corriere del veneto joanna szczesna (adelphi), «il coraggio ......mondo», ha aggiunto wilmer...
TRANSCRIPT
VE14 Lunedì 1 Giugno 2015 Corriere del Veneto
A ll’Hotel Europa con Dante,Kafka, Baudelaire. La suapièce, Hôtel Europe, è am-
bientata in un albergo che è il simbolo di un’Europa. BernardHenri-Lévy se ne accorge ora chesi appresta a tornare in Veneto: lostesso continente contiene in sé lo scandalo e il paradosso di Sa-rajevo e di Venezia, la massimabellezza e il massimo orrore, il sentimento degli opposti, la ver-gogna e la fascinazione.
Mentre si prepara a calcare lescene del Teatro Romano di Ve-rona - questa sera alle 21.30, al-l’interno del Festival della Bellez-za, con Alcide Marchioro e il Kin-der Klezmer Quartet - le nouveauphilosophe si aggira tra le came-re dei fondatori, e cresce in lui il senso radicale che il bivio tra de-cadenza e rinascimento, per l’edificio europeo, è qui e ora. E che proprio per questo bisogna spendere la propria parola, in-terpellare la letteratura e il pen-siero.
Bernard Henri-Lévy, staseraparlerà di Dante, Kafka e Bau-delaire. Perché ha scelto questi tre particolari maestri della let-teratura europea?
«Innanzitutto perché l’Europaè un’anima, prima di essere un continente. È uno spirito prima che una somma di stati. E questi tre nomi incarnano tale spirito. Kafka per il sentimento del nulla,Dante per la relazione tra nazio-ne ed impero, tra globalità e sin-golarità, e Baudelaire perché rappresenta quella parte di pes-simismo storico che è al centro dello spirito europeo».
L’Europa è una delle piùavanzate civiltà al mondo, ma ogni volta che gli europei se ne sono sentiti orgogliosi hanno prodotto totalitarismi, colo-nialismi, «la barbarie à visage humain», la barbarie dal volto umano, come l’ha chiamata nel1977. Quindi non ci sentiamo in diritto di essere patriottici. Temiamo il nostro orgoglio.
«Se ci comportiamo così, sba-gliamo. L’Europa è, insieme, il peggio e il meglio. L’Europa ha prodotto, in effetti, tutto quello che lei ha elencato, ma l’Europa ne ha prodotto al tempo stesso l’antidoto. L’Europa ha prodottoil colonialismo, ma anche l’anti-
colonialismo. L’Europa ha inven-tato il fascismo, ma anche l’anti-fascismo. L’Europa ha creato il comunismo, ma anche l’antico-munismo. E ovunque nel mon-do, quando ci sono dei movi-menti antitotalitari, anticolonia-listi, lo spirito che li nutre è fatto di valori europei. Quindi l’Euro-pa è sempre entrambe le cose. È la ferita e la spada. È il veleno e il contravveleno».
Lei è stato alla Fenice, questasera sarà a Verona. Il Veneto è una delle regioni europee più opulente e al tempo stesso è a poche centinaia di chilometri dalla Bosnia, da quella Sa-rajevo dove è ambientata la sua pièce. Come vive questa condi-zione?
«Ne sento tutta la profondaingiustizia. Mi sento in colpa ver-
LetteraturaPremio Comisso,ecco le due terneOra tocca i lettori
Il Premio letterario Giovanni Comisso, sabato 30 maggio in seduta pubblica alla Tipoteca di Cornuda, ha annunciato le terne dei finalisti dell’edizione 2015, le migliori opere scelte dalla giuria tecnica presieduta da Rolando Damiani tra le 87 pervenute e donate alla biblioteca comunale di Treviso. I tre libri finalisti della sezione narrativa sono «La passione di una figlia ingrata» di Saveria Chemotti (L’Iguana), «Questo viaggio chiamavamo amore» di Laura Pariani (Einaudi) e «L’affare
Vivaldi» di Federico Maria Sardelli (Sellerio). Per la sezione biografia: «Cianfrusaglie del passato. La vita di Wislawa Szymborska» di Anna Bikont e Joanna Szczesna (Adelphi), «Il coraggio dei giorni grigi. Vita di Giorgio Agosti» di Paolo Borgna (Laterza) e «La ragazza delle camelie. Vita e leggenda di Marie Duplessis» di Julie Kavanagh (Einaudi). Ora la parola passa alla grande giuria dei lettori chiamata a decretare i vincitori nella finale di sabato 3 ottobre a Palazzo dei Trecento a Treviso.
CulturaSpettacoli
Il programma
Questa sera apreBernard Henri-LévyAlle 21.30 l’apertura del Festival della Bellezza. La rassegna è in media partnership con Corriere del Veneto-Corriere di Verona
Martedì Galimbertie la «doppia vita»Il filosofo Umberto Galimberti su Goethe e Schopenhauer. Appuntamento alle 21.30, Teatro Romano
Mercoledì, Lo Cascio e Philippe DaverioDa Shakespeare andata e ritorno. L’attore Luigi Lo Cascio alle 18.30 al Polo Zanotto. Philippe Daverio alle 21.30 al Teatro Romano
Giovedì Michele Serrae Fabrizio GifuniSatira preventiva con il giornalista, ore 18.30 al Teatro Romano. In serata l’attore su Gadda e il teatro. Sempre al Teatro Romano
Lo scenarioSopra il filosofo francese Bernard Henri-Lévy, autore della piéce Hotel Europe ambientata a Sarajevo. Sotto il Teatro Romano di Verona che questa sera ospiterà l’incontro
Venerdì di musica, Brunello e CarboniBach, toccate, fughe, silenzi con Mario Brunello: 18.30 al Giardino Giusti. Alle 21.30 concerto con Luca Carboni al Teatro Romano
Sabato, si chiude con Arbasino e Sorrentino«Ritratti italiani» con lo scrittore alle 18.30 al Giardino Giusti. In serata (21.30) il regista premio Oscar al Teatro Romano
L’eventoIl filosofo francese apre questa sera la rassegna veronese con un dialogo tratto dalla sua pièce«Hôtel Europe», ambientata a Sarajevo. Tra Dante, Kafka e Baudelaire. «La capitale bosniaca è il cuore maltrattato del Continente, che scandalo il contrasto con la vicina e opulenta Venezia»
BERNARD HENRI-LÉVY AL FESTIVAL DELLA BELLEZZA
Codice cliente: 10243887
Corriere del Veneto Lunedì 1 Giugno 2015 SPETTACOLI VE15
so la Bosnia, che è trattata così male, e per me è uno scandalo vi-vente pensare che Sarajevo sia così vicina a Venezia. Una città così prospera e l’altra ancora cosìlontana, ancora così esterna ri-spetto all’Europa».
La sua ultima opera è intera-mente ambientata in un alber-go. Lo scrittore Peter Cameron ha detto: «I grand hotel sonoluoghi dello spirito, il massimolusso è abitare in albergo». È così anche per lei?
«C’è un’estetica degli alberghiche condivido assolutamente. Non parlerei necessariamente dei grand hotel: gli alberghi in generale. Vi ho vissuto una buo-na parte della mia vita, e ne sono molto felice. Amo l’anonimato degli alberghi».
Quando parliamo di nazioniusiamo un vocabolario im-prontato alla stabilità delle co-struzioni: «nation building»,«focolare ebraico», «casa co-
mune europea». Lei equiparainvece l’Europa ad un albergo, il che suggerisce un’idea di nonpermanenza.
«Sì, è proprio così. Hôtel Euro-pe vuole trasmettere questo: il senso della precarietà. Il mio grande dolore è vedere che l’Eu-ropa si trovi in un processo che lasta trasformando in una sorta di albergo, in un luogo di passag-gio. Intendiamoci, un albergo può anche essere un posto estre-mamente gradevole - per me lo èstato, come dicevo prima. Ma che l’Europa si trasformi in un al-bergo, quella sarebbe una cata-strofe. E l’Europa sta diventando un albergo, con tanti clienti e consumatori. Il problema è che i cittadini non sono consumatori. E i cittadini europei non sono tu-risti in un albergo».
Francesco Chiamulera© RIPRODUZIONE RISERVATA
A Venezia
Da Albinoni a Donaggio,Uto Ughi e i Solisti venetofanno un salto nel tempo
N ote per Venezia, protagoniste di un concerto che mette alcentro musiche di Albinoni, Vivaldi, Tartini, Paganini. E Pi-no Donaggio. Sabato 6 giugno, alle 21, il «Veneto festival» fa
tappa alla Scuola Grande di San Rocco, a Venezia, per una seratache vedrà esibirsi insieme sul palcoscenico i Solisti Veneti, direttida Claudio Scimone, e il violinista Uto Ughi.
«Venezia ieri e oggi» è il titolo scelto per questo viaggio nellamusica e nel tempo, tra passato e presente. Con un programmavivace che regalerà anche una prima esecuzione assoluta. L’aper-tura è affidata ad Albinoni con il Concerto in re minore op.9 n.2per oboe e archi. Tra Vivaldi, con il Concerto in la minore RV 419per violoncello e archi, e Tartini, con la Sonata in sol minore g5 «Iltrillo del diavolo» per violino e archi nell’esecuzione di Uto Ughi,troverà posto una pagina contemporanea che il compositore ve-neziano Pino Donaggio ha dedicato ai Solisti Veneti per il loro 55esimo anniversario.
Si intitola «Fotogrammi per Solisti» ed è un’opera speciale cheporta con sé la memoria di un percorso musicale condiviso. Ta-lentuoso violinista, Donaggio fu compagno di studi di Scimone alconservatorio di Milano ed esordì nell’attività concertistica giova-nissimo, a sedici anni, partecipando anche ai debutti dei SolistiVeneti alla fine degli anni Cinquanta.
«La prima emozionante esperienza con i Solisti fu il concerto alTeatro Olimpico di Vicenza, il 26 ottobre del 1959, e molte altre se-guirono – scrive Donaggio, omaggiando, attraverso il ricordo, Sci-mone e i suoi musicisti - anche se le nostre strade erano destinatea dividersi dopo poco: la musa della canzone, che corteggiavo datempo, improvvisamente mi sorrise al Festival di Sanremo, rega-landomi la notorietà e pretendendo in cambio la dedizione com-pleta e così mi trovai costretto a scegliere. La scelta la conosce-te…». A chiudere la serata veneziana, il Concerto in re minore n.4per violino e orchestra di Niccolò Paganini. Gli appuntamenti del«Veneto festival» continuano e il mese di giugno è ricco: il 16 giu-gno i Solisti Veneti saranno alla Chiesa di Santa Caterina a Padovacon «Virtuosismo e melodia da Tartini al 2015», poi suoneranno aTreviso (18 giugno), Stra (25 giugno), Conegliano (30 giugno). Permaggiori informazioni: www.solistiveneti.it, [email protected].
F.Boc.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il concertoUto Ughi (a sinistra nella foto) in una esibizione diretta dal maestro Claudio Scimone (a destra). La partnership si ripeterà sabato6 giugno alle 21 al «Veneto Festival» con «Venezia ieri e oggi». Musiche da Albinoni a Pino Donaggio
A Jesolo
La mostra dei Lego,un milione di mattoncinisognando «Star Wars»
A inventarli, alla fine degli anni Cinquanta, fu il danese OleKirk Kristiansen. Oggi, a distanza di sessant’anni, restanoun mito, una passione per grandi e piccoli, per padri e figli.
Un’emozione da condividere, molto più di un semplice gioco.I Lego si mettono in mostra in piazza Venezia a Jesolo Lido, per
la gioia dei collezionisti ma anche di semplici curiosi in vacanza. Dal 5 giugno al 30 agosto, negli spazi del Laguna shopping. Dopo il successo ottenuto con la prima esposizione trevigiana
nel settembre 2014, la mostra è diventata itinerante, progetta nuo-ve tappe e intanto, per tutta l’estate, sceglie il mare.
«La risposta del pubblico di Treviso è stata straordinaria. Sonoarrivati in tanti, persone di tutte le età, non solo bambini – spiegal’organizzatrice dell’evento, Giuliamaria Dotto – E proprio al ter-mine di quella esperienza ho capito che l’avventura dei Lego dove-va continuare e arrivare in altre città. Ora facciamo tappa a Jesolo,con l’obiettivo di creare un tessuto con la città, con le varie attivitàeconomiche e culturali».
Per l’occasione «Lab-Literally addicted to bricks» ha realizzatotre diorami dedicati a «Guerre stellari», grandi riproduzioni discenari tratti dalla saga, aspettando di vedere al cinema Starwars: Episode VII, nelle sale a dicembre.
Un milione di mattoncini colorati e componenti elettriche cre-ano giochi di luce e movimento e sono il risultato di un lavoro dicostruzione lungo e impegnativo, durato sei mesi.
«Voglio trasmettere a tutti i bambini che verranno a visitare lamostra la passione per il mattoncino che mi ha accompagnato pertutta la vita e che appassiona milioni di altre persone in tutto ilmondo», ha aggiunto Wilmer Archiutti, fondatore di Lab.
Il focus dell’esposizione sarà dedicato, dunque, alla saga cine-matografica e il titolo scelto non lascia spazio a dubbi: «Star warsis back!».
Da oltre quindici anni, il tema «Star wars» ispira infatti l’uni-verso dei Lego: sono stati prodotti oltre quattrocento set differen-ti, più di seicento minifigure e molti veicoli, tra cui Death Star II,Imperial Star Destroyer e Millennium Falcon.
A Jesolo ci saranno anche set esclusivi realizzati per i collezioni-sti, molti dei quali fuori produzione. I biglietti costano dagli unoai quattro euro. Per informazioni [email protected].
Francesca Boccaletto© RIPRODUZIONE RISERVATA
DioramaLetteralmente, «la raffigurazione con cui, utilizzando una particolare illuminazione, si riesce a dare al pubblico l’illusione di un panorama reale». È quello che si trova alla mostra dei Lego, dove sono ricostruiti gli ambienti di Guerre stellari
Bassano del GrappaGrande Guerra, le copertine della Domenica del Corriere a Villa Ca’ Erizzo
Ernest Hemingway e Achille Beltrame. Da una parte lo scrittore americano, che raccontò il Veneto della Grande guerra in Addio alle armi e in Di là dal fiume e tra gli alberi. Dall’altra, l’illustratore della «Domenica del Corriere», vicentino di Arzignano, che mostrò lo snodarsi del
conflitto nelle copertine del settimanale. I due giovani di allora si sono idealmente incontrati al Museo Hemingway di Bassano del Grappa, per l’inaugurazione della mostra itinerante «La guerra dei veneti e degli italiani», curata da Francesco Chiamulera, che dopo aver toccato diversi comuni veneti
fa tappa ora al museo, dove resterà fino al 2 giugno. Ottanta pannelli che guidano il visitatore tra i magnifici dipinti che Beltrame dedicò al conflitto. La mostra - aperta da un convegno in cui è intervenuto, con il curatore, il direttore del museo Giandomenico Cortese - è ospitata a Villa Ca’ Erizzo (famiglia Luca) ed è visitabile gratuitamente dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.
Henry-LévyL’Europa è sempre entrambe le cose, la ferita e la spada. Il veleno e il contravveleno
Codice cliente: 10243887