damage control addominale: una filosofia salvavita damage control addominale: una filosofia...
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Damage control addominale:Damage control addominale:
una filosofia salvavitauna filosofia salvavita
Damage control addominale:Damage control addominale:
una filosofia salvavitauna filosofia salvavitaProf. Antonio Martino
A.O.R.N. “A. Cardarelli” di Napoli – Trauma Center
Ospedale Clinica “A. Grimaldi” – Dipartimento di Chirurgia
San Giorgio a Cremano (NA)
SEMINARI DI FISIOPATOLOGIA CLINICA ETERAPIA CHIRURGICA
Anno XX – IV EdizioneBari, 18-19 Novembre 2010
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Facoltà di Medicina e ChirurgiaU.O. Chirurgia Generale Universitaria “V.
Bonomo”Direttore. Prof. N. Palasciano
Radioterapia e chemioterapia pre-operatoria rappresentano una forma di
Damage Control Medicine
???
Estensione del Damage Control
Fin da sempre il Chirurgo d’Urgenza ha praticato Damage Control, empiricamente, mediante compressione
•Manuale•Bimanuale•Con garze
della fonte emorragica nelle varie fasi dell’intervento, anche in fase tardiva per caduta di una pinza o di un laccio……
Evoluzione storica
1952-53…
Evoluzione storica
Tom Scalea, Director of Trauma Shock Room, Tom Scalea, Director of Trauma Shock Room, Baltimore, USABaltimore, USA
La DAMAGE CONTROL SURGERY
NON è una tecnica chirurgica.
E’ un MODO DI PENSARE
che utilizza principi standard, in un’ottica diversa, nel prendersi cura dei politraumatizzati più critici.
Scalea, 2000
Quindi parliamo di un’attività intellettuale, una concezione complessiva e razionale, un orientamento, una speculazione.
Una strategiastrategia nella scienza applicata alla cura del trauma
TRAUMI COMPLESSI
Traumi che coinvolgono Traumi che coinvolgono contemporaneamentecontemporaneamente
ed in maniera massiva ed in maniera massiva organi, apparati e organi, apparati e
strutture diverse dell’addomestrutture diverse dell’addome, tali da richiedere , tali da richiedere
competenze chirurgiche plurispecialistiche ed competenze chirurgiche plurispecialistiche ed
immediateimmediate
Forte aumento dei fattori di gravità del Forte aumento dei fattori di gravità del trauma:trauma: ALTA ENERGIA ALTA ENERGIA
TRAUMA COMPLESSOTRAUMA COMPLESSO
elevataelevata velocitàvelocità
non uso delle non uso delle cinture, auto senza cinture, auto senza tecnologie di sicurezzatecnologie di sicurezza
armi da fuoco, conflitti belliciarmi da fuoco, conflitti bellici terrorismoterrorismo
Anatomia del Trauma complesso
Emorragie Multicavitarie- Torace e Addome- Addome e Pelvi- Torace e Pelvi
Quattro estremità fratturate
Trauma Cranico con danno significativo in altro distretto
Frattura pelvica instabile con sostenuta ipotensione
L’ EMORRAGIA è la causa più frequente e più precoce di morte
In chirurgia di guerra:50% dei decessi
“before evacuation”(Iraq – Afghanistan)
Nei traumi da incidentistradali: 80% dei decessi
Traumi complessi (ISS>25)
TRAUMA COMPLESSO
Sulla scena del traumaSulla scena del trauma(BLS, ATLS, Emostasi (BLS, ATLS, Emostasi
temporanea)temporanea)
Durante il trasportoDurante il trasporto
Il miglioramento delle procedure di Rianimazione Il miglioramento delle procedure di Rianimazione
DAMAGE CONTROL DAMAGE CONTROL SURGERY (DCS)SURGERY (DCS)
Di fronte a pazienti in equilibrio emodinamico instabile, con massiva perdita di sangue, con gravi lesioni di organi e apparati, si deve adottare una nuova strategia terapeutica
Traumi complessi (ISS>25)
RISPOSTA EMODINAMICA TIPO CRISPOSTA EMODINAMICA TIPO C
La rivoluzione del trattamento del politrauma complesso, avvenuta negli ultimi
anni, è stata caratterizzata da:
- Filosofia dell’ATLS (linee-guida e proto-colli ABCDE, Primary Survey, Percorso Diagnosti-co - terapeutico)
- Filosofia del NOM- Filosofia della DCS
L’approccio tradizionale al paziente emorragico per trauma include alcuni step standardizzati:
Accesso
Esposizione
Emostasi
Resezione
Ricostruzione
Hirschbergh A, Walden R. Damage for abdominal trauma.Surg Clin North Am 1997; 77:761-77.
ERER OROR DEATHDEATH
tempotempo
Nel pz. con trauma complesso, Nel pz. con trauma complesso, l’intervento chirurgico doveva essere l’intervento chirurgico doveva essere completato definitivamente a completato definitivamente a prescindere dalle condizioni del prescindere dalle condizioni del pazientepaziente
ricostruzioni complesse in pazienti ricostruzioni complesse in pazienti gravemente compromessigravemente compromessi
Per il passato…
Indipendentemente da una procedura chirurgica tecnicamente corretta, la mortalità dei pazienti emorragici politraumatizzati rimane alta, a causa dei tempi operatori lunghi e del sanguinamento persistente, che conduce alla triade letale:
CoagulopatiaAcidosi
metabolicaIpotermia
Emorragia severa
IPOTERMIAIPOTERMIA
ACIDOSIACIDOSI COAGULOPATIACOAGULOPATIA
MORTE
(Stone HH: Ann.Surg.1983)
TRIADE KILLER
“la sala operatoriaè un ambientefisiologicamente sfavorevole per ilpaz. gravementetraumatizzato”Mattox Br J Surg ‘93
“la sala operatoriaè un ambientefisiologicamente sfavorevole per ilpaz. gravementetraumatizzato”Mattox Br J Surg ‘93
•Shock emorragicoShock emorragico(ipossia tissutale (ipossia tissutale → → metabolismo anaerobio metabolismo anaerobio →→ ↑ ↑ lattati)lattati)
•Farmaci vasopressoriFarmaci vasopressori•Clampaggio aorticoClampaggio aortico
perditaperditacalorecaloreperditaperditacalorecalore
Acidosi MetabolicaAcidosi MetabolicaAcidosi MetabolicaAcidosi Metabolica
t° ambiente: 20°C !t° ambiente: 20°C !
esposizione bassa temperaturaesposizione bassa temperaturareintegrazione volemica rapidareintegrazione volemica rapida
-pH<7,18 -PT > 16-trasfusione> 10 unità -temperatura < 33°C
-4 fattori di rischio = 100% mortalità
- 2-3 fattori di rischio = 83% mortalità
- 0-1 fattori di rischio = 18% mortalità
Fattori di rischio e Mortalità
<24h
24-48h
>48h
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
80,00%
90,00%
100,00%
Tempo per la normalizzazione dei lattati
Sopravvivenza vs Clearance dei Lattati
I principi della “Damage Control Surgery” sono stati descritti per la prima volta da
Stone nel 1983, nel tentativo di ridurre la mortalità nei pazienti emorragici affetti da coagulopatia.
Egli osservò una riduzione del tasso di mortalità dal 98% al 35% nei pazienti traumatizzati.
Stone HH, Strom PR, Mullins RJ. Management of the major coagulopathy with onset during laparotomy. Ann Surg 1983; 197:532-5.
Evoluzione Storica
Il termine “Damage Control Surgery” fu
coniato da Rotundo e Schwab nel 1993;Essi hanno sottolineato l’approccio in 3 stadi ai pazienti con trauma addominale, nei quali l’intervento chirurgico definitivo viene procrastinato dopo la correzione dei parametri fisiologici.
Rotundo MF, Schwab CW, McGonigal MD. Damage control: an approach for improved survival in exsanguinating penetraring abdominal injury. J Trauma 1993; 35(3):375.
Evoluzione Storica
ERER OROR ICUICU OROR
Il paziente con trauma complesso Il paziente con trauma complesso (ISS >25) muore a causa dello (ISS >25) muore a causa dello
squilibrio squilibrio metabolicometabolico più che per la mancata più che per la mancata completa e definitiva riparazionecompleta e definitiva riparazione
delle lesioni anatomichedelle lesioni anatomiche
““staged laparotomy”staged laparotomy”
tempotempo
Oggi… Nuova Filosofia
È la necessità di eseguire un È la necessità di eseguire un intervento che consente il recupero intervento che consente il recupero fisiologico del pz emorragico instabile fisiologico del pz emorragico instabile con gravi segni di deficit metabolico.con gravi segni di deficit metabolico.
Ciò perché vi è incapacità a sostenere Ciò perché vi è incapacità a sostenere un intervento chirurgico complesso un intervento chirurgico complesso che aggraverebbe ulteriormente il pz che aggraverebbe ulteriormente il pz per lo sviluppo della triade letaleper lo sviluppo della triade letale
Esempi (resezione epatica maggiore, Esempi (resezione epatica maggiore, … )… )
Razionale della DCS
In sala rossaIn sala rossaDecidere il più presto possibile !Decidere il più presto possibile !
La “ La “ sequenza della mortesequenza della morte ” spesso ha inizio ” spesso ha inizio in in sala di radiologiasala di radiologia!!
Le indagini non strettamente legate al Le indagini non strettamente legate al trattamento del pz vanno abolite.trattamento del pz vanno abolite.
quando eseguire DCSquando eseguire DCS
prima di cominciare:prima di cominciare:-- ririscaldarescaldare la sala a 27°C la sala a 27°C-prevedere emorragia graveprevedere emorragia grave(allertare Centro Trasfusionale, predisporre (allertare Centro Trasfusionale, predisporre emorecupero intraoperatorio)emorecupero intraoperatorio)- - NO REINTEGRAZIONE VOLEMICA MASSIVANO REINTEGRAZIONE VOLEMICA MASSIVA- preparare le garze per il packingpreparare le garze per il packing- ATTENZIONE ATTENZIONE over-resuscitazioneover-resuscitazione- soluzioni fisiologiche ed antisettiche soluzioni fisiologiche ed antisettiche riscaldateriscaldate ! !
ATTENZIONE: l’angiografia fa parte integranteATTENZIONE: l’angiografia fa parte integrantedella Damage Control Surgerydella Damage Control Surgery
quando eseguire DCSquando eseguire DCS
• Impossibilità a realizzare l’emostasi in tempi brevi a causa della coagulopatia
• Coesistenza di lesioni multiple in diversi distretti anatomici
• Presenza di lesioni venose maggiori inaccessibili
COSTANTE SCAMBIO DI INFORMAZIONI CON I RIANIMATORI STRATEGIA
CONCORDATA
In sala operatoriaIn sala operatoriaDurante l’intervento chirurgicoDurante l’intervento chirurgico
quando eseguire DCSquando eseguire DCS
PRIMO STADIO della Damage Control: laparotomia abbreviata (abbreviated laparotomy, laparotomie ecourtè)
- Incisione mediana verticale xifopubica o di Rio-Branco.- Controllo delle emorragie: packing per quadranti, legature, clampaggi, shunt, tamponamenti con “ballon catether tamponade”, ampio utilizzo di biomateriali emostatici.- Controllo della contaminazione: sutura dei visceri, legature, uso di stapler, eventuali resezioni intestinali- NON ESEGUIRE RICOSTRUZIONE!!!- Lavaggi addominali multipli- Laparostomia temporanea: chiusura della sola cute o utilizzo di dispositivi (pressione negativa – VAC, Bogota bag, ecc…)
TECNICA CHIRURGICA
incisione ampia(laparotomia mediana o
sec. Rio-Branco)
clampaggio aortico
Damage Control Laparotomy
TECNICA CHIRURGICA
Packing epatico
Damage Control Laparotomy
compressione bimanuale
Eseguire ampia mobilizzazione del
fegato
Attenzione a:Attenzione a:compressione sulla vcicompressione sulla vci
TECNICA CHIRURGICA
Prodotto Tipologia Composizione Meccanismo d’azione
TABOTAMP ® Emostatico riassorbibile
Cellulosa ossidata Emostasi meccanica con azione battericida
SPONGOSTAN ® Gelatina riassorbibile Gelatina in polvere Emostasi meccanica
TISSUCOL ® Colla di fibrina Fibrinogeno umano, trombina, aprotinina,
fattore XIII
Produce emostasi meccanica e stimola la rigenerazione tissutale
FLOSEAL ® Gel ad alta viscosità Gelatina bovina, trombina, Sol.
Fisiologica
Promuove la formazione di coagulo
artificiale
TACHOSIL ® Emostatico riassorbibile
Fibrinogeno e trombina umani, collagene equino
Produce emostasi meccanica e
stimola la rigenerazione
tissutale
Principali biomateriali emostatici in chirurgia d’urgenza
Ampio Uso di Biomateriali per emostasi
packing epatico
Angiografia
Dissezione traumatica art.
femorale comune destra
Prevenzione contaminazionePrevenzione contaminazione
• evitare l’ anastomosi evitare l’ anastomosi primariaprimaria• ampio uso staplersampio uso staplers• rimandare la ricostruzionerimandare la ricostruzione ad un intervento successivoad un intervento successivo
Prevenzione contaminazionePrevenzione contaminazione
cosa fare ?cosa fare ?
Chiusura temporanea (laparostomia)Chiusura temporanea (laparostomia)
• Relook più facileRelook più facile
• Prevenzione ACSPrevenzione ACS
SECONDO STADIO della Damage Control: Rianimazione
- Correzione della IPOTERMIA: rimozione degli indumenti umidi, riscaldamento dell’ambiente e del paziente, infusione di fluidi riscaldati. L’obiettivo è di raggiungere i 37°C entro 4 h dall’ingresso in terapia intensiva.
- Se persiste una temperatura < 35°C, è indicato il lavaggio pleurico con soluzioni riscaldate
- Se la temperatura del “core” è < 33°C è indicato il riscaldamento mediante dialisi artero-venosa.
SECONDO STADIO della Damage Control: rianimazione
- Correzione della COAGULOPATIA: vengono precocemente iniziate multiple emotrasfusioni. Nelle prime 24 ore si può giungere fino a 10 trasfusioni di GRC (+ plasma + piastrine).
- Plasma e piastrine dovrebbero essere somministrate fin quando PT < 15 s e conta piastrinica > 100.000/mm3.
- Il crioprecipitato è necessario fin quando il fibrinogeno non raggiunge valori > 100 mg/dL.
- Il fattore VII ricombinante è indicato solo per persistenza di sanguinamento non controllabile, ad emostasi chirurgica già avvenuta
The Effect of Temperature and pH on the Activity of Factor VIIa: Implications for the Efficacy of High-
Dose Factor VIIa in Hypothermic and Acidotic Patients
SECONDO STADIO della Damage Control: rianimazione
- Correzione della ACIDOSI: spesso la correzione dell’acidosi avviene da sé, come conseguenza del riscaldamento e del miglioramento dei parametri emocoagulativi.
- Una volta “ripagato” il debito di ossigeno, l’organismo tramuta il metabolismo da anaerobio in aerobio.
TERZO STADIO della Damage Control:
Chirurgia definitiva
- La chirurgia definitiva programmata generalmente in una finestra tra le 36 e le 48 ore dal trauma iniziale.
- E’ la fase in cui vengono eseguite le procedure definitive: emostasi definitiva, riparo dei danni vascolari, ripristino della continuità digestiva o esecuzione di stomie digestive, nutrizione enterale.
- La chiusura della parete addominale può essere ulteriormente differita qualora si necessiti di ulteriori lavaggi cavitari (es. per contaminazione e peritonite) o per sindrome compartimentale.
TERZO STADIO della Damage Control:
Chirurgia definitivaquando rioperare?quando rioperare?
• La rimozione del packing deve avvenire La rimozione del packing deve avvenire entro 48-72 ore. entro 48-72 ore.
• Può essere realizzata sia in ICU che in Può essere realizzata sia in ICU che in OR.OR.
• È indispensabile riesplorare tutto È indispensabile riesplorare tutto l’addome alla ricerca di lesioni l’addome alla ricerca di lesioni misconosciute.misconosciute.
• Al termine, si deve valutare l’opportunità Al termine, si deve valutare l’opportunità di un eventuale relook (di un eventuale relook (temporary closure temporary closure o definitive closure?o definitive closure?).).
Strategia di DCS in 5 tempi:
DAMAGE CONTROL SEQUENCE
PRIMA FASE: Rianimazione primaria (ha inizio sullo scenario del trauma e continua con le prima manovre in E.R.)
SECONDA FASE: Intervento chirurgico iniziale
TERZA FASE: Rianimazione secondaria (in I.C.U.)
QUARTA FASE: Intervento definitivo “precoce”
QUINTA FASE: Intervento definitivo “tardivo”Scalea, 2010
Selezione dei pazienti
Il successo della Damage Control Surgery è strettamente legato alla corretta selezione dei pazienti e alla identificazione dei parametri fisiopatologici più significativi.
Ascencio e coll. furono i primi ad indicare, in un gruppo di 548 pazienti, i parametri clinici intraoperatori indispensabili per iniziare una “damage control
ISS > 25ISS > 25t°C < 34°Ct°C < 34°Cimpossibilità di fare emostasi impossibilità di fare emostasi intraoper.intraoper.APTT > 60”APTT > 60”pH < 7.2 pH < 7.2 BE < 8BE < 8HCOHCO--
33 < 15 mEq/l < 15 mEq/l
Ascencio LA: Trauma Center. Arch Surg 2004Ascencio LA: Trauma Center. Arch Surg 2004
ISS > 25ISS > 25t°C < 34°Ct°C < 34°Cimpossibilità di fare emostasi impossibilità di fare emostasi intraoper.intraoper.APTT > 60”APTT > 60”pH < 7.2 pH < 7.2 BE < 8BE < 8HCOHCO--
33 < 15 mEq/l < 15 mEq/l
Ascencio LA: Trauma Center. Arch Surg 2004Ascencio LA: Trauma Center. Arch Surg 2004
Selezione dei pazientiSelezione dei pazientiparametriparametri
Selezione dei pazienti
Ulteriori criteri:
Trasfusione > 5000 cc di emoderivati
Evidenza clinica di coagulopatia intraoperatoria
Scalea, 2010
Traumi complessi dell’addome (ISS>25)Traumi complessi dell’addome (ISS>25)
in quali pazienti ?in quali pazienti ?
Traumi complessi dell’addome (ISS>25)Traumi complessi dell’addome (ISS>25)
in quali pazienti ?in quali pazienti ?
Trauma Chiuso
-Normotermia ma sanguinamento superiore a 2 unità/ora
- Sindrome compartimentale addominale con perdita ematica
-Persistente acidosi lattica
in quali pazienti ?in quali pazienti ?
Scalea, 2010
Trauma Penetrante
- Sanguinamento > 15 unità post-operatorie
- Normotermia ma sanguinamento superiore a 2 unità/ora
- Sindrome compartimentale addominale con perdita ematica
- Persistente acidosi lattica
Scalea, 2010
in quali pazienti ?in quali pazienti ?
Complicanze
SINDROME COMPARTIMENTALE ADDOMINALE (ACS):
Definita come “aumento della pressione” in una cavità inestensibile, la SC nel traumatizzato compare per edema viscerale, ematoma retroperitoneale o packing addominale (“overpacking”).I principali segni clinici sono costituiti dall’addome teso e dolente, dall’aumento delle resistenze respiratorie, dalla ventilazione inadeguata, dalla oligo-anuria.
La diagnosi può essere effettuata mediante la misurazione della Pressione IntraAddomionale (PIA), attraverso un manometro collegato ad un catetere vescicale. PIA > 35 cmH2O sono indicativi per sindrome compartimentale.
Il trattamento consiste nella immediata detensione addominale (desutura, depacking, evacuazione ematomi).
In alcuni casi particolari, tuttavia, all’evento decompressivo segue una sindrome da riperfusione talvolta fatale.
SINDROME COMPARTIMENTALE ADDOMINALE (ACS):
Complicanze
ALTRE COMPLICANZEALTRE COMPLICANZEALTRE COMPLICANZEALTRE COMPLICANZE
ATTESEATTESE STRATEGIE STRATEGIE PREVENZIONEPREVENZIONE
ulcera pepticaulcera peptica profilassi inib profilassi inib pompapompatrombosi venosatrombosi venosa prof. eparina basso prof. eparina basso pmpmARDSARDS ventilazione ventilazione assistitaassistita
infettiveinfettive nosocomialinosocomiali intraddominali t. antibiotica intraddominali t. antibiotica appropriataappropriata fistole, deiscenzefistole, deiscenze ascessiascessi
legati anche al packinglegati anche al packing
RISULTATIRISULTATI DAMAGE CONTROL SURGERYDAMAGE CONTROL SURGERYRISULTATIRISULTATI DAMAGE CONTROL SURGERYDAMAGE CONTROL SURGERY
AUTOREAUTORE ANNO MORT. IMMEDIATA SOPRAVVIV. ANNO MORT. IMMEDIATA SOPRAVVIV. (%) (%) (%) (%)
STONESTONE 1983 1983 3535 - -FELICIANO 1986FELICIANO 1986 6767 - -
BURCHBURCH 1992 1992 6767 67 67TALBERTTALBERT 1992 1992 3636 88 88SHARPSHARP 1992 1992 4444 - -MORRISMORRIS 1993 1993 6060 74 74ROTONDOROTONDO 1993 1993 4545 71 71HIRSCHBERG 1994HIRSCHBERG 1994 5858 71 71GARISONGARISON 1996 1996 6868 - -JOHNSONJOHNSON 2001 2001 1010 95 95ERTELERTEL 2001 2001 2323 - -OFFNEROFFNER 2002 2002 3232 73 73AFCAFC 2002 2002 4242 83 83
AUTOREAUTORE ANNO MORT. IMMEDIATA SOPRAVVIV. ANNO MORT. IMMEDIATA SOPRAVVIV. (%) (%) (%) (%)
STONESTONE 1983 1983 3535 - -FELICIANO 1986FELICIANO 1986 6767 - -
BURCHBURCH 1992 1992 6767 67 67TALBERTTALBERT 1992 1992 3636 88 88SHARPSHARP 1992 1992 4444 - -MORRISMORRIS 1993 1993 6060 74 74ROTONDOROTONDO 1993 1993 4545 71 71HIRSCHBERG 1994HIRSCHBERG 1994 5858 71 71GARISONGARISON 1996 1996 6868 - -JOHNSONJOHNSON 2001 2001 1010 95 95ERTELERTEL 2001 2001 2323 - -OFFNEROFFNER 2002 2002 3232 73 73AFCAFC 2002 2002 4242 83 83
Conclusioni
La sequenza “Damage Control” rappresenta una EVOLUZIONE nella gestione dei pazienti traumatizzati, con un “focus” sul
RIPRISTINO FISIOLOGICO
piuttosto che
RIPARO ANATOMICO
GROUND ZEROGROUND ZERO““resuscitation”resuscitation”
diagnosi e decisionediagnosi e decisione
FASE I ORFASE I ORcontrollo emorragiacontrollo emorragia
esplorazione dell’addomeesplorazione dell’addomeprevenzione contaminazione prevenzione contaminazione
packing terapeuticopacking terapeuticochiusura temporaneachiusura temporanea
FASE II ICUFASE II ICUriscaldamentoriscaldamento
terapia coagulopatiaterapia coagulopatiasupporto ventilatoriosupporto ventilatorio
rivalutazione e diagnosirivalutazione e diagnosipianificazione pianificazione reinterventoreintervento
FASE IIIFASE III OR ORrimozione packingrimozione packing
riparazione definitivariparazione definitivachiusurachiusura
ConclusioniConclusioni
COSTANTE INTERAZIONE CHIRURGO - RIANIMATORE COSTANTE INTERAZIONE CHIRURGO - RIANIMATORE
- La decisione di realizzare o meno la- La decisione di realizzare o meno laDamage Control SurgeryDamage Control Surgery deve essere deve essere
presa il presa il più presto possibilepiù presto possibile, addirittura , addirittura prima di prima di entrare in sala operatoria, sulla entrare in sala operatoria, sulla base di base di criteri criteri cliniciclinici (tipo di lesioni) e della (tipo di lesioni) e della presenza di segnipresenza di segni
della “della “triade killertriade killer”.”.
- L’intervento deve durare - L’intervento deve durare il meno il meno possibilepossibile, e , e comunque non più di 1 ora comunque non più di 1 ora circa.circa.
- La - La mortalitàmortalità è ancora elevata ma inferiore è ancora elevata ma inferiorerispetto ai controlli storici (35% vs. 93%)rispetto ai controlli storici (35% vs. 93%)
- La decisione di realizzare o meno la- La decisione di realizzare o meno laDamage Control SurgeryDamage Control Surgery deve essere deve essere
presa il presa il più presto possibilepiù presto possibile, addirittura , addirittura prima di prima di entrare in sala operatoria, sulla entrare in sala operatoria, sulla base di base di criteri criteri cliniciclinici (tipo di lesioni) e della (tipo di lesioni) e della presenza di segnipresenza di segni
della “della “triade killertriade killer”.”.
- L’intervento deve durare - L’intervento deve durare il meno il meno possibilepossibile, e , e comunque non più di 1 ora comunque non più di 1 ora circa.circa.
- La - La mortalitàmortalità è ancora elevata ma inferiore è ancora elevata ma inferiorerispetto ai controlli storici (35% vs. 93%)rispetto ai controlli storici (35% vs. 93%)
Conclusioni
CONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONI
La DCS è applicabile a TUTTI i DISTRETTI La DCS è applicabile a TUTTI i DISTRETTI
CORPOREICORPOREI
- Cranio-encefalico- Cranio-encefalico
- Cervicale- Cervicale
- Toracico- Toracico
- Addomino-pelvico- Addomino-pelvico
- Osseo periferico- Osseo periferico
La DCS è applicabile a TUTTI i DISTRETTI La DCS è applicabile a TUTTI i DISTRETTI
CORPOREICORPOREI
- Cranio-encefalico- Cranio-encefalico
- Cervicale- Cervicale
- Toracico- Toracico
- Addomino-pelvico- Addomino-pelvico
- Osseo periferico- Osseo periferico
- La Damage Control è un approccio, non è una - La Damage Control è un approccio, non è una tecnica chirurgicatecnica chirurgica
- Comprende tutte le fasi della gestione del - Comprende tutte le fasi della gestione del traumatrauma
- Indirizza in maniera precoce le procedure salva-Indirizza in maniera precoce le procedure salva-vita ed è dettata dalle condizioni fisiologiche del vita ed è dettata dalle condizioni fisiologiche del pazientepaziente
-È attualmente la migliore strategia per ridurre le È attualmente la migliore strategia per ridurre le morti evitabili morti evitabili
Pensa alla Damage Control subito, perché Pensa alla Damage Control subito, perché attendere troppo a lungo può ridurne i attendere troppo a lungo può ridurne i
vantaggivantaggi
- La Damage Control è un approccio, non è una - La Damage Control è un approccio, non è una tecnica chirurgicatecnica chirurgica
- Comprende tutte le fasi della gestione del - Comprende tutte le fasi della gestione del traumatrauma
- Indirizza in maniera precoce le procedure salva-Indirizza in maniera precoce le procedure salva-vita ed è dettata dalle condizioni fisiologiche del vita ed è dettata dalle condizioni fisiologiche del pazientepaziente
-È attualmente la migliore strategia per ridurre le È attualmente la migliore strategia per ridurre le morti evitabili morti evitabili
Pensa alla Damage Control subito, perché Pensa alla Damage Control subito, perché attendere troppo a lungo può ridurne i attendere troppo a lungo può ridurne i
vantaggivantaggi
In sintesi