coltivatore pavese maggio 2011

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Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. D.L.353/2003 convertito in L. 27/02/2004 n. 46 art.1 comma 1 DCB/PV Il trionfo delle idee e dell’intraprendenza dei nostri giovani riunitisi a Roma lo scorso 17 Maggio periodico di Coldiretti Pavia n.5 2011 ANNO 66 le giovani spighe puntano in alto dall’assemblea di Giovani Impresa una finestra sul futuro di Coldiretti

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Coltivatore Pavese Maggio 2011

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DCB

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Il trionfo delle idee e dell’intraprendenza dei nostri giovani

riunitisi a Roma lo scorso 17 Maggio

periodico di Coldiretti Pavia

n.5 2011

ANNO 66

le giovanispighe

puntano in altodall’assemblea di Giovani Impresauna finestra sul futuro di Coldiretti

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la campagna è viva

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la campagna è viva

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sommario

Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

Questo numero è stato chiuso in redazione il 31 maggio 2011

Progetto grafico e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Concessionaria di pubblicitàGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, PiacenzaTel. +39 0523 592803, +39 0523 592859

Abbonamento annuo Euro 40,00

PresidenteGiuseppe Ghezzi

DirettoreGiovanni Roncalli

Responsabile di RedazioneClaudio Milani

Direzione artisticaMarino Galli

Direzione Generale aGricoltura

iniziativa realizzata con il contributo di

il coltivatore Pavese

viene inviato a tutti i soci Della

FeDerazione Provinciale colDiretti Pavia

[email protected]

fotografie: archivio fotografico Coldiretti

Registrazione del Tribunale di Pavia n.3del 17 luglio 1948

Hanno collaborato:Sergio Canobbio, Marta Madama, Fabio Piccinini, Monica Rosina,Annamaria Seves, Rosanna Sora,Gianni Mario Stoppini

Redazione ed amministrazione:Piazza Guicciardi, 7 27100 PaviaTel. +39 0382 376811, Fax +39 0382 21284

EPACA

ETICHETTOPOLI

TERRITORIO

SINDACALE

BREVI

in primo piano

FISCALEFondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento

sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione

Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

VITIVINICOLO

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Servizi alle persone 38Malcontento di anziani e pensionati 38

EPACA

La Coca Cola, il Papa e ... 29ETICHETTOPOLI

Caccia al tavolo tecnico nazionale, calendari venatori 2011 42Nuovo ufficio UOL Voghera 42

TERRITORIO

Fondo: grazie a Coldiretti rivista la direttiva nitrati 7Giovani la filiera agricola per il nostro futuro 8Assemblea dei Giovani Coldiretti; gli interventi dei politici 10Una giornata storica 11Napolitano: dai giovani innovazione e creatività” 11Marini alla Commisione Anticontraffazione difende il Made in Italy 12Parlamento Europeo: sì all’indicazione d’origine in etichetta 13OGM: tre italiani su 4 pensano che i cibi ogm facciano male 14(OGM) Parlamento europeo: i motivi per il NO 15PAC: Ciolos vuole un tetto agli aiuti 16Da giugno la nuova sede di Coldiretti Pavia 17Approvato il IV conto Energia 18Agricoltura biologica: novità da Bruxelles 19Le botteghe di Campagna Amica 20Investire nella gestione efficace dell’acqua 25Dopo 15 anni di pausa, Federconsorzi si riunisce 25Intervista al Ministro Saverio Romano 26Coldiretti apprezza le indicazioni del Ministro 27Euroflora 2011: ecco cosa emerge dal dibattito 28

SINDACALE

News in pillole 40BREVI

8 11Giovani Impresa Le parole di Napolitano

FISCALE Il Decreto Sviluppo: le novità di carattere fiscale 36Slittamento versamenti 37Assunzione Extracomunitari 37

VITIVINICOLO (Col)direttamente nel bicchiere: “Incanto” Eredi Cerutti Stocco 30Il Mercato di Campagna Amica all’Iper di Montebello 31Il mercato rilancia i vini di qualità 32Misura investimenti 33Diritti di reimpianto 33Vinexpo 2011 34NO alla liberalizzazione dei diritti di impianto 35

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PAVIAPiazza del Carmine

Via AmatiVia Pastrengo

VIGEVANOPiazza Martiri della Liberazione

MORTARAPiazza Trieste - Cortile Borsa Merci 3

STRADELLAPiazza Vittorio Veneto

VOGHERAPiazza del Duomo

per conoscere giorni e orari dei mercati visita www.campagnamica.it

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PAVIAPiazza del Carmine

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VIGEVANOPiazza Martiri della Liberazione

MORTARAPiazza Trieste - Cortile Borsa Merci 3

STRADELLAPiazza Vittorio Veneto

VOGHERAPiazza del Duomo

per conoscere giorni e orari dei mercati visita www.campagnamica.it FONDO

Grazie a Coldirettirivista la

direttiva nitrati

Sottoscritto un accordo in Conferenza Stato Regioni per aggiornare le zone vulnerabili e ridefinire i carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi, sino ad oggi caricati a torto sulle spalle degli allevatori

necessità di individuare gli strumenti finanziari necessari a so-stenere gli investimenti per l’adeguamento infrastrutturale de-gli obiettivi di stoccaggio degli effluenti zootecnici. Specifiche misure saranno sviluppate per valorizzare la sostanza organi-ca, adottando procedure agevolate anche attraverso specifiche modifiche alla disciplina sui rifiuti.

Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’intesa, perché l’ap-provazione dello schema di accordo è un passo determinante per salvare gli allevamenti gravati ingiustamente di responsa-bilità fino ad ora esclusive. La partita si sposta ora a Bruxelles dove tocca allo Stato italiano difendere l’accordo raggiunto. In attesa di trovare soluzioni agronomiche adeguate occorre dunque distribuire il peso dei vincoli in misura proporzionale tra le diverse fonti di inquinamento compresa la depurazione civile. Per far questo, però, è necessario avviare studi analitici con monitoraggi precisi e aggiornati.

Questi i due punti cardine dell’accordo raggiunto per rivedere la direttiva nitrati

L’intesa andrà, infatti, ad accertare le rea-li responsabilità in tema di inquinamento delle falde estendendo l’analisi anche alle acque reflue dei depuratori e agli scarichi industriali. L’accordo prevede dunque di predisporre, entro l’anno, uno studio fina-lizzato all’aggiornamento delle zone vul-nerabili da nitrati e di adeguare di conse-guenza i programmi di azione, riducendo, tra le altre cose, anche il carico di oneri amministrativi a cui sono sottoposte le aziende agricole. Come richiesto da Coldiretti, la Conferen-za Stato-Regioni ha convenuto anche sulla

Giuseppe GhezziPresidente Coldiretti Pavia

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Giovani la filiera agricola per il nostro futuro

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Vittorio Sangiorgio: trasformare i sogni in realtà è il miglior modo per far vivere oltre il presente la nostra nazione, trasferendo risorse e competenze dall’oggi al domani. Proprio per questo il ricambio generazionale è il miglior investimento che la nostra Italia dovrebbe fare

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| 9SINDACALE

periodo di crisi, perché non ci sottraia-mo al rischio se ciò significa nuove op-portunità di presidio dei mercati; infine, siamo orientati al mercato, convinti che il nostro reddito dipenda molto più dal-la capacità di interpretare al meglio le tendenze della domanda, piuttosto che dagli aiuti diretti della Pac.

Quelle molestie alle giovani imprese “Sono troppe le ‘molestie’ che un gio-vane che vuole fare impresa si trova costretto a subire. Aspettare oltre due anni per poter trasformare la propria idea di impresa agricola, ad esempio, perché un’amministrazione regionale non è in grado di completare in tempi rapidi l’istruttoria per il primo insedia-mento significa compromettere il de-stino di un’impresa giovane e sottrarre ricchezza all’Italia.Senza dimenticare il mancato accesso al credito in un paese dove per definizione danno i soldi a chi già li ha oppure a chi sa già di poterli restituire. Ma, altrettanto per definizio-ne, i giovani all’inizio della loro carriera soldi non ne hanno e l’unico modo per dimostrare se sono capaci di restituirli è concedere loro credito.

Filiera agricola per il nostro Futuro

Per abbattere gli ostacoli, servono ri-sposte di “sistema”, che richiedono inevitabilmente tempi lunghi, conside-rando le molte inerzie e carenze dell’ap-parato decisionale del nostro Paese. Questa consapevolezza, questo senso di responsabilità verso l’agricoltura e verso l’Italia hanno animato e spinto la nostra Coldiretti, vera ‘forza amica’ del Paese, a lanciare due anni fa la Filiera Agricola tutta Italiana, il nostro naturale punto di approdo”. La Filiera Agricola tutta Italiana, nata per porre fine al furto di identità e va-lore al quale la nostra agricoltura è sot-toposta da decenni, ha realizzato anche un altro incredibile risultato per noi gio-vani. Ha permesso di isolare ed annul-lare – ha concluso Sangiorgio - il furto del bene più prezioso per ogni giovane: il futuro.

(estratto dall’intervento di Vittorio Sangiorgio,delegato nazionale di Giovani Impresa all’assemblea nazionale)Paradossalmente nel bel Paese la nostra generazione si trova troppo spesso le porte sbarrate, perché una società e una classe dirigente politi-ca ed economica egoista e miope scelgono deliberatamente di occupar-si dei loro interessi di oggi, ipotecando il domani di una intera nazione. Nella formazione abbiamo continuato a finanziare corsi e corsetti lontani dalle vere esigenze delle imprese, che intanto continuano a cercare inva-no competenze. E, mentre mancano, nel nostro Paese vere scuole di “im-prenditorialità” e la trasmissione dei saperi è legata a vie del tutto infor-mali e spontanee, si continuano a pagare iniziative fittizie, assecondate da bandi pubblici ad hoc. Uno sperpero di risorse pubbliche inaccettabile di fronte ai gravi problemi del Paese. Questo è ciò che si ottiene quando si vogliono fare politiche “per i giovani” senza coinvolgere i giovani”. E ancor di peggio è accaduto nella ricerca, che ci sentiamo di definire “vec-chia” perché è più a misura di pubblicazioni per grandi luminari piuttosto che a misura di impresa. O peggio ancora “schiava” degli interessi delle grandi multinazionali, come nel caso degli Ogm, che il mercato non vuole, ma che vorrebbero imporci anche se non ci convengono.

in agricoltura il Fallimento del ricambio è più evidente

Dopo anni ed anni di politiche per il ricambio generazionale in agricoltura – primi insediamenti, subentri, prepensionamenti, pacchetti e contentini vari, solo il 3% delle imprese agricole ha un titolare con meno di 35 anni mentre il 30 per cento supera i 65. Ma se guardiamo ai risultati dell’im-prenditoria giovanile, di gran lunga superiori alla media nazionale, viene spontaneo chiedersi cosa avremmo potuto fare se ci fosse stata una vera politica giovane. Infatti, per quanto riguarda la “quantità”, le imprese gio-vani  producono in media il 40 per cento di reddito in più degli altri. Ma sono in grado di avere questi risultati perché la loro “qualità” di impresa è elevatissima: noi giovani abbiamo una maggiore capacità di innova-zione, abbiamo dimostrato più voglia di investire anche durante questo

Appena sotto, Vittorio Sangiorgio, delegato nazionale Giovani Impresa

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Gianni Alemanno Sindaco di Roma Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno i giovani sono la

nostra speranza per l’unità d’Italia, il modo per riscoprire un’identità nazionale che non potrebbe esistere senza la terra e il paesaggio. Abbiamo bisogno di un duro lavoro quotidiano, di una grande cultura d’impresa e voi – ha detto – rappresentate tutto questo. Oggi da Roma, che è il più grande comune agricolo d’Europa, viene la conferma di una città ‘Ogm-free’ sia per quanto riguarda il consumo che per la produzione”.

Roberto Rosso Sottosegretario di Stato alle Politiche agricole l nostro impegno si rivolge verso aspetti specifici: migliorare la comunicazione sul; sviluppare un’agricoltura polifunzionale che non trascuri la tutela del paesaggio e la cultura dell’attività in campagna e che sviluppi le energie alternative evitando che il fotovoltaico sostituisca le coltivazioni agricole; puntare sulla filiera corta; valorizzare il made in Italy, intervenendo sull’italian sounding; assicurare una adeguata rete di bonifica, riprendendo quegli

investimenti infrastrutturali.

Angelino Alfano Ministro della GiustiziaAvere fiducia nello Stato e rispettare le regole è l’invito del ministro Alfano. “una strada per voi facile, abituati a rispettare la regola sovrana: quella della natura”. In Ita-lia, ci siamo seduti sul benessere prodotto dai nostri avi, ma il benessere si costruisce, non si eredità. Lo Stato deve dimostrare

di essere un fattore positivo per le nostre aziende, deve sburocratizzare eliminando le regole inutili.

Maurizio Sacconi Ministro del Lavoro I giovani possono e devono svolgere una funzione decisiva

in relazione ai vizi e ai pregiudizi che hanno caratterizzato il nostro mondo antico. Dopo aver ricordato le radici cristiane della Coldiretti, Sacconi si è soffermato sui problemi del lavoro impegnandosi, tra l’altro, a rendere piu facile l’accesso ai buoni lavoro in agricoltura, settore che rappresenta un importante fetta del loro utilizzo, circa il 23%, ma che può ancora crescere. I voucher vanno favoriti con il controllo sociale della bilateralità, e non è vero che destrutturano i rapporti di lavoro.

Paolo Scarpa Bonazza Presidente Commissione Agricoltura del Senato Il presidente della Commissione Agricoltura Paolo Scarpa Bonazza ha espresso la convinzione che non serve una politica specifica per i giovani agricoltori, ma soltanto una buona politica per l’agricoltura. I giovani hanno bisogno di misure di impatto pratico così come

quelle messe a punto dalla Commissione Agricoltura e che si sono tradotte nella legge sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti e nella norma sulla mutualità prevalente per i consorzi agrari. Adesso abbiamo in cantiere una norma per la sburocratizzazione dal momento che i giovani hanno bisogno di fare più impresa e di pensare meno alle carte. A livello comunitario, poi, occorre assicurare adeguati contributi all’Italia. Le risorse della Pac, comunque devono andare solo agli agricoltori attivi. Scarpa Bonazza ha concluso con un riferimento agli Organismi geneticamente modificati. Inizialmente ne ero un assertore, ma poi sono arrivato alla convinzione che produrre Ogm all’Italia non serve.

Nicky Vendola Presidente Regione Puglia Nel nostro Paese l’età media di un agricoltore è sopra i 65 anni per cui parlare di agricoltura oggi significa parlare di noi. L’agricoltura deve tornare ad essere uno dei temi del dibattito pubblico. Dobbiamo cercare di comprendere perché ci sono delle barriere architettoniche e sociali  che rendono l’Italia un Paese per vecchi, scoraggiando  chi vorrebbe entrare nel settore. Il presidente della Regione Puglia ha concluso evidenziando la necessità di passare dall’agricoltura all’agricultura, sviluppando interventi

interattivi e strategie di filiera, anche perché “se muore la campagna, la città si spegne”.

Assemblea dei Giovani Coldirettigli interventi dei politici

Sono stati molti gli esponenti politici e gli amministratori che hanno preso parte all’assemblea dei giovani della Coldiretti all’Auditorium del Parco della Musica, nella Capitale. Ecco una sintesi degli interventi

Enrico Letta Vice presidente PD Il nostro non è un Paese per giovani. Partendo da questa triste con-siderazione, il vice presidente del Pd Enrico Letta ha espresso la sua soddisfazione per i giovani della Coldiretti che per celebrare la loro Assemblea hanno fatto riferimento ai 150 anni dell’unità d’Italia. Non c’è futuro – ha rilevato – senza memoria del passato. Secondo Letta la differenza di fondo tra l’Italia degli anni Sessanta e gli anni attuali è che i trentenni di allora lavoravano, facevano figli e mantenevano i loro ge-

nitori, mentre i trentenni di oggi fanno fatica  a lavorare, non fanno figli e spesso si fanno mantenere dai loro genitori. Occorre quindi rimettere i giovani al centro del nostro impegno. A tale proposito Letta ha fatto una proposta: prevedere la detassazione per tre anni per le imprese che assumono giovani under 30.

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Assemblea dei Giovani Coldiretti

| 11SINDACALE

“In occasione dell’Assem-blea nazionale, invio il mio cordiale saluto a tutti i giovani imprenditori agricoli, riuniti in una celebrazione idealmente col-legata anche al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia e al 100° anno dal-la nascita di Paolo Bonomi, fondatore e per molti anni guida illuminata della Coldiretti. Il settore dell’agricoltura è uno dei più significativi per il ruolo che ha svolto nella nostra economia e nel-la evoluzione politica e sociale del Pa-ese, nonché per le trasformazioni con le quali si è dovuto misurare. I processi della globalizzazione hanno comporta-to nuove sfide, anche insidiose, ma nel contempo hanno aperto all’Italia nuove opportunità, grazie alla possibilità di valorizzare e far conoscere sui merca-ti internazionali prodotti di eccellenza, frutto di culture e tradizioni che si sono sviluppate e consolidate nel tempo. La ricerca della qualità e la costante edu-cazione del consumatore, in Italia e all’Estero, sono gli obiettivi ai quali do-vranno in particolare dedicarsi le nuove energie imprenditoriali, che possono attingere ad importanti, tradizionali ri-sorse di innovazione e creatività. Sono certo che i giovani imprenditori dell’a-gricoltura sapranno essere all’altezza di questo impegno. Con questo auspicio, auguro a Lei, presidente Marini, al dott. Sangiorgio, delegato nazionale di Col-diretti Giovani Impresa, e a tutti i parte-cipanti all’Assemblea la migliore riusci-ta dell’evento insieme ad un rinnovato, crescente sviluppo delle loro attività imprenditoriali”.

Napolitano: dai giovaniinnovazionee creatività”Per l’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente della Coldiretti Sergio Marini il seguente messaggio:

Una giornata storicaUna giornata storica, forse una delle prime occasioni in cui i giovani parlano dei giovani e non sono obbligati a sentire le battute scontate sui bamboccioni o la generazione X. Credo che all’Auditorium, Coldiretti Giovani Impresa abbia porta-to uno stralcio di giovane Italia che ha qualcosa da dire e pretende gli strumenti per poterlo fare. Abbiamo avuto una partecipazione altissima da tutte le regioni d’Italia e abbia-mo avuto un richiamo notevole che si è manifestato anche attraverso gli interventi dei politici: dall’antropologia positiva del ministro Sacconi al richiamo al valore della terra come tradizione storia e cultura fatto da Niki Vendola. Oltre a loro il ministro Angelino Alfano, l’assessore dell’agricoltura della regione Lazio, il Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, Paolo Scarpa Bonazza Buora, Gianni Alemanno, En-rico Letta, Sergio Marini presidente nazionale di Coldiretti e Vittorio Sangiorgio delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa. È stato presentato un pacchetto giovani che sigla anche un cambio di rotta del sistema del credito nei confronti dei giovani: oltre 200 milioni di euro messi a disposizione da parte di Credit Agricole e Banca della Nuova Terra tutto attraverso il lavoro di Creditagri Italia; in questo modo tutti i giovani periti agrari e giovani laureati avranno, sulla base di un’idea raccontata attraverso un business plan, la possibilità di realizzare la propria impresa. Durante l’assemblea, molti interventi si sono soffermati sulla necessità di un ricambio generazionale che deve trovare spazio in tutti i campi, in tutti i settori. Non è concepibile cambiare tre ministri in tre anni e giustamente, penso che i dubbi sull’immagine che trasmet-tiamo all’Europa, siano fondati. Dubbi ancor più concreti alla luce della necessità di costruire relazioni tali da permettere di ottenere quel che serve al nostro Paese e al nostro settore: l’agricoltura. Ovviamente non può esistere un Paese senza politica e se, come ha ben detto Sergio Marini e come pen-sano molti, la politica è lo specchio della società, essendo-ne la rappresentanza, forse quello specchio non esprime la nostra di società o forse, in taluni casi, non siamo capaci di rappresentare a sufficienza i nostri interessi. È stata una gior-nata che ha segnato l’importanza, non solo di un movimento giovanile, ma dei giovani in generale, che possono e devono dare un contributo a questa società ma anche un contributo alla rappresentanza politica e non, dove più forte è il bisogno di facce nuove, il bisogno di rigenerazione.

Stefano Ravizza

Delegato provinciale e regionale di Coldiretti Giovani Impresa

Stefano Ravizza

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Difendere ilMade in ItalyQuesta la richiesta del presidente Marini alla Commissione Anticontraffazione

I rischi di inganni e contraffazione per l’agroalimentare Made in Italy vengono da più fronti: sul mercato internazionale, ci sono i fenomeni del cosiddetto Italian Sounding attraverso il quale si vendono prodotti che non hanno nulla a che fare dal punto di vista produttivo con il nostro paese; su quello inter-no c’è l’utilizzo di materie prime straniere per prodotti che vengono venduti sotto marchi italiani a volte con etichette il-leggibili ed in altri senza etichetta perché non è ancora entra-ta in vigore la legge sull’etichettatura d’origine. Non sempre si tratta di fenomeni illegali ma sono comunque ingannevoli e vanno scoraggiati e contrastati. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini, ascoltato in audizione dalla commis-sione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffa-zione e della pirateria in campo commerciale. Marini ha ricor-dato le azioni svolte dalla Confederazione a difesa del Made in Italy che, ha specificato, non vuol dire italianità dei marchi, ma delle materie prime utilizzate. Difendere l’italianità di Par-malat deve infatti anche significare “latte e agricoltura italia-

ni”, diversamente “l’operazione” avrebbe poco di strategico, si rischierebbe di difendere marchi italiani che trasformano e vendono latte straniero e questo non sarebbe per noi condi-visibile né come agricoltori né come cittadini. Marini ha con-tinuato evidenziando l’importanza dell’approvazione da parte del Parlamento della legge sull’etichettatura di origine obbli-gatoria. Legge che non può ancora essere applicata in toto per le resistenze da parte della Commissione Europea, ma che

potrebbe già in parte essere utilizzata per prevenire alcune forme di inganno, quali il richiamo in etichetta a nomi di regioni o paesaggi italiani che nul-la hanno a che vedere col prodotto. Quanto alla questione dell’origine, Marini ha ribadito che su un tema come questo l’Italia dovrebbe essere pronta a rischiare una procedura di infrazione. Il presidente della Coldi-retti ha anche invitato a mettere in grado le autorità preposte ai controlli di effettuarli nella maniera più effica-ce, ad esempio utilizzando il sistema degli isotopi, come già si fa per alcu-ni prodotti. Il presidente della Coldi-retti ha chiesto di rendere pubbliche le informazioni sulle importazioni di materie prime dall’estero destinate ad essere trasformate in Italia che at-tualmente sono coperte da segreto d’ufficio. Viene infatti dall’estero - ha concluso Marini - ben un terzo della materia prima utilizzata nei prodotti

alimentari realizzati in Italia. Durante l’audizione sono intervenuti con domande il presidente della commissione d’inchiesta Giovanni Fava, il vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera Angelo Zucchi, Anna Teresa Formisano (Udc), Filippo Ascierto (Pdl) e Luca Sani (Pd).

Page 13: Coltivatore Pavese Maggio 2011

Sìall’etichetta d’origine

Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine e provenienza per carne, pollame, latte, pro-dotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come ac-qua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pol-lame ed il pesce. Si tratta di un pronunciamento che ricono-sce l’importanza della legge sull’etichetta-tura approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che di fatto ha an-ticipato e sollecitato la norma comunitaria. Un’indicazione che trova il consenso della stragrande maggioranza dei cittadini. E’ necessario dunque che quanto deciso sia confermato dal Parlamento Europeo che sarà presto chiamato ad esprimersi in Se-duta Plenaria.A tal riguardo, va ricordato che la delegazio-ne italiana, guidata dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, si era fatta promotrice di una dichiarazione, sostenuta anche da altri Stati membri, dove si ribadiva l’importanza di indicare il Paese di origine e del luogo di produzione al fine della trasparenza del mercato. Per l’Italia significa valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata infor-mazione, tre cartoni di latte a lunga con-servazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero ma nessuno senza che il consumatore ne sia informato perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.

| 13SINDACALE

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Cibo OGM per 3 italiani su 4fa male alla salute

Dal sondaggio risulta che il 74% degli italiani considera sicuri, probabili o comunque non da escludere i danni alla salute per chi mangia pro-dotti alimentari OGM mentre il 55,8% non assaggerebbe un piatto OGM o comunque sarebbe molto in dubbio se gli fosse proposto dal suo ristorante preferito. E non sembra trattarsi di un pregiudizio a priori, visto che per l’88% degli intervistati è importante informarsi sui risultati raggiunti dalla ricerca scientifica mentre appena il 26% considera suffi-ciente lo spazio che i mezzi d’informazione dedicano a questi temi e il 51,8% ritiene che le regole europee sugli OGM siano troppo permissive. La forte contrarietà espressa nel nostro Paese verso gli organismi ge-neticamente modificati dà valore alla scelta lungimirante fatta dall’Italia per un’agricoltura libera da OGM; una scelta che nasce dall’impegno di un vasto schieramento che comprende Coldiretti, movimenti ambienta-listi, consumatori e istituzioni in rappresentanza della maggioranza dei cittadini e agricoltori italiani, tutti contrari alle biotecnologie nei campi e nel piatto. Per l’Italia, ai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambien-tale si aggiungono quelli determinati dalla necessità di tutela del Made

n.5 2011 | 14

L’avversione dei consumatori italiani verso gli organismi geneticamente modificati, emerge ancora una volta dai risultati dell’indagine statistica realizzata da Interactive Market Research per il mensile Espansion, presentata a Milano nell’ambito del salone Tuttofood

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OGMper il parlamentoEuropeo tanti motiviper dire NO

| 15SINDACALE

in Italy a tavola. Gli OGM spingo-no verso un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omo-logazione e il grande nemico del-la tipicità, della distintività e dei nostri prodotti enogastronomici. Peraltro, in Europa - anche negli 8 paesi su 27 dove la coltivazione è ammessa - nel 2010 sono calati del 3% i terreni seminati con orga-nismi geneticamente modificati, a conferma della crescente diffiden-za nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abbandonando, come dimostra-no le elaborazioni Coldiretti sulla base del rapporto annuale 2010 dell’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Appli-cations (Isaaa). Una conferma che nel coltivare prodotti transgenici non c’è neanche convenienza eco-nomica per gli agricoltori, ma solo per le multinazionali che li produ-cono (come ritiene anche il 64,8% degli italiani secondo l’indagine di Interactive market research) no-nostante non esista un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistare pro-dotti geneticamente modificati.

Gli Stati membri che vogliono limitare o vietare la coltura di or-ganismi geneticamente modificati “dovrebbero poter invocare dei motivi ambientali”: dalla resistenza ai pesticidi alla disseminazione nell’ambiente alla tutela della biodiversità. È il parere della Com-missione Ambiente del Parlamento Europeo secondo cui le ragioni ambientali “potrebbero rafforzare la protezione giuridica dei Paesi che vogliono vietare prodotti transgenici, contro eventuali conte-stazioni all’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto)”. Ma anche, aggiungono, queste misure permetterebbero di completare “il ruolo dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare nella va-lutazione delle ripercussioni degli Ogm sulla salute e l’ambiente”. Positivo il commento di Coldiretti, che sottolinea come il parere della Commissione risponde alla necessità di tutelare il territorio dal rischio di contaminazioni irreversibili. Un orientamento che pre-mia la decisione dell’Italia di mantenere il proprio territorio libero da Organismi geneticamente modificati, sostenuta da un’ampia coalizione in rappresentanza della maggioranza assoluta dei cit-tadini italiani.

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PAC:il commissario Ciolosvuole un tetto agli aiuti

Dacian Ciolos - Commissario europea all’Agricoltura

L’idea viene dal Commissario Ue all’Agri-coltura, Dacian Ciolos, che, nel corso di una visita in Slovacchia, ha esposto l’in-tenzione di introdurre un massimale per i pagamenti diretti alle imprese più gran-di nella prossima riforma della Politica agricola comunitaria. L’indirizzo era già stato annunciato in passato dalla stessa Commissione e prevederebbe un’appli-cazione differenziata in base alle carat-teristiche delle stesse aziende. I fondi recuperati sarebbero, inoltre, reinvestiti in programmi per la modernizzazione del settore agricolo all’interno dei singoli paesi. In questo modo, secondo Ciolos si andrebbe a riequilibrare la spesa, at-tualmente sbilanciata verso le aziende di grandi dimensioni. “Il punto non sono i tetti, ma i comportamenti da premia-re – è il commento del presidente della Coldiretti, Sergio Marini -. Combattere la rendita fondiaria è uno degli obiettivi del documento che la Coldiretti ha sot-toscritto con le altre organizzazioni ita-liane agricole e cooperative. Si tratta di contrastare scelte finalizzate ad avere il contributo senza un disegno di sosteni-bilità imprenditoriale. Allo stesso modo, non ha senso parlare di tetti di alcun genere, se questi vanno a limitare realtà imprenditoriali dinamiche e innovative, che si impegnano attivamente e quoti-dianamente in prima persona per garan-tire produzioni di qualità, rispondendo al bisogno crescente di un’agricoltura sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale”.

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| 17| 17SINDACALE

PAC:il commissario Ciolosvuole un tetto agli aiuti

ampio parcheggio che consentirà ai soci di evitare perdi-te di tempo dovute alle difficoltà di posteggio.“Una sede prestigiosa e funzionale, capace di soddisfa-re le esigenze di un’organizzazione ampia e strutturata come Coldiretti, in costante evoluzione, dove occorrono spazi di incontro e adeguata riservatezza”.

Siamo ormai agli sgoccioli e certamente nelle prossime settimane gli uffici di Coldiretti Pavia saranno trasferiti nella nuova e funzionale sede di Viale Alessandro Bram-billa. Situata in una posizione logisticamente ottimale, facilmente raggiungibile dalla tangenziale e dalle princi-pali vie di comunicazione cittadine, decentrata ma con-temporaneamente vicina ai punti nevralgici dell’attività cittadina, la nuova sede di Coldiretti è anche dotata di un

Entro giugnola nuova sede provincialeIn dirittura d’arrivo il trasloco di Coldiretti che a breve si trasferirà nella nuova sede di Viale Alessandro Brambilla

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che hanno presentato istanza entro il 1° gennaio 2011, realiz-zati sul terreno di un medesimo proprietario dovrà essere ri-spettata la distanza minima di 2 km. Inoltre è stata introdotta una norma per evitare il frazionamento dei grandi impianti in diversi impianti più piccoli per ottenere tariffe più convenien-ti. Più impianti fotovoltaici realizzati dal medesimo proponen-te in aree contigue saranno considerati come unico impianto. Mentre la qualificazione di terreno abbandonato da almeno cinque anni dovrà essere dimostrata mediante la notifica ef-fettuata dalla Regione ai sensi dell’articolo 4 della Legge 4 agosto 1978, n.440.

Sul sito www.fattoriedelsole.org sono disponibili maggio-ri informazioni e consultabile il testo del  Decreto 4° Conto Energia.

Approvatoil IV Conto Energia Agevola il settore agricolo, rispetto alla proposta iniziale, prevedendo degli incentivi specifici. Infat-ti, i moduli che costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, tettoie e pensiline, non saranno equiparate ad impianti a terra,  e riceveranno un incentivo più alto, pari alla media matematica tra l’incentivo dell’impianto a terra e quello su edifici. Un risultato importante per l’introduzione di mec-canismi di premialità che agevoleranno la realiz-zazione di tali investimenti nell’ambito dei piani di ammodernamento delle aziende agricole, sostenu-ti anche dalle misure di finanziamento dei PSR. La tariffa percepita viene determinata dal momento dell’entrata in esercizio dell’impianto, con la ga-ranzia del rispetto dell’iter di connessione da parte del gestore di rete, in conformità con i tempi e le relative sanzioni previste dall’Autorità per l’ener-gia elettrica e il gas. Questo importante provve-dimento consente finalmente di dare stabilità e prospettive di lungo periodo al mercato fino al raggiungimento della competitività tecnologica. È una riforma strutturale per le imprese e i cittadini, raggiunta dopo una complessa e laboriosa concer-tazione. Il decreto introduce un regime alla tedesca con incentivi inversamente proporzionali alla potenza istallata e coerente con le previsioni di spesa, con tariffe che scendono se si superano i limiti annui di costo. Per quanto riguarda le tariffe, nel corso del 2011 si ridurranno di mese in mese. Nel 2012 diminuiranno ulteriormente il 1° gennaio e poi di nuovo il 1° luglio. Dal 1° gennaio 2013, invece, come previsto dal D.Lgs 28/2011, il Conto energia sarà sostituito da una tariffa onnicomprensiva affianca-ta da un premio sull’autoconsumo. Infine anche per gli impianti a terra (come defini-ti dal comma 6 del citato articolo 10), autorizzati prima della pubblicazione del D.lgs n.28 del 2011 o

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Il nuovo decreto pone un limite alla realizzazione di grandi impianti a terra promuovendo la realizzazione di piccoli impianti in regime di scambio dell’energia

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| 19SINDACALE

Agricoltura biologicanovità da BruxellesIn seguito al parere favorevole di tale Comitato, saranno adottati due Regolamenti. Il

primo riguarda: l’utilizzo del logo biologico dell’UE, al fine di rendere più esplicita la

necessità per gli operatori di essere sottoposti al sistema di controllo; l’etichettatura

del vino, posticipando al 31 luglio 2012 la possibilità di utilizzare la dicitura “vino da

uve biologiche”; l’inserimento degli “estratti di rosmarino” tra gli additivi alimentari

impiegabili nel metodo di produzione biologico. Il secondo obbliga gli Stati mem-

bri a rendere accessibili, al pubblico, gli elenchi degli operatori controllati, tramite la

pubblicazione su Internet. Tali elenchi dovranno essere completi delle informazioni

contenute nei documenti giustificativi rilasciati a ciascun operatore. La procedura av-

viata, quindi, in Italia nell’ambito del Sistema Informativo Agricolo Nazionale trova un

importante riscontro anche nella legislazione comunitaria. Inoltre, la Commissione ha 

riaperto la discussione sul vino biologico, che era sospesa, ormai da  qualche tempo, in

seguito al ritiro della proposta per il mancato raggiungimento di un accordo condiviso

tra gli Stati membri. Il tema del resto, è senz’altro attuale, in quanto sembra aumenta-

re sempre più in Europa la concorrenza di vino biologico prodotto in Paesi extra Ue.

Le posizioni delle varie delegazioni appaiono comunque ancora distanti soprattutto

sul tema dell’anidride solforosa. Infine, la delegazione italiana ha presentato il DM

n.20804 sulle Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosa-

nitari in agricoltura biologica, con riferimento ai limiti di residui nei prodotti biologici,

chiedendo un intervento da parte della Commissione per armonizzare la materia tra

tutti gli Stati Membri. In merito a tale provvedimento si è evidenziato un grande inte-

resse da parte di tutte le delegazioni dei diversi Paesi, che hanno apprezzato l’iniziati-

va italiana. La Commissione si è impegnata ad effettuare successivi approfondimenti

su un tema riconosciuto da tutti di estrema attualità e che per troppo tempo è stato

trascurato.

Nell’ambito dello Scof (Standing Committee on Organic Farming), il Comitato per

l’agricoltura biologica dell’Ue, sono stati discussi alcuni provvedimenti di rilevante

interesse per il settore

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n.5 2011 | 20

Le botteghe di Campagna Amicadiventeranno realtà

Il successo dei Mercati attivati su tutto il territorio ha accele-rato la realizzazione del progetto. Le Botteghe accorceranno le distanze tra produttore e consumatore attraverso la vendi-ta diretta dei prodotti provenienti dalla filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori e si avviano ad essere pre-senti in almeno la metà delle province italiane. Il CPCA (Consorzio Produttori di Campagna Amica), costi-tuitosi il 24 marzo 2011, ha come obiettivo la promozione e la gestione dei punti di vendita diretta attraverso l’insegna “Campagna Amica, La Bottega”, preoccupandosi sia dell’at-tività logistica dei soci, sia della realizzazione di servizi com-merciali e di assistenza per l’intera rete. Dopo aver definito il format e lo studio della localizzazione dei punti vendita ha già attivo l’Ufficio Commerciale per i grandi contratti in tutte le filiere delle società di scopo e per tutta la rete di Campagna Amica (mercati, fattorie, agrituri-smi), per il canale HO.RE.CA. (Hotel, Ristorazione e Catering)

oltre che per il canale GDO (Grande distribuzione orga-nizzata). Il Consorzio si è dotato di una struttura molto snella, oltre che di un portale web dove, attraverso pro-cessi trasparenti, si incontreranno l’offerta dei produtto-ri e la domanda della nascente rete di vendita, facendo diventare protagonisti il produttore ed il consumatore. Il primo perché deciderà il prezzo del proprio prodotto ed il secondo perché avrà certezza che dietro quel prodotto c’è un impresa agricola italiana.La vendita diretta, attraverso le Botteghe di Campagna Amica, diventa così uno strumento di esaltazione e valo-rizzazione del prodotto italiano, rappresentando una cer-tezza per i consumatori, ma anche uno strumento ideale per le imprese agricole, per esprimersi nel mercato da at-tori protagonisti e non da comparse e fermare una volta per tutte i furti di valore aggiunto e immagine a cui da anni sono sottoposti.

Il progetto “Filiera agricola tutta Italiana”

prende sempre più forma e si va verso l’apertura di punti

vendita esclusivamente riconducibili al

prodotto agricolo ed agroalimentare tutto

italiano

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sicurezza alimentare

Qualità igienico-sanitaria, nutrizionale e organolettica degli alimenti e della qualità ambientale dei processi di produzione,

trasformazione, preparazione e consumo dei cibi

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

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La sicurezza alimentare comprende quanto è necessario per garantire la buona qualità di un cibo o di una bevanda sotto il profilo igienico e sanitario.

La politica attuata a tale scopo dall’Unione Europea mira a proteggere la salute e gli interessi dei consumatori. Questa linea politica è stata riformata a partire dall’anno 2000 per garantire un elevato livello di sicurezza degli alimenti e dei prodotti alimentari in tutte le fasi di produzione e distribuzione.

Le emergenze sanitarie degli ultimi anni (BSE, Aviaria ecc) hanno fatto sì, come dimostrato dal rapporto Censis, che quasi otto italiani su dieci temano maggiormente le epidemie, degli incidenti, della povertà, della perdita del lavoro; da qui la necessità di un sistema di sicurezza molto accurato e capillare.

Gli strumenti utili a raggiungere il risultato possono essere molteplici: taluni risultano obbligatori per legge, altri possono essere comunque opportunamente osservati anche se non imposti legislativamente.Alla prima categoria appartiene l’insieme di misure, che vanno sotto il nome di HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), introdotte dal decreto legislativo 155 del 1997.

Tale decreto di emanazione nazionale, è stato abrogato dal pacchetto igiene, di emanazione comunitaria; la novità è l’estensione dell’autocontrollo (HACCP) anche alla produzione primaria (cioè agricola).

Alla seconda categoria appartengono invece tutte le altre misure adottate volontariamente, tra le quali molte sono state riassunte e codificate nello Standard ISO 22000:2005 che norma la rintracciabilità nelle filiere agroalimentari.Attraverso il pacchetto igiene tutti gli Stati Membri hanno oggi gli stessi criteri riguardo l’igiene della produzione degli alimenti e quindi, i controlli di natura sanitaria vengono effettuati secondo i medesimi standard su tutto il territorio della Comunità Europea.

Precedentemente, invece, esistevano notevoli differenze tra le legislazioni dei vari Paesi riguardo ai concetti, ai princi-pi e alle procedure in materia alimentare. Uniformando le norme sanitarie, si è resa così possibile la libera circolazione di alimenti sicuri contribuendo in maniera significativa al benessere dei cittadini.

I regolamenti su cui si basa il pacchetto igiene sono: Reg. Ce 852/2004 che stabilisce i principi e i re-quisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’autorità europea per la sicurezza alimentare e ne fissa le procedure nel campo della sicurezza; Reg. Ce 853/2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale; Reg. Ce 854/2004 che stabilisce norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano e Reg. Ce 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.

L’adozione di prassi idonee a cogliere questo obiettivo compete ai produttori dei generi alimentari, ma anche a tutti coloro che intervengono nei successivi passaggi e intermediazioni che l’alimento subisce fino all’acquisto da parte del consumatore finale (a questo proposito si parla di tracciabilità di filiera).La nuova legislazione comunitaria si basa su controlli integrati lungo tutta la catena alimentare, interven-ti basati sull’analisi del rischio, sulla responsabilità primaria dell’operatore del settore per ogni prodotto da lui realizzato, trasformato, importato, commercializzato o somministrato, rintracciabilità dei prodotti lungo la filiera e considerazione del consumatore come parte attiva della sicurezza alimentare.

Il Regolamento (CE) 852/2004 interessa tutte le attività della filiera di produzione alimentare, di origine animale o vegetale, compresa la produzione primaria. Per produzione primaria si intende l’allevamento e la coltivazione delle materie prime, compresi il raccol-to, la mungitura e la produzione zootecnica precedente la macellazione. Sono incluse la caccia, la pesca e la raccolta di prodotti selvatici (funghi, bacche, lumache ecc.).

L’obiettivo finale del pacchetto igiene è quello di salvaguardare i necessari requisiti di salubrità del prodotto.

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Infatti, la possibilità che un alimento venga contaminato da sostanze chimiche, da sostanze fisiche o da microrganismi sussiste già al momento del raccolto e rimane fino al momento in cui avviene il consumo.

I rischi per la sicurezza alimentare possono essere classificati in tre vaste categorie: • Contaminazione microbiologica (per es. batteri, funghi, virus o parassiti). Questa categoria provo-

ca, nella maggior parte dei casi, sintomi acuti e talvolta anche molto gravi. • Contaminazione chimica, dovuta a sostanze chimiche presenti nell’ambiente, residui di farmaci di

uso veterinario, residui di prodotti fitosanitari, metalli pesanti e altri residui involontariamente o in-cidentalmente introdotti nella catena alimentare durante la coltivazione, la lavorazione, il trasporto o l’imballaggio.

• Contaminazione fisica: pezzetti di vetro, legno, chiodi,forcine per capelli, capelli, peli eccetera.

Le malattie a trasmissione alimentare più frequenti sono di origine microbiologica.I microbi infatti sono ovunque e possono introdursi in qualsiasi punto della catena alimentare, dal pro-dotto agricolo alla cucina del consumatore. L’obiettivo dei sistemi di assicurazione della qualità è pro-prio quello di minimizzare il rischio di contaminazione microbiologica. Altro grosso rischio alimentare è causato dalle micotossine.

Queste tossine sono prodotte da determinati funghi o muffe che si sviluppano in alimenti come arachi-di, noci o nocciole, mais, cereali, germogli di soia, mangimi per animali, frutta secca e spezie. Possono essere prodotte durante la crescita delle piante o svilupparsi successivamente in seguito ad una conser-vazione o ad un trattamento impropri. Le micotossine possono anche introdursi nella catena alimentare attraverso la carne o altri prodotti di origine animale come le uova, il latte e il formaggio, provenienti da bestiame che abbia consumato mangime contaminato. Le conseguenze sulla salute dipendono dalla quantità di micotossine ingerite. Si ritiene, per esempio, che la continua assunzione di aflatossine sia as-sociata al cancro al fegato nei soggetti affetti da Epatite B, mentre altre micotossine sono state correlate a patologie dei reni e del fegato. Scrupolose procedure di controllo e condizioni adeguate di conserva-zione sono importanti per prevenire lo sviluppo di micotossine in termini di tutela del consumatore. Le sostanze chimiche come i prodotti fitosanitari o i medicinali utilizzati per la salute degli animali sono soggetti ad una normativa rigorosa proprio per garantire che tracce di questi prodotti non rimangano negli alimenti

Lo strumento legislativo per effettuare l’autocontrollo alimentare ai fini della sicurezza alimentare è il Sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points – Controllo dei Rischi e dei Punti Critici di Controllo) che diventa un valido strumento di lavoro che consente all’operatore del settore alimentare di lavorare in sicurezza monitorando tutti i processi che avvengono in azienda. I principi base del Sistema HACCP sono infatti basati sull’analisi dei rischi aziendali, sulla determinazione di punti critici di controllo sull’individuazione di sistemi di monitoraggio ed eventuali procedure correttive o di emergenza. Si tratta di uno strumento molto utile che, utilizzato correttamente, consente all’operatore del settore alimentare di ottenere lungo tutta la filiera un meticoloso controllo dei processi e dei prodotti.

Coldiretti Pavia fornisce a tutti gli associati un servizio di assistenza e controllo di tutte le norme sanitarie in materia di alimenti.

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Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

SEDE PROVINCIALEPiazza Guicciardi 7, 27100 Pavia

Tel. 0382 376811

U.O.L. DI BRONI - STRADELLAV.le Libertà 19 Stradella (PV)

Tel. 0385 48939/48350

U.O.L. DI CASTEGGIOVia Torino 3, Casteggio (PV)

Tel. 0383 890632

U.O.L. DI CORTEOLONAPiazza Verdi 10, Corteolona (PV)

Tel. 0382 70042

U.O.L. DI MEDECorso Italia 74, Mede (PV)

Tel. 0384 820122      

U.O.L. DI MORTARAPiazza Trieste 3, Mortara (PV)

Tel. 0384 98343        

U.O.L. DI PAVIAPiazza Guicciardi 7,  Pavia

Tel. 0382 3768227/3768256

U.O.L. DI VARZIVia P.Mazza 11, Varzi (PV)

Tel. 0383 52170

U.O.L. DI VIGEVANOVia Roma n.4/6, Vigevano (PV) 

Tel. 0381 83740

U.O.L. DI VOGHERAP.zza Duomo n.38 , Voghera (PV)

Tel. 0383 41276

Info presso tutti gli uffici Coldiretti:

www.pavia.coldiretti.it

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Investimenti nel settore e l’introduzione di innovazio-ni nella gestione dell’acqua in agricoltura potrebbero portare all’Italia benefici complessivi tra i 9,7 e i 17,3 miliardi di euro in trent’anni. Lo dice uno studio di Al-thesys, presentato recentemente a Roma, nell’ambito del convegno “Acqua, agricoltura e ambiente. Agricol-tura, utilities e industria alleate per la sostenibilità”. La partecipazione attiva di Coldiretti ad un progetto sul water saving testimonia un alto grado di consa-pevolezza circa l’importanza del ruolo che il settore agricolo deve giocare nell’ambito della promozione di un uso razionale dell’acqua. I dati del settore confer-mano quanto, nel nostro Paese, l’irrigazione resti un elemento strategico per la competitività dell’agricol-tura. Le produzioni vegetali irrigue costituiscono oltre l’80% delle nostre esportazioni (tra l’altro, negli anni, la superficie irrigata in Italia è aumentata molto rispet-to alla superficie agricola utilizzata, raggiungendo un +44%). Altri interessanti dati contenuti nello studio Althesys riguardano i metodi irrigui: in Italia, su circa 2,6 milioni di ettari irrigati, il metodo dell’aspersione risulta essere il più utilizzato (42%). Seguono lo scorri-mento (34%), la microirrigazione e la goccia (15%). Per quanto riguarda i vantaggi relativi all’introduzione di innovazioni, lo studio considera un risparmio idrico del 10% attraverso la diffusione dell’irrigazione a goccia

e della micro-aspersione. Occorre in fine sottolineare come gli standard qualitativi offerti da alcune produ-zioni alimentari nazionali non possono essere raggiunti riducendo l’impiego delle risorse idriche in agricoltura oltre determinati parametri quantitativi e, quindi, l’au-spicio è che le politiche che si intendono attuare rie-scano a conciliare le esigenze di sviluppo del settore agricolo con quelle relative al risparmio idrico ed alla richiesta da parte dei consumatori di alimenti sicuri e di qualità.

| 25SINDACALE

La gestione efficiente dell’acqua vale 17 miliardi

A 15 anni dall’ultima convocazione e a 19 anni dall’omologa della cessione dei beni ai creditori del Tribunale di Roma, si è svolta a Roma l’assemblea di Federconsorzi, nel segno del riconoscimento dell’esistenza di un’autonomia patrimoniale al tempo ignorata

Lo ha reso noto una nota secondo la quale “il Commissa-rio Andrea Baldanza, nominato dal ministro delle Politi-che agricole, ha illustrato lo stato della liquidazione, valo-rizzando la circostanza che la Cassazione, a Sezioni Unite, con sentenza n.16504 del 1999, ha espressamente ricono-sciuto l’esistenza di un’autonomia patrimoniale all’interno del patrimonio di Federconsorzi. Questa autonomia com-prende le attività espletate da Federconsorzi in qualità di agente contabile dello Stato e in essa dovrebbe ascriversi anche il credito accertato dalla Corte d’Appello di Roma con la sentenza n.4699 del 2010, pari a circa 800 milioni di euro. Con il Tribunale di Roma - prosegue la nota - si è

poi costituito un tavolo di lavoro per una definizione rapi-da e trasparente dell’accertamento della spettanza di tale credito, in presenza di un comune interesse per comporre le varie posizioni. Il Commissario di Federconsorzi ha tut-tavia precisato che, ove non si dovesse arrivare in tempi rapidi a una definizione di una procedura soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti, si adiranno le vie giudiziarie per ottenere un accertamento inconfutabile delle spet-tanze. Il Commissario governativo ha altresì manifestato l’intenzione di giungere a un’approvazione del bilancio in tempi rapidi, superando una prassi che ha visto produrre solo un rendiconto annuale.

Riunita dopo 15 annil’assemblea di Federconsorzi

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Intervista a Saverio RomanoDi seguito pubblichiamo un’intervista che il Ministro dell’Agricoltura ha rilasciato a Gaetano Manti della rivista “Il Mio Vino”

La liberalizzazione d’impianto a partire dal 2015, con possibilità di deroga fino al 2018, è certamente uno dei grandi temi sui quali si interroga il comparto. Al di là dei giusti-ficati timori che sollecita una novità tanto radicale, dal suo punto di vista come sarà possibile conciliare il diritto degli imprendi-tori industriali del vino europei di misurarsi ad armi pari con i Paesi terzi sul mercato mondiale con la necessità di salvaguardare lo straordinario tessuto di piccole e medie imprese?La mia posizione sul tema è molto chiara: l’Italia è contraria alla liberalizzazione dei diritti d’impianto. La norma della nuova OCM Vino rischia di compromettere in modo irreparabile quanto di buono è sta-to fatto negli ultimi decenni dal comparto nazionale: è per questo motivo che ritengo doveroso un urgente ripensamento della disposizione da parte della Commissione europea. È nostro compito salvaguardare la qualità delle produzioni italiane e garan-tire la possibilità di sviluppo e di crescita, finalità certamente non perseguibili attra-verso l’aumento incontrollato del prodotto. Di concerto con altri otto Paesi europei, tra i quali Francia e Germania, ho firmato una lettera indirizzata al Commissario Dacian Cioloş, con la quale si chiede di prolungare oltre il 2015 il regime dei diritti di impianto dei nuovi vigneti. Resta drammaticamente d’attualità il tema del surplus produttivo. Cosa pensa si possa fare per eliminare quelle produzioni assolu-tamente anonime, prive di qualsiasi sbocco commerciale?Non si può risolvere questo problema con una legge o un decreto. Ritengo sia neces-sario accompagnare la riqualificazione di questi prodotti e degli ettari che li alimen-tano. La parola chiave è qualità, unita ad un’attenta analisi degli scenari di mercato ed accompagnata da politiche che consen-tano ai nostri vini di trovare più remune-rativi sbocchi commerciali. Solo attraverso una strategia di comunicazione che riguar-

di l’intero settore riusciremo a centrare l’obiettivo di garantire un futuro di crescita al nostro vino.   Le nuove disposizioni comunitarie in merito al riconoscimento delle denomi-nazioni d’origine hanno innescato una corsa per accelerare tutte le pratiche ancora aperte. In un Paese che ha già più di 500 denominazioni e indicazio-ni, lei pensa che sia realmente inevitabile caratterizzarci per il moltiplicarsi di micro ed oscure Doc?Il sistema qualitativo europeo, quindi anche italiano, si basa sul legame tra l’origine, la territorialità e le caratteristiche organolettiche del prodotto. Considero un patrimonio la nostra ricchezza di denominazioni, uno stru-mento che va potenziato con una maggiore spiegazione ai consumatori dell’etichetta in tutte le sue parti. Dal punto di vista commerciale, poi, sta ai produttori saper utilizzare lo strumento della denominazione per allargare il mercato e trovare nuovi sbocchi. Come valuta la possibilità di arricchire la proposta fieristica nel settore del vino in Italia, salvaguardando il ruolo di Vinitaly ma nello stesso tempo pun-tando a far leva su centri di promozione fieristica di sicuro impatto mondiale come ad esempio la Fiera di Milano?La promozione del vino merita delle azioni sinergiche e coordinate, quindi la creazione di nuovi eventi e fiere deve andare nella direzione di rafforzare il comparto. Immaginare fiere specifiche dedicate alla valorizzazione delle nostre eccellenze può essere positivo nella misura in cui siano date alle aziende italiane delle prospettive efficaci di promozione e commerciali. Il settore spumantistico, in particolare, vive oggi un momento positivo e sot-tolineare tale miglioramento, in un contesto importante come la Fiera di Milano anche in vista dell’Expo 2015, non può che essere apprezzato. Sulla questione controlli, sia per le Dop sia per le Igp, il mondo imprendito-riale chiede a gran voce una semplificazione del sistema e un alleggerimen-to del carico burocratico ed economico. E’ ipotizzabile un nuovo provvedi-mento che recepisca tali richieste?La via della semplificazione amministrativa è sempre auspicabile in tutti i settori. In particolare per quanto concerne le DOP e le IGP è però neces-sario che rimanga una certificazione che attesti realmente la qualità dei prodotti immessi in commercio, per non lasciare su carta la tutela dei con-sumatori. Rimane però chiaro il concetto che il costo della burocrazia non può gravare solo ed esclusivamente sui produttori seri.  La voce di spesa della nuova Ocm che ha raccolto il maggior apprezzamento da parte dei produttori è stata certamente quella dei fondi a disposizione per la promozione nei Paesi terzi. Possiamo chiederle perché l’Italia ha deci-so di fissare una soglia minima d’accesso, dal momento che la spina dorsale del nostro sistema vitivinicolo è costituita da piccole e medie imprese che quella soglia di ingresso non potranno mai raggiungerla?La soglia minima di 100.000 euro a Paese non è un parametro che “esclu-de”, anzi spinge ad unire le forze. Per immaginare di promuovere efficace-mente e stabilmente in paesi extracomunitari occorrono delle dimensioni di investimenti minimi. La promozione non può essere un fatto sporadico. La soglia minima, così come altri parametri del decreto, è rivolta proprio alle micro imprese, promuovendo la loro partecipazione aggregata piuttosto che quella frammentata ed inefficace. Lo ripetiamo sempre: dobbiamo fare sistema. Ecco allora che è necessario non disperdere le risorse in tanti pic-coli rivoli separati, ma presentarsi uniti sul piano internazionale, forti della

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credibilità del brand made in Italy.Le nostre denominazioni di maggiore suc-cesso vengono troppo spesso imitate in giro per il mondo e questo rappresenta un grande danno economico per le imprese.La tutela dei nostri marchi e delle deno-minazioni è una delle massime priorità per l’agricoltura d’Italia. Proprio nel vino, ad esempio, in queste settimane abbiamo respinto l’iniziativa della Croazia per usare il termine Prosek, così come stiamo lavo-rando per impedire all’Australia di usare il termine Prosecco. Sono solo alcuni degli esempi di un grande lavoro di negoziazio-ne e contrasto di azioni, al limite del frau-dolento, che vogliono approfittare della notorietà dei nostri prodotti inimitabili.I consumi di vino in Italia si sono dimezzati negli ultimi trent’anni e la tendenza per il prossimo futuro indica un’ ulteriore dimi-nuzione. Cosa pensa di fare per rilanciare i consumi di vino in Italia e per promuovere il consumo di vino tra i giovani, educandoli a un consumo consapevole?Il calo dei consumi va inquadrato in un contesto economico-sociale che ha visto un cambio delle abitudini alimentari e di lavoro degli Italiani. Il dato sulla penetra-zione del consumo del vino tra i giovani è invece un segnale da studiare con atten-zione: le nuove generazioni non percepi-scono più il vino come un prodotto della nostra tradizione. Consapevolezza è la parola chiave per il rilancio. Tutti i prota-gonisti della filiera dovranno attivarsi per una comunicazione più semplice, che av-vicini i giovani a questa bevanda così pre-ziosa, attraverso un’opera di educazione al consumo. Chi ama il vino non ne abusa, ha rispetto della propria salute e delle regole di comportamento civile. Le campagne di contrasto all’abuso di alcolici, anche per accrescere la sicurezza stradale, sono più che condivisibili, ma ci vuole equilibrio nella tutela di un prodotto strategico per l’economia nazionale come il vino.

SINDACALE

Il neo ministro delle Politiche agricole Saverio Romano ha visitato recentemente la provincia di Pavia. Una girandola di appuntamenti che lo hanno visto incontrare i viticoltori in Oltrepò, i risicoltori in Lomellina e gli allevatori nel Pavese. Il primo apprezzamento a Saverio Romano è dovuto per il sem-plice fatto di aver preso in considerazione il nostro territorio. Seppure con lo stimolo delle imminenti elezioni, Coldiretti ri-conosce al neo Ministro di aver voluto visitare Pavia a poca distanza dal suo insediamento e sottolinea che molto tempo è passato dalla precedente visita di un titolare dell’Agricoltura. Pavia è stata e resta una provincia preminentemente agricola e merita un’attenzione che non sempre le è stata riconosciuta.“Tralasciando qualsiasi considerazione di carattere politico ed elettorale – ha dichiarato Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – abbiamo partecipato all’incontro svoltosi presso la sede dell’Ente Nazionale Risi a Castel d’Agogna e vogliamo dimostrare apprezzamento per le linee di indirizzo espresse dal Ministro. Romano ha capito che la difesa dell’agricoltura italiana non si gioca sul tavolo dei contributi né su quello della produzione massificata, tanto meno è possibile aprire un confronto glo-bale sul fronte dei prezzi. La difesa dell’agricoltura si gioca sul tavolo della qualità, dell’identificazione, del legame con il territorio. Gli strumenti sono l’etichettatura, la promozione del Made in Italy, la negazione della coltivazione riconosciu-ta come commodity. In questo senso apprezziamo le parole di Saverio Romano che condannano la strada degli OGM da molti, anche in Italia invocata come panacea di tutti i mali e in realtà strumento utile solo a poche multinazionali. Dall’Europa vogliamo meno contributi e più tutela per il nostro prodotto, ha dichiarato il Ministro e questa è la linea tracciata da Coldi-retti che, in tutte le piazze d’Italia e in tutte le campagne, ha dato vita al progetto della Filiera agricola tutta italiana per rilanciare la qualità, la sicurezza e il valore di un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia e ci copia sottraendo al mondo agricolo e all’intera economia del Paese un enorme quantità di reddito altrimenti destinato alle imprese agricole e ai consumatori italiani”.

Coldiretti apprezza le indicazioni del MinistroSaverio Romano, titolare del dicastero dell’agricoltura

ha visitato la provincia di Pavia ed espresso le linee di

indirizzo che intende seguire

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Le importazioni di fiori e piante in Italia sono cresciute in valore del 18 per cento per un importo comples-sivo di 560 milioni di euro, mai raggiunto in passato. È lo sce-nario emerso dall’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italia-na”, organizzato da Coldiretti all’Euroflora, a Genova. L’analisi presentata da Coldiretti sulla base di dati Istat relativi al 2010 evidenzia una vera e propria in-vasione di rose straniere recise che fanno registrare un aumen-to del 21 per cento per un valore record di 68 milioni di euro, ma anche di piante da fiore per ap-partamento che, con un balzo del 27 per cento, raggiungono i 71 milioni di euro. Per le rose si tratta di fiori che arrivano in Italia soprattutto attraverso trian-golazioni dall’Africa che fanno tappa in Olanda. L’aumento della domanda di fiori e piante Made in Italy all’estero dell’11 per cento per un impor-to di 656 milioni di euro, ha però consentito di mantenere positiva la bilancia commerciale. A spingere l’aumento record delle importazioni, è stata sicuramente la mancata proroga dell’age-volazione sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre che rappresenta un insostenibile au-mento dei costi in un settore che deve subire un forte pressing competitivo da paesi extracomu-nitari. Una situazione aggravata dalla mancanza di trasparenza sull’origine dei fiori in vendita che consente di “spacciare” come Made in Italy quelli importati che rappresentano fino al 60 per cento dell’offerta nazionale. Nel corso dell’incontro è stata presentata anche un’indagine realizzata da Coldiretti/Swg sul futuro del fiore Made in Italy, dalla quale è emerso che un marchio di garan-zia creato dai floricoltori italiani attrae ben l’85 per cento dei consumatori che attribuiscono alla produzione nazionale le caratteristiche di fre-schezza, durata, buon rapporto qualità/prezzo e rispetto dell’ambiente in misura nettamente superiore al prodotto importato. Una grande potenzialità si evidenzia dalla vendita di fiori, piante, bulbi e sementi attraverso i mercati de-gli agricoltori che è approvata dall’84 per cento degli italiani anche perché garantisce l’origine nazionale dei prodotti acquistati.

Invasionedi fiori stranieri Serve un marchio per il florovivaismo made in italy

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| 29ETICHETTOPOLI

La Coca Cola, il Papa e quelle pressioni per fare entrare i cibi Ogm in Europa

di Attilio Barbieri

Mentre gli italiani dicono un nuovo no ai cibi Ogm, ottenuti cioè da organismi geneticamente modifi-cati, il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos svela i retroscena sulle pressioni degli Usa per far accettare alla Ue le coltivazioni su vasta scala proprio di Ogm. E il numero uno di Confagri-coltura, Mario Guidi, fa sapere di non aver alcuna preclusione in materia, anzi: «oltre un anno fa», racconta, «ho assaggiato un’ottima polenta pre-parata con mais Ogm e a tutt’oggi sto benissimo. Io una cavia? Può darsi, ma sono cosciente di quel che faccio». Ma andiamo con ordine. L’ennesimo «no, grazie» agli alimenti transgenici viene da una ricerca curata dalla Interactive market research per il mensile Espansione e illustrata ieri, domeni-ca 8 maggio, nell’ambito del salone Tuttofood in corso alla Fiera di Milano. Ebbene, il 74% degli ita-liani considera quasi sicuri, probabili o comunque non da escludere danni alla salute per chi mangia prodotti alimentari geneticamente modificati e il 55,8% non assaggerebbe un piatto Ogm neppure se gli fosse proposto nel suo ristorante preferito. Più o meno mentre al salone milanese dell’alimen-tazione venivano presentati questi dati, il Com-missario Dacian Ciolos rilasciava un’intervista al quotidiano romeno Adevarul, svelando quel che tutti già sospettavano da tempo: gli Stati Uniti continuano a esercitare forti pressioni sulla Com-missione Europea per convincerla ad aprire alle coltivazioni Ogm. Salubrità a parte in Europa c’è un veto alle coltivazioni transgeniche (ad esclu-sione di un determinato tipo di mais e una patata ma solo per uso industriale) per la forte opposi-zione di Francia e Italia che difendono la biodi-versità anche in nome delle migliaia di prodotti tipici. E’ Coldiretti, la maggiore organizzazione del settore agricolo a chiarire la questione: «Gli

Ogm», fa sapere la confederazione guidata da Sergio Marini, «spingono verso un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Pe-raltro in Europa anche negli 8 paesi su 27 dove la col-tivazione è ammessa sono calati del 3% i terreni semi-nati con organismi geneticamente modificati nel 2010 a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abban-donando». Che la posta in gioco sia alta lo dimostrano anche le polemiche seguite alla rivelazione di Wikileaks (era il dicembre dello scorso anno) su altre pressioni pro Ogm, quelle esercitate dall’ambasciatore Usa in Vati-cano per ottenere un pronunciamento favorevole della Santa Sede. L’esito dev’essere stato di segno opposto visto che il portavoce del Papa, padre Federico Lombar-di, si è affrettato a precisare che «l’apertura agli organi-smi geneticamente modificati della recente settimana di studio della Pontificia accademia delle scienze non può essere considerata come una posizione ufficiale della Santa Sede». Insomma, Benedetto XVI non ha detto sì ai cibi transgenici e non pensa di farlo. Almeno per ora. L’apertura all’ingegneria genetica nei campi rischia fra l’altro di arrivare quanto mai intempestiva visto che il gotha dell’industria alimentare mondiale ha allo studio una “conversione” ai prodotti dall’origine trasparente. Come sanno i lettori di Etichettopoli, la Sai Platform, or-ganismo creato dalle marche mondiali per supportare l’agricoltura sostenibile, ha avviato un giro di contatti con i grandi distretti produttivi italiani per verificare la disponibilità di materie prime tracciabili e dall’origine certa. Proprio ora che Coca Cola, Kraft, Danone, Hei-neken, Kellog’s, McDonald’s, Nestlé, Pepsicola e Unilever - giusto per citare i nomi più noti - stanno pensando di convertirsi al vero Made in Italy, il via libera all’inge-gneria genetica rischia di essere più intempestivo di un cappotto indossato ad agosto.

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n.5 2011 | 30 VITIVINICOLO

sicuramente estivo con la sua bassa gradazio-ne (11.5%), da gustarsi freddo in un assolato pomeriggio, magari in spiaggia o sulle rive del nostro Ticino, ad accompagnare simpatiche

merende a base di salumi nostrani giovani.A tavola, trova invece spazio per un aperitivo, o per un antipa-sto classico tradizionale delle nostre colline, ma può abbinarsi egregiamente ad alcuni piatti estivi freddi, come un’insalata di riso o un’insalata di pasta.

Vino da consumarsi entro la stagione calda in quanto per ca-ratteristiche di struttura e gustative dà il meglio di sé entro pochi mesi dall’imbottigliamento.

Roberto Pace

Delegato Provinciale Fisar Pavia

L’ azienda CERUTTI - STOCCO, di proprietà della famiglia Cerutti dai primi anni del 1900, si tro-va a Zenevredo, in Località Casa Nuova; vanta un’estensione di circa 10 ettari ed i terreni della proprietà si trovano nella prima fascia collinare, in una zona da sempre vocata alla viticoltura per il microclima, il territorio e la tradizioni vinicola ed enologica che accompagna queste terre.La produzione si diversifica tra vitigni classi-ci del territorio (Croatina, Barbera, Pinot Nero, Riesling, Moscato) e vitigni internazionali (Char-donnay, Cabernet Sauvignon).

L’azienda ha una moderna cantina di lavorazio-ne, immersa nei vigneti di proprietà, e, recen-temente, si è dotata di una splendida sala di degustazione ristrutturando il vecchio cascinale posto di fronte alla casa patronale, realizzando ampi locali destinati, oltre che alla degustazio-ne anche al deposito degli attrezzi, nonché al ricovero delle macchine agricole. Durante l’an-no, nelle diverse fasi di lavorazione, l’azienda organizza, su richiesta, visite guidate ai vigneti e alla cantina con libera degustazione di tutta lo produzione. Davide Stocco, il titolare, ci propone oggi “Incanto”, un vino rosato da uve Pinot Nero, di taglio decisamente moderno, che viene etichettato come I.G.T. Provincia di Pavia. Bottiglia trasparente che permette di godere del bellissimo colore rosato, tra la fragola ed il rame; l’etichetta è giustamente gio-cata sulle medesime tonalità del vino (anche la cap-sula è color rame), ma, a parer nostro, un po’ troppo “rétro”, fin troppo classica per un vino che, abbiamo già detto, è di taglio moderno: crediamo auspicabile una rivisitazione.Apriamo la bottiglia e vediamo nel bicchiere un bel colore vivo e la formazione di un leggero perlage, quasi un’idea: “Incanto” è infatti un vino leggermen-te vivace. Portando il bicchiere al naso, percepiamo sottili, ma precise, note di frutti di bosco, soprattut-to lampone e fragola: bouquet semplice, ma pulito e nitido. Al palato si dimostra vino beverino, piacevole,

(Col)direttamente nel bicchiere:

“Incanto” Eredi Cerutti Stocco

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Mercato di Campagna Amica all’Iper di Montebello

Due giorni di Mercato di Campagna Amica all’Iper di Monte-bello della Battaglia, hanno accolto i consumatori e i clienti del grande centro commerciale con i prodotti a chilometri zero della nostra provincia e i vini dell’Oltrepò Pavese. Due giorni di degustazioni, assaggi e possibilità di acquisto del-le specialità pavesi, garantite direttamente dai produttori di Coldiretti che, sotto i gazebo gialli di Agrimercato, l’as-sociazione che raggruppa le aziende di Coldiretti che pra-ticano la vendita diretta, hanno proposto riso, vino, frutta e verdura, confetture, conserve e tutte le specialità che i fre-quentatori dei mercati di Campagna Amica hanno impara-to a conoscere e apprezzare. “Questo evento, organizzato in collaborazione con l’Iper di Montebello – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – è la dimostrazione che grande distribuzione e vendita diretta possono coesistere e trarre dalla propria sinergia elementi di sviluppo per entrambi. Possiamo già annunciare che a breve l’Iper riserverà uno spazio dedicato ai prodotti del territorio ed in particolare alle imprese di Coldiretti nel cir-cuito di Campagna Amica”. “Abbiamo accolto i cittadini come già facciamo nei molti mercati che settimanalmente cadenzano la presenza dei banchi di vendita delle imprese di Coldiretti in tutta la provincia – ha proseguito Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – promuoven-do i prodotti pavesi, il consumo consapevole e la qualità

dell’eccellenze del territorio, presso i moltissimi clienti della grande distri-buzione e a tutti i visitatori che han-no scelto di passare da Montebello della Battaglia per l’occasione”. In collaborazione con la Croce Rossa di Voghera, nella giornata di sabato è stata organizzata una degustazione di risotti strettamente legati al ter-ritorio e alla stagionalità. A partire delle 11 circa i visitatori hanno potu-to assaggiare un risotto alla Bonar-da e uno agli asparagi, cucinati con prodotti forniti dalle aziende di Col-diretti. I sommelier della Fisar hanno dispensato consigli sui migliori ab-binamenti tra cibo e vino pavesi a chilometri zero.

Iper di Montebello

Sabato 14 e domenica 15 maggio si è rinnovato un sodalizio tra vendita diretta e grande distribuzione nel segno dei prodotti pavesi e del vino dell’Oltrepò

| 31| 31VITIVINICOLO

(Col)direttamente nel bicchiere:

“Incanto” Eredi Cerutti Stocco

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n.5 2011 | 32 VITIVINICOLO

L’ultima annata, grazie soprattutto alla spinta propulsiva dell’export, sta riportando un leggero ottimismo tra gli ope-ratori che, sul versante dei prezzi, registrano il trend al rialzo iniziato nell’ultimo trimestre del 2010. Nonostante però que-sti timidi segnali di ripresa, la nostra viticoltura continua a soffrire grandi difficoltà e se da una parte le esportazioni di vino hanno raggiunto la quota record di 22 milioni di ettolitri, dall’altra i consumi interni sono fermi a quota 24,5 milioni, in flessione rispetto all’anno precedente. Siamo quindi orien-tati a diventare un Paese con la tendenza ad esportare più di quanto consumiamo e, in tale prospettiva, occorre lavo-rare per tempo per essere in grado di riuscire a governare quello che, di fatto, rappresenterà un cambiamento epocale, perché in questa fase non bastano più dispositivi velati di assistenzialismo e nemmeno si può immaginare di risolvere le difficoltà con “la vendemmia verde”, che anziché promuo-vere il prodotto ne incentiva la distruzione; servono piuttosto strumenti integrati utili a sostenere il reddito dei viticoltori. Occorre quindi, per prima cosa, saper cogliere le opportunità che derivano da un export di vino nazionale che continua a crescere con decisione, specie negli Usa e in Canada, e lo dobbiamo saper fare migliorando i programmi di promozio-ne verso i Paesi Terzi, spingendo sull’acceleratore per diffon-dere i nostri prodotti su questi mercati sempre più lontani, dove i migliori tassi di sviluppo economico vanno a stimolare una nuova domanda, sempre più orientata verso beni di con-sumo di qualità superiore, in cui il giusto rapporto qualità/prezzo, può ricompensare i nostri maggiori costi di produzio-ne e creare una nuova redditività per i produttori.

Quello della qualità è un tema del quale Coldiretti non si stancherà mai di sottolineare l’importanza: è una caratteristica peculiare della produzione agri-cola italiana, ed è uno degli strumenti in grado di garantirci la massima competitività a livello interna-zionale.

È un aspetto fondamenta sul quale dobbiamo conti-nuare a puntare; coscienti che si tratta di un investi-mento che darà i suoi frutti in futuro, ma anche con-sapevoli che non dobbiamo più attardarci, perché il rischio è davvero quello di arrivare “fuori tempo mas-simo”.

Giovanni Roncalli

Direttore Coldiretti Pavia

Promuovere la qualità e l’esportazione verso Paesi Terzi con economie in crescita

Un nuovo protagonismo per il vino dell’Oltrepò

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La Regione Lombardia, con nota n.6517 del 12 maggio 2011, ha comunicato che ritiene possibile finanziare, entro il 15 ot-tobre 2011, tutte le domande “Misura Investimenti ”, presenta-te ed istruite positivamente, che risulteranno positive in fase di collaudo delle opere.In effetti, i finanziamenti disponibili per la Misura Investimenti saranno coperti in parte con 572.000 euro stanziati dal De-creto MIPAAF n. 7160 del 26 luglio 2010 e in parte con le economie di spesa pari a 1.579.846 euro verificatesi nelle altre misure del PNS per una disponibilità totale di 2.151.846 Euro.Il contributo ammesso a finanziamento nelle varie Province Lombarde è di 2.155.773 euro ed è superiore di appena 3.972 euro rispetto ai fondi disponibili.La Regione, proprio in considerazione dell’esiguità della cifra residua, ritiene dunque possibile procedere nel modo sopra indicato, riservandosi di provvedere a completare i pagamen-ti dovuti entro dicembre 2011 con la cifra assegnata per la prossima campagna, qualora la disponibilità totale non fosse sufficiente.Ricordiamo alle aziende interessate che gli in-vestimenti indicati in Domanda dovranno es-sere conclusi entro il 10 agosto 2011 e che le spese dovranno essere sostenute unicamente dal beneficiario in prima persona.Le spese dovranno essere comprovate da fat-ture in originale; se la fattura è di importo infe-riore a 200 euro, è sufficiente la quietanza (cioè l’originale della fattura deve riportare la dicitura “pagato” con il timbro della ditta che l’ha emes-sa, la data e la firma del fornitore).Le forme di pagamento ammesse sono le se-guenti:• Bonifico o ricevuta bancaria (la documen-

tazione rilasciata dall’Istituto di credito deve essere allegata alla pertinente fattu-ra)

• bollettino postale, solo nel caso in cui il beneficiario sia intestatario di un conto corrente postale di Poste Italiane (il pa-gamento deve essere documentato dalla copia della ricevuta del bollettino, unita-mente all’estratto conto in originale).

In nessun caso è ammesso pagamento tramite assegno, vaglia postale o in contanti.Per l’erogazione del contributo il beneficiario deve presentare la seguente documentazione:• le fatture in originale ed i relativi adempi-

menti di quietanza con dichiarazione libe-ratoria

• le copie del corrispettivo di pagamento (bonifico bancario).

Entro il 10 settembre 2011 le Province effettue-ranno i controlli in loco sul 100% delle domande

I nostri uffici sono a disposizione per ogni chia-rimento.

Revisione normativa OCM VINO

OCM VINO:Misura Investimenti Campagna 2010/2011

La DG Agricoltura, con nota n.5926 del 3 maggio 2011, ha comunicato il proprio assenso alla richiesta, formulata da Coldiretti, di prolungare la validità dei diritti di reimpianto dagli attuali cinque anni ad otto anni (o meglio campagne) per permettere ai viticoltori, in questo momento di crisi, di programmare gli investimenti legati ai reimpianti in tempi più lunghi.In questi mesi la Direzione Generale Agricoltura sta lavorando, alla luce del Decreto Legislativo 61 del maggio 2010, per ridefinire le misu-re applicative dell’OCM Vitivinicola e il nuovo provvedimento norma-tivo sarà emanato alla fine della campagna 2010/2011 e prorogherà la durata dei diritti già in essere ad otto anni.In questo modo sarà quindi prorogata anche la validità dei diritti in scadenza al 31 luglio 2011.

| 33VITIVINICOLO

Finanziate tutte le domande

Prolungamento durata validità diritti di reimpianto

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L’OIGA (Osservatorio per l’imprenditoria giovanile in agricoltura), con il contributo del Ministero delle politi-che agricole alimentari e forestali, ha emanato un ban-do per offrire la possibilità a trenta imprese, condotte da giovani agricoltori e operanti nel settore dei vini e delle sostanze liquorose, di partecipare gratuitamente a Vinexpo 2011, l’importante manifestazione in pro-gramma a Bordeaux dal 19 al 23 giugno 2011. Lo scopo è stato quello di promuovere l’imprenditoria agricola giovanile e accrescere l’interesse dei giovani verso il settore primario presentando aziende agricole merite-voli. L’Azienda Agricola Eredi Cerutti Stocco di Stocco Davide di Zenevredo ha presentato la manifestazione d’interesse al bando insieme ad una dettagliata relazio-ne tecnico economica ed è stata selezionata per parte-cipare all’importante manifestazione fieristica all’inter-no dello spazio espositivo prenotato dall’ Osservatorio per l’imprenditoria giovanile in agricoltura che ospiterà aziende di tutta Italia (per la Lombardia solo due azien-

PRESS.MAC. → BOCCAGLIO PRESS.GETTO LITRI GITTATA CONS.Kg\oraH.10 D.30 H.6 1440 MT. 59 6.8H.10 D.32 H.6 1636 MT. 60 7.3H.10 D.34 H.6 1850 MT. 62 8.0H.10 D.34 H.7 2006 MT. 65 8.4H.10 D.36 H.6 1988 MT. 65 8.4H.10 D.36 H.7 2173 MT. 69 9.3H.10 D.38 H.6 2242 MT. 67 10.2H.10 D.38 H.7 2423 MT. 71 11.2H.10 D.40 H.6 2455 MT. 68 11.5H.10 D.42 H.6 2706 MT. 70 12.1H.10 D.42 H.7 2960 MT. 70 13.3

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de selezionate: Stocco Davide e Cascina Belmonte di De Martino Enrico). Si tratta di un importante risultato per la nostra azienda Oltrepadana che si dedica da tre generazioni alla produzione di vini di qualità perseguendo sia obiettivi strettamente produttivi, legati alla vendita diretta (l’azienda è un Punto Campagna Amica) e alla degustazione dei vini prodotti, sia obiettivi sociali, grazie al rilancio dell’uso ricreativo delle risorse agricole ed ambientali. L’azienda ha avviato da circa un paio di anni diverse funzioni ricreative: attività culturali ed educative (realizzazione di un piccolo museo dell’arte contadina, visite guidate alla cantina e alle vigne) e possibilità di degustare prodotti enogastronomici favorendo l’enoturismo e il turismo rurale. Tutto quanto sopra riveste una funzione sociale di riscoperta e protezione delle tradizioni e della cultura locale che mira anche a favorire uno sviluppo più equilibrato del territorio, favorendo i processi legati alla vita rurale e al suo sviluppo socio economico.

• Pneumatici agricoli delle migliori marche nuovi e usati

• Riparazioni in campo con 2 furgoni attrezzati

Coldiretti a

Davide Stocco tra i vincitori del Bando Ministeriale

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Il sistema dei diritti di impianto può contribuire ad assorbire le flut-tuazioni di volume collegate alle condizioni del mercato e permette un equilibrio che garantisce un livello di reddito equo ai viticoltori, con un conseguente sviluppo controllato della produzione e manu-tenzione della produzione del vino in aree a basso potenziale agri-colo. Lo affermano i Ministri dell’agricoltura di nove Paesi membri (Italia, Francia, Germania, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Romania e Portogallo) che hanno firmato una lettera congiunta, contro la liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti, prevista con la riforma dell’Ocm vitivinicola, a partire dal 2015. I Ministri han-no così inteso segnalare la forte preoccupazione circa l’abolizione del regime dei diritti di impianto, sottolineando che gli svantaggi che deriverebbero da una rimozione di questo sistema, sarebbero chiaramente di gran lunga superiori ai benefici attesi. Innanzitutto, la sovrapproduzione, con conseguente abbassamento dei prezzi, in seguito ad un aumento troppo elevato dell’offerta collegata agli im-pianti non controllati. Poi l’abbandono delle aree coltivate a vigneto meno produttive, per il beneficio delle zone di pianura, sapendo che la viticoltura è spesso l’unica attività perseguibile su terreni agricoli con un basso potenziale. Si teme anche la riduzione del numero di aziende a conduzione familiare, con conseguente minor numero di posti di lavoro e a scapito delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni; ma anche l’appropriazione indebita delle denominazioni di origine protetta, con l’istituzione di vigneti che producono vini senza indicazione geografica, anche all’interno del perimetro di una Dop e nelle sue immediate vicinanze. Preoccupano inoltre la svalu-tazione dei prodotti con l’etichetta di qualità, dovuta alla maggior superficie a vigna nel perimetro, la standardizzazione graduale della produzione e l’eccessiva industrializzazione del settore europeo del vino, incompatibile con i suoi numerosi aspetti sociali, economici, ambientali, così come i suoi contributi agli aspetti paesaggistici e del turismo. Coldiretti si sta opponendo alla liberalizzazione dei vigneti prevista dalla riforma del settore nel 2015, che rischia di annullare anni di lavoro in Italia per costruire un sistema vitivinicolo di qualità. Il mantenimento dei diritti di impianto nel vitivinicolo è di grande importanza per garantire le aziende ed evitare una vera e propria destabilizzazione che porterebbe alla ingovernabilità dell’intero set-tore, con conseguenze devastanti per i produttori.

| 35VITIVINICOLO

NO alla liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti

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n.5 2011 | 36 FISCALE

Entra in vigore a decorrere dal 14 maggio 2011 il DL 13.5.2011, n. 70, contiene diverse importanti novità in ambito fiscale e, tra queste, in particolare gli interventi di maggiore rilievo ri-guardano:• la riapertura della rivalutazione dei terreni e delle parte-

cipazioni;• l’incremento della soglia di ricavi per la tenuta della con-

tabilità semplificata;• l’abrogazione dell’obbligo degli elenchi clienti/fornitori

per operazioni pagate dall’acquirente mediante carta di credito, di debito o prepagata;

• l’abrogazione dell’obbligo della comunicazione di inizio lavori per gli interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio per i quali è riconosciuta la detrazione IRPEF del 36% nonché di indicare in fattura il costo della manodo-pera.

RIAPERTURA RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI – COMMA 2, LETT. DA DD) A GG)è disposta la riapertura della possibilità di effettuare la ride-terminazione del costo di acquisto:• di terreni edificabili e agricoli posseduti a titolo di pro-

prietà, usufrutto, superficie ed enfiteusi;• delle partecipazioni non quotate in mercati regolamen-

tati, possedute a titolo di proprietà e usufrutto;

La rideterminazione viene fissata alla data dell’1 luglio 2011, non in regime di impresa, da parte di persone fisiche, socie-tà semplici e associazioni professionali, nonché di enti non commerciali, mentre viene fissato al 30 giugno 2012 il termine entro il quale provvedere:• alla redazione ed all’asseverazione, da parte di un profes-

sionista abilitato, della perizia di stima che deve indivi-duare il valore del terreno/partecipazione all’1 luglio 2011;

• al versamento dell’imposta sostitutiva calcolata appli-cando al valore del terreno o della partecipazione risul-tante dalla perizia di stima, mediante le aliquote del 2% per le partecipazioni non qualificate e del 4% per le par-tecipazioni qualificate e per i terreni.

Considerato che è necessario versare l’imposta sostitutiva con riferimento al nuovo valore periziato, viene ora prevista la possibilità di:• utilizzare in “compensazione” l’imposta sostitutiva già

versata in occasione delle precedenti rivalutazioni. La le-gittimità di tale detrazione sarà monitorata nell’ambito del modello UNICO in cui dovranno essere inseriti speci-fici dati da individuare con apposito Provvedimento;

• richiedere il rimborso dell’imposta sostitutiva già versa-ta in occasione delle precedenti rivalutazioni (qualora il contribuente non si avvalga dell’utilizzo in compensazio-ne e provveda all’integrale versamento dell’imposta so-stitutiva dovuta sulla nuova rivalutazione) entro 48 mesi decorrenti dalla data del versamento dell’intera imposta

o della prima rata relativa all’ultima rivalutazione effet-tuata.

La richiesta di rimborso riguarda inoltre i versamenti effettua-ti entro il 14.5.2011. Se a tale data il termine di decadenza della richiesta di rimborso risulta scaduto, la stessa può essere pre-sentata entro 12 mesi dalla predetta data.Si tenga conto in ogni caso che l’importo di quanto chiesto a rimborso non può eccedere quanto dovuto sul nuovo valore rivalutato.

CONTABILITÀ SEMPLIFICATA – COMMA 2, LETT. M) E S)Viene modificato in aumento il limite di ricavi, fissato dall’art. 18, comma 1, DPR n. 600/73, il cui mancato superamento con-sente, alle imprese individuali, società di persone ed enti non commerciali, relativamente alle attività commerciali esercita-te, la tenuta della contabilità semplificata. Vediamo quali sono i nuovi limiti nella tabella sottostante:

Attività Vecchio Limite Nuovo Limite

Prestazione di servizi € 309.874,14 € 400.000

Altre attività € 516.456,90 € 700.000

Al fine di individuare il regime naturale di tenuta della conta-bilità per il 2011 è pertanto necessario verificare se nel 2010 siano o meno stati superati i nuovi limiti.Di conseguenza, le imprese transitate nel 2011 alla contabi-lità ordinaria per aver conseguito nel 2010 ricavi superiori ai vecchi limiti ma non superiori ai nuovi limiti, possono ritenersi ammesse al regime di contabilità semplificata già per il 2011, con la conseguenza che, a far data dal 14 maggio 2011, potran-no limitarsi a tenere le scritture previste per tale contabilità.

Il Decreto tuttavia non ha modificato i limiti già previsti per le liquidazioni IVA con periodicità trimestrale, che pertanto rimangono fissati a € 309.874,14 per le imprese di prestazio-ni di servizi ed a € 516.456,90 per le imprese esercenti altre attività. Si determina quindi un disallineamento delle soglie ai fini delle imposte dirette per quanto riguarda la modalità di tenuta della contabilità ed ai fini IVA per la periodicità della liquidazione.

Nei prossimi numeri proseguiremo l’approfondimento delle novità previste dal decereto di sviluppo

Il Decreto Sviluppo:le novità di carattere fiscale

Page 37: Coltivatore Pavese Maggio 2011

È stato firmato il 13 maggio 2011 il Decreto Presidente Con-siglio dei Ministri che ha previsto: • lo slittamento dei termini di versamento delle imposte

dirette, dell’IRAP e dell’acconto della cedolare » dal 16 giugno al 6 luglio 2011 senza maggiorazione; » dal 7 luglio al 5 agosto con maggiorazione dello 0,4%.

• la proroga dei termini di presentazione e trasmissio-ne del Mod. 730/2011:

» entro il 16 maggio 2011 al proprio sostituto d’im-posta; » entro il 20 giugno 2011 al Caf dipendenti o al pro-fessionista abilitato; » comunicazione e trasmissione telematica alle En-trate del risultato delle dichiarazioni entro il 12 lu-glio 2011;

• sospensione feriale degli adempimenti fiscali e ver-samenti che scadono dal 1° al 20 agosto: potranno essere effettuati senza maggiorazione entro il 22 agosto.

Non rientrano, in questa ultima proroga i versamenti con la maggiorazione dello 0,40 per cento, che vanno eseguiti dal 7 luglio al 5 agosto.La proroga riguarda tutte le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche che esercitano attività inte-ressate dagli studi di settore.

Slittamento dei versamenti: firmato il DPCM

Sede legale e amministrativa: via Piacenza 53 - 27058 VOGHERA (PV)Tel/Fax 0383.49054 - [email protected]

Assunzione di ExtracomunitariObbligo di invio del Modello Q

Il Ministero dell’Interno, con la Circolare n. 3666 del 13 maggio 2011, precisa che: nonostante sia-no stati introdotti, dal 30 aprile scorso, dei nuovi standard operativi nel modello UNILAV, in caso di assunzione di un cittadino extracomunitario rego-larmente soggiornante in Italia, il datore di lavo-ro è ancora tenuto a trasmettere alla Questura/Sportello unico il contratto di soggiorno (modello Q). Si prega pertanto di fare attenzione a questo tipo di assunzioni.

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n.5 2011 | 38

I servizi alle persone promossi da FederpensionatiFederpensionati Coldiretti sta sempre più consoli-dando la propria azione sindacale su due livelli di attività ben definiti:rappresentanza e tutela dei PENSIONATIpromozione di SERVIZI rispondenti alle esigenze degli associati Su quest’ultimo ambito sono state, recentemen-te, presentate due iniziative molto importanti che consentono ai Pensionati di avere notevoli benefi-ci sulla tutela infortunistica e nell’acquisto di pro-dotti e servizi di vario genere e precisamente:• polizza infortuni pensionati coldiretti• carta vantaggi diretti

Polizza Infortuni PensionatiÈ una polizza infortuni studiata appositamente da Coldiretti ed è rivolta a tutti gli iscritti sia a Coldi-retti che a Federpensionati che non abbiano com-piuto gli 85 anni di età.Prevede una copertura 24 ore su 24 relativamen-te allo svolgimento della attività agricola, di altre attività di vita quotidiana e alla conduzione dei mezzi agricoli.Valore assicurato in caso di morte € 75.000,00Valore assicurato in caso di Invalidità permanente € 150.000,00Il costo è di € 100,00 l’anno comprensivo delle im-poste. Questa cifra è detraibile fiscalmente.

Carta Vantaggi La Carta consente di avere degli sconti esclusivi sull’acquisto di beni e servizi che possono essere acquistati sull’intero territorio nazionale.I settori “merceologici” che prevedono gli sconti sono vari e vanno dalla prenotazione di viaggi e soggiorni vacanza, librerie, poliambulatori e centri diagnostici, centri benessere e termali, centri ot-tici, carrozzerie per auto, pneumatici e assistenza gomme, abbonamenti quotidiani e periodici, ne-gozi giocattoli, parchi divertimento ecc.

Invitiamo tutti gli Associati ad acquisire ulteriori informazioni sulla POLIZZA INFORTUNI e sulla CARTA VANTAGGI rivolgendosi agli Uffici Coldiretti o direttamente alla Associazione Provinciale Pensionati al numero di telefono 0382 - 3768216

Malcontento di anziani e pensionati

I pensionati del CUPLA si sono mobilitati nel-le scorse settimane per manifestare il crescente malcontento della categoria nei confronti degli enti pubblici sempre meno attenti ai bisogni degli anziani. La riduzione del 30% del potere d’acqui-sto delle pensioni, i recenti “tagli” apportati alla “Legge di stabilità” che ha ridimensionato del 76% gli stanziamenti per le politiche sociali negli ultimi tre anni, l’azzeramento del Fondo per la non auto-sufficienza, sono solo alcuni dei temi evidenziati nella mobilitazione che si è svolta a Milano e che ha visto anche la partecipazione dei vertici della Associazione Provinciale Pensionati. I tagli sono iniqui – ha detto il Presidente Cerri – assistenza, previdenza e salute sono settori che stanno pa-gando fortemente le conseguenze della crisi. Si interviene con tagli lineari e non selettivi – ha pro-seguito Cerri – riducendo drasticamente le risorse stanziate per gli appositi fondi sociali o per gli Enti locali costringendo questi ultimi a ridurre in modo traumatico servizi decisivi per l’assistenza sociale.Per evitare sacche sempre più ampie di difficoltà anche nei lavoratori autonomi del comparto agri-colo i Pensionati Coldiretti propongono un pro-cesso di adeguamento delle prestazioni fondato sui seguenti punti:• la creazione di un paniere Istat ad hoc per le

spese delle famiglie dei pensionati• il ripristino dei calcoli di incremento delle

quote di pensione• la revisione dei criteri di attribuzione della

quattordicesima in modo da estendere l’ero-gazione ad un numero maggiore di pensio-nati

• ampliare la platea della Social Card• parificare la quota degli assegni familiari a

quelli dei pensionati del lavoro dipendente

Come si può notare – ha concluso Cerri – l’asso-ciazione sta producendo un concreto sforzo per migliorare gli importi di pensione e l’assistenza sociale dei propri iscritti.Per questo si invitano tutti i Pensionati a soste-nere l’attività della Associazione sia parteci-pando alle iniziative che vengono promosse sia incrementando la rappresentanza attraverso la sottoscrizione della delega sindacale.

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n.5 2011 | 40 BREVI

PremiazioneEducazione alla Campagna Amica

Atto finale del percorso educativo di Coldiretti con oltre

2000 studenti pavesi le scolaresche hanno usufruito

dei premi assegnati lo scorso anno.Due appuntamenti, il 3 e il 5 maggio hanno concluso il percorso di educazione avviato da Coldiretti in collaborazione con le scuole pavesi durante l’anno scolastico 2009-2010. Oltre 2000, studenti appartenenti a scuole di ogni ordine e grado della nostra provincia, hanno partecipato a più di 100 lezioni in aula e presso aziende agricole e fattorie didattiche per imparare l’agricoltura e la produzione di cibi, il riso e il suo ecosistema, l’alimentazione corretta secondo la stagionalità e il consumo a chilometri zero, le mele della nostra provincia come alternativa agli snack molto reclamizzati ma certamente meno “originali”, le specialità, le coltivazioni biologiche e gli animali della fattoria. Atto finale dell’intero percorso sono state le premiazioni della 3a I della scuola media Casorati di Pavia e dell’Istituto Dosso Verde, sempre di Pavia. La classe della scuola media ha trascorso una giornata presso la Fattoria didattica Il Biancospino di Paola Daffunchio a Casteggio, incontrando

gli animali della fattoria, esercitandosi in condotta e agility dog con i cani addestrati dall’azienda

agricola e confrontandosi in un concorso alla scoperta e all’individuazione della varietà di fiori durante una camminata tra le colline. Il Dosso Verde, è stato ospite presso la Fattoria didattica e agriturismo Sant’Andrea a Gropello Cairoli di Raffaella Moroni, facendo conoscenza con gli animali ospiti dell’azienda agricola e cimentandosi nella mungitura e nella preparazione di formaggio e pane.

Poker del mercato di Campagna Amica

A Pavia, il Mercato di Campagna Amica si fa in quattro, da giovedì 19 maggio ha preso avvio un nuovo appuntamento in via Amati, laterale di Viale Cremona. Una quindicina di aziende agricole aderen-ti ad Agrimercato, dal 19 maggio hanno dato vita ad un nuovo Mercato di Cam-pagna Amica a Pavia, nelle adiacenze di Viale Cremona, in via Amati al 10 presso il locale circolo ARCI. “Il successo che i prodotti delle nostre aziende agricole ri-scuotono sui mercati cittadini - ha dichia-rato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - ci ha spinto ad acco-gliere favorevolmente la richiesta giunta dal quartiere. Le imprese hanno risposto con entusiasmo e così ogni giovedì, dalle 8:30 alle 12:30, i cittadini pavesi hanno a disposizione un nuovo punto dove trovare i prodotti pavesi a chilometri zero garan-titi direttamente dai produttori”. “Salumi, verdure e ortaggi confezionati, formaggi e miele, confetture e conserve, riso, vini, farine e carni – ha concluso Gianenrico Vercesi, presidente di Agrimercato, l’asso-ciazione che raggruppa le aziende in gial-lo che praticano la vendita diretta – sono a disposizione dei cittadini che possono così rifornirsi di fresco durante l’intero arco della settimana”. Mercato di Via Amati

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| 41BREVI

Torna Voler bene all’Italia con la Festa dei Piccoli Comuni

I progetti dei giovani per il

rilancio del territorio

Coldiretti partecipa a “Piccola Grande Italia”

Domenica 8 maggio è stata la giornata dei piccoli comuni d’Italia. In tutto lo Stivale i piccoli centri, custodi di cultura tradizione e benessere, hanno festeggiato insieme organizzando sagre, convegni, passeggiate e promuovendo il paesaggio e le eccellenze enogastronomiche che caratterizzano la parte più bella del nostro Paese. Coldiretti Pavia, insieme al comune di Travacò Siccomario, ha celebrato la Festa dei Piccoli Comuni partecipando ad una gita in bicicletta che si è snodata tra le rive del Ticino e del Po, in quella splendida “terra di mezzo” che caratterizza la pianura rivierasca della provincia di Pavia. Con partenza alle 14.30 la “biciclettata” ha seguito il percorso lungo gli argini allargati dei due fiumi proponendo le tappe della presentazione delle caratteristiche naturali e agricole del territorio. L’arrivo, alla lanca di pesca, ha visto i partecipanti, dotati di cappellini Coldiretti per difendersi dal sole, rifocillarsi con una merenda a chilometri zero, offerta da Coldiretti in collaborazione con le aziende agrituristiche di Terranostra, testimone delle specialità del nostro territorio che, insieme alle vestigia storiche ed architettoniche rappresentano il grande valore del made in Italy e di quell’Italian style che tutto il mondo ci invidia.

Gjusti, acronimo di Green Jobs, Università, Scuola, Territorio e Impresa, è simbolo della voglia di crescere dei giovani e dell’impegno degli studenti per contribuire allo sviluppo del territorio. Lo scorso 6 maggio, Coldiretti ha partecipato alla presentazione di una serie di progetti, elaborati da studenti pavesi e presentati al Castello di Zavattarello, che nella ricerca della valorizzazione delle risorse locali hanno cercato di proporre soluzioni capaci di rilanciare l’economia del territorio, salvaguardando l’ambiente e valorizzandone le sue caratteristiche. Recupero di aree attualmente in abbandono e sviluppo di nuove tecnologie con particolare attenzione agli sbocchi professionali possibili e al recupero dei finanziamenti necessari. Coldiretti ha presentato il cambiamento che le imprese agricole hanno affrontato approcciando il mercato in un ottica diversa e attraverso l’esposizione di Annamaria Seves, che segue il settore biologico e Alberto Lucotti, giovane imprenditore, socio Coldiretti, che ha trasformato la propria azienda agricola, i ragazzi hanno potuto verificare direttamente dal protagonista il percorso evolutivo di un’impresa agricola moderna che offre servizi ai cittadini.

Domenica 9 maggio, a Stradella abbiamo avuto una grande opportunità per promuovere l’Oltrepò Pavese e tutto il territorio provinciale. Coldiretti era presente al passaggio della seconda tappa del 94° Giro d’Italia che, verso le 14:00 ha attraversato la cittadina oltre padana. L’evento ha conferito alla città di Agostino Depretis (che fu imprenditore agricolo, prima di divenire per ben nove volte presidente del Consiglio), una notevole ribalta nazionale e internazionale. Ribalta che non è stata solo sportiva, ma che ha rappresentato una formidabile occasione per far conoscere la città, il suo territorio e l’intero Oltrepò Pavese con i suoi prodotti e le sue eccellenze, a cominciare dall’agroalimentare e con particolare riferimento ai vini. Coldiretti ha allestito, a pochi metri dal percorso sul quale sono sfrecciati i corridori della “corsa rosa”, uno stand istituzionale dove molti visitatori hanno avuto la possibilità di degustare vini e prodotti offerti della aziende Coldiretti della zona. Ancora un’iniziativa per difendere la riconoscibilità e la peculiarità delle tipicità locali, elementi vincenti, in grado di assicurare grandi opportunità alla nostra agricoltura nel mercato moderno.

Green Jobs

Torchio alimentato ad energia solare Coldiretti algiro d’Italia

Page 42: Coltivatore Pavese Maggio 2011

L’obiettivo è garantire un’interpretazione univoca della nor-mativa vigente in merito, al fine di evitare i problemi inter-pretativi della scorsa stagione venatoria e trovare una media-zione tra le Organizzazioni del settore agricolo, venatorio ed ambientalista insieme alle Regioni. Infatti, a seguito di un’ap-plicazione difforme da parte delle Regioni dell’art. 18 della l.157/92, come modificato dalla legge comunitaria 2009, si sono registrati numerosi contenziosi presentati dalla associa-zioni ambientaliste presso i tribunali competenti. Il principale motivo del contendere è dato dal fatto che i periodi di caccia indicati dall’Ispra per alcune specie, non coincidono con quelli attualmente riportati nella legge 157/92. In proposito, Coldi-retti ha evidenziato come il tema dei calendari venatori, sia di interesse anche per l’agricoltura in quanto la scelta di antici-pare o posticipare il periodo di caccia, ha riflessi sui possibili danni che possono essere arrecati dall’attività venatoria alle imprese agricole, quando le colture sono ancora in campo. D’altro canto, la scelta del periodo può essere importante quando occorre utilizzare la caccia come strumento di con-trollo numerico delle specie di fauna selvatica che provocano danni all’agricoltura. Inoltre, è stato sottolineato come i calen-dari venatori siano elaborati senza alcuna concertazione con le rappresentanze delle imprese agricole.

Proseguendo nell’obiettivo di adeguare e rinnovare le Unità Operative Locali di Coldiretti, un altro ufficio, dopo quello di Vigevano, trasferirà la propria sede.Dal 13 giugno l’Ufficio Zona di Voghera traslocherà nella prestigiosa Piazza Duomo.L’intento è quello di offrire ai suoi 700 Associati e a tutti gli utenti, un ambiente più idoneo ed ospitale e Coldiretti, a differenza di altre Associazioni che han-no decentrato la propria sede, ha deciso di fermarsi nella città di Voghera, per rimanere al centro di quel-lo che da sempre costituisce un nodo nevralgico per l’agricoltura dell’intero Oltrepò Pavese.Piazza Duomo a Voghera, già sede delle istituzioni comunali, con il suo mercato bi-settimanale ed il mercato domenicale di Campagna Amica, è sempre stato un punto di incontro tra gli agricoltori ed i com-mercianti locali e da oggi la presenza di Coldiretti farà da cornice a questo scenario.

Monica Rosina, responsabile dell’ufficio, Annamaria Cazzola, Annalisa Cietta, Luisa Dosseni, Roberta Lorini, Cristina Carbone, Roberto Giaredi e Nicola Matera invitano tutti a visitare i nuovi uffici.

Caccia al tavolo tecnico nazionale, calendari venatori 2011 Nuova sede

UOL Voghera

Nuova sede di Voghera (anteprima)

Il 12 aprile scorso si è riunito il

Tavolo nazionale sulla caccia,

per avviare un confronto in

merito ai calendari venatori

che dovranno essere adottati

dalle Regioni

Page 43: Coltivatore Pavese Maggio 2011

Nuova sedeUOL Voghera

Un istituto di credito che vuole essere “banca del territorio” deve occuparsi di agricoltura. UniCredit da oltre cinque anni sostiene il settore agricolo della provincia pavese con Linea Agricoltura, una gamma di prodotti edicati alle esigenze nanziarie delle imprese agricole presenti sul territorio nazionale. I tempi di rientro degli investimenti dilatati e diversi fattori esterni che possono inuenzare negativamente la produzione, come il clima e le epidemie, richiedono, infatti, prodotti mirati che vadano incontro ai bisogni del singolo imprenditore e siano tarati su un ciclo produttivo che a volte richiede più anni prima di dare incassi. Il ciclo produttivo di un’impresa agricola, infatti, differisce sostan-zialmente da quello delle altre aziende ed è piuttosto eterogeneo a seconda del partico-lare settore di attività. I prodotti di Linea Agricoltura cercano di soddisfare le diverse esigenze dell’imprenditore, dall’acquisto di terreni, macchine e bestiame, al migliora-mento di terreni e fabbricati no al riequili-brio nanziario e all’anticipo dei contributi, attraverso una serie di muti e nanziamenti dedicati. UniCredit è convinta, inoltre, che la comprensione delle specicità dell’impresa agricola inizi ancor prima del prodotto. Nella maggior parte dei casi questo tipo di aziende non ha documenti di bilancio. Per questo

motivo, anche sul territorio di Pavia e provin-cia, la Banca mette a disposizione un modello di intervista che guida il contatto tra gli opera-tori della rete e gli imprenditori. In questo modo possono essere raccolte tutte le informazioni necessarie all’individuazione di un corretto piano di nanziamento. Diverse le iniziative realizzate da UniCredit a sostegno del comparto agricolo, l’ultima in ordine di tempo ha coinvolto anche la Regione Lombar-dia. “Nel mese di novembre 2010 – afferma Marco Nodari, direttore commerciale per l’area di Pavia e Lodi del Network Famiglie e Pmi di UniCredit - è stata stipulata la conven-zione con Finlombarda S.p.A., la nanziaria di Regione Lombardia, per sostenere il fabbiso-gno nanziario che l’impresa agricola può destinare ai bisogni di funzionamento. Trami-te quest’accordo è possibile abbattere il tasso applicato al nanziamento, limitatamente all’importo ammesso all’agevolazione, che va da 20 mila a 100 mila euro, nella misura del 2% annuo. Il contributo – conclude Nodari - è erogato in unica soluzione e in via anticipata all’impresa, entro 60 giorni dall’ammissione all’intervento nanziario per il tramite della Banca che provvede al relativo accredito. Le imprese interessate possono aderire all’iniziativa entro quest’anno, in quanto il bando scade a dicembre 2011”.

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Page 44: Coltivatore Pavese Maggio 2011

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