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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu www.craniosacral-training.it 1 CRANIO-SACRAL TRAINING 2016 CRANIOSACRALE: una visione d'insieme fiore della vita – www.people.tribe.net

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 1

CRANIO-SACRAL TRAINING 2016

CRANIOSACRALE: una visione d'insieme

fiore della vita – www.people.tribe.net

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 2 Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. (…) "Questa strada ha un cuore?" Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. (…) “Questa strada ha un cuore?” Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.

Don Juan a Carlos Castaneda1

Il Buddha della medicina2

Saprai di essere sulla strada giusta se, nella vita di tutti i giorni, ti scoprirai più tollerante nei confronti delle azioni degli altri.

Ramesh Balsekar3

1  Carlos  Castaneda  (1925-­‐1998),  antropologo  statunitense  di  origine  Peruviana,  allievo  di  uno  sciamano  messicano,  certo  Don  Juan.  2  www.abuddhistlibrary.com  3   Ramesh   Balzekar   (1917-­‐2009),   Insegnante   dell’Advaita   Vedanta   (filosofia   Induista   della   non-­‐dualità),   discepolo   di   Sri  Nisargadatta  Maharaji.    

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CRANIOSACRALE: UNA VISIONE D'INSIEME

“Dobbiamo ricordarci, che ciò che osserviamo non è la natura stessa, ma la natura esposta al nostro metodo d’indagine.”

Werner Heisenberg4, fisico “Mi piace ricorrere alla metafora del corpo. La mia mano destra non aggredisce la sinistra, a meno che una malattia le faccia credere di essere separata dalla sinistra. Se la gamba sinistra é ferita e sanguina, le mie mani non dicono: 'Ci dispiace per lei, ma ci pensi da sé, ora come ora abbiamo troppo da fare per curarcene'. Non parlano dell’unità del corpo, ma semplicemente funzionano su quella base. Se lo stomaco ha fame, la mano non dice: 'Sono troppo occupata per portare cibo alla bocca'. Ma nella vita, nella società, accade proprio questo. E accade solo perché siamo ammalati di separazione. Se non comprendiamo che le mani, le gambe, i piedi, la testa e i capelli non sono che un unico corpo, non ci prendiamo cura di loro e soffriamo. Se non comprendiamo l’unità della vita, non ci prendiamo cura della vita e soffriamo.” (…) “Di nuovo, vi farò l’esempio del mio corpo. Il mio corpo é un unico corpo, eppure ha molti componenti. Ha le mani, le dita dei piedi, migliaia di capelli e pori (tutti diversi gli uni dagli altri). Ha la pelle, le ossa, il sangue, le interiora e vari organi. Ha un intestino lungo più metri. Ma é un unico corpo, con milioni di dettagli e componenti. Ferite un solo dito e l’intero corpo lo percepisce, tutto ne viene influenzato. Quando mangio, quale parte non ne é influenzata? Respiro, quale parte non ne é influenzata? Possiamo considerarlo dal punto di vista dell’unità e dire che é un unico corpo, oppure considerarlo dal punto di vista della diversità e notare soltanto i suoi componenti. Sono due modi diversi di vedere la stessa cosa.”

Bernie Glassman5

CELLULE UMANE AL MICROSCOPIO6

4  Werner  Heisenberg  (1901-­‐1976),  premio  Nobel  per  la  fisica  nel  1932,  uno  dei  fondatori  della  meccanica  quantistica.  5  Bernie  Glassman  (1939),  insegnante  Zen  statunitense.  6  www.centrosangiorgio.com    

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 4 Il corpo è uno, i dettagli sono tanti. Il sistema CS (o Meccanismo Respiratorio Primario, come lo chiamava Sutherland) è al centro, fin dall’inizio dello sviluppo, della funzionalità dell’intero corpo-mente-spirito e resta continuamente in contatto con le forze originarie che hanno sostenuto la creazione. A partire dagli stessi componenti universali, un organismo specifico prende forma: lo stesso universo si manifesta attraverso ognuno di noi, creando qualcosa di unico e irripetibile. Lo stesso Respiro della Vita anima ogni organismo. Possiamo, per praticità, focalizzarci nella descrizione di una parte, oppure nella valutazione del movimento di una parte, ma non dobbiamo dimenticarci che questa è una convenzione. In realtà l’essere umano è UNO e INDIVISIBILE, è un SISTEMA: qualsiasi cosa avvenga nella più piccola parte di esso ha una risonanza IMMEDIATA su tutto il resto. Al tempo stesso, ogni organismo è una parte di un tutto più grande: la famiglia, la società di appartenenza, la razza umana, la vita universale. Il nostro orientamento è alla relazione fra le parti e il TUTTO. Quindi dobbiamo allenare la nostra flessibilità e muoverci dal particolare all’insieme, e dall’insieme al particolare, costantemente. Possiamo partire dall’unità più piccola del nostro corpo: LA CELLULA. La cellula è l’unità fondamentale della vita. Ogni cellula è composta prevalentemente di acqua, contenuta nel citoplasma cellulare. La cellula è separata dall’ambiente esterno dalla membrana cellulare, una sostanza semipermeabile ed elastica, in grado controllare lo scambio con l’esterno di sostanze nutritive e di materiali di scarto, nonché di reagire alle stimolazioni. E’ importante sottolineare che la membrana non è quindi una separazione, ma la sua permeabilità la caratterizza come filtro di scambio fra l’interno e l’esterno della cellula stessa. La sua elasticità le permette movimenti di contrazione ed espansione necessari a tutte le sue attività, nonché di rispondere al movimento della Respirazione Primaria.

CELLULA TIPICA7 CELLULA NERVOSA8

7  www.anagen.net   8  www.anagen.net        

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 5 All’interno della cellula si trova il nucleo, dove è contenuto il DNA, il codice genetico, che governa sia il funzionamento specifico delle cellule che quello globale dell’organismo. Un gruppo di cellule uguali, cioè con stessa funzione, è chiamato tessuto. Gruppi di tessuti coordinati formano delle strutture specifiche, come ad es. gli organi o il sistema scheletrico. Le varie strutture cooperano insieme sostenendosi reciprocamente. Un elemento indispensabile alla vita della cellula è l’ossigeno, che entra nel corpo attraverso la respirazione polmonare. L’ossigeno viene assorbito dai capillari degli alveoli polmonari ed entra in circolo nel sangue e da qui è trasportato in tutte le parti del corpo. Ogni cellula partecipa all’azione di assorbimento dell’ossigeno e di eliminazione dei materiali di scarto attraverso un processo detto respirazione cellulare, che permette alla cellula di avere così un contatto anche col mondo esterno all’organismo. Le tensioni che si possono verificare in qualsiasi parte del corpo limitano l’attività delle cellule. Attraverso il rilassamento delle tensioni aiutiamo il corpo a ripristinare la motilità fisiologica delle cellule, stimolando processi indispensabili alla salute. Facilitando lo scorrimento dei tessuti, la respirazione cellulare, il movimento dei fluidi, la libertà della potenza, con la Biodinamica Cranio-Sacrale, facilitiamo la capacità di espressione di queste forze originarie, che sono al servizio della Salute. Sono forze che SANNO cosa fare, il nostro ruolo è solo quello di FACILITARE, sostenere. Queste forze che in modo così preciso hanno sostenuto la vita verso un’espressione così complessa e organizzata, hanno tutte le informazioni che l’organismo necessita per il mantenimento del proprio equilibrio. Sono espressione della PARTE SANA dell’individuo. Come OPERATORI CRANIO-SACRALE il nostro ruolo non è quello di “intervenire e operare” ma appunto semplicemente di sostenere le condizioni affinché la Salute sia potenziata. “Qualsiasi cosa percepiamo, è ciò che dobbiamo usare. Non importa cosa sia, giacché è ciò che vediamo. Sulla base della chiarezza di cui disponiamo ora e sulla base di qualsiasi cosa siamo in grado di vedere, possiamo iniziare ad agire.”

Bernie Glassman e Rick Fields Nella nuova visione scientifica della vita, particolare rilevanza hanno la teoria della complessità e la teoria dei sistemi, che riportano continuamente le loro visioni alle interazioni fra i vari sistemi, meno interessati alle parti isolate ed ai semplici rapporti di causa-effetto, ma più interessati a comprendere i processi, l’organizzazione e la struttura dei rapporti tra i fenomeni. Una distinzione fondamentale che viene operata è quella fra “sistemi aperti” e “sistemi chiusi”. I sistemi viventi sono visti come sistemi chiusi a livello della loro struttura organizzativa, e in questo senso la struttura organizzativa viene definita da Maturana9 e Varela10 come autopoietica, cioè auto-riproducente, che crea continuamente se stessa, trasformando o sostituendo i propri componenti; ma sono sistemi aperti dal punto di vista materiale ed energetico, avendo bisogno, per restare in vita, di un continuo scambio di energia e materia con l’ambiente esterno. Aspetto importante è che in questa nuova visione tutto è inteso come comunicazione. 9  Humberto  Maturana  (1928),  biologo  e  filosofo  cileno.  10  Francisco  Varela  (1946-­‐2001),  biologo,  filosofo  e  neuro  scienziato  cileno,  uno  fra  i  primi  a  sostenere  il  dialogo  fra  le  scienze  e  le  filosofie  buddhiste,  inizando  studi  sull’efficacia  della  meditazione.  

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 6 Questo nuovo approccio si serve del contributo di varie discipline, dalla fisica, alla sociologia, biologia, ecc. Le teorie sociali che emergono basandosi su questi nuovi approcci si pongono in armonia con i principi organizzativi che la natura stessa ha sviluppato al fine di sostenere la rete della vita, e si muovono verso una concezione unitaria e organico-sistemica della realtà. Così, ad esempio, si esprime Ervin Laszlo11 nel suo libro “La sfida di una evoluzione collettiva”: “All’alba del prossimo secolo quasi tutti gli aspetti e le attività della vita umana saranno esercitati all’interno di interazioni globali, di mercati globali, di tecnologie globalmente efficienti e informazioni circolanti in un sistema globale. Vivere e agire nelle nuove condizioni comporterà pertanto un diverso modo di agire e di pensare. (…) Nella maggior parte dei casi stiamo ora cercando di fronteggiare le condizioni della emergente società del XXI secolo con le forme di comportamento del sistema industriale del XX secolo. Questo, tuttavia, equivale al tentativo di vivere nelle città industriali degli anni 90 con la forma mentis dei villaggi feudali del Medioevo. E’ insufficiente e, a causa della vulnerabilità delle nostre temporanee strutture sociali ed ecologiche, perfino pericoloso. Il pericolo riguarda tutti noi. (…) Non si può risolvere un problema fondamentale con il modo di pensare che ha originato il problema, come ha detto Einstein. Non possiamo raggiungere la prossima tappa della nostra evoluzione collettiva senza dare origine a un nuovo modo di sentire e di agire. Far nascere è un processo difficile e spesso doloroso: è necessario aiutarlo con una pratica 'maieutica'12. Abbiamo bisogno di una percezione del mondo e di noi stessi integrata.” “Stando a Maturana, la comunicazione non consiste nella trasmissione di informazioni, quanto piuttosto nella coordinazione del comportamento tra due organismi viventi attraverso un mutuo accoppiamento strutturale. In queste ricorrenti interazioni, gli organismi viventi vengono a mutare assieme, innescando reciprocamente, l’uno nell’altro, dei cambiamenti strutturali. Una tale coordinazione reciproca è la caratteristica chiave della comunicazione per tutti gli organismi viventi – dotati o meno che siano di un sistema nervoso – e si fa via via più sottile ed elaborata man mano che cresce la complessità dei sistemi nervosi. La nascita del linguaggio si ha con il raggiungimento di un livello di astrazione al quale si realizza una comunicazione intorno alla comunicazione stessa. (…) Nel linguaggio coordiniamo il nostro comportamento, e sempre nel linguaggio, assieme, facciamo emergere il nostro mondo. 'Il mondo che ognuno vede', scrivono Maturana e Varela, 'non è il mondo, ma un mondo, che noi facciamo emergere insieme agli altri.'”

Fritjof Capra13, 2002 Un parte importante del nostro lavoro riguarda il tradurre in parole le nostre esperienze e i concetti che le sostengono. Il linguaggio che usiamo prende spesso a prestito dei termini dalle discipline spirituali e fa dei paralleli fra i loro concetti e quelli che utilizziamo nel CS. Questo perché il CS ci parla non solo del rapporto interno fra le varie parti del nostro corpo-mente ma di un rapporto più ampio con la vita tutta. Il linguaggio comune (basato su quello scientifico) non ha 11   Ervin   Laszlo   (1932):   filosofo   della   scienza   e   pianista   ungherese,   considerato   fra   i   fondatori   della   teoria   dei   sistemi.  Candidato  2  volte  al  premio  Nobel  per  la  pace.  12  MAIEUTICA:  termine  che  indica  l’arte  dell’ostetricia.  Si  riferisce  al  metodo  di  insegnamento  utilizzato  da  Socrate:  l’allievo  apprende   attraverso   il   dialogo   e   il   confronto.   L’insegnante   è   visto   come   la   levatrice   che   aiuta   l’allievo   a   far   nascere   la   sua  verità.  13  Fritjof  Capra  (1939),  fisico  statunitense  di  origine  austriaca,  ha  approfondito  la  teoria  dei  sistemi.  

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 7 ancora creato dei termini condivisi che descrivano i concetti e le esperienze della disciplina CS, anche se da tempo la fisica quantistica descrive fenomeni che corrispondono alle esperienze CS, ma questo linguaggio non ha ancora trovato una diffusione e una semplificazione sufficiente. Per cui continuiamo anche a prendere a prestito termini da altri modi di guardare alla vita. Sutherland ha preso molti termini e/o concetti a prestito dalla tradizione cristiana, autori come Shea e Sills dalla tradizione buddhista a loro più vicina. Essere operatori CS non richiede un’adesione personale a tali tradizioni. Riconoscere l’interconnessione profonda della vita nell’universo non ha a che fare con la fede, né in una religione né nella scienza: emerge quando si riesce a farsi sufficientemente quieti da ascoltare la natura, la vita, in profondità.

PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA BIODINAMICA CS Questi 3 principi sono di fondamentale importanza nella disciplina CS. Non sono principi che possono essere capiti solo cognitivamente, vanno indagati nella nostra pratica e nella nostra vita, ne dobbiamo fare esperienza diretta. 1) CONCETTO di UNITA’/INTEREZZA Il concetto di unità/interezza prende avvio dal momento del concepimento: è da un’unica cellula che tutto prende origine. Iniziamo il nostro viaggio terrestre essendo UNO e questa fondamentale unità resta l’impronta fondamentale nel nostro corpo-mente-spirito. Tutto ciò che forma il nostro corpo (cellule, tessuti, organi) funziona come un insieme, ogni parte è interdipendente con il resto. Il corpo funziona come un campo unificato. Questo vuol dire anche che una qualsiasi cosa che accade in una parte dell’insieme (sia un trauma sia una liberazione) ha un effetto sul tutto. 2) ORIENTAMENTO ALLA SALUTE “Se la salute è veramente percepita, scopriamo che non è mai persa.” (Sills, 2011) Il concetto di Salute, nella disciplina CS, è intimamente connesso a quello di unità/interezza. La indichiamo con la S maiuscola proprio per differenziarla dal comune concetto di salute, inteso come opposto al termine malattia. Anche la Salute è un principio che è presente fin dal momento del concepimento e che viene veicolato dal RdV, questa potente energia vitale che ci sostiene dall’inizio alla fine della nostra incarnazione in questo corpo. Questo principio di Salute non può essere né aumentato né consumato. E’ un principio, e non dipende né dal nostro stato mentale né da quello fisico. Come dice Jeames Jealous, la Salute “(…) è disponibile 24 ore al giorno dal concepimento fino alla morte, poi traspira. Non espira.” (citato da Sills, 2001). Intendiamo la Salute come una qualità vivente. Non è fissabile, si riconosce dalla manifestazione, nel fenomeno. Include la malattia. In ambito CS la Salute viene vista come un principio universale che si manifesta attraverso la R1°, dunque “non ha a che fare con un determinato stato o condizione fisica o mentale” (Sills, 2011). “La salute è un principio attivo; è una realtà vivente che respira e che può essere palpata da mani esperte.” (Sumner & Haines, 2010).

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 8 Orientamento alla Salute vuol dire anche guardare agli schemi condizionati come la migliore risposta possibile del sistema a determinate condizioni ed eventi, il miglior sistema di mantenimento di equilibrio, ad opera delle forze della Salute sempre presenti. Guardare ad es. a dei tessuti contratti e induriti come alla strategia per difendersi o sentire meno il dolore, per proteggersi, quindi ad opera di processi orientati al benessere. Da “Il principio dell'ordinamento biologico” di Franklin Sills14 “La salute: La salute nella nostra comprensione, non è una funzione di nessun sistema del corpo. Non è neanche una funzione della genetica o di nessuna struttura cellulare. La salute è un'espressione di un principio universale. E' incondizionata, assoluta, ed è un'espressione dell'essenza di chi siamo, in quanto esseri umani. La salute permea e anima. E' sempre presente e non è mai persa, indipendentemente dallo stato del corpo o della mente. Lasciatemi leggere qualcosa scritto dal Dr. Jim Jealous: ‘La salute di cui parliamo in osteopatia è nel nucleo del nostro essere e non può essere aumentata o diminuita ad un grado maggiore o minore. In altre parole, la salute nel nostro corpo non può ‘ammalarsi’. La salute nel corpo di fatto trascende la morte. La salute nel nostro corpo è valida al 100%, 24 ore su 24 dal concepimento fino alla morte, e dopodiché traspira e non espira.’ Questa è una definizione di salute diversa da quella ricorrente nella nostra cultura medica. Questa salute riguarda l'origine o la fonte. E' l'origine, o la fonte, della vita e supporta l'ordine di tutta la struttura e la funzione del sistema umano. Il Dr. Randolph Stone DO ha chiamato la salute ‘blu-print energy’ e il Dr. Jealous la chiama ‘la matrice originale’. La sua espressione si rivela come incarnazione e il mondo cellulare e dei tessuti si organizza attorno alla sua manifestazione. La Matrice Originale è il ‘blu-print’ (marchio originale, n.d.t.) portato dal Respiro della Vita. E' un'espressione dell'Intelligenza Universale che lavora nel sistema umano. Il Dott. Sutherland l'ha chiamata Intelligenza con la ‘I’ maiuscola. Essa depone il ‘blu-print’ attorno al quale il mondo cellulare si organizza embriologicamente e mantiene questa intenzione/stato per tutta la vita. E' una creazione costante, incessante, continua. E' sempre valida ed è la Salute inerente del sistema.” Da “La guarigione e il mondo naturale. Jim Jealous intervistato da Bonnie Horrigan”: “Il mio mestiere è di rimanere consapevole della Salute ‘che non si può ammalare’ che c'è in loro (i pazienti15 n.d.c.) e sostenerla (…). Quando metto le mani su un paziente inizio con 14 apparso sul giornale della UK Craniosacral Therapy Association, “The Fulcrum”, n° 19, 2000 – Traduzione a cura dell'ITCS di Latina

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 9 il sentire la completezza, il trascendente, non come un'idea o come una verità immortale ma aspettando finché essa non si manifesta. Io vedo la paura, la sento nelle mie mani, sento la malattia, le lesioni, la storia, e aspetto. Cerco ciò che non conosco; non una diagnosi, quella si avrà dopo. Adesso in questo momento la Salute si sta connettendo con la malattia. Questa priorità deve essere vista direttamente, non tramite deduzione. (…) La guarigione è l'emergere dell'originalità. (…) Perché non tutti guariscono? Non è ancora l'ora. Ecco l'unica risposta. Il paziente non dovrebbe essere incolpato perché non migliora. (…) Non è colpa di qualcuno. Riguarda più il tempo e il ‘tempo di guarigione’.” 3) LA GUARIGIONE AVVIENE NELLA QUIETE Il movimento della vita emerge dalla quiete ed è nella quiete che i processi di riequilibrio avvengono. Come abbiamo visto fin’ora, quando lavoriamo accompagniamo il sistema in uno spazio in cui il movimento si assesta in uno spazio di acquietamento per poter accedere a un cambiamento. Lo abbiamo osservato sia con il processo del punto di equilibrio nel lavoro tessutale sia con quello dello stato di equilibrio nell’orientamento al corpo fluido. Permettere agli schemi condizionati di trovare uno spazio di neutralità in cui non c’è un tirare in una direzione o in un’altra, uno spazio di quiete del movimento, consente alle forze originarie di essere di nuovo libere di sostenere il corpo-mente-spirito. Ricordiamo che esistono molti livelli diversi di quiete. “Vulnerabilità non vuol dire debolezza. Io definisco la vulnerabilità come un rischio emozionale, l'esporsi, l'incertezza. È il carburante della vita quotidiana. E sono arrivata a ritenere - questo è il mio 12° anno di ricerca - che la vulnerabilità è la misura più accurata del coraggio - essere vulnerabili, lasciare che gli altri ci vedano, essere onesti.”

Brenè Brown

SOMA – CORPO FLUIDO – CORPO DELLE MAREE Siamo potenziale energetico che ha raggiunto una forma. In noi interagiscono forze implicite ed esplicite16. Nella nostra disciplina questo è rappresentato dai 3 aspetti: soma, corpo fluido, corpo delle maree. Il corpo delle maree rappresenta le forze sottostanti, l’ordine implicito che guida lo sviluppo della forma, del regno esplicito, questo rappresentato da corpo fluido (embrione) e soma (corpo anatomico strutturale). Nel corpo fluido troviamo l’interazione fra fluidi, tessuti e potenze. Il corpo fluido dunque include il soma (tessuti), risvegliato alla sua dimensione primordiale (embrione), che è fluida. Risvegliare il soma alla sua dimensione fluida gli permette di diventare più trasparente alle forze formatrici che lo guidano fin dall’inizio. Il corpo fluido è così quella “via di mezzo” che mette in connessione il corpo fisico con le forze del Respiro della Vita. Il RdV è l’ordine implicito e si manifesta attraverso i vari ritmi della Respirazione Primaria: Quiete Dinamica, Marea Lunga, Marea Medita, Ritmo CS o Impulso Ritmico Craniale. 15  Nota  bene:  riportando  testi  citati  da  altri  o  tradotti  manteniamo  il  termine  paziente,  ma  ricordiamo  che  l’operatore  CS  non  può  usare  tale  termine,  ma  quello  di  clienti.  16  Vedi  appendice  3  dispensa  “Le  3  maree”:  Il  paradigma  dell’ologramma  di  David  Bohm.  

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 10 La FLUIDITA’ è la prima nostra dimensione, che è quella dell’embrione. Essa continua ad essere presente in noi (consideriamo che siamo prevalentemente composti di fluidi). Con il CS ricontattiamo questa dimensione fluida, che nella quotidianità ci sfugge. Contattando questo stato originario abbiamo accesso alle potenzialità intrinseche di questa dimensione che ci parlano della connessione con le forze organizzatrici che hanno guidato il nostro sviluppo, forze orientate alla Salute (quella con la S maiuscola). I fluidi sono una dimensione fondamentale del nostro corpo. Così come nel mondo naturale l’acqua è alla base della vita, nel nostro corpo sono i fluidi a veicolare l’imperativo del RdV attraverso le potenze della RP. A loro volta i fluidi sono parte integrante di tutti i tessuti del corpo. Nel corpo fluido troviamo quindi quella dimensione dell’habitat del nostro essere in cui potenze, tessuti e fluidi interagiscono e formano un campo unificato. Il corpo fluido è la dimensione di passaggio fra quella più concreta della fisicità e quella più energetica. Ha le sue origini prima che il soma si strutturi ed è il processo embrionale che ci parla in modo molto chiaro del senso del corpo fluido. Questa dimensione protoplasmatica rimane al fondamento del nostro corpo. “Il corpo fluido è veramente un’espressione delle acque della vita stessa ed è un’entità olistica fluida che ha origini primordiali.” (Sills, 2011). Il corpo fluido si estende oltre il corpo fisico esprimendo un campo energetico locale definito biosfera17. E’ un termine usato per primo dal Dott. Rollin Becker. Questo campo energetico è il campo primordiale all’interno del quale ognuno si è sviluppato. La sua natura è quella delle potenze biodinamiche che hanno permesso il processo d’incarnazione (attraverso la trasmutazione) e di sviluppo dei fluidi primari coinvolti nel concepimento. Non dobbiamo però pensare alla biosfera semplicemente come allo spazio attorno al corpo. “La biosfera include la totalità del corpo fisico del cliente (dalla linea mediana verso l’esterno) e si estende per 25-40 cm. attorno al corpo come un campo energetico locale. Questo è il territorio del corpo fluido.” (Sills, 2011) La Biosfera è sostanzialmente l’insieme di campo unificato di tessuti (corpo, soma), fluidi (elemento fondamentale del corpo) e potenze (emanazione del Respiro della Vita). Quindi la biosfera come esperienza percettiva equivale a sentire l’unità di:

− corpo fisico con la sua anatomia e fisiologia − corpo fluido − le forze naturali che rendono vivo il corpo fisico e il corpo fluido

Quando siamo in contatto con la biosfera, corpo fisico e corpo fluido ne sono parte integrante non come aspetti diversi, ma come espressione di una stessa unità. Il corpo fisico sarà percepito come un addensamento nel corpo fluido ma non separato dal resto del corpo fluido (spazio della biosfera). Ricordiamo che le distinzioni vengono fatte per motivi didattici, ma che tutto è interconnesso. Tessuti e fluidi hanno una relazione molto intima. Pensiamo ai fluidi interstiziali che avvolgono qualsiasi struttura nel corpo: lo spazio fra una struttura e un’altra è riempito di fluidi. Pensiamo ai fluidi intracellulari e pensiamo a quelli extracellulari. Ogni parte del corpo è fatta di una specifica specializzazione di tessuto. Senza potenze, senza forze, non ci 17  Approfondimento  sulla  biosfera  tratto  da  “Presenza  e  percezione:  la  Biosfera.”,  Ass.  Culturale  Mu  2014,  a  cura  di  Giannina  Sanzovo  e  Chiara  Zanchetta.  

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 11 sarebbe movimento. “Il campo delle potenze è arrivato prima delle linee mediane e prima delle strutture del corpo.” (Ged Sumner e Steve Haines, 2010). La biosfera deriva da quel campo che si crea prima del corpo fluido e ci mette maggiormente in contatto con le potenze pur restando parte del corpo fluido. E’ all’interno del campo delle potenze che prende forma l’embrione, con la sua dimensione fluida fin da subito interrelata in modo inseparabile con la biosfera. Durante lo sviluppo embrionale possiamo vedere una ricapitolazione di questo processo con il corpo fisico che si sviluppa all’interno di sacca e liquido amniotico: quello che identifichiamo come corpo non è separato dal tutto il resto. E tutto ciò che muove a livello profondo sacca, liquido, corpo, ecc. è il campo energetico. L’embrione è un essere fluido trasparente, composto quasi al 100% di fluidi (Shea, 2015). Il suo corpo è fluido. Il corpo fluido è il nostro corpo originario. La biosfera non è però solo energetica ma anche fluida. Il corpo emana continuamente vapori che si liberano dall’acqua contenuta nel corpo e può essere percepito come avvolto in una nuvola di vapori. Gerald Pollack, professore di Bioingegneria all’Università di Washington, ha recentemente dimostrato che il nostro corpo è composto al 99% di acqua. Come dice Emilie Conrad18 “La presenza fluida nei nostri corpi è il nostro ambiente fondamentale.”

VALUTAZIONE DEL CORPO FLUIDO

www.acquasantamaria.it

L'acqua è insegnata dalla sete.

La terra, dagli oceani traversati. La gioia, dal dolore.

La pace, dai racconti di battaglia. L'amore, da un'impronta di memoria.

Gli uccelli, dalla neve.

Emily Dickinson Possiamo riassumere i parametri della valutazione biodinamica del corpo fluido nel seguente elenco: 18  Fondatrice  del  Continuum  Movement.  www.continuummovement.com/emilie-­‐letter.php    

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• Capacità di assestamento nella neutralità (fase iniziale) (abbassamento dei livelli di attivazione del sistema nervoso autonomo, accesso ad autoregolazione naturale e non più condizionata dalla storia):

- capacità o meno di accedere alla neutralità - capacità dei tessuti di assestarsi nella fluidità / capacità del soma di essere

come sospeso nei fluidi - capacità dei fluidi di manifestarsi e assestarsi (da fluidi attivati ad

abbassamento dell’attivazione) - capacità delle potenze di trasmutarsi e assestarsi nei fluidi - capacità di integrazione fra tessuti, fluidi e potenze - assestamento a zone o come campo

• Capacità di approfondire lo stato di assestamento nella neutralità (al contrario, rimanere a un livello superficiale di assestamento)

• Cambiamento Olistico: - capacità di accedere al cambiamento olistico - capacità di interezza - capacità di lasciar andare la volontà personale alla volontà della RP

• Capacità di esprimere la Respirazione Primaria a livello della Marea Fluida: - difficoltà/libertà - capacità di esprimere le fluttuazioni longitudinali (Linea Mediana fluida) e le

fluttuazioni trasversali (in inspiro ampliamento dal centro verso la periferia / senso di espansione, apertura; in espiro ritorno dalla periferia verso il centro / senso di raccoglimento)

- asimmetria/simmetria (inspiro/espiro; destra/sinistra; sopra/sotto; anteriore/posteriore)

- interruzioni - presenza di aree inerziali - vitalità - qualità della RP - tempo della RP (frequenza, ritmo)

• Qualità del corpo fluido: - qualità della biosfera - geometria della biosfera e relazione con soma (a volte è spostata) - ampiezza della biosfera - qualità della biosfera: densa, fluida, ariosa, rigida, sciolta, frammentata,

unita, scura, luminosa, opaca, trasparente… - trasparenza/oscurità, ombra/luminosità, fluidità/secchezza, densità, inerzia,

vitalità, ariosità, armoniosità, rigidità, collosità, aridità, effervescenza, ecc. - trasparenza come capacità di risposta alle forze della RP - qualità dei fluidi:

- espressione globale e locale della motilità dei fluidi - da congelamento, stagnazione, densità, a un livello crescente di fluidità - collosità, appiccicosità, (tipici di stati di tossicità presenti nel sistema)

- qualità dei tessuti: - motilità del campo unificato - mobilità e motilità delle singole strutture - plasticità

- qualità delle potenze:

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 13 - senso di vitalità (spinta nei fluidi): da inibita a libera (vitalità forte, debole...) - forza, spinta - capacità di trasmutazione nei fluidi

- vitalità del sistema nel suo insieme - senso di tridimensionalità - capacità di coerenza (capacità di tutte le parti di cooperare insieme

funzionando come un tutt’uno) - stato dei fulcri naturali - presenza di fulcri inerziali - presenza o assenza di spazio - relazione fra i piani orizzontali (diaframmi, tentorio): simmetria/asimmetria - relazione destra-sinistra; sopra-sotto; antero-posteriore - accesso alle risorse

• Capacità di accedere agli stati di Quiete: presenza di rumore o possibilità di quiete. Capacità di riconoscere la “quiete apparente”, che in realtà ci parla di inerzie (quando dall’inizio della sessione c’è un senso di quiete, di solito è apparente).

• Capacità di esprimere le Linee Mediane: - accesso o meno alle diverse manifestazioni della LM - presenza di interferenze lungo la LM

• Capacità di mostrare il piano di trattamento intrinseco • Stato di Equilibrio:

- capacità di accederci, capacità di approfondirlo - capacità di rilascio delle inerzie

• Capacità di riorganizzazione attorno alla LM La valutazione viene fatta lungo tutto il percorso ed è parte integrante del lavoro. Permette di momento in momento di scegliere, come operatori, le abilità appropriate. Permette di verificare il cambiamento nel corso delle sedute e di fornire informazioni su come procedere con il cliente, che cosa proporre, anche in termini di come continuare il lavoro (quante sedute, con quale frequenza). Non sempre il processo è chiaro o comprensibile. Ci richiede la capacità di stare con il non sapere, tollerare spazi di disorientamento, senso di essere nulla di fronte a qualcosa di più grande. Ci sostiene la fiducia nella Marea, non come dogma della disciplina CS ma come esperienza vissuta. La seduta è un processo nel quale apriamo domande e indaghiamo. Domande che a volte rimangono aperte a lungo, nella pratica dell’operatore, quindi assai al di là della singola sessione. Non tutte le domande dunque avranno una risposta. Non serve forzare il processo. Le domande hanno lo scopo di comprendere meglio l'esperienza, può essere che giungano una o alcune risposte e sarà interessante anche capire quale risposta ha messo in evidenza il sistema. Nel fare domande, cominciamo a sperimentare con il linguaggio: quali termini, quali immagini, quali metafore, sono utili per descrivere ciò che sentiamo? Durante il lavoro, lasciamo andare il desiderio che il sistema diventi fra le nostre mani al massimo delle sue potenzialità e ringraziamo qualsiasi esperienza si presenti.

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ORIENTAMENTO AL CORPO DELLE MAREE Il termine corpo delle maree si riferisce al vasto campo che manifesta la presenza della Marea Lunga19. Il corpo delle maree entra in relazione con uno specifico organismo attraverso la sua linea mediana, la linea centrale del corpo fisico. Il corpo delle maree si estende nello spazio come un campo a forma toroidale20. Il corpo fluido e il soma attraverso il corpo delle maree sono come sospesi nella vastità dell’universo. La Marea Lunga è come un vento che emerge dal niente e al niente torna. La ML è trasportata dal corpo e delle maree e agisce localmente – attraverso il soma – formando movimenti centripeti e centrifughi, a spirali. Questi movimento a spirale sono alla base della vita nell’Universo: dalla creazione delle galassie, delle stelle, alla formazione di piante e organismi viventi, anche minuscoli. Da queste forze si crea un campo dinamico che sottostà all’organizzazione dei sistemi viventi. Quando le forze centrifughe e centripete della ML entrano in equilibrio dinamico, viene generato un campo stabile, un matrice ordinatrice o campo ordinatore. Questo campo quantico può essere percepito nella sua interazione con l’organismo e tutto attorno ad esso. Questo è il campo che si manifesta al concepimento e sostiene lo sviluppo embrionale. Rimane presente e attivo per tutta la vita. E’ il livello più formativo della RP. Nella sua interazione con il soma, vengono a crearsi dei centri energetici lungo la LM. In particolare nella CS portiamo attenzione al centro della pancia (dietro l’ombelico), al centro del cuore e quello della testa (terzo ventricolo).

campo energetico a forma toroidale21

19  Marea  Lunga  è  un  termine  che  fu  coniato  da  Rollin  Becker.  20  www.craniosacral-­‐biodynamics.org  21  www.kricio.com    

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IL PIANO DI TRATTAMENTO INTRINSECO – VISIONE AMPIA

Neutralità dell'operatore: stabilire i fulcri dell'operatore; Orientamento all’assestamento nei 3 corpi, con il corpo fluido in 1°

piano.

Neutralità della relazione: negoziare il contatto, stabilire un campo

di relazione: operatore e cliente si assestano nella relazione

Il sistema del cliente ricerca la neutralità: orientamento al corpo fluido e ricerca di assestamento del cliente nei 3

corpi (fase di ricerca: lascio andare i vari schemi che si manifestano)

Se accessibile: Se non accessibile:

Risorse: stillpoint

Assestamento dei 3 corpi (neutralità nel sistema del

cliente) e cambiamento olistico: Orientamento alla RP e al piano di trattamento intrinseco

Cambiamento olistico: emerge il PIANO DI TRATTAMENTO INTRINSECO:

3 possibili direzioni

SCHEMI NEL CORPO FLUIDO: Tessuti, fluidi, potenze MAREA LUNGA QUIETE DINAMICA

STATO DI EQUILIBRIO

Riallineamento, riassestamento: fase di riorganizzazione

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 16 APPENDICE: OSSERVARE CIO' CHE E' Toni Packer (…) La nostra reazione abituale è desiderare che le cose siano diverse da come sono. Desideriamo che siano migliori, che vadano migliorando progressivamente, o che tornino a essere buone come lo erano in passato, quando tutto era così chiaro. Ma la consapevolezza del momento-per-momento getta luce soltanto su ciò che è: non conosce reazioni, confronti, prescrizioni o rimedi per un miglioramento. La saggezza su come noi viviamo, da soli e con gli altri, viene dall’osservazione diretta, non dal pensiero di come dovrebbero o non dovrebbero stare le cose. E quando, di tanto in tanto, a prevalere è la consapevolezza, senza giudizi in favore o contro, essa illumina la semplice realtà che essere a stretto contatto con le condizioni interne ed esterne così come sono ha una sua saggezza. Chiunque può arrivare a scoprire questa saggezza. Tutti, senza eccezione, siamo stati assolutamente condizionati a reagire all’istante a ciò che accade dentro e intorno a noi attraverso il pensiero: a rivolgerci a noi stessi e agli altri con toni moralistici, spesso reiterando questi pensieri a non finire. I pensieri evocano emozioni, tensioni, eccitamento e ansia e possono portare all’esaurimento e alla malattia. La consapevolezza rivela che le cose stanno semplicemente così. E’ poi un cambiamento tanto radicale fermarsi, ascoltare e fare esperienza di ciò che sta realmente accadendo senza reagire immediatamente e quindi senza produrre altri pensieri? E' possibile realizzare una semplice consapevolezza, che significa fare esperienza con apertura, con innocenza, di tutto questo flusso di pensieri, senza rimanere invischiati in considerazioni su ciò che è bene o su ciò che potrebbe essere meglio o forse peggio? La consapevolezza non è progressiva; illumina ciò che è senza senso del tempo, senza separazione dal sé. Per ‘separazione da sé’ intendo il meccanismo di valutazione di come sto operando, se faccio colpo sugli altri o se vengo disapprovato da un pubblico immaginario (che include me stessa), con tutte le sensazioni interne che ciò comporta. Separazione è pensare a stati migliori o peggiori nel futuro o nel passato. Consapevolezza è essere liberati da desiderio di migliorarsi o di svalutarsi. La consapevolezza illumina gli abituali modelli di pensare e di sentire e al tempo stesso si apre a qualsiasi altra cosa accada nel momento presente: il respiro, il canto di un uccello, il ronzio di un motore, il sibilo del vento, il mutare dei pensieri, il tendersi e il rilassarsi del corpo... Che cosa siamo noi, quando cessiamo di pensare continuamente a noi stessi? Che cosa siamo quando guardiamo, ascoltiamo, facciamo esperienza, senza discriminazioni, di ciò che esiste in questo infinito spazio di consapevolezza?

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Silenzio dell'Universo

Esiste un granello, esiste l'universo: infinita è la tolleranza che l'immenso ha col minimo. Questa compatibilità, la compresenza, insegna la stessa cosa al cuore. Così per conoscere l'immensità bisogna non capire niente – perdere ogni intelligenza - non conoscerla.

Cesare Viviani

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CS: una visione d’insieme 2016 – Ass. Culturale Mu – www.craniosacral-training.it 18 Bibliografia:

-­‐ Ass. Culturale MU, dispensa “Le 3 maree”, 2013 -­‐ Balsekar Ramesh, “Pace e armonia”, www.lariseditrice.com -­‐ Brown Brené, Listening to shame (TED Talks www.ted.com) -­‐ Capra Fritjof, “La scienza della vita”, 2002, Rizzoli -­‐ Castaneda Carlos, “Gli insegnamenti di Don Juan”, Rizzoli -­‐ Glassman Bernie, “Testimoniare”, Ubaldini -­‐ Glassman B. e Fields R., “Il pane e lo zen: ricette per cucinare la propria vita”

ed.Ubaldini -­‐ Laszlo Erwin, “La sfida di un’evoluzione collettiva”, www.centrostudialeph.it -­‐ Packer Toni, “La luce della scoperta”, Ubaldini -­‐ Sills Franklin, “Foundations in Craniosacral Biodynamics – The Breath of Life and

Fundamental Skills. Vol. 1”, 2011, North Atlantic Books -­‐ Sills Franklin, “Craniosacral Biodynamics – Vol. 1”, 2001, North Atlantic Books -­‐ Sumner Ged & Haines Steve, “Cranial Intelligence – a practical guide to Biodynamic

Craniosacral Therapy”, 2010, Singing Dragon -­‐ Viviani Cesare, “Il silenzio dell'Universo”, Einaudi

Volevo studiare i contorni di quell'isola che è l'uomo, alla fine ho scoperto invece i confini dell'oceano.

Wittgenstein