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Gli anni di piombo.Monni Noemi Istituto di Istruzione Superiore G.Brotzu V F A.S. 2010/2011

Gli anni di piombo.

Indice1. L'Italia dopo l'autunno caldo. 1.1 Situazione politica 1.2 Situazione sociale 1.3 Situazione economica 2. Nuove organizzazioni. 2.1 I rossi 2.1.1 BR Brigate Rosse 2.1.2 GAP Gruppi di Azione Partigiana 2.1.3 NAP Nuclei Armati Proletari 2.1.4 PL Prima Linea 2.1.5 LC- Lotta Continua 2.2 I neri 2.2.1 NAR Nuclei armati rivoluzionari 2.2.2 Ordine Nuovo 2.2.3 Ordine Nero 3. Le stragi. 3.1 1977, l'anno della svolta 3.2 1978, attacco al cuore dello stato 4. Come lo stato rispose al terrorismo. 5. La progressiva fine del terrorismo. 6. Orientarsi tra i concetti. 7. Fonti.

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Gli anni di piombo. 1. L'Italia dopo l'autunno caldo. Con autunno caldo ci si riferisce al ciclo di lotte di operai e studenti che si mobilitarono nell'autunno del '69, spinti dallo spirito sessantottino. I lavoratori riuscirono ad ottenere qualcosa: lo Statuto dei lavoratori, che garantiva loro maggiore tutela e sicurezza dal punto di vista lavorativo, fu ottenuto grazie a diversi scioperi, astensioni dal lavoro, occupazioni e cos via. Alla fine del '69 per il clima italiano si fece pi teso quando il 12 dicembre esplose una bomba nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano, ci furono diciassette morti e ottantotto feriti. Lo stesso giorno scoppiarono a Roma altre tre bombe: La prima esplose nel passaggio sotterraneo che collegava via Veneto con via San Basilio (dove c'era la Banca Nazionale del Lavoro), furono ferite tredici persone. La seconda invece davanti all'Altare della Patria. La terza in piazza Venezia, i feriti furono quattro. Fu trovata in seguito una bomba inesplosa a Milano, cos quel giorno furono contati cinque atti terroristici, fra Roma e Milano, dato significativo di ci che aspettava l'Italia. L'autunno caldo infatti port dopo di s la nascita di organizzazioni extraparlamentari che negli anni successivi utilizzeranno la violenza per attuare quella che poi prender il nome di strategia della tensione, ma questo lo vedremo meglio in seguito. 1.1 Situazione politica. La scena politica italiana vedeva protagonista da sempre la Dc, ma ora si stava diffondendo la richiesta di partecipazione democratica che faceva crescere consensi intorno al Pci. Quest ultimo aveva comunque delle difficolt ad affermarsi nel quadro bipolare italiano, inoltre il golpe cileno del 1973 aveva provocato timore fra l'opinione pubblica poich molti credettero che gli atti terroristici potessero intensificarsi. Intanto Berlinguer, il segretario del Pci, elaborava una strategia che cercava di riprodurre l'alleanza della Resistenza antifascista e che potesse mitigare le tendenze autoritarie della Dc. Tale strategia si tradusse nel cos detto compromesso storico, ovvero un'alleanza fra i partiti di massa italiani: Dc, Psi, Pci. Il compromesso storico trov consensi nell'ala sinistra della Dc, di cui esponente era Aldo Moro, ma non era ben visto dall'ala pi estremista del Pci n dall'ala destra della Dc, capeggiata da Giulio Andreotti. Quest'ultimo dichiar infatti :secondo me, il compromesso storico il frutto di una profonda confusione ideologica, culturale, programmatica, storica. E, allatto pratico, risulterebbe la somma di due guai: il clericalismo e il collettivismo comunista.1

Il Pci intanto continuava ad avanzare e ad ottenere successi elettorali: Le elezioni del 1975 videro il Pci avanzare con il 33% dei voti, che sommati a quelli di tutta la sinistra costituivano il 47%. Tuttavia la situazione critica degli anni settanta fece s che l'idea del compromesso storico venisse accantonata per lasciare spazio al governo di solidariet nazionale, ovvero Pci e Psi avrebbero dato il proprio appoggio al governo senza farne propriamente parte. La sinistra accett questa soluzione a causa delle forti tensioni che1 Oriana Fallaci, intervista a Giulio Andreotti nel dicembre '73. Contenuto in Intervista con la storia, Rizzoli, 1974.

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Gli anni di piombo. colpivano il paese: Il terrorismo, sia di destra che di sinistra. La crisi economica. In questo modo Pci e Psi speravano di salvaguardare la democrazia da qualche possibile atto eversivo. 1.2 Situazione sociale. In seguito a solidariet nazionale furono varate una serie di riforme (le pi rilevanti dopo il secondo dopoguerra): Nel '74 furono approvati i decreti delegati, cio una riforma delle strutture scolastiche che dava maggiori poteri agli organi collegiali e ai rappresentanti di famiglie e studenti nella gestione dell'educazione. Venne abrogata la legge sul divorzio e il nuovo diritto di famiglia, ci garant: La parit di diritti fra uomo e donna poich fu eliminata la dote2, fu riconosciuto lo stesso diritto sia ai figli naturali che ai figli legittimi, fu istituita la comunione dei beni, la patria potest fu sostituita dalla potest di entrambi i genitori. Sotto pressione della sinistra furono poi approvate la legge sull'equo canone, sull'edilizia popolare e pianificazione urbana, la riforma sanitaria e della Rai. Intanto erano nate nuove classi sociali, non viste di buon occhio, e le condizioni di vita erano sicuramente migliorate: La mortalit infantile si ridusse grazie al miglioramento delle condizioni igieniche e l'analfabetismo praticamente scomparve grazie alle riforme scolastiche. Finalmente, anche se molto in ritardo, l'Italia diventava sempre pi nazione con una lingua parlata in maniera pi o meno diffusa, dalla Sicilia alle Alpi. Questo accadde grazie alla RAI, che riusc sia a insegnare una sola lingua agli italiani sia a creare un'attenzione nei confronti dei simboli nazionali, perlomeno in occasione si mondiali di calcio, olimpiadi, e cos via. In quegli anni ci fu anche una crescita culturale, spesso controllata dalla sinistra, con effetti piuttosto favorevoli. L'altra faccia della medaglia non era cos rosea, a causa della crisi petrolifera (vedi paragrafo sotto) l'Italia fu colpita da inflazione e stagnazione, e i giovani avevano sempre meno prospettive davanti a loro. La disoccupazione era in continuo aumento. Il malcontento si diffuse, preparando poi la strada alle organizzazioni terroriste. 1.3 Situazione economica. Come appena detto l'Italia fu protagonista di due fenomeni, prima d'allora mai presentatisi insieme: inflazione e stagnazione, ci fu chiamato stagflazione.3 Si arriv a tale situazione in seguito alla crisi petrolifera ed energetica del 1973, questa fu dovuta alla improvvisa e inaspettata sospensione del rifornimento di petrolio proveniente dalle nazioni che facevano parte dell'Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries) verso le nazioni che lo importavano. La situazione mediorentale di quegli anni era scottante, infatti i Paesi arabi non avevano ancora riconosciuto il diritto dello Stato di Israele ad esistere.2 L'insieme dei beni che la famiglia di una sposa conferisce allo sposo con il matrimonio. 3 Si ha contemporaneamente un aumento generale dei prezzi (inflazione) e una mancanza di crescita dell'economia (stagnazione).

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Gli anni di piombo. Le conseguenze della crisi energetica furono diversein Europa: I paesi del Nord furono incentivati a ricercare nuove fonti di approvvigionamento. Si cercarono inoltre nuove fonti di energia: gas naturale, energia atomica, ecc. L'industria risent notevolmente della crisi, infatti non raggiunse pi i tassi di crescita registrati precedentemente. La situazione critica delle industrie port ad un tasso pi elevato di disoccupazione, innescando cos un circolo vizioso, come sempre accade. 2. Nuove organizzazioni. In questo contesto, che viene oggi chiamato "anni di piombo" (da un omonimo film dell'81 che tratta della situazione della Germania occidentale in quegli anni, analoga a quella italiana) nacquero quindi delle organizzazioni clandestine che sfruttavano la lotta armata e il terrorismo per attuare la cos detta "strategia della tensione" e attaccare le fondamenta dello Stato. Si viveva un periodo che stato definito alcuni storici "guerra civile a bassa intensit"4. 2.1 I rossi. 2.1.1 BR Brigate Rosse Ideologia. Le Brigate Rosse ritenevano che la fase della Resistenza partigiana non fosse ancora finita e che l'Italia avesse necessit di essere liberata per poter istituire la dittatura del proletariato e il comunismo. Questa analogia con il movimento partigiano si riflette anche nei soprannomi usati, per nascondere la propria identit, dai brigatisti e nella struttura verticale dell'organizzazione. Quindi, secondo i brigatisti, l'Italia era passata dal controllo nazifascista a quello del SIM (Stato Imperialista delle Multinazionali). A questo era necessario intraprendere una lotta armata con la quale scuotere le fondamenta di questo tipo di Stato e quindi far s che si potesse creare lo spazio e l'occasione per un'insurrezione, infatti i brigatisti si sono sempre definiti "un'organizzazione guerrigliera" e non "terroristica". Struttura e organizzazione. Fin dalla loro nascita le BR comprendevano tre "anime" interne, accomunate dalla stessa ideologia e politica, ma erano discordanti su come, quando, con chi intervenire. Dunque c'erano: Ala marxista: la si pu definire "dura e pura". Alcuni esponenti di questa corrente erano convinti che i partigiani fossero stati "disarmati" ancor prima della vera e propria liberazione. Ala "sindacalista militante": la quale invece prediligeva le azioni altisonanti, come rapimenti e attentati, che si sarebbero dovute compiere solo in fabbrica. Ala "catto-comunista": era teorica ed eguaglitaria, aveva come esponenti pi noti Renato Curcio e Margherita Cagol.5 L'organizzazione era strutturata verticalmente, come un vero esercito (anche questo ripreso dal movimento partigiano): I gruppi di fuoco erano inseriti in cellule, le quali erano raggruppate in colonne che definivano le azioni armate da compiere. Queste colonne erano sotto il controllo della "direzione strategica" che definiva la linea politica da seguire. Le azioni pi importanti invece erano decise dal "Comitato esecutivo".4 Marc Lazar, L'Italie des annes de plomb. 5 Entrambi studenti all'Universit di Torino e pionieri delle BR. Lei mor in uno scontro a fuoco con dei Carabinieri, lui prima condannato, poi in semilibert, oggi un editore e un saggista.

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Gli anni di piombo. Tramite tale struttura venivano compiuti atti di guerriglia urbana, sequestri e terrorismo contro personaggi reputati rappresentanti del potere (politico, economico, sociale) uomini politici, magistrati e giornalisti. Purtroppo il punto debole dell'intera struttura stava proprio in questa rigida verticalit dell'organizzazione, che non lasciava spazi sufficientemente autonimi alle diverse colonne. Proprio per questo si verificheranno alcune scissioni, prima in due tronconi (militarista e milanese autonoma) e poi ancora il movimento militarista (in militarista e movimentista). Gi si erano create fratture nel movimento dopo il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro, culmine delle azioni cruente, infatti molti abbandonarono il movimento brigatista. 2.1.2 GAP Gruppi di Azione Partigiana. I Gruppi di Azione Partigiana vennero fondati a Milano dall'editore Giangiacomo Feltrinelli. Quest'ultimo aveva intenzione di realizzare un esercito di liberazione nazionale che sarebbe riuscito a prevenire un colpo di stato da parte delle destre pi eversive, grazie all'appoggio dell'URSS. E proprio in questo stretto legame con l'Unione Sovietica si differenziavano dalle altre organizzazioni. I GAP cominciarono la loro attivit nella primavera del 1970 e la conclusero nella primavera del 1972, in seguito alla scomparsa del fondatore Feltrinelli in circostanze poco chiare: Il corpo venne trovato senza vita presso un traliccio dell'alta tensione dove forse pare stesse preparando un'azione di sabotaggio. Ad ogni modo, tutta l'attivit del gruppo fu concentrata in azioni pi dimostrative che violente. 2.1.3 NAP Nuclei Armati Proletari. I NAP nacquero nella primavera del 1974 e rimasero attivi fino al 1977. Lavorarono principalmente nell'Italia del Sud ed erano sensibili soprattutto alle problematiche carcerarie e dei disoccupati. Il gruppo collabor anche con le Brigate Rosse, ma a differenza loro, avevano una struttura molto meno rigida erano organizzati in Nuclei pi autonomi. In un loro documento, del 1975, infatti scrissero: Noi vediamo la sigla NAP non come una firma che caratterizza un'organizzazione con un programma complessivo, ma come una sigla che caratterizza i caratteri propri della nostra esperienza. ... La nostra esperienza ha portato alla creazione di Nuclei di compagni che agiscono in luoghi e situazioni diverse, in maniera totalmente autonoma e che conservano tra di loro un rapporto organizzativo e di confronto politico. I metodi utilizzati dai NAP principalmente erano rapine, sequestri, incursioni; collaborarono anche con le BR nel sequestro del magistrato di Cassazione, Giuseppe di Gennaro. Ad ogni modo dopo una serie di azioni nappiste, l'organizzazione si sciolse in seguito ad un maxiprocesso ai NAP, infatti il 16 febbraio 1977 la Corte di Assise di Napoli emise la sentenza che in tutto (sommando gli anni di prigione destinati ad ogni condannato appartenente ai NAP) contava 289 anni e 11 mesi di carcere.

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Gli anni di piombo. 2.1.4 PL Prima Linea. Prima linea nasce nel 1976 da reduci di altri movimenti extraparlamentari, soprattutto operai e studenti, il suo nome era inizialmente dato a quegli individui che facevano parte del servizio d'ordine durante le manifestazioni di Lotta Continua e che quindi si trovavano in prima linea. Nei primi mesi il gruppo si autodefin come non un nuovo nucleo combattente, ma l'aggregazione di vari gruppi guerriglieri che finora hanno agito con sigle diverse, questo il testo di un volantino rilasciato dopo un'irruzione nella sede del gruppo dirigente FIAT. Inizialmente PL cercava di puntare sulla presenza territoriale, ma poi questo atteggiamento fu abbandonato per seguire la via del terrorismo; e infatti Prima Linea, per numero di adesioni e di azioni armate, stata seconda in Italia solo alle Brigate Rosse. Il modello di PL era per differente da quello brigatista: Prima Linea era fondata sulla non divisione dei ruoli, mancava infatti la compartimentazione. Rifiuto, almeno in un primo periodo, della clandestinit poich ritenevano che in questo modo si sarebbe mantenuta una presenza nei luoghi li lavoro e nei movimenti della sinistra extraparlamentare. Preferirono concentrarsi pi sull'azione e relegare cos ad un secondo momento una pi precisa elaborazione ideologica.

2.1.5 LC- Lotta Continua. Lotta Continua fu un'organizzazione extraparlamentare di orientamento comunista, nacque nel 1969 in seguito alla scissione di un altro movimento che si era distinto durante l'autunno caldo. Inizialmente il movimento ebbe una connotazione spontaneistica, mentre dal '72 in poi LC cambi rotta. Accadde infatti che nel marzo di quell'anno un militante del movimento (Maurizio Pedrazzini) si trovava, con una pistola, sotto casa di Franco Servello, onorevole del Movimento Sociale Italiano. Gli sfugg un colpo di pistola, il quale allarm subito i vicini che chiamarono la polizia, e cos Pedrazzini fu immediatamente arrestato. Il mese successivo allora Lotta Continua approv la linea dello scontro generale nei confronti della borghesia e dello Stato. E cos da allora ci fu un certo accentramento nell'organizzazione poich era necessario dotare il movimento di mezzi che potessero sostenere l'intensit degli scontri in continuo aumento. Nel '75 poi ci fu un avvenimento che allontan il gruppo dall'etichetta di "extraparlamentare": si decise di votare alle regionali per il Pci. L'anno dopo LC decise addirittura di presentarsi alle elezioni politiche, facendo liste comuni con il Partito di Unit Proletaria per il Comunismo, Avanguardia Operaia e Movimento Lavoratori per il Socialismo. Il risultato delle elezioni non fu elevato, ottennero 556'000 voti, e sei eletti, di cui uno solo di LC. Nonostante questo comunque l'organizzazione stava andando sulla via dello scioglimento, e ci avvenne senza alcuna dichiarazione ufficiale. 2.2 I neri 2.2.1 NAR Nuclei Armati Rivoluzionari. Fu un gruppo di estrema destra che fu ritenuto responsabile di 23 omicidi, due dei Noemi Monni 7

Gli anni di piombo. militanti dei NAR (Francesca Mambro e Valerio Fioravanti) furono condannati per la strage della Stazione di Bologna, loro si sono comunque sempre dichiarati innocenti. Tra l'altro Fioravanti fu anche uno dei fondatori dei Nuclei Armati e spieg che la sigla NAR indicava inizialmente solo lo stampo neofascista delle proprie azioni di danneggiamento. Per quanto riguarda la struttura i NAR si possono dividere in tre principali gruppi, ognuno dei quali faceva capo ad un diverso quartiere di Roma: Il gruppo del quartiere Monteverde, con a capo i fratelli Fioravanti, Valerio e Cristiano. Il gruppo del quartiere EUR, con a capo Carminati e i fratelli Bracci. Il gruppo del quartiere Prati, con a capo Pedretti e Corsi. Pare che il maggiore dei fratelli Fioravanti, Valerio, rappresentasse la figura carismatica del gruppo, mentre Pedretti sarebbe stato l'ideologo di questo. Carminati invece avrebbe avuto il ruolo di tramite tra i NAR e la malavita. 2.2.2 Ordine Nuovo. Ordine Nuovo nasce come movimento di destra nel 1956, chiamato inizialmente Centro Studi Ordine Nuovo, il quale ebbe dei legami con l'Msi. Nel 1969, dopo che Centro Studi Ordine Nuovo aveva lasciato Msi, decise di rientrarci (per via del nuovo segretario dell'Msi, Giorgio Almirante). Coloro che non vollero rientrare fondarono invece il Movimento Politico Ordine Nuovo, poich essi ritenevano che l'Msi fosse un partito asservito alla borghesia e all'imperialismo statunitense. La nuova organizzazione avvi, l'anno dopo, dei corsi di formazione: Corsi per la formazione ideologica. Duravano due mesi ed erano divisi in otto sezioni: rivoluzione tradizionale e sovversione, le due razze, l'impeto della vera cultura, la guerra santa, orientamenti, la contrapposizione fra Oriente e Occidente, rivolta contro il mondo moderno, la plutocrazia come forza sovversiva. Corsi per la formazione politica. Anche in questo caso i corsi avevano la durata di due mesi ed erano suddivisi in cinque sezioni: la guerra rivoluzionaria, le tecniche della guerra rivoluzionaria, la propaganda, l'organizzazione e a scelta dei temi di lotta. Il movimento scelse come simbolo un'ascia bipenne all'interno di un cerchio bianco, su sfondo rosso; e come motto utilizzarono lo stesso delle SS "Il mio onore si chiama fedelt!". Ordine Nuovo in soli quattro anni di vita rappresenter il gruppo extraparlamentare di destra pi conosciuto e importante in Italia di quel periodo. Dur solo quattro anni perch nel 1973 trenta dirigenti vengono condannati per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista, dunque il ministro degli Interni decreter lo scioglimento dell'organizzazione. Questo tentativo di repressione da parte dello Stato ebbe per un doppio effetto: ora tantissimi giovani estremisti sono lasciati allo sbando, senza pi controllo politico. Daranno cos vita a nuovi gruppi terroristi di destra. 2.2.3 Ordine Nero. Ordine Nero stata un'associazione segreta a sfondo neofascista, la quale oper negli anni settanta e per molto tempo rimase piuttosto nascosta e senza molta visibilit rispetto alle altre organizzazioni di destra e si limitava ad accogliere fra le sue braccia Noemi Monni 8

Gli anni di piombo. ex militanti dei movimenti di destra come Ordine Nuovo o Avanguardia Nazionale. Pare che il gruppo fosse organizzato in almeno sette unit territoriali, di cui pare che la pi attiva fosse quella toscana, responsabile di vari attentati a linee ferroviarie. Il movimento si prefiggeva obbiettivi chiaramente terroristici, pare infatti che anche la bomba sul treno Italicus, che provoc 12 vittime nel 1974, fu ad opera loro. In tutto comunque ad Ordine Nero sono stati attribuiti circa 45 attentati. 3. Le stragi. Tutti questi gruppi terroristici seminarono il panico in tutta Italia per circa un decennio, il Paese era costellato di Stragi che a volte sembravano insiensate e senza colpevoli. Basta pensare che per alcune stragi i colpevoli ancora oggi non sono stati identificati con certezza, oppure in altri casi i processi si sono trascinati per anni e anni, come ad esempio il processo per la strage di piazza Fontana, il quale si concluso nel maggio 2005, e come se non bastasse le spese processuali sono state addebitate ai parenti delle vittime! Il clima che si respirava era molto pesante e queste stragi non facevano altro che peggiorare la situazione di "guerriglia urbana" che gi si viveva; anzi capitava che venissero accusate persone innocenti, poich c'era necessit di trovare un capro espiatorio. Queste erano le scene a cui si assisteva:"decine di corpi sanguinanti, alcuni ridotti letteralmente a brandelli, sedie e tavoli rovesciati, documenti sparpagliati dappertutto. Al centro del salone per il pubblico, proprio dove era situato un massiccio tavolo restano solo i frammenti del mobile e un buco di 80 centimetri e profondo quasi altrettanto ad indicare dove era stato collocato l'ordigno.6 Erano le 10.10 quando Franco Castrezzati si avvicendato al microfono. Alle 10.20 esatte avvenuta l'esplosione. Il chilo di tritolo nascosto nella cassetta metallica della carta straccia ha dato il suo effetto terribile, l'intera cassetta si trasformata in un'enorme bomba e le sue schegge di ferro sono state scagliate ovunque. [...] Lo scoppio ha lacerato l'aria; dal palco si vista una colonna di fumo nero e giallastro alzarsi verso il cielo, mentre le schegge e i brandelli dei corpi martoriati dall'esplosione volavano tutt'attorno. Vi sono stati alcuni secondi di silenzio assoluto, poi, straziante, si levato l'urlo dei feriti e le grida di orrore della folla. Sono seguiti alcuni attimi allucinanti: la gente correva come impazzita urtandosi e gettandosi a terra. Un ragazzo, che era stato scaraventato a terra dalla esplosione, si trovato fra le mani il troncone maciullato della gamba di uno dei feriti7 In questi clima di insicurezza generale non sono compiuti solo attentati clamorosi, ma venivano colpiti anche personaggi minori: singoli cittadini, agenti dell'ordine, fattorini di banca. Anche le manifestazioni di piazza non erano tranquille, molti manifestanti si presentavano mascherati e armati di spranghe, chiavi inglesi, bombe incendiarie e pistole (le famose P38). In quesro contesto una fetta sempre maggiore dell'opinione pubblica comincia a preparsi, rassegnatamente, ad accettare una risposta "militare" da parte dello Stato.

3.1 1977, l'anno della svolta.Nel 1977 ci fu un'impennata del terrorismo e della violenza: ci furono quarantamila denunciati, quindicimila arrestati, quattromila condannati a migliaia di anni di galera,6 Fernando Strambaci, La stagione delle bombe, 13 dicembre 1969, da L'Unit. 7 Mauro Brutto, Bomba nera tra la folla, 29 maggio 1974, da l'Unit

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Gli anni di piombo. centinaia di morti e feriti. Ecco alcuni fatti del '77: 11 marzo; lo studente Pier Francesco Lorusso, simpatizzante di Lotta Continua,viene colpito a morte da un proiettile durante alcuni scontri a Bologna. Il ministro degli interni Cossiga rispose alle proteste studentesche inviando mezzi cingolati nel centro di Bologna. L'anno dopo viene arrestato il carabiniere Massimo Tramontani, accusato di aver sparato, ma poi prosciolto per mancanza di prove. Tale provvedimento diffuse perplessit e rabbia fra l'opinione pubblica di estrema sinistra. 22 marzo; muore a Roma, ucciso dai NAP, Claudio Graziosi, un agente, che tentava di arrestare una ricercata. 21 aprile; sempre a Roma, durante gli eventi che seguirono lo sgombero dell'universit, alcuni ragazzi spararono contro le forze dell'ordine. Un sottuficiale, Settimio Passamonti, mor per via di due colpi di pistola; altri tre agenti e un carabiniere furono feriti, e come loro la giornalista Patrizia Bermier. 28 aprile; Viene ucciso l'avvocato Fulvio Croce a Torino, nel tentativo di far saltare il processo ad alcuni terroristi. 14 maggio; durante una manifestazione a Milano, alcuni manifestanti presero la mira e aprirono il fuoco contro la pulizia, uccidento l'agente Antonio Custra. Un fotografo riprese la scena. 3 ottobre; Roberto Crescenzio rimane gravemente ustionato per via di una Molotov, mor cos.

3.2 1978, attacco al cuore dello stato. Dopo l'escalation del '77 il terrorismo, nello specifico quello delle BR, tocc il suo apice con il rapimento e la successiva uccisione del presidente della DC Aldo Moro. Come avvenne. Il 16 marzo del 1978 il parlamento doveva votare la fiducia per far entrare nel governo il Pci, e Aldo Moro, con la sua scorta, si stava dirigendo proprio l quando in via Fani vennero assaliti. Furono uccisi tutti i membri della scorta: Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Moro invece fu rapito e portato in un appartamento appositamente preso in affitto e sistemato in maniera adeguata per il rapimento. Il presidente democristiano rimase prigioniero per 55 giorni e durante la sua prigionia ebbe modo di inviare diverse lettere alla moglie e ai compagni di partito. Intanto la politica italiana si era divisa su due fronti: Fronte della fermezza (Berlinguer, Andreotti) Fronte della trattativa (Craxi, i radicali) Anche il papa Paolo VI intervenne a favore del rilascio di Moro, ma tutto fu inutile visto che lo Stato aveva rifiutato le condizioni Brigatiste. L'ultimo comunicato delle BR iniziava proprio con un tono grigio e tetro : Concludiamo la battaglia... Eseguendo la condanna.... E infatti il corpo senza vita di Aldo Moro fu ritrovato dentro un'auto, una Renault 4 parcheggiata in via Caetani. Noemi Monni 10

Gli anni di piombo. La via si trovava simbolicamente a met strada fra via delle Botteghe Oscure (sede del Pci) e piazza del Ges (sede della Dc), Moro fu punito per aver cercato di mediare. Dunque l'assassinio di Aldo Moro segn il momento pi critico, ma la sua morte consent alla Dc di separarsi sul piano elettorale dal Pci e di rinfrescare la propria immagine di fronte all'opinione pubblica. Inoltre da alcune lettere di Moro pare che lui stesso avesse intuito la strumentalizzazione della sua (a quel punto ovvia) morte, infatti lanci delle frasi forti contro i suoi compagni di partito, frasi come ..Il mio sangue ricadr sulla DC e Il mio fantasma vi perseguiter per l'avvenire!. Il processo. Qualche anno dopo venne intrapreso il processo e il 24 gennaio 1983 fu emanata la sentenza: i giudici della 1 Corte d'Assise condannano all'ergastolo il nucleo storico brigatista composto di 32 persone. La sentenza del terzo processo moro poi arriver nell'88 con 153 condanne. Questioni irrisolte. Ancora oggi ci sono tasselli che non rientrano alla perfezione nel quadro del caso Moro. Pare che il presidente democristiano avesse accennato ai brigatisti l'esistenza di una struttura parallela ed ultrasegreta Gladio8, molto tempo prima che ci divenisse di dominio pubblico; eppure i brigatisti sembrarono sottovalutare tale informazione. Oppure pare che, dopo l'uccisione, fu perquisito tutto il palazzo in cui stavano le BR, ma fu tralasciato proprio l'appartamento dove stava Moro, e infatti solo in seguito furono trovati alcuni documenti. Oppure ancora, sembra che siano stati trovati dei gettoni telefonici nelle tasche del vestito di Moro, cosa strana perch le BR erano solite fornire gettoni telefonici solo a chi intendevano liberare. 4. Come lo Stato rispose al terrorismo. Lo stato italiano, in questa situazione di crisi, si trov costretto ad istituire alcune leggi speciali: l'emergenza terrorismo port ad una diminuzione delle libert costituzionali e un ampliamento delle facolt delle forze di polizia. Ecco alcune delle leggi emanate in quegli anni: Legge Reale (n. 152 del 22/5/1975), questa permetteva alla polizia di sparare nei casi in cui lo ritenesse necessario. La legge suscit molte polemiche, tanto che fu sottoposta ad un referendum, l'11 giugno 1978, in cui il 76,5% degli italiani vot per il mantenimento di questa legge. Nel 1978 il ministro degni Inteni Francesco Cossiga istituir dei corpi speciali, per fronteggiare il terrorismo. Nascono cos: GIS, Gruppo Intervento Speciale, dei Carabinieri. NOCS, Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza, della Polizia. ATPI, le teste di cuoio, della Guardia di Finanza. "Legge Cossiga" (n. 15 del 16/2/1980) prevedeva invece: condanne non indifferenti per chi veniva giudicato colpevole di "terrorismo" ed estensione dei poteri della polizia. Anche questa legge fu contestata e definita incostituzionale, ma la Corte Costituzionale respinse queste accuse. Cos la legge fu sottoposta a un referendum, il 17 maggio1981. Il risultato fu anche questa volta nettamente a favore della legge, l'85,1% vot per il suo mantenimento. Il 21 febbraio del 1980 venne arrestato a Torino Patrizio Peci, in una maniera ancora poco chiara. Nonostante questo l'arresto di Peci costitu una svolta, un punto di non ritorno per il movimento eversivo; questo perch tra i vari provvedimenti dello Stato era stata istituita la legge sui pentiti e Peci fu il primo ad usufruirne e a collaborare con le forze dell'ordine. Dunque lo Stato inizi un'opera di smantellamento grazie al generale Dalla Chiesa, prima di tutto delle BR. In questo modo nei mesi successivi8 Gladio era un'organizzazione stay behind che aveva il compito di difendere il paese da un possibile attacco dei 'paesi rossi'.

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Gli anni di piombo. furono arrestati in Italia centinaia di individui appartenenti alle organizzazioni terroriste. Il 28 marzo vengono poi uccisi dai carabinieri a Genova Annamaria Ludman, Lorenzo Betassa, Riccardo Dura e Piero Panciarelli (strage di via Fracchia). Le BR per punirono Peci per aver collaborato con lo Stato, cos i suoi ex compagni nell'81 rapirono il fratello, Roberto Peci, per poi ucciderlo. 5. La progressiva fine del terrorismo. Uno degli ultimi atti clamorosi delle BR fu il sequestro del generale James Lee Dozier, un obbiettivo militare molto significativo: era infatti vice comandante della NATO nel sud Europa. Fu rapito il 17 dicembre 1981 e liberato il 28 gennaio 1982, da un'azione dei NOCS. Questa fu praticamente l'ultima azione clamorosa degli anni di piombo, lentamente gli episodi di violenza scemarono e le BR persero non solo molti uomini, ma anche il sostegno del sindacato e di parte dell'opinione pubblica in seguito ad un avvenimento specifico: Le BR assassinarono nel '79 un operaio, Guido Rossa, poich quest ultimo aveva denunciato un suo collega che distribuiva materiale propagandistico delle BR. Dall'81 poi le BR si avviarono verso il disfacimento ad opera di pentiti, infiltrati e cos via. Gli anni di piombo erano sulla via del tramonto, ormai l'opinione che la lotta armata fosse in grado di portare un cambiamento all'assetto costituzionale dello Stato stava cessando. Ci non significa che il terrorismo fin di colpo, ma il succedersi di singoli attentati non mise pi in pericolo la forma costituzionale e parlamentare italiana. Molti scrittori e opinionisti, facendo un "bilancio" degli anni settanta, ritengono che questi siano stati per l'Italia "un'occasione mancata"; ritengono infatti che per via dello sviluppi economico e culturale degli anni sessanta, i tempi sarebbero potuti essere maturi per affrontare inncisivamente i problemi storici italiani (questione meridionale, criminalit organizzata, ecc). Questi problemi invece, a cui se ne aggiunsero altri, rimasero irrisolti. Secondo alcuni ci dipende dall'incapacit delle classi dirigenti, altri ritengono invece che le condizioni per sistemare le questioni non sussistessero. Su una cosa per sono d'accordo, e cio che questo fallimento ha poi aperto la strada al degrado politico e morale; basta pensare alla P2, loggia massonica, o allo scandalo di Tangentopoli.

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Gli anni di piombo. 6. Orientarsi tra i concetti. Come si arriv agli anni di piombo.

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Gli anni di piombo. Leggi speciali.

7. Fonti. Bibliografia. Alberto de Bernardi e Scipione Guarracino, La conoscenza storica il 900, Bruno Mondadori.

Sitografia. Anni di Piombo e contesto storico-politico:http://it.wikipedia.org/wiki/Anni_di_piombo http://it.wikipedia.org/wiki/Autunnno_caldo http://it.wikipedia.org/wiki/Compromesso_storico

Organizzazioni terroriste:http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_rosse http://www.informagiovani.it/terrorismo/terhome.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_Linea http://it.wikipedia.org/wiki/Nuclei_Armati_Rivoluzionari http://it.wikipedia.org/wiki/Nuclei_Armati_Proletari

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