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domenica 12 ottobre 2008

 A cosa serve la crisi finanziaria? E a chi giova? 

Paolo Franceschetti

1. Premessa

Come tutti sanno questo blog parla di argomenti vari, Mostro di Firenze, Moby Prince, Ustica

Moro, ma tutti accomunati da un nesso comune. La massoneria. Cosa c ’entrano questiargomenti con il crack finanziario? C’entrano. C’entrano. Se avrete la pazienza di seguirmi perun po’ ve lo chiarisco, cercando di spiegare il motivo di questo crack finanziario quasi globale,che è solo prodromico ad altri ancora peggiori, questa volta globali. Cercheremo di capirecioè chi l’ha innestato e perché. Ho iniziato a capire la potenza della massoneria e i suoi fini,non da complottista fissato, non da appassionato di gialli ed esoterismo. I complotti non miavevano mai interessato e non ho mai avuto fiuto per i rebus o per i gialli. Certo, avevo intuitoche dietro tutte le morti sospette nei testimoni dei processi, dietro agli infarti, agli incidenti,c’era qualcosa di potente. Avevo intuito che se tutte le stragi italiane erano rimaste impunitequalcuno manovrava dall’alto. Ma non avevo capito chi c’era dietro, e soprattutto non avevo

capito perché. Poi ho iniziato a capire, dopo l’inchiesta Cordova, la potenza della massoneria,cioè una forza in grado di legare tra sé, e subordinare ad essa, mafie, servizi segreti, e poteriilleciti vari. Fin qui OK. Ma restava una domanda… Se esiste un’organizzazione così potente dacondizionare la politica degli Stati, organizzare guerre, organizzare stragi e farla semprefranca, uccidere tutti coloro che si oppongono al sistema, qual è il fine ultimo di questaorganizzazione? Il fine era quello che mancava.

Poi ho capito

2. Il sistema.

Ho iniziato a capirlo studiando le leggi del sistema bancario. Studiando  – da giurista e non daesoterista  – il mondo delle banche, il suo funzionamento e i suoi riflessi sulla vita di tutti noicittadini. Banca d’Italia, BCE, Fondo Monetario internazionale… E ho capito che è quello il

cuore di tutti problemi: il mondo bancario. Vediamo di riassumere i punti salienti della miaricerca:

1)   Anzitutto una prima anomalia che si palesa subito a chi studia l’argomento, è ilfunzionamento della Banca D’Italia e della BCE. La Banca d’Italia è per il 95 per cento inmano ai capitali privati, ovverosia Intesa – San Paolo, Generali, Monte dei Paschi di Siena,ecc… La quota più rilevante è quella di Intesa San Paolo che è una vera e propria quota dicontrollo. Quindi ecco un primo grosso problema della politica e finanza italiane: la monetanon viene emessa dallo stato, ma dalla banche private; il controllo della moneta e degliistituti di credito è in mano alle banche private e non allo stato. Cioè i controllati sicontrollano da soli. Questo significa una cosa sola: che sono le banche a governare ilpaese, e non la politica, e che i politici sono asserviti ai banchieri e agli imprenditori. Ciò èconfermato dalle leggi che disciplinano le banche, ove è evidente che il governo non hanessun potere su Banca D’Italia, né di controllo né di nomina degli amministratori.

2)  La seconda anomalia è europea. Noi dipendiamo dalla BCE. E la BCE è un istituzioneindipendente dalla Comunità europea, con più poteri addirittura dello stesso parlamentoeuropeo. Gli amministratori della BCE son svincolati dai governi, non rispondonopraticamente a nessuno e godono addirittura di immunità superiori a quelle, già corpose,dei parlamentari europei. In poche parole: la finanza europea dipende dalla BCE.

3)  La cosa che salta agli occhi è che la Banca d’Inghilterra ha il 17 per cento del capitale della

BCE. Ma l’Inghilterra è fuori dall’euro, quindi non ha senso che una nazione straniera fuoridal circuito dell’euro possa controllare i destini dei paesi dell’area Euro. Ora, se i genidell’anticomplottismo saltano subito su a precisare che quel 17 (superiore pure alle quote

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italiane, francesi, spagnole) è solo formale, basta un minimo di intelligenza per capire cheun’istituzione come la Banca d’Inghilterra non si insedia certo in un organismo importante epotente come la BCE solo formalmente. In realtà “sostanzialmente” le banche inglesi hannoun potere enorme sulle banche europee. Vediamo come.

4)  Facendo una breve ricerca che chiunque può fare da solo su Internet, risulta che il verticedella massoneria mondiale, il vertice UFFICIALE, è nella corona inglese. Ora, siccome lacorona inglese nomina i dirigenti della Banca d’Inghilterra (è sufficiente controllare sul sitoufficiale della banca) ne consegue che la Banca d

’Inghilterra è controllata dalla

massoneria. E questo non lo diciamo noi, ma lo dicono i siti ufficiali di queste istituzioni.5)  Considerando l’importanza e la potenza della massoneria a livello mondiale ci vuole poco a

capire quindi chi, veramente, detiene il potere nella BCE, e per quale motivo i vertici dellaBCE non rispondono penalmente e civilmente neanche nei confronti del parlamentoeuropeo. Ma la vera anomalia non è neanche questa.

6)  La cosa più assurda è che controllando il flusso degli investimenti delle banche italiane, sinota che molte, tante, troppe azioni e troppi milioni di euro, sono investiti in… banche

inglesi e americane. Barclays, Rockefeller, Morgan Stanley, ecc., creando un conflitto diinteressi pauroso. In altre parole, il nostro destino è legato a filo doppio alle sorti dellebanche inglesi e americane. In questo modo si crea, però, un conflitto di interessi, perché

le leggi o le manovre finanziarie che rafforzano l’Euro danneggiano le altre monete, marafforzando la nostra moneta paradossalmente allo stesso tempo danneggiamo anche lenostre banche e i nostri investimenti, e viceversa. Analizzando quindi i flussi di capitali e laricchezza ci si accorge che tutto il potere del mondo è concentrato in poche mani, di pochigruppi bancari e industriali il cui destino è legato a filo doppio dalle stesse vicende. A questo punto si capisce perché la politica sia assoggettata alle banche e perché chi prova atoccare le banche, muore. Si capisce cioè perché, gira e rigira, tutti quelli che si sonoavvicinati alla massoneria e/o alle banche sono morti, da Falcone, ad Ambrosoli, a personemeno conosciute come Arrigo Molinari che avevano provato a portare alla luce il problemadel Signoraggio (Arrigo Molinari che, ricordiamolo, morirà in un lago di sangue, secondo ilcopione più classico dei delitti della Rosa Rossa, in una data il cui valore numerico è, non acaso.

7)  Ma ancora non si capisce il fine di tutto ciò. Controllare tutto va bene. Ma perché?Studiando i meccanismo del sistema bancario la cosa appare chiara e risulta evidente ilmotivo della crisi di questi giorni.

 Anche qui occorre procedere per punti.

1)  Le banche prestano denaro virtuale ed inesistente a fronte di beni reali. Spieghiamomeglio. Per prestare denaro una banca non fa alcuna fatica, deve solo scrivere una cifrasullo schermo di un PC. Si digita: 1.000.000.000 di euro e voilà… come per magia la banca

ha prestato un miliardo di euro. Quando l’azienda, il privato, o lo stato estero, non possonorestituire, la banca fa un’operazione molto semplice: chiede all’azienda mezzo miliardo diazioni in cambio dell’azzeramento del prestito; chiede al privato i suoi beni in cambiodell’azzeramento del prestito; oppure chiede allo stato estero del terzo mondo una minieradi diamanti, di oro, ecc… Non è un caso che la maggior parte delle miniere di diamantidell’ Africa siano di proprietà di banche europee. Il meccanismo è semplice: se Tizio nonpuò pagare un debito di 100, la banca si accontenta di un bene che vale 50. Tizio ciguadagna. La banca, contabilmente, ci rimette. In realtà, dal punto vista reale, la banca nonha perso nulla, ma al contrario ha guadagnato una miniera, il controllo di una società, i benidi Tizio. Cioè in altre parole la banca non ha perso nulla, tranne una cifra scritta sullo

schermo di un PC; ma in cambio ha acquistato petrolio, diamanti, oro, terreni, case.Ricordiamoci poi che da Bretton Woods in poi, nel 1944, il sistema bancario mondiale non èpiù vincolato all’oro, ma è poco più che carta straccia. Il suo valore, infatti, è dato da un

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complesso di calcoli e di variabili che in sostanza fanno dipendere il suo valore dallafiducia che in un dato momento il mondo accorda a quella moneta. La banca cioè (o il suoprestanome) a fronte di un esborso pari a 0, acquista beni reali, diamanti, oro, terreni,case, società. Inoltre, allo stato attuale, non esiste neanche una quantità di cartamonetasufficiente a coprire tutti i conti correnti e i debiti delle banche. Questo significa che sedomani tutti i risparmiatori si recassero a prelevare contanti, in circolazione non ci sarebbeneanche un numero di monete sufficiente a restituire il tutto. Il denaro, in altre parole, èdiventato meno che carta straccia. È diventato un numero scritto sullo schermo di un PC.Quindi è sbagliato dire che le banche “falliscono”. Fallimento implica l’idea di sconfitta.Sarebbe più corretto dire che la banca “termina il suo lavoro”. Quando la banca fallisce, inrealtà non fallisce affatto, ma ha completato la sua opera: che è quella di acquisire benireali a fronte della cessione di beni inesistenti. Avere un bilancio in passivo, per una banca,equivale ad avere in mano un documento con calcoli e cifre… ma avere in mano anche

beni materiali di ingente valore acquistati per poter arrivare a questo buco di bilancio.2)  L’altro strumento di questa immensa operazione è stato il fenomeno delle privatizzazioni. Ci

avevano detto che la privatizzazione serviva per rendere più efficiente il sistemadell’energia, il telefono, l’acqua, tutto. All’inizio ci avevamo creduto. Ma oggi abbiamocapito che non è così. Telecom è più inefficiente di prima, quando la società si chiamava

SIP. Mentre l’Enel, in questi anni, ha moltiplicato gli “errori” sulla bolletta e sui contatori,che sono all’ordine del giorno e si traducono una truffa sistematica ai danni dei cittadini,con un meccanismo che prima, quando questi enti erano in mano statale, non accadeva. Pernon parlare delle società di riscossione delle tasse degli enti locali, che diventano private.Cioè si affida un servizio pubblico impositivo ad un ente privato che mediante le cosiddettecartelle esattoriali pazze, incamera illegalmente milioni di euro. Come poi sappiamo, è inatto un processo di privatizzazione degli altri servizi pubblici essenziali, come l ’energia el’acqua. E chi controlla l’acqua, l’energia e il cibo, controlla il pianeta.

3. Conclusioni

Studiando il sistema bancario, si spiega la ragione dell’intoccabilità delle banche. Eccoperché nessun partito, da destra a sinistra, salvo pochissime eccezioni, ha sollevato ilproblema. Neanche i paladini dei poveri come Rifondazione Comunista lo hanno fatto; né ipaladini del nazionalismo e della forza dello stato, lega e AN, hanno denunciato questo stato dicose. Perché la parola d’ordine della politica è occuparsi di temi solo secondari, dall’aborto aiPACS. Ma mai, in nessun caso, occuparsi delle banche (che poi significherebbe risanare ilbilancio dello stato e evitare il crack economico e finanziario). Da queste leggi, e dallasituazione economica e finanziaria, si risale al gruppo Bilderberg, alla P2, alla Rosa Rossa e atutto il resto. Rosa rossa che è il cuore del potere bancario, finanziario, e politico. E allora nonci si stupisce più del motivo per cui, ad esempio, si trova il simbolo della rosa non solo nei

simboli dei partiti; ma lo stilema di una rosa, compare nel sito di una delle istituzioni bancariepiù importante del mondo, Euroclear (l’ex Cedel). E non deve stupire che tale stilema, in quelsito, sia immerso nel colore rosso, che altro non è che il lago di sangue che è stato versato intutti questi decenni per arrivare alla situazione attuale; una situazione che è stata preparatacon cura nei decenni, dai politici e dai finanzieri, in un legame indissolubile in cui nessunopoteva fare a meno dell’altro, e che ha richiesto un enorme dispendio di energie affinché ilpiano finale potesse realizzarsi. Infatti, per arrivare ad un’operazione del genere eranecessario che nessun politico potesse dissentire dal programma globale; e che tutta lagrande finanza, col tempo, si fosse assoggettata ad esso. Ecco allora che i pochi politici onesticol tempo sono stati allontanati. Ecco che chiunque arrivava alla verità moriva. Ecco le stragidi stato, per poter permettere il passaggio all’attuale sistema bipolare sull’onda della paura.

Ed ecco le ragioni di questo crack finanziario globale: far crollare il sistema bancario, per farperdere al denaro il suo valore, ma affinché i beni, siano essi terreni, oro, diamanti, abitazioni,

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continuino a valere. E quelli sono in mano ai grandi gruppi bancari e finanziari. Se a questocrack aggiungiamo la privatizzazione di tutti i servizi pubblici, compresa l ’acqua, la luce, ilquadro è completo. Tutto ciò rientra nel progetto di controllo globale delle risorse: i grandigruppi bancari e industriali, nonostante il fallimento (anzi… proprio grazie a questo) avranno

in mano non solo beni materiali come oro, diamanti, petrolio, ma anche risorse primarie, comeacqua e energia elettrica.

Riassunto per domande e risposte.

Riassumiamo il tutto con semplici domande e risposte.

1)  Chi ha voluto il crack? Le grandi banche. I grandi banchieri ovverosia il vertice dellamassoneria internazionale. BCE, Banca D’Inghilterra e Federal Reserve in testa.

2)  Perché? Per arricchirsi. Loro hanno acquisito e acquisiranno beni reali, mentre perderannosolo denaro, ovverosia una posta virtuale che non vale niente. Il fallimento, infatti,arricchirà queste persone, e non le indebolirà. Sono loro che hanno le materie prime.

3)  Di chi è la colpa? Della politica che lo ha permesso. Dei banchieri e della finanzainternazionale che in questi decenni hanno corrotto e/o ucciso tutti quelli che si sono

opposti a questo progetto.4)  Quali mezzi hanno usato? Il trattato di Lisbona, l ’Unione Europea, i sistemi politici bipolari

(non a caso fortemente voluti dalla P2). Questi sono solo i mezzi per accentrare tutti i poteriin poche mani, e allontanare i centri decisionali del potere dalla gente. E sono unostrumento per permettere questo crack finanziario, che diversamente non sarebbe statopossibile, se la politica avesse fatto il suo dovere e se ciascuna nazione avesse curato ipropri interessi anziché quelli dell’Unione Europea.

5)  Ma cosa c’entra la Rosa Rossa con il crack finanziario, con Cogne, Erba, e il Mostro diFirenze? La massoneria rosacrociana, per poter attuare un piano decennale come quelloche si può vedere in atto, è (e non può che essere) potentissima. Se qualcuno dei suoi

membri commette delitti di natura esoterica, per finalità specifiche interne all’ordine,questi vengono coperti da tutti gli affiliati all’organizzazione. Si tratta di un’organizzazioneche ha il potere di unificare l’Europa e poter programmare un crack finanziario che erarisaputo in tutti gli ambienti; un crack cioè che è stato voluto dalla élite bancaria efinanziaria, e appoggiato dalla maggior parte dei politici al governo che sono i meriesecutori materiali di questi gruppi. Un’organizzazione così ha logicamente il potere dicontrollare e intervenire anche nelle vicende apparentemente marginali, come i delitti disangue commessi dai suoi affiliati. In effetti, da questo punto di vista, hanno ragioneBerlusconi e Tremonti. La situazione è sana: le banche, infatti, non “falliscono” se non

 virtualmente, ma hanno raggiunto il loro obiettivo. E, dal loro punto di vista, non c’è certodi che preoccuparsi. Chi si deve preoccupare sono solo le persone che avevano

accumulato, orgogliose, quelle decine di migliaia di euro in banca. “Loro”, i potenti,comunque vada cascheranno in piedi e si rialzeranno addirittura più forti di prima, con ilcontrollo delle risorse economiche del pianeta.

PS.

L’articolo, per essere comprensibile, è volutamente generico. Altrove, in passato, ho trattato inmodo più approfondito il problema della Banca d’Italia e dei legami tra massoneria e Bancad’Inghilterra con i riferimenti legislativi precisi:

http://www.altalex.com/index.php?idnot=37581 http://www.altalex.com/index.php?idnot=38143 

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Per il problema delle banche si possono consultare i siti http://www.signoraggio.com/, http://www.disinformazione.it  e il sito di Larouche http://www.movisol.org/, che da annianticipavano il crack finanziario che oggi è sotto gli occhi di tutti. Da anni. Ma si sa... quellisono siti complottisti. Meglio leggere il Corriere della Sera, che è equilibrato ed equidistante,Repubblica per chi è un po’ a sinistra, e il Giornale per chi è un po’ a destra.

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sabato 15 agosto 2009

 A cosa serve la crisi finanziaria. Parte 2. 

Paolo Franceschetti

Sommario. 1. Premessa. 2. Due parole sul sistema fiscale (parzialmente pubblicato inprecedenza. 3. E torniamo alla crisi finanziaria. 4. Come ti elimino il rompicoglioni (cioè coluiche non si adegua al sistema).

1. Premessa. 

Tra settembre e ottobre, a dispetto delle rassicurazioni del nostro presidente del consiglio, ciaspetta, pare, una ripresa della crisi, che diventerà sempre più grave per avere il massimopicco nel 2011 – 2012.

Di questi giorni poi è la notizia che nelle scuole hanno diminuito in modo drastico le cattedre,e quindi pare che salteranno circa 100.000 posti di lavoro in tutta Italia. Il che è come dire checi saranno 100.000 persone a spasso, in Italia, che non lavoreranno. Persone che hannostudiato anni, spesso si sono specializzate facendo le famose SSIS (ovvero le scuole di

specializzazione per l’insegnamento) pagate a caro prezzo, si ritroveranno lo stesso a girarsi ipollici.

Nel nostro precedente articolo sulla crisi finanziaria ci eravamo occupati dei motivi che hannoprovocato questa situazione, soffermandoci sulle dinamiche strettamente economiche; in altreparole avevamo individuato a chi giova, nell’immediato, il tracollo finanziario dei mercatioccidentali.

Tuttavia c’è un’altra ragione, meno immediata e meno visibile ma ancora più valida dellaprecedente. Vediamo qual è questa ragione, non prima però di aver fatto alcune osservazioni.

 Avevamo detto che la crisi finanziaria serve essenzialmente ad arricchire i banchieri, perché ilfatto che il denaro non valga più nulla (a seguito degli accordi di Bretton Woods del 1944),

unitamente al fenomeno dell’acquisizione di beni reali in cambio di beni fittizi, in ultima analisigiova esclusivamente ai proprietari delle grandi banche mondiali e delle multinazionali. È unmeccanismo che avevano giù descritto e su cui ora non torneremo, che potremo definire“redistribuzione delle ricchezze”. In pratica a seguito della crisi ci sarà una redistribuzionedelle ricchezze del pianeta, perché il denaro varrà poco più della carta straccia, e chi avevabasato la sua vita sull’accumulazione del denaro o di prodotti derivati da esso, si ritroverà conun pugno di mosche in mano; in compenso invece conserveranno valore i beni reali (terreni,case, oro, pietre preziose).

 Alla fine, essendo la nostra economia basata prevalentemente sul debito, l’effetto ultimo dellacreazione delle crisi finanziaria, sarà che i privati avranno perso molti dei loro beni per

l’impossibilità di coprire i costi dei mutui, e quindi coloro che avranno guadagnato da tuttaquesta operazione saranno coloro che si ritroveranno proprietari di terre, case, beni di valore,ecc…

In poche parole chi si avvantaggerà da questa situazione sono i grandi gruppi di potereeconomico.

Tuttavia la logica porta a cercare anche altri motivi a questa crisi.

Le grandi multinazionali e le grandi banche, infatti, sono già, di fatto, proprietarie dellamaggior parte delle ricchezze del pianeta. Poche famiglie, non più di una ventina in tutto,controllano direttamente o indirettamente oltre la metà dei beni della terra e per acquisire

l’altra metà non occorre provocare una crisi finanziaria; le grandi multinazionali sono giàproprietarie, nella stragrande maggioranza dei casi, delle miniere di diamanti e pietrepreziose dell’africa e dell’ Asia; le cosiddette sette sorelle hanno il monopolio dell’energia del

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pianeta, non permettendo alle energie alternative di svilupparsi; controllano, di fatto, lamaggior parte degli stati asiatici, africani, e dell’  America latina, mediante governanticompiacenti, allineati, corrotti, o semplicemente incapaci di reagire alla strapotenza delmondo occidentale e dei suoi diktat.

Le grandi superpotenze economiche sono così ricche che potrebbero tranquillamenteacquistare tutto il rimanente in modo lecito o illecito.

 Allora…. Perché provocare una crisi finanziaria di questa portata?

Solo per acquistare altri beni, a seguito del fallimento di molti privati e molte aziende?

2. Due parole sul sistema fiscale (la prima parte già pubblicata in precedenza)

La ragione delle crisi è la stessa che regge il sistema fiscale dissennato che abbiamo. Unsistema fiscale assurdo, che però ha una ragione molto profonda. Ripeto qui quello che hodetto nell’articolo sul sistema in cui viviamo con alcuni correttivi.

Il sistema di tassazione deve essere vessatorio e non ci sarà mai un governo che ridurrà letasse veramente. I soldi, infatti, in realtà ci sono, ma vengono dispersi decuplicando il costo

delle opere pubbliche, finanziando società inesistenti grazie all’aiuto della CE, creando fondineri, spendendo miliardi di euro per una sanità malata.

Il vero scopo del sistema di tassazione attuale, però, non è quello di reperire fondi da spartiretra le élite (ne hanno già a sufficienza senza dover rubare anche pochi spiccioli al cittadinocomune) ma quello di costringere il cittadino a non alzare mai la testa; lo scopo è cioè quellodi farlo lavorare dodici ore al giorno per sopravvivere. Se non avrà troppo tempo libero, nonavrà tempo per riflettere, informarsi e svegliarsi.

Ecco quindi che appena il livello economico della popolazione inizia ad innalzarsi,sopravviene una nuova crisi economica, una nuova necessità finanziaria per cui lo stato chiedenuovi sacrifici…Quello che non ci dicono mai, infatti, è che il 99 per cento dei nostri soldi va

allo stato, e quindi non è con un aumento delle tasse che migliorano le condizioni di vitagenerali, né è in questo modo che lo stato si procura una maggiore disponibilità di risorse. Letasse, infatti, non sono il 40 o il 50 per cento, a seconda dell’aliquota. Le tasse coprono invecequasi il 100 per cento dei guadagni dei cittadini. Se sembra assurdo, proviamo a fare questoragionamento. Se un cittadino guadagna 1000 euro, 300 le da immediatamente allo stato. Nerimangono 700 che può spendere come vuole. Queste 700 verranno usate per acquistare deibeni, quindi verranno date ad altri cittadini. Questi cittadini, su queste 700 euro, pagherannoun altro 30 per cento di tasse, quindi ne rimarranno 490. Che verranno utilizzate per acquistarealtri beni da altri cittadini che pagheranno altre tasse. Aggiungiamo che ogni bene è gravatoda IVA. Cioè un’imposta all’origine che grava i beni di ulteriori carichi fiscali.

Facciamo un esempio con una parcella emessa da un professionista (medico, avvocato, notaio,ecc..). Lo stato ti dice che la tua aliquota è del 50 per cento. Ma è falso. Perché quando iofaccio una fattura da 1000 euro, il 50 per cento va in tasse, ma il 20 per cento è l ’Iva, cui siaggiunge l’IRAP (circa il 4 o il 5 per cento) e la Cassa (che per noi avvocati è il 10 per cento). Ilche significa che di quelle 1000 euro ce ne rimangono in tasca 200 o 300 circa. Quindi inmerito al problema delle tasse sono due le balle che ci raccontano:

1)  È falso che il prelievo fiscale, sia del 30, 40 o 50. Il prelievo (quando si calcola Iva, impostelocali e casse) è comunque dal 70 all’80 per cento, a seconda delle aliquote.

2)  Quando il cittadino acquista un bene, lo acquista comunque giù gravato da Iva (che,ricordiamolo, fino a qualche anno fa per certi beni era il 40 per cento). E ciò che va allo

Stato è molto di più anche di quell’ottanta. È una somma molto vicina al 100 per cento. Inpratica tutto ciò che produciamo finisce nelle tasche dello stato, tranne quel poco che unoriesce a risparmiare e mettere da parte senza farne alcun uso. In sostanza: solo i soldi non

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utilizzati rimangono a noi e non vanno allo Stato. Quelli messi in circolazione prima o poifiniscono nelle casse statali. Insomma, quando lo stato aumenta quindi le tasse del 2 percento, non incassa realmente quel 2 per cento. Perché il cittadino, guadagnando il due percento in meno, acquisterà meno beni, e quindi il risultato è che ad un ’entrata da una parte,corrisponde un’uscita dall’altra. Ne consegue che quello che ci raccontano, sulla necessitàdi aumentare le tasse per far entrare più soldi nelle tasche dello stato, è una ballacolossale. Allo Stato va già quasi tutto. L’aumento dell’imposizione fiscale serve unicamenteper vessare il cittadino affinché non possa mai godere una vita di reale benessere. Inoltreun sistema così congegnato aumenta le aree di illegalità e di evasione, quindi si traduce inuna ulteriore perdita economica per lo stato.

Che la vera ragione del sistema fiscale non sia quella di reperire fondi, lo dimostra un fattoemblematico. Sotto il governo Prodi venne fuori lo scandalo (di cui ovviamente i media nonhanno più riparlato) dei 98 miliardi di euro che i monopoli dello stato dovevano incassare daigestori di video games e slot machine. Sono state accertate 98 miliardi di euro di evasione,pari a quasi 200.000 miliardi di lire. Il costo di diverse finanziarie. Una somma che si potrebbe(e dovrebbe) recuperare in poco tempo, ma che il governo si guarda bene dal recuperare.Basterebbe una semplice operazione coordinata dalla guardia di finanza per ottenere in pochesettimane un somma che consentirebbe allo stato di respirare per due o tre anni senzadrenare altro ai cittadini.

Tant’è che l’8 luglio di quest’anno il deputato del Partito Democratico Alberto Fluvi hapresentato un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Finanze della Camera persapere dal Ministero dell’Economia e Finanze “quali misure abbia adottato o intenda adottare in

ordine alla presunta, imponente evasione d ’   imponibile nel settore delle slot machine,

eventualmente valutando le ipotesi, prospettate nella richiamata relazione della commissione

 ministeriale, di ridurre l ’ aliquota del PREU, di introdurre il divieto per i gestori di assumere la

veste di concessionari, nonché di utilizzare la SOGEI per effettuare controlli sui dati di gioco,

 l ’   imposta conseguentemente dovuta e quella effettivamente dichiarata e versata, e se,

considerata la dimensione del problema, non ritenga opportuna una correzione della struttura

organizzativa dell ’  Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, che preveda, a tutela della

 stessa amministrazione, l ’  istituzione di una struttura di audit centrale analoga a quella presente in

tutte le Agenzie fiscali. 

Ma noi sappiamo benissimo quali misure adotterà il governo. NESSUNA.

In conclusione. Non sono i soldi di cui ha bisogno il governo. Il governo ha bisogno di schiaviche tengano la testa bassa per lavorare dodici ore al giorno e che non si informino, nonpensino, non si evolvano.

3. E torniamo alla crisi finanziaria. Dunque, le ragioni delle crisi finanziaria sono le stesse che valgono per il sistema fiscale,ovverosia abbassare le aree di benessere della popolazione. Con l’aumentare delle aree dibenessere, infatti, aumentano le persone che si informano, che hanno tempo per pensare, chepossono fare collegamenti pericolosi. E hanno più tempo per organizzarsi in associazioni chepossano contribuire alla vita democratica del paese. Al contrario, in una situazione di crisi lagente ha meno tempo per riposarsi, pensare, crescere…. Chi lavora dodici ore non ha tempoper fermarsi a riflettere e allora i telegiornali, i giornali, ecc…, è costretto a guardarli di

sfuggita, distrattamente, e senza relazionare tra loro fatti il cui legame è invece evidentissimo.

Se le persone avessero tempo per pensare e riflettere succedere questo:

-  Delitto di Bagno a Ripoli; Lapo Santiccioli uccide la fidanzata, e poi si suicida con trecoltellate sul collo. Non ci sono tracce di sangue della ragazza sul suo corpo, perché dopo

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averla uccisa si sarebbe lavato e poi si sarebbe suicidato. Tre coltellate sul collo  –  sidomanderebbe il cittadino che ha tempo per pensare  – ma come fa uno a suicidarsi con trecoltellate sul collo? E poi perché hanno archiviato subito la cosa, anche se non c’eranotracce di sangue sul corpo del ragazzo?

-  Toh… è stato realizzato in pieno il programma della P2. Lo trovate qui.http://www.misteriditalia.it/loggiap2/ilpiano/P2%28piano%29.pdf  Controllo dei giornali, separazione delle carriere nella magistratura, controllo dei massmedia, abolizione monopolio RAI, riforma dei rapporti stato

 – regione, ecc

…E, caso strano,

coloro che erano nelle liste della P2 oggi sono ai vertici del potere statale. Ma non saràche… 

-  Come mai il primo atto del governo Prodi, al momento dell’insediamento, fu quello dinominare sottosegretario alla camera un ex terrorista che aveva scontato anni di galera perl’assassinio di un poliziotto? Si trattava – disse Bertinotti, il leader dei poveri  – di un cittadinoche aveva pagato il suo debito con la giustizia, quindi poteva tranquillamente stare in unaposizione di potere politico. Ma non sarà che c ’è un collegamento tra terrorismo eistituzioni? Non sarà che la sinistra di Bertinotti aveva in qualche modo agevolato, se nonpeggio, quel terrorismo che a parole diceva di non volere. E soprattutto il cittadino sidomanderebbe: ma come cazzo è stato possibile che sia stato eletto un soggetto del

genere? Non sarà che la legge elettorale è una fregatura?-  Perché non recuperano i 98 miliardi dai gestori di slot – machine, ma in compenso se un

barista non fa uno scontrino di due euro gli rifilano una multa che questo se la ricorda finchècampa?

-  Come mai lo stato permette grandi illegalità a cielo aperto, ospedali iniziati e mai costruiti,strade iniziate e mai costruite ma poi se un cittadino qualunque cambia il tipo di fari montatosull’auto, o costruisce un garage abusivo, patisce conseguenze pesanti?

Queste sono le domande che si farebbe il cittadino che avesse tempo per riflettere, pensare,collegare, senza l’ossessione di arrivare a fine mese.

Questa crisi finanziaria poteva essere evitata. Poteva essere evitata in molti modi. Prima di

tutto perché erano anni che i “complottisti” andavano dicendo che ci sarebbe stata una crisifinanziaria.

Quando Disinformazione nel 2002 diceva che nel 2006 ci sarebbe stato il collasso economico,Pamio (il direttore di Disinformazione) veniva accusato di essere un paranoico complottista.

Ma la verità era che nei centri del potere economico e finanziario queste cose erano risapute.

Una persona che conosco, dirigente di banca, mi ha detto “certo che tutti noi sapevamo... gliesperti di finanza non potevano non accorgersi che i prodotti finanziari piazzati dalle bancheerano un flop... un collage di nulla destinato a far saltare il sistema. Così come oggi, lerassicurazioni sulla ripresa sono ridicole, e chi è esperto lo sa, perché un’economia che piazza

prodotti finanziari pari a sei volte il prodotto interno lordo DEL MONDO INTERO, prima o poi èdestinato a crollare, perché vuol dire che le banche stanno piazzando è un prodotto vuoto,senza sostanza e che prima o poi ci sarà un botto di proporzioni clamorose”.

La crisi quindi poteva essere evitata con un maggiore controllo dei prodotti finanziari da partedelle banche, con una riappropriazione da parte dello stato della capacità di battere moneta(ricordiamo che oggi lo stato NON batte moneta, perché questa è emessa dalle banchecentrali e dalla BCE, che NON sono sotto il controllo dei governi, e NON dipendono daigoverni, ma dalle grandi banche d’affari mondiali).

Ma non è stata evitata.

Né è stata annunciata, dai governi. Eppure Prodi, solo per fare un esempio, era uneconomista... avrebbe potuto e dovuto capirlo, ed era suo preciso dovere istituzionaleavvertire i cittadini.

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Il punto è  –  lo ripetiamo  –  che vero scopo della crisi finanziaria è impedire che i cittadinipossano un giorno alzare la testa, e riflettendo si accorgano di essere degli schiavi al serviziodei padroni. Le banche e la grande industria. E questa crisi, ovviamente, aumenterà lo stato disudditanza dei cittadini nei confronti dei “padroni” perché aumenteranno le persone cheandranno a raccomandarsi dal politico, dall’amministratore, dal potente di turno.

La crisi finanziaria non ha altro scopo che renderci ancora più schiavi.

4. Come ti elimino il rompicoglioni (ovvero colui che non si adegua al sistema). 

La cosa non deve stupire più di tanto. È dall’antichità che chi governa cerca di mantenere inuno stato di soggezione i sudditi mediante i sistemi più diversi. Panem et circenses, diceva ilpoeta Giovenale, intendendo dire che per tenere soggiogata la popolazione è sufficientedargli un po’di pane e farla divertire con il circo.

In periodo Borbonico, a Napoli, l’espressione divenne “feste farina e forca”, ma la sostanza erala stessa.

 Attualmente, i metodi usati per rendere la popolazione una massa di pecore fedeli al potere,

sono gli stessi di un tempo; al posto del circo abbiamo la televisione, i media, il calcio, e tutti imiti creati dalla società consumistica.

Pochi si rendono conto però, che uno degli strumenti più formidabili per controllare le masseè proprio il sistema fiscale e l’attuale crisi finanziaria. Perché l’informazione può esseremanipolata quanto si vuole, ma ci sarà sempre qualcuno che capirà l’inganno; le leggi possonoessere repressive quanto vogliono, ma per quanto esse siano dure, ci saranno sempre deglispiragli che consentiranno alle persone più intelligenti di reagire; ed inoltre, quando le leggisuperano una certa soglia di durezza e diventano intollerabili, ci sarà sempre qualcunodisposto a ribellarsi e pagare con la vita la sua ribellione.

L’unica cosa cui non è possibile porre rimedio è la carenza di beni necessari per la

sussistenza. Se la persona viene privata dei beni essenziali, per quanto possa essereconsapevole, informata, e intelligente, il suo obiettivo principale diventerà sopravvivere, equindi diventa inoffensiva per il sistema, anche perché spesso, pur di sopravvivere, scenderàcompromessi con i potenti di turno, specialmente se ha figli.

  Aumenteranno cioè le persone che saranno disposte a rivolgersi al politico di turno, cheaccetteranno condizioni disumane o patti moralmente illeciti, pur di avere un lavoro.

In altre parole. Noi viviamo in un’illusione di democrazia. Una vera democrazia implicherebbeil governo del popolo ma sappiamo bene che non abbiamo alcun potere, neanche di sceglierei nostri governanti. Il mezzo migliore per imporre una dittatura non è la forza (perché, prima opoi, qualcuno si ribellerà) ma dare al popolo l’illusione di essere libero, e quindi creare una

dittatura mascherata, facendo sì che la gente chieda esattamente quello che i potenti voglionoimporre.

Non ci si ribella a qualcosa di cui non si sospetta l ’esistenza e in questo modo il controllo sullapopolazione può andare avanti all’infinito.

Ed è tempo di rendersi conto che il mezzo di controllo più potente è, appunto, il sistema fiscalee finanziario, che può essere riassunto così:

1)  sistema fiscale ai limiti della tollerabilità, in modo che ciascuno lavori dodici ore al giornoper poter sopravvivere;

2)  leggi fiscali e controlli strutturati in modo tale che sia impossibile mettersi in regola, di

modo che i controlli fiscali siano diretti a vessare il cittadino (cui verrà controllatal’emissione di uno scontrino da due euro) e a favorire i potenti (non verranno mai richiesti i98 miliardi di euro ai gestori di video – games);

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3)  sistema economico che garantisca sempre un’alta percentuale di disoccupati, e un’altapercentuale di lavoratori che vivano al livello di sussistenza.

Se, nonostante tutti gli sforzi, il benessere aumenta (il che è inevitabile perché ogni societàtende naturalmente, nel lungo periodo, a migliorare le sue condizioni di vita) si crea una bellacrisi finanziaria... e voilà... l’equilibrio è ristabilito.

In pratica, negli stati dittatoriali in cui la dittatura è conclamata si usano le uccisioni di massaper eliminare i possibili dissidenti.

Nella nostra “democrazia” si usano le tasse e la crisi finanziaria. Gli eventuali dissidenti chenon venissero resi innocui con questo sistema, perché troppo in vista, troppo potenti, o troppo

 vicini al sistema per non capirlo fino in fondo, avranno un incidente d’auto come Rino Gaetano,un malore improvviso come Berlinguer (che peraltro qualche anno prima si salvò per miracoloproprio da un incidente d’auto); oppure si suicideranno, come Luigi Tenco. Oppure, quando latesi del suicidio o dell’incidente sarebbe così ridicola che pure Emilio Fede, Mentana, eLiguori si rifiuterebbero di accettarla, arriverà un pazzo isolato e farà fuoco, come accadde aGandhi, Martin Luther King, John Lennon, John Kennedy o Papa Giovanni Paolo II.

La gente sarà troppo occupata a far quadrare i conti di casa per capire che si tratta di omicidiprogrammati dal sistema.

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sabato 8 ottobre 2011

 A cosa serve la crisi finanziaria. Parte 3. 

Prospettive e soluzioni. 

1) Premessa. 2) L’evoluzione della crisi economica. 3) La sospensione della corrente elettrica.

4) La dittatura prossima ventura. 5) Il possibile scenario futuro. 6) Soluzioni. 7) Conclusionifinali.

1) Premessa. 

Nei nostri precedenti articoli (1 e 2) avevamo delineato le ragioni della crisi finanziaria.

Tali ragioni però erano solo parziali. In realtà c ’è una ragione più profonda alla crisi cheandremo a esporre in questo articolo, e tale ragione è assolutamente identica a quella che haportato alla precedente crisi del 1929 in America.

Per esporre tale ragione procederò per gradi.

È da alcuni anni che sento parlare di una catastrofe che si abbatterà sull ’Europa, ma solo daqualche tempo ho iniziato a sentire voci specifiche sul tipo di crisi che ci aspetta l ’annoprossimo: crollo totale dell’economia, dittatura, e sospensione della corrente elettrica persettimane in tutta Europa.

Queste voci sono vere o no?

Difficile dirlo.

Certamente però i segnali sono inquietanti.

Da alcune persone, vicine ad ambienti massonici e militari, sentivo parlare di una crisi

spaventosa, e dell’interruzione della corrente per settimane o mesi. Ho conosciuto personeche stanno già provvedendo alla crisi acquistando terreni in montagna per costruirci caseautosufficienti.

Parlando con alcuni contadini ho scoperto che molte persone danno questa crisi prossima ventura per certa. Alcuni, con somma naturalezza, hanno detto: “Sì lo so che sta per venire una

crisi senza precedenti, per questo non vendo la terra anche se economicamente ci rimetto”.  

Un grosso imprenditore agricolo questa estate mi ha detto: “Sto impiantando nuove

coltivazioni per prepararmi alla crisi del prossimo anno, in cui dovremo essereautosufficienti”. 

La cosa più inquietante è stata quella di scoprire un gruppo di persone che ha organizzato giàper ottobre una fuga in Argentina per salvarsi; e ancora più inquietante è stato quando mihanno offerto di unirmi al gruppo, offrendo a me, a Jericho Sunfire e a un altro mio amico, ilbiglietto e il soggiorno gratuito. Il motivo per cui hanno offerto viaggio e soggiorno a me e aimiei amici non l’ho capito, ma la cosa mi ha ricordato la storia raccontami da Solange, diGiuseppe Cambareri (consigliere di Mussolini, massone e spia inglese) che nel 1948 in vistadi una imminente fine del mondo ha portato un gruppo di imprenditori in Brasile ripulendolida tutti i loro averi e lasciandoli in mutande.

In questi mesi ho cercato di capire cosa ci fosse di vero in queste voci, specie perché non miquadrava come si conciliasse una crisi economica con, addirittura, una sospensione della

corrente elettrica per settimane o mesi.Mi spiego: che provocheranno una crisi economica è un dato di fatto, e tranne in Islandanessuna popolazione ha reagito, essendo oggi i vari popoli della terra troppo sottomessi e

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inconsapevoli per avere una qualsiasi forma di reazione e capire dove sta il problema;sospendere la corrente per creare il caos l’hanno già fatto, in varie parti del mondo, con motivipretestuosi, e nessuno ha detto nulla; ma provocare entrambi i disastri, su scala planetaria, miè sempre parsa una cosa troppo inverosimile, più che altro perché a quel punto la popolazioneavrebbe capito il raggiro.

Quindi mi domandavo se dietro tutte queste voci non ci fosse un allarmismo esagerato, magaricreato ad arte per diffondere il panico.

Mi sono domandato altresì, da bravo paranoico complottista, se qualcuno non volesseaddirittura che io e altri portavoce del mondo del cosiddetto complottismo facessimo articolisu una terribile crisi, facendoci pervenire delle false notizie, al fine poi di sputtanare tutto illavoro della cosiddetta controinformazione.

Eppure queste due voci “catastrofe economica” e “sospensione della corrente elettrica”

continuano a girare.

 Allora mi sono preso la briga di osservare con più attenzione i quotidiani.

Esaminiamo le due questioni separatamente e poi tracciamo una ipotesi di conclusione.

2) L’evoluzione della crisi economica. 

Partiamo da un dato di fatto.

La crisi economica è solo iniziata.

Questo l’hanno detto da anni molti economisti, e lo si capisce chiaramente da una serie diindicatori.

1)  Un sistema finanziario che si regge su una moneta creata dal nulla, come è quella attuale, èdestinato a crollare prima o poi. Il sistema monetario occidentale, non legato all ’oro dal1944, è una immensa truffa, una bolla di sapone basata sul nulla. L ’intera economia cioè si

basa su un bene (il denaro) che viene usato solo perché la gente non sa che il suo valoreintrinseco è pari a zero. Siccome però le banche e gli stati sanno e hanno sempre saputoche la moneta non vale nulla, è chiaro che tale sistema serve unicamente a dareun’immensa fregatura alla popolazione (quello che Guzzanti chiama “il cetriolo globale”). 

2)  Dopo le già note vicende di Grecia e Portogallo, meno noto è il fatto che negli USA direcente è fallito (la notizia da noi è stata data a luglio) lo stato del Minnesota. “Shut down”

c’è scritto sulle porte degli uffici pubblici. 24.000 dipendenti pubblici senza stipendi.Chiuse scuole, biblioteche, uffici pubblici che rilasciano certificati, ecc. Ovviamente lenotizie filtrate in Europa sono poche e frammentarie, e i media si guardano benedall’approfondire le ragioni, le conseguenze pratiche, e discutere le soluzioni, della crisi. Èmolto più importante discutere del numero di donne che frequentavano casa Berlusconi, se

il premier prenda o no il Viagra, ecc. Ogni tanto, per variare, le pagine dei giornali vengono riempite dall’interessantissimo dibattito sulla battuta di Berlusconi sul nome delnuovo partito “Forza Gnocca” (intere pagine di giornali ho letto sui commenti dei vari

schieramenti politici a questa problematica).3)  In Italia alcune notizie sono circolate poco. E pochi sanno che le varie casse professionali,

come la cassa forense, la cassa del notariato, la cassa commercialisti, ecc., sono sull ’orlodel fallimento perché, proprio pochi giorni prima del fallimento della Lehman Brothers,hanno acquistato un immenso pacchetto azionario proprio di questa banca; del resto lagran parte del patrimonio delle Casse è investita in titoli di Stato e obbligazioni varie, il chesignifica che presto salteranno per aria tutte. La maggior parte delle casse sono state di

fatto commissariate, ma della cosa non si è accorto nessuno, perché non l’hanno chiamatocommissariamento ma “istituzione di una commissione parlamentare di controllo”, ovvero

una autorità di vigilanza sulla gestione finanziaria, che in genere è il preludio del

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fallimento. Per la cassa avvocati l’unico provvedimento di rilievo che si è avuto è statoquello di un aumento delle tasse per gli avvocati, che ora devono versare il 14 per centoalla cassa, mentre il cliente ne versa l’8 anziché il 4. In alcuni casi si è scoperto che alcuniinvestimenti erano stati effettuati in isole del Pacifico come le Cayman, ma ovviamente lacosa è passata quasi sotto silenzio:http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/06/17/le – casse – 

sullorlo – del – crac – medici – architetti.html 4)  La cosa più inquietante, poi, è che ogni volta che la BCE e i governi hanno varato delle

misure anticrisi, tali misure si sono tradotte in due sostanziali vie: a) maggiori aiuti allebanche (soluzione geniale quanto voler risolvere il problema della mafia dando unostipendio fisso ai mafiosi); b) aumentando le tasse, come ad esempio il recente aumentodell’IVA al 21 per cento.

Pare chiaro che questi e altri segnali in tal senso siano abbastanza univoci: la crisi si espanderàin tutta Europa, salvando solo la Svizzera e l ’Inghilterra (quest’ultima, infatti, non a caso hamantenuto la sua moneta, pur avendo il 17 per cento di quote nella BCE).

Soprattutto però, che la crisi ci sarà, lo ha detto di recente il ministro Tremonti. Lo ha detto

chiaramente: ci sarà una crisi finanziaria peggiore di quella del 1929. A questo punto le fonti devono considerarsi più che autorevoli.

“Verrà una crisi peggiore di quella del 1929”, detto da parte di un economista che peraltro è

uno dei pochi che ha cercato fino ad oggi di parlare con una certa chiarezza, e che è senz’altroaddentro ai meccanismi del sistema, significa fare un ’affermazione che, a comprenderne ilsignificato, è una specie di bomba.

Del resto, è sufficiente analizzare le cause che hanno portato alla crisi del 1929 in America, percapire che sta per abbattersi un fenomeno analogo oggi in Europa; tale crisi infatti fuprovocata da una serie di fattori, che sono gli stessi dell ’economia attuale: inflazione

galoppante, indebitamento degli stati, politica bancaria tesa all’indebitamento dei privati,troppe speculazioni di natura esclusivamente finanziaria.

Tra la crisi del ‘29 e quella prossima ventura, però, c’è una differenza di fondo: le varie monetedell’epoca erano comunque legate all’oro, cioè erano ancorate a beni reali, e quindi in unacerta misura avevano un certo valore intrinseco; le monete di oggi sono carta straccia, e inalcuni casi non possono neanche definirsi “carta straccia”, in quanto la moneta è stata sostituita

dalla cifra virtuale che compare su un computer o una tessera bancomat; tutto il patrimonio diuna persona è composto esclusivamente da una cifra scritta su un pc, e, infatti, basta un clicper mandarlo in fumo.

  Alla luce di tutte queste considerazioni, è assolutamente certo che la crisi deve ancora

arrivare, dunque, e che sarà terribile.

3) La sospensione della corrente elettrica. 

La cosa che mi ha più impensierito è questa storia della sospensione della corrente elettrica.

Ci sarà o no?

Sono mesi che osservo e cerco di capire.

 Vediamo cosa ho potuto constatare.

1)  Di recente c’è stata una sospensione della corrente elettrica in Belgio per diverse ore.

Cause sconosciute.2)  Pochi giorni prima del Belgio era toccato alla California: 5 milioni di persone sono rimasteal buio per giorni. Anche qui le cause sono sconosciute e i media non hanno riportato

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alcuna notizia sulle conseguenze del black-out. Silenzio tombale su un evento che puremeritava qualche riga in più.

3)  A questo punto sono andato a rivedere le notizie relative al black-out del 2004 in Italia. A quel tempo, andò via la corrente in tutta Italia per circa 12 ore. I giornali ci raccontaronoche il fatto fu dovuto ad un albero che cadde su una linea dell ’alta tensione in Svizzera. Inquesti anni ho parlato con persone che lavorano all’Enel e mi hanno tutte confermato chetale notizia era una balla clamorosa, perché una spiegazione di questo tipo è impossibile.Incuriosito maggiormente allora sono andato a leggermi la relazione tecnica dellacommissione di inchiesta istituita a suo tempo dal parlamento per indagare le cause delblack-out. Il risultato è che i periti nominati non ci hanno capito un cazzo, finendo perconcludere che erano necessari altri mesi per poter approfondire la questione. Inconclusione: né i periti nominati, né il governo, né il parlamento, almeno ufficialmente,sanno perché ci fu il black-out.

Insomma, si può ragionevolmente concludere che questi black-out altro non siano che provegenerali del black – out futuro.

Dunque, leggendo le notizie relative ai black-out, in effetti sembra di poter concludere che

stiano facendo delle prove generali da qualche anno a questa parte per un futuro black-outgenerale.

Ora la domanda è: quale scusa troveranno?

Mi pare, infatti, inverosimile che blocchino la corrente ovunque in Europa e America e poi ciraccontino che è stato un albero che è caduto su un traliccio.

Quindi ho pensato, o la notizia è falsa e viene diffusa solo per ingenerare terrore, oppure è vera, ma devo capire quale scusa troveranno.

La risposta mi è giunta inaspettata guardando un video di Swami Kriyananda  –  un leaderspirituale della comunità Ananda, che si rifà agli insegnamenti di Paramahansa Yogananda  – il

quale ha parlato di una sospensione dell’energia elettrica per tre settimane, in conseguenza diuna tempesta solare che ci sarà nel 2012. La cosa che mi ha colpito è la precisione e lasicurezza con cui indicava le modalità e la durata di questo evento, come se fosse informatocon molta precisione.

  A questo punto faccio un ulteriore controllo. In effetti, pare che sia prevista una tempestasolare proprio per il 2012. Ce ne fu una alla fine dell ’800, ma ovviamente non ebbe gli esitidisastrosi che potrebbe avere questa tempesta, in un’Era in cui tutto funziona in baseall’elettricità.

Ecco quindi il possibile colpo di genio dei nostri governanti. La sospensione dell ’energiaelettrica ci sarà e la colpa sarà addossata alla tempesta solare.

4) La dittatura prossima ventura. 

Infine, la domanda che mi pongo è: ci sarà una dittatura?

Quando parlo con colleghi, “esperti” di diritto, o con gente comune, tutti ripetono a memoria

la stessa manfrina: no, non è possibile che venga una dittatura, oggi siamo nell ’Europa, ci sonole democrazie, la gente ha capito.

Questa risposta mi fa capire che l’indottrinamento portato avanti dai media e della letteraturaufficiale ha avuto perfettamente successo su tutti, persone colte e ignoranti.

Infatti, la demenziale risposta non tiene conto del fatto che noi, di fatto, siamo già in unadittatura (infatti, sono anni che non possiamo scegliere i nostri governanti e che destra esinistra perseguono le stesse politiche alla faccia della volontà popolare) e che l’UE è già una

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dittatura (infatti, la gente non conosce neanche il nome dei componenti delle istituzionieuropee e il contenuto delle leggi che emanano; mentre la BCE è fuori dal controllo diqualunque stato e può imporre la sua politica monetaria come vuole).

Inoltre, come accade sempre, da millenni, la gente perde la memoria di quel che è successo inpassato, e quindi la storia tende a ripetersi.

Infatti, per capire lo scenario che ci aspetta, non occorre essere né geni ne veggenti.

Basta guardare invece cosa è successo dopo il 1929 e vedere quale sarà il probabile scenarioche ci aspetta dal 2013 in poi.

Bene. Cosa è successo dopo il 1929? Abbiamo in Italia il fascismo, in Germania il nazismo, edopo la seconda guerra mondiale l’America ci ha “liberato”, facendo sì che la nostra politica

sia stata sempre asservita supinamente a quella USA.

C’è da aspettarsi quindi che verrà una dittatura europea.

Ovviamente questa dittatura non si chiamerà “dittatura”. Non verrà un Hitler, un Mussolini, o

un altro singolo soggetto, a dichiarare il partito unico e la guerra agli altri popoli per avere unimpero.

 Verrà invece un governo tecnico, di larghe intese, costituito da membri tecnici o dalle migliorimenti della sinistra e della destra, i quali detteranno alcune soluzioni “tecniche” per risolvere

la crisi (limitazioni delle varie libertà, giustizia sommaria, confische di beni, ecc.) e chemuoveranno guerra solamente agli stati canaglia per portare la democrazia a colpi di milionidi morti e distruggendo intere civiltà.

Peraltro, il black-out elettrico potrebbe essere, in effetti, la molla che farà scattare la scusa perun intervento militare.

Le leggi necessarie ci sono già: infatti, è pronta la nuova superpolizia europea, Eurogendford,di cui i notiziari si sono guardati dall ’informare; una superpolizia che sarà immune daresponsabilità civili e penali, con poteri superiori a quelli dei servizi segreti nazionali, e che

avrà diritto di vita e di morte (soprattutto di morte) sui cittadini scomodi.

5) Il possibile scenario futuro. 

 A questo punto lo scenario mi appare chiaro. Ci sarà la crisi, e per giunta sarà uno scenarioapocalittico, perché si sommerà alla sospensione dell’energia elettrica in buona parte delmondo, cui seguirà un giro di vite dittatoriale.

La sospensione – o meglio le catastrofi cui porterà – non sarà però dovuta alla tempesta solare,come vorranno farci credere, e come la gente più credulona sarà disposta a pensare.

Sarà voluta dal sistema, perché sarebbe possibile informare la gente già fin da ora su come è

possibile affrontare una simile catastrofe, mentre invece colpevolmente tacciono tutti.Qualcuno obietta che non bisogna creare il panico tra la popolazione, e in questo trova lagiustificazione al silenzio dei media.

Ma in realtà non si tratta di creare il panico.

Si tratta semplicemente di informare, senza creare allarmismi, e preparare le personeall’evento che probabilmente ci sarà.

Se poi tale evento non si verificherà, per un errore di previsione, per un miracolo, osemplicemente perché l’informazione è falsa, sarà tanto meglio per tutti.

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6) Soluzioni. 

È possibile prepararsi alla crisi in questo modo:

 –   Non investire in prodotti finanziari, ma in beni reali: terreni, case, eventualmente oggetti diutilità (utensili, candele, ecc.).

 –   Rivedere la propria cultura alimentare. È possibile alimentarsi, e bene, spendendopochissimo e con poche cose al giorno se si conoscono le regole base dell ’alimentazione(che non sono quelle ufficiali che, al contrario, sono false). In tal senso consiglio il libro di

 Arnold Ehret, “Il sistema di guarigione della dieta senza muco”.  –   Prepararsi a vivere in campagna. Nelle grandi città ovviamente la vita sarà più difficile.

Non a caso negli ultimi decenni la politica dissennata dell’UE (con le sovvenzioni alle terreincolte, con l’introduzione di alcuni semi e la proibizione di altri, ecc.) ha distruttol’agricoltura, costringendo contadini, agricoltori, pecorai, ad abbandonare le compagne, anon produrre più nulla, oppure li ha costretti ad un tipo di attività in cui si riesce amalapena a raggiungere il pareggio del bilancio quando va bene;

 –   Il baratto. Nelle piccole comunità sarebbe necessario proporre sempre più insistentemente

nuove forme di baratto. L’avvocato dà consulenze e servizi gratuiti; il falegname, il fabbro egli artigiani lavoreranno gratuitamente; il medico curerà gratuitamente; chi ha la terradistribuirà i prodotti a tutti; chi non sa fare nulla imparerà ad aiutare le persone impegnatein lavori manuali o nella coltivazione della terra; ecc.

 –   Recuperare la scienza delle erbe e delle piante. La quasi totalità delle piante che noiconsideriamo inutili e che rappresentano “erbaccia”, sono invece commestibili e, sapute

scegliere, rappresentano un ottimo alimento (senz’altro migliore di quello del McDonald’s)e molte hanno virtù medicinali, o servono a scopi vari come fabbricare saponi e altriprodotti utili per la quotidianità.

Se saremo pronti al caos, ce la caveremo con un po ’ di fame, senza morire, e con un po’ difreddo.

Se non saremo pronti e il crack ci sorprenderà, per milioni di persone, specie quelli che vivono nelle grandi città, potrebbe veramente essere un grande problema.

Per quelli che invece vivono in campagna, oppure in piccoli paesi, in fondo, potrebbe esserel’occasione per farsi qualche settimana di vacanza.

La dittatura che verrà potrà preoccupare solo alcune categorie. I pochi politici scomodipotrebbero essere eliminati. Gli intellettuali, i giornalisti e gli artisti che hanno denunciato ilsistema potrebbero essere perseguitati; in realtà lo sono anche oggi, sia pure in formaindiretta, perché ogni intellettuale non allineato perde i lavori che fa, viene emarginato, comeBarnard, Randazzo, e altri, quando non addirittura ucciso, come Pasolini, Rino Gaetano,Stefano Anelli, Mauro De Mauro, Ilaria Alpi, Graziella De Palo, Giancarlo Siani, Tobagi,D’ Avanzo, ecc.

Ma per la maggior parte della gente, specie quella che vive nelle campagne e nei paesi, nonci saranno grossi problemi. Solo qualche auto di lusso in meno, e qualche soldo in meno sulconto corrente, ma tutto il resto rimarrà uguale. Cito una mia amica che vive in campagna, eche aveva fiutato la crisi anni fa, rendendosi conto che la politica comunitaria che dava fondiagli agricoltori per tenere le terre incolte era il preludio di un disastro planetario: “In cima a

un monte, o in mezzo a un bosco, che ci sia una dittatura o una democrazia non fa una grandifferenza”. 

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Per molte persone potrebbe essere addirittura l’occasione per rivedere i valori su cui hannofondato la loro vita fin qui, e rimodellarla su parametri di riferimento diversi, e maggiormenteancorati a modelli di riferimento spiritualmente più elevati.

La crisi finanziaria, infatti, è stata resa possibile da un sistema di vita improntato alperseguimento di beni illusori e  –  la dimostrazione è nei fatti che stiamo vivendo  –  completamente effimeri.

Le élites finanziarie al potere hanno creato una popolazione, in Occidente, il cui unico fine eraaccumulare denaro, case, auto.

Molte persone hanno ucciso, si sono fatte corrompere, hanno venduto l’anima e la serenità perpoter avere un’auto da 100.000 euro anziché da 10.000, una casa da 1 milione di euro anzichéda 100.000, e soprattutto quella che, alla luce della crisi che sta per venire, si rivelerà unadelle cose più inutili del mondo: un conto corrente ove la cifra che compaia sullo schermo siail più possibile seguita da zeri.

7) Conclusioni finali. 

Riassumendo. La crisi finanziaria attuale, con i disastri prossimi venturi, servirà a tre cose:1)  Far acquisire beni reali alle banche, in cambio della cessione di beni solo virtuali, come il

denaro. Lo abbiamo spiegato nel nostro primo articolo sulla crisi finanziaria(http://paolofranceschetti.blogspot.com/2008/10/cosa – serve – la – crisi – finanziaria – e – 

chi.html) 2)  Creare nuovi poveri e assoggettare ulteriormente la popolazione al potere delle élites

finanziarie, per evitare che evolvano materialmente ma soprattutto spiritualmente (su cui v.il nostro articolo “A cosa serve la crisi finanziaria, parte 2”:

http://paolofranceschetti.blogspot.com/2009/08/cosa – serve – la – crisi – finanziaria – parte – 

2.html);3)  Instaurare una dittatura mascherata da finto governo di emergenza, facendo perire le

persone più deboli e accelerare la creazione del New World Order.

E a coloro che sostengono che non è possibile, che oggi siamo in democrazia, che i nostrigovernanti non potranno mai provocare la morte di milioni di europei, è sufficiente ricordareche il Trattato di Lisbona è stato firmato dai nostri governanti; che i milioni di morti cheabbiamo avuto in Vietnam, Corea, e oggi Iraq, Afghanistan, e che avremo in futuro nellainevitabile guerra all’Iran, e all’Islam, li hanno voluti i nostri Bertinotti, D’ Alema, Fini, Gasparri,Di Pietro, Veltroni, Berlusconi, Pannella, Bonino. E per questa gente, un iracheno vale quantoun napoletano, un torinese, o un sardo. Meno della carne da macello, perché questa almenoserve a mangiare e dal macellaio ha un valore; noi, per loro siamo solo delle rotture dicoglioni inutili (come sostanzialmente sostiene Marco Della Luna nel libro “Oligarchia per

popoli superflui”). 


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