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la persona al centro, il nostro impegno, il nostro sorriso col ori BILANCIO DI STRUTTURA E DI SALUTE 2012 RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE CASA FAMIGLIA

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la persona al centro, il nostro impegno, il nostro sorriso

coloriBILANCIO DI STRUTTURA E DI SALUTE 2012

RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE CASA FAMIGLIA

Residenza Sanitaria Assistenziale CASA FAMIGLIA

BILANCIO DI STRUTTURA E DI SALUTE 2012

Gruppo SpesTrento

CASA FAMIGLIA/SPES [5]

IL CAPITALE STRUTTURALEIL LUOGOLa RSA Casa Famiglia si trova a Trento, in Via Borsieri, 5, in prossimità del centro cittadino, molto vicina al Duomo, di fronte al Convento delle Suore di SS. Maria Bambina.

LA STRUTTURA DELLA RSALa struttura dispone di 30 stanze, dislocate su 5 piani, di cui 4 singole, 17 doppie e 9 triple.Il piano interrato e il quinto piano sono dedicati ai servizi per i Residenti, mentre al piano terra, il cuore della struttura, è ricavata la sala da pranzo ed alcune sale utilizzate per attività di natura socio-rela-zionale (momenti di animazione e di relazione con i propri parenti).Già da alcuni anni la struttura , che risultava carente soprattutto da un punto di vista della funzio-nalità dei servizi, è stata oggetto di diversi interventi di ristrutturazione e riammodernamento, che ne hanno cambiato radicalmente l’operatività giornaliera, favorendo l’ottenimento di un ambiente più accogliente per i suoi Residenti.In particolare gli interventi sono stati orientati dai seguenti principi:

• comfort e ambienti di vita gradevoli, ricavando al contempo luoghi famigliari, che richiamano la propria casa;

• tecnologie innovative per permettere un’efficace gestione dei servizi sociali e sanitari, sia nei confronti dei Residenti, che verso i collaboratori dei vari servizi;

• sicurezza e tutela della privacy.La struttura possiede un piccolo, ma poetico giardino interno, ricavato fra le case del centro storico, dal quale sono visibili le antiche mura della città e il Duomo. In prossimità dell’entrata si è realizzata una piazza, che viene quotidianamente utilizzata dai Residenti e propri parenti. Il parcheggio per gli autoveicoli è riservato ai dipendenti e solo in certe fasce orarie anche ai parenti.

IL CONTESTO SOCIO AMBIENTALELa RSA Casa Famiglia si colloca in un contesto urbano-cittadino centrale, ad alta densità di popola-zione in cui, accanto a diverse attività legate al terziario e ai servizi, permangono luoghi, ambienti e strutture abitative tra loro diversificate. Si trovano sia nuclei abitativi condominiali tradizionalmente popolari e tendenzialmente vetusti, ad alta concentrazione di famiglie mononucleari a prevalenza di persone anziane che vivono spesso sole, in un contesto di relazioni famigliari spesso precarie e insuf-ficienti, sia zone residenziali ristrutturate, in cui vivono sistemi famigliari tradizionali, appartenenti a status socio-economici medio-alti. Alcune zone del quartiere si stanno velocemente modificando nella loro morfologia sociale, con nuclei abitativi a forte presenza di persone giovani, soprattutto stu-denti universitari (la RSA infatti è immersa fra diversi edifici adibiti ad Università) o lavoratori saltuari. Tale ambiente sarà in futuro, ormai prossimo, ulteriormente modificato e condizionato anche dalla ri-conversione degli spazi della vicina ex area Michelin, ove sorgeranno immobili per servizi e abitazioni.

LAVORO A NUCLEIIl modello assistenziale della RSA Casa Famiglia si ispira all’organizzazione per nuclei. Tale scelta rap-presenta un approccio organizzativo e gestionale che mira all’ottimizzazione delle risorse in relazione ai diversi obiettivi specifici che si vogliono perseguire attraverso i PAI, costruendo all’interno della Re-sidenza nuclei che ospitano anziani con problematiche analoghe, ovvero anziani con un certo grado di omogeneità rispetto ai bisogni espressi. Al nucleo corrisponde anche un’area specifica della Resi-denza, piano di degenza, dedicata ad un certo numero di residenti e articolata in servizi e spazi fun-zionali necessari alla vita degli anziani. In ogni singolo nucleo lavora un gruppo di operatori che viene dimensionato, come numero e come competenze professionali, sulla base degli effettivi bisogni da soddisfare. Gli assistenti socio sanitari assegnati al nucleo sono tendenzialmente sempre gli stessi, in modo da poter ricreare nell’ambiente una piccola comunità sociale e consentire una maggiore specia-lizzazione degli operatori. Questo tipo di organizzazione consente, inoltre, la conoscenza puntuale e aggiornata della domanda da parte degli operatori, il consolidamento della storia di ciascun Residente

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e, di conseguenza, aumenta la possibilità di realizzare programmi di lavoro personalizzati.Attualmente i nuclei sono i seguenti:

• Nucleo ad Alto Fabbisogno Assistenziale (NAFA): sono presenti persone con disturbi del compor-tamento e patologie di Alzheimer;

• secondo piano: sono presenti persone che hanno minori limitazioni nelle attività di vita quotidia-ne (ADL);

• terzo piano: presenti persone che risultano complessivamente più compromesse;• primo e quarto piano: sono presenti persone che, pur mantenendo delle limitazioni nelle ADL,

non raggiungono livelli di gravità tali per risiedere al terzo piano.

Se nel NAFA si riesce ad associare un’organizzazione stabile di operatori, non risulta altrettanto nei restanti piani. Si è cercato di sopperire con due interventi. Il primo riguarda la strutturazione del turno in modo che chi prende servizio, per diversi giorni continuativi rimanga allo stesso piano. Un secondo intervento ha riguardato la verbalizzazione delle scelte strategiche prese per ogni ospite e delle con-siderazioni effettuate nelle riunioni di Equipe Multidisciplinari (tre in settimana) e la stampa di tutti i P.A.I.Tutto questo viene letto in una consegna prolungata e resta archiviato (sia in forma cartacea che in-formatica nel programma SIspes, consultabile peraltro da tutte le figure professionali e dalla maggior parte degli operatori) a disposizione di tutti gli operatori di tutti i servizi.

IL CAPITALE UMANO LA RISORSA UMANAIn una realtà ad alta concentrazione di persone, il capitale umano viene a rivestire un’importanza fon-damentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e per erogare un servizio nel rispetto degli accordi contrattuali con l’utenza finale, garantendo comunque la giusta umanità che diventa il motore quotidiano dell’operare.Il totale delle persone dipendenti al 31/12/2012 corrisponde a 64 unità, prevalentemente operatori addetti all’assistenza (37). La struttura si avvale anche di alcuni collaboratori (2) e di un lavoratore impiegato nel progetto LSU (Lavoratore socialmente utile).Accanto ai dipendenti, l’azienda presenta un numero consistente di lavoratori (20) legati giuridica-mente ad aziende che prestano la loro opera presso la RSA Casa Famiglia in virtù di contratti di appal-to. Questa gestione in outsourcing di servizi vede comunque l’azienda obbligata in solido con l’appal-tatore, sia per le obbligazioni nei confronti dei lavoratori, che nell’impiego costante nel promuovere l’integrazione di servizi.Relativamente ai lavoratori dipendenti, si conferma come la tipologia del lavoro in RSA, praticamente riferibile a tutte le figure professionali, sia ad appannaggio delle donne, con oltre l’84% del totale.Il gradimento per il rapporto di lavoro a tempo parziale è nell’entità di circa 3 a 10. Il rapporto part–time, evidentemente, riesce a soddisfare le necessità e i bisogni dei dipendenti, soprattutto donne, di un’equilibrata gestione familiare e lavorativa.Un’ulteriore caratteristica del capitale umano della RSA Casa Famiglia è la giovane età che, media-mente, si attesta di poco al di sotto dei 44 anni.Emerge che un dipendente su tre, soprattutto nei ruoli di addetto all’assistenza di base e al servizio infermieristico, sono stranieri; provengono principalmente da Paesi dell’Est europeo (20%) e del Sud America (9%). Non si evidenziano problemi concreti di comunicazione, soprattutto tra operatori ed ospiti. Con riferimento alla figura degli infermieri, la carenza di personale qualificato sul territorio na-zionale, ha creato già da tempo, una nicchia di penetrazione per operatori stranieri; si tratta di perso-nale con elevata qualificazione che ha scelto di trasferirsi stabilmente in Trentino.Nel corso dell’anno si è continuato a lavorare su due fattori: la motivazione al lavoro favorita dal coin-volgimento nelle decisioni operative ed anche, nel limite del possibile, di sistema e l’accrescimento

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professionale. Per quanto attiene al primo punto si cerca di coinvolgere le varie figure in maggiori in-contri di discussione. Il direttore e il RTA promuovono nel corso dell’anno alcune riunioni che coinvol-gono tutti gli appartenenti a ciascun servizio e alle volte anche di più servizi. Inoltre, nel corso della settimana sono previste due riunioni dell’équipe multidisciplinare e una riunione dell’équipe del NAFA, nelle quali si discute di proposte organizzative, procedure, problematiche inerenti gli ospiti. Lo scorso anno si sono realizzati 125 incontri. Vi è poi una terza riunione dell’équipe multidisciplinare per l’ela-borazione dei PAI; nel corso del 2012 sono state 46.A tutti questi incontri partecipa un rappresentante di ogni figura professionale. I verbali degli incontri e i PAI, elaborati in tempo reale, vengono letti sempre nella consegna successiva all’incontro e resi disponibili a tutte le figure in forma cartacea. Nel corso dell’anno si è implementato un sistema di con-sultazione anche informatica di tutti questi verbali, che vengono pertanto archiviati.Nel corso dell’anno vengono inoltre realizzati dei momenti conoscitivi su aspetti peculiari e tecnici dell’RSA, che possono coinvolgere uno o più servizi (gestione dell’incontinenza, utilizzo di ausili, ge-stione dei carichi,..).

LA FORMAZIONE DEL PERSONALEIl Gruppo Spes ha organizzato nel corso del 2012 corsi di formazione per le diverse figure professionali operanti all’interno delle strutture.In particolare l’attenzione nel corso dell’anno si è focalizzata sugli operatori all’assistenza. Sono stati 12 gli operatori ed un referente che hanno partecipato a corsi tenuti presso la sede centrale del Grup-po Spes, o presso altri Enti esterni qualificati per un totale di 44 ore.Hanno poi partecipate al percorso formativo 2 fisioterapisti, 3 addetti alle manutenzioni, 1 animatore, il direttore e la RTA per un totale di 27 ore.Per quanto riguarda il gruppo degli infermieri, 5 hanno partecipato a corsi di formazione erogata dal Gruppo SPES per un totale di 78 ore.Il personale sanitario ha poi provveduto alla partecipazione ad altri corsi esterni per ottenere il nume-ro di crediti ECM necessari, previsti dalla normativa vigente.

SERVIZIO DI ASSISTENZA E CURAÈ il servizio che si fa carico dell’utente nella sua globalità, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni dell’as-sistito nella loro complessità, cercando di personalizzare gli interventi assistenziali alla tipologia di ogni singolo ospite, nel rispetto dei ritmi e delle abitudini e compatibilmente con la complessità della domanda e con il carico di lavoro dell’organizzazione.Gli interventi proposti dal servizio assistenza sono coerenti con il PAI (piano di assistenza individualiz-zato) e sono rivisti e adattati in tempo reali, alla luce delle variabili che possono manifestarsi nell’ospi-te. Va sottolineato che ad ogni inizio turno, ma anche durante lo svolgimento del turno, l’operatore modi-fica e adatta l’assistenza erogata all’ospite, in collaborazione con l’infermiere in turno e, all’occorrenza, anche con le altre funzioni della casa. Per avere un dato della mole di lavoro a cui va incontro annualmente il gruppo, si consideri solamente il numero di interventi di igiene della persona (bagno assistito, doccia assistita, spugnature a letto) erogati nel corso del 2012, pari a 2.756 che corrisponde a circa 7,4 bagni al giorno. Il che significa che un ospite beneficia di un bagno completo almeno ogni 9 giorni.Rispetto al 2011 sono stati fatti 570 bagni in più, ossia 1,5 bagni in più al giorno considerando tutti i 366 giorni dell’anno. Depurando il dato da domeniche e festivi risulta che mediamente rispetto al 2011 sono sosti fatti quasi due bagni in più al giorno.Si tenga comunque conto che ogni giorno, all’alzata, ad ogni ospite viene proposto un intervento di igiene intima e del viso e delle mani, e che viene garantito un intervento di igiene specifica al bisogno, in caso di evacuazione.La forte diminuzione delle abilità residue degli ospiti ha comportato uno sforzo non indifferente da parte del servizio, con una rivisitazione di tempistiche e sequenze organizzative. Infatti sono preva-lenti le situazioni di persone che necessitano di aiuto nell’assunzione dei pasti. Alcuni ospiti beneficia-

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no anche di interventi di assistenti private, preventivamente concordati fra direzione della struttura e famigliari di riferimento. Vi è stato un notevole incremento di persone le cui caratteristiche sono an-date verso una diminuzione di attività motoria, tanto da indurre l’adozione di schemi di posizionamen-to cadenzati nella giornata e l’adozione di strategie per aumentare la mobilità passiva delle persone.Per scelta aziendale, tutte le attività attinenti al rifacimento dei letti vuoti e all’allestimento della mensa, sono state esternalizzate, in modo da avere un rapporto frontale fra operatori e ospiti (riman-gono a carico degli operatori piccole attività quali a titolo di esempio la pulizia interna degli armadi e comodini e pulizia delle carrozzine).Il gruppo di operatori attualmente è composto da 31 operatori a tempo pieno e da 4 part-time. Una operatrice fa alcuni turni su chiamata, per tamponare le assenze improvvise e garantire la funzionalità del turno di lavoro. Il gruppo è composto prevalentemente da donne.Gli operatori in maggioranza posseggono le qualifiche di OSS e OSA; vi sono alcune unità senza qualifi-ca specifica, ma con diversi anni di esperienza. Anche per sopperire soprattutto a quest’ultimo gruppo di operatori, ogni anno l’azienda implementa dei corsi di formazione mirati e dei momenti formativi con personale interno.Il gruppo di operatori è composto per lo più da soggetti presenti in struttura da diversi anni, che han-no consolidato delle buone pratiche di implementazione dei servizi e conoscenze dei Residenti. Nel corso dell’anno, per gli operatori assunti a tempo indeterminato, si è avuta una sola dimissione ed un’ operatrice è passata in forza ad un’altra struttura della Cooperativa SPES, per esigenze familiari. Sostituzioni si sono verificate esclusivamente per maternità e per periodi lunghi di malattia. Per una scelta strategica finalizzata al miglioramento del servizio e all’affiliazione con la struttura, si è deciso già da tempo di erogare il servizio utilizzando esclusivamente operatori dipendenti.L’organizzazione del gruppo di lavoro può definirsi a nuclei mista, nel senso che si è cercato di imple-mentare il servizio a nuclei fissi di operatori per gruppi di ospiti, scontando però le limitazioni strut-turali della casa. Si conferma l’organico fisso con sei operatori dedicati prevalentemente al Nucleo ad Alto Fabbisogno Assistenziale, che consente la presenza di due operatori al mattino e due al pome-riggio. Per quanto riguarda gli altri operatori, si è cercato, nella predisposizione del turno, di realizzare una certa continuità di turni consecutivi su uno stesso piano (nucleo misto). In questo modo si garan-tisce la continuità assistenziale e il passaggio di conoscenza e informazione. Gli ospiti della struttura centrale, come spiegato nell’introduzione, sono suddivisi nei piani per patologie, carichi assistenziali e capacità residue similari.All’interno del gruppo operatori sono confermati i tre referenti. Per i turni diurni è presente il referente primario, che rappresenta il trade–union fra la direzione e il coordinamento e la quotidianità, risultan-do anche il riferimento per i parenti, per qualsiasi informazione assistenziale del congiunto, che non abbia attinenze a informazioni prettamente sanitarie. Nelle assenze dei titolari è sempre presente un referente secondario.Nel gruppo si sono inoltre individuati alcuni operatori che si sono specializzati nel tutoraggio dei tiro-cinanti che sono presenti in struttura nel corso dell’anno. Il compito di queste persone consiste nel fa-vorire l’apprendimento delle procedure e delle attività che il futuro OSS, che potenzialmente potrebbe entrare nella nostra RSA deve acquisire; inoltre avrà cura di valutare l’inserimento.Un altro gruppo di operatori è stato formato per favorire l’inserimento in struttura dei nuovi residenti e della relativa famiglia. In questo caso si sono scelte persone con doti particolarmente avvezze a ge-stire questo momento molto delicato e allo stesso tempo importante nell’inserimento della presenza dell’ospite nella comunità.Un terzo gruppo di operatori è stato formato per l’affiancamento dei nuovi assunti, compito delicato e importante per coinvolgere correttamente il neo assunto, fargli conoscere le procedure e gli ospiti, facilitando l’apprendimento dei tempi e delle procedure nelle modalità concordate.

SERVIZIO INFERMIERISTICO Il servizio infermieristico consiste nello svolgimento di attività che contribuiscono alla salute e al be-nessere del Residente, il quale non è più in grado di garantirsi autonomamente. Nel rispetto delle direttive provinciali e per scelta aziendale, considerando la complessità delle patologie degli ospiti,

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si è strutturato il servizio in turni che garantiscono la copertura dell’attività 24 ore su 24 e 7 giorni in settimana, festivi inclusi.E’ stata implementata la figura del referente infermieristico, presente dal lunedì al venerdì per un to-tale di 20 ore settimanali. Svolge compiti di programmazione e organizzazione dell’attività (supporto alle visite mediche, gestione prenotazione visite esterne, trasporto e accompagnamento, gestione delle risorse ed ordine di presidi, farmaci, prodotti dietetici, ecc. prevenzione, monitoraggio e tratta-mento delle lesioni da compressione….).Il gruppo di infermieri nel corso del 2012 è stato di sette unità, esclusivamente donne; di queste due part-time e una infermiera con contratto a chiamata, per garantire la funzionalità del turno per as-senze improvvise.Tutti i professionisti addetti al servizio sono dipendenti del consorzio CSSS, che fa sempre parte del Gruppo Spes, eccetto uno. Sei infermieri svolgono servizio sui tre turni.Gran parte degli elementi del gruppo si è mantenuto stabile nel corso dell’anno e conta elementi che sono presenti in struttura da ormai diversi anni, consentendo un’adeguata conoscenza sia della strut-tura, che degli ospiti e degli altri servizi. Nel corso dell’anno un’infermiera ha cambiato tipologia di lavoro, all’esterno dell’azienda per esigenze familiari.La preparazione, teorica e pratica, degli infermieri è di buon livello qualitativo e si evince da alcuni parametri che vengono qui di seguito illustrati.Si osserva un’adeguata prevenzione di lesioni da decubito in soggetti ad elevato rischio (rilevati con l’applicazione della scheda Norton Plus almeno semestralmente, come evidenziato nei precedenti paragrafi) e ottimale gestione di soggetti con lesioni da decubito, conseguenti al sopraggiungere di eventi acuti. Per un’efficace gestione delle lesioni da decubito viene attuato un monitoraggio con-tinuo, un’efficace archiviazione dell’evoluzione dei casi e immediata consultazione, infine consente una costante revisione di protocolli di intervento. Si ricorda peraltro che l’incidenza delle lesioni da compressione, associata a quella delle infezioni delle vie urinarie in portatori di catetere vescicale, rappresenta un parametro per la valutazione della qualità organizzativa delle strutture socio sani-tarie. Nel corso dell’anno l’incidenza di comparsa di lesioni da compressione si è mantenuta sempre sotto i limiti soglia e la prevalenza è stata condizionata dagli ingressi di persone già affetti da lesioni da decubito che, nella maggior parte dei casi, sono migliorate o guarite già dopo i primi trattamenti mirati attivati in struttura.Vi è infine un buon passaggio di informazioni e buona qualità dell’assistenza fornita, sia per continuità che coerenza, come si può osservare da un’attenta lettura dei diari integrati. Il momento della raccolta delle informazioni ha raggiunto, peraltro, un buon grado di qualità con il potenziamento di SIspes che raccoglie globalmente i dati relativi all’ospite.

SERVIZIO ANIMAZIONEFra i ruoli che maggiormente risentono del repentino cambio di ospiti e delle specificità delle persone prese in carico, si individua quello dell’animatore. Nell’immaginario collettivo l’animatore è colui che ha il compito di animare le persone, che organizza grandi eventi con il grande gruppo. Sicuramente l’animatore fa anche questo, ma non solo.Vi è sempre più bisogno di affinare il ruolo, orientandolo verso una personalizzazione degli interventi di socializzazione e di attivazione delle abilità residue, a seconda delle caratteristiche degli ospiti, che sappia capire lo stato d’animo, leggere i vissuti, le relazioni parentali, al fine di fornire informazioni utili anche all’équipe.Non è un caso che fra le innumerevoli attività proposte nel corso dell’anno (433 attività totali), diverse siano state orientate verso colloqui individuali con gli ospiti e verso attività mirate a piccolissimi gruppi di ospiti (2 – 5 persone).Rimangono sempre molto presenti le attività classiche, quali la tombola del sabato, la lettura del gior-nale, le letture in generale e il canto. Frequenti sono anche le attività artistiche, che coinvolgono un buon numero di volontari. A questo proposito un ruolo importante lo hanno avuto i molti volontari e parenti che in questi anni hanno supportato le animatrici in alcune di queste attività, quali il gruppo coro, il gruppo maglia e cucito e il laboratorio per addobbi e manufatti vari. Molto importante è stato

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anche il ruolo delle volontarie AVULSS che tutti i venerdì pomeriggio e i giovedì mattina sono in strut-tura per animare le liturgie e relazionarsi con gli ospiti.Positiva l’esperienza che ormai continua da anni, tra animazione e servizio fisioterapico, con i gruppi di attivazione (vedi anche paragrafo successivo), che prevede incontri bisettimanali.Variegate sono state le uscite nel corso del 2012, che hanno permesso a diversi ospiti di partecipare. Da quest’anno, visto il peggioramento delle condizioni generali degli ospiti, si sono organizzati diversi eventi in struttura o nelle pertinenze della stessa (vedi i pomeriggi d’estate in strada o le serate in giardino, grandi feste ed eventi musicali e di intrattenimento), consentendo a tutti gli ospiti di parte-cipare.Vi è stato un grande impegno per garantire al maggior numero di ospiti la possibilità di partecipare alle uscite esterne: si è scelto di organizzare degli eventi adatti alla tipologia di ospiti presenti, quindi con uscite non troppo impegnative, sfruttando le possibilità che la città offre. Vi sono state infatti uscite al parco Santa Chiara molto gradite e delle uscite per bere il caffè in Piazza Duomo in compagnia di pa-renti e volontari. Inoltre alcuni gruppi di ospiti si sono recati al Duomo di Trento con una guida esperta che ha illustrato loro alcune delle bellezze artistiche presenti.Due uscite più impegnative hanno visto come meta Caldonazzo e il Teatro di Gardolo. Si sono organiz-zate in totale 12 uscite, di cui 2 con mezzi , 2 sia con mezzi che a piedi e le rimanenti a piedi.Complessivamente alle varie uscite hanno partecipato 171 ospiti, con una media di 14 persone alla volta.I parenti coinvolti, che hanno anche permesso la realizzazione delle uscite stesse sono stati comples-sivamente 60; 39 volontari invece si sono resi disponibili nell’organizzazione.Nel corso dell’anno il piano terra della casa ha ospitato diverse mostre di quadri o foto, un modo come un altro per portare il mondo in RSA.Anche quest’anno si è condiviso un percorso con i bambini della Scuola di Maria Bambina. Questo ha permesso di realizzare diversi momenti di condivisione fra anziani e bambini.L’équipe del servizio presso la RSA è composta da tre animatrici, ormai consolidata da diversi anni. Il servizio viene erogato dal lunedì al sabato e in alcuni giorni della settimana vi è una doppia presenza. Il turn-over del personale in questo caso è praticamente nullo e la struttura può contare su un’équipe stabile che conosce appieno gli ospiti e la struttura.Nelle giornate di festività entra in gioco l’operatore esperto del servizio assistenziale che effettua attività precedentemente concordate con gli animatori.Due volte in settimana le animatrici sono presenti al NAFA.Diversi poi sono i progetti implementati ex novo nel corso dell’anno o consolidati. È sempre in fase di mutamento il servizio, alla luce del sensibile cambiamento delle caratteristiche degli ospiti.

SERVIZIO FISIOTERAPICOIl servizio è realizzato da due fisioterapisti che eseguono, anche in collaborazione con tutto il perso-nale di assistenza, interventi rieducativi e riabilitativi che tendono a prevenire e ritardare disabilità, nonché a mantenere e/o rafforzare le capacità e le potenzialità residue ed effettive dei Residenti.Il servizio garantisce una valutazione di ciascun ospite che viene inserito in struttura, eseguita at-traverso scale di valutazione specifiche, quali Tinetti (valuta equilibrio e andatura dell’ospite), PPT (valuta le abilità dell’ospite in alcune attività: scrittura, gestualità e cammino) e MMSE (valuta le capa-cità cognitive quali memoria, attenzione, calcolo e orientamento spazio-temporale). Tali valutazioni, insieme ad una descrizione più generale delle abilità motorie dell’ospite, vengono presentate ai PAI, a cui partecipano tutte le figure assistenziali, e che permettono di avere una visione di insieme delle problematiche inerenti l’ospite considerato, in modo da avere la possibilità di individuare obiettivi e successivamente strategie riabilitative mirate. Altri momenti di discussione, oltre al PAI, sono le riu-nioni multidisciplinari, che si svolgono due volte in settimana e che permettono di evidenziare tempe-stivamente problemi acuti che necessitano di immediato intervento.Agli ospiti a cui venga riscontrata la necessità di un intervento riabilitativo viene impostato un piano di trattamento con verifiche e scadenze, da stabilire di volta in volta, che ne attestino l’effettiva efficacia.Le attività fisioterapiche svolte in RSA comprendono:

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• rieducazione funzionale - in esercizi attivi degli arti inferiori e superiori, svincolo dei cingoli, esercizi di carico, controllo del tronco, controllo dell’equilibrio, cicloergometro attivo, standing, cyclette, deambulazione-parallele, percorso libero con ostacoli, deambulazione con ausilio, con assistenza o solo supervisione del fisioterapista, rieducazione neuromotoria e terapia posturale;

• fisioterapia passiva - massoterapia, mobilizzazioni articolari, massaggio riflesso ai piedi, terapia manuale, cicloergometro passivo;

• fisioterapia respiratoria - battiture e drenaggio bronchiale, esercizi respiratori attivi;• terapie fisiche - tens, diadinamiche, interferenziali, ionoforesi.

Nel caso di ospiti allettati, i fisioterapisti si occupano di elaborare posizionamenti adeguati, rendendo l’informazione fruibile agli operatori, tramite appositi disegni esplicativi esposti sopra il letto di degen-za (pittogrammi). Le azioni di assistenza conseguenti ai disegni esplicativi, permettono di evitare il più possibile la comparsa di piaghe da decubito e di retrazioni muscolo-tendinee e limitazioni articolari. Il servizio di fisioterapia effettua anche attività di formazione specifica al personale di assistenza in merito a tecniche e modalità di posizionamento o mobilità per i Residenti con problemi riabilitativi particolari. Inoltre i fisioterapisti si occupano anche di momenti formativi per gli operatori neo assunti, fornendo loro conoscenze in merito ai posizionamenti e agli aspetti legati alla sicurezza sul luogo di lavoro (carichi e movimentazione).È ormai consolidata la collaborazione con il servizio di animazione per attività specifiche e in partico-lare per il progetto dei gruppi attivazione con cadenza bisettimanale, che mira ad una stimolazione psico-motoria più generale. Questa attività si suddivide in due fasi: una prima fase che è svolta preva-lentemente dal fisioterapista e ha come obiettivo lo stimolare la mobilizzazione attiva da parte degli ospiti dei vari distretti articolari, e una seconda di tipo sociale-cognitivo che si avvale di giochi motori attuati attraverso strumenti specifici (canestro, palle, birilli, cerchi…).Fattiva la collaborazione col NAFA, che prevede due incontri settimanali durante i quali vengono svolte attività diversificate: il martedì, il fisioterapista imposta un tipo di attività che mira ad una stimolazio-ne e ad un mantenimento delle abilità cognitive attraverso il ricordo, il riconoscimento e l’elaborazione di situazioni specifiche; il giovedì viene svolta un’attività più espressamente motoria, simile a quella proposta durante i gruppi di attivazione, ed un’attività di tipo più ludico e sociale. I fisioterapisti si sono avvalsi anche per l’anno 2012 della consulenza del fisiatra con una periodicità mensile e per un totale di 43 ore. Durante gli incontri vengono valutati ospiti con problemi specifici che richiedano una visita specialistica. Il fisiatra valuta l’ospite e si informa sulle attività svolte e pro-pone interventi mirati, di volta in volta discussi col fisioterapista. Di sua competenza sono anche le prescrizioni di ausili personalizzati per l’ospite, che garantiscano una postura confortevole e corretta e il mantenimento delle residue autonomie, quali carrozzine, seggioloni polifunzionali, cuscini, girelli, tutori e calzature.Al 31/12/2012, in RSA sono presenti 112 ausili, in gran parte personalizzati agli ospiti; in prevalenza si tratta di carrozzine (64) e deambulatori (44), ai quali viene apposto un codice sul telaio e una tar-ghetta identificativa, che permette un’immediata riconducibilità al fruitore. Tutti gli ausili, compresi cuscini, scarpe, busti, tutori vengono catalogati in un apposito archivio elettronico e revisionati pe-riodicamente (almeno ogni sei mesi) per controllare e garantire l’idoneità e la sicurezza degli stessi. Se vengono riscontrate anomalie o problemi facilmente risolvibili è il fisioterapista che si occupa della loro soluzione, in caso contrario viene contattata una ditta specializzata.L’organico è formato da due fisioterapisti, ormai da diversi anni in struttura. Il servizio viene svolto dal lunedì al venerdì.

ALTRI SERVIZIVi sono poi altri servizi che, anche se non afferenti all’ambito sanitario degli ospiti, comunque intera-giscono e sono di supporto agli stessi.In primis il servizio di manutenzione di immobili, spazi, impianti, attrezzature ed arredi di proprietà della residenza, che ha l’obiettivo di garantirne la piena efficienza e sicurezza. Questo servizio viene svolto da due manutentori part-time, che si avvale degli interventi di artigiani dei vari settori, coor-dinato dal responsabile manutenzioni che opera a livello centrale. Vi è poi un addetto al verde delle

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residenze e un responsabile della manutenzione di tutta la rete aziendale.Il servizio di segreteria è garantito da due persone. I compiti amministrativi e il contatto con il pubblico viene costantemente garantito nel corso della settimana.Per quanto riguarda il servizio di portineria, lo stesso viene svolto da personale dipendente e da alcuni volontari. Questo consente di erogare un servizio per 10 ore al giorno, per tutti i giorni della settimana, dalle 08.00 alle 18.30, presidiando anche l’accesso e l’uscita dalla struttura.

SUPPORTO ALLA RSAViene garantito dagli Uffici Centrali della cooperativa, che attraverso un’azione di programmazione, di controllo e di amministrazione, consentono il buon funzionamento della Residenza, il rapporto am-ministrativo con i parenti, la gestione del personale, la conduzione dei progetti elaborati nel corso dell’anno.

SERVIZI ESTERNALIZZATIVi sono poi diversi servizi esternalizzati, ma per questo non meno importanti, che l’azienda ha ritenu-to di non dover svolgere direttamente. Questo nell’ottica di garantire la massima competenza e spe-cializzazione delle attività ai fornitori. La gestione dei fornitori viene attuata nell’ambito del sistema qualità con un approccio gestionale teso ad ottimizzare comunque la collaborazione costante con il fornitore nella definizione dei servizi e nel successivo monitoraggio e miglioramento. I servizi esterna-lizzati sono ormai da anni consolidati con partner fidati che garantiscono un interscambio funzionale di informazioni e la condivisione di percorsi con valori condivisi.

IL CAPITALE RELAZIONALEIL RAPPORTO TRA UTENZA, RSA E CONTESTO SOCIO/AMBIENTALE Anche nel corso del 2012 si è continuata l’azione di consolidamento della RSA nel suo territorio cit-tadino, dal momento che la stessa è al servizio dei cittadini che lo vivono e ne è allo stesso tempo sua espressione. Lo scopo è quello di far sì che gli anziani Residenti e i loro familiari possano essere componente attiva del territorio di appartenenza della Residenza. Essere presenti nel territorio signi-fica restituire “cittadinanza attiva” all’anziano Residente, rendendolo partecipe della vita sociale e, in tal modo protagonista della propria esistenza. Questo anche a prescindere dalle condizioni di ogni Residente. Attivando questa rete di relazioni, la Residenza si offre come luogo di scambio culturale e sociale e si apre al dialogo con il territorio.Nel 2012 sono continuati i rapporti con la Circoscrizione San Giuseppe–Santa Chiara, soprattutto con la Commissione Cultura e con la Commissione Sociale, portando a realizzare degli eventi in stretta collaborazioneSi è inoltre rafforzato il rapporto con le scuole, soprattutto con la scuola elementare Maria SS. Bam-bina. In quest’ultimo caso si è costruita una fattiva collaborazione ed esperienza significativa fra i bambini e i nostri anziani, prevedendo degli incontri strutturati, nell’ambito di un percorso annuale congiunto.Infine, da segnalare la stretta collaborazione con la Circoscrizione e il Gruppo Volontari della RSA Casa Famiglia che ha permesso di realizzare i “Pomeriggi d’estate per strada”, momento significativo di ag-gregazione in strada fra gli anziani delle RSA cittadine e non, e la cittadinanza.

IL RUOLO DEL VOLONTARIATONel corso di questi ultimi anni si è potuto rafforzare il gruppo dei volontari, soprattutto grazie ad un progetto che vede la giusta collocazione delle varie persone in ambiti, compiti ed orari prestabiliti. Il volontario viene ad essere per la RSA una ricchezza preziosa che aggiunge quel quid in più a quanto è quotidianamente erogato.I volontari sono 36, di cui 19 donne, frutto di un lungo e attento lavoro di ricerca e di affiliazione alla

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struttura. Nel computo non sono stati considerati alcuni parenti ed ex parenti, che volontariamente comunque aiutano in alcuni momenti dell’anno e in determinati progetti. L’età dei volontari è molto variabile in quanto si va dai 27 agli 80 anni. Di essi, più della metà è presente regolarmente in alcuni giorni fissi durante la settimana con mansioni definite.Mediamente i volontari vengono in struttura una volta o due in settimane e svolgono compiti ben spe-cifici, scelti congiuntamente con la Direzione, valorizzando le aspettative e soprattutto le capacità dei singoli: momenti di compagnia e discussione con gli ospiti, commissioni, servizio di portineria, servizio di supporto religioso, supporto al servizio animazione, intrattenimento e aspetti culturali, supporto ad attività di manutenzione.

IL RAPPORTO TRA RSA E FAMILIARILa partecipazione dei familiari alla vita della RSA risulta molto attiva e presente, anche attraverso forme di autorappresentanza. I familiari partecipano e collaborano sia alle attività e ai servizi, sia alle decisioni che riguardano la gestione della RSA. Nel 2012 sono state realizzate 1 assemblea generale con una partecipazione superiore al 50% del totale dei parenti e una riunione con i parenti del NAFA. Sono stati realizzati inoltre tre incontri tra Direzione e Comitato di Coordinamento dei Servizi (forma di rappresentanza dei familiari composta da membri eletti, dai parenti e famigliari; 2 eletti in RSA e 1 al NAFA) che ha permesso di discutere e decidere su problemi, soluzioni, proposte e progetti. Ogni riunione è verbalizzata e comunicata a tutti i Residenti e Familiari.Nel corso del 2012 vi sono state le elezioni dei rappresentanti del Comitato Coordinamento Servizi, il cui mandato scade, come previsto nelle Direttive Provinciali per l’assistenza in RSA ogni due anni e mezzo.

L’UTENZALA STRUTTURA SOCIALE E LA PROVENIENZAGran parte dei Residenti provengono da aree limitrofe alla RSA; questo risponde ad un preciso accordo con UVM e soprattutto con il Comune di Trento, al fine di favorire l’ingresso in struttura di persone inserite in un contesto sociale limitrofo e conosciuto, che permette così il mantenimento della rete parentale e amicale, anche dopo l’ingresso in RSA.Si consideri che i Residenti presenti nel corso del 2012 provengono quasi esclusivamente dalla città di Trento (72%), ed un restante 20% proviene da quartieri e Comuni limitrofi. I residenti della città di Trento provengono per il 40% dai rioni di Cristo Re, San Giuseppe e San Vigilio.Quattro ingressi hanno visto la presenza in RSA di ospiti provenienti da altri Comuni del Trentino (Cembra, Mezzolombardo, Levico, Aldeno).

LA COMPOSIZIONE DEI RESIDENTI E LA LORO CONDIZIONE Anche nel corso dell’ultimo anno si è assistito ad una movimentazione di Residenti significativa, asso-ciata ad un importante incremento delle patologie croniche degli stessi e un conseguente incremento del carico assistenziale, che ha messo a dura prova l’organizzazione.Nel corso dell’anno vi sono state 15 dimissioni, prevalentemente per decesso dell’ospite.Inoltre sono da registrarsi in aggiunta 23 ingressi di ospiti nei posti di sollievo, che ha portato, nel cor-so dell’anno a prendere in carico un numero di 103 ospiti complessivi, fra residenti, ospiti a rotazione e nuovi ingressi.Considerando i nuovi ospiti entrati nei posti letto fissi e nei posti letto di sollievo, il rapporto con le 52 settimane presenti in una anno è di 0,75 ingressi a settimana.

CASA FAMIGLIA/SPES[14]

CARATTERISTICHE DEGLI OSPITIL’utenza della RSA, rappresenta appieno lo spaccato della società. Sempre più i Residenti che la com-pongono posseggono delle peculiarità molto variegate fra loro, non solo per quanto riguarda la pato-logia e i conseguenti fabbisogni assistenziali, ma anche per quanto riguarda la provenienza, l’estra-zione sociale, l’età, che inevitabilmente determinano stili di vita, abitudini ed approcci completamente differenti fra loro. Questo comporta una complessità nella diversificazione dei servizi, a seconda della tipologia degli utenti.

Figura 1

Per una correttezza metodologica, nelle analisi che seguiranno si prenderanno in considerazione gli ospiti fissi della Residenza e si effettuerà un’analisi a parte per quanto riguarda gli ospiti che hanno beneficiato del servizio per i posti di sollievo.Nel corso del 2012, come si evince dalla Figura 1 e dalla Tabella 1, si registra un ricambio degli ospiti abbastanza significativo in aumento rispetto al 2011.L’indice di rotazione (rapporto fra numero di uscite e numero di posti letto) risulta pari al 23,1% in aumento rispetto all’anno precedente(+4,6%). L’indice di mortalità pari al 15,4% (rapporto fra nu-mero di decessi e numero di posti letto) si attesta su valori leggermente più bassi rispetto all’anno precedente (-1,5%).I Residenti (in questo caso si considerano sia le persone presenti al 31/12 che quelle uscite nel corso dell’anno) sono prevalentemente donne: 55 donne rispetto a 23 uomini.L’invecchiamento degli ospiti si mantiene al di sotto del trend provinciale. Infatti si evidenzia come l’età media degli ospiti si attesta a 84,01 anni. L’età media degli uomini è pari a 81,91 anni, mentre quella delle donne è pari a 84,89.

 

Tabella 1

  2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012Indice di rotazio-ne

23,2% 30,4% 28,6% 19,6% 33,9% 41,5% 26,2% 29,2% 32,3% 18,5% 23,1%

Indice di mortalità 21,4% 26,8% 25,0% 17,9% 32,1% 36,9% 23,1% 27,7% 30,8% 16,9% 15,4%

Indice di rotazione

Indice di mortalità

45%

40%

35%

30%

25%

20%

15%

10%

5%

0%2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

CASA FAMIGLIA/SPES [15]

La Figura 2, evidenzia come la classe di età più rappresentata risulta essere ancora quella fra gli 80 e i 90 anni, sostanzialmente da sempre. La classe degli ultranovantenni, si attesta su un valore signifi-cativo del 28% dei Residenti.Gli estremi si confermano però molto distanti (53 – 99 anni), il che rende molto complessa sia la ge-stione degli ospiti che l’implementazione dell’offerta dei servizi, essendo significativamente diverse le abitudini di vita, le patologie e le esigenze dei Residenti.

Figura 2

La permanenza media dei Residenti, nel corso del 2012, è di 4,1 anni, attestandosi a 4,7 anni per le femmine e a 3,3 per i maschi. La permanenza, nel corso degli anni, escludendo il 2006 è in aumento (Figura 3). Da un’analisi per classi più allargate, si nota come quella dei Residenti in struttura da 0 a 4 anni, sia costante rispetto all’anno precedente attestandosi al 63%(+1% rispetto al 2011). Costante anche la macroclasse dei Residenti presenti in struttura dai quattro agli otto anni con il 23%. Diminuisce del 1% l’ultima macroclasse, che raccoglie i Residenti con più di 8 anni di presenza in struttura: si passa dal 15% del 2011 al 14% del 2012.

maschi femmine media 3,3 4,7 4,1

Figura 3

La Figura 4, indica la permanenza, divisa per gruppi di anni (meno di un anno, da uno a due anni, da due a tre anni ecc…), dei Residenti presenti nei posti fissi nel corso del 2012. Si nota come rispetto all’anno scorso siano aumentati i Residenti presenti da meno di un anno, indice di maggiori dimissioni per gli ospiti entrati nel corso dello stesso 2012.Rispetto a quest’ultimo dato, considerando solo i Residenti che sono stati dimessi dalla struttura per decesso nel corso del 2012 e non per trasferimento in altra RSA, la percentuale di ospiti presenti da meno di un anno diminuisce del 4%. Comunque, anche in questo caso , il numero di ospiti presenti da meno di un anno in RSA è maggiore rispetto all’anno precedente. Il tempo medio che è intercorso fra l’uscita di un Residente e l’entrata di un altro è di 6 giorni, il che porta ad un Indice di occupabilità (rapporto fra i giorni occupati da tutti i Residenti nell’anno e i giorni occupabili totali) dei posti fissi pari al 99,8%. I giorni totali di posti scoperti sono stati 90.

Figura 4

Età media degli ospiti

Età media uomini

Età media donne

85,2 anni

83,7 anni

85,7 anni

200720082009201020112012

ANNI 1 2 3 4 5

3,3 3,4 3,53,3 4,0 4,1

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Invece l’Indice di occupabilità complessivo dei posti totali (fissi + sollievo) risulta pari al 99,2%.L’Indice di presenza (rapporto fra i giorni occupati da tutti i Residenti nell’anno, al netto dei giorni di assenza e i giorni occupabili totali) dei posti fissi risulta pari a 99,6%.Sono infatti da considerarsi 53 giorni di assenza di cui 32 per ricoveri ospedalieri (-37 giorni rispetto al 2011) e 18 giorni di assenza per soggiorni di vacanza fuori struttura (-5 rispetto al 2011). Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, solamente due ospiti nel corso del 2012 hanno beneficiato di sog-giorni estivi, sia privatamente che attraverso momenti organizzati da istituzioni pubbliche.

LA CONDIZIONE DI SALUTE E LE AUTONOMIELa patologia che ha richiesto il maggior impegno assistenziale, nel corso del 2012 è stata la demenza, malattia di Alzheimer e le altre forme di alterazione cognitiva di cui sono affetti quasi il 50% degli ospiti.Otto ospiti sono affetti da patologia neurologica con rilevanti conseguenze sull’abilità motoria, che in alcuni casi appare gravemente decaduta.I pazienti affetti da patologia psichiatrica, registrati e seguiti dal Centro di Salute Mentale sono sei; di questi, tre presentano manifestazioni comportamentali impegnative, nella gestione della quotidiani-tà della RSA.Due ospiti sono portatori di catetere vescicale.La maggioranza degli ospiti presenta comorbilità.Per quanto riguarda la situazione igienico - sanitaria riscontrata nel corso del 2012, quest’ultima può definirsi buona. Dal punto di vista infettivologico, non si riscontrano problemi di rilievo. Il 95% degli ospiti è stato vaccinato per l’influenza; sono stati anche vaccinati per la prevenzione della patologia pneumococcica tutti gli ospiti che non avevano già ricevuto il vaccino.Nel corso dell’anno si sono effettuati 24 (- 15 rispetto all’anno precedente) invii in Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Chiara. L’invio al Pronto Soccorso è stato effettuato principalmente dal coordinatore sanitario (70% dei casi) e dall’infermiere in turno (25%).A seguito dell’invio in Pronto soccorso, nel 33% dei casi è seguito un ricovero, uno in geriatria, due in ortopedia, uno in pneumologia e quattro nell’unità di osservazione breve del pronto soccorso. Il 50 % dei ricoveri si è risolto con una permanenza nell’unità di osservazione breve del Pronto Soccorso. La durata dei ricoveri va da un minimo di 1 ad un massimo di 7 giorni, per un totale di 32 giorni di de-genza (-37 giorni rispetto al 2011). I 24 invii hanno riguardato 19 ospiti.La diminuzione degli invii in Pronto Soccorso e nel contempo il sensibile accorciamento dei giorni di degenza in ospedale è frutto sia di una politica assistenziale/sanitaria, sia di un approccio assisten-ziale condiviso con la quasi totalità dei parenti, mirato al mantenere in struttura il Residente e ad in-viarlo in Pronto Soccorso, solo qualora le condizioni sono tali da non essere più possibile la gestione in struttura, avendo cura di intervenire senza accanimento. A conferma di questo, nessuno dei dieci decessi avvenuti nel corso dell’anno, si è verificato in Ospe-dale.Per quanto riguarda gli apparati e organi per i quali sono state individuate delle patologie presenti nel corso del 2012, si evidenzia come il sistema cardiocircolatorio è ancora il più interessato (22%). Le problematiche legate ai disturbi mentali/psicologici hanno una percentuale del 15% sul totale.Degni di rilevanza sono i casi di alterazione del sistema muscolo scheletrico (12%) e del sistema en-docrino metabolico (14%).

CASA FAMIGLIA/SPES [17]

ORGANIGRAMMA DELLA STRUTTURARSA CASA FAMIGLIA

DIRETTORE U.O. R.S.A.CASA FAMIGLIAPatrick Coser

EQUIPE ORGANIZZATIVA(STAFF INTERORGANIZZATO)

SEGRETERIACarla Strada

Serena Zandonai

SERVIZI SOCIOSANITARI

RTAMarta Marzari

COORDINATORESANITARIO

Pierluigi Torboli

ANIMAZIONESOCIALE

Ivonne GraziottiFederica Sevegnani

Michela Tomasi

SERVIZIO ASSISTENZAREFERENTI

Lorena CortellettiSandro Endrizzi

Annalisa FrapportiMilica Lesiak

SERVIZIO FISIOTERAPIAFiliberto FerrariFilippo Tomasi

SERVIZIALBERGHIERI

SERVIZIO ALLA PERSONA

PARRUCCHIERAS.C.S. S.A.D.

Norina Tapparelli

ESTETISTAS.C.S.

KaleidoscopioAurora Facchini

SERVIZIO SPIRITUALEDon Pietro Partel

VOLONTARI

OPERATORI

RIFACIMENTO LETTILe Coste SCSJenny Battistini

SERVIZIO INFERMIERISTICO

Maria Milena GrisottoMariana Dumitrache

Paola FogarolliMaria Rosa AlvizSilvana GuidoneJovani KlodianaSimona SimionCristina Tataru

RISTORAZIONERisto3

Mariana Ghit

SERVIZIO LAVANDERIALe Coste SCSSandra Rigotti

SERVIZIOPULIZIE

Pulinet S.R.L.Bianca Furlani

MANUTENTORISergio Baldessari

Graziano Tait

CASA FAMIGLIA/SPES[18]

LE RETTELe rette delle RSA si compongono di una parte legata ai servizi sanitari e di una parte legata a quelli alberghieri. Nel prospetto successivo è indicata la quota di voce di spesa coperta rispettivamente dalle rette sanitarie (a carico dell’APSS) e dalle rette alberghiere (a carico degli ospiti).

COSTRUZIONE DELLA RETTA SANITARIA GIORNALIERA A COPERTURA DEI SE-GUENTI COSTI SANITARI (in euro)

COSTRUZIONE DELLA RETTA ALBER-GHIERA GIORNALIERA A COPERTURA DEI SEGUENTI COSTI (in euro)

materiale di consumo 1.30

manutenzione edifici ed attrezz. 4.69

servizio alla persona 1.35

spese ristorazione 10.60

spese pulizie 5.05

spese lavanderia 4.39

utenze 3.92

ammortamenti e oneri vari gest. 4.16

imposte dirette ed indirette 1.25

oneri del personale 1.30

consulenze e collaborazioni 0.83

affitti e leasing 0.33

quota onere sanitario 6.65

Totale costi alberghieri 45.82

iva 1.83

Totale retta alberghiera 47.65

costo per farmaci e presidi sanitari 1.86

costo per trasporti sanitari 0.26

personale medico 2.21

personale coordinatore di nucleo 1.77

personale fisioterapista 2.60

personale animatore 2.67

personale infermiere professionale 12.44

personale di assistenza 47.64

71.45

+ spese generali (finanz - oneri prec) 5.82

totale costi sanitari 77.27

Coordinamento editoriale a cura del Gruppo Spes

GRUPPO SPESUnità operativa RSA Casa Famiglia

Via Borsieri, 538121 Trento

Tel. 0461 236566Fax 0461 233551

[email protected] www.gruppospes.it

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