collegio geometri stampa segnaletica
TRANSCRIPT
Introduzione schematica alla segnaletica di
sicurezzaSchema delle regole della segnaletica: armonizzazione, integrazione
relazione fra le diverse parti
Le regole internazionali si armonizzano
Le regole nazionali si integrano
Le norme e la legislazione nazionale
si relazionano
Le regole internazionali si armonizzano
Direttiva 92/58 aggiornata
al CLP - GHS
Titolo V e allegati da
XXIV a XXXII
WG1
ISO3864-1Principi generali
ISO3864-2Prodotti
UNI 7543-1-2-3Recepito parziale
ISO3864-1
ISO 7010Simboli recepiti
in Europaed in Italia come
UNI EN ISO7010
UNI ISO 23601
ISO 16069SWGS
UNI 7544Divieto (ritiratein parte)
UNI 7547Obbligo (ritirateTutte)
UNI 7545Avvertimento
( ritirate in parte)
UNI 7546Salvataggio
&Antincendio
(ritirate in parte)
ISO TC 145(sc2)
WG3WG2
Direttiva 89/391
D.Lgs. 81 9 Aprile 2008
CENPolicy
CENISO
• Il titolo V e rispettivi allegati sostituiscono Il decreto 493/1996 di recepimento della direttiva 92/58 CEE nona direttiva particolare della direttiva 89/391 dalla quale discende direttamente il D.Lgs. 81/2008.
• E’ composto da 6 articoli e IX allegati
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Gli articoli• art.161: campo di applicazione e definizioni• art.162: definizioni• art.163: obblighi del datore di lavoro• art.164: informazione e formazione• art.165: sanzioni a carico del DDL e dirigente• art.166: sanzioni a carico del preposto
(cancellato)
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Gli allegati• all.XXIV: prescrizioni generali segnaletica di sicurezza• all.XXV: prescrizioni generali cartelli segnaletici• all.XXVI: prescrizioni generali contenitori e tubazioni• all.XXVII: prescrizioni ubicazione attrezzature antincendio• Al XXVIII: prescrizioni ostacoli, punti di pericolo, circolazione• Al XXIX: prescrizioni segnali luminosi • all.XXX: prescrizioni segnali acustici• all.XXXI: prescrizioni comunicazione verbale• all.XXXII: prescrizioni segnali gestuali
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
art.15 Misure generali di tutela• 1. Le misure generali di tutela della salute e della
sicurezza deilavoratori nei luoghi di lavoro sono:a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;………………………………v) l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
OHSAS 18001:2007 - 4.3 PianificazioneL’organizzazione deve assicurare che i risultati delle
valutazioni siano tenuti in considerazione per la definizione delle misure di controllo dei rischi. Per tale definizione, e per la determinazione di modifiche delle misure di controllo si deve perseguire lo scopo della riduzione dei rischi in stretto accordo con la seguente gerarchia:
a) Eliminazioneb) Sostituzionec) Misure di controllo tecniched) Segnaletica ed istruzioni e/o misure di controllo
gestionalee) Dispositivi di protezione individuale
Aspetti normativi
OHSAS 18002:2008 - 4.3.1.6 Determinazione delle misure di controllo
………. di seguito si forniscono alcuni esempi di applicazione del principio di gerarchia delle misure di controllo dei rischi:
a) Eliminazione: modificare un progetto per eliminare il pericolo, ad esempio ………
b) Sostituzione: sostituire un materiale con uno meno pericoloso o ridurre l’energia di un sistema …..
c) Misure di controllo tecniche: installare un sistema di ventilazione, schermature …..,
d) Segnaletica , avvertimenti, e/o controlli operativi: segnale di sicurezza, segnalazione di aree pericolose, segnali fotoluminescenti, segnalazione dei percorsi pedonali, sirene o lampeggianti di avvertimento, allarmi , procedure di sicurezza, controlli delle attrezzature, controlli dell’accesso, sistemi lavoro in sicurezza, tagliandi o permessi di lavoro etc.
e) Dispositivi di protezione individuale: occhiali protettivi, otoprotettori……………..
Aspetti normativi
art.161 Campo di applicazione• 1. Il presente titolo stabilisce le prescrizioni per la
segnaleticadi sicurezza e di salute sul luogo di lavoro.
• 2. Le disposizioni del presente decreto non si applicano alla segnaletica impiegata per regolare il traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo ed aereo.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Art.163 Obblighi del datore di lavoro
• 1. Quando, anche a seguito della valutazione effettuata in conformita' all'articolo 28, risultano rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure, metodi, ovvero sistemi di organizzazione del lavoro, o con mezzi tecnici di protezione collettiva, il datore di lavoro fa ricorso alla segnaletica di sicurezza, conformemente alle prescrizioni di cui agliallegati da XXIV a XXXII.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Art.163 Obblighi del datore di lavoro• 2. Qualora sia necessario fornire mediante la
segnaletica di sicurezza indicazioni relative a situazioni di rischio nonconsiderate negli allegati da XXIV a XXXII, il datore di lavoro, anche in riferimento alle norme di buona tecnica, adotta le misurenecessarie, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Art.163 Obblighi del datore di lavoro
• 3. Il datore di lavoro, per regolare il traffico all'interno dell'impresa o dell'unita' produttiva, fa ricorso, se del caso, alla segnaletica prevista dalla legislazione vigente relativa al traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo o aereo, fatto salvo quanto previsto nell'allegato XXVIII.
ALLEGATO XXVIII: ….vie di circolazione
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Art.164 Informazione/formazione
• 1. Il datore di lavoro provvede affinche':a) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e ilavoratori siano informati di tutte le misure da adottare riguardo alla segnaletica di sicurezza impiegata all'interno dell'impresa ovvero dell'unita' produttiva;
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Art.164 Informazione/formazione
• 1. Il datore di lavoro provvede affinche':b) i lavoratori ricevano una formazione adeguata, in particolare sotto forma di istruzioni precise, che deve avere per oggetto specialmente il significato della segnaletica di sicurezza, soprattutto quando questa implica l'uso di gesti o di parole, nonche‘ i comportamenti generali e specifici da seguire.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Art 165 Sanzioni a carico del DDL e dirigente
• 1. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 2.000 a 10.000 euro per la violazione degli articoli 163 e 164, comma 1, lettera b);
b) con l'arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da 1.000 a 4.500 euro per la violazione dell'articolo 164, comma 1, lettera a).
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Allegato XXIV prescrizioni generali :• 1. Considerazioni preliminari• 1.1. La segnaletica di sicurezza deve essere
conforme ai requisiti specifici che figurano negli allegati da XXV a XXXII.
• 1.2. Il presente allegato stabilisce tali requisiti, descrive le diverse utilizzazioni delle segnaletiche di sicurezza ed enuncia norme generali sull'intercambiabilita' o complementarita' di tali segnaletiche.
• 1.3. Le segnaletiche di sicurezza devono essere utilizzate solo per trasmettere il messaggio o l'informazione precisati all'articolo 162, comma 1.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Allegato XXIV : segnalazione permanente occasionale
Segnalazione permanente• Cartelli divieto ,
avvertimento, obbligo, salvataggio antincendio
• Segnaletica contenitori e tubazioni
• Segnaletica rischi urto contro ostacoli, caduta
• Vie di circolazione
Segnaletica occasionale• Comunicazione verbale
per azione specifica o sgombero urgente
• Segnali gestuali per manovre implicanti un rischio
• Segnali luminosi (portati a mano o temporanei d’ambiente)
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Allegato I : intercambiabilità
• A parità di efficacia e dopo opportuna informazione e formazione:
• Colore di sicurezza = cartello per segnalare un rischio di inciampo o caduta con dislivello (permanente)
• Segnale luminoso /acustico = comunicazione verbale (occasionale)
• Segnali gestuali = comunicazioni verbali (occasionale)
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Allegato I : complementarità
• Possono essere usati insieme nelle seguenti combinazioni:
• Segnali luminosi + segnali acustici (occasionale)• Segnali luminosi + comunicazione verbale
(occasionale)• Segnali gestuali + comunicazione verbale
(occasionale)
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Allegato XXV• 1. Caratteristiche intrinseche• 1.1. Forma e colori dei cartelli da impiegare sono definiti al punto 3, in
funzione del loro oggetto specifico (cartelli di divieto, di avvertimento, di prescrizione, di salvataggio e per le attrezzature antincendio).
• 1.2. I pittogrammi devono essere il piu' possibile semplici, con omissione dei particolari di difficile comprensione.
• 1.3. I pittogrammi utilizzati potranno differire leggermente dalle figure riportate al punto 3 o presentare rispetto ad esse un maggior numero di particolari, purche' il significato sia equivalente e non sia reso equivoco da alcuno degli adattamenti o delle modifiche apportati.
• 1.4. I cartelli devono essere costituiti di materiale il piu' possibile resistente agli urti, alle intemperie ed alle aggressioni dei fattori ambientali.
• 1.5. Le dimensioni e le proprieta' colorimetriche e fotometriche dei cartelli devono essere tali da garantirne una buona visibilita' e comprensione.
• 1.5.1. Per le dimensioni si raccomanda di osservare la seguente formula: A> L2/2000 ove A rappresenta la superficie del cartello espressa in m2 ed L e' la distanza, misurata in metri, alla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula e' applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri.
• 1.5.2. Per le caratteristiche cromatiche e fotometriche dei materiali si rinvia alla normativa di buona tecnica dell'UNI.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Allegato XXV• 2. Condizioni d'impiego
• 2.1. I cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli,ad un'altezza e in una posizione appropriata rispetto all'angolo di visuale, all'ingresso alla zona interessata in caso di rischiogenerico ovvero nelle immediate adiacenze di un rischio specifico o dell'oggetto che s'intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile.
• Ferme restando le disposizioni del decreto legislativo 626/1994, in caso di cattiva illuminazione naturale sara' opportuno utilizzare colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale.
• 2.2. Il cartello va rimosso quando non sussiste piu' la situazione che ne giustificava la presenza.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
divieto: rotondi - pittogramma nero , fondo bianco, bordo e banda (verso il basso da sx a dx con
inclinazione 45°) rossi; il rosso copre il 45%della superficie
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
divieto: simboli normalizzati UNI 7544 in aggiunta a quelli del Decreto Legislativo – gran parte sostituite da
UNI EN 7010:2012
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
avvertimento: triangolari, pittogramma nero, fondo giallo, bordo nero, il giallo copre
il 50% della superficie
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Avvertimento : simboli normalizzati UNI 7545 in aggiunta a quelli del Decreto Legislativo – gran parte
sostituite da UNI EN ISO 7010:2012
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
TITOLO XIPROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE
Articolo 293 comma 3Area in cui può formarsi atmosfera esplosiva
13. Se necessario, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive inquantità tali da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori sono
indicate da segnali nei punti di accesso a norma dell’allegato LI.
Sotto si devono riportate le seguenti indicazioni:PERICOLO ESPLOSIONE e DANGER EXPLOSION
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Prescrizione: rotondi, pittogramma bianco su fondo azzurro, l’azzurro copre almeno il 50% della superficie –
vedi anche UNI EN ISO 7010:2012
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
allegato XXVI: contenitori e tubazioni• Etichettatura:recipienti e
tubazioni per sostanze pericolose
• caratteristiche ed impiego uguali ai cartelli
• tubazioni segnalare valvole e raccordi (UNI5634)
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
allegato XXVI: contenitori e tubazioni• le etichette possono
essere sostituite con cartelli di avvertimento come all.II con maggiori dettagli
• pericolo generico per deposito
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
allegato XXVIII: ostacoli e punti di pericolo
• 1.1. Per segnalare i rischi di urto contro ostacoli, di cadute di oggetti e di caduta da parte delle persone entro il perimetro delle aree edificate dell'impresa cui i lavoratori hanno accesso nel corso del lavoro, si usa il giallo alternato al nero ovvero il rosso alternato al bianco.
• 1.2. Le dimensioni della segnalazione andranno commisurate alle dimensioni dell'ostacolo o del punto pericoloso che s'intende segnalare.
• 1.3. Le sbarre gialle e nere ovvero rosse e bianche dovranno avere un'inclinazione di circa 45 e dimensioni piu'o meno uguali fra loro.
• 1.4. Esempio:
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
allegato XXVIII: vie di circolazione• 2. Segnalazione delle vie di circolazione
• 2.1. Qualora l'uso e l'attrezzatura dei locali lo rendano necessario per la tutela dei lavoratori, le vie di circolazione dei veicoli devono essere chiaramente segnalate con strisce continue di colore ben visibile, preferibilmente bianco o giallo, in rapporto al colore del pavimento.
• 2.2. L'ubicazione delle strisce dovra' tenere conto delle distanze di sicurezza necessarie tra i veicoli che possono circolare e tutto cio' che puo' trovarsi nelle loro vicinanze nonche' tra i pedoni e i veicoli.
• 2.3. Le vie permanenti situate all'esterno nelle zone edificate vanno parimenti segnalate, nella misura in cui cio'si renda necessario, a meno che non siano provviste di barriere o di una pavimentazione appropriate.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
allegato XXVII: ubicazione attrezzature antincendio
• 1. Premessa• Il presente allegato si applica alle attrezzature destinate in via
esclusiva alla lotta antincendio.
• 2. Le attrezzature antincendio devono essere identificate mediante apposita colorazione ed un cartello indicante la loro ubicazione o mediante colorazione delle posizioni in cui sono sistemate o degli accessi a tali posizioni.
• 3. Il colore d'identificazione di queste attrezzature e' il rosso.• La superficie in rosso dovra' avere ampiezza sufficiente per
consentire un'agevole identificazione.
• 4. I cartelli descritti all'allegato XXV, punto 3.5 devono essere utilizzati per indicare l'ubicazione delle attrezzature in questione.
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
5.4 - UBICAZIONE DELLE ATTREZZATURE DISPEGNIMENTO
• Gli estintori portatili devono essere ubicati preferibilmente lungo le vie di uscita, in prossimità delle uscite e fissati a muro.
• Gli idranti ed i naspi antincendio devono essere ubicati in punti visibili ed accessibili lungo le vie di uscita, con esclusione delle scale. La loro distribuzione deve consentire di raggiungere ognipunto della superficie protetta almeno con il getto di una lancia.
• In ogni caso, l'installazione di mezzi di spegnimento di tipo manuale deve essere' evidenziata con apposita segnaletica.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
Antincendio: quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo rosso, il rosso copre
il 50% della superficie
freccia: direzione da seguire –cartello da aggiungere a quelli che precedono
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Antincendio: quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo rosso, il rosso copre il 50% della superficie – vedi
anche UNI EN ISO 7010:2012
freccia: direzione da seguire –cartello da aggiungere a quelli che precedono
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Antincendio: simboli normalizzati UNI 7546 in aggiunta a quelli del Decreto legislativo – vedi anche UNI EN ISO
7010:2012
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Salvataggio: quadrati o rettangolari, pittogramma bianco su fondo verde, copre il 50% della superficie
freccia: direzione da seguire - segnale di informazione addizionale - facoltativo secondo esigenza - ai pannelli che seguono
Percorso verso uscita emergenza UNI7546
Uscita emergenza UNI7546
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Salvataggio: simboli normalizzati UNI 7546 in aggiunta a quelli del Decreto legislativo
Punto di ritrovo – Luogo sicuro
Aspetti normativi D.Lgs. 81/2008
Le regole nazionali si integrano
Segnaletica nel settore delle regole tecniche dell’antincendio
ISO 7010 e ISO 23601Norme pubblicate
in Europae/o Italia come
UNI EN ISO 7010UNI ISO 23601
D.Lgs. 81/2008Titolo V e allegati da
XXIV a XXXIID.M. Marzo 1998
D.M. 3 Agosto 2015
UNI 10779: Impianti di estinzione incendi
Reti di idranti progettazione, installazione ed esercizio
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio – definizioni:
• Ai fini dei presente decreto si definisce:• - AFFOLLAMENTO: numero massimo ipotizzabile di
lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro o in una determinata area dello stesso;
• - LUOGO SICURO: luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di un incendio
• - PERCORSO PROTETTO: percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti di un incendio che può svilupparsi nella restante parte dell'edificio. Esso può essere costituito da un corridoio protetto, da una scala protetta o da una scala esterna.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio – definizioni:
• - USCITA DI PIANO: uscita che consente alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio e che può configurarsicome segue:a) uscita che immette direttamente in un LUOGO
SICUROb) uscita che immette in un percorso protetto attraverso il
quale può essere raggiunta l'uscita che immette in un luogo sicuro;
c) uscita che immette su di una scala esterna.• - VIA DI USCITA (da utilizzare in caso di emergenza):
percorso senza ostacoli al deflusso che consente agli occupanti un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio – Obiettivi:
• Ai fini dei presente decreto, tenendo conto della probabile insorgenza di un incendio, il sistema di vie di uscita deve garantire che le persone possano, senza assistenza esterna, utilizzare in sicurezza un percorso senza ostacoli e chiaramente riconoscibile fino ad un luogo sicuro.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio – Obiettivi:
Nello stabilire se il sistema di vie di uscita sia soddisfacente, occorre tenere presente:
• - il numero di persone presenti, la loro conoscenza del luogo di lavoro, la loro capacità di muoversi senza assistenza.
• - dove si trovano le persone quando un incendio accade;• - i pericoli di incendio presenti nel luogo di lavoro;• - il numero delle vie di uscita alternative disponibili,
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
3.3 - CRITERI GENERALI DI SICUREZZA PER LE VIE DI USCITAAi fini dei presente decreto, nello stabilire se le vie di uscita sono
adeguate, occorre seguire i seguenti criteri: a) ogni luogo di lavoro deve disporre di vie di uscita alternative, ad
eccezione di quelli di piccole dimensioni o dei locali a rischio di incendio medio o basso;
b) ciascuna via di uscita deve essere indipendente dalle altre e distribuita in modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi da un incendio;
c) dove è prevista più di una via di uscita, la lunghezza dei percorso per raggiungere la più vicina uscita di piano non dovrebbe essere superiore ai valori sottoriportati:- 15 ÷ 30 metri (tempo max. di evacuazione 1 minuto) per aree a rischio di incendio elevato;- 30 ÷ 45 metri (tempo max. di evacuazione 3 minuti) per aree a rischio di incendio medio,- 45 ÷ 60 metri (tempo max. di evacuazione 5 minuti) per aree a rischio di incendio basso.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
3.3 - CRITERI GENERALI DI SICUREZZA PER LE VIE DIUSCITA
d) le vie di uscita devono sempre condurre ad un luogo sicuro;
e) i percorsi di uscita in un'unica direzione devono essere evitati per quanto possibile
Qualora non possano essere evitati, la distanza da percorrere fino ad una uscita di piano o fino al punto dove inizia la disponibilitàdi due o più vie di uscita, non dovrebbe eccedere in generale i valori sottoriportati:
• - 6 ÷ 15 metri (tempo di percorrenza 30 secondi) per aree a rischio elevato;
• - 9 ÷ 30 metri (tempo di percorrenza 1 minuto) per aree a rischio medio
• - 12 ÷ 45 metri (tempo di percorrenza 3 minuti) per aree a rischio basso.
f) quando una via di uscita comprende una porzione dei percorso unidirezionale, la lunghezza totale dei percorso non potrà superare i limiti imposti alla lettera c);
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
3.3 - CRITERI GENERALI DI SICUREZZA PER LE VIE DIUSCITA
g) le vie di uscita devono essere di larghezza sufficiente in relazione al numero degli occupanti e tale larghezza va misurata nel puntopiù stretto dei percorso;
h) deve esistere la disponibilità di un numero sufficiente di uscite di adeguata larghezza da ogni locale e piano dell'edificio;
i) le scale devono normalmente essere protette dagli effetti di un incendio tramite strutture resistenti al fuoco e porte resistenti al fuoco munite di dispositivo di autochiusura, ad eccezione dei piccoli luoghi di lavoro a rischio di incendio medio o basso, quando la distanza da un qualsiasi punto dei luogo di lavoro fino all'uscita su luogo sicuro non superi rispettivamente i valori di 45 e 60 metri (30 e 45 metri nel caso di una sola uscita);
l) le vie di uscita e le uscite di piano devono essere sempre disponibili per l'uso e tenute libere da ostruzioni in ogni momento;
m) ogni porta sul percorso di uscita deve poter essere aperta facilmente ed immediatamente dalle persone in esodo
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio - scelta della lunghezza dei
percorsi di esodo
• 3.4 - Nella scelta della lunghezza dei percorsi riportati nelle lettere c) ed e) del punto precedente, occorre attestarsi, a parità di rischio, verso i livelli più bassi nei casi in cui il luogo di lavoro sia:– - frequentato da pubblico;– - utilizzato prevalentemente da persone che necessitano di
particolare assistenza in caso di emergenza;– - utilizzato quale area di riposo;– - utilizzato quale area dove sono depositati e/o manipolati
materiali infiammabili.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio -MISURE DI SICUREZZA
ALTERNATIVE
3.7 - MISURE DI SICUREZZA ALTERNATIVE• Se le misure di cui ai punti 3.3, 3.4, 3.5 e 3.6 non possono essere
rispettate per motivi architettonici o urbanistici, il rischio per le persone presenti, per guanto attiene l'evacuazione dei luogo di lavoro, può essere limitato mediante l'adozione di uno o più dei seguenti accorgimenti, da considerarsi alternativi a quelli dei punti 3.3, 3.4, 3.5 e 3.6 solo in presenza dei suddetti impedimenti architettonici o urbanistici:
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
3.7 MISURE DI SICUREZZA ALTERNATIVE
• a) risistemazione dei luogo di lavoro e/o della attività così che le persone lavorino il più vicino possibile alle uscite di piano ed i pericoli non possano interdire il sicuro utilizzo delle vie di uscita.
• b) riduzione dei percorso totale delle vie di uscita,• c) realizzazione di ulteriori uscite di piano; • d) realizzazione di percorsi protetti addizionati o estensione dei
percorsi protetti esistenti. • e) installazione di un sistema automatico di rivelazione ed
allarme incendio per ridurre i tempi di evacuazione.
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
allegato III misure relative alle vie di uscita in caso di incendio
3.12 - SEGNALETICA INDICANTE LE VIE DI USCITA• Le vie di uscita e le uscite di piano devono essere chiaramente
indicate tramite segnaletica conforme alla vigente normativa
3.13 - ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA• Tutte le vie di uscita, inclusi anche i percorsi esterni, devono
essere adeguatamente illuminati per consentire la loro percorribilità in sicurezza fino all'uscita su luogo sicuro.
• Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell'alimentazione di rete (vedi anche EN1838:2013).
Aspetti normativi decreto 10 marzo 1998
I tempi di risposta alle emergenze - SFPE, “Engineering guide tohuman behavior in fire”, 2003
Indicativamente si può dire dal DM 10/3/98 (all VIII pt.3.3) che per l’evacuazione si debba restare entro tempi di 5,3,1 minuti
rispettivamente per luoghi a rischio di incendio basso, medio, alto.Per una previsione massima dei tempi di percorrenza delle vie di uscita
orizzontali alcuni studi forniscono i seguenti valori
0.57Con girello o deambulatore0.69Idem ma con assistenza0.69Sedia a ruote manuale0.78Persona accompagnata0.81Con bastone0.89Sedia a ruote elettriche0.94Con stampelle1.25Senza disabilità motoriaVelocità media (m/sec)Condizione
Aspetti informativi Studi e casi di studio
I comportamenti nelle risposte alle emergenze
Alcune ricerche specifiche (Leach 2004 ) hanno individuato 3 tipi di reazione comportamentali in caso di emergenza:
1) (10-15%) rimane relativamente calmo e organizza i pensieri ed èconsapevole della situazione e agisce di conseguenza (Fight)
2 (circa 75%) risponde in maniera confusa fatica a ragionare e rallenta la velocità di pensiero. Il suo comportamento è guidato da processi quasi automatici o eterodiretti (Flight)
3 (10-15%) mostra comportamenti controproducenti , è in stato di totale confusione, tende a paralizzarsi (Freeze).
Quindi in sintesi a prevalere è la difficoltà di agire razionalmente e di ragionare.
Le misure più efficaci devono comprendere:Indirizzamento dei comportamenti durante l’emergenzaFacilitazione di comportamenti routinari (attività schematica e
testati in pratica)
Aspetti informativi Studi e casi di studio
ISO 7010 Simboli recepiti in Europa ed in Italia come
UNI EN ISO 7010:2012
Norme UNI - ISO UNI EN ISO 7010:2012
Introduction
There is a need to standardize a system of giving safety information that relies as little as possible on the use of words to achieve understanding. Continued growth in international trade, travel and mobility of labour requires a common method of communicating safety information. Lack of standardization may lead to confusion and the risk of accidents.The use of standardized safety signs does not replace proper work methods, instructions and accident prevention training or measures. Education is an essential part of any system that provides safety information.
The safety signs are intended for use only where there is a risk to people. They may appear in safety signage in workplaces and public areas, safety manuals and notices, product labelling and escape and evacuation plans, as appropriate.This International Standard is intended to be used by all Technical Committees within ISO charged with developing specific safety signing for their industry, to ensure that there is only one safety sign for each safety meaning. It is also intended that this International Standard be revised regularly to include safety signs as they are standardized by ISO, and which conform to the design principles given in ISO 3864.
The safety signs in this International Standard have been validated by ISO/TC 145/SC 2 according to procedures of standardization current at the time of publication. NOTE 1 Some countries' statutory regulations may differ in some respects from those given in this International Standard.
NOTE 2 Information on procedures, criteria of acceptability, safety sign templates and application of safety signs are given on the website: http://www.iso.org/tc145/sc2.
Norme UNI - ISO UNI EN ISO 7010:2012
4 Referents and categorization of safety signs 4.1 General
The summaries in 4.2 and 4.3 are provided to facilitate the search for registered safety signs.
This International Standard will be maintained electronically through the use of a database. The indexes of this database will be used in these summaries as search engines with each registered safety sign having a unique reference number1).
4.3 Categorization of safety signs Safety signs are categorized according to their function as follows:
E is the category for signs indicating an evacuation route, the location of safety equipment or a safety facility, or a safety action (safe condition signs);
F is the category for fire equipment signs;
M is the category for mandatory action signs;
P is the category for prohibition signs;
W is the category for warning signs.
Table 2 summarizes the registered safety signs in terms of safety sign category in accordance with ISO 3864-1.
Norme UNI - ISO UNI EN ISO 7010:2012
Warning;Explosive materialMateriale esplosivo
No smokingVietato fumare
Refer to instruction manual/booklet
Fire hose reelLancia antincendio -
naspo
Emergency exit (right hand)Uscita di
emergenza a destra
Referent
W002P002M002F002E002Reference number
Safety sign
General warning sign
Pericolo generico
General prohibition sign
Divieto generico
General mandatory action sign
Obbligo generico
Fire extinguisheEstintore
Emergency exit(left hand)Uscita di
emergenza a sinistra
Referent
W001P001M001F001E001Reference number
Safety sign
Warning signsProhibition signsMandatory action signsFire safety signs
Means of escape and emergency
equipment signs(safe condition
signs)
WPMFE
Category
Safety sign,reference number
and referent
Norme UNI - ISO UNI EN ISO 7010:2012
Warning;Laser beam
Pericolo raggioLaser
No thoroughfareDivieto di transito ai
pedoni
Wear eye protectionObbligo di
proteggere gli occhi
Collection of fire-fighting equipment
Attrezzatureantincendio
Emergency telephoneTelefono diemergenza
Referent
W004P004M004F004E004Reference number
Safety sign
Warning;Radioactive
material or ionizing radiation
Pericolo di materiale
radioattivo o radiazioni ionizzanti
No open flame;Fire, open ignition
source and smoking prohibited
Vietato fumare o usare fiamme
libere
Wear ear protectionObbligo di
protezione dell’udito
Fire ladderscala antincendio
First aidPrimo soccorso
Referent
W003P003M003F003E003Reference number
Safety sign
Norme UNI - ISO UNI EN ISO 7010:2012
Warning;Non-ionizing
radiationPericolo
radiazioni non ionizzanti
Not drinking water
Vietato bere / acqua non
potabile
Connect an earth terminal to the groundCollegare la
messa a terra
Fire alarm call point
Pulsante allarmeantincendio
Direction, arrow(90°
increments), safe condition
Referent
W005P005M005F005E005Reference number
withdrawnSafety sign
Warning;Magnetic field
Pericolo campo magnetico
No access for fork lift trucks
and other industrial vehiclesVietato
l’accesso ai carrelli elevatori o ad altri veicoli
industriali
Disconnect mains plug from electrical outletScollegare la spina dalla
presa
Fire emergency telephoneTelefono
emergenzaantincendio
Direction, 45°arrow (90°
increments), safe condition
Referent
W006P006M006F006E006Reference number
withdrawnSafety sign
Warning signsProhibition signs
Mandatory action signs
Fire safety signs
Means of escape and emergency equipment signs (safe condition
signs)
WPMFE
Category
Safety sign,reference
number and referent
Norme UNI - ISO UNI EN ISO 7010:2012
a) Vai su a sinistra-b) Vai Avanti e daqui attraversa a destra (segnalesospeso in area aperta)
Vai giu a sinistra ( cambio di livello)
a) Vai su a destra(cambio di livello)b) Vai Avanti e daqui attraversa a destra (segnalesospeso in area aperta)
Vai giu a destra indica un cambio di livello
Con testo supplementare e
doppia lingua
Con testosupplementare
Simbolo grafico piùfreccia direzionale supplementare -
Visto frontalmente
Norme UNI - ISO ISO 16069
Da qui vai giù ( indica il senso di
marcia) -
Da qui vai a sinistra(indica il senso di
marcia)
Da qui vai a destra ( indica il senso di
marcia) -
a) Vai Avanti daqui in poi -b) Da qui vai avanti e attraversa, quando il segnale è sopra una porta (indica la direzione di marcia) -c) Da qui vai avantie verso l’alto
Con testo supplementare e
doppia lingua
Con testosupplementare
Simbolo grafico piùfreccia direzionale supplementare -
Visto frontalmente
Norme UNI - ISO ISO 16069
DM 3 agosto 2015
Segnaletica
UNI ISO 23601
ISO 16069
UNI EN
ISO 7010
UNI 10779
CIRCOLARE 30
16/07/2013
Ministero del Lavoro
Decreto 81/2008
s.m.i.
S-4.5.8
Le norme e la legislazione nazionale si relazionano
S-3.5.6 / 4.5.1 / 4.5.7/ 4.9.1S-6.8 / 7.6 / 8.7/ 6.9.5 / 9.4.1
Attrezzature Antincendio
• ISO 23601 stabilisce i principi generali di realizzazione dei piani di fuga ed evacuazione che contengono informazioni per l’antincendio, le squadre di emergenza e possono essere usati dalle forze di intervento preposte.
• Sono piani che vengono esposti nelle aree interessate.• ISO 23601:2009 non copre i piani di emergenza utilizzati
da servizi di sicurezza esterni ne interessa l’area dei disegni tecnici in uso presso specialisti del settore.
Norme UNI - ISO UNI ISO 23601
IntroduzioneE’ necessario armonizzare un sistema di comunicazione delle vie di
fuga nelle strutture the si affidi il meno possibile sull’uso delle paroleper essere capitoLa continua crescita negli scambi, viaggi, e mobilità dei lavoratori
richiede un metodo comune che fornisca queste informazioni di sicurezza ai residenti ed utilizzatori della struttura stessa.Dall’uso di questo Standard Internazionale ci si attende di ridurre i rischi
fornendo un mezzo per migliorare l’addestramento e la formazione per ridurre la confusione nel momento stesso dell’emergenzaQuesto Standard Internazionale stabilisce un modo comune di illustrare
la posizione di colui che legge l’informazione in relazione a determinate vie di fuga che guidino alle uscite di emergenza ed alle attrezzature antincendio e di salvataggio vicine alle vie di fuga stesse.I Piani di evacuazione sono parte integrante del sistema della
segnaletica di sicurezza e giocano un ruolo integrato nel piano di gestione della sicurezza antincendio del proprietario del palazzo. I piani stessi sono un componente necessario del sistema che disciplina i percorsi si sicurezza della struttura ( vedi ISO 16069).
Norme UNI - ISO ISO 23601
GeneralitàPrima di realizzare un piano di evacuazione è necessario raccogliere e
studiare tutte quelle informazioni che di riflesso infuenzeranno ilpiano stesso
a) Procedure e manuali antincendio; b) Piano precedentec) Identificazione delle vie di fuga; Documentazione esistente dei piano di
evacuazione compresi i previsti movimenti delle persone e qualsiasiistruzione esistente ed il modo nel quale sono state divulgati
e) Posizionamento delle attrezzature ed allarmi Posizionamento deidispositivi di primo soccorso
g) Cosa fare in caso di incendio; Posizionamento degli spazi calmi e punti di ritrovo.
Lo scopo del piano di evacuazione è di aiutare le persone ad orientarsi in relazione alle vie di fuga ; in questo modo I piani difuga sono complementari alle SWGS della ISO 16069
Norme UNI - ISO ISO 23601
Design requirementsThe escape plan shall be designed in accordance with the
evacuation strategy of the facility and addresses the specific needs of the occupants of the premises or part thereof.
The following requirements shall be met by any escape plan. • a) The exact location of the user shall be indicated on the
escape plan. • b) Escape plans shall use colors.
Norme UNI - ISO ISO 23601
ISO 23601: Design requirements• c) The scale of the escape plan is dependent on the size of the
facility, the level of detail to be illustrated and the intended location of the escape plan. Scales no less than the following shall be used: – 1:250 for large-sized facilities; – 1:100 for small- to medium-sized facilities; – 1:350 for plans displayed in individual roomsDetailed elements such as stairs or corridors may be drawn to a
larger scale to increase conspicuity or to accommodate the placement of safety signs on the escape plan. For a series of escape plans for the same facility, the same scale should be used. For certain specific areas of the facility, e.g. parking areas or technical spaces, other scales may be used to recognize the extent of empty space.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Design requirements• d) In a set of facility plans, all defined areas shall be illustrated
consistently. • e) In order to achieve sufficient visibility and legibility, the vertical
illumination on escape plans shall be no less than 50 lx provided by the normal lighting. Where emergency lighting is provided in case of failure of the normal lighting, the vertical illumination on escape plans comprising ordinary materials or phosphorescent materials shall be no less than 5 lx. Where emergency lighting is not provided in case of failure of the normal lighting or where a phosphorescent safety way guidance system according to ISO16069 is provided, escape plans comprising phosphorescent materials may be used. In all cases, the phosphorescent material shall be no less than classification C according to ISO 17398.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Design requirements• f) In order to identify safety colours on the plans, the minimum value for
the colour-rendering index, Ra from a lamp shall be W 40. The luminaireshall not substantially subtract from this. Where escape plans are
• based on phosphorescent materials, excitation shall be from white fluorescent lamps. Low-pressure sodium lamps shall not be used.
• g) The background of an escape plan shall have the safety colour white or phosphorescent white as defined in ISO 3864-1:2002, Table 4.
• h) The minimum size of an escape plan shall be 297 mm × 420 mm (A3) except for escape plans to be located in individual rooms where the plan size may be reduced to 210 mm × 297 mm (A4). A tolerance of 5 % is acceptable.
• i) Escape plans shall be up to date. • j) The orientation of the plan as displayed shall be related to the
viewer so that locations on the left of the plan are to the viewer's left and locations on the right of the plan are to the viewer's right.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Design requirements• j) The orientation of the plan as displayed shall be related to the viewer so that
locations on the left of the plan are to the viewer's left and locations on the right of the plan are to the viewer's right.
• k) When safe condition and fire-fighting equipment are indicated on the escape plan, they shall use safety signs that are the same as in their installed location in the facility and both shall conform to ISO 7010 (Italy D.Lgs. 81/08 UNI7543 n.d.r.).
• l) Escape plans shall have a legend.
• m) Escape plans shall have a standardized header, including the words “Escape plan” in the language(s) of the country in which the plan is used.
• n) Escape plans shall show the position of the assembly points as part of the escape plan detail or on an overview plan.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Size of plan elements• 6 Size of plan elements - The following requirements shall be met.• a) Information presented on escape plans shall be legible at the intended
viewing distance. The minimum lettering height shall be 2 mm. Fonts should be chosen that maximize the legibility at the intended viewing distance.
• b) The minimum height of the header shall be at least 7 % of the smallestdimension of the escape plan and the height of its characters shall be at least 60 % of the height of the header. Examples are given in Table 1.
• c) Safety signs shown on the plan shall have a minimum height of 7 mm. • d) The line width for the graphical representation of the facility's
structural walls shall be at least 1,6 mm. Interior partition walls shall be represented by lines of a minimum width of 0,6 mm. If detailed elements are shown on the plan (e.g. stairs, shelves, windows), they shall be shown by lines of a minimum width of 0,15 mm.
• In the representation of long escape corridors, architectural features or equipment should be shown to give the user a sense of scale/distance.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Contents and representation 7.1 Header • Every escape plan shall have a header. For the header, upper- and
lower-case letters may be used. 7.2 Overview plan • Except when a small facility's escape plan detail is itself an overview
perspective of the facility, every escape plan shall incorporate an overview plan.
• An overview plan shall incorporate: • a) the assembly point location(s); • b) the overall facility/site plan with the specific section covered by the
escape plan detail highlighted; • c) a simplified representation of the surrounding area (e.g. roadways,
parking areas, other buildings). • The size of the overview plan shall not exceed 10 % of the area of the
escape plan.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Escape plan detailThe escape plan detail shall incorporate: a) the floor plan of the relevant part of the facility that is modified to • eliminate non-essential details, • highlight important elements, • increase legibility and ease of comprehension, orient the plan to the
position of the viewer;
Norme UNI - ISO ISO 23601
Escape plan detail• b) all emergency exits and escape routes, horizontal and vertical. If
directional instructions are to be given • from a specific “You are here” point, such directional information shall
be conveyed by the use of arrow-• type D from ISO 3864-3 (see Figure 1); • Figure 1 — Arrow indicating the direction of movement of people (ISO
3864-3, arrow-type D)
Norme UNI - ISO ISO 23601
Escape plan detail• c) the point of location of the user (“You are here”); • d) the location of stairs; • e) any specific evacuation provisions made available for people with
disabilities; • f) the location and type of the first intervention fire equipment
and emergency and rescue equipment, e.g. fire alarms, fire extinguisher, fire hoses, first aid equipment;
• If it is not possible to show the actual location of the safety signs because of the scale used, the safety signs may be shown separately in the closest available free space with a leader line to indicate the
• correct location (see Figure A.1).• g) the location of the lifts as an architectural feature.
Norme UNI - ISO ISO 23601
safety notice & legend
• 7.4 Safety notices • Escape plans shall always be associated with fire and emergency
safety notices which may be on the escape plan or displayed in proximity to the escape plan.
• 7.5 Legend • The legend shall appear on the escape plan and shall give the
meaning of the safety signs, graphical symbols and colour coding used on the escape plan. Examples are given in Annex A.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Other information
The following information shall be part of the plan: • a) plan designer; • b) name of the facility; • c) floor designation; • d) date of plan design and revision number; • e) plan number.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Use of colours
7.7.1 Escape routes • Directional arrows shall be in safety green according to ISO 3864-1.
Escape routes shall be highlighted in light green which gives sufficient contrast to the arrows.
• NOTE With phosphorescent materials, graphical methods such as halftone or hatching of the escape route can be used to render the escape route directional arrows visible in dark conditions.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Safety signs shall be reproduced in safety colours according to ISO 3864-1. 7.7.3 Point of location of the user The point of location of the user shall be safety blue according to ISO 3864-17.7.4 Background colour The colour of the background shall be white or phosphorescent white according to ISO 3864-1. 7.7.5 Outline of facility structural elements The colour of the outline of facility structural elements shall be black. 7.7.6 Header The header shall be in safety colour green and the text shall be in the contrast colour as given in ISO 3864-1. 7.7.7 Text The normal colour of the text shall be black. Other colours may be used for highlighting purposes.
Safety signs
Norme UNI - ISO ISO 23601
Use of colours• 8 Materials
Escape plans shall be made of materials and inks that are durable enough to resist the environmental influences at the site of the application (e.g. light resistance and resistance to humidity) for the expected service life. If required, durability characteristics shall be measured by methods described in ISO 17398.
Norme UNI - ISO ISO 23601
Installation and location • 9 Escape plans shall be located so that they are conspicuous in
their environment of use and sited to ensure that they are accessible and readable to the intended user.
• These plans shall be permanently fixed and are intended to be located at positions where occupants can learn the means of escape and at strategic points of the escape route, which can be
• on every floor at primary entry points, • near lifts and stairs,• in every room, e.g. hotel rooms, • at appropriate training points, e.g. cafeterias, office centres, meeting
places, • at principal junctions and intersections
Norme UNI - ISO ISO 23601
Inspection and revision
• 10 Inspection and revision • Inspections of the escape plans shall be conducted at regular
intervals, to ensure they are legible, conspicuous, comprehensible and up to date.
• Any change of the facility or its fire safety or emergency procedures shall result in a review of the escape plans and, when necessary, revision to the escape plans.
Norme UNI - ISO ISO 23601
ISO 16069 Safety Way Guidance System• PREMESSA• Rendere uniforme
l’applicazione dei principi generali per la segnalazione delle vie di fuga
• Rendere comprensibili a tutti i segnali attraverso un sistema di simboli standardizzati che elimino le barriere linguistiche
SCOPO• Fornire informazioni per la
scelta dei materiali , del posizionamento e installazione - e manutenzione - delle SWGS applicando dei principi generali che guidino le persone dal in cui si trovano fino al punto di ritrovo
Norme ISO ISO 16069
4 - ASPETTI AMBIENTALI ED OPERATIVI
• Le SWGS sono allestite per migliorare i requisiti per evacuare velocemente ed ordinatamente attraverso le vie di fuga durante un’emergenza
• A causa della complessità di una sistema di vie di evacuazione, la varietà di tipi possibili con performance e materiali foto luminescentio a funzionamento elettrico si rende necessaria una valutazione del rischio prima di ogni allestimento.
• Nonostante il risultato possa portare alla scelta di componenti diversi i principi e la progettazione non cambiano.
• Nel caso il risultato della valutazione richieda una segnaleticaluminosa fare riferimento allo standard più autorevole.
Norme ISO ISO 16069
4.2 - ASPETTI AMBIENTALILe SWGS devono tenere conto dei seguenti fattori in fase di pianificazione del
progetto:• il numero di persone che useranno le vie di fuga• Caratteristiche demografiche delle persone che occupano l’area (l’ambiente, la
struttura ecc.ecc.)• Il tipo di attività svolta nell’area • Ritardo previsto per l’inizio dell’evacuazione• Tipo, dimensione, localizzazione dell’ambiente• Complessità delle vie di fuga e possibilità di confusione nei cambi di direzione e di
piano• Probabile presenza di rischi specifici • Condizioni di rischi specifici nei quali l’uso di vie di fuga sarà necessarie• Di tutte le caratteristiche esistenti dell vie di fuga così come i piani di fuga dei piani• La possibile combinazione di componenti nelle SWGS per aiutare la fuga in
condizione di rischi particolari come la presenza di fumo diffuso o stratificato , terremoti e presenza di ostacoli o specifiche condizioni di folla.
Norme ISO ISO 16069
4.3 - ASPETTI OPERATIVILa selezione degli elementi di una SWGS sarà influenzata dai seguenti
fattori:• Il bisogno di elementi, che sono i componenti visuali principali di una
SWGS, posizionati sia in alto che in basso • Il bisogno di elementi fosforescenti da esporre ad una sorgente luminosa
per funzionare• Il bisogno un sistema di fornitura di energia di sicurezza che fornisca
energia elettrica automaticamente agli elementi, come luci e segnali, nel caso questa venga meno
• Il bisogno di avere segnali delle vie di fuga posizionate in alto sempre operativi quando l’area e’ occupata ed anche in caso di black-out
• Il bisogno di caratteristiche minime di durata nel caso di elementi fosforescenti utilizzati per i segnali le linee di guida per le vie fuga posizionate in basso o intermedie
Una SWGS in accordo con questo standard dovrebbero rimanere in funzione per almeno 60 minuti oltre il normale tempo di fuga previsto
Norme ISO ISO 16069
5 – Principi generali di progettazione• 5.1 Elementi base Basics• Lo scopo di una SWGS è di fornire informazioni visuali in maniera coerente
e razionale a chi sta evacuando così che gli occupanti possano essereguidati a lasciare qualsiasi area in cui si trovano in maniera ordinata fino al punto di ritrovo
• Una SWGS è pensata per essere presente in tutta la struttura ma puòessere realizzata anche in una sola parte o area quando una valutazionedei rischio lo permette.
• La presenza di equipaggiamenti di sicurezza è pensata per essere parte integrale della di una SWGS
• I componenti che possono essere impiengati in una SWGS per comunicareinformazioni sulle vie di fuga sono vari e diversi fra loro
• I principi dati in questa sezione sono intesi per fornire elementi diprogettazione coerenti a prescindere dagli elementi stessi. Un uso coerentedegli elementi migliorerà la consapevolezza del sistema fra la popolazioneai fini di una rapido e concreto riconoscimento in caso di emergenza
Norme ISO ISO 16069
5 – Principi generali di progettazione• 5 principi di base per la progettazione di SWG• 5.1 obiettivi di progettazione• 5.1.1 Generale• La SWG fornisce informazioni costanti e coerenti agli occupanti in modo
che questi possano essere evacuati in modo ordinato da un punto qualsiasi posto all'interno di dell’area occupata fino al punto di ritrovo.
• I componenti parte di SWG che guidano le persone e che possono essere impiegati per comunicare informazioni sicure sono vari, come quelli indicati nei punti 5, 6 e 7.
………….• 5.1.2 Continuità• I componenti SWGS devono essere disposti, in modo più continuo e
ininterrotto possibile dall'interno dell’area occupata al punto di ritrovo. Le linee delle vie di fuga sono utilizzate per fornire una linea visivamente continua e visibile (cospicua) dal all'interno dell'edificio fino al punto finale della via di fuga e deve essere preferibilmente una delineazione completa dei confini della via di fuga.
Norme ISO ISO 16069
5 – Principi generali di progettazione
• 5.1.3 rinforzo visivo• La segnaletica di sicurezza e gli indicatori di direzione devono essere
collocati a intervalli sufficienti a garantire la coerenza e la continuità di informazione.
• La frequenza e il rafforzamento visivo dei segnali di direzione ad alta, media e bassa posizione deve essere determinata dalla valutazione dei rischi.
• I segnali di direzione posizionati in basso sono incorporati, o vicini, alle linee guida delle vie di fuga.
• Ovunque funzionale allo scopo, la segnaletica direzionale situata in alto o in posizione intermedia deve essere ripetuta in posizione bassa.
• 5.1.4 Posizione• La segnaletica in posizione bassa deve essere considerata la posizione
principale per le linee guida che devono dare visibilità per distanze fino a 30 m così come i segni direzionali che devono essere visibili fino a distanze di osservazione di 5 m.
Norme ISO ISO 16069
• 5.1.4 Posizione • La segnaletica aggiuntiva delle via di fuga e le linee di guida possono
essere messe fino a 1,20 m dal pavimento per fornire un rinforzo visivo e per contribuire all'identificazione di ringhiere o altri elementi architettonici lungo la via di fuga. Questo ulteriori elementi aggiungono alla prospettiva della via di fuga per distanze di osservazione medie di circa 10 m per 20 m.
• La segnaletica di sicurezza posta in alto e gli indicatori di direzione devono essere collocati a garantire il rafforzamento visivo per distanze di osservazione comprese tra circa 10 me 30 m e per indicare i cambi di direzione, le via di fuga o destinazioni intermedie e finali lungo la via di fuga principale e devono essere installati a tutte le porte di uscita di emergenza lungo la via di fuga e all'uscita finale.
• Il campo visivo tra 1,20 m e 1,80 m ,per le distanze di osservazione medie da circa 10 m a 20 m, può essere utilizzato per rafforzare visivamente con informazioni direzionali sulle pareti della via di fuga
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.1.6 DestinazioneLe destinazioni finali e intermedie lungo le via di fuga, come le uscite di
emergenza spazi calmi e luoghi sicuri verrà data particolare attenzione utilizzando componenti SWGS.
• 5.1.7 Evitare di confusione a punti di decisioneIn una SWG si deve evitare di mostrare agli agli occupanti percorsi
alternativi da seguire che potrebbero creare incertezze e confusione durante l'evacuazione. Nel caso di distanze uguali tra percorsi alternativi, quindi gli occupanti saranno incoraggiato a seguireentrambe le vie posizionando segnaletica direzionale posta ad una certa distanza dal punto equidistante.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.1.9 Minimization of potentially competing or confusing information in the visual field on escape routes
Public information signs and general building facilities signs shall be subordinate and of distinctively different colour to components of the SWGS along designated escape routes.
• NOTE This can be achieved by increasing size, frequency or luminance of safety way guidance components or similarly reducing size or luminance of potentially competing information.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.1.11 Signs for marking the location of fire-fighting and emergency equipment
The location of fire-fighting and emergency equipment along and adjacent to escape routes shall be marked with the appropriatesafety signs as given in ISO 3864-1 and ISO 7010. Arrows shall not be used for the marking of the location of such equipment along or adjacent to escape routes.
• The areas around fire-fighting and emergency equipment may also be marked with the appropriate safety marking in accordance with ISO 3864-1.
NOTE These signs and markings provide supplementary visual orientation cues to occupants. .
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.2 Consistent and unambiguous use of escape route signs and directional indicators
• 5.2.1 General SWGS designed to this International Standard shall use the safety signs
specified in ISO 3864-1 and ISO 7010 for emergency exit and the use of the appropriate supplementary arrow sign for directional purposes (see Figure 1). All exit signs at emergency exit doors on the escape route shall be used with an arrow pointing upward, meaning “straight on from here”.
• NOTE 1 A supplementary sign with text will make the sign more conspicuous. • NOTE 2 The family of directional signs to be used in SWGS and their safety meaning are
called “escape route signs”. • NOTE 3 Escape route signs positioned at low and intermediate location may be substituted by
directional indicators using the graphical symbol of ISO 7010 but not all the colour requirements of ISO 3864-1. Examples are given in Figure 1 and Figure 2.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
a) Vai su a sinistra-b) Vai Avanti e daqui attraversa a destra (segnalesospeso in area aperta)
Vai giu a sinistra ( cambio di livello)
a) Vai su a destra(cambio di livello)b) Vai Avanti e daqui attraversa a destra (segnalesospeso in area aperta)
Vai giu a destra indica un cambio di livello
Con testo supplementare e
doppia lingua
Con testosupplementare
Simbolo grafico piùfreccia direzionale supplementare -
Visto frontalmente
Norme UNI - ISO ISO 16069
Da qui vai giù ( indica il senso di
marcia) -
Da qui vai a sinistra(indica il senso di
marcia)
Da qui vai a destra ( indica il senso di
marcia) -
a) Vai Avanti daqui in poi -b) Da qui vai avanti e attraversa, quando il segnale è sopra una porta (indica la direzione di marcia) -c) Da qui vai avantie verso l’alto
Con testo supplementare e
doppia lingua
Con testosupplementare
Simbolo grafico piùfreccia direzionale supplementare -
Visto frontalmente
Norme UNI - ISO ISO 16069
• 5.3.2 Marking of emergency exit doors • Emergency exit doors in the course of escape routes and final
emergency exit doors shall be marked. • NOTE This can be done by marking the doorframe, the door
handle, and other opening devices of the door or by illumination of the exit.
• The area of the door opening mechanism and the method and direction of operation shall be clearly identified. If a directional indicator is incorporated in a door marking system it shall be
positioned at the height of the door-opening device.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.3.3 Marking of fire-fighting, emergency and safety equipment and alarm-initiating devices
Fire-fighting equipment safety signs and emergency equipment safety signs conforming to ISO 7010 shall be placed at the location of each piece of equipment. All communication devices intended for use in an emergency shall be made conspicuous by the use of the appropriate safety sign and shall be placed at the location of each call point and telephone. The area behind the equipment shall
be marked or illuminated.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.3.4 Identification of particular hazards along and adjacent to the escape route
• Warning signs shall be placed to identify the nature and location of hazards such as location of electrical equipment, storage of flammable liquids and location of pressure vessels.
• Obstacles in escape routes such as wall projections, pillars andobstructing fitments shall be marked by the appropriate warning marking in accordance with ISO 3864-1.
• The guidance line should lead occupants around obstacles and any
protruding architectural features.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.3.5 Identification of assembly areas and safe areas at the end of the escape route
Areas intended to be used for the assembly of occupants shall be provided with the appropriate safe condition safety sign in accordance with ISO 3864-1 and ISO 7010. Directional signs shall lead occupants from the exit, fire exit and emergency exits to the assembly area.
• 5.3.6 Plans A floor plan or plans shall be provided on each floor at a prominent place to
give information for the orientation of occupants and to indicate the escape routes and the route to the nearest emergency exit. Floor plans shall be marked or illuminated.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 5.3.7 Marking of escape routes for the specific use of disabled persons
If there are escape routes designated for the specific use of disabled persons, they shall be specifically signed as such. If refuges and equipment for the assistance of persons with special needs are
provided then these shall be specifically signed as such.
5 – Principi generali di progettazione
Norme ISO ISO 16069
• 7.1 General • The phosphorescent components shall be visible at the designed
viewing distance during a period of use of at least 1 h. • NOTE During this time period, users become adapted to
the darkened environment. • Phosphorescent components of the SWGS shall contrast sufficiently
with the surroundings to maintain their • visual characteristics, whether or not emergency illumination is
provided. • Phosphorescent SWGS shall be provided with adequate illumination
at their surface prior to an emergency.
7 Specific requirements for phosphorescent components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.1 General In bright normal lighting conditions the phosphorescent signs shall be
designed to meet the colorimetric and photometric performance recommendations of ISO 3864-1.
NOTE 1 When no other external lighting is present, these signs and markers will lose colourrecognition as luminance falls below 2 cd/m2, however contrast and dark adaptation of the human eye will allow the signs and markers to remain conspicuous and legible at the designed viewing distances.
NOTE 2 Phosphorescent SWGS are made up of an array of phosphorescent components including guidance lines, safety signs and directional indicators. In bright surroundings or emergency lighting conditions, these components are conspicuous by providing contrast with the mounting surface or by phosphorescent borders to provide contrast with safety colours. When no other external lighting is present, all components are conspicuous by their luminance properties and characteristic yellow-green phosphorescent colour.
• NOTE 3 The frequency and amount of phosphorescent components installed in the SWGS will depend on the complexity of the escape route. All additional directional indicators and signs will produce visual cues in the escape path space and hence provide additional comfort and confidence for egress. .
7 Specific requirements for phosphorescent components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.4 Floor markings Supplementary phosphorescent floor markings such as
footprints, chevrons or dots may be used to give perspective to the escape path to be followed. These elements shall be located within the boundaries of the escape path but shall not replace directional indications given in Figures 1 and 2 belonging to the guidance lines.
7 Specific requirements for phosphorescent components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.5 Stair and ramp markings • 7.2.5.1 General In addition to guidance lines following the pitch of the stairs
or ramp, stair risers and/or stair sides shall be marked with phosphorescent material to provide perspective and outline to all steps or the ramp.
Additional markers may be provided on handrails and balustrade and particularly at each turn.
For multi-storey stairwells, a phosphorescent sign shall be posted at each floor landing, indicating the stair designation, the floor number, whether re-entry is possible and, if it is not, the closest floor above and below on which re-entry is possible.
7 Specific requirements for phosphorescent components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.5.2 Stair nosing markings Each tread edge shall be marked with stair nosing of not
less than 20 mm strips of phosphorescent material. (Ogni bordo della pedata deve essere contrassegnato con paragradino di non meno di 20
mm di strisce di materiale fosforescente.)
Such markings shall be produced to provide neither trip nor slip hazards.
• 7.2.5.3 Handrail markings Wall-mounted handrails shall be highlighted with
phosphorescent material. Central handrails shall be optionally marked on handrail or supporting bars.
7 Specific requirements for phosphorescent
components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.6 Marking of emergency exit door frames • 7.2.6.1 General The final emergency exit door and emergency exit doors provided
within the escape route shall have frames marked with strips of phosphorescent material of not less than 25 mm in width. The door handle side of the frame shall have a continuous phosphorescent marking from the floor up to the height of the door handle.
Where observation distances are greater than 20 m the whole door frame should be outlined with phosphorescent material.
• 7.2.6.2 Door handles and opening device markers Any door handles or opening devices on emergency exit doors
shall be highlighted with phosphorescent material and a sign shall be provided to give appropriate instructions for opening.
7 Specific requirements for phosphorescent components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.7 Directional indicators Directional indicators using phosphorescent material shall
be as shown in Figure 1 at intermediate and low locations, and may be wall-mounted or suspended to provide accurate directional information. Floor-mounted
directional indicators shall be as shown in Figure 2. Supplementary information such as distance to exits
and secondary route markings may be provided in guidance lines.
The size of directional indicators in low-location guidance lines shall be the size of the way guidance line as a
• function of luminance given in 7.4 and shall not be less than 50 mm.
• NOTE For high-located safety signs, see 6.2.4.
7 Specific requirements for phosphorescent
components
Norme ISO ISO 16069
• 7.2.8 Safety equipment marking/backing Fire-fighting and emergency equipment if installed on the escape
route shall be silhouetted or framed with phosphorescent material using safety marking according to ISO 3864-1. Safety signs in phosphorescent material shall be provided to locate fire-fighting equipment according to ISO 7010.
• 7.2.9 Other visual markers and safety information Phosphorescent signs providing information such as actions to be
followed in case of emergency, plans of the escape route, mandatory notices and instructions may be provided to offer further visual information and light sources in dark surroundings.
7 Specific requirements for phosphorescent
components
Norme ISO ISO 16069
• 7.3 Luminance requirements for phosphorescent components of a SWGS • 7.3.1 Minimum luminance properties When tested in accordance with Annex B, the minimum requirement for
the luminance decay properties of phosphorescent materials used as components of a SWGS shall be as given in Table 1.
NOTE The increase of the luminance properties of the material, the area and frequency of application of SWGS components and the excitation illumination is considered to increase.
7 Specific requirements for phosphorescent components
Norme ISO ISO 16069
7.3.2 Minimum luminance required in installed position In normal safety management practice escape routes should be illuminated at
all times with normal lighting to provide an average illuminance of 50 lx at the centre line of the escape path and 25 lx on the lowest wall-mounted components or as considered appropriate for the type of building, occupation conditions, and the normal lighting conditions. The luminance values specified in Table 2 shall be achieved as a result of 15 min excitation with the in situ illumination.
The period of use of SWGS is 60 min if the luminance of components in the installed position meets the values given in Table 2.
7 Specific requirements for phosphorescent
components
Norme ISO ISO 16069
Fotoluminescenza
• La fotoluminescenza si ottiene usando pigmenti non radioattivi che assorbono la luce naturale o artificiale. I pigmenti immagazzinano la luce sotto forma di energia, ed emettono una luce verdastra, meglio osservabile in un ambiente buio (documentazione fornita a parte)
Aspetti informativi Studi e casi di studio
Aspetti informativi Conoscenza
IntroductionContinued growth in travel and mobility within and between countries has generated a growing range of wayfinding guidance systems and styles containing a wide variety of information. Such systems serve various purposes, such as enabling users to:− understand the range of facilities and points of interest present;− understand the physical relationship between these facilities and points of interest; and− determine the best way to reach a required facility or point of interest given their mobility circumstances.The purpose of this part of wayfinding system is to provide guidance on the design and use of location signs and direction signs to enable users to assimilate required information swiftly and accurately, and act upon the information shown safely and conveniently. It is not the intention to limit design freedom unnecessarily, but to set guidelines and, where appropriate, specifications which reflect relevant research and best practice.Where appropriate, location signs and direction signs may be used in association with fixed location plans, maps and diagrams notices and instructions, hand-held maps, mobile electronic devices as well as human assistance, as part of an integrated wayfindingsystem.
Aspetti informativi Conoscenza
Design principles and requirements for location signs and direction signsThis Part of Wayfinding system document gives guidelines for the design and use of location signs and direction signs in public areas and working places. It is relevant to such signs in, for example, shopping centres, stores, hospitals, bus and train stations, airports, sporting and entertainment complexes, urban areas, parks, gardens and countryside, public attractions, museums and office complexes.It is not applicable to safety signs or to those sectors subject to regulations and/or different/specific design principles (for example, traffic signs on a public highway). However, in a given public environment, or within a wayfindingand signing design brief, public information may need to be associated with other messaging, so many of the principles contained in this standard will be relevant in the planning of a coordinated scheme.NOTE Public information guidance systems can be used with safety way guidance systems (See ISO 16069).
Aspetti informativi Conoscenza
General principleFor a specific destination, using only a few location signs can be effective. It might be necessary to use numerous direction signs as part of a route. In either case, a design objective should be to use the minimum number of signs necessary to provide effective guidance.PreparationNeedThe need for a location sign and/or a direction sign can arise for various reasons, e.g.:a) known difficulties experienced by users in finding a place, facility or function; NOTE Sometimes the solution to an apparent problem is best resolved by the re-design of the facility and fittings, the control of other environmental factors or the role, training and deployment of staff rather than by the inclusion, amendment or removal of a sign.b) changes in an environment or construction of a new environment.
Aspetti informativi Conoscenza
Make a brief Before design work is undertaken, the requirements and objectives should be clearly understood and expressed in a brief. Even where a small number of signs – or even a single sign – is involved, a brief should be prepared.The brief is the responsibility of the client and should define:a) the physical area to be covered;b) its relationship to adjacent areas;c) the information to be shown as determined by the tasks that expected users wish to accomplish;d) the anticipated normal viewing distances;e) any special requirements concerning information presentation and/or the nature and constraints of the site.If relevant, the brief should also define the requirement for maps and/or location plans, safety signs, advisory/information notices and the requirement and/or method for coordination with location and direction signs.
Aspetti informativi Conoscenza
Gathering dataWhen the facilities within the area to be covered are in the planning stage, information should be obtained, as appropriate, from architects, designers, engineers and other professionals with knowledge relevant to the task.When the facility is already in use, additional information may be obtained by:a) observing users’ behaviour;b) consulting with users;c) consulting with local police, shopkeepers, reception/information desk staff and others who might have experience of wayfinding issues within the area to be covered; andd) reviewing any existing location signs and direction signs in the area to be covered and in adjacent areas.NOTE A site visit is normally needed to gain familiarity with the environment and, where possible, to observe and document relevant behavioural patterns.Once gathered, the data should be reconciled with the brief.
Aspetti informativi Conoscenza
Information to be included in the briefThe following information should be included:− The characteristics of the expected users.− The types and positions of the facilities in the area.− The routes and decision points relating to specific destinations.− Accessibility and other user requirements.− Additional information, if appropriate, e.g. travel time and distance.− The proportion of the expected users for whom the use of the official local languages might be insufficient.− Any statutory or regulatory requirements.
Aspetti informativi Conoscenza
PositioningExamples of the positioning of location signs and direction signs are shown in
Annex A.Location signs and direction signs are typically positioned as follows:
a) Fixed to, applied on or projected from vertical surfaces (see example).b) Suspended from ceilings, roofs or soffits (see example).c) Projected from floors or attached to existing floor projections (see example).
Location signs should be positioned above or immediately adjacent to the destination. Direction signs should be placed at or prior to decision points (such as crossings, junctions) and elsewhere to give reassurance or minimize confusion.
Placement height and angle should be carefully considered to take into account whether users are standing or seated, and their direction of approach to the sign.
Aspetti informativi Conoscenza
In an existing environment, careful consideration should be given to how viewing of the signs can be affected by:
— existing signs and other features (e.g. lighting, advertising);— ambient and natural lighting;— physical obstructions.In an environment yet to be designed/constructed, the building design and the
plan for location signs and direction signs should be coordinated, as far as practical to ensure:
— building structure, services and other facilities do not compromise the optimum location for and visual perception and clarity of signs;
— building structure allows for the fixing and erection of signs in necessary locations;
— optimum ambient and natural lighting conditions for the reading and interpretation of signs.
Aspetti informativi Conoscenza
Planning strategyHaving gathered the necessary information, a strategy defining the content,
number and placement of signs required to address the brief should be prepared. Normally the strategy takes the form of a plan or elevation showing the physical position (and possibly the scale) of signs, together with an associated schedule with specifications for the signs indicated on the plan or elevation. The strategy should also identify other changes required, e.g. the removal or alteration of existing signs.
NOTE For complex projects, or where the signs involved are large and costly, other techniques such as 3D or video modelling are appropriate.
Aspetti informativi Conoscenza
Planning strategyHaving gathered the necessary information, a strategy defining the content,
number and placement of signs required to address the brief should be prepared. Normally the strategy takes the form of a plan or elevation showing the physical position (and possibly the scale) of signs, together with an associated schedule with specifications for the signs indicated on the plan or elevation. The strategy should also identify other changes required, e.g. the removal or alteration of existing signs.
NOTE For complex projects, or where the signs involved are large and costly, other techniques such as 3D or video modelling are appropriate.