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Collana Le scommesse
Poesia
Edizioni Progetto Cultura
Scaricato dal sito Bibliografia Mussomelese
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Tonino Calà
CANTI DELL’ALBA
Edizioni Progetto Cultura
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ISBN-10: 88-6092-078-7ISBN-13: 978-88-6092-078-2
Edizioni Progetto Cultura 2003 S.r.l. diffonde quest’opera pregevole
stampata con carattere GEORGIA 11nel mese di marzo 2007
da Legoprint S.p.a.
www.progettocultura.it
In copertina Messaggio di Sabrina Ginex (acquerello)
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Presentazione
I Canti dell’Alba, di Tonino Calà, è una raccolta lacui misura espressiva e i cosiddetti contenuti sono sin-teticamente ed efficacemente resi nel testo Vita eter-na. La scrittura di Calà sembra assestarsi in un luogosospeso tra due shock: il primo è causato dal rifiutodella realtà nella sua datità, così come essa si pone alnostro sguardo ed alla nostra mente. Il secondo scatu-risce dal ritorno al reale. Nell’intercapedine tra i duestupori passa, più che essere generata, la scrittura.Quindi, la poesia. Il verso che meglio rende questacondizione, tratto appunto da Vita eterna, recita: “Evidi/Tutto quello/Che c’era da vedere/In un flussocontinuo/Immagini senza origine e fine”.
Calà sembra assumere su di sé la responsabilità difissare, o tentare di dare una forma che sia veicolo disignificato, il movimento carsico sotteso a questo stu-pore. Come se lui non vedesse, ma re-incontrasse lavisione della vita. Il movimento di riconoscimento chene segue è, nello specifico, ciò che permette di scrive-re.
Si può allora affermare che lo stupore non è ele-mento di arresto, ma causa di visione e scrittura. Calàha deciso di camminare sul filo del rasoio, lungo ildiscrimine tra la supposta pienezza dell’esistenza, ilsuo riconoscimento e la sua testimonianza, ed il possi-bile scacco della solitudine che uno sforzo di questaportata comporta: “Vorrei essere/Per voi/L’assolutotestimone/Di un evento/Muto, solo, incompreso”.
Giuseppe Martella
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Si ringrazia per il patrocinio la Banca di Credito Cooperativo “San Giuseppe”
di Mussomeli (CL)
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Capii che pochi versi...
Perché si avverte l’esigenza di scrivere? Questo è uninterrogativo che spesso si pone a chi scrive o che lostesso scrivente si fa. Non potendo rispondere per glialtri, vi dirò qual è la molla che mi ha spinto a scriveree, soprattutto, a scrivere versi.
Da studente non amavo studiare l’italiano sino aquando non ho avuto la fortuna di incontrare un pro-fessore di lettere che mi fece scoprire il fascino e la bel-lezza della poesia e della letteratura. Era prossimo allapensione, tra l’altro un critico letterario che in passa-to aveva insegnato presso la facoltà di Magistero. Eradotato di un grande senso dell’humour, di un’intelli-genza e di una sensibilità umana non indifferenti; eracapace di cogliere significati, aspetti e sfumature di untesto letterario come non mi era mai capitato di cono-scere e di sperimentare. Grazie a lui scoprii il sensonascosto e segreto delle cose, l’intima natura di uncomponimento poetico piuttosto che di un romanzo.
Capii che in pochi versi, una sorta di concentrato diumanità e di sostanza artistica, era possibile esprime-re e comunicare un universo di emozioni, idee, senti-menti, valori, messaggi autentici, metafore, che lanatura della struttura poetica rendeva possibile, a par-tire dallo studio dei grandi poeti, classici, moderni econtemporanei. Il suo racconto della poesia era unostupore continuo di letture possibili del testo poetico,arricchite da seria allegria e da acume interpretativo.
Ma tutto questo, evidentemente, non sarebbebastato a fare nascere in me il bisogno insopprimibiledi scrivere. Più semplicemente, l’adolescenza è un etànella quale facilmente e spontaneamente i ragazzi scri-vono pensieri e riflessioni per approdare a tentativi discrittura poetica. Tale pratica risponde bene alle esi-
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genze del giovane di potere esprimere e di comunicarecon se stesso, prima ancora che con gli altri, il propriovissuto interiore, le proprie fantasie, i desideri e lepaure, il proprio punto di vista sulla realtà, le propriedifficoltà esistenziali, in definitiva il proprio rapportocon il mondo.
Da subito la scrittura fu per me “terapeutica”, cioècapace di fare uscire le emergenze psicologiche cheavevo dentro, di dare voce alle confuse passioni, ai sen-timenti nascenti e alle idee che andavo maturando osemplicemente per raccontare quanto mi accadeva. Lascrittura era per me uno strumento di “profonda”conoscenza: per conoscere me stesso e per sperimen-tare l’altro da me.
Perché la poesia e non il racconto o il romanzo?Debbo confessarvi che, inizialmente, mi ero convintoche scrivevo versi per via della mia giovanile naturaindolente, pigra, quasi rinunciataria rispetto al biso-gno di esprimermi e che la poesia, per la sue caratteri-stiche di realizzazione breve e compiuta in pochi versi,mi consentiva di soddisfare le minime necessita perso-nali d’invenzione. Ma non era così. Più avanti mi sareiaccorto che la scrittura in versi ben si adattava al viag-gio interiore e poetico che volevo compiere, una strut-tura di racconto che fosse raccolta in pochi momentinarrativi che stilisticamente avesse la veridicità di con-tenuti ed esperienze umane, rivelate in pochi attimi ein spazi ridotti, come un fuoco della verità che arde e siconsuma rapidamente.
Questo non significava dire poco, anzi trovare ilmodo di raccontare tanto e di renderlo comunicabilenella struttura concisa del verso era impresa comples-sa ed impegnativa.
Tonino Calà
TONINO CALÀ
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CANTI DELL’ALBA
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ALDO MORO
Il geloÈ caduto
Sulle lagrimeDegli uomini.
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ALLA PESCHERIA
Una lacrima discesedal tetto
e tutto finì.
Fuoco che mi ristoriTra le pause della solitudine.
TONINO CALÀ
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AMORE ANDATO
E quell’amore che non c’è piùMuore con te
Nel gelo profondoDel tuo abissoPrivo di vita.
Raccolti i segniDi una finta disperazione
Fuga interminabile.Ero solo
Abbracciato al mio corpoLagrime autentiche
Cieli vividiDel desiderio umano.
Questo mio sentireNon abita più qui.
CANTI DELL’ALBA
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ARIA CHE NON RITORNA
Alle prime oreLa muddura1 sul volto.
DistanzaDi un amore anticoAria che non ritorna
Tra spighe piegate e profumo di pane.Alla sera
Nei campiLucertole
Selciati bagnati.Sul bordo del viottolo
cumuli di pietre.Erba
Bruciata dal soleE lune impazzite
Dalla calura del giorno.Mani callose
Posano la falce…
TONINO CALÀ
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1 - Aria umidaScaricato dal sito Bibliografia Mussomelese
BARLUME
Quale piacereAl tavolo di Berry
In compagniaDi ragazze.Occhi neriDi blues
Nella notte sfibrataBarlume di luce.
Les GauloisTra dita ingialliteParker mi ascolta
Smozzicato refrain.
CANTI DELL’ALBA
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BREVE POEMA ONIRICO
Più di ogni altra cosa…
Bugie d’invernoCome serpi nascoste
Nei boschi con spifferi di luce.
La storia si concluse.
TONINO CALÀ
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CALEMBOUR
PioggiaAd una ad una
GocciaTenue e carezzevole
Notte plumbea.Escluso dal mondo
EsistoNel mio pensiero assorto.
Lontano, vicinoFoglie macerateSincere presenze
Vorrei esserePer voi
L’assoluto testimoneDi un evento
Muto, solo, incompreso.
CANTI DELL’ALBA
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CAMBIO DI STAGIONE
Vagoni di speranzeA binario morto.
Pietra levigataAsciutta
A forma di stellaAnima
InconsistenteRubata
Alla storiaDell’umanità.
GenuflessoDal monte
ScendoPer amore della terra.
TONINO CALÀ
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CANCELLI
Metalli divelti
Rotture di filo
Oltre le sbarre
Cielo…
CANTI DELL’ALBA
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CANDELE
RicordiDi una calda estateSfiorata dal vento
Nostalgia di un momento.
Candele sciolte dal fuoco.
TONINO CALÀ
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CAPODANNO
Splende al soleLa vita
Liberata dai suoi affanni.
CANTI DELL’ALBA
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CIELO
Il mondo era leggeroDove gli dei amano
Colto sentireDi angeli liberati.Un alito di vento
PenetraUniversi infiniti
TraguardiMai raggiunti.
Nel tempo misuratoAzzurro Oceano.
TONINO CALÀ
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DISINCANTO
AscoltoIl silenzio della morte
Con il silenzio degli uominiPer ritornare
A vivere.
CANTI DELL’ALBA
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DUBBIO E RAGIONE
ChiaroreDi musica e colori
DialogandoCon Baudelaire.
Nelle stanze abitateDa natura
Semplice ed intatta.Audaci sinfonie
Di lontane alture.Spianato il dolore
leggeri pensieriD’oltralpe.
La consapevolezzaTra dubbio e ragione
Ha vintoSulla sconfitta eterna.
TONINO CALÀ
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DICIOTTO ANNI
Tu crediChe le stelle siano sospese al tuo cuore
Respirano la luce del mondo.Tu credi
Che la vita ti sorridaAd ogni tuo passo
fuori la noia e la tristezza.Tu credi nell’amore
Senza inganniLeggero e forte
Come un aquiloneChe mai si spezza
Per volare nei cieli trasparentiluce senza ombre.
Tu crediNell’entusiasmo
D’ogni giornoPronta ad abbracciare
Chi non ha l’amoreA sperare sempre
Nei prati verdi della giovinezza.
E poiIl dolore di donna
CANTI DELL’ALBA
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Disillusa Per amare
Con più forzaTestarda gioia dell’esistenza
Contro tutti i drammi della storia.E parla
Ancora forteQuel sentimento genuino
Di ragazza sognanteChe voleva amareTra petali di rosaFiumi di sorrisi
IndelebiliSulle tue labbra
Assaporate di dolcezza.Nel luogo chiamato realtà
Hai toltoI gingilli e le pietre preziose
Per far vincere la vitaNuda anima di bambina
Fiocco spoglioBrivido di un sussurro
Tra i moti arcaniDell’abbandono.
TONINO CALÀ
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ELEGIA DI UN INGEGNERE
Dopo il caffèSmozzicate SuperDavanti alla TV
Che fosse Natale giugnoNon ricordo.
Il pigiama giapponeseCelestino a bordi neri
Leggero pesanteChe fosse Natale giugno
Non ricordo.Occhiali frantumatiVolto canzonatorio
Fuggevole calcolo della vitaChe fosse Natale giugno
Non ricordo.Il regolo matematico
Sul tavolo dell’innocenzaTra burle di amici
Logos istintoNon ricordo.
Un profilo grecoÈ ricomparso
Tra le mura confidentiDel sentimento antico
Ricordo.
CANTI DELL’ALBA
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ELIANTO
Un urlo di piacereCacciato in gola
GemitiRosso porporeo
AttraversatiDa arcobaleni
StagliatiSul sole d’autunno
Ultimo respiroDell’estate.
TONINO CALÀ
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ENGAGEMENT
Era molto stancoNel brusío della sala
I suoi occhi brillavano.
CANTI DELL’ALBA
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EPIFANIA
Vivo in questo mondoChe sa d’illusioneEssere metafisico
Tra le cose.
TONINO CALÀ
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ERMES
Questo vuotoMi lambisce l’anima
Teneramente assorta.Fuga distratta
Da coseChe vivono per sé
Nulle di parole.
CANTI DELL’ALBA
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FINE ESTATE
Tanti trucchi per sfuggire il mareMa il mare era lì
Con la sua calma fecondaMi attendeva come la donna il parto.
Gradevole sorpresaL’assenza di un tempo tiranno
Scremato di desideriNegli occhi riflettevo il cielo.
Limitata la costaCapelli disordinati sul guanciale
Un tepore d’autunnoNelle viuzze del sapore antico.
La roccia cesellata dai merliNon vedo alcuno in cammino
Notte senza ombre.Sale il giorno con i suoi mille colori
Annego in questa distanzaSfuggita al cospetto di Dio
Incanto di un sole di passaggio.
TONINO CALÀ
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FORSE, LA VITA
Quanti uomini soliDa New York a Bombay
LuciChe la notte fa giorno.
In quali luoghiTristi pensieriE risate di vita
Per non essere schiavi.Il mondo correTra gli anfrattiDell’esistenza
Noluntaria presenza.Sguardi in attesa
Per essere nel mondoCaotico e volgareSoggetti pensanti:Fuggevoli libertà
A spazio zero.
CANTI DELL’ALBA
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FUNIVIA D’INVERNO
Impassibile naturaTenue melanconia
Passeri e merliSu rami bagnati.
Tra le spireDi un invernoChe si avvicinaNel tormentoDella notte.
PerformanceDi un cielo ibridoStriato di coloriSmunti, allegri
RiordinoDi logiche confutate.
TONINO CALÀ
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HO AMATO
Non volevo svestirmiRasoi di primo mattino
Fumi di incensoTra brevi aperture
Soli denudati.
CANTI DELL’ALBA
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LA CACCIATA
Scale di legnoA chiocciolaMalferme.Vasi rotti
Comodi divaniScuciti.
Quadri capovoltiFinestre socchiuse
Spiragli di vento gelido.Nudità d’infanzia
Coccole della nonnaTra pianti e singhiozzi.
MarginaleIl respiro più pesante.
Nella soffitta della memoriaVia dal piacere.
TONINO CALÀ
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IMMAGINE
Chiara e tondaRiflesso
Del mio sentire.Statica
Brillantezza del momento.Riverbero
Di un commiatoSilenzioso.
CANTI DELL’ALBA
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IN AGOSTO
Ti ricordoInginocchiata su cento mattonelle
SacrilegaAgli occhi bendati della fortuna
Graziata dai tanti perdoniDella miseria.
Erano i tempi del sacrificioDi un impegno scuttutu2.
Eri bella madreCon i tuoi sudori
Balsamo delle nostre tristezze.Raccolto il sorriso
Di un piccolo gelatoChe mi dissetava
Dalla calura agostana.
TONINO CALÀ
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2 - GuadagnatoScaricato dal sito Bibliografia Mussomelese
LE COSE CHE NON CAPISCO
Se tu fossi quiPer le cose che non capisco
Che non so spiegarmiIl senso
Il significatoDell’infinito.Un’esistenza
VissutaSospesa
Senza sapere.
CANTI DELL’ALBA
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L’EDEN DELL’INFANZIA
Ho sognatoIl paradiso dell’infanzia
Pesche rosse.Verdi sentieri pianeggiantiMare assopito e tranquillo.
Cielo tersoZeffiro leggero
Sulla pelle.Ho reciso
Il filo della memoriaSono entratoNella storia.
Non più vita beataLiberi percorsi.
TONINO CALÀ
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L’ESAME
Surreali auleDi bianco surreale.Un presepe finto
Ciarpame di sapereUn computer dell’anteguerra.
FuoriMura di caserma.
E voiBurocrati della conoscenza
Volete impedirmiLa libertà di pensiero!
Aridità disseminataSul banco polveroso.
Oggetti astrattiRegistrati
Sul foglio dell’iniquità.
CANTI DELL’ALBA
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L’INCUBO DELLA VITA
In meOscurità
Verso il mondo.Gesti banali
Parole.Luci smorzateSul mio spirito
Stanco, sconfitto.A volte
Siamo mortiPrima di morire.
TONINO CALÀ
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MAGMA NOTTURNO
Prima che nasca il giornoMorte
Urla confuse.Stelle pazienti:Fine della festa.
Mordi il cieloNel buio
Senza respiro.
CANTI DELL’ALBA
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MESSINA
Alle mie spalleHo lasciato
Le mie radici:Solo
In viaggio.
TONINO CALÀ
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NEL CUORE DEL MONDO
Salii sulla nave e mi allontanai dal portoLasciavo la città dei ricordi e delle lusinghe
Scivolando sulle acque del destino.Alle mie spalle scompariva il limbo della fantasiaLe luci della ribalta si spegnevano nell’oscurità.
Mai più sarei stato il clown del mio pubblico.
Nel mare apertoTutto si diradava
Masse d’acqua sconfinateCielo terso di orizzonti.
Un gabbiano sfiorava il mio voltoVolava alto.
CANTI DELL’ALBA
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NESSUNA PRETESA
Sconfesso me stessoDissacro l’assoluto
A cui ambiscoNessuna pretesa della verità
Rimane il nullaE il mio tacere.
Nel silenzioLa vita e la morteLa morte e la vita.
TONINO CALÀ
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NON POSSIAMO…
Non possiamo fare a menoDi darci un tono
CamuffiamoDi verità fittizie e complesse
La nostra disarmante umanità.Per un attimo convinti
Di avere raggiunto la soddisfazioneSfuggiti al male, all’errore
Invece miseri di tuttoScavati nel dolore
Dell’assenza eterna.
ViviamoGiorno dopo giorno
Superiori nella consapevolezzaOscillanti nel dubbio
Nel vento che ci porta via.
CANTI DELL’ALBA
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COME UNA QUERCIA…
La giacca di vellutoSgualcita
Marrone a righe grosse.Quell’orologio
Regolare ingannoCome il tempo che non muta mai.
Sembrava immobileNel silenzioImponente
Taciturno da sempre.Solo un brillare di occhi:
All’albaSorgeva il sole.
Eterno testimonePer la mia fanciullezza
Splendida luceNata dalle tenebre.
Giorni lontaniGusto di fichi d’india
Fulgido ricordoDi vita secolare.
Come la querciaChe tu avevi piantato
Con le tue nodose mani.
TONINO CALÀ
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NON PIÙ VEDO
Non più vedoStelle mirabiliSoli nascentiVolti di luna.
Tenero amorePresi tra le mani!
CANTI DELL’ALBA
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NOVECENTO
LìSu pagine e pagine
Di letteraturaSpezzato il mondo
Io frantumatoA costo zero.
RipresaDel gorgo salmastroPunti di riferimento
Storia italica trasponeIl mondo canterino.Riuscita della recitaTra maschere nudeMacchine roboanti
Lacchè d’ogni sorta.E signore lucidate
IngioiellateRattristatePuttanate.
Lirica sommessaVibrante
Nei silenzi della naturaFurto del verso.
LiberoInesaustoSolitario.
TONINO CALÀ
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DA ME STESSO
Splendide luneIn notti chiare
Spazzate via dal vento del nord.Versi offesi dal ridicolo
Ripetersi di flash ossessiviDistese di stelle luminose.
Vita ama la vitaCome campi verdiCurati dall’amore.
Se riuscissi ad amareLa merda che mi ricopre
Nei momenti d’abbandono.Questa fede sacraDi un fitto dolore
Che anela alla vera libertàDa me stesso.
CANTI DELL’ALBA
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NON SAPREI DIRE ALTRO
Se fosse candido e perlaceoIl colore della tua pelleSe fosse caldo e flautatoIl suono della tua voce
Se fosse nera e lisciaLa seta dei tuoi capelli
Se fosse chiaro e serenoLo sguardo dei tuoi occhi
Se fosse esile e forteLa figura del tuo corpo
Se fosse sicura e delicataLa presa delle tue mani
Se fosse dolce e profumatoIl gusto del tuo palato
Se fosse attento ed ospitaleIl tuo ascoltare
Se fosse leggero e saldoL’incedere dei tuoi passiSe fosse puro e semplice
L’amore del tuo cuoreSe fosse aperto e materno
L’abbraccio delle tue membraSe fosse gioia e speranza
L’attesa di un figlio in arrivo…Ma tu non sei
Quello che scrivoE ti amo così come sei!
TONINO CALÀ
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PALERMO
Entrando con passo leggeroLa salsedine acre di Porto Carbone
Si mischia all’odore verde della Favorita.L’aria profumata di via Libertà
Il sole tra le baracche della VucceriaMisto sapore
panelle, milza, luppina.Confusione ai lattarini
Minchia Palemmo3
Lo splendore di Porta Nuova.Palermo-paradiso Palermo-inferno
Mafia, dolore, povertàNella casbah di Ballarò
Le ville libertine.Verso il mare crespo di Mondello
Volando su Borgo NuovoLa solitaria statua della Libertà
Tra respiri assentiCittà araba-normanna.
Un canto femminileAnima del mondo
Tra i pesci di Borgo VecchioE i notabili del Massimo.
Al Biondo il teatro degli studentiTra vicoli di mercenaria umanità
Poesia dell’abbandono.Palermo-inferno Palermo-paradiso
Dolci carezze del tramontoA monte S. Pellegrino
CANTI DELL’ALBA
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3 - Palermo
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Rosa cupola degli EremitiViali alberati della storia.
Ti ho amato PalermoCome una puttana che si dimentica
Inferno e paradisoLasciva santità
Di godute amenitàPer sempre
Terra di passioni.Ho consegnatoI miei ricordi
Tra le vestigia della tua bellezzaAmata, tradita, sognata.
TONINO CALÀ
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PAOLO
Infinitamente vuotaDesertaDissidio
Tra dolore e dovereUn palermitano della Maggione
Possibile?Con lo sguardo fermo d’amore
Che parlava al cuore della leggeRecitando Goethe.
Per dare speranza alla vitanon invano
per noi, per loroterra libera
sole.
CANTI DELL’ALBA
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PAROLE IN VERSI
Tradotto dal silenzioUn istante perdutoPer strade amicheOra sconosciute.
Lampi d’amoreDistante la banalitàDi giorni sprecati.
TONINO CALÀ
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PATRIA SCONOSCIUTA
Ci siamo battutiPer una patria che non c’era
Senza parole d’orgoglio.Misero viatico
L’esserciNel buio stellato
Senza ascolto.
CANTI DELL’ALBA
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PREGHIERA
Un rito interrottoTintinnii di festaInno alla morte.Sacre passioni
Attraversate da bagliori di umanità.
Allegra voceDi tamburi collettivi
Là dove la parolaTace
Per infinita delusione.
TONINO CALÀ
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PRIMO CANTO
Fresche rose:Limoni
Assetati d’amoreSciolti canti
Alla prima luce.
CANTI DELL’ALBA
59
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QUANDO MUORE UN UOMO
Scandalosa la tua presenzaCarne tormentata
Occhi persi.Società
Di crocifissi dorati e paramenti in processioneEsibiti al vento.
InascoltatoVolevo prestarti una briciola d’amore
Di quell’amoreChe avevi cancellato
Tra le pieghe della tua sofferenza!Mondo divertito
Così sordo all’umana pietàHai scorto Dio
Nello sguardo assente dell’Altro!Ho incontrato un tuo amico
Occhi lucidiIl dolore nel cuore
Per una crudele ingiustiziaCompagno all’ultimo viaggio.
TONINO CALÀ
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PSICHE: MI HAI DATO LA VITA
Dal tempo dei tempiNé arte, né storia, né pensiero.
ScienzaHa seppellito la mia mente
Sotto la coltre della rassegnazioneragiono privo di ragioni.
SedutoMe ne stavo
Sotto l’albero della sapienzaIrretito dalle verità filosofiche
Corpo tra corpiFuggito alla speranza
Senza via d’uscita.
Un fulmine d’amoreMi ha colpito
Stordito da tanto sentimento.Ubriaco di vita
Di quella vita che uccide la verità.Amo e non pensoFollia delle follieChe mi fa diverso
Dalla stessa morte.Infinità senza ritorno
CANTI DELL’ALBA
61
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Mago dell’essenza eroticaNon piegato all’evidenza.
Ha vinto la dignità dell’uomoSulla pagliacciata dell’esistenza
Amore che sento in pettoTempesta del creatoSquarcio inusitato
Nel magma oscuro della notte…
Anche se dovessero dimenticarmiNel cimitero della memoria
Tra miliardi di anime e corpi svanitiHo sentito la vita
Come nessun altro…
TONINO CALÀ
62
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RIME D’AMORE
Tracce d’amoreLasciate
Sulla terra espugnataLuogo di abissali silenzi.
CANTI DELL’ALBA
63
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S. GIOVANNI
Ore 11Odore di patate
LumachePomodoro fresco.
Ore 12Strofinato sulla carne
BasilicoInnaffiato da vino
Caldo, aspro, selvaggio.Strade assolate
VicoliVociare
Gioco di luci e di ombreCielo azzurrino
Specchio.
Madre di gessoUna lama nel cuore
Lamenti, odoriPassione di popoloTrionfo del sentire.
TONINO CALÀ
64
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SABINA SPIELREIN
Me ne vadoPrecario
Per questa vitaChe non sa dirmi nulla.
Tanta assurdaSembra
Che non vuole ragioniCuore, passioni, alberi.
Nella taigaBrumosa mattina
Tra violenzeCene di lavoro.Nascita e morteTransitoria vita
Che fai di meUno sconosciuto.
Corpo prontoA morire:
Ma non capisco.
Me ne vado
Tra sensazioniDi neve sciolta al sole
CANTI DELL’ALBA
65
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Amici di passaggioMemorie dimenticate
Freddi inverni e nude estatiBaci e copule sfiorite
Balli ridentiDolenti pianti
In un fracasso di esistenzeChe mi lascia svuotato
Come un violinoSenza corde.
Vorrei essere come teSabina Spielrein
Folle sentirePer capire
Le parole, i pensieri, l’amorePassati di moda
Nella triste agoniaDi questo tempo.
TONINO CALÀ
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SCANDALO
E ascoltoIl mio doloreSenza finzioniBambino nudo
Venuto al mondo.
CANTI DELL’ALBA
67
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SEMINA IL CUORE
Da immemore tempoNon ascoltavo più
Parole delicate.E i tuoi occhi pieni di stupore
Sono bianchi cavalliSciolti nella nebbia.
TONINO CALÀ
68
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SILENZIO
E ascoltoIl suono tedioso
Di parole…Mancate
Nell’abisso di doloreChe inghiotte
La mia solitudineSilenzio di vita.
CANTI DELL’ALBA
69
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AL SELF SERVICE
Ti chiedo veniaPer tutte quelle albe
Che non abbiamo vistoInsieme.
Grondava il sudore della faticaTorture dell’incertezzaPer un tozzo di pane
Ai tuoi amati figli.Nel silenzio
Cercavo la tua presenzaDi padre scomparso
Nei territori dell’isola.Pochi i ricordi piacevoliCatturati dalla memoriaIn questa notte assopita:
Al self serviceGioia di un bimbo in attesa.
TONINO CALÀ
70
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L’ATTESA
Ore ad aspettareAspettiamo qualcuno
QualcosaLa verità
La speranzaL’inutile gioco dell’esistere
Tutta la vitaUna parvenza di risposta
Inganno del mondoIllusione di se stessi
Sino alla nauseaSino alla morte
Nulla accadeTutta la vita.
In questo gioco di ombreChe si tingono di giallo
Con questo sapore amaro e anticoDell’insignificante
Per noi uomini in cerca di concettiFelici di non essere
Tutta la vita.
Un buttare via la nostra presenza
CANTI DELL’ALBA
71
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Storditi dal corpo insensato.
Attraversati dalla fantasiaPiovono i giorni della felicità
Ascoltando i suoni delle galassie.
Ancora oggiL’attesa sfuggenteDi tutta una vita.
Il calice svuotatoNon si ritrova
Tra immagini sfocateSibilo di un cantoUna volta ancora
Silenzio dell’attesa…
TONINO CALÀ
72
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SPERMATIKOS
Quante feriteLa mia anima ha subito
In questa pattumieraAbitata da idioti
Saggi e stoltiRaffinati dall’ironia.
Eppure, camminoSguardo tra gli sguardiOggetto tra gli oggetti.
Doni mai donatiCarezze deluse del mio cuore
Destino triste.Un uomo
Tra compagni di viaggio.
CANTI DELL’ALBA
73
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STORIA DI UN UOMO
Svanì il sognoFrammenti della notte
All’alba raccontati.
Un soffio di caloreIn questa vita
TremendamenteArida e fredda...
TONINO CALÀ
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TRASTULLO
FumataL’aria del cielo
Che ucciseLa bufera
Si viveContro
La morte.
CANTI DELL’ALBA
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UBRIACATURA DI FINE ANNO
Ho cercatoIl consenso degli altri
Per rimanere a lungo nella loro memoriaSapendo di dover scomparire per sempreSotto la coltre della polvere del passato.
Che strano destinoQuello dell’uomo
Che cerca la gloriaPer sentirsi vivo contro la morte.
La StoriaNessuno più la conosce
Sparsa negli annali polverosiDella dimenticanza dissipante
Re glorioso senza scettro…Nudo vivo
Nudo morto.
TONINO CALÀ
76
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VANITÀ
La vitaÈ un consumarsi di solitudini
Dall’alba alla nottePer sempre notte…
La verità non si dice:Quella che pensiamo sia tale
È parvenza, ingannoDella nostra ignoranza
Nostro doloreChe la paura ha fatto vanità.
CANTI DELL’ALBA
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UN ALDILÀ ESTINTO
VissiLa storia della solitudine
Di uomini e di civiltàSenza epoche.
Spogliato il pesoDella memoria.
Forse era un sognoGrammatica di simboli
Nel delirio.
RivivoL’inesausto stuporeDi una vita amata.
TONINO CALÀ
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UNA SERA D’INVERNO
Ho intravisto un amico:Sorrideva.
Ho intravisto altri amici:Chiacchiere inutili.
Ho intravisto due ragazze:Passeggiate di godimento.
E poiSono rimasto solo
Tra la gente e le nebbieE non mi sono perso…
CANTI DELL’ALBA
79
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UNO DEI TANTI
Un feretroScena di morte
DoloreOrnato da fioriIn un tripudio
Di luci.
TONINO CALÀ
80
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ESSERE
A volteSento
Il dolore della vitaLa paura della morte
Le difficoltàDi una miserabile quotidianità.
E cerco un futuroDi speranze
Lontane felicitàChe non arrivano.
Vorrei morirePer tutte le sciocchezze
Che il mondo mi propone.Stanche amarezze
Di una esistenza falsata.
Torno a sorridere:Sono.
CANTI DELL’ALBA
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VENTO MAURITANIO
Occhi di cielo sospesi sul mondoBreviario dell’apatia
Rime vagantiIn pomeriggio afosoTra sprechi di tempo
Licenziati dall’amiciziaUn sorso di tè.
TONINO CALÀ
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VIA DA ME
Silenzioso doloreDopo la recita…
ProvoA respirare
Senza inganniFelice.
CANTI DELL’ALBA
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FRESCA GIOIA DEL MATTINO
Fresca gioia del mattinoRitorna
Tra selci profumateVersi scuciti al cantoBagordi dimenticati
Sulfuree essenze.
Apri simpatia al cuoreChe mestizia benediciDolore porto franco
Saluto d’oltremanica.
Questo pianto è vivoSfuggito alle fedi d’argento
Tra mani accalorateBreviario dell’esistenza.
Il cielo e le stelleSempre gli stessi
Come i vivi e i mortiDa sempre
E noi che ci illudiamoDi raccontare altre storie…
TONINO CALÀ
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VITA ETERNA
Il tempo trascorrevaInesorabilmente
Era passato.E vidi
In una visione mattutinaTutti gli amori degli amanti.
E vidiGli orrori della guerra
E le costruzioni della paceI progressi della conoscenzaE l’angoscia del significato
Esistenze frantumateSvuotate di senso.
E vidiTutto quello
Che c’era da vederein un flusso continuo
immagini senza origine e fine.Sentii
La pienezza dell’essereIn tutte le sue forme.
E poi il vuotoL’assenza di corpi e di anime
Nomi e paroleAntiche e nuove.
Una luce
CANTI DELL’ALBA
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Priva di concettiAttraversò l’essere
E si disse viva.Il mondo, la storia, l’uomoErano schegge impazzite
Del caso.Luoghi e tempiDi un disegno
Brevità di un Amore.
TONINO CALÀ
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ROSSANA
Come schizzi di inchiostro che regalano tramonti
ArgentatiNon direi
Funerei fantasmiSotto lo spessore dell’aceto
Per ritornare ariaTra sogni immacolati
Miracolati dal profumo di ginestra.
C’era leiDirigente di partito
Spessore umano nelle scheletriche ossaSorriso accennato
Misto a pernacchie di proletarioRossana
Amore e passioneDel secolo scorso.
CANTI DELL’ALBA
87
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RABDOMANTE
Metafore di sogniChiuse nei cristalli
Dell’inferno paludatoNel giro di vite
Immortali.
TONINO CALÀ
88
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CANTI DELL’ALBA
SigilliDi morte segreta
InfiammanoCuori mesti ed assopiti.
Su far dell’albaIncrociati
Sguardi melanconici.Furtivi silenzi
Risate.Sobrio ascolto
Di suoni mattutiniRisveglio animale
Grondaie d’acciaio.Vibrante la protesta
All’imbarcoSolitarie fughe
Da mondo infetto.Per ritrovarsi
In mare aperto:Sciabordio
Canti dell’alba.
CANTI DELL’ALBA
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INDICE
Presentazionedi Giuseppe Martella 5
Capii che pochi versi... 7di Tonino Calà
ALDO MORO 11
ALLA PESCHERIA 12
AMORE ANDATO 13
ARIA CHE NON RITORNA 14
BARLUME 15
BREVE POEMA ONIRICO 16
CALEMBOUR 17
CAMBIO DI STAGIONE 18
CANCELLI 19
CANDELE 20
CAPODANNO 21
CIELO 22
DISINCANTO 23
DUBBIO E RAGIONE 24
DICIOTTO ANNI 25
ELEGIA DI UN INGEGNERE 27
ELIANTO 28
ENGAGEMENT 29
EPIFANIA 30
ERMES 31
FINE ESTATE 32
FORSE, LA VITA 33
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FUNIVIA D’INVERNO 34
HO AMATO 35
LA CACCIATA 36
IMMAGINE 37
IN AGOSTO 38
LE COSE CHE NON CAPISCO 39
L’EDEN DELL’INFANZIA 40
L’ESAME 41
L’INCUBO DELLA VITA 42
MAGMA NOTTURNO 43
MESSINA 44
NEL CUORE DEL MONDO 45
NESSUNA PRETESA 46
NON POSSIAMO... 47
COME UNA QUERCIA... 48
NON PIÙ VEDO 49
NOVECENTO 50
DA ME STESSO 51
NON SAPREI DIRE ALTRO 52
PALERMO 53
PAOLO 55
PAROLE IN VERSI 56
PATRIA SCONOSCIUTA 57
PREGHIERA 58
PRIMO CANTO 59
QUANDO MUORE UN UOMO 60
PSICHE: MI HAI DATO LA VITA 61
RIME D’AMORE 63
S. GIOVANNI 64
SABINA SPIELREIN 65
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SCANDALO 67
SEMINA IL CUORE 68
SILENZIO 69
AL SELF SERVICE 70
L’ATTESA 71
SPERMATIKOS 73
STORIA DI UN UOMO 74
TRASTULLO 75
UBRIACATURA DI FINE ANNO 76
VANITÀ 77
UN ALDILÀ ESTINTO 78
UNA SERA D’INVERNO 79
UNO DEI TANTI 80
ESSERE 81
VENTO MAURITANIO 82
VIA DA ME 83
FRESCA GIOIA DEL MATTINO 84
VITA ETERNA 85
ROSSANA 87
RABDOMANTE 88
CANTI DELL’ALBA 89
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Un sentito ringraziamento per la preziosa collaborazione
agli amici Mario Ricotta e Michele Morreale
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Note biografiche di Tonino Calà
Tonino Calà è nato a Parigi nel 1959. Ha vissuto la suainfanzia e la sua adolescenza in molte città, fra cuiLondra. Si è laureato in Pedagogia a Palermo nel 1984,con una tesi su K. R. Popper. Nel 1996 ha partecipato alconcorso nazionale di poesia “Premio Firenze - fiorinod’oro” ricevendo la segnalazione d’onore, quale finalista,con la poesia Il viaggio, pubblicata nella collana antolo-gica del Premio. Nel 1997 ha pubblicato la sua prima rac-colta di liriche (Il viaggio).
Nella sua città, Mussomeli, organizza ed “anima”eventi culturali: mostre di pittura e di scultura, cocktailforum, convegni di filosofia, ricerche e studi sul disagiogiovanile, attività formative e culturali. Una sua intervi-sta allo scrittore Andrea Camilleri è stata pubblicata nellibro Vi racconto Montalbano - Interviste.
Recital di sue poesie sono stati realizzati in diversipaesi della provincia di Caltanissetta. Articoli, immaginie notizie sulla sua attività artistica si ritrovano costante-mente su La Sicilia, Giornale di Sicilia e ProgettoVallone. Una sua poesia è presente nella cartella d’arteBellamadre curata dal pittore Nunzio Pino e presentatain varie città della Sicilia. Nel dicembre del 2001 ha par-tecipato, con altri poeti, a un recital di poesie.
Hanno scritto di lui Paolo Polizzi, Mario Ricotta,Roberto Mistretta, Silvana La Spina e Lina Riccobene.
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