domenica i di avvento, s. messa deff. giovanna ... ns pubblicazioni...domenica 6 dicembre domenica...

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Salt. I sett. Domenica 29 Novembre DOMENICA I DI AVVENTO, solennità (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest., ANNO B: Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37 VIOLA 08,00 10,00 19,00 S. Messa pro populo S. Messa deff. Rosina e Bono Boi S. Messa deff. Giovanna, Antonio Madeddu Lunedì 30 Novembre S. ANDREA, apostolo, festa (3) Messa propria, Gloria, prefazio degli Apostoli Lez. Fer.: Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22 ROSSO 17,00 18,00 S. Messa def. Elena Campus (trigesimo) S. Messa deff. Fam. Ibba- Casciu- Corrias Martedì 1 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24 VIOLA 18,00 19,00 S. Messa deff. Luca Cogotti e Antonio S. Messa def. M. Bonaria Fanni (trige.) Mercoledì 2 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 25,6-10a; Sal 22; Mt 15,29-37 VIOLA 18,00 S. Messa deff. Fam. Madau - Porcedda Giovedì 3 Dicembre S. FRANCESCO SAVERIO sacerdote, memoria f (5) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27 Lez. Santi: 1 Cor 9,16-19.22-23; Sal 116; Mc 16,15-20 BIANCO 18,00 19,00 PULIZIE IN CHIESA S. Messa deff. Aurelia, Eugenia, Guido S. Messa def. M. Assunta Ghiani (trigesimo) Venerdì 4 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 29,17-24; Sal 26; Mt 9,27-31 VIOLA Primo venerdì del mese 09,00 16,30 18,00 19,00 Lodi e Comunione agli ammalati ADORAZIONE S. Messa al Sacro Cuore S. Messa def. Gianfranco Ferrara (triges.) Sabato 5 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-38 – 10,1.6-8 VIOLA 08,00 18,00 S. Messa Ad Mentem Offerentis S. Messa def. Vincenzo Palla Salt. II sett. Domenica 6 Dicembre DOMENICA II DI AVVENTO, solennità (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest.: Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8 VIOLA 08,00 10,00 19,00 S. Messa pro populo S. Messa deff. Ivo e Alberto S. Messa deff. Giovanna, Paolo, Lucia, Raimondo “Ama e capirai. Ama senza misura e troverai. Ama, sempre e comunque... non ti stancare mai, ama! E il Signore verrà...” 939 L a differenza d’età e i differenti incarichi non hanno permesso che ci fosse una conoscenza e una frequentazione assidua col caro don Giuseppe; quando io sono entrato nella grande famiglia del presbiterio diocesano lui era già “parroco storico” delle due parrocchie di Siurgus e Donigala. Poi lui, dopo un tempo sabbatico, è approdato a Cagliari mentre io sono stato spostato nell’hinterland, Villa San Pietro e Uta. Quando poi nel luglio del 2016 mons. Miglio mi chiamò per propormi lo spostamento a s. Eusebio si è creata la possibilità del primo vero incontro personale. Ci accordammo per telefono per un primo colloquio; chi non è addentro alle pratiche di spostamento dei parroci deve sapere che si fa il cosiddetto “passaggio di consegne”, che riguarda tutta la parte burocratico amministrativa della parrocchia; ma poi ci si intrattiene perché il parroco uscente “presenta” la realtà parrocchiale al parroco entrante. Facemmo l’incontro nell’ufficio parrocchiale e fu veramente un incontro fra- terno e schietto; don Giuseppe, con molto realismo, mi parlò della realtà della comunità parrocchiale, con le sue luci e quelle che per lui potevano essere ombre e mi fece capire che dopo tanti anni sentiva veramente “la stanchezza”, acuita anche dalle sue precarie condizioni di salute. Per questo concordammo, la data della successione col mio ingres- so in parrocchia per il 15 settembre, perché mi disse “così non la facciamo troppo lun- ga”. Successivamente ci sono state molte occasioni d’incontro favorite soprattutto da appuntamenti parrocchiali: le feste patronali, i pellegrinaggi, ma anche i suoi complean- ni e poi le ricorrenze del suo anniversario di ordinazione. (Per questo devo ringraziare le “agende viventi” della parrocchia che ricordano tutte le date delle diverse ricorren- ze… Andrea, Anna, Gianna, Pina, Mariella …). Più volte ci siamo sentiti tramite picco- li messaggi. In questo tempo poi tanti momenti d’apprensione sulla sua salute, segnata da tanti ricoveri. Mi sembra importante guardare tutto con lo sguardo trasfigurante della fede; quando Gesù sta per consegnarsi per la salvezza dell’umanità afferma: “Per loro io consacro me stesso” (Gv 17, 19). Attraverso il sacramento dell’Ordine si entra nella medesima dimensione sacrificale della vita di Cristo per cui nella sofferenza di don Giuseppe dobbiamo vedere la realizzazione di quanto afferma Paolo: “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato mini- stro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua paro- la” (Col 1, 24-25). Nella dimensione trasfigurata dell’eternità rimane l’intercessione: della nostra preghiera per l’anima buona di don Giuseppe e sua nei confronti della Chiesa pellegrinante nel tempo. Un caro saluto. Don Ferdinando

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Page 1: DOMENICA I DI AVVENTO, S. Messa deff. Giovanna ... ns pubblicazioni...Domenica 6 Dicembre DOMENICA II DI AVVENTO, solennità (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest.:

Salt. I sett.

Domenica 29 Novembre DOMENICA I DI AVVENTO, solennità (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest., ANNO B: Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37 VIOLA

08,00 10,00 19,00

S. Messa pro populo S. Messa deff. Rosina e Bono Boi S. Messa deff. Giovanna, Antonio Madeddu

Lunedì 30 Novembre S. ANDREA, apostolo, festa (3) Messa propria, Gloria, prefazio degli Apostoli Lez. Fer.: Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22 ROSSO

17,00 18,00

S. Messa def. Elena Campus (trigesimo) S. Messa deff. Fam. Ibba- Casciu- Corrias

Martedì 1 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24 VIOLA

18,00 19,00

S. Messa deff. Luca Cogotti e Antonio S. Messa def. M. Bonaria Fanni (trige.)

Mercoledì 2 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 25,6-10a; Sal 22; Mt 15,29-37 VIOLA

18,00

S. Messa deff. Fam. Madau - Porcedda

Giovedì 3 Dicembre S. FRANCESCO SAVERIO sacerdote, memoria f (5) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27 Lez. Santi: 1 Cor 9,16-19.22-23; Sal 116; Mc 16,15-20 BIANCO

18,00 19,00

PULIZIE IN CHIESA S. Messa deff. Aurelia, Eugenia, Guido S. Messa def. M. Assunta Ghiani (trigesimo)

Venerdì 4 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 29,17-24; Sal 26; Mt 9,27-31 VIOLA Primo venerdì del mese

09,00 16,3018,00 19,00

Lodi e Comunione agli ammalati

ADORAZIONE S. Messa al Sacro Cuore S. Messa def. Gianfranco Ferrara (triges.)

Sabato 5 Dicembre FERIA DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO (6) Messa propria, prefazio I di Avvento Lez. Fer.: Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-38 – 10,1.6-8 VIOLA

08,00 18,00

S. Messa Ad Mentem Offerentis S. Messa def. Vincenzo Palla

Salt. II sett.

Domenica 6 Dicembre DOMENICA II DI AVVENTO, solennità (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest.: Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8 VIOLA

08,00 10,00 19,00

S. Messa pro populo S. Messa deff. Ivo e Alberto S. Messa deff. Giovanna, Paolo, Lucia, Raimondo

“Ama e capirai. Ama senza misura e troverai. Ama, sempre e comunque... non ti stancare mai, ama! E il Signore verrà...”

939

L a differenza d’età e i differenti incarichi non hanno permesso che ci fosse una conoscenza e una frequentazione assidua col caro don Giuseppe; quando io sono entrato nella grande famiglia del presbiterio diocesano lui era già “parroco storico” delle due parrocchie di Siurgus e Donigala. Poi lui, dopo un

tempo sabbatico, è approdato a Cagliari mentre io sono stato spostato nell’hinterland, Villa San Pietro e Uta. Quando poi nel luglio del 2016 mons. Miglio mi chiamò per propormi lo spostamento a s. Eusebio si è creata la possibilità del primo vero incontro personale. Ci accordammo per telefono per un primo colloquio; chi non è addentro alle pratiche di spostamento dei parroci deve sapere che si fa il cosiddetto “passaggio di consegne”, che riguarda tutta la parte burocratico amministrativa della parrocchia; ma poi ci si intrattiene perché il parroco uscente “presenta” la realtà parrocchiale al parroco entrante. Facemmo l’incontro nell’ufficio parrocchiale e fu veramente un incontro fra-terno e schietto; don Giuseppe, con molto realismo, mi parlò della realtà della comunità parrocchiale, con le sue luci e quelle che per lui potevano essere ombre e mi fece capire che dopo tanti anni sentiva veramente “la stanchezza”, acuita anche dalle sue precarie condizioni di salute. Per questo concordammo, la data della successione col mio ingres-so in parrocchia per il 15 settembre, perché mi disse “così non la facciamo troppo lun-ga”. Successivamente ci sono state molte occasioni d’incontro favorite soprattutto da appuntamenti parrocchiali: le feste patronali, i pellegrinaggi, ma anche i suoi complean-ni e poi le ricorrenze del suo anniversario di ordinazione. (Per questo devo ringraziare le “agende viventi” della parrocchia che ricordano tutte le date delle diverse ricorren-ze… Andrea, Anna, Gianna, Pina, Mariella …). Più volte ci siamo sentiti tramite picco-li messaggi. In questo tempo poi tanti momenti d’apprensione sulla sua salute, segnata da tanti ricoveri. Mi sembra importante guardare tutto con lo sguardo trasfigurante della fede; quando Gesù sta per consegnarsi per la salvezza dell’umanità afferma: “Per loro io consacro me stesso” (Gv 17, 19). Attraverso il sacramento dell’Ordine si entra nella medesima dimensione sacrificale della vita di Cristo per cui nella sofferenza di don Giuseppe dobbiamo vedere la realizzazione di quanto afferma Paolo: “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato mini-stro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua paro-la” (Col 1, 24-25). Nella dimensione trasfigurata dell’eternità rimane l’intercessione: della nostra preghiera per l’anima buona di don Giuseppe e sua nei confronti della Chiesa pellegrinante nel tempo. Un caro saluto. Don Ferdinando

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S ono tanti i ricordi su Don Giuseppe e tutti belli ... Anche semplice-mente il buon giorno o la buona notte che mi mancano infinitamen-te. Ricordo un Capodanno in oratorio, ero venuta in vacanza che Nico-

la aveva 2 mesi. Io non volevo andare, per il bimbo, per paura facesse fred-do. Don Giuseppe mi disse: “vieni, il bambino lo teniamo noi. Mettiamo la carrozzina tra me e Maria ...” Così andammo e loro tennero il bimbo tra loro tutto il tempo e lui, che non dormiva mai, sonnecchiò beato, tutto il tem-po. Ho un altro ricordo che dimostra quanto amasse i bambini. Sempre con Nicola, che aveva 10 mesi, Eravamo andati a messa, ma il bimbo, che voleva sempre camminare (iniziava tenuto a manina), mi costrinse a portarlo fuori e passammo il tempo della mes-sa a fare su e giù dal sagrato, con la paura che Don Giuseppe potesse sgridarci. Invece, a fine messa, rise tanto e mi disse: “I bambini sono gioia e se non glielo insegni da piccoli a venire a messa, non imparano”. E aveva ragione . Quel bimbo, fino alla pandemia, per sua scelta ha fatto il chierichetto e freme per poterlo ancora fare (a 11 anni, altri si ver-gognerebbero). E poi c'è il Don Giuseppe fratellino ... Dalle parole di Maria: “Fradixeddu Miu”. Lo chiamava così, era la sua prima ragione di vita. Venne a casa mia a Bacoli, per il primo compleanno di Nicola. Il suo pensiero era sempre per il fratel-lo lontano. Dopo averlo chiamato si rasserenava ed era un piacere sentirla raccontare piccoli episodi della loro vita da bambini e ragazzini. Li porteremo sempre nel cuore. Fatima

O gnuno ha la sua storia e tu caro Dongiu sei entrato nella mia nel momento più dif-ficile; mi hai confortato, sgridato, amato tanto. Sapevi esserci senza essere inva-dente e ogni qualvolta avevo bisogno di te sapevo di trovarti lì nella tua poltrona

ad aspettare di poterti rendere utile, capace di dare conforto anche con i tuoi silenzi, il tuo sopracciglio sollevato dai pensieri che si trasformavano in consigli sempre preziosi anche se a volte non erano quelli da me attesi. Le tue braccia erano sempre spalancate verso i bambini che amavi tanto, verso Luca che ti faceva sempre preoccupare. Perché tu vedevi oltre e questo l'ho capito dopo tanto tempo. Sei rimasto con noi e per noi fino alla fine, perché un parroco rimane tale fino alla morte! E tu lo sei stato! La vocazione non è una scelta ma l'amore sì e tu hai scelto di amare, dietro quel tuo fare silenzioso in cui solo chi guardava oltre poteva scorgere tanta tenerezza e affetto. Mi mancherai! Perché nonostante non ci vedessimo più spesso tu eri sempre lì dietro quel telefono e io tante volte anche ultimamente ti ho chiesto di pregare per me, con l'egoismo tipico dei figli non mi sono accorta che anche tu non sempre stavi bene. Per sempre nel mio cuore co-me un dono prezioso, ti saluto con dolore, continua a pregare per me! Grazie Don. Dany

S ono entrata nell'archivio dei miei ricordi. Il mio primo articoletto per il giornalino parrocchiale lo scrissi nel settembre 2015: un breve pensiero per ringraziare Dio nostro Padre e Don Giuseppe che con grande amore, generosità e fiducia nei miei

confronti, mi diede tante volte la possibilità di fare del bene, dentro e fuori la parrocchia. Ho tanti bellissimi ricordi di Don Giuseppe, come del resto tutti noi; mi vengono in mente tanti aneddoti, tanti ricordi: dai regalini a fine novena, agli incontri sulla bibbia. Non potrò mai dimenticare le messe comunitarie, ma anche le feste e le pizzate. Don Giuseppe era sempre interessato a sapere come mi sentivo, attento ai miei sentimenti. Sino all'ultimo (quando è stato ricoverato), mi ha dato tanti e preziosi consigli. Pensava agli altri più che a se stesso. Sono tanti i ricordi di Lui che ognuno di noi porterà sempre nel proprio cuore. Questa è la mia piccola testimonianza per il caro Don Giuseppe. Carla

D on Giuseppe è tornato alla Casa del Padre. Ci ha lasciato troppo pre-sto, a 79 anni. Era stato nostro parroco per quattordici lunghi anni. Solo qualche ora dopo la liturgia eucaristica di domenica 15, nel

giorno del Signore, si è addormentato in un dolce sonno eterno e ha abbrac-ciato Dio. Per noi forse troppo presto, ma questo era quello che il Signore aveva deciso per lui. Io personalmente l’ho conosciuto poco, però ho sem-pre frequentato molti di voi e mio padre era il suo infermiere. Ho sempre

visto negli occhi di tutti l’affetto nei suoi confronti. Un sacerdote che sapeva amare e sapeva farsi amare. Aveva fatto tanto per i giovani, dando lustro all’oratorio e a tante attività ricreative per i ragazzi. Sembrava burbero, quasi da intimidirti, ma aveva un cuo-re grande e si metteva sempre a disposizione dei giovani e delle famiglie. Papà France-sco ha detto “La vita è sempre un dare, ed è costoso prendersi cura della vita…” E chi meglio di Don Giuseppe metteva in pratica queste sue parole! A soli 25 anni, raggiunse la mèta alla quale lo aveva portato la sua vocazione sacerdotale, senza paure e tentenna-menti. Si era lasciato condurre ai primi incontri con i Superiori del Seminario, quasi fos-se un normale traguardo di una vita, che aveva sin da piccolo legato al Signore Gesù, dentro un’esperienza nella Chiesa che avrebbe poi servito, con il suo generoso e fedele sacerdozio. Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di salutarlo e abbracciarlo, alla cele-brazione del nostro patrono, perchè lui di certo non poteva mancare. Mi ricordo, come se fosse ieri, quando la buon’anima di mio nonno lasciò questa terra e lui venne a casa per l’ultimo saluto e l’estrema unzione: l’umiltà e la bontà delle sue parole aveva emo-zionato tutti noi. Buon viaggio, Don Giuseppe! Daniele C.