costruire n° 19 - periodico informativo della fillea cgil di roma e lazio

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Periodico informativo della FILLEA CGIL di Roma e Lazio anno 11 n. 19 19 Ottobre 2010 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% DCB ROMA

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Periodico informativodella FILLEA CGIL di Roma e Lazioanno 11 n. 19

19Ottobre 2010

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CENTRO PER LA FORMAZIONEDELLE MAESTRANZE EDILI ED AFFINI DI ROMA E PROVINCIA

Ministero del Lavoro e della Previdenza SocialeDirezione Generale per le Politiche per l’Orientamento e la Formazione

DIPARTIMENTO SOCIALEDIREZIONE REGIONALEFORMAZIONE E POLITICHE DEL LAVORO

CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI

POLITICHE ATTIVE

ENTE REGIONALE PER LA FORMAZIONEE L’ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE NELL’EDILIZIA

Formedil Lazio

ASSESSORATO ALLE POLITICHEDEL LAVORO E FORMAZIONEUNIONE EUROPEA

Fondo Sociale Europeo

Per informazioni e iscrizioni:POMEZIA - Via Monte Cervino, 8 - Tel. 06.919622.26/27/28/30 - Fax 06.91962229

ROMA - Via Filippo Fiorentini, 7 - Tel. 06.4065541 - 06.4064897- 06.4063824 - Fax 06.4064833

Sito Internet: www.cefme.it E-mail: [email protected]

Sede Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari Scadenza

Pomezia Tecnover 40: Orientamentoformazione e accompagnamento

per l’inserimento lavorativodi tecnici OVER 40 del settore

delle costruzioni

600 Diploma ScuolaMedia Superiore

Disoccupati/e -Inoccupati/e OVER 40

30/09/2010

Roma/Pomezia 160 Licenza Media/Diploma

Disoccupati/Inoccupatiex detenuti

o persone incorse in reato

04/10/2010

Roma/Pomezia Interventi di politiche attivein favore di percettori

di ammortizzatori sociali in derogae di indennità di disoccupazione

speciale

Non richiesto Lavoratori in mobilità/Cassa Integrazione

31/12/2010

Non richiestoPomezia

FORMAZIONE “16 ORE”

16 ore di formazione obbligatoriaper i lavoratori di primo ingresso

nel settore edile

16 Lavoratori di primo ingressonel settore edile

01/01/2009

Sede Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari A partire da

Sede

RIVOLTI AI DIPENDENTI DI IMPRESA

Roma /Pomezia Formazione per Apprendisti 120 Non richiesto Occupate/i con contrattodi Apprendistato Profess.

Pomezia Operatori Gru aTorre 16 o 32 Non richiesto Occupati con esperienzanella conduzione di Gru a Torre

Roma/Pomezia Patentino operatorimacchine complesse

40 Non richiesto Occupate/i con minimo3 anni di esperienza

Sede Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari Scadenza

Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari Scadenza

Il Sole oltre il muro: tecnicoinstallatore specializzato nel

settore delle energie rinnovabilisolare, termica, fotovoltaica.

somm

ario

Pagina 3Costruire • Ottobre 2010•

Costruireperiodico informativo della FILLEA CGIL di Roma e LazioOttobre 2010 - N° 19 - Anno 11Editore: Associazione A.I.MEVia Poliziano, 34 - 00185 RomaTel. 06 40043732 - Fax 06 [email protected]

Direttore Editoriale:Roberto CelliniDirettore Responsabile:Ilaria Bartoli CiancaleoniCoordinamento Redazionale:Elena SchifinoSegreteria di Redazione:Monica Bevilacqua, Giuseppe Giuffrida, Enza MangiaProgetto grafico, impaginazione ed editing:Aton - RomaStampa: Webcolor - Roma

Hanno collaborato a questo numero:Roberto Cellini, Sergio Lo Gatto,Andrea Camboni, Aly Baba Faye,Ezio Giorgi, Roberto Baldassari, Ciancio Allebande

Iscritto al Tribunale di Romaal n. 239/2009 del 26/06/2009

Fillea CGIL NazionaleVia G. B. Morgagni, 27 - RomaTel. 06 441141 - Fax 06 44235849

Fillea CGIL Roma e LazioVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 [email protected]

La Segreteria:Roberto Cellini - Segretario GeneraleMarco Carletti, Walter Cherubini, Elena Schifino

Segreterie di Roma:RM1 Centro - RM5 Sud: Domenico PetrocchiRM2 Civitavecchia - RM3 Nord: Vincenzo CariddiRM4 Est: Marco Austini RM6 Litoranea: Walter FaddaRM7 Pomezia: Gianni LombardoFunzionari di Zona:Nika Agim, Rino Aversa, Claudio Broccatelli,Douglas Caddia, Simone Cioncolini, FabioDamiani, Alioscia De Vecchis, Fabio Ferrari,Daniel Grigoriu, Gianni Lombardo,Manuel Luis Ortiz, Antonio Petrella, Bruno Proietti.R.L.S.T.:Antonio Cucculelli, Sandro Paolucci, Stefano MontemagnoLatina: Luca Bonetto Frosinone: Alessio FaustiniUfficio Vertenze:Francesca Alberti, Ennio Di Massimo,Elena Manuela Paraschivoiu.Segretari Comprensori Lazio:Latina: Ezio GiorgiRieti: Angelo Carducci Viterbo: Massimo Guerrini Frosinone: Benedetto Truppa

VITERBOVia Giuseppe Saragat, 8 - ViterboTel. 0761 270290 - Fax 0761 275210

LATINAVia Solferino, 16 - LatinaTel. 0773 662701 - Fax 0773 664655

FROSINONEVia Mola Vecchia, 2A - FrosinoneTel. 0775 853641 - Fax 0775 852064

RIETIVia Garibaldi, 174 - RietiTel. 0746 270194 - Fax 0746 201923

FILLEA ROMA-LAZIOVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 47825128

UFFICIO VERTENZEVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206631/2 - Fax 06 46206633

RM1 (Centro)Via Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206634 - Fax 06 47825128

RM2 (Civitavecchia)Via P. Togliatti, 7 - CivitavecchiaTel. 0766 545865 - Fax 0766 545865

RM3 (Nord)Via G.B. La Salle, 3 - RomaTel. 06 66412409 - Fax 06 66412390

RM4 (Est, Tivoli, Monterotondo)Via Padre Lino da Parma, 3 - RomaTel. 06 4111591 - Fax 06 41219484

RM5 (Sud, Eur, Ciampino)Via del Velodromo, 80 - RomaTel. 06 7809798 - Fax 06 7883808

RM6 (Ovest, Litoranea)Via Casana, 207 - OstiaTel. 06 5692943 - Fax 06 5693259

RM7 (Pomezia, Castelli, Colleferro, Subiaco)Via Lamarmora, 32 - PomeziaTel. 06 9107151 - Fax 06 91602818

COORDINAMENTO RESTAURATORIVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 47825128

INCAVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 4814703

CAAFVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 48906431

CID (Centro Italiano Disoccupati)Via Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 47823159

Ufficio VertenzeVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206631/32/69

Ufficio Immigrati c/o CELSI CGILVia Buonarroti, 12 - Roma Tel. 06 49205275/76

5Editoriale

RIPARTIRE DALLA FORMAZIONEdi Roberto Cellini

6Interviste

MAFIA&APPALTILAZIO, TERRA DI FRONTIERA

di Andrea Camboni

10Attualità

(IN)SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

di Ezio Giorgi

12CICLO DEL CEMENTO: RECORD

DEGLI ILLECITI A LATINA

13Gli speciali

IMMIGRAZIONE: LE SPERANZE DEGLI STRANIERI

TRA CULTURA E POLITICA

18Cultura

IL CANTIERE COME METAFORADI UN MONDO IN MUTAZIONE

di Aly Baba Faye

20Lavoro

LA CRISI DEI DIRITTIGENERA LAVORO NERO

di Ciancio Allebande

22TABELLE RETRIBUTIVE

26Notizie

FESTA INTERCULTURALE PER LA SICUREZZA IN EDILIZIA

di Marco Carletti

I N D I C E

O T T O B R E 2 0 1 0

Sedi Fillea

Pagina 5Costruire • Ottobre 2010•

Guardando alcuni indicatori e confrontando certi dati si sarebbe portati a pen-sare che la crisi abbia prodotto tutti gli effetti e che siamo al giro di boa.Al contrario, il contenimento delle percentuali negative, compresi gli infor-tuni, sono la conseguenza di una situazione già fortemente negativa matura-ta nei mesi precedenti. Nel Lazio, secondo dati CRESME, nel 2009 il valore del-la produzione edilizia è stato di oltre 16 miliardi e mezzo di euro. Di questi, l’81%sono investimenti, mentre il 19% è il valore della manutenzione ordinaria. Tra gli investimenti prevalgono gli interventi di manutenzione straordinaria delpatrimonio esistente con poco meno del 44%.Se si sommano manutenzione ordinaria e straordinaria gli interventi rappresen-tano circa il 62% del valore della produzione totale.Questi dati lasciano intendere che tipo di sviluppo edilizio e qualità della mano-dopera potremmo avere nei prossimi anni se semplicemente ci fosse una politicaprogrammatoria del settore.Le grandi opere deliberate dal CIPE per il Lazio ammontano a circa 9 milioni dieuro con finanziamenti accertati pari al 51,3%.Particolare importante l’assenza di finanziamenti privati che smentisce la lorospesso dichiarata disponibilità.Gli investimenti per il 2010 secondo il CRESME si ridurranno di un ulteriore 6%con l’effetto certo di esasperare la competizione, far crescere i ribassi d’asta e di-minuire il numero di appalti.

Con la diretta conseguenza di diminuire il numero di occupati e tra gli occupatidiminuire i diritti compreso quello sulla sicurezza, e i fatti di questi giorni dimo-strano il binomio lavoro nero-infortuni sul lavoro.Noi proporremo nei prossimi giorni, ritengo opportuno in maniera unitaria, unprogetto, un patto tra istituzioni, imprese e sindacati nel quale, a fronte della so-spensione di licenziamenti diffusi sul territorio e incontrollabili, i lavoratori coin-volti possano accedere, attraverso gli ammortizzatori oggi allargati, a una forma-zione pubblica e privata (utilizzando i nostri centri di formazione) ed essere riav-viati al lavoro che, per il tipo di investimenti, sta anche modificando le conoscen-ze dei lavoratori.Una cosa di per sé banale, ma immagino complicatissima nella realizzazione.Anche perché abbiamo una grande responsabilità collettiva nei confronti dei la-voratori, in particolar modo degli immigrati, che hanno prodotto ricchezza nelnostro territorio e che rischiano di tornare al loro paese di origine.La storia delle migrazioni ci ha insegnato che gli immigrati trovano molto spessonei cantieri edili la prima collocazione lavorativa.I cantieri sono quindi lo specchio della società che cambia; con il cantiere si co-struiscono strutture e infrastrutture e si stabiliscono relazioni tra persone di pro-venienza diversa, ci si conosce e si impara a stimarsi.Nel cantiere ci si assimila, nascono nuove costruzioni sociali, quelle delle personeche tra loro stabiliscono relazioni di reciprocità.Noi di certo non rinunceremo a questo valore aggiunto. n

ABBIAMO UNA GRANDERESPONSABILITÀCOLLETTIVANEI CONFRONTI DEI LAVORATORI, IN PARTICOLAR MODODEGLI IMMIGRATI, CHE HANNO PRODOTTORICCHEZZA NEL NOSTROTERRITORIO

DI ROBERTO CELLINISegretario Generale FILLEA CGILRoma e Lazio

RIPARTIRE DALLA FORMAZIONE

L’edilizia in tutte le sue fasi è ilsettore nel quale si concentra-no maggiormente gli interessidella criminalità organizzata.Perché è un settore così appeti-bile per le mafie?Perchè storicamente il ciclodel cemento ha rappresentatoun ciclo di accumulazione pri-maria per le mafie. Così è statocon il sacco di Palermo neglianni di Lima e di Ciancimino,così è stato negli anni dellegrandi speculazioni immobi-

liari con la devastazione e ilsaccheggio delle coste e delterritorio in tutto il Mezzogior-no. Investire in cemento vuoldire accumulare un patrimo-nio che dura per l’eternità.Inoltre attraverso l’edilizia sidetermina un sistema com-plesso di relazioni con il mon-do impreditoriale e con la po-litica, un sistema di relazionidirette con la Pubblica Ammi-nistrazione attraverso il con-trollo e il condizionamento

delle macchine amministrativedei comuni e un sistema eco-nomico imprenditoriale conimprese direttamente control-late dalle mafie o dai prestano-me o attraverso il condiziona-mento delle imprese che ap-paltano i lavori pubblici.Vuol dire creare consenso, per-ché nel campo dell’edilizia la-vorano migliaia di lavoratori,che non per questo sono coin-volti direttamente con le mafiema che vivono grazie a un siste-ma spesso fatto di speculazio-ne, di corruzione, di investi-menti nel settore complessodell’edilizia che è in diretta re-lazione con le mafie. Attraversotutte queste figure sociali impe-gnate nel campo dell’edilizia sideterminano dei veri e propriblocchi sociali dell’illegalità deiquali i lavoratori sono spessovittime ignare ma che alla finevengono condizionati da un si-

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INTERVISTA A FRANCESCO FORGIONE,GIÀ PRESIDENTE DELLA COMMISSIONEPARLAMENTARE ANTIMAFIA,DOCENTE DI STORIA E SOCIOLOGIA DELLEORGANIZZAZIONI CRIMINALIALL’UNIVERSITÀ DE L’AQUILA

DI ANDREA CAMBONI

MAFIA APPALTILAZIO, TERRA DI FRONTIERA

&

stema di affari con la PA, con lapolitica, con gli enti locali nelquale le mafie esercitano unafunzione egemone. Del restotutto il sistema degli appalti inintere aree del Mezzogiorno ècontrollato dalle organizzazio-ni mafiose. Non capire che l’edilizia rap-presenta il controllo di una fet-ta grande di denaro pubblico,che va dalle piccole alle grandiopere edili pubbliche, vuol direfare finta di non comprenderecome le mafie nel corso deglianni si siano arricchite alimen-tando intorno a sé un ampioconsenso.

A proposito degli appalti.Quanto incide sugli spazi la-sciati alla criminalità organizza-ta l’assenza di un’anagrafe del-le stazioni appaltanti?Abbiamo il dovere di giungerea una riforma del sistema degliappalti che però non ci facciaulteriormente regredire. Nelcorso degli anni, prima le varieMerloni poi in nome dello snel-limento delle procedure, sonostate fatte varie riforme sia dalcentrodestra che dal centrosini-stra, che purtroppo hanno por-tato a un abbattimento di tuttoil sistema dei controlli. Occorrespingere le Regioni verso la sta-zione unica appaltante e, fattasalva la normativa europea,abolire il meccanismo del mas-simo ribasso, perché favoriscele imprese che di fatto nonhanno il problema della com-petitività sul mercato in quantoalimentate da altri soldi illeciti,spingendo le imprese onestefuori dal mercato e affermandola totale egemonia sul sistemadegli appalti.

Recentemente si è parlato del-l’eliminazione del DURC. Se-condo lei si tratta di una sem-plificazione amministrativa op-pure a trarne beneficio sareb-bero esclusivamente le impreseirregolari a discapito di quellevirtuose?Io credo avremmo bisogno diuna riforma complessiva, per-ché queste norme fatte a sin-ghiozzo non aiutano la traspa-renza nel sistema degli appal-ti e delle imprese. E tuttavia leimprese sono poco impegna-te, addirittura silenziose, sulpiano della trasparenza, men-tre rivendicano per alcuni ver-si legittimamente il supera-mento di tutti i lacci e i lac-ciuoli burocratici. E abbiamoanche imprese pulite che scel-gono di convivere con la ma-fia. Un esempio su tutti quel-lo della Salerno-Reggio Cala-bria con le grandi centrali, leimprese quotate in borsa, siaquelle private ma anche coo-perative che quando arrivanosui territori scendono a patticon le imprese della mafia.Per cui abbiamo imprese delNord che arrivando al Sud, lamattina vanno nelle prefettu-re a firmare protocolli di lega-lità e il pomeriggio siedonocon gli emissari delle coscheper decidere il movimentoterra e le varie forniture. Tut-to questo va interrotto affer-mando un’etica dell’impresache è mancata in questi anninonostante le imprese abbia-no continuato quasi tutte a vi-vere con finanziamenti pub-blici.

Possiamo dire che il certificatoantimafia rappresenti uno di

questi meccanismi rigorosi o èsolamente un mero esercizioamministrativo?Il certificato antimafia in que-sto momento è limitato a causadella trasformazione delle ma-fie in mafie imprenditoriali.Occorre quindi utilizzare me-glio le informative antimafia.Certo per fare questo c’è biso-gno che la stazione appaltanteabbia una determinata volontàcontro la mafia e l’inquina-mento di infiltrazione mafiosanel tessuto economico tale dainvestire i prefetti direttamentee in modo preventivo rispettoalla formazione e ai criteri coni quali svolgere le gare d’appal-to. Su questo un serio dibattitonon si è aperto ed è stata debo-le anche l’iniziativa del sinda-cato nel provocare questo di-battito e questa coerenza delleimprese. Oggi abbiamo dalSud alla Milano che aspettal’Expo le mafie, la ’ndranghetasoprattutto, già proiettate nelcontrollo dei grandi flussi di fi-nanziamento che arriveranno,oltre a quelli da loro già sonocontrollati.

Nel settore delle costruzioni cisono irregolarità legate preva-lentemente all’utilizzo di mano-dopera straniera. In riferimen-to al sommerso, l’introduzionedel reato di clandestinità hacontribuito all’emersione op-pure ha prodotto effetti nel-l’opposta direzione?Il reato di clandestinità è unavergogna, per ogni paese civile.La condizione sociale di un la-voratore immigrato non puòessere un reato. Rende anzischiavo quel lavoratore, il qualesa di essere egli stesso fuorileg-

Pagina 7Costruire • Ottobre 2010•

ge per effetto di una leggeignobile e dunque non denun-cerà mai la condizione di sfrut-tamento. Ciò modifica la natu-ra sociale del lavoro e dell’im-presa, garantisce a imprendito-ri spregiudicati, che io chiamocriminali, mano libera nellosfruttamento del lavoro. La vi-cenda di Rosarno sulle aranceo di Foggia nell’agricoltura neè stato l’emblema. Ma se andia-mo a vedere cosa c’è nei can-tieri edili del Nord Est trovere-mo migliaia di lavoratori inqueste condizioni. Migliaia dilavoratori che hanno paura adavere un rapporto con il sinda-cato perché impossibilitati a ri-vendicare i loro diritti per ilsemplice fatto di essere clande-stini, quindi fuori dalla legge.E abbiamo migliaia di impren-ditori che si arricchiscono conlo sfruttamento disumano diquesto lavoro.

Nell’atto di indirizzo per l’anno2010 il Ministero del Lavorospecifica che compito degli uf-fici territoriali ispettivi è quellodi collaborare “positivamentecon le parti sociali e le imprese,affinché si possano conciliarele ragioni dello sviluppo econo-mico con quella della tutela deidiritti dei lavoratori”. Come in-terpreta tale indirizzo?È una vergogna che solo unministro come Sacconi puòpensare. Non esiste alcuna pos-sibilità di mediazione su dirittiuniversali non mediabili e nondisponibili come i diritti alla di-gnità del lavoro sanciti dallaCostituzione e dallo Statutodei lavoratori. Mediare vorreb-be dire un sistema di impreseche vuole la mano libera ne-

gando la dignità al lavoro.Questo è assolutamente intol-lerabile. Vale per Melfi comevale per i cantieri edili, dovetra l’altro lo sfruttamento dellavoro incontra gli interessidella criminalità organizzata,spesso, e tutte le forme di vio-lenza sul lavoro esercitate neiluoghi dove la criminalità or-ganizzata svolge una funzioneegemonica. In un cantieredella camorra non si troverànessun lavoratore pronto a ri-vendicare i propri diritti e a fa-re uno sciopero. Non capireche una parte larga dell’Italiavive in questa condizione con-tinua a tenerci in questo statodi ipocrisia. Per cui si brindaall’arresto di ogni latitante, esi fa bene, ma poi si lasciano lemafie nella condizione di ave-re mano libera sul lavoro, sulriciclaggio dei soldi, sui pro-cessi economici e finanziari esulla gestione del sistema de-gli appalti.

Cosa risponde al ministro Ma-roni quando afferma che “ilmodello italiano di contrasto al-la criminalità organizzata è ilmigliore perchè coniuga il ri-spetto dei diritti e il rigore del-l’applicazione delle leggi e del-l’affermazione dei principio dilegalità”? Dico che il modello italiano è ilmigliore nella legislazione chesi è riusciti a conquistare sino aoggi: dal 416 bis, alla legislazio-ne sui collaboratori di giustizia,alla certificazione antimafia, al-l’aggressione ai patrimoni e al-la destinazione ad uso socialedei beni confiscati ai mafiosi ealle strumentazioni quali le in-tercettazioni telefoniche e am-bientali. Esattamente molte di

Pagina 8Costruire • Ottobre 2010•

In un cantiere dellacamorra non si troverà

nessun lavoratore prontoa rivendicare i propri

diritti e a fare unosciopero. Non capire cheuna parte larga dell’Italiavive in questa condizione

continua a tenerci in uno stato di ipocrisia

quelle norme che oggi questogoverno invece vuole colpire evuole mettere in discussione.

Ritiene che il Piano straordina-rio che è entrato in vigore pos-sa rinforzare queste norme o ri-sulterà nella migliore delle ipo-tesi l’ennesima scatola vuota diquesto governo?Bisogna vedere che volontà po-litica c’è. Se è solo quella di col-pire la mafia militare, di espel-lere i rom e i clandestini con ilreato di immigrazione senzaguardare alla natura reale dellavoro oggi e a quanta manodo-pera immigrata e spesso clan-destina consente a questo Pae-se in interi suoi comparti eco-nomici imprenditoriali e indu-striali di sopravvivere, allora sirigenera un’ipocrisia nella qua-le le mafie continuano ad ali-mentare il proprio potere. Daquesto punto di vista sono mol-to scettico sulla reale volontà diquesto Governo di affondaresui nodi veri di attacco alle ma-fie, ovvero i nodi sociali e i no-di economici e non solo la di-mensione della repressione, ladimensione giudiziaria e la di-mensione penale.

Il Lazio è una terra di frontieraper quanto riguarda le mafie?È una terra di frontiera in par-te già occupata. Non dimenti-chiamo che il comune di Net-tuno è stato sciolto per inquina-mento mafioso, al comune diArdea è stata istituita una com-missione di accesso e il comunedi Fondi andava sciolto. E solole coperture politiche assicura-te da questo Governo al sistemadi potere mafioso di quel terri-torio hanno garantito, nono-

stante due relazioni prefettizie,che quel comune non venissesciolto. Non dimentichiamo,inoltre, che una parte delle atti-vità economiche e finanziariedel centro di Roma sono statecomprate dalla ’ndrangheta.Per tutti simbolicamente il Caféde Paris. E non dimentichiamoche il Lazio è la Regione dovegli interessi della criminalità or-ganizzata spesso incontrano gliinteressi della corruzione poli-tica, economica e finanziaria,configurandosi quindi comeuno di quei territori nei quali lemafie rigenerano e ripulisconoi loro soldi. Basta vedere la vi-cenda che ha portato all’arre-sto dell’avv. Mokbel e al sen. DiGirolamo che era al serviziodelle cosche della ’ndranghetadi Isola Capo Rizzuto, la fami-glia degli Arena secondo quan-to ci hanno raccontato le in-chieste della magistratura e le

intercettazioni telefoniche. Poivedremo gli esiti processuali ov-viamente. Non tenere conto diquesto vuol dire continuare arigenerare l’ipocrisia storica se-condo la quale le mafie non sivedono finché non insanguina-no le strade. Ma nel Lazio lestrade si stanno insanguinan-do. Soprattutto nel basso Laziodove si incontrano gli affari del-la ’ndrangheta con quelli deiCasalesi ormai c’è un attentatoal giorno, senza considerare ilfenomeno del racket e del-l’usura soprattutto in questomomento di crisi economica.Non vedere tutto questo vuoldire non voler vedere una real-tà nella quale le mafie hannoforti legami e forti relazionicon la politica.Certo, penso che non bisognadipingere il Lazio come Paler-mo, Reggio Calabria o Casaldi Principe, ma capire che ifenomeni degenerativi sonogià avanzati, che qui le mafiehanno messo radici, sono im-presa, sono economia e noiabbiamo il dovere di colpirleovunque.La lotta alla mafia deve viveredi questo, ma per vivere di que-sto non deve essere solo unalotta degli apparati istituzionalie governativi. Deve riguardareun impegno diretto delle forzesociali, deve riguardare la rico-struzione di un’etica pubblicache riguarda sia la politica chele imprese e un protagonismosociale quotidiano di forze co-me i sindacati, che negli annihanno rappresentato un argineallo strapotere delle organizza-zioni mafiose, ma che in questomomento non sempre sonoimpegnate in prima linea. n

Pagina 9Costruire • Ottobre 2010•

Non bisogna dipingere il Lazio come Palermo

ma capire che i fenomenidegenerativi sono già

avanzati, che qui le mafiehanno messo radici,

che qui le mafie sonoimpresa, che qui le mafie

sono economia

Pagina 10Costruire • Ottobre 2010•

In controtendenza con tutto ilresto d’Italia, nella Provincia diLatina aumentano gli infortunimortali nei luoghi di lavoro, ne-gli ultimi due anni, e tale au-mento risulta esponenzialeproprio in edilizia.Si passa dai 7 morti del 2007agli 8 del 2009 e altrettanti alladata del 24 agosto 2010. I lavo-ratori deceduti nei cantieri edi-li sono stati 2 nel 2007, 1 nel2008, 5 nel 2009 e altrettanti al-

la data del 24 agosto scorso.Dati estremamente drammaticiche devono far riflettere sullainsicurezza dei lavoratori nellaProvincia di Latina.Come prima cosa dobbiamopuntare i riflettori sui serviziispettivi, Asl e Direzione provin-ciale del lavoro (Dpl). Ovverogli organismi deputati dalla

normativa vigente in materia disalute e sicurezza sui luoghi dilavoro a effettuare visite ispetti-ve e di controllo sui luoghi dilavoro affinché vengano rispet-tate le disposizioni legislative inmateria.Fino al 2007 tali organismi era-no del tutto sottodimensionatirispetto alle esigenze della pro-vincia di Latina. Vi erano in to-tale circa 6/7 ispettori presso ilDpl e pochissime unità operati-

ve presso il Servizio prevenzio-ne sicurezza ambiente di lavorodell’Ausl. Non a caso nel 2005 enel 2006 i morti sul lavoro nellanostra Provincia sono stati, ri-spettivamente, 19 e 20. Un nu-mero impressionante. Nel2007, a seguito del potenzia-mento degli apparati di tali Ser-vizi, operato dall’allora Ministro

del Lavoro del Governo Prodi,Cesare Damiano, sono arrivati aLatina circa 25 nuovi ispettori ele unità operative dell’Asl sonosalite a 12. Nel 2007 i morti perinfortunio sul lavoro a Latinascendono da 20 dell’anno pre-cedente a 7, stesso numero del-l’anno successivo.A seguito della dissennata poli-tica finanziaria del GovernoBerlusconi, dal 2008 in poi ven-gono drasticamente tagliate sia

LA DENUNCIA DEL SEGRETARIO GIORGI

SULL’AUMENTODRAMMATICO DELLE

MORTI NEI CANTIERI EDILI

DI EZIO GIORGI SEGRETARIO GENERALE FILLEA-CGIL LATINA

(In)SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO IN PROVINCIA DI LATINA

Il messaggio delle aziende è chiaro: abbassare la guardia sulla sicurezza per ottenere il maggior profitto possibile

le risorse a disposizione degliispettori sia gli organici delleAusl. Attualmente a Latina cisono 39 ispettori e 5 carabinie-ri al Nucleo presso il Dpl. Degliispettori 10/12 sono incaricatidi svolgere vigilanza presso icantieri edili della Provincia.Ma non hanno i soldi per met-tere la benzina nelle macchinedi servizio. In questo caso nonsono stati ridotti gli Ispettori. Lisi sta mettendo, però, nellecondizioni di non poter svolge-re il proprio lavoro. Pressol’Ausl, il Servizio prevenzionesicurezza ambiente di lavoroprevede in pianta organica 68dipendenti. In realtà ce ne so-no 42, 26 in meno del necessa-rio. Il tutto dovuto ai tagli dei fi-nanziamenti di competenzastatale per le spese sanitariedelle regioni. E i morti aumen-tano, soprattutto in edilizia, nel2009 e nel 2010.Dato fondamentale: senzaun’adeguata e professionaliz-zata opera di vigilanza, nei luo-ghi di lavoro si muore di più.Muoiono gli irregolari. I lavora-tori in nero. Da un’analisi danoi condotta sugli operai edilimorti sui cantieri nella nostraprovincia negli ultimi anni,l’85% circa risulta essere irre-golare, mentre il restante 15%di lavoratori regolarmente as-sunti non aveva mai partecipa-to a un corso sulla sicurezzamesso gratuitamente a di-sposizione delle aziende edei lavoratori dai nostriEnti paritetici: Comitatoparitetico territoriale eEnte scuola edile dellaprovincia di Latina.Abbiamo quindi la con-ferma di quanto scritto

sopra: muoiono i lavoratori diquelle aziende che sfuggono aicontrolli e che arruolano in ne-ro, mentre i lavoratori regolar-mente assunti sono in forza adaziende impreparate professio-nalmente a svolgere il propriolavoro, con datori di lavoro chenon si preoccupano minima-mente della preparazione pro-fessionale dei loro dipendenti.Una conferma di questo se-condo punto arriva dal com-portamento dell’Ance di Lati-na che, proprio in questi me-si, sta bloccando, senza alcunmotivo e in violazione degliaccordi sottoscritti, i finanzia-menti previsti dalla contratta-zione provinciale per gli Rlst.Il messaggio alle aziende èchiaro: abbassare la guardiasulla sicurezza per ottenere ilmaggior profitto possibile.Vi è una via d’uscita e non soloper la provincia di Latina. Unavia maestra da percorrere tuttiinsieme. Con uno slogan si po-trebbe enuclearla così: fare Si-stema. Cosa significa?Significa coordinare le azionidi tutti i protagonisti nel settoredelle costruzioni al fine di otte-nere un presidio costante econtinuo nei luoghi di lavoro.Come? Facendo interagire gli

Organismi istituzionali deputa-ti alla vigilanza (Dpl, Asl, Forzedell’ordine) con gli Organismiparitetici deputati alla mutua-lizzazione e prevenzione (Cassaedile, Cpt, Rlst). In che manie-ra? Attraverso un forte impe-gno delle Prefetture in quantosoggetti di coordinamento ditali eventuali organismi. Unmeccanismo attraverso cui, sul-la base di dati anonimi e aggre-gati, si rediga una scala di prio-rità con cui valutare le possibiliazioni da mettere in atto casoper caso: dalla semplice visitapreventiva affidata ai Cpt o agliRlst a quella repressiva laddovesi riscontrino casi estremamen-te gravi. Tale organismo deveavere, nel rispetto dei ruoli diogni singola istituzione parteci-pante così come determinatidal Testo Unico sulla Sicurezza,un carattere orientativo e di co-ordinamento.È ciò che stiamo tentando difare nella provincia di Latina.Grazie alla determinazionedella Fillea-CGIL, della Filca-CISL e della Feneal-UIL e allasensibilità sia del precedentePrefetto della nostra provin-cia, Bruno Frattasi, che del-l’attuale, Antonio D’Acunto,è in fase di ultimazione unProtocollo sulla sicurezza cheva proprio in tale direzione.Entro il mese di settembre

dovrebbe essere messo apunto e licenziato.

È l’unica via percorribi-le: ogni protagonista delsettore deve assumersile proprie responsabili-tà e svolgere un ruoloattivo all’interno diun progetto coordina-

to dalle prefetture. n

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Nella classifica delle illegalitàambientali il Lazio si posizionaal secondo posto, dal quintoposto del 2008. Nel corso del2009, infatti, sono state accerta-te 3.469 infrazioni (12,1% deltotale nazionale), 1.383 in piùrispetto al 2008.Uno slancio importante percompiere questo salto di “quali-tà” è stato impresso dagli illeci-ti nel ciclo del cemento.Analizzando i dati territoriali diquesto rapporto risulta che laProvincia di Latina si colloca alterzo posto nazionale per nu-mero di infrazioni accertate(329), seguita dalla Provincia diRoma che si colloca al quartoposto con 282 reati legati al ci-clo del cemento. In virtù diquesti dati il Lazio, con 881 in-frazioni accertate (11,8% deltotale nazionale) si colloca sulterzo gradino del podio dietroCampania e Calabria.

Vediamo di cosa si tratta.Gli illeciti nel ciclo del cementoriguardano tutta la filiera: attivi-tà estrattiva di inerti attraversol’esercizio di cave abusive, com-mercializzazione di calcestruzzie conglomerati bituminosi, mo-vimento terra, smaltimento deimateriali da costruzione e infil-trazione negli appalti locali oper le grandi opere. Tutti illeci-ti volti a ripulire i flussi di dena-ro provenienti dalle attività ille-gali delle organizzazioni crimi-nali, che permettono alle im-prese edili un consistente ri-sparmio sui costi e alle mafie –come ha detto Forgione nel-l’intervista a pag. 6 – di accu-mulare un patrimonio che du-ra per l’eternità.Nella maggior parte dei casi, in-fatti, è riscontrabile una re-sponsabilità altra rispetto aquella delle organizzazioni cri-minali. Delle imprese e delleistituzioni stesse che puntano ildito contro la capacità dellemafie di contenere la visibilitàdelle proprie attività e strategiesocio-economiche. Quando in-vece, per dirla con il magistratofrancese Jean de Maillard “nonesiste un’economia legale, dauna parte, che sarebbe, dall’al-tra parte, il bersaglio e la vitti-ma innocente di una economiacriminale [...] Esiste una solaimmensa economia legalcrimi-nosa”.Per quanto riguarda le opereedili pubbliche riportiamo l’in-tervento del comandante deiCarabinieri per la tutela del-l’ambiente, generale EdoardoCentore, audito in Commissio-ne antimafia il 13/5/2009.“Ovviamente, i tentativi di infil-trazione possono essere attuati

in tutte le fasi della realizzazio-ne dell’opera pubblica, a parti-re da quella che precede la ga-ra, per indirizzare e predeter-minare l’aggiudicazione degliappalti, aggirando l’ostacolodei requisiti previsti dal bando:l’impresa criminale si appog-gia, finanziandone la partecipa-zione, a grandi aziende anche acarattere nazionale che, per ca-pacità organizzative e tecnicherealizzative, sono in grado direalizzare tutti i lavori, anchequelli più complessi. In sostan-za, le imprese aggiudicatariedell’appalto hanno soltanto unruolo di facciata. La seconda fase coincide conl’iter amministrativo che ac-compagna lo svolgimento dellagara e si determina con diversemodalità di condizionamento:dall’istruttoria all’aggiudicazio-ne dell’appalto, alla predisposi-zione di bandi di gara calibratiper pilotare la scelta dell’aggiu-dicante tra soggetti preindivi-duati, alla manipolazione delledomande inviate da parte diimpiegati compiacenti per de-terminare l’esclusione di alcu-ne aziende, fino all’aperturafraudolenta delle buste perconsentire l’adeguamento delribasso da parte dell’impresapreindividuata. La terza e ultima fase è quellapost-aggiudicazione. Non vi èdubbio, infatti, che il sistemadegli appalti sia vulnerato da ir-regolarità soprattutto nell’asse-gnazione dei subappalti. Que-sta fase prevede anche l’offertadi un servizio tipicamente cri-minale, quello della protezionedel cantiere camuffata da guar-diania per salvaguardare l’inco-lumità delle maestranze”. n

Pagina 12Costruire • Ottobre 2010•

CICLODELCEMENTO:RECORDDEGLI ILLECITIA LATINA IL RAPPORTO ECOMAFIE2010 DI LEGAMBIENTEFOTOGRAFA LA SITUAZIONEALLARMANTE DEL LAZIO E DEL SUD PONTINO

G S M

IMMIGRAZIONE:LE SPERANZEDEGLI STRANIERITRA CULTURAE POLITICAUNA RICERCA DI ROBERTO BALDASSARISOTTOLINEA LA SPINTA DEGLI IMMIGRATINELLA DIREZIONE DI UN PROCESSO DI INTEGRAZIONE PARTECIPATO, ATTIVOE CONSAPEVOLE

Pagina 14Costruire • Ottobre 2010•

Il tema dell’immigrazione e il ruolo degli immigrati nel-la società italiana ha assunto ormai da anni un puntocentrale nel dibattito politico, demografico e socio-eco-nomico. L’Italia della ricerca ha iniziato a interrogarsi suqueste tematiche, come ricorda Pagnoncelli, intornoagli anni Ottanta anche se ancora il fenomeno socialeappare largamente sfuggente1. Questa ricerca, muoven-dosi proprio nella direzione di ampliare e far luce su al-cuni aspetti critici e “sommersi”, ha avuto come oggettogli immigrati suddivisi in due sottocategorie:

• immigrati regolari (aventi lavoro e quindi permes-so di soggiorno in Italia);

• immigrati irregolari (non aventi permesso di sog-giorno in Italia).

L’ obiettivo principale della rilevazione è stato quello diindividuare:

• i problemi incontrati dagli immigrati per accede-re al nostro Paese;

• il loro sentimento in termini di integrazione nellasocietà italiana;

• l’importanza della lingua italiana per una mag-gior integrazione;

• l’importanza del voto per una maggior integra-zione;

• le intenzioni di voto.

Sono state effettuate, tra il 26 e il 30 aprile, 301 intervi-ste face to face a immigrati in 8 diverse città, con quoteequidistribuite così ripartite:

• Milano e Genova per il Nord Ovest (76 casi);• Padova e Bologna per il Nord Est (71 casi);• Firenze e Roma per il Centro (78 casi);• Napoli e Palermo per il Sud e Isole (76 casi).

8%13%

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Età

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45-54 anni

55 anni e oltre

Sesso

Uomini

Donne

Tipologiadegli intervistati

Regolari

Irregolari

GRG Area Geogra!ca

Nord Ovest

Nord Est

Centro

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Uomini

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Tipologiadegli intervistati

Regolari

Irregolari

GRG Area Geogra!ca

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud e Isole

(1) A tal proposito segnaliamo il terzo numero della rivista Libertà Civili (FrancoAngeli 2010), con particolare riferimento all’articolo di NandoPagnoncelli (Presidente IPSOS) dal titolo “Gli immigrati nelle indagini socio-demoscopiche: un fenomeno sociale ancora largamente sfuggente”(Libertà Civili 3/2010: 31-38).

Pagina 15Costruire • Ottobre 2010•

Le interviste sono state inoltre segmentate per prove-nienza nel seguente modo:

• Europa dell’Est (77 casi)• Africa (79 casi);• America del Sud (70 casi);• Asia (75 casi).

La posizione degli intervistati (regolari o irregolari)non è stata chiesta direttamente, ma è stata desuntadagli elementi in possesso degli intervistatori, tra cui,laddove possibile, sono stati utilizzati individui di pro-venienza delle 4 etnie.

Dalla domanda “Da quanto tempo è in Italia?” risultache i regolari sono in Italia da 3 anni o più in ben il90% dei casi (e da 6 anni e oltre nel 62%), con unapermanenza media superiore ai 7 anni, mentre gli ir-

regolari nella maggioranza dei casi (57%) sono in Ita-lia da 2 anni o meno, con una permanenza media in-feriore ai 3 anni.

G S M

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33%

25%25%

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Età

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18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-54 anni

55 anni e oltre

Sesso

Uomini

Donne

Tipologiadegli intervistati

Regolari

Irregolari

GRG Area Geogra!ca

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud e Isole

8%13%

33%

25%25%

24%26%

16%

Età

31%

49%51%

43%

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18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-54 anni

55 anni e oltre

Sesso

Uomini

Donne

Tipologiadegli intervistati

Regolari

Irregolari

GRG Area Geogra!ca

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud e Isole

1° livello 2° livello 3° livello

Meno di 1 anno 11 3 23

Da 1 a 2 anni 19 7 34

Da 3 a 5 anni 30 29 31

Da 6 a 10 anni 27 40 9

Da oltre 10 anni 13 22 2

Anzianità media 5.3 anni 7.1 anni 2.8 anni di soggiorno

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Prevalentemente gli immigrati sono venuti in Italia dasoli (43%) o con i familiari (33%). In un caso su tresono venuti in Italia con familiari, con una punta mas-sima del 45% tra i regolari e minima del 23% tra gliirregolari. Tra le donne si registra una percentualemaggiore di ingresso con familiari (46%) mentre tragli uomini la percentuale è molto più bassa (24%).Gli immigrati regolari hanno attualmente una situa-zione familiare più soddisfacente, con presenza delconiuge e di almeno un figlio in quasi la metà dei ca-si, mentre gli irregolari nel 57% dei casi sono in Italiada soli. Anche tra i regolari è molto alta la percentua-le di chi comunque ha ancora nel proprio Paese diorigine alcuni familiari: quasi l’80%, anche se moltospesso non si tratta di coniuge o figli, ma di altri pa-renti, a cominciare dai genitori. Il numero medio dicomponenti la famiglia degli immigrati intervistati èpiù del doppio del numero dei componenti delle fa-miglie italiane (2.6), senza grandi differenze tra rego-lari e irregolari, anche se questi ultimi hanno famigliemediamente più numerose. Tra coloro che hanno unparente nel Paese d’origine per la maggioranza degliintervistati sarebbe importante riuscire a far venire inItalia tutti o parte dei componenti della propria fami-

glia che vivono ancora nel proprio Paese di origine,con una punta massima del 71% tra i regolari e mini-ma del 41% tra gli irregolari, che evidentemente han-no ancora ben altri problemi da risolvere prima dipensare a un ricongiungimento più esteso.Alla domanda “In questo momento lei si sente inte-grato nella società italiana?” la maggioranza degli im-migrati intervistati si sente quanto meno “abbastanzaintegrata” nella società italiana in cui vive, ovviamen-te con forti differenze tra i regolari (71% si sente in-tegrato) e gli irregolari (52% non si sente integrato).Anche per gli immigrati, come per i cittadini italiani,il problema al primo posto in assoluto è quello di unamaggior disponibilità di lavoro, ma per sentirsi più in-tegrati manifestano anche altre esigenze concrete co-me leggi favorevoli, casa e assistenza sanitaria, mentreprevale la richiesta di maggior tolleranza per la pro-pria cultura rispetto al desiderio di incontrare mag-giormente quella degli italiani.Alla domanda “E i suoi connazionali, secondo lei, cosadovrebbero fare per integrarsi maggiormente?” gli in-tervistati indicano soprattutto la necessità di una mag-gior conoscenza della lingua e della cultura italiana co-me veicolo indispensabile per una maggior integrazio-

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ne. Ciò in particolare tra i re-golari, che sembrano più se-veri nel giudicare i propriconnazionali.Non a caso i regolari dichia-rano, per quanto li riguardapersonalmente, una cono-scenza della lingua italiananettamente più elevata diquella dichiarata dagli irre-golari (82% di conoscenza“molto” o “abbastanza” con-tro appena un 38% tra gli ir-regolari). Una discreta cono-scenza della lingua italianasembra dunque essere unospartiacque tra coloro chepoi di fatto si integrano real-mente e coloro che restanonel limbo dell’”irregolarità”.Alla domanda “A lei perso-nalmente quanto piace lalingua italiana?” il 71 % di-chiara apprezzamento (mol-to + abbastanza ) anche per-chè lingua italiana ha ancheil pregio di essere conside-rata una “bella lingua” e ri-sulta gradita alla grandemaggioranza degli intervi-stati (71%), con una punta del 78% tra i regolari, maanche con un buon 62% tra gli irregolari.Il 64% degli intervistati ritiene di conoscere quantomeno “abbastanza” la lingua italiana, al 71% la linguaitaliana piace e l’86% ritiene importante conoscerlaper potersi integrare.Appare dunque evidente che gli immigrati non sot-tovalutano la conoscenza della lingua italiana anchese non sempre hanno la possibilità di approfondirlacome vorrebbero. Passando alla cultura se il 64% ri-tiene di conoscere a sufficienza la lingua italiana, so-lo il 46% ritiene però di conoscere la cultura italia-na. L’avvicinamento alla cultura italiana è dunqueun passo successivo, che per certi versi necessita diuno sforzo ulteriore, che non tutti gli immigrati, an-che quelli da tempo in Italia, hanno modo di mette-re in atto. Ancora più basso è il livello di conoscenzadelle leggi italiane, che non raggiunge il 40% degliintervistati, con una punta minima del 24% tra gli ir-

regolari. Questo appare ilpunto più critico della ricer-ca: solo una minoranza degliintervistati (42%) condividele leggi italiane, evidente-mente ritenute non adeguateai bisogni degli immigratistessi. Se tra i regolari la mag-gioranza (56%) esprime co-munque una condivisione,tra gli irregolari le perplessitàsono molto più forti.Se a totale ben l’81% degliintervistati desidera inte-grarsi maggiormente nellasocietà italiana “molto” o“abbastanza”, è interessantenotare come ancor di piùquesto desiderio sia condivi-so dagli immigrati regolari,tra cui la voce “molto” sale al44%, dunque ha una mag-gior intensità. L’impressioneè dunque che quanto più gliimmigrati riescono a inte-grarsi, tanto più desideranopoterlo fare in modo piùsoddisfacente e compiuto. A livello politico al primoposto fra le aspettative nei

confronti del Governo italiano e della politica c’èquella di uno snellimento delle pratiche per ottenereil permesso di soggiorno (48%), seguito dall’aiuto al-la ricerca della casa (36%) e dalla “Cittadinanza italia-na automatica dopo i 5 anni di residenza in Italia” e“Avviare subito una sanatoria per gli immigrati irrego-lari” (24%).Tra gli intervistati c’è una certa tendenza ad accettarecomunque gli immigrati irregolari perché lo si è statoin passato (35% tra i regolari) o lo si è tuttora (64%tra gli irregolari). È però interessante notare come cisia un’area non marginale di disapprovazione dei“clandestini” tra gli immigrati regolari, che nel 24% lidisapprovano, in parte chiudendo un occhio (11%)in parte con severità (13%).Infine, alla domanda “In che misura sarebbe per leiimportante poter votare in Italia?” il 51% degli inter-vistati ritiene il diritto di voto molto o abbastanza im-portante (62% regolari – 36% irregolari). n

G S M

Roberto Baldassari, DirettoreRoma, Consigliere

di Amministrazione e Sociodell’Istituto Piepoli S.p.A., è Dottoredi Ricerca in Scienze del testo.Edizione, Analisi, Lettura,Comunicazione, sezioneLetteratura, Cultura Visuale e Comunicazione (Università degli studi di Siena) e Ricercatoredell’Osservatorio PermanenteEuropeo sulla Lettura. Dal 2008 è Professore a contratto di Abilitàlinguistico-comunicative e Metodologie e tecniche della ricerca socio-culturaleall’Università degli studi RomaTre.

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All’alba un gruppo di immigra-ti salgono sul pulmino del ca-porale per andare al cantiere...Questo potrebbe essere l’iniziodi una narrazione realistica diuna qualsiasi giornata di lavoronel settore dell’edilizia. Appun-to andare in cantiere. Oggi si vain cantiere come una volta siandava a caccia per procurarsirisorse per la propria sopravvi-venza. Ma sopravvivere nellagiungla non è sempre facile. Visono molte opportunità, maanche molti rischi in agguato,un dato di incertezza, qualcheincognita. I cantieri per defini-zione sono postazioni di lavorotemporanee che si connettonocon una dimensione spazio-temporale all’insegna della mo-bilità, proprio come i migranti.Per i migranti il lavoro in edili-zia si configura come una giun-gla: l’opportunità di redditoche offre il cantiere è semprecommisurata al rischio di la-sciarci la pelle. Che il lavoro inedilizia sia un rischio è dimo-strato dai numerosi incidenti

mortali. Ecco perché parliamodi una metafora della società,perché il cantiere è fatto di ri-schi e opportunità. Rischi per-ché spesso i migranti in ediliziasono dei lavoratori irregolari.Spesso le condizioni lavorativein questo settore sono specula-ri alle forme di irregolarità dellavoro e dei lavoratori. L’edili-zia è un settore ad alto tasso diirregolarità. È un settore dove

la contrattazione collettiva èuna parabola della speranza,ma non uno strumento regola-tivo dei rapporti di lavoro. Do-vute alle peculiarità di questosegmento del mercato del lavo-ro vi sono difficoltà oggettive dicontrollo e forti debolezze del-le azioni ispettive. Perciò i can-tieri spesso possono mimetiz-zarsi al pari dei soggetti che vioperano clandestinamente. La

PROPRIO COME IL MONDODI TUTTI I GIORNI,

IL CANTIERE OFFREOPPORTUNITÀ E RISCHI.

ECCO COME E PERCHÉPOSSIAMO ERIGEREQUESTO MODELLO

DI LAVORO AD ALLEGORIADI UNA SOCIETÀ CHE STA

CAMBIANDO

DI ALY BABA FAYE

IL CANTIERECOME METAFORA DI UN MONDOIN MUTAZIONE

Aly Baba Faye nasce nel 1961 a Rufisque (Senegal). Sociologo

di formazione, vive in Italia dal 1984 e dal 1986 è impegnato a favore

dei diritti degli immigrati e della convivenza civile. È stato segretario nazionale

del Coordinamento Associazioni Senegalesi in Italia (Casi), promuovendo

la prima Manifestazione Nazionale contro il razzismo nel 1989 in seguito

dell’assassinio di Jerry Essan Masslo, un rifugiato sudafricano a Villa Literno.

Nel 1991 gestisce il progetto immigrazione della Cgil, come primo straniero

nel direttivo nazionale, a capo del coordinamento dei lavoratori immigrati.

Nel 1997 passa alla Flai Cgil (Settore Agroindustria), diventando nel 1998

Vice Segretario generale a Pomezia. Nel 2001 lavora per i DS in un progetto

di partecipazione politica degli immigrati alla vita del partito. Nel 2006 viene

candidato alla Camera dei Deputati nella lista dell’Ulivo e l’anno dopo

è tra i promotori di Sinistra Democratica con Fabio Mussi. Nel 2008 è il primo

cittadino non-americano a creare un comitato di sostegno alla candidatura

di Barack Obama alla presidenza Usa (Comitato Audacia di Sperare).

stagionalità come il tempo diun ciclo che si alterna e il no-madismo dei cantieri che sispostano da un luogo all’altrola dicono lunga sulle analogietra connotati del lavoro edile ecaratteristiche della forza lavo-ro. Insomma si potrebbe conti-nuare a disquisire sulle analo-gie tra migrazioni e cantieri pertentare di stabilire una connes-sione stretta sul piano cognitivoe regolativo rispetto alle dina-miche del settore. Oggi però c’è qualcosa di piùstringente nella riflessione sullesfide di una nuova ingegneriasociale che dovrà aprire nuovicantieri per la ristrutturazionedelle fondamenta della societàmoderna. Ormai è noto che siamo dentrola bolla calda di una grandemutazione che spinge alcunistudiosi a parlare dell’avventodi una nuova era. In ogni caso,siamo dentro una grande mu-tazione che ha scardinato lestrutture sulle quali si è retta lasocietà industriale. Dunque sia-mo entrati in una nuova erache forse è bene definire globa-lismo, ossia la congiunzione ditre grandi fattori strutturanticome l’avvento del mercatoglobale, l’era delle mobilitàcon le grandi migrazioni dimassa e infine l’avvento del-l’era digitale con la rivoluzionedelle nuove tecnologie dell’in-formazione e della comunica-zione. Ricordiamoci che la so-cietà moderna è stata costruitasul modello dello Stato-Nazio-ne e che finora si è retta su unequilibrato bilanciamento tratre fattori strutturanti: una co-munità nazionale (popolo)tendenzialmente omogenea

sul piano culturale con nucleoculturale; uno spazio fisico bendelimitato (territorio); infineun ordinamento definito daun’autorità garante dotata disovranità (Stato). Con l’avventodel globalismo questi fattori so-no stati scardinati e il modellodi società basato sullo stato-na-zione sta entrando in crisi unpo’ ovunque. Insomma siamoimmersi in una grande trasfor-mazione. Basti guardare come è cambia-to il nostro rapporto con lospazio e con il tempo. Gli stessiconcetti di spazio e tempo stan-no assumendo connotati diver-si e più complessi tali da impor-re una rivisitazione semanticadeclinata in spazialità e tempo-ralità. Insomma non si puònon vedere la mutazione gene-tica della società e dell’ordinesociale consolidatosi con l’av-vento della società industrialee del modello di stato-nazioneereditato dalla modernità. Ilconcetto di territorialità si inse-risce in una visione neofunzio-nalista nell’era della dilatazio-ne spaziale e comporta la tra-sformazione dei territori inpiattaforme logistiche funzio-nali alla nuova temporalità del-la produzione e degli scambidei flussi e delle movenze dei

capitali sempre più versatili ein cerca di valore. Il territorionon più solo come un conteni-tore, luogo fermo nell’essenzadella fisicità della geografia,ma come contestualità, ovverouno spazio dove oltre alle risor-se materiali si sovrappongonole risorse immateriali come isaperi organizzativi, le capacitàpromozionali, di generazionedi risorse e di benessere socia-le. Il territorio è diventato siste-ma organizzato per creare va-lore aggiunto e capacità di con-centrare, attrarre e sviluppare,ma anche di valorizzare le ri-sorse seconda un logica funzio-nale ai sistemi produttivi e allasocialità. L’economia dei flussie il consolidamento del model-lo delle reti comporta altresìuna nuova visione della territo-rialità all’interno dei processiglobali di mobilità dei fattoriproduttivi e delle logiche di ca-pitalizzazione. Inoltre, con ilnuovo complesso digitale-co-municativo sorgono dei sentie-ri/territori e delle comunitàvirtuali che agiscono libera-mente nelle dinamiche degliscambi non solo mercantilinell’ambito di un nuovo rela-zionismo globale. Questo prefi-gura una meta-territorialità fat-ta di percorsi fluidi e versatilinelle reti intrecciate che confi-gurano il territorio tradiziona-le non più come si è già dettoin termini di fisicità, ma di fun-zionalità utilitaristica dello spa-zio assoggettato alla tempisticadei flussi e degli scambi com-merciali nelle nuove relazioniumane della società globale.Ecco perché i cantieri possonoessere metafore della società inun mondo che cambia. n

Pagina 19Costruire • Ottobre 2010•

L’edilizia è un settoredove la contrattazionecollettiva è unaparabola della speranza

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Per sopperire alla mancanzadi investimenti e al ritardodelle riforme strutturali (la va-canza del ministro dello Svi-luppo è in questo senso para-digmatica) le imprese scarica-no i costi della crisi sulle spal-le dei lavoratori accreditandoforme del lavoro quali il pre-cariato selvaggio e la schiavitùnei confronti dei lavoratorimigranti. Ma anche l’idea diconcedere forti incentivi eco-nomici alle imprese, perché

possano considerare meno co-stoso e più conveniente il ri-spetto dei diritti, diventa unagiustificazione insopportabilealla competizione delle impre-se sui costi del lavoro, dal mo-mento che i contratti precari,per quel che riguarda la con-tribuzione sociale, costano lametà dei contratti di lavoro atempo indeterminato.Per questo, oggi, siamo oltrela negoziazione commercialedei diritti del lavoro. Diritti di

per sé indisponibili in quantosanciti dalla Costituzione.Scivoliamo nel lavoro nero.Inesorabilmente. L’Istat ha ri-levato che tra il secondo tri-mestre del 2007 e la fine del2009 503 mila lavoratori “indi-pendenti” hanno perso il la-voro. Tra questi, le categoriepiù colpite risultano essere lepartite Iva (spesso dipendentimascherati da lavoratori inproprio) con 241 mila unità ei co.co.co. (110 mila licenzia-menti). 100 mila, invece, ilnumero di dipendenti a tem-po indeterminato che dal se-condo trimestre 2008 hannosubito il licenziamento.In pratica, per superare la crisile aziende hanno cessato i con-tratti a termine facendo al con-tempo ricorso alla cassa inte-grazione per quanto riguarda ilavoratori indipendenti.Un esercito, questo, che an-drà a ingrossare – se non l’hagià fatto – le fila dei lavoratori

L’INAZIONE DEL GOVERNOSUL FRONTE DEL LAVORO NERO

STA FACENDO SCIVOLARE L’ITALIANEL POZZO DEL SOMMERSO.

SERVONO RISPOSTE.MAGARI DAL MINISTRODELLO SVILUPPO. CHE PERÒ MANCA ALL’APPELLO

DICIANCIO ALLEBANDE

LA CRISI DEI DIRITTIGENERA LLAAVVOORROO NNEERROO

sommersi, dimenticati dal mi-nimalismo delle politichepubbliche di contrasto al lavo-ro nero. Un mercato paralleloche in momenti di crisi comequello che sta vivendo il no-stro Paese coinvolge non sologli immigrati ma tutti i sogget-ti deboli della società.Come i precari, appunto. Ov-vero quei milioni di italianipagati il 30% in meno deglialtri lavoratori con un con-tratto a tempo indeterminato,che rischiano con una proba-bilità 10 volte superiore diperdere il posto e che una vol-ta perso il lavoro sono abban-donati dalla Stato (non cheprima fossero ascoltati).Perché precariato non vuoldire solamente contratto tem-poraneo ma anche precariatosalariale che si aggiunge al-l’insicurezza della previdenza.Ad esempio, la precarietà del-le partite Iva passa anche dal-l’impossibilità di essere infor-mati circa le proiezioni sulleprestazioni previdenziali di fi-ne carriera (come invece ave-va promesso il governo).

Un esercito, quello delle fintepartite Iva, dei parasubordi-nati, dei lavoratori a progetto,degli interinali, dei lavoratoria chiamata per i quali il sala-rio orario non si avvicina ne-anche lontanamente al mini-mo stabilito dai contratti na-zionali. Semplicemente per-ché per questo popolo (in Ita-lia solamente 13 dei 60 milio-ni di abitanti ha un lavoro re-golare) non esiste contratta-zione all’ingresso del mercatodel lavoro e cassa integrazio-ne all’uscita. Un’uscita para-dossalmente agevolata dallestesse leggi che negli ultimi 25anni sono intervenute per au-mentare la flessibilità del mer-cato del lavoro. Oggi la festa èfinita. Se in passato questeleggi hanno agevolato l’occu-pazione, ora rappresentano lacorsia preferenziale verso ladisoccupazione.Allo stesso modo, se il lavoroprecario – come il call center –ha contribuito sensibilmenteall’emersione del lavoro som-merso, oggi, ne legittima inve-ce l’istituzionalizzazione. n

Pagina 21Costruire • Ottobre 2010•

Per superare la crisi le aziende hanno cessatoi contratti a terminefacendo al contemporicorso alla cassaintegrazione per quantoriguarda i lavoratoriindipendenti.Un esercito, questo, che andrà a ingrossarele fila dei lavoratorisommersi, dimenticatidal minimalismo delle politichepubbliche di contrastoal lavoro nero

Pagina 22Costruire • Ottobre 2010•

Dal 01/07/2006 l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli addetti al CALCESTRUZZO passa a € 0,79 l’ora, per gli operai di cantiere a € 0,50 incrementata di 0,06 dal gennaio 2008; per gli impiegati a € 4,00 al giorno incrementata di 0,48 dal gen-naio 2008. L’INDENNITÀ di TRASPORTI viene elevato a € 0,17 l’ora per gli impiegati a € 1,36 al giorno. Per la rete EXTRA URBANA verrà rimborsato il costo dell’abbonamento sino alla cifra massima di € 47,00; in caso di assunzione o di licenziamen-to a metà del mese sarà rimborsato un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. Il VESTIARIO è composto da un paio di scarpe antinfortunistiche e da due tute l’anno. Dall’1/1/98 la CASSA EDILE erogherà in caso di infortunio una prestazione assi-stenziale straordinaria di £. 40.000 - € 20,66 da corrispondere per ogni giorno dei primi tre coincidenti con le giornate lavorative, e di £. 70.000 - € 36,15 per ogni giorno dei primi tre in caso di brevi malattie da usufruire per un massimo di due voltel’anno.

Decorrenza1/10/2000

Livelli Paga base Contingenza Premioprod. i.t.s.

Elementoeconom.

territ.e.d.r. Totale

mensile Paga oraria Straord. feriale 35%

Lavoro festivo45%

Retrib.permessi

4,95%

C.E. oraria18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria +C.E. +

mensa trasp.7° Imp. Extra 1.478,71 533,82 287,48 83,81 10,33 2.394,15 6° ex Imp. 1ª 1.330,83 529,63 263,80 75,42 10,33 2.210,01 5° ex Imp. 2ª 1.109,02 523,35 222,67 62,85 10,33 1.928,22 4° ex Imp. 3° Liv. 1.035,11 521,25 203,29 58,66 10,33 1.828,64 4° ex Op. 3° Liv. 5,98 3,01 1,24 0,34 0,06 10,64 14,36 15,42 0,53 1,97 0,73 13,86 3° ex Imp. 3° 961,16 519,16 187,73 54,47 10,33 1.732,84 3° ex Op. Specializ. 5,56 3,00 1,14 0,32 0,06 10,08 13,60 14,61 0,50 1,86 0,73 13,17 2° ex Imp. 4° 865,05 516,43 169,78 49,02 10,33 1.610,61 2° ex Op. Qualificato 5,00 2,99 1,04 0,28 0,06 9,37 12,64 13,58 0,46 1,73 0,73 12,29 1° ex Imp. 1° Impiego 739,36 512,87 146,30 41,90 10,33 1.450,76 1° ex Op. Comune 4,27 2,96 0,90 0,24 0,06 8,44 11,39 12,24 0,42 1,56 0,73 11,15 Guard. Senza Alloggio 3,8500 2,470 0,8131 0,210 0,05 7,39 9,98 10,72 0,37 1,37 0,73 9,86 Guard. Con Alloggio 4,4200 2,470 0,7228 0,190 0,05 7,85 10,60 11,39 0,39 1,45 0,73 10,42

EDILI INDUSTRIA

A decorrere dal 1° giugno 2006: L’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA è pari a € 0,56 per ogni ora ordinaria effettivamente prestata, e quindi con un limite giornaliero di € 4,48 valevole sia per gli operai che per gli impiegati. L’INDENNITÀ DI TRA-SPORTO rimane fissata in € 0,17 l’ora e quindi con un limite giornaliero di € 1,36 valevole sia per gli operai che per gli impiegati, INOLTRE, nel caso di utilizzo di trasporto EXTRAURBANO sarà corrisposto un concorso spese pari al costo dell’abbona-mento di € 44,00 mensili; nel caso di assunzione o di licenziamento a metà del mese, l’Impresa rimborsera al lavoratore un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. VESTIARIO, un paio di scarpe antinfortunistiche e due tute l’anno. Con il rinnovo dell’Integrativo provinciale sono state concordate le seguenti indennità di disagio: 8% della paga oraria per il personale che si rende reperibile, il 5% per l’uso del martello elettrico, il 15% per gli addetti alla sabbiatura, ed il 10% per chiutilizza l’idropulitrice. A TUTTO IL PERSONALE in forza, verrà erogata una tantum del seguente importo: 8° Liv € 184,71 - 7° Liv. € 155,16 - 6° Liv. € 132,99 - 5° LIv. € 113,04 - 4° Liv. € 100,85 - 3° Liv. € 93,83 - 2° Liv. € 84,23 - 1° Liv. € 73,89

EDILI COOP

aprile 2010

aprile 2010Decorrenza1/10/2000

Livelli Paga base Contingenza Premioprod. i.t.s.

Elementoeconom.

territ.e.d.r. Totale

mensilePaga

orariaStraord.

feriale 35%Lavoro festivo

45%

Retrib. permessi

4,95%

C.E. oraria18,50%

Mensae trasp.

Paga oraria + C.E. +

mensa trasp.

8° 1.892,99 546,12 361,82 107,75 10,33 2.919,01 7° Imp. Extra 1.590,10 537,48 313,22 90,51 10,33 2.541,64 6° ex Imp. 1ª 1.362,94 530,98 269,28 77,58 10,33 2.251,11 5° ex Imp. 2ª 1.158,52 525,21 230,88 65,94 10,33 1.990,88 5° ex Operai 3° gruppo 6,70 3,04 1,36 0,38 0,06 11,53 15,57 16,72 0,57 2,13 0,73 14,97 4° ex Imp. 3° gruppo 1.036,36 521,70 203,35 58,83 10,33 1.830,57 4° ex Operai 3° gruppo 5,99 3,02 1,23 0,34 0,06 10,64 14,36 15,42 0,53 1,97 0,73 13,86 3° ex Imp. 3ª cat. 964,05 519,54 187,90 54,74 10,33 1.736,56 10,04 3° ex Operaio Specializato 5,57 3,00 1,15 0,32 0,06 10,10 13,64 14,65 0,50 1,87 0,73 13,20 2° ex Imp. 4ª cat. 865,60 516,63 169,60 49,14 10,33 1.611,30 9,31 2° ex Operaio qualificato 5,00 2,99 1,05 0,28 0,06 9,38 12,67 13,61 0,46 1,74 0,73 12,31 1° ex Op. Comune 4,38 2,97 0,95 0,25 0,06 8,61 11,62 12,48 0,43 1,59 0,73 11,36

Pagina 23Costruire • Ottobre 2010•

A decorrere dal 01/10/2006, l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli Operai dipendenti delle Imprese del settore del calcestruzzo la quota oraria viene fissata ad € 0,79; per gli operai di cantiere passa a € 0,50 (tali indennità saranno incremen-tate da ulteriori € 0,06 dal gennaio 2008) per ogni ora di lavoro ordinario prestata, per gli Impiegati di € 4,00 al giorno (incrementato da altro 0,48 dal gennaio 2008). INDENNITÀ di TRASPORTI: rimborso della tessera urbana e ed extraurbana (il rim-borso avviene a presentazione della tessera); qualora il lavoratore si rechi sul posto di lavoro con i propri mezzi, allo stesso verrà riconosciuta l’indennità sostitutiva pari a € 0,17 per ogni ora ordinaria prestata. VESTIARIO: verranno consegnati un paio discarpe e due tute l’anno. ATTENZIONE: l’incremento previsto della indennità di mensa a decorrere dal gennaio 2008, con ulteriore accordo del 30/10/2007 è stato anticipato al 1° ottobre 2007. Da tale data pertanto l’idennità di mensa per gli operari passa ad € 0,56,00 orarie,per gli impiegati a € 4,48 giornaliere mentre per gli addetti al calcestruzzo viene fissata a € 0,85 orarie.

Decorrenza1/10/2000

Livelli Paga base Contingenza Premioprod. i.t.s.

Elementoeconom.

territ.e.d.r. Totale mensile Paga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro

festivo 45%

Retrib.permessi

4,95%

C.E. oraria18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. +

mensa trasp.

7° Imp. Extra 1.487,96 535,12 288,71 84,31 10,33 2.406,436° ex Imp. 1ª 1.339,16 530,79 264,91 75,88 10,33 2.221,075° ex Imp. 2ª 1.115,98 524,31 223,61 63,23 10,33 1.937,464° ex Imp. 3° Liv. 1.041,57 522,15 204,15 59,02 10,33 1.837,224° ex Op. 3° Liv. 6,02 3,02 1,25 0,34 0,06 10,69 14,43 15,50 0,53 1,98 0,73 13,933° ex Imp. 3° 967,18 520,00 188,53 54,80 10,33 1.740,843° ex Op. Specializ. 5,59 3,01 1,15 0,32 0,06 10,13 13,68 14,69 0,50 1,87 0,73 13,242° ex Imp. 4° 870,47 517,16 170,49 49,32 10,33 1.617,772° ex Op. Qualificato 5,03 2,99 1,05 0,29 0,06 9,42 12,72 13,66 0,47 1,74 0,73 12,361° ex Imp. 1° Impiego 743,99 513,46 146,92 42,16 10,33 1.456,861° ex Op. Comune 4,30 2,97 0,91 0,24 0,06 8,48 11,45 12,30 0,42 1,57 0,73 11,20Guard. Senza All. 3,87 2,37 0,82 0,22 0,05 7,33 9,89 10,63 0,36 1,36 0,73 9,78Guard. Con All. 3,44 1,97 0,73 0,19 0,05 6,38 8,62 9,25 0,32 1,18 0,73 8,61

EDILIZIA CONFAPI

Si è rinnovato in data 25/05/2007 il Contratto Integrativo Provinciale il quale prevede:Dal 01/05/2007 che l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli Operai passa a € 0,55 l’ora per gli Impiegati, alla stessa data l’indennità di mensa passa a € 4,40 al giorno per qli operai addetti al calcestruzzo l’indennità sostitutiva èfissata in € 0,79 orarie.L’INDENNITÀ di TRASPORTI con la stessa decorrenza passa a € 0,17 l’ora per gli Operai e a € 1,36 al giorno per gli Impiegati. Il trasporto extraurbano sarà rimborsato fino ad un massimo di € 47,00 al mese sia per gli operai che per gli impiegati.

aprile 2010

Decorrenza 1/10/2000

Livelli Paga base Contingenza Premioprod. i.t.s.

Elementoeconom.

territ.e.d.r. Totale mensile Paga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro

festivo 45%

Retrib.permessi

4,95%

C.E. oraria18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. +

mensa trasp.

7° Imp. Exstra 1.524,14 534,28 292,26 84,31 10,33 2.445,32 6° ex Imp. 1ª 1.333,18 529,11 264,23 75,88 10,33 2.212,73 5° ex Imp. 2ª 1.110,77 522,91 223,00 63,23 10,33 1.930,24 4° ex Imp. 3° Liv. 1.028,89 520,12 202,84 59,02 10,33 1.821,20 3° ex Imp. 3° 962,23 517,85 187,95 54,80 10,33 1.733,16 2° ex Imp. 4° 850,49 515,27 168,48 49,32 10,33 1.593,89 1° ex Imp. 743,46 512,58 146,93 42,16 10,33 1.455,46 4° ex Op. 3° Liv. 5,95 3,01 1,24 0,34 0,06 10,60 14,31 15,37 0,52 1,96 0,72 13,803° ex Op. Specializ. 5,56 2,99 1,15 0,32 0,06 10,08 13,61 14,62 0,50 1,87 0,72 13,172° ex Op. Qualificato 4,92 2,98 1,03 0,29 0,06 9,28 12,52 13,45 0,46 1,72 0,72 12,171° ex Op. Comune 4,30 2,96 0,91 0,24 0,06 8,47 11,43 12,28 0,42 1,57 0,72 11,17Guard. Senza All. 3,868 2,464 0,82 0,22 0,05 7,42 10,02 10,76 0,37 1,37 0,72 9,88Guard. Con All. 3,438 2,464 0,73 0,19 0,04 6,86 9,26 9,95 0,34 1,27 0,72 9,19

EDILIZIA/ARTIGIANI gennaio 2010

Pagina 24Costruire • Ottobre 2010•

N.B. Il rinnovo del CCNL del 17/04/2008 prevede incrementi della paga base alle seguenti decorrenze: aprile 2008, aprile 2009 e settembre 2009 (a Villalba di Guidonia, per accordo intervenuto localmente il secondo incremento verrà corrisposto an-che esso con decorrenza aprile 2008. nella paga base del livello F è stato inserito l’importo di € 7,75 al mese quale superminimo di categoria come dal precedente contratto.INOLTRE, CON LE IMPRESE SITE IN VILLALBA DI “GUIDONIA”IN DATA 17.06.96 È STATO SOTTOSCRITTO UN ACCORDO INTERAZIENDALE, IL QUALE CON IL MESE DI NOVEMBRE 1996: ISTITUISCE IL TICKET RESTAURANT DI £ 9.850 (€ 5,09) CIASCUNO CONINCREMENTO ANNUALE DI £ 500 (€ 0,26) DAL 1.01.1997 DETTO ISTITUTO SOSTITUISCE LA PRECEDENTE CONTRATTAZIONE. GLI INDUMENTI DI LAVORO SARANNO COMPOSTI DA 2 PAIA DI SCARPE, 2 TUTE L’ANNO ED UNA GIACCA A VENTO. - IL PRE-MIO DI RISULTATO POTRÀ ESSERE CONCORDATO AZIENDALMENTE E NON POTRÀ ECCEDERE LE £ 230.000 (€ 118,78) L’ANNO.Il citato rinnovo contrattuale del 17/04/2008 prevede l’erogazione di UNA TANTUM di € 150,00 in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio 2008 - 31 marzo 2008; detto importo verrà erogato con la busta paga delmese di aprile 2008.INOLTRE, gli Aumenti Periodici di Anzianità verranno incrementati dal 1° gennaio 2009 di € 0,25 cadauno.Il premio di produzione deve essere incrementato dei seguenti importi: as € 14,00, a € 12,88, b € 10,50, cs € 10,08, c € 9,94, d € 8,96, e € 8,26, f € 7,30 da aprile 2009 passano a 15,20 - 13,98 - 11,40 - 10,94 - 10,44 - 9,73 - 8,97 - 7,60Art. 24 elemento di garanzia retributiva: dal 01/01/2011 ai lavoratori assunti a tempo indeterminato da aziende prive di contrattazione di 2° livello e che nell’anno precedente non abbiano percepito altri trattamenti economici individualio collettivi sa-rà corrisposto al 1° gennaio di ogni anno, un importo pari a € 150,00 lordi, ovvero una cifra inferiore sino a concorrenza se avesse percepito altro trattamento economico di analoga natura non è utile per il colcolo del T.F.R

Categorie Paga base Contingenza Premioproduzione Accordo 2.12.90 e.d.r. Totale mensile Paga oraria 3% cavatori a.p.a

A = Imp. Super € 1.403,61 531,34 117,95 6,45 10,33 2.069,68 11,89 0,357 13,01

A = Ex Imp. 1ª € 1.291,24 528,18 111,18 6,46 10,33 1.947,39 11,19 0,336 11,97

B = Ex Imp. 2ª Int. 1ª. € 1.052,66 521,47 96,84 5,42 10,33 1.686,72 9,69 0,291 9,80

B = Operai Mode-Scul € 1.052,66 521,47 96,84 5,42 10,33 1.686,72 9,69 0,291 9,80

CS € 1.010,80 520,13 96,84 5,42 10,33 1.643,52 9,45 0,283 9,45

C = Ex Imp. 3ª Int. 2ª € 954,64 518,37 90,17 4,91 10,33 1.578,42 9,07 0,272 8,82

C = Ex Operai Super € 954,64 518,37 90,17 4,91 10,33 1.578,42 9,07 0,272 8,82

D = Ex Imp. 3ª Operaio1ª € 901,27 516,76 86,74 4,65 10,30 1.519,72 8,73 0,262 8,31

E = Ex Imp 4ª Operai 2ª € 830,84 514,81 82,50 4,39 10,33 1.442,87 8,29 0,249 7,69

F = Ex Operai 3ª € 703,08 512,38 77,09 4,23 10,33 1.307,11 7,51 0,225 6,65

LAPIDEI INDUSTRIA

Vecchio inquadramento - LivelliNuove categorie dal 01/05/2007

Paga base Contingenza e.d.r. Totale mensile Paga oraria

LEGNO CONFAPI

aprile 2010

giugno 2010

AS AD3 1.509,06 531,30 10,33 2.050,69 11,79

A) Ex. Imp.1ª categ. AD2 1.403,78 528,03 10,33 1.942,14 11,16

AD1 1.298,49 528,03 10,33 1.836,85 10,56

AC4 1.193,22 528,03 10,33 1.731,58 9,95

B) Ex. Imp.2ª categ. Int. 1ª categ. - Nuovo L. Op. AC3 1.087,93 522,49 10,33 1.620,75 9,31

B) AC2 1.087,93 522,49 10,33 1.620,75 9,31

AC1 996,69 522,49 10,33 1.529,51 8,79

B) AS3 1.087,93 522,49 10,33 1.620,75 9,31

AS2 982,64 522,46 10,33 1.515,43 8,71

C) Ex. Imp. 3ª categ. Oper. 1ª categ. Int. 2ª categ. AS1 940,53 518,30 10,33 1.469,16 8,44

AE3 887,90 518,30 10,33 1.416,53 8,14

D) Ex. Imp. 4ª categ. Oper. 2ª categ. AE2 835,25 515,30 10,33 1.360,88 7,82

E) Ex. Oper. 3ª categ. AE1 701,89 512,79 10,33 1.225,01 7,04

N.B. Il 19/07/2010 si è rinnovato il CCNL: prevede incrementi della paga base a giugno2010, a marzo 2011 e a settembre 2012.Inoltre prevede che a tutti i lavoratori dipendenti di imprese in cui non è stato contrattato aziendalmente un PREMIO DI RISULTATO viene corrisposto un importo perequativo mensile lordo di € 8,00.

Pagina 25Costruire • Ottobre 2010•

CCNL del 28/05/2008 prevede: l’importo degli aumenti periodici aumentano del 10% a decorrere dal gennaio 2009; alla nascita di un figlio è concesso un giorno di permesso retribuitoCCNL del 12/05/2010 prevede: dal 1° di Aprile 2010 (oltre a quanto sopra stabilito), verranno erogati € 8,00 al mese a titolo di “ELEMENTO DI GARANZIA RETRIBUTIVA”

Livelli Nuove categorie P. base

contingenzae.d.r.

Indennità di funzione

Premio prod. + di 50 dip.

Premio prod.13 %

1° totale mensile

2° totale oltre 50 dip. 1ª paga oraria 2ª paga oraria

7) Imp. Super AD3 2.015,87 25,82 1,21 11,25 2.052,94 2.054,15 11,7985 11,8055 AD2 1.982,84 1,21 11,25 1.994,09 1.995,30 11,4603 11,4672 AD1 1.908,90 1,21 11,25 1.920,15 1.921,36 11,0353 11,0423

6) Ex. Imp. 1ª categ. AC5 1.836,99 1,21 11,25 1.848,24 1.849,45 10,6221 10,6290 AC4 1.728,95 1,21 11,25 1.740,20 1.741,41 10,0011 10,0081

5) Ex. Imp. 2ª categ. AS4 - AC2 - AC3 1.620,86 0,96 8,70 1.629,56 1.630,52 9,3653 9,3708 AS3 1.567,34 0,96 8,70 1.576,04 1.577,00 9,0577 9,0632

5) Ex Inter. 1ª categ. AS4 - AC2 - AC3 1.620,86 0,96 8,47 1.629,33 1.630,29 9,3640 9,3695 AS3 1.567,34 0,96 8,47 1.575,81 1.576,77 9,0564 9,0619

4) Ex Imp.3ª categ. Oper. Super AS2 - AC1 1.511,59 0,83 6,73 1.518,32 1.519,15 8,7260 8,7307 3) Ex. Inter. 2ª categ. AE4 - AS1 1.468,65 0,83 6,65 1.475,30 1.476,13 8,4787 8,4835 3) Ex. Oper. 1ª categ. AE4 - AS1 1.468,65 0,83 6,39 1.475,04 1.475,87 8,4772 8,4820

AE3 1.414,74 0,83 6,39 1.421,13 1.421,96 8,1674 8,1722 2) Ex. Imp. 4ª categ. AE2 1.360,36 0,78 6,26 1.366,62 1.367,40 7,8541 7,8586 2) Ex. Oper. 2ª categ. AE2 1.360,36 0,78 6,34 1.366,70 1.367,48 7,8546 7,8591 1) Ex. Oper. 3ª categ. AE1 1.224,56 0,75 5,54 1.230,10 1.230,85 7,0695 7,0739

LEGNO INDUSTRIA

MANUFATTI CEMENTO INDUSTRIA

Categorie Paga Base Conting.za e.d.r. Totalemese

Pagaoraria

Laterizi6,50%

Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatti

cemento 6%

Premio produzione

laterizi6,50%

Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

A) Imp. Super2.995.1971.546,89

1.035.589 534,84

20.000 10,33

4.050.786 2.092,06

23.280,38 12,02

91.479,70 47,25

525,75 0,27

70.36936,34

404 0,21

84.443 43,61

485 0,25

91.479,7047,24

525,750,27

70.36936,34

4040,21

84.44343,61

4850,25

A) Ex. Imp.1ª cat.

2.450.156 1.265,40

1.022.367 528,01

20.00010,33

3.492.523 1.803,74

20.071,97 10,37

76.916,45 39,72

442,05 0,23

59.16730,56

340 0,18

71.000 36,67

408 0,21

76.916,4539,72

442,050,23

59.16730,56

3400,18

71.00036,67

4080,21

B) Ex. Imp.2ª cat.

2.055.812 1.061,72

1.009.562 521,40

20.000 10,33

3.085.374 1.593,45

17.732,03 9,16

62.786,43 32,43

360,84 0,19

48.297 24,94

278 0,14

57.957 29,93

333 0,17

62.786,4332,43

360,840,19

48.29724,94

2780,14

57.95729,93

3330,17

B) Parte Op. ex C.

2.055.777 1.061,72

1.009.562 521,40

20.000 10,33

3.085.339 1.593,45

17.731,83 9,16

62.786,43 32,43

360,840,19

48.29724,94

278 0,14

57.957 29,93

333 0,17

62.786,4332,43

360,840,19

48.29724,94

2780,14

57.95729,93

333 0,17

C) Super 1.943.821 1.003,90

1.002.184 517,58

20.000 10,33

2.966.005 1.531,81

17.046,01 8,80

57.387,20 29,64

329,810,17

44.14422,80

254 0,13

52.973 27,36

304 0,16

57.387,2029,64

329,810,17

44.14422,80

2540,13

52.97327,36

3040,16

C) Ex. Imp.3ª cat.

1.943.821 1.003,90

1.002.053 517,52

20.000 10,33

2.965.874 1.531,75

17.045,26 8,80

54.887,95 28,35

315,450,16

42.22221,81

243 0,13

50.666 26,17

291 0,15

54.887,9528,35

315,450,16

42.22221,81

243 0,13

50.66626,17

291 0,15

C) Ex. Op.C. Super

1.943.821 1.003,90

1.002.053 517,52

20.000 10,33

2.965.874 1.531,75

17.045,26 8,80

54.887,95 28,35

315,450,16

42.22221,81

243 0,13

50.666 26,17

291 0,15

54.887,9528,35

315,45 0,16

42.222 21,81

2430,13

50.66626,17

291 0,15

D) Ex. Op. 1ª Imp. 3ª cat.

1.721.402 889,03

999.090515,99

20.000 10,33

2.740.492 1.415,35

15.749,95 8,13

51.252,50 26,47

294,550,15

39.425 20,36

227 0,12

47.310 24,43

272 0,14

51.252,5026,47

294,550,15

39.42520,36

2270,12

47.31024,43

2720,14

E) Ex. Imp.4ª cat.

1.594.770 823,63

995.328 514,04

20.000 10,33

2.610.098 1.348,00

15.000,56 7,75

47.389,88 24,47

272,360,14

36.454 18,83

210 0,11

43.745 22,59

251 0,13

47.389,8824,47

272,36 0,14

36.45418,83

210 0,11

43.745 22,59

2510,13

E) Ex. Op. 2ª cat.

1.594.770 823,63

995.328 514,04

20.000 10,33

2.610.098 1.348,00

15.000,56 7,75

47.389,88 24,47

272,360,14

36.45418,83

210 0,11

43.745 22,59

251 0,13

47.389,8824,47

272,360,14

36.45418,83

2100,11

43.74522,59

2510,13

F) Ex. Op.3ª cat.

1.365.109 705,02

990.868 511,74

20.000 10,33

2.375.977 1.227,09

13.655,04 7,05

42.110,58 21,75

242,01 0,12

32.393 16,73

186 0,10

38.871 20,08

223 0,12

42.110,5821,75

242,010,12

32.39316,73

186 0,10

38.871 20,08

223 0,12

aprile 2010

aprile 2010

UNA TANTUM: con il rinnovo del CCNL del 26/05/2008 le imprese devono erogare l’importo di € 225,00, divisibili in quote mensili in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio - 31 maggio 2008.MATERNITÀ: 100% della retribuzione

Pagina 26Costruire • Ottobre 2010•

La festa interculturale, giuntaalla sua terza edizione, è orga-nizzata e finanziata dagli entibilaterali del settore romanodelle costruzioni, dalle Asl, inmodo particolare e determi-nante dalla Asl Rm A, – graziealla sensibilità del Dott. Pac-chiarotti – e dall’Inail del Lazio,ringraziando il direttore, Dott.Arch. Napolitano. La festa haricevuto il patrocinio del Co-mune di Roma, della Provinciadi Roma e della Regione Lazio.Ovviamente sono presenti ipromotori del comitato orga-nizzativo la FILLEA CGIL, FIL-CA CISL e FeNEAL UIL.Le politiche della sicurezza neicantieri edili rappresentano iltema che le organizzazioni sin-dacali di settore vivono comeuna parte fondamentale dellepolitiche contrattuali. Per que-sto motivo crediamo importan-te inserire all’interno dellemolte occasioni ludiche dellafesta, uno spazio utile alla divul-gazione delle necessarie infor-mazioni sulle buone praticheper la salvaguardia della salutenei luoghi di lavoro. Vogliamo,inoltre, che questo spazio dedi-cato alla sicurezza non sia desti-nato solamente al lavoratore,ma sarà un’occasione per coin-volgere quello che il lavoratore

ha più a cuore oltre la sua salu-te, la sua famiglia.E lo facciamo senza nessuna in-tenzione e voglia di sostituircialle aziende, che hanno il dove-re e l’obbligo di formare e in-formare i propri dipendenticirca le corrette procedure diesecuzione di un lavoro.La festa è “interculturale”, per-ché è pensata e realizzata conl’intenzione di coinvolgeremaggiormente i lavoratori mi-granti presenti nel settore edi-le, i quali pagano più di tutti lecarenze organizzative e le omis-sioni delle aziende in merito al-le politiche della sicurezza. I la-voratori stranieri, in modo par-ticolare quelli di nazionalitànon comunitaria, a causa del-l’orrore legislativo prodottodalla legge Bossi-Fini, sono co-loro che meno vengono forma-ti e che meno credono all’ap-

plicazione del D. Lgs 81/2008.Non credono perché vivononell’ingiustizia e nella prevari-cazione quotidiana.La festa, proprio per il suo ca-rattere ludico, ha lo scopo di la-cerare il velo della incomunica-bilità tra lavoratori e soggettipresenti nel cantiere. Assumerela consapevolezza piena deipropri diritti consente alle per-sone di rivendicarli e di diven-tare cittadini.Durante il pomeriggio di Festadel 26 settembre, oltre alle di-mostrazioni pratiche di mon-taggio e messa in sicurezza diun ponteggio e alla divulgazio-ne di materiale informativo,proposto dal CTP di Roma, dal-la Cassa edile di Roma, dal-l’Inail del Lazio, dalla Edilcassadel Lazio, da P.F.L. (organismoparitetico per la sicurezza del si-stema piccole e medie impre-se), dalle Asl e dalle consulenzecontrattuali e normative forni-te dalle tre organizzazioni sin-dacali, ci sarà uno spazio dedi-cato ai bambini e uno spettaco-lo con gruppi musicali di varienazionalità, presentato dall’at-tore Stefano Pesce. Durante la festa, sarà attivo unostand gastronomico dove si po-tranno gustare gratuitamente lespecialità della cucina etnica. n

DOMENICA 26 SETTEMBREPIAZZA VITTORIOEMANUELE A ROMA: UNO SPAZIO DEDICATO AI LAVORATORI E ALLE LORO FAMIGLIE TRA MUSICA, CUCINA ETNICA E INFORMAZIONE SULLE BUONE PRATICHE

FESTA INTERCULTURALEPER LA SICUREZZA

IN EDILIZIADI MARCO CARLETTI

SEGRETARIO FILLEA-CGIL DI ROMA E LAZIO

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