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PROPOSTE CONCEPT Corso di Ecodesign | A.A. 2014/2015 | Prof. Andrea Spatari e Troy Nachtigall

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Design


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PROPOSTECONCEPT

Corso di Ecodesign | A.A. 2014/2015 | Prof. Andrea Spatari e Troy Nachtigall

#1BICCHIERE SMART

Bicchiere con sensore di posizione + metadati (es. Fb - età, sesso, interessi...) che rileva i “pro�li” compatibili con il mio. Attraverso il sensore di movimento rileva la mia posizione e quella degli altri, un led sulla super�cie si illuminerà maggiormente all’avvicinanarsi di un “possibile amico”. (per togliere l’idea del �irt i bicchieri possono essere “uniti” con quelli del mio cluster creando un pro�lo comune e “cercare” un altro cluster compatibile al mio).

Un gruppo di amici composto da tre persone vanno in un locale per fare aperitivo (ciò che accomuna queste persone sono gli interessi). Arrivati al bancone chiedono tre drink che vengono serviti in un bicchiere speciale. Uscendo nello spazio all’aperto si siedono su una scalinata e all’improvviso a tutti e tre vibra lo smartphone, il quale chiede loro se acconsentire alla condivisione dei metadati con il bicchiere smart. Incuriositi accettano e il loro bicchiere si illumina per un paio di secondi.Attorno a loro ci sono altri cluster, anche loro con lo stesso bicchiere illuminato a diverse intensità.Uno degli amici nota come i bicchieri smart cambiano di intensità luminosa avvicinandosi o allonta-nandosi da altri cluster. Il gruppo decide così di restare in piedi: alzandosi i loro bicchieri si illuminano. Guardandosi attorno notano che anche al gruppo vicino si illumina allo stesso modo. I due cluster avvicinandosi sempre di più tra loro aumentano l’intensità luminosa e la velocità di fade in/out dei bicchieri, �n quando a meno di 1 metro di distanza la luce rimane accesa. I due cluster iniziano a parlare del bicchiere smart, per poi scoprire che hanno interessi e passioni comuni, decidendo di proseguire la serata insieme.

SCENARIO

# 2INCHIOSTRO CONDUTTIVO

L’inchiostro conduttivo (inchiostro che permette di disegnare i circuiti stampati lo scopo è rendere interattiva la carta per produrre musica). Un utilizzo potrebbe essere quello di produrre un adesivo da posizionare su qualsiasi supporto e che inizi la restituzione dell’output a seguito dell’esposizione del supporto ad un ampli�catore.

Un gruppo di amici va in un locale a fare aperitivo, mentre consumano il loro drink notano delle persone che si avvicinano ad un ampli�catore di musica, nel quale inseriscono delle card che permette la riproduzione di una canzone.Un componente del gruppo si avvicina a questo jukebox contemporaneo sceglie una card con incisa una canzone particolare, attirando l’attenzione delle persone presenti che conoscono questa traccia e che gli piace. Innescando così l’interesse non solo verso la canzone, ma anche verso chi l’ha scelta

SCENARIO

# 3IL FOCOLARE

C’è un punto �sso in relazione al quale avvicinandomi o allontanan-domi si intensi�ca o cambia la tipologia di un output.Lo scopo è quindi far interagire le persone in relazione alla volontà di intensi�care un output che va ad ampli�care l’esperienza dell’aperiti-vo.Potrebbe essere che ad ogni bicchiere/anello è associato un suono speci�co e quindi è il muoversi delle persone nello spazio che crea la musica e l’atmosfera (per esempio: il volume aumenta avvicinandomi al focolare, oppure si genera una gra�ca - gra�ca generativa) � l’input sono gesti, movimenti, voci, densità

SCENARIO

Un gruppo di amici va in un locale a fare aperitivo. Qualcosa di questo locale li ha attratti, sembra quasi che dentro ci sia una maga che sta preparando delle pozioni magiche perché fuori si vede cambiare il colore, l' intensità luminosa, si sente provenire una strana melodia e chissà cos'altro. Curiosi decidono di entrare. Uno strano oggetto cattura la loro attenzione e decidono di avvicinarsi per capire di cosa si tratta.Questo oggetto in qualche modo rileva la loro presenza e Luca, Paolo, Giovanni e Matteo si rendono conto che sono proprio loro che muovendosi attorno ad esso vanno a modi�care qualcosa. Woooow pensano. Si sentono subito protagonisti di un qualcosa di magico e ancor di più quando ognuno di loro modi�ca l’ambiente in una maniera diversa."Paolo guarda se mi avvicino io cambia il colore, vieni anche tu e vediamo cosa esce". "Wowww Luca io sono il suono del mare".Nel giro di poco tempo attorno a questo oggetto insieme ai nostri amici si aggiungono molte persone che prendono parte alla creazione di un qualcosa di unico.

# 4IL GIOCO

Ad ogni bicchiere è associato un sensore che rileva la sua presenza ed esso diviene una “pedina” di un gioco.Quindi ogni persona/gruppo si troverà di fronte ad un bicchiere che si comporterà in modo diverso a seconda del ruolo/tipologia di gioco. Lo scopo è cercare di svelare come risolvere l’enigma del gioco, divertirsi e conoscere altre persone.

SCENARIO

Un gruppo di amici va in un locale a fare aperitivo. Con il bicchiere e il piattino ricco di s�ziosità in mano chiacchierano. Improvvisamente il bicchiere di Giacomo inizia come a prendere vita perché vibra e cambia colore. "Ma cosa sta succedendo?!?" dice Giacomo mentre contemporaneamente agli amici si guarda intorno. Anche altre persone sembrano vivere la stessa situazione. A distanza di poco altri bicchieri iniziano a vibrare e a colorarsi. Tutto questo non può essere casuale pensano. Avvicinandosi gli uni agli altri i bicchieri interagiscono;mandano segnali luminosi e vibrano. Incuriositi dal mistero da voler svelare le persone iniziano a far avvicinare i propri bicchieri e cercando insieme di capire a quale gioco stanno prendendo parte.

# 5IL LINGUAGGIO

(A) Bicchiere/piatto con materiale cromogenico, bagnato dal drink o dal calore del cibo, appare una scritta, se scopri chi ha la tua stessa stessa frase hai un drink omaggio.La frase ha anche una seconda funzione per stimolare la convivialità perché suggerisce nuovi spunti di argomento/approc-cio per evitare silenzio e imbarazzo.

(B) Bicchiere/piatto con sensore che registra una frase/canzone/. Partendo dall’idea che la musica è un elemento fortemente aggregante giochiamo, ispirandoci alla composizione delle poesie dadaiste, sulla creazione dell’assurdo. La tecnologia alla base è il sensore di distanza, quindi al di sotto di una certa distanza si innescano le tracce audio e si formano frasi divertenti che coinvolgono e fanno conoscere le due persone, ma allo stesso tempo attirano l’attenzione delle altre persone.

SCENARIO (A)

Un gruppo di amici va in un locale a fare aperitivo.Ognuno di loro riempie il proprio piatto come al solito, ma man mano che mangia scopre che sul fondo del piatto si sta componendo una scritta. Ma la frase è incompleta: chi ha l’altra metà?/chi ha la frase uguale alla mia?. Ne parlo con gli amici, e mentre ne parliamo, con lo sguardo cerchiamo qualcuno sorpreso come noi, che si guarda intorno, alla ricerca di qualcosa. Scopriamo così che è pieno di persone che si guardono intorno, stupìte, incredule e sorridenti. L’attenzione si stacca dal mio gruppo, per andarsi a concentrare su altri gruppi che ormai non sembrano neanche più così chiusi. Gli sguardi si incontrano e qualche curioso sbircia il mio piatto, si avvicina e mi dice: “ma se io ti dico: bla bla bla -la metà della mia frase- te cosa mi rispondi?”. Che sappia rispondere o no, la conversazione con questo curioso sconosciuto ormai ha inizio, perchè non proseguirla, sembra simpatico!

SCENARIO (B)

Un gruppo di amici va in un locale a fare aperitivo.Il bicchiere/piatto che viene dato per la consumazione ha una fascia/contenitore di cui non capisco bene il senso, ma proseguo il mio aperitivo normalmente. All’improvviso sento un suono provenire dal cibo: “sembra una frase che ho già sentito, ah no, parole senza senso...ma è la voce del mio amico!ahahahah”. Qualcuno si gira e mi guarda male, qualcun’altro in curiosito si avvicina e cerca di capire..mentre fa il discreto però succede la stessa cosa a lui: sobbalza e scoppia a ridere. Lo guardo e sorrido: so cosa gli sta succedendo, l’esperienza è condivisa. Il gioco di sguardi, la risata e la condivisione trasformano questo momento in qualcosa di divertente, quasi un gioco. Quando capisco il meccanismo mi diverto, e lo uso per comunicare con gli altri, con i miei amici ma anche con chi non conosco per dirgli qualcosa in modo simpatico e iniziare cosi una conversazione.

# 6LA MAPPA

Uno “strumento” che nella scarpa identi�ca la presenza nello spazio delle persone con un aggancio alle piattaforme social.Questo mi genera un’immagine che può essere caricata su una piattaforma social, che tramite un applicazione viene letta e interpretata indicando le persone che si trovavano/trovano con te all’aperitivo. Anche sconosciuti. La “mappa” potrebbe essere generata al momento in cui viene fatto lo scontrino e stampata sullo scontrino stesso. Adesso puoi stringere amicizia virtualmente e decidere poi di approfondire la conoscenza.

SCENARIO

Un gruppo di amici va in un locale a fare aperitivo. Mentre sono in �la per fare lo scontrino/ordinare, il proprio smartphone noti�ca la richiesta da parte del server locale di attivare sul proprio dispositivo il gps e accedere così alla propria posizione e ai proprio dati. Consentendo questa tracciabilità vengo informato che sul retro dello scontrino avrò modo di scoprire chi ha passato con me la serata. Intanto la �la si è smaltita/ho fatto la mia consumazione, ed è il momento di pagare. Ricevo lo scontrino e guardo sul retro: un codice/QR code mi dice di fotografarlo per scoprire chi ha passato la serata con me. Così faccio e vengo reindirizzato a una pagina internet dentro alla quale c’ è una mappa dei movimenti dei clienti del locale al momento in cui è stato stampato lo scontrino. Posso riconoscere me, i miei amici, il mio compagno di classe nel gruppo poco più in là, ma anche quelle ragazze con cui non ho avuto modo di parlare, e quel tipo con quella maglia troppo forte che mi piaceva. “Ah guarda posso vedere il loro pro�lo Fb, chiediamogli l’amicizia, magari domani l’aperitivo lo faccio anche con loro!”