corriere cesenate 03-2015

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Giovedì 22 gennaio 2015 anno XLVIII (nuova serie) numero 3 euro 1,20 3 Poste Italiane spa Sped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB Forlì Redazione: via del Seminario, 85 47521 Cesena tel. 0547 300258 fax 0547 328812 Diocesi 6 Stefano Salvi un professore di grande umanità In ricordo 8-9 e 19 Riprende la Visita pastorale I l vescovo Douglas Regat- tieri nei prossimi giorni incontra la comunità di Longiano, guidata dal par- roco don Ioan Damoc Chiesa 7 Il Papa in Asia vicino alla gente che soffre S abato scorso è morto all’età di 60 anni. Mar- tedì i funerali in una Cat- tedrale gremita soprattut- to di giovani Per un’Azione Cattolica inquieta e vitale Speciale I-IV I nserto di quattro pagine a cura dell’associazione diocesana. Ecco le linee guida per il prossimo trien- nio Cultura 15 Giovanni M. Vian alla Biblioteca Malatestiana Cesena 9 L’imam locale “Siamo a favore del dialogo” Eventi 15 Giornata vita Spettacolo in Seminario Diocesi 5 Beni culturali C’è l’inventario digitale Una piazza pedonale con giardino e panchine o un parcheggio stile anni ’70? Op- pure entrambe le cose, con gli stalli nel sottosuolo e l’area verde sopra? Da qual- che settimana in città a Cesena è tornato al centro dell’attenzione il tema di piazza della Libertà. Un parcheggio ricavato oltre 40 anni fa abbattendo uno storico pa- lazzo. A quarant’anni di distanza da quello scempio, ancora se ne pagano le con- seguenze. Nella discussione di questo periodo, da un lato vi è l’Amministrazione comunale che intende portare avanti quanto annunciato prima delle elezioni. Dal- l’altro un Comitato di cittadini che ha raccolto 7mila firme e la Confcommercio che ritengono superfluo pensare, in un periodo di crisi, a un intervento così gravoso. Servizio a pagina 9 PIAZZA O PARCHEGGIO? Cesena, dibattito in corso su un punto nevralgico del centro storico Editoriale Un Papa cuore a cuore di Francesco Zanotti L a tenerezza di papa Francesco spiazza chiunque. Chi non sa piangere con i bambini maltrattati e sfruttati, chi azzarda risposte improbabili sulle grandi domande del dolore non può mettersi in discussione. Il Pontefice ci sollecita ancora una volta: andiamo all’essenziale del cristianesimo. Ci sprona a tornare alla fonte della nostra fede. A non avere una compassione mondana, quella che infila la mano in tasca e tira fuori una moneta per mettersi a posto la coscienza. Siamo tutti spiazzati. Confessiamolo. Bergoglio sollecita tutti ad andare nelle periferie, a uscire dalle nostre certezze, come ci ha fatto vedere nel recente viaggio in Asia durante il quale ha celebrato la Messa conclusiva davanti alla più grande folla che un Papa ha mai avuto: domenica scorsa c’erano sette milioni di persone sotto la pioggia al Rizal Park di Manila. La Chiesa e la comunità cristiana come i discepoli di Emmaus. Compagni di viaggio, sempre e comunque. Tradotto in concreto, significa piangere con chi piange, soffrire con chi soffre, come facevano i primi cristiani. Francesco è il primo testimone di questa condivisione. E lo è davanti alle telecamere di tutto il mondo. Un Papa ormai più prossimo del prossimo, vicino a tutti, che abbraccia sani e ammalati, giovani e vecchi. Senza timore. Senza distanza. Cuore a cuore. Il nostro perbenismo occidentale è scosso. Anche la nostra esperienza quotidiana vacilla sotto la scure di una testimonianza che incarna il Vangelo sine glossa. Un Papa venuto quasi dalla fine del mondo è qui proprio per richiamarci a ciò che ha più valore. È capace di ascoltare, di compatire, di spartire con chiunque, non solo con gli ultimi, ma anche con gli ultimi degli ultimi. Francesco non elude nessun tema. Affronta con i giornalisti quelli legati agli attentati di Parigi. Parla di libertà di stampa e anche di quella di religione non meno importante della prima. Ci vuole rispetto, fa capire con la similitudine del pugno che uno si può attendere se offende la mamma del suo interlocutore. Capiscono tutti, al volo. La frase fa il giro del mondo. Qualcuno si scandalizza perché non ha ricordato l’evangelico invito a porgere l’altra guancia. Il rispetto per l’altro deve sempre essere massimo. La compassione è per tutti, non solo per i più diseredati della terra. Le periferie sono geografiche, ma anche esistenziali. Lasciatevi sorprendere da Dio è l’invito rivolto a ciascuno di noi. Il Santo Padre lo dice e lo testimonia con gioia e con passione. N el viaggio nelle Filippi- ne e in Sry Lanka papa Francesco ha incontrato gli “ultimi”, specialmente i bambini PIAZZA DELLA LIBERTÀ A CESENA (FOTO ARCHIVIO GIUSEPPE MARIGGIÒ)

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Corriere Cesenate di giovedì 22 gennaio 2015

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Giovedì 22 gennaio 2015anno XLVIII (nuova serie)numero 3 euro 1,20

3Poste Italiane spaSped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB ForlìRedazione: via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

Diocesi 6

Stefano Salviun professoredi grande umanità

In ricordo 8-9 e 19Riprendela Visitapastorale

Il vescovo Douglas Regat-tieri nei prossimi giorni

incontra la comunità diLongiano, guidata dal par-roco don Ioan Damoc

Chiesa 7Il Papa in Asiavicino alla genteche soffre

Sabato scorso è mortoall’età di 60 anni. Mar-

tedì i funerali in una Cat-tedrale gremita soprattut-to di giovani

Per un’Azione Cattolicainquieta e vitale

Speciale I-IV

Inserto di quattro paginea cura dell’associazione

diocesana. Ecco le lineeguida per il prossimo trien-nio

Cultura 15Giovanni M. Vianalla BibliotecaMalatestiana

Cesena 9L’imam locale“Siamo a favoredel dialogo”

Eventi 15Giornata vitaSpettacoloin Seminario

Diocesi 5Beni culturaliC’è l’inventariodigitale

Una piazza pedonale con giardino e panchine o un parcheggio stile anni ’70? Op-pure entrambe le cose, con gli stalli nel sottosuolo e l’area verde sopra? Da qual-che settimana in città a Cesena è tornato al centro dell’attenzione il tema di piazzadella Libertà. Un parcheggio ricavato oltre 40 anni fa abbattendo uno storico pa-lazzo. A quarant’anni di distanza da quello scempio, ancora se ne pagano le con-seguenze. Nella discussione di questo periodo, da un lato vi è l’Amministrazionecomunale che intende portare avanti quanto annunciato prima delle elezioni. Dal-l’altro un Comitato di cittadini che ha raccolto 7mila firme e la Confcommercio cheritengono superfluo pensare, in un periodo di crisi, a un intervento così gravoso.

Servizio a pagina 9

PIAZZA O PARCHEGGIO?

Cesena, dibattito in corso su un punto nevralgico del centro storicoEditorialeUn Papa cuore a cuoredi Francesco Zanotti

La tenerezza di papa Francesco spiazzachiunque. Chi non sa piangere con ibambini maltrattati e sfruttati, chi

azzarda risposte improbabili sulle grandidomande del dolore non può mettersi indiscussione. Il Pontefice ci sollecita ancorauna volta: andiamo all’essenziale delcristianesimo. Ci sprona a tornare allafonte della nostra fede. A non avere unacompassione mondana, quella che infila lamano in tasca e tira fuori una moneta permettersi a posto la coscienza.Siamo tutti spiazzati. Confessiamolo.Bergoglio sollecita tutti ad andare nelleperiferie, a uscire dalle nostre certezze,come ci ha fatto vedere nel recente viaggioin Asia durante il quale ha celebrato laMessa conclusiva davanti alla più grandefolla che un Papa ha mai avuto: domenicascorsa c’erano sette milioni di personesotto la pioggia al Rizal Park di Manila.La Chiesa e la comunità cristiana come idiscepoli di Emmaus. Compagni di viaggio,sempre e comunque. Tradotto in concreto,significa piangere con chi piange, soffrirecon chi soffre, come facevano i primicristiani. Francesco è il primo testimone diquesta condivisione. E lo è davanti alletelecamere di tutto il mondo. Un Papaormai più prossimo del prossimo, vicino atutti, che abbraccia sani e ammalati,giovani e vecchi. Senza timore. Senzadistanza. Cuore a cuore.Il nostro perbenismo occidentale è scosso.Anche la nostra esperienza quotidianavacilla sotto la scure di una testimonianzache incarna il Vangelo sine glossa. Un Papavenuto quasi dalla fine del mondo è quiproprio per richiamarci a ciò che ha piùvalore. È capace di ascoltare, di compatire,di spartire con chiunque, non solo con gliultimi, ma anche con gli ultimi degli ultimi.Francesco non elude nessun tema.Affronta con i giornalisti quelli legati agliattentati di Parigi. Parla di libertà di stampae anche di quella di religione non menoimportante della prima. Ci vuole rispetto,fa capire con la similitudine del pugno cheuno si può attendere se offende la mammadel suo interlocutore. Capiscono tutti, alvolo. La frase fa il giro del mondo.Qualcuno si scandalizza perché non haricordato l’evangelico invito a porgerel’altra guancia.Il rispetto per l’altro deve sempre esseremassimo. La compassione è per tutti, nonsolo per i più diseredati della terra. Leperiferie sono geografiche, ma ancheesistenziali. Lasciatevi sorprendere da Dioè l’invito rivolto a ciascuno di noi. Il SantoPadre lo dice e lo testimonia con gioia econ passione.

Nel viaggio nelle Filippi-ne e in Sry Lanka papa

Francesco ha incontratogli “ultimi”, specialmente ibambini

PIAZZA DELLA LIBERTÀ A CESENA (FOTO ARCHIVIO GIUSEPPE MARIGGIÒ)

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Giovedì 22 gennaio 2015 3Opinioni

Vittima invisibile dell’odio e del malein Nigeria e Francia

i bordi della cronaca a volte non si trovano piùparole per commentare il ripetersi di tragediesconvolgenti.

C’è un silenzio che nasce da un improvviso nodo alla gola.Quando la brutalità e la crudeltà dell’uomo raggiungonocerte dimensioni la ragione non riesce più a prenderne lemisure.Da qui nasce lo smarrimento che in questi giorni si provaguardando alla Francia e alla Nigeria.Ma anche guardando a violenze sull’uomo e sulla donnache accadono a poca distanza da casa.E così un silenzio pensoso accompagna lo sfogliare dellepagine, il rincorrersi delle notizie e delle immagini.Ma davvero non c’è proprio da aggiungere altro a quanto imedia raccontano e commentano?Le domande che irrompono nella mente mentre si leggonole analisi e le opinioni ricevono sempre le spiegazioni piùattese?Il più delle volte la risposta è affermativa quando ci siriferisce a quegli spazi in cui la ragione si muove con la suaforza.Ma ci sono spazi che la ragione non riesce ad attraversareperché fermata dal mistero del male.La sfida tra il male e la ragione è sempre stata accesa ma inquesti giorni le vampate venute in particolare dalla Franciae dalla Nigeria rilanciano la riflessione sulla vittimainvisibile del male che è appunto la ragione. La ragionenegata.Nella cronaca le lacerazioni di questa negazione sonoinnumerevoli, rimangono ferite che non si rimarginano,diventano le non risposte ai perché di tanta disumanità.Ecco perché tanto silenzio inquieto ai bordi della cronaca..Non è rassegnazione o resa. È la ricerca delle radici di unodio, sempre irrazionale, che semina morte e terrore.Come è possibile che un essere umano arrivi a compiereatti disumani?Cosa è successo di così devastante da trasformare un uomoin un assassino? Cosa sta succedendo?Che senso hanno le conquiste della scienza, della

A

La ragione negata La fotografia

tecnologia? Che senso hanno le dichiarazioni dei diritti umani? Che sensohanno le infinite possibilità di accorciare le distanze culturali tra persone epopoli? Più domande che risposte.Alla fine, ai bordi della cronaca, torna una immagine che potrebbe sembrarefuori tema, lontana dalla realtà, estranea alle opinioni e alle interpretazioni chesi stanno susseguendo sui fatti accaduti.L’immagine è quella dell’uomo al bivio tra il Nulla e l’Infinito.Immagine forse retorica per alcuni ma non per chi ai bordi della cronaca cerca,forse illudendosi, di scoprire qualcosa d’altro, qualcosa di più profondo.E allora la domanda è se le tragedie di questi giorni non siano proprio la provache a quel bivio si sia presa la direzione del Nulla.Un Nulla che impugna le armi per uccidere e distruggere, ma anche un Nullache svuota le coscienze.Un Nulla nel quale l’umanità intera rischia di essere trascinata se non avessedentro di sé l’inestinguibile desiderio di Infinito che la trattiene dal baratro e laincoraggia a prendere la strada della speranza operosa.Ai bordi della cronaca, in un silenzio ricco di tanti commenti e di tanteinterpretazioni, nascono anche questi pensieri che, con i loro limiti. hanno alloro centro la questione della ragione negata dal male e l’immagine dell’uomoal bivio tra il Nulla e l’Infinito.

Paolo Bustaffa

Editoria, l’intervento del sindaco Lucchia libertà di informazione (parte integrante della libertà diespressione) è un valore fondamentale, come ci ha ricordato piùvolte la cronaca, anche nelle ultime settimane. Proprio per questooggi è necessario tenere alta l’attenzione anche su alcune vicende

italiane, poiché i loro esiti potrebbero influenzare in modo molto pesanteil pluralismo dell’informazione.Mi riferisco in particolare al dibattito che si è sviluppato intorno aldestino del “Fondo per l’editoria” – che ha già investito la competentecommissione del Senato e che ora è all’ordine del giorno della Cameradei Deputati -, incentrato sulla proposta di azzeramento del Fondostesso, avanzata dal Movimento 5 Stelle.Non è da oggi che si interviene del settore dell’editoria e delle forme disostegno ad esso, soprattutto con l’intento di correggere le storture che –va detto – il sistema presentava in passato. In questo senso è andata lariforma approvata nel 2012, che ha introdotto elementi vincolanti per

L accedere al Fondo. Fra essi, vale la penaricordare il numero di copieeffettivamente vendute (e non più letirature come in passato), lacertificazione di tali dati e la presenza dicontratti di lavoro a tempoindeterminato.Il percorso allora intrapreso, a mioavviso, rappresentava una risposta utilealle esigenze di razionalizzazione delsistema, capace anche di realizzarerisparmi in termini di finanziamento delFondo. Al tempo stesso, produceva unmeccanismo di sostegnoall’informazione, in modo da garantire,appunto, pluralismo nell’informazione.Fra le proposte a cui si sta sviluppandol’attuale dibattito parlamentare, c’è laprevisione ulteriori tagli anche sull’annoappena chiuso. Se ciò avvenisse, questocreerebbe enormi problemi di bilancioagli editori, specialmente quelli piùpiccoli. Eventuali ulteriori tagli sarebberototalmente retroattivi, con laconseguenza di determinare per iquotidiani, i settimanali, i mensilicoinvolti, sopravvenienze passive la cuiportata potrebbe essere davvero grave. Ècome se, dopo aver ricevuto uncontributo, l’anno dopo qualcuno cichiedesse di restituirlo. Tale forzatura ame pare inaccettabile!Vi chiedo, quindi, la disponibilità ariflettere insieme sull’inopportunità ditale misura, pur nella consapevolezzache, seppur già riformate, le misure asostegno del settore editoriale possanoessere ulteriormente migliorate. Ciò peròdeve avvenire senza incidere sui bilancipassati, ma intervenendo sugli esercizifuturi, in modo da dare la possibilità aglieditori di adottare, dal punto di vistaimprenditoriale, le azioni dovute. Seriforma deve essere, insomma, che sia,ma a carte ferme e senza mettere in crisigravissima nessuno.Ciò assume ancora maggior valore se sipensa agli organi di informazione locale(canali di informazione fondamentaleper i cesenati che desiderano seguire levicende della nostra comunità), la cuistruttura imprenditoriale è spesso pococapitalizzata è che, quindi, hannomaggiori difficoltà a gestire variazionisignificative di conto economico “unanno dopo”.Le testate di informazione localesvolgono una funzione straordinaria nelraccontare e documentare la vita dellacomunità, nel mantenere stretto ilcontatto fra cittadini, istituzioni,rappresentanze associative e sociali,contribuendo ad alimentare il dibattitosui temi quotidiani e sulle prospettivefuture della città. Ritengo che il loro ruolosia prezioso e che sia necessariodedicargli grande attenzione.

Paolo LucchiSindaco di Cesena

Cesena, piazza del Popolo, sabato 10 gennaio. In tanti hanno manifestatoper la libertà di stampa (foto Lr)

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi è intervenuto sui temidell’editoria e della libertà di stampa. Lo ospitiamo volentieri,ricordando la battaglia che il Corriere e tutta la Fiscportano avanti da lungo tempo

L’ospite

Giovedì 22 gennaio 20154 Vita della Diocesi

Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

Cappella dell’ospedale 7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine 8.00 Cattedrale, San Paolo,

Santuario dell’Addolorata,Villachiaviche

8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Sant’Egidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale18.00 Cattedrale, Madonna

delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio,San Mauro in V.

18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo (sabato 8,30)

19.00 San Giovanni Bono, Tipano20.00 Torre del Moro, San Pio X,

Gattolino20.30 Villachiaviche

Sabato e vigilie15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)15.00 Cappella cimitero Cesena,

Formignano16.00 Ponte Pietra17.00 Luzzena (1° sabato mese),

Bora (2° sabato mese)17.30 Santuario del Suffragio,

Santuario Addolorata,San Vittore

18.00 Cattedrale, San Domenico,Osservanza, Case Finali,Santo Stefano, San Paolo,San Mauro in Valle,Diegaro, Madonna delleRose, Sant’Egidio,Torre del Moro, San Rocco, Villachiaviche,San Giorgio, Borello

18.30 Convento Cappuccini,San Pietro, Bulgarnò,Santa Maria della Sper.

19.00 San Giovanni Bono, Tipano20.00 San Pio X, Bulgaria,

Ruffio,Pioppa, Calisese,Pievesestina, Gattolino

Messe festive7.00 Cattedrale, San Rocco7.30 Santuario dell’Addolorata,

Cappuccine,cappella dell’ospedaleBufalini, Calabrina,Ponte Pietra,Villachiaviche

8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese,Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

8.30 Cattedrale, San Rocco,Case Finali, Martorano,Tipano, San Cristoforo, Gattolino, Roversano

9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio

9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza,Sant’Egidio,Villachiaviche,Montereale, San Tomaso

9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale,

Case Finali, San Pietro,San Rocco, Santa Mariadella Speranza,Torre del Moro,San Pio X, Cappuccini,Carpineta,Sant’Andrea in B.,

10.30 Santuario del Suffragio, Casalbono

10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Basilica del Monte,

Addolorata, San Pietro,Santo Stefano, San Paolo,

San Bartolo, Villachiaviche,San Domenico,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono, Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

11.10 Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna delle

Rose11.30 Cattedrale,

Osservanza, Santa Mariadella Speranza, SanRocco, San Pietro,Case Finali, San Pio X

15.00 Cappella del cimitero18.00 Cattedrale, San Rocco,

San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo,Villachiaviche

Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

ore 17 (sabato);11,15 / 17San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 17 (sabato);8,30 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(16,30 sabato);Acquapartita:domenica 9(sabato alle 17)Valgianna: 10(sabato alle 16)

BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

Cesenatico Sabato: ore 16 Villamarina

17 San Giuseppe17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti18 San Giacomo

20 Sala Festivi: 8 San Giacomo, Bagnarola,

Santa Maria Goretti,Boschetto;8,30 Sala;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio 9

Gambettolachiesa Sant’Egidio abate;8,30 / 10 / 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

Gatteoore 20 (sabato); 9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:festivi: 8 / 11,15

LongianoSabato:18 Santuario

SS. Crocifisso; 19 Crocetta20 Budrio

Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8.45 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;10 Badia, Balignano;10 Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

Mercato Saraceno10.00;Ciola: 8,30

Linaro: 18 (sabato), 11;Monastero di Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (chiesaSan Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11;Taibo: 10;

Montianoore 20 (sabato); 9 .Montenovo:ore 19 (sabato), 10,30

RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

SarsinaCasa di Riposo: ore 16(sabato).Concattedrale: 7 / 9 /

11 / 17; Tavolicci: 16(sabato); Ranchio: 20(sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino: 9,30;Quarto: 10,30;Pieve di Rivoschio: 15,30;Romagnano: 11,15;Pagno: 16 (secondadomenica del mese,salvo variazioni).

Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 8,15 /11,15Montecoronaro: 9,45;Montecoronarooratorio Ville (al sabato):16Alfer:o ore 17 (sabato);11,15Riofreddo: 10Corneto: 11;Pereto: 10

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Tiratura del numero 2 del 15 gennaio 2015: 7.738 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in tipografia alle 17,30 di martedì 20 gennaio 2015

Domenica 25 gennaio3ª Domenica Tempo Ordinario - Anno BGn 3,1-5.10; Salmo 24;1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20

L’evangelista Marco in poche righe,ma chiare, ci descrive l’inizio dellamissione di Gesù. Con Lui il regno

di Dio è vicino, è una realtà per chi lovuole accogliere, perché Dio non vuoledominare nella nostra vita, vuole essereaccolto come fa un padre con i proprifigli.Gesù ci indica tre atteggiamentinecessari per accogliere il regno di Dio:la conversione, credere al Vangelo,seguirlo.Solo cambiando il nostro modo dipensare e mettendo Dio al centro dellanostra esistenza, senza lasciarciabbagliare da altri padroni, possiamodare una svolta alla nostra vita. E questoanche con piccoli gesti concreti,partendo dai rapporti in famiglia perarrivare alla comunità parrocchiale:ringraziare, chiedere scusa, salutare conun sorriso, anche chi non ci stasimpatico, non mormorare alle spalle diamici, sacerdoti, vicini di casa, aiutarechi si trova in difficoltà.Troppe volte ci lasciamo trascinare dallamentalità corrente ed è sempre piùdifficile agire secondo il Vangelo: Gesùci invita ad aderire al suo messaggio con

fiducia e abbandono. E a seguirlo.Gesù oggi chiama ognuno di noi aseguirlo. La chiamata di Dio è per tutti,non solo per chi si è consacrato alSignore con una vita di specialededizione a Lui. Dobbiamo avere lastesso slancio dei primi discepoli che,subito, lasciarono le reti e lo seguirono.È necessario superare vecchie abitudini,lasciare le nostre sicurezze. Uscire dallenostre chiese per testimoniare a ognifratello che incontriamo quanto è bellala novità di vita portata da Gesù. Non èun salto nel buio, ma un cambiamentodi orizzonte, qualcosa per cui vale lapena impegnarsi radicalmente. Anche la famiglia non può chiudersi,ma deve esplodere all’esterno. L’amoreè per se stesso fecondo, l’amore è fattoper espandersi: quando l’amore sichiude all’interno di un ambiente,rischia di diventare sterile, di morire.Se invece la famiglia si apre all’ascoltodei problemi e delle speranze degli altriuomini, può contribuire a far sì che laChiesa diventi una grande famiglia.“Famiglia diventa ciò che sei”, “Famigliacredi in ciò che sei”, cioè libera tutta laricchezza che c’è dentro di te! Seiconsacrata dalla Spirito per esseremandata come segno e testimonianza,come ricchezza di carità nellacomunità. Questa è la tua missione.

Sabrina e Andrea Delvecchio

IL GIORNO DEL SIGNOREChiamati a testimoniare quanto è bella la novità di Gesù

lunedì 26 gennaiosanti Timoteo e Tito2Tm 1,1-8;Salmo 95;Lc 10,1-9

martedì 27 sant’Angela MericiEb 10,1-10;Salmo 39;Mc 3,31-35

mercoledì 28san Tommasod’AquinoEb 10,11-18;Salmo 109;Mc 4,1-20

giovedì 29san ValerioEb 10,19-25; Sal 23;Mc 4,21-25

venerdì 30santa Martina verg.Eb 10,32-39; Sal 36;Mc 4,26-34

sabato 31san Giovanni BoscoEb 11,1-2.8-19;Cant Lc 1,68-75;Mc 4,35-41

La Parola di ogni giorno

✎ NOTIZIARIO DIOCESANODiaconi permanenti, due giorni di formazioneSabato 24 e domenica 25 gennaio, in SeminarioSi terrà dal pomeriggio di sabato 24 gennaio, fino al pomeriggiodi domenica 25 gennaio, in Seminario a Cesena, la due giorni diformazione della Fraternità del Diaconato permanente. Alle15,30 di sabato 24 gennaio, padre Mauro Peserico proporrà lariflessione “Le fragilità nella vita di coppia e nel servizioministeriale”. Alle 9,30 di domenica 25 gennaio, la testimonianzadella coppia diaconale Gabriele e Raffaella Benatti, di Modena;alle 14,30, nuovo intervento dei coniugi Benatti su “La coppiadiaconale nel servizio alla Chiesa”.

✎ CHIESA INFORMAGiovani in contatto, incontro al “Cantiere 411”Venerdì 23 gennaio alle 21, a CesenaIl dottor Maurizio Roberto, pedagogista psicologo, sarà l’ospiterelatore dell’incontro promosso dall’associazione “Il Pellicano”che si terrà al Cantiere 411 in via Mami 411 (suore francescanedella Sacra Famiglia) venerdì 23 gennaio alle 21. “Giovani incontatto: relazioni da costruire. Prospettive di interventieducativi” il tema dell’incontro-confronto per famiglieed educatori.

Genitori-figli e relazioni positiveIncontro domenica 1 febbraio nell’aula di Psicologia"Genitori-figli. Generare relazioni positive in un mondo che cambia.L’educazione e la relazione con semi positivi per un mondo intrasformazione". Il Seminario si svolgerà a Cesena nell’aula magnadi Psicologia, domenica 1° febbraio dalle 15,30 alle 19. Relatore saràil dottor Ezio Aceti, consulente psicopedagogico del Comune diMilano, direttore scientifico di Consultori e Centri socio-educativi.Il suo intervento farà riferimento alle difficoltà legate nellosviluppare e consolidare un rapporto educativo in un contesto in cuii giovani sono assorbiti dai nuovi media. Conoscenze, emozioni eaffettività sono spesso veicolate attraverso i social network e ilcostante collegamento a internet, con le conseguenze relazionaliche ciò comporta.Il seminario è organizzato dal Movimento dei Focolari incollaborazione con l’Ufficio diocesano della Pastorale familiare.

Giovedì 22 gennaio 2015 5Vita della Diocesi

Nuovoricoveroper il vescovoAntonioLanfranchi

arcivescovo AntonioLanfranchi - fa sapere

una nota diffusa sabato 17gennaio dall’Ufficio per lecomunicazioni sociali dellaDiocesi di Modena-Nonantola - a seguito digravi complicanze dovute alriacutizzarsi della malattiadi natura ematologica da cuiè affetto, è ricoverato pressoil reparto di Ematologia delPoliclinico”.

Il breve comunicatosi chiude con l’invito a tuttele comunità cristianee ai fedeli “ad accompagnareil nostro vescovo Antoniocon il ricordonella preghiera enell’eucarestia”.Il vescovo AntonioLanfranchi è statoa guida della Diocesidi Cesena-Sarsina dal 2004al 2010.

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In diocesi, un incontro ecumenicodi preghiera si svolgerà venerdì23 gennaio alle 20,30 nellacappella del Seminario di Cesena.La preghiera verrà guidata dalvescovo Douglas Regattieri, dalpastore avventista del 7° giornoGionatan Breci, dal sacerdotedella Chiesa Greco CattolicaRomena David Mihai e dalsacerdote della Chiesa OrtodossaRomena in Cesena Silviu Sas

uest’anno il tema della Settimanadi preghiera per l’unità dei cristianiprende spunto da un versetto

tratto dal Vangelo di San Giovanni chedescrive l’incontro di Gesù con laSamaritana al pozzo di Giacobbe:“Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4,1-42).Il dialogo iniziato con Gesù che chiededell’acqua alla donna samaritana, diventaun dialogo in cui Gesù promette a tutti gliuomini “l’acqua viva” per la vita eterna,capace di estinguere la sete di amorepresente nel cuore di ogni uomo. Piùavanti, sempre nel racconto del vangelo diGiovanni, Gesù sulla croce chiederàancora da bere: “Ho sete”. Ma in realtà èLui che dal costato trafitto, farà scaturirequella sorgente d’acqua viva promessa,capace di purificare i nostri cuori daipeccati e di alimentare la vita di Dio innoi. Noi riceviamo quest’acqua, questavita divina, da Gesù, nel battesimo, e,inondati da quest’acqua viva, diventiamotestimoni e portatori dell’Amore divinoche unisce in Cristo tutti gli uomini. Proprio qui trova la sua radice e la suamotivazione l’impegno ecumenico a cuisono chiamati tutti i cristiani, perprogredire verso quella piena comunioneper la quale Gesù ha pregato il Padre e hadato la vita sulla croce.Oltre alla preghiera ecumenica nelcontesto della Settimana di Preghiera perl’Unità dei Cristiani, la Commissionediocesana per l’Ecumenismo e il dialogocon le religioni non cristiane, proponealtre iniziative che vengono preparate esvolte in comunione con i cristiani dei

Q Preghieraperl’unitàdei cristiani

Patriarcati Ortodossi, e gli Avventisti del 7° giorno presenti nelnostro territorio:a) Incontro di preghiera per la salvaguardia del creato(settembre); b) “Staffetta della Parola”: a partire dal VenerdìSanto e per tutto il tempo di Pasqua, una Bibbia, nellatraduzione interconfessionale, viene portata di domenica indomenica in una decina di comunità Cattoliche, Ortodosse eProtestanti in una sorta di “staffetta”. Sono allo studio altre iniziative per favorire la reciprocaconoscenza e per approfondire alcuni aspetti specifici dellafede visti secondo le prospettive teologiche, dottrinali epastorali delle diverse confessioni religiose.Si sta procedendo nel dialogo ecumenico in un clima cordialee costruttivo, anche se il cammino da fare è ancora lungo. Aquesto riguardo scopriamo sempre più l’efficacia dellapreghiera che ci unisce al Signore e ci avvicina ai fratelli.

Con piena convinzione, desideriamoperciò invitare i singoli fedeli e lecomunità cristiane di ogni genere, a viverecon intensità la Settimana di Preghieraper l’Unità dei Cristiani e a partecipareall’incontro ecumenico di preghiera chesi svolgerà venerdì 23 gennaio alle 20,30nella cappella del Seminario di Cesena.La preghiera verrà guidata dal vescovoDouglas Regattieri, dal pastore avventistadel 7° giorno Gionatan Breci, dalsacerdote della Chiesa Greco CattolicaRomena David Mihai e dal sacerdote dellaChiesa Ortodossa Romena in CesenaSilviu Sas. A questo appuntamento sono invitati tuttii fedeli delle varie confessioni cristianeche per il comune Battesimo e la stessafede in Gesù Cristo Figlio di Dio, morto erisorto per la salvezza di tutti gli uomini, siriconoscono fratelli, figli dello stessoPadre Celeste. Anche le singole comunitàsono chiamate a vivere momenti diriflessione e di preghiera nell’arco dellasettimana che va dal 18 al 25 gennaio.Si darà un particolare rilievo alla preghieraper l’unità dei cristiani anche nelle Messedomenicali del 25 gennaio; nel Servizio diCulto che si terrà sabato 24 gennaio alle11 nella Chiesa Avventista di Cesena (viaGadda 300); nella celebrazione solennedel Vespro nella Festa di San Timoteo,Patrono della comunità OrtodossaRomena presso la chiesa dell’IstitutoLugaresi a Cesena giovedì 22 gennaio coninizio alle 19; nella Celebrazione dellaDivina Liturgia della Chiesa GrecoCattolica nella chiesa di Boccaquattro aCesena domenica 25 gennaio.

Beni culturali mobili, c’è l’inventario informatizzato

● Un’impresa voluta dalla Cei. Avviato nel 1996 econcluso nel 2014, consta di 13.185 schede e 13.361immagini, per una spesa totale di 278mila euro

● Catalogati 595 dipinti, 165 affreschi, 220 crocifissi,390 calici, 1.684 paramenti, 573 reliquiari,186 tabernacoli, 756 via crucis, 367 campane

nche la diocesi di Cesena-Sarsina è pervenuta alcompletamento dell’inventario

informatizzato dei propri beniculturali mobili. Il progetto, avviatodalla Cei 18 anni fa, ha visto lapartecipazione di quasi tutte lediocesi. Il risultato è impressionante:quasi quattro milioni i beniinventariati fino a oggi. Il Magisteronon ha mai cessato di richiamarel’importanza della tutela dei beniculturali d’interesse religioso.L’Ufficio diocesano che ha condottol’impresa (in primis l’allora direttorePietro Turci e la segretaria MonicaZignani, artefice materiale delladigitalizzazione; senza tacereschedatori e fotografi) non si eranascosto la natura ardua dell’impresa;ma la felice opportunità e ilperseguimento agognato dellaconoscenza finalmente sistematica ecircolare di un patrimonio storico,artistico e culturale generato dallafede e destinato alla suaalimentazione fungevano daconvincente sprone. E questo è, incifre, il bilancio dell’impresa: avviatonel 1996 e concluso nel 2014,l’inventario informatizzato dei beniculturali mobili della diocesi di

A Cesena-Sarsina consta di 13.185schede e 13.361 immagini, per unaspesa totale di 278.000 (160.000provenienti dalla Cei, fondo 8xmille;118.000 a carico della diocesi). Eccoun’eloquente spigolatura nel grancampo degli oggetti: 595 dipinti, 165affreschi, 220 crocifissi, 294 croci, 390calici, 202 pissidi, 160 ostensori, 1.684paramenti (piviali, pianete, stole), 573reliquiari, 2.142 candelieri, 186tabernacoli, 756 via crucis, 367campane, ecc.Se le cifre della catalogazionerisultano di per sé eloquenti, essesottendono altresì la laboriosa duratadella campagna: la cui lunga ecomplessa realizzazione si è dovutaimpattare anche con la naturaterritoriale di buona parte dellasuperficie diocesana (collinare emontagnosa, con numerosi e sparsioratori, con chiese non più officiate odismesse causa spopolamento erarefazione abitativa) e con riflessioniteoriche e constatazioni pratichedettate via via dalle singole fasioperative e dal conseguente esitoesperienziale. È dunquecomprensibile la soddisfazione peraver portato a termine un’operazioneavveduta e necessaria, da molti anni

invocata (giustamente) e perseguita(tenacemente), realizzata con fatica,ma con frutto. D’ora in poi la fruizionematura e consapevole di unainconsapevole ricchezza non è piùuna chimera; soprattutto, alla faretrapastorale si aggiunge una frecciaantica per finalità ma nuova perautocoscienza: specie in una stagioneche fa della bellezza - sull’onda difelici, profonde e radicate intuizionidel Magistero recente - uno strumentoprivilegiato d’inculturazione della fedee di risposte a drammatici quesitiesistenziali. Si tratta di un patrimoniodiffuso e in gran parte minore,ordinario nella tipologia, maperseguito e allestito nel corso deisecoli con straordinaria generosità efantasia, frutto volitivo e consapevoledi una radicata fede popolare cui nonera affatto ignoto il valore reale esimbolico del gesto e dell’arredoliturgico (quest’ultimo voluto eperseguito con tanta generosità e connon minor sacrificio, non di radolegato e connesso a ricorrenze,memorie, affetti e circostanzeparticolari).A conclusione di un’impresa peraltrogià prevista e richiesta dal CIC, can.1283, 2, non possono essere taciuti:

a) l’elevato grado dinovità di quantolaboriosamenteacquisito, anche se laforma censitariaappartiene da semprealla tradizioneecclesiastica; b) ilpatrimonio diconoscenza surclassadi gran lunga il valorepatrimoniale dei benischedati; c)l’acquisizioneesperienziale a valereper il futuro e per laprosecuzioneeventuale, in considerazione del carattere permanente e‘aperto’ del censimento, con effetti di aggiornamento;d) l’acquisizione di una consapevole responsabilità, siaparrocchiale che diocesana; e) le finalità pastorali eculturali del lavoro svolto.Ultimo frutto sinergico, Ministero dei Beni culturali,Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonioculturale e Cei sono pervenuti alla stesura di Linee guidaper la tutela dei Beni culturali ecclesiastici: esse nasconoda forte intesa, esperienza e collaborzione, per fornire lemisure più adeguate a garantire conservazione eprotezione dello sterminato deposito di oggetti e arredi.Una significativa testimonianza dell’intenso rapporto inmateria fra Stato e Chiesa.

Marino Mengozzi

www.corrierecesenate.itIl vescovo Douglassul sito del Corriere

ue recenti messaggi del vescovo DouglasRegattieri sono consultabili (e scaricabili) sul

sito del Corriere Cesenate www.corrierecesenate.it.Sono la Lettera per la Carta del Coraggio, rivolta inmodo particolare all’associazionismo scout, ed ilmessaggio per l’adesione all’Insegnamento dellareligione cattolica nelle scuole statali.

D

18-25 gennaio. Una preziosa occasione per pregare, riflettere e proseguirenel cammino verso la piena unità di quanti si riconoscono discepoli di Gesù

Giovedì 22 gennaio 20156 Speciale

Parrocchie di Longiano-BalignanoDa qui riprende la Visita pastorale

iprende, dopo la pausa natalizia,la visita del vescovo Douglas Re-gattieri nella Zona pastorale Rubi-

cone-Rigossa. Dal 25 gennaio al 1° febbraio monsignorRegattieri sarà a Longiano.A 179 metri sul li-vello del mare, Lon-giano è uno deicentri collinari ro-magnoli più fre-quentati e apprez-zati dai turisti.Nel 1992 ha ottenu-to il titolo, assegna-togli dalla rivista“Airone” e dalla Co-munità Europea, di“Villaggio ideale” edal 2005 è BandieraArancione del Tou-ring Club italiano.Il francescano padre Gino Zanotti, in unapubblicazione di qualche decennio fa,scriveva che sono vanto di Longiano “l’ar-genteo verde degli olivi, la fragranza deivini generosi e quell’innata cordialità de-gli abitanti, che neppure le contrastantitendenze dei momenti politici riesconoad attenuare”. Il centro storico di Longiano, accoglienteborgo di origini medievali, offre numero-se testimonianze storiche e artistiche apartire dal Castello Malatestiano, oggi se-de della fondazione “Tito Balestra onlus”,prestigioso museo d’arte moderna e con-temporanea.Altro polo culturale della città è il teatro“Errico Petrella”, inaugurato nel 1870 eapprezzato per la sua acustica.Salde sono le radici cristiane di Longiano.Negli Statuti malatestiani sono nominateben 15 chiese. Nel centro storico ne so-pravvivono cinque, di cui due sconsa-crate.Nella parte settecentesca del borgo spiccail santuario del Santissimo Crocifisso(1764), che conserva una preziosa crocedipinta su tela del Tredicesimo secolo edè animato da una comunità di frati mino-ri conventuali. Proseguendo lungo via Borgo Fausto siincontrano la collegiata di san Cristoforomartire, sede parrocchiale (dedicata nel1712), e l’oratorio barocco di San Giusep-pe, oggi sede del museo d’Arte sacra. Nella parte medievale della città troviamol’ex-chiesa della Madonna delle Lacrime,oggi sede del Museo della ghisa, e, difronte al Castello, l’ex-chiesa della Ma-donna di Loreto, che ospita mostre tem-poranee allestite dalla fondazione Bale-stra.Poco lontano dal centro storico sorge,nella frazione di Balignano, la chiesa disant’Andrea Apostolo, che dal 2001 èchiesa succursale della parrocchia di sanCristoforo di Longiano.A Balignano opera dal 1992, presso i localidella canonica, una comunità terapeuticadi tipo riabilitativo rivolta a persone conproblemi di dipendenza. Intitolata a sanLuigi, è nata su impulso di don EugenioFoschi, cappellano dell’ospedale, grazie auna stretta collaborazione con la comuni-tà “Papa Giovanni XXIII” di Rimini.Da segnalare, sempre nella frazione diBalignano, la chiesa romanica di santaMarina di Massa, restaurata su progettodi Ilario Fioravanti.La parrocchia di san Cristoforo martire èamministrata dal 2011 da don Ioan Da-moc, per tutti don Giovanni. Nato in Ro-mania nel 1965, là è stato ordinato, comefrate francescano, il 29 giugno 2000. InItalia da 15 anni, è sacerdote diocesano diCesena-Sarsina dal 2007. Prima di Lon-giano ha prestato servizio a San Rocco,Montecastello e Balze.La parrocchia di Longiano conta circa1.700 anime. “Fra chi frequenta il Santua-rio e chi la chiesa parrocchiale - dice donGiovanni - la partecipazione alla Messadomenicale è alta. Durante l’anno cate-

R

chistico sono molto presenti anche ibambini accompagnati dai loro geni-tori.Il catechismo - prosegue il parroco - sisvolge nei locali della parrocchia intre turni, venerdì, sabato e domenica,e riguarda le classi che vanno dalla se-conda elementare alla seconda me-dia. In totale abbiamo 75 bambini.Sono seguiti da una decina di catechi-sti, supportati da un paio di giovanidelle scuole superiori. È presente an-che un gruppetto di ragazzi che hainiziato un percorso mistagogico do-po aver ricevuto la Cresima lo scorsoanno. A questi numeri vanno aggiuntii 14 bambini che frequentano il cate-chismo a Balignano”.Anche se la festa principale del paeseè quella del santissimo Crocifisso (il 26 luglio), ilpatrono della parrocchia di Longiano è san Cri-stoforo martire, protettore degli automobilisti.Ogni terza domenica di luglio, dopo la Messasolenne, si svolge la sfilata e la benedizione degliautomezzi.Introdotta da monsignor Mario Lucchi, parrocodal 1950 al 1995 (settant’anni di sacerdozio ilprossimo 29 giugno), è la festa del Cuore Imma-colato di Maria. Si festeggia la terza domenica diagosto con Messa solenne, processione, rifles-sione mariana e benedizione. La festa prevededue serate di svago organizzate dal gruppo ri-creativo parrocchiale e dal comitato affari eco-nomici in collaborazione con la Pro loco. Inquesta occasione si esibisce spesso la filodram-matica longianese “Hermanos”, una delle più ri-nomate compagnie dialettali della Regione, fon-data nel 1978 dal francescano padre CorradoCasadei.A Balignano le ricorrenze principali sono il 30novembre, festa del patrono sant’Andrea, e laterza domenica di Pasqua, festa della Madonnadi Misericordia.“Fra i gruppi attivi da anni in parrocchia - fa sa-pere don Damoc - ci sono il coro, che anima laliturgia, e la Caritas, mentre è in via di formazio-ne il consiglio pastorale”.La Caritas è presente a Longiano dal 2008. Dalloscorso ottobre ha sede nei locali attigui alla ca-nonica in via Borgo Fausto 5. I volontari, impe-gnati in varie attività, tra cui un centro di ascol-

Da domenica 25 gennaio a domenica 1 febbraiomonsignor Douglas Regattieri sarà in visita

nelle parrocchie di Longiano-Balignano

CALENDARIO VISITA PASTORALE

LONGIANOBALIGNANO

dal 25 gennaio all’1 febbraioDomenica 25 gennaio• ore 15,30 accoglienza al vescovo. Messa• ore 17 incontro con i ragazzi del cate-

chismoLunedì 26 gennaio• ore 9,30 visita al ricovero di Longiano e

incontro con gli operatori• ore 15,30: visita ai malati di Balignano• ore 17-19: incontro personale dei fedeli

con il vescovo, nella “stanzina” aBalignano

• ore 19: cena a Balignano• ore 20,30: incontro con tutti i fedeli di Ba-

lignano, nel saloneMartedì 27 gennaio• mattina: visita ai malati e alle persone

anziane di Longiano• ore 12,30: pranzo con don Eugenio alla

Comunità Papa Giovanni XXIII• pom.: incontro con i ragazzi della Co-

munità• ore 20,30: incontro con gli anziani del

Centro socialeMercoledì 28 gennaio• mattino: incontro con gli insegnanti e i

ragazzi delle scuole di Lon-giano (sala San Girolamo)

• ore 12,30: pranzo con i Frati minori con-ventuali

• ore 16: incontro con la comunità dellesuore missionarie di Assisi

• ore 17-19: incontro personale dei fedelinel salone della parrocchia diLongiano

• ore 19,30: cena• ore 20,30: incontro con le catechiste

Giovedì 29 gennaio• ore 10: incontro con gli operai delle in-

dustrie longianesi• ore 11: incontro in Comune con sin-

daco e l’Assemblea comunale• ore 15,30-19: incontro con i fedeli nel sa-

lone della parrocchia• ore 20,30: incontro con il Comitato eco-

nomico della parrocchiaVenerdì 30 gennaio• ore 17: incontro con la Pro Loco di

Longiano• ore 17,30: incontro con il coro e il gruppo

ricreativo • ore 18: incontro con il gruppo CaritasDomenica 1 febbraio• ore 11: Messa a conclusione della Vi-

sita pastorale

ZONA PASTORALE RUBICONE RIGOSSA - 16ª UNITÀ PASTORALE

to, sono circa venti. “A Longiano - comunica Stefania Meschiari,referente della Caritas - stiamo seguendo 11famiglie bisognose alle quali consegniamo ilpacco con i beni di prima necessità ogni me-se. Nella nuova sede abbiamo predispostouna ‘Boutique della carità’ dove le famigliepossono acquistare a prezzi molto bassiindumenti, coperte, scarpe e giochi per bam-bini”.Accanto alla Caritas ha sede il centro sociale“Vivere il borgo”, punto di ritrovo degli anzia-ni della parrocchia. Non sono presenti associazioni o gruppi gio-vanili in parrocchia, ma ruota attorno al san-tuario del Santissimo Crocifisso un Centro diaggregazione, gestito dall’associazione “Ho-mo Viator - Per l’umanità in crescita”.Per la chiesa parrocchiale di Longiano il 2015sarà un anno importante. Con il contributodella Diocesi, avranno inizio alcuni lavori direstauro.“L’intervento - dice il parroco - è urgente, inquanto negli ultimi anni si sono verificate,sempre più spesso, infiltrazioni d’acqua dallacopertura. I lavori prevedono il ripristino deltetto, la sostituzione delle grondaie, il tratta-mento deumidificante delle murature, la tin-teggiatura delle facciate e del campanile. Ser-viranno per rendere ancora più bella la no-stra chiesa”.

Matteo Venturi

FACCIATA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI LONGIANO,INTITOLATA A SAN CRISTOFORO MARTIRE IN LONGIANO.

IN ALTO, DON IOAN DAMOC, AMMINISTRATORE PARROCCHIALE DI LONGIANO DAL 2011.SOTTO, FACCIATA DELLA CHIESA E DELLA CANONICA DI BALIGNANO

Prossime tappe della Visita pastorale del vescovo Douglas:- dal 6 all’8 febbraio: a San Lorenzo in Scanno- dall’8 al 15 febbraio: a Crocetta e Montilgallo- dall’1 all’8 marzo: a Budrio di Longiano

Giovedì 22 gennaio 2015 7Vita della Chiesa

GiornalistiFesta del patronoSan Francesco di SalesL’urgenza di dare testimonianza del bene e non delmale, del valore della convivenza civile e dellavivibilità della nostra società trova i giornalisti inprima linea. Per questo è importante riprendere ilsignificato del loro servizio e responsabilità.Continua così in Emilia-Romagna il tradizionaleincontro regionale in occasione della festa delpatrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, chequest’anno si svolgerà a Ferrara venerdì 23gennaio alle 16 nella Sala del Sinodo e siconcluderà con la Messa in Cattedrale. Sarà unimportante momento di confronto e di riflessione,anche a dieci anni dalla pubblicazione delDirettorio della Cei sulle Comunicazioni Sociali, eseguirà pure il lavoro fatto dall’Ucs Cei diretto damonsignor Domenico Pompili. Verrà presentatoinoltre il messaggio di papa Francesco per la 49ªGiornata mondiale delle Comunicazioni Sociali.Dopo gli interventi dei giornalisti ci sarà quelloconclusivo dell’arcivescovo mons. Luigi Negri.Durante l’incontro verranno prese in esame anchele problematiche che i settimanali diocesanistanno attraversando, le difficoltà dovute alla crisieconomica, con la mancanza di ricavi daabbonamenti, pubblicità, e la grave situazionedopo il calo delle provvidenze statali. E si leveràcosì la voce per sostenere le testate cherappresentano la vita della Chiesa e delle diocesinelle varie città. In questa undicesima edizionedella festa regionale sarà ripreso inoltre il lavorosvolto dall’Ucs regionale voluto dai vescovidell’Emilia-Romagna, con la nomina fatta dalcardinale Carlo Caffarra, sotto l’impulso dimonsignor Ernesto Vecchi, vescovo delegato UcsCeer, per sollecitare le varie realtà diocesane ad unprogramma pastorale integrato sullecomunicazioni sociali. Durante il dibattitoemergeranno, poi, anche le esperienze delle varierealtà locali sulla formazione giornalistica, i siti, inuovi linguaggi, facebook e le varie applicazioniche oggi il mondo dei media offre per viverequesto nuovo ambiente. Costruire oggi unapresenza responsabile è un compito ancor piùurgente, che chiama i giornalisti e i comunicatoricattolici a verificare seriamente il proprio servizio.Anche alla luce della recente tragedia che hacolpito a Parigi proprio dei giornalisti. Peraffermare la verità, la libertà di pensiero e diespressione, di stampa, di religione. Ricostruire lapersona umana nella verità e nella libertà è ilcompito principale. Non lo si può dare perscontato, così come la convivenza civile edemocratica. Per questo le voci dei giornalisti delterritorio, il lavoro degli animatori della cultura edella comunicazione delle nostre realtà sono unesempio, una testimonianza, una presenza diservizio all’uomo e alla comunità di oggi.

Alessandro Rondonidirettore Ufficio Comunicazioni Sociali

Conferenza Episcopale Emilia Romagna

A CESENA la Festa del patrono dei giornalisti SanFrancesco di Sales sarà celebrata con iltradizionale incontro con il vescovo DouglasRegattieri. All’appuntamento sono invitati igiornalisti e addetti stampa del territorio.L’incontro si terrà lunedì 26 gennaio alle 11,30,in episcopio a Cesena.

Tante immagini resteranno impresse, ma anchele parole: “Dobbiamo imparare a piangere”

Il Papa voleva stare accantoa chi soffre. In Asia ci è riuscito

Visita nello Sri Lanka

e Filippine

l volto di una bambina cuicommozione e lacrimeimpediscono di parlare. Ilvolto di un genitore che ha

visto morire la propria figlia,colpita da un’impalcaturasradicata dal vento del tifone aTacloban. Accanto a questi, ivolti di tanti giovani, e menogiovani, che hanno seguito lacelebrazione del Papa al RizalPark, nella domenica dedicataal Santo Niño.Sono i volti ad attirarel’attenzione, volti sorridentinonostante le difficoltà, leferite. Volti di giovani che simettono alla prova e ai qualiFrancesco raccomanda di nonessere persone da museo, magiovani sapienti, capaci di

I

Papa per un lungoabbraccio.È questa l’immagine delviaggio del Papa: latenerezza di Francesco, ildolore dei bambini. “Soloquando siamo capaci dipiangere sulle cose che hadetto Gyizelle, siamo capacidi rispondere a questadomanda”.Aveva già incontrato gli exragazzi di strada, Francesco,nella comunità che si trovaaccanto alla cattedrale. Conloro ha trascorso alcunimomenti molto intensi, neiquali è stato più l’ascolto, ilsilenzio ad avere spazio.Francesco è il Papadell’ascolto, che grida il suono allo sfruttamento deipoveri, dei bambini, degliultimi. Grida il suo no allacompassione mondana, allamoneta tolta dalla tasca permettersi a posto con lacoscienza: “se Cristo avesseavuto questa compassione,avrebbe aiutato tre oquattro persone e poisarebbe tornato al Padre”.Dobbiamo imparare apiangere, afferma ancora,quando vediamo unbambino che ha fame,

drogato, senza casa,abusato, usato e resoschiavo. Chi non sapiangere non è un buoncristiano. Così ai 30milagiovani, che incontraall’università di sanTommaso, dice: nelcomputer troverete tutte lerisposte, ma nessuna verasorpresa. Lasciatevisorprendere da Dio.L’altro volto è quello delpapà della giovanevolontaria. Era la sua unicafiglia, contenta di lavorareper la messa del Papa. Iltifone ha spazzato via la suavita, come l’altro ancor piùforte quattordici mesi fa, haspazzato via tutto aTacloban, case e viteumane: poco più di sei mila;1.700 i dispersi.Dolore che Francesco havisto anche a Madhu, nelloSri Lanka, un santuariotestimone di una lungaguerra civile tra governocentrale e popolazioneTamil, durata 26 anni, e ditanta solidarietà traappartenenti a religionidiverse. La zona antistante ilsantuario, 160 ettari, fino al2008 ha accolto migliaia di

profughi, fuggiti dallezone del conflitto.Sono proprio lereligioni che assiemeposso aiutare asuperare divisioni econtrapposizioni. Lodice chiaramente aileader religiosiFrancesco,ricordando, come siaaberrante portareguerra e violenze innome di Dio. Loripete anche aigiornalisti, nel volo

tra Sri Lanka e Filippine.Parla dei fatti di Parigi,Francesco, per ribadire chesia la libertà religiosa, siaquella di espressione sonodue diritti fondamentali, mahanno un limite, nelrispetto dell’altro; sono sìdue diritti, ma la libertàdell’uno finisce dove iniziala libertà dell’altro.Francesco aveva detto che ilsuo voleva essere un viaggioper stare accanto allepersone che hanno sofferto,ai poveri, perché povertà,ignoranza e corruzionesfigurano il mondo. Macertamente le folle chehanno accompagnato ilPapa nei suoiappuntamenti, il calore conil quale è stato accolto aColombo e a Manila nonsono cose di tutti i giorni.Padre Federico Lombardi,domenica sera,conversando con igiornalisti nel far conoscereil numero delle persone cheal Rizal Park e nelle stradecircostanti - sei o forse settemilioni per le autorità diManila - sottolinea che si ètrattato del più grandeevento nella storia dei Papi.

Fabio Zavattaro

Padre Federico Lombardi,domenica sera, conversandocon i giornalisti nel far conoscereil numero delle personeche al Rizal Park e nelle stradecircostanti - sei o forse settemilioni per le autorità di Manila -sottolinea che si è trattatodel più grande eventonella storia dei Papi

rispondere alle sfide del tempo,per costruire una società digiustizia, solidarietà e pace.Certo inquieta e interroga lavocina di Gyizelle Palomar 12anni: “ci sono tanti bambinirifiutati dai loro stessi genitori,altri sono vittime di molte coseterribili come droga eprostituzione”. Poi la domanda,l’unica, dice Papa Francesco,che non ha una risposta:“Perché Dio permette cheaccadano queste cose, anchese non è colpa dei bambini?Perché ci sono così pochepersone che ci aiutano?” lelacrime interrompono le sueparole. Accanto a lei c’è Jun unex ragazzo di strada. Lasostiene con un gesto e unsorriso e insieme vanno dal

FILIPPINE, 17 GENNAIO:PAPA FRANCESCOHA CELEBRATO LA MESSANEL RIZAL PARK A MANILA(FOTO AFP/SIR)

Giovedì 22 gennaio 20158 Attualità

il Periscopio di Zeta

Sabato scorso è morto il “nostro” Stefano SalviAmico imprevedibile, dal cuore sempre grande

“Ciao prof. Ora veglia su di noi”

“Grazie per l'invito, ma per motivi di salute non potrò esserci. Ricambiogli auguri estendendoli a tutti. Stefano Salvi”. È l’ultima emailarrivata da Stefano. Era il 23 dicembre scorso, alle 10.11. Stefano mi

rispondeva all’invito mandato a lui come a tutti quelli che, come lui,compongono la grande famiglia del Corriere Cesenate. Avvisavo che martedì 13gennaio ci saremmo trovati a cena con il vescovo per parlare del nostro giornale,del futuro e per confrontarci tra noi. Aggiungevo gli auguri di Buon Natale.Ammetto che non ho fatto caso più di tanto alla scusa che Stefano mi haportato per non essere dei nostri. Non è mai venuto. Se ci si trovava per unincontro non mancava di certo, ma se era per sedersi a tavola allora luideclinava l’invito. Ha sempre fatto così. Cercava un motivo valido perché ionon insistessi. Ma ormai avevo imparato a non insistere. Con Stefano non sipoteva. Lui era così. Prendere o lasciare.Sono sempre stato convinto che non venisse per non incidere sulle casse delgiornale. Non gli importava quanto si spendeva e come si spendeva: la cenacostava un sacrificio che lui ci voleva risparmiare.Aveva già rinnovato l’abbonamento per il 2015, a cui non era tenuto perchéinviamo il giornale a quanti collaborano con questa testata. Ma con Stefanonon c’era verso. Inutile ogni discussione. Lui tagliava corto. Troppo grande lasua generosità e la sua premura per noi e per tutte le opere che sosteneva.

scritti senza firma, i suoi presepi prestati, inanonimo, a Natale per mostre in giro in tutta laRomagna.Infine il Meeting. Ogni anno, fin dalla primaedizione, ha frequentato la sala stampa comeinviato del Corriere Cesenate. E ogni annoveniva in redazione per chiedere che loaccreditassimo. Qui devo ricordare il sinceroaffetto che gli hanno sempre manifestato ecome lo hanno stimato quelli del Meeting, dallapresidente Emilia Guarnieri a tutti gli altri chepoi anch’io ho conosciuto e lui mi hapresentato.Stefano, piccolo grande uomo, di certo ungigante nella fede. Per come l’ho conosciuto eper il bene che ha voluto a me e al settimanalediocesano, lo metto nell’infinita schiera di quei“santi del quotidiano” tanto invocati da papaGiovanni Paolo II. In redazione ci mancherannole sue telefonate, quasi ogni lunedì. “Ciao, prof”,gli diceva Cristiano Riciputi che l’ha conosciutoai tempi delle Superiori, all’Agraria. Ora,assieme a Gian Angelo Sirotti, Stefano veglia eintercede per noi da quel Cielo verso cui hasempre rivolto il suo sguardo. (867)

E poi i presepi, la sua grande passione. In questomomento non posso non ricordare quel giorno in cuinon ho saputo resistere a un suo ennesimo invito: inpieno centro a Cesena mi ha preso sottobraccio e mi haportato in casa sua ad ammirare quella sterminatacollezione. Sono rimasto con lui a lungo. Mi ha descrittoe raccontato di acquisti improbabili e di provenienzeimpronunciabili. Stefano era così, del tuttoimprevedibile. Non si poteva raccontare a nessuno tuttoquel che faceva, ma che verrà fuori, ne sono certo. I suoi

Attualitàdi Ernesto Diaco

BACI E ABBRACCIAI TEMPI DEL WEBBaci e abbracci aitempi del webUn abbraccio è unapotente terapia.Secondo medici ericercatori, infatti, nelcontatto fisico cresce ilrilascio di ossitocina,un ormone chepossiede effetti beneficisulla salute del cuore,con il conseguente calodella pressionesanguigna e dellafrequenza cardiaca.Inoltre, sottolineano glipsicologi, un abbracciopuò avere ricadute positive per l’autostima enella lotta allo stress e alla depressione.Devono essersi ispirati a queste analisi icreatori di “Cuddlr”, un’applicazione per losmartphone che, dallo scorso settembre, staspopolando negli Stati Uniti con 250miladownload in diversi Stati americani. Ilmeccanismo è facile: una volta installata sultelefonino, l’app individua nelle vicinanze esegnala chi è disponibile a ricevere o aconcedere un abbraccio. Come nel caso dei“Free Hugs”, la moda degli abbracci traestranei che ha raggiunto anche il nostroPaese, le interpretazioni maliziose sonofuorvianti: il nuovo social network non haniente a che vedere con siti di appuntamential buio o di massaggi, né con i “professionistidelle coccole”, un altro servizio decollatonegli Usa di recente, dove però un’ora diabbracci costa 80 dollari.In questo caso siamo davanti semplicementealla domanda di un po’ di calore umano,sempre più raro nella frenesia diffusa di unostile di vita povero di relazioni significative emolto individualista. È evidente che un’appsiffatta non può dare una risposta adeguata;intanto però rilancia il bisogno di intensità evicinanza. In una società la cui icona è quelladel wireless, la mancanza di fili, finisce che cimanchi qualcosa capace di legarci gli uni aglialtri.L’altra faccia del web sentimentale è invecequella degli hacker a pagamento. Ilfenomeno, anch’esso crescente e non piùsolo nelle profondità della Rete invisibile,consiste nel noleggiare esperti informaticiper violare i profili e la posta elettronicaaltrui. Si tratta di operazioni illegali,naturalmente, quando dalla difesa in caso difrodi informatiche si passa allo spionaggioindustriale o alle incursioni digitali al fine disvelare i tradimenti della moglie o delfidanzato.In ogni caso, questa è la nuova frontiera degliinvestigatori privati assunti dai fidanzati odai coniugi sospettosi. Dietro alle sembianzedi siti rispettabili, si nascondono veri epropri listini prezzi. Ad esempio, perinfiltrarsi nelle email altrui possono bastare200 dollari, mentre ne servono almeno 300per entrare dentro un profilo di Facebook odi WhatsApp. E scoprire a chi si indirizzanole effusioni (virtuali?) del partner.

STEFANO SALVI(A SINISTRA NELLA FOTO) ÈINSIEME A GIANANGELOSIROTTI, FOTOGRAFO DELCORRIERE CESENATEDECEDUTO NEL LUGLIO2009. È LA STESSA FOTOPUBBLICATA DAL CORRIERECESENATE NEL 2009 E SIRIFERISCE A UN CAMPO CL(RIFUGIO SCOTONI, VALBADIA). ORA, INSIEME, IN UN“RIFUGIO” BEN PIÙ ALTO

agare un riscatto è undilemma terribile. La vitaviene sempre al primo posto.

Ma certo il non pagamento è ilpresupposto per restare a operare in unPaese. Una volta che paghi, salvi una vita,ma rendi più pericolosa la permanenzadegli altri operatori. Per tutto questo, nonbisognerebbe essere incauti nellepartenze”: così Gianfranco Cattai,presidente della Focsiv, ha risposto su “LaRepubblica” alla domanda se sia giusto omeno pagare, come potrebbe esserestato fatto per liberare (poco più di unasettimana fa) le cooperanti italiane Gretae Vanessa rapite in Siria nell’estatescorsa.Il punto è proprio questo, e occorrepartire dal sottile diffuso malcontentoche si respira tra la gente, quella “gentecomune” che oggi, spesso, fa fatica adarrivare a fine mese e si interroga se siagiusto che lo Stato (sempre che vengaconfermato ufficialmente) paghi 12milioni di euro per due ragazze che, aloro stesso dire, per lo meno sono stateun po’ incaute a recarsi in Siria, oltretuttofinanziando il terrorismo islamico.Ci si interroga quindi se non siaopportuno accentuare restrizioni econtrolli sull’invio, da parte delle Ongriconosciute a livello governativo, divolontari ed operatori in zoneparticolarmente rischiose. Occorrerebbeanzitutto monitorare tali nazioni,creando una griglia dove distinguerenettamente Paesi “ok” e Paesi “vietati”per gli evidenti rischi.In secondo luogo, sarebbe forseopportuno introdurre una sorta diautorizzazione governativa, rivolta nontanto a stabilire i soggetti e le modalitàautorizzate a portare aiuto ad unapopolazione o ad una località, quanto

piuttosto prevedere “criteri oggettivi disicurezza” che le Ong debbano esserechiamate a rispettare. Lo Stato nonimporrebbe “veti”, ma potrebbe esigeredalle Ong un preciso piano di “sicurezzainterna” ed “esterna”; potrebbe chiederela predisposizione di adeguateassicurazioni su vita, salute e anche acopertura dei costi di un interventoumanitario (leggasi esborso perliberazione, da non intendere come“riscatto”, ma quali spese necessarie pergiungere alla liberazione). Non si tratta,come è ovvio di chiamare le cose(“riscatto”) con un nome diverso(“esborso per liberazione”), ma di tenerconto delle mutate condizioniinternazionali e in particolare della sfidaportata dal fondamentalismo islamicoalla sicurezza dei cittadini occidentali. Inquest’ottica, non guasterebbe una lineacomune d’azione, ratificata in sedeeuropea.Inoltre le Ong dovrebbero poterdimostrare di non essere in alcun modoconniventi con le parti in lotta, specie lepiù radicali e violente (come nel casodegli estremisti islamici), bensì orientatea soccorrere la popolazione civile senzapreferenze. Si dirà che è già così, oalmeno che così si adoperano le Ong. Masono proprio i brutti sospetti cheaccompagnano la vicenda dellecooperanti italiane, su una presuntaconnessione con una delle parti in armiin Siria, a rendere tutti più avvertiti eguardinghi.Infine, occorrerebbe che l’opinionepubblica conoscesse un limiteeconomico oggettivo e dichiarato dieventuale intervento dello Stato in casodi sequestro. Si tratterebbe non di dirsidisponibili a pagare un riscatto, bensìdella eventuale disponibilità dello Stato

stesso a contribuire con aiuti umanitariper sollecitare e facilitare la liberazione dicooperanti o altri soggetti rapiti inmissioni umanitarie. Il limite economicodovrebbe essere pubblico e le Ong stessedovrebbero assumere il doppio impegnodi assicurarsi per rimborsare lo Stato incaso di intervento, oltre che coprirsi perla propria oggettiva responsabilità. Sidirà che già questa scelta sarebbe unaforte sollecitazione per i malintenzionati.Certo, è un rischio oggettivo. Ma vaanche detto che i cittadini sono sempremeno inclini ad accettare quell’aura dimistero che accompagna certe pratichediplomatiche. Senza sottovalutare,ricordando i giorni terribili del “delittoMoro”, che il Paese non ha bisogno didividersi fra trattativisti e non. Il mondo èdiventato sempre più complesso ebisogna affinare la riflessione.Ricordando anche che i sequestri dipersona, proprio in Italia, sono statistroncati nel momento in cui lo Stato hascelto la linea della fermezza.In ogni caso la trasparenza non può chefare bene a tutti.

Luigi Crimella

P“La via della trasparenza

Una riflessione si impone dopo il caso delle due cooperanti italianerapite in Siria nell’estate 2014

Liberazione di ostaggi

Riscatto sì o no?

Non si tratta di porre limiti all’azionedelle Ong, ma servirebbe un diversorapporto fra queste organizzazionie lo Stato, in termini di prevenzionee di sicurezza.C’è poi il capitolo, spinosissimo,dei rapimenti e degli eventualipagamenti da parte dello Stato.È ipotizzabile un’intesaa livello europeo?

VANESSA E GRETA, LE DUE RAGAZZERAPITE IN SIRIA E LIBERATE NEI GIORNI SCORSI

(FOTO ARCHIVIO SIR)

Giovedì 22 gennaio 2015 9Cesena

Il dopo Parigi A colloquio con l’imam di Cesena, l’egiziano Yousif Elsamahy

Francesco Zanotti

oi siamo aperti al dialogo.Seguiamo solo quello cheha detto il Profeta. Come unpadre che ha molti figli e a

tutti fornisce la stessa educazione, mapoi prendono strade diverse, così accadeper le religioni e per l’islam. Ogni figliointerpreta a modo suo. Non è così ancheper i cristiani? Ce ne sono diversi, o no?"Nella nostra sede abbiamo incontratol’imam di Cesena, shikh (il nostro ’don’)Yousif Elsamahy, quarantenne egiziano,da quasi un anno nella nostra città. E’ luiil capo della moschea che ha sede a Torredel Moro, luogo nel quale ogni venerdì siradunano almeno 400-500 persone per illoro giorno di festa. Con lui YakineHicham, vice presidente del locale centroculturale islamico, 43enne marocchinocon cittadinanza italiana. E’ in Romagnadal 1996 dopo esserci arrivato la primavolta come turista mentre studiava inFrancia. A Cesena vive con la moglie edue figli. Ha un passato di lungo corsocome attaccante nella squadra di calciodelle Vigne nel campionato del Csi, conalcune finali disputate allo stadio"Manuzzi". Ricorda benissimo AdelioCamagni, morto nel febbraio scorso eanima del Gruppo polisportivo Vigne perlunghi anni, e l’attuale responsabileMassimo Bigi. Yakine ci tiene a sottolineare che fa ilvolontario con la Croce Rossa italiana diCesenatico, "per fare capire che siamoper la pace e non siamo tutti terroristi". E

N"“Non siamo terroristi”

subito dopo aggiunge, ricordando quantopronunciato venerdì scorso dall’imam:"Riguardo a quello che è accaduto inFrancia, noi diciamo che non rispondiamocon la violenza a chi ci insulta, anche con levignette. Noi ci rivolgiamo in manierapacifica a tutti e a tutti chiediamo di noninsultarci e di non provocarci"."Libertà di stampa e di espressione -aggiunge l’imam Yousif - non significaoffendere gli altri. Anche il Papa nei giorniscorsi ha ricordato che non si offende lamamma. In ogni caso noi non rispondiamomai con la violenza. La nostra religione,l’islam, spiega cosa dice il Corano e cosa

dice il Profeta. Solo questo, unicamentequesto. Certo, se qualcuno viene in casanostra o nei nostri Paesi per occuparci, noici difendiamo. Difendiamo i nostri beni, lenostre famiglie, i nostri Paesi. Ma mai con laforza. Prima di tutto cerchiamo di evitare loscontro. Poi, certo, esistono diverseinterpretazioni della Jihad: una riguardal’impegno personale, interiore, permigliorare il proprio rapporto con Dio, pernon andare fuori strada, per pregare, fare delbene, seguire la religione, aiutare le persone”. Si leggono notizie diverse sui giornali. Letelevisioni riportano casi eclatanti di genteperseguitata e anche uccisa perché uscita

dall’islam. "Noi non dobbiamoconvincere nessuno con la forza -assicura l’imam -. Dobbiamo spiegare,dare consigli, pregare perché uno siconverta, ma mai con la forza. Nondobbiamo mai forzare nessuno. Innessun modo. E’ scritto nel Corano".I casi di Asia Bibi, in carcere da oltreduemila giorni a causa della sua fedecattolica, le stragi dei terroristi dell’Isis edi Boko Aram sembrano indicare tuttoun altro islam. "I pazzi e i terroristi cisono ovunque e in tutte le religioni. Noi,con queste persone non abbiamo nulla ache fare. Sono del tutto estranee a noi.Condanniamo le loro azioni. Questo nonè islam. Non c’entra nulla con l’islam.L’islam non dice mai di uccidere, se nonper difendersi".Certi Paesi, però, non garantiscono lalibertà di religione a tutti. "Noi viviamoin pace con cristiani ed ebrei- assicural’imam -. A casa mia, in Egitto, dove hostudiato (l’imam ha un masterconseguito nella migliore università delPaese, ndr) e dove sono ancora miamoglie con i miei cinque figli, tutticonvivono pacificamente, cristiani eislamici assieme. Ci vuole la libertà direligione per tutti". Ci sono conversionidal cristianesimo all’islam. Più difficiletrovare percorsi inversi. "Se uno siconverte dall’islam noi chiediamo imotivi - conclude l’imam che develasciare la redazione per andare allapreghiera di mezzogiorno -. Dialoghiamocon quella persona. Domandiamo leragioni. Ma tutto finisce qui".

L’imam di Cesena Yousif Elsamahy (a destra) incontrato nella redazione del Corriere CesenateCon lui Yakine Hicham, dal 1996 a Cesena

TORINO 25 aprile 2015: Pellegrinaggio diocesano presieduto dal nostro vescovo monsignor DouglasRega�eri, in occasione dell’Ostensione della Santa Sindone. euro 50L’ostensione della Sindone, dal 19 aprile al 24 giugno 2015 nel Duomo di Torino, sarà cara�erizzata da due a�en-zioni par�colari: al mondo dei giovani e a quello della sofferenza. È pensando a tali temi, infa�, che papa France-sco ha concesso l’ostensione solenne, che si collega al giubileo per il secondo centenario della nascita di San Giovanni Bosco.Programma e prenotazioni presso: Centro Pastorale, corso Sozzi, 39, tel. 0547 611001 - Ufficio diocesano Pellegrinaggi, via Gio-vanni XXIII, 12, tel. 0547 610280 - Unitalsi: Umberto 329 6484489; Giovanna 333 2995808

TERRASANTA dal 2 al 9 luglio 2015: Pellegrinaggio presieduto da monsignor Alfiero Rossipullman da Bagno di Romagna e Cesena, volo da Bologna: Nazareth, i Santuari del Lago, Betlemme, Massada, Gerico, Qumran,Gerusalemme - Hotel comodissimi, pensione completa, accompagnatore. Sono aperte le iscrizioni. da 1.140 euro

LISIEUX dal 6 al 9 luglio 2015: Pellegrinaggio diocesano presieduto dal nostro vescovo monsignor Douglas Rega�eri,in visita alla famiglia dei bea� coniugi Luigi e Zelia Mar�n, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino.Escursione a Mont St. Michel. Programma in preparazione

TERRA SANTA dal 6 al 13 agosto 2015: Pellegrinaggio presieduto dal nostro vescovo monsignor Douglas Rega�eri.Programma in preparazione

Polizza assicura�va R.C. Allianz n. 74372043

❚❚ Piazza della Libertà, confronto serratoOltre 200 persone hanno partecipato, gio-vedì 15 gennaio nel salone di Palazzo Ghi-ni, all’incontro organizzato dalla Confcommercio sul tema del futuro dipiazza della Libertà. Segno che, almenoin centro storico, il tema è particolar-mente sentito. La platea era gremita dicommercianti e cittadini. In prima fila ilsindaco Paolo Lucchi e gli assessori Tom-maso Dionigi e Maura Miserocchi chehanno ascoltato senza intervenire. La Confcommercio è contraria al proget-to del Comune, che prevede di eliminareil parcheggio per creare una zona verde euna vera piazza, a fruizione di pedoni eciclisti. "Non è il momento per spendere 3 milio-ni di euro" ha detto Augusto Patrignani,presidente Confcommercio. "E poi non sitratta di un investimento, ma di una spe-sa superflua. I parcheggi, invece, servo-no".Don Giordano Amati, parroco del Duo-mo, ha precisato che la lettera inviata alComune contro la soppressione del par-cheggio è a firma sua e dei sacerdoti al

servizio della Cattedrale. "Non c’entranoné la Diocesi, né la Curia e tantomeno ilvescovo - ha precisato -. Temiamo chesenza posti auto si creino disagi anche perquelle persone che vogliono frequentarele celebrazioni in cattedrale, specialmen-te se anziane". Marco Giangrandi, commerciante delcentro e presidente di un Comitato a di-fesa del parcheggio, non ha nascosto che"le isole pedonali sono indispensabili, co-sì come l’uso della bici e dei mezzi pub-blici rispetto all’auto privata. Però questiposti auto sono indispensabili".Già alla fine degli anni ’80 era stato stila-to un piano parcheggi. Da più parti erastata prospettata un’area sosta interrata.C’era un progetto durante l’amministra-zione di Giordano Conti, così come ilcompianto architetto Tommaso Cantorilo aveva ribadito anche su queste colon-ne. "In piazza della Libertà - ha precisatoGianpiero Maldini, già presidente dellaparcheggi Spa - ruotano circa mille autoal giorno su 78 stalli. Segno che è molto

utilizzato ed è utilissimo".Stefano Spinelli (Libera Cesena), GustavoRosso (5 Stelle) e Vittorio Valletta (CesenaSiamo Noi), tutti e tre capogruppo inConsiglio comunale, hanno espresso po-sizioni simili. "Sono tre milioni di euroche si possono risparmiare - ha detto Spi-nelli - dato che questa trasformazionenon è una priorità per i cesenati. I par-cheggi scambiatori sono utili per chi la-vora in centro, ma non per chi deve fareacquisti. E noi del centrodestra vorrem-mo un referendum per chiedere ai cese-nati se vogliono o no un parcheggio in-terrato". Valletta ha parlato di risparmio:"Per sistemare la piazza basterebbero500mila euro. Abbiamo visto che nel pro-getto manca la sistemazione della rete fo-gnaria: si pensa di rifarla a lavori ultima-ti rompendo la nuova pavimentazione?".Ma allora la gente cosa vuole? Ascoltandogli umori dei presenti, emerge la volontàdi un parcheggio interrato con sopra unabella piazza con le aiuole. Ma solo quan-do ci saranno i soldi.

Cristiano Riciputi

LuttoE’ morto il professorStefano SalviSabato della scorsa settimana è morto, a60 anni, il professor Stefano Salvi.Ricoverato al Bufalini da qualchesettimana, le sue condizioni si sonoaggravate costantemente. Insegnavareligione all’Istituto tecnico industrialeda oltre 20 anni, dopo aver insegnatoall’Agraria. All’Iti è stato osservato unminuto di silenzio in tutte le classi. Era uncollaboratore storico del CorriereCesenate, avendo iniziato a scrivere suqueste colonne nel 1977.La sua generosità, i modi di farespontanei, l’attenzione verso gli studentispecie quelli con difficoltà, lo hanno resouna persona amata da tutti. I funerali sono stati presieduti dal vescovoDouglas martedì pomeriggio, in unaCattedrale gremita soprattutto di giovani. Ampi ricordi sono pubblicati a pagina 8 e23 e altri interventi sono sul sitowww.corrierecesenate.it

Giovedì 22 gennaio 201510 Cesena

Cultura Biblioteca e autonomia: i pareri di Pietro Castagnoli e Denis Ugolini

utonoma per evitarecondizionamenti dalla sferapolitica. Autonoma perpianificare il futuro attingendo

a piene mani dal passato. Continuanoa levarsi voci critiche sullariorganizzazione del sistema culturalecittadino, che passa per lacancellazione dell’IstituzioneBiblioteca Malatestiana (riportataall’interno della "macchina"comunale) e l’individuazione di undirigente unico per Cultura,Malatestiana e Turismo (nell’ottica,secondo i piani della Giunta Lucchi, diuna maggiore integrazione tra eventi epromozione del territorio).Pietro Castagnoli, già preside del liceoClassico Monti e decano dei giornalisticesenati, vede come fumo negli occhiqualsiasi velleità della politica dicontrollo diretto della Malatestiana:"La cultura non va politicizzata. Labiblioteca Malatestiana dal ’500 in poiè un’opera d’arte che è al di sopra dellavita politica, un’opera da conservarenella sua autonomia eincondizionatezza, ossia senzacondizionamenti da una politica checambia a ogni piè sospinto".I piani di sviluppo della biblioteca, peril professor Castagnoli, si dovrebberolegare in modo profondo alle radicidella biblioteca stessa: "Abbiamocodici antichi dai quali ricavare per ilmondo d’oggi. Uno di questi (l’Isidoromalatestiano, ndr), conserva laconoscenza della Spagna del VI secolo

A

Lontanadalla politica

raccolta da Isidoro di Siviglia ma, essendoorganizzato in 40 capitoli a ipertesti, puòessere un simbolo di Internet. Da lì sideve ripartire, ma questo è un lavoro ditipo culturale. Abbiamo un tesoroenorme che va custodito e salvato. Un"tesoro per sempre" (ktema es aei) perdirla con Tucidide, valori che ci aiutano asopravvivere nella miseria quotidiana. Itesti più antichi e importanti dellaclassicità sono valori di cultura pura.Dobbiamo interpretarli con spiritonuovo, facendo andare la cultura di pari

passo nella libertà, eguaglianza efratellanza. Ma questo non può avvenirecon la politica, che agisce per parte".Critico anche Denis Ugolini, exparlamentare e fondatoredell’Associazione "Energie Nuove": "LaMalatestiana è un patrimonio di valoreinestimabile. Manca una adeguata,organica, alta visione di questocomplesso, di come se ne debba e possasviluppare una appropriata messa apunto, delineandone vita, fruibilità ecapacità di iniziativa e promozione. Mi è

difficile pensare la Malatestiana seavulsa da una autorevole direzione,con la possibilità di avvalersi di unqualificato apporto scientifico. Apice,di forte distinzione, ma dentro unsistema culturale da ben organizzare econdurre ad organica coordinazione.Sistema museale, patrimonio artisticoe pinacoteca, patrimonio musicale ecinema. Le attuali condizioni pratiche,non meno di quelle economico-finanziarie, sono tali da tacciare diastrattismo sognante tutto questo.Solo però se ci si abbarbica in pensieri"corti", nel ridotto spettro del "tutto esubito". Bisogna ragionare in grande".In questo senso la strada ipotizzata daUgolini passa per una collaborazionecon i privati: "Ritengo occorrariflettere sull’opportunità di una"soluzione" (istituzione, società,organismo) pubblico-privata: digoverno del sistema. Che senzadubbio potrà anche dar forma diqualità e attrazione a una straordinariaofferta turistica. Un ordine inverso diragionamento non mi sembra il piùappropriato. Bisogna passare da unpensiero "corto", dal quale possonoderivare confusioni, riduzioni,polverizzate minimizzazioni, ad unpensiero "lungo" di chiara e organicastrategia, di adeguate strutturazioni, diprestigioso presidio e capaceconduzione. A Cesena un concorsopubblico-privato avrebbe, penso,straordinarie possibilità".

MiB

San BiagioPerplessitàLa riorganizzazione pensata dal Comune mira a miglioraree a risparmiare. Emergono riserve

Non c’è ancora un progetto sulla carta, magià abbondano le polemiche sul futuro delSan Biagio, luogo per eccellenza del cinemaa Cesena. Dopo il trasloco della mediateca,l’Amministrazione comunale staipotizzando lo spostamento nella nuovaMalatestiana degli archivi fotografico e diriviste specializzate. Una nuova collocazioneche, ritengono alcuni, invece di valorizzarerischia di dissipare un importante tassellodel sistema culturale della città, e che

vedono in questa mossa solo un risparmioda parte del Comune che ha in affitto i localidi via Aldini dall’Asp Valle Savio.L’assessore alla cultura Christian Castorripromette un suo rilancio con la "completacatalogazione e la promozione evalorizzazione dell’attività espositiva e, inparticolare, di ’Cliciak’, anche attraversocollaborazioni importanti con realtà come laCineteca di Bologna e la Fondazione Fellinidi Rimini". Ma prima di fare progetti per imesi a venire, bisogna attendere lariorganizzazione del Settore cultura delComune (una volta comprendeva cultura epubblica istruzione, mentre ora raggruppacultura, Malatestiana e turismo) e la nominadel nuovo dirigente, il cui bando per lapresentazione delle domande è in scadenza.Entro febbraio, con la nomina deicomponenti della Consulta cultura e delComitato scientifico della Malatestiana, lastruttura dovrebbe entrare in funzione.Il San Biagio non è un semplice luogo per gliamanti del grande schermo, ma un centroculturale sul variegato mondo della pellicola.Oltre alla due sale proiezioni, ospita

l’archivio fotografico (composto da oltre130mila stampe e negativi, rappresenta unamemoria visiva del cinema italiano di ieri edi oggi), l’emeroteca (che raccoglie 350testate italiane e straniere) e una bibliotecadi oltre 10mila volumi specializzati sucinema e spettacolo, tra le più rinomate inregione. Ma dire San Biagio equivale ancheparlare di iniziative legate al cinema diqualità e di numerose mostre fotografiche inItalia e all’estero. Nei primi anni 2000 fu l’allora assessoreDaniele Gualdi ad avviare un progetto dirilancio, puntando sulla fotografia di scena,tramite le acquisizioni dei più importantifotografi del cinema italiano, e facendodiventare un punto di forza ’Cliciak’, unicoconcorso in Italia di fotografia di scena.Tra le opportunità che il San Biagio potrebbecogliere, c’è la nuova legge regionale sulcinema e audiovisivo, che oltre a sostenereeconomicamente rassegne e festivalpromuove la raccolta, catalogazione econservazione della documentazionecinematografica.

Francesca Siroli

UnescoUna letteradel presidenteIl presidente del Comitato nazionaleper l’Unesco Giovanni Puglisi hamandato una lettera al sindaco PaoloLucchi, come ha riportato il CorriereRomagna di sabato scorso. "Gentile signor sindaco - si leggenella lettera datata 9 gennaio - mi èstata da più parti segnalata lasituazione in cui versa la BibliotecaMalatestiana, alla luce di recentiiniziative assuntedall’Amministrazione comunale.L’attuale gestione della istituzionestessa ha destato preoccupazione inqualificati ambienti culturali e,pertanto, nella mia veste diPresidente della CommissioneNazionale per l’Unesco, mi correl’obbligo di attirare la sua corteseattenzione sul problema".Il presidente sottolinea che non c’ènessun allarme e polemica e chepresto incontrerà il sindaco.

Inserto a cura dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 54 Gennaio 2015

✎LA RIFLESSIONEon più schiavi, mafratelli” è il tema sceltoda papa Francesco per

la Giornata mondiale della pace diquest’anno. In perfetta continuitàcon il messaggio del 2014, dedicatoalla fraternità universale come viadella pace, papa Bergoglio torna suuno dei temi a lui più cari: la lottacontro lo sfruttamento umano, unapiaga tutt’altro che scomparsanonostante i numerosi trattatiinternazionali contro la schiavitù intutte le sue forme.Due precedenti, fra gli altri, dannoragione della grande attenzione cheil Papa nutre per questo aberrante“crimine di lesa umanità”. Il 10aprile 2014, in occasione di unconvegno in Vaticano promosso daivescovi dell’Inghilterra e del Galles,Francesco ha voluto incontrarealcune donne liberate dalla trattadella prostituzione e del traffico didroga. Di ritorno dal viaggio inTurchia, il 2 dicembre scorso, poi, hadato vita a un altro gestosignificativo, firmando insieme airappresentanti delle principalireligioni mondiali una dichiarazione

N“

comune contro il traffico di esseri umani.Lo sguardo del Papa va ai milioni di uomini,anche minorenni, sfruttati sul lavoro; allecondizioni disumane di molti migranti; allepersone costrette a prostituirsi, a combattere o amendicare. Elenca le cause di tali fenomeni e –come ha fatto anche nel suo messaggio natalizio– alza forte la voce contro l’indifferenza che rendecomplici di tanti orrori. Senza dimenticare che,nonostante le immense proporzioni dellatragedia, c’è chi non si ferma a guardare: “Sequesto è, purtroppo, in gran parte vero, vorreiricordare l’enorme lavoro silenzioso che moltecongregazioni religiose, specialmente femminili,portano avanti da tanti anni in favore dellevittime”.Buona parte del discorso del Papa, infatti, èdedicato a cosa si può (e si deve) fare, passandodal senso di impotenza a un cambio dimentalità diffuso.Il primo lavoro è culturale ed educativo. Se è

vero che “oggi come ieri, alla radice dellaschiavitù si trova una concezione della personaumana che ammette la possibilità di trattarlacome un oggetto”, allora il passo fondamentaleda compiere è combattere ogni visione ristrettache di fatto giustifica comportamenti non degnidella nostra umanità. Si tratta di recuperare ilprogetto di Dio sull’uomo – su ogni uomo – evedere nell’altro, chiunque egli sia, un fratello euna sorella in umanità, riconoscendone “ladignità intrinseca nella verità e nella libertà”.Non mancano gli esempi di quanto ognuno puòfare, come “impegnarsi nelle associazioni dellasocietà civile o di compiere piccoli gestiquotidiani – questi gesti hanno tanto valore! –come rivolgere una parola, un saluto, un“buongiorno” o un sorriso, che non ci costanoniente, ma che possono dare speranza, aprirestrade, cambiare la vita a una persona che vivenell’invisibilità, e anche cambiare la nostra vitanel confronto con questa realtà”.

Il messaggio di papa Francesco per la pace:“Globalizzare la fraternità”

La provocazione

Ogni giorno:“Coraggio, sono io!”Ore 5,30. Fa un po’ freddo questa mattina...George inforca la bicicletta e parte per illavoro. I bambini dormono ancora. Un bacioal volo e buona giornata... “Coraggio, sonoio!”.Ore 7. Marco, 12 anni, si sveglia e subitopensa alla mattinata complicata che loattende: compito in classe di matematica(“Potevo studiare di più...”), in banco con ilsolito prepotente che promette ritorsionidalla prima alla quinta ora... Va beh, alpomeriggio almeno c’è l’allenamento...“Coraggio, sono io!”.Ore 9: Lara, 25 anni, educatrice, è sul trenoche la porterà al lavoro, ma la testa èaltrove. Il gruppo di Ac che segue inparrocchia la preoccupa e la appassiona:come riuscire a condividere con i ragazziquesto pezzo di strada? “Coraggio, sonoio!”.Ore 12,30: Claudia, 35 anni, scappa a scuolaa recuperare i ragazzi, poi pranzo e via! Dinuovo al lavoro, con il cuore pieno disperanze, preoccupazioni, pensieri,progetti... “Coraggio, sono io!”.Pomeriggio, Angelo, 70 anni, è solo... Pensaai nipoti lontani, guarda il telefono che nonsquilla tanto spesso, esce per la passeggiataal parco sperando di incontrare qualcunoper fare due chiacchiere... “Coraggio, sonoio!”.Sera, don Francesco, 56 anni, rientra a casadopo una giornata intensissima: Messa incui ricevere e dare vita, incontri con tantepersone, poveri che bussano continuamentealla porta, pastorale da portare avanti avolte con tanta stanchezza... “Coraggio,sono io!”.E poi ci sei tu, ci sono io e... insomma, cisiamo tutti!Ogni mattina ci viene regalata una giornata:come sarà? Pensieri, dubbi, progetti,scadenze, traguardi e una certezza:“Coraggio, sono io!”.La paterna esortazione di Gesù agli apostoli,affaticati e spaventati, arriva al cuore diognuno e ci spinge, anche oggi, a guardaredentro di noi, ai nostri timori e alla nostrapoca fede, e a ritrovare una certezza che cifa rialzare la testa e recuperare la fiducia: ilSignore ci ama e ci chiede di lasciarlo salirea bordo.“Coraggio, sono io!” non è una formulamagica: non sarà tutto più bello e tutto piùfacile. Non girerà tutto come desideravamotanto, ma Gesù continua a ripeterci semprecon tenacia, ogni giorno queste parole.“Coraggio, sono io!” significa anche “Cisono”: quando piove e quando c’è il sole,quando sei in discesa e quando la salita tira,quando il cuore straripa di gioia e quandogli occhi non trattengono più le lacrime,all’alba come al tramonto e in tutto quelloche passa dall’alba al tramonto delle nostregiornate e delle nostre vite.Coraggio, non siamo soli! Si va!

Carmelina Labruzzopresidente diocesana

di Azione Cattolica

Un’Ac inquieta e vitaleper una Chiesa in uscita

ome ogni anno, durante un weekenddel mese di novembre, le presidenze e iconsigli diocesani di Ac dell’EmiliaRomagna si riuniscono per il convegno

regionale, ispirato sempre a tematiche di forteattualità associativa. All’ultimo convegno,tenutosi grazie al gradito invito della presidenzadiocesana di Piacenza-Bobbio sulle collinedell’Appenino piacentino, vi è stato un ospite ditutto riguardo: il presidente nazionale MatteoTruffelli, aderente della diocesi di Parma, suacittà natale e di residenza. Matteo, come desiderafarsi chiamare, ha accettato l’invito delladelegazione regionale e, nella mattina didomenica 9 novembre, ha presentato le lineeguida dell’Azione Cattolica per il triennio2014-2016.Il punto di partenza è stato lo slogan dell’anno:“Coraggio, sono io!”. Non è altro che l’invito diGesù a fargli spazio nelle nostre vite, per riconoscerlo anchenella tempesta. L’associazione vuole darsi come meta loscoprire nella propria vita i segni dell’amore e del passaggiodel Signore. Questa sintesi avviene attraverso una vitaspirituale profonda e uno sguardo contemplativo rispetto allarealtà che ci circonda per accompagnare la maturazioneumana e di fede di chi ci è posto accanto: questa è anche lapremessa alla base di ogni servizio educativo e associativo.Come ci ha ricordato papa Francesco con le consegneall’Azione Cattolica nell’incontro del 3 maggio scorso, serveun duplice movimento per rimanere con Gesù, standoglivicino, senza allontanarsi da Lui, e poi, grazie alla sua forza,andare lontano per essere missionari di Cristo: il sogno diun’associazione in uscita per far crescere sempre più la Chiesain uscita!Immancabile, è arrivato anche un gradito aggancioall’esortazione apostolica di papa Francesco “EvangeliiGaudium”: in particolare Matteo ha sottolineare il punto 71dove il Santo Padre ci invita a formare il nostro sguardocontemplativo rispetto alla realtà. L’Ac deve essere il tessutoconnettivo che aiuta tutta la Chiesa ad avanzare, secondoquanto ci chiede papa Francesco. Un’associazione cheaccoglie, ascolta e accompagna ogni persona di buonavolontà; le comunità sempre più significative per la vita delle

CDal Convegno regionale di Azione Cattolica,nel novembre scorso a Piacenza, le linee guida del prossimo triennio

PPrrooppoossttAACC

persone, più belle e più vivaci.Il presidente nazionale giunge così alla presentazione dellequattro attenzioni associative per il triennio:1. Cura dei legami associativi: perché l’Ac è la casa dove sipropone una vita bella, vera. Lì la Chiesa deve crescere perattrazione.2. Cura dell’adesione: non accontentiamoci di fare una bellaesperienza di fede solo per noi, ma offriamo ad altre persone lapossibilità di crescere nelle relazioni umane, nella fede. Nonteniamo nascosto questo tesoro.3. Attenzione e cura dei presidenti e degli assistenti parrocchiali:dai presidenti passa la vita delle Ac parrocchiali, quindi occorrecurarli, sostenerli, alimentare la loro vita associativa, culturale,spirituale. Educazione alla gratuità del servizio. I nostriassistenti ci sono affidati, per questo dobbiamo prenderci curaanche di loro.4. Attenzione alla dimensione internazionale dell’Ac: occorreavere il respiro della Chiesa Universale. L’obiettivo ci invita acrescere molto rispetto a questa ultima attenzione e dobbiamoassolutamente aprirci al mondo che sta già davanti alla nostraporta.La conclusione è un invito semplice, ma efficace: un’Ac inquietacon più domande che risposte per essere vitale.

Ivan Fusconi

Ci sono responsabilità che competono ailegislatori e alle organizzazioni intergovernative,ma non sono esclusi gli imprenditori –garantendo condizioni di lavoro dignitose – lasocietà civile nelle sue varie realtà e gli stessiconsumatori, cioè tutti, perché “acquistare èsempre un atto morale, oltre che economico”.La proposta di Francesco di “globalizzare lafraternità” si rivela così lo stimolo a un vivoesame di coscienza, ma anche un impegno divita, ben consapevoli – conclude il Papa – cheDio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa haifatto del tuo fratello?”.

Ernesto Diaco

Giovedì 22 gennaio 2015II PropostAc

ulla terra come cittadini delCielo”: sulla terra comeSanti. Un’impresa per

pochi? No! Un’impresa per chi fadella propria vita un dono a serviziodegli altri. Durante i giorni passati,dal 27 al 29 dicembre, i giovanissimidi Ac della Diocesi di Cesena-Sarsinasono andati alla scoperta del nostrovicino di casa: Alberto Marvelli, aRimini. Un giovane che a 15 anni si ècaricato il suo zaino sulle spalle e ha

S“

Alla scoperta del beatoAlberto Marvelli

Dal 27 al 29 dicembre la Tre giorni Giovanissimi in trasferta riminese

iniziato una vita “normale”. Morto ilpapà quando Alberto aveva 15 anni,si è preso cura della sua famiglia; haproseguito gli studi (una voltaterminate le superiori si è laureato inIngegneria Meccanica a Bologna);giovanissimo attivo nell’AzioneCattolica a tutti i livelli; impegnato atestimoniare con la propria vita ilValore a cui non poteva rinunciaredavanti a nulla: Dio.I ragazzi si sono trovati ad affrontare

un percorso parallelo diconfronto a 360 gradi conMarvelli: li ha guardati nelprofondo, li ha visti andare acercare i momenti in cuiincontrano il Signore, in cui losentono vicino per poiarrivare a scrivere una propriaregola spirituale; li ha vistimettersi in gioco nei varilaboratori (educatore, scuola,impegno per il bene comune,sport e famiglia) vedendo unadiversa prospettiva delle cose,sentendosi capaci e invogliatia portare qualche modificanel loro modo di vivere le

varie realtà; li ha visti riflettere eprendere coscienza della loro sceltadi aderire all’Azione Cattolica,dando anche qualche suggerimentoper rinnovarci. Prima dellaconclusione ci ha fatto visita ManuelMussoni, membro del Consiglionazionale di Azione CattolicaItaliana per i giovani, con unintervento breve ma deciso, in stileAc, insomma.Tre giorni intensi, dove le prove -meteo, tempistica e logistica - nonsono mancate! Ma quando leesperienze e le difficoltà si vivono esi superano (o si cade) con laconsapevolezza della Sua presenza,affidandogli questi momenti, alloratutto prende un significato diverso, ilsignificato di quel Valore: Dio.

Roberta Ricci

ndate, coraggio, sono Io”.Sono queste le parole che cihanno accompagnato in

questa Tre giorni di spiritualità perragazzi dell’Acr, tratte dal brano delVangelo di Marco in cui Gesù camminasulle acque. L’obiettivo era far rifletterebambini e ragazzi sulla scoperta deipropri doni e delle proprie capacità eandare fino in fondo nelle cose in cuicrediamo per mettersi a servizio delprossimo e della Chiesa.Per far questo abbiamo fatto scontrare iragazzi con le proprie paure e fatto farloro esperienza che quando Gesù ècon noi, quando riusciamo ariconoscerlo in ogni persona che

incontriamo, “il vento cessa”, la paurasvanisce. Non si può quindi che esseremeravigliati! Lo stupore sta quindinello scoprirsi amati da Gesù, che nonci abbandona, resta con noi e crede atal punto nelle nostre capacità dachiederci di testimoniarlo al mondo. Quarantotto educatori dal 16novembre hanno iniziato a camminareinsieme per scoprire il brano delVangelo e farlo proprio. I frutti diquesta preparazione sono stati donatiai 300 ragazzi che dal 27 al 29 dicembrehanno scelto di mettersi in gioco econdividere se stessi insieme a noi.Siamo rimasti meravigliati perchéabbiamo trovato dei bambini e ragazzi

molto gioiosi ed entusiasti, con tantavoglia di divertirsi, ascoltare eascoltarsi. Capaci di stupirsi emeravigliarsi nello scoprire la presenzadi Gesù nella loro quotidianità.Abbiamo scoperto che nella lorosemplicità sanno arrivare in profonditàmolto di più e più facilmente degliadulti. Ragazzi ed educatori abbiamo vissutoper tre giorni come una famiglia, in cuici sono state tante occasioni diamicizia e condivisione, scoprendo labellezza del vivere in semplicità dandoimportanza alle cose essenziali dellavita.

Gianni, Chiara e Pamela

A“Che meraviglia! Gesù cammina con noi

A Gatteo Mare l’appuntamento di spiritualità per bambini e ragazzi

La tre giorni nataliziadell’Acr

Movimento studentiScuola,confronto a 360°Sono stati mesi molto carichi per il Msac:il movimento studenti di Azione Cattolicaha organizzato quattro giorni diconvivenza al convento dei Cappuccini diCesena, durante i quali i ragazzi si sonopotuti confrontare su un tema moltodifficile ma quanto mai importante: ilconflitto tra Palestina e Israele.I ragazzi hanno frequentatoregolarmente la scuola al mattino,mentre i pomeriggi erano dedicati astudio e giochi, organizzati nel salone delconvento dei frati cappuccini di Cesena,che per il secondo anno ci ha ospitato.Alla sera invece hanno partecipato aincontri a misura di studente, con l’aiutodi cineforum e attività più giocose.Ma non finisce qui: durante le vacanze diNatale appena trascorse, il Msac hapartecipato al Cips (non le patatine!),cioè al Campo Interregionale PerStudenti, tenutosi a Fognano (Faenza),con agli altri gruppi Msac dell’EmiliaRomagna, Marche e Liguria. Insieme si èpotuto discutere dei temi caldi dellascuola, a partire dalla “Buona scuola” (ilmanifesto per una scuola miglioreproposto dal capo del governo MatteoRenzi e aperto a discussione a tutti glistudenti), fino alla vicenda di Malala,diciassettenne pakistana premiata con ilNobel per la pace per la sua lotta aldiritto allo studio, che tuttora portaavanti.Sebbene ci siamo lasciati alle spallequeste belle iniziative, portiamo con noila carica che ci hanno trasmesso peraffrontare con grinta i prossimi mesi!

Il Msac

AderiamoLe ragioni del “sì” rinnovato“Ci sono, ci siamo!” questo lo slogan scelto per lagiornata dell’Aderiamo, svoltosi il 30 novembre nellesale del Seminario. Un appuntamento comunitarioper tutti gli aderenti di Ac della nostra diocesi. Unmomento importante, in cui si è voluto ricordare ilsignificato della nostra adesione e appartenenza aquesta grande famiglia.Il nostro assistente generale don Giordano Amati hacommentato il brano di Vangelo scelto (Lc 1, 26-38),sottolineandoci il “perché” dell’8 dicembre, giorno dinascita dell’Azione Cattolica: proprio a Maria èaffidata la nostra associazione, modello di un “Sì”umile, fedele, disponibile e gioioso. Ecco allora ilnostro “Sì” che ogni anno rinnoviamo. Essere aderentiè mettersi alla sequela del Signore, una vocazione adaccogliere una chiamata a un servizio e una forma diministerialità laicale che si vive come associazione, lascelta personale diventa di associazione.Sono poi intervenuti Marco Piolanti e Gabriella Pivi,vice-presidenti adulti della Delegazione regionale,rispettivamente provenienti dalla diocesi di Faenza-Modigliana e dalla diocesi di Forlì-Bertinoro. Ci hannoraccontanto la loro esperienza in Azione Cattolica,come l’hanno conosciuta e come sono cresciuti inessa. In particolare Marco Piolanti è soffermatosull’articolo 3 dello Statuto, che richiama all’impegnodei laici all’interno dell’associazione attraversoalcune parole chiave: formazione, missione eresponsabilità, testimonianza di vita.All’interno delle nostre parrocchie siamo chiamati adare un’adesione personale, ma da vivere insieme aglialtri, in un’ottica di fraternità condivisa, per costruireil Regno attraverso il comandamento dell’Amore.Abbiamo poi letto una parte dell’articolo dimonsignor Domenico Sigalini che associa al verboaderire all’Ac riflessioni interessanti, partendo dalfatto che “Aderire all’Ac è una scelta che nasce dalcuore!”. Il pomeriggio si è poi concluso con unaperitivo, chiacchiere e condivisione.

Giorgia Ravaioli

Giovedì 22 gennaio 2015 IIIPropostAc

L’esperienza di un giovane di Azione Cattolica in missione nella Repubblica Democratica del Congo

Da quattro mesiTommasoDegli Angelivive a Isiro,presso un Centroper bambinimalnutriti

ono già passati quattro mesi daquando sono partito, come laicomissionario, per Isiro nellaRepubblica Democratica del

Congo. Ho scelto, dopo la laurea, didedicare un periodo della mia vita allaricerca di me stesso attraverso il serviziodegli altri. La mia esperienza non èbasata sul “fare”, ma sull’”essere” equindi vivere pienamente, assaporandoogni momento. Principalmente prestoaiuto in un centro nutrizionale perbambini malnutriti, ma ogni giornata èricca di occhi, sorrisi, lacrime, storie evite che incrociano la mia.Bambini che muoiono di fame, personeche vagano tutto il giorno in cerca diqualcosa, abbandono, malattia,sofferenza… Non sono più quelliimmagini che sfrecciano in tv, mentre simangia un piatto di pasta, ormai diroutine a cui siamo abituati e che quindinon ci suscitano più emozioni. Sonopersone con un nome e un cognome,con un volto e una storia. Quando vedicon i tuoi occhi e tocchi con mano lapovertà non puoi più restare indifferenteo far finta di niente.All’inizio nell’affrontare tutto questo dasolo e senza avere le forze per aiutaretutti, mi sono sentito scoraggiato. Macon il tempo, grazie alla preghiera, hoiniziato a sentire nelle persone e nellesituazioni che incontro una voce:“Coraggio sono Io!”. Dio si è giàmanifestato una volta attraverso unUomo e lo continua a fare oggi attraversogli uomini, noi compresi. Se ascoltiamo,

S “Ciò che non si donaè perso”

con il cuore, tutto quello che accade ochi incontriamo nella nostra vita,allora sentiremo quel “Coraggio sonoIo!”, e anche nei momenti difficili nonavremo più paura.Negli sguardi e nei sorrisi che midonano i bambini ogni giorno, vedouna grande fame… Ma la cosa di cuisono più affamati è l’amore. C’è unacosa senza prezzo che non può esserecomprata, ma tutti possiamo donaresenza limiti, ed è proprio l’amore.

Con le mie poche forze provo a portarneun po’ nelle vite di questi fratelli,ricordandomi “ciò che non si dona èperso”, facendoli sentire accolti e amaticome l’Ac mi ha mostrato e insegnato.Come vedete non mi sono certodimenticato dell’Ac! Ho fatto l’adesionedal Congo tramite internet e sonocomparso anche alla Tre giorni Acr in unvideo. Vi invito a riscoprire l’essenzialità

nelle vostra vita, quante coseinutili ci posseggono ilcuore! Quanto dobbiamoringraziare per tutto ciò cheabbiamo la fortuna di avere(beni, sistema sanitario,istruzione, famiglia,relazioni...), solo perchésiamo nati in Italia piuttostoche in Congo, invece dipassare le nostre giornatelamentandoci.Vi auguro di sentire nelcuore quell’incoraggiamentoche Dio non si stanca mai diriperterci e di portarlo intutte le vite che incontrate!Per chi fosse interessato sulgruppo di facebook“Animafrica”, ogni settimanaracconto la mia esperienza ele storie delle persone cheincontro. Un saluto calorosoa tutti nella lingua locale, ilLingala: Mbote na binobanso minghi!

Tommaso Degli Angeli(parrocchia di Bagnarola)

“Per fare la paceci vuole coraggio”

bbiamo concluso da qualchesettimana la Tre giorni con iragazzi dell’Acr e la parola

“cornice” di questa bellissimaesperienza è stata “Coraggio!”. Questaparola è la stessa che ha usato PapaFrancesco quando ha parlato dellaPace: “Per fare la pace ci vuolecoraggio, molto di più che per fare laguerra”.Nelle attività di questa Tre giorni iragazzi hanno scoperto che è Gesùche ci incoraggia a non aver paura,perché con Lui vicino nulla èimpossibile. Ora però è tempo disperimentare e ricercare la pace comebene comune di tutti i fratelli.Il percorso che proponiamo perquesto Mese della Pace non è trattodalla guida, ma è stato ideato inmaniera autonoma. Partendocomunque dallo slogan dell’anno Acr“Tutto da scoprire”, abbiamo pensatodi far ragionare i ragazzi su qualcosache sicuramente hanno, ma cheprobabilmente non hanno ancoracompreso a pieno: il loro progetto divita. Il ciclo di incontri si svolge inparallelo con il percorso che si devecompiere per arrivare alraggiungimento del proprio obiettivo:la strada è tortuosa e ognuno trovaimpedimenti di vario genere, comefallimenti, tentazioni, propriedebolezze che emergono. Anche vistal’età dei ragazzi che ci troviamo difronte, l’obiettivo del percorso non èquello di arrivare a realizzare a pienoil proprio progetto, masemplicemente di incamminarsi, dimettere a fuoco la meta e quindimetterla nel mirino. In questa messaa fuoco, il ragazzo capirà che èfondamentale l’apporto delle persone

A che gli stannoaccanto, ma dicentrale importanza ècomprendere qualeprogetto ha Dio perme, un progetto chesolo se condiviso sirealizza a pieno.La scienza e lascoperta, oltre checome slogandell’anno, rientranonel progetto di Pace2015, con la speranzache ciascun bambinoe ragazzo possaimpegnarsi a“costruire” la pacefacendo germogliarein sé e in chi gli staaccanto la voglia dimettersi al serviziodegli altri, scoprendola bellezza della vita attraverso il donodi sé.Per rendere visibile e concreto il fruttodell’impegno di questi mesi, il gadgetscelto è una piccola scatola di matiteche, al termine del loro utilizzo, sonoancora utili per un diverso scopo:piantate in un vaso, curate e coltivatedanno vita a nuovi, colorati e gustosifrutti. Il gadget sarà venduto al costodi 4,50 euro e tutto il ricavato dellavendita verrà utilizzato per finanziarel’acquisto di una volanta, una pompaa motrice umana utilizzata in alcunipaesi africani (in questo caso i villaggidel Burkina Faso), per portare l’acquain superficie. Sarà possibile acquistarele matite al termine della Veglia dellaPace sabato 31 gennaio. Contribuiscianche tu a dare Vita alla Pace!

Gianni Conficoni

Veglia di preghiera in Cattedrale a conclusione del mese della pace

Chi è Davide Cerullo?Davide Cerullo ha 35 anni, i segni di due pallottoleben visibili in una gamba, una ferita nel cuore cheora, però, fa meno male. Ex pusher, giovane criminalepromettente, è stato un soldatino di quello che luichiama il Sistema: la camorra. In un territorio, Scam-pia, alla periferia Nord di Napoli, che per anni (e an-cora adesso ma più sporadicamente), è statoinsanguinato da una terribile faida scatenata pro-prio per la leadership sulla droga. Tanti morti, tantodolore e disperazione.E una lunga linea d’odio che ancora divide chi è ri-masto in vita tra le due fazioni criminali. Davidespacciava droga, ora ha cambiato vita. Ha scritto unbel libro “Ali bruciate, i bambini di Scampia” (Edi-zioni Paoline), per spiegare ai piccoli della periferiadi Napoli che un´altra strada è possibile.

DAVIDE SARÀ PRESENTE ALLA VEGLIA PER LA PACE ERACCONTERÀ LA SUA STORIA.

L’appuntamento

Ad aprilela Giornata della CaritàL’Azione Cattolica, accanto alle tanteproposte dell’anno associativo,presenta anche un evento disensibilizzazione sul tema del servizio:la Giornata della Carità. Si tratta diuna proposta dedicata ai giovanissimie giovani di Ac molto coinvolgente, incui diversi gruppi di ragazzi, per lamaggior parte delle superiori, passanoil pomeriggio al servizio del prossimo.La commissione Carità si dedica allapreparazione e organizzazione diquesto pomeriggio che solitamenteviene svolto nel periodo primaveriledell’anno, quest’anno per laprecisione ad aprile. I ragazzi, insiemeagli educatori, sono indirizzati a unaparticolare realtà del cesenate, tra cuicase-famiglia, case di riposo, centri direcupero per tossicodipendenti,Campo Emmaus e altre.Solitamente, prima dell’inizio delservizio, si dedica un momento allapreghiera e a un brano particolare delVangelo, che diviene il tema dellagiornata, in modo tale da vivere ilpomeriggio con lo sguardo delSignore. Questo pomeriggio terminacon una cena di beneficenza, dove simantiene il clima della Carità e dove sipossono raccontare le esperienzevissute.Lo scopo della Giornata della Carità èquello di far incontrare i gruppiparrocchiali con diversi tipi di realtà,da quelle più note a quelle menoconosciute, da quelle che necessitanodi più lavoro manuale a quelle inveceche richiedono ascolto o qualchecanto con la chitarra, e talvolta è cosìpossibile dare il via a un legame chepuò perdurare nel tempo, perrealizzare un servizio continuativo. Leparrocchie che aderiscono allagiornata della Carità sono semprenumerose e questo è segno chetramite l’aiuto al prossimo si puòdavvero far nascere nel cuore unagioia grande, un’esperienza forte cheviene custodita e volentieri rinnovata.

La Commissione Caritàdi Ac

Giovedì 22 gennaio 2015IV PropostAc

La gioia del VangeloLa casa editrice dell’Azione Cattolica, l’Ave,ha lanciato all’inizio del nuovo anno pasto-rale una nuova collana dal titolo “La gioia delVangelo”, nata per raccontare, alla luce del-l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”di papa Francesco, come è possibile portarela gioia del Vangelo sulle strade del mondo etestimoniare forme visibili e vivibili di esserecristiani oggi. Il primo testo, dal titolo “Gioiasolidale”, porta la firma di Domenico Sorren-tino, arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e postulatore della causa dibeatificazione di Giuseppe Toniolo. Propriopartendo dai testi di Toniolo si cerca di con-frontare la linea di pensiero del beato vissutoa cavallo del XIX e XX secolo con l’EvangeliiGaudium di papa Francesco, mettendo inevidenza la profetica continuità della dimen-sione sociale dell’annuncio cristiano. Graziealla lunga frequentazione dell’opera di unagrande personalità sociale ed economistacome Toniolo, l’arcivescovo percepisce delleassonanze e delle anticipazioni utili a com-prendere il documento papale, senza operareforzature nel confronto fra persone e visionidistanti nel tempo. “La realtà è più impor-tante dell’idea” è il secondo volume dellanuova collana Ave: l’autore è Sandro Calvani,dall’ampio curriculum nel settore delle poli-tiche per lo sviluppo sostenibile, affari uma-nitari e responsabilità sociale dell’impresa ela prefazione porta la firma del presidentenazionale Matteo Truffelli. Il volume aiuta arimettere al centro del nostro pensiero, e so-prattutto della nostra azione, l’uomo e la suarelazione con gli altri e con il pianeta. È unlibro che artiglia la coscienza, perché rappre-senta non solo l’insegnamento di un mae-stro, ma anche la testimonianza di un uomoche ha dedicato la vita a mettere le propriecapacità al servizio della ricerca della felicitàdelle persone e dei popoli, intesa come di-ritto individuale e comunitario, come ricercadella giustizia, alimentata dalla socializza-zione, dal farsi prossimo, dalla fratellanza.Milioni di giovani hanno fatto grandi sforziper salire fin sulla punta del trampolino delleidee e mettersi a servizio degli altri. Ma nonvedono bene di sotto e quindi non hanno ilcoraggio di tuffarsi nell’oceano dei drammi,delle fatiche e delle speranze dell’umanità.Intento dell’autore è offrire loro una spinta afare il grande salto dalle idee alla realtà.

Ivan FusconiPer info: 347 3663169, [email protected]

Consigli per la lettura

Don Fabrizio Ricci nuovo assistente dei giovani di AcDue le priorità proposte dal giovane sacerdote: la formazione degli educatori e i cammini personali di fede

on Fabrizio Ricci (meglio conosciutocome “Bicio”) ha appena compiuto 32anni ed è originario di Mercato

Saraceno, dove si è formata la sua vocazione.È appassionato di letteratura fantasy, va inpiscina e la liturgia è il campo che più locoinvolge all’interno della attività pastorali.Dopo la Laurea in Economia aziendale halavorato per quattro anni presso due banchedel territorio, poi nel 2007 ha scelto dientrare in seminario a Bologna. Segue ilservizio presso la parrocchia di Pievesestina,a San Domenico e infine all’Osservanza,parrocchia presso la quale il vescovo Douglas

Regattieri l’ha riconfermato dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta lo scorso 6dicembre. In aggiunta gli ha affidato la cura dell’Acg diocesana, facendogliraccogliere il testimone di don Marcello Palazzi, assistente giovani per 23 anni.Non è una nomina caduta dal cielo: da anni Bicio segue da vicino il percorsodell’Azione Cattolica, in particolare i campiscuola Acg e le settimane dicondivisione.Raggiungo Bicio mentre è alla Domus Pacis a Roma, per il convegno nazionale

D degli assistenti Ac. Una bella coincidenza, oforse una sintonia. Cosa ti aspetti da questo nuovo servizio daassistente Acg?Mi piacerebbe non fossimo fissati sul “si èsempre fatto così”, ma aperti,in ascolto della realtà del momento,che poi è stare in ascolto del Signore,lavorando su due campi: la formazionedegli educatori e i cammini personali difede, che non va vissuta solocomunitariamente.“Coraggio, sono Io!” è il tema dell’anno.Quale coraggio per l’Ac di Cesena-Sarsina?Riprendo le parole del vescovo MansuetoBianchi qui al convegno assistenti: ilcoraggio del discernimento e dellapazienza, per individuare i segni dei tempi enon fuggire dalla realtà, ma assumersene ilpeso e starci dentro.

Claudia Coppari

omenica 14 dicembre, festadell’Adesione nella parrocchia di Santa

Maria Immacolata in Case Finali.La famiglia di Ac si è riunita alle 10 percelebrare assieme alla comunitàparrocchiale la messa domenicale, vivendoun particolare momento di

D

Dalle nostre associazioni...L’Ac di Case Finali c’è!

ringraziamento per ciò che l’AzioneCattolica ha dato e significa per la vita dinoi tutti. Siamo saliti all’altare, chiamati uno peruno dalla nostra presidente parrocchialeStefania Di Leo e siamo tornati ai nostriposti con la nuova tessera associativa inmano e un rinnovato impegno a “esserci”,a seguire Gesù che ci precede come guida eci incoraggia nella realizzazione di quelmeraviglioso e unico progetto di vita chesiamo, affidandoci a Lui e fidandoci di Lui.Poi la presentazione per singoli settori nel

teatro parrocchiale, momento di allegra ecoinvolgente conoscenza dei camminiannuali di ragazzi, giovani e adulti e undegno finale a tavola, con la condivisionesemplice e gioiosa del pranzo. Come ha scritto un aderente nel diariodella festa “È bello stare insieme,confrontarsi, condividere… si cresce comepersone, come cristiani, come comunità”.Grazie, Signore, per averci donato l’Accome culla e compagna dei nostri camminidi fede!

Francesca Santerini

Immaginie riflessioni sulle feste di adesioneche si sono celebratenelle varieparrocchie

derire all’Azione Cattolica: dire sì,io ci sono, noi ci siamo!Aci sono! “Sì, questa storia mi

interessa, fa anche al caso mio, e dico sì!Una storia piena di testimoni che hannola forza e il coraggio di prendere in manola loro vita, assumendosi la responsabilitàdi portare la parola di Gesù nella Chiesa enella città”. L’Azione Cattolica non èqualcosa di astratto, non è solamenteun’associazione “sulla carta”, ma èqualcosa di vivo, di concreto, tantepersone che non hanno paura di metterela faccia per testimoniare gliinsegnamenti di Gesù. Oggi ognuno èchiamato a testimoniare, raccontare econdividere il gusto dell’appartenenzaalla grande famiglia cristiana. Questascelta ci impegna personalmente arendere belle, vive e soprattuttoaccoglienti le nostre comunità, peraccogliere il compito che Gesù ci affida

A“Questa storia mi interessa”

L’adesione all’Azione Cattolica nella parrocchia di Sant’Egidio

ogni giorno; ma soprattutto ci obbliga atestimoniare a tutta la città la nostravoglia di costruire qualcosa di bello eprenderci cura di tutte le realtà piùemarginate che hanno bisogno dellenostre parole e dei nostri gesti.164 aderenti di Azione Cattolica dellaparrocchia di Sant’Egidio - un centinaio igiovani, cinquantadue i ragazzi dell’Acr euna ventina di adulti - hanno detto il loro“Sì, ci sono. Ci siamo!” in occasionedell’annuale giornata dell’adesione che,come da tradizione, si è celebrata inparrocchia a Sant’Egidio lunedì 8dicembre, festa dell’Immacolata. Numeriimportanti che testimoniano come siadavvero forte il senso di appartenenza aquesta bella realtà; allo stesso tempo deveperò rimanere chiaro come l’obiettivonon sia “staccare” tante tessere, ma essereuna grande famiglia, dagli acierrini diterza elementare agli aderenti storici,

pronta amettersi ingioco per ibisognidellacomunità edi tutta laChiesa. Conl’adesione

testimoniamo la voglia di essere presentiper costruire qualcosa di bello. Aderire cichiede di radicarci all’interno dei territori,prendendoci cura di quelle persone chehanno bisogno delle nostre parole e deinostri gesti. Dobbiamo avere il coraggiodi affrontare contenuti scomodi ed essereattenti a quelli che sono i temi del lavoro,della giustizia, del bene comune, dellasolidarietà. Ci siamo! Pronti a metterci ingioco e dire sì a Gesù.Nel giorno dedicato a Maria, madre diGesù e madre nostra, gli aderenti dellaparrocchia di Sant’Egidio si sono resiprotagonisti - con convinzione epartecipazione - del tanto attesomomento associativo, mettendo incampo tutta la gioia che deriva dall’essereveri e autentici discepoli di Gesù.Attraverso canti, balli e giochi ogni settoreha potuto testimoniare quale sia labellezza che caratterizza l’essere ragazzo,giovane o adulto di Ac, tenendo sempre amente quello che deve essere il nostromotto, la nostra frase guida per questoanno associativo: “Ci sono, ci siamo!”.

Giacomo Battistini

PROSSIMIAPPUNTAMENTI

● VEGLIA PER LA PACE: sabato 31gennaio alle 21 in Cattedrale aCesena.

● “EDU-CARE”: lunedì 2 febbraio alle20,45 in Seminario a Cesena.

● LECTIO DIVINA: venerdì 13 febbraioalle 21 al Santuario del Suffragio, aCesena.

● QUATTRO GIORNI MSAC: dal 19 al22 febbraio.

● INCONTRO PER INNAMORATI:sabato 21 febbraio alle 21 nellaparrocchia di Sant’Egidio di Cesena.

● GARA CANORA al Carisport diCesena: domenica 22 febbraio alle 14.

● ESERCIZI SPIRITUALI: sabato 21 edomenica 22 marzo.

Tempo di adesioni...da Bagnarola

... a Martorano

Giovedì 22 gennaio 2015 11Cesenatico

ona delle colonie a Ponente:iniziati i lavori per salvare ilsalvabile. L’erosione e lasubsidenza negli ultimi anni

hanno provocato un arretramentoimpressionante della spiaggia. Incerte zone l’arenile non esiste più esolo grazie al riporto di sabbia a iniziostagione si riesce a dare una parvenzadi normalità. L’Amministrazione comunale hamesso fra le priorità quella della

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Ponente: una massicciataa protezione della spiaggia

Dalla Regione 250mila euro per limitare i danni della subsidenza

salvaguardia della costa. Il sindacoRoberto Buda comunica che "sonoiniziati i lavori sul litorale antistantevia Colombo per un tratto di 300 metria partire dall’ostello Villa Celeste ,Colonia 12 stelle, fino alla colonia delBambin Gesù. È un intervento in duefasi: la prima di messa in sicurezzadelle strutture e abitato retrostanteattraverso una massicciata a ridossodelle recinzioni. La seconda con ilripascimento di sabbia che verrà fatto

il più tardi possibile per affrontare lastagione balneare".L’intervento nella sua globalità mira anon intaccare il piano spiaggiatutelando la "passeggiata" lungo laspiaggia. Il costo dell’intervento saràcoperto dalla Regione EmiliaRomagna all’interno di progetti didifesa della Costa con il Comune diCesenatico, per un ammontarecomplessivo di circa 250.000 euro."Il mare - continua il sindaco Buda - ègià entrato all’interno delle proprietàe della via Vasco de Gama arrivandospesso ad allagare la via Colombo. Ilavori sono iniziati lunedì 12 gennaioe proseguiranno per circa un mese inbase anche alle condizioni meteomarine. La direzione lavori è delServizio tecnico di bacino Romagnache si avvale dei relativi esperti.Questo intervento è per noiessenziale: vogliamo preservare ilnostro oro che è la sabbia, che vuoldire ambiente, ecosistema e turismo".La subsidenza è un lento movimentodi abbassamento della spiaggia e zoneretrostanti. Gli studi effettuati, si leggein una nota di Arpa Emilia Romagna,hanno mostrato la gravità delfenomeno: si pensi che negli ultimi35-40 anni a Cesenatico si sonoregistrati valori di sprofondamentopari a 110-115 centimetri. In altreparole, il territorio è sprofondato dioltre un metro e il mare, diconseguenza, è avanzato.

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Sala | Torneo di Maraffa al Crazy bar

Si è svolto al Crazy Bar di Sala di Cesenatico, nelle scorse settimane, l’annuale torneo di "maraffa"organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Sala di Cesenatico, al quale hanno partecipato 48coppie. Al termine della maratona del popolare gioco con le carte romagnole, si è aggiudicato il primopremio (un buono da 400 euro cadauno), la coppia formata da Walter Magnani e Gianfranco Paganelliche hanno preceduto nell’ordine le coppie: Nereo Paganelli-Divide Pianticelli (2°classificato un buonoda 300 euro); Augusto Fantozzi-Mario Bisacchi (3° classificato un buono da 200 euro cad.) e PrimoStefanini-Massimo Brunelli (4° con un buono da 100 euro). Nella foto il presidente della Banca diCredito Cooperativo di Sala di Cesenatico, Patrizio Vincenzi, premia i vincitori. (Ps)

Peschereccio“Bobo I” a piccoNessun feritoUna barca dedita alla "piccola pesca",di base nel porto di Cesenatico, il BoboI, venerdì 16 gennaio è affondata inmare a 4 miglia dal porto, mentrefaceva rotta di rientro dopo averultimato le operazioni di pesca. Leoperazioni di soccorso, coordinatedall’Ufficio Circondariale Marittimo diCesenatico hanno consentito, con unpo’ di fortuna, di recuperareimmediatamente l’unico marittimoimbarcato sull’unità affondata, uncesenaticense di 55 anni.La presenza in zona di un altropeschereccio, il Baronessa, è statainfatti provvidenziale per ilsalvataggio del naufrago, tratto insalvo e trasportato in porto in buonecondizioni di salute. Sul posto sonointervenute anche la motovedetta

della Capitaneria di Porto di RavennaCP 274, la vedetta dell’UfficioMarittimo di Cesenatico CP 713 e lavedetta del Reparto Operativo Guardiadi Finanza di Rimini V913.L’affondamento non ha dato luogo adalcun inquinamento, anche se in viaprecauzionale sono state portate inarea dell’affondamento alcune panneantinquinamento, pronte all’uso perogni evenienza. Il recupero del relitto è stato veloce,già nel tardo pomeriggio del giornostesso. Effettuato secondo un precisopiano alla cui stesura hannopartecipato tecnici del settore navalereperiti in sede locale dal proprietariodella barca, si è svolto sotto lasupervisione dell’Autorità Marittimalocale e ha visto la collaborazioneanche di una squadra di sommozzatoridei Vigili del Fuoco di Bologna chehanno consentito di riportare insuperficie l’unità anche attraversol’ausilio di palloni, nonché dellaProtezione civile di RadiosoccorsoCesenatico. A rendere possibile ilrecupero ha contribuito anche ilprezioso lavoro svolto dallaMotovedetta Guardia Costiera 713.Nei giorni successivi si sono svoltiaccertamenti da parte dell’UfficioCircondariale Marittimo di Cesenaticoper appurare le causedell’affondamento. E’ stataconfermata l’assenza di inquinamenti.

PoliticaDamiano Zoffoliverso l’EuropaCon le dimissionidell’europarlamentare PdAlessandra Moretti (formalizzatenei giorni scorsi in vista di unacandidatura della vicentina apresidente della Regione Veneto)per il cesenaticense DamianoZoffoli si sono aperte le porte delParlamento Europeo. Zoffoli (che adicembre ha terminato il mandatodi consigliere regionaledell’Emilia-Romagna) nel maggioscorso si era candidato alleelezioni europee mancandol’obiettivo di un soffio: con 52.282preferenze, in tutto il Nord Est, erarisultato primo dei non eletti.Medico dentista, 55 anni, Zoffoli èassai conosciuto in Romagna peressere stato sindaco di Cesenaticodal 1997 al 2005, e punto diriferimento dei cosiddetti“renziani della prima ora”.

La situazione (preoccupante)

a Ponente

Giovedì 22 gennaio 201512 Valle del Rubicone

AVVISO DI VENDITA MOBILIARE ai sensi degli artt. 1789, 1515 c.c. e dell'art. 83 disp. att. c.c.

Giusto atto di diffida della Magazzini Generali Raccordati di Cesena S.r.l., consede in Cesena in via Cavalcavia n. 157 (P.IVA IT00260130406), in persona dellegale rappresentante Ing. Michele Montalti, del 08/01/2015, indirizzato allaSocietà Immobiliare Cabriolo Srl, con sede a Parma (PR), in strada S. Anna,12, e alla Società Silver Seal Whisky Company di Mainardi Ernesto, con sedein Via Mario Fantelli, 7, Parma (PR), su richiesta della creditrice in possessodelle relative fedi di deposito sulle merci Cassa di Risparmio di Ferrara in A.S.,con sede filiale in Parma (PR), Viale Mentana, 45/B, si avvisa che il giorno29/01/2015 ore 16:00, si terrà Vendita per Pubblici Incanti per contanti acura della Commissionaria Autorizzata ai sensi dell'art. 83 disp. att. cod. civ.,nonché degli art. 80 e 81 e segg. del Regolamento dei Magazzini GeneraliRaccordati di Cesena, depositato presso la CCIAA di Forlì: Magazzini Gene-rali Raccordati di Cesena S.r.l., in persona del legale rappresentante Ing. Mi-chele Montalti; dei seguenti beni presso i luoghi in cui sono custoditi inCesena (FC) Via Cavalcavia, 157:

• RUM OLD ENMORE 5 YO 46%: 600 bottiglie da 0,700 lt. Valore depositoeuro 10.000,00 schiavo di accisa, non contrassegnato né etichettato per lavendita;

• RUM OLD ENMORE 5 YO 55%: 840 bottiglie da 0,700 lt. Valore depositoeuro 14.000,00 schiavo di accisa, non contrassegnato né etichettato per lavendita;

Nel caso di incanto deserto, vendita ripetuta il 30/01/2015 ore 16:00,stesso luogo, con aggiudicazione al miglior offerente, stante la poten-ziale deperibilità delle merci poste all'incanto.

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Gambettola | Rosario per la vita

Si è svolto martedi scorso a Gambettola presso la famiglia di Antonietta e Alfio Guadagnino,una particolare recita del Rosario a favore della vita, a cui ha partecipato anche il vescovoDouglas Regattieri. Negli oltre cinquant’anni di vita vissuta insieme, Antonietta ogni istantedella giornata, da più di vent’anni, accudisce Alfio affetto da Sla che gli consente solo dimuovere gli occhi. Una fede che traspira dai muri della stanza, come accaduto nel momento incui "con gli occhi", Alfio ha recitato il Rosario. Nel silenzio, si è alzato il suo inno alla vita. (Ps)

San Mauro Pascoli | Quercia monumentale

Non ha retto alle recenti e cospicue piogge e si è adagiata nel parco in cui si ergevainsieme ad altri esemplari. Si tratta della quercia del parco che si affaccia sul fiume Uso aSan Mauro Pascoli, meta di famiglie, bambini, cicloturisti e dei percorsi lungo l’astadell’Uso. Era l’esemplare più grande e maestoso e, come le altre querce presenti, avevaraggiunto oltre 200 anni e aveva resistito al fulmine che l’aveva colpito circa 7 anni. Orala pianta secolare diventerà un monumento.

iù sicurezza a Longiano. Lachiedono i cittadini a seguitodi alcuni episodi criminosiavvenuti nelle scorse

settimane. Su tutti, l’aggressione subita daun’anziana nella sua casa in pienocentro storico e il furto ai danni delcentro Auser di Budrio, compiutosfondando un armadio blindato diotto quintali.

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Sicurezza: i cittadiniaspettano risposte concrete

Longiano: incontro pubblico per parlare di un tema caldo

Diversi longianesi chiedono diimplementare, laddove carente,l’illuminazione pubblica e diinstallare alcune telecamere nelleprincipali vie di accesso al paese.Per Valerio Antolini, consigliere diminoranza, "le riunioni servono apoco. La gente si aspetta soluzioniconcrete. Invece viviamo diconsigli"."Abbiamo avuto un’ondata di fatti

abbastanza gravi non diversi daquelli che succedono in altri Comuni- commenta il sindaco ErmesBattistini -. Non si elimina ilproblema dell’insicurezzaaccendendo delle luci. Ognicittadino deve pensare alla propriasicurezza adottando accorgimenti esistemi appropriati, ma ancheriappropriandosi del territorio einteressandosi di più degli altri". "Nel bilancio di previsione 2015 -anticipa il Sindaco - metteremo adisposizione alcune risorse per dareun piccolo contributo a queicittadini che vorranno installaresistemi di sicurezza nelle propriecase".Sulle telecamere, Battistini assicurache "saranno installate nel 2016, allascadenza dell’attuale convenzioneper la pubblica illuminazione,allacciandole ai lampioni in manieraorganica e funzionale". Per Lucio Vespucci, poliziotto inpensione e presidente dell’Auser diBudrio, "se il cittadino non ha lapossibilità economica di farlo, nonpuò installare neanche un antifurto.È compito delle istituzioni, a ognilivello, garantire la sicurezza deicittadini mediante il controllo delterritorio. Le telecamere fungono dadeterrente e danno un aiuto alleforze dell’ordine. Non possiamoaspettare il 2016. Nel frattempopotranno esserci altre vittime".

Matteo Venturi

Foto Claudio Biondi

GatteoAstrofili a cacciadi vulcani nelle galassieUn viaggio alla scoperta dei vulcani nellagalassia. Si svolge domani, venerdì 23gennaio, alle 21 a Gatteo, l’incontroorganizzato dall’Associazione AstrofiliRubicone in collaborazione con Turisti nelCosmo dal titolo "Vulcanesimo: dallaTerra ai confini del Sistema Solare". Sitratta di una conferenza pubblica aingresso libero ospitata presso la salamultimediale della sede Bcc Gatteo in viadella Cooperazione 10, dove il relatoreEmanuele Cambiotti, esperto in materia discienza astronomica e blogger del sitowww.turistinelcosmo.it, si cimentanell’approfondimento delle attivitàgeologiche ancora in corso sui pianeticome Marte e Venere e sui satelliti deiGiganti Gassosi. L’attività di Aar si pone come principaleobiettivo quello di diffondere laconoscenza scientifica attraversol’organizzazione di corsi di astronomia,astrofisica e strumentazioni base peradulti e bambini. Recente motivo disuccesso per gli astrofili del Rubicone è lapubblicazione del volume a cura di OrianoSpazzoli dal titolo "Due storierelativistiche" messo in vendita suAmazon lo scorso ottobre. Per il 2015 Bcc Gatteo ha deciso disostenere l’associazione mettendo adisposizione la propria sala conferenzeper una serie di incontri seraliprogrammati fino a maggio. Per info sulcalendario degli incontri:www.astrofilirubicone.it.

Ar.Al.

Giovedì 22 gennaio 2015 13Valle del Savio

Ponte Giorgi

Piatti tipici romagnoli, accompagnati da pizzichidi novità e voglia di scoprire sapori particolari.

Pasta fatta in casa e dolci scrupolosamentesecondo le ricette delle nostre nonne

Ristorante Albergo Bar47020 Cella di Mercato Saraceno (Fc)

Tel. 0547 96581-96563 - fax 0547 [email protected] Facebook: Pontegiorgi Risto

SarsinaCibo, corpo e menteDopo il grande successo della primaedizione, torna a Sarsina venerdì 23gennaio, il format di conferenze, dal valore econtenuto sociale, "Cibo-Corpo-Mente".Tema della serata, "L’alimentazione e lepatologie dell’invecchiamento".La conferenza avrà luogo presso il CentroCulturale di via Roma 24, a partire dalle20.15. L’evento è stato voluto e organizzatodall’Avis comunale di Sarsina, dalla"Consulta Donne Eugenia di Sarsina",dall’Avis comunale di San Piero in Bagno,con il Patrocinio del Comune di Sarsina. "Laserata - spiegano gli organizzatori - vuoleessere un momento di riflessione sulletematiche della prevenzione, della salute edel benessere a partire da una correttaalimentazione mediante la divulgazionedelle più innovative scoperte scientifiche infatto di nutrizione". A condurre la conferenza saranno ladottoressa Flaviana Betti e il dottor AndreaMaglioni, co-fondatori di Personal CareProject, il progetto di promozione culturaleche vede nel format di conferenze Cibo-Corpo-Mente, uno strumento privilegiatoper la creazione di valore attraverso losviluppo di modelli sostenibili dalla forteconnotazione sociale. Nel corso della serata,verranno illustrate, in maniera semplice edaccessibile, le nozioni a carattere scientificodi ultima generazione apprese in anni distudio presso l’Istituto dei Tumori di Milano.Scopo dell’evento è "creare consapevolezzanelle persone per il miglioramento dellaqualità della vita in termini di salute eprevenzione, con importanti e concretirisvolti per la società in generale".Sponsor della serata è il Forno PasticceriaBacciocchi di Sarsina.

Sant’AntonioFesta a TezzoContinuano, nel sarsinate, le feste diSant’Antonio, dopo la buonapartecipazione avutasi nella scorsadomenica a Calbano. Visto che le comunitàsono guidate tutte dallo stesso parroco,don Renato Serra, si è dovuto celebrarle inpiù domeniche nel pomeriggio. Perdomenica 25 gennaio alle 15.30 è fissatala Messa solenne a Tezzo di Sarsina con ladistribuzione del Pane benedetto, con icanti popolari dell’assemblea. Dopo laMessa si continuerà l’agape fraterna inchiesa, non essendovi altri luoghispaziosi, con ciambella, vino e i locali"biscotti di Sant’Antonio" che una signoradel luogo non manca di preparare. Questafesta è uno dei cinque appuntamentiannuali in cui si celebra a Tezzo avendosoppresso la Messa domenicale nel 1993,che vedono la quasi totalità dei residentiparteciparvi. Una parte di essi frequentasettimanalmente la Basilica sarsinate.

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❚❚ Balze di Verghereto

Un piazzaleintitolatoa Fra MinutelloUno spazio nella zona della Cella, da cuiparte il sentiero per l’eremo di Sant’Al-berico, dallo scorso 15 dicembre è uffi-cialmente intitolato piazzale Fratel Vin-cenzo Minutello.E così, dopo l’eremita don Quintino Si-curo, il "ricostruttore" dell’eremo tra glianni 1954-1968, al quale era stata intola-ta una strada nel paese di Capanne, oraun riconoscimento ufficiale è arrivatoanche per l’eremita diacono fratel Vin-cenzo Minutello.Fratel Vincenzo ha seguito e curato l’ere-mo per quasi cinquant’anni, dal 1962 al

Intanto si avvicina la data del primo an-niversario della morte di due personeamate e stimate. Nella chiesa di Capanne(nel territorio del Comune di Verghere-to) domenica 25 gennaio alle 15 sarà ce-lebrata la Messa a suffragio dell’eremitafra Michele Falzone e dello storico par-roco di Capanne don Berardo Casini, aun anno dalla morte.

Alberto Merendi

momento della morte, a fine febbraio2006, prima in compagnia di don Quin-tino e poi da solo.Era nato a Racale, in provincia di Lecce,vicino a Melissano, località nativa di donQuintino, e proprio a Melissano fratelVincenzo aveva incontrato don Quintinonel 1962, in occasione di un ritorno perfesteggiare l’ordinazione a sacerdote.La proposta di intitolare il piazzale al-l’eremita era stata approvata dalla Giun-ta nel 2011 e sempre nel 2011 la Prefettu-ra aveva trasmesso la propria autorizza-zione.

IL SENTIERO CHE, DAL PIAZZALEINTITOLATO A FRATEL MINUTELLO,CONDUCE ALL’EREMO DI SANT’ALBERICO

❚❚ Sarsina, Museo archeologico

Visitatori in aumentoisitatori in aumento al Museo Ar-cheologico nazionale di Sarsina.Nel 2014, come conferma la So-

printendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna, il museo della città plautinaha registrato un incremento del 18 percento degli accessi, e un 90 per cento inpiù di incassi. Nel 2014 ci sono stati 4291 accessi totali(2005 paganti e 2286 gratuiti) per un in-casso complessivo di 5732 euro, contro i3018 del 2013. Tale incremento è dovutodal costo del biglietti, passato da due atre euro.Fra i sei musei archeologici nazionalidella Regione, Sarsina è al penultimo po-sto come numero di visite. Al primo vi èquello di Ferrara, seguito da Parma, Lu-gagnano Val D’Arda (Piacenza), Marza-botto e prima della Villa Romana di Rus-si. E’ ancora chiusa l’area archeologica

portuale di Ravenna. I nu-meri indicano come Sar-sina e Russi, a causa delleloro posizioni decentrate,siano anche meno appe-tite dai visitatori. Sarsinaha raggiunto il picco nel2008 e nel 2009, con unamedia di 7500 visitatori, grazie al grandeflusso di pellegrini e turisti dovuti al Mil-lenario della Cattedrale.Ad ogni modo, in Emilia-Romagna, au-menta il pubblico pagante dei musei esiti statali anche se si registrano affluen-ze importanti la prima domenica di ognimese, sempre gratuita per volere del mi-nistro Franceschini: su 46.819 ingressigratuiti annuali, 5.915 sono relativi allesei domeniche gratis introdotte dal lu-glio 2014.La migliore performance, come detto, è

quella del Museo Archeologico Nazio-nale di Ferrara che chiude il 2014 a quo-ta 22.702 visitatori (+14,2%), con un in-casso (quasi 31mila euro) del +50% ri-spetto all’anno precedente.Paga invece lo scotto di alcuni mesi dichiusura per riallestimento il Museo Ar-cheologico Nazionale di Parma che, puressendo il secondo più visitato della re-gione, perde il 22,3% di pubblico (17.230rispetto ai 22.188 del 2013) e il 31,4% de-gli incassi.

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Mercato Saraceno, apre "La pesa"Il progetto relativo alla "Aggregazione per igiovani della Valle del Savio", presentato daiComuni di Cesena (Comune capofila) e di MercatoSaraceno, ha ottenuto il contributo della RegioneEmilia-Romagna.Ciò consentirà la riapertura del Centro diaggregazione "La Pesa" e di organizzare momentidi incontro e confronto rivolti ai giovani.Tra le iniziative in programma (si prevede

l’apertura per due pomeriggi la settimana) visono incontri per realizzare brevi documentari ecortometraggi, momenti di cineforum, uscite sulterritorio, incontri con psicologi.L’Associazione Dinamica potrà utilizzare il locale"La Pesa", affidato in gestione dal Comune, e laSala dell’ex lavatoio, per il cui utilizzo si èdichiarata disponibile la Pro Loco.

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Giovedì 22 gennaio 201514 Solidarietà

a cura del Sindacato Pensionati FNP CISL(tel. 0547 644611 - 0547 22803)

e per il Patronato INAS CISL(tel. 0547 612332) via R. Serra, 12 - CesenaNOTIZIARIO PENSIONATI

Le famiglie emiliano romagnole che assistono in casa persone disabili potranno contaresulle risorse previste dal Fondo regionale per la non autosufficienza: 300mila euro.Per fare domanda di accesso al “Bando badanti” c’è tempo fino al 23 gennaio 2015.Esclusivamente con Isee prodotto entro la fine dell’anno. Inoltre, per la prima volta, bando egraduatoria saranno unici per tutti i distretti socio-sanitari con il Comune capofila chestilerà, una volta ricevute le liste dalle singole amministrazioni, la graduatoria unica finale.Ai singoli Comuni rimangono le responsabilità dirette sia delle istruttorie che dei pagamentiai cittadini.I criteri per l’accesso al contributo prevedono la presenza di una o più persone seguite dauna o più assistenti familiari; età uguale o superiore a 55 anni; invalidità almeno del 74 percento; Isee non oltre i 25mila euro; nessun assegno di cura dell’Ausl o contributo alternativoal ricovero rilasciato dal Comune; contratto di lavoro di assunzione di una o più personededicate all’assistenza della persona non autosufficiente, per un totale di almeno 24 oresettimanali.Il contributo erogato ammonta al 20 per cento del costo sostenuto, fino a un massimo di2.500 euro. Il nuovo “Bando badanti” prevede l’avvio della sperimentazione dei nuovi criteridi verifica per la congruità delle dichiarazioni fiscali da parte dei richiedenti.

Bando badanti

Esonero canone Raiper over 75

Per gli over 75 anni è previstol’esonero dal pagamento del canoneTv. In base all’art. 1, comma 132,legge 244/2007, per aver diritto atale esenzione è necessario: avercompiuto 75 anni di età entro il 31gennaio 2015; non convivere con altrisoggetti diversi dal coniuge titolari direddito proprio; possedere un redditoche unitamente a quello del proprioconiuge convivente, non sia superiorea 516,46 euro per tredici mensilità(6.713,98 euro annui).La domanda di esenzione deve esserepresentata utilizzando i moduli didichiarazione sostitutiva che puòessere scaricato dal sito dell’Agenziadelle Entrate(www.agenziaentrate.gov.it), oppurepresso gli uffici locali della Rai.La domanda deve essere consegnatapoi alla Agenzia delle Entrate(Direzione provinciale I Torino,Ufficio territoriale di Torino 1,Sportello Sat, Casella postale 22,10121- Torino, o presso i suoi ufficiterritoriali.È prevista assistenza e informazionisulle modalità di compilazione delladichiarazione al numero848.800.444 o presso gli uffici localidell’Agenzia delle Entrate.

Cena Sociale Anteas Cesena. Quando l’impegno socialeè utile e fa beneAnteas Cesena, L’AssociazioneNazionale Terza Età attiva per laSolidarietà, nell’ambito della suaattività, tra le tante, chiamata“Progetto trasporto”, ha conosciuto epoi affiancato anche nelle

problematiche giornaliere ungiovane di San Mauro Mare.Il ragazzo all’età di 13 anni, inseguito a un tuffo in piscina, hariscontrato un trauma cranico elesioni alla spina dorsale.Si trovava in Spagna, dove ha subìtoin soli 16 mesi ben 29 interventi.Nel 2012 è rientrato in Italia, aModena, per altri due interventi, perpoi stabilirsi a San Mauro Mare. Dal2012 Anteas lo aiuta regolarmenteoffrendogli il trasporto per fare leterapie riabilitative, logopedia,piscina, fisioterapia, visiteneurologiche e tra i volontari e ilgiovane si è instaurato un rapportodi amicizia e affetto. Ora ha 17 annied è cresciuto molto, è ormai unuomo, sempre dolcissimo con tutti econ la mamma.Purtroppo, dopo l’incidente, lamamma ha dovutoabbandonare illavoro per dedicarsida sola al recuperodel figlio.Ovviamente la solapensione diinvalidità delragazzo non basta.Il Comune gli haassegnato una casapopolare, anche sepiccola e al terzo piano.È importante per Anteas far sapere aquesta famiglia che non è sola.Quindi, a loro sostegno, AnteasCesena ha organizzato una cena di

beneficenza alla quale hannopartecipato anche l’Anteas regionalee l’Fnp Cisl regionale. Il ricavatodella cena, più i contributi cheAnteas e Fnp regionale hanno deciso

di dare, sono riusciti a essere unulteriore aiuto alla famiglia pertrascorrere un sereno Natale.Per conoscere gli altri ambulatoriAnteas sul territorio di Cesena e per

ulteriori informazioni, rivolgersi adAnteas Cesena, via Renato Serra 15,Cesena, tel. 0547 22803, mail:[email protected], paginafacebook: Anteas Cesena.

A SINISTRA: LUIGI BRANCATO (SEGRE-TARIO FNP CISL ROMAGNA); ROBERTOAMBRONI (PRESIDENTE ANTEAS CE-SENA); LIDIA GIOMBINI (PRESIDENTEANTEAS EMILIA ROMAGNA); ROBERTOSOLDATI (SEGRETARIO AMMINISTRA-TIVO ANTEAS CESENA).

A DESTRA, CENA DI SOLIDARIETÀPRESSO IAL CESENATICO

l mio sogno, un giorno, è ditornare a casa mia, in Siria.Anche se lì, adesso, non c’ènulla tranne le macerie”.

Sanaa ha vent’anni, ed è una ragazza infuga dalla guerra. Quando arrivaall’aeroporto di Fiumicino in compagniadel padre Mohammed ha l’aria spaesata,come se tutto quel caos, tutta quellagente che corre la infastidisse. “È laprima volta che vedo un aeroporto cosìgrande”, ammette mentre si guardaintorno. Ad accoglierla allo scaloromano, oltre a una mediatriceculturale, c’è una delegazione dell’Ime,l’istituto mediterraneo di ematologia,che si occupa della ricerca e cura dellepatologie ematologiche e che da diversianni è presente in Libano al fianco dellepopolazioni rifugiate. In collaborazionecon la onlus italiana Armadilla, l’Ime hafatto sì che Sanaa potessearrivare in Italia. Il suo,però, non è un viaggio disola andata. Non è venutain Italia per costruirsi unanuova vita. È qui solo perfarsi curare, perché, a causadi una grave patologia agliocchi, rischia di perdere lavista.

Una vita senza luce.“Dall’età di 14 anni -racconta - ho iniziato adavere problemi agli occhi. Non riuscivopiù a leggere e mi dava fastidio anche laluce del sole”. Per colpa di questiproblemi, Sanaa ha dovutoabbandonare gli studi. “Frequentavo illiceo di Homs e stavo per diplomarmi inLettere. Il mio obiettivo era iscrivermialla Facoltà di psicologia dell’Universitàdi Damasco”. Ma i problemi alla vista,prima, e l’inizio del conflitto, poi, lehanno cancellato ogni speranza. Lasvolta per lei è arrivata grazieall’incontro con Federica Mogherini.L’ex ministro degli Esteri, nominata Altorappresentante dell’Unione europea perla politica estera, fece visita al campoprofughi dove Sanaa si era trasferita

insieme alla famiglia. “Quando i medicimi dissero che, se non volevo rimanerecieca, avrei dovuto operarmi - spiegaSanaa - chiesi al ministro di aiutarmi. Elei ha mantenuto la parola”. Grazie allacollaborazione fra il ministero degliEsteri e quello della Salute, infatti, Sanaapotrà ricevere in Italia le cure necessarieper recuperare la vista. E magari anchequella normalità che la guerra le hastrappato all’improvviso. “Ma una voltaguarita - ci tiene a precisare - vogliotornare in Libano dalla mia famiglia”.

La fuga da Homs con i nove fratelli.Sanaa ha nove fratelli che l’aspettano,nella valle della Beqâ, dove si è rifugiata

appena la sua città, Homs, ha iniziato aessere distrutta dalle bombe. “Nel 2011,quando è scoppiata la guerra - ci spiegail padre Mohammed - siamo dovutiscappare. Non c’era tempo per prenderele nostre cose o fare i bagagli. Cosìabbiamo lasciato Homs con addossosolo i nostri vestiti e ci siamo trasferiti inLibano”. E lì, nella valle del Beqâ, dovenell’antichità sorgeva il più grandegranaio della Roma imperiale, la suafamiglia ha trovato ospitalità. Insiemead altri rifugiati siriani, ha preso inaffitto un terreno dove costruire unatendopoli. “Per pagare l’acqua, la luce eil gas - afferma il padre - io ho dovutoaccettare ogni lavoro che capitava. In

Siria ero un avvocato, qui invece ho fattol’agricoltore e il trasportatore”.

La salvezza in Libano. A tre annidall’inizio del conflitto siriano,sono ormai oltre quattro milioni irifugiati siriani che hannochiesto e ottenuto un riparo nei Paesiconfinanti come Libano, Turchia eGiordania. Proprio in Libano, su unapopolazione totale di circa quattromilioni di abitanti, sono ufficialmentepresenti un milione e trecentomilarifugiati nei campi sotto il controllodell’Alto Commissario per i rifugiatidelle Nazioni Unite. Ma a questonumero vanno aggiunti altri 400milaprofughi non iscritti nelle liste deirifugiati, che cercano di sopravvivere neiterritori libanesi. Per questo motivo ilgoverno di Beirut, senza un presidente

dal maggio 2014 e con ilParlamento prorogato fino al2017, ha deciso di porre un frenoalla politica dell’accoglienza.A partire da gennaio, infatti, iprofughi siriani che cercherannorifugio in Libano dovrannomunirsi di visto, a condizionipraticamente impossibili per chifugge dalla guerra. “Per fortunaquesta norma non riguarda chi,come noi, si trova già in Libano -sottolinea il padre di Sanaa -altrimenti a quest’ora staremmo

ancora vagando in cerca di una meta”.Adesso si trovano nella“Casa di Andrea” della FondazioneTudisco onlus, dove lui e Sanaa verrannoospitati per tutta la durata del lorosoggiorno. E mentre ringraziauna a una tutte le persone che la stannoaiutando, Sanaa dimostra cheil dolore non è riuscito a scalfire i suoiprogetti per il futuro: “Certo, vogliorecuperare la vista e tornare al piùpresto dalla mia famiglia - ammettesorridendo - ma il mio sogno, prima opoi, è tornare nel mio Paese. Se finiscequesta guerra che ha ucciso troppepersone”.

Francesco Morrone

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VITA DA PROFUGO. La storia di Sanaa, in fuga dalla guerra

In Italia per tornare a vedereDecisivo l’incontro con l’allora ministro Mogherini in un campo profughi in Libano.

Ad accoglierla a Fiumicino una delegazione dell’Ime, l’Istituto mediterraneo di ematologia,che si occupa della ricerca e cura delle patologie ematologiche e che da diversi anni

è presente in Libano al fianco delle popolazioni rifugiate.La ragazza potrà ricevere le cure necessarie per recuperare la vista

SANAA,VENT’ANNI,IN FUGADALLA GUERRAIN SIRIA(FOTO SIR)

Giovedì 22 gennaio 2015 15Cultura&Spettacoli

Cinemadi Filippo Cappelli

Eliseo Cesena, Aladdin Cesena,Uci Savignano

EXODUS - Dei e Re - di Ridley Scott

Vorrei avere di fronte Ridley Scott. E soloper fargli una domanda. Anzi, una solaunica parola: perché. Perché un autore dicosì grande talento come lui, capace disfornare capolavori come “Alien” o “BladeRunner”, ma anche “Black Rain” e “Thelma& Louise”, si è incaponito in un filone cine-matografico in cui c’entra poco o nulla.Perché lasciare da parte i grandi cult chene hanno motivato la fama e la stima per-petua per abbracciare la magniloquenzadelle grandi produzioni hollywoodiane,dove le doti e la poesia sono inversamenteproporzionale agli effetti digitali.Questo “Exodus” è l’emblema del filoneimboccato da Scott negli ultimi dieci-quin-dici anni. Poco fedele al testo, poco ispi-rato, troppo ossequioso ai dettami dellaproduzione e del pubblico di bocca buona.A differenza dell’anziano profeta, umile etartaglione dell’Antico Testamento, il Mosèinterpretato da Christian Bale è un condot-tiero possente, capace di mettere in ombrapure Dio di fronte al suo valore, rapido dispada quanto di favella. Altroché Penta-teuco e tradizione ebraica, il film di Scottper il suo Mosè guarda più ai muscoli de “Ilgladiatore” e al superuomo di Nietzsche.Disaccordi che appaiono anche sul frontepiù strettamente messianico. Se Scottaveva già mostrato una certa diffidenza neiconfronti della religione dai tempi de “LeCrociate”, in “Exodus” lo stesso sospettoemerge in modo più diretto: nonostante lefattezze da bambino, infatti, il Signore delpopolo ebraico è un padrone seccante, an-tipatico e guerrafondaio. E così il patrimo-nio delle pagine più belle e ispiratedell’Esodo, in cui Dio sceglie come suo in-terlocutore un uomo umile.Il film era già cominciato malissimo. Lasceneggiatura è passata di mano in manofinché è stato ingaggiato il “solito” StevenZaillian. Poi è arrivata la regia di Scott, conil compito di dare un’anima alla pellicolanonostante l’epopea originaria dovessesposarsi a degli effetti speciali visivi im-pressionanti, a una stereoscopia necessa-riamente invadente, a un cast improbabilenei panni di antichi egizi. Una visione po-stmoderna che ha finito per svilire tuttal’epicità della tragedia in atto. Così, ed è ildifetto peggiore per un regista, anche Scottfinisce per non divertirsi più. Il suo Mosè èuna figurina esautorata dalla tragedia chelo accompagna e le scene di massa, conl’utilizzo di computer grafica a quantità in-dustriali, finiscono per essere un’esibi-zione plastica e sterile di potenzatecnologica, ormai priva di qualsiasi bel-lezza esteriore. Dispiace per Scott, uomo dipoca fede, non tanto nel fatto religioso, main quel che racconta: incredulo delle diecipiaghe d’Egitto, le prova a rileggere se-condo criteri “scientifici”, finendo per sof-focare lo stupore del trascendente chepersino i vecchi manierati kolossal bibliciconoscevano.

“Cosa sai di me?”Giornata per la vita.Venerdì 30 gennaio nel teatro del Seminario, a Cesena, spettacolo dei “Cromosound”

utto ha avuto inizio da unpost su internet intitolato “Ledieci cose da non dire a una

mamma di un bambino consindrome di Down”. Da qui è natouno spettacolo che cerca diaffrontare come si sentono igenitori di questi bimbi con uncromosoma in più senzacolpevolizzare nessuno, ma conleggerezza. Ecco l’idea di RiccardoBianchi, 51enne di Riminimembro dei Cromosound chevenerdì 30 gennaio presenterannonel teatro del Seminario di Cesenalo spettacolo “Cosa sai di me?” inoccasione della Giornata dellaVita.Un appuntamento reso possibile

T grazie all’associazione Crescere Insiemeonlus, un gruppo di genitori di bambini eragazzi con sindrome di Down che neglianni ha promosso iniziative di formazione,progetti di stimolazione precoce per i bimbipiù piccoli e di potenziamento diautonomie per i più grandi.“Volevo trovare un modo per raccontare lamia esperienza di genitore di una bimbacon la sindrome di Down - spiega Bianchi -senza però avere la pretesa di rappresentarenessuno oltre me stesso e la mia famiglia,perché poi ognuno vive queste cose inmodo diverso. Ho letto il post di questamamma, l’ho unito a canzoni per meparticolarmente significative, non tanto peril testo nella sua interezza, quanto peralcuni passaggi o immagini o perché capacidi evocare in me emozioni profonde. E così

si è sviluppato a poco a poco il progetto”. Sitratta di uno spettacolo agile che si dipanain poco più di un’ora. Sei musicistiaccompagnano Bianchi nell’esecuzione deibrani, ma non mancano immagini e video.“In chiusura - sottolinea - ho anche scelto dimettere in luce quello che avrei volutosentirmi dire dopo aver scoperto che la miabimba era affetta da sindrome di down.Sono molto felice che in occasione dellaGiornata della Vita si sia scelto di affrontarequesto tema. L’obiettivo dello spettacolo èquello di far nascere interrogativi esoprattutto far comprendere che non ci sipuò permettere di dire quando una vita èdegna di essere vissuta e quando no. Ilmetro per tutto è la felicità e la felicità èmolto relativa”.

Barbara Baronio

37ª Giornata per la vitaSOLIDALI PER LA VITA

- Venerdì 30 gennaio alle 20,45, nel teatrodel Seminario, a Cesena, i “Cromosound”presentano “Cosa sai di me?”, un viaggiotra musica e parole per riflettere insieme eraccontare l’avventura di essere genitori alleprese con un cromosoma in più.- Sabato 31 gennaio alle 18, in Cattedrale aCesena: Messa e conferimento delSacramento del Battesimo e benedizionedelle mamme in attesa; presiede il vescovoDouglas Regattieri; canta il coro diocesano.Sono particolarmente invitate tutte lefamiglie con i bambini.- Domenica 1 febbraio: celebrazione dellaGiornata per la vita nelle parrocchie.

Un nuovo volumesulla Pievedi MontesorboChi entra oggi in questo spazio sacro, da turista o dapellegrino, è prima catturato dalla disarmonica bellezzadi una rara struttura, poi avvolto dal fascino esplicitoe misterioso che invita a un religioso raccoglimento

ll’incrocio del doppioasse fede-storia enatura-cultura si

colloca il singolare edificioplebano di Monte Sorbo(comune di MercatoSaraceno), da poco restituitoalla dignità liturgica,architettonica e artistica(grazie anche al sostegnodella Fondazione Cassa diRisparmio di Cesena).Già l’accavallarsi dei secoli(molti) e delle vicende(molteplici) ha sparigliato lasequenza cronologica eingarbugliato l’ordine dieventi e interventi: dei qualicon somma difficoltà èpossibile (talvolta soltantoplausibile) ricostruire unracconto ordinato e unastratificazione fededegna.Sorta nei secoli VI-VII suiluoghi del romitaggio - edella morte? - delprotovescovo sarsinate sanVicinio (fine sec. IV), la pieveostende un arredo sontuosoin più stagioni(paleocristiana, alto e bassomedievale, rinascimentale) eper più aspetti (scultoreo,epigrafico, simbolico,tipologico), documentato inun incredibile lapidarium(ciborio, lastre, plutei,pilastrini) e in possenti,

A

nobilissimi spolia romani (colonne ecapitelli): a significare le ragionifondative nonché le motivazionistrategico-territoriali della suaubicazione nel cuore della contea diBobbio (alias la Sarsina dell’Età di mezzo,con il fulcro della vicina rocca di Ciola).Né va dimenticato che la pregiataMadonna che adora il Bambino quivenerata già dal Quattrocento ha via viaalimentato devozione popolare e culto ditipo santuariale. L’elevata antichità delmonumento cristiano coniugata allascarsità dei documenti anteriori al Milleha da sempre frapposto grevi ostacoli allaconoscenza storica: ma gli approfonditistudi, supportati da indagini scientifichedi laboratorio, squarciano il buio dellastoria e forniscono luce fioca ma certa apartire dall’età tardoantica epaleocristiana, con nuova lettura dipergamene che arretrano al IX secolo leprime informazioni scritte. Chi entra oggiin questo spazio sacro, da turista o dapellegrino, è prima catturato dalladisarmonica bellezza di una rarastruttura, poi avvolto dal fascino esplicitoe misterioso che invita a un religiosoraccoglimento. E in qualche modo se neesce toccato o diverso. È questa, oggi, lamissione di Monte Sorbo: un luogo nelquale fede e cultura sono aggiogate dallabellezza.Quando l’antica chiesa fu riaperta nel2012 dopo lunghi restauri, si pubblicò unimportante volume (Monte Sorbo. Lapieve singolare); esaurito, ecco una nuovamonografia, riveduta, aggiornata eaumentata, con uno spettacolarecapitolo dedicato alla ricomposizionevirtuale dell’arredo paleocristiano efinalizzato alla comprensione formale ealla lettura iconografica del riccomateriale lapideo.La nuova pubblicazione (La pieve diMonte Sorbo, a cura di Marino Mengozzi,Cesena, Stilgraf, 2014, pp. 390) è fruttodel sostegno di Diocesi, Banca di Cesena,Banca di Sarsina, Rotary Valle del Savio eConfartigianato.Il libro, per iniziativa della Banca diCesena, sarà presentato venerdì 23gennaio alle 17 nell’aula magna dellaBiblioteca Malatestiana. IntervengonoValter Baraghini (presidente della Bancadi Cesena), Alessia Morigi (Università diParma), Paola Porta (Università diBologna), Franco Casadei (poeta).

La nuova pubblicazione (La pieve diMonte Sorbo, a cura di MarinoMengozzi, Cesena, Stilgraf) è fruttodel sostegno di Diocesi, Bancadi Cesena, Banca di Sarsina, RotaryValle del Savio e Confartigianato.Il libro, per iniziativa della Banca diCesena, sarà presentato a Cesenavenerdì 23 gennaio alle 17 nell’aulamagna della Biblioteca Malatestiana

l direttore dell’OsservatoreRomano a Cesena. Venerdì 30

gennaio, alle 17,15, nella salaLignea della Malatestiana verràpresentato il libro di PaoloPoponessi, giornalista forlivese,“L’intransigente - Storia dellafondazione dell’OsservatoreRomano” pubblicato per i tipi del“Cerchio iniziative editoriali” diRimini all’interno della Collana“Dominus dixit”. Il lbro racconta lastoria poco nota di Nicola Zanchini

(di Forlì) e Giuseppe Bastia fondatorie primi direttori del “giornale delPapa”.Oltre all’autore, nel pomeriggio del30 gennaio interverranno il direttoredell’Osservatore Romano GiovanniMaria Vian, il presidente regionaledell’0rdine dei giornalisti AntonioFarnè, il sindaco di Cesena PaoloLucchi e Francesco Zanotti, direttoredel nostro giornale e presidentenazionale della Federazione italianadei settimanali cattolici (Fisc).

IIncontrocon ildirettore deL’OsservatoreRomano

Giovedì 22 gennaio 201516 Cesena & Comprensorio

CesenaIn ricordo di GiorgioEra il 22 gennaio 2014 quando Cesena perdevauno dei suoi figli più competenti e appassionatiin archeologia. Costante Magnani, conosciuto

come Giorgio, aveva 73 anni ed erauna delle colonne del Gruppoarcheologico cesenate. Era moltoconosciuto in città per la sua passataattività di ottico in via Zefferino Re e,allo stesso tempo, per il suo impegnoin campo archeologico e per le

approfondite conoscenze maturate sia con lostudio, sia attraverso l’esperienza. Personagenerosa e dai modi burberi, nascondevadietro queste caratteristiche una pazientecapacità fuori dal comune nel ricostruire lastoria di Cesena attraverso i frequentiritrovamenti. Meticoloso, ogni settimana lo sipoteva trovare al suo umile tavolino presso lasede del Gruppo intento a ricomporre, come unpuzzle di 500 anni fa, vasi, piatti e brocche. Gliamici del Gruppo archeologico, a un anno dallamorte, lo ricordano con nostalgia enaturalezza come se, martedì prossimo,potesse sedersi ancora al suo tavolino.

EventiIncontro conGianfranco Amatoe Sentinelle in piediI "Giuristi per la vita", la zonapastorale Valle Savio Dismano e laScuola per la famiglia dellaparrocchia di San Carlo organizzanol’incontro "Omofobia o Eterofobia?A rischio la libertà di educazione".Si terrà venerdì 23 gennaio alle 21al teatro Esperia della parrocchia diSan Carlo. Interviene l’avvocatoGianfranco Amato, presidentenazionale di “Giuristi per la vita”.

Sabato 7 febbraio alle 17 in piazzadel Popolo a Cesena arriveranno,per la prima volta in città, leSentinelle in piedi. Una forma diresistenza formata da persone chevegliano su quanto accade nellasocietà denunciando ognioccasione in cui si cerca didistruggere l’uomo e la civiltà.

CesenaGiorno della MemoriaUn evento speciale è in programma al teatroBonci per il "Giorno della Memoria",martedì 27 gennaio alle 21: l’oratorio per lagrande guerra "Doppio fronte" con LucillaGaleazzi e Moni Ovadia. I testi sono trattidalle lettere dal fronte. Le musiche sarannoeseguite da Luca Garlaschelli alcontrabbasso, Massimo Marcer alla tromba,Albert Florian Mihai alla fisarmonica, PaolaRocca al clarinetto. Canterà il coro giovanile"Freevoices".

Incontro di bioeticaL’Azione cattolica di San Vittore invita, permartedì 27 gennaio alle 20,45 in parrocchia,all’incontro su Genitorialità e identità digenere. relazioni di Licia Gentili e MarcoCastagnoli.

Le quattro stagioniPer la prima volta al Bonci lo "Spellboundcontemporary ballet" trasforma "Le quattrostagioni" di Antonio Vivaldi in un balletto.Interpreti Maria Cossu, Fabio Cavallo,Alessandra Chirulli, Giuliana Mele, GaiaMattioli, Sofia Barbiero, Mario Laterza,Cosmo Sancilio, Giovanni La Rocca. Musichedi Vivaldi e quelle originali di LucaSalvadori.

Recita al buioNell’aula magna della Malatestiana, venerdì23 gennaio alle 20,30, il Teatro Distraccipresenterà "Molly Sweeney" recita al buio diCristina Casadei e Giuseppe Viroli. Una piècescritta dal drammaturgo irlandese BrianFriel, ispirata al saggio di Oliver Sacks"Vedere e non vedere".

Commedia al BogartProsegue al teatro di Sant’Egidio il XXIIIfestival della commedia dialettaleromagnola. Sabato 24 gennaio alle 21 lacompagnia "La Speranza" di Castelvecchiodi Savignano sul Rubicone metterà in scena"Un l’à mai savoù nisoun" tre atti diAlessandro Berdondini.

Cinema a San VittoreIn visione la Victor giovedì 22 gennaio alle21 il film di Ermanno Olmi "Torneranno iprati". Venerdì 23, sabato 24 alle 21 edomenica 25 gennaio alle 15 e alle 21 sulloschermo "Lo Hobbit" di Peter Jackson.Martedì 27 alle 21 "Jimmi’s Hall". Ingresso3,50 euro.

Balletto e liricaAl cinema Eliseo domenica 25 alle 16 indiretta dal Bolshoi di Mosca "Il lago deicigni" di Tchaikovski. Giovedì 29 gennaioalle 20,15 in diretta dal Royal Opera Housedi Londra sarà trasmessa l’opera in quattroatti di Umberto Giordano " Andrea Chenier".Ingresso 12 euro, ridotto 10.

Cesena | Guerra, Fronte e sacerdoti

Folta partecipazione di publbico lunedì scorso per la presentazione del nuovo quaderno degliStudi Romagnoli (Stilgraf Cesena) curato da monsignor Piero Altieri. Titolo dell’opera "Oltrela Linea Gotica. Il fronte della guerra a Cesena e nelle vallate del Savio e del Borello”.Nell’aula Magna della Biblioteca Malatestiana erano presenti anche il vescovo DouglasRegattieri e il sindaco Paolo Lucchi. (foto Mauro Armuzzi)

Gatteo◗Festa dla PasquelaAvrà luogo sabato 24 gennaio alle 20,30al teatro Lina Pagliughi. Alla serataparteciperanno i pasquaroli del paese edei dintorni, il comico Sgabanaza, ilcantante Veris Giannetti. La festa èorganizzata dall’associazione "IlCastello".

Gatteo ◗Giorno della MemoriaL’Amministrazione comunale propone permartedì 27 gennaio alle 21 all’oratorio di SanRocco "A piedi scalzi", opera musicalededicata a Edith Stein, la santa di originiebraiche vittima della Shoah. Cantante solistaDaniela Piccari, voce recitante LauraAguzzoni. Accompagnamento musicale diAlessandro Nidi. Il libretto è stato scritto daGiampiero Pizzol.

Gatteo◗Tombola della solidarietàIl centro culturale "Il Tralcio" incollaborazione con le associazioni Vare Scuola permanente ha organizzato latombola della solidarietà perfinanziare progetti di Avsi nel mondo.Si terrà domenica 25 gennaio alle 15nella sala San Michele a Sant’Angelo.

Gambettola◗Giorno della Memoria Al teatro comunale, martedì 27 gennaioalle 21, la compagnia "Arrivano dalmare!" presenterà lo spettacolo "Unarecita straordinaria" dai testi diGiovannino Guareschi. Sul palco il fulèstaSergio Diotti e Lorenzo Palmieri. Ingressolibero.

Montiano◗Festa del maialeLa Pro loco ha organizzato perdomenica 25 gennaio dalle 15la X festa del maiale. Avrà luogoin via Clementina Mandolesi. Inprogramma la lavorazione dellecarni, il mercatino di prodottitipici e canti dei gruppi di pasquaroli. Dalle 19 esibizionedel "Mari.Bo. group music". Aperto dalle 12 alle 20,30lo stand gastronomico.

Longiano◗Ale&Franz al PetrellaIn anteprima al teatro longianese,lunedì 26 e martedì 27 gennaio alle21 lo spettacolo "Lavori in corso" diAle&Franz e Antonio De Santis.Regia di Alberto Ferrari.Alterneranno parti inedite emomenti del loro repertorioclassico, sollecitando l’interventodel pubblico. Ingresso 20 euro.

Savignano sul Rubicone◗Mostra sul bullismoE’ allestita nella sala Allende fino a lunedì 26gennaio la mostra "Bullismo; cosa si può fare?".Patrocinata dall’Unione dei Comuni del Rubicone(Borghi, Cesenatico, Gatteo, Gambettola,Longiano, Roncofreddo, San Mauro Pascoli,Savignano e Sogliano), si propone di capire ilfenomeno e di come affrontarlo. È aperta dallunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle19; sabato e domenica dalle 9 alle 19.

Sogliano◗Nuova stagione teatraleCon lo spettacolo "Le ho mairaccontato del vento del Nord" diDaniel Glattauer si aprirà sabato 24gennaio alle 21 la 17esima edizionedi "Provad’attore" al teatrocomunale Elisabetta Turroni.Interpreti Chiara Caselli e PaoloValerio. Musiche originali di AndreaCipriani.

Cesena◗Convegno Maria Cristina di Savoia Nell’ambito delle attività culturali e religiose delConvegno Maria Cristina di Savoia, si terrà lunedì26 gennaio alle 16, nella sala "Einaudi" dellaBanca Popolare dell’Emilia Romagna (corso Sozzi,Cesena), la conferenza "Da Tripoli alla GrandeGuerra: la storia rivisitata attraverso la letteraturae i canti". Sarà presente la professoressa MarinellaLotti. L’incontro è aperto a tutti.

Cesenatico ◗Jazz e musica classicaCon lo spettacolo musicale "Karima singsBacharach" si aprirà al teatro comunale,venerdì 23 gennaio alle 21,30, la rassegnadi musica jazz. Karima sarà accompagnatada Piero Frassi al pianoforte, VittorioAlinari al sax tenore, Francesco Puglisi alcontrabbasso, Fabio Nobile alla batteria.Domenica 25 gennaio alle 16,30 l’ensembleArs et Sonus eseguirà musiche di Strauss.

Cesena◗Lezioni all’UteNella sala Vaienti della Cisl in viaRenato Serra, venerdì 23 gennaioalle 15,30, il dottor Daniele Tontiparlerà dell’aneurisma dell’aortaaddominale. Martedì 27 gennaioalle 15,30 l’archeologa MariaGrazia Maioli tratterà il tema"Come mangiavano i Greci".

Gatteo a caccia di un cacciatore di creditiIl Comune di Gatteo cerca una figura professionaleper avviare un incarico per il recupero crediti dinatura tributaria. Nel bando pubblicato sul sitocomunale si legge che la natura dell’incarico inquestione, come chiarito in sede di giurisprudenzaamministrativa, configura un’attività professionaleriferibile a una scelta discrezionale delprofessionista da parte della Pubblicaamministrazione. Nell’organico del Comune di

Gatteo non si dispone di tale professionalità. Quindisi procederà all’individuazione di un professionistain possesso dei requisiti richiesti. Tra questi lacittadinanza italiana o di uno degli Stati membri; ilpossesso di diploma di laurea in giurisprudenza o ineconomia e commercio; l’iscrizione all’albo deiDottori Commercialisti e degli Esperti Contabili odegli Avvocati Tributaristi da almeno 24 mesi.

Cf

Cesena◗Incontro all’AgrariaNell’aula magna dell’Istituto tecnico agrario invia Savio, giovedì 29 gennaio dalle 15 avrà luogoun seminario su "Il contratto di rete di impresain agricoltura". Dopo l’introduzione deldirigente scolastico Camillo Giorgi e di Gian LucaBagnara del collegio dei periti agrari, terrà larelazione Maria Cristina D’Arienzo sul tema"Confagricoltura reti di impresa". Il dibattitosarà moderato dal giornalista Cristiano Riciputi.

Giovedì 22 gennaio 2015 17Sport

SAN GIORGIO di Cesena: in zona verde e tranquilla villetta aschiera centrale in pronta consegna con soggiorno, cucina abitabile, 3 camere daletto, 3 bagni, tavernetta, cantina, ampia mansarda, ripostigli, garage e giardino. €325.000 / Rif. 0986

CASE FRINI (Cesena): zona verde e tranquilla in piccola palazzina di recente co-struzione appartamento al primo piano disposto su tre livelli composto da ampioe luminoso soggiorno/pranzo, cucinotto, 2 camere da letto, 2 bagni, 2 balconi,mansarda, garage con bagno/lavanderia. € 235.000 / Rif. 1432

VIGNE (Cesena): in condominio al terzo e ultimo piano servito di ascensore ap-partamento completamente ristrutturato con materiali e finiture di ottima qualità escelta. L’immobile è in zona tranquilla e residenziale, è dotato di impianti a normae di riscaldamento autonomo ed è composto da soggiorno angolo cottura, 2 ca-mere da letto, bagno con doccia, 2 balconi, garage. € 200.000 / Rif. 1512

MADONNA DELLE ROSE (Cesena): in buona posizione casa indipendente da ri-strutturare disposta su tre livelli con garage esterno su lotto di 428 mq. L’immobileoffre all’interno 6 vani abitabili con servizi e un ampio piano interrato con cantinee ripostigli. È possibile in base alle norme di PRG del Comune di Cesena poter tra-sformare il fabbricato realizzando altri spazi e altri volumi. € 650.000 / Rif. 1438

PONTE PIETRA (Cesena): in posizione residenziale e tranquillaporzione di villetta bifamiliare di nuova costruzione con possibilità di personalizzare gliinterni. L’immobile è disposto su più livelli ed è composto da ingresso indipendente,cucina, sala, 3 camere da letto, doppi servizi, sottotetto, lavanderia, 5 balconi, porti-cato/loggia, garage doppio, cantina/taverna e giardino privato. € 395.000 / Rif. 1493

PIAZZA DELLA LIBERTÀ (Cesena): al terzo piano servito di ascensore ampio bi-locale composto da soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale,bagno, ripostiglio/lavanderia, balcone e cantina. Ottime finiture. NESSUNASPESA DI MEDIAZIONE IN QUANTO MANDATARI A TITOLO ONEROSO.€ 225.000 / Rif. 1448-1

CESENA ZONA CENTRALE (adiacenze viale Mazzoni): in elegante palazzina di re-cente costruzione appartamento al primo piano composto da soggiorno con an-golo cottura, 2 camere da letto, 2 bagni, 2 balconi e garage. Ottime finiture.NESSUNA SPESA DI MEDIAZIONE IN QUANTO MANDATARI A TITOLO ONE-ROSO. € 325.000 / Rif. 1449-2

PONTE ABBADESSE (Cesena): in posizione tranquilla su di un lotto di circa 320 mqcasa indipendente disposta su 2 livelli con proservizi esterni. DA RISTRUTTURARE.€ 230.000 / Rif. 1524

VIA SERRAGLIO (Cesena): a pochi passi dal centro storico e dai giardini pubbliciappartamento di mq. 200 al primo piano con ascensore composto da spaziosoingresso, cucina abitabile, sala da pranzo, salone, 3 bagni, 3 camere da letto,cabina armadio, studio, guardaroba/lavanderia, 2 terrazzi verandati, 3 balconi,cantina e garage. Parzialmente ristrutturato. € 360.000 / Rif. 1484

"Con la biciclettasembra di volare"

o iniziato con la Bmxperché nessuno la faceva.Era una cosa unica".Veronica Sbrighi, 16 anni

cesenate, ha idee piuttosto chiare euna passione smisurata per la vitavissuta sulle due ruote. Lo scorso anno,il 6 luglio, è arrivata terza alCampionato nazionale Allievi di Bmx.In un mondo dove la bicicletta staacquisendo sempre maggioriestimatori, grazie alla commistione fraprofitto in termini di salute esoppressione dell’inquinamento,Veronica preferisce la più spettacolareBmx (abbreviazione di BicycleMotocross), quella particolare bici conuna marcia, un solo freno posteriore eruote da venti pollici, che si ’cavalca’stando in piedi fra percorsirapidissimi, dossi, discese e curveparaboliche. Una bici bella perchépiccola: pesando solo una decina dichili la puoi far roteare. Il tracciato digara è lungo dai 300 ai 400 metri contempi di percorrenza medi tra i 35 e i50 secondi. Come maltrattare una bicivolendole tutto il bene possibile.

H""Sono un po’ un maschiaccio - spiegacon un sorriso Veronica - e il primo afarmi appassionare a questo sport èstato mio cugino. Poi ho continuato,partecipando ad alcune gare, e sonoarrivati i risultati. Anche se le coppe ele medaglie sono la cosa minore. Quelche mi piace è fare salti sempre piùalti, la sensazione di staccarsi da terrae planare sul terreno, la scarica diadrenalina che ti arriva addosso inquella manciata di secondi vissuti adalta velocità. Lì sei solo tu col vento, ècome surfare in aria".Per questo Veronica tenta dimantenere un regime di allenamentocostante, impegnandosi a fondo permigliorare in modo considerevole la

sua tecnica. Per quanto riguarda la vitaall’aria aperta, Veronica frequenta ilterzo anno all’Istituto tecnico Agrariodi Cesena. È una ragazza solare, maanche piuttosto ’tosta’, quanto bastaper affrontare senza troppe timidezzele curve sui tracciati di gara come nellavita. Dopotutto bisogna essere dispostia sbucciarsi ginocchia e gomiti perevitare capocciate. "L’aria di libertà che posso respirarequando sono sulla Bmx è unasensazione unica. Pensi solo al salto, ealla prossima curva, e alla velocità concui affrontare tutto. E non ti servenient’altro per sapere dove staiandando".

Filippo Cappelli

Veronica Sbrighi, giàterza ai campionatinazionali, è unapromessa di uno sportancora pococonosciuto

Mbx, un talento di soli 16 anni

❚❚ Juniores, allenamenti in corso dopo i buoni risultati del 2014

CiclismoSidermec-VitaliNuova stagioneSono 14 gli juniores della Sidermec-F.lliVitali che gareggeranno nella stagione ci-clistica 2015. Si tratta di 9 atleti di secon-do anno : Luca Casalboni, Davide Casa-dei, Luca Di Bari, Daniele Di Gilio, LuigiFalanga, Attilio Laghi, Leonardo Metalli,Federico Orlandi e Roberto Pioli. Sono 5di primo anno: Nicolas Baraghini, An-drea Bonacci, Federico Corvini, NicolòGozzi, Diego Rossi. Gli accompagnatori sono Mattia Bocchi-ni, Mauro Borghesi e Riccardo Vincenzi.Allenatori Gianluca Maffi e Simone Ri-ghi.

è stato chiamato Federico Orlandi, il lon-gianese per due volte consecutive cam-pione italiano su pista. Ha partecipatopoi al raduno della Nazionale a Jesolo(Venezia) con test soprattutto a crono-metro, indossando la casacca azzurra.La prima gara della nuova stagione cicli-stica si svolgerà l’8 marzo.

Ts

Nella scorsa stagione la squadra ha otte-nuto 4 vittorie e diversi buoni piazza-menti. Dopo la preparazione invernalenella palestra Wellness center Techno-gym a Gambettola, i giovani hanno ri-preso gli allenamenti durante un ritiro aTortoreto Lido (Teramo). Nello stesso pe-riodo si è svolto a Montichiari (Brescia)uno stage della nazionale di categoria cui

Calcio serie AIl Cesena riparteda ParmaInizia il girone di ritorno e il Cesena devecercare in ogni modo di ripartire. Ripartireda Parma e da quel Parma che è l’unicasquadra che i bianconeri di Romagna sonoriusciti a sconfiggere sinora in campionato.Un campionato avaro di punti e disoddisfazioni che, mestamente, rischia diaccompagnare anzitempo il CavalluccioMarino in serie B. Il magrissimo bottino di9 punti in 19 gare non lascia attenuanti aduna squadra che sta pagando ogni suominimo errore.Neppure la "cura" Di Carlo è servita adinvertire il cammino in maniera positiva: su5 gare giocate sotto la guida del tecnico diCassino sono giunte 4 sconfitte e unpareggio raggiunto in extremis colSassuolo. Troppo poco per poter permettereal pubblico cesenate di sognare la granderimonta. Dopo il 2-3 casalingo subito dal

Torino domenica scorsa, la distanza dalquartultimo posto è di ben 9 lunghezze. IlChievo siede infatti, con 18 punti, sulquartultimo gradino, quello che garantiscela permanenza nella massima serie. Unaserie che ormai in pochi pensano di poterconservare. Il prossimo impegno didomenica 25 gennaio alle 15 al Tardini diParma dirà se c’è ancora spazio per dare unsenso al campionato dei romagnoli chesono accompagnati all’ultimo postoproprio dai "ducali". In realtà laformazione emiliana avrebbe 10 punti, mauno gli è stato tolto per inadempienzesocietarie. La cosa più importante che siaspettano i tifosi, è quella di vedere unareazione d’orgoglio: si può retrocedere, macon dignità. Con un girone di ritornoancora tutto da giocare è lecito, o quantomeno auspicabile, attendersi un segnalevitale da parte del gruppo. Contro il Torino,si sono rivisti i soliti errori che hannofinora contraddistinto questa stagionesportiva: ospiti che vanno in vantaggio per2-0 (questa volta con Benassi eQuagliarella) tentativo di rimonta cheaddirittura si concretizza con la doppiettasu rigore di Brienza, e gol beffa subìto adifesa schierata all’87’ con Maxi Lopez cherisorge proprio a Cesena. Un mix letale, chetroppo spesso è suonato quest’anno alManuzzi. Nelle ultime 39 gare disputate inserie A (compreso l’anno di Gianpaolo), ilCesena ha vinto una sola volta, contro ilParma il 31 agosto scorso. Che il digiuno divittorie si interrompa proprio a Parma?

Eric Malatesta

Pippofoto

Veronica

Sbrighi

è la prima

a destra

Giovedì 22 gennaio 201518 Sport Csi

Incontro in sede | Gli arbitri si aggiornano

Serata formativa giovedì 15 gennaio presso la sede Csi, alla consueta riunione del gruppo arbitri di cal-cio. Il coordinatore regionale e nazionale della formazione Giacomo Abate è intervenuto per approfondireil tema “La missionarietà dell’arbitro Csi, terra di conquista o terra di servizio: una buona o ottima cono-scenza del regolamento, molto spesso non è seguita da un’altrettanta conoscenza associativa che dia ri-salto ai valori educativi e quindi attenzione alle persone”.Il tema è stato approfondito e sviscerato da una interessata assemblea.

Pagina a cura del Centro Sportivo ItalianoComitato di Cesena

Il Csi di Cesenaper due giornicapoluogo regionaleSi è svolto a Longiano sabato 10 e domenica 11 gennaiol’incontro dei dirigenti del Centro Sportivo dell’EmiliaRomagna. Una quarantina i partecipanti dalla regione.Tra visite e storia, l’incontro con il vescovo Douglase la Messa al Santuario del Santissimo Crocifisso

Longiano, sabato 10 e domenica 11 gennaio scorsi, presso l’Hotel delleColline e il Santuario del Santissimo Crocifisso, vi è stato il tradizionale“Incontro dirigenti” che ogni anno, nel mese di gennaio, riunisce tutto ilQuartier generale del Centro Sportivo Italiano dell’ Emilia Romagna.

Quest’anno il turno per l’accoglienza è ’toccato’ piacevolmente al Comitato diCesena. Erano presenti, oltre alla Presidenza regionale al completo capitanata dalpresidente Lamberto Menozzi, tutti i 13 presidenti degli altrettanti Comitati dellaRegione accompagnati dalle rispettive consorti e tutti i vonsiglieri regionali,nonché il Revisore dei conti e il consulente ecclesiastico regionale.A impreziosire l’evento vi è stata anche la presenza del vescovo Douglas Regattierie del vice presidente nazionale Csi Vittorio Bosio.Le due giornata sono state programmate molto bene dai dirigenti del Csi di Cesenae hanno offerto agli ospiti momenti di vera suggestione. Innanzitutto la location diLongiano molto bella e accogliente che, grazie anche alle splendide giornate disole, ha risaltato ancora di più le bellezze del borgo romagnolo. Poi la visita guidatanel centro storico della città di Cesena iniziata all’interno della straordinaria

ABiblioteca Malatestiana dove l’assessoreal Turismo, Sport e Cultura, ChristianCastorri ha accolto la comitiva Ciessinaporgendo il saluto della città. Passando poiper il Duomo, il Teatro Bonci e piazza delPopolo, si è completato il percorso cittadinoe, in pullman, si è fatto ritorno a Longiano.Qui, dopo cena si è giocato a tombola e sisono scambiati doni e gli auguri di buonanno.

La domenicamattina ha avutodue momentiparticolarmentesuggestivi: il primocon la Messapresso il Santuariodel SantissimoCrocifisso,celebrata dalvescovo Douglas econcelebrata daiconsulentiecclesiastici donPietro Adani(regionale) e donGiovanni Savini(provinciale). Il

secondo vissuto separatamente da duegruppi: quello composto dai presidenti econsiglieri per i lavori del Consiglioregionale; l’altro formato dalle gentiliconsorti, per la visita guidata al borgo diLongiano con i suoi presepi e musei.Da sottolineare i contenuti moltoimportanti che hanno caratterizzato ildibattito del Consiglio regionale, inparticolare quello riguardante il nuovoStatuto associativo.Poi tutti insieme a pranzo che, vuoi per leprelibatezze romagnole servite ai tavoli inquesti due giorni, vuoi per il particolareclima di accoglienza che pochi come inRomagna sanno creare, ha scatenatol’entusiasmo e l’apprezzamento degli ospitifino alla commozione.Il Presidente del Comitato Csi di CesenaLuciano Morosi, attore e regista di questoevento, si è dichiarato molto soddisfatto eha evidenziato che ancora una volta,quando le cose si fanno partendo dal cuore,non si può fallire.E il cuore del Comitato Csi di Cesena ègrande!

45 le squadre iscritteCalcio Dilettanti, le classifichea metà campionato

pprofittiamo della pausa invernale di gennaio per fare il punto dellasituazione sul 46esimo campionato di calcio dilettanti, organizzato dal

comitato cesenate, che per numero e provenienza territoriale si configuracome una competizione romagnola a tutti gli effetti e vede la partecipazionecomplessiva di 45 squadre.Nella serie “Eccellenza”, da cui uscirà la squadra vincitrice del titolo dicategoria (mentre tre formazioni retrocederanno in serie “A”), troviamosaldamente in testa l’Us Mercatese 1931 (Mercato Saraceno), che precede disette punti la Pol. Sala (dominatrice degli ultimi quattro campionati) e il GsPioppa (Cesena), di undici la Pol. Boschetto (Cesenatico) e di tredici la Pol.Forza Vigne (Cesena). Per quanto concerne la serie “A”, in cui tre compaginiverranno promosse alla serie”Eccellenza” e quattro scenderanno in serie “B”,la Valle 86 guida la classifica, distanziando di tre lunghezze il Real Cesena el’Us Capannaguzzo, di quattro la Pol. Cesuola (Cesena) e la Pol. SidermecFratelli Vitali (Sant’Angelo di Gatteo) e di cinque la Ss Body Art (Bagno diRomagna). Per quel che riguarda infine la serie “B”, suddivisa in dueraggruppamenti, che registrerà la promozione di quattro società in serie “A”,nel girone “A” in vetta c’è una coppia, formata dall’EdilcasanovaMontecastello e dall’Ac Pl. Ranchio, inseguite a due punti dalla Pol. San Carloe a sei dalla Pol. San Vittore, entrambe di Cesena e nel girone “B” la Pol.2000 Calcio (Cervia), che precede di due lunghezze l’Ideal Sport Bulgaria, ditre il Real Budrio 2007 (Cesena) e di cinque l’Asics Cannucceto e l’AcFiumicinese.

A

NELLA SALA LIGNEA DELLA BIBLIOTECAMALATESTIANA, A CESENA, L’INCONTROCON L’ASSESSORE ALLA CULTURA DELCOMUNE DI CESENA CHRISTIANCASTORRI, AL CENTRO NELLA FOTO CONIL PRESIDENTE CSI CESENA LUCIANOMOROSI, A SINISTRA, E LAMBERTOMENOZZI, PRESIDENTE DEL CSIREGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA

IL VESCOVO DOUGLAS HA PRESIEDUTO LA MESSA ALSANTUARIO DEL SANTISSIMO CROCIFISSO DILONGIANO. HA CONCELEBRATO DON GIOVANNI SAVINI,ASSISTENTE ECCLESIASTICO CSI CESENA

IL CONSIGLIO REGIONALE CSIINSIEME AL VESCOVO DOUGLAS

Giovedì 22 gennaio 2015 19Pagina Aperta

Due amici ricordano il professore e giornalista Stefano Salvi“Dal cielo sarai al nostro fianco. E non sarai lontano”

Caro Francesco, ti mando una letteraindirizzata a Stefano Salvi, per farememoria di quanto sia stato una presenza

importante per tante persone nei suoi sessantaanni di vita.Io ho un ricordo personale della mia infanziache mi lega a lui in modo particolare, ma credoche in tanti gli siamo debitori di qualcosa.Un caro saluto.Provo un grande dispiacere per la sua morte.

Caro Stefano,ci hai lasciati da poche ore e già ci manchi! E ame in particolare per una storia di vecchissimadata.Io, nella notte del 17 novembre del lontano1957,fui ricoverato nella tua casa e vi stetti per 29lunghi giorni dopo un intervento eseguito da tuopadre, rinomato oculista, nel cuore della notte.Essendomi infilato per un gesto incauto le forbicinell’occhio dx e non esistendo ancora il repartodi oculistica presso l’Ospedale Bufalini, la tuacasa era come una piccola clinica per gliammalati d’occhi di Cesena.E io, di appena 11 anni, in quei tristissimi giorni- ambedue gli occhi bendati - ricordo che l’unicamia distrazione era quella di sentire il rumoredelle corse matte di un bambino di 4 anni chescorazzava lungo i corridoi e mi dissero che era ilfiglioletto del professore, Stefano il suo nome.Non ti ho mai visto né ho mai più sentito parlaredi te se non verso la fine degli anni sessanta,quando ho ascoltato un tuo intervento duranteun incontro di Gioventù Studentesca. Ricordoche dicesti cose molto profonde e fu la primavolta che sentii la tua voce con un modo moltopersonale di scandire le parole; un tono marcatocon pause lunghe, come per dare all’interlocutoreil tempo di pensare a quanto gli volevi dire.E da allora, cioè da più di quarant’anni, non cisiamo mai più persi di vista. Ho avuto modo dicogliere gli aspetti salienti della tua personalità,su cui spiccava un amore a Gesù al di sopra diogni altra cosa. E un amore alla Chiesa come sedavvero fosse la tua casa. E un sensodell’amicizia con una delicatezza di tratto nelrapportarti alle persone per cui non si potevanon volerti bene. Senza sentirti mai giudicarealcuno con cattiveria, ma sempre disponibile alconfronto e al dialogo con tutti.

Una cosa che non conoscevi era la paura diesporti: di dire chi eri, come la pensavi. Maiideologicamente, ma come esperienza umana edi fede che proponevi a tutti, come fosse la cosapiù normale che un cristiano debba fare. Chi tiincontrava si rendeva conto da subito chi avevadi fronte. E che il cristianesimo era una cosabella, non un’idea, ma la possibilità di una vitanuova. Il tutto condito da un senso dell’ironiache traspariva, anche quando non lo volevi darea vedere.Ricordo la tua battaglia di alcuni anni fa, controuna malattia che ti aveva paurosamentedebilitato. Circostanza in cui si è colto cheStefano era un uomo di fede e che si affidava alla

✎ Il direttore risponde

volontà di un Altro. E hai vinto quella battaglia,spendendoti per quanto le condizioni di salute tipermettevano. Non ti sei mai tirato indietro,sempre propositivo e in prima linea. Vogliamo ricordare la tua appartenenza grata elieta all’esperienza di Comunione e liberazione. Equesto in profonda unità con la Chiesa locale,testimoniata anche dal prolungato contributoofferto al settimanale diocesano, il CorriereCesenate. E la dedizione che ha contraddistinto iltuo impegno di insegnante di religione.La conferma del bene e della stima di chi ti hafrequentato o anche semplicemente conosciuto, siè avuta nel momento della veglia fatta in tuoricordo: una cattedrale strapiena come per le festegrandi, con presenti gli amici della prima ora equelli dell’ultima nel volto commosso dei tuoiragazzi di scuola. E tanta altra gente. E tutti a farcorona a tua madre e ai tuoi famigliari.Grazie Stefano di esserti lasciato fare dalla graziadel Signore. Siamo certi che dal cielo sarai alnostro fianco. Ci mancherai, ma non sarailontano.

Franco Casadei* * *

Caro Stefano,ci siamo conosciuti al nostro primo camposcuola, quando il caso o il Destino ci pose nellastessa stanza, adolescenti simili per timidezza eimpaccio. Era una casa più che un albergo, conpoche stelle e senza bagni in camera.Negli anni, quando ci incontravamo, eri solitodirmi, dopo una pacca sulla spalla:” Domingo, diquel campo siamo rimasti solo noi due, teniamobotta, continuiamo questa esperienza cosìaffascinante”.Le vicende della vita e del nostro lavoro ci hanno,negli anni, fisicamente allontanati o riavvicinati,ma incontrarci era una festa, conclusa semprecon un abbraccio robusto dei tuoi, che perqualcuno poteva anche risultare simpaticamenteimbarazzante. Non dimentichiamo, io e la miafamiglia, il tuo sostegno, l’aiuto concreto e, nesono certo, la preghiera, in un momentoparticolarmente difficile.Ora spero che nella Casa ci sia un posto liberonella stessa stanza, anche senza bagno.

Giancarlo Domenichini

L’Occhio indiscreto�

Cesena, piazza del Popolo, sabato 17 gennaio. Tra i banchi del mercato ambu-lante, un arcobaleno appare nel cielo. (foto Marino Savoia)

Dopo le stragi di Parigiil mondo non è più come primaEgregio direttore,ho letto il Corriere Cesenate n. 2 del 15 gennaio con interesse ancora mag-giore del solito, per i numerosi riferimenti, come inevitabile, alla strage diParigi.Ho anche comprato “Charlie Hebdo”, non avendo mai lettola rivista in precedenza. Contiene alcune vignette guardabili, ma altre, so-prattutto contro le religioni monoteiste, volgari e blasfeme oltre ogni imma-ginazione.E con questo? La leggerà chi avrà piacere di farlo.Alcuni ne sono addirittura abbonati; sono fatti loro.È lecito invece assassinare i suoi redattori? Sembra pensarlo il lettore RenzoBaredi: “I giornalisti di Charlie Hebdo erano dei violenti, che usavano lapenna senza pietà e sono stati uccisi da violenti senza pietà”.In altre parole, se la sono cercata e se la sono meritata.L’assurdità, prima ancora del cinismo, lascia sbalorditi.Un argine alla eventualmente illimitata libertà di stampaè giustamente richiesto, come riporta il Corriere Cesenate, da tutti:da papa Francesco a don Franco Appi, a Francesco Zanotti(aggiungo dallo stesso fondatore di Charlie Hebdo),ma il compito è affidato allo Stato, che con le leggi ha individuato specificireati, dalla diffamazione a mezzo stampa, all’apologia di reato, alle pubbli-cazioni oscene e così via.Le stesse leggi, probabilmente, esistono in Francia, come dimostra il casoDieudonné, il cosiddetto “comico” arrestato per apologia del terrorismo soloper aver scritto su Facebook di sentirsi “Charlie Coulibaly” citando il nomedel terrorista che ha ucciso una poliziotta e quattro ostaggi nel supermercatoebraico di Parigi.Quanto alla eventuale differenza, intravista da Franco Casadeie Arturo Alberti, nell’atteggiamento dell’opinione pubblicaverso la Francia “patria della dea ragione e dell’illuminismoanticristiano” rispetto agli Stati Uniti, a me non risulta.Di ben altra evidenza è un’altra differenza, cioè la indifferenza per la sortedei cristiani sotto l’assalto del sanguinario terrorismo islamico in tante partidel mondo.Alla fine, credo sia tristemente esatta la conclusione del “Periscopio” n. 866:“Come dopo l’attacco alle torri gemelle di New York, ancora una volta ilmondo non è più come prima”.Cordialmente.

Corrado Iacuzzi (Cesena)

“Sono io che ringrazio voi per quello che mi avete donato”Nella parrocchia dell’Osservanza di Cesena anche quest’anno si è festeggiato il Capodanno in un modo speciale. Il grazie del parroco e di una volontaria

Caro Francesco, la sera del 31 dicembre, come ormai ètradizione nella nostra parrocchia dell’Osservanza,abbiamo festeggiato la fine del 2014 e l’inizio dell’anno2015 con una Cena alla quale erano invitate tutte lepersone sole o bisognose. Fra tutti eravamo circa 90persone.Desidero qui ringraziare quanti si sono adoperati per labella riuscita di questo momento: Paolo, Luciano eGabriella di Sarsina che hanno lavorato in cucina, igiovani che si sono resi disponibili per il servizio, chi neigiorni precedenti si è adoperato perché tutto fossepronto.Un grazie particolare alle tante Ditte che ci hanno dato ilnecessario: Amadori, Apofruit, Cantina Il Glicine, Cantinasociale di Cesena, Cem, Centrale del Latte, Conad PonteAbbadesse, Del Vecchio, Daniele e’ Rumagnol, Faggioli,Orogel, Pasticceria Claudio, Pasticceria Elvis, PasticceriaRomagna, Pastificio La Fenice, Rossi Panificio, Soc agr.Fungo Cesena, Terranova, Zoffoli Banane.Allego la bella testimonianza che ho ricevuto da una deigiovani che hanno prestato servizio.

don Virgilio Guidi

Anche il 2014 era ormai giunto alla fine e, insieme alla resadei conti dell’anno appena trascorso e ai buoni propositiriguardanti quello nuovo, sorgevano i dubbi su cosa fareper l’ultimo dell’anno. Perché non andare a una festa? A un party? Come se non ce

fossero già abbastanza durante l’anno. Perché nonorganizzare una mangiata da qualche parte? Come se nonci fossimo abbuffati a sufficienza durante le vacanzenatalizie.Già da qualche tempo stavo pensando di fareun’esperienza di volontariato proprio per l’ultimodell’anno. Nella quotidianità il lavoro, il pendolarismo, gliimpegni di tutti i giorni spesso ci rubano tante energie ed èdifficile voler trovare del tempo da dedicare agli altri,soprattutto se questi "altri" non sono familiari, o amici, opersone che conosciamo e fanno parte della nostra vita. Icosiddetti "invisibili". Ma la voglia di poter fare qualcosa dipiù non mi abbandonava. Perché, quindi, non sfruttare iltempo libero di una giornata di festa per assecondarequesto mio desiderio?Il dado era ormai tratto. Contatto la Caritas di Cesena che,sentite le mie intenzioni, mi rimanda alla parrocchiadell’Osservanza. In parrocchia parlo con Maria Pia, che miringrazia e mi conferma che sì, hanno bisogno di volontarianche per il cenone dell’ultimo dell’anno.Il mio moroso Raffaele e io ci presentiamo in parrocchiaalle sei e un quarto del pomeriggio del 31 dicembre. Felicial pensiero di poter aiutare qualcuno; emozionati nel poterfare un’esperienza così viva come coppia.Ci aspettano altri volontari: giovani, adulti, persone un po’di tutte le età. Persone accomunate dallo stesso desiderio dipotersi rendere utili: chi ha apparecchiato le tavolate per ilcenone, chi ha servito ai tavoli, chi ha preparato i piatti,

chi ha sistemato il microfono e il videoproiettore, chi haimpacchettato i regalini preparati per la tombola, lo staffdella cucina che ha cucinato pietanze eccellenti. Poi, perchi voleva, la preghiera in chiesa, prima della cena.Verso le otto arrivano gli ospiti per la cena: tanta umanitàcosì diversa da me, tanta umanità così uguale a me. Trauna portata e l’altra scambi di chiacchiere, barzellette,qualche storia di vita: vite vissute che ti toccano l’anima.Lo zampognaro che passa a suonare qualche canzone eriscalda il cuore.La tombola. Io che estraggo i numeri e mi prendo qualcheamichevole rimprovero: "Mischia meglio in quelsacchetto".E poi la mezzanotte, gli auguri. Italiani, indiani, tunisini,cristiani, musulmani che brindano insieme al ritmo di "Tuscendi dalle stelle" e "Romagna e sangiovese",accompagnate dal suono di una fisarmonica.Infine i saluti. Gli ospiti che ringraziano, sentitamente gratiper quello che hai fatto. Ed io, commossa, che davvero noncapisco appieno i ringraziamenti, perché ho sicuramentepiù ricevuto di quanto ho dato e non riesco a dire "Sono ioche ringrazio voi: per la serata, per il calore che avetedonato".Quella sera avevo il cuore troppo pieno di emozioni perriuscire a esternare quello che sentivo. Spero non sia troppotardi farlo ora: grazie!

Benedetta

C.I.P. - Via del Seminario 85 - Corriere Cesenate 2015

ISLAMA COLLOQUIO

CON L’IMAMDI CESENACommozione

e ricordi per il profdi religione