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  • Edward Muzika

    AMMONIMENTO

    1. Molti falsi S inganneranno tutti tranne i pi diligenti.

    La maggior parte degli Io Sono, sensazioni soggettive in prima persona, sar in realt associata a qualche forma di identificazione col corpo. Cercate sempre la sorgente che sta testimoniando la sensazione di s. La sorgente non ha attributi n esistenza fenomenica. Non mai un oggetto. Dimorare in s significa dimora nel vuoto senza pensieri e il mondo immaginario scompare, lasciando soltanto ci che . Dimorare nel s significa non ricercare pi il s, perch il s che guarda il vero s.

    Ad un certo punto saprete chi il vero soggetto, ma potreste cercare di scappare dal dimorare in questo s, perch la mente e il corpo sono abituati allattivit. Dimorare nel vero soggetto porre fine a questo [cio allagitazione del corpo-mente].

    In effetti la mente sembra avere unintenzionalit di autopreservazione che vi impedisce di dimora nel vero soggetto. Questo quello a cui molti insegnanti si riferiscono quando dicono che lego evita lautodistruzione attraverso la distrazione. Tuttavia lego non esiste. Non una cosa che pu ostacolare lautorealizzazione. solo labitudine a pensare, alla focalizzazione estroversa sui fenomeni anzich sulla fonte dei fenomeni, che ostacola autorealizzazione.

    Il vero soggetto pu osservare i fenomeni e le azioni della mente e comprendere che il vero soggetto non ha nulla a che fare con lesterno; si dir: Tutto questo non ha nulla a che fare con me. Non c nessun incontro tra il soggetto e il mondo manifesto e la personalit.

    2. Tutti gli esercizi, le meditazioni, le indicazioni ecc. sono ci che un maestro Zen chiamava lucidare lo specchio. il massaggio della coscienza, non la vera via. Tutto questo in se stesso far s che non accada nulla. Nessuna autorealizzazione avverr da questi esercizi. In realt essi non sono assolutamente necessari a nessuno per lautorealizzazione, e per qualcuno possono essere una grande distrazione. Tutte queste cose sono attivit della mente. Tuttavia, queste attivit possono condurre alla quiete assoluta quando meno ce lo si aspetta, e nella quiete lidentificazione col vero soggetto pu avvenire in un istante. Quando ci avviene non siete pi Uomo, n siete Dio, n vuoto o qualcosa in particolare.

    Che cosa succede dopo non dipende da voi.

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    3. Lostacolo pi grande per diventare il non-nato, limmanifesto, arriva quando una persona si identifica con la totalit della coscienza e crede di essere realizzato e che non c pi niente da fare, n un oltre verso cui andare.

    Molti di coloro che hanno questa identificazione parlano come se fossero la consapevolezza stessa, ma sono pieni di loro stessi e molto arroganti riguardo alla loro comprensione. Dicono tutte le parole giuste e giudicano tutti gli altri per non aver mai raggiunto la loro grande e vera comprensione.

    Li riconoscerete dalle loro azioni e dalle loro dichiarazioni. Non usano le parole io, me, mi ecc. Essi possono essere andati, ma agiscono troppo come se fossero in stato di esaurimento [intraducibile gioco di parole tra gone (andato) e goneness (stato di esaurimento)]. Moltissimi insegnanti tra i quali Robert, mettono in guardia da questa trappola di pensare di aver raggiunto tutto (o niente). La vera, completa realizzazione si trover in colui che umile e che si cura di tutti gli altri. La maggior parte scapper dal ruolo di insegnante, ma su alcuni linsegnamento, il ruolo del guru caler inconsape-volmente, e non voluto.

    Le note poste nel testo tra parentesi quadre sono del traduttore.

    Postato il 18 marzo 2010

    Traduzione dallinglese di Sergio Cipollaro, revisione di Loris Maddalon

    Titolo originale: Admonition

    Tratto dalla pagina web: http://itisnotreal.com/Admonition.htm

    Il sito di Edward Muzika: http://itisnotreal.com

    Il bolg: www.itisnotreal.blogspot.com

    Contatti con Ed (in inglese): [email protected] Il sito italiano dedicato allinsegnamento di Edward Muzika: http://www.itisnotreal.net/index.htm

    La sezione dedicata alla Pratica oltre al presente documento include: La Pratica: http://www.itisnotreal.net/Testi/La_Pratica.pdf

    Una Panoramica sullAutoindagine: http://www.itisnotreal.net/Testi/Una_Panoramica_sullAutoindagine.pdf A Caccia DellIo: http://www.itisnotreal.net/Testi/A_Caccia_dellIo.pdf

    www.itisnotreal.net

  • Edward Muzika

    Una Panoramica sullAutoindagine

    Dal mio punto di vista la tecnica tradizionale dellautoindagine, Chi sono io, non solamente uno spreco di tempo ma anche una grande distrazione da pratiche migliori.

    Perch?

    1. Divide la mente in due: un oggetto e un osservatore da trovare, ma entrambi sono oggetti e, in questo modo, il soggettivo scompare. Ci pu essere superato se il praticante riconosce che il falso Io e il falso ricercatore sono osservati essi stessi da un testimone ultimo. Questo testimoniare/osservare la vera posizione della consapevolezza o coscienza.

    2. In questo metodo ogni cosa a livello della mente: oggetti mentali in un mondo immaginario.

    3. Tuttavia, se la ricerca abbastanza forte e focalizzata, il mondo immaginario scompare e lunione pu avvenire.

    4. La difficolt che con questa pratica raramente qualcuno riesce a risvegliarsi. Non funziona molto bene, un metodo per principianti che avviene sul livello mentale, delle parole, e la caccia allIo Sono facilmente confusa con il concentrarsi sulle parole e sul concetto Io Sono, e non sulla sensazione Io Sono.

    5. In ogni caso, il pensiero Io sparisce subito lasciando semplicemente il vuoto, e non c pi qualcuno a guidare la meditazione.

    Questo ci che descrive Michael Langford. Egli aveva sprecato molto tempo e non ha mai sperimentato il senso o sensazione che Ramana chiama: senso dellIo Sono. Quando si perde il senso dellIo Sono, si dimora semplicemente nel vuoto o nello spazio interiore. Siate comunque consapevoli che voi siete consapevoli di questo spazio.

    Io ho passato molti anni in questo stadio a contemplare il vuoto, con scarsi risultati eccetto ripetuti samadhi senza particolari caratteristiche. Pi avanti mi

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    chiesi: Qual lo stato reale e basilare? Quello che si rivela nel samadhi, o il mondo usuale che lo precede e che gli succede?. Vedete, nel samadhi il mondo immaginario scompare, ma non stato ancora trasceso.

    La pratica che d pi felicit e la massima beatitudine quando, e se, potete isolare il senso di Io Sono. Questo non facile per la maggioranza delle persone a causa della confusione del mondo immaginario che contiene processi di pensiero i quali, in ultima analisi, dirigono la ricerca e il processo di scoperta dellIo.

    difficile distinguere tra il soggetto e loggetto nello spazio immaginario. Generalmente il testimone del corpo e persino il senso Io Sono sono in realt soltanto un falso osservatore, e sono entrambi oggetti.

    Tuttavia, quando vi rendete conto che c un osservatore del processo di osservazione, saprete che c ci che voi siete, oltre lo spazio immaginario, oltre lo spazio che coscienza umana.

    Nisargadatta:

    Nella gerarchia spirituale, dal pi grossolano al pi sottile, voi siete il pi sottile. Come si pu realizzare ci? La base che voi non sapete di essere, e allimprovviso appare il senso Io Sono. Nel momento in cui appare, voi vedete spazio, spazio mentale, uno spazio sottile simile a un cielo. Stabilizzatevi l, voi siete quello. Quando sarete capaci di stabilizzarvi in quello spazio, voi sarete solo spazio. Quando questo Io Sono simile allo spazio scompare, anche lo spazio scompare, non c pi nessuno spazio. Quando questa identit Io Sono simile allo spazio scompare, anche lo spazio scompare. Non c pi spazio. Quando questo Io Sono simile allo spazio va nelloblio che lo stato eterno, nirguna, senza forma, senza esistenza cosa sta veramente accadendo? Il messaggio Io Sono non era nessun messaggio. Avendo questo come argomento, io non ho pi molto da dire, perch non c nessuna possibilit di metterlo in parole.

    A questo punto potete sperimentare in prima persona. La mente cesser e il mondo esterno salter fuori da voi lasciando quello che Seung Sahn e altri chiamano Ci che . Cosa cambiato lassenza del pensare. Restare in questo luogo ogni qualvolta e dovunque sorga, la pratica. Il pensiero ha creato la percezione di un mondo separato da te.

    Questo veramente difficile perch il senso dellIo devessere tirato fuori dalla confusione dello spazio immaginario, il che allinizio richiede intensa e continua concentrazione e il bisturi della discriminazione. Si deve trovare il senso Io Sono

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    tra tutte le sensazioni e i pensieri che ci fuorviano pi le sensazioni che provengono dal mondo fenomenico.

    Il mondo fenomenico, il mondo dei sensi corporei, dei pensieri e delle emozioni devessere ignorato; ci devessere solo il restare avvinghiati al senso dellIo il pi spesso possibile. Allora riconoscerete che l c ci che sta osservando lintero processo. Ritiratevi in questo osservatore e troverete pace e felicit; questo il vero segno che la pratica corretta.

    C la conoscenza, come afferma Nisargadatta, che il mondo e i tre stati sono osservati da voi: la consapevolezza assoluta e impersonale, l assoluto sogget to di ogni cosa .

    Nisargadatta:

    Questo Io Sono vi apparso ma voi siete separati da esso come un testimone che non ha nessuna partecipazione in nessuna delle attivit dellIo Sono.

    Nella mia esperienza stato come un riconoscere che il mondo e gli stati di veglia e sogno non erano me, erano meramente aggiunti a me, sovrapposti, e non erano reali. Allora arriv il pensiero: io non ho niente a che fare con questo, questo non me .

    La grazia salvifica di questo metodo sta nel fatto che quasi dal primo momento della percezione del senso Io Sono, cominciate a sentire felicit, pace e beatitudine. Quindi il metodo diventa facile perch voi dovete semplicemente seguire la felicit come una traccia e aver fiducia che la beatitudine vi conduca per la giusta via.

    Per questo metodo richiede parecchia energia, concentrazione e sforzo per non distrarsi.

    Potete praticare questo metodo come si fa nei monasteri zen. Fate una pratica formale in diverse sessioni intervallate durante la giornata. Per qualcuno che vive nel mondo con lavoro e distrazioni ci potrebbe voler dire alzarsi preso la mattina e sedere in meditazione per due mezzore interrotte da una pausa di cinque minuti.

    Sedere con una postura formale meglio che sedere rilassati perch la concentrazione pi forte. Sedere in un gruppo che medita in assoluto silenzio ancora meglio.

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    Poi a mezzogiorno, o a qualunque ora torniate a casa dal lavoro, praticate di nuovo per mezzora, e poi, due ore prima di andare a letto, praticate altre due sessioni di mezzora luna.

    Non serve sedere per pi di mezzora senza una pausa.

    Labilit di praticare sempre pi a lungo, come pure il desiderio di praticare, arriver. Durante i periodi di pratica non formale tornate indietro e affondate nella sensazione Io Sono il pi spesso possibile. Gradualmente (o quasi immediatamente, dipende dalle circostanze) il vero soggetto, lIo, si riveler, e con questo verranno pace e silenzio che gradualmente diverranno sempre pi vasti e profondi, fino a che un giorno, improvvisamente, diverranno permanenti. Gli insegnanti si riferiscono spesso a questo come alla morte dellego, ma sono solo parole. Ci che voi siete totalmente al di l dellego e persino della pratica; ma voi adesso non lo sapete.

    Non voglio dare descrizioni pi dettagliate altrimenti potrebbero inquinare le scoperte che fate da voi.

    In ultimo, se non avete nessuna idea di cosa io stia dicendo, non sentite nessun senso di presenza o di esistenza, n alcun senso di Io Sono, potete praticare ci che Langford descrive come la consapevolezza che consapevole della consapevolezza. Alla fine non appena il senso di Io Sono scompare arriverete a quello stato comunque, ma dimorare nellIo Sono un viaggio molto pi interessante che dimorare nel vuoto sin dallinizio. Il senso di Io Sono pu venire nascosto dalla percezione del vuoto e non essere quindi smantellato come invece lo sarebbe se si portasse lattenzione al senso di Io.

    Io non ho trovato la descrizione di Langford molto vantaggiosa, ma per alcuni lo . Quando non si riesce a essere consapevoli neanche del senso di esistere o dellIo Sono, listruzione Sii consapevole della consapevolezza non certo molto utile per la maggioranza, ma per alcuni lo .

    La pratica tradizionale pi vicina a quella di Langford il Soto Zen, in cui semplicemente ci si siede e si porta via lattenzione dal pensare e dai pensieri. Alla fine, che per alcuni richieder molto pi tempo che per altri, uno siede semplicemente in silenzio e il mondo fenomenico scomparir. Il mondo immaginario scompare, c solo spazio e consapevolezza.

    Andate a un centro zen per imparare questa pratica. Alcuni centri tibetani la fanno ma troppo spesso deviano nei metodi tantrici dei mandala e nellusare lo spazio immaginario per uno scopo o per un altro; questo sarebbe uno eccezionale spreco di tempo.

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    Come vedete io esorto la gente ad andare in centri o monasteri per seguire una pratica seduta formale. Si possono fare progressi molto pi rapidamente in questi posti se non ci si lascia distrarre troppo dallaspetto sociale della pratica di gruppo.

    Io ho la massima considerazione per la sinergia di un centro di meditazione e di una pratica unificata, ma sembra che il tempo del centro di meditazione della comunit sia passato. Gruppi di volontari che si riuniscono con uno scopo comune ora non attraggono pi la gente. cos difficile trovare persone che vogliono conoscere se stesse, come veramente sono. Questa una grande perdita.

    A quelli di voi che hanno tempo, soldi e sono sinceri, io raccomando caldamente di andare al Mt. Baldy Zen Center, appena fuori Los Angeles forse potete fare una visita di gruppo. La meditazione l molto potente, e si esige assoluta calma e silenzio durante i Sesshin. Io consiglio di andare a Mt. Baldy almeno una settimana prima di un Sesshin lungo di sette giorni per acclimatarvi con lambiente e con la pratica di lunghi periodi di meditazione.

    A Mt. Baldy non si pratica il Soto Zen ma il Rinzai, che significa studio del koan. In ogni caso, con la forte pratica il koan scompare e non di alcun ostacolo.

    Joshu Roshi dovrebbe avere 101 anni adesso. Io non lho pi visto da anni, ma la pratica che lui propone il modo per avere un rapido cambiamento nellautoconsapevolezza.

    Traduzione in italiano della pagina web: http://itisnotreal.com/Overview%20of%20Self-Inquiry.htm

    Tratta dal sito: http://itisnotreal.com

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  • Sulla NeoAdvaita

    Dialoghi con Neo-Advait in ( t r a t to da Facebook) Ed: Il mio disaccordo di base sullilluminazione istantanea teorizzata dalla Neo-Advaita.

    Richard Young:

    Lego solo un concetto, non un soggetto n un oggetto, unidea che emerge allinterno della Consapevolezza. Dov lego quando il pensiero si ferma per un momento? Dov lego quando si per un attimo catapultati nel silenzio mentale da un brano musicale, da un paesaggio mozzafiato o dallestasi sessuale? E cos costantemente a consapevole dellandirivieni di questo pensiero io/ego? Qualunque cosa sia, inevitabilmente la tua vera natura.

    Edji: S, ma di cosa parli? Stai parlando della consapevolezza allinterno della coscienza dello stato di veglia come della tua vera natura? Ma quando dormi non c coscienza n consapevolezza, se vogliamo distinguere tra coscienza e consapevolezza; ebbene dov la tua vera natura quando dormi? Durante il sonno profondo sei consapevole della coscienza o della consapevolezza? C nel sonno profondo una tua vera natura, qualcosa di eterno e di diverso dalla coscienza di veglia, che tu conosci direttamente al posto di una semplice credenza, uninferenza, che relativa solo allo stato di veglia?

    Richard:

    No, Ed, non la coscienza di veglia o qualsiasi altro tipo di coscienza: ci che va e viene non pu essere la nostra vera natura. Noi siamo ci che consapevole dellandirivieni della coscienza. Chiamala consapevolezza non-duale, non-concettuale. Quando sei nel sonno profondo e la coscienza silenziosa, risvegliandoti al mattino non senti di aver smesso di esistere mentre non eri pi cosciente. Ci che rileva landirivieni della coscienza la nostra vera natura. La coscienza, nel senso che qui stiamo dando al termine, il primo passo verso la dualit.

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    Edji: S, questo quello che ha detto Ramana, tu non senti che non esistevi. Ma nel momento stesso del sonno profondo, dov la consapevolezza del sonno profondo? Se durante quel periodo non sei consapevole, lesistenza durante il sonno profondo soltanto unasserzione e una realizzazione fatta nello stato di veglia dalla mente, ma la mente esiste solo nello stato di veglia. Questa non una percezione diretta del fatto che nel sonno profondo ci sia la consapevolezza, solo uninferenza.

    Richard:

    La consapevolezza sempre presente in ogni stato di coscienza, ma questa presenza percepita dalla mente solo nello stato di veglia.

    Edji: Se non hai consapevolezza diretta nello stato di sonno profondo stesso e non sei in grado di osservare le transizioni da uno stato di coscienza allaltro senza esserne influenzato, questa solo una teoria. Cio, solo dopo che hai unesperienza diretta dellandirivieni di tutti gli stati da una posizione che li trascende tutti, solo allora puoi dire che c consapevolezza al di fuori di tutti gli stati, altrimenti la cosa completamente dipendente dal risvegliarsi della mente nello stato di veglia e dal dichiarare che qualcosa che non stato percepito nel sonno profondo, in realt cera.

    Hai solo colto che tu, sotto forma di una qualsiasi consapevolezza, continui a esistere nel sonno profondo. Ma tutta la conoscenza, la comprensione, tutto il parlare, tutte le realizzazioni sono confinati nellambito dello stato di veglia e della mente. Ogni parola, concetto e insegnamento spirituale appreso nello stato di veglia dalla mente.

    Tu dici: La consapevolezza sempre presente in ogni stato di coscienza, ma questa presenza percepita dalla mente solo nello stato di veglia Mi pare una prova molto debole della immortalit della coscienza, no?

    Richard:

    S, la coscienza inevitabilmente linizio di tutte le altre esperienze, Ed. C per un altro tipo di conoscenza diretta che non mediato n dalla mente n dalla coscienza. Questo ci che qui viene indicato.

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    Edji: Ma quella conoscenza diretta non pu essere conosciuta se non dalla coscienza durante stato di veglia?

    Richard:

    Non pu essere conosciuta perch allora richiederebbe il funzionamento della mente, ma certamente pu essere conosciuta direttamente, anche nel sonno profondo senza sogni.

    Dina Singh:

    Richard, io sono in trepida attesa di questa conoscenza diretta. Questo veramente nuovo per me.

    Richard:

    Di cosa sei certa quando guardi dentro di te? Sai che esisti, giusto? Questo non pu essere negato. E sai di essere consapevole. Perci tu sei la consapevole presenza che limprescindibile sfondo in cui nascono sia la coscienza che ogni esperienza. Non puoi essere altro che questo. Inizia da l, procedi ad intuito in questa conoscenza. Ferma i pensieri per un momento e scopri cosa c prima che nasca il pensiero successivo.

    Dina:

    STUPENDO! Ora lo vedo allistante; come il mio intuito mi aveva suggerito allet di sei anni: me ne sono resa conto non appena ho letto le tue parole poco fa. bello, immediato. Tu hai ragione, hai ragione, hai ragione!

    Richard:

    S! Ora dimora con questo per un po e renditi conto che lintero ego non niente di pi che un altro pensiero che nasce in ci che sei tu, e renditi conto che la sofferenza possibile solo quando il pensiero io/ego viene accettato come vero. Ritira il tuo credere al concetto-ego e tutta la sofferenza sar sradicata via.

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    Edji: Ci che tu hai chiesto di fare a Dina di esplorare la sua coscienza di veglia, cosa che lei ha fatto. S, facile vedere che lego non esiste ed solo un pensiero, il fatto che la coscienza stessa non reale, solo qualcosa di percepito, ma anche questo riconoscimento avviene nella coscienza. Quale esperienza hai, Richard, nel sonno profondo?

    Hai gi ammesso di non averne, hai solo la convinzione che lo sfondo della consapevolezza sia presente mentre il tuo corpo/mente dorme e non sperimenta alcunch. Tu hai creato il concetto di fondo di una consapevolezza che in vero per te non esiste durante il sonno profondo; esiste per te solo come un concetto presente durante lo stato di veglia e quindi richiede una mente allinterno della coscienza per essere notato. Ma tutta la conoscenza spazzata via nel sonno e nella morte. Non v nessun residuo personale che perdura nel sonno profondo e alla morte.

    Ci di certo non aiuta per nulla a dimostrare che uno esisteva prima della sua nascita e che continuer ad esistere dopo la morte del suo corpo, anche se c la visione diretta dellassenza dellego.

    Se tu dicessi: S, tu non esisti come entit che continua di vita in vita, e ci che realmente esiste consapevolezza, senza alcun attributo personale che permanga di vita in vita, e tale consapevolezza assolutamente impersonale, e n Dina n Richard esisteranno in alcun modo dopo la morte dei loro corpi, io sarei disposto ad accettarlo.

    Ma guardarsi dentro e dire di essere immortali, non coerente come conclusione, perch questa la comprensione confinata allambito della mente nello stato di veglia e tu, come entit personale, non esisti affatto.

    John Tissandier:

    Grazie Richard per aver postato il tuo messaggio. Per pura coincidenza ho postato anchio qualcosa di simile quasi allo stesso tempo. Non un messaggio che va gi bene in ogni ambiente. Anche tra le persone spirituali pu causare una reazione di paura e tutti i tipi di contorte argomentazioni per dire che non cos. Ma il fatto che quando cerchiamo lego come qualcosa che assomigli a un piccolo s, non lo troviamo. Senza pensarci, ci visibile solo guardando.

    Edji: Dunque John, cos che tu presumibilmente vedi quando guardi dentro?

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    Quando guardi dentro, quello un non vedere, un vedere immaginario.

    Quando guardi dentro, se si in grado di fare introspezione, si trovano molte cose: un senso di presenza (che la maggior parte delle persone pu vedere), emozioni (che non si vedono ma si sentono), lo spazio vuoto che contiene tutti gli oggetti interni, che visto nellimmaginazione, poi ci sono sensazioni tattili interiori, come lespansione e la contrazione dei polmoni e del diaframma alcuni possono vedere i pensieri, incluso il pensiero io. Ma io non vedo unentit che si possa chiamare me o io.

    Ma poich cos, poich non posso vedere un io o un me, ci significa di per s che uno non esiste?

    Io non riesco neppure a vedere il mio cuore, la mia milza, il mio cervello: questo significa che questo organi non esistono?

    E che dire della mente inconscia che allorigine di molti fenomeni come sogni, desideri, bisogni, aspirazioni ecc. ma che non riusciamo a vedere: la mente inconscia non esiste? Quindi milioni di persone, psicologi e psicoanalisti che hanno esplorato questi livelli con varie tecniche negli ultimi 120 anni si sono semplicemente sbagliati, e non esisterebbe nessun inconscio n alcunch allinterno dellinconscio?

    Stai dicendo che quando guardi dentro lo spazio della fantasia interiore ogni cosa esiste solo sulla superficie, e se non la trovi immediatamente l, allora non esiste? questo che credi?

    E ancora, riguardo a questa consapevolezza che presumibilmente visibile: cosa ci autorizza a sostenere che questo sfondo di consapevolezza non sia semplicemente un oggetto, proprio come il presunto ego di cui stai tentando di liberarti? Non forse il concetto sfondo della consapevolezza di cui parla Richard unentit, un oggetto, un dualismo?

    Dunque per te ci sono due io: il falso ego e il vero sfondo della consapevolezza?

    Quali sono le caratteristiche di questo sfondo della consapevolezza: qualcosa che tu percepisci? Questo tu percipiente/osservatore la stessa cosa dello sfondo della consapevolezza percepito o diverso? Se la stessa cosa, perch allora lo percepisci come oggetto?

    Quando dici che sei certo di esistere, allora ci devessere un tu che esiste: questa lintera prova a sostegno che qualcosa esista sempre? E in che questo io differisce dallio-ego che non trovi?

    Cinquecento anni fa la visione del mondo prescientifico basato sulla fede sosteneva che il mondo fosse piatto e che il sole ruotasse intorno a questa terra piatta. La gente

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    sapeva questo con certezza. Pu fondarsi su simili basi la certezza della prova di qualcosa?

    Puoi giungere a tutte le semplicistiche conclusioni che vuoi tenendo la tua mente rivolta verso linterno e guardando nel tuo mondo immaginario interiore durante lo stato di coscienza di veglia, ma non puoi dimostrare che ci sia qualcosa di immortale nella coscienza di veglia che non consapevole di alcunch durante il sonno profondo; per non parlare di prima che tu fossi nato e dopo la morte. Invece tu poni come presupposto uno sfondo di consapevolezza che immortale, allinterno del quale tutte le esperienze hanno luogo. Ma questa solo teoria! Ammenoch tu non abbia unesperienza diretta di questa consapevolezza in ogni momento, incluso il sogno e il sonno profondo.

    Tutta la filosofia Neo-Advaita estremamente superficiale.

    La vera Advaita richiede di andare pi in profondit della mente, passando attraverso il livello di non-conoscenza e di non-esistenza, e giungendo a conoscere che esisti attraverso quel passaggio di non-conoscenza. Questo pu essere fatto attraverso una pratica di meditazione sul senso di presenza o la sensazione di io, che punta verso soggetto e che vada sempre pi in profondit.

    Diversamente la certezza che tu esisti non altro che un abito mentale, un concetto nella mente. Per 10.000 giorni ti sei risvegliato dallo stato di non-conoscenza del sonno profondo e ti senti immutato. la mente che certa che tu sei esistito durante quelle 10.000 notti di sonno profondo. La memoria riallaccia la sequenza di conoscere e non-conoscere, ma senza quella memoria e la mente di veglia, non pu esserci alcuna convinzione.

    John:

    Grazie Ed per avermi fatto tutte queste domande. Ma non sono sicuro di quello che ti stai aspettando. LAdvaita Vedanta esiste da circa 5000 anni; se in tutto questo tempo non riuscita a darti una risposta che ti soddisfi, perch pochi minuti con me dovrebbero cambiare le cose?

    Se hai trovato qualcosa di meglio, sono contento per te.

    In ogni caso nessuna filosofia mi ha mai aiutato. Per me tutto iniziato con una esperienza miracolosa che ha totalmente sconquassato la mia comprensione della vita. Ci mi ha dato lentusiasmo per riesplorare le cose da capo. Il metodo che ho usato stato lautoindagine di Ramana perch adatto al mio background scientifico e non ha bisogno di partire da una base di credenze. stata una ricerca per vedere di persona

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    ci a cui la parola io si riferisce. Questo il miglior consiglio che posso dare a chiunque: non prendete per vere le parole di nessuno, su nessuna cosa, e non pensateci: solo osservate!

    Prue:

    Le religioni in generale durano da migliaia di anni. Questo non una valida argomentazione, John.

    Il punto che sollevi interessante, ma ti riporto il feedback di un mio amico che dice che la sua esperienza miracolosa ha costituito la base della sua fede cristiana. Questo s mi fa pensare... ma il tuo consiglio non troppo.

    Edji: John, quello che stai insegnando non Advaita, Neo-Advaita. I grandi maestri dellAdvaita Nisargadatta, Robert, Ramana e gli allievi di Ramana tutti raccomandano parecchia meditazione e che questa diventi sempre pi profonda; non, come raccomanda Richard, di smettere di fare qualsiasi sforzo spirituale. Poi lAdvaita esiste solo da circa 1000 anni.

    Il maestro di Nisargadatta era irremovibile riguardo alla necessit di penetrare sempre pi in profondit i livelli della coscienza. Ci sono diversi libri sui suoi insegnamenti , come il Amrut Laya in cui parla dei diversi livelli del senso di essere che sono anche descritti esaurientemente in Autobiografia di uno Jnani: http://itisnotreal.net/Testi/Autobiografia_di_uno_Jnani.pdf.

    Tutto questo significa andare sempre pi in profondit con la meditazione. Non si tratta di una scoperta immediata, di semplice guardar dentro il proprio mondo immaginario una volta e quindi venir su con ogni sorta di conclusione. Infatti stai interpretando qualsiasi tua esperienza nei termini dellattuale filosofia Neo-Advaita, la quale uninterpretazione di ci che questi nuovi insegnanti dicono di trovare quando guardano dentro se stessi.

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    Sulla Neo-Advaita e gli insegnamenti di Richard Il commento di Rajiv Kapur

    vero, Edji, la maggior parte dei Neo-Advaitin completamente superficiale. Talvolta mi imbatto in scritti di maestri Neo-Advaitin. Devo riconoscere che scrivono parole molto belle, rasserenanti e seducenti da ascoltare, soprattutto le seguenti: NON C NIENTE CHE DOBBIATE FARE!. A chi non piacerebbe una persona che offre leccornie gratis? Molti ci cascano per questo ragione, poi, dopo un po, si rendono conto che era una grande bufala e che hanno sprecato parecchio tempo e denaro credendo di essere realizzati perch stato loro detto Tu sei gi quello.

    Ogni persona di buon senso sa che non ci sono pranzi gratuiti, quindi prima di diventare illuminati dovete divenire intelligenti. Poi, una volta che siete illuminati diverrete completamente stupidi come dice Edji. Ecco ora la vostra buona chance per essere intelligenti.

    La Neo-Advaita una perdita di tempo per un serio sadhaka. Va bene se piace guardarsi intorno e si un ricercatore di curiosit che felice con pochi scorci di non-pensiero o di stato di unione, ma se fai sul serio, allora sii consapevole che con questo tipo dinsegnamenti andrai a sprecare parecchio del tuo prezioso tempo per ottenere dei risultati non seri.

    Passiamo in rassegna quello che il neo-advaitin Richard Young dice: quando il pensiero si ferma un momento, dov ego?.

    Lego rimasto assolutamente integro, non scomparso.

    Vorrei chiedere a Richard cosa succede allego quando torna il pensiero, oppure quando non c sesso, un bel paesaggio o musica, cosa succede? In base a quello che dice, lidentit chiamata Richard Young dovrebbe ritornare dopo che il breve incontro con lo spazio di non-pensiero cessato. Non cos? Lego rimasto solo temporaneamente sospeso quando il pensiero si fermato per un momento, ma poi tornato.

    Un temporaneo sguardo nel vuoto o nellassenza di fenomeni non dovrebbe essere considerato come una completa scomparsa dellio. Questa la trascendenza del pensiero che solo una preparazione per ci che verr in seguito. Trascendere il pensiero ed essere consapevoli dellintervallo tra un pensiero e laltro non significa che lio individuale se ne sia andato: rimane! Lego continuer a spuntare di nuovo e questo dar la stura al fiorire di seri dubbi nella mente. Pi tardi ci si render conto che

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    la presunta scomparsa dellego era una mera immaginazione mentale, lego non se nera mai andato.

    Unaltra cosa su cui Richard dovrebbe riflettere : A chi sta accadendo questo non-pensiero, o sesso, o musica?. E tutto questo accade proprio a Richard mentre nello stato di veglia; non cos? Dopo tutto chi losservatore? Chi sperimenta questo? Naturalmente Richard!!!

    E cos se non la memoria dello stato di veglia di Richard a dire: Io ho avuto questa meravigliosa esperienza?

    Perci Richard lunica realt di Richard, n egli consapevole di alcunaltra modificazione della sua Coscienza, n di qualsiasi altra memoria. E questo perch non andato abbastanza in profondit per indagare e rilevare come lio decada rivelando unaltra identit attraverso la memoria. Egli rimane totalmente identificato col proprio ego, e pur tuttavia sostiene di esserne al di l.

    Richard scomparir solo quando indagher pi a fondo i livelli sottili della Coscienza. L scoprir che non esiste nessun Richard. La sua realt apparterr a qualcosaltro. Questa esperienza NON accade allio, perch Richard sar scomparso. La perdita dellio non dipende affatto da pensieri, emozioni, musica ecc. che sono relativi allo stato di veglia. Lego scompare solo quando gli strati pi profondi della Coscienza saranno stati esplorati ed emerger una nuova realt dal profondo dellIo Sono.

    Ora vediamo ancora cosa dice Richard a Dina:

    S! Ora dimora con questo per un po e renditi conto che lintero ego non niente di pi che un altro pensiero che nasce in ci che sei tu, e renditi conto che la sofferenza possibile solo quando il pensiero io/ego viene accettato come vero. Ritira il tuo credere al concetto-ego e tutta la sofferenza sar risucchiata via dalle radici.

    Come si pu mettere da parte lego come fosse un qualsiasi altro pensiero. Ci si aspetta davvero che lego sparisca con questa semplice istruzione? Lio-ego sparisce automaticamente solo quando qualcosaltro che sta al di sotto degli strati della coscienza afferra il ricercatore. La Realt (dellassenza di un ego) non una questione di credere, come dice Richard, si tratta di divenire. In effetti, voi diventate qualcosaltro dall'io individuale, o meglio, qualcosaltro assume pi importanza per voi, vi affascina e vi cattura. E voi vi limitate ad osservare che questo avviene.

    giusto affermare che trascendere il pensiero dello stato di veglia d sollievo dai pensieri e apre la porta verso un sentimento di unit [con tutto], ma solo un passo da formica verso lilluminazione. C ancora molto da fare prima che si possa realmente vedere lego sparire.

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    Dalla discussione tra Edji e Richard posso capire che i neo-Advaitin non hanno la minima idea di ci che diventano quando sono nel sonno profondo, n la minima idea di Turiya. Probabilmente scartano queste esperienze perch le considerano esperienze che avvengono allinterno della Consapevolezza (un altro concetto nelle loro menti) e quindi concludono che non valga la pena guardarle, il che grande errore; quindi non hanno alcuna conoscenza di ci che accade loro oltre lo stato di veglia.

    Osservate cosa dice qui Richard: Quando sei nel sonno profondo e la coscienza silenziosa, risvegliandoti al mattino non senti di aver smesso di esistere mentre non eri pi cosciente.

    Richard sente che rimane consapevole di esistere nel sonno profondo e oltre, ma non spiega come arriva a questa conclusione. Si perso tutto ci che avvenuto in mezzo e si limita a presumere che devessere rimasto consapevole. Per lui solo un concetto, non una vera realizzazione. Un sadhaka sincero sa cosa ne di lui quando trascende gli stati di veglia e sogno, non crea postulati come fa qui Richard.

    Quanto dico non dovrebbe essere preso come offensivo verso i Neo-Advaitin (Richard e altri) e i loro approcci, ma una umile richiesta rivolta a loro affinch comincino a esplorare oltre e pi profondamente dentro se stessi.

    Rajiv

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    Postato su www.itisnotreal.blogspot.com il 7 novembre 2010

    Salve Ed,

    Ne ho trovati di tizi che affermano di essere illuminati. Dicono di aver realizzato che non c nessun s, ma appena comincio a fare domande, come riguardo alla consapevolezza durante il sonno profondo e a Turiya, rispondono di non aver avuto queste esperienze. Dicono di avere una forte esperienza della non esistenza di alcun s unita alla sensazione di essere normale, e questo tutto.

    Sono io ad essere fuori strada, o cosa succede? Turiya e oltre Turiya non rappresentano qualcosa di significativo? Lilluminazione non concede forse un flusso ininterrotto di consapevolezza di base che sta dietro ai tre stati di veglia, sogno e sonno?

    Sono vivamente interessato alle tue risposte.

    Evgeny Kalashnikov

    Edji: Bene! Questa la domanda cruciale. I neo-advaitin sembrano pensare che guardando nella mente della coscienza di veglia e non trovando una persona, ci provi che sono immortali, che la consapevolezza permei ogni cosa, che sia immortale, universale ecc, ma queste sono solo cose che essi percepiscono nello stato di veglia e di sogno.

    In tutta la letteratura spirituale ho trovato solo una manciata di persone che dicevano di avere una consapevolezza continua nel sonno profondo.

    Per io tendo a mettere in dubbio queste affermazioni perch ho il sospetto che queste persone stiano dicendo di avere, quando il corpo dorme, una consapevolezza stile veglia. Ma questo non ci che in genere si intende per sonno desto nellAdvaita tradizionale.

    Quando dormo la mia esperienza di entrare e uscire nel/dal sonno profondo, prima sento che una sorta di densa oscurit scende sulla mia mente di veglia sopraffacendola, ma quando il sonno profondo se ne va, non ho la sensazione di svegliarmi, ma piuttosto che lo strato-stato del sonno profondo se ne sta andando, e ho la percezione e lesperienza che io non in verit mi sono mai addormentato. Cio, il sonno va e viene, i sogni vanno e vengono, la coscienza di veglia va e viene, ma io non sono mai stato toccato da nessuno di questi stati. Io sono al di l di tutti loro.

    Quindi posso asserire di essere consapevole di una densa oscurit quando mi trovo nel sonno profondo, ma sono in grado di ricordarlo, e quindi di poterlo descrivere in

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    seguito, solo durante la transizione allo stato di veglia, perch la veglia lo stato in cui compare la mente che pu ricordare e fare affermazioni su qualunque cosa.

    Adesso io sono in grado di seguire consciamente landirivieni delle transizioni tra gli stati di veglia e sogno con totale consapevolezza e durante questi passaggi non rilevo alcun cambiamento nella natura della coscienza.

    Per quanto riguarda quelli che affermano di essere consapevoli per tutto il tempo, non ho sentito n letto di nessuno di loro che spiegasse quello che hanno realmente sperimentato. Robert affermava di essere continuamente consapevole, ma non ho mai pensato di chiedergli qualcosa in proposito quando era vivo.

    Ma vedi, per me il risveglio, quello che Robert approv, non consistette nel vedere che io ero niente, che non cera alcun io, e neppure nel riconoscere un pensiero io continuato, n il vuoto continuo della psiche, fu piuttosto unesperienza in cui vidi landirivieni degli stati di veglia e sogno come completamente distinti da me, come oggetti, come stati che sperimentavo ma che erano ontologicamente separati da me, ed io non ero toccato dal loro succedersi.

    Inoltre in meditazione ero capace di andare dalla piena consapevolezza di veglia alla totale immersione nelle parti pi profonde della mente, e, ancor di pi, nella totale incoscienza che durava pochi secondi, da cui riemergevo trovandomi in samadhi, nella completa unione col mondo. Ma cera sempre un breve intervallo di pochi secondi, o gi di l, in cui la continuit della consapevolezza si interrompeva.

    Gli Advaitin fedeli alla tradizione spiegano questa interruzione come il passaggio attraverso il corpo causale che completa ignoranza, non-conoscenza, passaggio che vitale per andare oltre la conoscenza.

    Ci di aiuto?

    Penso che i Neo-Advaitin abbiano confuso il metodo del guardar dentro, lautoindagine, con lilluminazione vera e propria, che richiese anche a Nisargadatta tre anni in cui non fece nulla tranne che dimorare nellio. Anchegli, per quanto ne so, non afferm di essere costantemente consapevole (un tipo di consapevolezza lucida) durante il sonno profondo. Persino Ramana, sebbene sostenesse che noi esistiamo durante il sonno profondo, e abbia dato al riguardo prove piuttosto raffazzonate, non credo che abbia mai parlato delle proprie esperienze nel sonno.

    Anche se alcuni di questi insegnanti avessero sperimentato un consapevolezza continua, di certo non sarebbe come la consapevolezza che si ha come persone. La personalit richiede la presenza di un ego e della mente, che sono entrambi distrutti dal sonno profondo; Nisargadatta lo afferma pi e pi volte. Perci, dopo la morte, non c nessuna sopravvivenza di individualit. Ci richiederebbe la continuit della mente e dellego. E

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    se il sonno profondo pu porre fine allego, alla mente, e secondo Nisargadatta pone fine anche al senso di Io Sono, la morte offrirebbe una estinzione ancora pi efficace dellindividualit.

    Ci che sempre sopravvive la coscienza universale. Cio, da qualche parte, la coscienza si manifesta in qualche essere senziente, come le foglie su un albero. Alcune cadono: sono foglie individuali, ma ciascuna non si reincarna in una corrispondente nuova foglia, tuttavia lalbero genera continuamente altre foglie che non hanno alcun rapporto in senso specifico con quella morta. Ciascuna unica ed unespressione individuale, e non si ripeter mai.

    _____________________________________________

    Commento di Alex:

    Grazie per aver chiarito questo punto importante, Edji. Vorrei cogliere loccasione per chiedere la tua opinione sul libro di Bernadette Roberts, Lesperienza del non s, visto che stata una tua vicina di casa.

    Conosco bene lesperienza della temporanea scomparsa della coscienza riflessiva, che, come descrivi nel tuo post, arriva spesso dopo una cessazione momentanea della coscienza. Eppure, se il risveglio stato unincrollabile comprensione del fatto che la nostra/mia natura non-nata, e quindi oltre la nascita e la morte, oltre la coscienza e la cessazione della coscienza, la coscienza riflessiva rimane ancora presente, anche se so che impermanente.

    Quindi la mia domanda : esiste una importante fase ulteriore in cui la coscienza (riflessiva) svanisce completamente e definitivamente, come accaduto a Bernadette Roberts, o ritieni che questo non sia necessario se vediamo chiaramente che il senso di esistenza impermanente e quindi vuoto, come lo tutto il resto?

    Cordiali saluti, Alex

    Edji: Ho conosciuto Bernadette piuttosto bene, ci siamo visti spesso e abbiamo parlato spesso al telefono, ma questo ancora prima che conoscessi Robert.

    In 20 anni non ho letto niente di Bernadette, perci le parole e i concetti che utilizzi non mi sono familiari. Dovrei leggere i suoi libri per conoscere il suo punto di vista, ma non

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    ho tempo per farlo. Mi limito a commentare Nisargadatta, Robert e Ramana, e talvolta maestri o allievi aderenti allo Zen.

    LIlluminazione non qualcosa che si pu fissare una volta per tutte. Molti chiamano illuminazione delle esperienze che per me non lo sono, ma questa solo la mia opinione. Tutto quello che posso fare parlare delle mie esperienze personali e di quelle che ho studiato a fondo; ma certamente non sono un docente universitario delle esperienze dilluminazione e dei loro processi.

    Infatti potrei postare presto un Satsanga in cui parlo di cos la via di Jnana Marga che fu la via di Robert.

    Il risveglio non soltanto una convinzione. Lidentificazione con il corpo si rotta. La mia principale identificazione fu per molto, molto tempo il vuoto dello spazio sia esteriore che interiore, sperimentato come Uno.

    Ma adesso io non sperimento niente in termini di unione, vuoto, spazio, individualit ecc. Tutti gli aggettivi sono scomparsi, c solo una processione di esperienze.

    La tua domanda troppo ristretta e presuppone che vi sia solo un tipo di risveglio e una sola progressione possibile.

    Postato il 25 novembre 2010

    Traduzione dallinglese di Sergio Cipollaro, revisione di Julius

    Titolo originale: Dialogues with Neo-Advaitins

    Postato in inglese il 3, 4 e 7 novembre 2010 su www.itisnotreal.blogspot.com

    Il sito di Edward Muzika: http://itisnotreal.com

    Il bolg di Edward Muzika: www.itisnotreal.blogspot.com

    Per contare Ed (in inglese): [email protected] Per contare Rajiv (in inglese): [email protected] Video, mp3, Video-Satsanga: http://www.wearesentience.org

    Il sito italiano dedicato allinsegnamento di Edward Muzika: www.itisnotreal.net

    www.itisnotreal.net

  • Edward Muzika

    LA PRATICA

    Pratica Corretta un termine che il Maestro Zen Seung Sahn usava per descrivere come dal pensare si giunge al Ci che .

    Krishnamurti parla del risvegliarsi dalla rete dei pensieri.

    Nisargadatta parla dellosservare, seguire e poi diventare lIo Sono che concetto, illusione e di trascenderlo.

    Altri parlano di destarsi dal sogno ad occhi aperti.

    Lespressione che io userei : destarsi o uscire dal mondo immaginario.

    La maggior parte della gente vive in un mondo irreale di pensieri, immagini, emozioni e in un senso di palpabile presenza. Per chi consapevole questo mondo invece come un permeante spazio cosciente gassoso, in cui gli oggetti immaginari, come pensieri e immagini, hanno una esistenza fittizia.

    La memoria un processo in cui la mente, con pensieri immaginari, crea un passato fatto di immagini, pensieri e sensazioni. Essa una rappresentazione cos come una mappa lo di un territorio. La mente crea una rappresentazione del passato, ma il passato non esiste tranne che in questa rappresentazione. Noi, in un certo senso, crediamo che il passato esista, perci usiamo la rappresentazione per dare significato, costanza e stabilit al nostro mondo causale/fisico.

    Ma questa stabilit costruita su un processo immaginario sempre mutevole che in realt in realt non ha nessuna stabilit.

    Il futuro quello stesso immaginare creativo che combinato con bisogni fisici, paure, fame e lussuria porta un mondo immaginario nel presente. La maggioranza della gente non nemmeno consapevole di un mondo senza questo immaginante, immaginario spazio gassoso.

    In entrambi i case, passato e futuro sono i prodotti di memorie mentali immaginarie in cui non possiamo vedere cos ladesso.

    Infatti, quando vediamo questo processo immaginario, vediamo anche che i nostri adesso sono in realt passato e futuro poich il centro del nostro conoscere ancora lo spazio immaginario.

    Ora, tutto questo gas immaginante, emozionante, pensante circonda costantemente le nostri menti ed continuamente dentro e intorno a noi. ci che crea la

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    dicotomia Io-Tu, ci che crea la percezione di un mondo interno e di un mondo esterno.

    Io non posso realmente dirvi come potere venire a capo di questo miasma, ma questo gas cosciente di fantasia l per la maggior parte del tempo, e voi potete diventare consapevoli che siete consapevoli di esso, il che fa s che voi siate al di l del miasma e delle sue creazioni.

    Questo spazio immaginario non presente nei momenti di crisi, quando limmaginazione e il pensiero discorsivo vengono messi da parte temporaneamente. Non presente quando siete presi da qualcosa in modo straordinario. Non presente ogni qualvolta vi occupate di una cosa del mondo col 100% di attenzione.

    Io, da bambino, ho sperimentato per la prima volta la scomparsa del mondo di sogno prodotto da questo gas immaginativo.

    Alcune volte, quando ero ossessionato dalla soluzione di un problema, cera immediatamente la sensazione che tutto il materiale mentale defluisse dalla mia testa. Era come una toilette interiore che mi ripuliva lasciandomi vuoto e in pace. Il problema era risolto non attraverso lattivit mentale, ma attraverso una mente sovraccaricata che era andata oltre la propria capacit di reggere la tensione. Semplicemente, venuto meno il soggetto, io ero in pace.

    Lo stesso vale per lintensa pratica zen.

    Voi potete concentrarvi su un oggetto senza forma, come la stessa coscienza, o semplicemente sulla totalit dello sperimentato, o su un Koan, come Chi sono io?, o Come spengo una candela sulla sommit di una montagna?.

    La concentrazione pu diventare o diventa sempre pi focalizzata fino a che il praticante sente come se diventasse inconscio, come in un sonno cosciente. Poi improvvisamente il Koan, il pensare, limmaginare e il sonno svaniscono con quella stessa sensazione di lavaggio cerebrale che provai da ragazzo, e c un risvegliarsi a un mondo senza forma, senza spazio, senza distanza n tempo che Seung Sahn chiamava Ci che .

    Questa la scomparsa del mondo immaginario. Quando il mondo immaginario scompare, il senso dellIo scompare, perch pura immaginazione, concetto, ed anche avvertito come una palpabile presenza fisica.

    Quando questo spazio immaginario essenzialmente distrutto, ci si sente come in un vuoto. I pensieri vanno e vengono, ma non sono pi i vostri pensieri. Caduto il senso dellIo, anche i legami che lo tengono collegato al mondo scompaiono, e si rimane soli con la coscienza, ma in essa non c coscienza di oggetti: Solo Coscienza. Solo la coscienza esiste.

    Quando il mondo immaginario del pensare, sognare, avere emozioni e il senso dellIo scompaiono, ci si sente completamente soli. Il mondo gassoso era complesso

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    e intensamente popolato da entit immaginarie. Pi o meno come un collezionista o un accaparratore deve avere delle cose intorno che lo fanno sentire a proprio agio e non solo, gli oggetti immaginari fanno sentire allentit umana di non essere sola, confortata dalla presenza di unesistenza immaginaria.

    Senza la presenza di tutti gli oggetti immaginari, del pensare, immaginare, progettare, ricordare, sentire emozioni, ci si sente anche vuoti, freddi.

    Poi c profondo silenzio, pace, benessere e una felicit che va ben oltre lordinaria felicit umana.

    Quando scompare il mondo immaginario si potrebbe dire che scomparso in quanto non vi sono pi oggetti che siano percepiti come separati da s: Io sono il mondo e il mondo me, e lintera cosa qualunque cosa sia stata abbandonata non viene pi percepita come il mondo immaginario e tanto personale che avete conosciuto e in cui avete vissuto da sempre. Voi e ogni cosa diventate la Mente di Dio.

    Quindi la pratica ci che vi porta fuori dal mondo immaginario. Allinizio temporaneamente, fino a che, attraverso esperienza dopo esperienza, avviene la scomparsa definitiva dellirreale, dellimmaginario, e soltanto la Mente di Dio rimane. Questo solo un concetto, ma vi d il profumo di ci che ho sperimentato e di ci che credo abbiano detto molti altri maestri.

    A proposito, una mia vecchia amica, Bernadette Roberts, chiama questo la Mente Unitiva. Io e Bernadette abbiamo vissuto a Santa Monica per oltre ventanni a un paio di miglia luno dallaltro. una delle pochissime persone che parla del processo in due fasi dellilluminazione, o risveglio, o qualsiasi altro nome vogliate usare.

    Tutto ci che ho sopra descritto riguarda la realizzazione dello stato unitivo attraverso levaporazione dello spazio immaginario che lascia soltanto la coscienza senza un Io, senza oggetti e senza irrilevanti immaginazione ed emozioni.

    Il problema dunque : come fa uno a raggiungere il punto in cui il mondo immaginario scompare? E qui si arriva al concetto di pratica corretta.

    Tutto quello che ho qui scritto rappresenta soltanto la mia esperienza. Non sprecate tempo cercando di collegare le mie esperienze e i miei consigli a quelli di altri maestri, andrete solo fuori di testa.

    In basso elencher pratiche specifiche, compresa la Microanalisi e pi aventi la meditazione guidata usando la microanalisi, e pi avanti ancora varie meditazioni guidate sullautoindagine pi tradizionali. Io le poster su questo sito come file mp3 da scaricare. Le metter su CD o su USB Flash drive in modo che possiate ascoltarli quando volete.

    Trovo una eloquente e competente conferma a questa spiegazione sullo spazio immaginario nella seguente citazione di Nisargadatta:

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    Quando appare il senso Io Sono, voi vedete spazio, spazio mentale, quello spazio sottile simile al cielo. stabilizzatevi l, voi siete quello. Quando sarete capaci di stabilizzarvi in quello spazio, voi sarete lo spazio soltanto. Quando questo Io Sono simile allo spazio scompare, anche lo spazio scompare, non c pi nessuno spazio. Quando questo Io Sono va nelloblio, che lo stato eterno, senza forma n esistenza, cosa sta veramente accadendo? Il messaggio Io Sono non era nessun messaggio. Avendo questo come argomento, io non ho pi molto da dire, perch non c nessuna possibilit di metterlo in parole.

    Ma la mente unitiva non lultimo passo, rimane la coscienza, che include tutti i fenomeni visibile, tattili, acustici che di norma si dividono in me, il mio corpo e il mondo esterno. Lo spettacolo continua senza di me, ma comunque va ancora avanti.

    Tuttavia, a chi appare questo spettacolo?

    Sembra che ci sia un osservatore dellintero processo, che include gli oggetti immaginari e la coscienza come un tutto di cui il mondo fa parte. E l arriva una consapevolezza che voi site separati sia dalla coscienza che dal mondo di oggetti, di immagini, di processi e dal corpo/mente. Voi siete persino prima di questa consapevolezza. Questo diventa non tanto una credenza, ma una ferma convinzione, come uno spostamento di identit, lidentificazione con una vastit onnipervadente.

    losservatore e conoscitore ultimo di Tutto. Una volta ancora io vi rammento che qualsiasi cosa dico sono solo concetti, non la verit, sono solo indicazioni, indicazioni che puntano verso la vostra natura fondamentale.

    Traduzione in italiano della pagina web: http://itisnotreal.com/Practice.htm

    Tratta dal sito: http://itisnotreal.com

    Bolg: www.itisnotreal.blogspot.com

    Contatti (in inglese): [email protected]

    La sezione dedicata alla Pratica oltre al presente documento include: Una Panoramica sullAutoindagine: http://www.itisnotreal.net/Testi/Una_Panoramica_sullAutoindagine.pdf

    Ammonimento: http://www.itisnotreal.net/Testi/Ammonimento.pdf A Caccia DellIo: http://www.itisnotreal.net/Testi/A_Caccia_dellIo.pdf

    www.itisnotreal.net

  • E d w a r d M u z i k a - N u o v a S e r i e d i I n s e g n a m e n t i

    Capitolo 1

    La Necessita di Compiere Sforzi

    Ho avuto la mia prima esperienza di risveglio mentre facevo la doccia. Come altre migliaia di volte, mentre sentivo la sensazione dellacqua che mi batteva sulla schiena, ho guardato dentro al mio senso interiore di spazio e mi sono chiesto: Chi sente lacqua che picchia sulla schiena?. Nel corso degli anni di ricerca interiore, di ricerca dellIo, quello spazio interiore soggettivo era diventato uno spazio vuoto, auto-illuminato, e tutti gli oggetti interni e le forme, inclusi immagini e pensieri, erano visti con chiarezza come insostanziali, privi di unesistenza separata, e permeati da un vuoto tridimensionale che pervadeva e conteneva ogni cosa.

    Ma in questo giorno particolare accadde qualcosa. Guardando dentro ho visto solo il vuoto e il vuoto permeava le immagini che non avevano sostanza esistenziale, e ho avuto un kensho, il primo risveglio.

    Il risveglio era sia lesperienza riguardo al fatto che forma e vuoto erano uno e si compenetrano a vicendevolmente, sia che non esisteva alcun oggetto allinterno che avesse una qualche sostanza esistenziale. Era tutta mente.

    Ho visto anche, in quel momento, che non cera nessun Io, nessuna entit dentro ci che si potrebbe chiamare Ed Muzika: Non cera Ed Muzika e non cera nessun Io. Non cera neanche un pensiero Io, perch il concetto del pensiero Io necessita che vi sia unentit sostanziale, che abbia in qualche modo un fondamento, chiamata pensiero Io. Invece tutto ci che cera era unombra come oggetto che fluttuava dentro e fuori il vuoto. Non cera nessun pensiero Io come stabile, auto-reggentesi entit. Invero nessun pensiero era una stabile entit mentale; erano tutti fugaci entit simili a fantasmi che proveniva da unoscurit ai margini del vuoto fenomenico; avevano pochi secondi di esistenza, poi sparivano di nuovo in quel buio in cui la coscienza non poteva seguirli.

    La scoperta che non cera nessun Ed Muzika come entit oggettiva, e che non cera nemmeno un pensiero Io port a una disastrosa esperienza personale e al collasso esistenziale di cui ho scritto qui [vedi Dancing with God]. Questa esperienza durata alcune ore e diventava sempre pi profonda, secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, fino a che ho visto completamente la natura vuota dellesistenza, del

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    mondo e perfino della coscienza. Ci sono stati altri risvegli in seguito, ma hanno soltanto aperto e ampliato la portata di questo primo risveglio.

    Quello che ho visto che il pensiero Io ha creato una separazione tra lIo e il resto del mondo. Mi sembrava di essere qualcosa allinterno del corpo e tutto il resto era fuori. Quando ho visto che lIo non esisteva, che era solo un concetto, apparso chiaro che nientaltro esisteva, perch tutti gli altri pensieri basavano la loro realit sul pensiero Io. Il pensiero Io era il perno di sostegno. Senza questo pensiero centrale organizzante, tutti gli altri pensieri e concetti collassavano rivelandosi altrettanto irreali quanto lo era il pensiero Io. Cio, non cerano oggetti associati con lassenza del pensiero Io, proprio come non cerano oggetti associati con la presenza del pensiero Io. In verit, tutti gli oggetti erano solo concettuali, non esistevano in nessun altra realt se non nella mia immaginazione. Esistevano come oggetti immaginari nel mio spazio interiore immaginario, che lIo ha sovrapposto sulle impressioni dei sensi. Il mondo era tutto una creazione mentale, ma io non lo creavo pi poich non esistevo pi. Dal momento che non cera pi un Io a sostenere il mondo, tutto il mondo crollato, era unillusione. La realt era solo il Vuoto, mentre le entit immaginarie venivano nel Vuoto da un buio che stava dietro il Vuoto, e poi sparivano di nuovo, o perch venivano ignorate o perch la mente era andata a dormire11.

    Voglio essere chiaro. Io avevo praticato in varie maniere il guardare dentro per 27 anni prima di avere questa esperienza nel 1995. Avevo iniziato a meditare sul koan che il Maestro Zen Bassui Tokush aveva indicato nel 12 secolo. A volte ho guardato dentro in meditazione formale per 10 ore al giorno. Per anni non ho lavorato, o lho fatto solo part time. In questi anni ho avuto migliaia di esperienze, energie, visioni dovute alla kundalini e una sempre maggiore consapevolezza della natura Vacua di tutte le entit, interne ed esterne.

    A Mount Baldy [vicino Los Angeles, dove sorge un celebre monastero zen] sedevo in meditazione e andavo attraverso un processo in cui la mia mente diventava solida come una roccia e la mia testa densa come un mattone, fino a quando tutta la coscienza si fermava, e la mia mente dimprovviso collassava aprendosi violentemente, rivelando una coscienza senza pensiero che era intensamente felice e abbracciava tutto luniverso. Ma poi ritornare sempre la mente ordinaria.

    Nel 1995 avvenne il riconoscimento improvviso che la mente di Vuota Unit era tutto ci che esisteva. Non esisteva altro. Con questo riconoscimento la mia vita cambi completamente, perch avevo visto che non ero umano. Ero la coscienza stessa, non contenuta dal corpo ed estesa al mondo. Una sola mente brillante.

    1 Molto della fenomenologia e della filosofia di questarea viene spiegato in Autobiografia di uno Jnani.

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    Unesperienza avuta in seguito mi rivel che anche questa mente brillante unica, lunione della coscienza, anche se era tutto ci che esisteva, era essa stessa irreale. Esistenza e coscienza sono la stessa cosa, ma c qualcosa al di l dellesistenza e della coscienza che noi tutti siamo, ma che non pu mai essere conosciuto, solo sentito. Cio, il mondo un vasto vuoto unico, ma anche questo Uno non reale.

    LIo il filo che passa infallibile attraverso il Vuoto e il buio oltre il Vuoto, e arriva alla vostra pi vera e profonda esistenza al di l della coscienza posizione dalla quale voi osservate la coscienza.

    Questa esplorazione interiore non un banale processo di poche ore o pochi giorni, richiede una vita intera, perch il mondo interiore cos incredibilmente complesso, e perch dovete spendere anni a cercare dentro per controbilanciare i molti anni spesi a guardare e ricercare fuori nel mondo, che ci che le vie del mondo ti insegnano. In definitiva, non c interiore n esteriore, ma non potete realizzare questo finch non percepite e conoscete chiaramente il vostro spazio interiore allo stesso modo che percepite e conoscete lo spazio esteriore.

    Quello che far in questa Nuova Serie di Insegnamenti presentare le citazioni tratte da diversi libri di Robert Adams, Ramana Maharshi e Nisargadatta Maharaj, o da libri su di loro, che rafforzano il messaggio che la pratica nella forma dellautoindagine, o del dimorare nellIo, necessario prima di poter davvero vedere che lIo vacuo, e quindi, dopo tale realizzazione, distruggere la vostra mente e il mondo esterno allo stesso tempo.

    Il primo libro che esamineremo The Path of Ramana Maharshi, Parte I, di Sadhu Om e Michael James. Questo il miglior libro disponibile sulla autoindagine, leggetelo tutto; ogni capitolo a suo modo un gioiello. Michael ha scritto un altro libro molto pi lungo e dettagliato che copre la stessa area tematica e ancor pi, ma questo libro il perfetto boccone di cui i principianti e i praticanti intermedi hanno bisogno, ed anche utile per praticanti pi avanzati che hanno smarrito la via. I link all sito e ai libri di Michael James sono disponibili su www.itisnotreal.net, in Risorse. Far riferimento a The Path of Ramana Maharshi, Parte I, con lacronimo PR1.

    PR1-97

    Nello stato di veglia, quando godete di esperienze gradevoli attraverso i cinque sensi, c quiete della mente per periodi molto brevi di tempo. Nel sonno il periodo di quiete mentale un po pi lungo. Anche nella morte la mente soltanto quieta allo stesso modo. Questi sono solo stati di quiete della mente (mano-laya), ma non sono la

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    distruzione della mente (mano-nasa). Non sufficiente che la sofferenza (cio la mente) sia temporaneamente assorbita, devessere distrutta. Questo lobiettivo del genere umano. La quiete temporanea (laya) della mente quiete temporanea dalla sofferenza, mentre la distruzione permanente (nasa) della mente distruzione permanente della sofferenza, cio la mente stessa sofferenza! Quindi, cerchiamo di scoprire cosa si deve fare per distruggere la mente.

    COMMENTO:

    Per distruzione della mente, Ramana non intende che non emergano pi pensieri, ma solo che la natura vacua dei pensieri chiaramente percepita, e che non ci sono oggetti associati che queste entit spettrali indichino in realt. Con questo riconoscimento, non solo si vede che lIo non esistere e che quindi non unentit che pu morire, essere uccisa, soffrire ecc. ma il mondo stesso si rivela vuoto, unillusione, e perci qualcosa che non pu toccarvi in alcun modo, tranne che crediate in esso; allora toccherebbe un te immaginario in un modo immaginario.

    PR1-97

    Che cos la mente?

    La risposta di Sri Bhagavan : la mente e solo pensieri... (Upadesa Undhiyar, verso 18).

    Se rinunciamo a tutti i pensieri e osserviamo ci che la mente, scopriremo che non esiste affatto una mente.

    Se si indaga, senza disattenzione (pramada) nella forma della mente, si scoprir che non esiste nessuna cosa che si possa dire mente! Questo la via diretta per tutti! ... (Upadesa Undhiyar, verso 17).

    PR1-98

    Per distruggere la mente sufficiente distruggere i pensieri. Scopriamo dunque cosa siano i pensieri realmente. Questo esame non un modo ozioso di passare il tempo. Non lotta forse il mondo intero per la felicit? Anche questo esame minuzioso, lautoindagine, intrapreso al fine di ottenere quella stessa felicit. Allora qual la differenza tra gli sforzi dellumanit in generale e lo sforzo effettuato da un aspirante spirituale nellautoindagine? Gli sforzi delle persone mondane portano solo a una fugace parvenza di felicit, mentre questo sforzo di un aspirante lautoindagine apre la strada alla perfetta, eterna e illimitata felicit. Pertanto, questa ricerca

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    molto pi importante e degna di tutti gli altri tipi di attivit umana! In tutto questo esame, si deve essere molto vigili e proferire i propri migliori sforzi. Solo allora il risultato della propria indagine lottenimento supremo nella vita sar realizzato qui ed ora.

    PR1-98

    Non dobbiamo forse iniziare con il progetto di esaminare i pensieri? Per quale motivo? Lo scopo quello di distruggere tutti i pensieri e quindi di godere di perfetta felicit. Milioni di pensieri sorgono in noi, tra questi dobbiamo cercare e scoprire il primo e principale pensiero. Quando lo facciamo, scopriremo che il primo pensiero di una persona : Io sono questo corpo, che sorge non appena ci si sveglia dal sonno, il primo pensiero. Questo pensiero Io la radice di tutti i pensieri.

    La mente solo pensieri. Di tutti i pensieri, il pensiero Io in verit il pensiero principale. Quindi, quella che viene chiamata mente solo il pensiero Io (cio la sensazione di Io sono il corpo) (Upadesa Undhiyar, verse 18).

    PR1-99

    Se la prima persona [verbale, lIo] non nasce, la seconda e terza persona non entreranno nellesistenza. La prima persona non altro che il pensiero Io, questo soltanto la mente. la seconda e terza persona nasceranno solo dopo la nascita della prima persona, Io. Il mondo non altro che seconde e terze persone [tu, voi, lui, lei, loro].

    Solo se la persona prima (lIo) nella forma Io sono il corpo esiste, soltanto allora anche le seconde e terze persone esisteranno... (Ulladhu Narpadhu, verse 14).

    Se non c il pensiero Io, nessun altra cosa esister ... (Sri Arunachala Ashtakam, verse 7).

    Se il pensiero Io la radice di tutti i pensieri impedito a emergere, saranno inibiti anche tutti gli altri pensieri. Se un uomo vuole tagliare i milioni di foglie e le centinaia di rami di un albero, non forse sufficiente che abbatta il tronco? Allo stesso modo, un uomo che sta cercando di distruggere tutti i milioni e milioni di pensieri avr successo nel farlo se distrugger il pensiero Io, che la loro radice. Non abbiamo forse iniziare con lobiettivo di esaminare i pensieri? Da quello che abbiamo visto ormai chiaro che non necessario esaminare ogni singolo pensiero, ma che un esame del solo pensiero Io, la radice di tutti i pensieri, pi che sufficiente.

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    PR1-101

    Il pensiero di prima persona, Io, ha questa propriet peculiare: se (chiedendosi Chi sono io?) lattenzione focalizzata su di lui al fine di scoprire cos, questo pensiero Io affonder.

    PR1-101

    Il pensiero Io sono questo corpo di carne e sangue il filo unico su cui sono attaccati gli altri vari pensieri. Perci, se vi volgete verso linterno: dove si trova questo Io? Tutti i pensieri (compreso il pensiero Io) giungeranno alla fine e allora lAutoconoscenza risplender spontaneamente allinterno della grotta (il cuore) come Io-Io ... "

    PR1-102

    "... Quando la prima persona cessa di emergere a causa dellazione della propria indagine sulla verit di tale prima persona, allora lesistenza della seconda e terza persona si concluder ... (Ulladhu Narpadhu, verse 14).

    Quindi, il metodo di distruggere il pensiero Io anche il metodo per distruggere tutti gli altri pensieri. Perci lessenziale distruggere il pensiero di prima persona pensato, Io. Lunico modo per distruggerlo quello di esaminare la sua natura! Non c altro modo!!

    ... Quale altro modo ci pu essere per ottenere quello stato in cui lIo (lego) non emerge, lo stato senza ego, se non quello di cercare la fonte da cui lIo emerge?... (UIladu Narpadhu, verse 27).

    Titolo originale: New Teaching Series - The Need For Effort Postato su: http://www.itisnotreal.blogspot.com, il 18 maggio 2010 Traduzione di Sergio Cipollaro

    www.itisnotreal.net

  • E d w a r d M u z i k a - N u o v a S e r i e d i I n s e g n a m e n t i

    Capitolo 2

    La Necessita di Andare Oltre Parte I

    Ho un disaccordo di base con la posizione della Neo-Advaita e dello Zen Rinzai riguardo al fatto che il risveglio inizia e si conclude con la scoperta che il pensiero Io non ha alcun oggetto interiore di riferimento. Ossia, essi credono che una volta che si guardi dentro e si veda che non c nessun Io, immediatamente si riconosce che tutto ci che esiste la Coscienza, e questa lAssoluto, e allora non pi necessaria alcuna pratica n alcuno sforzo di autoindagine.

    In primo luogo, molti delle persine che guardano allinterno trova ogni genere di oggetti interiori; alcuni invece hanno unabilit introspettiva molto scarsa e non trovano nulla. Altri trovano infiniti oggetti interiori immaginari, dai pensieri ai sentimenti, ricordi, fantasie, immagini, sensazioni corporee. Se si naturalmente introspettivi o se si sviluppata la consapevolezza introspettiva, il mondo interiore immaginario uno zoo. Dire di queste persone che non trovano alcun Io non un argomento convincente, perch esse non comprendono quali di quegli ospiti dello zoo devono respingere come non-Io e quali accettare come Io.

    Daltra parte facile che le persone non introspettive non trovino niente, perch non hanno mai dischiuso il mondo interiore. Perci, dopo il comando di interpretazione: Cerca lIo dentro, laffermazione: Non hai trovato nulla, vero? ha completamente senso.

    Da l, essi possono facilmente credere nelle affermazioni di un guru di Neo-Advaita che insegna loro che in realt lIo non c, e che ci che ora vedono e sperimentano tutto quello che c, che questa -it [la realt confusa e priva di consapevolezza che percepiscono] lAssoluto, la natura mai nata della realt. Il guru dir loro che adesso sono illuminati e raccomander: Andate su Facebook o sul vostro blog e annunciare al mondo quanto sia facile trovare la verit assoluta; basta solo guardarsi dentro per qualche momento, non trovare nessun Io, e sapere che questo linizio e la fine della spiritualit.

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    Se la persona accetta questa prospettiva, sta in realt semplicemente accettando un nuovo concetto riguardo al Risveglio. Non c bisogno di fare niente. Sei gi perfetto, nessun io, beato, completo e assoluto. Ora va su Facebook e scambia commenti con altri guru e studenti della Neo-Advaita.

    Ma lo studente maturo, per il quale il mondo interiore complesso in modo accecante, non accetter questa impostazione. Egli comprende che il senso dellIo molto pi che il semplice pensiero Io, e vede che il fatto che non ci sia alcun oggetto interiore cui il pensiero Io faccia effettivamente riferimento solo il primo passo di un lungo processo nello scoprire chi o cosa egli veramente al livello pi profondo.

    Sia Ramana che Nisargadatta parlano di livelli pi profondi dellIo e di coscienza, e del senso dellIo che raggiunge livelli, nello stato di veglia e di sonno stesso, anche pi profondi della coscienza.

    Il senso dellIo piuttosto complesso e devessere compreso pienamente a tutti i livelli prima che ci possa essere un qualsiasi discorso sullassoluto e sul significato ultimo di vita e morte.

    La scoperta dei neo-advaitin che non c nessun Io [reale] collegato al pensiero Io, non di alcun supporto ad alcuna tesi che pervenga alla conclusione che la coscienza sia lAssoluto e che sia immortale.

    Ci che immortale completamente oltre la coscienza, cos come noi la conosciamo, e pu essere solo compreso attraverso il progressivo approfondirsi della consapevolezza del mondo interiore e in particolare del senso dellIo. Il senso dellIo deve essere seguito come fosse un filo attraverso tutte le sensazioni associate al corpo, attraverso tutte le fantasie e le immagini/sensazioni della mente, e financo pi in profondit, nelloscurit vuota in cui non si pi consapevoli del mondo, ossia nello stato di non consapevolezza di alcunch.

    La coscienza, come la conosciamo, appare e scompare, viene e va. Non lassoluto, temporanea e limitata nel tempo. I neo-advaitin non accettano questa ovvia verit che sta sia nel senso di comprensione comune della gente ordinaria che in quella degli jnani illuminati. Tuttavia noi siamo consapevoli dellandirivieni della coscienza. Quando la mattina mi sveglio, non sono come un neonato senza alcuna conoscenza del mondo, ricordo che ci sono stati innumerevoli cicli dellandare e venire di vari gradi e attivit della coscienza, dallo stato di sogno allo stato di veglia, e tutti i gradi e variet della coscienza che includono landare e venire del sonno, ossia del nulla. Anche il nulla unesperienza che possiamo ricordare. La maggior

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    parte delle persone cui si chiede di descrivere lo stato di sonno d risposte: buio, il nulla, tranquillo, riposante, senza alcuna esperienza della coscienza di qualsiasi tipo1.

    Tuttavia ogni giorno mi sveglio e sento la stessa identit, uguale e immutata, come quella del giorno prima. In effetti in tutta la mia vita mi sento essere lo stesso e immutato, non importa quanto il mio corpo cambi, quanto il mio umore cambi, quanto il livello di attivit o qualsiasi altra cosa cambi.

    questo nucleo centrale di conoscenza dellimmutabile, che testimone e osserva landirivieni della coscienza, di sonno, immagini, pensieri, fantasie, emozioni ecc, che il soggetto ultimo, la testimone di cui dobbiamo diventare consapevoli coscienza per andare oltre la vita e la morte.

    Il pensiero Io che solo una piccola parte, ma una parte molto significativa del senso dellIo, che penetra verso il basso attraverso le percezioni del corpo grossolano, attraverso il corpo sottile dellimmaginario mondo mentale, e gi attraverso il corpo causale di non consapevolezza, che porta al senso pi fondamentale di s che trascende il mondo e si trova prima della coscienza (veglia/sogno).

    Questo testimone fondamentale non pu essere conosciuto come oggetto, perch gli oggetti sono materiale dellindagine della mente. La mente non riesce a penetrare verso una profondit che vada oltre il livello del corpo-mente (il corpo sottile). Diventare consapevoli del livello pi profondo dellesistenza dello stato causale non pu mai essere conosciuto come siamo abituati a conoscere come un oggetto della mente. Possiamo solo essere a quel livello pi profondo, e in quellessere, cogliere lesistenza al di l dellesistenza, un diverso tipo di esistenza oltre la mente e il corpo, non conoscibile dalla mente.

    Questarea di esistenze spirituale molto pi esaminata in Autobiografia di uno jnani.

    unesistenza del tutto al di l dellesistenza umana. Persino chiamarla lassoluto significa darle un attributo che non ha. del tutto al di l di qualsiasi propriet, descrizione ed esperienza della mente e della coscienza.

    Adesso far riferimento agli insegnamenti di Robert Adams, Ramana Maharshi e Nisargdatta per trarne una conferma ulteriore di questa comprensione.

    1 Questi test sono stati ampiamente verificati dalla psicologia sperimentale nelle camere del sonno, in cui si mettono a dormire volontari (in genere studenti di psicologia) collegati a un elettroencefalogramma. Quando lo strumento rileva onde delta, da 4 a 0 frequenze al sc., che denotano il sonno profondo, lo sperimentatore sveglia il soggetto e gli chiede di ricordare cosa stava sognando o sperimentando. Le risposte sono quelle sopraindicate (ndt).

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    PR1-106

    Lerronea identificazione Io sono il corpo di per s tutti questi elementi: la mente (manas), lintelletto (buddhi), il deposito di tendenze (chittam), lego (ahankara), la conoscenza erronea (ajnana), la nescienza (snya), maya e cos via. Il prana una forma grossolana della mente, e cos pure il corpo fisico! Anche la mente un corpo, ma un corpo pi sottile. Il prana un po pi grossolano della mente, e il corpo di carne e sangue ancora pi grossolano del prana. La mente nella sua forma pi sottile appare sotto forma di tendenze (vasanas), loscurit dellignoranza. Cerchiamo di classificare tutte queste forme della mente nelle tre categorie dei corpi grossolano, sottile e causale.

    Tutte le forme grossolane il corpo, la circolazione sanguigna e la respirazione , che sono conosciute dalla mente attraverso i cinque sensi, costituiscono il corpo grossolano; ci perch esse tutte sono chiaramente conosciuto dalla mente, che il corpo sottile, il secondo corpo nel nostro classificazione. Anche se i sastra di solito includono pranamaya kosa [il corpo dellenergia vitale] nella categoria di corpo sottile, noi qui labbiamo incluso nella categoria del corpo grossolano, perch chiaramente percepito dalla mente come un oggetto diverso dalla mente stessa, e perch ci aiuter molto nellapplicare il nostro test. Inoltre, poich tutte queste cinque guaine sono infine da scartare in quanto non-Io (non-S), nessun uomo con un po di buon senso si opporr al non essere assimilato ad alcuno di questi due corpi.

    PR1-108

    Inoltre, con lidentificazione Io sono la coscienza il corpo, la coscienza (dehatma-buddhi) si aggrappa al corpo grossolano come Io; essa pu anche aggrapparsi in modo sottile a molti altri corpi. Per esempio, quando il corpo grossolano inattivo, la mente funziona. Il sogno rientra in uno di questi casi, un esempio del nostro prendere un corpo sottile. Durante il sogno, la mente come se avesse preso un altro corpo grossolano funzioni e conosce molte cose attraverso quel corpo. Questo corpo di sogno semplicemente una proiezione mentale, non nientaltro che la mente stessa. Perci pu anche essere chiamato corpo sottile; ma noi non esistono forse nel sonno senza sogni? Quindi, dal momento che noi possiamo esistere anche senza questo corpo di sogno, possiamo chiaramente capire che esso non Io. Non dobbiamo tuttavia pensare che la mente funzioni con un corpo sottile solo nel sogno. Anche nello stato di veglia, non facciamo sogni ad occhi aperti? Noi sappiamo che questi corpi sottili che usiamo adesso sono transitori. Quando ci svegliamo dal sogno, il corpo di sogno se n andato. Allo stesso modo anche il corpo che usiamo per il sogno ad occhi aperti diventa falso (inesistente). Cio, questi corpi sono forme false

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    che vengono a noi e vanno via. Quindi possiamo concludere che esistiamo anche in assenza di tali corpi. Perci, essi non sono noi.

    Ora, se esaminiamo ulteriormente, scopriremo che abbiamo un altro tipo di corpo ancora pi sottile rispetto al corpo sottile. Anche qui, a sostegno di ci mi riferisco al sonno senza sogni di cui ognuno di noi ha esperienza. Durante il sonno senza sogni non abbiamo n il corpo grossolano, n il corpo sottile. Essendosi calmata completamente la mente, noi affondiamo in stato di riposo immersi nelloscurit totale, senza conoscere n sapere nulla. Quando la mente riemerge da questo buio, ci troviamo o nel sogno o nello stato di veglia. Quando ci svegliamo dal sonno profondo, ricordiamo la nostra esperienza cos: Ho dormito tranquillamente e non ha avuto alcun sogno. Cio, sappiamo che esistevamo anche in quello stato di apparente oscurit in cui non cera nemmeno un sogno. Questo stato buio chiamato corpo causale.

    Ci che di noi sa che noi sapevamo di esistere a quel livello, Quello il vero Io

    PR1-123

    Nel sonno profondo, lIo (ahankara - la mente sotto forma di attaccamenti) ancora vivo nella forma molto sottile di tendenze (vasanas); questa forma che la base e la causa della nascita dei corpi sottile e grossolano, e per questo chiamato il corpo causale. Anche nella morte, esistiamo nel corpo causale. Il corpo causale non distrutto dalla morte del corpo grossolano. Il motivo per affermare che anche questo corpo causale non lIo, che noi esistiamo cos da sapere che anche lo stato causale ci estraneo. L, sola, la nostra esistenza reale, n possiamo essere la forma (di oscurit e ignoranza) che assumiamo l. Proprio come abbiamo rifiutato il corpo grossolano dello stato di veglia nella forma di Io non sono questo corpo, anche se sembrava che fosse il vero lIo, e come, per la stessa ragione, abbiamo rifiutato il corpo sottile dello stato onirico come non Io, rifiutiamo ora anche il corpo causale (oscurit e ignoranza) del sonno profondo come non Io, poich soltanto una forma che viene a noi e quindi se ne va. Pertanto, dopo aver escluso con fermezza tutti questi tre corpi come non Io, non Io, cosa rimane allora, la conoscenza, la coscienza (chit) della nostra esistenza (sat), che Io da solo.

    Commento di Ed Questo il nocciolo degli insegnamenti di Ramana, Robert, Nisargadatta e miei: la consapevolezza di esistenza oltre tutte le forme di coscienza della realt dello stato di veglia, della realt del corpo di sogno sottile e dellesistenza causale delloscurit e del vuoto. Tuttavia, questa conoscenza

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    completa si ottiene solo dopo aver lavorato su tutti i livelli di esistenza fenomenica, osservando queste varie fenomenologie andare e venire, e riconoscendo che noi siamo separati da loro, esse sono estranei a noi, il testimone ultimo. Tutti questi stati e le cose sono esperienze, oggetti, per noi in quanto testimone che sta, come soggetto, completamente al di l dellesistenza. Il soggetto, il testimone, al centro del senso dellIo. Seguire il filo del senso dellIo attraverso tutti i livelli di esistenza rivela lesistenza del soggetto al di l di tutto questo.

    Possiamo eliminare questi tre corpi? Certo che possiamo, perch sono solo le nostre guaine e ci sono estranei. Noi possiamo separare noi stessi da ci che ci estraneo, rientra nelle nostre abilit. Solo separando noi stessi da queste guaine che ci sono estranee, conosceremo la nostra vera natura. Secondo la verit che abbiamo gi stabilito, e cio che la nostra vera natura essa stessa felicit, sappiamo che la nostra vera natura sta vivendo la felicit perfetta. Perci, lesperienza di conoscenza il S (atma-swarupanubhava) il culmine della felicit. la meta finale che tutti gli esseri viventi stanno cercando, consapevolmente o inconsapevolmente, attraverso tutti i loro innumerevoli sforzi. Ottenere attraverso lindagine sul Chi sono io? la conoscenza (chit) della nostra realt (sat) quale felicit perfetta (ananda) la meta suprema del genere umano. Lunica causa di tutti mali lerrore di velare noi stessi immaginando che queste guaine siano noi, anche se noi siamo sempre e comunque questa esistenza-coscienza-beatitudine (sat-chit-ananda).

    Da Robert Adams:

    Satsanga, 1 novembre 1990 Prima dellIo Sono

    Robert Lasciate che vi faccia una domanda. Dove credete che stavate o cosa eravate prima della coscienza? Che cosa pensate che eravate? Chi pu dirmelo? Prima di entrare in questo corpo, prima di diventare coscienza, che cosa eravate?

    Studente: Tu intendi prima della coscienza individuale?

    Robert: S.

    S: ...come opposto alla coscienza stessa?

    R: Entrambi.

    S: C un prima della coscienza?

    R: S, c.

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    S: Prima della coscienza. Sarebbe una coscienza a riposo nessun contenuto?

    R: Esattamente. Che cosa eri prima di ci?

    S: Non c alcun prima.

    R: Non c alcun prima. Sei sicuro?

    S: S.

    R: Qualche altra luminosa consapevolezza?

    S: Non pu essere! assurdo!

    S: Perch non pu essere, perch non potresti semplicemente abbandonarla del tutto?

    S: Perch la coscienza fondamentale, la coscienza tutto, tutto ci che . Che cosa pu stare prima della totalit, prima di tutto ci che ?

    R: Ditemi.

    S: Qualsiasi cosa si potrebbe dire, sarebbe solo un concetto, e dunque fenomenalit. Significherebbe perdere del tutto la questione (Ed Muzika).

    R: Questa la risposta, hai capito. Finch lo si pu descrivere o farne esperienza (Robert considerava che tutte le esperienze erano illusione) non quello. un mistero. oltre qualsiasi possibilit di descriverlo. Il finito non potr mai comprendere linfinito. Perci finch lo si pu descrivere, ne si pu parlare, non quello. E questo dovrete ricordarlo sempre.

    Quindi la risposta il silenzio, questa la risposta giusta. Tu sei spazio, e ora sembri essere limmagine sovrapposta allo spazio. Ora, perch ti identifichi con limmagine? Ma prima alla coscienza tu non eri lo spazio in realt, n limmagine. Il motivo per cui dico che non eri lo spazio perch possiamo parlarne.

    Commento di Ed un oggetto ed visto, e un concetto di cui si pu parlare. Difatti il concetto crea loggetto e loggetto crea il concetto. Voi avete un concetto di spazio, e quindi finch avete un concetto di spazio, non quello.

    Finch se ne pu parlare, finch lo si pu descrivere, finch se ne pu discutere, finch ci potete attaccare i vostri giudizi e dire questo o quello, vi sbagliate. sbagliato non proprio, meglio dire che siete sulla strada sbagliata; perch se sbagliate, allora vuol dire che c qualcosa di giusto; ma non c niente di giusto, n c niente di sbagliato, va oltre i concetti dualistici.

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    Finch cercate, non lo troverete mai. In fin dei conti chiedetevi cosa state cercando. State cercando qualcosa che siete gi. Ecco perch non lo potete mai trovare. Se voi non foste quello, allora si dovrebbe cercare, ma voi siete gi quello, perci la ricerca diventa inutile.

    Commento di Ed Allora, in questo Satsanga, a Robert non piaceva il testimone termine, ma ha fatto cos anche in altri Satsanga. Robert non voleva dare al S un nome o attaccarvi un concetto come lassoluto, che lavrebbero reso un oggetto, una cosa, e il soggetto non pu mai essere un oggetto, o conosciuto come avente delle qualit. Il S del tutto al di l delluniverso tuttavia gli testimone.

    Il termine testimone esprime il senso del soggetto, di Io: succede a me, io lo sperimento, io lo vedo, io lo sento, io lo percepisco in altri modi. Quando si rimane accuratamente sul senso dellIo, si penetra attraverso tutte le percezioni, tutti i concetti e le immagini, attraverso loscurit dellesperienza causale e infine si diventa se stessi [il S]. Cio lattenzione volgendosi allindietro [verso se stessa] diventa il testimone, lIo, che comprende tutto, ma rimane/riposa nella conoscenza che tutto estraneo a s. Il mondo e tutti gli oggetti interiori sono la seconda e terza persona, mentre lIo, la prima persona, il mistero, il sommo inconoscibile.

    R: Ramana Maharshi diceva che il solo problema che veramente avete di credere di essere nati.

    S: Questa era la tua domanda guida di oggi: Cosa eravate prima di essere nati?

    R: Prima della coscienza.

    S: Che in realt al momento della nascita, non vero? La coscienza?

    R: Al momento della nascita, s, la coscienza subentra. Ma prima della coscienza non c niente: lo spazio.

    S: Non cera nemmeno il potenziale per la coscienza.

    R: Zero assoluto.

    S: Ma cera qualcosa che fosse un concetto, prima.

    R: Finch c qualcosa, non quello. Non c nessuna cosa. al di l delle parole e dei pensieri.

    S: Ma c qualcosa.

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    R: Cos? Cosa?

    S: No, ti stavo chiedendo.

    R: un mistero, nessuno lo conosce.

    S: Non conosciamo cosa, ma cera qualcosa.

    R: Non c niente. Ma niente oltre i sensi, perci sembra stupido. Quando la tua mente tranquilla e in pace e siedi in silenzio, allora diventi quello a cui ti stai riferendo. E questo nientaltro che voi stessi. Ma non cercare di spiegare il s. Una volta che si tenta di spiegarlo, non pi quello.

    S: Il s solo una parola che indica qualcosa che senza parole, che indescrivibile e non pu essere spiegata.

    R: S.

    S: Ma da unindicazione, come un dito puntato.

    R: Come una freccia, un dito puntato sulla luna.

    Commento di Ed Cio, questo qualcosa fuori dal mondo dellesistenza e della conoscenza, come noi la conosciamo. Devi essere quello. Nellesserlo, si scopre che c qualcosa che completamente oltre lesistenza, la vita e la morte.

    Robert Adams I QUATTRO PRINCIPI (agosto 1990) Posso parlare solo della mia esperienza personale. Non c alcuna differenza, per me, tra lo stato di veglia, lo stato di sogno, lo stato di sonno, e lo stato di visione, sono tutti uguali.

    Sono consapevole di loro tutti, ma io non sono loro; io li osservo, li vedo accadere. un dato di fatto, a volte non riesco a capire la differenza che c tra loro.

    A volte non so se sto sognando, se sono sveglio, se sto avendo una visione o se sto dormendo. tutta la stessa cosa, perch faccio un pas


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