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Controllo israeliano delle risorse idriche
nei territori palestinesi occupati
Giornata Mondiale dell'Acqua 2013
- Mito: il clima in Israele/Palestina è arido ; Israele «ha fatto fiorire il deserto»
-Realtà: la regione è ricca di risorse idriche ; la crisi idrica in Palestina è il risultato delle politiche israeliane
Clemens Messerschmid
La Palestina ha una quantità d'acqua sufficiente
(nel grafico: precipitazioni a Gerusalemme 1854 – 1998. Media di lungo periodo: 564 mm di pioggia all'anno, come
Berlino)
Israele controlla totalmente tutte le risorse idriche della Cisgiordania ed
esercita un controllo significativo sulle fonti idriche di Gaza
Israele estrae quasi il 90% dell'acqua dalla falda acquifera sotto la
Cisgiordania
I palestinesi non hanno accesso al fiume Giordano
CONTROLLO
Tra il 1967 e il1995Israele ha preso il controllo dell risorse idriche tramite una serie di ordini militari
Ariel Sharon ha affidato le infrastrutture idriche palestinesi a Mekorot per X shekel (indovina!)
Conseguenze per i palestinesi:
1. Solo 23 permessi concessi ai palestinesi per la costruzione di pozzi
2. Il numero di pozzi si è ridotto da 413 nel 1967 a 300 nel 1983Il sotto-sviluppo del settore idrico palestinese ha causato la crisi idrica
1995 Oslo II: I palestinesi dipendono sempre più da Israele
Accordo ad Interim = 5 anni
Falda acquifera Allocazione annua per Israele
Allocazione annua per i palestinesi
Occidentale 340 MMC (94%) 22 MMC (6%)
Nord-orientale 103 MMC (71%) 42 MMC (29%)
Orientale 40 MMC (42%) 54 MMC (58%)(+ 78 per bisogni futuri)
Totale 483 MMC (o 80 % del totale)
118 MCM (o 20% del totale)
Le quantità decise da Oslo non sono state rispettate. Oggi i palestinesi estraggono meno di quanto facessero prima di Oslo.
Paragone con le colonie israeliane Consumo idrico medio:Palestinesi: 50-70 itri pro capite al giornoIsraeliani: 300 litri pro capita al giorno (coloni israeliani 369 litri)Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda: 100 litri
Grande differenza tra le due aree (Fonte B'tselem)
I primi a guadagnarci dall'appropriazione delle risorse idriche condivise sono i cittadini israeliani, in particolare i coloni, e a farne le spese sono in
palestinesi.
Colonia israeliana
Litri pro capite al giorno
Ro’i 431
Niran 433
Argaman 411
Vicini villaggi palestinesi
Litri pro capite al giorno
Al-Hadidiya 20
Al-Oja 82
Al-Zubeidat 82Figures by BTselem
La Cisgiordania
Il “ricatto” dei permessiIn Cisgiordania i grandi progetti di infrastruttura idrica richiedono
l'approvazione del Comitato Congiunto per l'Acqua (CCA). Israele condiziona l'approvazione di progetti essenziali per i palestinesi all'approvazione da parte dei palestinesi di progetti all'interno delle colonie.
Di conseguenza: Circa 200 000 persone non hanno la connessione idrica e
pagano una somma di denaro fino al 400% maggiore rispetto a chi è connesso.
C'è solo un impianto palestinese di trattamento delle acque di scarico
Meno di un terzo delle comunità in Cisgiordania sono collegate alla rete fognaria, e i rimanenti due terzi utilizzano pozzi neri e fosse biologiche.
• Cisgiordania • Tra il 2009 e il 2011 i
militari israeliani hanno demolito:
• 173 strutture idriche ed igienico-sanitarie (WASH) tra cui
• • 57 cisterne per raccogliere l'acqua piovana
• • 40 pozzi che fornivano l'acqua alle comunità.
• • Attrezzature vitali per l'irrigazione
Area C: I coloni rappresentati nei comitati per la pianificazione del territorio decidono il destino delle
comunità palestinesi
Nel 2012 è continuata la demolizione di strutture idriche palestinesi
Il divieto di accedere all'acqua è causa di trasferimento forzato in particolare nelle aree pensate per l'espansione coloniale (Valle del Giordano, colline a sud di Hebron)
Demolizione di una cisterna nelle Colline a
Sud di Hebron
Impatto delle colonie sull'accesso all'acqua
L'infrastruttura coloniale è stata pianificata tenendo in considerazione la confisca delle risorse idriche. Anche il percorso del muro segue ed annette aree strategiche per future estrazioni nella falda acquifera occidentale
Azioni violente da parte dei coloni israeliani hanno limitato o totalmente impedito ai palestinesi l'accesso alle risorse idriche (sorgenti)
Molte colonie israeliane in Cisgiordania non trattano le acque di scarico
Commercio delle colonie: fare profitto dalla confisca delle risorse idriche palestinesi
L'agricoltura è la principale fonte di reddito per le colonie israeliane della Cisgiordania
Le colonie agricole, in particolare nella Valle del Giordano, dipendono dai pozzi collocati in Cisgiordania e gestiti da Mekorot. Alcuni pozzi sono di proprietà e gestione della compagnia agricola privata per l'esportazione Mehadrin.
Circa 9,400 coloni israeliani della Valle del Giordano usano un terzo della quantità d'acqua utilizzata dai 2.5 milioni di palestinesi della Cisgiordania.
Il governo israeliano fornisce sussidi ai coloni per l'acqua utilizzata perl'agricoltura
Impronta idrica di alcuni prodotti delle colonie israeliane esportati in Europa:1 Avocado = 583 litri di acqua1 Mango = 447 litri di acqua 1 Date = 30 litri di acqua
Mekorot: la compagnia idrica nazionale israeliana
• I palestinesi in Cisgiordania devono comprare più del 50% della loro fornitura idrica da Mekorot (che la estrae dalla Cisgiordania)
• Le colonie israeliane ricevono acqua grazie a grandi tubature ad alta pressione mentre le comunità palestinesi hanno tubature molto più strette, e la pressione è bassa
• Ci sono discriminazioni anche sui prezzi (i coloni ricevono sussidi per l'acqua destinata ad usi agricoli)
• Grazie all'esperienza fatta in Cisgiordania, Mekorot ha contratti d'affari negli USA, in Brasile, in Argentina, in India, Portogallo e si sta aprendo ad altri paesi.
Servizi igienico-sanitari
• Il 69 % dei palestinesi della Cisgiordania non è connesso alla rete fognaria ed utilizza fosse biologiche e pozzi neri, che spesso vengono svuotati nell'ambiente circostante – una diretta conseguenza dell'impossibilità di sviluppare un'adeguata rete fognaria ed impianti di trattamento delle acque reflue.
• Il 40% dei rifiuti prodotti in Cisgiordania proviene dagli insediamenti. Ogni anno, le colonie scaricano nell'ambiente 35 MMC di immondizia, danneggiando I campi agricoli palestinesi e le risorse idriche.
Rifiuti ed acque di scarico provenienti dalla colonia di Ariel
La Striscia di Gaza
Situazione idrica ed igienico-sanitaria nella
Striscia di Gaza
• La falda acquifera costale, l'unica risorsa di acqua dolce a Gaza, non è potabile.
• Le Nazioni Unite prevedono che entro il 2016 la falda acquifera sarà inutilizzabile lasciando 1.7 milioni di palestinesi senza alternative
• Di conseguenza I palestinesi dipendono dall'acqua salata desalinizzata. Ma questo è costoso.
• Il 60% delle case sono connesse alla rete fognaria. Tuttavia gli impianti di trattamento delle acque reflue vengono sovra-sfruttati; ogni giorno 85-90 milioni di litri di acque di scarico vengono scaricati in mare.
Fuoriuscita di acqua di scarico dall'impianto di
trattamento di Khan Younis, Gaza
Effetto del blocco israeliano sul settore
idrico ed igienico-sanitario a Gaza
•Israele impedisce l'entrata di materiali essenziali necessari per la costruzione e la riabilitazione di infrastrutture idriche e sanitarie (94% dei beni dovrebbe entrare secondo le linee guida del 20 luglio 2010)
•Ci sono restrizioni sul combustibile e l'elettricità necessari per attivare i servizi idrici ed igienici
•A volte ci sono ritardi nell'entrata di prodotti chimici per purificare l'acqua (come il cloro)
Operazione ‘Pilastri di Difesa’:
14 Novembre – 21 Novembre 2012
Israele ha preso di mira un camion per la distribuzione dell'acqua uccidendo l'autista e il figlio di 8 anni
Danni alle infrastrutture idriche e igienico-
sanitarie • Utenza Idrica Municipale: stima che i danni alle infrastrutture idriche durante Piombo Fuso siano pari a 6 milioni di dollari
• Missione ONU di accertamento dei fatti sulla guerra di Gaza (Rapporto Goldstone): “c'è stata un deliberata e sistematica politica da parte delle forze israeliane di prendere di mira....strutture idriche”
Dal 2005 al 2010 Israele ha distrutto almeno 305 pozzi collocati nella buffer zone – l'area
che Israele ha dichiarato zona di confine chiusa, dove si trova la maggior parte delle
terre agricole di Gaza – con un costo pari a 9 milioni di dollari per la loro sostituzione
Che cosa puoi fare?• Prendi parte alla campagna Sete
di Giustizia
Per la Giornata Mondiale dell'Acqua 2013 organizza un teach-in sui diritti all'acqua dei palestinesi. Registrati a: [email protected]