corriere cesenate 38-2014

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Corriere Cesenate di giovedì 23 ottobre 2014

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  • Gioved 23 ottobre 2014anno XLVII (nuova serie)numero 38 euro 1,20 - contiene I.P.

    38Poste Italiane spaSped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB ForlRedazione: via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

    Primo piano 4-5Paolo VI beatoGrande eventoin piazza San Pietro

    Vita della Chiesa 9

    Longiano 16Si converte dopo un viaggioin Africa: il libro

    Valle Savio 17A Monte Bosola frana in sicurezza

    Sport 21Calciatore in nazionaleUnder 17

    Diocesi 7Domenica 26il Convegnopastorale unitario

    Sulla famigliaparola alle Diocesi

    Dopo il Sinodo straordinario indetto da papa Francesco si avvia un anno di lavoroEditorialeUna Chiesa in uscitadi Francesco Zanotti

    La Chiesa guarda alle famiglie che restano fedeli agli insegnamenti del Van-gelo, ringraziandole e incoraggiandole per la testimonianza che offrono.Questo scritto nel documento finale di 62 punti con cui si chiuso il Si-nodo straordinario sulla famiglia svoltosi a Roma dal 5 al 18 ottobre. Ora laparola passa al territorio, alle comunit locali. Un anno di tempo per il con-fronto sui numerosi temi affrontati dai vescovi provenienti da tutto il mondo.La famiglia resta al centro dellattenzione anche dellattivit pastorale dellaDiocesi. La scorsa settimana iniziato il ciclo di cinque incontri promossidalla pastorale familiare e da quella sociale. Mercoled 29 ottobre si terr ilsecondo appuntamento, in Seminario, con inizio alle 21.

    Servizi alle pagg. 7 e 8

    Un grande Papa, un co-raggioso cristiano, ungrande apostolo. Cos loha definito papa Francesconella sua omelia

    La Chiesa localedurante gli annidella guerra

    Numerosi i sacerdoti e ifedeli che si impegna-rono, rischiando la vita,contro le angherie dei nazi-fascisti

    Lotta alle paroleche possono uccidere

    Attualit 10

    FOTO SICILIANI-GENNARI/ SIR

    Tanti commentatori, o gente cheparla, hanno immaginato di vedereuna Chiesa in litigio dove una parte contro laltra, dubitando perfino dello SpiritoSanto, il vero promotore e garante dellunit edellarmonia della Chiesa. Lo Spirito Santo chelungo la storia ha sempre condotto la barca,attraverso i suoi ministri, anche quando ilmare era contrario e mosso e i ministri infedelie peccatori. Ho tratto questa citazione dal discorso chepapa Francesco ha tenuto sabato scorsodurante lultima Congregazione generale delSinodo straordinario sulla famiglia svoltosi aRoma dal 5 al 18 ottobre. Parole con la quali ilSanto Padre ha cercato di fare intendere a tuttila bont del cammino intrapreso, dei rischi chesi corrono e dellatteggiamento da tenere neiriguardi della famiglia: paternit, misericordiae accoglienza, come sottotitolava Avvenire apagina 6 domenica scorsa.Ora la parola passa alle Diocesi, alle Chieselocali, chiamate ancora una volta a ritrovarsi ea ragionare su quanto discusso e proposto daipadri sinodali nelle due settimane romane. Perquesto, ha raccomandato il Papa, si dovrlavorare sulla Relatio synodi pubblicata in 62punti, alcuni dei quali controversi e approvatisenza la maggioranza richiesta dei due terzi. Ilcammino aperto e la strada indicata,avendo ben presente una delle maggioriraccomandazioni di papa Bergoglio: unaChiesa in uscita. Lo ha ribadito ancora unavolta sempre sabato scorso, quando haricordato che il compito del successore diPietro di garantire lunit della Chiesa; quello di ricordare ai pastori che il loro primodovere di nutrire il gregge nutrire il gregge che il Signore ha loro affidato e di cercare diaccogliere con paternit e misericordia esenza false paure le pecorelle smarrite. Hosbagliato, qui. Ho detto accogliere: andare atrovarle.Non possiamo pi fermarci nelle chiese,peggio ancora nelle sacrestie. Non pi iltempo di rimanere nel fortino, guardando chi rimasto dentro. Occorre uscire, andareincontro alle persone, invitarle a seguire uncammino che riempie la vita. Cos come feceGes quando invit Zaccheo a scendere dalsicomoro e ad andare a preparare per il pranzo,perch Lui sarebbe entrato nella sua casa.Questa la Chiesa che in tanti si attendonooggi. Che poi quella che sempre stata.Quella che si fatta e si fa prossimo con chinon ha nulla. Quella che si fa compagna diviaggio degli orfani, dei profughi, dei poveri,dei disoccupati, degli ammalati, gli ultimi, gliultimi degli ultimi. In una parola, di tutti. UnaChiesa che non ha paura di rimboccarsi lemaniche come la sua storia lunga duemilaanni sta a dimostrare.

    Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre occorrespostare indietrodi unora le lancettedellorologio. Termina cos il periododellora legale che riprender lultimadomenica di marzo

    Ora solare

    Anche la Fisc aderiscealla campagna contro itermini discriminatori checreano distinzioni e bar-riere. E fanno disastri

  • Gioved 23 ottobre 2014 3Opinioni

    Non solo una briciola di consolazione, ma...

    a vita delle mamme non facile. Se poilavorano, hanno pi di due figli e non hannogli aiuti delle nonne, praticamente eroica.

    Ha scelto il salotto patinato e domenicale di BarbaraDUrso, il premier Matteo Renzi per annunciareallItalia che dal 1 gennaio 2015 le neo-mammericeveranno un bonus di 80 euro per i primi tre annidi vita del bambino. Padre di tre figli, Renzi com-menta cos la sua decisione: So cosa vuol direcomprare pannolini, biberon e spendere lasilo. una misura che non risolve un problema, ma unsegnale.Le mamme italiane si chiedono se davveroil premier Renzi sappia realmente cosa vuol direlarrivo di un bimbo nella casa di una famigliache in busta paga riesce a racimolare appena1.500 euro al mese. E di queste case in Italia ce nesono davvero tante. E molte, purtroppo, dispon-gono di cifre ancor pi basse. Sicuramente perquelle famiglie, gli 80 euro promessi possono rap-presentare un gesto concreto. Insomma in tempi dimagra, non si butta via niente e le parole di Renzisono almeno il segnale che il governo consapevoledella realt.Ma per le mamme italiane, non basta. davveropoco. il sistema-Paese che non a misuradi bambino. Aumentano le donne, soprattuttoquelle laureate, che sono costrette a lasciareil lavoro perch non riescono a conciliare i duetempi di vita. Gli asili nido stentano ad aprire leporte ai nuovi arrivati. La baby sitter un lussoche non ci si pu permettere. E sulla famigliaincombono, come uno spettro oscuro e minaccioso,i tagli continui delle imprese alloccupazione.Tutti fattori che spiegano perch nel 2013,sono nati solo 514mila bimbi. Un dato che ha fattotoccare allItalia il record negativo delle nascite sulsuolo nazionale.Allindomani del talk show domenicale, le mamme

    L

    Dal Governo bonus alle neomamme La fotografia

    italiane vorrebbero consigliare due cose al premier Renzi: la prima rac-comandazione sale dal cuore. Chiede che quegli 80 euri non sianosolo una briciola di consolazione, ma linizio di un lungo percorso diamicizia tra lItalia e la maternit. Un percorso serio e duraturo costel-lato di misure concrete a favore delle famiglie e del lavoro che non c.Laltra raccomandazione pi pragmatica: se davvero le neo-mammevedranno un giorno quegli 80 euro, che almeno li vedano nella manierapi veloce e semplice possibile e non siano obbligate a seguire un inter-burocratico lungo e complicato, appunto tra un biberon e un panno-lino.

    www.agensir.it

    Quelle tentazioni ci interpellano...l Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia stato un momento significativo di quellaChiesa in uscita evocata da Papa Francesco sin dai primi passi del suo pontificato. UnaChiesa in uscita che non ha paura di rimanere incidentata nellincontro con il mondo eche nel solco del Concilio Ecumenico Vaticano II si esercita nello scrutare i segni dei tempi,

    non teme il discernimento e labbraccio con i feriti. Tutti i feriti dalla vita, anche quelli che sino aieri ha forse trascurato, mai odiato. Ecco perch a poco valgono tutte le letture politiche applicate a quanto si svolto nelle aulesinodali, cos come il giudizio sugli esiti di un appuntamento ecclesiale destinato a restare comepietra miliare nella storia secolare di quella speciale comunit terrena di uomini e donneradunate attorno al proprio Dio di salvezza e misericordia che la Chiesa fondata da Ges Cristo,per volont del Padre e pervasa dal soffio dello Spirito Santo. Solo in questottica ci permettiamo di ragionare attorno al Sinodo straordinario, nellaconsapevolezza che sin da oggi si apre una fase nuova, un cammino come lha definito lo stessoPapa Francesco, che porter allappuntamento con il Sinodo ordinario dal quale emerger, intutta la sua forza rigeneratrice, lo slancio della Chiesa verso la famiglia e il matrimonio, insieme

    I con la sollecitudine verso il beneovunque esso si manifesti nella vita delledonne e degli uomini di oggi. Di questoabbiamo ragionevole certezza, cos comesappiamo che la Relatio Synodi affidata come Lineamenta alla curadelle Conferenze episcopali nazionali,perch in ogni angolo del mondo sirealizzi quel discernimento comunitarioche il Papa considera indispensabile.Attendiamo, perci, con pazienza ecuriosit, le indicazioni che verrannodate per lItalia dai nostri pastori. Ma ci che ci preme sottolineare, inquesto momento, che le parole che ilPapa ha voluto pronunciare a chiusuradei lavori del Sinodo valgono per tutti. Pertutti i credenti. Non solo, dunque, pertutti i vescovi e per tutti i pastori.Ricorderemo solo per titoli, rinviando auna lettura testuale delle parole del Papa,le tentazioni dalle quali anche i laicicristiani dovranno guardarsi inquestanno di preparazione al Sinodoordinario. Eccole: la tentazionedellirrigidimento ostile, la tentazione delbuonismo distruttivo, la tentazione ditrasformare la pietra in pane e alloppostodi trasformare il pane in pietra, latentazione di scendere dalla croce, latentazione di trascurare il depositumfidei e, allopposto, la tentazione ditrascurare la realt. Sono parolepronunciate dal Papa che non intendiamocommentare, ma solo acquisire comestrumentazione spirituale, ancor primache metodologica, per vivere con purezzadanimo e onest intellettuale il camminoche ci aspetta. Un cammino che,vogliamo ricordarlo a qualche distratto,da sempre ci porta a incrociare lumanitferita che oggi ha anche il volto deidivorziati risposati, di quanti sono sposatisolo civilmente, dei conviventi, degliomosessuali. Ma anche di tante nostrefamiglie credenti in affanno e in crisi.Cancellarli tutti per miopia esistenziale un vero peccato di omissione.Certo, una prima considerazione, questetentazioni indicate dal Papa cisollecitano. Come accade in tutte lefamiglie, e la Chiesa ancora una famiglia,a qualcuno tocca il compito dindicare iltragitto e i rischi che si possono correrelungo una strada che non pu non essereaccidentata. In questo caso, parliamo dirischi squisitamente spirituali, non diincidenti o traversie culturali che puresono da mettere in conto. Ecco, il Papa ciha messo in guardia. Ora sappiamo comeviaggiare in questo anno didiscernimento, nella coscienza di nondover tradire il nostro Dio e di non dovertradire neppure le donne e gli uomini delnostro tempo con i quali siamo chiamati acondividere tutto: anche lamore che GesCristo ci dona ogni santo giorno. Tenerlostretto e solo per noi sarebbe lultima,imperdonabile tentazione.

    Domenico Delle Foglie

    Vaticano, 19 ottobre: Messa per la conclusione del Sinodo straordi-nario sulla famiglia e beatificazione di Paolo VI. Labbraccio tra papaFrancesco e papa Benedetto XVI (foto Siciliani-Gennari/Sir)

    Le parole che il Papa ha voluto pronunciare a chiusura dei lavori del Sinodostraordinario sulla famiglia (sabato 18 ottobre), valgono per tutti i credenti.Non solo per tutti i vescovi e per tutti i pastori. Francesco ci ha offertola strumentazione spirituale per vivere con purezza danimo e onestintellettuale il percorso che ci aspetta

    FOTO SIR

    Sinodo in cammino

  • Gioved 23 ottobre 20144 Primo piano

    Uno dei luoghi dove la Resistenza contro il regime era maggiore e dove le critiche trovavanopi spazio era la sacrestia del Duomo. Lantifascismo di monsignor Ravaglia e don Urbini

    La Chiesa cesenate nei giorni delliraClaudio Riva

    opo larmistizio dell8settembre 1943, Hitlertolse molte truppe dalfronte russo per

    mandarle in Italia al fine dicontrastare lavanzata degliangloamericani che erano gisbarcati in Sicilia, Sardegna eItalia meridionale. Di fattoebbe inizio, da parte deitedeschi, unoccupazione verae propria dellItalia. A Cesena ilcomando militare tedesco siinsedi il 13 settembre. Conlintroduzione del coprifuocola citt fu praticamentesottomessa. Con unasituazione generale incerta econfusa, il territorio italianovenne a trovarsi spaccato indue e mentre al Centro Nord,occupato e tenacementedifeso dai Tedeschi, si vivevasotto lincubo deirastrellamenti, delledeportazioni e delle stragi, alSud, liberato dalla conquistaangloamericana, si assaporavail gusto della ritrovata libert. Presa lItalia centrale, il pianodel Comando Alleato per laconquista del Nord prevedevalattacco nel settore adriatico,dove il baluardo appenninicoera pi basso, e pertanto pifacile da superare, e dove sipoteva pure usufruire dellastretta fascia pianeggiante frale ultime colline e il mare.Pertanto, rispetto ai passi delcrinale appenninico di tutta laLinea Gotica, il settoreadriatico costituiva, per imezzi corazzati alleati, iltransito meno difficile perraggiungere pi facilmente lapianura padana. Ecco perch la Romagnadivenne un importante e, nellostesso tempo, tragico teatro diguerra: da una parte i Tedeschi(della X Armata Germanica,agli ordini del generaleHeinrich von Vietinghoff-Scheel) che, costretti allaritirata, minavano quanto nonpotevano portare via efacevano saltare ponti e lineeferrate; dallaltra gli Alleati(della VIII Armata Britannica,comandata fino alla fine disettembre dal generale sirOliver Leese e poi dal generalesir Richard Creery) che, con iloro ingenti mezzi bellici,effettuavano massicci eterribili bombardamenti,particolarmente pesanti per leinermi popolazioni.

    I bombardamenti e la libera-zioneDi questo grande e generalecalvario, ricordiamo i

    D

    momenti pi dolorosi perCesena:

    13 maggio: stormi dibombardieri angloamericanirovesciano a casacciotonnellate di bombe constrage di civili (oltre 100 mortie oltre 150 feriti), interruzionedi strade e distruzione dellachiesa di San Pietro;

    29 giugno: una dellepi terribili giornate di fuoco:ben nove bombardamentipesanti degli angloamericanicontro la stazione ferroviaria,la Montecatini e lArrigoni con5 morti;

    29 luglio: minamentoda parte dei tedeschi dellecentrale idroelettrica diQuarto;

    30 agosto: altro durobombardamentoangloamericano con 7 morti;

    22 settembre:bombardamentoangloamericano della corrieradi linea Cesena-San Carlo con6 morti e vari feriti;

    27 settembre:distruzione parziale dellacentrale idroelettrica diMulino Cento, minata dai

    tedeschi;15-18 ottobre:

    distruzione dellabbazia delMonte da parte dellaviazioneangloamericana;

    19 ottobre: messafuori uso della centraledellacquedotto da parte deiTedeschi. Lincubo finiva per Cesena il 20ottobre con la ritirata deitedeschi e con lentrata in cittdelle pattuglie canadesi (daPorta Santi) e delle pattuglieinglesi (dalle colline). Con lapresa di Cesena aveva terminequella che venne chiamata labattaglia di Rimini.

    Il clero cesenatePer il grande ascendente didon Giovanni Ravaglia(parroco del Duomo e vecchiosacerdote murriano, popolaree antifascista) si conoscevanoda tempo le scarse indulgenzedi buona parte del clerocesenate verso il regimefascista. Con lo scoppio dellaseconda guerra mondiale ilsentimento contrario alregime crebbe ed uno deiluoghi dove lastio eramaggiore e dove le critichetrovavano, indisturbate, pispazio era la sacrestia delDuomo, dove alcuni preti,capitanati dal giovane donLazzaro Urbini, fedelissimo didon Ravaglia, facevanopropaganda politica parlandomale del regime fascista eimprecando contro il Duce, ilRe, e il Fuhrer.

    Un vecchio prete, chepotremmo definire nonfascista ma fascistissimo,contrariato dallatteggiamentodi don Lazzaro, ebbe lardire diprendere carta e penna e discrivere al Prefetto di Forlchiedendo il suo interventoper far tacere lintraprendentesacerdote (17 settembre 1941).Dopo aver riscontrato che dalcasellario giudiziario neiconfronti di don Lazzaro nonemergeva nulla, il Prefetto,avanzando le sue rimostranze,trasmise la lettera al vescovoBeniamino Socche. Pur nondisponendo di ulterioridocumenti, c sufficientemotivo per credere che ilvescovo abbia invitato donLazzaro ad una maggioreprudenza.

    In cerca di salvezza Intanto, nella previsione delpeggio, cera chi avevapreferito allontanarsi pertempo da Cesena e chi stavapredisponendo dei rifugi ovenascondersi o ripararsi in casodi pericolo. Il fior fiore della gioventmaschile si trovava sotto learmi e per di pi disseminatonei pi svariati campi dibattaglia dellaspro conflittomondiale. I giovani, che eranodi leva dopo l8 settembre, sidiedero dapprima allamacchia per poi, piuttosto cherispondere alla chiamata delbando Graziani, andare inbuona parte ad unirsi ed ad

    incrementare le formazionipartigiane in montagna. In occasione del primobombardamentoangloamericano su Cesena (13maggio) quasi tutti uscirono dicasa per recarsi nei rifugi (perlo pi ricavati negli scantinati)o per sfollare in campagna e incollina.

    LOspedale "M. Bufalini" Oltre alle vittime e ai disagisopportati dalla popolazionein quel tragico 13 maggio, sivedano, per una visione picollettiva della sofferenza,alcune vicende storicherelative allOspedale Civile "M.Bufalini". Anche qui ci fu unfuggi fuggi generale: "Chiscappava in pigiama, chi sitrascinava penosamentezoppicando e reggendosi afatica, inciampando nei mobilirovesciati, chi chiamavalamentosamente aiuto,abbandonato sui letti sfatti!Ognuno faceva del suo meglioper assistere, riunire, portare

    letteralmente a braccia,sostenere a spalla chi nonpoteva muoversi per evitarepericolose cadute per le scale eimpedire che [tutti] siservissero dellunicomontacarichi bloccato esemidistrutto". La sera stessalospedale, ubicato allepocanei pressi della stazioneferroviaria, venne subitotrasferito nei locali dellIstitutoAlmerici. Il trasferimento fudeciso perch la vicinanzadellospedale alla lineaferroviaria era ritenuta troppopericolosa. Ed in effetti una nuova scenaapocalittica si verific sullastazione ferroviaria inoccasione delbombardamento del 29 giugnoallorch, "dopo le terrificantiesplosioni dei grossi proiettilisparati dal mare, che nonavevano colpito il bersaglio, gliangloamericani ci provaronocon gli aeroplani. Questa voltanon fallirono. Ci fu unmicidiale carosello dicacciabombardieri amitragliare, a spezzonare!

    Continua a pagina 5

    Nella previsione del peggio, cera chiaveva preferitoallontanarsichiedendo ospitalitsulle colline

    I primibombardamentisu Cesena arrivaronoil 13 maggio 1944La Liberazioneavvenne il 20 ottobre

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    Prima pattuglia di soldati

    Alleati in centro a Cesena

    (si nota lattuale palazzo

    della Cassa di Rsparmio)

  • Gioved 23 ottobre 2014 5Primo piano

    Il grande ruolo del vescovo Socche, vicino alla sua gente, agli ebrei e ai suoi sacerdotiContinua da pagina 4

    iravano proprio sopralospedale prima dilanciarsi in picchiatasulledificio della

    stazione, sui magazzini, suidepositi, sui binari! Colpironoun treno carico di munizioni eper pi di due giorni sembrdi assistere a un nutritissimospettacolo pirotecnico, mentresi incendiava un deposito ditonnellate di pani di zolfo cheillumin le notti con altefiammate azzurre, gialle, verdi,rendendo irrespirabile con ifumi laria nel raggio dicentinaia di metri".Di mano in mano che il frontesi avvicinava, cresceva il fuocodelle artiglierie. Altissimi equasi invisibili passavano gliaerei inglesi provenienti daSud-Est, mentre da Nord-Ovest giungevano i colpi dellarabbia tedesca. Pur intuendoquali potessero essere gliobbiettivi degli inglesi, lapopolazione era assaipreoccupata della possibilitdi qualche errore di lancio o dipremature raffiche dimitragliatrici o di cannoncinidei quali erano dotati queiterrificanti aerei da attacco alsuolo. In poche paroleopprimeva la gente il timoreche qualche proiettile vagantecentrasse la propriaabitazione.I giorni passavano a inseguiresperanze, a covare illusioni,cercando di superaretitubanze e incertezze,piangendo per le devastazionie le rovine e prendendomomentaneamente respiroper quelle che potevanosembrare piccole vittorie sulleavversit di ogni sorta che inquei frangenti si aggiungevanoalle difficolt ancora pi gravie pesanti.

    Di notte era difficile dormireper la presenza ossessionantedi quellaeroplano, da tuttioramai umoristicamente, manon tanto, soprannominato"Pippo", che puntualmente anotte fonda ronzava alto nelcielo buio, lanciando qua e lrazzi illuminanti chescendevano lenti e candidi,ondeggiando leggiadramente.Per chi era sveglio lattesa erafrustrante e detestabile. Perchi dormiva cera il bruscorisveglio che metteva inapprensione, perch Pippoaveva la sinistra abitudine,dopo aver compiuto lericognizioni, di farsi seguire daqualche cosaltro di ben piinquietante. Ad ogni bombardamento,lospedale si teneva pronto peraccogliere linevitabile folla diferiti, collassati, laceri, sporchidi fango e di terriccio,tagliuzzati dalle schegge. Aloro si aggiungeva sempre ilmassiccio afflusso difuggiaschi distrutti e inebetiti,di gente atterrita, confusa edisorientata, attonita e sottochoc, che si era pure costretti arespingere.Allinterno dellospedale "iricoverati erano tutti svegli: ilineamenti rivelavano ilpanico e langoscia: i pipregavano ad alta voceformando una specie di corodissonante e stonato. Alcuni,in preda a sconforto,pronunciavano parole senzasenso: cera chi giacevarattrappito e immobile, con gliocchi sbarrati, immerso in unsilenzio inquietante, mentre ilpersonale e le suore si

    V

    Don Adamo Carloniper aver aiutatouna famiglia ebreafu malmenatoe rischi di esserefucilatoLo salv il vescovoBeniamino Socche

    aggiravano nelle corsie, neicameroni, nei corridoi, dentroe fuori dai tanti strani ennicoli,con i loro piccoli lumioscillanti ad ogni passo,cercando parole di speranza,ingegnandosi a calmare laevidente paura e a fugare lagenerale disperazione.Sorridevano a chi pregava:consolavano chi piangeva:rincuoravano gli spaventati,rassettando i letti e i giacigli,controllando i gessi e lemedicazioni, riordinando erifornendo con cura eprecisione, i locali e leattrezzature del prontosoccorso".Per analogia si pu pensareche un simile stato danimo sivivesse anche nei rifugi e neiluoghi in cui si registrava laconcentrazione di diversepersone.

    Il vescovo SoccheFin dal suo ingresso in diocesiil vescovo Beniamino Soccheaveva cercato di avere unrapporto di corretto vicinatocon le autorit fasciste e, findove era possibile, dicollaborazione. Nonpregiudizialmente avverso allostato fascista, sentiva perabbastanza estranealideologia del regime. Dopoloccupazione tedesca, fattaseguito allarmistizio dell8settembre, il suo spirito dicoraggiosa fedelt al Vangelo eai doveri di pastore del popoloa lui affidato, emerse nel

    contatto quotidiano con unarealt di crescentesopraffazione e oppressionedei pi elementari dirittiumani e di indicibilisofferenze delle popolazioni:rastrellamenti,bombardamenti, eccidi,fucilazioni. Cominci allora asalire le scale della Casa delFascio e del comando tedescoper protestare, supplicare,chiedere, imporre fin dove glifu possibile, in difesa di tutti iperseguitati e i colpiti, mentreordinava ai suoi preti disoccorrere, assistere, metterein salvo i ricercati, gli ebrei, iminacciati da una barbarieche non si stancava didenunciare. Socche apr lepiscopio asfollati e a persone rimastesenza casa. Distribu viveri,abiti e biancheria. A questoproposito si narra che, quandola sorella che lo accudiva se neaccorse, si vide suo malgradocostretta a mendicare un paiodi lenzuoli dalle suore diclausura per potergli cambiareil letto. Il vescovo visitava nei rifugi lagente terrorizzata, pregavacon lei, faceva portare aiuti esoccorsi, interveniva per farsminare il duomo, per evitareche i tedeschi in ritirata e ifascisti disperati facesserosaltare in aria edifici pubblici,stabilimenti e serviziessenziali. Nel timore che potessesuccedergli qualche cosa, icanonici non volevano checontinuasse a celebrare disabato, come da suaabitudine, la messa allaltaredella Madonna del Popolo. Eproprio la mattina in cui lasupplica dei canonici fu pivibrata: "Non vogliamo lamorte del vescovo", unagranata vagante, entrata incattedrale, si ferm a pochicentimetri da lui. Come seniente fosse, il vescovo Socchenon la degn di uno sguardo eimperterrito continu lacelebrazione del santo

    sacrifico. Nellestate del 1944, nei mesipi lunghi e interminabili, neigiorni dellira, mentre leautorit costituite si eranodate alla fuga, ad eccezionedel sub-commissario RenatoMordenti, il vescovo Socchediventava, suo malgrado, inuna necessaria supplenza,lunica autorit tanto da esseredefinito defensor civitatis. (Perquesti meriti gli sar attribuitail 20 ottobre 1954, neldecennale della liberazione diCesena, la cittadinanzaonoraria).

    Il coraggio della fedeParimenti, con un coraggioindomito tipico degli uominidi grande fede, anche donBaronio girava di rifugio inrifugio a portare conforto e achi gli faceva notare il pericolodei bombardamenti e dellegranate, con grandetranquillit rispondeva: "Lorovanno per la loro strada, io perla mia".Con ardimento e coraggio, ilprete ciclista, alias don LinoMancini, grazie allasciapassare avuto dallaKommandantur tedesca perlesercizio del culto, teneva eintesseva segreti contatti fra leformazioni partigiane e igruppi di antifascisti cittadini. Al Monte, dove fra due muriera stata occultata la met deicodici della BibliotecaMalatestiana nonch tutto ilmateriale dellarchivio storicocomunale e dove eranosfollate alcune centinaia dipersone, don Placido Zucl sioppose energicamente ad ungiovane partigiano che volevafare strage dei soldati tedeschipresenti in abbazia. La suaferma presa di posizionesvent il pericolo di unapesantissima ritorsionetedesca che sarebbe peraltroricaduta su una popolazionedel tutto inerme.Don Adamo Carloni, per aver,dintesa col fratello, tenutonascosti tre ebrei in casa,

    venne prelevato e massacratodi botte alla Kommandantur.Venne salvato da una bruttafine, o da un invio in campo diconcentramento, perlenergico intervento delvescovo Socche. Questi sono solo alcuni degliaspetti di quel grande mosaicoqual stata lazione dellaChiesa nella difesa della gentee soprattutto della gentecomune. Nelle cripte dellechiese e nei campanili la genteha trovato rifugio e protezionecome ai tempi delle invasionibarbariche quando luomoselvaggio, dopo averla cacciatadi casa, tentenn non poco aviolare il luogo sacro. In queiterribili giorni la gente, sapevadi poter contare sui suoi pretiper la difesa della propria vitae per la difesa dei giovani cherifiutavano la RepubblicaSociale Italiana.

    Per una Resistenza"pi ampia"In definitiva alla Chiesacesenate e al suo vescovoBeniamino Socche variconosciuto il merito di aversvolto una grande azione diprotezione e di vera e propriaresistenza davanti allaviolenza e al violento.Forse qualcuno si chiederperch faccio uso della parolaResistenza. La cito e mi sentodi parlarne a proposito perchin questi ultimi anni ilconcetto di Resistenza ha vistocrescere sempre pi la suavisione di insieme. La recentestoriografia infatti allarga ilconcetto di Resistenza oltre ilfatto armato. La lotta contro ilNazifascismo non stata solola lotta compiuta dai fattidarme, ma da uninterapopolazione, che, sotto isoprusi, ha saputo ritrovarecompattezza, solidariet e daquelle persone che in simili etremende condizioni hannosaputo trovare la forza e lavolont politica di farefunzionare i servizi pubblici;di apprestare i rifugi; disoccorrere e assistere levittime; di salvare etrasportare macchinari eimpianti; di ripristinare laviabilit; di distribuire viveri emedicinali; di assistere edifendere le persone; e -perch no - di raccogliere iresti pietosi dei dilaniati dallebombe e di inumarne lesalme.Ma questo pi ampio concettodi Resistenza non finisce qui,dal momento che il lavoro conla liberazione di Cesena nontermin, cominci anzi unafase altrettanto impegnativaper la riorganizzazione deiservizi, per lassistenza allapopolazione sinistrata, per laricostruzione delle case e dellafabbriche e per impedire laviolenza e le vendette. Aconferma di ci valgano laripetuta affermazione di LeoValiani: "Una dellepreoccupazioni pi grandi delC.L.N.A.I. era la costituzionedei tribunali del popolo,formati da giudiciimprovvisati che, sprovvistidelle necessarie competenzegiuridiche, troppo volte silasciavano andare a spirito divendetta".Su tutto, nonostante il terribileclima della guerra fredda,prevalse, ringraziando il cielo,la volont di vivere e di farcrescere le nuove generazioniin un rinnovato clima difratellanza, di libert e di pace.

    Claudio Riva

    Cesena, Loggiato del Palazzo comunale, 20 ottobre 2014

    La deposizione di una corona dalloro

  • Gioved 23 ottobre 20146 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dellospedale 7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine 8.00 Cattedrale, San Paolo,

    Santuario dellAddolorata,Villachiaviche

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,SantEgidio, SantoStefano, Case Finali,Cappella cimitero

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale18.00 Cattedrale, Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza,SantEgidio,San Mauro in V.

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo (sabato 8,30)

    20.00 San Giovanni Bono (PonteAbbadesse), Torre del Moro

    20.30 Villachiaviche, San Pio X,Gattolino

    Messe festive7.00 Cattedrale, San Rocco7.30 Santuario dellAddolorata,

    Cappuccine, cappelladellospedale Bufalini,Calabrina, Ponte Pietra,Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, Santa Mariadella Speranza, San Pio X,San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,SantEgidio, Calisese,Torre del Moro, Madonnadel Fuoco, Macerone,Capannaguzzo, Ronta,Borello

    8.30 Cattedrale, San Rocco,Case Finali, Martorano,Tipano, San Cristoforo, Gattolino, Roversano

    8.45 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini)

    9.00 chiesa Benedettine, SantoStefano, San Bartolo,

    San Paolo, San Domenico,Diegaro, Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio,Diolaguardia, Valleripa

    9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dellAddolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, SantEgidio,Villachiaviche, Montereale,San Tomaso

    9.45 Bulgarn10.00 Cattedrale,

    Case Finali, San Pietro,San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Torre delMoro, San Pio X,convento Cappuccini,Carpineta,SantAndrea in Bagnolo,

    10.30 Santuario del Suffragio, Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Basilica del Monte,

    Addolorata, San Pietro,Santo Stefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,San Domenico,SantEgidio, San Giorgio,San Giovanni Bono, Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Santa Maria Nuova,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10 Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna delle

    Rose, Sorrivoli11.30 Cattedrale,

    Osservanza, Santa Mariadella Speranza, SanRocco, San Pietro,Case Finali, San Pio X

    15.00 Cappella del cimitero18.00 Cattedrale, San Rocco,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo,

    Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.30 Macerone

    (Casa Lieto Soggiorno)15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano17.00 Cappuccini, Luzzena (1

    sabato mese)17.30 Santuario del Suffragio,

    Santuario Addolorata18.00 Cattedrale, San Domenico,

    Osservanza, Case Finali,Santo Stefano, San Paolo,San Mauro in Valle,Diegaro, Madonna delleRose, SantEgidio,Torre del Moro,San Rocco, Villachiaviche,San Vittore, Borello

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza

    19.00 San Giorgio19.30 Bulgarn20.00 San Pio X, San Giovanni

    Bono, Bulgaria, Ruffio,Pioppa, Ponte Pietra,Calisese, Pievesestina,Tipano, Gattolino

    Comuni delcomprensorioCesenatico Sabato: ore 16 Villamarina

    17 San Giuseppe17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti18 San Giacomo20 Sala

    Festivi: 8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini, Valverde;9,15 San Pietro;9,45 Cannucceto;10 Valverde, Villalta;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo, Sala;11,15 Bagnarola, SantaMaria Goretti, Boschetto;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso; 19 Crocetta20,30 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8.45 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;10 Badia, Balignano;10 Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Gatteoore 20 (sabato); 9 / 11,15 / 17SantAngelo: 20 (sabato);8, 45;Casa di riposo: 9,30 - 11.Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:festivi: 8 / 11,15

    Gambettolachiesa SantEgidio abate;8,30 / 10 / 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Montianoore 20 (sabato); 9 .Montenovo:ore 19 (sabato), 10,30

    Mercato Saraceno10.00;San Romano: 11; Taibo:10; Pievedi San Damiano 11,30;Montejottone: 8.30;Montecastello: 11;Montepetra: 8.30;Linaro: 18 (sabato), 11;Piavola: prefestiva sabatoore 18 chiesa SanGiuseppe; 9,30 chiesaparrocchiale;Ciola: 8,30

    SarsinaCasa di Riposo: ore 16(sabato).Concattedrale: 7 / 9 /11 / 17; Tavolicci: 16

    (sabato); Ranchio: 20(sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino: 9,30;Quarto: 10,30;Pieve di Rivoschio: 15,30;Romagnano: 11,15;Pagno: 16 (secondadomenica del mese,salvo variazioni);Corneto: 11;Pereto: 10

    Civitella di RomagnaGiaggiolo 16 (sabato),9,30; Civorio 9

    San Piero in Bagnochiesa parrocchialeore 18 (sabato);8,30 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale Angioloni:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15

    (16,30 sabato);Acquapartita:domenica 9(sabato alle 17)Valgianna: 10(sabato alle 16)

    Bagno di Romagnaore 17,30 (sabato);8/ 11,15 / 17,30

    Alfero ore 17 (sabato);11,15Riofreddo: 10

    Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 8,15 /11,15Montecoronaro: 9,45;Montecoronarooratorio Ville (al sabato)17

    A MESSA DOVE

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    Tiratura del numero 37 del 16 ottobre 2014: 7.796 copieQuesto numero del giornale stato chiuso in tipografia alle 17,30 di marted 21 ottobre 2014

    Domenica 26 ottobre30 domenica Tempo Ordinario Anno AEs 22,20-26; Salmo 17;1Ts 1,5c-10; Mt 22,34-40

    Pi leggo il Vangelo e pi miconvinco che il linguaggio dellafede imbocca puntualmente lastrada del paradosso. Si pucomandare lamore? Posso amareper dovere? Lamore non ha a chevedere con parole quali libert,gratuit, spontaneit? Per quantopossa sforzarmi, non riuscirmai a impormi un sentimento chenon provo, a costruirlo a tavolino.O forse lamore impegna solamentela volont ed esclude totalmente lalibert? Credo che la tensione sigiochi su equilibri delicatissimi.Mi ha colpito molto la scena di unfilm visto diversi anni fa. Un uomoricchissimo, impersonato da unfantastico Robert Redford,cerca di comprare lamore di unabellissima donna sposata, aliasDemi Moore. A queste insistenze pressapoco lattrice americanarisponde cos: Avrai il mio corpo,le mie labbra, le mie stesse parole;con la forza riuscirai a strapparmiquello che invece vorreitrattenere, ma non avrai maiil mio cuore.

    No, lamore non si pu comandare,perch si nutre della libert stessa diCristo, il cui amore per noi, hacontemplato il rifiuto. Certo, difficile per noi accettare chequalcuno non ci voglia bene,che sia indifferente ai nostri bisogniaffettivi e che scelga qualcunaltro al nostro posto. Ma se lamorenon si custodisce nella libert enella distanza, diventa costrizione.Allora credo, sullesempio diGes, che lespressione pi alta e,per certi versi, pi liberantedellamore, sia lipotesi di unrifiuto, nel rispetto della libertdellaltro. Per essere amati,perch qualcuno ci dica s,gioco-forza dobbiamo metterein conto il rischio di ricevereun no. Lamore sempre dono, enon una conquista, un merito,una pretesa. Amare senza esserecorrisposti, la capacit di sosteneredei no dice il grado di maturitdi una persona.E Ges ce lo ha rivelatoinequivocabilmente sulla croce,non imputando agli uominiil peso della loro ingratitudine. ,infatti, alla scuola dei tanti no chela vita inevitabilmente ci presenta,che impariamo a dire dei s pigrandi.

    Alessandro Forte

    IL GIORNO DEL SIGNORELamore non si pu comandare. sempre dono e si nutre di libert

    luned 27 ottobresan FiorenzoEf 4,32-55,8Salmo 1Lc 13,10-17

    marted 28santi Simone e GiudaEf 2,19-22Salmo 18Lc 6,12-19

    mercoled 29santa ErmelindaEf 6,1-9Salmo 144Lc 13,22-30

    gioved 30san GermanoEf 6,10-20Salmo 143Lc 13,31-35

    venerd 31santa LucillaFil 1,1-11Salmo 110Lc 14,1-6

    sabato 1 novembretutti i SantiAp 7,2-4.9-14; Sal 23;1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a

    La Parola di ogni giorno

    NOTIZIARIO DIOCESANOPellegrinaggio alla Basilica del MonteIn preghiera per le vocazioni sacerdotaliSi terr sabato 25 ottobre il pellegrinaggio a piedi dalla Cattedraledi Cesena alla Basilica del Monte. Il pellegrinaggio, saroccasione di preghiera per le vocazioni sacerdotali, per isacerdoti e la loro perseveranza nel servizio al Signore e allaChiesa. Alle 6,30 partenza davanti alla Cattedrale di Cesena,cammino a piedi verso la Basilica del Monte e recita del Rosario.Alle 7,30 celebrazione della Messa, presieduta dal vescovoDouglas. Il pellegrinaggio si terr ogni ultimo sabato del mese.

    Formazione al sacramento della CresimaAl via a Cesena un corso per adultiGli incontri, condotto da don Giordano Amati, si terranno tutti isabati dall8 novembre al 20 dicembre, dalle 18 alle 19, presso leopere parrocchiali del Duomo, a Cesena in piazzetta don Ravaglia(accanto alla chiesa dei Servi). La celebrazione dellaConfermazione si effettuer domenica 21 dicembre alle 18 inCattedrale a Cesena. In primavera sar attivato un secondo corso.Per info e iscrizioni: don Giordano Amati, tel. 0547 21173, 3394228650.

    CHIESA INFORMAUnitalsi, gazebo informativoSabato 25 ottobre a Cesena in piazza Giovanni Paolo III soci della sottosezione cesenate dellUnitalsi sarannopresenti per tutta la giornata di sabato 25 ottobre,con un gazebo in piazza Giovanni Paolo II,di fronte al Duomo di Cesena. La giornata sar occasione perdare informazioni a chi si desidera avvicinarsi alle proposte einiziative dellassociazione. LUnitalsi (Unione nazionale italianatrasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) da oltrecentanni cura pellegrinaggi (per ammalati e non) ai santuarimariani.

    Dvd a disposizione in Centro PastoraleQuando le pietre parlano e Madonna de Caritate sono i mu-sical-rappresentazioni raccolte in due Dvd a disposizione pressoil Centro Pastorale di Palazzo Ghini (corso Sozzi, Cesena).

  • Gioved 23 ottobre 2014 7Vita della Diocesi

    I coniugi Chiara ed Enricoun esempio per tutti gli sposi

    na coppia di ragazzi normali: si vedono, sipiacciono, si mettono assieme, si lasciano e siriprendono, tra alti e bassi. Fino a quando scatta

    qualcosa: una proposta di nozze nel corso di unpellegrinaggio, alla quale segue un matrimonio costellatodi prove pesantissime e grandi felicit inaspettate.Si tratta dei romani Chiara Corbella ed Enrico Petrillo. Lei morta due anni fa per un carcinoma poco dopo lanascita del terzo figlio, quel bambino per cui avevarinviato le cure contro il tumore. La loro storia di amore edi fede stata raccontata mercoled scorso, in Seminario aCesena, alla prima serata degli incontri organizzati dallaPastorale Familiare e dalla Pastorale Sociale.I coniugi Chiara e Francesco Tappi, del mercatese, hannoillustrato la storia di questi due ragazzi romani che, inforza del sacramento del matrimonio, si sono trovati adaccettare grandi croci affidandosi senza timore al Signore:Chiara Corbello ed Enrico Petrillo - hanno spiegato irelatori - hanno trovato veramente nel matrimonio quegliotri nuovi di cui parla il Vangelo.Unanfora, quella del matrimonio cristiano, in grado diportare in s qualcosa di nuovo e diverso: Hanno invitatoDio a danzare con loro, ha commentato Tappi.Enrico e Chiara si conoscono nel 2002 a Medjugorje: leiera con le amiche, lui stava assieme a unaltra. Nel 2008,dopo anni di tira e molla, si sposano. Poco dopo,concepiscono una bimba. anencefalica (le manca lascatola cranica) ma accolgono questa vita con gioia. Dopoil parto la piccola vive mezzora, giusto il tempo dibattezzarla. Eppure i due coniugi sono colmi di

    U

    gratitudine e il funerale della piccina, al quale partecipapoca gente (gli amici sono sopraffatti e non riescono atrovare le parole) si trasforma in un dolceaccompagnamento al Padre, con i genitori che suonanoper lei.Passa poco tempo e la coppia concepisce un altro bimbo.Sulle prima sembra sano, poi si accorgono che non ha legambe. In seguito emergeranno gravi problemi alle viscerie ai reni: incompatibile con la vita. Anche lui viveappena mezzora, giusto il tempo di farlo battezzare dalfrate francescano che segue la coppia, giunto a Romadirettamente da Assisi.Al terzo tentativo arriva un figlio sano. Ma, nel corso dellagravidanza, Chiara scopre che quella che pensava fosseuna semplice afta alla bocca in realt un carcinoma.Aspetta di partorire, poi si fa pulire i linfonodi e cominciala chemioterapia nellestate 2011. Nella primavera 2012 dichiarata malata terminale: va alla cappella dellospedalecol marito e con lui rinnova le promesse matrimoniali:Dio sa quello che fa, fino ad ora non mi ha mai deluso.Poi un giorno capir. Dio fedele, Dio mantiene lepromesse.

    La coppia decide di tornare unultima volta a Medjugorje,l dove tutto era cominciato, con amici e parenti alseguito. Chiara muore il 13 giugno 2012: fino a pochiminuti prima aveva scherzato e riso con il marito e gliamici. Padre Vito, lamico francescano, nellomelia delfunerale dir: Mi sono sentito come il centurione ai piedidella croce: vedendo morire questa ragazza, abbiamovisto morire Cristo.Leroismo del quotidiano di questa coppia frutto dellafiducia: fiducia in Dio, fiducia nellaltro, fiducia nelprossimo: Un matrimonio felice si fonda su di unfidanzamento di guerra - hanno sottolineato i relatori - illoro fu molto travagliato. Ma poi sono stati pronti arinunciare al possesso dellaltro e ad avere fiducia in Dio,grazie anche alla direzione spirituale, e la vocazione haprevalso.La lezione impartita dai coniugi Petrillo semplice, ma diestrema attualit: Nei nostri figli non c niente diimperfetto, Dio ce li ha affidati cos come sono, sono undono.

    MiB

    Testimonianza sulla storia dei Petrillo al primo incontro del Seminario di studiMaschio e femmina li cre promosso dagli Uffici di Pastorale familiare e sociale

    Illminaci | Incontro di arte e fede alla chiesa di SantAgostino, a CesenaUNA CITT DETERMINATA DAI LUOGHI CHELA COSTITUISCONO: in essi sono documentatiun segmento di storia e valori, una tipologia dispazi, forme e ragioni fortemente voluti dagliattori e dai protagonisti nel corso dei secoli chehanno lentamente prodotto e sedimentato queiluoghi. Ne un esempio da manuale la chiesadi SantAgostino, uno degli edifici sacri pi si-gnificativi di Cesena. Nellambito del progettoIllminaci, allestito dallOpera PellegrinaggiRomagna che fa capo alle sette diocesi roma-gnole, protagonista della serata di gioved 9 ot-tobre stata proprio la chiesa di SantAgosti-no. Circa duecento i partecipanti alla serata. Il ve-scovo Douglas Regattieri ha fatto gli onori dicasa insieme al professor Marino Mengozzi (Uf-ficio diocesano beni culturali); la relazione Alleorigini degli Agostiniani in Cesena: da Butrioloalla citt stata curata da padre Mario Mat-teo (Centro culturale agostiniano, Roma); Gliaffreschi ritrovati al centro della riflessione diFranco Faranda, direttore della Pinacoteca na-zionale di Bologna. Voce recitante Ilario Sirri;coro Musica Enchiriadis diretto da Pia Zanca.Sul sito www.corrierecesenate.it fotogallerya cura di Claudio Furi.

    Al Centro PastoraleI ministristraordinari dellaSanta Comunione

    disponibilepresso il

    Centro Pastoraledi Palazzo Ghini(corso Sozzi,Cesena) ilvolume curatodal sacerdotecesenate donMario Morigi Iministristraordinaridella Santa Comunione (edizioniCvs). Questa serie di articolicostituisce un vero e propriovademecum, diciamo pure, unacatechesi completa e dettagliata dellanatura e della missione del ministrostraordinario della comunione, silegge nellintroduzione del vescovomonsignor Regattieri.

    LA FAMIGLIA NEL DISEGNO DI DIO il tema del secondoappuntamento del Seminario di studio Maschio e femmina licre. Mercoled 29 ottobre alle 21, nellauditorium delseminario a Cesena, sar presente suor Maria Gloria Riva dellaComunit Monastica dellAdorazione Eucaristica

    AUDITORIUM SEMINARIO CESENA, MERCOLED 15 OTTOBRE: CHIARA E FRANCESCO TAPPI (PRIMI ASINISTRA) HANNO DATO TESTIMONIANZA SULLA STORIA DI CHIARA ED ENRICO PETRILLO AL PRIMOINCONTRO DEL SEMINARIO (FOTO TERZO FOSCHI)

    Convegno pastorale unitario Maschio e femmina li creIn forma esperienziale e aperto a tutti, si terr in Seminario a Cesena domenica 26 ottobre con inizio alle 9. Sar una giornata di riflessione, condivisione e spiritualit

    n convegno pastorale che unisce einvita tutti e ciascuno a una giornatadi riflessione, condivisione e

    spiritualit per una rinnovata presenza nellacomunit che la Chiesa a cuiapparteniamo.Si terr domenica 26 ottobre, negliaccoglienti spazi del Seminario diocesano aCase Finali di Cesena, il Convegno pastoraleunitario promosso dalla diocesi di Cesena-Sarsina dal titolo tratto dal libro della GenesiMaschio e femmina li cre.La proposta del convegno unitario - aperto atutti quanti si sentono parte attiva dellaChiesa diocesana - segue il convegno che pertanti anni era proposto dallUfficio per la

    famiglia, poi ampliato lo scorso anno ai volontari Caritas, ai catechisti e animatori,ai giovani con la Pastorale Giovanile e agli operatori della pastorale sociale.Il carattere unitario della proposta vuole essere una nuova esperienza etestimonianza di Chiesa in cammino insieme al suo vescovo, pur vivendo percorsi

    U ed esperienze diverse, ma sempre incomunione - sottolinea Sabrina Poletti,insieme al marito Andrea Delvecchioresponsabile dellUfficio per la pastoralefamiliare -. occasione preziosa per uscireun poco dagli schemi tradizionali in cuiognuno, giovane o adulto, vive e lavora, siaessa parrocchia, Caritas, catechismo oqualsiasi altra esperienza. E ri-scoprirsifratelli dal cuore ricco e gioioso.A guida della giornata saranno i coniugiRoberta e Marco Anoni, responsabili delCentro per le relazioni e la famiglia(Padova). Caratteristica che differenzia econnota il format della giornata sar laformula esperienziale che coinvolger ipartecipanti invitandoli a unesperienza diriflessione personale per condurli a unacondivisione di gruppo alla riscoperta dellapropria identit e missione, come detto

    nella locandina-invito distribuita nelleparrocchie e comunit.Lappuntamento per laccoglienza delconvegno alle 8,30 e si concluder con lacelebrazione della Messa presieduta dalvescovo Douglas Regattieri, alle 16,30. Per ibambini e i ragazzi previsto un servizio dianimazione nella palestra del Seminario(necessari antiscivoli e scarpette). Anche ilpranzo occasione di condivisione: il primopiatto sar preparato a cura dei vari Ufficipastorali (8 euro, gratis per bambini eragazzi), mentre per il secondo sicondivider quanto verr portato daipartecipanti. Per info:Sabrina e Andrea Del Vecchio, 338 1424377;Bruna e Mauro Domenichini, 338 8765775,Ilaria Grafieti 346 3008218.

    Sabrina Lucchi

  • Gioved 23 ottobre 20148 Vita della Chiesa

    In Ges Cristo il nuovo umanesimoIn preparazione al convegno ecclesiale della Chiesa italiana (a Firenze nel novembre 2015) gioved 30 ottobre ci sar la prolusione di monsignor Mansueto Bianchi(vice presidente del comitato preparatorio) allIstituto Superiore di Scienze Religiose SantApollinare di Forl

    al 9 al 15 novembre del 2015 si svolger a Firenze ilquinto Convegno ecclesiale nazionale della Chiesaitaliana. Esso si collega agli Orientamenti pastorali

    del decennio, dedicati al tema delleducazione e allattualeemergenza educativa.Largomento del convegno, proposto a credenti e noncredenti, espresso in unaffermazione impegnativa: InGes Cristo il nuovo umanesimo. Gi da alcuni mesi statospedito alle diocesi un Invito al convegno, una lettera chespiega le ragioni e il senso delliniziativa e chiede, perpreparare levento, la collaborazione di tutti. In questotticaanche lIstituto Superiore di Scienze religioseSantApollinare di Forl ha pensato un suo percorso diapprofondimento invitando monsignor Mansueto Bianchi,vice presidente del comitato preparatorio del V convegnoecclesiale nazionale, che gioved 30 ottobre alle 20,30 terrla prolusione di inizio anno accademico sul tema delconvegno di Firenze. Per comunicare il Vangelo in unmondo che cambia occorre porre lattenzione sullaquestione antropologica. Il che vuol dire domandarsi checosa significa essere davvero, oggi, esseri umani, che cosa

    D permette pienamente di realizzarci come tali, che cosa pudirci, in proposito, il messaggio cristiano. urgente tuttoquesto. Lo tanto pi nella situazione in cui viviamo. Oggi,infatti, predominano, e per lo pi sono pacificamenteaccettate, concezioni riduttive, unilaterali e sbagliate di ciche siamo e possiamo essere. C, ad esempio, lidea percui donne e uomini sono anzitutto individui,tendenzialmente isolati, dediti a coltivare i propri interessi,e solo in seguito, se a loro conviene, sono disposti aformare una comunit. E invece noi siamo anzitutto esseriin relazione; lo siamo proprio come esseri umani, figli epadri, appartenenti a una tradizione, inseriti in unasociet. fin troppo diffusa, poi, la convinzione cheuomini e donne ubbidiscono in primo luogo ai propriinteressi, che il loro principale comandamento quellodellutile, e che per ottenere un vantaggio sono disposti atutto. E invece non vero. Anzi, tanto pi in tempi di crisi,la solidariet - come dice anche un recente rapporto delCensis - torna a essere un modello diffuso dicomportamento. Simpone ancora, acriticamentecondivisa, la concezione per cui lumanit delluomo

    sidentifica con le funzioni del suo corpo, che il corpo fatto di parti intercambiabili, quasi fosse una macchina, eche perci pu essere manipolato a piacimento. E invecesulla liceit di queste manipolazioni arbitrarie, che letecnologie rendono possibili in ogni fase della vita, stannonascendo sempre pi dubbi. Lesistenza umana, infatti,non affatto un campo di esperimenti. la questioneantropologica una domanda oggi centrale, ed necessario dare a essa risposta. quello che intende fare ilconvegno di Firenze. Lo intende fare rilanciando con forzalidea che bisogna proporre nuovamente, proprio daFirenze, proprio dalla culla dellumanesimo, unaconcezione dellessere umano che si contrapponga a tuttoci che lo pu isolare e mortificare nelle sue potenzialit. Ilconvegno vuole indicare il modello di questa umanitnuova, e insieme la via che bisogna seguire per realizzarla:la figura di Ges Cristo. La fede cristiana diviene dunqueci che motiva e sostiene la realizzazione dellumano.Come afferma lo stesso invito, bisogna smettere di farecalcoli e (tornare a) fare Eucarestia.

    Carlo Sartoni

    Il Sinodo rilanciauna Chiesache non ha pauraTre i punti - i numeri 52, 53 e 55, relativi allaccesso deidivorziati risposati allEucaristia, alla proposta dellacomunione spirituale e alle unioni omosessuali - che nonhanno ricevuto la maggioranza qualificata. Lattenzione aimatrimoni civili e fatte le debite differenze, anche alleconvivenze. Dal Papa lincoraggiamento a proseguire neldiscernimento spirituale in vista del Sinodo ordinario

    ra abbiamo ancora un anno permaturare, con verodiscernimento spirituale, leidee proposte e trovare

    soluzioni concrete a tante difficolt einnumerevoli sfide che le famiglie devonoaffrontare; a dare risposte ai tantiscoraggiamenti che circondano e soffocano lefamiglie. Con queste parole il Papa ha conclusoil suo intenso e appassionato discorso - lunico,dopo le parole pronunciate in apertura - altermine del Sinodo straordinario sulla famiglia.Salutato da cinque minuti di applausi, aconclusione di due settimane di lavoro,Francesco ha ricordato ai padri sinodali che cancora un anno - da qui alla celebrazione delSinodo ordinario sulla famiglia (4-25 ottobre2015) - per lavorare sulla Relatio Synodi, ildocumento finale di questa prima tappa delpercorso sinodale, che stata votata nel suocomplesso dalla maggioranza dei 181 padrisinodali presenti, con qualche astensione. Conuna decisione senza precedenti, il Papa nonsolo ne ha autorizzato la pubblicazione, ma hastabilito che fossero resi pubblici i risultati dellesingole votazioni su ogni numero della Relatio,con lindicazione dei voti favorevoli e nonfavorevoli. Il tutto per trasparenza e chiarezza,in modo che non vi siano confusioni oequivoci, ha spiegato il portavoce vaticano,padre Federico Lombardi, nel briefing dellaserata del 18 ottobre. Il documento , dunque,stato approvato in Aula con una votazione,numero per numero, dei 62 paragrafi, amaggioranza qualificata. Tre i punti - i numeri52, 53 e 55, relativi allaccesso dei divorziatirisposati allEucaristia, alla proposta dellacomunione spirituale e alle unioniomosessuali - che non hanno ricevuto lamaggioranza qualificata, ma solo quellaassoluta. Rispetto alla Relatio postdisceptationem, la Relatio Synodi un testopi ampio, che intende essere pi bilanciato,equilibrato e sviluppato, ha precisato padre

    OLombardi. Lottica, hadetto il Papa nel suodiscorso, non quelladella Chiesa che guardalumanit da un castellodi vetro per giudicare oclassificare le persone,ma di una Chiesa chenon ha paura dimangiare e bere con leprostitute e i pubblicani,che ha le portespalancate per ricevere ibisognosi, i pentiti e non

    solo i giusti o quelli che credono di essereperfetti.

    Cinque tentazioni da evitare. Adelencarle ai padri sinodali stato il Papa.La prima la tentazionedellirrigidimento ostile, che propriaoggi dei tradizionalisti e anche degliintellettualisti. La seconda latentazione del buonismo distruttivo,quella dei buonisti, dei timorosi e anchedei cosiddetti progressisti e liberalisti. Laterza la tentazione di trasformare lapietra in pane e anche di trasformare ilpane in pietra. La quarta scenderedalla croce, per accontentare la gente,piegandosi allo spirito mondano. Laquinta, infine, trascurare il depositumfidei o, allopposto, trascurare la realtutilizzando un linguaggio dibizantinismi. Mi sarei moltopreoccupato e rattristato se non ci fosserostate queste tentazioni e queste animatediscussioni al Sinodo, ha confessato ilPapa: Se tutti fossero stati daccordo otaciturni in una falsa e quietista pace.Invece ho visto e ho ascoltato - con gioiae riconoscenza - discorsi e interventipieni di fede, di zelo pastorale edottrinale, di saggezza, di franchezza, di

    La Chiesa guarda allefamiglie che restano fedeliagli insegnamenti delVangelo, ringraziandolee incoraggiandole per latestimonianza che offrono.A coloro che partecipanoalla sua vita in modoincompiuto, la Chiesasi rivolge con amore,riconoscendo che la graziadi Dio opera anche nelle lorovite, dando loro il coraggioper compiere il bene.Per quanto riguarda idivorziati risposati,va ancora approfondita laquestione del camminopenitenziale per leventualeaccesso ai sacramenti,tenendo presente ladistinzione tra situazioneoggettiva di peccatoe circostanze attenuanti

    coraggio e di parresia. E questa la Chiesa, chenon ha paura di rimboccarsi le maniche per versarelolio e il vino sulle ferite degli uomini.

    Verit e bellezza della famiglia e misericordiaverso le famiglie ferite e fragili. il paragrafo dellaRelatio Synodi che fa da cerniera tra la seconda ela terza parte. La Chiesa guarda alle famiglie cherestano fedeli agli insegnamenti del Vangelo,ringraziandole e incoraggiandole per latestimonianza che offrono, si legge nel testo. Acoloro che partecipano alla sua vita in modoincompiuto, la Chiesa si rivolge con amore,riconoscendo che la grazia di Dio opera anche nelleloro vite, dando loro il coraggio per compiere ilbene. Per quanto riguarda i divorziati risposati, vaancora approfondita la questione del camminopenitenziale per leventuale accesso ai sacramenti,tenendo presente la distinzione tra situazioneoggettiva di peccato e circostanze attenuanti.

    Lattenzione ai matrimoni civili. Una dimensionenuova della pastorale familiare odierna - vieneribadito nella Relatio - consiste nel prestareattenzione alla realt dei matrimoni civili tra uomoe donna, ai matrimoni tradizionali e, fatte le debitedifferenze, anche alle convivenze. Quandolunione raggiunge una notevole stabilit attraversoun vincolo pubblico, connotata da affettoprofondo, da responsabilit nei confronti dellaprole, da capacit di superare le prove, pu esserevista come unoccasione da accompagnare nellosviluppo verso il sacramento del matrimonio.Quanto alle unioni omosessuali, ci si interrogatisu quale attenzione pastorale sia opportuna difronte a questa situazione riferendosi a quantoinsegna la Chiesa: Non esiste fondamento alcunoper assimilare o stabilire analogie, neppure remote,tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sulmatrimonio e la famiglia. Rispetto alla Relazioneprecedente, inoltre, la Relatio Synodi non fa piriferimento alla legge di gradualit e non parla dibambini che vivono con coppie dello stesso sesso.

    M. Michela Nicolais

    SI CONCLUSO DOMENICA 19 OTTOBRE IL SINODO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA (FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

  • Gioved 23 ottobre 2014 9Vita della Chiesa

    MESERO pellegrinaggio diocesano: 9 novembre 2014(programma in preparazione)Nel periodo in cui la Chiesa si interpella sul matrimonio e la famiglia (Sinodo straordinario oobre 2014 e Sinodo generale2015), la nostra diocesi organizza un pellegrinaggio al Santuario di Santa Gianna Berea Molla, a Mesero (Milano).Gianna Berea, coniugata Molla, stata una pediatra italiana, venerata come santa dalla Chiesa caolica. Incinta, con un tumore al-lutero, prefer morire anzich acceare cure che arrecassero danno al feto. Donna meravigliosa, amante della vita, sposa, madre, me-dico professionista esemplare, or la sua vita per non violare il mistero della dignit della vita (cardinale Carlo Maria Marni)

    ISTANBUL dal 28 gennaio all1 febbraio 2015: Pellegrinaggio Incontro allecumenismo. In occasione della Semana dipreghiera per lUnit dei Crisani saremo a Istanbul per pregare con i fratelli Ortodossi e per incontrare il patriarca ecumenicoBartolomeo. Visita deagliata alla stupenda ci sul Bosforo e ai monumen principali dellanca Costannopoli. Programmain preparazione

    TORINO 25 aprile 2015: Pellegrinaggio diocesano per lOstensione della Santa Sindone. Programma in preparazioneLISIEUX dal 6 al 9 luglio 2015: Pellegrinaggio diocesano presieduto dal vescovo monsignor Douglas Regaeriin visita alla famiglia dei bea coniugi Luigi e Zelia Marn, genitori di Santa Teresa di Ges Bambino.Escursione a Mont St. Michel. Programma in preparazione

    Organizzazione tecnica Ariminum Viaggi

    rande Papa,coraggiosocristiano,instancabile

    apostolo. Con queste treespressioni papa Francescoha tratteggiato il ritratto diPaolo VI nellomelia dellaMessa di beatificazionecelebrata domenica scorsa inpiazza san Pietro, aconclusione del Sinodostraordinario dei vescovisulla famiglia. Nei confrontidi questo grande Papa, diquesto coraggioso cristiano,di questo instancabileapostolo - le parole del SantoPadre - davanti a Dio ogginon possiamo che dire unaparola tanto semplice quantosincera e importante: Grazie!Grazie nostro caro e amatopapa Paolo VI! Grazie per latua umile e profeticatestimonianza di amore aCristo e alla sua Chiesa!. Ilgrande timoniere delConcilio, ha detto il Papacitando il suo diariopersonale, ha saputocondurre con saggezzalungimirante - e talvolta insolitudine - il timone dellabarca di Pietro senza perderemai la gioia e la fiducia nelSignore. Paolo VI ha saputodavvero dare a Dio quelloche Dio dedicando tutta lapropria vita a quello che lui definiva unimpegno sacro, solenne e gravissimo:quello di continuare nel tempo e idilatare sulla terra la missione di Cristo.Tutto ci, amando la Chiesa e guidandola Chiesa perch fosse, come scrivevanella sua prima enciclica, lEcclesiasuam, madre amorevole di tutti gliuomini e dispensatrice di salvezza.

    Dio non ha paura delle novit, anziama tanto questa novit: per questocontinuamente ci sorprende, aprendocie conducendoci a vie impensate. Lo ha

    ricordato papa Francesco nellomelia,commentando una delle frasi pi celebridi tutto il Vangelo, presa da Matteo:Rendete, dunque, a Cesare quello che di Cesare e a Dio quello che di Dio.Alla provocazione dei farisei chevolevano fargli lesame di religione econdurlo in errore - ha fato notareFrancesco - Ges risponde con questafrase ironica e geniale. una risposta aeffetto che il Signore consegna a tutticoloro che si pongono problemi dicoscienza, soprattutto quando entrano ingioco le loro convenienze, le loro

    ricchezze, il loro prestigio, il loro potere ela loro fama. E questo succede in ognitempo, da sempre. Dio solo il Signoredelluomo, e non c alcun altro, haricordato il Papa: Questa la novitperenne da riscoprire ogni giorno,vincendo il timore che spesso proviamodi fronte alle sorprese di Dio.

    Dare a Dio quello che di Dio, haspiegato il Papa, significa aprirsi alla suavolont e dedicare a lui la nostra vita ecooperare al suo Regno di misericordia,di amore e di pace. Qui sta la nostra vera

    forza, il fermento che la falievitare e il sale che dsapore ad ogni sforzoumano contro il pessimismoprevalente che ci propone ilmondo. Qui sta la nostrasperanza, perch la speranzain Dio non una fuga dallarealt, non un alibi: restituire operosamente aDio quello che gliappartiene. per questo cheil cristiano guarda alla realtfutura, quella di Dio, pervivere pienamente la vita -con i piedi ben piantati sullaterra - e rispondere, concoraggio, alle innumerevolisfide nuove. Il riferimentodel Papa al Sinodostraordinario sulla famigliaconclusosi sabato scorso.

    Seguire fedelmente gliinsegnamenti e lesempiodel nuovo Beato. Cos haproseguito il Papa rivolto ai70mila fedeli che hannogremito piazza san Pietroper la beatificazione di papaMontini. Il Pontefice haricordato che Paolo VI stato uno strenuosostenitore della missionead gentes: ne testimonianza soprattuttolesortazione apostolicaEvangelii nuntiandi con laquale ha inteso risvegliare lo

    slancio e limpegno per la missione dellaChiesa. significativo considerarequesto aspetto del pontificato di PaoloVI, proprio oggi che si celebra la Giornatamissionaria mondiale, ha aggiunto ilPapa, che ha ricordato anche laprofonda devozione mariana del BeatoPaolo VI: A questo Pontefice - haconcluso - il popolo cristiano sarsempre grato per lesortazione apostolicaMarialis cultus e per aver proclamatoMaria Madre della Chiesa, in occasionedella chiusura della terza sessione delConcilio Vaticano II.

    G

    Domenica 19 ottobre in piazza San Pietro cerimonia di beatificazione di papa Paolo VI

    Dare a Dio quello che di Dio - ha spiegato il Papa - significa aprirsi alla sua volont e dedicarea lui la nostra vita e cooperare al suo Regno di misericordia, di amore e di pace. Qui sta la nostra

    vera forza, il fermento che la fa lievitare e il sale che d sapore ad ogni sforzo umano controil pessimismo prevalente che ci propone il mondo. Qui sta la nostra speranza,

    perch la speranza in Dio non una fuga della realt, non un alibi

    Dio non ha paura delle novitSempre ci conduce a vie impensate

    PapaFrancesco:Terrorismoin MedioOriente

    li ultimi avvenimenti, soprattutto in Iraq e inSiria, sono molto preoccupanti e non possiamo

    rassegnarci a pensare al Medio Oriente senza i cristianiche da duemila anni vi confessano il nome di Ges. Loha detto il Papa, aprendo luned 20 ottobre nellaulanuova del Sinodo il Concistoro ordinario pubblico per lacanonizzazione dei Beati Giuseppe Vaz (sacerdotedellOratorio di San Filippo Neri, fondatore dellOratoriodella Santa Croce Miracolosa a Goa e apostolo di SriLanka e India) e di Maria Cristina dellImmacolataConcezione (fondatrice della Congregazione delle SuoreVittime Espiatrici di Ges Sacramentato). Al Concistoro

    G partecipano anche i patriarchi del Medio Orienteper informare i membri del Collegio cardinaliziosullattuale situazione dei cristiani in questaregione.Assistiamo a un fenomeno di terrorismo didimensioni prima inimmaginabili, le parole delPapa, riportate dalla Radio Vaticana: Tantinostri fratelli sono perseguitati e hanno dovutolasciare le loro case anche in maniera brutale.Sembra che si sia persa la consapevolezza delvalore della vita umana, sembra che la personanon conti e si possa sacricare ad altri interessi.

    E tutto ci, purtroppo, nellindifferenza ditanti. Questa situazione ingiusta richiede - haaffermato papa Francesco - oltre alla nostracostante preghiera, unadeguata risposta ancheda parte della Comunit internazionale. Sonosicuro che, con laiuto del Signore, dallincontroodierno verranno fuori valide riessioni esuggerimenti per potere aiutare i nostri fratelliche soffrono e per venire incontro anche aldramma della riduzione della presenza cristiananella terra dove nato e dalla quale si diffusoil cristianesimo.

    VATICANO, 19 OTTOBRE: MESSA PERLA CONCLUSIONE DEL SINODOSTRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA EBEATIFICAZIONE DI PAOLO VI(FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

  • Gioved 23 ottobre 201410 Attualit

    Lotta alla discriminazione.Presentata alla Camera dei Deputatiuna campagna di sensibilizzazionesui temi discriminatori

    realizzata dallagenzia dipubblicit Armando Testa, FamigliaCristiana, Avvenire e Federazioneitaliana settimanali cattolici

    Liniziativa inserita nel progettodi Comunicazione Sociale#migliorisipu su questionidi rilevanza sociale e di attualit

    iene presentata gioved 23 ottobre a Roma, allaCamera dei Deputati con la partecipazione dellapresidente onorevole Laura Boldrini, la campagnadi sensibilizzazione sul tema della lotta alla

    discriminazione Le parole possono uccidere cheFamiglia Cristiana ha realizzato insieme ad Avvenire, allaFederazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc) eallagenzia di pubblicit Armando Testa. Liniziativa sinscrive in un progetto pi ampio diComunicazione Sociale denominato #migliorisipu, cheprevede lo sviluppo di questa e di altre future campagne dicomunicazione su temi di rilevanza sociale e di attualit,con lobiettivo di promuovere un processo di

    consapevolezza, stimolare la riflessione e la discussione efornire uno strumento cognitivo-emotivo per la crescitapersonale e della societ.La maggior parte delle persone non si sente razzista, npensa di attuare comportamenti che creano sofferenza:purtroppo non sempre cos. Spesso si assumonoatteggiamenti discriminatori a partire da una parola dettain modo quasi inconsapevole o ritenuta innocua, comeuno scherzo. Cos la discriminazione si insinua e simanifesta nel linguaggio: non solo in quello aggressivo eoffensivo, ma anche in quello quotidiano.Famiglia Cristiana, Avvenire, i settimanali Fiscapprofondiranno il tema e sui siti www.famigliacristiana.it,www.avvenire.it, www.fisc.it dove sar possibilesottoscrivere liniziativa, lasciare un messaggio oraccontare una propria esperienza.Anche papa Francesco intervenuto recentemente controi pregiudizi e il parlar male: Quando prendevo il bus aRoma e salivano i nomadi - ha detto - lautista spessodiceva ai passeggeri: Guardate i portafogli. Questo disprezzo!. E ancora: Parlar male di qualcuno - ha detto ilPapa- equivale a venderlo, come fece Giuda con Ges.Con questa iniziativa vogliamo raccogliere il monito diFrancesco e far emergere limpatto discriminatoriodelluso di alcune parole, che possono arrivare a colpire inmodo grave il loro bersaglio.

    Anche le parole possono uccidereNegro. Terrorista. Ladra. Ciccione.Quattro parole, quattro insulti che colpiscono chi li ricevecome un colpo alla testa.Sussurrati, o gridati, possono ferire le persone, pi diquanto possiamo aspettarci.

    LiniziativaLa campagna, patrocinata da Camera e Senato dellaRepubblica, nasce come risultato di una preziosapartnership sociale tra Armando Testa e FamigliaCristiana, a cui si sono aggiunti con entusiasmo ancheAvvenire e i 190 settimanali diocesani della Fisc, oltre a ungran numero di organizzazioni non profit che sostengonoliniziativa e che contribuiranno a diffonderla nei lorocircuiti. La campagna sar on air sulle testate e i siti deipromotori e sar veicolata in forma di locandine in oltre10mila parrocchie, oratori e scuole.Le parole possono uccidere vuole essere la primainiziativa di altre, raccolte sotto il concept #migliorisipu,con lintento di promuovere una comunicazione sociale diqualit, che possa affrontare nel tempo temi di rilevanzapubblica e per promuovere una nuova cultura e sensibilitsociale, stimolando il cambiamento.

    I contenuti della CampagnaUn punto di vista inconsueto, quello del linguaggio, che la porta pi accessibile alla discriminazione. Un linguaggioa cui si d spesso poco peso, ascoltato a casa, per strada,ripetuto a scuola, negli stadi, ai semafori... Il visual,realizzato in quattro soggetti, mostra il primo piano di unuomo di colore, di un uomo di etnia araba, di una donnarom e di un giovane sovrappeso. Il loro cranio perforatoda quello che pu essere interpretato come un proiettile,ma che in realt una parola, che entra da sinistra efuoriesce a destra, causando una frantumazione cheevidenzia il potere distruttivo dellinsulto, del pregiudiziorazziale o dellironia discriminatoria. Il testo sottolinea ilsenso della campagna: Anche le parole possono uccidereNo alla discriminazione, laltro come me.

    V

    arla del progetto Marco Testa,presidente del Gruppo ArmandoTesta: Fin da quando nata,

    lArmando Testa ha cercato di dare ilproprio contributo volontario allacomunicazione sociale, sostenendo progettie associazioni. Fa parte della mission diunagenzia di comunicazione promuovereidee efficaci che, al servizio dei valori,diventano strumenti importanti dicambiamento. Per questo ho sollecitato lanostra Unit dedicata alla Corporate SocialResponsibility, affinch sviluppasse progettidi comunicazione sociale, per dare noistessi un contributo di valore sociale,proprio nellambito che meglioconosciamo. Da qui nato #migliorisipu elambizioso progetto con Famiglia Cristianache, non solo ha aderito allidea, ma haanche lavorato per estenderla ad altripartner e per dargli un importante supportoredazionale, un contributo di pensieroinestimabile. Marco Testa prosegue: Ciauguriamo che i messaggi sociali cheproporremo agli italiani, saranno unostimolo per tutti per contribuire a cambiarein meglio il paese in cui viviamo. E lItalia,se parliamo di comunicazione sociale, haun grande bisogno di campagne di qualit.Noi ci abbiamo messo lo stesso impegnocon cui approcciamo il lavoro dei nostrimigliori clienti.

    Il direttore di Famiglia Cristiana, donAntonio Sciortino, ha commentato:

    molto comune essere oggi, nel nostroPaese, oggetto di discriminazione. Bastaessere immigrati, o anziani o donne. Se poisi di religione musulmana, oppure obesio di etnia rom, ancor di pi. La cronaca purtroppo piena di episodi chesembravano scherzi, ma sono tragedie. Ungiornale, specie se cattolico, non purimanere inerte, mettere in cronacalennesimo episodio di bullismo, didiscriminazione sessuale o di razzismo epassare ad altro. Lha detto papa Francesco:Parlar male di qualcuno equivale avenderlo, come fece Giuda con Ges.Con questa iniziativa vogliamo raccogliereil monito di Francesco. Vogliamo farlo,come nello spirito della nostracongregazione, usando codici dicomunicazione attuali, comprensibili,efficaci come quelli realizzati da ArmandoTesta. Vogliamo farlo insieme agli altrigiornali cattolici. Vogliamo farlo anche sesappiamo che queste immagini ciattireranno anche critiche, susciterannoanche incomprensioni. Vogliamo farlo come battaglia di civiltper il nostro Paese. Vogliamo farlo con inostri lettori e con i lettori di tutta lastampa cattolica e con tutti coloro cheraccoglieranno il nostro appello a veniresui nostri siti internet per lasciate unmessaggio, raccontare unesperienza.Migliori si pu. Diciamolo a voce alta.

    Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha

    aggiunto: Non c soltanto un modo perfare migliore il mondo, ma imparare ausare le parole con lintelligenza e ilrispetto che le persone (e le stesse parole)meritano un modo davvero alla portatadi tutti. Dovremmo saperlo bene in untempo come il nostro, segnato da unaltissimo livello di scolarizzazione. Eppurele cronache di ogni giorno, anche nelnostro Paese, dimostrano che non losappiamo abbastanza. un problemaserio. Usiamo le parole come armi, equesto viene detto con esplosiva efficaciaattraverso le immagini costruitedallArmando Testa per la campagna cheaccomuna Famiglia Cristiana, isettimanali cattolici riuniti nella Fisc e ilgiornale Avvenire. Testate giornalistichecaratterizzate da percorsi diversi e da stiliinformativi differenti, ma portatrici di unastessa cultura di base e motivate da unacondivisa vocazione a stare dalla partedelle vittime, degli sconfitti, degliemarginati, degli imperfetti, di quelli deiquali si dice ogni male. Ecco perchAvvenire ha deciso di aderire, dandolepieno sostegno, alliniziativa Anche leparole possono uccidere. Un progetto dicomunicazione sociale che ha il pregio dipoter raggiungere e toccare le persone picolte e le sensibilit pi semplici e cheanche per questo affianca, in manieranaturale ed esemplare, il lungo equotidiano impegno informativo delgiornale nazionale dispirazione cattolica.

    Il presidente della Federazione ItalianaSettimanali Cattolici (Fisc), FrancescoZanotti, ha commentato: Uso spessolimmagine delle parole come pietre. Anzi,aggiungo, le parole scritte sono peggiodelle pietre perch queste cadono, mentrele parole restano stampate (oggi in rete)per sempre. La campagna realizzataassieme ha il grande merito di farecomprendere con immediatezza lapotenza della parola. Parole comepallottole: colpiscono la persona e ladistruggono. A questo pericolosi pu rispondere solo con laresponsabilit. Con la penna o con ilcomputer in mano, ma anche con ci chediciamo, possiamo causare gravissimidanni. Non possiamo dimenticarlo,soprattutto noi giornalisti. La parola,come un proiettile, arriva, colpisce e fadisastri, come le immagini molto eloquentidi Armando Testa mostrano con efficacia.Infine, sulle sinergie tra media cattolici:Mi pare un gran bel segnale, questacampagna realizzata e attuata assieme:Famiglia Cristiana, Avvenire e isettimanali diocesani della Fisc.Mi limito a una considerazione: bastavolerlo. Ricordo il versetto di San Paolo aiRomani: Gareggiate nello stimarvi avicenda. La stima e lamicizia tra noidovrebbero essere il nostro trattocaratteristico. Il resto viene diconseguenza, come questa compagnaistituzionale che far di certo parlare di s.

    PI commenti dei promotori

    LLee ppaarroollee ppoossssoonnoo uucccciiddeerree

  • Gioved 23 ottobre 2014 11Attualit

    SuperAbiledi Arianna Maroni

    EVOLUZIONEDELLINSEGNANTE DI SOSTEGNO entrata nel secondo anno, in Trentino, lasperimentazione di un nuovo modo di faresostegno scolastico. Sostenuta dallIprase,l'Istituto provinciale per la ricerca e la speri-mentazione educativa della Provincia auto-noma di Trento, lipotesi da cui lasperimentazione prende le mosse quella diunevoluzione dellinsegnante di sostegno,che non prevede tagli di organici e che puntatutto su una didattica inclusiva. Ne parliamocon il professor Dario Ianes, docente di Peda-gogia e didattica speciale all'universit diBolzano e fondatore delle Edizioni CentroStudi Erickson di Trento, per le quali ha di re-cente pubblicato Levoluzione dellinse-gnante di sostegno. Verso una didatticainclusiva. Nel volume, Ianes propone di su-perare la figura professionale speciale del-linsegnante di sostegno cos come laconosciamo oggi.La nostra ipotesi prevede circa 25mila spe-cialisti che girano per le scuole italiane afanno da supporto e lavorano insieme agliinsegnanti curriculari e a quelli di sostegnogi assegnati. Perch la formazione si fa fa-cendo cose insieme. Escluso ogni approcciocattedratico: questi esperti sono peer tutor.Ognuno tiene sotto controllo dalle 10 alle 15classi e lo fa con continuit: Non stiamoparlando di presenze spot: lo specialistaentra appieno dentro alle dinamiche dellaclasse - a partire dal cambiare la disposizionedei banchi e semplificare il materiale - eresta, con la sua quipe, punto di riferimentocostante. Uno dei problemi riportati dagliinsegnanti curriculari che sono soli e che sesorgono dei dubbi, non sanno a chi rivol-gersi.Cosa sta succedendo a Trento da oltre unanno? appena cominciato il secondo annodi sperimentazione, alla fine del quale si faruna misurazione comparativa rispetto adaltre 17 classi di controllo di altre scuole.Cosa si andr a misurare? I risultati di ap-prendimento di tutti gli alunni, il clima so-ciale in classe, le abilit di studio, lecompetenze meta-cognitive, e poi si sonderanche la percezione delle famiglie attraversoquestionari. Nel recente libro edito da Erick-son, Ianes riporta due conti e s, si spende-rebbe di pi, ma un investimento. Non acosto zero perch il patrimonio di ore di so-stegno di cui c' bisogno in ogni classe restalo stesso: insomma i tutor-specialisti nonvanno a sostituire i docenti di sostegno, macostruiscono insieme a loro e insieme ai do-centi curriculari un modo di fare il sostegnoda cui bandita la pratica della delega, chetroppo spesso entra e inquina il sistema.Linsegnante di sostegno fino a qualchetempo fa doveva seguire 400 ore di forma-zione, di cui 100 di tirocinio, all'interno dellafacolt di Scienze della formazione. Primaancora cerano corsi biennali pi impegna-tivi. Ora il ministero ha indetto la secondaedizione di un percorso di 1.500 ore, pari aun anno accademico, di cui io e alcuni colle-ghi abbiamo scritto le linee: i primi inse-gnanti cos formati usciranno a marzo-aprile2015.

    il Periscopio di ZetaIn libreria ottimi libri per andare alla ricercadi quella parte di Paese che non si vede ma reale

    Laltra Italia da salvare

    Tre libri nuovi meritano attenzione. Il primo LItalia da salvare Lafraternit attorno allarte e alle bellezze del paese il titolo del volumedi Luca Nannipieri (edizioni San Paolo, pagg. 104, 10 euro). Un excursusin quellItalia che non emerge, non fa rumore, non fa neppure notizia ma tienein piedi gran parte del Belpaese. unItalia da salvare quella descritta dal saggista. Un breve elenco di luoghi, didi uomini e di donne, con tanto di nomi e cognomi, per fare comprenderecome dalla passione e dallamore per larte, la bellezza e le persone possascaturire un movimento in grado di comprendere il valore di ci che si hasottomano e che spesso non viene valorizzato. la riscoperta della memoria,della storia, delle radici, per andare al cuore di quel che vale di pi. Un viaggioe unesperienza di fraternit nelle varie regioni. Tra le localit ricordate e igioielli salvati anche la Pieve di Montesorbo, a Ciola di Mercato Saraceno (Fc).Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, ha messo insieme unaserie di riflessioni sui temi a lui molto cari, quelli del mondo dei mass media.Lo ha fatto grazie al suo ultimo testo Il grano e la pula I valorinellinformazione (edizioni San Paolo, pagg. 90, 8 euro). Sconfortato daquello che per la gran parte si ascolta, si vede e si legge, don Sciortino hasentito il bisogno di fornire alcune piste interpretative per distinguere il buono

    dei comunicatori. Eppoi una ricetta pertutti noi: un giornale che non suscitaalcuna reazione, che non riceve lettereo email di consenso o di critica, pocoincisivo e scarsamente significativo.Lindifferenza la morte dei giornali, quanto di peggio possa capitare.Infine cito con piacere il giornalista diAvvenire Umberto Folena. Per leedizioni Ancora di Milano (pagg. 112,13 euro) ha scritto Lillusione divincere Il gioco dazzardo emergenzasociale. Un volume come un pugnonello stomaco per chi pensa che iGratta e vinci e lo slot nei bar siano un

    fatto poco rilevante. Basta addentrarsi nelleintense pagine di Folena per comprendere iguasti personali e sociali che questa nuovapiaga genera nelle famiglie e nelle comunit.Una vera e propria emergenza a voltesottovalutata, soprattutto dallo Stato cheincassa tanto da questi giochi solo allapparenzainnocui e poi mette in guardia dal loro usopatologico. Una vera ipocrisia smascherata inmaniera inequivocabile. (856)

    dal cattivo, il bello dal brutto, il vero dal falso, il granodalla pula, come indica il titolo.E indica alcune chiavi di lettura. Prima di tutto, laricerca della verit. O ci si mette in questa ottica, oppureci si fa guidare da pregiudizi e da tornaconti personali.O ci si mette in discussione ogni giorno, ci si arma dibuona volont e si calpestano le strade della gente,oppure si fornisce uninformazione targata in partenza. un esercizio di umilt la professione giornalistica:scavare, indagare, suscitare domande. Questo il ruolo

    iente corsa allo share e guerra dinumeri. La rivoluzione dottobre diTv2000 si apre allinsegna della

    Chiesa in uscita. E lo fa con un palinsestoquasi completamente rinnovato. Nonavere come obiettivo le percentuali diascolto non significa che non sianoimportanti, tiene a precisare Paolo Ruffini,direttore di rete: Condividere, che ilsignificato di share, non un disvalore mabisogna farlo su qualcosa in cui si crede. Equesto un cammino lento, con spazitelevisivi ancora da colonizzare. Il mandatoaffidato alla televisione della Cei chiaro:utilizzare un linguaggio meno ecclesiale,aprirsi al dialogo con chi pi lontano dallaChiesa, avvicinare i giovani e raccontare lasperanza anche nella crisi. Un lavoro disquadra che traspare anche dalla complicitdei tre direttori: Ci impegniamo perchTv2000 sia un luogo bello in cui lavorare -spiega Ruffini - dove tutti si sentano parte diun gruppo. La televisione non mente.Nuova stagione. Devo ancora studiare,aveva detto Ruffini dopo essere statochiamato alla guida di Tv2000 nel maggioscorso. Sono passati quasi sei mesi ma,evidenzia, di studiare non si finisce mai:C grande bisogno di una televisionediversa, che trasmetta senso e non siripieghi in se stessa. Tv2000 un cantiere,non ci sar mai un punto darrivo. Vogliamofare una televisione che racconti il mondocon gli occhi di chi crede. E i nuoviprogrammi sono figli di questa visione. Uncantiere in movimento che parli unlinguaggio contemporaneo, camminandonel solco tracciato dalla EvangeliiGaudium. Preghiera, impegno sociale,racconto e ascolto saranno i nostririferimenti. Ma per farlo dobbiamo esserepiantati nel mondo e nella storia. Tra leprincipali novit del palinsesto, ilprogramma quotidiano del pomeriggioSiamo noi e il serale in diretta ognimercoled Help: Il miglior antidoto altalk show il listen show. Se la parolanasce dallascolto - precisa Ruffini -acquista senso. Altrimenti solochiacchiera. Siamo Noi prover a faredella televisione uno strumento dicondivisione attraverso cui raccontare lavitalit di unItalia che non si limita a

    denunciare i problemi, ma che si mette ingioco per trovare soluzioni. Storie vere,sofferte, raccolte nelle nostre citt eperiferie saranno invece al centro di Help:Vogliamo rendere Tv2000 interessanteanche per chi non vicino alla Chiesa. Perloccasione lo studio televisivo statocompletamente rinnovato, con led-wall aparete che aprono enormi finestre versolesterno. Dobbiamo rifuggire la tentazionedi raccontare il cristianesimo come unmondo a parte. Il cristianesimo piantatonel mondo, un elemento vitale e nonestraneo alla societ. Per questa ragione -spiega Lorenzo Serra, direttore generale diTv2000 - stiamo riattivando tutta la rete delmondo cattolico, dai media alluniverso delvolontariato, delle parrocchie,dellassociazionismo che sono antennevitali sul territorio. Da qui nasce lidea dirinsaldare la collaborazione con le tv delcircuito Corallo e con i settimanalidiocesani della Fisc. importante farconoscere, ascoltare, conoscere e ricercare,prosegue Serra: Anche la tecnologia deveessere allaltezza per arrivare ad esempioallestero, dove il Papa assai seguito. Mafondamentale resta lambiente di lavoro e lagaranzia delle regole: Tra luglio e agostoabbiamo normalizzato diversi rapportilavorativi che si trascinavano. Un passaggiodoveroso per il rispetto delle persone.Informazione. Nel palinsesto di Tv2000,programmi e news sono sempre statiintrecciati. Una peculiarit che, con alcunicambiamenti, proseguir anche nella nuovastagione: Aver raccontato la vita dellaChiesa da fuori mi aiuta, ora, a raccontarlameglio da dentro. Quella di confrontarmicon un pubblico anche di non credenti e

    con un linguaggio laico - spiega LucioBrunelli, direttore delle testategiornalistiche - uneredit che porto conme. Limportanza di interloquire anche conchi conosce meno la Chiesa o nutre deipregiudizi nei suoi confronti. Lo spazioinformativo di Tv2000 comincia al mattinocon la rassegna stampa delle 6.30. Quindilallungamento del Tg delle 18.30 a mezzorae, dal 3 novembre, la nuova edizione delle12 con servizi e interviste dallItalia e dalmondo. Una novit del Tg2000 Il Post,approfondimento quotidiano che segueledizione serale del notiziario con inchieste,reportage e testimonianze. E ancoralinformazione sportiva tutti i luned esabato con Sport2000. Cambiamenti anchesul fronte della conduzione, con nuovi voltifemminili che arriveranno a breve. I tempisono cambiati e, da cattolici, non cidobbiamo pi sentire assediati: la Chiesanel mondo, come dice Francesco, deveessere un ospedale da campo. Si sono ridottii pregiudizi ideologici - prosegue Brunelli - eper questo dobbiamo compiere uno sforzoancora maggiore di intercettare le domandeprofonde nel cuore delle persone. Di tutte lepersone. Spazio importante dedicato alledirette degli eventi del Papa e alle sueriflessioni quotidiane ne Il diario di papaFrancesco. Per Brunelli, la vera sfida quella di raggiungere i non credenti, senzamancare di nessuna attenzione verso ilnostro pubblico tradizionale. Ancheattraverso unattenzione maggiore ai social eal web: allo studio il nuovo sito internetdellemittente e le app per rendere fruibilela visione dei programmi anche sui devicemobili.

    Riccardo Benotti

    NTv2000 un cantiere che trasmette senso

    Il direttore di rete, Paolo Ruffini:Vogliamo fare una televisione cheracconti il mondo con gli occhi di chicrede. Tra le principali novit, ilprogramma quotidiano delpomeriggio Siamo noi e il serale indiretta ogni mercoled Help. LorenzoSerra, direttore generale, annuncia lacollaborazione con le tv del circuitoCorallo e con i settimanali diocesanidella Fisc. Lucio Brunelli, direttoredelle testate giornalistiche, presentala nuova edizione delle 12 del tg

    DA SINISTRA, PAOLO RUFFINI, DIRETTORE DI TV2000LORENZO SERRA NUOVO DIRETTORE GENERALE RETE BLU SPALUCIO BRUNELLI, DIRETTORE DELLE TESTATEGIORNALISTICHE DI TV2000 E RADIO INBLU (FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

    PRINCIPALI NOVIT DEL PALINSESTO (TV2000, CANALE 28 DIGITALE TERRESTRE)ore 6.30 Rassegna stampa dal luned al sabato - ore 7.30 Bel tempo si spera, contenitore di attualit dal3 novembre (di Fausto della Ceca, condotto da Lucia Ascione, Fabio Bolzetta, Vito DEttore, Enrico Selleri)- ore 10 Il mio medico, programma di informazione medica dal 3 novembre (di Fausto della Ceca e con-dotto da Monica Di Loreto) - ore 12 Telegiornale (dal 3 novembre) - ore 14.25 Reparto Maternit, docu-reality - ore 15.30 Siamo noi (ideato da Alessandro Sortino, rmato da Dario Quarta e condotto daGabriella Facondo e Massimiliano Niccoli) - ore 17.30 Il diario di Papa Francesco (condotto da G