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T E S I D I F I N E C O R S O - A N N I 2 0 0 4 / 2 0 0 8 S C U O L A S U P E R I O R E D I R E F L E S S O L O G I A Z U

U N I V E R S I T À D E L L A R E F L E S S O L O G I A

P A T O L O G I E N E U R O D E G E N E R A T I V E

IL MORBO DI PARKINSON

COMPARAZIONE DEI METODI DI DIAGNOSI E TRATTAMENTO

SECONDO LA MEDICINA ALLOPATICA E LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

D I G I A N U A R I O R O S S I S E Z I O N E M E T A L L O

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A Stefania, che con amore mi ha sopportato e sostenuto anche in questi

quattro anni di studio oltre che nel resto della nostra vita insieme.

Come sempre, con tanta pazienza e grande amore ha saputo

incoraggiarmi in ogni difficoltà e stimolarmi nel modo giusto per tirare

fuori il meglio dalla mia tipologia metallo, comprendendo e condividendo

sempre ogni mia singola emozione.

A mia Madre che, nonostante la sua difficile e dolorosa situazione, ancora

una volta ha saputo spronarmi nei momenti di difficoltà e stimolarmi ad

andare avanti dimostrando ancora una volta quale madre meravigliosa

sia.

RINGRAZIAMENTI

Un sentito e sincero ringraziamento a tutti i docenti:

Grazie ad Alfredo che con i suoi importanti insegnamenti mi ha aperto

veramente le porte di Shangri-La, dove tutto può essere visto e vissuto in

modo più chiaro, diverso profondo e semplice.

Grazie a Marilla che con la professionalità che la contraddistingue e la

passione vera con cui insegna mi ha fatto riscoprire ed amare una realtà

meravigliosa, complessa e affascinante qual’è il corpo umano.

Grazie ad Aurelio che con professionalità ha saputo trasmettere non solo

la sua vasta conoscenza, ma anche il modo giusto per respirarla e viverla.

Grazie a Luciana che con simpatia e professionalità ci ha trasmesso il suo

amore per questa disciplina.

Grazie ai miei compagni, con i quali ho condiviso con affetto e amicizia

questo meraviglioso percorso e che mi rimarranno per sempre nel cuore.

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Grazie a tutte le persone che ho incontrato e conosciuto lungo questo

sentiero, perché anche senza saperlo mi sono state in qualche modo di

grande aiuto.

MOTIVAZIONI

Ho deciso di trattare questo argomento per cercare di approfondire e

comprendere meglio una malattia che mi ha colpito particolarmente a

livello personale ed inoltre per permettermi di rimettere ordine fra i ricordi

e i ragionamenti, che fino a quattro anni fa erano confusi nella mia mente,

si mescolavano troppo alle emozioni e non mi permettevano di elaborare

delle risposte chiare e definitive.

In prima persona ho sperimentato cosa vuol dire vivere con una persona

che è afflitta da malattia, per ventidue anni con mio Padre, che ha avuto

un ictus con progressive complicazioni quando io avevo solo quattro anni

e poi con mia Madre che in tarda età ha avuto una piccola ischemia

celebrale, un’artrosi deformante e purtroppo una forma di Parkinson che

in breve tempo l’ha portata sulla sedia a rotelle rendendola

completamente non autosufficiente.

Quando un bambino cresce con la consapevolezza della malattia e della

morte comincia quasi naturalmente a fare dei ragionamenti diversi dai

suoi coetanei, vede le cose sotto una luce diversa, si pone dei quesiti e

cerca di elaborare delle risposte alle mille domande che gli affollano la

mente:

Perché ho un genitore diverso dagli altri genitori ?

Perché è capitato alla mia famiglia ?

Potrebbe essere colpa mia ?

Cosa posso fare per guarirlo ?

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Le risposte fornite dai grandi, spesso non sono sufficienti a calmare una

sete di sapere che si estende oltre i ragionamenti logici e razionali dei

quali gli adulti vanno sempre molto fieri, forse perché, come affermato dai

Buddisti, i bambini conservano ancora nella loro ingenuità la

consapevolezza di una vita ultraterrena e certi ricordi e “Dèjà vu” delle

vite precedenti, o forse perché il vissuto esperienziale è ancora troppo

poco per riuscire a condizionarli.

In alcuni casi crescendo questa consapevolezza si fa sempre più labile, i

“Dèjà vu” scompaiono e il pensiero razionale e terreno imposto dalla

nostra società occupa sempre più spazio dentro la nostra mente.

In altri casi fortunatamente quella sete di risposte non ci abbandona, si

conserva in noi, ci stimola a continuare la ricerca, rendendoci più sensibili

verso le percezioni e verso gli altri, in qualche modo inconsciamente,

condiziona il nostro percorso nella vita.

Spinto da questa ricerca sono approdato alla Scuola di Reflessologia Zu,

dove finalmente ho cominciato a pensare in modo diverso, a comprendere

che porsi delle domande è importante, ma che ancora più importante è

trovare quelle risposte che molto spesso sono già dentro di noi, prima di

cercarle disperatamente altrove.

Il fine che mi sono preposto nella realizzazione di questa tesi è, senza

alcuna pretesa, l’intenzione di raccogliere e raccontare il percorso

personale di ricerca e trattamento della patologia parkinsoniana che ha

colpito i miei cari.

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MEDICINA ALLOPATICA

DEFINIZIONE DEL MORBO DI PARKINSON

Detta anche paralisi agitante, fu descritta per la prima volta nel 1817 dal

medico inglese James Parkinson (1755-1824) nel suo trattato An Essay on

the Shaking Palsy.

L'alterazione biochimica che ne causa i sintomi è stata identificata negli

anni sessanta.

La malattia di Parkinson è la più comune malattia del sistema

extrapiramidale.

LA PATOGENESI SECONDO LA MEDICINA ALLOPATICA

Il morbo di Parkinson è una malattia dovuta alla degenerazione cronica

e progressiva che interessa soprattutto alcune strutture del sistema

nervoso extrapiramidale, cioè un'area ridotta del sistema nervoso centrale

detta sostanza “nigra”, un nucleo situato a livello del mesencefalo in cui

viene prodotta la dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il

controllo dei movimenti corporei, e che svolge su questi anche un'attività

inibitoria.

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Nell'organismo si crea perciò uno squilibrio fra i meccanismi inibitori e

quelli eccitatori, a favore di questi ultimi.

L'innervazione eccitatoria (colinergica) prevale su quella inibitoria

provocando progressivamente tremore a riposo, ipertonia con rigidità,

incapacità al movimento senza riduzione della forza muscolare, instabilità

posturale, disturbi della parola e della scrittura, turbe vegetative,

riduzione della capacità respiratoria con conseguenti sintomi ansioso-

depressivi.

Sebbene il deterioramento intellettivo non rappresenti un elemento tipico

del quadro clinico delle fasi precoci della malattia, la demenza appare

come uno degli esiti più frequentemente riscontrabili nelle fasi tardive,

nella misura di circa un terzo dei casi.

Si osserva uno stretto legame di proporzionalità tra la perdita di cellule

dopaminergiche e la sintomatologia clinica, anche se esiste una fase di

malattia preclinica, in cui la perdita neuronale non è ancora tale da

determinare, la comparsa di sintomi.

Quando il numero di neuroni dopaminergici scende al 20-30% dei livelli

normali, si ha l’esordio della malattia.

LA SINTOMATOLOGIA

Nella maggior parte dei casi il sintomo iniziale è il tremore, ma in una

percentuale elevata, l'esordio è caratterizzato da impaccio motorio, senso

di rigidità, disturbi dell’orientamento e altro.

In genere la sintomatologia iniziale è unilaterale e può restare tale anche

per anni; in ogni caso i tre sintomi principali con cui esordisce la patologia

sono: tremore, rigidità e riduzione della motilità con gravità variabile,

accompagnata spesso da lentezza dei movimenti.

Il tremore è tipicamente "a riposo", con bassa frequenza, scompare

durante i movimenti volontari e in genere peggiora nelle situazioni di

stress emozionale mentre è assente durante il sonno.

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Nelle fasi iniziali è localizzato soprattutto ai settori distali degli arti, è

descritto spesso come "contare monete"; meno frequente agli arti

inferiori, può essere presente anche al volto in particolare alla mandibola.

La rigidità è un segno caratteristico e costante e a volte costituisce per

lungo tempo il solo segno di malattia.

Colpisce tutti i distretti muscolari, anche se in genere esordisce ai muscoli

assiali e col passare del tempo diventa prevalente ai muscoli flessori ed

adduttori determinando il caratteristico atteggiamento con capo flesso sul

tronco, avambracci semiflessi ed intraruotati, cosce addotte e in leggera

flessione sul tronco.

Per eseguire movimenti il paziente necessita di molta concentrazione e

tipicamente la gestualità e la mimica sono molto scarse, l'espressione

impassibile e lo sguardo è fisso.

La deambulazione è tipicamente a piccoli passi, strisciati, con avvio molto

problematico e spesso si apprezza il fenomeno della "festinazione", cioè

progressiva accelerazione della camminata sino a cadere.

Il linguaggio diviene monotono, poco espressivo e anche la scrittura in un

certo senso evolve nello stesso modo (micrografia parkinsoniana) con

grafia che tende a rimpicciolirsi.

Oltre alla triade di base, molti altri sintomi si possono associare a

completare un quadro che comunque è molto variabile da paziente a

paziente.

• Alterazioni posturali (correlate alla rigidità che può portare anche a

frequenti cadute).

• Disturbi soggettivi delle sensibilità.

• Ridotta velocità dei movimenti oculari.

• Scialorrea, cioè eccessiva salivazione.

• Disfunzioni vegetative.

• Disturbi del sonno.

• Turbe dell'affettività.

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• Alterazione delle capacità cognitive.

FATTORI DI RISCHIO

Questa patologia colpisce generalmente soggetti oltre i cinquant'anni, con

una leggera prevalenza per il sesso maschile.

È diffusa in tutto il mondo ma è interessante notare che ha minore

incidenza in Cina e Africa, pur non essendo mai stata trovata una

motivazione precisa.

Le cause del blocco nella produzione della dopamina sono ancora

sconosciute; il Parkinson può comparire dopo traumi alla testa,

esposizione a sostanze tossiche nell'ambiente, arteriosclerosi cerebrale.

I motivi per cui si verifica un improvviso blocco nella produzione di

dopamina da parte delle cellule dei gangli posti alla base del cervello,

sono ancora sconosciuti, anche se sono state avanzate varie ipotesi tra le

quali prevalgono quella genetica e quella tossica.

Il fatto che la malattia di Parkinson, pur presentando sintomi piuttosto

specifici, sia stato descritta per la prima volta solo nel 1800, costituisce un

indizio a favore dell'ipotesi tossica, che fa risalire la causa ad una

sostanza chimica prodotta dall'inquinamento ambientale. Quest’ipotesi

mai confermata ma tuttora viene presa in considerazione dalla ricerca.

Quest’ultima è stata ulteriormente avvalorata dalla scoperta di una

particolare tossina (MPTP), che è causa di una patologia irreversibile

simile al Parkinson.

Il suo ruolo emerse alla fine degli anni settanta, quando fu riscontrato che

numerosi pazienti in gioventù avevano fatto uso di sostanze stupefacenti

contenenti MPTP.

A livello epidemiologico circostanze interessanti riguardano il fatto che il

Parkinson affligge solo i non fumatori, il che ha lasciato supporre che la

nicotina possa assolvere a una funzione protettiva.

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Quanto all'ipotesi ereditaria, essa non pare confermata da studi su gemelli

identici: la diagnosi di Parkinson in uno dei due non aumenta la

probabilità che l'altro fratello possa contrarre la malattia, quantomeno in

forma conclamata.

Invece studi più recenti sembrano attribuire all'ipotesi genetica

un'importanza maggiore.

Certamente esiste una componente ereditaria nella predisposizione a

sviluppare la malattia, ma solo il 10% circa dei malati ha un familiare

affetto. La componente genetica sembra essere più importante nei casi ad

esordio precoce.

I pugili professionisti, a seguito dei violenti colpi al capo cui sono soggetti,

possono sviluppare una sindrome di Parkinson di carattere progressivo (il

caso di Cassius Clay ne è triste dimostrazione).

Da non trascurare, infine, l'ipotesi legata all'età.

La malattia presenta un picco di insorgenza attorno ai sessant'anni, e

nell'adulto sano la perdita di cellule e pigmento nella sostanza nera è

maggiore proprio intorno al sessantesimo anno d'età.

Viene meno così la protezione delle cellule contenenti dopamina e il

cervello delle persone anziane è, inevitabilmente, più predisposto al

Parkinson.

LA DIAGNOSI NELLA MEDICINA ALLOPATICA

La diagnosi della malattia di Parkinson si basa essenzialmente sull'esame

clinico, e a questo scopo è stata proposta una classificazione che divide la

diagnosi in Possibile, Probabile e Certa.

Questa classificazione mette in evidenza il fatto che la diagnosi della

malattia di Parkinson in vivo sia solo presuntiva, e che la certezza la si

riserva all'esame neuropatologico e alla diagnosi strumentale.

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LA DIAGNOSI STRUMENTALE

La diagnosi strumentale si avvale soprattutto di metodi di studio

radiologici/nucleari. Al primo posto possiamo mettere la risonanza

magnetica, affiancata anche dalla spettroscopia di risonanza magnetica

nucleare, e la sonografia transcranica.

• La medicina nucleare permette uno studio accurato della patologia dal

punto di vista anatomico e funzionale: essa sfrutta l'uso di traccianti

radioattivi iniettati nell'organismo, i quali vanno a depositarsi nei distretti

corporei oggetto di studio, evidenziandone il metabolismo, e quindi in

maniera diretta o indiretta, caratteristiche come la vitalità o l'attività.

Un altro meccanismo di studio dei nuclei della base è quello metabolico:

alcuni traccianti hanno la proprietà di studiare la captazione regionale di

glucosio, e di evidenziare quindi zone vitali o attive, o zone dove c'è

sofferenza metabolica, per perdita anatomica o funzionale delle cellule.

DECORSO DELLA MALATTIA

È variabile ma nella maggior parte dei casi si ha una lenta ed inarrestabile

progressione.

In base alla prevalenza di alcuni sintomi e segni piuttosto che altri si

possono distinguere due forme di evoluzione:

• Forma ipercinetica dominata dal tremore, con età di esordio più precoce,

evoluzione meno invalidante e più lenta.

• Forma acinetico-ipertonica dominata da rigidità ed acinesia, più

rapidamente

invalidante.

Oggi la terapia con levodopa ha reso la durata della vita dei pazienti solo

poco inferiore a quella della popolazione sana. Ma la terapia ha molti limiti

e uno dei problemi è costituito dalla cosiddetta "sindrome da trattamento

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con levodopa", cioè l'insieme di complicazioni e fenomeni clinici che

insorgono nel paziente dopo alcuni anni di terapia:

• Fenomeno del wearing-off (effetto di fine dose): (molto comune) con il

passare del tempo la durata dell'effetto terapeutico della dose si riduce.

• Fluttuazioni on/off: alternanza a breve distanza di periodi di conservata

motilità con momenti di marcata acinesia, tremore scarsamente

responsivo

alla levodopa, senza una vera correlazione con la somministrazione del

farmaco.

• Turbe neuropsichiatriche: disturbi del sonno, allucinazioni notturne,

soprattutto nei soggetti di età avanzata, si può arrivare a stati psicotici o

di

confusione mentale.

STRATEGIA NELLA TERAPIA FARMACOLOGICA

La terapia della malattia di Parkinson in Medicina Allopatica è

principalmente di tipo farmacologico.

Questa terapia mira a risolvere la sintomatologia di tipo motorio (tremori,

rigidità, acinesia), e permette una remissione dei sintomi specialmente a

breve termine.

Alla luce delle ultime scoperte scientifiche però, i ricercatori e i clinici si

sono accorti che questa malattia può essere corretta tanto meglio quanto

più precocemente si riesce a ottenere la diagnosi, ma soprattutto a

iniziare la terapia.

Partendo dal presupposto che la IPD è una malattia neurodegenerativa

progressiva il cui esordio clinico avviene in una fase

neuropatologicamente avanzata di malattia, e per questo quasi

irreversibile, le nuove tendenze della diagnosi e della terapia si sono

rivolte alla ricerca di farmaci neuroprotettori che preservino le cellule della

sostanza nera dagli insulti principalmente ossidativi a cui sono sottoposte.

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MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

COS’È IL PARKINSON NELLA MTC

In Medicina Tradizionale Cinese il morbo di Parkinson è incluso

generalmente tra le patologie convulsive, infatti i suoi sintomi motori tipici

(tremori a grandi scosse), vengono inquadrati in un disturbo denominato

“Vento nel Fegato” che comprende appunto queste patologie. Come già

evidenziato precedentemente la malattia comporta un progressivo

deterioramento fisico e mentale con aumento della rigidità articolare,

riduzione della capacità motoria e respiratoria, con conseguente

peggioramento dell’umore (atteggiamento depressivo) e tutta una serie di

sintomi che possono essere imputati all’esaurimento del Jing renale e dei

Midolli (SUI) di cui il Cervello (NAO) è il Mare.

LA PATOGENESI SECONDO LA MTC

Secondo la MTC la patogenesi di questa malattia è attribuita a molteplici

fattori scatenanti che verranno trattati qui di seguito separatamente, ma

da considerare sempre e comunque, come vuole la Medicina Olistica,

fattori inscindibili e in stretta relazione fra loro.

“Il Vento nel Fegato”

Il Fegato, organo Zang, viene definito in MTC come il “Generale delle

armate” che gestisce e controlla il flusso dei processi corporei nello stesso

modo in cui un generale gestisce i movimenti di un esercito. Egli inoltre

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assicura e garantisce il fluire armonioso del Qi in tutto l’organismo e la

sua diffusione omogenea a tutti gli organi e in tutte le direzioni.

Questa sua funzione energetica coinvolge vari livelli tra i quali: la

digestione e l’assimilazione.

Ha azione sul sangue e sulla secrezione della bile e in particolare è

responsabile del fluire armonioso delle emozioni, le quali per loro natura,

devono scorrere verso l’estinzione evitando così di trasformarsi in

elemento patogeno.

Il Fegato sovrintende a che ciò avvenga dolcemente. Quando questo non

avviene, le emozioni ristagnano, divengono controllate e compresse e

possono scatenare tutta una serie di turbe emotive e in particolare la

collera: “Nu”, intesa come l’insieme di una serie di stati emotivi che vanno

dall’agitazione all’irritazione, dall’insofferenza alla frustrazione e alla

depressione.

Questo spiega le escandescenze e le collere improvvise che sono un segno

tipico dell’interessamento del Fegato.

Il blocco delle emozioni causa inoltre una stagnazione del Qi e questa

genera surriscaldamento e di conseguenza un calore che tende a liberarsi

verso l’alto.

Questo calore che si libera verso l’alto, colpisce la testa e gli occhi e

consuma l’umidità fornita dallo Yin e dal Jing dei Reni.

Il Fegato teme molto il secco e ha bisogno dell’umido per poter assicurare

la sua attività di flusso e diffusione del Qi e del sangue “Xue”.

Il Fegato infatti viene anche definito “il Mare del Sangue”, in quanto

provvede al suo immagazzinamento e alla sua diffusione in base alle

necessità corporee.

Attraverso il sangue, il Fegato controlla i tendini e i muscoli poiché il tono

muscolare è legato a un corretto afflusso di sangue; se questo è

insufficiente si avranno crampi, spasmi, tremori, convulsioni e persino

epilessia.

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In sintesi il calore prodotto dalla stagnazione del Qi genera il vento, il

vuoto di Sangue crea il Vento ed infine lo Yang di Fegato in eccesso per

carenza di Yin si trasforma in Vento.

Il vento si muove all’interno del sistema dei meridiani e ostruisce e

ostacola la funzione principale del fegato, causando appunto la possibile

patologia.

“Esaurimento del Jin renale e dei Midolli”

I Reni conservano e custodiscono il Jing, energia ancestrale che permette

la crescita e lo sviluppo dell’individuo ed il nutrimento energetico

dell’intero organismo.

Queste energie in estrema sintesi, sono la summa di ciò che ereditiamo a

livello energetico dai nostri genitori “Cielo Anteriore”, e di ciò che

acquisiamo energeticamente durante l’intero arco della nostra vita “Cielo

Posteriore”.

L’energia del “Cielo Posteriore” viene rigenerata anche con

l’alimentazione, mentre quella del “Cielo Anteriore” ha una durata

limitata, che condiziona inevitabilmente la lunghezza della nostra vita.

Essa può venire dissipata prima del tempo da una vita condotta negli

eccessi, oppure essere utilizzata per compensare una carenza energetica,

dovuta a un disequilibrio o a un cattivo funzionamento degli organi.

Un’altra causa della riduzione dell’energia renale è anche l’avanzare

dell’età, che condiziona i diversi aspetti energetici e fisiologici nella

produzione di Sangue e di Qi organici.

Esiste una stretta relazione fra i Reni, il Sangue e le Ossa.

I Reni inviano l’energia “Yuan Qi” necessaria per l’ultima fase della

formazione di Qi organici e di Sangue e il sangue viene prodotto appunto

a partire dal Midollo osseo.

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Questo legame con le ossa ed in particolare con la parte più Yin di queste,

il midollo, permette attraverso la colonna vertebrale di collegare i reni al

cervello.

I Reni sono considerati in MTC come “l’oceano sotterraneo” che viene

collegato al Cervello “Mare del midollo”, attraverso la colonna e grazie ad

essa (radici nervose dei nervi periferici) gli arti si muovono sotto il

controllo del Cervello.

La riduzione di apporto di Yuan Qi determina una riduzione di nutrimento

del Jing di Rene al Cervello con ripercussione su quest’ultimo che è il suo

Mare (hai).

LA SINTOMATOLOGIA IN MTC

Si manifesta con i molteplici sintomi già descritti, classici della malattia

Parkinsoniana e identificati anche in MTC come segue:

• Tremore: causato dal Vento che penetra nel Fegato e dal Qi dei

meridiani

che sale verso l’alto provocando i tic del viso e i tremori delle estremità.

• Stipsi: determinata da deficit del Qi di Fegato.

• Disturbi Vescicali: causati da sindrome da vuoto Yin di rene e da Fuoco

di

Fegato.

• Dermatite seborroica: causata da vuoto di sangue.

• Ipotensione ortostatica: (difficoltà a mantenere la stazione eretta) per

l’interessamento dell’asse ShaoYin Rene-Cuore.

• Sindrome ansioso-depressiva: dovuta all’indebolimento e all’agitazione

dello

Shen.

• Disturbi del sonno: causati da vuoto di Yin del Fegato e da

umidità/flegma

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che annebbiano lo Shen, e privano Hun della sua residenza.

• Disturbi cognitivi e comportamentali: attribuiti all’incapacità del Jing di

Rene

di nutrire il cervello.

LA DIAGNOSI IN MTC

La MTC per giungere a formulare una diagnosi si basa sulla raccolta di una

notevole quantità di informazioni, che comprendono sia segni che sintomi.

Per segni si intendono più elementi che non si configurano ancora come

disturbo o squilibrio, ma sono più collegabili alle caratteristiche individuali

(ad esempio, una preferenza per climi caldi o freddi), mentre per sintomi

si intendono indicazioni che rivelano già un disequilibrio energetico (una

febbre, una difficoltà digestiva o un dolore). In realtà il confine fra i due è

talvolta labile ed è per questo che gli elementi devono essere sempre

considerati e analizzati nel loro complesso.

L’obiettivo della raccolta di tutti questi dati è di giungere alla

comprensione di ciò che è realmente in squilibrio e in disarmonia e di ciò

che è la vera causa di questo squilibrio.

Pertanto l’esame diagnostico della Medicina Tradizionale si sviluppa

attraverso quattro tecniche, assolutamente complementari l’una all’altra:

Osservare

Ascoltare (sentire, odorare e percepire)

Domandare

Toccare.

DESCRIZIONE DI DUE CASI PERSONALI

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Vorrei descrivere qui di seguito due casi diversi di Parkinson, di persone a

me care: mio suocero e mia madre.

Quando ho iniziato a trattare queste persone non sapevo ancora come la

MTC definisse il Parkinson e che esistessero sufficienti informazioni per

trattare in dettaglio questa patologia. Di conseguenza il mio approccio

iniziale non è stato assolutamente di tipo scientifico né tantomeno

affrontato con la presunzione di ridurne la sintomatologia patologica, ma

bensì volto unicamente al miglioramento del loro benessere generale e

alla riduzione dei pesanti sintomi farmacologici.

In ogni caso, come appreso alla Scuola Superiore di Reflessologia Zu dal

Maestro A.E. Baldassarre, ho cercato di fare un ragionamento

relativamente alla patogenesi della malattia e alla migliore soluzione di

trattamento da apportare.

Per questo motivo ho deciso di scrivere a riguardo le due piccole

testimonianze, poiché credo che il ragionamento che ho fatto inizialmente

riguardo alla loro casistica sia un ragionamento corretto e possa tornare

utile, anche se in piccola misura, ad altri malati nonché ad altri terapisti.

IL MIO RAGIONAMENTO DI BASE

Conoscendo molto bene queste due persone ho notato che alcuni

accadimenti e alcuni modi di pensare li accumunavano rispetto alla loro

vita:

1) In entrambi esiste uno sviluppato senso del dovere per ciò che è

necessario

fare a costo di grossi sacrifici personali, forse radicato dell’educazione

familiare o da ciò che è stato sofferto in tempo di guerra.

Per entrambi quindi, le scelte di vita sono state spesso delle scelte

dolorose

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e imposte dalle situazioni e che hanno condizionato i loro sogni e le

loro

aspettative.

2) L’utilizzo dell’emisfero celebrale destro è preminente in entrambi e

lo

dimostra la loro predisposizione alla comunicazione artistica, ma

necessariamente sono dovuti stare con i piedi ben piantati a terra

soffrendo

maggiormente per le scelte inevitabilmente imposte.

3) I momenti di rabbia sono stati sempre soffocati, da una parte per

non

perdere il lavoro e dall’altra per la necessaria e difficile convivenza con

una

persona malata.

4) Anche nei periodi di apparente calma la loro serenità è stata

sempre

condizionata da una sorta di senso di colpa, che scaturiva in loro

probabilmente dai condizionamenti educativi (la felicità non esiste), nel

godere dei momenti di tranquillità.

Tutto questo mi ha fatto pensare che le loro emozioni sono state represse

e condizionate a tal punto da diventare tossiche per l’intero organismo,

partendo per entrambi dal Fegato, organo che in MTC è responsabile del

fluire armonioso delle emozioni.

Il Fegato inoltre è anche l’organo che controlla i muscoli e di conseguenza

l’insieme degli atti motori: il fare, il muoversi, il poter andare, uscire,

allontanarsi e cambiare in qualche modo i luoghi e le situazioni che

possono trattenere e condizionare la propria esistenza. Un esempio

lampante è dato da mio suocero che quando ha la possibilità di evadere

dalla realtà in cui vive facendo viaggi all’estero, la sua sintomatologia

migliora notevolmente sia dal punto di vista fisico che psichico.

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La debolezza del Fegato e l’ipercontrollo condizionano lo svuotamento

biliare corretto della Cistifellea. La Bile che dovrebbe entrare in circolo per

emulsionare i grassi rimane nella Cistifellea, con il tempo cristallizzando

può creare calcolosi biliare (di cui ha sofferto mia madre); inoltre la

mancata emulsione dei grassi ha ripercussioni sull’intero sistema

metabolico provocando anche diverse problematiche al sistema gastrico

(ulcera di cui ha sofferto mio suocero) e aumentando l’acidità muscolare

generale.

Le differenze caratteriali hanno poi sottolineato il fatto che i due soffrono

di tipologie diverse della stessa patologia.

Mia madre, dal carattere forte e risolutivo soffre di una forma di Parkinson

definita “atipica”, mentre mio suocero dal carattere più arrendevole soffre

della forma tipica che colpisce la maggioranza dei casi.

DETTAGLIO DEI DUE CASI

Primo Caso: Franco, Italiano, anni 78, residente in provincia di Pavia, di

origini venete.

Malato di Parkinson da circa 7 anni, utilizza il trattamento farmaceutico

con Levodopa associato a diverse attività motorie (lunghi percorsi a piedi

e ballo liscio), e alcuni trattamenti di Reflessologia plantare Zu e

digitopressione.

Anamnesi: Nel 2001 appaiono i primi sintomi, ronzio alle orecchie, leggero

senso di obnubilamento, rallentamento motorio generale, rigidità del

tronco e in particolare della zona cervicale, giramenti di testa durante la

rotazione del collo, risvegli notturni con affanno, disturbi cognitivi. Dopo

visita neurologica ed esami nucleari (TAC) viene riscontrato il Parkinson.

Inizia subito trattamento farmacologico con Levodopa con dosaggi

progressivi nel corso degli anni a cui associa frequenti serate di ballo liscio

e di lunghe camminate giornaliere. Grazie alla moglie che lo segue e lo

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stimola in continuazione aumenta la frequenza delle attività motorie

migliorando leggermente le capacità respiratorie e riducendo i molti

momenti di depressione.

In passato non ha mai sofferto di raffreddori e malattie comuni, non ha

mai sofferto di patologie particolari, se non di un’ulcera duodenale che

l’ha poi condizionato unicamente in ambito alimentare.

Ha sempre vissuto una vita sana, con varie attività sportive amatoriali,

senza fumo e senza alcol, seguendo un’alimentazione leggera e povera di

grassi.

Personalità: caratterialmente è una persona tranquilla, misurata, che non

ama il caos e i posti affollati. Ama la compagnia dei suoi affetti, mentre

preferisce la solitudine rispetto alla compagnia di persone esterne

all’ambito famigliare. Non ama le tensioni emotive e preferisce in alcuni

casi concedere la ragione pur di evitare feroci discussioni.

Non ha un carattere forte, impositivo e decisionale e in ambito famigliare

preferisce lasciare la conduzione alla moglie.

È un pessimista nei confronti della vita, ma nonostante le delusioni

ricevute dalle persone amiche ed estranee, continua ad affidarsi ad esse

tendenzialmente con atteggiamento fiducioso.

È fondamentalmente un sognatore e un artista sensibile, appassionato di

musica Jazz, in gioventù ha fatto il trombettista professionista per diverso

tempo, poi con la nascita dei figli e l’aumento delle responsabilità ha

dovuto abbandonare con sofferenza i suoi sogni di musicista per adeguarsi

ad un lavoro comune.

Durante gli anni lavorativi che ha svolto prevalentemente in fabbrica, con

frequenti periodi di lavoro notturno, ha spesso dovuto “inghiottire bocconi

amari”: la carenza di lavoro di quel periodo e la responsabilità di una

famiglia l’hanno costretto a sopportare per molti anni situazioni di forte

tensione emotiva, di frustrazione e rabbia causate dall’ambiente

lavorativo, somatizzazioni che sono probabilmente la causa prima della

sua ulcera.

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È riuscito a coltivare solo in modo parziale le sue tendenze artistiche con

la fotografia, impegnandosi come fotografo di matrimoni nei weekend

liberi dai turni lavorativi e dagli impegni famigliari.

Attualmente vive una vita tranquilla da pensionato, cercando spesso di

viaggiare all’estero con la moglie.

Sintomatologia: movimenti rallentati, con trascinamento durante la

camminata, respirazione lenta e apicale con capacità respiratoria ridotta,

accentuata dalla curvatura delle spalle. Gli occhi appaiono assenti, senza

vivacità, con una patina opaca che ne altera la colorazione.

Difficoltà nelle attività quotidiane quali il vestirsi allacciandosi i bottoni

della camicia o lavarsi e nelle attività cognitive, quali per esempio

l’esecuzione di calcoli matematici semplici (conto alla rovescia) o nella

scrittura del proprio nome.

Durante la deambulazione lo sguardo deve rimanere fisso di fronte a se in

quanto ruotando la testa perderebbe l’equilibrio.

Secondo Caso: Antonia, Italiana, anni 85, residente in provincia di Pavia,

di origini sarde.

Malata di Parkinson atipico da circa 5 anni, utilizza il trattamento

farmaceutico con Levodopa associato ad attività di Fisioterapia abbinata a

sporadici trattamenti di Reflessologia plantare Zu e Digitopressione.

Anamnesi: La sua storia clinica è ricca di episodi medici, anche chirurgici,

artrosi deformante degli arti superiori, broncopolmonite, asportazione

della cistifellea, rimozione ripetuta di calcoli, raschiamento uterino totale.

Presenta da sempre debolezza polmonare con diversi episodi di bronchite.

Nei primi mesi del 1999 inizia ad accusare ronzio e Acufeni ad entrambe

le orecchie e dopo due episodi ravvicinati di Labirintite acuta viene

sottoposta a diversi esami che evidenziano un leggero episodio ischemico

a carico del mesencefalo destro.

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I sintomi della Labirintite scompaiono, ma rimane una certa instabilità

d’equilibrio per questo motivo oltre ai farmaci inizia ad utilizzare il bastone

di sostegno. Nel 2000 viene visitata dal neurologo che riscontra una

sintomatologia Parchinsoniana atipica. La scoperta della patologia e

l’utilizzo del bastone non ne rallentano in alcun modo la vitalità.

Vive da sola ma partecipa a conferenze, legge continuamente libri e pur

abitando in provincia di Pavia, si sposta frequentemente a Milano che

considera da sempre la sua città. Conduce una vita sociale piuttosto

attiva, con interessi intellettuali e artistici: partecipa alle attività

dell’università della terza età, dipinge su ceramica e su tela, partecipando

a vari concorsi di pittura.

Inizia un lento e progressivo peggioramento della mobilità degli arti

inferiori per cui il bastone viene sostituito dal “Trotter”, iniziando a

diventare non più autosufficiente.

Nel 2002 decide di entrare stabilmente in un pensionato per anziani della

sua zona, la Fondazione Marzotto di Mortara, una struttura completa di

medici e fisioterapisti che la possono seguire e supportare in maniera

costante.

È sempre seguita dallo stesso neurologo che incrementa a più riprese le

quantità di Levodopa e che la fa ricoverare una prima volta in un Istituto

di Pian Cavallo in provincia di Verbania, dove viene sottoposta ad esami

sottosforzo e a fisioterapia specifica e dove ottiene buoni risultati

ritornando in breve tempo ad utilizzare il bastone al posto del Trotter.

Il Parkinson però continua a progredire e, senza mostrare i segni di

tremore tipici della patologia, la riporta in breve tempo all’uso del trotter.

Ai primi di Agosto del 2001 viene nuovamente ricoverata presso l’istituto

di Pian Cavallo, dove però questa volta peggiora forse a causa di un crollo

psicologico (depressione) e rientra nella struttura di Mortara dopo tre

mesi di ricovero utilizzando una sedia a rotelle.

Da quel momento la patologia si evidenzia maggiormente, con calo della

mobilità del tronco, riduzione progressiva fino alla perdita quasi completa

dell’uso della parola, peggioramento dell’artrosi deformante con perdita

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d’uso delle dita e degli arti superiori. Alternarsi di stati emotivi con

frequenti sintomi depressivi. Acutizzazione delle problematiche

respiratorie.

Personalità: è una persona dal carattere particolare, molto aperta

mentalmente, cosa che quasi contrasta con le sue origini e con il periodo

in cui è nata, (Sardegna degli anni venti), allegra e socievole, ma a tratti

melanconica, burbera o addirittura rissosa.

Ha superato le enormi difficoltà della vita sempre con grande forza e

decisione e anche nel suo stato attuale cerca e crede sempre in un

possibile miglioramento.

È una lottatrice nata, con una forza vitale impressionante concentrata in

un “donnino” di un metro e venti d’altezza.

Anche prima della completa immobilità è sempre stata sensibile alla

solitudine e alla mancanza d’attenzione di chi la circondava, dai parenti, al

personale della fondazione e quando ciò casualmente accade ancora,

entra in un leggero stato depressivo associato a piccole manie di

persecuzione.

È molto attenta alla cura della persona e nonostante la situazione attuale

ci tiene a presentarsi sempre in ordine.

Le sofferenze della vita che ha vissuto non hanno mai incrinato la sua

volontà e la sua forza vitale e ho la sensazione che anche gli effetti

devastanti del Parkinson siano stati di molto attenuati grazie a questo.

Sintomatologia: i movimenti degli arti sono pressoché assenti, la

respirazione è lenta e apicale, aggravata ulteriormente dalle patologie

bronchiali, capacità polmonare ridotta dalla curvatura delle spalle. La

vivacità degli occhi è alternata da momenti di assenza e fissità con

presenza di patina, a momenti di impressionante lucidità. In questo caso

atipico i sintomi classici del Parkinson che si evidenziano negli occhi son

veramente poco evidenti.

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Completa non autosufficienza dovuta principalmente all’artrosi

deformante. Dimostra, nei momenti di lucidità, attività cognitive e

mnemoniche sorprendenti, quali per esempio la consapevolezza del

presente e della sua condizione e l’attenzione all’ambiente circostante,

unite ad un particolare quanto strabiliante senso dell’umorismo.

I TRATTAMENTI EFFETTUATI

Come anticipato precedentemente i trattamenti sono stati effettuati

mirando principalmente al miglioramento del benessere generale, alla

riduzione degli stati ansiosi, alla diminuzione degli effetti farmacologici

secondari e al parziale recupero del tono muscolare con riduzione

generale della rigidità motoria.

In ogni caso ho deciso di non trattare dei punti specifici riguardanti la

sintomatologia, ma di trattare principalmente gli Shu-Ben, punti antichi,

in quanto essi rispondevano meglio al ragionamento che ho fatto rispetto

ai due casi e all’obiettivo che mi ero posto.

Segue la descrizione dei trattamenti eseguiti su entrambi i casi, elencati

secondo i cinque movimenti.

MOVIMENTO LEGNO

• Azione Reflessologica

Azione sull’area riflessa del trapezio e dello sternocleidomastoideo, con

l’intenzione di favorire un rilassamento muscolare ed una maggiore

mobilità articolare del collo e dell’area cervicale.

• Digitopressione meridiano Zujueyin (Fegato)

Considerandolo in vuoto energetico, ho trattato con la digitopressione i

seguenti punti antichi (Shu-Ben):

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1F Da Dun - Grande Abbondanza. Punto Jing e punto Ben, utilizzato

quindi maggiormente nel periodo primaverile in quanto più attivo,

aumenta la circolazione del Qi favorendo la dispersione del Vento.

3F Tai Chong – Supremo Assalto. Punto Shu e punto Yuan utilizzato

per ricevere l’energia dal meridiano accoppiato, nutre lo Yin del Fegato,

armonizza il sangue, seda il vento perverso ed è indicato nelle affezioni

epatiche.

4F Zhong Feng – Sigillo Centrale. Punto Jing armonizza l’equilibrio fra

Yin e Yang, blocca la penetrazione di energia perversa (Xie Qi) ed è

indicato nelle affezioni psichiche.

6F Zhong Du – Capitale Centrale. Punto Xi disostruzione, sblocca

l’energia favorendone il flusso lungo il canale ed è inoltre indicato nelle

affezioni psichiche.

8F Qu Quan – Fontana della Curva. Punto He punto di tonificazione

dell’organo e del canale.

• Digitopressione meridiano Zushaoyang (Vescicola Biliare)

Trattato per eliminare i blocchi di struttura ed energetici.

44VB Qiao Yin – Cavità dello Yin. Punto Jing Pozzo indicato anche in

caso di acufeni e vertigini.

43VB Xia Xi – A lato del Ruscello. Punto di tonificazione, accelera il

flusso energetico lungo il canale, indicato per tremori.

42VB Di Wu Hui – Cinque riunioni terrestri. Punto Rong indicato

anche in caso di acufeni e vertigini.

41VB Lin Qi – Si piega per piangere. Punto Shu e punto Ben

riequilibra Fegato e Vescica Biliare.

39VB Xuan Zhong – Campana sospesa. Punto che disperde il vento

perverso, indicato per tensione, ansia, insonnia, vertigini, spasmi

muscolari, affezioni psichiche.

38VB Yang Fu – Aiuto Yang. Punto Jing dispersione è indicato per

difficoltà motorie, rigidità del collo, ansia, tensione, insonnia e nelle

affezioni psichiche.

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37VB Guang Ming – Brillantezza Luminosa. Punto Luo usato quindi

per trasferire energia al meridiano accoppiato, punto che cura il Fegato e

la Vescicola Biliare, indicato per le affezioni midollari, ossee, articolari,

ipofunzione motoria degli arti inferiori.

MOVIMENTO FUOCO

• Azione Reflessologica

Tonificazione dell’area riflessa dell’intestino tenue per favorire

l’eliminazione delle tossine farmacologiche.

• Digitopressione meridiano Shoushaoyin (Cuore)

Ho trattato questo meridiano considerando che il Cuore è la sede degli

Shen e governa il sangue sia nell’aspetto energetico che in quello

materiale.

1C Ji Quan – Sorgente dell’asse centrale. Indicato nei casi di

agitazione, ansia, depressione e affezioni psichiche.

3C Shao Hai – Giovane Mare. Punto He, indicato nei casi di tremori,

ansia, inquietudine, depressione, abulia e affezioni psichiche.

4C Ling Dao – Sentiero della luce spirituale. Punto Jing, indicato nei

casi di agitazione psicomotoria e affezioni psichiche.

5C Tong Li – Comunicazione Interna. Punto Luo, indicato nei casi di

agitazione, ansia, insonnia, emotività, vertigine e acufeni.

6C Yin Xi – Fessura dello Yin. Punto Xi, favorisce il flusso lungo il

canale e cura le affezione psichiche.

7C Shen Men – Porta dello Spirito. Punto Shu e punto Yuan, cura

tutte le affezioni psichiche, indicato per l’insonnia, epilessia e punto della

“gioia di vivere”.

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8C Shao Fu – Giovane Viscere. Punto Rong e punto Ben, indicato per

affezioni psichiche, agitazione e depressione e punto della “gioia di

vivere”.

9C Shao Chong – Giovane Incrocio. Punto Jing Pozzo, indicato per

affezioni psichiche, agitazione, insonnia e punto della “gioia di vivere”.

• Digitopressione meridiano Shoutaiyang (Intestino Tenue)

Ho trattato questi punti per migliorare la funzione d’organo: separare il

puro dal torbido e migliorare quindi l’eliminazione delle tossine

farmacologiche.

1IT Shao Ze – Piccola Palude. Punto Jing Pozzo, trattato per favorire il

flusso nel meridiano e indicato anche per le vertigini.

3IT Hou Xi – Fessura Posteriore. Punto Shu, punto di tonificazione,

indicato anche per affezioni psichiche, ansia, insonnia, depressione e

disturbi digestivi.

5IT Yang Gu – Valle Yang. Punto Jing e punto Ben, indicato per

affezioni psichiche e affezioni nervose.

6IT Yang Lao – Yang dell’Anziano. Punto Xi, indicato per le affezioni

psichiche dell’anziano.

7IT Zhi Zheng – Equilibratore della Branca. Punto Luo, indicato per

emotività, affezioni psichiche.

8IT Xiao Hai – Piccolo Mare. Punto He, punto di dispersione, facilita il

passaggio del soffio verso lo Stomaco, indicato per tic, convulsioni e

affezioni psichiche.

MOVIMENTO TERRA

• Azione Reflessologica

Manipolazione di tutte le aree riflesse legate al movimento Terra, con

l’obiettivo principale di tonificare gli organi dell’area gastrica (Stomaco,

Milza e Pancreas), aumentare il drenaggio delle tossine farmacologiche,

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contrastare la secchezza aumentando l’umidità in circolo e dinamizzare le

stasi circolatorie linfatiche manipolando tutte le aree legate alla

circolazione linfatica. Tonificazione dell’area riflessa del Plesso solare per

ottenere un rilassamento del Diaframma e dei muscoli implicati nella

respirazione.

• Digitopressione meridiano Zuyangming (Stomaco)

Ho trattato questo meridiano nel tentativo di migliorare le funzioni

d’organo e quindi poter meglio contrastare le problematiche gastriche

preesistenti e le eventuali future dovute all’uso ripetuto e costante di

farmaci.

45ST Li Dui – Pagamento Crudele. Punto Jing Pozzo indicato anche in

caso di acufeni e vertigini.

44ST Nei Ting – Cortile Interno. Punto Rong, indicato anche per

vertigini e convulsioni.

42ST Chong Yang – Assalto dello Yang. Punto Yuan, indicato per

vertigini e convulsioni, ipomotilità e paresi degli arti inferiori e Ulcere

gastroduodenali.

41ST Jie Xi – Separare la Corrente. Punto Jing e di tonificazione,

indicato per Ulcere gastroduodenali, vertigini, ipomotilità e paresi degli

arti inferiori.

40ST Feng Long – Abbondanza Copiosa. Punto Luo e di tonificazione,

regola inoltre il metabolismo dell’umidità e la ripartizione dei liquidi

organici.

36ST Zu San Li – Tre distanze dal Piede. Punto Ben e di tonificazione,

armonizza le funzioni intestinali, libera le ostruzioni, equilibra la peristalsi

intestinale, tonifica il soffio ereditario, la Yuan Qi, il soffio nutritivo Jing Qi,

e quello difensivo Wei Qi e armonizza lo Yin e lo Yang; è inoltre indicato

per depressioni e paralisi.

34ST Liang Qiu – Sommità della Collina. Punto Xi, indicato per

Gastralgia acuta, affezioni dello Stomaco, parestesie, difficoltà motorie,

ansia, paralisi arti inferiori.

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• Digitopressione meridiano Zutaiyin (Milza-Pancreas)

Il trattamento di questo meridiano mirava principalmente a migliorare le

funzioni di metabolizzazione dell’organo, ad aumentare l’umidità in

circolo, considerato l’alto grado di secchezza della pelle riscontrato in

modo più evidente nei piedi e infine a supportare lo Shen della Milza lo Yi

(il proposito), che ha la capacità di dare concretezza a quanto ideato dallo

Hun, Shen del Fegato.

1MP Yin Bai – Bianco Nascosto. Punto Jing pozzo, tonifica la Milza e

governa il sangue, indicato anche in caso di sindromi ansiose e

depressive, insonnia e epilessia.

2MP Da Du – Grande Città. Punto Rong, tonificazione. Tonifica e

riscalda la Milza, indicato anche per sindromi ansiose e depressive.

3MP Tai Bai – Grande Bianco. Punto Shu e punto Yuan, tonifica il

sangue ed è indicato inoltre per insufficienza digestiva e gastralgie.

4MP Gong Sun – Nonno e Nipote. Punto Luo, indicato anche per ulcera

gastrica, gastralgie, agitazione, convulsioni e insonnia.

5MP Shang Qiu – Collina dello Scambio. Punto Jing, tonifica Milza e

stomaco, indicato anche per depressione, insonnia e convulsioni.

6MP San Yin Jiao – Punto di riunione dei tre Jin. Punto di riunione

dei tre canali Yin, tonifica lo Yin globale, tratta le patologie del sangue,

riattiva la circolazione e rimuove le stasi.

8MP Di Ji – Meccanismo Terrestre. Punto Xi, favorisce il flusso lungo il

canale.

MOVIMENTO METALLO

• Azione Reflessologica

Obiettivo: ridurre la tensione delle spalle e del torace, aumentando così le

capacità respiratorie e riducendo di conseguenza anche gli stati depressivi

del malato.

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Esecuzione di pressioni (cinque righe e quattro spazi) delle aree riflesse

del Diaframma, esercitate direttamente su tendini e aponeurosi plantari.

Pressioni sulle inserzioni tendinee, sotto le epifisi distali dei metatarsi,

associate a compressioni ripetute e progressive dell’area riflessa del

diaframma.

• Digitopressione meridiano Shoutayin (Polmone)

L’obiettivo principale nel trattare questo meridiano era quello di migliorare

la respirazione, riducendo di conseguenza anche il ripetersi degli stati

depressivi; inoltre il Polmone spinge il Qi in tutto l’organismo e spinge il

sangue nei vasi sanguigni in modo che possa circolare ovunque.

1P Zhong Fu – Palazzo Centrale. Indicato per migliorare la respirazione

polmonare e utilizzato anche in caso di ansia e insonnia.

2P Yun Men – Porta delle Nuvole. Indicato per ogni patologia delle vie

respiratorie la respirazione polmonare e utilizzato anche in caso di ansia e

insonnia.

6P Kong Zui – Scavo Profondo. Punto Xi, favorisce il flusso lungo il

canale è indicato per tutte le affezioni dell’apparato respiratorio e per

ansia e depressione.

7P Lie Que – Valle Stretta. Punto Luo, favorisce il flusso lungo il canale

è indicato per tutte le affezioni di testa e collo e per la depressione.

8P Jing Gu – Doccia dell’Arteria. Punto Jing, e punto Ben, affezioni

croniche dell’apparato respiratorio.

9P Tai Yuan – Abisso Profondo. Punto Shu e punto Yuan, punto di

tonificazione, indicato per ogni patologia polmonare.

10P Yu Ji – Regione del Pesce. Punto Rong, indicato per ogni

patologia polmonare, ansia, agitazione e depressione.

11P Shao Shang – Giovane Mercante. Punto Jing, indicato per ogni

convulsioni e affezioni polmonari.

• Digitopressione meridiano Shouyangming (Grosso Intestino)

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Ho trattato questi punti per migliorare la funzione d’organo: eliminazione

dei residui delle molteplici trasformazioni. L’intestino crasso è la via

essenziale per la conduzione e diffusione del Qi ed ho scoperto inoltre che

attraverso di esso è possibile trattare disturbi neurologici legati alla

trasmissione dei messaggi da parte del sistema nervoso.

1GI Shang Yang – Mercante dello Yang. Punto Jing Pozzo, attira il

soffio nel canale e aumenta il flusso celebrale.

3GI San Jian – Terzo Intervallo. Punto Shu, attira il soffio nel canale e

aumenta il flusso celebrale.

4GI He Gu – Congiunzione della Valle. Punto Yuan, riceve il vaso Luo

dal Polmone.

5GI Yang Xi – Piccola valle Yang. Punto Jing, cure le affezioni

muscolari, ed è indicato per esaurimento nervoso.

6GI Pian Li – Via Collaterale. Punto Luo, invia energia al Polmone,

indicato per inquietudine, ansia e depressione.

7GI Wen Liu – Flusso Tiepido. Punto Xi, disostruisce il flusso

energetico, indicato per tutte le affezioni acute dell’intestino, per

agitazione e gastralgia.

11GI Qu Chi – Stagno alla Curva. Punto He, tonificazione, disperde il

vento alla testa, indicato per convulsioni, difficoltà motorie e paresi alle

estremità superiori.

MOVIMENTO ACQUA

• Azione Reflessologica

Trattamento dell’area riflessa dei reni con l’obiettivo di tonificare i reni.

Trattamento dell’area riflessa della vescica e degli ureteri per favorirne la

funzione fisiologica di eliminazione delle tossine.

• Digitopressione meridiano Zushaoyin (Rene)

L’obiettivo principale era quello di tonificare e rendere fluido lo scorrere

energetico del meridiano.

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Ho insistito particolarmente nel trattamento di questo meridiano poiché

parlando del Rene ricordo che mi sono rimasti impressi due aspetti

fondamentali di quest’organo: in primo luogo il rene è la sede dello “Zhi”

aspetto spirituale che si traduce con “volere”, ma che in realtà

rappresenta una visione molto più ampia.

Il volere è la capacità di focalizzarsi su obiettivi e di perseguirli ed è la

conseguente capacità di tradurre in azione le spinte vitali espresse dallo

Shen del Cuore, quindi una conoscenza reale e profonda di sapere cosa

fare, e come farlo e un legame stretto con la vita, “il voler vivere”. Non a

caso lo Zhi si ammala per ipertrattenimento.

In secondo luogo sono rimasto colpito da come nel Rene si evidenzi molto

di più che in altri organi il suo aspetto Yin e Yang e come questi siano

fortemente correlati.

L’aspetto Ying gestisce l’Acqua e il Jing, nutrendo e umidificando gli Zang-

Fu e tutte le strutture energetiche e fisiche del corpo.

L’aspetto Yang gestisce lo Yuan Qi e il fuoco, fornendo calore, forza di

attivazione della materia Yin e fornendo inoltre la Yuan Qi per la

produzione di sangue. In questa interrelazione il Rene genera la forza

motrice necessaria a tutte le attività sia renali che di tutto l’organismo.

1R Yong Quan –Sorgente Zampillante. Punto Jing Pozzo, trattato in

tonificazione indicato anche in caso di affezioni psichiche, convulsioni,

epilessia, eccessi emozionali, affezioni circolatorie e polmonari e vuoto

vitale.

2R Ran Gu – Valle Illuminata. Punto Rong, rinforza e accellera il flusso

nel canale, indicato anche in caso di affezioni psichiche, convulsioni,

parestesie e affezioni circolatorie.

3R Tai Xi – Grande Valle. Punto Shu e punto Yuan, rinforza il Rene,

indicato in caso di esaurimento psicofisico, vertigini, ansia, affezioni

circolatorie, angoscia, turbe psichiche e paralisi degli arti inferiori.

4R Da Zhong – Grande Campana. Punto Luo, indicato in caso di

agitazione psicorporea, depressione, affezioni psichiche, tremore e rigidità

rachidea.

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5R Shui Quan – Sorgente dell’Acqua. Punto Xi, favorisce il flusso

lungo il canale, ed è indicato per le parestesie.

7R Fu Liu – Ritorno del Flusso. Punto Jing, tonificazione, governa i

liquidi organici è indicato per esaurimento psicocorporeo, disturbi del

sonno, abulia, convulsioni, ansia, agitazione e angoscia, affezioni

psichiche, gastrite, epilessia e paresi agli arti inferiori.

10R Yin Gu – Valle dello Yin. Punto He e punto Ben, tonificazione,

governa i liquidi organici è indicato per esaurimento psicocorporeo,

disturbi del sonno, abulia, convulsioni, ansia, agitazione e angoscia,

affezioni psichiche, gastrite, epilessia e paresi agli arti inferiori.

• Digitopressione meridiano Zutaiyang (Vescica)

Il meridiano Vescica percorre tutto il nostro corpo nella parte Yang, nel

suo percorso tocca dei punti molto importanti per l’emotività della

persona, per questo ho trattato questo meridiano in tonificazione.

67V Zhi Yin – Arrivo dello Yin. Punto Jing Pozzo, tonificazione del

meridiano.

66V Tong Gu –Fondo della Valle. Punto Rong e punto Ben, accelera il

flusso lungo il canale, indicato in caso di vertigini, convulsioni e tremori.

64V Jing Gu –Ossa Capitale. Punto Yuan, attiva il soffio nel canale e

elimina il vento perverso, indicato anche per parestesie ai piedi e alle

gambe, agitazione torcicollo, convulsioni e epilessia.

63V Jin Men – Porta d’Oro. Punto Xi, indicato per difficoltà di

deambulazione, vertigini, convulsioni, epilessia e affezioni psichiche.

60V Kun Lun – Montagne del Kun Lun. Punto Jing, riequilibra i vuoti

di soffio organico, indicato per parestesie e paresi delle gambe, rigidità del

collo, cervicalgia, convulsioni e vertigini.

58V Fei Yang – Volo dello Yang. Punto Luo, riequilibra il meridiano

Rene attraverso il canale Luo, indicato per vertigini, ipofunzione motoria

degli arti inferiori, astenia, esaurimento, convulsioni, epilessia e affezioni

psichiche.

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40V Wei Zhong – Curva del Centro. Punto He, cura tutte le affezioni

della Vescica, tonifica il sangue, indicato per ipofunzione dell’articolazione

coxo-femorale, difficoltà di deambulazione, paresi e paralisi.

CONCLUSIONI

Credo sia chiaro per chi legge queste pagine, come la visione olistica

dell’individuo e delle sue patologie, possa offrire una più ampia gamma di

opzioni per la comprensione, la diagnosi e il trattamento della malattia.

In ogni caso, la medicina olistica non deve essere vissuta come sostitutiva

e antagonista della medicina allopatica ma considerata complementare;

insomma due frecce da utilizzarsi con lo stesso arco, insieme per

sconfiggere il nemico: la malattia.

Scrivendo queste pagine, mettendo ordine fra i ricordi e analizzando il

materiale di ricerca, mi sono accorto che fortunatamente il ragionamento

fatto inizialmente, rispetto alle persone trattate, non si discostava di

molto dai ragionamenti proposti nei vari articoli letti in materia di

Parkinson e MTC, in quanto le persone di cui ho parlato, pur avendo un

carattere diverso e opposto, condividono molti elementi in comune nel

loro vissuto soggettivo e nel modo di somatizzare le situazioni delicate

della loro vita.

Sarebbe sicuramente stato possibile trovare una soluzione migliore e più

specifica per il trattamento del Parkinson, l’esperienza mi insegnerà e farò

sicuramente tesoro di quanto appreso in questa ricerca.

Leggendo dentro di me una cosa però mi appare incontestabile nel mio

agire: per i malati che vivono questa patologia, per i medici, per i

terapisti, per tutti quanti noi che viviamo ogni giorno piccoli e grandi mali,

con sofferenza, con dolore, in alcuni casi con rabbia e in altri con

rassegnazione, è assolutamente importante tenere sempre in

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considerazione il fattore discriminante della nostra esistenza in questo

universo: l’amore.

L’amore per la vita, l’amore per gli altri, l’amore in ogni sua forma, è il

mezzo per affrontare con consapevolezza il percorso ciclico della vita a cui

nessuno può sottrarsi, poiché l’amore trascende la malattia e alimenta la

forza vitale, permettendoci di comprendere, non senza sofferenza, il

destino ciclico della nostra esistenza.

L’amore è l’unico vero modo per rispondere a quelle domande che spesso

non hanno una risposta: la vita, la morte e l’alternanza di questi due stati.

Adesso tutto è più chiaro nella mia testa, la voglia di aiutare, di guarire,

non sono diminuite, la sofferenza nel vedere chi soffre non si è pacata,

ma la rabbia per l’impotenza di fronte alla malattia viene a poco a poco

sostituita dalla comprensione della vita supportata dalla forza

dell’esperienza, che non deve essere mai discostata dal vivere con Amore

il rapporto con gli altri.

Forse in fondo la vita è così: “molta disperazione ma anche qualche

istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso”, per questo motivo

dobbiamo cercare di assaporare quei piccoli momenti che per un attimo ci

fanno rendere conto di quanto sia importante vivere intensamente ogni

momento della nostra vita.

“Ogni giorno rinnoviamo lo spavento della vita quotidiana, un

corridoio infinito, che nelle ultime ore sarà valsa la pena aver così

a lungo percorso”.

Muriell Barbery da “L’eleganza del Riccio”

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BIBLIOGRAFIA

• Reflessologia Zu – Vol. I – Via di iniziazione al Tao di Alfredo E.

Baldassarre

Edizioni Zu Center.

• Reflessologia Zu – Vol. II – Morfologia di Alfredo Esposito Baldassarre

Edizioni Zu Center.

• Reflessologia Zu – Vol. III – Energetica di Alfredo Esposito Baldassarre

Edizioni Zu Center.

• Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese di Franco Bottalo e Rosa

Brotzu

Edizioni Xenia.

• Il libro della Medicina Tradizionale Cinese di Carlo Moiraghi

Edizioni Fabbri.

• Wikipedia - L’enciclopedia del Web.


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