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TO BE PRECISE L’IMPRONTA DELL’INNOVAZIONE DAL TOCCO DEL RINASCIMENTO AL TOUCH DELL’INDUSTRIA 4.0 Calendario Brovedani 2018

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TO BE PRECISE

L’IMPRONTA

DELL’INNOVAZIONE

DAL TOCCO DEL RINASCIMENTO

AL TOUCH DELL’INDUSTRIA 4.0

Calendario Brovedani 2018

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XV-XVI SECOLO

RINASCIMENTO

1492

NUOVA SCIENZA

INDUSTRIA 1.0

INDUSTRIA 2.0

INDUSTRIA 3.0

INDUSTRIA 4.0

XV-XVIII SECOLO XVIII SECOLO XIX-XX SECOLO SECONDA METÀ XX SECOLO OGGI

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33078 San Vito al Tagliamento (PN) Italy - Z.I. Ponte Rosso - Via Venzone, 9 • Ph. 0434.849511 • Fax 0434.849564 • www.brovedanigroup.com

SEI GRANDI RIVOLUZIONI

CHE HANNO MOSSO IL MONDO

Molti parlano di “industria 4.0”. Pochi sanno cosa signiichi questa tappa dell’innovazione umana e quali altre rivolu-

zioni, spesso segnate dal genio italiano, l’abbiano preceduta.

Col Rinascimento e la scoperta dell’America, in Occidente l’uo-

mo si pone come unità di misura di un mondo ignoto, da esplo-

rare con una nuova tensione di conoscenza: è una Rivoluzione

Culturale che un secolo dopo innescherà la Rivoluzione Scien-

tiica, destinata a generare una discontinuità con il mondo pre-

cedente e a creare il metodo e gli strumenti per le successive

rivoluzioni industriali. La Rivoluzione 1.0 trasforma l’energia

termica del vapore in movimento. La Rivoluzione 2.0 mette in

campo l’energia elettrochimica e le produzioni di massa. La Ri-

voluzione 3.0 porta l’informatica e l’automazione nei processi.

Già all’alba del terzo millennio si annuncia la Rivoluzione digita-

le dell’industria 4.0, fondata su quattro cardini:

- l’uso e la condivisione in remoto (cloud), attraverso Internet,

di enormi quantità di dati (big data), talora accessibili a tutti

(open data);

- la potenza di calcolo delle macchine, capaci di analizzare i dati

(analytics), imparare dai dati e modiicare in modo autonomo i processi (machine learning);

- l’interazione uomo-macchina con interfacce “touch” e realtà

aumentata;

- le nuove modalità di produzione interattiva e interconnessa

di beni e servizi (Internet of things), con la manifattura additiva

(stampa 3D), i robot collaborativi dotati di sensori e sistemi di

visione, i processi machine-to-machine.

Niente sarà come prima: per questo è indispensabile prepararci

al cambiamento.

BROVEDANI: UNA FABBRICA 4.0 CONNESSA CON IL FUTURO“Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché è là che dobbiamo passare il resto della nostra vita.“

La rilessione dell’inventore e imprenditore americano Charles F. Kettering è più che mai attuale, davanti al bivio digitale imposto dall’industria 4.0.

Al netto delle implicazioni ilosoiche, etiche e sociali che derivano dalle grandi rivoluzioni scientiiche e tecnologiche, è inevitabile ac-

cogliere la sida di un mondo che si trasforma e lascia ai margini chi non sta al passo. Come sta rispondendo BROVEDANI ai cambiamenti dettati dall’Industria 4.0? Con tante innovazioni di processo, organizzative

e di approccio al lavoro, che modiicano in modo profondo l’azienda, a tutti i livelli e nelle sue complesse dinamiche internazionali. Il calendario 2018 vuole fare luce sulle principali novità BROVEDANI 4.0 in corso d’opera, con una duplice consapevolezza: la diicoltà di issare una materia luida, che si trasforma ogni giorno, e insieme la necessità di essere in questo divenire. La stessa storia di BRO-

VEDANI insegna che solo chi è connesso con il futuro può sopravvivere e crescere nel presente.

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Concept, copywriting, graphic design: www.primalinea.net - Pordenone Printed by Arti Graiche Favia - Modugno (BA)

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Ignoramus: una nuova spinta propulsiva

Tra XV e XVI secolo, una rivoluzione culturale maturata

in Italia col Rinascimento mette in crisi secoli di pensie-

ro. L’uomo e i fenomeni della natura diventano il centro

di un universo ino allora dominato da leggi immutabili e divine.

Piero della Francesca scrive il De prospectiva pingendi, col-

locando la visione pittorica dentro uno spazio razionale.

Leonardo squarcia con i suoi studi anatomici i segreti di

quel corpo umano che è anche il fulcro della ricerca arti-

stica di Michelangelo. Copernico archivia il sistema tole-

maico, aprendo la strada all’Astronomia Nova di Keplero e al Sistema Solare. A dettare questo cambiamento è una

curiosità spregiudicata, un’ansia di conoscenza che spin-

ge lo sguardo ai conini dell’ignoto: è l’ignoramus che gon-

ia le vele delle caravelle di Cristoforo Colombo, portando a quella scoperta dell’America che nel 1492 segna l’i-

nizio dell’Era Moderna. È una nuova mentalità, che farà approdare l’ingegno umano alle soglie della rivoluzione

scientiica e delle successive rivoluzioni industriali.

Alimentare la cultura del cambiamento

Ogni passaggio storico richiede una preparazione adeguata. Per questo Brovedani si è pre-

disposta alla Rivoluzione Industriale 4.0, investendo per formare una nuova mentalità e favo-

rire un nuovo approccio al lavoro, sia individuale, sia all’interno dei team working, con precisi

obiettivi: eicienza, eicacia, visione e soprattutto condivisione. Alimentare la cultura del cambiamento è presupposto indispensabile per la sopravvivenza di un Gruppo industriale

legato alle dinamiche di clienti multinazionali, che arricchiscono l’azienda con competenze

innovative e modelli di business proiettati nel futuro.

LA RIVOLUZIONE DELLA CURIOSITÀ

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Un lash meeting: la rivoluzione 4.0 comincia con la cultura del lavoro di gruppo.

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Un metodo che ha fatto nascere il futuro

Il terreno coltivato durante il Rinascimento dà i suoi frutti

più maturi tra XVII e XVIII secolo. Con La nuova scienza, l’italiano Galileo Galilei inaugura il

metodo scientiico, che unisce le “sensate esperienze”

alle “dimostrazioni necessarie”: la sperimentazione alla

matematica. L’inglese Isaac Newton, “seduto sulle spal-

le dei giganti che l’hanno preceduto”, vede ancora più lontano e riassume le meccaniche terrestri e celesti con

la sintesi senza precedenti della Legge di Gravitazione

Universale. Il francese René Descartes escogita quell’in-

gegnoso piano cartesiano, che trasforma la geometria da

disciplina teorica a strumento di misura. Qualche anno

dopo, quasi in contemporanea, il tedesco Gottfried Lei-

bnitz e il solito Isaac Newton inventano l’analisi ininitesi-male, riaprendo un capitolo fondamentale della matema-

tica rimasto sospeso dai tempi di Archimede. Intanto in

Olanda, con il suo microscopio, Antoni van Leeuwenhoek

coglie i fermenti della vita invisibile…

Un ilo di vapore s’intravede all’orizzonte.

Nuovi strumenti per la fabbrica 4.0

L’industria 4.0 richiede strumenti per evolversi in più dimensioni: tecnologia, qualità, orga-

nizzazione. Per le nuove side produttive Brovedani ha adottato dispositivi all’avanguardia di visione e diagnostica avanzata; ha implementato software che favoriscono la standardizza-

zione di procedure e documenti; ha integrato reparti, sistemi, processi.

È stata tra i pionieri del Lean Manufacturing. È in prima ila per difondere la cultura dell’inno-

vazione nella meccanica, come dimostra l’esperienza della Scuola Keymec, conluita in LEF, la Fabbrica Modello 4.0, punto di riferimento per il territorio. Oggi la conoscenza va condivisa: non si può crescere da soli!

LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

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Isaac Newton Galileo Galilei

La misura dell’eicienza totale di un impianto (OEE) è uno strumento fondamentale per la Fabbrica Connessa Brovedani.

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La forza motrice di un principio geniale

La nuova scienza ha insegnato che i grandi cambiamen-

ti derivano dall’applicazione di “semplici” principi fonda-

mentali. L’idea di trasformare il calore in energia mecca-

nica, attraverso i processi di espansione e compressione

del vapore, è all’origine della Rivoluzione Industriale 1.0,

che segna il passaggio dalla forza motrice animale a quel-

la prodotta dal motore a vapore, inventato dall’inglese

Thomas Newcomen, perfezionato dallo scozzese James

Watt, dopo il 1765, e applicato nelle pompe per l’estrazio-

ne dell’acqua dalle miniere e nelle macchine tessili.

Nascono l’industria moderna e i primi mezzi di loco-

mozione semoventi: dal battello dell’americano Robert

Fulton, alla locomotiva dell’inglese George Stephenson.

Il primato britannico in questo campo, fa del Regno Unito

la principale potenza economica del mondo.

A sud il genio italiano si risveglia nel 1799 con l’acuto di

Alessandro Volta: quella pila elettrica, considerata da

Einstein la più grande invenzione della storia, e madre dell’energia che alimenterà la Rivoluzione Industriale 2.0.

Condivisione digitale: l’innovazione decisiva

La condivisione digitale è la chiave di volta della Rivoluzione Industriale 4.0: lo strumento che

rende possibile interazioni e comunicazioni multidirezionali.

Già da molti anni Brovedani adotta piattaforme di gestione amministrativa e di business, per operare in tal senso: EDI (Electronic Data Interchange), WebEDI, trasformazione digitale di

processi in modalità Business Process Outsourcing…

La “standardizzazione delocalizzata” dell’informazione agevola l’integrazione tra le aziende

del gruppo e con clienti e fornitori. Con la fruizione in rete, il cloud diventa il “non luogo” ide-

ale per scambiare valore.

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 1.0

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Uomo-macchina-digitalizzazione: anche i dati del controllo si traducono in informazioni condivise, integrate nei processi e disponibili in remoto.

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Risorse integrate per produzioni di massa

Tra la crisi del 1873 e la I Guerra Mondiale, quadruplica la produzione manifatturiera. Il miracolo economico è frut-

to di grandi innovazioni: nuove energie, come l’elettricità

e il petrolio; nuovi processi per lavorare l’acciaio; nuo-

ve materie plastiche, come la bakelite e il cellophane;

nuove invenzioni, dalla lampadina elettrica agli elettrodo-

mestici; nuovi mezzi di trasporto, come gli autoveicoli e

l’aereo; nuovi sistemi produttivi, tra cui la catena di mon-

taggio introdotta alla Ford. È la capacità d’integrare energie, metodi e risorse

ad aprire la strada alle produzioni di massa. In questa

corsa, la “giovane” Italia non ha i mezzi di nazioni strut-

turate come Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti. Il contributo tricolore a questa rivoluzione è comunque

decisivo: Eugenio Barsanti e Felice Matteucci inventano il motore a scoppio, Antonio Pacinotti la dinamo, Galileo

Ferraris contende a Nikola Tesla l’invenzione del motore trifase. La comunicazione a distanza è faccenda tutta ita-

liana, con Guglielmo Marconi padre della radio e Antonio Meucci del telefono.

Elettricità Petrolio Acciaio

Plastica Mobilità Catena

di montaggio

Interazioni tecnologiche sempre più profonde

La forza dell’industria 4.0 non risiede nelle singole tecnologie, ma nella loro integrazione.

In Brovedani si opera sempre al centro tra l’uicio tecnico e i vari reparti aziendali (acquisti, produzione, logistica) e la progettazione prevede la gestione del ciclo di vita delle macchine.

S’impiegano strumenti per l’analisi dei sistemi di misurazione, il controllo statistico dei pro-

cessi, il monitoraggio e la stima di vita degli utensili. Le macchine interagiscono nella iliera produttiva, grazie a soluzioni M2M (machine-to-machine). Il controllo di prodotti e processi da

remoto annulla le distanze continentali tra unità operative.

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 2.0

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Sensori, dispositivi di visione e strumenti di analisi dei sistemi di misurazione, spesso progettati e costruiti dal Brovedani Technology Center,

interagiscono con il lusso produttivo inluenzando la sequenza dei processi.

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Processi informati, produzioni automatiche

L’industria informatica nasce a metà del Novecento,

per esplodere negli anni ’70 e ’80 con la difusione dei personal computer: comincia IBM, seguita da Apple e Microsoft, che valorizzano l’integrazione tra hardware e software. Le imprese sono le prime ad adottare questi

strumenti a 360°: per elaborare e archiviare dati e infor-

mazioni, creare documenti, contabilizzare, progettare.

Il secondo dopoguerra vede l’esordio dell’automazio-

ne: il termine “automation” è coniato alla Ford nel 1947, unendo le parole “automatic” e “production”. S’inizia ne-

gli anni ’50 con i primi controlli automatici produttivi. Poi

con i sistemi di movimentazione, le macchine a controllo

numerico, il robot antropomorfo, che esordisce in Sve-

zia nel 1973, seguito a ruota dal tedesco Famulus. Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Germania primeggiano

in questo campo. Anche l’Italia ha i suoi lampi 3.0: Olivet-

ti inventa il primo desk computer del mondo. Federico Faggin il primo microprocessore. Nel 1978 la Fiat Ritmo è la prima vettura del pianeta con carrozzeria interamente

assemblata da un robot!

Un prodotto immerso in un campo d’informazioni

Il prodotto Brovedani non è una semplice entità meccanica. È il frutto di complessi processi interfunzionali, sviluppati in team-working, che devono garantire eicienza in fase produttiva e prestazioni ottimali del componente lungo tutto il suo ciclo di vita. Il prodotto deve portare

con sé un bagaglio invisibile d’informazione protetta; essere leggibile attraverso sensori e

sistemi di visione, durante il work in progress; essere tracciabile in tempo reale; consentire la

rilevazione e la localizzazione di criticità lungo la iliera produttiva. Un prodotto che dialoga e interagisce con i processi.

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 3.0

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Ogni prodotto è perfettamente tracciabile e porta con sé informazioni sul suo ciclo di vita.

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Una fabbrica connessa con il mondo

Nel 1987, i computer collegati in Internet erano diecimila.

Nel 1996, già dieci milioni. Oggi 3,77 miliardi di persone

sono “connesse” e “interagiscono” nella rete globale,

con profondi mutamenti anche nel mondo dell’industria.

Ogni fabbrica diventa il nodo di un sistema sempre più complesso di relazioni produttive e di mercato. Al suo in-

terno, uomini e macchine sono a loro volta nodi di un im-

menso lusso d’informazioni, che inluenzano le decisioni in tempo reale. I nuovi robot interpretano le esigenze dei

clienti, leggono il prodotto attraverso sensori e sistemi di

visione, interagiscono tra loro e con gli operatori, modii-

cano in autonomia le proprie azioni, ino a costruire nuo-

vi algoritmi, veriicandone da soli la coerenza. I dispositivi “touch” e la realtà aumentata “delocalizzano” funzioni del

corpo umano. I conini sfumano: l’intelligenza dell’uomo coesiste con quelle della macchina e della fabbrica con-

nessa. Quali saranno le nostre mansioni nella manifat-

tura 4.0? Diicile prevederlo. Importante imparare, per essere pronti: “Don’t be late for school again, boy.”

Un posto per l’uomo nella manifattura 4.0

Nell’evoluzione di Brovedani verso l’Industria 4.0, l’uomo, con le sue competenze individuali e relazionali, continuerà a essere il cardine di nuove prassi produttive.

Cambieranno le mansioni e il modo di lavorare. Si passerà dalla produzione diretta alla su-

pervisione delle macchine. Conteranno le competenze digitali, l’abilità di muoversi nella real-

tà aumentata e di operare in remoto. Tuttavia sarà ancora decisivo il “contrappeso umano”:

la capacità di lavorare in gruppo, di comunicare, di convincere (vincere insieme). Come dice il

titolo del libro del ricercatore e imprenditore Federico Pistono: “I robot ci ruberanno il lavoro, ma è molto meglio così”.

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 4.0

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Il lavoro a distanza è uno dei traguardi più ambiziosi e rivoluzionari dell’Industria 4.0.

San Vito al Tagliamento: 13:58

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L’avvento dell’Industria 4.0 ha scatenato dibattiti sen-

za ine intorno al tema dell’occupazione, riassumibili in una domanda chiave: quale ruolo avrà l’uomo in un fu-

turo 4.0? Le risposte dividono: c’è chi prevede il disastro

della “disoccupazione tecnologica”, chi la ine del lavoro come “servitù”. L’evoluzione in una direzione o nell’altra dipende non solo dai nuovi mezzi a nostra disposizione,

ma anche da imponderabili scelte etiche, sociali e poli-

tiche, che potrebbero orientarne l’uso, e da un auspica-

bile impegno per rimettere in discussione il signiicato e il valore dell’uomo, della vita e del lavoro e, più pragma-

ticamente, anche il rapporto tra occupazione e reddito.

Tra ipotetici scenari, resta una sola certezza: il cambia-

mento è in atto, avviene su scala planetaria, va afronta-

to. Pena: la marginalizzazione da un processo di svilup-

po che riguarda individui, economie, società.

Il nocciolo della “questione 4.0” è la sostituzione di

abilità umane con processi automatici, destinati se-

condo molti esperti a far scomparire quasi metà dei

lavori, nei più svariati settori: dagli assistenti legali agli assemblatori nelle linee produttive, dai consulenti assi-

curativi a una miriade di operatori turistici e alberghieri.

Altri studi prevedono che nuove mansioni sostituiranno

quelle estinte, “vecchi mestieri” evolveranno in nuove

forme, con il supporto di nuovi strumenti e di nuove

abilità.

L’Industria 4.0 sta determinando il passaggio da una dimensione di lavoro

lineare e individuale, dove a contare è la somma delle specializzazioni e delle

prestazioni dei singoli, a una dimensione di lavoro multidirezionale e coo-

perativa, dove ogni decisione, ogni azione, ogni processo interagisce con gli

altri all’interno di un sistema organico. In particolare, nella subfornitura meccanica B2B si richiede un rapporto sempre più profondo e integrato tra fornitore, azienda produttri-

ce (p.e. Brovedani) e cliente (p.e. i produttori automotive), in un ambiente internazionale

e interculturale: da qui la necessità di adottare standard digitali (p.e. EDI) e metodologie

organizzative (p.e. Lean Manufacturing) universali, da condividere e tenere aggiornati, sia mediante l’apprendimento continuo in azienda, sia attraverso scuole (p.e. Keymec, LEF – Fabbrica Modello) che difondano questa cultura industriale nel proprio territorio. In Italia, la mentalità individualistica della PMI e la miopia di tante politiche economiche, hanno spesso opposto resistenza al cambiamento e sottovalutato quest’approccio sistemico al lavoro, oggi

prerequisito fondamentale per entrare a pieno diritto nel futuro, qualunque possa essere.

Attraverso questi e altri strumenti, il ruolo dell’uomo all’interno di un gruppo come Bro-

vedani si evolverà necessariamente: imparerà a utilizzare nuovi dispositivi d’interazione

digitale e attraverso questi dispositivi a lavorare a distanza; conformerà le proprie azioni a

procedure organizzative standard, concepite per ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse,

innanzitutto quelle umane, che saranno liberate verso mansioni creative, problem solving,

ad alto valore aggiunto; sarà sempre più coinvolto in progetti di gruppo e passerà dall’ope-

ratività diretta alla supervisione trasversale dei processi, come già sta avvenendo con gli LPA

(Layered Process Audit), audit strutturati estesi al 100% del personale, in tutte le aree.

La digitalizzazione e la conseguente visualizzazione delle informazioni coinvolgeranno sem-

pre di più la “Gente Brovedani” nel progetto aziendale, richiedendo elevatissimi livelli di tra-

sparenza e di iducia, ai ini della condivisione e della sicurezza dei dati.

Secondo molti analisti, in un futuro dove l’“autocoscienza tecnica” delle macchine sarà sem-

pre più elevata, diventerà merce preziosa la capacità relazionale delle persone: negozia-

re faccia a faccia; motivare il team; dialogare, delegare, responsabilizzare.

Probabilmente anche i vecchi conini tra conoscenze sfumeranno, dentro una sfera più ampia di conoscenza aperta, dinamica, interdisciplinare, dove il “fattore umano” sarà deci-

sivo: secondo quello spirito del People First, al centro della ilosoia e della cultura d’impresa Brovedani.

PEOPLE 4.0 FIRST