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Corso ATEX aggiornato 2013

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    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    INTRODUZIONE, VALUTAZIONE, RISULTATI E

    MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

    Porto Marghera, 30 e 31 ottobre 2007

    RISCHI PER ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE

    Per. Ind. Golfetto AngeloPer. Ind. Bertasi Franco

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    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    INTRODUZIONELa protezione contro le esplosioni di particolare importanza

    per la sicurezza.

    Le esplosioni mettono in pericolo la vita e la salute dei

    lavoratori e ci per:

    l'effetto incontrollabile delle fiamme e della pressione;

    per la presenza di prodotti di reazione nocivi e del consumodell'ossigeno presente nell'atmosfera respirata dai lavoratori.

    Le esplosioni sono fenomeni di natura chimico-fisica nei quali

    viene liberata rapidamente una grande quantit di energia

    potenzialmente distruttiva per l'uomo e per gli edifici, impianti e

    macchinari in esse coinvolti.

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    ESEMPI DI PERICOLO IN DIVERSI SETTORI

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    ESEMPI DI PERICOLO IN DIVERSI SETTORI

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    ESEMPI DI PERICOLO IN DIVERSI SETTORI

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

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    IL TRIANGOLO DELLE ESPOSIONESi ha un'esplosione in presenza di un combustibile miscelato ad

    aria (cio con una quantit sufficiente di ossigeno) all'interno

    dei limiti di esplosione e di una fonte di ignizione.

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    DEFINIZIONE

    ESPLOSIONE = rapido sviluppodi una grande quantitdi gas provocato dafenomeni fisici o chimici,accompagnato da

    violenti effetti acustici,termici e meccanici

    Cause:

    chimiche

    combustione di sostanze infiammabili (gas/vapori/polveri)

    reazioni "fuggitive" (runaway)

    fisiche

    vaporizzazione rapida di gas liquefatti (BLEVE)

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    ESPLOSIVIT DI MISCELE INFIAMMABILI - LimitiPerch una miscela di unasostanza infiammabile in aria

    possa esplodere, la suaconcentrazione dev'essere

    > Limite Inferiore di Esplosivit

    < Limite Superiore di Esplosivit

    ad esempio:

    Idrogeno - Aria4% < C < 75%

    Metano - Aria5% < C < 15%

    Ammoniaca - Aria15% < C < 27%

    Nelle analisi di rischio delle esplosioniviene normalmente considerato anche unvalore di soglia pari a met del L.I.E. per

    tenere in conto la presenza di eventualisacche di gas.

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    ESPLOSIVIT DI MISCELE INFIAMMABILI - InnescoPerch una miscela di una sostanzainfiammabile esploda, deve esserci uninnesco che fornisca l'energianecessaria per avviare la combustione.

    L'innesco pu essere di molti t ipi:

    una fiamma

    una scintilla

    una superficie calda

    un urto

    ... diverse miscele esplodibili hanno diverse energieminime di accensione valutabili sperimentalmente:

    Idrogeno - Aria = 0,18 mJ

    Metano - Aria = 0,28 mJZucchero - Aria = 45 mJ

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    SCENARI ACCIDENTALI LEGATI ALLE SOSTANZE INFIAMMABILI

    Incendi

    Jet-Fireun getto di sostanzainfiammabile si incendia

    Pool-Fireincendio di una pozza di

    liquido infiammabile

    Flash-Fireincendio di una nube divapori infiammabili

    Fireballuna grande massa divapori infiammabili siincendia senzapremiscelazione

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    SCENARI ACCIDENTALI LEGATI ALLE SOSTANZE INFIAMMABILI

    Esplosioni

    Una nube di vapori infiammabili premiscelata

    con aria pu esplodere invece di infiammarsiquando la massa della nube considerevolee la sostanza ha una bassa stabilit chimica.

    Deflagrazione - quando il fronte di fiamma sipropaga con velocit subsonica

    Detonazione - quando il fronte di fiamma sipropaga con velocit supersonica (consovrapressioni molto superiori)

    Nella pratica si distingue fra: VCE

    (Confined) Vapor Cloud Explosion: esplosione di una nube di vapori in luogo confinato

    UVCE

    Unconfined Vapor Cloud Explosion: esplosione di una nube di vapori in luogo NONconfinato

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    SCENARI ACCIDENTALI LEGATI ALLE SOSTANZE INFIAMMABILI

    Nell'analisi delle conseguenze, bisogna anche considerareche ad una esplosione di sostanze infiammabili solitamentefa seguito un incendio del materiale infiammabile raggiuntodal fronte di fiamma.

    Inoltre un'esplosione pu causareindirettamente conseguenze ancor pi gravi,innescando altri eventi incidentali.

    Sono i cosiddetti effetti domino.

    Ad esempio il danneggiamento di unserbatoio contenente una sostanza pericolosapu portare al rilascio in atmosfera dicomposti tossici e/o infiammabili con distanzedi danno ancor maggiori.

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    DISPERSIONE DI GAS E VAPORI

    I gas e i vapori in aria si disperdono:

    per diffusione molecolare (fenomenolento dovuto ai moti delle particellegassose);

    per la turbolenza dei moti dell'aria

    (vento).

    Il fenomeno dipende perci da molti

    fattori, fra cui: portata dei vapori emessi in atmosfera

    densit e temperatura dei vapori

    condizioni meteorologiche (stabilitatmosferica e velocit del vento)

    Questi fattori determinano

    quindi la quantit di sostanzache si trova nel campo diesplosivit e la distanza a cuiun possibile innesco pu

    attivare l'esplosione dellamiscela.

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    CONDIZIONI PER LESPLOSIONE

    Esplosione: reazione rapida di ossidazione odecomposizione che produce un aumento della temperatura,

    della pressione o di entrambe simultaneamente

    sostanza in grado diprendere parte al

    processo di combustione

    sostanza che permette alcombustibile di bruciare

    energia necessaria a innescare la reazionetra combustibile e comburente

    E i S A i i i fi i & k i

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    TIPI DI ESPLOSIONE

    DEFLAGRAZIONEDEFLAGRAZIONE

    Il fronte di fiamma si propagacon velocit subsonica

    (< 300 m/s)

    Il fronte di f iamma si propagacon velocit subsonica

    (< 300 m/s)

    DETONAZIONEDETONAZIONE

    Il fronte di fiamma si propagacon velocit supersonica

    (> 300 m/s)

    Il fronte di f iamma si propagacon velocit supersonica

    (> 300 m/s)

    Sovrapressione 8 barSovrapressione 8 bar

    Sovrapressione > 40 barSovrapressione > 40 bar

    E i S A Di i i R fi i & M k ti

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    Per. Ind. Golfetto Angelo

    EFFETTI DELLESPLOSIONE

    TERMICO

    MECCANICOONDA DI PRESSIONE A

    VELOCIT SUBO SUPER SONICA

    FIAMME E GAS CALDI

    Eni S p A Di isione Refining & Marketing

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    ESEMPI DI COME SI PU FORMARE UNATMOSFERA PERICOLOSA

    Vapori infiammabili

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S p A Divisione Refining & Marketing

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    ESEMPI DI COME SI PU FORMARE UNATMOSFERA PERICOLOSA

    Polveri combustibili

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S p A Divisione Refining & Marketing

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    ESEMPI DI FONTI DI IGNIZIONE

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    Eni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    ESEMPI DI SCARICHE INFIAMMABILI DI ELETTRICIT STATICA

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    p g gStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    GRADO DELLE SORGENTI DI EMISSIONEEsempio di sorgente di emissione di grado CONTINUO

    da liquidi infiammabili

    Superficie di liquidoinfiammabile esposta

    direttamente all'atmosfera

    per lunghi periodi

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    p g gStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    GRADO DELLE SORGENTI DI EMISSIONEEsempio di sorgente di emissione di grado PRIMO

    da liquidi infiammabili

    Apertura infrequente di un

    contenitore di liquido

    infiammabile

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & Marketing

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    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    GRADO DELLE SORGENTI DI EMISSIONEEsempio di sorgente di emissione di grado SECONDO

    da liquidi infiammabili

    Valvole e flange che possonoemettere sostanze

    infiammabili in caso di guasto

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    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    GRADO DELLE SORGENTI DI EMISSIONEEsempio di sorgente di emissione di grado CONTINUO

    da polveri combustibili

    Nube di polvere normalmente

    presente allinterno di un

    mescolatore

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & Marketing

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    GRADO DELLE SORGENTI DI EMISSIONE

    Esempio di sorgente di emissione di grado PRIMO

    da polveri combustibili

    Apertura infrequente di un

    contenitore di polveri

    combustibili

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & MarketingSt bili t d i l b ifi ti di V i

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    GRADO DELLE SORGENTI DI EMISSIONE

    Esempio di sorgente di emissione di grado SECONDO

    da polveri combustibili

    Filtro a maniche aperto

    raramente

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    APERTURE QUALI SORGENTI DI EMISSIONE

    Deve essere considerato iltrasferimento di atmosferaesplosiva tramite apertureda un ambiente all altro

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    TIPO DI AREE A RISCHIO DI ESPLOSIONE

    Le aree a rischio di esplosione sono ripartite in zone in base alla frequenza

    e alla durata della presenza di atmosfere esplosive. Si suddividono in:

    zona 0, luogo dove presente continuamente o per lunghi periodiunatmosfera esplosiva per la presenza di sostanze infiammabili sotto

    forma di gas, vapore o nebbia.

    zona 1, luogo dove possibile sia presente durante il funzionamento

    normale unatmosfera esplosiva per la presenza di sostanzeinfiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.

    zona 2, luogo dove non possibile sia presente durante il

    funzionamento normale unatmosfera esplosiva per la presenza di

    sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia o, se ciavviene, possibile sia presente solo poco frequentemente e per brevi

    periodi.

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    Stabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    TIPO DI AREE A RISCHIO DI ESPLOSIONE

    zona 20, luogo in cui unatmosfera esplosiva sotto forma di nube di

    polveri combustibili presente continuamente, o per lunghi periodi o

    frequentemente.

    zona 21, luogo in cui probabile che unatmosfera esplosiva sotto

    forma di nube di polveri combustibili nellaria si presenti

    occasionalmente durante il normale funzionamento.

    zona 22, luogo in cui improbabile che unatmosfera esplosiva sottoforma di nube di polveri combustibili nellaria si presenti durante il

    normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste solo per un

    breve periodo.

    zona non esplosiva (NE), indica una zona teorica dove, in condizioninormali, lestensione trascurabile.

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    S ab e o p odu o e ub ca d Ve e a

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    CRITERI E MODALIT ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

    Al fine di effettuare la valutazione del rischio di esposizione dei

    lavoratori alle atmosfere esplosive, si sono attuate uninsieme di

    operazioni, conoscitive ed operative, per lindividuazione dellesorgenti di accensione nonch la stima della gravit del danno a

    seguito del verificarsi di unesplosione.

    Definiti tali elementi si determinato il livello di rischio infunzione del quale sono necessarie sia lindividuazione dimisure di intervento atte a ridurre tale livello, sia ladefinizione di un programma di attuazione delle misure

    suddette.

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    31

    p

    Per. Ind. Golfetto Angelo

    SOSTANZE PERICOLOSE CONSIDERATE

    SOLIDI

    LIQUIDI

    GAS

    POLVERICOMPATTI

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    32 Per. Ind. Golfetto Angelo

    SOSTANZE IN POLVERE PERICOLOSE

    Le sostanze in polvere pericolose per combustione impiegate sonoriportate nella tabella seguente.

    ---polvereSPT42

    ---polvereIdrossistearatoSOAP

    ---polvereAcido azelaicoSAZ88

    ---polvereBenzotriazoleRBA26

    ---polverePOS2

    ---polvereIsopropilato di alluminioPAL1

    ---polvereColoranteCGN

    ---polvereGrafiteCGC94

    ---polvereGrafiteCGC70

    ---polvereCBT

    CONDUCIBILELELT. inf.(C)

    STATODENOMINAZIONE CHIMICASIGLASOSTANZA

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    33 Per. Ind. Golfetto Angelo

    SOSTANZE LIQUIDE PERICOLOSE

    Le sostanze liquide pericolose per infiammabilit impiegate sono

    elencate nella tabella seguente.

    n.d.n.d.n.d.liquidoRIA 2

    IIA T11,130liquidoColorante in xiloeneCBL8

    n.d.128liquidoColorante azoicoCRD

    IIA T11,124liquidoColorante in xilene (40-50%)CGR3

    n.d.n.d.45liquidoDiluenteDO41

    GRUPPOEGRADO

    LELT. inf.(C)

    STATODENOMINAZIONE CHIMICASIGLASOSTANZA

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

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    34 Per. Ind. Golfetto Angelo

    PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

    La procedura di valutazione dei rischi delineata nel documento

    di valutazione prevede uno schema che si articola nelle seguenti:

    Tipo ed estensione delle zone pericolose (vedere punto 2.3.1del documento E003VRE1);

    Individuazione delle sorgenti di accensione (vedere punto

    2.3.2 del documento E003VRE1); Entit degli effetti prevedibili (vedere punto 2.3.3 del

    documento E003VRE1).

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    35 Per. Ind. Golfetto Angelo

    LIVELLO DEL RISCHIO

    Il rischio di esplosione funzione della probabilit di

    accadimento (P) e della magnitudo (M). La probabilit e lentit

    di tali fattori sono state stimate in base ai seguenti criteri: Probabilit di accadimento (vedere punto 2.4.1 del

    documento E003VRE1);

    Magnitudo (vedere punto 2.4.2 del documento E003VRE1); Individuazione delle misure di intervento (vedere punto

    2.4.3 del documento E003VRE1);

    Programma di attuazione delle misure di intervento (vederepunto 2.4.4 del documento E003VRE1).

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

  • 5/19/2018 Corso ATEX

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    36 Per. Ind. Golfetto Angelo

    VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPLOSIONE NEI REPARTI

    Per le zone in esame sono state considerate le propriet chimico-fisiche e le quantit delle sostanze che determinano latmosferaesplosiva e la tipologia di confinamento, in termini di geometria,

    dellambiente circostante.A seguito delle valutazioni sopra riportate, lampiezza delle areeinteressate da eventuali esplosioni stata stimata bassa.

    Per ogni area a rischio di esplosione stata considerata la presenza del

    personale esposto al pericolo, ipotizzando che in caso di esplosione, lepersone coinvolte siano tutte quelle potenzialmente presenti nellareainteressata.

    Cautelativamente sono state considerate, come base per la valutazionedel rischio, le condizioni di lavoro che presentano il grado di

    pericolosit pi elevato.Larea interessata dal fenomeno e le persone coinvolte, considerate perogni area operativa caratterizzata dalla probabile presenza diatmosfere esplosive, sono indicate nelle schede di valutazione del

    rischio riportate nellAllegato I al documento E003VRE1, di cui siriportano i dati riassuntivi nelle due tabelle seguenti.

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    37 Per. Ind. Golfetto Angelo

    TABELLA RIASSUNTIVA DEL VALUTAZIONE DEL RISCHI - REPARTI

    medio5bassa22raraZone pericolose per SEdi secondo grado

    medio5bassa21rara

    Tramogge e punti di

    carico senza sistema diaspirazione

    medio5bassa22rara

    Tramogge e punti dicarico consistema di aspirazione

    medio5bassa2raraZona carico tini

    LIVELLODI

    RISCHIO

    PERSONECOINVOLTE

    AREAZONASORGENTE DIACCENSIONE

    UNIT/IMPIANTO

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

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    38 Per. Ind. Golfetto Angelo

    TABELLA RIASSUNTIVA DEL VALUTAZIONE DEL RISCHI - LABORATORIO

    basso5bassa2raraBox bombole

    basso5bassa2raraMagazzino bombole

    LIVELLODI

    RISCHIOPERSONE

    COINVOLTEAREAZONASORGENTE DIACCENSIONEUNIT/IMPIANTO

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    39 Per. Ind. Golfetto Angelo

    RISULTATI DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE

    La classificazione delle zone con pericolo di esplosione ha

    evidenziato la presenza di zone di tipo 2, 2NE, 20, 21 e 22.

    Zona 20, luogo in cui unatmosfera esplosiva sotto forma di nube dipolveri combustibili presente continuamente, o per lunghi periodi o

    frequentemente.

    Zona 21, luogo in cui probabile che unatmosfera esplosiva sotto forma

    di nube di polveri combustibili nellaria si presenti occasionalmentedurante il normale funzionamento.

    Zona 22, luogo in cui improbabile che unatmosfera esplosiva sotto

    forma di nube di polveri combustibili nellaria si presenti durante il

    normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste solo per un breve

    periodo.

    Zona non esplosiva (NE), indica una zona teorica dove, in condizioni

    normali, lestensione trascurabile.

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    40 Per. Ind. Golfetto Angelo

    UBICAZIONE DELLE ZONE PERICOLOSE - Liquidi

    Le zone pericolose per la presenza di gas, vapori e nebbie

    sono state individuate solo nel reparto tini, pi precisamente:

    zona 2, con il travaso delle sostanze liquide infiammabilida fusto a tino con pompa;

    zona 2 NE (non esplosiva) nei sistemi di carico da passo

    duomo con apposito secchiello.Per maggiori dettagli sulla forma ed estensione delle zone

    pericolose vedere i disegni n E003ZP01 e E003ZP02.

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    41 Per. Ind. Golfetto Angelo

    UBICAZIONE DELLE ZONE PERICOLOSE - Polveri

    Le zone pericolose determinate dalla presenza di sostanze in

    polvere risultano essere concentrate nel reparto grassi, con la

    seguente suddivisione: zona 20 linterno della tramoggia taglio sacchi, delle tubazioni

    e delle apparecchiature di trasporto delle sostanze in polvere

    pericolose non inertizzate;

    zona 21, da piano di carico di polveri pericolose (se privo di

    sistema di aspirazione) e linterno del filtro lato polvere;

    zona 22, dalle bocche di caricamento di polveri pericolose (con

    sistema di aspirazione) e dagli accoppiamenti flangiati ditubazioni e apparecchiature in cui circolano sostanze

    pericolose.

    Per maggiori dettagli sulla forma ed estensione delle zonepericolose vedere i disegni n E003ZP01 e E003ZP02.

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    POSIZIONE E CARATTERISTICHE DELLE SORGENTI DI EMISSIONE

    Disegno n EO03SE01

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    43 Per. Ind. Golfetto Angelo

    POSIZIONE E CARATTERISTICHE DELLE SORGENTI DI EMISSIONE

    ZONA TINI DEL REPARTO OLI - Disegno n EO03SE01

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    44 Per. Ind. Golfetto Angelo

    FORMA ED ESTENSIONE DELLE ZONE PERICOLOSE NEL REPARTO

    OLI ZONA TINI Disegno n EO03ZP01

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    45 Per. Ind. Golfetto Angelo

    FORMA ED ESTENSIONE DELLE ZONE PERICOLOSE NEL REPARTO

    OLI PER I CASI VALUTATI Disegno n EO03ZP01

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    46 Per. Ind. Golfetto Angelo

    POSIZIONE E CARATTERISTICHE DELLE SORGENTI DI EMISSIONE

    REPARTO GRASSI A QUOTA +7,65 Disegno n EO03SE01

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    47 Per. Ind. Golfetto Angelo

    POSIZIONE E CARATTERISTICHE DELLE SORGENTI DI EMISSIONE

    REPARTO GRASSI A QUOTA +11,50 Disegno n EO03SE01

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    48 Per. Ind. Golfetto Angelo

    FORMA ED ESTENSIONE DELLE ZONE PERICOLOSE NEL REPARTO

    GRASSI A QUOTA +7,65 Disegno n EO03ZP02

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    49 Per. Ind. Golfetto Angelo

    FORMA ED ESTENSIONE DELLE ZONE PERICOLOSE NEL REPARTO

    GRASSI A QUOTA +11,50 Disegno n EO03ZP02

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    50 Per. Ind. Golfetto Angelo

    FORMA ED ESTENSIONE DELLE ZONE PERICOLOSE NEL REPARTO

    GRASSI PER I CASI VALUTATI Disegno n EO03ZP02

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    MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

    Con riferimento ai rischi di formazione di unatmosferaesplosiva pericolosa, si sono valutate le misure di prevenzione eprotezione da adottare contro le esplosioni.

    Si ha unesplosione per presenza di combustibile miscelato adaria (comburente) allinterno dei limiti di infiammabilit e diuna fonte di ignizione, quindi le misure adottate sono associate

    alla riduzione di questi tre parametri (combustibile, aria e fontedi ignizione) nei limiti dellapplicabilit.

    Inoltre sono stati valutati i requisiti per la progettazione e lacostruzione di apparecchi, sistemi di protezione e componenti

    per ridurre gli effetti dellesplosione.Di seguito vengono riportate le principali misure adottatedallAzienda per la prevenzione e la protezione dei lavoratori

    contro le esplosioni.

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    MISURE PER RIDURRE LA PRESENZA DI SOSTANZE PERICOLOSE

    Le principali misure adottate sono:

    Riduzione degli accoppiamenti flangiati a favore di quelli saldati;

    Movimentazione delle sostanze pericolose in conformit aprocedure di sicurezza che prevedono, per quanto possibile, ilcontenimento delle perdite;

    Pavimenti con pendenze verso cunicoli di raccolta di eventuali

    rilasci (liquidi); Insaccatrici e tramogge per le polveri pi pericolose munite disistema di aspirazione, filtro e abbattimento;

    Manipolazione dei contenitori regolamentata con specifiche

    procedure; Ventilazione del box bombole con aperture permanenti

    Procedure che prevedono, in caso di rilasci di sostanze pericolose,la raccolta in tempi brevi e con mezzi adeguati.

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    MISURE PER EVITARE LE DI FONTI DI IGNIZIONE EFFICACI

    Le principali misure adottate sono:

    Messa a terra ed equipotenzialit delle masse metalliche per evitare scariche

    di elettricit statica;

    Protezioni delle strutture da scariche atmosferiche e da eventualisovratensioni per fulminazione indiretta;

    Impianti elettrici, nelle zone pericolose, in esecuzione antideflagrante;

    Permesso scritto di autorizzazione per lavori a caldo in tutto lo stabilimento,

    con indicate le modalit operative e le misure di sicurezza da attuare;

    Divieto di fumare in tutta larea degli impianti di processo e nel locale

    classificato zona 2 (magazzino reagenti) e nelle vicinanze del box bombole;

    Uso di attrezzi (in particolare chiavi e martello) in materiale antiscintilla;

    Sistematica formazione ed informazione degli operatori con specifico

    riferimento al rischio di esplosione per presenza di sostanze infiammabili e

    polveri combustibili;

    Completamento della segnaletica di avvertimento in zone potenzialmente

    pericolose.

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    MISURE DA ADOTTARE

    breve periodoSistematica formazione ed informazione degli operatori con specifico riferimento al rischio diesplosione

    breve periodo

    Intervento rapido di asportazione della polvere eventualmente fuori uscita evitando che siformino cumuli. Lintervento deve essere attuato in conformit a disposizioni specifiche per lemodalit di asportazione della polvere.

    medio periodo

    Annotazione in un apposito registro dei controlli, delle verifiche, degli interventi dimanutenzione, dellinformazione e della formazione del personale, che vengono fattiperiodicamente.

    medio periodoPrevedere procedure dettagliate per la preparazione delle cariche degli additivi in polvere edelle modalit di versamento da passo duomo.

    lungo periodo

    Valutazione dellidoneit dellabbigliamento ad essere impiegato in zone potenzialmentepericolose.

    Chiedere i certificati e le dichiarazioni dellantistaticit dei vestiti.

    breve periodoVerifica della idoneit di impianti e componenti nelle zone pericolose

    breve periodoUso di attrezzi (in particolare chiavi e martello) in materiale antiscintilla per interventi in zonepericolose.

    breve periodoInformazione al personale del pericolo potenziale che si ha con la formazione di caricheelettrostatiche, in particolare nel rimuovere indumenti di materiale sintetico.

    SCADENZAPROVVEDIMENTO

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    55 Per. Ind. Golfetto Angelo

    PROVVEDIMENTI RIFERITI AI LOCALI LABORATORIO

    a) I quantitativi di sostanze infiammabili presenti devono essere limitati valutandodi prevedere, se necessario, pi locali separati e possibilmente compartimentati fraloro.

    b) I contenitori di sostanze infiammabili devono essere depositati in appositiarmadi.

    c) Nel locale di deposito delle sostanze infiammabili non dovrebbero essereeseguiti travasi delle stesse; se avvengono travasi, devono essere determinate lezone pericolose e previsti, se necessario, Prodotti conformi ai requisiti previsti dal

    DPR 126/98.d) Le tubazioni di adduzione di sostanze infiammabili allinterno del laboratoriodevono essere dotate di dispositivi di chiusura rapida, azionabili dallesterno dellaboratorio stesso.

    e) Per tubazioni di adduzione di sostanze infiammabili deve essere previsto ilminor numero possibile di giunzioni. I dispositivi di giunzione devono essere atenuta (con emissioni trascurabili nelle condizioni di funzionamento ancheanormale dellimpianto), dimensionati ed installati tenendo conto delle condizionidi funzionamento anormale, nonch eserciti e mantenuti con modalit tali da

    assicurare nel tempo il mantenimento dei requisiti di sicurezza.

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    PROVVEDIMENTI RIFERITI AI LOCALI LABORATORIO

    f) Le portate dei gas prelevati da contenitori (esempio bombole) devono

    essere limitate, in relazione allutilizzo, mediante limitatori di flusso o

    valvole di sicurezza o dischi calibrati posti allesterno del laboratorio

    stesso.

    g) I sistemi di campionamento di sostanze infiammabili devono essere

    progettati in modo da limitare allo stretto necessario la quantit di

    campione prelevato.

    h) I sistemi di ventilazione o di climatizzazione non devono prevedere il

    ricircolo dellaria e le condotte devono essere di materiale incombustibile.

    E consigliabile che i sistemi di ventilazione garantiscano, allinterno del

    locale adibito alle analisi, almeno cinque ricambi dellaria allora.i) Deve essere valutata lopportunit di installare un sistema di controllo di

    esplodibilit dellatmosfera e di rilevazione incendi, in relazione alle

    caratteristiche delle sostanze presenti.

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    57 Per. Ind. Golfetto Angelo

    PROVVEDIMENTI PER LE ATTREZZUTERE DEL LABORATORIO

    a) I contenitori di sostanze infiammabili devono:

    essere chiusi a regola darte o comunque in modo efficace allo scopo, conemissioni trascurabili;

    devono essere in materiale idoneo e costruiti a regola darte nel rispetto dieventuali norme di costruzione e prova;

    devono essere depositati e movimentati in modalit tali da considerareragionevolmente non prevedibili cadute che possano provocare lapertura delcoperchio o il danneggiamento con fuoriuscita significativa della sostanza

    infiammabile contenuta.b) Gli armadi per deposito di sostanze infiammabili devono essere costruiti inmateriale non combustibile, con ripiani atti a contenere piccoli rilasci di sostanzeliquide e con condotta di aerazione verso lesterno che scarica laria lontano da

    finestre o punti di prelievo dellaria, lontano da corridoi, da aree di lavoro e dauscite di sicurezza.

    c) I banchi devono avere il ripiano di lavoro rivestito con materiale impermeabilee con bordo rialzato per contenere eventuali versamenti accidentali di liquidiinfiammabili e per facilitarne lasportazione e la pulizia.

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    58 Per. Ind. Golfetto Angelo

    PROVVEDIMENTI PER LE ATTREZZUTERE DEL LABORATORIO

    d) I bunsen ed eventuali altri fornelli devono essere dotati di dispositividi sicurezza che interrompano lerogazione del gas in caso di spegnimentodella fiamma.

    e) Le stufe ed i forni che vengono lasciati accesi per lunghi periodi devonoessere muniti di un dispositivo di sicurezza che eviti il surriscaldamento incaso di guasto del termostato di regolazione.

    f) Lintercettazione delle linee di alimentazione delle apparecchiature

    sotto cappa deve potersi effettuare anche dallesterno delle stesse.g) Un idoneo dispositivo deve indicare che il sistema di aspirazione dallecappe funzionante e deve essere verificata lefficienza del sistema diaspirazione per accertare ladeguatezza della portata dellaspirazione

    (assenza di anomalie o occlusioni).h) Tubazioni e rubinetterie che contengono sostanze infiammabili devonoessere rese riconoscibili e facilmente identificabili in base alla sostanzatrasportata (colorazione, targhette, etichette adesive, ecc. come previstodalla Norma UNI 5634).

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    PROVVEDIMENTI PER I COMPORTAMENTI NEL LABORATORIO

    a) Deve essere eseguita linformazione e la formazione deglioperatori con particolare riferimento allinfiammabilit dellesostanze e alla presenza di prodotti che possono essere causa

    dinnesco di atmosfere esplosive (ad esempio archi, scintille otemperature elevate).

    b) Devono essere approntate procedure operative, in particolare peril personale addetto alluso di fiamme libere o analoghe fonti dicalore (apparecchiature quali stufe, forni, ecc.).

    c) Devono essere formalizzate le procedure relative alle modalit dimovimentazione interna delle sostanze infiammabili.

    d) I quantitativi di sostanze infiammabili devono essere quelliutilizzati per le prove, tenendo sopra i banchi solo lo strettonecessario e lasciando la scorta negli appositi armadi o nei locali dideposito.

    e) Eventuali rilasci di liquidi infiammabili devono essere subitoneutralizzati facendo uso di apposito materiale assorbente.

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    60 Per. Ind. Golfetto Angelo

    PROVVEDIMENTI PER I COMPORTAMENTI NEL LABORATORIO

    f) Le sostanze infiammabili devono essere manipolate sotto cappa e

    lontano da sorgenti dinnesco quali archi, scintille o temperature

    elevate.

    g) Devono essere applicate le istruzioni per luso delle cappe, in

    particolare per quanto riguarda lobbligo di tenere abbassato il

    saliscendi.

    h) Lintegrit delle tubazioni rigide e flessibili di adduzione disostanze infiammabili e la tenuta del fissaggio delle estremit deve

    essere verificata con controlli periodici e sistematici.

    i) Le superfici e le piastre di riscaldamento devono essere tenutepulite da eventuali residui di campione, solventi, ecc.

    l) La presenza di polveri combustibile deve essere evitata

    rimuovendola prima che gli strati assumano spessori non

    trascurabili o permangano per lunghi periodi.

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    SEGNALETICA DI SICUREZZA Eti h tt di P i l

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    SEGNALETICA DI SICUREZZA Etichette di Pericolo

    Sugli imballi delle sostanze pericolose devono essere applicate

    etichette contenenti: nome e provenienza della sostanza o del

    preparato pericoloso, simboli di pericolo, nonch indicazionidella natura dei rischi specifici e consigli di prudenza.

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    ETICHETTE DI PERICOLO DINTERESSE

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    62 Per. Ind. Golfetto Angelo

    ETICHETTE DI PERICOLO DINTERESSE

    Tipologia di rischio : che a contatto con altresostanze, soprattutto se infiammabili,provoca una forte reazione esotermica

    Categoria di pericolo : comburente

    PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVEEni S.p.A. Divisione Refining & MarketingStabilimento produzione lubrificanti di Venezia

    ETICHETTE DI PERICOLO DINTERESSE

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    63 Per. Ind. Golfetto Angelo

    ETICHETTE DI PERICOLO DINTERESSE

    Tipologia di rischio : Che a contatto con l'aria a

    temperatura normale, senza ulteriore apporto di energia,

    pu riscaldarsi e infiammarsi. Che allo stato solido pufacilmente infiammarsi per rapida azione di una sorgente

    di accensione e continuare a bruciare o a consumarsi anche

    dopo l'allontanamento della sorgente di accensione. Che

    allo stato liquido ha punto di infiammabilit inferiore a

    21C. Che allo stato gassoso si infiamma a contatto con

    l'aria a pressione normale, ovvero: che a contatto con

    l'acqua umida sprigiona gas facilmente infiammabile in

    quantit pericolose

    Categoria di pericolo : altamente infiammabile efacilmente infiammabile

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    SEGNALETICA

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    64 Per. Ind. Golfetto Angelo

    SEGNALETICA

    Segnale di avvertimento per indicare learee in cui possono formarsi atmosfere

    esplosive.