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S e t t i m a n a l e g ra t u i t o d i i n f o r m a z i o n e e d i t o d a A l s a b a G ra f i c h e • A n n o I • n u m e r o 3 0 • R e g i s t ra z i o n e n . 7 d e l Tr i b u n a l e d i S i e n a d e l l ’ 8 a p r i l e 2 0 0 8 • w w w. a l s a b a . i tCh iuso in redaz ione i l 29 o t tob re 2008 • Ti ra tu ra 7 .000 cop ie • S tampato su ca r ta 100% r i c i c la ta con march io eco log i co “Ange lo B lu”

Se sei brutto ti tirano le pietre

SI RIACCENDE LA POLEMICA CONTRO LE ARCHITETTURE BRUTTE. BISOGNA ABBATTERLE O MANTENERLE E MAGARI RISTRUTTURARLE.LA EX IDIT DI MONTERONI È NELL’ELENCO DEGLI ECOMOSTRI VARATO DAGLI AMBIENTALISTIEPPURE C’È CHI SOSTIENE CHE SAREBBE UN ERRORE TIRARLA GIÙ.

ALLE PAGINE 8 E 9

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0 3� venerdì 24 ottobre 2008 � �CULTURA

L’Università, la Chigiana e l’intera città di Siena hannoricordato Luciano Berio a cinque anni dalla sua morte.Lo hanno fatto con un concerto della Chigiana e con unimportante incontro internazionale di studio (in svolgi-mento mentre esce questa edizione de il Gazzettino) econ una lezione nella quale Umberto Eco ha ricordatoil grande compositore e le sue passioni.Dalla lezione, pubblicata mercoledì da La Repubblica,riprendiamo un breve passaggio, nel quale UmbertoEco – rievocando i “tempi eroici” nei quali Schoenbergveniva fischiato alla Scala o alla Piccola Scala venivapresentato il Labo-rintus di Berio e San-guineti (1963) tra leproteste di alcuni si-gnori in smoking –parla dell’amico Be-rio come pensatore euomo di cultura:“Berio è stato certa-mente tra i musicistipiù colti della pro-pria generazione, ca-pace di andare a cer-care musica anche làdove non si pensavavi fosse.Si pensi solo a quan-do, iniziando lo Stu-dio di Fonologia, Be-rio si interrogaimmediatamente sucosa significhi fonologia, dato che il nome era stato da-to dall’ingegner Gino Castelnuovo. E acquista sia ilCours de linguistique générale di Saussure che i Princi-pes de phonologie di Troubetzkoy, per concluderne ini-zialmente che la fonologia degli strutturalisti non eraquella dei musicisti. E così è avvenuto che le copie diquei due volumi, ancora in mio possesso, siano quelleche avevo preso a prestito nello studio di fonologia eche naturalmente non ho mai più restituito per dirittodi conquista e perchè, come suggeriva Ruggero Bacone,se le idee sono buone bisogna sottrarle agli infedeli tam-quam ab iniustis possessoribus.

Ma era davvero Berio un ingiusto possessore di queidue volumi? Consideriamo alcuni fatti. Anzitutto si èben presto accorto che la sua attività musicale aveva cer-tamente a che fare con la fonologia dei fonologi, anchese in termini specialistici egli 1avorava più sull' etic chesull' emic, e se ne è reso conto proprio iniziando a lavo-rare di elettroacustica sulla voce umana.D’altra parte se si vanno a leggere varie interviste a Be-rio si vedono affiorare qua e là riferimenti inattesi (mache io so fondamentali) per esempio alla filosofia diMerleau Ponty, e quindi a una fenomenologia non solo

della percezione, madella corporalità.Quasi tutti i musicistihanno avuto rappor-to, nella misura incui si sono provaticon la musica vocale,con la parola, col lin-guaggio, ma certa-mente il rapporto traVerdi e FrancescoMaria Piave, e forsetra Mozart e DaPonte, è diverso daquello di Berio conSanguineti. Berio èsempre andato a cer-care scrittori che nongli dessero un libret-to, una storia, e nep-pure delle frasi reci-

tabili – chè anzi non ho mai visto (e lo so per esperienzapersonale, e lo sanno Sanguineti e Calvino) un musici-sta tanto arrogante e imperialista nei confronti dei suoilibrettisti, disposto a stravolgere il testo che gli avevanoconsegnato, a sminuzzarlo, a usarne soltanto i detritiche gli facevano comodo. Berio non ha mai messo inmusica le parole altrui. È andato a cercare nelle parolealtrui gli elementi musicali che vi erano contenuti in po-tenza (o talora in atto), e questo anche alla luce di unacompetenza vorrei dire scientifica del fenomeno lingui-stico, di una attenzione filosofica al mistero della parolae della voce.”

Con la musica, oltre la musicaLa lezione di Umberto Eco nel ricordo di Luciano Berio

GLI APPUNTAMENTI

DDAARRWWIINN AALLLLEE GGAALLAAPPAAGGOOSS

Fino all’8 novembre le isole Galapagossveleranno i segreti dell’evoluzione aipiù piccoli. L’appuntamento è presso labiblioteca comunale “Margherita Mo-riondo” di Monteroni d’Arbia con lamostra “Mini Darwin alle Galapagos”rivolta ai bambini dagli 8 ai 12 anni. Lamostra si articola in un percorso inte-rattivo e multimediale, trasformandocosì la biblioteca in una sorta di picco-la isola con riproduzioni a grandezzanaturale. La mostra rientra nell’ambi-to della manifestazione “Pianeta Gali-leo 2008”, un ciclo di incontri che sisvolgeranno a Siena e provincia nelmese di novembre dedicati alla cono-scenza scientifica. Per informazioni e prenotazioni telefo-nare al 0577 251218/0577 374592 o scri-vere a [email protected]

II QQUUAARRAANNTT’’AANNNNII DDEELL GGRRUUPPPPOO SSTTAAMMPPAA

In occasione del 40° anniversario del-la fondazione, il Gruppo Stampa Auto-nomo di Siena organizza una serie diincontri celebrativi per quattro vener-dì consecutivi presso L’Enoteca Italia-na di Siena. Il primo di questi si terràil 7 novembre e tratterà il tema “Laprofessione giornalistica… nei quoti-diani” dove interverranno Paolo Ermi-ni, direttore del Corriere Fiorentino,Maurizio Boldrini, docente del corsodi Laurea in Scienze della Comunica-zione e Franco Antola, responsabiledel “La Nazione” redazione di Siena.Interverrà inoltre anche Duccio Bale-stracci con “1968-2008: In ricordo deinostri soci fondatori e di Paolo Mac-cherini, già presidente del GruppoStampa”.

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ENOGASTRONOMIA

Lunedì 27 ottobre si è tenuta un’assemblea di tutti i socidel Consorzio del Brunello di Montalcino al fine di effet-tuare una votazione per le cinque proposte di modifica aiquattro disciplinari di cui è ente di tutela. Contrariamentealle previsioni, il risultato delle votazioni si è tradotto inuna maggioranza schiacciante che ha detto no a qualsiasipossibilità di modifica dei disciplinari. Il disciplinare ri-mane dunque invariato: non ci saranno Brunelli di primae di seconda categoria, il Rosso di Montalcino continueràad essere fatto solo di Sangiovese ed è caduta la propostadi una comune denominazione “Montalcino” che accor-passe Brunello, Rosso e Moscadello.Una votazione che però era già stata anticipata dalla deci-sione del 16 ottobre di 149 produttori soci e 4 non soci divotare no alle cinque proposte. Ma nonostante questa nettapresa di posizione, la votazione di lunedì ha portato ad unno inaspettato, dato l’andamento delle assemblee preceden-ti e il numero cospicuo di produttori che sembravano esse-re d’accordo con la modifica del disciplinare. Alcuni so-stengono che il fatto che la votazione fosse “allo scoperto”avrebbe messo in crisi le posizioni favorevoli al cambiamen-to. Nonostante quindi un risultato ottenuto con una cospi-cua maggioranza, non sembra però che si sia raggiunta unacoesione d’intenti generale a Montalcino fra gli oltre 250produttori associati al consorzio. È chiaro che tale maggio-ranza rappresenta ad oggi un importante veicolo per ridarefiducia al mercato del nostro vino, ma lascia comunqueaperti numerosi interrogativi su come verranno risolti tuttiquei casi in cui è stata accertata una non corrispondenzacon le regole.

Il Brunello sarà come era

IL CONSORZIO LASCIA INVARIATO IL DISCIPLINARE SUL NOSTRO VINO

Dal 5 all’8 di novembre si terrà nel rione della contrada della Civetta la XV edizione della manife-stazione “Il novello nel Castello”. Di seguito riportiamo il progrmma integrale dell’iniziativa.MERCOLEDÌ 5 NOVEMBREOre 19,30 Aperitivo in Società, Via C. Angiolieri - Il Ristoro di Cecco - Salsicce e Novello, ca-

stagne e vini dolci.Ore 20,30 Castellare degli Ugurgeri Cena “Fritto, fritto, fritto!”Ore 22,30 Castellare degli Ugurgeri Musica dal vivo con “I Sintonia”.Ore 24,00 Castellare degli Ugurgeri Lo stappo del Vino Novello 2008.GIOVEDÌ 6 NOVEMBREOre 19,30 Aperitivo in Società, Via C. Angiolieri - Il Ristoro di Cecco - Salsicce e Novello, ca-

stagne e vini dolci.Ore 20,00 Vicolo del Viscione, Osteria del Vicolo - Animazione: “Fisio Dj”Ore 20,30 Castellare degli Ugurgeri Cena “Il mare d'autunno”Ore 22,30 Piazza Tolomei Musica live con il gruppo “I Cortimattesi”VENERDÌ 7 NOVEMBREOre 19,30 Aperitivo in Società, Via C. Angiolieri - Il Ristoro di Cecco - Salsicce e Novello, ca-

stagne e vini dolci.Ore 20,00 Vicolo del Viscione, Osteria del Vicolo - Animazione: “Fisio Dj”Ore 20,30 Castellare degli Ugurgeri Cena “Civettando nel bosco”Ore 22,30 Piazza Tolomei Disco Music con Alex Baldi DjSABATO 8 NOVEMBREOre 18,00 Castellare degli Ugurgeri Incontro “L’allegra novella del vino novello – Cecco An-

giolieri, poesia e letteratura”. Interviene il Dott. Enrico Campana - GiornalistaOre 19,30 Aperitivo in Società Via C. Angiolieri - Il Ristoro di Cecco - Salsicce e Novello, casta-

gne e vini dolci.Ore 20,00 Vicolo del Viscione, Osteria del Vicolo - Animazione: “Fisio Dj”Ore 21,00 Castellare degli Ugurgeri Cena “La cucina di Novembre”Ore 22,30 Piazza Tolomei Musica live con il gruppo “Fonzie e quelli della Gang Band”Per le cene è obbligatorio prenotarsi, entro il giorno precedente telefonando al 339 5418674 oppu-re scrivendo all’indirizzo [email protected]

IL NOVELLO NEL CASTELLO

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0 5ECONOMIA � venerdì 31 ottobre 2008 � �

Si è svolto nei giorni scorsi un tavolo di confronto sulla crisidel settore del camper ad Abbadia San Salvatore che ha vi-sto all'ordine del giorno alcuni dei temi più caldi relativi atale settore. I rappresentanti dell'amministrazione provin-ciale di Siena, della Comunità Montana Amiata Val d'Orcia,dei sindaci di Abbadia San Salvatore, Radicofani, Piancasta-gnaio, Acquapendente e Proceno, delle organizzazioni sin-dacali Cgil, Cisl e Uil e delle Rsu dello stabilimento Rimorche ha sede a Radicofani si sono trovati d'accordo sulla ne-cessità di prestare attenzione alla situazione dello stabili-mento Rimor di Radicofani, di salvaguardare i posti di lavoronell'area amiatina e di attivare un tavolo ministeriale per ri-chiedere ulteriori strumenti di sostegno al reddito per i la-voratori diretti e per quelli occupati nell'indotto della produ-zione del camper. “La contrazione del mercato nazionale ed europeo del cam-per – si legge nel documento approvato che i presenti all'in-contro hanno approvato – ha comportato una inevitabile dra-stica riduzione delle vendite, tanto che tale crisi di settore èstata affrontata negli ultimi mesi a livello provinciale, in re-lazione alla presenza di un distretto del camper nella zonadella Valdelsa, ed è stata oggetto della convocazione deiconsigli comunali straordinari dei sei paesi dell'area”. “Irappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni sinda-cali – continua il documento – esprimono la più profondapreoccupazione per le conseguenze che le difficoltà del set-tore del camper possono rappresentare anche per un'areageografica molto vasta, che va dall'Amiata fino al Comune diAcquapendente e Proceno, in provincia di Viterbo, che han-no molti cittadini occupati presso la Rimor”. “La presenza diquesta azienda nel Comune di Radicofani rappresenta perl'Amiata senese una realtà produttiva fondamentale per ilmantenimento dei livelli occupazionali, in particolare nelsettore della produzione, dove le aziende esistenti sono dipiccole o medie dimensioni, la domanda occupazionale an-cora molto alta, in particolare per i giovani, ed altri settori,come l'artigianato della pelle e del legno, hanno già vistouna importante diminuzione dei livelli occupazionali. La col-locazione in cassa integrazione per quattro settimane, apartire dal mese di ottobre, dei lavoratori della Rimor, rap-presenta, quindi, un punto di ulteriore preoccupazione, pro-prio nel quadro di una situazione economica e sociale del-l'area che richiede la massima attenzione e coesioneistituzionale e sindacale”.

È stato nominato nel Consiglio di Amministrazione di Medioban-ca, il direttore generale (provveditore), dottor Marco Parlangeli.Nato a Siena nel 1960, Parlangeli è direttore della FondazioneMps dal 2003. Membro del Comitato di Supporto di Cassa Depo-siti e Prestiti Spa, del Consiglio di amministrazione di F2i (Fondiitaliani per le infrastrutture SGR SPA), del Comitato di Investi-mento di Idea I Fund of Funds, dell’Advisory Board di ClessidraSGR, del Consiglio di amministrazione della Fondazione Accade-mia Chigiana, del Consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello.E’ tesoriere dell’European Foundation Centre e come tale mem-bro del Management Committee e del Governing Council. E’ pre-sidente di Siena Biotech, la società strumentale della FondazioneMps che opera nel settore della ricerca biotecnologica.

Tutti d’accordo, salviamo il camperPARLANGELI NEL CDA DI MEDIOBANCA

È uscito per i tipi della Protagon Editori il volume “IlRentista e il Tanguero”. Scritto da Francesco Tutino e Fa-bio Boscherini, il libro vuole proporre uno spunto perdelle riflessioni e dei suggerimenti sul risparmio degli ita-liani. Alla presentazione del libro, tenutasi venerdì 24 ot-tobre nella Sala degli Affreschi del Consiglio Regionaledella Toscana, gli autori hanno spiegato chi sono questefigure che vengono evocate dal titolo del libro. Il Rentistaè il risparmiatore italiano che per lunghi anni ha percepi-to rendite pensando di investire il suo denaro quando almassimo lo stava risparmiando: in lingua ispanica il renti-sta è proprio colui che percepisce una rendita, denotandoin tal modo un atteggiamento passivo. Il Tanguero è ilconsulente finanziario, ovvero colui che consiglia il renti-sta, che lo fa danzare nell’affascinante quanto insidiosoballo globalizzato dei mercati finanziari. Si tratta di unprofilo professionale variegato, che va dal dipendente del-la banca o della posta fino al promotore finanziario.

Su entrambi incombe l’ombra delle banche, il terzo attore del sistema del risparmio in Italia, nonchédetentore della totalità del denaro degli italiani, e incombe ancor più la crisi internazionale del sistemafinanziario e bancario. Il libro della Protagon è quindi un’ottima occasione per cercare di capire cosasta avvenendo nell’economia globale e italiana e al contempo un manuale zeppo di utili consigli persopravvivere a questa crisi.

“IL RENTISTA E IL TANGUERO”, RIFLESSIONI SULLA CRISIFINANZIARIA IN UN LIBRO PROTAGON

UN TAVOLO DI CONFRONTO PER AFFRONTARE LA CRISI DEL SETTORE

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�06 � venerdì 31 ottobre 2008 � NOTIZIE IN BREVE

1 2Il piatto del trekkingVenerdì 31 ottobre inoccasione della VGiornata Nazionale del“turismo a piedi”, Sienapropone, in collabora-zione con i ristoranti cit-tadini, il piatto del trek-king: venti menù diversia prezzo promozionaleche consentiranno unagradevole sosta ai trek-ker con la possibilità diassaporare il gusto e iprofumi dei piatti tipicisenesi. Le offerte deiventi ristoranti che par-tecipano all’iniziativavanno dai 7 ai 25 euro ecomprendono il piattodel trekking accompa-gnato da un calice divino e da un litro diacqua. L’iniziativa è rea-lizzata in collaborazionecon Confesercenti eConfcommercio. Peravere ulteriori informa-zioni è possibile consul-tare il depliant in distri-buzione gratuita pressolo stand allestito inPiazza del Campo.

Progetto “Buon fine” per evitaregli sprechiÈ nato il progetto “Buon fine” per cercare di evitaregli sprechi alimentari e destinare ai bisognosi i pro-dotti in scadenza. Aderiscono al progetto i puntivendita Unicoop Firenze di Siena che si sono impe-gnati a distribuire i prodotti freschi prossimi allascadenza alla rete delle mense e delle case famigliapresenti nel territorio. Tale accordo, siglato lo scor-so 16 ottobre tra Unicoop Firenze e la Misericordia eche ha visto come garante l’amministrazione comu-nale, va ad aggiungersi a quello già in vigore dal2005 che prevede la distribuzione ai bisognosi delleconfezioni alimentari difettose, che per tale motivo— pur contenendo degli alimenti sani — non posso-no essere messe in vendita. «Si tratta di una bellainiziativa che abbiamo accolto con favore — spiegal’assessore ai Servizi Sociali Maria Teresa Fabbri —perché amplia l’offerta già in atto per i più bisogno-si, permettendo di trasformare lo spreco in unarisorsa, attraverso la distribuzione di alimenti fre-schi a favore di chi ne ha veramente bisogno.Spesso, infatti, ci è capitato di non acquistare unprodotto perché la scadenza era troppo ravvicinata.Oggi sappiamo che quel prodotto sarà comunqueutilizzato grazie all’impegno e alla collaborazionedei volontari della Misericordia e all’impegno dellaUnicoop». La convenzione prevede che i prodotti inquestione — carne, latte e derivati, prodotti dellaforneria e i salumi confezionati — vengano raccoltidal personale al termine dell’orario di apertura deipunti vendita per poi essere ritirati dallaMisericordia la mattina successiva, che provvederàa distribuire tali prodotti a chi ne ha più bisogno.

3“Crete di autunno” tra storia, arte e gustoCon l’arrivo del mese di novembre prenderanno ilvia le iniziative autunnali che andranno a coinvolge-re cinque comuni delle Crete senesi e che in questaedizione si prolungheranno fino al mese di dicem-bre. L’iniziativa “Crete d’Autunno” avrà inizio ilprimo fine settimana del mese quando SanGiovanni d’Asso ospiterà “Il primo olio ed altroancora” dove i frantoi saranno aperti sia a dellevisite che a delle degustazioni. Da domenica 2novembre sarà poi nuovamente visitabile dal pub-blico il mosaico di Asciano la cui visita costituirà ilpassaggio finale di un incontro organizzato dallaSovrintendenza Archeologica di Firenze presso ilMuseo Corboli (ore 15.30) su “L’influenza culturaledi Roma nel territorio di Axianum”. Nei due wee-kend successivi sarà la volta di San Giovannid’Asso, e del tartufo bianco. Il programma comple-to di Crete d’autunno è consultabile su www.terre-siena.it – informazioni 0577 718811.

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0 7VITA DI CONTRADA � venerdì 31 ottobre 2008 � �VITA DI CONTRADA

Mentre la maggior parte delle contrade sembra ancoranon aver deciso il proprio capitano, in Salicotto, con qua-si seicento votanti, è stato eletto Enrico Fatucchi. 55 anni,impiegato al Monte dei Paschi e soprattutto esperto dicavalli – l’unico incarico infatti che aveva ricoperto finoad oggi, in ambito paliesco, era stato quello di barbare-sco dal 1979 al 1982. Un incarico non facile dopo l’espe-rienza più che positiva della marchesa Maria Aurora Mi-sciattelli dal 2002 al 2008 che soprattutto è riuscita atogliere la “cuffia” alla Torre con la vittoria del Palio diagosto 2005 con Trecciolino e Berio dopo più di 40 annidall’ultima vittoria conquistata dalla mamma della mar-chesa nel 1961. La contrada di Salicotto ha però elargitouna considerevole iniezione di fiducia al neo capitanoeleggendolo con quasi l’80% delle preferenze. Fatucchiha comunque espresso la volontà di continuare a seguireil percorso tracciato dalla marchesa Misciattelli cercandodi mantenere quei rapporti che sono stati costruiti negliultimi anni, come, primo fra tutti, quello con Gigi Bru-

schelli. Ancora troppo presto invece per la scelta dei col-laboratori che Fatucchi vorrà trovare sempre in base auna linea di continuità con la dirigenza precedente. Eletto anche a furor di popolo Silvano Focardi nellaChiocciola che ha riconfermato il capitano con il 90%dei favori per il suo terzo mandato. Ovvio quindi chela contrada continuerà a percorrere la strada tracciata,mantenendo quindi i rapporti con Alberto Ricceri, cer-cando comunque di costruire ottimi legami anche congli altri fantini. Confermato anche lo staff che aveva giàaffiancato Focardi nei suoi mandati.Dopo la conferma di Nello Cancelli nell’Onda quindi al-tri due tasselli vanno ad occupare il loro posto, mentrele altre contrade vivono ancora il periodo delle consul-tazioni. Nel rione di Stalloreggi per esempio, dopo le di-missioni di Andrea Mori Pometti, il priore Franco Pepidovrà indicare il sostituto che rimarrà comunque in cari-ca solo per un anno, termine del regolare mandato. Sem-bra invece che il giro delle consultazioni stia per termi-nare per Anna Carli, priore del Valdimontone: i nomidei favoriti sarebbero quelli di Enzo Mittica e di FrancoMorandi, un gradino più in alto nella scaletta delle pre-ferenze. Nella Tartuca invece i lavori della commissioneelettorale dovrebbero essere conclusi con la scelta, nelnome della continuità con l’operato di Carlo Arezzini, diMassimo Sportelli. La commissione elettorale della Gi-raffa, nominata la settimana passata, dovrà invece defi-nire tutti gli incarichi della contrada e non viene del tut-to esclusa la possibile conferma di Gianni Neri comecapitano. In Fontebranda e nella Selva invece dovrebbe-ro venir confermati come capitani rispettivamente Mar-co Bartali e Alessandro Barabino Zondari.

Le dirigenze prendono formaFatucchi in Salicotto e Focardi nella Chiocciola

OOCCAAIl banchetto annuale avrà luogo do-menica 9 novembre alle 13.30 all’hotelGarden. Le tessere saranno in venditail 31 ottobre e il 3, 4 e 5 novembre dak-ke 17 alle 19.30 presso la segreteria edalle 21 alle 23 presso la società.La Polisportiva Trieste organizza lasettimana bianca nel periodo che vadal 24 al 31 gennaio 2009 a Folgaridapresso l’Hotel Madonna delle Nevi.Per partecipare segnarsi alla Triste.La caparra ammonta a 50 euro. Il re-ferente della Polisportiva è LeonardoQuattrini contattabile al 393 9583499.Sono ripresi presso il giardino dellasocietà Trieste gli appuntamenti del

venerdì con la pizza, del martedì conil braciere, mentre nei giorni di mer-coledì e giovedì cenini non stop. Perle prenotazioni segnarsi entro le 16in società. OONNDDAAÈ ripresa l’iniziativa del “Sabato allaDuprè”.PPAANNTTEERRAATutti i martedì cenino in società.Venerdì 31 ottobre pizza in società. Aseguire il gruppo piccoli organizzerà ilgiro nel rione per dolcetto o scherzet-to.SSEELLVVAALa Commissione Elettorale invita tuttii contradaioli a portare il loro contribu-

to alla definizione del nuovo seggio; atale scopo, presso i locali del museo dicontrada, tutte le sere, da lunedì al ve-nerdì, con inizio alle 21.30 la Commis-sione si rende disponibile a colloquiaperti con tutti i selvaioli interessati adesporre le proprie idee.TTAARRTTUUCCAALa Commissione Elettorale per il rin-novo della carica di Capitano per ilbiennio 2009/2010 riceverà tutti i con-tradaioli presso le sale museali di viaT. Pendola dalle ore 18 alle ore 20 edalle ore 21.30 alle ore 23,30 ogni mar-tedì e venerdì fino alla fine delle con-sultazioni. Ogni martedì e venerdì ce-nino in società.

LE INIZIATIVE DEI RIONI

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Che fare con le architetture brutte? Il dibattito che si èsviluppato nei mesi scorsi – prima a New York e poi inalcune capitali europee – è arrivato anche in Italia. Ilquesito posto è antico, eppure viene sollevato di nuovo convigore e lo possiamo così riassumere: come comportarsi congli “orrori” edilizi che albergano nel cuore pulsante dellecittà? “Orrori” che disturbano profili d’ambiente o che –pur essendo essi stessi testimonianza preziosa di un’epocastorica – sono così brutti da far storcere la bocca. A chi nonè mai passato per la mente, ad esempio, di abbattere –esteticamente, s’intende – quella specie di cassettonebianco o torta nuziale che è l’Altare della Patria? RenzoPiano ha più volte ricordato che “nessun edificio vademolito, anche quelli brutti hanno un’anima” o “ che ilpiccone non serve a far rinascere le periferie”. EppureNicolaì Ouroussoff, critico architettonico del New YorkTimes, il giornale che rilanciato la querelle, sembra nonavere dubbi: “Abbattiamole – ha scritto – È vero la città èvicino alla bancarotta. Ma perché cedere alla disperazione?Invece di piangere su ciò che non possiamo costruire perchénon concentriamo le nostre energie nel buttar giù lestrutture che non solo non ci danno gioia, ma ci mettonoanche di cattivo umore?”. A Siena il dibattito si èsviluppato a più riprese, ad ondate è meglio dire. Con glistessi obiettivi: l’enorme edificio della Camera diCommercio, la ex-Idit sulla Cassia, alcune ricostruzioniparziali di questo e quell’edificio storico ritoccato.

ANCHE GLI “ORRORI” EDILIZI HANNO UN’ANIMA?

I pochi merli che ornano – si fa per dire – la copertura del Salone del Gran Con-siglio, dove ora ha sede il Teatro dei Rinnovati, esemplificano un problema piut-tosto spinoso. Furono inventati in epoca recente per uniformare il corpo aggiuntoallo stile del Palazzo Pubblico. Cesare Brandi, che voleva applicati nella sua città ipiù rigorosi criteri del restauro architettonico, bloccò un’operazione pasticciata,degna del più ovvio gusto del pittoresco. Ma, dal momento che l’azzardato pro-getto aveva avuto inizio di realizzazione, fu prescritto di conservare a futura me-moria quanto era stato già fatto: non si sa se per documentare l’improvvisa inizia-tiva o per sconsigliare ai posteri ogni avventura simile. A chi domandava perchénon si distruggessero quegli sgarbati denti rimasti in bella vista veniva data una ri-sposta che stemperava la condanna in ironia: quel che è stato fatto, anche l’impre-sa più folle, non deve esser cancellato a cuor leggero. Mai, forse, storicismo più in-tegrale è stato applicato alla manomissione di un manufatto antico. Eppure lavicenda esemplifica nelle cadenze dell’aneddoto una questione molto ardua. Finoa che punto è lecito distruggere il mal costruito o le architetture che si ritenganoincongrue, balorde, offensive, in una parola brutte. E chi stabilisce quali sono gliedifici che meritano di essere cancellati? Il criterio del bello e del brutto non è cer-to praticabile, e non solo perché nel tempo e secondo le mutevoli sensibilità cul-turali la nozione di bello ha subito profondi e continui mutamenti, ma anche per-ché il senso stesso dello spazio è radicalmente cambiato. I canoni prospettici chenella città definita ad opera d’arte erano in auge fino all’Età Neoclassica sono sta-

ti travolti dalla rivoluzione industriale anche dove meno forti ne sono stati i con-traccolpi. Che fare, allora, con gli ingombri spuntati come funghi velenosi o conl’edilizia mediocre della speculazione o con gli ecomostri – come oggi va di modadire – sbattuti in prima pagina? Anzitutto bisognerà battersi, ritengo, contro lamostruosità quotidiana, della quale nessuno mena scandalo o mostra di accorger-si. Perché le crociate perlopiù vengono promosse contro architetture ritenute biz-zarre dal senso comune, mentre l’anonimo squallore non desta scalpore alcuno.Interi quartieri sarebbero da distruggere e riprogettare e villette a schiera obbro-briose, presuntuosi palazzacci che non sai cosa nascondono, grattacieli cosiddettiche non hanno fisionomia e vigore. E qui a Siena che cosa mettere all’ordine delgiorno? Si sa che il nostro palazzaccio si chiama Camera di commercio. Ecco: quel-la sarebbe – è – una superfetazione Anni Cinquanta da demolire per modellareuno spazio che sia il cuore di un parco urbano del quale tanto si parla: ma nes-suno riesce a vederlo nella sua compiutezza. Nel tessuto antico della città, malgra-do il falso Salicotto e lo sgraziato portico dei Comuni, ideato al posto di una Chie-sa buttata giù senza tanti complimenti, non mi sento d’individuare elementi da farfuori. E per quanto è sorto intorno la riqualificazione funzionale e estetica è la stra-da da percorrere. Il riempimento forzoso di ogni intervallo naturale o l’aggiuntafrenetica di volume a volume vanno in direzione opposta. Più che da demolire cisarebbe da NON costruire.

Roberto Barzanti

I nuovi mostri della quotidianità

ABBATTERE

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SUL DIBATTITO CHE SI È APERTO A LIVELLO INTERNAZIONALE E NAZIONALE, ABBIAMO CHIESTO IL PARERE A DUE AUTOREVOLIARCHITETTI SENESI, AUGUSTO MAZZINI E CARLO NEPI

Le città, lo sappiamo, sono diverse l’una dall’altraper condizione sociale, per collocazione geograficae per portato storico. Impossibile, quindi, trasferiremeccanicamente problemi da un una città all’altra,da un continente all’altro. Seguire cioè lo schema:mondo, Italia, Siena. Mi limito, perciò, ad alcuneconsiderazioni. L’Italia è il paese europeo che si ètrasformato di meno, in cui si è realizzato un bassonumero di opere di interesse pubblico, in cui si so-no costruiti brutti edifici a ripetizione non intac-cando però il cuore di città storiche. Penso a Romae al parallelo che possiamo fare con Parigi e Lon-dra. L’immobilismo è conservazione e la conserva-zione è un’arma doppio taglio: ci permette di con-servare la magia del passato ma di rimanere privi diquelle opere pubbliche di cui le nostre città, in

questa epoca, hanno bisogno. Il dilemma non èquindi tra abbattere e costruire ma semmai come ecosa abbattere, come e cosa costruire. Compio unatto di superbia tirando in ballo una mia opera, macredo possa spiegare meglio il pensiero. Progettan-do il Centro direzionale del Monte dei Paschi hopensato non tanto a rimuovere le tracce di un re-cente passato ferroviario e industriale ma a delinea-re il volto di un nuovo modello insediativi. Comun-que se fossi costretto a decidere se abbattere omeno un edificio mi porrei sempre le stesse doman-de: chi decide? Perché farlo? Risponde a un inte-resse pubblico? Viene fatto nella massima traspa-renza? Dal tipo di risposte fornite dipenderà il miopronunciamento.

Augusto Mazzini

Il vero dilemma è sul “come”

Se la domanda è: si può pensare che la demolizionesia uno degli strumenti possibili, da usare in qualchespecifico caso, per migliorare l'assetto e l'efficienzadelle città, migliorandone contemporaneamente laqualità paesaggistica e ambientale, mi sentirei di ri-spondere affermativamente, con il necessario corolla-rio di alcune avvertenze e osservazioni. La mia rispo-sta affermativa, peraltro utopistica e piuttosto astratta,deriva dalla profonda convizione che la città è un cor-po sempre e comunque vivo, in continua trasforma-zione, almeno quanto la comunità che la abita. Pensoche non vi sia mai stata, nella storia dell'uomo e dellecittà, epoca che non abbia depositato i propri valori,le proprie contraddizioni, il risultato dei propri con-flitti e le proprie capacità inventive, in primo luogo,proprio nelle città. E ciò vale anche per il paesaggiocosiddetto naturale. Questo continuo deposito, que-sta stratificazione, è avvenuta per secoli all'interno diun perimetro ben circoscritto. Ad un certo punto sisono rotti gli equilibri e le città hanno iniziato ad in-vadere il territorio, frantumandosi progressivamentein innumerevoli parti specializzate, non più miste e in-tegrate come prima. I luoghi della residenza, quellidel lavoro,la città degli acquisti. del divertimento, del-lo sport e così via. Il tutto tenuto insieme da una tra-

ma sempre più complicata e contorta di infrastruttu-re, soprattutto destinate al movimento delle automo-bili. Un oggetto di libertà individuale come l'auto èdiventato così uno strumento di costrizione e immo-bilità collettiva. Allora, forse, bisogna smettere di am-pliare i confini delle città, ricominciando a lavorare al-l'interno dei loro attuali confini attraverso interventimirati di riqualificazione e, dove serve e se serve, di ri-densificazione. In questo quadro, all'interno di un di-segno di contenimento dei confini urbani e di un piùpreciso rapporto con la campagna, di un migliora-mento della qualità delle relazioni e degli spazi urba-ni. anche la demolizione, la sostituzione delle parti, ilridisegno dell'esistente possono avere un ruolo deci-sivo. Se invece “DEMOLIRE” è il grido un po' iste-rico innalzato a difesa di una presunta identità cultu-rale che soprattutto rifiuta forme e criteri della culturaarchitettonica contemporanea e pensa che la città do-vrebbe fermarsi ad una sua qualche “età dell'oro”, al-lora penso che si tratti di una sciocchezza. Rimane ilfatto che la nostra città contemporanea, dico soprat-tutto quella italiana, soffre di molti mali, di tante defi-cienze ed è decisamente brutta: il problema è che ciassomiglia abbastanza.

Carlo Nepi

Le città sono corpi vivi

I “BRUTTI”?

Page 10: Gazzettino 30 b

�10 � venerdì 31 ottobre 2008 �

Il lungo lavoro di informazione sulla sostanza e sulleconseguenze della legge 133/2008, e in generale sulla ri-forma Gelmini, svolto con tenacia dall’assemblea per-manente d’ateneo di Siena si è tutto concretizzato fra lestrade della città, nel tardo pomeriggio del 23 ottobre. La questura ha detto 4.000, noi diciamo 5.000: ma laguerra dei numeri non aggiunge e non toglie nienteall’immagine di una folla di giovani studenti, animatida senso civico e spirito critico, che sfilano coscientidell’importanza e del peso della loro protesta.Difendere il sapere libero e pubblico, l’idea di un’uni-versità che sia patrimonio di tutti, spazio di incontroe di confronto, crogiuolo di sensibilità che operanosenza un indirizzo sancito da un compratore è qual-cosa che riguarda ogni cittadino inteso a coltivare lapropria gioventù, e tenere in Italia i suoi talenti.I colori, la musica e in un certo qual modo la gioia deipartecipanti al corteo manifestano la convinzione chené le minacce di intervento armato né la scelta delmetodo arido del decreto che hanno caratterizzatol’azione del governo possano cambiare il carattere in-tensamente pacifico di questa protesta.Dalla partenza, alle 16.30 da Piazza Matteotti, il cor-teo ha sfilato per il corso, crescendo via via di nume-ro, raccogliendo persone e consenso. Fra gli striscioni“la vostra violenza contro i nostri saperi” e “un paeseignorante si governa meglio”. Dopo aver attraversato,pacifico ma convinto, le strade del centro il corteo s’èsciolto dopo tre ore. Buona parte degli studenti s’è poitrasferita alla fiaccolata organizzata dai sindacati nellaserata, che ha portato 8.000 persone fra le vie di Sie-na. Le luci dei manifestanti hanno illuminato poi Piaz-za del Campo, forti di una platea trasversale.Si tratta, in entrambi i casi, di grandi legittimazionipopolari, nell’ordine delle migliaia di persone, che di-mostrano come buona parte della popolazione univer-sitaria e senese avverta i rischi di questa riforma, cheda tanti giorni i manifestanti si sforzano di evidenzia-re. Ma si tratta anche di grandi investimenti di re-sponsabilità, che in qualche modo obbligano chi pro-testa a continuare a lottare e guardare alla società, allagente che passa per strada come ai veri destinataridella nostra mobilitazione, tenendo ancora aperte leporte del Rettorato e dei cortei.La prossima tappa dell’assemblea permanente e diquest’Onda (come l’ha chiamata Maltese su Repubbli-ca) che sta coinvolgendo scuole e università di tuttaItalia è la grande manifestazione del 30 ottobre, a Ro-ma, in cui tutte le componenti scenderanno in campocoi sindacati per ribadire pacificamente e perentoria-mente un secco NO alla riforma Gelmini.

Bruno Pepe Russo

Un paese ignorante si governa meglio?Gli studenti delle scuole superiori e dell’Università insieme

a molti cittadini hanno sfilato attraverso le vie della città

DALL’ASSEMBLEA DEI RICERCATORI PRECARI:PROPOSTE CONCRETE PER L’ATENEO SENESE

Ieri a Siena è iniziato il convegno internazionalesu ¨Luciano Berio: nuove prospettive¨, con lalezione magistrale di Umberto Eco. All’inizio delconvegno un gruppo di ricercatori in rappresen-tanza dell’“assemblea d’ateneo dei ricercatoriprecari”, ha letto una mozione fortemente criti-ca nei confronti del ddl 133. Alla fine del conve-gno il professor Eco ha accettato un confrontocon gli studenti Universitari riuniti in assemblea.Dopo aver criticato radicalmente non solo la leg-ge 133 ma l’intera politica governativa sull’Uni-versità e la ricerca, l’assemblea ha avanzato unaserie di richieste specifiche riguardanti l’Ateneosenese. In sintesi i punti del documento:“1) il Rettore, il Senato Accademico e il Consiglio

di Amministrazione esprimano una posizioneufficiale contro una politica mirata alla siste-matica destrutturazione dell’Università pub-blica mediante iniziative legislative basate sutagli finanziari e vincoli al turnover;

2) il Rettore si faccia portavoce presso la CRUIe il Ministro dell’Istruzione, dell’Università edella Ricerca, della richiesta di escludere ilsistema dell’università e della ricerca dal-l’ambito di applicazione della Legge 133/2008;

3) come segno visibile della posizione dell’Ate-neo senese, il Rettore assuma immediata-mente la decisione non di spostare, ma dinon procedere all’inaugurazione dell’AnnoAccademico motivandola come atto di prote-sta nei confronti della Legge 133/2008; nelladata originariamente prevista per tale eventotutte le attività dell’Ateneo vengano sospesee in luogo di queste vengano organizzate ini-ziative pubbliche di discussione sulle ricadu-te della Legge 133;

4) una modifica dello Statuto d'Ateneo che san-cisca l'impossibilità per l'Università di Sienadi trasformarsi in fondazione di diritto privato;

5) i singoli Consigli di Facoltà recepiscano leprecedenti richieste, per sostenerle in sededi discussione nel Senato Accademico.

Inoltre, pur coscienti della difficile situazione fi-nanziaria dell'Ateneo, i ricercatori precari del-l’Università di Siena, in quanto componente piùesposta alla crisi nazionale e locale dell'Univer-sità, chiedono che il Senato Accademico e ilConsiglio d'Amministrazione assumano comepriorità, assieme alla tutela dei diritti degli stu-denti, la tutela dei ricercatori precari e la salva-guardia delle loro già scarse prospettive future.In particolare, i ricercatori precari chiedono:1) che i compensi previsti per le attività didatti-

che svolte nell’a.a. 2007-08 siano liquidati en-tro il 25 novembre 2008;

2) che i contratti relativi alle docenze a contrat-to siano congrui alle mansioni svolte, vi sia-no esplicitati chiaramente i termini di paga-mento e siano firmati da entrambe le partiprima dell’inizio delle attività didattiche;

3) che l’Ateneo si impegni a garantire il paga-mento degli assegni di ricerca e delle borsedi studio in corso, adoperandosi affinché gliassegni in scadenza siano rinnovati nel limitemassimo consentito;

4) che i vincitori di concorso per l'attribuzione diassegni di ricerca o per l'ingresso in ruolocome ricercatori a tempo indeterminato,prendano servizio entro il 1° dicembre;

5) che tutta la comunità accademica sia coinvol-ta nella definizione del piano di risanamentodell'Ateneo senese, con la presenza di rap-presentanti di tutte le componenti dell'Univer-sità (ricercatori precari inclusi) e con la diffu-sione costante, tramite canali di informazionechiari e accessibili, dello stato di avanzamen-to dei lavori della commissione di lavoro.

Fino a quando le suddette richieste non sarannoaccolte, gli assegnisti, i docenti a contratto, idottorandi, i borsisti e tutti gli altri ricercatoriprecari dell'Università di Siena:1) si dichiarano in stato di agitazione, con con-

vocazione di assemblee plenarie settimanalitutti i martedì alle 14, a rotazione nelle diver-se facoltà;

2) svolgeranno da mercoledì 29 ottobre, a lorodiscrezione, lezioni e prove di esame nel cor-tile e nei corridoi del rettorato o nelle piazzedella città;

3) dichiarano per giovedì 30 ottobre una sospen-sione delle loro attività didattiche e di ricercae aderiscono alla manifestazione nazionale.

Qualora le richieste presentate non vengano accolte,i ricercatori precari si riservano altre e più drasticheiniziative, fino al blocco totale delle loro attività”.

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La Montepaschi sta lentamente entrando nei ritmidella stagione, con partite che si susseguono a ritmovertiginoso. Appena il tempo di rientrare dalla trasferta di Euro-league a Kaunas, che non è proprio dietro l’angolo, esubito domenica al PalaMensana arriverà la CarifeFerrara, squadra giovane e brillante, carica di entusia-smo, forte di uno storico successo per 88-73 contro laBenetton, che ha letteralmente infiammato gli entusia-smi di tutta l’Emilia orientale, passata dalle forchecaudine del fallimento, fino a riprendere la massimaserie in questa stagione. Un bel gioco, frizzante, come il lambrusco della terraemiliana. Dovremo stare attenti al grande entusiasmodel play tascabile Andre Collins, che ha guidato l’ar-mata di coach Giorgio Valli al successo contro Trevi-so, così come alla freschezza atletica di Ebi Ndudi,giovane lungo nato a Londra di origini nigeriane do-ve è cresciuto, come il nostro Benjamin Eze. Pensateche qualche anno (2003) fa veniva messo dietro comepotenziale solo a “King” Lebron James, tanto che Ebidichiarò a Sports Illustrated: “Everywhere I look, hisname is above mine”, ovvero “Ovunque guardo vedoil suo nome sopra al mio”. Ovvio che la favorita dello scontro sia la Montepa-schi, ma tutte le partite, è bene sempre ricordarlo,partono da zero e zero, alle volte qualcuno pensasseche nel basket esista qualcosa di scontato.

Lello Ginanneschi

11BIANCOVERDE

La freschezza di Ferrara

Mercoledì prossimo saràuno di quei giorni da segna-re sul calendario. Al Pala-Mensana arriverà il Barcel-lona, per una vera e propriafesta del basket, una delletante occasioni degli ultimianni che ci fanno toccarecon mano quanto il “Picco-lo borgo medioevale” siaentrato fra le migliori squa-dre d’Europa e la magia diquesta epopea che sta attra-versando il basket bianco-verde. Barcellona ricorda laCatalunya, terra dolcissimaper noi, che ci fa tornare inmente la storica trasfertaper la prima Final Four del-la nostra storia, poi ancorala Spagna, Madrid, edun’altra finale di Eurolea-gue. Tempi bellissimi, giornidolcissimi da ricordare, au-tentica benzina per i nostrisogni, con quel grido “Va-mos Mens Sana” che anco-ra è dentro tutti coloro cheamano il basket.

La storia

con Barcellona

Page 12: Gazzettino 30 b

BIANCONERO

Il “fattore C” ha penalizzato i bianconeriChi ha avuto modo di assistere, sabato scorso, al-la partita tra Siena e Catania, si sarà fatto un’ideasbagliata sulla reale origine dell’espressione “fat-tore C” che ogni tanto viene usata a propositodelle partite di calcio. L’alleato di Lippi e di Sac-chi, quello che “decide” l’esito degli episodi, del-le partite e talvolta persino dei campionati. Nonsi tratta, no, della C di Catania, anche se la frescamemoria della memorabile vincita al superenalot-to che ha portato all’ombra dell’Etna i cento mi-lioni del jackpot potrebbe farlo pensare. Sarà sta-ta la potenza di un particolare allineamentoastrale, oppure un talismano fortunato che qual-cuno avrà regalato a Zenga: la partita di sabatoscorso farà storia. Chi era al Rastrello avrà sten-tato a credere ai propri occhi, chi l’ha seguita inTv avrà pensato a uno scherzo del canale satelli-tare. È accaduto che il Catania è riuscito a pareg-giare in rimonta una partita alla quale ha assisti-to come spettatore non pagante, raccogliendosiper novanta minuti più recupero a difesa passiva

della propria porta. Senza ribattere, contrastare,cercare di cambiare le sorti del match. Limitan-dosi a consegnare la palla all’avversario (un Sienabello e sciagurato) e a subirne le iniziative furiosee inconcludenti. Se poi ci aggiungiamo il pesantecontributo dell’arbitro Stefanini, che ha ignoratoun netto fallo da rigore su Jarolim, e lo scarso fairplay del catanese Paolucci, che ha continuatol’azione d’attacco nonostante Ficagna gli sia fra-nato davanti vittima di un infortunio, andando aprendersi il rigore del pareggio, scopriamo chenon di solo “fattore C” si è trattato. Rincuora i ti-fosi del Siena una considerazione: se questo Ca-tania alloggia nei piani alti della classifica, allorapuò esserci gloria in questo campionato ancheper la Robur, che sul campo ha dimostrato, nellacircostanza, di essere di gran lunga superiore aisiciliani. La strada della salvezza è lunga e il “fat-tore C” è di certo un ottimo alleato. Speriamoche la dea bendata si decida a dare una mano an-che al Siena.

Un rigore non “cela” un’ottimo Siena

I bianconeri sconfitti di misura a San Siro dal Milan

GRANDE PARTITA DEL SIENA A SAN SIRO ROVINATA, PURTROPPO, DALCOMPORTAMENTO DELL’ARBITRO CELI DI ROMA, IL QUALE SI È INVEN-TATO DI SANA PIANTA UN RIGORE DANDO COSÌ LA POSSIBILITÀ AL MI-LAN DI GUADAGNARE TRE IMPORTANTISSIMI PUNTI E AL SIENA DIUSCIRE ANCORA UNA VOLTA DAL CAMPO MOLTO APPLAUDITO MA SEN-ZA PUNTI NEL CARNIERE. IL SIENA HA DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA DI POSSEDERE UNABUONA IMPOSTAZIONE DI GIOCO E HA COSTRETTO A LUNGO IL MILANALLE CORDE. I ROSSONERI ERANO PASSATI IN VANTAGGIO CON UN GOLDI INZAGHI, PAREGGIATO POI DA UNA BELLA RETE DI CAPITAN VER-GASSOLA. IN DUE PARTITE IL SIENA QUINDI PORTA A CASA UN SOLO PUNTO, DI-MOSTRANDO PERÒ A TUTTI DI POSSEDERE UN BUON GIOCO DI SQUA-DRA E UN BUON ALLENATORE. ORA TUTTI ASPETTIAMO IL GRANDEDERBY DI DOMENICA.

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13� venerdì 31 ottobre 2008 �BIANCONERO

Ho visto, in alcuni momenti dello “sfortunato” pareggio interno conil Catania, un grande calciatore in campo: Abdel Kader Ghezzal.Nel lungo assedio alla porta del Catania l’ho visto strappare di pet-to la palla e farla ricadere sul piede pronto al tiro e scoccare unagran botta finita di qualche centimetro sopra la traversa; l’ho vistopuntare due, tre difensori e driblarli con astuzia e forza; l’ho vistorincorrere palloni che sembravano persi e recuperarli. È altoGhezzal (le statistiche ufficiali parlano di un metro e ottantatre), èrobusto e forte eppure anche agile e ben dotato tecnicamente. Èfrancese di passaporto ma i suoi nomi marcano l’origine algerinadella famiglia; è ancora giovane con i suoi ventiquattro anni anco-ra calcisticamente non sfruttati (solo campi di serie C e B); è unattaccante capace di segnare (nel suo ultimo campionato con ilCrotone in B ha segnato 20 gol in 33 partite).Finalmente si è sciolto uno dei rebus dell’ultima campagna acqui-sti. E si è sciolto nel migliore dei modi, mostrandoci, cioè un po-tenziale campione.

Leo Salvietti

A PARER DI LEO

UN CAMPIONE CHE ARRIVA DALLA FRANCIA

Un tempo ci snobbavano: “il Siena? – dicevano ridacchiando – o in che serie l’è?”.Poi un signore venuto dal nord, tale Tore Andre Flo, gli insinuò qualche dubbio.Correva la stagione 2004/2005 e i bianconeri ritrovavano dopo più di mezzo seco-lo, i nemici viola in serie A. Il lungo attaccante norvegese li gelò con un colpo ditesta inparabile: le insegne gigliate furono piegate. Si inneggiò a Monteaperti, sifecero scorrere fiumi di birre annaffiate di ottima grappa, ci si pavoneggiò fino alcampionato successivo. Ma tutto sommato gli “spocchiosi” abitanti della città chesi specchia sull’Arno non si dettero per vinti: “il Siena? – commentavano ridac-chiando un po’ di meno – l’è questione di qualche tempo e poi vedrete dove va afinire!”. Ovviamente alludevano all’inferno non dantesco ma a quello molto piùterreno della serie B. In realtà cominciavano a soffrirci. Il fatto divenne eclatantequando, come le squadre armate del Medioevo, fecero notte tempo incursione alRastrello in via di ristrutturazione portandosi via le insegne degli sportivi senesiper esibirle il giorno dopo addirittura su Ponte Vecchio. Tra gli “effetti rubati”c’era, nientepopodimenoche, la gigantesca maglia del gigante buono Argilli. Ven-detta, tremenda vendetta! Arrivò puntuale mentre correva la stagione 2007/2008.A punirli, questa volta, ci ha pensato Maccarone con una punizione che si infilòall’angolo della porta senza che il portierone viola nemmeno la vedesse. E due.Da quel giorno, e tutt’ora sono visibili, incominciarono ad apparire scritte anti se-nesi alle porte di Firenze. A messo che Galluzzo possa essere considerato l’ingres-so nella città di Firenze. Dunque non ci snobbano più e non lo fanno perché li ab-biamo costretti a non farlo. D’altra parte Siena e Fiorentina sono le uniche duesquadre toscane rimaste in serie A e il derby, prima snobbato, è diventato così –per entrambe le sponde – un vero e proprio derby. E lo giocheremo, domenica pomeriggio, senza Gilardino. È stato appiedato (par-don, ammanato) dalla Lega dopo il gol rubato al Palermo. È stato difeso dal suopresidente, è stato perdonato dal suo allenatore, sarà rimpianto dai suoi tifosi. Pernoi si è trattato soltanto di un’offesa allo sport. Ben gli sta.

Francesco Tunda

Ora sì che questo è un derby (anche per i viola)

Page 14: Gazzettino 30 b

�14 IL MAGO DI OZ� venerdì 31 ottobre 2008 �

ARIETEIl contratto di lavoro è in sca-denza ma voi non sembratepreoccupati, malgrado l’aria dicrisi. Cosa potrai mai succe-

dervi di male? Al peggio, potrete sempre farvi mantene-re dalla famiglia di vostra moglie che, confessatelo, nonavete sposato proprio per la sua bellezza… PPRREECCAARRII.

TOROSiete ultimi, di nuovo, in classi-fica ma consolatevi, una voltaraggiunto il fondo potrete solorisalire. Le stelle consigliano:

cambiate modulo, cambiate schemi, cambiate tattica e,se non migliora, cambiate casacca. AAFFFFOONNDDAATTII.

GEMELLINon vi sentite pronti per lagrande impresa? Avrestemagari preferito un postotranquillo, sicuro, magari poco

pagato ma in cui non vi venissero richiesti coraggio e ardi-mento ma ormai è troppo tardi. Saturno consiglia: fatefinta, se siete fortunati andrà bene lo stesso. CCOODDAARRDDII.

CANCROI vostri figli continuano a mani-festare, implacabili, e anche lanonna, memore dei bei tempiandati, è pronta a riscendere in

piazza, magari per l’università della terza età. Non pre-occupatevene, anzi, state allegri: sarebbe peggio se vichiedessero di andare dalla De Filippi. AATTTTIIVVIISSTTII.

LEONELa badante non ha colpe, setrovate tutti quei panni perterra in casa al rientro lacolpa non è sua, è il gatto.Osservatelo e vedrete.L’importante a questo punto

sarebbe insegnargli a portare quelli sporchi nella cestae quelli puliti nei cassetti. GGAATTTTOOFFIILLII.

VERGINEAvete voluto la macchina dilusso? Pagate! Tutto costa etutto si rompe, di continuo. Lafrizione, le frecce, l’aperturaautomatica e il meccanico dimarca ha prezzi di lusso. In quei

momenti ripensate alla vostra mini con rimpianto ma,ricordate, non è mai troppo tardi… TTAARRTTAASSSSAATTII.

BILANCIAIl derby con la Fiorentina nelgiorno dei morti un po’ vi pre-occupa, un po’ vi esalta.Certo il colore degli ospiti èperfettamente in tono con la

ricorrenza… Per il resto, vedremo, l’importante, comesempre, è giocarsela al meglio e fino in fondo.AARRDDEENNTTII EEPPPPUURR CCOORRTTEESSII.

SCORPIONEVostra moglie si è data ai deter-sivi fatti in casa e i vicini coltiva-no pomodori sul pianerottolo.La crisi generale preoccupa espinge all’autarchia ma forse

non è il caso di esagerare, dite voi. E se avessero ragio-ne? Pensateci mentre raccogliete l’acqua piovana perannaffiare le piante… RRIISSPPAARRMMIIAATTOORRII.

SAGITTARIOÈ il momento di venire alloscoperto. Va bene i fiori anoni-mi, i bigliettini romantici e glisms provocanti ma, prima chelei/lui si allarmi e avverta laquestura, sta a voi svelarvi.

Puntate al colpo ad effetto. Ma senza esagerare. Che nonle/gli venga un colpo! CCOORRTTEEGGGGIIAATTOORRII.

CAPRICORNOIl medico ve lo ha detto chiaroe tondo: voi non avete assolu-tamente niente, siete sanicome pesci. I problemi sonotutti nella vostra testa di ipo-condriaci, cari amici del

Capricorno. Gli astri consigliano: cercate di superarliprima che loro superino voi. MMAALLAATTII IIMMMMAAGGIINNAARRII.

ACQUARIOIl panettone è già nei supermerca-ti e tra poco, lo temete, si accende-ranno le luci per strada. Voi sietepiù tradizionalisti e, correttamente,per ora vi abbuffate di pan coi santie castagnaccio. Il risultato, è bene

che lo sappiate, è assai simile: calorie e chili in più. MMAANNGGIIOONNII.

PESCILa crisi bancaria un po’ vi rende dibuon umore. Sarà perché la vostrabanca non è differente, anzi, sarà per-ché l’impiegata al banco vi rispondemale o perché ogni mese gli sgancia-te tutti quei soldi per il mutuo. Ma,

attenti, alla fine potreste rimetterci comunque voi… CCOORRRREENNTTIISSTTII.

Editore Alsaba Grafiche, SienaDirettore responsabile Fabio Di PietroCapo redattore Claudia GasparriHanno scritto: Pancrazio Anfuso, Roberto Barzanti, Sonia Boldrini,Claudia Gasparri, Lello Ginanneschi, Riccardo Greco,Augusto Maz-zini, Carlo Nepi, Orlando Paris, Martina Rusconi, Bruno Pepe Rus-so, Leo Salvietti, Francesco Tunda.

Fotografie Luca Lozzi, Augusto Mattioli, Fabio Di PietroProgetto grafico Paolo RubeiPubblicità RS Service, Siena

Tel. 0577 531053/247533Stampa AL.SA.BA. Grafiche, Siena

Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008

È UTILE SAPERE

IL GAZZETTINO SENESE

NUMERI UTILIPrefettura 0577 201111Questura 0577 201111Comune di Siena 0577 292111Polizia municipale 0577 292550Ospedale Siena 0577 585111CUP 0577 0577 382222Pubblica Assistenza0577 46180Misericordia 0577 280028Train Siena 0577 204111Stazione F.S. 0577 280115Radiotaxi 0577 49222MUSEI E BIBLIOTECHEBiblioteca Intronati 0577 280704S. M. della Scala 0577 224811Museo Civico 0577 41169Archivio di Stato 0577 247145Pinacoteca 0577 286143Opera del Duomo 0577 283048Fisiocritici 0577 47002

FARMACIE DI TURNO 2 NOVEMBRE 2008:

Farmacia La GuardiaVia Grandi Achille, 2Tel. 0577 333161diurno e notturno a chiamataFarmacia GoriBanchi di Sopra, 18Tel. 0577 280233continuato diurno

DISTRIBUTORI DI TURNO:ESSO Viale MazziniAGIP Via Cassia SudTAMOIL S.da del PetriccioAGIP Tempori S.da di PescaiaAPI (anche GPL) Viale ToselliAGIP Via Principale

(Loc. Taverne d'Arbia)

Inviate le vostre domande e le vostre proposte alla no-stra redazione: [email protected]

ASSOLTI PERCHÉ IL FATTO NON COSTITUISCEREATO. IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DICOMMERCIO DI SIENA, VITTORIO GALGANI, EALTRI OTTO DIRIGENTI DELL'EX GIUNTA CA-MERALE SONO STATI PROSCIOLTI DALL'AC-CUSA DI ABUSO DI UFFICIO, POICHÉ IL FATTONON COSTITUISCE REATO. I NOVE ERANO FI-NITI SOTTO INCHIESTA PER L'ASSUNZIONEDIRETTA, AVVENUTA NEL 2002, DI QUATTRODIPENDENTI DELL'AZIENDA SPECIALE “SIE-NA MOSTRE” ALLA CAMERA DI COMMERCIO. “SIENA MOSTRE” ERA UN'AZIENDA DI DIRET-TA EMANAZIONE CAMERALE E SULLA QUALELA CAMERA DI COMMERCIO AVEVA UN CON-TROLLO DIRETTO: QUANDO FU DECISO DIFARNE CESSARE LE ATTIVITÀ I DIPENDENTIVENNERO ASSUNTI DALL'ENTE CAMERALE.PER IL PM SI TRATTAVA DI UN ABUSO DI UF-FICIO PERCHÉ SI SAREBBE DOVUTO INDIREUN CONCORSO PUBBLICO, MENTRE PER ILGIUDICE I DIRIGENTI NON SONO COLPEVOLIPERCHÉ IL FATTO NON COSTITUISCE REATO.DA WWW.SIENANEWS.IT

CAMERA DI COMMERCIO,PRESIDENTE ASSOLTODALL’ACCUSA DI ABUSO DI UFFICIO

È ALLARME NEL SETTORE EDILE SENESE,DOVE PER LA PRIMA VOLTA DOPO SETTE AN-NI DI CONTINUA CRESCITA, IL 2008 HA COIN-CISO CON IL PRIMO VERO RALLENTAMENTODEL MERCATO IMMOBILIARE RESIDENZIALE.LO CONFERMA ANCE TOSCANA CHE HA ANA-LIZZATO I DATI DI SIENA E PROVINCIA. LECOMPRAVENDITE SONO CRESCIUTE A UNTASSO INFERIORE ALL'1% A FRONTE DI IN-CREMENTI INTORNO AL 4-5% REGISTRATINEGLI ULTIMI ANNI. UN SEGNO PIÙ CHE, OL-TRETUTTO, È DOVUTO, SI LEGGE IN UNA NO-TA, SOLO AL DISCRETO ANDAMENTO REGI-STRATO NEI COMUNI MINORI (+2,5%),MENTRE NELLA CITTÀ DI SIENA LA CONTRA-ZIONE RISPETTO AL 2007 È STATA DEL 5%. ILPRESIDENTE DELLA SEZIONE IMMOBILIAREDI CONFINDUSTRIA SIENA, FRANCESCO LACOMMARE, COMMENTANDO I DATI SI DICEPRONTO, COSÌ COME FA ANCHE GIAMPIEROMARCHETTINI, PRESIDENTE DELLA SEZIONEEDILI DI CONFINDUSTRIA, GIANNETTO MAR-CHETTINI, A PARTECIPARE AD EVENTUALITAVOLI DI CONCERTAZIONE. POSITIVA SE-CONDO LA COMMARE, L’IDEA DEL SINDACOMAURIZIO CENNI DI ISTITUIRE UN’AGENZIADEGLI AFFITTI.Da www.sienanews.it

CRISI NEL SETTORE EDILESENESE, CRESCE L'IDEA DIUN'AGENZIA DEGLI AFFITTI

Page 15: Gazzettino 30 b

15PROPOSTE � venerdì 31 ottobre 2008 � �

CONFESERCENTI SIENA

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Lei è l’ultima di una cucciolata I suoi fratellini sono stati regalati per strada. Hacirca 2/3 mesi. Preferibile una famiglia con giardino. Taglia media grande, pe-lo raso. Per informazioni: Laura 339.8111506, [email protected]://adottaunpelosino.myblog.it/

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Un vino che già dall’etichetta “Libare” evoca l’atto appunto del libare e dellalibagione. Il vino viene prodotto in una collina alle spalle di San Gimignano,in locvalità Bibbiano, ad un’altezza di 500m sul livello del mare verso il quale èesposto. I grappoli di uva raccolti a ceppo vengono fatti fermentare in acciaio emacerare a freddo per tre giorni dopodichè vengono fatti riposare in barriquee alcuni mesi in bottiglia. L’uvaggio è composto da sangiovese per l’85%, Si-rah per il 10% e Petit Verdod per il 5%. La produzione, per il momento, è li-mitata alle 2.500 bottiglie.

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Valuto acquisto o gestione nel settore ristorazione, adatto per duepersone purché posto in zona di alta densità turistica. Non a Siena,preferibile zone tipo Montepulciano, Pienza, Montalcino o Chianti. Percontatti o informazioni telefonare al 349 5763655 Sig. Mauro.

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