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Page 1: Demos - Storia e Scenari - 41 LEZIONE 4 La Transizione Demografica CORSO DI DEMOGRAFIA – Storia & Scenari Giuseppe A. Micheli

Demos - Storia e Scenari - 4 1

LEZIONE 4

La Transizione Demografica

CORSO DI DEMOGRAFIA – Storia & ScenariGiuseppe A. Micheli

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Argomenti di questa lezione

In questa lezione discuteremo dei seguenti argomenti:

1. Un cambio epocale di regime

2. Il declino della mortalità. Cosa lo spiega (e cosa no)

3. Il declino della fecondità. Cosa lo spiega

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Seconda discontinuità: la Transizione Demografica

Verso metà del '700 le popola-zioni dell'Europa occidentale i-niziano a sperimentare un de-clino accentuato della morta-lità, seguito dopo mezzo seco-lo da un declino di fecondità.

Il declino della mortalità che attraversa l’800 in Europa occidentale è seguito, grosso modo a distanza di mezzo secolo, da un analogo declino della fecondità.

In un arco di pochi decenni, in concomitanza con le trasformazioni che han portato a una società industriale urbana, la mortalità plana dall'ordine di 35 morti per mille abitanti ogni anno a circa il 15 per mille (non lonta-no dai livelli incomprimibili delle nostre società, poco sotto il 10 per mille)

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Lo schema della Transizione demografica

All’andamento transizionale di nascite e morti corrisponde un trend della popolazione complessiva dalla tipica forma sigmoidale

Per “transizione demografica” si intende il passaggio, entro un dato periodo, da uno sta-to di equilibrio a forti fecondità e mortalità a un altro a deboli mortalità e fecondità, coevo a un processo di sviluppo economico e mo-dernizzante. Savorgnan (1939) parlava di passaggio da regimi “antieconomici” di popo-lazione (in equilibrio con alti costi di vite umane) a regimi “economici”.

La discesa del tasso di natalità sotto la soglia critica del 30 ‰ (a metà strada tra ancien régime e post transizionale) non si realizza in sincronia nei diversi paesi europei (Livi Bacci, 1980).

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Cronologia della transizione

Dapprima i paesi francofoni, poi scandinavi e anglosassoni.

Tra le due guerre transitano prima i paesi della Mitteleu-ropa, poi i paesi mediterranei, infine i paesi dell’Est europeo.

Il ciclo si chiude negli anni ’50 con Yugoslavia e Giappone.

Quando avviene la discesa del tasso di natalità dei paesi occidentali sotto la soglia critica del 30 ‰? A parte il caso francese (che transita sotto la soglia già verso il 1830 e la cui stagnazione cronica sarà d’allora in poi un rompicapo irrisolto) e quello irlandese (frutto della “grande fame” del 1845), altrove la discesa si realizza nell’ultimo scorcio di secolo:

Oltre tale data i paesi in via di sviluppo sviluppano un altro modello di transizio-ne, con contenimento troppo rapido della mortalità indotto dalla tecnologia me-dica e fecondità non in grado di riequilibrarsi con uguale tempismo.

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Tre sentieri di sviluppo distinti per la Transizione Demografica

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Tassi di crescita naturale per mille

Durata in anni da equilibrio a equilibrio

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A

BC

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La medicina non sa spiegare la genesi dei contagi / 1

Dal 1830 si diffonde l'uso del microscopio acromatico e i patologi Bassi e Henle individuano relazioni precise tra microrganismi parassitari. Ma continua a mancare un’evidenza empirica per i microorganismi più piccoli, come i batteri. I processi di fermentazione (Liebig studia quello della birra) scatenano polemiche sull'ipotesi della generazione spontanea.

Ancora a metà secolo, nonostante i perfezionamenti tecnici dell'anestesia, la chirurgia era ad alto rischio di morte, a causa delle infezioni postoperatorie. Lister a Glasgow cerca di bloccarle con nebulizzazioni di acido fenico; si comincia a porre attenzione all'asepsi. Le osservazioni di Semmelweiss a Vienna e Budapest sulle febbri puerperali gli portano l'ostracismo della classe medica. Ma ancora nulla provava un legame causa-effetto tra microbi e malattie.

La diffidenza dell'opinione pubblica verso la medicina raggiunge l'apice verso il 1830. Eccetto il vaccino di Jenner la medicina non aveva armi per fronteggiare le grandi malattie. Ancora all’inizio del ‘900 la medicina era ferma ai rimedi di Paracelso: arsenico, mercurio, chinino. Il ricorso a guaritori inaffidabili si diffonde e si moltiplicano scuole mediche dissidenti.

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Il drago colerico, Ancona 1836

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La medicina non sa spiegare la genesi dei contagi / 2

Nel declino della morta-lità ha ruolo marginale la tecnologia medica e la conoscenza eziologica del contagio. A metà ‘800 due teorie (dei germi e dei misami) si contrapponevano con pari legittimità.

Drago Cholerico, Ancona 1836

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La controversia Snow-Ackland/ 1

La diffidenza che dagli inizi dell'epoca moderna l'opinione pubblica ostenta verso la medicina raggiunge l'apice verso il 1830. Eccetto il vaccino di Jenner la medicina non aveva armi per fronteggiare le grandi malattie. Ancora all’inizio del ‘900 la medicina era ferma ai rimedi di Paracelso: arsenico, mercurio, chinino. Il ricorso a guaritori inaffidabili si diffonde e si moltiplicano scuole mediche dissidenti.

A metà secolo le cause delle epidemie restano incomprensibili. Le ondate di colera in Europa si prestano a molte teorie che - mancando la conoscenza tecnica necessaria per portare alla luce i processi di diffusione batterica - erano tutte ugualmente ragionevoli.

In occasione di una epidemia di colera, Snow ipotizza che il vettore dell'epidemia vada individuato nell'acqua inquinata in alcuni quartieri di Londra (teoria dei germi); altrettanto legittimamente Ackland addita come colpevoli i miasmi paludosi (teoria dei miasmi), concentrati nelle zone basse di Oxford. I dati territoriali confortavano l'una e l'altra ipotesi. Ma Snow scompone il territorio urbano a seconda della rete di distribuzione idrica di afferenza, e disaggrega i dati di quei distretti in cui le reti di erogazione si intrecciavano casa per casa.

Grazie a Snow la Lambeth Co. spostò il pompaggio più a monte sul Tamigi.

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La controversia Snow-Ackland/ 2

La teoria dei germi prende a fine ‘800 il sopravvento. Ma anche la congettura di Ackland vale in certe situa-zioni di pato-logia ambien-tale (pollution, fall-out radio-attivo, nuvole "miasmatiche" di anofele in ecosistemi paludosi).

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L’ipotesi del miglioramento della base alimentare

Ipotesi di Mc Keown (1976):a) fino al ‘700 debole aumento demografico dipende da nutrizione insufficiente e limitata produzione /disponibilità cibo; b) calo di mortalità dipende da miglior stato nutritivo popolazione, a sua volta dovuto a incremento riserve alimentari; d) Incremento di riserve agricole si deve a progressi nel ciclo di produ-zione (introduzione nuove colture come mais, grano saraceno, patata) e distribuzione (nuovi mezzi di trasporto, più efficiente organizzazione commerciale).

Confutazione (Livi Bacci,1987):a) L’accelerazione demografica di fine ‘700 anche in parti d’Europa senza miglioramenti alimentari;b) Non è detto che progressi tecni-ci di produzione portino più consu-mo pro-capite (mais,pellagra); c) La soglia minima di nutrizione sotto cui cresce il rischio di morte è molto bassa e non univoca;d) Non tutte le malattie infettive sono ‘sensibili’ alla malnutrizione: sì colera, tubercolosi, malattie respiratorie, morbillo, lebbra. Più no che sì peste, malaria, vaiolo, febbri tifoidi, fino alla influenza

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Cosa resta allora? Una migliore ‘tecnologia del vivere’

Mc Keown (1976) spiega la transizione con mutamenti nella tecnologia agricola capaci di incrementare e migliorare le riserve alimentari: l'occupazione e messa a coltura di nuovi territori, l'introduzione e diffusione di nuove colture (mais, grano saraceno, patata), i progressi nei trasporti e nella distribuzione.

Livi Bacci (1989) ritiene non determinante il ruolo dell'alimentazione (“in molti casi l'introduzione delle nuove colture non significò miglioramento dei consumi pro-capite. Nelle regioni di maggior fortuna del mais, in Italia in particolare, esso diventò il cibo principale e fu causa della terribile diffusione della pellagra”).

La Transizione della mortalità è l’esito di una pluralità di cause, nessuna prevalente ma una di peso assai maggiore della sua visibilità. L’e-sito del cumularsi di un elevato numero di im-percettibili miglioramenti nella tecnologia del vivere, e in particolare dell‘igiene: riforme sani-tarie e introduzione del water-closet, chiusura di fogne a cielo aperto, uso della saponetta.

E come spiegare il

declino della natalità?

Ancora più complicato! Lo vedremo molto più avanti..

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Tre condizioni per il declino della fecondità (Coale, 1973)

[I] Nuovi comporta-menti devono ricevere legittimazione sociale, cioè essere cultural-mente accettabili (willingness, consenso), così da entrare nel dominio delle scelte consapevoli e socialmente legittime.

[II] Devono produrre benefici superiori ai costi (readiness, o convenienza: es.: figli non più forza lavoro per la famiglia ma oggetto di care pro-lungato, spiega la nuova convenienza del family planning).

[III] Devono essere perseguibili, cioè de-vono esistere i mezzi tecnici (contraccet-tivi ma non solo: con-trattualità/empowerment sociale) per attuare i nuovi obiet-tivi (ability, o acces-sibilità).

L’avvio di un cambiamento nelle pratiche richiede non la presenza dell’una o dell’altra delle tre precondizioni, ma la compresenza di tutte, come in un ‘collo di bottiglia’ (bottleneck model). Le scelte convenienti devono anche essere socialmente legittime e accessibili

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Il caso irlandese – o della intemperanza

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mt

Pt

L’allentamento della pressione alimentare per qualche tempo (grazie alla coltivazione della patata) consente di anticipare i matrimoni e spinge al massimo frazionamento dei poderi.

Cresce geometricamente la popolazione e in particolare la fascia con micropoderi ad alto rischio: le crisi di mortalità sono allora molto più pesanti.

Al termine della crisi la po-polazione si assesta su un tenore di vita e un tasso di crescita molto più basso.

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Il caso inglese – o della prudenza

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mt

Pt

L’allentamento della pres-sione alimentare per qualche tempo spinge a migliorare la tecnologia produttiva senza fram-mentare la proprietà.

La fecondità si assesta e-lasticamente alle crisi di mortalità, che non rag-giungono più picchi elevati.

Il punto di equilibrio cr-risponde a un trend con popolazione e tenore di vita in aumento.