corteccia carebrale

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CORTECCIA CAREBRALE

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Page 1: CORTECCIA CAREBRALE

CORTECCIA CAREBRALE

Page 2: CORTECCIA CAREBRALE

• La corteccia cerebrale è un sottile strato di sostanza grigia che rappresenta la parte più esterna del telencefalo negli esseri vertebrati. È formata dai neuroni, dalla glia e da fibre nervose senza mielina. La corteccia cerebrale umana è spessa 2-4 mm e gioca un ruolo centrale in meccanismi mentali complicati come la memoria, la concentrazione, il pensiero, il linguaggio e la coscienza.

La corteccia cerebrale è caratterizzata da molte pieghe e circonvoluzioni che consentono all’enorme area destinata all’elaborazione dell’informazione di poter essere contenuta nello spazio cranico.

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• Nell’ uomo la corteccia cerebrale è molto più estesa che negli altri vertebrati; essa risulta suddivisa in due emisferi che assumono dimensioni tali da ricoprire tutte le altre strutture encefaliche,a parte il cervelletto. Ognuno dei due emisferi cerebrali è diviso in quattro lobi: frontale,parietale,temporale e occipitale;la divisione è determinata dalla presenza di due profondi solchi: il solco centrale ,che scende lungo i lati di ciascun emisfero;e il solco laterale.

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• I neuroni che formano la corteccia cerebrale possono avere connessioni cortico-corticali con neuroni di altre aree della corteccia stessa, o connessioni cortico-sottocorticali con strutture più interne dell'encefalo, come il talamo, il cervelletto o i nuclei della base. Molte delle stimolazioni sensoriali raggiungono la corteccia cerebrale indirettamente attraverso differenti gruppi del talamo. Questo è il caso del tatto, della vista e dell'udito ma non dell'olfatto, che arriva direttamente alla corteccia olfattiva.

• La corteccia si forma dal processo di gastrulazione, che trasforma poche cellule embrionali in una copia miniaturizzata dell'organismo in formazione.Quindi si forma la placca neurale, ossia un abbozzo del sistema nervoso, che gradualmente si espande, dando luogo a diverse regioni nelle quali inizia la differenziazione cellulare. Tre vescicole si distinguono e sono il prosencefalo, il mesencefalo e il romboencefalo; dopo circa quattro settimane il prosencefalo crea due regioni diverse: la prima diviene una struttura stratificata che formerà la corteccia cerebrale, mentre la seconda forma un vasto agglomerato di gruppi di cellule nervose separati da sostanza bianca, i gangli della base. Per un certo periodo le cellule si riproducono al ritmo di 250 mila nuove al minuto. Quando viene raggiunta una certa soglia, le cellule cominciano a differenziarsi per giungere alla maturazione. Altre migrano per formare quella che poi diverrà la materia grigia della corteccia. All'inizio della formazione della corteccia esiste la zona ventricolare, che con il passare del tempo viene sostituita dalla placca corticale. Una volta che si formano sei strati di cellule la placca corticale si trasforma in corteccia. I neuroni incominciano a caratterizzarsi formando l'assone e i dendriti. Inizia quindi il fenomeno di arborizzazione della corteccia che proseguirà ben oltre la nascita.

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• Lo spessore della corteccia non rimane inalterato, durante la vita della persona, in quanto, in relazione all'età e allo sviluppo, si hanno precise modificazioni.

• In particolare, il neonato ha una corteccia cerebrale con un numero di connessioni tra neuroni pari a quella di un cervello adulto; all'età di 2-3 anni si verifica un progressivo inspessimento della stessa, con una moltiplicazione esponenziale delle connessioni sinaptiche ed un consistente aumento del volume della corteccia.

• Questo numero impressionante di connessioni sinaptiche, con il relativo spessore corticale di circa 6 mm di sostanza grigia, rimane tale più o meno sino all'età di 12-13 anni.

• All'età di 16-17 si verifica un progressivo ridimensionamento della corteccia, con eliminazione di un determinato numero di connessioni sinaptiche: è il periodo in cui il cervello inizia la cosiddetta specializzazione delle aree, ovvero ogni individuo inizierà a capire più precisamente quali sono le proprie attitudini, predisposizioni e preferenze nei vari campi della vita; durante questa fase possono essere eliminate sino al 50% delle connessioni sinaptiche instauratesi durante l'infanzia.

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AREE DELLA CORTECCIA

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I QUATTRO LOBI CEREBRALI

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IL LOBO FRONTALE

Il lobo frontale si estende sulla faccia laterale, su quella mediale e su quella inferiore della porzione più anteriore di ciascun emisfero.

I lobi frontali influenzano l'attività motoria acquisita e la pianificazione e l'organizzazione del comportamento.

L’area del lobo frontale situata immediatamente davanti al solco centrale è la corteccia motoria;qui avviene l’integrazione delle attività svolte dai muscoli scheletrici.

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• La faccia laterale del lobo frontale è separata dal lobo temporale, in posizione inferiore, per mezzo della scissura laterale , e dal lobo parietale, in posizione posteriore, dalla scissura centrale. Al davanti di quest'ultima si può individuare un'altra scissura verticale, detta solco precentrale, che segna il limite anteriore della circonvoluzione precentrale.

• Dal solco precentrale prendono origine altre due scissure a decorso pressoché orizzontale, il solco frontale superiore ed il solco frontale inferiore, che si dirigono verso il polo frontale.

• La faccia mediale del lobo frontale guarda verso la faccia mediale dell'emisfero controlaterale, ed è separata dalla faccia laterale per mezzo del margine superiore dell'emisfero, e dal lobo limbico per mezzo della scissura limbica. È costituita dalla sola circonvoluzione frontale interna, che segue il decorso della circonvoluzione limbica sottostante. Al suo estremo posteriore, essa accoglie parte del lobulo paracentrale, grossa piega di passaggio tra le circonvoluzioni precentrale e postcentrale.

• La faccia inferiore (od orbitaria) del lobo frontale poggia sulle cavità orbitarie, scavate nello spessore dell'osso frontale. È percorsa in senso anteroposteriore da due scissure, i solchi orbitari, che individuano i confini delle circonvoluzioni orbitarie mediale, intermedia e laterale. Un'ulteriore scissura, il solco olfattivo, accoglie nella sua compagine il bulbo olfattivo.

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IL LOBO PARIETALE

Il lobo parietale è compreso tra il lobo frontale, anteriormente, il lobo occipitale (con il quale si trova parzialmente in continuità), posteriormente, ed il lobo temporale, inferiormente. Esso si estende sulle facce laterale e mediale degli emisferi telencefalici, ma non su quella inferiore.Situata immediatamente dietro al solco centrale è la corteccia sensoriale,che è interessata alla ricezione degli stimoli relativi soprattutto al tatto,al gusto,alla temperatura e al dolore.

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• La faccia laterale del lobo parietale è separata dal lobo temporale mediante la scissura laterale, dal lobo frontale mediante la scissura centrale, e dal lobo occipitale mediante la scissura parietoccipitale, che appare però incompleta. Subito dietro alla scissura centrale, la faccia laterale del lobo parietale appare percorsa da un altro solco verticale, la scissura postcentrale, che assieme alla prima segna i confini laterali della circonvoluzione postcentrale (o postrolandica). Su di essa prende origine un solco a direzione orizzontale, la scissura parietale o intraparietale, che individua una circonvoluzione parietale superiore ed una circonvoluzione parietale inferiore. Quest'ultima viene ulteriormente divisa a metà, per azione di un breve solco a direzione verticale, individuando così un giro marginale ed un giro angolare: entrambi questi giri, assieme ad una parte del lobo temporale, costituiscono l'area di Wernicke, di fondamentale importanza per la comprensione del linguaggio. Quest'area è presente sul solo emisfero di sinistra.

• La faccia mediale del lobo parietale ha un'estensione molto ridotta, ed è separata dalla sottostante circonvoluzione limbica per mezzo della scissura omonima. In essa si individua il grosso lobo quadrilatero o precuneo, che è in rapporto anteriormente con il lobulo paracentrale, ed i cui confini posteriori sono mal definiti per via dell'incompletezza della scissura parietoccipitale.

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IL LOBO TEMPORALE

Il lobo temporale è situato al di sotto dei lobi frontale e parietale, dai quali è separato per mezzo della scissura laterale. Si estende sulla faccia laterale e su quella inferiore degli emisferi, ma non su quella mediale.Nel lobo temporale c’è la corteccia uditiva,questa regione della corteccia è il centro di elaborazione dei segnali trasmessi dai neuroni sensoriali dell’orecchio in risposta alle diverse frequenze del suono.

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• La faccia laterale si allunga in avanti a formare la sporgenza del polo temporale. Posteriormente essa continua, senza nessuna apparente divisione, con il lobo occipitale, mentre superiormente ha come limite la scissura laterale. Presenta due solchi, le scissure temporali superiore e media, le quali dividono il lobo temporale in tre circonvoluzioni (circonvoluzioni temporali superiore, media e inferiore). Nella sua porzione più arretrata, la circonvoluzione temporale superiore presenta l'area acustica.

• La faccia inferiore del lobo temporale poggia sull'osso omonimo. Essa presenta un'ulteriore scissura temporale inferiore, che individua la circonvoluzione temporale inferiore rispetto alla circonvoluzione fusiforme, più mediale.

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IL LOBO OCCIPITALE

Il lobo occipitale costituisce l'estremità posteriore degli emisferi telencefalici, allungandosi all'indietro a costituire il polo occipitale. Si estende su tutte e tre le facce dell'emisfero (mediale, laterale ed inferiore).Nel lobo occipitale è presente la corteccia visiva.

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• La faccia laterale del lobo occipitale è separata anteriormente dal lobo parietale per mezzo di un solco mal definito, la scissura parietoccipitale, mentre non presenta limiti di sorta con il lobo temporale. Su di essa si individuano due solchi a decorso pressoché orizzontale, la scissura occipitale superiore e la scissura occipitale inferiore, che a loro volta individuano tre circonvoluzioni occipitali (superiore, media, inferiore).

• La faccia mediale del lobo occipitale è solcata dalla scissura calcarina. La porzione di corteccia che si dispone attorno a questa scissura prende il nome di area visiva primaria, che perciò è poco visibile dall'esterno: attorno a questa si vengono a disporre altre due aree, l'area visiva secondaria ed, ancora più lateralmente, l'area visiva terziaria .

• La faccia inferiore del lobo occipitale presenta una scissura collaterale, a decorso anteroposteriore, che individua una circonvoluzione occipitale laterale ed una circonvoluzione occipitale (od occipitotemporale) mediale. Quest'ultima è a sua volta suddivisa in una porzione anteriore (circonvoluzione paraippocampica o circonvoluzione dell'ippocampo) ed in una porzione posteriore (lobulo linguale).