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Le collane che stavi aspettando, adesso c’è... Quando scandalo e seduzione si incontrano nell’alta società. Cinque protagoniste audaci e seducenti per cinque deliziosi racconti ambientati tra il Medioevo e l’Età della Reggenza, firmati da autrici d’eccezione: Elizabeth Rolls, Michelle Willingham, Marguerite Kaye, Ashley Radcliff e Bronwyn Scott. Un’an- tologia incantevole come una danza sensuale.

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NOVITÀ 2012

In vendita dall’11 aprile.Prenota subito le tue copie!

www.eHarmony.it

Quando scandalo e seduzionesi incontrano nell’alta società.

Le collane che stavi aspettando, adesso c’è...

Cinque protagoniste audaci eseducenti per cinque deliziosi racconti ambientati tra il Medioevo e l’Età della Reggenza, fi rmati da autrici d’eccezione: Elizabeth Rolls, Michelle Willingham, Marguerite Kaye, Ashley Radcliff e Bronwyn Scott. Un’an-tologia incantevole come una danza sensuale.

Mathilda ammira da sempre Arie De Voss, un pianista di eccezionaletalento e, complici le lezioni di musica, i loro incontri si fanno sempre più pic-canti. Ma il maestro nasconde un segre-to inconfessabile che gli impedisce di abbandonarsi all’amore… Una sensuale melodia di corpi e anime, dipinta sullo sfondo della Salisburgo d’inizio XVII: vi conquisterà.

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La BYRD descrive un’avvincentestoria d’amore e al tempo stesso

crea un affascinante mondo immaginario, popolato da

personaggi incredibilmente reali. Un mix fantastico.

-Publishers Weekly-

Scoprite subito le trame su www.eHarmony.itDAL 30 MARZO

Belli come dei. Dannati per l’eternità.Pronti a sedurti per sempre.

Il sesto e ultimo capitolo della graffi ante saga fi rmata daRACHEL VINCENT: il giornodella resa dei conti è arrivatoe Faythe dovrà scegliere tra i due uomini che più ama. Sapendoche qualunque sia la decisione,nulla sarà più lo stesso.

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Ruth Langan

Passione scozzese

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Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: Highland Barbarian Highland Heather

Highland Fire Harlequin Historical

© 1990 Ruth Ryan Langan © 1991 Ruth Ryan Langan © 1991 Ruth Ryan Langan

Traduzione di Paola Picasso

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto

di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

© 1993 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

Prima edizione dicembre 1993

Seconda edizione Harmony Special Saga aprile 2012

HARMONY SPECIAL SAGA

ISSN 1825 - 5248 Periodico bimestrale n. 70 dello 04/04/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi

Registrazione Tribunale di Milano n. 332 del 02/05/2005 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale

Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione

Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti

contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

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Pagina Romanzo

Sommario

Pagina 7

Fra inganni e tradimenti

Pagina 191

Amare un fuorilegge

Pagina 375

Un'indomita guerriera

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Pagina Romanzo

Fra inganni e tradimenti

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La lunga fila di persone in lutto si allungava a perdita d'occhio. Uo-mini, donne e bambini del clan MacAlpin aspettavano con pazien-za di rendere omaggio, porgendo l'estremo saluto, al loro signore defunto, Alastair MacAlpin. Vestiti con semplici abiti di lana grezza, le mani ruvide e callose a causa di una vita di lavoro, avevano la-sciato i loro campi e camminato per chilometri e chilometri per rag-giungere il palazzo del loro signore e padrone. La figlia primogenita di Alastair, la diciassettenne Meredith, acco-glieva i visitatori seduta accanto alla bara del padre. I folti capelli co-lor mogano le scendevano in larghe onde fino alla cintura e i suoi occhi verdi di tanto in tanto si velavano di lacrime che venivano a-sciugate con un gesto rapido e furtivo. Accanto a lei sedevano le sorelle minori, Brenna, di sedici anni, dalla chioma bruna come le ali di un corvo e dagli occhi che pareva-no riverberare la tinta calda della terra e Megan, di quattordici, cui i capelli biondi e gli occhi dorati conferivano la luminosità di un rag-gio di sole. Il carattere di Brenna era sereno ed equilibrato, ma Me-redith non aveva mai visto la sorella più piccola tanto sottomessa e tranquilla. A uno a uno i convenuti sfilavano davanti alle tre fanciulle por-gendo le loro condoglianze e confermando la loro fedeltà a colei che adesso era diventata il nuovo capo del clan: Meredith MacAl-pin. «Tu hai avuto un ottimo maestro, ragazza.» Duncan MacAlpin, un vecchio grinzoso, si asciugò una lacrima e posò la sua mano no-

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dosa sulla spalla della fanciulla. «E hai imparato bene la lezione. Sa-rai l'orgoglio di tutti i MacAlpin.» «Grazie, Duncan.» Meredith soffocò il dolore che l'attanagliava. Sapeva di non doversi mostrare debole davanti alla gente e di dover offrire un esempio di dignità e di forza alle sorelle minori. Più tardi, quando fosse stata sola, avrebbe dato libero sfogo al suo dolore. Uno scalpitio di zoccoli fece fuggire schiamazzando le galline che razzolavano nel cortile. Un attimo dopo il portone del palazzo si aprì ed entrò Gareth MacKenzie insieme a una dozzina dei suoi uomini. Le terre dei MacKenzie confinavano con quelle dei MacAl-pin a nord e poi si estendevano fino al fiume Tweed. «Vi porgo le mie condoglianze, Lady Meredith.» Gareth Mac-Kenzie si chinò sulla delicata mano della ragazza lanciando un'oc-chiata alle persone riunite intorno a lei. «Immagino che sappiate chi ha ucciso vostro padre.» «Certo, dei codardi. Uomini dell'altopiano che, nascosti da una maschera e con il favore delle tenebre, gli hanno teso un agguato. Duncan afferma che erano una dozzina.» «Li avete visti?» Gareth si voltò verso il vecchio. «Mary e io stavamo ritornando dalla fattoria di nostro nipote do-ve eravamo andati a festeggiare una nuova nascita, ma quando so-no arrivato gli assalitori stavano fuggendo e Alastair MacAlpin gia-ceva in un lago di sangue.» Il vecchio soffocò un singhiozzo. «Mary e io lo abbiamo portato qui, ma nemmeno le cure di mia moglie sono riuscite a salvarlo.» «Avete potuto dare uno sguardo ai loro cavalli?» La mano di Ga-reth scivolò verso l'impugnatura della spada e Meredith fu colpita dalla veemenza del suo tono. Sebbene le loro terre fossero confi-nanti non si era mai accorta che Gareth si interessasse tanto di suo padre. «No.» La voce di Duncan si spezzò. «Era buio e la mia vista non è più acuta. Tuttavia le mie braccia sono ancora forti per combattere e se fossi arrivato prima il nostro capo sarebbe ancora vivo. Oppu-re» aggiunse stringendo la spalla di Meredith, «sarei morto con lui.»

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«Non fartene una colpa, Duncan.» La ragazza si alzò e lo abbrac-ciò. Quel vecchio saggio e devoto era stato il braccio destro di suo padre fin dalla giovane età. «Tu e Mary avete fatto tutto il possibi-le.» «Quelli non erano dei predoni dell'altopiano» dichiarò Gareth a voce alta in modo da essere udito da tutti. «Che cosa state dicendo?» domandò Meredith mentre la folla dei presenti rumoreggiava. «È stato Brice Campbell, il Barbaro delle Highlands.» Meredith s'irrigidì. Il semplice suono di quel nome gettava nel terrore chiunque lo udisse. Campbell viveva nelle Highlands, ossia nell'altopiano, e si diceva che fosse il guerriero più feroce di tutta la Scozia. Gli abitanti del bassopiano, i Lowlanders, e quelli che occu-pavano le terre di confine, i Borderers, si trovavano spesso a dover fronteggiare gli attacchi degli inglesi e quelli degli Highlanders, loro vicini. «Lo sanno tutti che lui, insieme ai suoi uomini, piomba qui dal-l'altopiano, colpisce e scompare sulle colline prima che qualcuno abbia la possibilità di vederlo.» «Ma perché i Campbell avrebbero attaccato Alastair MacAlpin?» «Per la terra.» Gareth notò che un silenzio greve era sceso sulla folla. «Quante volte, negli ultimi anni, avete dovuto difendervi dalla razzie notturne di quei predoni?» Era risaputo che i possedimenti dei MacAlpin erano stati attaccati una dozzina di volte. Otto uomini e due bambini sotto i dieci anni erano rimasti uccisi negli scontri, i raccolti erano andati distrutti e il bestiame portato via senza che i predatori lasciassero alcuna traccia. «È stato il Barbaro. Tutti sanno che è lui l'esecutore di queste razzie.» Meredith si accigliò. «Mio padre non ha mai fatto il suo nome.» «Forse non con voi. Ma a me lo ha detto.» Meredith si stupì. Fin da quando aveva memoria lei e suo padre avevano condiviso ogni segreto. Dopo la morte della madre e quella del fratellino Brendan, Alastair si era attaccato a lei e le aveva confi-

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dato ogni pensiero. Perché mai le aveva taciuto una cosa così gra-ve? Gareth parve leggerle nel pensiero. «Voi siete giovane, signorina. Alastair non voleva gettare sulle vostre spalle un fardello tanto pe-sante, perciò si confidò con me e mi disse che se gli fosse successo qualcosa voleva essere certo che i MacKenzie si sarebbero presi cu-ra di voi.» «Sono in grado di badare a me stessa.» Meredith si eresse in tutta la sua statura e gli voltò le spalle. «Non oserei intromettermi nella vostra vita in un momento di così grande dolore se non avessi la certezza che si tratta di una fac-cenda d'importanza vitale.» Conscio dell'attenzione della gente, Gareth le afferrò una spalla costringendola a girarsi. «Le famiglie che vivono sotto la protezione dei MacAlpin devono poter contare su un capo forte e risoluto. Se Brice Campbell ha ucciso vostro padre non si lascerà intimidire da una donna. Vostro padre, inoltre, si a-spettava che voi cercaste un partner di indiscusso potere.» Meredith socchiuse gli occhi. «Parlate di matrimonio prima anco-ra che al suo corpo sia data degna sepoltura?» «Parlo di unire le nostre terre e i nostri due clan al fine di combat-tere il nemico comune. È un modesto sacrificio necessario per ga-rantire la sicurezza alla gente che è alle vostre dipendenze.» Meredith vide le occhiate che i presenti si passavano e lesse il terrore nei loro sguardi. Il seme della paura e della ribellione era sta-to gettato e lei non poteva più sradicarlo. «Non vi sto proponendo di sposarmi» proseguì Gareth approfit-tando del vantaggio conquistato. «Sebbene, essendo il primogenito, sarebbe mio diritto avanzare la mia candidatura.» Meredith rabbrividì. Benché lo conoscesse da quando era picco-la, vicino a lui aveva sempre provato una sensazione di disagio. Gareth cinse con un braccio le spalle di un giovanotto della sua stessa statura e lo spinse in avanti. «Mio fratello minore, Desmond, è sempre stato un vostro caro amico. In veste di marito vi offrirà la protezione dell'intero clan MacKenzie.»

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Meredith si accorse che il ragazzo arrossiva. Il caro, dolce De-smond detestava trovarsi al centro dell'attenzione, ma come sem-pre ubbidiva alla volontà di Gareth. «Come mio consorte, Desmond acquisirà anche tutte le terre dei MacAlpin» dichiarò con tono di sfida. Il ragazzo arrossì ancora di più. «Credi... credi che i MacKenzie abbiano bisogno delle tue proprietà?» balbettò. Meredith si sentì colmare di vergogna. Era noto a tutti che la va-stità delle terre dei MacKenzie era paragonabile solo a quella dei Campbell, ma si sapeva anche che l'ambizione di Gareth era sfrena-ta. «Mi rifiuto di parlare di questo argomento finché il funerale di mio padre non sarà stato celebrato.» Sorridendo, Gareth le prese una mano e se la portò alle labbra. «Sia come desiderate. Domattina torneremo con una proposta di matrimonio che porterà pace e prosperità alla nostra gente.» Attese che Desmond salutasse la futura sposa e poi con un cenno impe-rioso ordinò ai suoi uomini di uscire dal palazzo. «Sta' ferma, signorina. Una sposa deve mostrarsi serena il giorno delle sue nozze.» Morna, l'anziana governante che era al servizio di Meredith dalla sua nascita, finì di aggiustarle l'orlo della gonna. «La serenità è una virtù di Brenna.» «Lo so. Tu hai sempre preferito stare al centro della battaglia.» La vecchia si alzò per ammirare il suo lavoro. «Oh, tesoro. Tuo padre sarebbe stato molto orgoglioso di te.» Sentendo nominare Alastair MacAlpin lo sguardo di Meredith si oscurò. Oh, papà, pregò osservando la folla che si stava ammassan-do nel cortile, è questo che avresti voluto? Devo donarmi a un uo-mo che non amo per proteggere coloro che sono cari al mio cuore? Il pensiero di Duncan che, insieme alla vecchia moglie Mary, l'a-veva spinta ad accettare la proposta dei MacKenzie la rincuorò. «Non parlo per me stesso» aveva dichiarato l'uomo con fervore, «ma per i miei figli e per i miei nipoti. Ci sono state già abbastanza

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guerre tra i clan. Ora dobbiamo fare fronte comune contro il Barba-ro e unendoci avremo la forza necessaria per sgominarlo. Se i Mac-Kenzie ci promettono pace e prosperità, dovremmo prenderli in considerazione.» Anche gli altri paesani erano andati da lei a piccoli gruppi per pe-rorare la stessa causa ed era stato lo sguardo ansioso delle donne più anziane a farla capitolare. Quelle poverette avevano perduto mariti e figli e non volevano seppellire anche i nipoti. Il pensiero di darsi a un uomo che non amava la spaventava, ma Meredith MacAlpin, discendente da Kenneth MacAlpin, il primo re di Scozia, era stata educata fin dalla più tenera infanzia a tenere conto prima degli altri e poi di se stessa, e quel giorno era decisa a compiere il sacrificio supremo. Avrebbe sposato Desmond Mac-Kenzie e avrebbe cercato di amare quel gentile ragazzo che era sta-to il suo compagno di giochi. Guardò le due sorelle vestite con abiti identici di un rosa pallido. Lo avrebbe fatto per loro affinché potessero essere, ancora per un po', libere e spensierate in attesa che i ragazzi che vagheggiavano diventassero uomini in grado di dare loro una famiglia e dei figli. «È l'ora.» Mentre il suono di un'arpa s'innalzava nella brezza pri-maverile, Gareth MacKenzie si tolse il mantello e lo mise sulle spalle del fratello. «Portalo con orgoglio, Desmond.» I due si abbracciarono, poi Gareth si diresse sorridendo verso Meredith che avanzava lungo la navata centrale della chiesa. «Mi sentirei onorato se potessi accompagnarvi all'altare!» esclamò. «Temo che tale onore spetti al più caro amico di mio padre» ri-spose lei con dolcezza, posando le dita sul braccio di Duncan, mentre Morna le infilava tra le mani un mazzolino di gigli e fiori di campo. Brenna e Megan aprivano il corteo avanzando adagio e gettando petali di fiori sul pavimento della cattedrale. Dietro di loro, l'anziano uomo e la giovane sposa procedevano al suono della marcia nuziale in direzione dell'altare davanti al quale attendeva Desmond MacKenzie.

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L'antica cattedrale di pietra sorgeva al centro di un prato reso molle dalle recenti piogge. Il sole si era appena levato sopra le colli-ne ammantate di nebbia. Verso est la vasta pianura del bassopiano era interrotta solo da qualche rilievo mentre a ovest le Highlands svettavano alte e selvagge. Durante l'era glaciale le morene avevano scavato il terreno formando profonde vallate e in quella zona aspra e montuosa vivevano solo gli uomini più ardimentosi. Mentre le note dell'arpa si diffondevano nell'aria, figure spettrali circondarono la chiesa: alcune a cavallo altre a piedi. Tutti portava-no delle faretre. Uno, chiaramente il loro capo, lanciò una fune sulla guglia più alta della cattedrale, ne saggiò la resistenza e dopo essersi aggiustato la faretra sulle spalle, cominciò la scalata. Quando rag-giunse la più alta finestra a ogiva, scivolò all'interno e rimase in pie-di sul cornicione di pietra. Il vescovo iniziò a officiare e sollevando le braccia invocò la be-nedizione di Dio sulla coppia. All'improvviso le parole gli morirono sulle labbra. Una freccia sibilò tagliando l'aria, il giovane sposo par-ve trasalire e poi cadde per terra. Con un grido di angoscia Meredith s'inginocchiò accanto a lui e vide la macchia di sangue che si allar-gava sul suo mantello. La folla rumoreggiò scattando in piedi e in quell'istante una voce profonda gridò: «Chiunque mette mano alla spada è un uomo mor-to». Meredith si voltò e divenne terrea. L'uomo ritto sul cornicione era il più alto che avesse mai visto e aveva una presenza imponen-te. Sotto una rozza tunica lo sconosciuto indossava una camicia gialla e aveva le gambe nude fino al ginocchio, alla foggia dei sel-vaggi. Ai piedi calzava comodi stivali e sulle spalle portava un man-tello di lana grezza. I suoi capelli scuri erano folti e arruffati. Decine di uomini vestiti nello stesso modo entrarono nella catte-drale impugnando archi e frecce. «Io sono Brice Campbell» dichiarò il loro capo e Meredith lo vide sorridere udendo un mormorio di terrore serpeggiare fra i presenti. Era raro che qualcuno osasse pronunciare quel nome che spaventa-

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va tutti a morte. La gente preferiva chiamarlo il Barbaro delle High-lands. «Sono venuto a vendicare l'onta che Gareth MacKenzie ha getta-to sul mio nome. Non sono io quello che assale le vostre case e uc-cide i vostri figli e i vostri fratelli. Ora che ho tacitato quella lingua menzognera, dichiaro che la faida è conclusa.» Meredith vide con orrore che Gareth si era nascosto dietro un banco della chiesa e si faceva scudo di Brenna. «Affinché vi ricordiate che Brice Campbell è un uomo giusto» proseguì il ribelle, «risparmierò la vita della moglie di Gareth Mac-Kenzie.» Mentre si voltava per andarsene, una freccia partì fischiando da dietro il banco e uscì dalla finestra aperta mancando di un soffio la testa di Campbell. Immediatamente gli uomini del suo clan rispose-ro con una grandinata di dardi che colpirono più di una decina di persone disposte su entrambi i lati della navata centrale. Le donne dei clan MacKenzie e MacAlpin si ritrovarono vedove nello spazio di un minuto. Meredith si guardò intorno con ansia e vide che le sue sorelle e-rano illese. Megan si era rifugiata dietro l'altare e Brenna giaceva per terra, nel punto in cui Gareth l'aveva spinta. «Pazzo!» gridò l'uomo sul cornicione. «Questa faida doveva ces-sare, ma uno di voi ha voluto che continuasse. Ora maledirete il momento in cui avete incontrato Brice Campbell. Il sangue di que-sta nobildonna macchierà le vostre mani» concluse lanciandosi nel vuoto appeso alla fune e atterrando accanto a Meredith, impietrita dalla paura. Guardandola in viso, Brice Campbell trattenne il respiro. I fiori in-trecciati nella sua chioma lussureggiante, lunga fino alla cintura, l'avvolgevano in una nuvola di profumo. Le sue labbra erano prote-se come se stesse per protestare, la sua pelle era levigata come una porcellana e gli occhi, verdi come le colline delle Highlands, erano immensi e spaventati. Le guardò il seno che si sollevava nel respiro affannoso e tendeva

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l'abito da sposa di raso bianco, così leggero da sembrare tessuto da un angelo. Meredith si sentì sollevare da due braccia forti e sicure e traspor-tare in alto fino al cornicione della finestra. «Imbracciate un arco e vedrete questa signora morire per mano mia» gridò lui all'assemblea dei convenuti. Poi, dopo aver lanciato un altro sguardo alla folla sottostante, af-ferrò di nuovo la fune e stringendo Meredith al suo fianco si lanciò all'esterno. Appena atterrato sul prato la issò di prepotenza su un cavallo e con un balzo fu dietro di lei. Nello stesso istante i suoi uomini sciamarono fuori dalla catte-drale e prima che la gente assiepata all'interno potesse uscire, i ca-valli partirono al galoppo e presto furono inghiottiti dalla nebbia che avvolgeva le colline. Stretta tra le braccia di Brice Campbell, Meredith ebbe l'impres-sione che il possente battito degli zoccoli sul terreno le rimbombas-se nel petto. L'uomo che l'aveva fatta prigioniera era il più forte e il più spa-ventoso essere che avesse mai visto. Nella luce chiara del mattino la sua pelle pareva bruciata dal sole e i capelli, della tonalità delle spighe mature, gli spiovevano in riccioli ribelli sulla fronte. I muscoli delle sue braccia erano tesi e forti come corde. Affascinata, lo guar-dò spronare lo stallone e lanciarsi in una corsa sfrenata. Ma soprat-tutto gli occhi l'avevano colpita: erano occhi neri, penetranti, che l'avevano agganciata e le impedivano di volgere lo sguardo altrove. «E così, mia signora, sembra che voi siate rimasta vedova prima di aver potuto assaporare le delizie del talamo nuziale. È un vero peccato che dobbiate trascorrere la vostra prima notte di nozze in una caverna delle Highlands.» Mordendosi le labbra, Meredith abbassò il capo per nascondere il terrore. Era stata rapita da un selvaggio, un essere primitivo delle Highlands e se metà delle storie che aveva udito su Campbell erano vere, non avrebbe mai più rivisto la sua amata terra.

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Incontri d'amore di Barbara Cartland

Inghilterra, XIX secolo - Spesso l'amore si insinua nella vita delle persone per caso, imprimendo una direzione nuova e inaspettata alla loro esistenza. E così una proposta di lavo-ro, un viaggio per mare, un invito alle corse dei cavalli di-ventano lo strumento con cui il destino mette sulla strada di tre affascinanti gentiluomini l'anima gemella. Nessuno di loro ha intenzione di sposarsi, né il volubile Duca di Oswestry, né il bel capitano Horn e tantomeno l'inafferra-bile Conte di Helstone. Per parte loro neanche l'ingenua Udela, la dolce Delora e l'indipendente Calista pensano al matrimonio. E di certo non immaginano il proprio futuro insieme a quegli intriganti giovanotti. Eppure...

Dal 2 giugno