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    La Gaudium et spes: lettura, commento e approfondimento

    1. Programma del corso

    Il corso si propone l’obiettivo di leggere e comprendere l’ultimo dei documenti conciliari: lacostituzione pastorale Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. Al termine dellasintesi dei contenuti principali del documento verrà approfondito il tema dell’antropologia sottesaalla stessa costituzione pastorale.

    2. Bibliografia di riferimento

    CAPORA!" #incenzo"  Antropologia e cristologia nella “Gaudium et spes”" in  Rassegna di  teologia $%$& '(&))*" pag. (+$,(-

    CO/A" Piero" Prospettive di sintesi - II " in PA!  0 '$11+*" pag. $-,$2$

     3333"  "#uomo nel mistero di $risto e della rinit%. "#antropologia della “Gaudium et spes”"  in "ateranum + '(&))*" pag. (-+,(&+

    45CCI" Roberto"  Introdu&ione storico-dottrinale alla costitu&ione pastorale “Gaudium et spes”"  in  "a costitu&ione pastorale sulla $'iesa nel mondo contemporaneo" !lle /i Ci"  4orino,eumann (&-)0" pag. (,(0+

    6A78AR8I!RI" Annibale"  I concili del (aticano  '9 toria della Chiesa. aggi (1*" an Paolo"

      Cinisello 8alsamo (&&

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    ). Indice

    a Gaudium et spes: lettura" commento e approfondimento(. Programma del corso....................................................................................................................($. 8ibliografia di riferimento............................................................................................................(0. Indice............................................................................................................................................$

    (. toria della formazione della Gaudium et spes(.( o spirito che anim; la preparazione del concilio #aticano II...................................................0(.$ a preparazione del concilio #aticano II....................................................................................+

    (.$.( a consultazione preliminare...............................................................................................+

    (.$.$ e commissioni preparatorie e i segretariati........................................................................+(.$.0 Il messaggio dei padri al mondo: un anticipo della Gaudium et spes..................................

    (.0 ’iter redazionale della persona umana...................................................................................................$$.$.$ l’uomo > sociale.................................................................................................................$0

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    .$.0 ’uomo > storico................................................................................................................$+.0 o sguardo teologico................................................................................................................$+

    1. Storia della formazione della Gaudium et spes

    1.1 "o spirito c'e anim* la prepara&ione del concilio (aticano II 

    Con la breccia di Porta Pia e la conseguente presa di Roma" in concilio ecumenico #aticano I" fusospeso fintantoch? un nuovo papa" o lo stesso Pio I@ al cambiare della situazione sociale" potesseriprenderlo e portarlo a conclusione./opo la Prima

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    cui era preponderante l!attenzione al dialo"o con il mondo e il rista#ilimento dell!unit$ tra i

    cristiani, "uardando pi% a ci che unisce, rispetto a ci che separa.

    1.2 "a prepara&ione del concilio (aticano II 

    (.$.( a consultazione preliminare

    Il (- maggio (&& fu nominata ufficialmente" sull’sservatore Romano" la commissioneantipreparatoria del concilio #aticano II. Composta di (1 membri" era presieduta" per scelta dellostesso

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    febbraio (&-$ fiss;" con il motu proprio $onsilium diu" l’apertura dell’assise per il giorno ((ottobre dello stesso anno.Ci che caratterizz &uesto periodo fu una sorta di 'scontro( tra l!animo 'riformista( e

    'dialo"ico(, che sare##e poi stato della ma""ioranza dei padri conciliari e che pu trovare

    nello stesso Giovanni XXIII l!ispiratore, con &uello 'conservatore( e 'preoccupato di

    salva"uardare con moniti e condanne la purezza della fede(, che trova espressioneprincipalmente nei documenti e ne"li schemi prodotti dalla commissione teolo"ica, o""etto, in

    commissione centrale, di molte correzioni e critiche.

    (.$.0 Il messaggio dei padri al mondo: un anticipo della Gaudium et spes

    e all’interno delle commissioni e" in generale" all’interno della Chiesa si andava prospettando giàda subito una serie di tensioni e discussioni" che caricavano il concilio di aspettative" da parte dimolti" e di timori" da parte di alcuni" c’era comunue la volontà e la convinzione di mostrarsi in

    atteggiamento di aiuto nei confronti degli uomini e del mondo.Praticamente all’inizio del concilio" infatti" i padri conciliari rivolsero un messaggio a tutti gliuomini del mondo" che pu; leggersi come una descrizione dell’animo con cui la maggioranza dei

     partecipanti affront; il compito dell’assise conciliare. 4ra le altre cose" viene detto:

    =ui riuniti da ogni nazione che esiste sotto il cielo" portiamo nei nostri cuori le ansie di tutti i popoli anoi affidati" le angustie dell’anima e del corpo" i dolori" i desideri" le speranze. Rivolgiamocontinuamente il nostro animo verso tutte le angosce che affliggono oggi gli uominiM perci;innanzitutto le nostre premure si volgono verso i piD umili" i piD poveri" i piD deboliM sullNesempio diCristo sentiamo pietà per la folla che soffre la fame" la miseria e lNignoranzaM costantemente rivoltiverso coloro che" sprovvisti degli aiuti necessari" non sono ancora pervenuti ad un modo di vita degnodellNuomo. Per uesti motivi nello svolgimento dei nostri lavori terremo in gran conto tutto uello che

    compete alla dignità dellNuomo" e uello che contribuisce alla vera fraternità dei popoli.

    A uesto discorso si pu; facilmente affiancare il prologo della Gaudium et spes:

    e gioie e le speranze" le tristezze e le angosce degli uomini dNoggi" dei poveri soprattutto e di tutticoloro che soffrono" sono pure le gioie e le speranze" le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo" enulla vi > di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.a loro comunità" infatti" > composta di uomini i uali" riuniti insieme nel Cristo" sono guidati dallopirito anto nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre" ed hanno ricevuto un messaggio disalvezza da proporre a tutti.Perci; la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con lasua storia.

    4enendo conto che il primo > stato pronunciato all’inizio del concilio e l’ultimo > stato promulgatoil giorno prima della chiusura e che" uindi" i due testi rappresentano il primo e l’ultimo

     pronunciamento dell’episcopato cattolico nel periodo conciliare" si pu; affermare che prolo"o edepilo"o del concilio )aticano II * stata la preoccupazione dei vescovi di sottolineare la

    condivisione, da parte della Chiesa e dei cristiani tutti, della condizione umana, con le sue

    aspettative e paure.

    In altre parole, la Gaudium et spes, con i suoi inse"namenti, ha attraversato, come un fiume

    carsico, i lavori conciliari, dall!inizio alla fine. Passando in secondo piano, in forza delle

    tematiche do"matiche ed ecclesiali pi% 'scottanti(, si * caricata di &ueste ed * andata

    maturando, fino al "iorno della sua promul"azione, proiettando la Chiesa nel mondo, e in

    dialo"o con esso. Cos+ come era nelle aspettative iniziali.

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    1.) "#iter reda&ionale della Gaudium et spes

    4erminato il primo periodo conciliare '((%(1,)%($%(&-$* viene istituita da

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    tipo induttivo che" partendo effettivamente dalla constatazione della realtà" deduce successivamentele indicazioni dottrinali e pastorali.In aula ci furono alcune critiche sui temi affrontati" ma la maggioranza dei padri accolse lo schema"che fu approvato in via definitiva gli ultimi giorni del concilio e promulgato il 2 dicembre (&-" ilgiorno prima dell’ultima seduta solenne e di chiusura del concilio.

    Oltre che documento fondamentale per la Chiesa" in uanto base sulla uale fondare il dialogo e irapporti con il mondo ad essa contemporaneo" la Gaudium e spes rappresenta il documento capacedi trasformare la Chiesa da roccaforte in contrasto con il mondo" a città di /io in mezzo agliuomini./al 2 dicembre (&- la Chiesa diventa l’assemblea di uomini e donne cristiani che non >nettamente separata dagli altri uomini e donne del mondo" ma che > capace di condividere con lorole gioie e le speranze e i dolori e le angosce" perch? sono anche le loro.

    . L!indice della costituzione

    Proemioa condizione dell’uomo nel mondo contemporaneo

    Prima parte , a Chiesa e la vocazione dell’uomoCapitolo I , a dignità della persona umanaCapitolo II , a comunità degli uominiCapitolo III , Nattività umana nellNuniversoCapitolo I# , a missione della Chiesa nel mondo contemporaneo

    econda parte , Alcuni problemi piD urgentiCapitolo I , /ignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazioneCapitolo II , a promozione della culturaCapitolo III , #ita economico,socialeCapitolo I# , a vita della comunità politicaCapitolo # , a promozione della pace e la comunità delle nazioni

    Conclusione

    2.1 Alcune riflessioni sull#indice della costitu&ione

    ’indice della Gaudium et spes > divisibile in + parti" che sono: introduzione e conclusione cheincorniciano le due gradi sezioni del documento" cio> la parte dottrinale e uella pastorale.

    4 a seconda parte dello schema > composto fondamentalmente dalla trattazione di una serie di uestioni considerate piD urgenti" ma non necessariamente collegate tra loro da uno sviluppo logico e letterale interno" per uesto" uello chesegue" > piD che altro un’analisi della sola prima parte dell’indice.

    5 /alla nota ( della Gaudium et spes sappiamo che > improprio parlare di dottrinalità solo nella prima parte e di

     pastoralità solo per la seconda" ma per una uestione di comodo e di ragione utilizziamo" per comprendere a uale partedel documento stiamo facendo riferimento" la caratteristica dottrinale preponderante per la prima sezione e la peculiarità

     pastorale della seconda.

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    I4RO/56IO!PAR4! /O44RIA!PAR4! PA4ORA!

    COC5IO!

    Per uanto riguarda l’introduzione" > composta da un proemio e da un’analisi della condizionedell’uomo moderno" che si pu; intendere come una presa di coscienza della realtà dell’uomo e delsuo mondo.a parte dottrinale" invece" sviluppa" di seguito" le seguenti tematiche:

    A P!ROAA OCI!4TNA44I#I4T 57AAA 7IIO! /!A CI!A ! 7O/O

    Come si pu; facilmente notare" le prime tre tematiche" in realtà" non sono altro che un’unica e lungaanalisi dell’uomo" considerato nella sua dimensione relazionale:

    (. ’uomo che > in relazione con /io e con se stesso 'nella prima tematica*M$. ’uomo in relazione con gli altriM0. ’uomo in relazione con il creato.

    /a ui emerge subito uale tipo di antropologia" teologica e filosofica" > sottesa all’analisi che sisviluppa con la Gaudium et spes: un’antropologia relazionale" ad immagine dell’uomo nuovo"Cristo-. =ueste stesse categorie relazionali" inoltre" sono presenti nei brani della creazione" in Gen(,$. Rileggendo i testi in uestione" infatti" si possono ritrovare uesti rapporti che l’uomo" inorigine" > chiamato a vivere" con /io" con se stesso" con i suoi simili e con il creato. Relazioni erapporti" poi" rotti e incrinati a causa del peccato originale 'cfr. Gen 0*.In altre parole" l’uomo a cui la Chiesa si rivolge" > l’uomo chiamato a vivere uel progetto che ilCreatore ha pensato per lui" e allora" il capitolo conclusivo" cio>  "a missione della $'iesa nel 

    mondo contemporaneoU si pu; interpretare come la chiarificazione dell’obiettivo che il ignore ha posto alla comunità ecclesiale uando le ha dato il mandato di operare nel mondo" per l’uomo.5n uomo costituito da tutto uello che" nel documento" si dice in precedenza: per cui non si serveun uomo ideale o astratto" ma l’uomo concreto" con le sue gioie e speranze" e con i suoi dolori eangosce 'cfr. G  (*" un uomo che ha bisogno di essere curato e evangelizzato nel suo rapporto con/io" con se stesso" con gli altri e con il creato.

    $.(.( Il metodo della Gaudium et spes

    4enendo conto delle differenze" sia negli approcci che negli obiettivi" dell’introduzione e della prima parte" si pu; dire che:

    (. ’introduzione > una fotografia del mondo dell’uomo" fatta considerando la sua situazioneM$. a prima parte > una fotografia della stessa realtà" ma fatta teologicamente" cio> avendo

    come filtro interpretativo la Rivelazione" in maniera particolare" l’evento Cristo e i raccontidella creazione.

    Con ci; emerge anche il metodo di indagine utilizzato nella Gaudium et spes" cio> uello induttivo" per cui" partendo dall’analisi della realtà fatta nell’introduzione" accosta l’uomo e il suo mondo conil #angelo" e a uelle esigenze emerse propone la propria risposta.

    $.(.$ Il passaggio alla seconda parte e conclusione

    6 Indice di uesto > anche il fatto che ogni capitolo" in cui si analizza una delle dimensioni relazionali dell’uomo"termina con un riferimento esplicito a Cristo che incarna e vive uel tipo di relazione in prima persona.

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    Il passaggio alla seconda parte del documento > offerto dall’ultimo capitolo della parte dottrinale" per cui: dopo aver preso coscienza della realtà dell’uomo" e dopo aver letto uesta realtà alla lucedella Rivelazione" la Chiesa" che ora ha di fronte a s? la situazione del mondo" > chiamata a metterein pratica il mandato ricevuto durante l’Ascensione" di abitare il mondo e annunciare all’uomo la8uona otizia.

    Perci;" avendo gli strumenti per aiutare l’uomo" e potendo anche ricevere dall’uomo l’aiuto per lasua missione 'cfr. G  +1,++*" pu; dire ualcosa di significativo su alcuni problemi che si ritengono piD urgenti.Perch?" per;" uanto detto non resti solo analisi teorica e astratta" la conclusione della Gaudium et 

     spes  si configura come un mandato alla Chiesa" e alle Chiese particolari" per portare avanti lamissione ricevuta.

    -. Contenuti della prima parte della Gaudium et spes

    ).1 Introdu&ione

    ’inizio solenne della Gaudium et spes propone subito uno dei temi cardine dell’intero documento"nonch? dell’intera esistenza della Chiesa: la condivisione" da parte della Chiesa" del EdestinoF e

    della storia umana.In forza del loro appartenere alla famiglia umana" i cristiani condividono con essa le stesseaspirazioni e le stesse difficoltà" per cui il cammino che compie il mondo deve essere lo stesso checompirà la Chiesa" con una duplice consapevolezza: da una parte che i cristiani sono nel mondo" manon del mondo 'cfr. Gv ("(&*M e" dall’altra" che essi sono sale della terra e luce del mondo 'cfr.

     3t   "(0.(+*. a prospettiva che ui si impone > dunue uesta: la Chiesa" pur avendo unadimensione tipica e peculiare" che > uella trascendente e divina" non pu; pensarsi estranea allevicende del mondo" ma deve sapersi porre in dialogo e in collaborazione con l’uomo" perch? necondivide" in forza della stessa umanità" il cammino.’appello > ui rivolto" sicuramente" a tutti gli uomini perch? siano disposti ad avere la Chiesa cometermine di confronto e di dialogo" ma > anche rivolto agli stessi cristiani" specie a coloro che"

    ancora" vivono in una sorta di EestraneitàF alle vicende umane" separando" anacronisticamente e pericolosamente" corpo e anima" oppure materia e spirito.5n’altra tematica che emerge dai numeri introduttivi della costituzione pastorale" insieme aimutamenti e agli suilibri del mondo umano" > l’aspirazione e la tensione dell’uomo verso ilsuperamento dei propri limiti e la ricerca della conoscenza piD approfondita delle cose e del suosenso di esistenza. Ci; comporta" da parte dell’uomo" un’innata tensione verso il trascendente e laverità assoluta" alla uale la Chiesa pu; essere capace di rispondere proponendo e mostrando Cristoe la sua verità" capace di gettare luce sul senso ultimo dell’uomo e del suo mondo.Al termine dei numeri introduttivi" già il documento pone almeno due sfide prettamente pastorali" eal tempo stesso centrali" per la Chiesa:

    (. la necessità di porsi in atteggiamento di condivisione e accompagnamento dell’uomo e dellasua storia" sapendo anche consigliare e guidareM

    $. l’esigenza di trovare i modi piD idonei per dare all’uomo le risposte che cerca.

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    ).2 Primo capitolo4 la persona umana

    a prima cosa che si pu; sottolineare iniziando la lettura del primo capitolo della Gaudium et spes >l’attenzione che il documento chiede ai cristiani di leggere" nella storia" la presenza di /io e dellasua azione. In altre parole" la Chiesa prende coscienza che il ignore e Creatore dell’universo agisceattraverso uest’ultimo e si fa presente in esso" e che uesta azione > riscontrabile attraverso losguardo che il cristiano" illuminato dalla fede con l’assistenza dello pirito" pu; gettare sul mondo esull’uomo.o stesso sguardo illuminato che pu; riscontrare nei valori condivisi dell’umanità uell’originedivina" a cui vanno sempre ricondotti affinch? restino pregnanti di senso e sempre autentici.Con ueste considerazioni sulla capacità del cristiano di scrutare" con fede" la realtà in cui > ininserito e di cui fa parte" la costituzione pastorale inizia a sviluppare il suo insegnamento sull’uomo"singolarmente preso.

    =ui i temi che si sviluppano sono parecchi" e tutti collegati e riconducibili ad una antropologiacapace di mettere in evidenza la dimensione immanente e" al tempo stesso" trascendente dell’uomo" pur senza la necessità di separare le due. i supera" uindi" una impostazione dicotomica" ocomunue duale" della persona umana. Anche uando si parla di corpo o di anima" l’idea di fondo >uella di un’unità che si esprime su uesti due registri.Insieme a uesta unità intima dell’uomo" l’altro elemento dato per assodato > uello dellasuperiorità dell’uomo rispetto al resto del creato. !gli > definito come il centro e il verticedell’universo" a cui tutto si deve riferire 'cfr. G  ($*. ! si afferma" con una certa sicurezza" anche se> piD un auspicio" che uesta idea > condivisa anche da molti non credenti.u ueste basi si sviluppa il resto del discorso sulla persona umana" dal suo riferimento a /io comecreatore fino al mistero della morte che" ponendo l’uomo di fronte a se stesso" ne interroga l’anelito

    all’immortalità. el mezzo si pongono i discorsi sul peccato e sulla libertà umani.Altro tema fondamentale nella costituzione > il relativamente lungo discorso sull’ateismo" e sullesue diverse forme. 4ra tutte il concilio si > preoccupato di evidenziare il male e il pericolo di uellafrangia di ateismo che chiama sistematico" perch?" come l’appellativo suggerisce" si proponel’obiettivo esplicito di escludere /io dal mondo dell’uomo.A conclusione del capitolo" il numero $$ della costituzione mostra come solo guardando a Cristo"#erbo fatto uomo" > possibile strutturare una vera antropologia cristiana" rispondente alle esigenzedell’uomo.

    ).) econdo capitolo4 la socialit% umana

    Il concilio riconosce una sorta di accelerazione" anche grazie al progresso in campo dicomunicazione e mezzi di trasporto" nell’aumento delle relazioni tra singoli individui e tra gruppi di

     persone. Ci; comporta una sempre maggiore consapevolezza della dimensione sociale di ogni uomoe della influenza di uesta nella vita dei singoli./ue sono" almeno" le tematiche che facilmente emergono in uesto capitolo:

    (. a legge che regola uesti rapportiM$. a priorità del singolo sul gruppo.

    Per la prima si evidenzia che il ignore stesso" promulgando l’amore verso il prossimo comecomandamento accanto a uello dell’amore verso /io" ha regolamentato il modo di intessere ueste

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    relazioni2. /a ui scaturiscono tutta una serie di conseguenze espresse in seguito nella costituzione pastorale" atte a fare in modo che uesto precetto si concretizzi in atteggiamenti reali ed efficaci"tutti idonei alla salvaguardia" per amore" della dignità dell’altro. In uesto modo" l’immagine diuomo sociale che il concilio ha in mente > uello dell’essere,per,gli,altri" cio> di un uomo capace dimettere al centro di se stesso l’attenzione per l’altro piD che solo il proprio interesse

    individualistico.e uesto primo aspetto > in ualche modo l’espressione di una sorta di superiorità dell’altro neiconfronti di se stessi" letto alla luce del singolo nei confronti del suo simile" l’altro elemento cheemerge" da intendersi dal versante della società verso il singolo" mette in risalto la priorità delsingolo sul gruppo%società.’idea guida > che > sempre il sabato fatto per l’uomo" e mai viceversa 'cfr.  3t   $"$2*. Inuest’ottica" la società > uest’istituzione che si crea con il concorso di tutti" in maniera tale che tuttisiano responsabili e partecipi del gruppo a cui appartengono e" al tempo stesso" siano sostenuti dalgruppo per il loro bene e il loro progresso personali. Ci; si comprende" oltre perch? come idea vieneespressa in maniera chiara e palese" anche dalla definizione di bene comune data in uesto capitolodalla Gaudium et spes: GlNinsieme di uelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai

    gruppi uanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione piD pienamente e piDspeditamenteK 'G  $-*.

     on c’> necessità di scegliere tra singolo e gruppo" perch? in forza della dimensione sociale della persona" una crescita dell’individuo si ha solo grazie alla società in cui > inserito e in cui esprime lasua dimensione relazione con i suoi pari" e la crescita della società > permessa e sostenuta proprio

     per il servizio della salvaguardia della persona. i pu; notare ui una critica" seppur velata" a uellesocietà che" da un estremo all’altro" sacrificano il benessere del singolo sull’altare del gruppo odella nazione" oppure uelle che incentivano l’individualismo e l’arrivismo personale a scapito del

     bene comune.Anche in uesto caso" uno sguardo alla Rivelazione e alla vita di Cristo pongono di fronte a tutto ilvero modello che > capace di ispirare uelle scelte che dovrebbero saper dare il giusto peso alla

     persona e alla società. In particolare emergono:(. a volontà del Padre di non salvare solo individualmente i singoli uomini" ma di costituirli

    come un gruppo" ordinato" che ha in Cristo il capoM$. a santificazione di ueste relazioni interpersonali fatta da Cristo" uando ha scelto di

    vivere" come uomo perfetto" la rete di relazioni che la sua nascita" e poi le sue scelte di vita"gli ha intessuto.

    ). er&o capitolo4 l#attivit% dell#uomo nell#universo

    Il concilio" che si pone di fronte al mondo con uell’atteggiamento di chi vuole comprendere la propria controparte nel dialogo e nella collaborazione" prende atto che l’aumento della tecnica e i progressi della scienza hanno dato all’umanità intera" e ai singoli uomini" delle potenzialità e dellecapacità nuove" capaci di interagire in maniera profonda con il mondo e l’intero universo.Al tempo stesso" si riconosce che la Chiesa non sempre ha gli strumenti e le capacità per dare unarisposta certa e chiara e tutte le uestioni che la tecnica e il progresso suscitano. Per; non si tira

    7  aldi sopra di ogni altro nome" regna glorioso in cielo. a per condizione la dignità e la libertà dei figli di /io" nel cuore

    dei uali dimora lo pirito anto come in un tempio. a per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci haamati 'cfr. Gv (0"0+*K ' "G &*. Il passaggio che si effettua in Gaudium et spes > uello di estendere lo stesso precettoalle relazioni che intercorrono tra tutti gli uomini" e non solo all’interno della comunità ecclesiale.

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    indietro nel mettere a disposizione uel depositum fidei che" se non > la risposta puntuale allauestione" > per; l’insieme delle linee generali per aiutare a orientare la riflessione e il progresso./ue sono le linee guida che emergono all’inizio del capitolo terzo:

    (. ’attività umana > parte integrante della vita dell’uomo" ed > iscritta nel E/A costitutivoFdella Creazione 'cfr. Gn $*M

    $. #ale sempre il principio secondo cui il fine ultimo > il bene dell’uomo.Avendo uesti due punti di riferimento" ritiene il concilio" l’attività umana pu; essere benindirizzata" e produrre uegli effetti per la uale il Creatore l’ha pensata 'cfr. G  0+*:

    (. ottomettere a s? la terra con tutto uanto essa contieneM$. uello che riguardal’autonomia delle realtà terrene. Autonomia dalla religione" intende il concilio.! ui divide tra un’autonomia legittima da una illegittima:

    (. a prima > uel tipo di autonomia per cui la tecnica e la scienza avanzano indagando leleggi naturali che regolano la vita dell’universo. =ui non c’>" o non dovrebbe esserci"ingerenza da parte delle religioni" in uanto l’indagine > volta a comprendere comel’universo EviveF.

    $. a seconda > invece uel tipo di autonomia EateisticaF" secondo cui le realtà terrene nonhanno rapporti e non dipendono da /io. In ualche modo uel tipo di autonomia che nonvuole riconoscere" aprioristicamente" al Creatore l’origine dell’universo.

    Interessante come" anche prima degli anni ’21,’&1" la Chiesa ha ui riconosciuto" anche se non inmaniera palese" una certa responsabilità su un’ingerenza eccessiva" e intellettualmente scorretta" sucose e ambiti di tipo scientifico" mettendo anche l’aspetto religioso e i credenti in difficoltà" rispettoalle acuisizioni scientifiche sull’universo).Come per ogni finale di capitolo" anche il terzo fa riferimento all’esempio di Cristo" come uomo

     perfetto e nuovo" rileggendo in ui anche l’attività umana nell’universo. Ricompare in uesto casoil tema guida della legge dell’amore" come regola dell’attività dell’uomo.Accanto a uesto" per;" appare anche il tema" non meno importante" del valore di tutti i tipi diattività umane: Gnon camminare sulla strada della carità solamente nelle grandi cose" bensB esoprattutto nelle circostanze ordinarie della vitaK 'G  0)*. ’idea > semplice" ma fondamentale: il

     progresso umano e l’esercizio della carità non si conseguono solo attraverso le conuiste e le nuovescoperte della scienza" ma anche" e soprattutto" attraverso le attività ordinarie e comuni della vita ditutti i giorni 'casa" lavoro" scuola" relazioni uotidiane" ecc.*. Ci; significa il superamento di uelladicotomia di vita" per cui" l’aspetto della fede e della vita morale rischiano di essere messi fuori" o

    addirittura in contrapposizione" dalle attività giornaliere e recuperate solo nell’esercizio della vitareligiosa.

    8 Il passo in uestione > uesto: GA uesto proposito ci sia concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali" chetalvolta non sono mancati nemmeno tra i cristiani" derivati dal non avere sufficientemente percepito la legittimaautonomia della scienza" suscitando contese e controversie" essi trascinarono molti spiriti fino al punto da ritenere chescienza e fede si oppongano tra loroK 'G  0-*. In nota a uesto passo" nella costituzione pastorale" si fa riferimentoall’opera di Pio PACII" (ita e opere di Galileo Galilei" Pontificia Accademia delle cienze" Città del #aticano (&-+.V chiaro uindi che la mens del concilio aveva in mente proprio la vicenda dello scienziato pisano" mentre scrivevasull’ingerenza della religione nelle realtà terrene. =uesta prima presa di posizione sfocerà poi nel (&2&" uando

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    Il riferimento all’attività del #erbo incarnato apre" inoltre" un’altra prospettiva" sviluppata proprio altermine del capitolo III" che > uello della tensione verso il futuro: GIgnoriamo il tempo in cuiavranno fine la terra e lNumanità e non sappiamo in che modo sarà trasformato lNuniverso. Passacertamente lNaspetto di uesto mondo" deformato dal peccato. appiamo per; dalla Rivelazione che/io prepara una nuova abitazione e una terra nuova" in cui abita la giustizia" e la cui felicità sazierà

    sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uominiK 'G  0&*. In uestouniverso nuovo" le attività umane svolte sulla terra" verranno recuperate e purificate" per cui latensione verso il futuro" non > l’annullamento delle attività da svolgere nel presente" ma" alcontrario" lo sprono ad un impegno pressante per estendere già da ora" il regno di Cristo su uestaterra" aspettandone la manifestazione piena e definitiva.

    ).5 6uarto capitolo4 la missione della $'iesa nel mondo contemporaneo

    Il uarto capitolo non dovrebbe essere considerato come l’ultimo nella lista" affiancabile ai primi

    tre" ma uello che fa sintesi del discorso fatto in precedenza: > il capitolo nel uale" dopo aver analizzato e valutato l’uomo nella sua singolarità" nella sua comunità e nella sua attività" si preoccupa di mostrare come la Chiesa possa essere significativa per lui e per la sua vita personale"sociale e fattiva.’idea guida > che la Chiesa ha una dimensione spirituale e divina che le permette di trascendere lerealtà create per elevarle%trasfigurarle nel mondo divino. In altre parole" la Chiesa ha il compito diaccompagnare l’uomo e il suo mondo verso /io" fargli alzare lo sguardo dalla terra al cielo. Pu;farlo" non semplicemente proponendo messaggi e valori spirituali" ma" piD fondamentalmente"rivelando e sottolineando che i valori e la vita umani sono capaci di /io. V uesto il senso deinumeri che si preoccupano di sottolineare l’aiuto che la Chiesa pu; dare ai singoli e alla comunitàumana.

    Al tempo stesso la Chiesa We ui sta una delle vere novitàW pu; ricevere dal mondo l’aiuto per svolgere la sua missione. uello di mostrare l’uomo perfetto" Cristo" perch? i singoli possano conformarsi a ui"nella loro vita e nei loro valori.In riferimento alla società umana" la Chiesa riconosce e rivela che la tensione verso l’unità sociale W che a livello umano si stabilisce nell’aumento delle relazioni tra persone e popoli anche grazie adistituzioni sociali e politiche W > dovuta" anch’essa" dalla stessa natura umana" che > chiamata aformare un’unione con /io e in essa. ! la Chiesa stessa ha ricevuto uesto compito" in uanto G> inCristo come un sacramento" cio> il segno e lo strumento dell’intima unione con /io e dell’unità del

    genere umanoK ' "G (*. Per cui" ui" l’aiuto che la Chiesa propone alla società umana > chiaro:uello di sollecitare e sostenere uegli sforzi e uelle istituzioni che si pongono al servizio diuest’unità" nel rispetto della dignità dell’uomo e della Chiesa stessa.Compare in uesto paragrafo un ulteriore tema" che per; fa da sfondo a tutto il capitolo" che >uello della promozione di una fede e di una carità fattive" in linea con il principio dell’incarnazionee dell’insegnamento contenuto nella lettera di proprio in forza di uest’idea che la Chiesa pu; dirsisignificativa per l’uomo e il mondo" perch? la sua fede" la sua speranza e la sua carità" pur 

     provenendo e spingendo verso il mondo di /io" cio> verso la città celeste 'cfr. G +1*" si esprimonoe si concretizzano" per essere efficaci" nel mondo dell’uomo" nella città terrestre 'cfr. G  +1*.

     ell’affrontare la tematica dell’aiuto della Chiesa alle attività umane compare" uesta voltaesplicitamente" una uestione già sottolineata in precedenza e che permea tutta la prima parte del

     paragrafo: il superamento della dicotomia tra vita privata%civile da una parte e convinzioni religiose

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    dall’altra. Compito dei laici > incarnare il messaggio evangelico nella vita uotidianaM compito delsacerdozio ministeriale > uello di annunciare il #angelo a tutte le genti.4erminata l’esposizione degli aiuti che la Chiesa pu; dare all’uomo" alla società e alle attivitàumane" si sviluppa il tema degli aiuti che la Chiesa riceve dagli uomini. a prima cosa che sisottolinea > che dal mondo la Chiesa riceve gli strumenti" culturali e linguistici in primis" per 

    annunciare il #angelo in maniera tale che sia intellegibile da parte di coloro a cui viene annunciato.In secondo luogo compare l’insieme di uegli aiuti che la Chiesa riceve ogniualvolta i singoli o leistituzioni fanno progredire" con le loro azioni" uegli ambiti di vita nei uali la Chiesa stessa pu;intervenire con il suo stesso aiuto. 4ra tutti uesti si mette al primo posto la famiglia" tema caro e

     pressante per la comunità ecclesiale" tant’> che se ne parlerà subito dopo all’inizio della seconda parte del documento. /a non trascurare" poi" gli aiuti che la Chiesa riceve" paradossalmente" dacoloro che le si oppongono.A chiusura del capitolo" nonch? della prima parte" compare la trattazione su Cristo" come alfa eomega:

    a Chiesa" nel dare aiuto al mondo come nel ricevere molto da esso" ha di mira un solo fine: che venga il regno di/io e si realizzi la salvezza dellNintera umanità. 4utto ci; che di bene il popolo di /io pu; offrire allNumana famiglia"nel tempo del suo pellegrinaggio terreno" scaturisce dal fatto che la Chiesa > GlNuniversale sacramento dellasalvezzaK che svela e insieme realizza il mistero dellNamore di /io verso lNuomo. Infatti il #erbo di /io" per mezzodel uale tutto > stato creato" si > fatto egli stesso carne" per operare" lui" lNuomo perfetto" la salvezza di tutti e laricapitolazione universale. Il ignore > il fine della storia umana" Gil punto focale dei desideri della storia e dellaciviltàK" il centro del genere umano" la gioia dNogni cuore" la pienezza delle loro aspirazioni. !gli > colui che il Padreha risuscitato da morte" ha esaltato e collocato alla sua destra" costituendolo giudice dei vivi e dei morti. #ivificati eradunati nel suo pirito" come pellegrini andiamo incontro alla finale perfezione della storia umana" che corrispondein pieno al disegno del suo amore: GRicapitolare tutte le cose in Cristo" uelle del cielo come uelle della terraK ' 0f ("(1*. /ice il ignore stesso: G!cco" io vengo presto" e porto con me il premio" per retribuire ciascuno secondo leopere sue. Io sono lNalfa e lNomega" il primo e lNultimo" il principio e il fineK ' Ap $$"($,(0* 'G  +*.

    . Contenuti della seconda parte della Gaudium et spes

    .1 Proemio

     el proemio si espone" e si giustifica" in maniera sintetica la scelta di uanto si > esposto nella

     prima parte del documento e si apre alla discussione dei capitoli successivi: vista la dignità della persona umana" della sua socialità e del suo impegno nell’universo" la Chiesa sente il dovere di daredelle indicazioni su uestioni particolari che interessano direttamente gli ambiti esposti nella prima

     parte e che" uindi" possono salvaguardare o danneggiare proprio uella dignità umana e spiritualedi cui si > parlato.5na cosa che si pu; notare nel secondo capitolo > la EmancanzaF di una discussione teologica escritturistica specifiche sugli argomenti trattati&.   a scelta > giustificabile tenendo conto deidestinatari della costituzione pastorale: essi sono Gtutti gli uominiK 'G  $*. Per uesto motivo laChiesa ha scelto di porsi su un livello differente di discussione: non uello teologico o scritturistico"che pu; essere compreso solo da chi condivide la fede in CristoM ma a livello della dottrina sociale"la uale > capace di proporre indicazioni e insegnamenti volti alla vita ordinaria e pratica di tutti gli

    uomini. 7a se pochi sono i riferimenti specifici al #angelo e alla Rivelazione" uesti sono l’ 'umus

    9 =uesto > il motivo diretto che ha portato i Padri Conciliari a produrre la nota ( all’inizio della Gaudium et spes.

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    che alimenta e struttura gli stessi insegnamenti sociali della Chiesa. In altre parole" la Rivelazione"anche se non emerge chiaramente e in piD parti" > El’ambienteF e l’orizzonte di riferimento di tuttala seconda parte.

    .2 Primo capitolo4 dignit% del matrimonio e della famiglia e sua valori&&a&ione

    Parlando di matrimonio e famiglia" la prima cosa che il concilio ha fatto" anche se sinteticamente" >stata uella di prendere" e far prendere" coscienza che esistono" nel mondo" luci e ombre. Ci sonosituazioni e scelte che vanno nella direzione di una salvaguardia della vita familiare" e ci sono anchesituazioni che" invece" pongono ostacoli a uest’ultima.=uesti ostacoli vengono sia dalla società 'a causa di scelte politiche" ma anche da situazioni socio,economiche particolari e difficili*" che dai singoli uomini" i uali" guidati piD dall’egoismo"dall’edonismo e da pratiche di fertilità illecite" pongono se stessi al primo posto" rispetto al benedella famiglia che" come tale" chiederebbe ai vari componenti atteggiamenti di altruismo e

    accoglienza.In altre parole" un istituto come uello della famiglia" che chiede la convivenza di piD personeinsieme" ha diritto di esistere solo se i vari componenti sanno mettere gli altri come fine della

     propria vita e non come mezzi per raggiungere fini solo personalistici.7ostrate le difficoltà e i problemi che la famiglia pu; affrontare nella sua vita" il concilio sisofferma a descrivere le peculiarità positive del matrimonio e della famiglia. Per prima cosa sidefinisce il matrimonio come Gl’intima comunità di vita e d’amore coniugale" fondata dal Creatoree strutturata con leggi proprieK 'G  +)*. a definizione serve" specie nella sua seconda parte" per salvaguardare l’istituto matrimoniale da ingerenze esterne. In effetti" definendo il fondamento delmatrimonio nel Creatore" si rimette l’esistenza di uesto legame direttamente nella volontà di /io"la uale >" tra le altre cose" eterna e immutabile. Inoltre" riconoscendo al matrimonio delle leggi ad

    esso proprie che lo strutturano" si afferma anche la non possibilità di modificarne la struttura e lerelazioni in maniera arbitraria. In altre parole" il matrimonio deve essere accolto per come >" e non

     pu; essere pensato come un ualcosa di contingente e legato solo a uestioni sociali e dilegislazioni umane e passeggere.i continua l’esposizione ricordando che la famiglia si costituisce con l’atto di volontà dei due sposie" nel momento della sua istituzione porta con s? valori e fini 'unità" unicità e indissolubilità per uanto riguarda i valori e mutuo aiuto tra i coniugi e procreazione ed educazione dei figli per uanto riguarda i fini*.Proseguendo il discorso si vanno a sottolineare i ruoli che competono ai membri della famiglia.’aiuto reciproco che i due sposi si devono scambiare" il compito dell’apertura alla vita edell’educazione" specie religiosa" dei figli" e il contributo che uest’ultimi sono chiamati a dare" nel

    rispetto delle loro condizioni di età" alla famiglia stessa. Ci; che emerge > esattamente il fatto che la priorità dei membri di una famiglia > uella del bene della famiglia stessa. ono la sua salvaguardiae la sua cura gli obiettivi principali di tutti i membri.!merge" anche se in maniera veloce" il tema della famiglia come EcellulaF della Chiesa. In altre

     parole" il dovere di ogni famiglia di condividere" con altre famiglie" le proprie ricchezze" speciespirituali" chiama ogni nucleo familiare all’apertura verso gli altri. i pu; riconoscere uno schema:come l’apertura e l’altruismo dei singoli pone le loro attenzioni particolari al bene della famiglia"essa" non chiudendosi in se stessa" vive l’altruismo e l’apertura verso le altre famiglie.I due numeri successivi 'cfr. G  1,(* si concentrano sull’amore dei coniugi che" espresso anchecorporalmente" porta in esso il dono della vita nuova nei figli. !mergono ui i temi dell’aperturaalla vita e della regolamentazione lecita delle nascite" in ottemperanza alle reali condizioni e

     possibilità del sostegno" umano" religioso ed economico" dei figli.

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    .) econdo capitolo4 la promo&ione della cultura

    Lorse tra tutti i temi trattati nella Gaudium et spes" uello sulla cultura > uello che di piD stupisce

     per la sua presenza in una costituzione conciliare" anche se  sui generis come uella pastorale. Ineffetti" anche oggi" tra tutti i problemi che il mondo vive 'famiglia" guerre" crisi economiche esociali" ecc.*" il tema della cultura potrebbe" nella mente di molti" passare in secondo piano e essereconsiderato come di secondaria importanza.a preoccupazione del concilio pu; essere chiarita considerando cosa esso intende per cultura euanto emerge verso la fine del documento e nella sezione seconda del capitolo dedicato alla cultura'cfr. G  0.2,)*. Il concilio definisce la cultura come: Gtutti uei mezzi con i uali lNuomo affinae sviluppa le molteplici capacità della sua anima e del suo corpoM procura di ridurre in suo potere ilcosmo stesso con la conoscenza e il lavoroM rende piD umana la vita sociale" sia nella famiglia che intutta la società civile" mediante il progresso del costume e delle istituzioniM infine" con lNandar deltempo" esprime" comunica e conserva nelle sue opere le grandi esperienze e aspirazioni spirituali"

    affinch? possano servire al progresso di molti" anzi di tutto il genere umanoK 'G   0*. In altre parole" la cultura > l’ambiente vitale in cui ogni uomo" superate le necessità primordiali dei bisogni primari" vive e si forma. ella sezione seconda" invece" vengono illustrate le relazioni cheintercorrono tra fede e cultura e come la Chiesa" nei secoli" abbia assunto le culture che incontrava

     per tradurre il messaggio evangelico.In poche parole" una giusta e feconda promozione culturale ha il duplice effetto di aiutare la vitadell’uomo e di offrire alla Chiesa gli strumenti per ridire" in maniera comprensibile" all’uomo suocontemporaneo il nucleo del messaggio evangelico.Come per il capitolo su famiglia e matrimonio" il concilio prima prova a fotografare" come inun’istantanea" la situazione culturale che vede nel mondo" le sue luci e le sue ombre. I Padriconciliari notano una cultura condivisa e al tempo stesso in continuo mutamento. cienza e tecnica

     permettono all’uomo di comprendere piD profondamente se stesso e il mondo" e gli aprono possibilità prima impensabili.4utto uesto comporta la necessità di rispondere a domande che" se lasciate aperte" rischiano di far deviare ueste possibilità nuove e mutate verso direzioni che" invece di salvaguardare e accrescerela dignità dell’uomo nella sua integralità" la sminuirebbero:

    In ueste condizioni non stupisce che lNuomo sentendosi responsabile del progresso della cultura" nutra grandisperanze" ma consideri pure con ansietà le molteplici antinomie esistenti chNegli deve risolvere. Che cosa si deve fareaffinch? gli intensificati rapporti culturali" che dovrebbero condurre ad un vero e fruttuoso dialogo tra classi enazioni diverse" non turbino la vita delle comunità" n? sovvertano la sapienza dei padri" n? mettano in pericolo ilcarattere proprio di ciascun popoloXIn ual modo promuovere il dinamismo e lNespansione della nuova cultura senza che si perda la viva fedeltà al

     patrimonio della tradizioneX =uesto problema si pone con particolare urgenza là dove la cultura" che nasce dalgrande sviluppo scientifico e tecnico" si deve armonizzare con la cultura che" secondo le varie tradizioni" vienealimentata dagli studi classici.In ual maniera conciliare una cosB rapida e crescente diversificazione delle scienze specializzate" con la necessità difarne la sintesi e di mantenere nellNuomo le facoltà della contemplazione e dellNammirazione che conducono allasapienzaXChe cosa fare affinch? le moltitudini siano rese partecipi dei beni della cultura" proprio uando la cultura deglispecialisti diviene sempre piD alta e complessaXCome" infine" riconoscere come legittima lNautonomia che la cultura rivendica a se stessa" senza giungere a unumanesimo puramente terrestre" anzi avverso alla religioneX 'G  -*.

    Il resto del capitolo prova a proporre delle piste che rispondono a ueste antinomie.

    . er&o capitolo4 la vita economico-sociale

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    Il capitolo si apre con un’asserzione di fondo che guiderà lo sviluppo di tutto il discorso e che deveritenersi come un assioma" che non ha bisogno di dimostrazione ma che deve ritenersi vero per sestesso: Gl’uomo HJ > lNautore" il centro e il fine di tutta la vita economico,socialeK 'G  -0*.’uomo > El’autoreF della vita economico,sociale. =uest’affermazione porta con s? delle

    conseguenze che scardinano ogni volta delle false giustificazioni di tipo economico. In effetti" oggicome allora" si parla di mercati e di vita economica come se fosse un mondo con leggi proprie eguidato da dinamiche che si dovrebbero semplicemente subire e seguire. In realtà" smaschera ilconcilio" > l’uomo l’autore del mercato. V lui che" in ualche modo" guida e EsceglieF come deveandare la vita economica di una nazione e di un popolo(1.’uomo > il centro della vita economico,sociale. Come centro ne > il punto focale" l’asse intorno acui tutto dovrebbe girare e il punto irradiante della vita economica. Affermare uesto significa direche > dall’uomo che dovrebbe partire l’iniziativa economica e uegli indirizzi da dare alla vita deimercati.Inoltre egli ne > il fine. on >" cio>" il mezzo attraverso cui il mercato vive e si sviluppa" ma" alcontrario" > uest’ultimo il vero e unico mezzo attraverso cui l’uomo trova un altro tipo di

    espressione e di pista di sviluppo e compimento. 4enere per vero ci; significa affermare che ilmercato deve essere relativo all’uomo. ignifica" per esempio" che chi opera nel settore finanziariodebba avere degli strumenti non solo tecnici" ma anche etici" per valutare in che modo influenzare lescelte e l’andamento dei mercati" per far sB che sia l’uomo ad avere giovamento dall’economia e nonuest’ultima dall’uomo.4enere per vera l’affermazione iniziale del capitolo sulla vita economico,sociale significa dare aglioperatori finanziari la massima e suprema responsabilità dell’andamento e della ualità di vita diintere popolazioni e" in generale" del mondo intero.e uesta > la verità in teoria" in pratica la realtà" riconosce il concilio" si distanzia dalla prima" dellevolte in maniera anche esagerata. Per uesto motivo il resto del capitolo si distingue in due sezioni:nella prima si prospetta uno sviluppo economico che possa riuscire ad avvicinare il piD possibile larealtà alla veritàM nella seconda si danno uattro principi che possano guidare uesto sviluppo nelraggiungimento del suo obiettivo.Riguardo alla prima sezione si esplicitano le considerazioni che all’inizio del capitolo si intuisconoa partire dall’assioma iniziale.Invece" per uanto riguarda i principi guida di uesto sviluppo" e uindi in riferimento alla secondasezione" uesti sono:

    (. avoro" condizione di lavoro e tempo liberoM$. Partecipazione nell’impresa e nell’indirizzo economico generaleM conflitti di lavoroM0. I beni della terra e loro destinazione a tutti gli uominiM+. Investimenti e moneta.

    Il primo dei uattro principi porta con s? una serie di affermazioni che si possono riassumere in tregruppi:(. Il lavoro umano ha un valore superiore a ualunue altro elemento della vita economico,

    sociale. Ci; comporta" tra le altre cose" che" nello scegliere le strategie aziendali" il modocon cui ueste incideranno sul lavoro umano dovrà avere un peso maggiore nelle decisioniM

    $. Il lavoro umano > il modo con cui gli uomini partecipano all’attività creatrice e sostentatricedi /io nell’universo e" di piD" come Cristo ha lavorato come artigiano a azareth" e uestoha in ualche modo contribuito anche alla sua formazione durante la sua vita nascosta" cosBl’uomo" lavorando" continua l’opera di Cristo" in maniera tale che il suo sforzo sia di

    10 e ultime crisi economiche" infatti" hanno confermato uesta verità. on > il mercato che determina il suo

    andamento" ma > la scelta di uno o poche persone che determina la buona o cattiva sorte degli andamenti economici.Possiamo portare come esempio la crisi dello spread  tra Italia o

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    servizio a se stesso" alla sua famiglia" e al resto degli uomini ' G  2$*. Il che viene espressouasi come un dogma di fede: Gsappiamo per fede che lNuomo" offrendo a /io il propriolavoro" si associa allNopera stessa redentiva di Cristo" il uale ha conferito al lavoro unaelevatissima dignità" lavorando con le proprie mani a azarethK 'G  -2*M

    0. Il lavoro non deve essere la totalità della vita dell’uomo" ma il mezzo per realizzarlo e per 

    dargli uel sostentamento necessario per coltivare e vivere anche il tempo libero comeulteriore mezzo di completamento.Il secondo dei uattro principi mette in risalto come i lavoratori" specie in un’azienda" non sonosemplicemente una parte di proprietà dell’azienda stessa" ma elementi che devono avere una parteattiva anche alla vita decisionale dell’azienda stessa" come membra di uel corpo particolare.Il terzo principio > invece strutturato in base all’idea dell’universale destinazione dei beni" i ualisono pensati dal Creatore come a servizio di tutti gli uomini e non come esclusiva proprietà di

     pochi. Ci; non > contrario all’altro diritto fondamentale che > uello alla proprietà privata" ma" anzi"ne > la garanzia. In effetti" sottolineare l’universale destinazione dei beni" significa affermare chetutti hanno diritto a partecipare e a godere di uanto l’universo offre" facendo sB che il diritto alla

     proprietà privata sia anch’esso un diritto di tutti" visto che tutti possono e devono partecipare ai beni

    della terra.Con il uarto principio si sottolinea" invece" l’obbligo morale" da parte di chi deve" a fare in modoche i beni di sua proprietà siano 'ri*impiegati e" uindi" investiti per il bene di tutti.

    .5 6uarto capitolo4 la vita della comunit% politica

    G necessaria un’autorità superiore che" per la sua forza morale" aiuti e serva alconseguimento del bene comune. V il motivo dell’esistenza dell’autorità pubblica" o" con altre

     parole" dello tato e delle sue istituzioni.Afferma il concilio: Gla comunità politica e lNautorità pubblica hanno il loro fondamento nella naturaumana e perci; appartengono allNordine fissato da /io" anche se la determinazione dei regimi

     politici e la designazione dei governanti sono lasciate alla libera decisione dei cittadiniK 'G  2+*. Inaltre parole" lo tato con le sue istituzioni 'ualunue esse siano" purch? conseguano l’unico finedel bene comune*" sono di diritto naturale.Il capitolo si chiude poi sottolineando due temi particolari: da una parte le relazioni che intercorronotra lo tato e l’intera comunità politica e il rapporto tra uest’ultima e la Chiesa.Rispetto al primo dei due temi" il concilio ricorda come ogni cittadino" e ogni gruppo di uomini" hail diritto e il dovere di intervenire nella vita pubblica e al sostentamento dello tato 'le tasse*. !"d’altro canto" l’autorità pubblica deve avere come unico scopo di esistenza la difesa e la promozionedel bene comune: il fine > sempre la dignità dell’uomo.

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    Rispetto all’ultimo paragrafo" invece" la Chiesa riafferma la sua autorità e la sua indipendenzamorale" che ne sancisce anche il diritto" e il dovere" di esprimere uei pareri e uei giudizi morali inordine alla vita politica dei popoli" affinch? possa sempre riaffermare i diritti e i doveri" tanto dei

     popoli" uanto delle istituzioni.

    .7 6uinto capitolo4 la promo&ione della pace e la comunit% delle na&ioni

    !scludendo i numeri che compongono il capitolo conclusivo della Gaudium et spes" il capitolo sulla pace e la comunità delle nazioni > l’ultimo" in elenco" di uelli che compongono la seconda partedel documento conciliare. i compone anch’esso di due sezioni" precedute da due numeri chefungono da introduzione alla tematica in esame" specialmente sulla natura della pace e il suo sensonella vita del mondo e degli uomini.a pace > l’opera con la uale il genere umano pu; raggiungere il compimento della sua unità suuesta terra. ! ci; > possibile solo con lo stabilirsi" tra gli uomini" di situazioni di giustizia e di

    relazioni fondate sull’amore verso il prossimo" che sono una condizione migliore rispetto alla solaassenza della guerra 'cfr. G  22*.Infatti" fa notare il concilio" non pu; esserci vera unità se gli uomini si EaccontentanoF di viveresolo in situazioni di assenza di guerra" costituite o perch? c’> uno stabile euilibrio delle forze incampo Wper cui" come in un’operazione tra EvettoriF" due forze uguali e contrarie si euivalgono e

     producono una situazione di euilibrio. =uesta condizione >" di per s?" molto instabile" perch? >sufficiente una minima variazione delle forze in campo per fare in modo che la situazione sidestabilizziW oppure perch? un regime dispotico e di tirannia EobbligaF e schiaccia il tutto sottoun’unica volontà.V consapevolezza del concilio" inoltre" che guerra e pace sono condizioni che" pur esprimendosinella dimensione umana e terrena" hanno le loro origini su un piano trascendente. Infatti" la pace >

    frutto del sacrificio di Cristo cosB come la guerra > causata dalla condizione di peccato dell’uomo.Per uesto > necessario" afferma il concilio" fare in modo che gli uomini siano educati al dominiodelle passioni e" i cristiani in particolare" non si stanchino mai di cooperare per la paceimplorandola" prima di tutto ma non solo" come dono di /io 'cfr. G  2)*.a sezione prima di uesto capitolo verte sul tema della necessità di evitare la guerra. V dasottolineare come già il titolo della sezione in esame mette in risalto il profondo realismo con iluale il concilio affronta la uestione. Ci si poteva aspettare un titolo che mettesse di piD in risaltola necessità della costruzione della pace" ma i Padri conciliari mostrano di comprendere come giàl’assenza della guerra" pur se non come condizione stabile per uanto si > detto nei numeriintroduttivi del capitolo" sarebbe un grosso passo avanti per l’umanità.Preso atto della situazione" comunue" il testo si preoccupa di mostrare come anche la guerra"

    uando essa diventa inevitabilmente l’unico modo per la difesa dei diritti degli uomini oppressi"deve condursi in maniera tale da salvaguardare il piD possibile la dignità umana.5na preoccupazione del concilio" di fronte alle situazioni di guerre inevitabili" > la possibilitàdell’utilizzo di armi talmente potenti le cui conseguenze superano i limiti della legittima difesa"arrecando danni irreparabili agli uomini presenti e alle generazioni future. Per uesto motivo ilconcilio fa una dichiarazione esplicita che potrebbe assimilarsi ad una nuova definizione dogmatica:Gogni atto di guerra" che mira indiscriminatamente alla distruzione di intere città o di vaste regioni edei loro abitanti" > delitto contro /io e contro la stessa umanità e va condannato con fermezza esenza esitazioneK 'G  )1*.5n’altra chiara e forte presa di posizione del concilio si manifesta di fronte al fenomeno della corsaagli armamenti. In forza del principio già sopra esposto" per cui l’euilibrio delle forze belliche non

     pu; assicurare una vera e propria pace" si addita l’ammassamento di armi da parte delle nazionicome una piaga dell’umanità perch?" invece di procurare un clima sereno e di pace" crea l’ansia per 

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    la rottura degli euilibri internazionali e alimenta uella povertà che potrebbe invece esseresconfitta investendo in maniera diversa i capitali utilizzati per la costruzione di armi sempre nuove e

     piD potenti 'G  )(*. ella conclusione della prima sezione riemerge uel realismo che ne ha caratterizzato l’inizio"misto per; alla speranza sostenuta dalla fede. =uesto realismo > la presa di coscienza che l’unico

    modo di costituire una vera e duratura pace dipende dalla volontà di tutte le nazioni umane chedevono fare" insieme" una scelta volta al disarmo. a speranza" invece" viene dal messaggioevangelico per cui ora > il tempo favorevole" i giorni della salvezza 'cfr. 3t  2"$(" cit. in G  )$*. Per cui" grazie ai mezzi di comunicazione e all’accorciamento delle distanze tra gli uomini"effettivamente ci sono le condizioni per dialoghi piD proficui.4ra il realismo e la certezza si pone la necessità di una educazione alla pace" per cui" l’investimentoeducativo sulle nuove generazioni e sull’opinione pubblica potranno portare" in futuro" sentimentinuovi" ispiratori e costruttori di pace.4erminata la prima sezione sulla necessità di evitare la guerra" il documento si concentra sullacostruzione della comunità internazionale come il modo concreto e pratico di estinguere le tensionie le diseguaglianze sociali ed economiche" cause" appunto" di guerre e violenze.

    In estrema sintesi uesta sezione ha come fondamento" anch’essa" la speranza che le popolazioni" ein special modo i capi delle nazioni" superino la chiusura degli interessi particolari per il benecomune di tutto il mondo.

    .8 "a conclusione

    a conclusione del documento si apre" in maniera forte" assicurando che uanto esposto non >semplice frutto di aspirazioni di un gruppo di persone che vorrebbero proporre un loro modo divedere la vita della società e degli uomini" ma che ci; che > stato detto > stato preso dal deposito

    dottrinale della Chiesa 'cfr. G  &(*. a" cio>" un certo valore stringente" almeno per i cristiani.Per uesto motivo" si dà il compito ai diversi battezzati" sotto la guida degli stessi vescovi e dei lorosuccessori" affinch? le cose esposte siano recepite" adattate alle situazioni e messe in pratica" per uanto possibile.Al tempo stesso" si auspica che il documento non sia trattato come un monolite" ma sia la base per degli adattamenti successivi che dipendono dal mutare delle situazioni del mondo e della storia.Adattamenti che potranno e dovranno essere portati avanti grazie alla disposizione al dialogo da

     parte della Chiesa con tutti. In effetti" riconosce il concilio" solo nel dialogo vero e fraterno ledifferenze si possono incontrare e possono stabilire uei passi e uelle decisioni in vista delraggiungimento della vera pace 'cfr. G  &$*.5ltima effettiva conclusione della Gaudium et spes > un’operazione particolare con cui il concilio

    riafferma nella Chiesa e alla Chiesa la sua priorità: Gservire con maggiore generosità ed efficacia gliuomini del mondo contemporaneoK 'G  &0*. In altre parole" il concilio chiede alla Chiesa di averecome attenzione principale uella del bene dell’uomo" ualunue esso sia. on un’attenzionesettorializzata ai soli cristiani" n? tantomeno una priorità di intervento per la Chiesa e nella Chiesastessa 'come pu; essere uell’attenzione di chi si preoccupa piD per le cose della Chiesa" comeistituzioni" tradizioni Hcon la EtF minuscolaJ" ecc.*" ma l’attenzione deve essere posta sull’altro. Ilconcilio chiede uindi alla Chiesa di essere EallocentrataF" cio> avere come proprio centro di gravità

     per la propria vita e le proprie scelte l’altro. Ci; significa che tutto ci; che la Chiesa > e fa deveessere al solo servizio dell’altro. Ci; implica" uindi" che ualunue attenzione la Chiesa pone per se stessa e per le sue cose 'istituzioni" tradizioni" prassi pastorali" liturgie" ecc.* > tale che si riflettisul bene dell’altro.

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    /. L!antropolo"ia sottesa alla Gaudium et spes

    #olendo sintetizzare di molto la ricerca sul EmodelloF di uomo a cui il concilio fa riferimentouando effettua le sue analisi e le sue riflessioni nella costituzione pastorale" si pu; dire che i Padriconciliari guardano alla persona umana attraverso tre categorie" o" che > la stessa cosa" attraverso tretipi di sguardi:

    (. socio,filosoficoM$. filosofico,teologicoM0. teologico.

    !videntemente le categorie elencate non sono stringenti e dai confini netti e definiti" masemplicemente degli ausili mentali utili per un approfondimento e una schematizzazione dei

    concetti chiave del documento e della sua sottesa antropologia.

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    5.1 "o sguardo socio-filosofico

    a descrizione dell’uomo contemporaneo al concilio" attraverso uesto primo filtro interpretativo" lasi trova cristallizzata principalmente nei primi numeri della Gaudium et spes" in maniera particolare

    al numero + che" per comodità" viene ui riportato uasi integralmente:Numanità vive oggi un periodo nuovo della sua storia" caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti che

     progressivamente si estendono allNinsieme del globo. Provocati dallNintelligenza e dallNattività creativa dellNuomo" siripercuotono sullNuomo stesso" sui suoi giudizi e sui desideri individuali e collettivi" sul suo modo di pensare edNagire" sia nei confronti delle cose che degli uomini. Possiamo cosB parlare di una vera trasformazione sociale eculturale" i cui riflessi si ripercuotono anche sulla vita religiosa.Come accade in ogni crisi di crescenza" uesta trasformazione reca con s? non lievi difficoltà.CosB" mentre lNuomo tanto largamente estende la sua potenza" non sempre riesce per; a porla a suo servizio. i sforzadi penetrare nel piD intimo del suo essere" ma spesso appare piD incerto di se stesso. copre man mano piDchiaramente le leggi della vita sociale" ma resta poi esitante sulla direzione da imprimervi. 7ai il genere umano ebbea disposizione tante ricchezze" possibilità e potenza economicaM e tuttavia una grande parte degli abitanti del globo >ancora tormentata dalla fame e dalla miseria" e intere moltitudini non sanno n? leggere n? scrivere.7ai come oggi gli uomini hanno avuto un senso cosB acuto della libertà" e intanto sorgono nuove forme di schiavitDsociale e psichica.! mentre il mondo avverte cosB lucidamente la sua unità e la mutua interdipendenza dei singoli in una necessariasolidarietà" violentemente viene spinto in direzioni opposte da forze che si combattonoM infatti" permangono ancoragravi contrasti politici" sociali" economici" razziali e ideologici" n? > venuto meno il pericolo di una guerra capace diannientare ogni cosa.Aumenta lo scambio delle ideeM ma le stesse parole con cui si esprimono i piD importanti concetti" assumono nelledifferenti ideologie significati assai diversi.Infine" con ogni sforzo si vuol costruire unNorganizzazione temporale piD perfetta" senza che cammini di pari passo il

     progresso spirituale.Immersi in cosB contrastanti condizioni" moltissimi nostri contemporanei non sono in grado di identificare realmentei valori perenni e di armonizzarli dovutamente con le scoperte recenti.Per uesto sentono il peso della inuietudine" tormentati tra la speranza e lNangoscia" mentre si interroganosullNattuale andamento del mondo.=uesto sfida lNuomo" anzi lo costringe a darsi una risposta 'G  +*.

    ’uomo o" > meglio ui dire" l’umanità EconciliareF >:(. adultaM$. dinamicaM0. socializzanteM+. in via di unitàM. universaleM-. scissa%contraddittoria.

    Inoltre" per una sintesi estrema" se si volesse racchiudere tutto in un’unica espressione" si potrebbedire che l’umanità che il concilio EscopreF ha Ele potenzialità oggettive per raggiungere il massimo

    del proprio essere e" al tempo stesso" disgregarsi nel nullaF. viluppando il discorso:(. ha le potenzialità oggettive. e capacità che l’umanità si ritrova e" uindi" le possibilità che

    le vengono aperte dalla scienza e dalla tecnica non sono semplicemente delle aspirazioni edelle speranze" ma l’uomo" oggi" pu; effettivamente compiere uasi tutto ci; che vuoleM

    $. il massimo del proprio essere. 4ra tutto ci; che pu; compiere" l’umanità > oggi capace diraggiungere dei gradi di socializzazione e unità mai prima pensabili" i uali permettono uninterscambio tra uomini e popolazioni tale da poter pensare all’umanità come ad un unicogruppo umano" capace di auto,sostenersi in tutte le sue partiM

    0. disgregarsi nel nulla. e stesse possibilità e gli stessi strumenti in mano agli uomini possono" per;" essere impiegati per disgregare l’unità umana" concentrando la maggioranza dei benidella 4erra in mano ad un gruppo di persone" estraniandone la maggioranza. Ci; portainevitabilmente tensioni sociali" tali da produrre conflitti irreparabili che potrebbero dividere

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    in maniera definitiva gli uomini tra loro" perdendo ogni possibilità di relazioni a livelloglobale.

    =uesta prima analisi della situazione non deve portare con s?" evidentemente" dei giudizi morali" masemplicemente aiutare a recepire il dato" trattandolo nel modo piD oggettivo possibile" in manieratale da offrire una base a delle proposte teologico,pastorali adeguate a fare in modo che" tra tutte le

    strade" l’umanità scelga uelle che vanno nella direzione dell’unità e dell’universalizzazionedell’umanità.

    5.2 "o sguardo filosofico-teologico

    e il primo tipo di sguardo lo si pu; rintracciare nei primi numeri della costituzione pastorale delconcilio" lo sguardo filosofico,teologico guida la struttura e contenuti dell’intero primo capitolodella Gaudium et spes e ci; che emerge > cosB sintetizzabile:

    (. l’uomo > Epersona umanaF 'cfr. G  parte I" cap. I*M

    $. l’uomo > EsocialeF 'cfr. G  parte I" cap. II*M0. l’uomo > EstoricoF 'cfr. G  parte I" cap. III*.A guardare in maniera superficiale la prima delle tre caratteristiche dell’uomo sembrerebbe unatautologia inutile da affermare: El’uomo > una persona umanaF. Ci; perch? si identifica l’essereumano con la persona umana" e non pu; essere altrimenti. 7a esplicitare uesto ultimo fatto

     permette di fare delle considerazioni che" altrimenti" rischierebbero di essere solo arbitrarie e"comunue" difficilmente sintetizzabili in poche espressioni.

    .$.( ’uomo > persona umana

    ia in filosofia che in teologia" il termine EpersonaF" non > mai stata una uestione pacifica erisolvibile con poche battute. on essendo uesto il luogo e il momento idoneo per addentrarci nellauestione" si prendano per assodati due fatti:

    (. il termine EpersonaF dice l’identità dell’individuo a cui ci si riferisce 'per esempio incristologia" il termine persona > riferito a nel momento in cui egli riceve le sue peculiarità umane 'cfr. G  ($*.

    Per uesti motivi" affermare che l’uomo > una persona umana implica sostenere che" come tale" hadignità e valore in s?" preso individualmente" e che uesto valore si esprime 'cfr. G  ($*:(. nelle sue capacità di essere superiore a tutto il resto del creato e responsabile di uestoM$. nel suo essere capace di conoscere e amare il suo CreatoreM0. nell’essere a Eimmagine di /ioF.

    !ssere Eimmagine di /ioF per;" insegna la crittura 'cfr. Gn ("$2,$)M $"(),$0*" non > tipico delsingolo essere umano" ma della coppia uomo,donna che" come tale" ha la capacità di porre dellerelazioni al suo interno e" al tempo stesso" continuare l’opera creatrice di /io con la generazione dinuova vita umana. !ntra" cio>" già ui il tema della socialità umana e della sua capacità relazionale.=uest’ultima" inoltre" emerge anche" ma uesta volta in relazione a /io" nella caratteristica" tuttaumana" di poter conoscere e amare il suo Creatore" sempre in forza del suo essere a Eimmagine di

    /ioF" uindi riconoscendo in s? le ombre di uelle caratteristiche divine che egli pu; riconoscere" eche poi sono confermate e sostenute dalla Rivelazione. Ci; a riprova del fatto che i discorsi e le

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    schematizzazioni che si fanno sono" principalmente" di ragione" cio> semplificazioni utili ad unacomprensione di un tema di per s? ampio e inesauribile.Ci;" inoltre" comporta anche un’altra riflessione. 4enendo anche conto che la capacità dell’uomo diessere superiore e responsabile del resto del creato ne esprime la sua dimensione storica" la

     peculiarità dell’essere persona umana porta già in s? le altre due caratteristiche emerse attraverso lo

    sguardo filosofico,teologico" e cio>" appunto" l’essere sociale e storico.Per uesto motivo" l’essere persona umana" per l’uomo" non > una semplice caratteristica accantoalle altre" ma > la vera e unica caratteristica specifica" la uale si esprime" poi" nella sua socialità enella sua storicità.!ssere Eimmagine di /ioF >" uindi" ci; che caratterizza l’uomo e il suo essere persona umana.Assodato ci;" per comprendere pienamente l’uomo" diventa necessario volgersi a chi > l’immaginedi /io per eccellenza" cio> " prima di tutto" antropologiateologica e" di piD" antropologia cristologica e solo partendo da Cristo si pu; comprendere" per analogia" cosa > veramente la persona umana 'cfr. G  $$*.

    .$.$ l’uomo > sociale

    a socialità" si > visto" > la peculiarità della persona umana" di intessere relazioni con /io e con glialtri. =ueste non sono elementi accessori all’uomo" ma ne costituiscono l’essenza. olo il rapportocon il Creatore permette all’uomo di rispondere alla sua vocazione" per cui il peccato originale" che> essenzialmente la volontà dell’uomo di compiere la sua vita senza /io e in opposizione a ui 'cfr.Gen  0"M al   )("-M Gv (1"0+*" ha come conseguenza la cacciata dall’!den" cio> dal luogo in cuiuomo e /io vivevano insieme e in armonia. !" al tempo stesso" solo la relazione con l’altro permetteal singolo di compiere la sua umanità 'cfr. Gen $"(),$0*.e la personalità umana trova il suo vero essere nell’uomo,/io

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    Per uesto motivo" il ignore" nella sua preghiera del giovedB santo" prega per l’unità" indicandoanche come modello uello uni,trinitario 'cfr. Gv (2"$(,$$*" cio> l’unità di relazioni sussistenti Wle

     persone divineW che trovano le loro identità esattamente nella relazione con le altre" il checostituisce anche il loro essere uno: non possono essere tre distinte" se non essendo uno.

    .$.0 ’uomo > storico

    a storicità dell’uomo > uella caratteristica della persona umana che esprime la corporeità e ilrapporto che egli ha con il mondo" sia uello suo prossimo che il creato intero" di cui rappresenta ilvertice e il EsintetizzatoreF di fronte al Creatore. Anche uesta caratteristica" come uelle

     precedenti" trova la sua fonte ispirativa nei racconti della creazione" in particolare nel secondo" incui l’uomo viene creato con il compito di custodire" coltivare e sottomettere il creato 'cfr. Gen $"+b,&.(*. /a uesta vocazione originale dipende il senso e l’attività dell’uomo nel mondo e leconseguenze di ueste per l’uomo stesso.Affermare la storicità della persona umana significa" in altre parole" riconoscere che il modo che

    l’uomo ha di rapportarsi al creato >" anch’esso" costitutivo del suo essere e non soltanto un elementoaccessorio. on pu; esserci vera persona umana se non attraverso il suo interagire con il mondo.Ci; implica che l’uomo > chiamato a far sB che il mondo" da lui lavorato e da lui trasformato" sielevi e" per mezzo di lui" sia portato al Creatore. olo cosB l’uomo trova il suo compimento.5no degli errori EpiD comuniF che l’uomo pu; compiere" in uesto caso" > uello di ripetere ci; che> già successo con il peccato originale 'cfr. Gen 0"*: pensare che l’attività umana e la sua storicitàdipendano solo dall’uomo" il uale pu; e deve decidere in totale autonomia dalla sua originalevocazione. Per cui egli stesso si considera l’autore del proprio compimento e del proprio progresso'cfr. G   (1*. In realtà" uomo e /io" mondo materiale e mondo spirituale" non sono incontrapposizione tra loro: come l’uomo > unità di anima e di corpo 'cfr. G  (+*" cosB la sua attività >insieme attività sua e del Creatore" > lo strumento che /io dà alle sue creature affinch? la città

    terrena che loro desiderano costruire" anche sotto l’impulso della loro vocazione all’unione con /ioe tra di loro" sia immagine della città celeste alla uale devono tendere e aspirare" in cui regna lagiustizia 'cfr. 2$or  "$M 2Pt  0"(0*.In sintesi" parlare di uomo storicizzato significa riferirsi alla sua chiamata divina per raggiungere"con la sua operosità" la giustizia e la pace che" pur non essendo perfette" sono anticipazione dellacondizione definitiva della

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    Per uesto motivo l’antropologia cristiana > prima di tutto antropologia teologica" cristologica e pneumatologica. In una parola" l’uomo >" prima di tutto" uomo in relazione con /io e" in manieraspecifica" in relazione con il Padre" per mezzo di Cristo" nello pirito.#olendo rendere graficamente uest’idea" l’uomo > da considerarsi costituito da una dimensione

     prima di tutto verticale" che lo spinge a tendere verso i cieli" e solo lB trovare la sua vera dignità.

    In seconda battuta" e in forza di uesta dimensione verticale,ascendente" l’uomo si riconosce anchecapace di relazioni alla pari" con i propri simili" che riescono a completarlo nella sua vocazione dicreatura divina. Relazioni che" dettate dalla legge dell’amore verso il prossimo" si alimentano etrovano senso dalla sua relazione di amore con /io 'Cfr. Rm (0"&,(1M 1Gv +"$1M cfr. anche G  $+*.In effetti" > proprio la vita trinitaria" sperimentata dall’uomo in forza del suo essere figlio nel Liglio"che mostra all’uomo la possibilità e la necessità di rapporti EorizzontaliF" fondati sull’amore che"accogliendo le specificità di ognuno" creano uella intima comunione" capace di essere unità nelladistinzione della personalità.!cco che allora" alla dimensione verticale,ascendente" si aggiunge una dimensione orizzontale" cheesprime la relazionalità dell’uomo con gli altri uomini" sia a lui contemporanei" ma anche" grazie alsuo essere inserito in un processo storico di trasmissione ed evoluzione delle culture e delle

    tradizioni" a lui precedenti e successori.A ueste due dimensioni" per;" se ne aggiunge una terza" uella che possiamo definire verticale,discendente e che esprime il rapporto che l’uomo ha con il resto del creato e che > chiamato adelevare" con la sua presenza e il suo lavoro" per essere anch’esso inserito nel mondo di /io 'cfr. Rm)"(&,$$*.7ettendo insieme tutte ueste tre dimensioni al centro della vita dell’uomo appare" sullo sfondo edentro di esso" una croce" che dalla terra arriva al cielo e che estende i suoi bracci su tutto il mondo"spaziale e temporale" cio> presente" passato e futuro.V" insomma" il mistero della croce la vera sintesi e la vera antropologia cristiana della Gaudium et 

     spes. /isegnandola a partire dal centro dell’uomo" e prima di tutto dal centro dell’uomo perfetto"