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Page 1: 1 Le spore batteriche. SONO FORME DI RESISTENZA LE SPORE BATTERICHE

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Le spore batteriche

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SONO FORME DI RESISTENZA

LE SPORE BATTERICHE

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Nella seconda metà del 1800 Ferdinand Julius Cohn (botanico Polacco)dimostrò come l'acqua bollente uccideva le cellule vegetative del Bacillus subtilis, ma non le endospore mettendo così definitivamente a tacere la vecchia dottrina della "generazione spontanea".

Descritte da un gruppo di ricercatori in colture di batteri del suolo presi da un recipiente sigillato per 300 anni

Descritte in mummie egiziane di 4000 anni fa

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SI ORIGINANO

Alcuni bacilli Gram positivi, aerobi ed anaerobi, appartenenti al genere Bacillus e Clostridium,

in determinate condizioni ambientali danno luogo alla

formazione di particolari cellule strutturalmente e funzionalmente differenziate a cui si da il nome

di spore

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SI ORIGINANO

Le spore batteriche sono delle endospore, ossia che originano all’interno della cellula madre, detta anche sporangioLa spora, oltre ai componenti strutturali della cellula vegetativa possiede molecole e strutture cellulari specifiche che condizionano caratteristiche biologiche peculiari: è metabolicamente inattiva, altamente resistente agli insulti ambientali e stabile per lunghi periodi di tempo

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SI ORIGINANO

LA CELLULA MADRE SI DISGREGA E LIBERA LA SPORA NELL’AMBIENTE

UBIQUITARIE

Chi sporula?

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ALCUNI BACILLI GRAM POSITIVI

Bacillus B. anthracis CARBONCHIO

B. cereus TOSSINFEZIONI ALIMENTARI

B. subtilis INFEZIONI RESPIRATORIE

Clostridium C. botulinum BOTULISMO

C. difficile COLITE PSEUDOMEMBRANOSA

C. perfringens GANGRENAGASSOSA

C. tetani TETANO

COCCHI Sporasarcina PATOGENI OPPORTUNISTI

RICKETTSIE Coxiella burneti FEBBRE Q

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LE ENDOSPORE SONO RESPONSABILI DI NUMEROSI PROBLEMI

EPIDEMIOLOGIA

ALIMENTAZIONE

FARMACEUTICA

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STERILIZZAZIONE IN AUTOCLAVE 121°C per 15 minuti alla pressione di 1.05 Kg/cm2

Uccisione di tutte le forme viventi

BOLLITURA (100°C) INTERMITTENTE

Tre intervalli di 30 minuti seguiti da periodi di raffreddamentoPrima del secondo e terzo ciclo di bollitura il materiale viene mantenuto a temperatura ambiente per almeno 8 ore

100°C = uccisione delle forme vegetativeRaffreddamento = germinazione delle endospore

SI ELIMINANO

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UNO STATO DI CRIPTOBIOSI IN CUI OGNI SINTESI

MACROMOLECOLARE E’ ASSENTE.

CARATTERIZZATE DA

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La criptobiosi è uno stato di vita ametabolico nel quale entrano alcuni organismi semplici in risposta a condizioni ambientali avverse, quali essiccazione, congelamento, e mancanza di ossigeno. Nello stato criptobiotico, tutti i processi metabolici si fermano, impedendo la riproduzione, lo sviluppo e la riparazione. Un organismo in un stato criptobiotico può vivere essenzialmente per un tempo indeterminato fino a quando le condizioni ambientali tornare ad essere ospitali. Quando ciò si verifica, l'organismo tornerà al suo stato di vita metabolico precedente alla criptobiosi.

CARATTERIZZATE DA

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CONSENTONO

CARENZA DI

CARBONIO AZOTO

FOSFORO

AD ALCUNI BATTERI DI SOPRAVVIVERE IN CONDIZIONI

AMBIENTALI SFAVOREVOLIPossono sopravvivere per

anni in soluzione di alcool al 70%

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RESISTONO A

ELEVATE TEMPERATURE

RADIAZIONI UVCONGELAMENTO

AGENTI BATTERICIDI

CONDIZIONINORMALMENTE

LETALI PER LA CELLULA BATTERICA

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La SPOROGENESI è una particolare espressione della capacità

di adattamento cellulare alla disponibilità di nutrienti

nell’ambiente

“Le spore sono prodotte da cellule sane minacciate dalla fame” Knaysi

Ogni specie batterica sporigena può essere indotta a formare spore o mantenuta costantemente in fase

vegetativa agendo sulla composizione e la disponibilità dei nutrienti

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GLICOLISI

La SPOROGENESI è un processo altamente energetico in quanto

richiede una serie di modificazionimorfologiche e la sintesi

di nuovi enzimi e metaboliti

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MORFOLOGIA

BATTRIDIOSpora centrale che non deforma la cellula madre

CLOSTRIDIO Spora centrale con diametro maggiore che deforma la cellula madre

PLETTRIDIOSpora terminale che deforma la cellula madre

Bacillus anthracis

Clostridium tetano

Clostridium perfringens

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SI EVIDENZIANO

metodo di Gram metodo di Schäffer e Fulton

AL MICROSCOPIO OTTICO IN PREPARATI

COLORATI

AL MICROSCOPIO ELETTRONICO

cellula vegetativa spora

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SI EVIDENZIANO

metodo di Gram

AL MICROSCOPIO OTTICO IN PREPARATI COLORATI. La spora appare come un corpicciolo rifrangente e incolore all’interno del

batterio, essendo la spora difficilmente penetrabile da

sostanze quali i coloranti, per la complessità dei suoi

involucri

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ULTRASTRUTTURA

Le spore batteriche hanno una struttura molto simile a quella della cellula vegetativa ma si

differenziano per il fatto di essere circondate da peculiari

involucri responsabili dei peculiari aspetti biologici delle

spore

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ULTRASTRUTTURA

La parte centrale, il core, ripete la struttura della cellula vegetativaintorno alla quale si sviluppano una serie di membrane molto

peculiari e voluminose

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CORE PROTOPLASTO IN FORMA QUIESCENTEcircondato di una parete sporale

cromosoma addossato alla membrana plasmatica

ribosomi, alcuni tRNA, nessun mRNA

Small acid soluble proteins (SASP). Sono proteine a basso pesomolecolare che consentono alla spora di resistere ai raggi UV. L’energia è conservata sotto forma di 3-fosfoglicerato, invece che ATP, una molecola a minore concentrazione energetica ma più stabile

Acido dipicolinico

Enzimi sporali

ridotta concentrazione di enzimi della cellula vegetativa

ridotto contenuto di H2O

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ULTRASTRUTTURA

Formata da peptidoglicani. Circondata da due rivestimenti. Contiene, inoltre, l’acido dipicolinico, un acido che insieme a grandi quantità di calcio stabilizza la struttura

Due rivestimenti formati daproteine molto stabili, lipidi (1-2%)e a volte peptidoglicani, circondano la cortex

Una sottile membrana di composizionefosfolipoproteica simile alla membrana

plasmatica

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CORTEX

costituita soprattutto di PEPTIDOGLICANO MODIFICATO

Molti residui di acido N-acetilmuramico sono sostituiti da anelli di acido lattamico (lattami muramici) siti di attacco degli enzimi della germinazione

Formazione di legami crociati tra il peptidoglicano e il dipicolinato di calcio. Ciò determina contrazione del peptidoglicano ed eliminazione di acqua per “strizzamento”

E’ una struttura flessibile poiché il peptidoglicano sporale contiene un basso numero di legami trasversi, rispetto a quello della cellula vegetativa. Ciò è fondamentale per mantenere la disidratazione sporale

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Contiene diverse proteine cheratino-simili, molto stabili, ricche di ponti disolfuro. L’impermeabilità di questo strato rende le spore resistenti alle sostanze antibatteriche ed ai

coloranti

TUNICASPORALE

coat interno (elettronlucido)

coat esterno (elettrondenso)

ESOSPORIO

E’ una struttura accessoria, di natura fosfolipidica, simile alla

membrana plasmatica. Contiene basse concentrazioni di acidi

teicoici, acido diaminopimelico e glucosammina. Quando presente determina massima rifrangenza e

completa impermeabilità ai coloranti

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CORTEXCOATS

ESOSPORIO

TERMORESISTENZA intrinseca composizione molecolare disidratazione mineralizzazione

Il ridotto contenuto di acqua delle spore rende le proteine sporali meno attive e più resistenti alla denaturazione termica. Contribuisce a talepeculiare aspetto biologico delle spore la presenza di acido dipicolinicocomplessato con ioni calcio, sotto forma di dipicolinato di calcio.

La comparsa della termoresistenza si osserva solo dopo che la cellula acquisisce rifrangenza per riduzione del contenuto di acqua e dopo che l’accumulo di acido dipicolinico ha raggiunto un limite soglia

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CORTEXCOATS

ESOSPORIO

TERMORESISTENZA disidratazione intrinseca composizione molecolare mineralizzazione

RESISTENZA Al LISOZIMA

RESISTENZA AI SOLVENTI ORGANICI

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SPORULAZIONEProcesso di differenziamento cellulare

DIVISIONE ASIMMETRICA

DA UNA CELLULA BATTERICA SI GENERA UNA SOLA SPORA

DIFFERENZIAMENTO CELLULARE

ATTIVAZIONE DI NUOVI PROCESSI BIOSINTETICI

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L’INTERO PROCESSO DURA CIRCA 8 ORE E PUÒ ESSERE SUDDIVISO IN 6-7 STADI

OGNUNO DEI QUALI E’ CARATTERIZZATO DA EVENTI BIOCHIMICI E MORFOLOGICI

IN PARTE SPECIFICI

Addensamento del materiale nucleareDivisione del cromosoma e separazione verso il polo oppostoLa membrana citoplasmatica si introflette con divisione asimmetrica della cellula in due compartimenti di diversa grandezzaSi forma la presporaSi completa il setto di divisione e si formano le diverse membrane che caratterizzano la spora

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Il processo di sporulazione nelle prime fasi è reversibile.

L’evento più importante della sporulazione è la sintesi di acido dipicolinico e delle SAPS, che legandosi al DNA lo proteggono dalle radiazioni UV

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Nelle prime fasi del processo di sporulazione è frequente la produzione

da parte dello sporangio di piccoli peptidi ad attività

antibatterica

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La sporulazione inizia quando si verificano due condizioni

carenza di nutrienti alta densità cellulare

Il monitoraggio della densità cellularesi realizza con un MECCANISMO “QUORUM SENSING”

È un meccanismo di comunicazione tra cellule batteriche che ha come finalità il controllo dell’espressione genica in funzione della densità di popolazioneLa comunicazione tra cellule avviene per mezzo di molecole segnale

ATTIVAZIONE

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MECCANISMO “QUORUM SENSING”

secrezione e riconoscimento di EDF-1 (fattore di differenziamento extracellulare). Si lega al batterio e segnala ad esso di iniziare il processo di sporulazione. La sporulazione parte quindi all’inizio della fase stazionaria di crescita

< [GTP] (fattore di differenziamento intracellulare). La ridotta concentrazione di GTP rappresenta il segnale biochimico intracellulare che dà l’avvio alla sporulazione

ATTIVAZIONE

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ATTIVAZIONE

La formazione di spore implica la produzione di numerose nuove strutture, enzimi e metaboliti, assieme alla scomparsa di numerosicomponenti della cellula vegetativa.

Affinchè ciò si attui deve essere attivata una serie di geni, i cui prodottideterminano la formazione e la composizione finale della spora mentre un’altra serie di geni, quelli necessari alle funzioni della cellula vegetativa, deve essere inattivata.

La compartimentalizzazione dell’espressione genica riguarda modificazioni della specificità trascrizionale della RNA polimerasi

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CELLULA VEGETATIVAI geni della cellula vegetativasono letti da molecole di RNA polimerasi che contengono

fattori A di riconoscimento. La subunità riconosce il promotoree legge il DNA in punti specifici

A

F

G

SPORULAZIONELa RNA polimerasi viene clivatadiventando incapace di riconoscerei fattori sigma della cellula vegetativa. Vengono sintetizzati nuovi fattori sigma,ciascuno specifico per il gruppo di genidella sporulazione

RNA-polimerasi batterica

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SPORULAZIONETale processo porta quindi ad una modificazione della RNA polimerasi che rende capace l’enzima di riconoscere solo i promotori dei geni sporali

RNA-polimerasi batterica

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ATTIVAZIONE

Divisione del DNA Attivazione di SpoOA “regolatore della risposta” Sintesi del fattore specifico per il primo gruppo di geni

della sporulazione) Formazione del setto di divisione asimmetrico, primo

evento irreversibile

< [GTP] è il segnale biochimico intracellulare che da l’avvio alla sporificazione; inoltre, porta alla

sintesi del fattore H e alla fosforilazione della proteina SpoOA, che dereprime i geni

d’inizio della sporulazione

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EH e SpoOA attivano la trascrizione de fattori F e E

Formazione della PRESPORE e della CELLULA MADRE

Sintesi di SpoIIID (proteina binding del DNA)

Localizzazione di E nella cellula madre Localizzazione di F nella prespora

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La sporulazione determina l’attivazione di circa 200 geni che codificano sia per proteine strutturali che regolatrici e che controllano una cascata di genimolto complessa

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F nella prespora attiva la trascrizione di G e dei fattori di attivazione di E nella cellula madre

La prespora è inglobata da una doppia membrana citoplasmatica

Sintesi delle SAPS nella prespora La prespora sintetizza i componenti della PARETE SPORALE La cellula madre sintetizza i componenti della CORTEX

(peptidoglicano modificato e acido dipicolinico)

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Il fattore E nella cellula madre attiva la trascrizione di K e dei fattori di attivazione di G nella prespora

Sintesi di GerE (proteina bindig del DNA) La cellula madre completa la sintesi dei componenti della

cortex e sintetizza i componenti dei COATS

Lo scambio di segnali bidirezionali (criss-cross) cellula madre -prespora e viceversa assicura che la sequenza degli eventi venga rispettata

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Lo scambio di segnali bidirezionali (criss-cross) cellula madre -prespora e viceversa assicura che la sequenza degli eventi venga rispettata

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LA SPORA MATURA SI LIBERA NELL’AMBIENTE

La cellula madre si lisa e la spora matura

è liberata nell’ambiente

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GERMINAZIONE

In condizione ambientali favorevoli una spora ritorna alla condizione di cellula vegetativa

in 90’ e si suddivide in 3 fasi:

ATTIVAZIONE GERMINAZIONE VERA E PROPRIA ESOCRESCITA

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GERMINAZIONE IN VITRO

Si può realizzare esponendo le spore per 1 h alla temperatura di 60°C in presenza di indutturi

del processo di germinazione quali zuccheri, amminoacidi o lisozima

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Perdita delle attività biologiche della spora senza che siano evidenti

modificazioni morfologiche

ATTIVAZIONE

INDUTTORE:Stimolo traumatico

(shock termico)

L-alanina, Asparagina,inosina, glucosio,fruttosio, Ca++ Mn++

FATTORI DI GERMINAZIONE:

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Attivazione

Una delle ipotesi più accettabile per spiegareil fenomeno dell’attivazione si riferisce alla rotturadei ponti S-S delle proteine dei coats, responsabilidella maggiore permeabilità della spora attivata.Se non si aggiungono gli induttori del processo digerminazione, la spora non entra nella seconda fase.

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GERMINAZIONE

Perdita di frammenti degradati di peptidoglicano e dipicolinato di Ca++. Assunzione di H2O e aumento di

volume. Perdita della termoresistenza e della resistenza

all’essiccamento, al lisozima e agli agenti chimici

ESOCRESCITA

La cellula vegetativa fuoriesce completamente dagli involucri sporali e riprende la

sua normale attività metabolica. Ripresa della sintesi proteica e degli acidi nucleici


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