costruire n° 31 - periodico informativo della fillea cgil di roma e lazio

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31 Periodico informativo della Fillea CGIL di Roma e Lazio anno 14 n. 31 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, AUT. C/RM/59/2011 Febbraio 2013

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Page 1: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

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Periodico informativodella Fillea CGIL di Roma e Lazioanno 14 n. 31

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Febbraio 2013

Page 2: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

sommario

Page 3: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

sommario

Costruire Roma e Lazioperiodico informativo della Fillea CGIL di Roma e LazioFebbraio 2013 - N° 31 - Anno 14Editore: Fillea CGIL di Roma e LazioVia Buonarroti, 12 - 00185 RomaTel. 06 462066-1 - Fax 06 [email protected]

Direttore Editoriale:Mario GuerciDirettore Responsabile:Ilaria Bartoli CiancaleoniCoordinamento Redazionale:Elena SchifinoSegreteria di Redazione:Monica Bevilacqua, Giuseppe Giuffrida, Enza MangiaProgetto grafico, impaginazione ed editing: Aton - RomaStampa: LaCromografica - Roma

Hanno collaborato a questo numero:Walter Cherubini, Marco Austini, Gianni Lombardo, Benedetto Truppa, Andrea Camboni

Iscritto al Tribunale di Romaal n. 239/2009 del 26/06/2009

Fillea CGIL NazionaleVia G. B. Morgagni, 27 - RomaTel. 06 441141 - Fax 06 44235849

Fillea CGIL di Roma e LazioVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 [email protected]

La Segreteria:Mario Guerci - Segretario GeneraleMarco Carletti, Walter Cherubini, Elena Schifino

Segreterie di Roma e Lazio:Roma Nord-Civitavecchia: Vincenzo CariddiRoma Est-Valle Dell’Aniene: Marco AustiniRoma Centro-Ovest-Litoranea: Walter FaddaRoma Sud-Pomezia-Castelli: Gianni Lombardo

Funzionari di Zona:Nika Agim, Rino Aversa, Claudio Broccatelli, Simone Cioncolini, Fabio Damiani, Alioscia De Vecchis, Fabio Ferrari, Daniel Grigoriu, Sandro Paolucci, Antonio Petrella, Diego Piccoli, Bruno Proietti, Claudio Roggerone, Barbara Zignani.

R.L.S.T.:Antonio Cucculelli, Stefano MontemagnoLatina: Luca Bonetto Frosinone: Alessio FaustiniRieti: Simone Di MarcoViterbo: Enrico Gabrielli

Ufficio Vertenze:Francesca Alberti, Elena Manuela Paraschivoiu, Giulio Testi.

Segretari Comprensori Lazio:Latina: Ezio Giorgi Rieti: Claudio ColtellaViterbo: Massimo Guerrini Frosinone: Benedetto Truppa

VITERBOVia Giuseppe Saragat, 8 - ViterboTel. 0761 270290 - Fax 0761 275210

LATINAVia Solferino, 16 - LatinaTel. 0773 662701 - Fax 0773 664655

FROSINONEVia Mola Vecchia, 2A - FrosinoneTel. 0775 853641 - Fax 0775 852064

RIETIVia Garibaldi, 174 - RietiTel. 0746 270194 - Fax 0746 201923

FILLEA ROMA-LAZIOVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 47825128

UFFICIO VERTENZEVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206631/32/25 - Fax 06 46206633

FILLEA CIVITAVECCHIAVia P. Togliatti, 7 - CivitavecchiaTel. 0766 545865 - Fax 0766 545865

FILLEA ROMA NORDVia G.B. La Salle, 3 - RomaTel. 06 66412409 - Fax 06 66412390

FILLEA RM EST-VALLE DELL’ANIENEVia Padre Lino da Parma, 3 - RomaTel. 06 4111591 - Fax 06 41219484

FILLEA CENTRO-OVEST-LITORANEAVia Casana, 207 - OstiaTel. 06 5692943 - Fax 06 5693259

FILLEA SUD POMEZIA-CASTELLIVia Lamarmora, 32 - PomeziaTel. 06 9107151 - Fax 06 91602818

POMEZIAVia Pietro Maroncelli, 10 - S. Maria Delle Mole (Rm) Tel. 06 93546203 - Fax 06 93546203

COORDINAMENTO RESTAURATORIVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 47825128

INCAVia Poliziano, 20 - RomaTel. 06 4814703

CAAFVia Poliziano, 34 - RomaTel. 06 4460263/4 - Fax 06 47825024Numero Verde 800 678196

5Editoriale

UN MODELLO SOSTENIBILE A DIFESA DEL LAVORO E DEL TERRITORIOdi Mario Guerci, Segretario Generale

della Fillea CGIL di Roma e Lazio

6IL PIANO DEL LAVORO

OCCUPAZIONE, SVILUPPO E SOSTENIBILITà PER SALVARE

IL SETTORE DELLE COSTRUZIONIdi Mario Guerci

7CONFERENZA DI PROGRAMMA CGIL

UN PIANO PRIORITARIO PER LA CRESCITA

8CGIL ROMA E LAZIO: UN NUOVO

SVILUPPO TRA EMERGENZE E PRIORITà

9 FILLEA CGIL: UN NUOVO SVILUPPO

TRA EMERGENZE E PRIORITà

10 PROGETTO SUL RIASSETTO

IDROGEOLOGICO

11LAZIO: IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

DALL’EMERGENZA ALLA PREVENZIONE

12PROGETTO

RIDUZIONE CONSUMO DI SUOLO

13IL PIANO CASA: LA DIMENSIONE IPERTROFICA DELLE CUBATURE

14PROGETTO

RIqUALIFICAZIONE URBANA

15EDILIZIA SCOLASTICA LA SCUOLA è FINITA?

16PROGETTO EFFICIENZA

ENERGETICA/ENERGIE RINNOVABILI

17PROGETTO PREVENZIONE

SISMICA

18PROGETTO INFRASTRUTTURE

MATERIALI

19LA CATTIVA STRADA

20 GLI SPECIALI

CAVE NE CADAS,ATTENTI A NON CADERE

29TABELLE RETRIBUTIVE

I N D I C E

f e b b r a i o 2 0 1 3

Sedi Fillea

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Notiz

Notizie dalla Fillea

Linea C Finanziamento della tratta T3 e accordo transattivoLa tratta T3, da San Giovanni a Colosseo, della linea C è attualmente appaltata ma non ancora…

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Di cosa parliamo quando discutiamo di accordo sulla ricollocazione dei lavoratoriL’accordo per la ricollocazione dei lavoratori impegnati nei cantieri per la realizzazione…

Vertenza ciaccia la Fillea nei cantieri mette in moto i dirittiOltre un anno e mezzo di trattative per un risultato importante che dà nuova…

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LE POLITIChE URBANISTIChE DI ESPANSIONE CONTINUA SUBITE NEGLI ULTIMI ANNI DAL TERRITORIO DELLA REGIONE LAZIO hANNO DETERMINATO UN PROGRESSIVO DEPAUPERAMENTO DEI PROGRAMMI DI RIqUALIFICAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DELL’ESISTENTE, RIDIMENSIONANDO PERICOLOSAMENTE I FONDI DESTINATI ALLA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI PUBBLICI E ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DELLE STRADE

Un crollo del 14% della produzione edilizia nel 2012. Un dato peggiore an-che rispetto alla caduta del 2009 (-11,4%) che ha causato la perdita di 550mi-la posti di lavoro negli ultimi quattro anni nell’intero settore delle costruzio-ni (dall’edilizia al legno e arredo fino ai materiali), compreso l’indotto. Colpa dell’Imu, come ha voluto far credere Silvio Berlusconi durante l’ultima cam-pagna elettorale? Il taglio di 360mila posti solo nell’edilizia e di 2 miliardi di euro sulle buste paga sono drammi sociali non riconducibili ad una mera sva-lutazione immobiliare. Guardiamo, invece, ai 30 miliardi stanziati dal Cipe e congelati tanto dal Patto di stabilità quanto dai ritardi attuativi del Comitato interministeriale per la programmazione economica.Dentro questi fondi, già stanziati e destinati a “interventi urgenti e utili al pae-se”, ci sono 16 miliardi per le infrastrutture di trasporto, 2 miliardi per la messa in sicurezza delle scuole, 2 miliardi per il rischio idrogeologico, 2 miliardi per la depurazione delle acque e un miliardo per l’università. Oltre agli 8,6 miliardi di euro stanziati dalle amministrazioni locali per lavori pubblici e bloccati anch’es-si dal Patto di stabilità. È una buona notizia il via libera per lo sblocco di circa 7 miliardi dal Patto di stabilità per il pagamento alle imprese dei debiti delle pub-bliche amministrazioni. Tuttavia, agli enti locali serviranno determinati requisiti per accedere ai finanziamenti che attualmente per Roma prevedono circa 150 milioni di euro di liquidità dalla Regione e solamente 15 milioni di pagamenti diretti. E in questo scenario, gli incontri per il rinnovo del contratto hanno visto le parti datoriali richiedere maggiore flessibilità sulla strumentazione contrattua-le del lavoro passando per la deregolamentazione del mercato.

Proprio nell’annus horribilis delle costruzioni, il contratto collettivo nazio-nale deve continuare ad essere il baluardo delle regole che indirizzino il pae-se verso un modello di sviluppo che punti alla qualità e alla sostenibilità per uscire dalla crisi. È sufficiente leggere le cronache degli ultimi giorni per comprendere il pro-fondo stato di sofferenza in cui versa il territorio della nostra regione.Dalla continua erosione delle spiagge lungo le coste del Lazio, ai gravi disse-sti idrogeologici che hanno colpito il territorio di Frosinone, per finire con l’ennesimo crollo di soffitto che ha interessato, questa volta, un asilo nido della capitale.In questo contesto di assoluta emergenza, rincorsa dall’amministrazione Alemanno e dalla ex giunta Polverini senza un progetto di più ampio respi-ro e di lunga prospettiva, riemerge dai cassetti del sindaco il masterplan per la riqualificazione di Tor Bella Monaca. L’ennesima aggressione all’Agro Romano che produrrebbe un’elevata densificazione dell’abitato, presentata allo scadere della consiliatura.Le politiche urbanistiche di espansione continua subite negli ultimi anni dal territorio della regione Lazio hanno determinato un progressivo depaupe-ramento dei programmi di riqualificazione e ristrutturazione dell’esistente, ridimensionando pericolosamente i fondi destinati alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e alla manutenzione ordinaria delle strade.Ad esempio, per quanto riguarda la manutenzione delle scuole, la program-mazione dell’ordinario si è risolta nell’identificazione di 32 interventi di som-ma urgenza non ancora approvati dal consiglio comunale e con un decremen-to dei fondi per la manutenzione degli asili che ha raggiunto il 99%.

DI MARIO GUERCI, SEGRETARIO GENERALE DELLA FILLEA CGIL DI ROMA E LAZIO

UN MODELLO SOSTENIBILE A DIFESA DEL LAVORO E DEL TERRITORIO

Fillea Roma LazioApplicazione per iPhone e Android

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Page 6: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

IL PIANO DEL LAVOROOCCUPAZIONE, SVILUPPO E SOSTENIBILITà PER SALVARE IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Conosciamo molto bene i dati che indicano come la crisi generale stia indebo-

lendo pesantemente la città di Ro-ma e il Lazio. Soprattutto perché gli indicatori economici ci dicono che questa crisi sta colpendo il no-stro territorio con effetti ancora più devastanti proprio perché ad essere fermo è il settore dell’edilizia. Per queste ragioni, in ordine alle emergenze che colpiscono il setto-re edile, auspichiamo un cambio di passo delle maggioranze politiche a livello nazionale e soprattutto a li-vello regionale e comunale. Solamente tenendo conto del-la specificità dei nostri territori è infatti possibile attivare politiche mirate per far uscire il settore edile

dalla crisi, promuovendo un nuo-vo modello di sviluppo che si fac-cia carico di un progetto organico di riassetto idrogeologico e infra-strutturale puntando alla riqualifi-cazione urbana, all’efficienza ener-getica. Tutto ciò con un occhio atten-to alle risorse, ponendo l’accento sui costi del non fare piuttosto che su quelli del fare e sul sistema de-gli appalti, per il quale la nostra ri-chiesta imprescindibile è quella di una legge regionale sugli appalti, servizi e forniture. Perché, in molti settori, il sistema degli appalti che conosciamo ha massacrato non so-lo i diritti dei lavoratori ma anche la qualità del lavoro. Qualità del lavoro che significa sicurezza sul

DI MARIO GUERCI, SEGRETARIO GENERALE DELLA FILLEA-CGIL DI ROMA E LAZIO

lavoro e legalità. Un rispetto del-le regole messo continuamente in discussione dai troppi interessi cri-minali ramificati nella nostra città e nel nostro territorio e dalla trop-pa manodopera illegale in mano ai caporali. Al nuovo governo nazionale e al-le amministrazioni locali del Lazio chiediamo interventi per favori-re lo sviluppo, la crescita e l’equi-tà, tenendo nell’opportuna consi-derazione il Piano del Lavoro della CGIL di Roma e Lazio così come quello elaborato dalla Fillea nazio-nale nelle sette proposte pensate per rilanciare il sistema delle costruzio-ni e consentire al settore dell’edili-zia di uscire da una crisi che dura ormai da troppi anni.

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CONFERENZA DI PROGRAMMA CGIL: UN PIANO PRIORITARIO PER LA CRESCITAIL PIANO DEL LAVORO DELLA CGIL è INNANZI TUTTO, ASSIEME ALLA RIqUALIFICAZIONE DI INDUSTRIA E SERVIZI, UNA SCELTA DI MESSA IN SICUREZZA DEL PAESE, DI PREVENZIONE E VALORIZZAZIONE, qUINDI DI NUOVA ETICA PUBBLICA E RISPETTO DEL PATRIMONIO COMUNE

È sufficiente l’analisi di dati sull’occupazione, dalla di-soccupazione ai tassi di oc-

cupazione, alla precarietà, per indi-care come dire lavoro non sia più sinonimo di buona e qualificata oc-cupazione. Per questo, ogni proget-to che articola il Piano del Lavoro declina, quale lavoro dignitoso, un lavoro contrattualizzato, retribuito, qualificato dalle tutele universali e dalla formazione. Il lavoro si lega necessariamente al welfare, ai sistemi territoriali, per questo la contrattazione sociale nel territorio e il confronto sindaca-le con Regioni e Comuni possono diventare il momento di attivazio-ne, di adattamento e di verifica dei Piani Prioritari per la crescita, so-stegno delle PMI e per l’attivazione del Nuovo Piano del Lavoro.Si parte dal riassetto idrogeologico e dalla messa in sicurezza del nostro patrimonio nazionale; può artico-larsi in riordino e manutenzione e messa in sicurezza degli edifici sco-lastici, messa in sicurezza antisismi-ca, bonifica siti industriali, rispar-mio energetico.

Riassetto idrogeologico del territorio Prevenzione antisismica del patrimonio

esistente Messa in sicurezza degli edifici scolastici Edilizia non invasiva legata a processi

di riqualificazione urbana e contenimento energetico

Infrastrutture per la logistica Valorizzazione del patrimonio edilizio

dismesso. Garantire la regolarità e la trasparenza

degli appalti cancellando il massimo ribasso Valutazione dell’istituzione di una banca

nazionale di investimento Rafforzamento delle norme contro

il caporalato, favorendo l’emersione dal lavoro sommerso

Regolarizzazione dei lavoratori migranti e abolizione del reato di clandestinità

LA RIPRESA DELL’EDILIZIA IN 10 PUNTI

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CGIL ROMA E LAZIO UN NUOVO SVILUPPO TRA EMERGENZE E PRIORITàIL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO DIPENDE DALLA CAPACITà DI GESTIRE LE CRISI AGENDO SULLE CAUSE ChE LE DETERMINANO. IL NUOVO PIANO DEL LAVORO DOVRà GARANTIRE LA CREAZIONE DI BUONA E SICURA OCCUPAZIONE RIDUCENDO LE DISUGUAGLIANZE CON LA PROSPETTIVA DELLA CRESCITA

Il Piano del Lavoro vuole favo-rire la domanda, riafferman-do un ruolo forte del sindaca-

to nella programmazione e nella negoziazione di politiche di svilup-po, ruolo che è stato impossibile in questi anni con una Regione e un Comune che hanno disatteso il

proprio ruolo di stimolo e d’indi-rizzo alla ripresa economica ed al-lo sviluppo limitandosi ad una poli-tica degli ammortizzatori sociali (il Lazio è in controtendenza rispetto alle altre regioni). Si tratta di pro-muovere azioni di sviluppo finaliz-zate alla creazione di nuovi posti di

lavoro e nuove imprese, utilizzan-do i fondi europei erogati attraverso la Regione, ma soprattutto occorre adoperarsi per accedere a quei pro-grammi fortemente innovativi che possono consentire di far compiere un salto di qualità all’intero territo-rio. In generale si tratta di fare pro-pri i quattro obiettivi fondamentali della nuova programmazione:

1. Lavoro, competitività dei siste-mi produttivi e innovazione

2. Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente

3. Qualità della vita e inclusione sociale

4. Istruzione, formazione e com-petenze.

Dissesto idrogeologico Consumo del suolo Assenza di una pianificazione urbana e territoriale Carenza di infrastrutture stradali Costo dell’energia e sua dispersione Infiltrazioni della criminalità e della illegalità nel sistema

produttivo regionale Irregolarità nel sistema degli appalti Scollegamento del sistema del credito con quello produttivo Rete distributiva incentrata sui grandi centri commerciali

LE CRITICITà DEL SETTORE EDILE NELLA REGIONE

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Page 9: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Il contributo della Fillea CGIL nell’ambito del Piano del Lavo-ro affronta le ragioni e gli esiti

di una “crisi nella crisi”, quella del settore delle costruzioni, che più di tutti gli altri ha risentito e risen-te della congiuntura negativa e del crollo della domanda interna.La mancanza di risorse pubbliche, l’irrigidimento del patto di stabilità per gli enti locali, l’inefficiente allo-cazione dei fondi europei, la stret-ta creditizia (particolarmente severa per il settore), la stasi del mercato immobiliare e il ritardato pagamen-to delle amministrazioni pubbliche sono le cause specifiche che stanno conducendo il settore ad una para-lisi pressoché completa e ad un ul-

teriore abbassamento dell’asticella della legalità.L’elusione e l’evasione fiscale e con-tributiva prodotta dal lavoro nero e irregolare (oltre 400mila unità sti-mate) assommano ormai a circa 30

mld di euro e co-stituiscono la via principale di con-solidamento nel settore delle eco-nomie criminali, facendo la que-stione legalità la vera emergenza da affrontare at-traverso necessa-ri interventi di si-stema sul mercato degli appalti, sul-

la qualificazione delle imprese, sulla regolarità del lavoro e, naturalmen-te, sul rafforzamento dei controlli e delle misure preventive.L’attuale meccanismo di affidamen-to degli appalti ha favorito processi degenerativi sulla qualità delle im-prese, spinte ad una forte concor-renza al ribasso utilizzando mol-teplici forme (subappalti selvaggi, falso lavoro autonomo, utilizzo dei distacchi comunitari).Occorre superare definitivamente il ricorso agli appalti al massimo ri-basso e limitare il subappalto e le altre forme anomale di affidamen-to. Occorre, inoltre, ripensare l’isti-tuto del contraente generale per fa-vorire una maggiore strutturazione delle imprese.

IN MATERIA DI TUTELE è NECESSARIO DARE RISPOSTE AI DANNI PRODOTTI DALLE RIFORME DELLE PENSIONI E DEL MERCATO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI ChE NON TENGONO CONTO DELLA PECULIARITà DEL LAVORO EDILE, DELLA SUA INTERMITTENZA E DELLA SUA GRAVOSITà

Progetto sul riassetto idrogeologico Progetto riduzione consumo di suolo Progetto riqualificazione urbana Progetto efficienza energetica Progetto energie rinnovabili Progetto prevenzione sismica Progetto infrastrutture materiali

SETTE PROGETTI PRIORITARI PER IL TERRITORIO

FILLEA CGIL UN NUOVO SVILUPPO TRA EMERGENZE E PRIORITà

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PROGETTO SUL RIASSETTO IDROGEOLOGICO

SCENARIOIn Italia, la popolazione potenzial-mente esposta a rischio idrogeolo-gico elevato raggiunge 5,8 milioni mentre sono 1,2 milioni gli edifici che insistono nelle aree ad elevata criticità idrogeologica.Il fabbisogno complessivo – defini-to nel Piano nazionale per la sicu-rezza e la manutenzione del territo-rio – è di circa 40 miliardi di euro in 20 anni, ovvero un investimento di 1,2 miliardi all’anno. Solamen-te nell’ultimo triennio, i danni pro-vocati dal dissesto idrogeologico as-sommano complessivamente a 2,5 miliardi di euro.

AZIONIL’identificazione delle priorità di azione parte necessariamente dalla mappatura dei rischi sul territorio nazionale al fine di intervenire con

azioni di prevenzione ed in coordi-namento con altri strumenti di pia-nificazione di area vasta (urbanisti-

ca, economica, paesistica). Inoltre, si rende necessario finanziare il più rapidamente possibile il Piano na-zionale per la sicurezza e la manu-tenzione del territorio, presentato al CIPE, nella seduta del 21 dicem-bre 2012, dal ministero dell’Am-biente.Definire programmi coordinati a livello di bacino che devono essere realizzati da un tecnico specializza-to, che opera in maniera capillare sul territorio.

BENEFICIIl progetto costituisce un fattore diretto di ampliamento del mer-cato delle opere pubbliche e priva-te in ambito territoriale attraverso l’attivazione di opere medio-pic-cole immediatamente cantierabili che avrebbero effetti positivi sul-la produzione e sull’occupazione di settore.Positivi riscontri saranno registra-ti anche sull’impatto ambientale e sociale grazie ad un significativo effetto moltiplicatore degli inve-stimenti sull’economia.

Messa in sicurezza del territorio da frane e alluvioni

Riduzione di emissioni, impermeabilizzazione, biodiversità

Miglioramento delle qualità percepibili del paesaggio

Un piano di investimenti per 40 mld in 20 anni Immediata cantierabilità e diffusione sul

territorio degli interventi Valorizzazione delle risorse naturali locali Aumento dell’occupazione pari a 34.000 unità qualificazione delle imprese e specializzazione

dei lavoratori

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LAZIO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO DALL’EMERGENZA ALLA PREVENZIONESecondo la classifica stilata dal

ministero dell’Ambiente e dall’Upi (Unione delle pro-

vince italiane), nella Regione Lazio il 97% dei comuni è considerato a rischio idrogeologico. Dei 366 co-muni coinvolti, 234 sono a rischio frana, 3 a rischio alluvione e 129 a rischio sia di frane che di alluvione.Per ridurre il rischio idrogeologi-co nella Regione Lazio, determinato principalmente dalla costruzione di insediamenti abitativi a ridosso degli argini di corsi d’acqua, l’Anbi, l’As-sociazione nazionale bonifiche, ir-rigazioni e miglioramenti fondiari, ha elaborato, nel 2010, 300 propo-ste (per un valore complessivo di 583 milioni di euro) relative a sistemazio-ni idrauliche, riparazioni di danni al-luvionali, ripristino frane, ripristino arginature e sponde, manutenzioni straordinarie, potenziamento idrovo-re, ricostruzione dei sifoni idraulici e adeguamento delle opere di bonifica.Per quanto riguarda invece le risor-se economiche disponibili, l’assessore

Comuni del Lazio

Abitazioni in aree a rischio idrogeologico 88%

Abitazioni costruite su aree franabili 30%

Interventi di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua 50%

Predisposizione di piani in caso di frana o alluvione 55%

Lavori di mitigazione del rischio idrogeologico 12%

Realizzati tra il 1975 e il 1990 48,3%

Realizzati tra il 1991 e il 2011 1,1%

Costruiti secondo criteri di bioedilizia 0,0%

Costruiti secondo criteri antisismici 0,0%

Con verifica di vulnerabilità sismica 0,0%

Che necessitano di manutenzione urgente 28%

Fonte: Legambiente e Protezione civile.

all’Ambiente della Regione Lazio rife-riva che, a marzo 2012, erano dispo-nibili 281 milioni di euro per la miti-gazione delle condizioni di rischio sul territorio. Finanziamenti che com-prendevano sia i fondi regionali che quelli statali e comunitari.Un fabbisogno, di circa 300 milio-ni, che copre solamente i versanti e i corsi d’acqua.

Nel luglio 2010, Regione Lazio e il ministero dell’Ambiente hanno siglato un Accordo di programma finalizzato al finanziamento di in-terventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeolo-gico, prevedendo interventi in 59 aree a rischio frane e alluvioni e per interventi straordinari per far fron-te alle esondazioni.

Il dissesto idraulico o geomorfologico interessa una superficie di circa 1.309 kmq, ovvero il 7,6% della superficie della Regione Lazio.

Il 5% del territorio è invece soggetto alle frane più pericolose.

350mila persone vivono in aree potenzialmente a rischio di frana o alluvione.(Fonte: Ordine dei Geologi del Lazio)

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PROGETTO RIDUZIONE CONSUMO DI SUOLOSCENARIOI dati evidenziano un consumo di suo-lo elevato e un continuo incremento del soil sealing, ovvero la copertura

del terreno con materiali impermea-bili, in tutto il territorio nazionale a causa dell’espansione edilizia e urba-na e di nuove infrastrutture.Infatti, le dinamiche insediative di espansione incontrollata delle aree urbanizzate (sprawl) comportano una forte accelerazione dei proces-si di consumo del suolo, collegati

all’utilizzo urbano di suolo agrico-lo o naturale.Giornalmente vengono consumati oltre 100 ettari di suolo e ormai più del 6%% dell’intero territorio na-zionale è irreversibilmente perduto.

AZIONIUn nuovo quadro normativo di Governo del territorio costituisce la premessa indispensabile per rende-re possibile il cambiamento di para-digma nello sviluppo del territorio.In primis è necessario recepire la Di-rettiva europea 2006/0086 per la pro-tezione del suolo, adottando obiettivi vincolanti come la riduzione del 50% del consumo di suolo entro il 2020.Contestualmente occorre rimodula-re il sistema dei finanziamenti e del-le convenienze economiche che at-tualmente rendono più conveniente lo sfruttamento del suolo naturale ri-spetto alla trasformazione di quello già antropizzato.Rendendo, quindi, meno conve-niente l’intervento su arre libere, che necessitano di maggiori costi per gli interventi di urbanizzazione e per le dotazioni territoriali.Questo meccanismo tassa automa-ticamente la rendita urbana deri-vante dall’aumento di valore de-terminato a seguito di interventi pubblici di riqualificazione.

BENEFICIDal punto di vista economico, la ri-duzione del consumo di suolo può

andare di pari passo con il ripri-stino e la valorizzazione delle aree agricole e naturali.Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, le azioni attivate all’in-terno di questo progetto, spostan-do le attività verso il recupero e la riqualificazione, andrebbero ad in-centivare un maggior grado di com-plessità degli interventi e di specia-lizzazione dei lavori.Dal punto di vista sociale, effetti importanti sono rappresentati dalla conservazione e dal miglioramento delle qualità percepibili del paesag-gio e dal miglioramento della qua-lità della vita in senso lato.

Tutela delle risorse ambientali, attraverso preservazione e compensazione

L’attività costruttiva si sposta dalla costruzione ex novo al recupero e alla riqualificazione

Valorizzazione delle risorse agricole e naturali

qualificazione delle imprese e specializzazione dei lavoratori

Miglioramento della qualità della vita e delle qualità percepibili del paesaggio

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IL PIANO CASALA DIMENSIONE IPERTROFICA DELLE CUBATURE

“Dare il via alla costru-zione, accanto a tut-ti i capoluoghi di

provincia, delle new town per gio-vani coppie e persone che non han-no ancora la casa. Mi colpì molto, in gioventù, il Piano Fanfani per le case. Mi piacerebbe molto che ci fosse un Piano Berlusconi con cui poter essere ricordato”. Ricor-diamo, invece, che tra il 2008 e il 2011 – sotto il governo Berlusco-ni – le risorse destinate al capitolo “Casa e assetto urbanistico” sono passate dai 2,176 miliardi di eu-ro nel 2009 ai 238 milioni di eu-ro nel bilancio di previsione 2011. Al contempo, dai “Programmi di edilizia sperimentale agevolata in locazione a canone concertato” spariscono i 200 milioni destina-ti all’edilizia sociale nonché i 150 milioni che servivano per l’istitu-zione di fondi immobiliari.Un Piano casa che ha smarrito del tutto il suo impianto originale di dare sollievo al disagio abitativo della capitale, puntando sempre più all’ipertrofismo delle cubature, nel tentativo di giustificare amplia-

menti di metratura e nuovo consu-mo di suolo e spazio cittadino.I dubbi sul Piano casa della Regio-ne Lazio, le cui procedure in molti vorrebbero tradurre su scala nazio-nale, aumentano sensibilmente.La legge regionale, infatti, non sod-disfa pienamente le tutele per una corretta riqualificazione del terri-torio e del patrimonio esistente, configurandosi piuttosto come un piano di espansione edilizia che al

Lazio. I numeri del Piano casa

N. Autorizzate Cantierizzate Alloggipotenziali

Mq sviluppati Risorseinvestite

Assorbimentooccupazionale

Dichiarazioni di inizio attività 9.036 - - - 508.700 654 milioni di € 13.600 unità

Permessi a costruire 82 - - 3.800 271.500 276 milioni di € 5.700 unità

Domande per ampliamenti 8.096 89% 69% - 1,32 milioni - -

Fonte: Cresme.

consumo dell’agro romano conce-de poco o nulla in termini di edili-zia sociale.Anche perché, prima dell’aumento di cubature deve essere prevista la messa in sicurezza del nostro terri-torio. Il Lazio è un territorio a forte rischio idrogeologico, dove il 98% dei comuni – secondo la Coldiretti – si trova su aree ad alta criticità ge-ologica e quindi esposto al pericolo di frane e alluvioni.

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PROGETTO RIqUALIFICAZIONE URBANA

SCENARIONelle città si concentrano le mag-giori contraddizioni dell’attuale modello di sviluppo: cambiamenti climatici, globalizzazione, competi-tività e diseguaglianza sociale.Le città necessitano di attive e si-nergiche politiche di mitigazione e di adattamento al fine di ridurre i consumi energetici e i flussi di ma-teriali e di stimolare un processo di trasformazione attraverso soluzioni innovative di pianificazione e ge-stione dei sistemi urbani.Le città italiane, purtroppo, soffro-no la mancanza di una strategia na-zionale sul versante della capacità adattativa rispetto alla vulnerabilità del proprio ambiente.

AZIONINel sostegno alle iniziative locali è fondamentale implementare, a li-vello urbano e metropolitano, i Pia-ni d’Azione per l’Efficienza Energe-

tica e il Clima oltre a potenziare il Piano città in vigore.Limiti principalmente finanzia-ri (224 milioni in sei anni) che possono essere superati attraver-so una strutturata strategia di re-perimento dei finanziamenti dalle numerose fonti disponibili: Fon-do per il social housing, fondi del ministero dell’Ambiente per l’effi-cienza energetica, fondi della po-litica europea di coesione territo-riale.Di conseguenza, sarebbe oppor-tuno ripensare il sistema dei cri-teri di valutazione dei progetti puntando sulla loro qualità am-bientale e dunque sulla loro ca-pacità di dare risposte al disagio sociale, in particolare a quello abitativo.

BENEFICIPositivi e molto rilevanti gli impat-ti ambientali, sociali ed economici. A

partire dalla riduzione del consumo di energia, di risorse non rinnovabili e di emissioni di gas climalteranti.Sul piano economico, invece, si prospetta un ampliamento del mer-cato delle opere pubbliche e priva-te in ambito urbano, che coinvol-gerebbe imprese e lavoratori in un percorso di qualificazione e specia-lizzazione.Effetti sociali importanti si concre-tizzerebbero nella lotta all’esclusio-ne sociale e alla fuel poverty.Oltre alla riduzione del disagio abi-tativo, attraverso la crescita e la ri-qualificazione del patrimonio di edilizia sociale, l’incremento delle abitazioni in locazione, program-mi di social housing rispondenti alle esigenze dei territori, l’adegua-mento tecnologico degli alloggi e l’aumento delle misure di sostegno economico.

Riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico

Recupero delle aree residuali e dismesse per servizi e mobilità sostenibile

Demolizione e ricostruzione di aree degradate

Ampliamento e riqualificazione del patrimonio di ERP

Rivitalizzazione dei centri storici

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EDILIZIA SCOLASTICA LA SCUOLA è FINITA?Negli ultimi quattro anni, tra

Cipe, Fondi Fas e Fondi Ue sono stati finanziati cir-

ca 5mila progetti per la messa a pun-to di scuole e territorio, per un totale di 4 miliardi di euro. Soldi che quasi mai sono arrivati a destinazione. Co-me i 400 milioni dei Fondi as (Fondi per le aree sottoutilizzate) per le aree di convergenza che, da trasferirsi agli enti locali, sono andati persi nel tragitto.Stesso destino per la seconda tran-che da 400 milioni di euro dei fon-di del Cipe (Del. 13 maggio 2010), ridotti a 259 per effetto della finan-ziaria 2011 ma che le amministra-zioni locali non hanno mai visto. Del primo stralcio, invece, sono sta-ti destinati agli enti locali solamen-te 162 milioni di euro su 358, senza che tuttavia fossero liquidati.Dal 2005 al 2011, dunque, lo Stato ha destinato alle scuole solamente i 227 milioni di euro previsti dal Patto per la sicurezza 2007-2009, a fronte di una spesa di 9,4 miliardi di euro che le Pro-vince hanno destinato alle scuole nello stesso periodo di tempo.Su tutto il territorio nazionale sono presenti circa 60mila edifici scolasti-ci, la metà dei quali sono stati costruiti prima dell’entrata in vigore delle nor-me antisismiche e sorgono in aree ad alto rischio sismico e idrogeologico. Servirebbero poco più di 5 miliardi per predisporre interventi finalizzati al-la messa in sicurezza e all’antisismica.Gli ultimi dati disponibili del mini-stero dell’Istruzione fotografano una

situazione allarmante nella quale il 44% delle scuole italiane supera i 40 anni mentre un 4% delle strutture ol-trepassa il secolo.Nel 45% delle scuole italiane c’è bisogno di interventi strutturali, in una scuola su quattro ci sono evi-denti segni di fatiscenza. Il 57% ha le finestre rotte, e in una scuo-la su due non è presente la palestra. La percentuale di scuole pericolan-ti arriva al Sud addirittura al 52%. Secondo L’Unione delle provin-ce italiane sarebbero necessari 8,5 miliardi – 3.247 euro a studente – per mettere in sicurezza e ristruttu-rare gli edifici che ospitano gli isti-tuti superiori (di competenze delle Province). Purtroppo, negli ultimi cinque anni, gli investimenti delle amministrazioni provinciali han-

no subito una riduzione del 62,3% sul capitolo “scuola” a fronte di una spesa complessiva di 9 miliardi di euro per manutenzioni ordinarie, straordinarie e nuove costruzioni.Nel Lazio, rispetto alla media na-zionale, si investe di meno per la manutenzione ordinaria e straordi-naria delle scuole.Infatti, gli edifici che necessitano di in-terventi di manutenzioni urgente sono passati dal 23% del 2009 al 28% del 2012. Inoltre su nessun edificio risulta essere stata effettuata la verifica di vul-nerabilità sismica, è carente il monito-raggio dell’amianto (realizzato solo nel 66,67% degli edifici scolastici) e addi-rittura inesistente il monitoraggio del radon o di altre fonti di inquinamento ambientale.In generale, si tratta di edifici scolastici piuttosto “giovani” costruiti per il 48% tra il 1975 e il 1990, sebbene quelli co-struiti tra il 1991 e il 2011 rappresen-tano solamente l’1% del totale.

Provincia Numero edifici scolastici Debito complessivoROMA 344 € 276.024.766

Fonte: UPI.

Dati censiti Lazio ItaliaPopolazione scolastica 256.812 1.362.935Edifici scolastici 1.313 7.139Realizzati prima del 1900 1,9% 5,4%

Realizzati tra il 1900 e il 1940 9,2% 13,5%

Realizzati tra il 1941 e il 1974 39,3% 40,5%Realizzati tra il 1975 e il 1990 48,3% 33,5%Realizzati tra il 1991 e il 2011 1,1% 7%Costruiti secondo criteri di bioedilizia 0,0% 0,5%Costruiti secondo criteri antisismici 0,0% 8,2%Con verifica di vulnerabilità sismica 0,0% 27,5%Che necessitano di manutenzione urgente 28% 35,8%Che hanno goduto di manutenzione straordinaria (ultimi 5 anni) 50,4% 56,4%€ per manutenzione straordinaria (media per singolo edificio) € 13.128 € 35.549€ per manutenzione straordinaria ultimi 5 anni (media annua per singolo edificio) € 13.369 €32.484€ per manutenzione ordinaria (media per singolo edificio) € 5.760 € 9.835€ per manutenzione ordinaria ultimi 5 anni (media annua per singolo edificio) € 4.147 € 9.454

Fonte: Legambiente - Rapporto Equosistema Scuola 2012.

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PROGETTO EFFICIENZA ENERGETICA/ENERGIE RINNOVABILISCENARIOIn Italia, il mercato della riquali-ficazione energetica è potenzial-mente enorme: su 29 milioni di abitazioni (censimento 2011) so-lo il 10% è stato costruito dopo il 1991(anno della prima direttiva UE in materia). L’utilizzo di fon-ti energetiche rinnovabili in Ita-lia è ancora estremamente limita-to soprattutto per gli uffici (solo il 4%) e se si considera che il massi-mo utilizzo è nei centri commer-ciali (13%) appare evidente che gli spazi di intervento sono mol-to ampi.

patrimoniali (circa 60 miliardi di euro).

BENEFICIGrazie a questo progetto, si po-trebbero creare nell’industria delle costruzioni almeno 600mila nuo-vi posti di lavoro per i prossimi 10 anni, attivando investimenti per 45 miliardi.La riqualificazione energetica degli edifici costituisce, infatti, un ecce-zionale driver dell’innovazione tec-nologica per il settore delle costru-zioni stimolando la strutturazione delle aziende della filiera e la specia-lizzazione delle figure lavorative.A questi risultati andranno aggiun-ti quelli determinati dalla riduzio-ne del ricorso a fonti energetiche da combustibili fossili.Infatti, nel decennio 2011-2020, i benefici delle rinnovabili ammon-teranno a 48 miliardi di €: 36 mi-liardi di € di mancato import di combustibili fossili; 8 miliardi di € per le emissioni climalteranti evita-te; 4 miliardi di € per la nuova oc-cupazione diretta creata.

Oltre il 70% dei risultati ottenuti ad oggi con gli interventi di riqua-lificazione energetica è concentrato in sole quattro regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Ro-magna).

AZIONIPer la riuscita del progetto biso-gnerebbe adeguarsi alla Diretti-va europea 2012/27/UE sull’effi-cienza energetica, in vigore dal 5 dicembre 2012. In questo modo, la P.A. assumerebbe l’impegno di provvedere ogni anno all’efficien-tamento del 3% delle proprietà

Migliorare il mercato della certificazione energetica con nuovi regolamenti attuativi

Rendere permanenti le detrazioni fiscali del 55% comprendendo anche gli arredi

Favorire il passaggio da azioni sull’alloggio a quelle sull’edificio attraverso incentivi sul miglioramento della classe energetica

Creare le condizioni per attirare investimenti sulle energie rinnovabili

Orientare il sistema degli appalti pubblici verso qualità e sostenibilità secondo una selezione qualificata nelle procedure di gara

Per il patrimonio pubblico, agli Enti Locali deve essere data la possibilità di realizzare gli interventi grazie al superamento del Patto di stabilità

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PROGETTO PREVENZIONE SISMICABENEFICIImportanti le ricadute occupaziona-li ed economiche, in quanto le opere sarebbero concentrate a livello terri-toriale coinvolgendo, tuttavia, l’in-tero patrimonio immobiliare.Sul fronte strettamente lavorativo sarebbero coinvolte figure lavorati-ve ad alta specializzazione e mano-dopera qualificata in virtù dei ma-teriali e delle tecnologie innovative di adeguamento sismico.

SCENARIOIl 44% del territorio italiano (2.893 comuni) è esposto ad elevato ri-schio sismico.In questa parte del paese si trovano 5,4 milioni di edifici e 21,8 milioni di persone, il 36% della popolazio-ne italiana.Inoltre, in Italia ci sono 7 milioni di edifici costruiti prima del 1971 ovvero prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (Legge 64/1974). Di questi, oltre 2,1 milio-ni sono edifici residenziali in stato di conservazione pessimo o mediocre.Dopotutto, anche gli edifici co-struiti dopo il 1974 potrebbero ri-sultare non conformi alla normati-va antisismica vigente, in quanto la mappa della pericolosità sismica è stata più volte modificata.

AZIONIVisto l’aggravarsi, per intensità e frequenza, dei fenomeni sismici, risulta fondamentale completare e adeguare il quadro conoscitivo at-traverso un’attività costante di mi-crozonizzazione sismica da parte delle regioni.A livello nazionale, invece, occor-re definire un quadro di riferimen-to legislativo da rimodulare in vista delle soluzioni specifiche richieste o rivendicate a livello locale.

Il circuito economico innestato e i livelli occupazionali raggiunti con-sentirebbero di innescare un circolo virtuoso che segnerebbe il passaggio da una politica dell’emergenza ad una della prevenzione.In questo modo, si può rendere raggiungibile l’obiettivo decennale della messa in sicurezza di almeno il 30% del fabbisogno, corrispon-dente a 30 miliardi nel periodo 2013-2022.

Mettere in sicurezza i territori Incrementare il fondo per la prevenzione

del rischio sismico (Legge 77/2009) Rendere strutturali e diversificare

gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, favorendo quelle orientate alla messa in sicurezza dal rischio sismico

Implementare la trasparenza e la legalità del mercato nelle fasi di emergenza

Estendere, anche attraverso il potenziamento di ruoli e funzioni degli RLST, le buone pratiche nella gestione di cantieri complessi

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PROGETTO INFRASTRUTTURE MATERIALI

SCENARIODal 2008, nell’arco di un quin-quennio, i bilanci annuali dello Stato hanno segnato una riduzione delle risorse per nuove infrastruttu-re pari al 44%, registrando il livello più basso degli ultimi 20 anni.Un quadro peggiorato dal forte irri-gidimento del Patto di Stabilità che ha determinato, da parte degli en-ti locali, un continuo slittamento di nuovi investimenti e il blocco dei pagamenti alle imprese.Questo irrigidimento influirà per altri 25 miliardi nel prossimo trien-nio e, unitamente all’estensione del

Patto di Stabilità ai Comuni più piccoli, produrrà le conseguenze peggiori nel settore delle costruzio-ni, e soprattutto nelle imprese me-dio-piccole

AZIONIIl primo passo consiste nella veri-fica dell’effettiva strategicità delle grandi opere, riducendone il nu-mero in funzione della loro impor-tanza e delle risorse effettivamente disponibili.Successivamente si devono can-tierizzare velocemente le risorse per infrastrutture e costruzioni stanziate nell’ambito della pro-grammazione 2007-2013 dei fon-di strutturali europei e dei fondi Fas (40% delle risorse statali de-stinate ogni anno alle opere infra-strutturali).Sbloccando i finanziamenti del-le opere bisogna altresì favorire la realizzazione di opere pubbliche attraverso il Parternariato Pubbli-

co Privato, prevedendo una stan-dardizzazione contrattuale che ri-duca i contenziosi, coinvolgendo il sistema creditizio e utilizzando lo strumento dei project bond.Infine, sarebbe opportuno avviare la programmazione per l’impiego delle nuove risorse 2014-2020.

BENEFICIIl sistema degli impianti e delle in-frastrutture strategiche costituisce uno dei fattori cruciali dello svi-luppi e della crescita del paese, an-dando ad incidere sui costi della produzione di beni e servizi, sulla competitività delle imprese, sull’ac-cesso ai mercati, sugli scambi com-merciali.Inoltre, l’infrastrutturazione ha effet-ti importanti sulla qualità della vita, incidendo ad esempio sulla mobilità, e sulla coesione sociale/sicurezza per la maggiore efficacia degli interventi di protezione civile e di contrasto alla criminalità organizzata.

Effetti ambientali positivi relativi all’utilizzo di modalità di trasporto sostenibile

Introduzione di tecnologie automatizzate di costruzione che riducono gli impatti ambientali del processo produttivo

Forza lavoro occupabile pari a 44.600, di cui molta ad elevata specializzazione

Introduzione di tecnologie automatizzate di costruzione che migliorano le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.

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LA CATTIVA STRADA

La paralisi delle grandi opere infrastrutturali non si decli-na solamente nella mancan-

za di fondi per far ripartire i can-tieri e nelle interminabili attese dei finanziamenti approvati dal Comi-tato Interministeriale per la Pro-grammazione Economica.La fase di progettazione appartiene al passato e di nuove opere, infatti, sembra ormai impossibile parlare. I cittadini attendono ancora il com-pletamento di quelle approvate nel-la passata legislatura. Strade che di anno in anno mangiano chilometri di risorse pubbliche in maniera in-versamente proporzionale allo stato di avanzamento dei lavori.Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria, in un’intervista a Il Messaggero, indica tra le priorità infrastrutturali per il Lazio la Ro-ma-Latina, che prevede anche la Cisterna-Valmontone, opera già fi-nanziata dal Cipe. Una visione che

si scontra con la posizione dei co-mitati che chiedono, al contrario di fermare il progetto e avviare il potenziamento della rete ferrovia-ria pontina, la messa in sicurezza della via Pontina e la realizzazio-ne della metropolitana leggera Ro-ma-Pomezia-Ardea, svincolando i finanziamenti impegnati o attri-buiti a quest’opera che ammonta-

no a 468 milioni di euro ovvero il 30,87% del costo del progetto, pari a 1.515.930 milioni.Certamente non ha tutti i torti il Comitato No Corridoio per la Metropolitana leggera quando de-nuncia gli sprechi di risorse pub-bliche che potevano essere destina-te alla messa in sicurezza della via Pontina.La vicenda relativa alla costruzio-ne dell’autostrada Roma-Latina si protrae da anni, i soci privati di Arcea hanno già incassato circa 45 milioni di euro di denaro pubblico per la sola progettazione dell’opera ed ora, probabilmente, si prepara-no all’incasso di altri 68 milioni di euro in forza dei due lodi arbitra-li (per un totale di 859 milioni di euro). Senza contare le due inchie-ste aperte dalla Commissione Euro-pea e dell’Autorità di Vigilanza per i Lavori Pubblici. Un progetto il cui pesante impatto ambientale andrà a insistere su zone vincolate e di pregio, come la riserva naturale statale del litorale romano, la riserva naturale di Decima-Ma-lafede e l’area golenale del Tevere. Non a caso, nel 2007 e nel 2009, i consigli comunali di Pomezia e Ar-dea hanno elaborato deliberazioni che esprimevano la loro contrarietà al progetto dell’autostrada.È necessario, invece, ricalibrare le priorità di sviluppo dei trasporti su una pianificazione del trasporto in-termodale. Servono scelte strategi-che che puntino alla sostenibilità valorizzando, ad esempio, le auto-strade dell’acqua e il potenziamen-to della rete ferroviaria rispetto a quella stradale.

Corridoio Tirrenico autostrada Roma-Latina

Costo complessivo del progetto integrato

Quota a carico dello Stato

Impegno finanziario dei privati

Costo del progetto Finanziamenti impegnati o attribuiti

2.728.000.000 1.091.200.000 1.636.800.000 1.515.930.000 468.000.000

Il progetto integrato è costituito

dal completamento del Corridoio Tirrenico,

tra l’autostrada A12 (Roma-Fiumicino)

e LatinaNord con un collegamento

autostradale con Cisterna e Valmontone

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CAVE NE CADAS,ATTENTI A NON CADERENEL Far West DELLE CAVE LAZIALI: LA FOTOGRAFIA DELLA CRISI OCCUPAZIONALE ED ECONOMICA ChE hA INVESTITO IL SETTORE DELLE ATTIVITà ESTRATTIVE. LA GUERRA DELL’ACqUA NEL BACINO DI TIVOLI-GUIDONIA, I CONTENZIOSI TRA CAVATORI E AMMINISTRAZIONI COMUNALI A MONTE COMPATRI, I MANCATI RINNOVI DELLE AUTORIZZAZIONI PER L’ESTRAZIONE DEL MARMO DI CORENO

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DI WALTER CHERUBINI, SEGRETARIO FILLEA CGIL ROMA E LAZIO

LA NUOVA GIUNTA REGIONALE DOVREBBE AVVIARE AZIONI STRUTTURATE PER DISCIPLINARE IL SETTORE DELLE CAVE ATTRAVERSO IMPEGNI CONCRETI DIRETTI ALLA LEGALITà, ALLA SICUREZZA E ALLA CERTEZZA OCCUPAZIONALE

Le attività estrattive presentano importanti ri-percussioni sotto il profilo dell’impatto am-

bientale a partire dalla fase di coltivazione fino alla ritombatura delle cave una volta esaurite. Sarebbe quindi necessario che la Regione Lazio, ente che ha la competenza per il settore delle cave, si dotasse di una vera legge finalizzata alla regolamentazione e al controllo del settore. Le modifiche apportate alla Legge 17/2004 sulla disciplina dell’attività estrattiva di materiali di ca-va e torbiera, con la Legge Regionale 7/2011, sono state infatti elaborate su dati di molti anni prima e che quindi per essere applicabile andrebbe aggior-nata. Per questo, la Fillea CGIL di Roma e del La-zio chiede alla nuova giunta regionale di interveni-re subito per definire una volta per tutte le regole di un settore che produce – secondo le informazio-ni di cui disponiamo – il 5% del prodotto interno lordo regionale. Un dato che si traduce in qualche migliaio di posti di lavoro quasi totalmente a tem-po indeterminato, con professionalità anche eleva-te e quindi con risvolti economici e sociali di gran-de impatto. Purtroppo, la crisi, anche se meno di altri settori, ha colpito anche le cave. Nei settori delle pietre ornamentali, prodotti di pregio e con grande mercato internazionale, la crisi si è abbattu-ta soprattutto nella commercializzazione del pro-dotto finito con la conseguente parziale chiusura di alcuni laboratori e la perdita di posti di lavoro o con il ricorso agli ammortizzatori sociali. Il mer-

cato del materiale in blocchi, invece, ancora regge ma è un mercato prevalentemente diretto al di fuo-ri dell’Italia. Mentre per quanto riguarda i materia-li più propriamente legati all’edilizia, come pozzo-lana breccia, sabbia, e quindi destinati al mercato interno delle case e delle infrastrutture, la crisi ha colpito di più.Ad aggravare la crisi anche la questione dei nume-rosi contenziosi in essere tra le imprese operanti nel settore estrattivo e le amministrazioni locali, ri-guardanti le necessarie autorizzazioni per aprire o mantenere una cava in esercizio o relative alle de-nunce delle popolazioni che abitano nelle vicinanze dei siti estrattivi.Il rilancio del settore, così come la ripresa econo-mica di una regione al collasso dopo le due giunte Polverini ed Alemanno, può essere favorito dall’in-troduzione di nuovi standard di legalità e sicurezza nel lavoro e del lavoro.

Questo potrebbe creare le migliori condizioni di lavoro per la classe imprenditoriale nella program-mazione delle attività estrattive e di vendita del prodotto. Ma significherebbe anche restituire occupazione e reddito alle persone che lavorano nel settore delle cave, arricchendo economicamente e socialmente i territori di riferimento e tenendo il più possibile lontano le infiltrazioni della malavita organizzata, sempre in agguato in questi settori.Se tutto ciò viene fatto rispettando le leggi, le isti-tuzioni, le popolazioni, il territorio, con regole e controlli certi, sarebbe certamente un punto di par-tenza per un rilancio immediato dell’intero territo-rio del Lazio.

Riprogrammare il settore sostenendo l’occupazione e l’ambiente

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La situazione di crisi nel settore del travertino del bacino Tivoli-Guidonia

Oltre alla crisi generale che interessa tutto il settore delle costruzioni, all’interno del territorio, pre-esistono dal 2001 una profonda spaccatura ri-

feribile ai contrasti tra le due imprenditorie che operano, l’una, nell’estrazione del travertino, l’altra, nella gestione delle acque sanitarie e termali.

La crisi interna Il travertino nasce solamente in presenza di falde acquifere che, tuttavia, devono essere drenate per consentire ai lavo-ratori delle cave di arrivare dai 12 ai 30 metri di profondità per effettuare le operazioni di estrazione del minerale.Alcune falde acquifere sono state intaccate e di conseguen-za è andato diminuendo il flusso di acqua necessario alla società Acque Albule. Quest’ultima denuncia la responsa-bilità delle aziende operanti all’interno delle cave che, di contro, negano qualsiasi tipo di responsabilità.In ogni caso, le aziende che operano all’interno delle ca-ve del bacino pompano l’acqua e per questa operazione possono arriva-re a spendere mensilmente dai 70 ai 130mila euro.Costi che hanno determinato l’insor-genza di una lotta interna tra le azien-de proprio sui costi dell’energia elettri-ca per drenare l’acqua. Ad oggi tutte le aziende hanno spento le pompe e, di conseguenza, nessuno sta più pom-pando acqua dalle falde acquifere. Questo – spiega Marco Austini, segre-tario Fillea CGIL di Roma Est-Valle dell’Aniene – comporta che in profon-dità, a 30 metri, non sta più lavorando nessuno perché c’è talmente tanta ac-

qua da non permettere ai cavatori di scendere per andare a tagliare il travertino.Il problema è che all’interno del bacino, di circa 25 azien-de presenti, solamente 5 o 6 hanno la necessità di pompare l’acqua. Le altre vivono di riflesso per un principio di vasi comunicanti.Interrompendo il pompaggio dell’acqua, dunque, le im-

prese stanno dimostrando che sarebbe preferibile organizzarsi in un consor-zio per ripartire proporzionalmente i costi dell’energia elettrica.Naturalmente c’è chi è d’accordo e chi no, ma certo è che le aziende stanno tutte chiudendo i rubinetti dell’acqua.Le stesse aziende – prosegue il segretario Austini – che ben presto ci verranno a chiedere di firmare una cassa integrazio-ne in quanto dovranno interrompere il lavoro a causa delle cave allagate.Ma la Fillea CGIL – afferma Austini – non firmerà alcuna cassa integrazio-ne per quelle aziende che non pompa-no acqua perché la lotta interna tra le

Tab. 1Concessione Comune Estensione

Comune Estensione (Ha)

Ultimo provvedimento di concessione

Durata (anni) Scadenza

Acque Albule Tivoli 1.136 DM del 12/11/1941 90 12/1/2031

Provincia di Roma PTPG.

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aziende non può e non deve in alcun modo ricadere sulla pelle dei lavoratori.E tuttavia, lo spazio per il lavoro si riduce sempre più. Anche perché, a seguito della battaglia tra le aziende del travertino e le Acque Albule, la Regione Lazio ha stabi-lito che le aziende di estrazione del travertino dovevano uscire dall’area di insistenza dei due laghetti delle Regi-ne e delle Colonnelle dai quali l’acqua viene convogliata verso le piscine delle Acque Albule. Le imprese di estrazione hanno quindi chiesto la possi-bilità di spostare la propria attività in altri siti produt-tivi ovvero nel territorio denominato E4 (terreno agri-colo vincolato) attraverso una variante puntuale che consenta l’escavazione. Soprattutto perché le conces-

sioni sono in scadenza e sarà difficile che le nuove pos-sano andare avanti sui vecchi terreni.Ma ad oggi ancora non è stato stabilito nulla. Tutto è in stand-by. E molte aziende, e di conseguenza molti lavora-tori, non hanno più fronti di lavoro.

La crisi esternaLe aziende più floride, che risentono meno della crisi, sono quelle che operano solamente nell’estrazione del travertino. In sostanza, le aziende decidono se mante-nere il laboratorio o vendere direttamente il travertino grezzo esportandolo nei mercati esteri o in Italia.La lavorazione del travertino, infatti, è diventata troppo complicata: in Italia non ci sono abbastanza commesse per fare la messa in opera del travertino mentre all’estero c’è una forte concorrenza del travertino sudamericano e turco.Un altro fronte della crisi che investe il settore del traverti-no del bacino Tivoli-Guidonia riguarda la Cina, una delle nazioni che importa le maggiori quantità di travertino. Il conflitto, oggi, è nel vivo in quanto la Cina ha ormai im-parato a lavorare il travertino emarginando i laboratori ita-liani da questo mercato.

Il problema fondamentale – spiega il segretario Austini – è che attualmente non esiste una legge che stabilisca la quota di travertino che deve essere lavorata sul terri-torio rispetto al totale del materiale estratto. I blocchi di materiale grezzo sono acquistati nel Lazio, trasportati e lavorati in Cina.Un camino di travertino fatto in Cina costa, infatti, la metà di quanto costerebbe lavorarlo direttamente in loco. Si tratta naturalmente di costi risparmiati preva-lentemente sulla manodopera. In pratica, nel Lazio, il costo della manodopera è molto più alto del costo della materia prima. Questo è lo scotto che devono pagare le aziende del bacino di Tivoli-Guidonia.Una situazione che, negli ultimi tre anni, ha determinato nel territorio un calo della produzione e una riduzione del personale di circa il 20% rispetto ai livelli precrisi.

LA SUBSIDENZA NEL BACINO TIVOLI-GUIDONIA MONTECELIO

L’area compresa nei territori comunali di Tivo-li e Guidonia Montecelio è caratterizzata dal-

la presenza di sinkholes (letteralmente “buco spro-fondato”) ovvero forme di sprofondamento che si originano in aree caratterizzate da una particolare struttura geologica e idrogeologica del territorio. Tra le cause, viene riconosciuto l’emungimento di grandi quantitativi di acqua dal sottosuolo.In particolare, l’analisi geomorfologica ha indivi-duato nella zona di Villanova di Guidonia, Bagni di Tivoli e Villalba di Guidonia (dove si sono registrati cedimenti di strutture edilizie) la massima concen-trazione di questi processi carsici ad est della zona estrattiva.L’area in questione ha, inoltre, subito fenomeni di subsidenza molto attivi tra 1993 e il 2000 con valori di 1 cm/yr in un’area di circa 1-2 km2 centrata nella zona dei laghetti.Attraverso lo studio della circolazione idrica del sot-tosuolo è emersa una forte correlazione tra il fe-nomeno di subsidenza e la gestione delle risorse idriche che in questo territorio è caratterizzata da elementi di criticità.Il cono di depressione individuato nella superficie piezometrica (la superficie ideale al di sotto del pia-no di campagna) è da ricondurre prevalentemente all’attività di coltivazione del travertino. Nella porzione settentrionale della placca di traverti-no la superficie piezometrica è scesa di una quindicina di metri, mentre nella porzione meridionale è scesa di circa 30 metri, raggiungendo quote di 16 m s.l.m., ov-vero circa 15-20 metri sotto il livello dell’Aniene.

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Le cave di basalto nel bacino di Monte Compatri

Le tante vie impraticabili della Capitale, le ra-gnatele sull’asfalto che anticipano in una crepa l’imminenza di una nuova buca sul manto stra-

dale non raccontano solamente l’incuria della Giunta Alemanno circa la necessità di interventi di messa in si-curezza delle strade romane.Dentro la profondità e la persistenza di ciascuna di quelle buche ci sono altrettante storie di uomini la cui sopravvivenza e dignità sono strettamente legate al-la sottrazione di fondi per la manutenzione urbana ai Municipi e alla continua emergenza sullo stato di dete-rioramento delle sedi stradali.A Monte Compatri, pochi chilometri da Roma, ci so-no le cave di basalto, la pietra utilizzata per pavimen-tare il centro di Roma. Ma l’importanza del bacino di Monte Compatri si riferisce soprattutto alla produzio-ne di catrame. All’interno delle cave, infatti, sono pre-senti impianti di frantumazione del basalto i cui fram-menti vengono utilizzati nella produzione di bitume. La quasi totalità del catrame che arriva nella capitale viene dalle cave di Monte Compatri. O meglio veniva. Perché ormai da tre anni all’interno di quel bacino è tutto fermo a causa di una battaglia le-gale intrapresa – e persa – dall’amministrazione comu-nale di Monte Compatri.Un contenzioso legale che in realtà il comune di Mon-te Compatri ha avviato nel nome della speculazione edilizia e del tornaconto elettorale.Le palazzine nascono come funghi lungo la via Casili-na, prospicienti le cave della frazione Laghetto. Gli abitanti iniziano a denunciare una situazione di disagio ambientale e di presunte violazioni da parte di alcune cave rispetto alle autorizzazioni rilasciate dal comune.Il comune, quindi, ordinava la sospensione dell’attività estrattiva “nelle aree in cui non fossero state rispettate le quote del piano di coltivazione e di ripristino am-bientale, obbligando le imprese alla stipulazione di una garanzia fideiussoria d’importo corrispondente a quello degli interventi di ripristino”.Peccato che il comune di Monte Compatri – come ri-corda il Consiglio di Stato – nell’atto impugnato non

aveva considerato gli elaborati delle imprese, “ma ave-va fatto riferimento a progetti definiti dai propri uffi-ci con inattendibile sostituzione dei piani imprendito-riali. Inoltre, la morfologia del terreno risultava essere quasi del tutto simile a quella esistente nel 2001, con-frontando le foto aeree dell’epoca con quelle scattate nel 2005 e nel 2008, mentre per il comune le condizio-ni suddette sarebbero state contrarie all’atto di proroga in quanto l’attività non sarebbe stata portata avanti nel rispetto dei progetti della convenzione”.Tuttavia, a causa del mancato rinnovo delle concessio-ni minerarie da parte del comune, le società estrattive sono state costrette a fermare la produzione e ad av-viare le procedure di cassa integrazione per tutti i la-voratori del bacino che, escluso l’indotto, sono circa 200/250. Senza contare tutti i padroncini che compra-vano il catrame nelle cave della frazione di Laghetto e poi svolgevano il lavoro in proprio.A poco sono serviti il ricorso al Tar vinto dalle aziende e la successiva impugnazione presentata dal Comune di Montecompatri e bocciata dal Consiglio di Stato.Infatti, dopo quasi tre anni di fermo, le cave sono ridot-te allo stremo, non solo perché non hanno fatto pro-duzione tenendo tutti i lavoratori in cassa integrazione ma anche a causa della crisi che non ha risparmiato il mercato del catrame.Un’offerta che si rivolge principalmente a una commit-tenza pubblica che non ha più i fondi per sistemare le strade o per pagare le imprese per lavori o forniture già eseguiti. Ma la politica non finisce mai di stupire.

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Tab. 2Regione Sabbia e ghiaia Pietre ornamentali Torba Calcare Argilla

Abruzzo 3.000.000 0 0 1.800.000 900.000

Basilicata 946.531 34.618 0 0 514.475

Pr. Bolzano 681.000 172.040 69.500 33.586 0

Calabria 1.410.000 103.850 0 1.140.000 470.000

Campania 1.170.000 637.500 0 4.200.000 441.785

Emilia-Romagna 8.072.816 39.200 0 348.116 1.250.645

Friuli Venezia Giulia 1.241.055 204.169 0 1.547.347 56.574

Lazio 15.850.000 1.785.714 0 5.400.000 244.500

Liguria 0 24.413 0 1.283.444 0

Lombardia 16.000.000 388.000 0 3.876.000 302.000

Marche 836.116 85.680 0 955.052 118.045

Molise 1.835.000 80.000 0 600.000 185.000

Piemonte 11.185.000 325.000 0 2.632.000 665.000

Puglia 7.319.685 972.728 0 4.182.267 754.858

Sardegna 5.613.000 311.000 0 512.325 205.371

Sicilia 1.958.434 2.490.338 0 5.391.706 730.107

Toscana 3.370.000 2.260.000 74 2.700.000 563.000

Pr. Trento 1.140.000 1.410.400 0 120.000 11.000

Umbria 547.099 548.743 0 2.764.471 659.039

Valle d’Aosta 21.400 13.225 0 0 0

Veneto 7.036.437 194.925 0 2.288.124 359.372

TOTALE 89.233.573 12.081.543 69.574 41.774.438 8.430.771

Legambiente, Rapporto Cave 2011.

L’amministrazione comunale prima, mette in ginoc-chio il più importante bacino per la produzione di ca-trame che serve la Capitale, poi, invia una richiesta di intervento direttamente al Presidente dell’Astral per la messa in sicurezza dell’arteria stradale di via Casilina.Adesso la situazione è drammatica – spiega il segreta-rio della Fillea CGIL di Pomezia, Gianni Lombardo –. Tutte le aziende presenti stanno richiedendo la cassa integrazione. Come sindacato abbiamo cercato di tam-ponare la situazione utilizzando tutti gli ammortizzatori possibili. L’unica possibilità rimasta – spiega il segretario Fillea – è il ricorso alla cassa integrazione in deroga. E al-cune aziende hanno già cominciato a farvi ricorso.Tra le otto aziende che lavorano all’interno del bacino estrattivo di Monte Compatri – prosegue Gianni Lom-bardo – solamente una, la più strutturata, riesce ancora a sopravvivere. Un’altra, invece, ha deciso di cessare l’atti-vità e di mandare a casa i 12 lavoratori impiegati perché né il comune di Monte Compatri né il comune di San

Cesareo hanno rilasciato le autorizzazioni per l’escava-zione. Se qualcosa non si muove – afferma il segretario della Fillea CGIL – anche le restanti imprese sono desti-nate a una grave sofferenza e alla successiva chiusura.Il problema fondamentale è la liquidità – chiosa Lom-bardo –. Tant’è che le aziende hanno chiesto la cassa integrazione per pagamento diretto in quanto nessuna di loro è in grado di anticipare i pagamenti.Non ci sono i soldi per tappare i buchi delle strade e a pagare sono le cave e i lavoratori che ci lavorano.Ma a pagare saranno anche i cittadini del comune di Monte Compatri. Persa la battaglia giudiziaria, l’am-ministrazione comunale si dovrà preparare a risarcire i cavatori per tutto il periodo di mancata produzione.Quella del bacino di Monte Compatri – conclude il segretario della Fillea CGIL di Pomezia, Gianni Lom-bardo – è un’ottima unità produttiva, soprattutto per-ché del catrame non si può fare a meno. E infatti come si può vedere le strade dei comuni sono tutte groviere.

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Il settore dei lapidei nel Distretto del Marmo di Coreno

Il Distretto vive una situazione fortemente preca-rizzata dove solamente 5 aziende superano i 15 di-pendenti mentre le restanti imprese, circa cento tra

segherie di marmo e cave, sono per lo più a conduzio-ne familiare e non superano i dieci dipendenti. Com-plessivamente parliamo di circa 600 lavoratori che in maggioranza, tuttavia, sono in cassa integrazione, stra-ordinaria per i dipendenti delle imprese più strutturate, ordinaria o in deroga per gli altri.Proprio questa estrema frammentazione – spiega Be-nedetto Truppa, segretario della Fillea CGIL di Frosi-none – ha avuto importanti ricadute negative sullo svi-luppo del Distretto. A differenza di altri Distretti del marmo, come Massa e Carrara, a Coreno non sono sta-te create le condizioni perché si costituisse un consor-zio di imprese finalizzato a favorire la commercializza-zione del prodotto.Il distretto del marmo di Coreno – ricorda il segretario Truppa – era anche stato riconosciuto dall’amministra-zione regionale del Lazio che aveva quindi destinato fi-nanziamenti diretti alla costituzione di una filiera pro-duttiva che consentisse l’abbattimento dei costi relativi alla gestione delle vendite all’estero.

L’80% del marmo estratto nel Distretto di Coreno, in-fatti, viene esportato principalmente nei paesi asiatici e americani con un sovrapprezzo insostenibile sul tra-sporto del prodotto.Di conseguenza, le aziende di Coreno che estraggono il marmo non riescono ad essere concorrenziali rispetto ad altri produttori europei, come la Turchia e la Grecia, pae-si che producono un marmo sicuramente non di qualità come quello di Coreno ma più appetibile per il prezzo.Per questi motivi – afferma il segretario della Fillea CGIL – abbiamo chiesto alla Provincia di Frosinone l’apertura di un tavolo ad hoc sulla situazione del set-tore dei lapidei all’interno delle attività del Comita-to provinciale per il Lavoro e lo Sviluppo economico. Stiamo quindi partecipando a incontri periodici con la Provincia e il Comitato per capire il modo migliore di affrontare e risolvere le problematiche più cogenti: da un lato il problema delle autorizzazioni, dall’altro la necessità di costituire un consorzio di imprese per po-ter ragionare su un programma di commercializzazione del marmo di Coreno.Intanto, l’11 marzo scorso, si è tenuta la prima riunio-ne organizzata dal Comitato per lo Sviluppo della Pro-vincia di Frosinone per illustrare alle Amministrazioni comunali le attività previste per la redazione del Piano Provinciale delle Attività Estrattive. Ma nel Distretto di Coreno non c’è solamente la crisi a erodere spazi al lavoro.La mancanza di sinergie tra le varie aziende impegnate nel Distretto è andata ad inserirsi in un contesto di cri-

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si reso ancora più difficile dal contesto politico-ammi-nistrativo regionale. Adesso – commenta il segretario della Fillea CGIL di Frosinone – c’è una situazione ancora più complicata legata al mancato rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte della Regione Lazio.All’interno del Distretto, infatti, sono ormai molte le aziende che hanno licenziato o messo in cassa integrazio-ne i lavoratori proprio perché non sono state più rinno-vate le autorizzazioni per l’estrazione del marmo.Un altro fenomeno dilagante in questo territorio è che molte delle cave dismesse sono state utilizzate per la rac-colta di rifiuti mentre in altri casi le cave non sono più usate per l’escavazione di marmo ma per la macinazione del marmo finalizzata alla produzione di inerti.A questo punto – prosegue Benedetto Truppa – per molte aziende diventa più remunerativo, da un punto di vista gestionale, produrre inerti più che estrarre ed esportare marmo.

La produzione di inerti per il calcestruzzo è un’opera-zione remunerativa sicuramente per la criminalità orga-nizzata, la cui infiltrazione nel settore del lapideo rap-presenta una piaga per il territorio.La gestione del calcestruzzo diventa fondamentale per capire il radicamento dei fenomeni malavitosi.Il fenomeno – spiega il segretario della Fillea CGIL di Frosinone – è iniziato circa dieci anni fa con la co-struzione della terza corsia della Salerno-Reggio Ca-labria. In questo periodo, molte imprese sono state rilevate da aziende del Napoletano non per produrre marmo ma per la produzione di inerti destinati alle imprese di calcestruzzo della provincia di Frosino-ne, del Basso Pontino e del nord della provincia di Caserta.Accade spesso – conclude il segretario Truppa – che la camorra costringa le aziende di calcestruzzo a comprare gli inerti provenienti da una particolare cava. La loro.

Tab. 3Regioni e Province Autonome Cave Attive Cave Dismesse e/o Abbandonate Piani Cava (regionali e/o provinciali)

Abruzzo 239 - NO

Basilicata 51 32 NO

Calabria 216 - NO

Campania 376 1.336 NO

Emilia-Romagna 296 298 SÌ

Friuli-Venezia Giulia 67 - NO

Lazio 393 475 SÌ

Lombardia 558 2.888 SÌ

Liguria 98 529 SÌ

Marche 172 1.002 SÌ

Molise 56 545 NO

Piemonte 472 311 SÌ

Puglia 339 550 SÌ

Sardegna 381 492 NO

Sicilia 557 691 SÌ

Toscana 403 1.029 SÌ

Umbria 103 77 SÌ

Valle d’Aosta 39 37 SÌ

Veneto 566 1.614 NO

Pr. Bolzano 162 10 SÌ

Pr. Trento 192 1.100 SÌ

TOTALE 5.736 13.016

Legambiente, Rapporto Cave 2011.

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Nuovo Piano Strategico di Distretto Lapidei e Materiali Estrattivi

SCENARIOCoinvolto dalla crisi generale che ha investito tutte le economie maggiori, il settore lapidei e materiali estrat-tivi vive all’interno di uno scenario che ha visto il sen-sibile peggioramento della situazione relativa ai grezzi e ai graniti caratterizzata da un ulteriore decremento del-le loro quote di movimento internazionale.In particolare, dal 2008, l’esplosione delle bolle specu-lative statunitensi ha influito pesantemente sulla tenuta del settore dei materiali lapidei sia a livello di consumi interni che a livello di interscambi verso gli Stati Uni-ti, sempre più ai margini del commercio internazionale delle pietre ornamentali.Nel corso del 2009 e del 2010 le esportazioni e le impor-tazioni del materiale lapideo italiano hanno un calo del 20% sui valori globali del 2008. Un dato che diventa an-cora più marcato se considerato su base triennale.

AZIONIOgni azione volta a sostenere i materiali lapidei italia-ni deve concentrare la sua attenzione nei confronti dei

materiali lavorati ovvero la categoria che maggiormen-te contribuisce alla ricchezza nazionale del settore.Infatti, se la materia non è sostituibile è la lavorazione del materiale ad essere configurata come il valore ag-giunto dell’intero settore.

Recuperare un rapporto con il territorio con un’at-tenzione al monitoraggio e al quadro ambientale, in-dividuando le aree a rischio, elaborando valutazioni, strategie e programmazione delle attività estrattive

Elaborare bilanci periodici sull’impatto sociale e ambientale delle attività estrattive concentrandosi soprattutto sulla sostenibilità

Adeguare la struttura produttiva italiana alla do-manda di “green economy”

Ripristinare le aree (inquinate, abbandonate, dein-dustrializzate, edifici inadeguati, capannoni, ecc.) che diversamente andrebbero perdute

Ridurre al minimo le procedure burocratiche per dare al lavoro e alle imprese certezza e sicurezza.

BENEFICIIl settore delle attività estrattive è spesso identificato come un perfetto indicatore atto a capire come un Pae-se visualizzi il proprio futuro. Attraverso le azioni individuate dal Piano, è possibile svi-luppare sinergie e collaborazioni tra il sindacato, l’impresa e le amministrazioni pubbliche locali nazionali.

Le misure concertate e le strategie condivise con-sentiranno al mondo dei lapidei e delle escavazio-ni di uscire da una con-dizione gravata da una diffusa frammentazione, attualmente agevolata dalla mancanza di stru-menti programmatici, e da un’insufficiente di-mensione della struttura aziendale prevalente.Per quanto riguarda il riciclo di materiali, van-no considerate anche le opportunità produttive e occupazionali che ne potrebbero derivare, in una logica di sviluppo sostenibile.

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Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.R. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

Retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

7° Imp. Extra 1.600,71 533,82 371,29 10,33 2.516,15 6° ex Imp. 1ª 1.440,63 529,63 339,22 10,33 2.319,81 5° ex Imp. 2ª 1.200,52 523,35 285,52 10,33 2.019,72 4° ex Imp. 3° Liv. 1.120,51 521,25 261,95 10,33 1.914,04 4° ex Op. 3° Liv. 6,48 3,01 1,58 0,06 11,13 15,02 16,14 0,55 2,06 0,73 14,47 3° ex Imp. 3° 1.040,46 519,16 242,20 10,33 1.812,14 3° ex Op. Specializ. 6,01 3,00 1,46 0,06 10,53 14,22 15,28 0,52 1,95 0,73 13,74 2° ex Imp. 4° 936,42 516,43 218,80 10,33 1.681,98 2° ex Op. Qualificato 5,41 2,99 1,32 0,06 9,78 13,20 14,18 0,48 1,81 0,73 12,80 1° ex Imp. 1° Impiego 800,36 512,87 188,20 10,33 1.511,76 1° ex Op. Comune 4,63 2,96 1,14 0,06 8,79 11,87 12,75 0,44 1,63 0,73 11,58 Guard. Senza Alloggio 4,1638 2,470 1,0231 0,05 7,71 10,40 11,17 0,38 1,43 0,73 10,24 Guard. Con Alloggio 3,7011 2,470 0,9128 0,04 7,12 9,62 10,33 0,35 1,32 0,73 9,52

Dall’1/07/2006 l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli addetti al CALCESTRUZZO è passata € 0,79 l’ora, per gli Operai di cantiere a € 0,50 incrementata di € 0,06 dal gennaio 2008; per gli Impiegati a € 4,00 al giorno incrementata di € 0,48 dal gennaio 2008. L’INDENNITÀ di TRASPORTI è stata elevata a € 0,17 l’ora, per gli Impiegati a € 1,36 al giorno. Per la rete EXTRAURBANA è stato rimborsato il costo dell’abbonamento sino alla cifra massima di € 47,00; in caso di assunzione o di licenziamento a metà del mese è stato rimborsato un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. Il VESTIARIO era composto da un paio di scarpe antinfortunistiche e da due tute l’anno. Dall’1/1/98 la CASSA EDILE ha erogato in caso di infortunio una prestazione assistenziale straordinaria di £ 40.000 - € 20,66 da corrispondere per ogni giorno dei primi tre coincidenti con le giornate lavorative, e di £ 70.000 - € 36,15 per ogni giorno dei primi tre in caso di brevi malattie da usufruire per un massimo di due volte l’anno. Dal mese di gennaio 2011 l’E.E.T. viene inglobato nel premio di produzione e nella i.t.s.

A seguito del rinnovo del c.c.p.l., nella provincia di Roma dal 01/02/2012 l’importo dell’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA è il seguente: per gli addetti al calcestruzzo € 0,85 l’ora, per gli Operai di cantiere € 0,625 l’ora, per gli Impiegati € 5,00 al giorno; l’importo dell’INDENNITÀ di TRASPORTO è il seguente: per gli Operai € 0,20 l’ora, per gli Impiegati € 1,60 al giorno. Per la rete EXTRA URBANA verrà rimborsato il costo dell’abbonamento sino alla cifra massima di € 47,00; in caso di assunzione o di licenziamento a metà del mese sarà rimborsato un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. Il VESTIARIO è composto da un paio di scarpe antinfortunistiche e da due tute l’anno. La CASSA EDILE in caso di malattia breve (inferiore ai 6 giorni) erogherà € 36,15 per ogni giorno dei primi tre per un massimo di due volte l’anno. In applicazione di quanto previsto dal c.c.n.l. del 2010, già dal mese di gennaio 2011 l’E.E.T. è stato inglobato nel premio di produzione e nella i.t.s. e, a partire dalla decorrenza del nuovo c.c.p.l. (cioè dal 1° febbraio 2012), è introdotto l’elemento variabile della retribuzione (EVR) che per l’anno 2012 è erogabile nella misura di cui alla presente tabella per 12 mesi.

EDILIZIA INDUSTRIA gennaio 2012

Livelli Paga base Contingenza Premioprod. i.t.s.

EVR Elemento Variabile Retribuz.

E.D.R. Totale mensile

Paga oraria Mensa Trasporto

7° Imp. Extra 1.600,71 533,82 371,29 85,12 10,33 2.601,27 6° ex Imp. 1ª 1.440,63 529,63 339,22 76,61 10,33 2.396,42 5° ex Imp. 2ª 1.200,52 523,35 285,52 63,84 10,33 2.083,56 4° ex Imp. 3° Liv. 1.120,51 521,25 261,95 59,59 10,33 1.973,63 4° ex Op. 3° Liv. 6,48 3,01 1,58 0,34 0,06 11,47 0,625 0,20 3° ex Imp. 3° 1.040,46 519,16 242,20 55,33 10,33 1.867,47 3° ex Op. Specializ. 6,01 3,00 1,46 0,32 0,06 10,85 0,625 0,20 2° ex Imp. 4° 936,42 516,43 218,80 49,80 10,33 1.731,78 2° ex Op. Qualificato 5,41 2,99 1,32 0,29 0,06 10,07 0,625 0,20 1° ex Imp. 1° Impiego 800,36 512,87 188,20 42,56 10,33 1.554,32 1° ex Op. Comune 4,63 2,96 1,14 0,25 0,06 9,04 0,625 0,20 Guard. Senza Alloggio 4,1638 2,470 1,0231 0,22 0,05 7,93 0,625 0,20 Guard. Con Alloggio 3,7011 2,470 0,9128 0,20 0,04 7,32 0,625 0,20

EDILIZIA INDUSTRIA febbraio 2012

Page 30: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 30Costruire • Febbraio 2013•

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.R. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

Retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

8° 2.045,49 546,12 469,57 10,33 3.071,51 7° Imp. Extra 1.718,20 537,48 403,73 10,33 2.669,74 6° ex Imp. 1ª 1.472,74 530,98 346,86 10,33 2.360,91 5° ex Imp. 2ª 1.251,85 525,21 296,82 10,33 2.084,21 5° ex Operai 3° gruppo 7,24 3,04 1,74 0,06 12,07 16,30 17,50 0,60 2,23 0,73 15,63 4° ex Imp. 3° gruppo 1.119,63 521,70 262,18 10,33 1.913,84 4° ex Operai 3° gruppo 6,47 3,02 1,57 0,06 11,12 15,01 16,12 0,55 2,06 0,73 14,45 3° ex Imp. 3ª cat. 1.041,52 519,54 242,64 10,33 1.814,03 10,49 3° ex 1° Op. Specializzato 6,02 3,00 1,47 0,06 10,55 14,25 15,30 0,52 1,95 0,73 13,76 2° ex Imp. 4ª cat. 935,14 516,63 218,74 10,33 1.680,84 9,72 2° ex Op. Qualificato 5,41 2,99 1,33 0,06 9,78 13,21 14,18 0,48 1,81 0,73 12,81 1° ex Op. Comune 4,73 2,97 1,20 0,06 8,96 12,10 12,99 0,44 1,66 0,73 11,79

A decorrere dal 1° giugno 2006: L’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA è pari a € 0,56 per ogni ora ordinaria effettivamente prestata, e quindi con un limite giornaliero di € 4,48 valevole sia per gli Operai che per gli Impiegati; L’INDENNITÀ DI TRASPORTO rimane fissata in € 0,17 l’ora e quindi con un limite giornaliero di € 1,36 valevole sia per gli Operai che per gli Impiegati. INOLTRE, nel caso di utilizzo di trasporto EXTRAURBANO viene corrisposto un concorso spese pari al costo dell’abbonamento di € 44,00 mensili; nel caso di assunzione o di licenziamento a metà del mese, l’Impresa rimborsa al lavoratore un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. VESTIARIO: un paio di scarpe antinfortunistiche e due tute l’anno. Con il rinnovo dell’Integrativo provinciale sono state concordate le seguenti indennità di disagio: 8% della paga oraria per il personale che si rende reperibile, il 5% per l’uso del martello elettrico, il 15% per gli addetti alla sabbiatura, ed il 10% per chi utilizza l’idropulitrice. A TUTTO IL PERSONALE in forza, è stata erogata una tantum del seguente importo: 8° Liv. € 184,71 - 7° Liv. € 155,16 - 6° Liv. € 132,99 - 5° Liv. € 113,04 - 4° Liv. € 100,85 - 3° Liv. € 93,83 - 2° Liv. € 84,23 - 1° Liv. € 73,89.

EDILIZIA COOPERATIVE gennaio 2012

A decorrere dall’1/10/2006, la quota oraria dell’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli Operai dipendenti delle Imprese del settore del calcestruzzo è fissata a € 0,79; per gli Operai di cantiere passa a € 0,50 (tali inden-nità sono state incrementate da ulteriori € 0,06 dal gennaio 2008) per ogni ora di lavoro ordinario prestata, per gli Impiegati di € 4,00 al giorno (incrementato da altro € 0,48 dal gennaio 2008). INDENNITÀ di TRASPORTI: rimborso della tessera urbana ed extraurbana (il rimborso avviene a presentazione della tessera); qualora il lavoratore si rechi sul posto di lavoro con i propri mezzi, allo stesso viene riconosciuta l’indennità sostitutiva pari a € 0,17 per ogni ora ordinaria prestata. VESTIARIO: un paio di scarpe e due tute l’anno. ATTENZIONE: l’incremento previsto dell’indennità di mensa a decorrere dal gennaio 2008, con ulteriore accordo del 30/10/2007 è stato anticipato al 1° ottobre 2007. Da tale data pertanto l’indennità di mensa per gli Operai è passata a € 0,56 orarie, per gli Impiegati a € 4,48 giornaliere mentre per gli addetti al calcestruzzo a € 0,85 orarie.Da gennaio 2011 l’E.E.T. viene inglobato al premio di produzione e nella i.t.s.

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.R. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

Retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

7° Imp. Extra 1.605,96 535,12 373,02 10,33 2.524,43 6° ex Imp. 1ª 1.445,36 530,79 340,79 10,33 2.327,27 5° ex Imp. 2ª 1.204,48 524,31 286,84 10,33 2.025,96 4° ex Imp. 3° Liv. 1.124,17 522,15 263,17 10,33 1.919,82 4° ex Op. 3° Liv. 6,50 3,02 1,59 0,06 11,17 15,08 16,19 0,55 2,07 0,73 14,523° ex Imp. 3° 1.043,88 520,00 243,33 10,33 1.817,54 3° ex Op. Specializ. 6,03 3,01 1,47 0,06 10,57 14,27 15,33 0,52 1,96 0,73 13,782° ex Imp. 4° 939,49 517,16 219,81 10,33 1.686,79 2° ex Op. Qualificato 5,43 2,99 1,34 0,06 9,82 13,26 14,24 0,49 1,82 0,73 12,851° ex Imp. 1° Impiego 802,99 513,46 189,08 10,33 1.515,86 1° ex Op. Comune 4,64 2,97 1,15 0,06 8,82 11,91 12,79 0,44 1,63 0,73 11,62Guard. Senza All. 4,18 2,37 1,04 0,05 7,64 10,31 11,08 0,38 1,41 0,73 10,16Guard. Con All. 3,71 1,97 0,92 0,05 6,65 8,98 9,65 0,33 1,23 0,73 8,94

EDILIZIA CONFAPI gennaio 2012

Page 31: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 31Costruire • Febbraio 2013•

N.B. Il rinnovo del CCNL del 17/04/2008 ha previsto incrementi della paga base alle seguenti decorrenze: aprile 2008, aprile 2009 e settembre 2009 (a Villalba di Guidonia, per accordo intervenuto localmente il secondo incremento è stato corrisposto anche esso con decorrenza aprile 2008). Nella paga base del livello F è stato inserito l’importo di € 7,75 al mese quale superminimo di categoria come dal precedente contratto.INOLTRE, CON LE IMPRESE SITE IN VILLALBA DI GUIDONIA IN DATA 17/06/96 È STATO SOTTOSCRITTO UN ACCORDO INTERAZIENDALE, IL QUALE CON IL MESE DI NOVEMBRE 1996: HA ISTITUITO IL TICKET RESTAURANT DI £ 9.850 (€ 5,09) CIASCUNO CON INCREMENTO ANNUALE DI £ 500 (€ 0,26). DALL’1/01/1997 DETTO ISTITUTO HA SOSTITUITO LA PRECEDENTE CONTRATTAZIONE. GLI INDUMENTI DI LAVORO SONO COMPOSTI DA: 2 PAIA DI SCARPE, 2 TUTE L’ANNO E UNA GIACCA A VENTO. IL PREMIO DI RISULTATO PUÒ ESSERE CONCORDATO AZIENDALMENTE E NON PUÒ ECCEDERE LE £ 230.000 (€ 118,78) L’ANNO.Il citato rinnovo contrattuale del 17/04/2008 prevedeva l’erogazione di una TANTUM di € 150,00 in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio 2008 - 31 marzo 2008; detto importo è sta-to erogato con la busta paga del mese di aprile 2008. INOLTRE, gli Aumenti Periodici di Anzianità sono stati incrementati dal 1° gennaio 2009 di € 0,25 cadauno.Il premio di produzione deve essere incrementato dei seguenti importi: as € 14,00, a € 12,88, b € 10,50, cs € 10,08, c € 9,94, d € 8,96, e € 8,26, f € 7,30; da aprile 2009 è passato a 1 € 5,20 - € 13,98 - € 11,40 - € 10,94 - 10,44 - € 9,73 - € 8,97 - € 7,60.Art. 24 elemento di garanzia retributiva: dall’1/01/2011 ai lavoratori assunti a tempo indeterminato da aziende prive di contrattazione di 2° livello e che nell’anno precedente non abbiano percepito altri trattamenti economici individuali o collettivi sarà corrisposto al 1° gennaio di ogni anno un importo pari a € 150,00 lordi. Una cifra inferiore sino a concorrenza se avessero percepito altro trattamento economico di analoga natura non è utile per il calcolo del t.f.r.

Categorie Paga base Contingenza Premio produzione

Accordo 02/12/90 ED.R. Totale mensile Paga oraria 3% cavatori A.p.a.

A = Imp. Super 1.543,32 531,34 117,95 6,45 10,33 2.209,39 12,70 0,381 13,01 A = Ex Imp. 1ª 1.419,77 528,18 111,18 6,46 10,33 2.075,92 11,93 0,358 11,97 B = Ex Imp. 2ª Int. 1ª 1.157,44 521,47 96,84 5,42 10,33 1.791,50 10,30 0,309 9,80 B = Operai Mode-Scul 1.157,44 521,47 96,84 5,42 10,33 1.791,50 10,30 0,309 9,80 CS 1.111,38 520,13 96,84 5,42 10,33 1.744,10 10,02 0,301 9,45 C = Ex Imp. 3ª Int. 2ª 1.049,64 518,37 90,17 4,91 10,33 1.673,42 9,62 0,289 8,82 C = Ex Operai Super 1.049,64 518,37 90,17 4,91 10,33 1.673,42 9,62 0,289 8,82 D = Ex Imp. 3ª Operai 1ª 990,69 516,76 86,74 4,65 10,30 1.609,14 9,25 0,277 8,31 E = Ex Imp. 4ª Operai 2ª 913,27 514,81 82,50 4,39 10,33 1.525,30 8,77 0,263 7,69 F = Ex Operai 3ª 772,94 512,38 77,09 4,23 10,33 1.376,97 7,91 0,237 6,65

LAPIDEI INDUSTRIA settembre 2012

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.R. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

Retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

7° Imp. Extra 1.647,80 534,28 376,57 10,33 2.568,98 6° ex Imp. 1ª 1.441,58 529,11 340,11 10,33 2.321,13 5° ex Imp. 2ª 1.201,11 522,91 286,23 10,33 2.020,58 4° ex Imp. 3° Liv. 1.112,61 520,12 261,86 10,33 1.904,92 3° ex Imp. 3° 1.040,52 517,85 242,75 10,33 1.811,45 2° ex Imp. 4° 919,75 515,27 217,80 10,33 1.663,15 1° ex Imp. 803,69 512,58 189,09 10,33 1.515,69 4° ex Op. 3° Liv. 6,43 3,01 1,58 0,06 11,08 14,96 16,07 0,55 2,05 0,72 14,403° ex Op. Specializ. 6,01 2,99 1,47 0,06 10,53 14,22 15,28 0,52 1,95 0,72 13,722° ex Op. Qualificato 5,32 2,98 1,32 0,06 9,68 13,06 14,03 0,48 1,79 0,72 12,671° ex Op. Comune 4,65 2,96 1,15 0,06 8,82 11,90 12,78 0,44 1,63 0,72 11,60Guard. Senza All. 4,181 2,464 1,04 0,05 7,74 10,44 11,22 0,38 1,43 0,72 10,27Guard. Con All. 3,716 2,464 0,92 0,04 7,14 9,64 10,35 0,35 1,32 0,72 9,54

Si è rinnovato in data 25/05/2007 il Contratto Integrativo Provinciale il quale prevede:dall’1/05/2007 che l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli Operai è passata a € 0,55 l’ora, per gli Impiegati, alla stessa data, l’indennità di mensa è passata a € 4,40 al giorno, per gli Operai addetti al calcestruz-zo l’indennità sostitutiva è stata fissata in € 0,79 orarie.L’INDENNITÀ di TRASPORTI con la stessa decorrenza è passata a € 0,17 l’ora per gli Operai e a € 1,36 al giorno per gli Impiegati. Il trasporto extraurbano sarà rimborsato fino ad un massimo di € 47,00 al mese sia per gli Operai che per gli Impiegati. Da Gennaio 2011 l’E.E.T. è stato inglobato nel Premio di Produzione e nella I.T.S.

EDILIZIA ARTIGIANA giugno 2012

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Pagina 32Costruire • Febbraio 2013•

CCNL del 28/05/2008: l’importo degli aumenti periodici aumenta del 10% a decorrere dal gennaio 2009; alla nascita di un figlio è concesso un giorno di permesso retribuito.CCNL del 12/05/2010: dal 1° di aprile 2010 (oltre a quanto sopra stabilito), vengono erogati8,00 al mese a titolo di “ELEMENTO DI GARANZIA RETRIBUTIVA”.

Il rinnovo del C.C.N.L. del 11/10/2007 prevede la corresponzione di UNA TANTUM: ad integrale copertura del periodo 01/01/2005 al 31/10/2007, ai soli lavoratori in forza alla alla stipula del presente contratto ed in via PROPORZIONALE AL RAPPORTO DI LAVORO PRESTATO, saranno corrisposti con la retribuzione del mese di febbraio 2008 € 200,00 con il mese di settembre € 100,00 e con il mese di novembre ulteriori € 100,00. N.B. l’ac-cordo nazionale siglato il 28/04/2008 prevede la nascita di due livelli retributivi, una nuova scala parametrale i l’aumento della paga base a decorrere dal 01/12/2008.come dalla presente tabella. L’ACCORODO territo-riale sottoscritto il giorno 8 di aprile 2009 prevede l’erogazione di un premio di produttività da erogarsi per 12 mesi lanno nel periodo aprile 2009 al marzo 2011 detto premio essendo omnicomprensivo non inciderà sul calcolo del T.F.R. Il rinnovo contrattuale del 27/01/2011 prevede la corresponzione di UNA TANTUM di € 150,00 da erogarzi in due rate: € 80,00 ad aprile ed € 70,00 con il mese di ottobre 2011. N.B. per quei lavoratori, le cui imprese non versano il contributo alla bilateralità, dovranno erogare al lavoratore una quota mensile di retribuzione pari a € 25,00 per ogni livello di inquadramento.

Livelli Nuove categorie Paga base contingenza E.D.R.

Indennità di funzione

Premio prod. + di 50 dip.

Premio prod. 13% 1° totale mensile 2° totale oltre 50 dip.

1ª paga oraria 2ª paga oraria

7) Imp. Super AD3 2.162,87 25,82 1,21 11,25 2.199,94 2.201,15 12,6433 12,6503 AD2 2.126,34 1,21 11,25 2.137,59 2.138,80 12,2850 12,2920

AD1 2.045,40 1,21 11,25 2.056,65 2.057,86 11,8198 11,8268 6) Ex Imp. 1ª categ. AC5 1.966,49 1,21 11,25 1.977,74 1.978,95 11,3663 11,3733

AC4 1.847,95 1,21 11,25 1.859,20 1.860,41 10,6851 10,6920 5) Ex Imp. 2ª categ. AS4 - AC2 - AC3 1.729,36 0,96 8,70 1.738,06 1.739,02 9,9889 9,9944

AS3 1.670,60 0,96 8,70 1.679,30 1.680,26 9,6511 9,6567 5) Ex Inter. 1ª categ. AS4 - AC2 - AC3 1.729,36 0,96 8,47 1.737,83 1.738,79 9,9875 9,9930

AS3 1.670,60 0,96 8,47 1.679,07 1.680,03 9,6498 9,6553 4) Ex Imp. 3ª categ. Op. Super AS2 - AC1 1.609,59 0,83 6,73 1.616,32 1.617,15 9,2892 9,2940 3) Ex Inter. 2ª categ. AE4 - AS1 1.562,45 0,83 6,65 1.569,10 1.569,93 9,0178 9,0226 3) Ex Oper. 1ª categ. AE4 - AS1 1.562,45 0,83 6,39 1.568,84 1.569,67 9,0163 9,0211 AE3 1.503,30 0,83 6,39 1.509,69 1.510,52 8,6764 8,6811 2) Ex Imp. 4ª categ. AE2 1.443,66 0,78 6,26 1.449,92 1.450,70 8,3329 8,3374 2) Ex Operai 2ª categ. AE2 1.443,66 0,78 6,34 1.450,00 1.450,78 8,3333 8,3378 1) Ex Operai 3ª categ. AE1 1.294,56 0,75 5,54 1.300,10 1.300,85 7,4718 7,4761

LEGNO INDUSTRIA luglio 2012

Vecchio inquadramento - Livelli Nuove categorie dall’1/05/2007 Paga base Contingenza E.D.R. Totale mensile Paga orariaAS AD3 1.659,56 531,30 10,33 2.201,19 12,65A) Ex Impiegato 1ª categ. AD2 1.543,78 528,03 10,33 2.082,14 11,97

AD1 1.427,99 528,03 10,33 1.966,35 11,30 AC4 1.312,22 528,03 10,33 1.850,58 10,64B) Ex Impiegato 2ª categ. Int. 1ª categ. - Nuovo L. Op. AC3 1.196,43 522,49 10,33 1.729,25 9,94B) AC2 1.196,43 522,49 10,33 1.729,25 9,94

AC1 1.096,09 522,49 10,33 1.628,91 9,36B) AS3 1.196,43 522,49 10,33 1.729,25 9,94

AS2 1.080,64 522,46 10,33 1.613,43 9,27C) Ex Impiegato 3ª categ. Operai 1ª categ. Int. 2ª categ. AS1 1.034,33 518,30 10,33 1.562,96 8,98

AE3 976,45 518,30 10,33 1.505,08 8,65D) Ex Impiegato 4ª categ. Operai 2ª categ. AE2 918,55 515,30 10,33 1.444,18 8,30E) Ex Operai 3ª categ. AE1 771,89 512,79 10,33 1.295,01 7,44

Livelli Paga base Contingenza E.D.R. Incremento regionale Aumento regionale aprile 2009 Totale mensile Paga oaria Paga oraria straordinaria A S= Imp. Super 1.220,20 526,84 10,33 20,14 62,74 1.840,25 A = Imp. 1ª Cat. 1.102,45 525,25 10,33 18,59 56,42 1.713,04 B = Imp. 2 Cat. 966,79 520,16 10,33 17,04 49,25 1.563,57 B = Ex Operaio Provetto 966,79 520,16 10,33 17,04 49,25 1.563,57 8,9860 11,5021 C Super 904,78 517,09 10,33 15,49 45,92 1.493,61 C = Imp. 3ª Cat. 836,02 516,11 10,33 15,49 42,50 1.420,45 8,1635 10,4493 C = Ex Operaio 1ª Cat. 836,02 516,11 10,33 15,49 42,50 1.420,45 8,1635 10,4493 D = Imp. 4ª Cat. 768,05 513,33 10,33 13,94 38,67 1.344,32 7,7260 9,8893 D = Ex Operaio 2ª Cat. 768,05 513,33 10,33 13,94 38,67 1.344,32 7,7260 9,8893 E = Ex Operaio 3ª Cat. 701,44 511,48 10,33 12,39 35,08 1.270,72 7,3030 9,3478 F = Operaio Comune 630,61 508,41 10,33 12,39 31,33 1.193,07 6,8567 8,7766

N.B. Il 19/07/2010 si è rinnovato il CCNL: prevede incrementi della paga base a giugno 2010, a marzo 2011 e a settembre 2012.Inoltre prevede che a tutti i lavoratori dipendenti di imprese in cui non è stato contrattato aziendalmente un PREMIO DI RISULTATO venga corrisposto un importo perequativo mensile lordo di € 8,00.

LEGNO CONFAPI

LEGNO ARTIGIANI

settembre 2012

giugno 2012NUOVA!

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Pagina 33Costruire • Febbraio 2013•

Categorie Paga base Conting.za E.D.R. Totale mese

Paga oraria

Laterizi 6,50% Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

Premio produzione laterizi 6,50%

Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

Categoria

A) Imp. Super 3.277.098 1.035.589 20.000 4.332.687 24.900,50 91.479,70 525,75 70.369 404 84.443 485 91.479,70 525,75 70.369 404 84.443 485 A SUPER1.692,48 534,84 10,33 2.237,65 12,86 47,25 0,27 36,34 0,21 43,61 0,25 47,24 0,27 36,34 0,21 43,61 0,25

A) Ex Imp. 2.755.680 1.022.367 20.000 3.798.047 21.827,86 76.916,45 442,05 59.167 340 71.000 408 76.916,45 442,05 59.167 340 71.000 408 A 1ª cat. 1.423,19 528,01 10,33 1.961,53 11,27 39,72 0,23 30,56 0,18 36,67 0,21 39,72 0,23 30,56 0,18 36,67 0,21 B) Ex Imp. 2.249.249 1.009.562 20.000 3.278.811 18.843,74 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 B 2ª cat. 1.161,64 521,40 10,33 1.693,37 9,73 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 B) Parte 2.249.249 1.009.562 20.000 3.278.811 18.843,74 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 B Op. ex C 1.161,64 521,40 10,33 1.693,37 9,73 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 C) Super 2.127.031 1.002.184 20.000 3.149.215 18.098,94 57.387,20 329,81 44.144 254 52.973 304 57.387,20 329,81 44.144 254 52.973 304 C SUPER 1.098,52 517,58 10,33 1.626,43 9,35 29,64 0,17 22,80 0,13 27,36 0,16 29,64 0,17 22,80 0,13 27,36 0,16 C) Ex Imp. 2.023.847 1.002.053 20.000 3.045.900 17.505,18 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 C 3ª cat. 1.045,23 517,52 10,33 1.573,08 9,04 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15

C) Ex Op. 2.023.847 1.002.053 20.000 3.045.900 17.505,18 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 C C Super 1.045,23 517,52 10,33 1.573,08 9,04 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 D) Ex Op. 1ª 1.882.848 999.090 20.000 2.901.938 16.677,81 51.252,50 294,55 39.425 227 47.310 272 51.252,50 294,55 39.425 227 47.310 272 D Imp. 3ª cat. 972,41 515,99 10,33 1.498,73 8,61 26,47 0,15 20,36 0,12 24,43 0,14 26,47 0,15 20,36 0,12 24,43 0,14 E) Ex Imp. 1.744.657 995.328 20.000 2.759.985 15.861,98 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 E 4ª cat. 901,04 514,04 10,33 1.425,41 8,19 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 E) Ex Op. 1.744.657 995.328 20.000 2.759.985 15.861,98 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 E 2ª cat. 901,04 514,04 10,33 1.425,41 8,19 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 F) Ex Op. 1.493.232 990.868 20.000 2.504.100 14.391,38 42.110,58 242,01 32.393 186 38.871 223 42.110,58 242,01 32.393 186 38.871 223 F 3ª cat. 771,19 511,74 10,33 1.293,26 7,43 21,75 0,12 16,73 0,10 20,08 0,12 21,75 0,12 16,73 0,10 20,08 0,12

Categorie Paga base Conting.za E.D.R. Totale mese

Paga oraria

Laterizi 6,50% Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

Premio produzione laterizi 6,50%

Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

Categoria

A) Imp. Super 3.277.098 1.035.589 20.000 4.332.687 24.900,50 91.479,70 525,75 70.369 404 84.443 485 91.479,70 525,75 70.369 404 84.443 485 A SUPER1.692,48 534,84 10,33 2.237,65 12,86 47,25 0,27 36,34 0,21 43,61 0,25 47,24 0,27 36,34 0,21 43,61 0,25

A) Ex Imp. 2.687.214 1.022.367 20.000 3.729.581 21.434,37 76.916,45 442,05 59.167 340 71.000 408 76.916,45 442,05 59.167 340 71.000 408 A 1ª cat. 1.387,83 528,01 10,33 1.926,17 11,07 39,72 0,23 30,56 0,18 36,67 0,21 39,72 0,23 30,56 0,18 36,67 0,21 B) Ex Imp. 2.249.303 1.009.562 20.000 3.278.865 18.844,05 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 B 2ª cat. 1.161,65 521,40 10,33 1.693,38 9,73 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 B) Parte 2.249.268 1.009.562 20.000 3.278.830 18.843,85 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 B Op. ex C 1.161,65 521,40 10,33 1.693,38 9,73 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 C) Super 2.127.051 1.002.184 20.000 3.149.235 18.099,05 57.387,20 329,81 44.144 254 52.973 304 57.387,20 329,81 44.144 254 52.973 304 C SUPER 1.098,53 517,58 10,33 1.626,44 9,35 29,64 0,17 22,80 0,13 27,36 0,16 29,64 0,17 22,80 0,13 27,36 0,16 C) Ex Imp. 2.023.847 1.002.053 20.000 3.045.900 17.505,18 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 C 3ª cat. 1.045,23 517,52 10,33 1.573,08 9,04 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 C) Ex Op. 2.023.847 1.002.053 20.000 3.045.900 17.505,18 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 C C Super 1.045,23 517,52 10,33 1.573,08 9,04 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 D) Ex Op. 1ª 1.882.848 999.090 20.000 2.901.938 16.677,81 51.252,50 294,55 39.425 227 47.310 272 51.252,50 294,55 39.425 227 47.310 272 D Imp. 3ª cat. 972,41 515,99 10,33 1.498,73 8,61 26,47 0,15 20,36 0,12 24,43 0,14 26,47 0,15 20,36 0,12 24,43 0,14 E) Ex Imp. 1.744.695 995.328 20.000 2.760.023 15.862,20 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 E 4ª cat. 901,06 514,04 10,33 1.425,43 8,19 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 E) Ex Op. 1.744.695 995.328 20.000 2.760.023 15.862,20 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 E 2ª cat. 901,06 514,04 10,33 1.425,43 8,19 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 F) Ex Op. 1.493.232 990.868 20.000 2.504.100 14.391,38 42.110,58 242,01 32.393 186 38.871 223 42.110,58 242,01 32.393 186 38.871 223 F 3ª cat. 771,19 511,74 10,33 1.293,26 7,43 21,75 0,12 16,73 0,10 20,08 0,12 21,75 0,12 16,73 0,10 20,08 0,12

UNA TANTUM: con il rinnovo del CCNL del 26/05/2008 le imprese devono erogare l’importo di € 225,00, divisibili in quote mensili in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio-31 maggio 2008. MATERNITÀ: 100% della retribuzione.

UNA TANTUM: con il rinnovo del CCNL del 26/05/2008 le imprese devono erogare l’importo di € 225,00, divisibili in quote mensili in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio -31 maggio 2008. MATERNITÀ: 100% della retribuzione.

MANUFATTI E CEMENTO CONFAPI

MANUFATTI E CEMENTO INDUSTRIA

settembre 2012

settembre 2012NUOVA!

Page 34: Costruire n° 31 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 34Costruire • Febbraio 2013•

Operai Paga base Indennità contingenza Indennità territ. settore E.D.R. TotaleIV Livello O4 6,48 3,01 1,48 0,06 11,03Operaio Specializzato O3 6,01 3,00 1,38 0,06 10,45Operaio Qualificato O2 5,41 2,99 1,25 0,06 9,71Operaio Comune O1 4,62 2,96 1,07 0,06 8,71

Qualifica Quota mensile Qualifica Quota mensileOperaio Comune O1 - 1° Livello 42,56 5° Livello 63,84Operaio Qualificato O2 - 2° Livello 49,80 6° Livello 76,61Operaio Specializzato O3 - 3° Livello 55,33 7° Livello 85,12IV Livello O4 - 4° Livello 59,59

Impiegati Stipendio base Indennità contingenza Premio produzione E.D.R. Totale7° Livello 1.600,71 533,82 371,40 10,33 2.516,266° Livello 1.440,63 529,63 339,59 10,33 2.320,185° Livello 1.200,52 523,35 282,30 10,33 2.016,504° Livello 1.120,51 521,25 256,21 10,33 1.908,303° Livello 1.040,46 519,16 236,06 10,33 1.806,012° Livello 936,42 516,43 212,41 10,33 1,675,591° Livello 800,36 512,87 182,50 10,33 1.506,06

Dal 1° aprile 2012. Indennità di mensa: operai € 0,56 / h, fino ad un massimo di 8 ore giornaliere; impiegati: € 4,48 al giorno. Indennità di trasporto: Operai € 0,20/h x 8 ore, oppure abbonamento mezzo pubblico; impie-gati € 1,60 al giorno, oppure abbonamento mezzo pubblico. Indennità di alta montagna: per quote superiori a 1.000 m € 3,32 al giorno, per quote superiori a 1.200 m € 3,87 al giorno. La maggiorazione per ferie e gra-tifica natalizia è € 18,50 (% da calcolarsi su paga base + contingenza + indennità di settore + E.D.R.).

Dal 1° aprile 2012, come previsto dal CCNL del 19/042010, l’E.E.T. è stato inglobato nel premio di produzione e, per l’anno 2012, a partire dalla decorrenza del nuovo CCPL (1° aprile 2012), è introdotto l’Elemento Varia-bile della Retribuzione (E.V.R.) che, per le caratteristiche stabilite dal CCNL è indicato per quota mensile fissa, per 12 mensilità e nella sua misura massima.

RIETI - EDILIZIA INDUSTRIA 1° aprile 2012

Livelli Operai Paga oraria Indennitàcontingenza

Indennità di settore

E.D.R, Paga oraria E.V.R. Cassa Edile 14,2%

Permessi retribuiti 4,95%

Straordinari feriali 35%

Straordinari festivi 45%

Cassa Edile in busta paga 4,3%

4° ex Op. specializzato 6,48 3,01 1,49 0,06 11,04 0,34 1,57 0,55 14,90 16,01 0,473° ex Op. specializzato 6,01 3,00 1,38 0,06 10,45 0,32 1,48 0,52 14,11 15,16 0,452° ex Op. specializzato 5,41 2,99 1,26 0,06 9,72 0,29 1,38 0,48 13,12 14,09 0,421° ex Op. comune 4,63 2,96 1,08 0,06 8,73 0,25 1,24 0,43 11,78 12,66 0,32

Livelli Impiegati Paga base Indennità contingenza Premio di produzione E.D.R Totale E.V.R.7° Impiegato ExtraQuadri e Impiegati 1ª S.

1.600,7 533,82 375,77 10,33 2.520,63 85,12

6° ex Impiegato 1°Impiegati di 1ª

1.440,63 529,63 343,71 10,33 2.324,30 76,51

5° ex Impiegato 2°Impiegati di 2ª

1.200,52 523,35 285,66 10,33 2.019,86 63,84

4° ex Impiegato 4° LivelloImpiegati di 4° Livello

1.120,51 521,25 259,32 10,33 1.911,41 59,59

3° ex Impiegato 3° LivelloImpiegati di 3ª

1.040,46 519,16 238,93 10,33 1.808,88 55,33

2° ex Impiegato 4°Impiegati di 4ª

936,42 516,43 215,58 10,33 1.678,76 49,80

1° ex Impiegato 1° impiegoImpiegati di 4ª - 1° impiego

800,36 512,87 185,33 10,33 1.508,89 42,56

Dal 01/05/2012 al 31/12/2012: gli Impiegati in forza presso una stessa impresa o gruppo di aziende, per ogni biennio di anzianità, hanno diritto ad uno scatto biennale, per un massimo di cinque scatti, secondo i valori: Impiegati 1ª Super (€ 13,94), Impiegati 1ª (€ 12,85), Impiegati 2ª (€ 10,46), Impiegati di IV Livello (€ 9,62), Impiegati 3ª (€ 8,99), Impiegati 4° (€ 8,22). Indennità sostitutiva di mensa: € 5,00 giornaliere.

Dal 01/05/2012 al 31/12/2012. Indennità sostitutiva di mensa: € 0,625 per ogni ora di effettivo lavoro. Indennità di trasporto orarie: € 0,11 (da 5 a 10 km), € 0,12 (da 11 a 20 km), € 0,19 (da 21 a 30 km), € 0,23 (da 31 a 40 km), € 0,30 (da 41 a 50 km), € 0,34 (da 51 a 60 km), € 0,45 (da 61 a 80 km), € 0,51 (da 81 km).

VITERBO - EDILIZIA INDUSTRIA 1° maggio 2012

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Livelli Paga Base Contingenza Premio prod. I.T.S.

Elemento Economico Territoriale

E.D.R. E.V.R. Totale mensile

Paga oraria Straordinario al 35%

Permessi 4,95% in busta

Cassa Edile 4,30% in busta

Cassa Edile 14,20% accantonata

7° - Imp. 1° Super 1.600,81 533,82 287,48 83,81 10,33 85,12 2.601,37 6° - Imp. 1ª 1.440,63 529,63 256,02 75,42 10,33 76,61 2.388,64 5° - Imp. 2ª 1.200,52 523,35 212,59 62,85 10,33 63,84 2.073,48 4° - Imp. 4° Liv. 1.120,51 521,25 191,22 58,66 10,33 59,59 1.961,56 4° - Op. 4° Liv. 6,81 3,01 1,10 0,34 0,06 59,59 70,91 11,32 15,28 0,56 0,49 1,61 3° - Imp. 3ª 1.040,46 519,15 175,63 54,47 10,33 55,33 1.855,37 3° - Op. Specializ. 6,33 3,00 1,03 0,31 0,06 55,33 € 66,0600 10,73 14,49 0,53 0,46 1,52 2° - Imp. 4ª 936,42 516,43 158,26 49,02 10,33 49,80 1.720,26 2° - Op. Qualificato 5,70 2,99 0,92 0,28 0,06 49,80 59,75 9,95 13,43 0,49 0,43 1,41 1° - Imp. 1° Impiego 800,36 512,87 136,01 41,90 10,33 42,56 1.544,03 1° - Op. Comune 4,82 2,96 0,81 0,25 0,06 8,9000 8,90 12,02 0,44 0,38 1,26

Dal 1° luglio 2012. Mensa: il valore è di € 0,60 per ora di presenza sul cantiere. Trasporto: rimborso pari al costo dell’abbonamento da casa al cantiere. Trasferta: il limite territoriale oltre il quale spetta la trasferta è fissato in km 45 dal Comune di assunzione.

FROSINONE - EDILIZIA INDUSTRIA 1° luglio 2012

Livello Paga base Contingenza I.T.S. E.V.R. E.D.R. Totale Oraria Operaio 4° Livello 1.120,51 521,25 258,45 59,59 10,33 1.970,13 11,39Oraria 6,48 3,01 1,49 0,34 0,06Operaio Specializzato 1.040,46 519,16 236,90 55,33 10,33 1.862,18 10,763° Livello oraria 6,01 3,00 1,37 0,32 0,06Operaio Qualificato 936,42 516,43 213,73 49,80 10,33 1.726,71 9,982° Livello oraria 5,41 2,99 1,24 0,29 0,06Operaio Comune 800,36 512,87 186,09 42,56 10,33 1.552,21 8,971° Livello oraria 4,63 2,96 1,08 0,25 0,06Mensa 0,65 €/hTrasporto Mensilizzazione abbonamento mezzo trasporto pubblico da abitazione a sede azienda

Livello Paga base Contingenza Premio produzione E.V.R. E.D.R. Totale7° Livello 1.600,71 533,82 371,34 85,12 10,33 2.601,326° Livello 1.440,63 529,63 339,24 76,61 10,33 2.396,445° Livello 1.200,52 523,35 282,34 63,84 10,33 2.080,384° Livello 1.120,51 521,25 258,45 59,59 10,33 1.970,13Ex 3° Livello 1.040,46 519,16 236,90 55,33 10,33 1.862,18Ex 2° Livello 936,42 516,43 213,73 49,80 10,33 1.726,71Ex 1° Livello 800,36 512,87 186,09 42,56 10,33 1.552,21Mensa 4, 48 €/GTrasporto Mensilizzazione abbonamento mezzo trasporto pubblico da abitazione a sede azienda

LATINA - EDILIZIA INDUSTRIA 1° luglio 2012

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