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Anno XX - n. 341 - Sabato 26 ottobre 2013 QUINDICINALE DI ATTUALITà POLITICA, ECONOMIA, COSTUME Fondato da Natale Cerbone AfrAgolA - CAivAno - CArdito - CAsAlnuovo - CrispAno - frAttAmAggiore - frAttAminore 10.000 copie in distribuzione GRATUITA CRISI DEL COMMERCIO Parla Giglio direttore regionale Confesercenti CAMORRA Il Tribunale ha scelto Antonio Moccia CULTURA Riscopriamo il paroliere di Totò

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Quindicinale della provincia a Nord di Napoli

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Anno XX - n. 341 - Sabato 26 ottobre 2013

Q U I N D I C I N A L E D I A T T U A L I T àPOLITICA, ECONOMIA, COSTUME

Fondato da Natale Cerbone

A f r A g o l A - C A i v A n o - C A r d i t o - C A s A l n u o v o - C r i s p A n o - f r A t t A m A g g i o r e - f r A t t A m i n o r e

10.000 cop

ie

in distribuz

ione

GRATUITA

CRISI DEL COMMERCIOParla Giglio direttore

regionale Confesercenti

CAMORRAIl Tribunale ha scelto

Antonio Moccia

CULTURARiscopriamo ilparoliere di Totò

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›› DISTRIBUZIONE

2 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

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Alla fine ci siamo risparmiati almeno la “visita” di Angelino Al-fano e di Nunzia De Girolamo. Il vice presidente del Consiglioe il Ministro dell’agricoltura dovevano allungare la lista dei nomidei politici che sono venuti a Caivano e nei comuni vicini a “vi-sitare” la Terra dei fuochi, ma, per ora, hanno rinunciato. Ci sia-mo risparmiati le solite parole di circostanza, le solite facce com-mosse, le solite promesse, i soliti impegni solenni...Insomma ilsolito baraccone, con tanto di fotografi e telecamere a seguito.Non ci sono notizie ufficiali sulla decisione di rinviare il viaggio,ma è probabile che abbiano inciso anche le contestazioni chehanno accolto il “delfino” di Berlusconi ad Agrigento in occasio-ne dei funerali “ritardati” per le vittime della tragedia di Lampe-dusa. Magari, i due esponenti del partito del cavaliere hanno pen-sato che anche qui, in questa terra avvelenata dai rifiuti, qualcu-no avrebbe potuto contestarli perché questi sopralluoghi fini a sestessi cominciano a stancare chi, quando le auto blu vanno via,continua a dover fare i conti con l’inquinamento e la paura diammalarsi di tumore.Ormai fare un giro a Caivano, tra i campi avvelenati è diven-

tata una moda a cui nessuno si sottrae, una chiacchierata con donMaurizio Patriciello non se la risparmia nessuno.Ma, concretamente, cosa si è fatto da quando il parroco del

Parco Verde ha deciso di sposare la battaglia dei movimenti ci-vici portando all’attenzione nazionale il dramma ambientaleche viviamo nei comuni tra Napoli e Caserta, facendone unaragione di vita?Niente. Niente di niente. Al momento solo parole, promesse.

E, intanto, come dimostrano gli arresti dei giorni scorsi, conti-nuano i roghi. E si continua anche a gettare di tutto e di più nel-le periferie, a ridosso dei campi coltivati. E, come al solito, a get-tare rifiuti pericolosi nelle campagne sono delinquenti organizza-ti, ma anche singoli cittadini, imbecilli, che si liberano di quel chenon serve più buttandolo nelle campagne, quando un po’ tutti iComuni ormai mettono a disposizione un servizio di raccoltagratuito e a domicilio. Ma, si sa, quando uno è imbecille è imbe-cille e nulla gli farà cambiare idea.Di fronte a tutto ciò, a un pericoloso intreccio criminale che

mette insieme l’inciviltà, la camorra e imprenditori senza scrupo-li, non si può continuare con la strada delle passerelle. Ormai ilproblema è noto, è inutile venire qui, per farsi scattare qualche fo-

to e fare qualche dichiarazione in tv. Ora servono fatti concreti. InParlamento, così come, concretamente, si affrontano temi cari alorsignori (indulto, finanziamenti ai partiti, sconti per le società chegestiscono le slot machine...) si affronti il tema della Terra dei fuochi.A chiedere interventi concreti, però, devono essere anche i mo-

vimenti e quanti sono impegnati in questa difficile battaglia perla salute di tutti noi. Non si accettino più le passerelle, si chieda-no fatti concreti e non solo chiacchiere. E’ importante prenderecoscienza che nulla è stato fatto, nonostante le tante chiacchiere.

Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 3

L’EDITORIALE ‹‹

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA,ECONOMIA E COSTUME

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone

è realizzato da

CollaboratoriAngelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone,Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.

Segreteria di redazione:Michela Miele

Fotoreporter:Nando Porzio - Frattamaggiore

Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357

e-mail: [email protected]

Stampa: Editrice Cerbone srle-mail: [email protected]

tel. 081.8354357

Direttore Antonio Iazzetta

EDITORE

Editrice Cogito srldiMario e Carlo Cerbone

Vice direttore Antonio Trillicoso

g r a f i c a & s t a m p a

I lavori per la stazionePorta Campaniasono fermi da

618 giorni

Chiediamo fatti, diciamo basta alle passerelle

L’immagine di copertina è stata disegnata da GiuseppeRicciardi, nato a Napoli nel 1974. E’ uno dei più talen-tuosi cartoonist di stampo realistico della già nutrita scuo-la fumettistica partenopea. Entrato a far parte da diversianni della scuderia targata Sergio Bonelli Editore, per ilquale disegna la serie di culto “Brendon”, Ricciardi ha de-ciso di sperimentare il suo tratto su un format diverso daquello del classico quaderno in b/n italiano. Adottando lopseudonimo di Iko, sta quindi illustrando, col suo stileminuzioso e altamente realistico, una saga sospesa tra l’-heroic fantasy e la fantascienza intitolata “Ténèbres” epubblicata in Francia, in una serie di tomi cartonati digrande formato e a colori, dalla casa editrice Soleil. Sce-neggiato dal francese Christophe Bec, il ciclo di “Ténè-bres” ha riscosso un lusinghiero successo oltralpe dove haconquistato il Prix Espoir al prestigioso Festival de la Ban-de Dessinèe di Chambè-Aix. Questo ha determinato an-che l’ampliamento della storia che, sviluppata inizialmen-te in una trilogia, già vede in cantiere un quarto volume.

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4 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› PRIMO PIANO

Una legge speciale o un decretod'urgenza è al vaglio del Parla-mento perché la Terra dei

Fuochi non è più un problema locale,anzi ha superato anche i confini na-zionali. Questo è quanto è venutofuori dalla visita della CommissioneAmbiente del Senato nella vasta zonadella Terra dei Fuochi. Una urgenzache è stata confermata dal senatoreGiuseppe Marieniello, presidentedella Commissione parlamentareAmbiente: “Il provvedimento sarà unodei primi argomenti ad essere affronta-ti immediatamente dopo la legge di sta-bilità. Non so se si tratterà di una leggespeciale interamente dedicata alla que-stione - sottolinea il senatore Marie-niello – o più in generale dedicata allaquestione inquinamento e bonifiche.Quello che sappiamo è che oggi, qui,abbiamo il dovere di immaginare unpercorso”.La visita si è conclusa con un in-

contro al Comune di Caivano allapresenza di molti Sindaci della pro-

Si moltiplicano le iniziative di protesta nella Terra dei fuochi

Oggi, sabato 26, è prevista una manifestazione a Piazza Dante. Rinviato il sopralluogo del vice Presidente del Consiglio, Alfano e del Ministro De Girolamo a Napoli

Mobilitazione continuadi Antonio Trillicoso

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 5

PRIMO PIANO ‹‹

vincia di Caserta e Napoli. Un incon-tro che ha visto anche la presenza dipadre Maurizio Patriciello che anco-ra una volta ha sottolineato “l'urgenzadi fare presto perché la gente muore.Qui si tratta della vita nostra e dei no-stri figli”. A sostegno delle parole delprete del Parco Verde di Caivano cisono le parole del professor AntonioGiordano, uno scienziato di fama in-ternazionale che sostiene il nesso cau-sale tra tumori e inquinamento am-bientale come pure Antonio Marfel-la, primario dell'Istituto nazionaleper i tumori Pascale di Napoli.E’ necessaria una mappatura e la

bonifica dei siti contaminati, non di-

menticando l'inasprimento delle san-zioni per reati ambientali.Chiarezza la chiedono anche gli

agricoltori di questo vasto territorioche si sono riuniti a Trentola la setti-mana scorsa con l'assessore all'agri-coltura della regione Campania equello della provincia di Caserta per-ché sono già decine le aziende che inquest’ultimo anno e mezzo hanno do-vuto chiudere per mancanza di com-messe. Tutto questo grande movi-mento se da una parte ha evidenziatoun problema che per anni era rimastonascosto, dall'altro ha creato una cri-si profonda nel settore dello smerciodei prodotti campani. Prodotti che

non hanno più mercato appunto enon vendono (vedi box a pagina 6).In molti hanno accusato della crisi

delle aziende agricole un eccessivo al-larmismo di cui sarebbe protagonistaanche don Maurizio Patriciello.Un'accusa che il prete di Caivano re-spinge con forza dicendo che “è unmodo per nascondersi dietro di noi. Laverità è che in giro ci sono troppi nega-zionisti. Lo sono per interessi personali.Per coprire qualche compagno di me-renda. Per non affrontare situazioni in-cresciose. Per continuare a giocare al-l'insopportabile giochetto dello scarica-barile”.Intanto su un quotidiano napoleta-

no l'urbanista Aldo Loris Rossi, affer-ma: “Quello che sta accadendo in Cam-pania è una tragedia. Ma per quantopreoccupante c'è un dato positivo. Co-me tutte le tragedie ha una precisa da-ta di nascita. Al di là della confusionemediatica e dei falsi scoop dei pentiti,quelli dei rifiuti tossici li hanno fattiarrivare per soldi e ora per soldi vorreb-bero mettere le mani sulle bonifiche, c'èda dire che il problema dell'inquina-Caivano: L’audizione della Commissione Ambiente del Senato

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›› PRIMO PIANO

6 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

Il dramma dei roghi tossici e deirifiuti interrati è noto da tempoa molti di coloro che vivono nel-

l’area a Nord di Napoli, ma solo ul-timamente è passato in primo pianoe ha suscitato scalpore ed indigna-zione generali. I roghi tossici e loscarico illegale di rifiuti fanno sì chetutto, nelle zone interessate, sia con-taminato; dall'aria alle falde acqui-fere, dalla frutta alla verdura. Moltidi questi prodotti, tra l'altro, vengo-no acquistati da grandi multinazio-nali e quindi distribuiti non solo inCampania, ma in tutta Italia. Il mo-

tivo è essenzialmente economico: i prezzi sono decisamente più bassi rispettoa quelli degli altri agricoltori. E’ chiaro che non tutte le produzioni dell’area aNord di Napoli sono inquinate, ma è difficile capire quali prodotti sono buo-ni e quali potenzialmente pericolosi per la salute. Per questo molti negozi del-la zona, tra cui uno dei supermercati più frequentati della zona, hanno decisodi correre ai ripari per evitare che vi sia un calo preoccupante nelle vendite. Nelsupermercato in questione, infatti, in prossimità del reparto frutta, verdura eortaggi, è stato esposto un cartello con su scritto ''Prodotti non campani cer-tificati''. Sembrerebbe, quindi, che questi prodotti provengano da zone comeil Lazio, la Sicilia o addirittura la Spagna. Una tale dicitura sembra rassicuraresolo in parte i compratori. Alcuni acquistano senza indugio, parzialmente tran-quillizzati dalla provenienza dei prodotti, altri invece continuano ad esserescettici. E c’è anche chi contesta la scelta perché rischia di mettere in ginocchiole attività della zona.La paura, però, si diffonde sempre di più e non a caso, anche l'esportazione

dei prodotti campani all'estero, tra cui la mozzarella di bufala, è in netto calo.Rossella Valentino

In alcuni negozi si precisa:in vendita solo prodotti non campani

mento è delimitabile. Dati alla mano,occorre fare la differenza tra 150milaettari di territorio altamente produtti-vo, sano, e una parte minima inquina-ta: è compresa tra il 5 e il 10 per cen-to del totale dell'area contaminata, unmigliaio di ettari da delimitare subitoe bonificare. Non è lo sforzo immaneche tutti dicono, rientra piuttosto nel-l'ordinaria amministrazione”.C'è necessità quindi dimettersi at-

torno a un tavolo e trovare le strate-gie più giuste e tranquillizzare il po-polo che non riesce più a capire cosadeve fare e in che direzione si devemuovere. E' quanto emerso dalladue-giorni promossa dalla FamigliaFrancescana di Campania e Moliseche si è scolta nel Santuario di SanSalvatore a Orta di Atella dove si so-no alternati esperti, politici, giorna-listi e scrittori tra cui Alex Zanotelli,don Patriciello, l'assistente nazionaleGi. Fra GiovanBattista Buonomanoe altri esponenti della comunità fran-cescana che hanno appunto cercatodi fare il punto sulla situazione.Intanto ieri (venerdi 25) sempre a

Orta, ma nel palazzetto dello sportc'è stata al presentazione dell'ultimolibro di Pino Aprile (autore del bestseller Terroni), 'IL Sud Puzza', conEugenio Bennato e Mimmo Cavallo.

“Il Sud Puzza - dice Pino Aprile - insenso reale, nella Terra dei Fuochi non èpuzza sua, ma che viene da fuori”.

Ha collaborato Linda Scuotto

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 7

PRIMO PIANO ‹‹

Continua il progetto dell’isola ecologica itinerante adAfragola. Dal primo agosto l’Amministrazione comu-nale sta portando avanti un progetto dell’assessore al-

l’ambiente, Salvatore Iavarone, per sensibilizzare il popoloafragolese a smaltire rifiuti ingombranti (lavatrici, cucine, frigo-riferi, televisori, poltrone, divani, letti, reti da letto, scaffali, sche-dari, mobili, scrivanie, tavoli, librerie, tavolini, letti, comodini,ecc.) nel rispetto delle leggi e dell’ambiente, in attesa di allesti-re una vera isola ecologica. Dopo il successo dei primi appun-tamenti, dal 5 ottobre, per undici sabati consecutivi, fino al 14dicembre dalle 9 alle 12, i cittadini afragolesi potranno recarsi,presentando un documento di riconoscimento, in alcune areeappositamente adibite per lo smaltimento di questi rifiuti “par-ticolari”. Queste zone, site in diversi punti di Afragola, sonogestite da operatori ecologici che hanno il compito di dare tut-te le informazioni necessarie ai cittadini per fare la raccoltadifferenziata nel migliore dei modi. I centri di raccolta itine-ranti si affiancano ai tradizionali servizi di nettezza urbana del-la città e sono controllati e diretti dagli attivisti della campagnacontro la corruzione “Riparte il futuro ad Afragola” che an-dranno a valutare il corretto funzionamento dell’operazione ela risposta della popolazione.L’obiettivo di questa iniziativa, già attiva in altre città della

provincia di Napoli, è quello di riqualificare il territorio che, ri-sulta essere sempre più invaso da discariche abusive di rifiutiingombranti. Con questa nuova iniziativa, l’Amministrazionecomunale ha voluto dare il via a una forte campagna di infor-mazione e sensibilizzazione al fine di incrementare la raccoltadifferenziata ed “educare” la popolazione a svolgerla corretta-mente. Per avviare un ottima campagna informativa è stata ri-

chiesta la massima partecipazione pubblica: del mondo delleassociazioni, del volontariato, dei nuclei di aggregazione comele scuole, le parrocchie e le società sportive. Sarà possibile, at-traverso questa strategia sinergica, trasmettere in maniera ca-pillare il messaggio e la filosofia che sono alla base di una cor-retta raccolta differenziata.Questi i prossimi appuntamento: via Arena, angolo via Cin-

quevie (26 ottobre), via Salvator Rosa (2 novembre ), via Sag-gese rotonda TAV (9 novembre), rione Salicelle, nello spazioantistante la scuola Europa Unita (16 novembre), area anti-stante stadio Moccia (23 novembre), piazza Municipio (30 no-vembre), piazza Castello (7 dicembre), via Cimitero e prolun-gamento via Oberdan (14 dicembre).

Ad Afragola, in attesa di quella definitiva, ci si “arrangia”

Il progetto dell’amministrazione comunaletende a ridurre le discariche abusive nelle periferie”L’isola ecologica “itinerante”

di Carmen Celardo

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8 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› L’INTERVISTA

Chiunque può vedere che tante sa-racinesche, anche nelle stradeprincipali delle città a Nord di

Napoli stanno chiudendo definitiva-mente. A dimostrazione della gravitàdella crisi del commercio. Ne abbiamoparlato con Pasquale Giglio, direttoreregionale della Confesercenti.

“Purtroppo nella nostra zona, la crisi haradici lontane ed è legata alla liberalizza-zione del commercio e all’invasione dellagrande distribuzione organizzata. Se siguardano i dati relativi alla provincia diNapoli, nel secondo semestre del 2013 cisono 509 imprese in meno rispetto al 2°trimestre 2012, in pratica, ogni giorno 3imprese cessano la loro attività”.

Quale è la città che sta soffrendomaggiormente? E quali sono i settorimaggiormente colpiti?

“Non vi sono Comuni che soffrono dimeno o resistono meglio. Così come tuttoil comparto del commercio, nessuno esclu-so, è in crisi anche per i tanti balzelli e im-poste comunali che si vanno ad aggiungerealle imposte regionali e nazionali; una si-tuazione difficile nella quale si è poi ag-giunta la contrazione dei consumi da partedei cittadini che negli ultimi anni è statasuperiore al 30%”.

A essere colpiti dalla crisi, non sono i piccoli negozi, ma an-che i franchising di marche nazionali e internazionali. Quali imotivi della crisi?

“Il commercio soffre anche per l’enorme difficoltà dell’accesso alcredito, vivendo spessissimo problemi di solvibilità anche per pochimigliaia di euro necessari per fronteggiare piccoli investimenticommerciali. Inoltre non vi è alcuna tutela per le attività com-merciali in generale e in particolare per le giovani imprenditriciche lavorano soprattutto nel campo del franchising. Occorronodunque interventi regionali e la legge di stabilità così come pre-sentata è insufficiente per affrontare la difficile situazione del Pae-se perché la pressione fiscale rimane elevata e l’intervento sul cuneofiscale è poco incisivo”.

Nonostante la crisi, però, si parla di un nuovo centro commer-ciale a Caivano, e ancora circola la voce di un altro centro com-

merciale vicino all’Ikea ad Afragola...“In Campania non c’è alcun equili-

brio tra il reale contesto economico/red-dituale dei cittadini e la massiccia pre-senza della grande distribuzione orga-nizzata. Era inevitabile che senza unaeffettiva e realistica programmazione an-che quelle strutture fossero seriamentecolpite dalla crisi. Il miraggio dell’occu-pazione nella grande distribuzione ha of-fuscato la mente e gli occhi degli ammi-nistratori. Oggi, a conti fatti, con i li-velli bassissimi di occupazione part-timenella grande distribuzione organizzata,possiamo affermare che le scelte esaspera-te di procedere agli insediamenti dellagrande distribuzione ha nociuto seria-mente alla nostra economia e danneggia-to importanti colture agricole. Risultapertanto incredibile pensare che ancorasi voglia costruire ed insediare grandistrutture commerciali in Campania eaddirittura ad Afragola. Occorre che lapolitica regionale rifletta su quanto staaccadendo e vieti qualsiasi rilascio dinuovi insediamenti soprattutto a chi stachiudendo in altre zone”.

Lei ha vissuto, da protagonista del-la politica cittadina, gli anni della co-

struzione dell'IperCoop. Cos'è andato male? Perché si è sul-l'orlo della chiusura?

“Un fattore importante che sta causando il fallimento dell’Iper-coop di Afragola è la carenza del management aziendale. Avrebbepotuto valorizzare le tante piccole eccellenze del nostro territorio,ma la poca professionalità del management ha causato danni altessuto economico dell’azienda e al territorio circostante. Dettoquesto, personalmente, credo che occorra mettere in campo tutte leazioni politiche e sindacali come fortemente sta cercando di fare ilSindaco Tuccillo affinché sia data certezza del lavoro ai dipenden-ti dell’Ipercoop, ricordando alla “grande cooperazione” che il loroinsediamento ha causato il fallimento di piccole e micro aziendecommerciali, facendo venir meno il reddito a tante famiglie. Ogginon è possibile ripercorrere la stessa strada facendo perdere l’occu-pazione ed il salario, a tante famiglie. Poi andando indietro con iricordi e la nostalgia penso che mai sarebbe accaduto che il mon-

Parla Pasquale Giglio, direttore regionale della Confesercenti

“La crisi, ormai, non risparmia neanche i grandi centri commerciali”“Il commercio è al collasso”

di Antonio Iazzetta

Pasquale Giglio, 56 anni, è il direttoreregionale della Confesercenti ed è stato viceSindaco e Consigliere comunale ad Afragola

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 9

L’INTERVISTA ‹‹

do coopertaivo nato su impulso del mondo operaio e delle forze disinistra e in particolare del partito comunista,agevolato con im-portanti leggi sulla fiscalità perche operanti in cooperativa, avreb-be potuto dismettere un importante insediamento e licenziare tan-ti lavoratori, moltissimi dei quali giovani”.

Ad aggravare la crisi del settore anche le estorsioni che, peril Commissario di Afragola, Di Mauro, sono in continua cre-scita, anche in un periodo così difficile. Le risulta?

“Purtroppo sì. Sul tema della legalità, ho avuto modo di parte-cipare a tanti incontri con gli operatori che lamentavano il man-cato anonimato di chi denuncia e soprattutto il rivedersi dopo po-co tempo il delinquente denunciato sulla soglia del proprio nego-zio. Questo in molti casi è vero ma è altrettanto vero che gli im-prenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare dettagliata-mente il proprio taglieggiatore hanno ricevuto la piena protezionedalla magistratura e dalle forze dell’ordine. Concordo quindi cheoccorre radicare e sviluppare nella nostra zona associazioni anti-racket efficienti ed efficaci in sintonia con le associazioni di cate-goria, dando coraggio e fiducia a chi denuncia e soprattutto nonlasciarlo da solo. Le Amministrazioni comunali possono aiutare efavorire chi denun-cia il racket. Il Co-mune di Napoli, peresempio, ha appro-vato una deliberaantiracket sperimentale ed unica nel suo genere che intende favo-rire chi denuncia di essere oggetto o di avere subito estorsione a con-dizioni che questo decida di denunciare e costituirsi parte civile nelprocedimento penale. Ma, oltre al racket, esiste ad Afragola e intutti i comuni vicini l’odioso e ripugnante reato dell’usura. E an-che qui non ci sono denunce anche se gli usurai spesso sono cono-sciuti e riconosciuti. A sostenergli inoltre ora è proprio la camorra.Gli usurai, lasciati liberi di operare con i loro altissimi tassi di in-teresse hanno contribuito a mettere sul lastrico imprenditori e cit-tadini, causando anche seri problemi alla psiche della persona. Oc-corre mobilitarsi ed organizzarsi con veri e propri presidi e spor-telli antiusura. Il Comune di Afragola, e quelli circostanti insie-me alle associazioni possono e devono istituire uno sportello per ri-cevere informazioni anonime e denuncie per combattere edebellare la vergognosa piaga dell’usura che solo in Campania ve-

de coinvolti oltre 40.000 commercianti”.Un aiuto contro la crisi potrebbe arrivare dai centri com-

merciali naturali?“Certo e la nascita e lo sviluppo dei centri commerciali naturali

sono vitali per il consolidamento delle attività commerciali e dei ser-vizi nel centro delle città ed in particolare come servizi indispensa-bile alla ormai numerosa presenza di cittadini anziani nelle città ela vivibilità delle stesse. I commercianti ed artigiani costituiti in cen-tri commerciali naturali possono, se organizzati in “rete”, ridurre icosti per i propri servizi e utenze, programmare e pubblicizzare laloro attività di vendita e dei servizi, divenire un punto di riferi-mento importante per le amministrazioni comunali, programman-do e realizzando eventi e manifestazioni con il coinvolgimento delleattività economiche e della distribuzione del territorio. E ci sono an-che finanziamenti regionali che ne favoriscono la nascita”.

Qual è la posizione di Confesercenti verso la pedonalizza-zione e le ztl?

“La posizione su ZTL e aree pedonali ovviamente spetta alle As-sociazioni territoriali della Confesercenti. Personalmente penso chela pedonalizzazione e la ZTL di un‘area senza aver affrontato la

problematica deiparcheggi e della mo-bilità delle personepuò solo arrecare seridanni alle imprese”.

C'è un impegno delle Amministrazioni locali per aiutare icommercianti a superare la crisi?

“Le Amministrazioni comunali possono seriamente aiutare ilCommercio diminuendo tributi ed imposte, per esempio sull’occu-pazione suolo per i pubblici esercizi riducendo il canone per glioperatori su aree pubbliche e annullare la Tassa sulle insegne dellevetrine erogando servizi a domanda individuali innovativi e con-creti. Detto ciò è importante che i Comuni comunichino in ma-niera semplice con gli imprenditori commerciali, valorizzando leimprese , promuovendo eventi, rendendo accessibile e viva la cit-tà. La presenza e la luce di tanti negozi rende più viva la città.Una politica di tasse a danno dell’impresa del commercio cause-rebbe indubbiamente la morte delle attività commerciali e del red-dito delle famiglie, e verrebbero meno una luce accesa di sera inuna città sempre meno viva e sempre meno vivibile”.

“Servono azioni forti per aiutare i commercianti,schiacciati da tasse, locali e nazionali, estorsioni e usura”

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10 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› POLITICA

La gestione dei rifiuti a Caivano èpassata di mano per qualche oranei giorni scorsi. Giusto il tempo

di avviare una polemica politica.Venerdì 11 ottobre, alle 12.30, è stato

notificato al Comune di Caivano l’ordi-ne del Tribunale di Nola di sospendereogni rapporto con la ditta “Alba Paciel-lo”. L’azienda, che gestiva il servizio diraccolta rifiuti in diversi comuni del ca-sertano e del napoletano tra cui Caivano,Palma Campania, Volla, Teano, Vitula-

Due cambi di gestione a Caivano

Il Tribunale di Nola aveva messo fuori gioco la ditta, poi l’ha reintegrataGiro di valzer per i rifiuti caivanesi

di Linda Scuotto

Nulla ancora di nuovo è emerso da quando è stato approvato il bilancio inmodo "chiaro" e "limpido" dalla maggioranza, così come aveva dichiarato il sin-daco Giuseppe Cirillo, il quale, aveva annunciato una verifica politica di mag-gioranza successiva alle dimissioni degli assessori, per stabilirne e comprovarne lavalidità d'opera o per metterne in discussione idee e iniziative.Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, ha dichiarato che le deci-

sioni e le verifiche sono state rimandate a data ancora da destinarsi poichè per il26 e il 27 ottobre è previsto un congresso per l'elezione del segretatio e del coor-dinamento del circolo Pd di Cardito presso la sala convegni Palazzo Mastrilli inpiazza Garibaldi. Nella direzione nazionale del partito è stato sancito il regola-mento secondo cui tutti i comuni con più di 20000 abitanti e con 5 delegati pro-vinciali debbano eleggere un segretatio politico.Un congresso che si annuncia infuocato anche perché dovrebbe sancire l’in-

gresso ufficiale dell’ex sindaco, Barra, nel Pd, il partito del Sindaco in carica. Uningresso che non potrà non avere conseguenze anche in Consiglio comunale e inGiunta. E, infatti, già si vocifera di un cambio radicale nella squadra degli asses-sori con l’ingresso, tra gli altri, di un fedelissimo di Barra, Nunziante Raucci, ilpiù votato tra i Consiglieri.Amareggiato per la situazione è Francesco Pisano dell'opposizione che ha dichia-

rato: “Venuto meno Giangrande è saltato il disegno politico. Ora c'è una parte della mag-gioranza come De Simone, Credendino e Saviano che non vogliono la discontinuità,mentre una parte la vuole contro Garofalo per tutelare gli interessi elettorali. Se il Sinda-co non riuscirà a rilanciare la Giunta, questa sarà l'ultima Giunta amministrata da Ci-rillo che non ha prodotto nulla di concreto dopodichè si andrà nuovamente al voto".

Claudia Perrotta

A Cardito tutto fermo inattesa del congresso del Pd

Iuri Bervicato, segretario PD di Caivano

forse NoN lo sApeVisiAMo uNA delle fAbbriche di zANzAriere più

ATTrezzATe e grANdi dellA proViNciA di NApoliAdesso lo sAi!

Via Morandi, 22/26 Afragola (NA)Tel. 0818523691 - fax 0818518184

e-mail: [email protected]

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 11

POLITICA ‹‹

zio e Grazzanise aveva subito il di-vieto di esercitare attività impren-ditoriale in qualsiasi forma, con in-terdizione temporanea da qualsiasiattività ad essa relativa.La notifica nasceva da un’in-

chiesta della Procura della Repub-blica di Napoli, a carico dei titola-ri Roviello e Paciello, per reati difalso ideologico relativi a una garad’appalto per i servizi di raccolta esmaltimento rifiuti nel comune diSan Gennaro Vesuviano, nel mag-gio 2011.Per il Comune di Caivano un

danno non da poco, se si conside-ra che la “Alba Paciello” gestiva sulterritorio la raccolta di rifiuti e l’e-spurgo fogne e caditoie.

“Il pensiero di tutti è stato: questoé un paese dannato. Quando gli uffi-ci comunali sono già praticamentechiusi, un servizio che viene bloccatoproprio quando si deve raccoglierel'umido del venerdì sera, con il rischio difarlo rimanere a terra per l'intero fine set-timana e la sola possibilitá per interveniresolo dal lunedì successivo. Ma dopo l'atti-mo di smarrimento tutti si sono messi al-l'opera per trovare una immediata soluzio-ne”. Così scrive il portavoce del PartitoDemocratico, Iuri Bervicato, sui socialnetwork, all’indomani della gravosa in-terdizione. Difatti, l’intervento immediato del-

l’Amministrazione comunale ha evitatoche le strade fossero invase da cumuli dirifiuti maleodoranti.Il sindaco Antonio Falco, dopo aver

allertato l’assessore preposto e i dirigentiresponsabili ha formalizzato il riappaltoalla ditta Buttol, classificatasi secondanella ristretta gara d’appalto dei mesiscorsi. Il provvidenziale passaggio dicantieri ha permesso così di tamponarel’emergenza che, gravosa, si prospettavaalla notifica della sospensiva.Il segretario del Pd ringraziava quanti

hanno favorito il buon esito dell’opera-zione: “la segreteria generale con tutti isuoi elementi, dal Segretario generale, Fer-rante, ai messi comunali, gli addetti delcantiere di Caivano che hanno dato unadisponibilitá totale con grande supporto e

collaborazione alla ditta subentran-te, i direttori tecnici della dittauscente e della ditta entrante, a que-st'ultimo va fatto uno speciale elogioperchè è riuscito ad organizzare uncantiere dopo solo tre ore dalla tele-fonata del comune di Caivano (alle19,00 i primi camion giá erano ar-rivati a Caivano), gli addetti dell'i-sola ecologica, i sindacati provincia-li, il responsabile dell'ufficio Am-biente, Celiento, e tutti quelli cheabbiamo interpellato per avere leconsulenze amministrative e legalisolo per amicizia, visto che la Prefet-tura di Napoli dal Sindaco interpel-lata non ha dato alcuno contributo”.Qualche disagio dovuto al cam-

bio di gestione appariva inevitabi-le. Si sperava, però, che la dittasubentrante facesse ogni sforzoperché la cittadinanza non dovessesubire ulteriori disagi. Dopo qual-che giorno, però, arriva dal Tribu-

nale di Nola un’altra notifica: la revocadel provvedimento di sospensiva emessonei confronti della ditta Alba Pacielloperchè il fatto non sussiste. Immediata-mente, il cantiere è tornato alla ditta Al-ba Paciello con i dovuti ringraziamentialla Bulton. E Bervicato è tornato sulla questione

dicendo: “Nonostante un evidentissimoabbaglio dei magistrati che ha interrotto ilservizio di raccolta e spazzamento dellaspazzatura su 10 comuni servita dalla Al-ba Paciello, solo il Comune di Caivano èriuscito a gestire questa crisi nel miglioredei modi per il servizio e per i lavoratori”.

Page 12: Cogito 341

12 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› POLITICA

E’ passato un anno esatto da quella ma-ledetta notte del 15 ottobre 2012, unanotte come tante per molti di noi, ma

non per Lino Romano che non poteva sape-re, non poteva immaginare che l’alba succes-siva per lui non sarebbe arrivata. I suoi sogni,i suoi progetti, il suo futuro, la sua vita di gio-vane trentenne terminava lì, spezzata dallabarbarie e dall’efferatezza della camorra.Lino, un ragazzo normalissimo, di buona

famiglia, pulito, cresciuto con valori e princi-pi sani, che lavorava, da poco passato a tem-po indeterminato; dalle nostre parti questa èuna fortuna e lui lo sapeva, il primo passo per costruirsi una fa-miglia è il “posto fisso”, e allora via con i progetti, il matrimonio etanti altri sogni che tutti i giovani della sua età sono obbligati a fa-re, che devono fare, desiderare e costruirsi un futuro, si spera mi-gliore. Già, ma il destino si sa, non guarda in faccia nessuno, nonchiede, non aspetta, non esita, compie la sua opera e non si inter-roga sul risultato del suo operato, così in quella tragica notte di unanno fa, le mani sanguinolenti della camorra che rispondono alnome di Salvatore Baldassarre, esecutore materiale dell’omicidio,consegnano alla cronaca nera di questa terra l’ennesimo delitto, as-surdo e inconcepibile, privo di raziocinio; Lino viene trucidatosotto casa della fidanzata a Marianella con quattordici colpi peruno scambio di persona, così ha voluto il destino, che si trovassepurtroppo nel posto sbagliato al momento sbagliato. E la comu-nità di Cardito a distanza di un anno non ha dimenticato l’ama-to Lino, lo ha ricordato con una funzione religiosa nella chiesa di

San Biagio, dove si tennero i funerali, a ce-lebrarla è stato, come allora, il Vescovo diAversa, Angelo Spinillo, supportato dalparroco, Mazzella, presenti oltre ai familia-ri di Lino e alla sua fidanzata, RosannaFerrigno, anche il sindaco di Cardito,Giu-seppe Cirillo, il Comandante della Poliziamunicipale e alte cariche dell’Arma dei Ca-rabinieri. Durante l’omelia, in una Chiesagremita di gente, il Vescovo ha ribadito al-tisonante il ricordo di Lino, ancora vividonel cuore di chi lo ha conosciuto e amato,ma le parole e la speranza non possono ba-

stare per consolare papà Giuseppe e mamma Rita, i genitori di Li-no, ancora affranti e distrutti dal dolore, soffrono, piangono, so-prattutto dentro, lacrime che acuiscono nell’anima e che struggo-no il cuore, i cuori di due genitori e di una sorella ormai logoratida un dolore che mai più troverà pace.All’uscita della Chiesa, poco dopo la fine della messa, una folla

di amici, conoscenti e non, con in mano palloncini bianchi e unosolo azzurro, ha liberato questi ultimi al cielo facendo partire unfragoroso applauso, il tutto mentre si attendeva l’uscita dei coniu-gi Romano. Tante le iniziative in memoria di Lino promosse aCardito nell’ultimo anno, dall’intitolazione con il suo nome deicampi del Parco Taglia di Cardito, al Memorial sportivo tenutosiqualche mese fa nello stadio comunale e altre ancora saranno pro-poste nei prossimi giorni; questo per non dimenticare Lino, perfar si che tragedie del genere non si ripetano più…Anche perché”non muore chi vive nel cuore di chi resta”…Ciao Lino!

Cardito ha ricordato il primo anniversario della morte

Centinaia di persone hanno partecipato alla Messa celebrata nella Chiesa di San BiagioIn ricordo di Lino Romano

di Stefano Andreone

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Page 13: Cogito 341

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E’ stato prosciolto dall’accusa di associazionemafiosa Antonio Moccia, indicato dallaProcura antimafia come il presunto boss

dell’ omonimo clan camorristico attivo nella zo-na di Afragola.C’è stato quindi un vero e proprio rovesciamentodella tesi accusatoria dato che, con grande clamore,alla fine di un procedimento giudiziario durato an-ni, lo scorso 9 ottobre è stata emanata, dalla sestasezione del Tribunale di Napoli, la sentenza che hariconosciuto la sua innocenza.I giudici hanno infatti respinto la richiesta di con-danna a 20 anni di reclusione proposta dal pm eaccolto le richieste che sono state avanzate dai di-fensori dell’ imputato, gli avvocati Saverio Senese eLibero Mancuso, quest’ ultimo da sempre prontoa peronare le cause della famiglia Moccia.La sentenza si è conclusa con la formula “perché il

fatto non sussiste” ponendosi cosi in linea conquanto Antonio Moccia ormai denuncia da anni,ossia l’esistenza di inconcepibili attacchi da parte dipentiti, forze dell’ordine e magistratura.Il processo ora continuerà con l’appello che saràrichiesto dall’accusa, intanto, però, l’imputato èstato posto in stato di libertà in quanto sono staterespinte le richieste di emissione di misure cautela-ri da parte del gip e del Riesame.

Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 13

La storia della famigliaMoccia è legata a quelladella camorra napoletana. Ilcosìddetto clan Moccia èconsiderato uno dei più an-tichi e potenti clan camorri-stici operante nella provin-cia di Napoli, con ramifica-zioni anche nel casertano e nel basso Lazio. E’ stato protagonista di unalunga faida con il clan Magliulo, il gruppo dominante ad Afragola ne-gli anni ’70. Come riportava un articolo de La Repubblica del 1991, “lafaida tra i Moccia e i Magliulo degli anni '80 trasformò Afragola in un FarWest. Sparatorie, lupare bianche, una serie durissima di intimidazioni”.Il clan prende il nome da Gennaro Moccia, ucciso nell'aprile

1976 probabilmente da un gruppo di sicari mandati dai rivali delclan Giuliano. Da quel momento, la moglie Anna Mazza, cono-sciuta come la “vedova Moccia”, prese le redini del clan ramifican-dolo su tutto il territorio. È stata la prima donna a subire poi unacondanna per associazione mafiosa. Secondo le ultime inchieste, ilclan Moccia ha una gestione capillare e totale del territorio a Norddi Napoli. L’assoluzione di Antonio Moccia, però, rappresenta unduro colpo per le indagini degli inquirenti.

Il clan Moccia, unalunga storia criminale

CRONACA ‹‹

Smontate le accuse degli inquirenti

E’ stata respinta la richiesta di una condanna per associazione mafiosaASSOLTO ANTONIO MOCCIA

di Giovanna Casoria

Page 14: Cogito 341

14 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› ECONOMIA

La partita dell’IperCoop di Afragola non è ancora finita.Gli ultimi mesi sono diventati un vero e proprio terrenodi scontro tra l’UniCoop Tirreno, decisa a chiudere, e i

250 dipendenti, pronti a lottare. In zona Cesarini, però, è ar-rivata un’azione che ha sospeso il risultato di questo incontro.Infatti l’assessore regionale al lavoro, Severino Nappi, che staseguendo con impegno la questione, è riuscito a portarla “aipiani alti”: con la collaborazione del Sottosegretario allo svi-luppo economico, Claudio De Vincenti, è stato fissato un in-contro per ieri, venerdì 25 ottobre, tra i rappresentanti di Uni-Coop tirreno, proprietario dell’Ipercoop afragolese, le Coopemiliane e i sindacati, tutti convocati al tavolo del Ministeroper una vertenza nazionale; l’obiettivo è la ricerca di un nuo-vo accordo. Sempre dall’assessore viene un altro passo in avan-ti verso le Cooperative, per salvare i dipendenti: tre anni distanziamenti dei fondi europei destinati alle aziende in crisidel Mezzogiorno per coprire le differenze sui salari fino alla fi-ne del 2016. La Coop non si pronuncia sull’offerta, allonta-nando un nuovo spiraglio. A fine settembre si diceva che Mar-co Lami, presidente di UniCoop Livornese, avrebbe inviato lelettere di licenziamento dopo la prima settimana di Ottobre,affinchè avessero ancora un po’ di tempo per la riapertura diun eventuale tavolo di trattative di salvataggio dell’ipermerca-to di via Marziasepe. La buona notizia è che tali lettere nonsono state inviate al momento. Il Presidente Lami, avrà tem-po fino agli inizi del nuovo anno per tale invio, nel rispettodelle scadenze dei termini imposti dalla legge che considera-no come data iniziale il 13 settembre scorso. Un giorno nega-tivamente rilevante nelle recenti vicende della Coop in Cam-

pania; il 13 settembre, di fatti, le cooperative Adriatica edEstense non si sono presentate all’incontro per ascoltare lacontroproposta dei sindacati, facendo saltare la trattativa. Al-l’origine di questa assenza c’è il rifiuto dei sindacati di accet-tare la proposta delle Coop emiliane del luglio scorso. Le con-dizioni proposte erano considerate vessatorie dai rappresen-tanti dei lavoratori: arretramento di un livello per tutti i di-pendenti full-time, riduzione netta dei salari, tagli di circa 100posti di lavoro e drastica diminuzione dell’orario lavorativo. ALami si sono rivolti gli stessi dipendenti dell’Ipercoop di Afra-gola, un centinaio di lavoratori ha scritto un’accorata lettera incui si dichiarava disposto a tagliare il proprio salario pur di sal-vare il posto di lavoro. Sacrificando, quindi, parte di uno sti-pendio che non è superiore alla media.

“Noi lavoratori, in virtù del nostro senso di appartenenza aivalori cooperativi, nel sollecitare l’adesione dei colleghi degli altripunti vendita, chiediamo alle rappresentanze sindacali di riapri-re il tavolo di trattativa con le Coop emiliane affinché si trovi unaccordo tra le parti e che i sacrifici chiesti ai lavoratori siano tem-poranei, in previsione di programmi di sviluppo del marchio Co-op in Campania” si legge nella lettera.I valori della cooperazione tanto sponsorizzati sono ricor-

dati dai dipendenti, ma la Coop stessa sembra tradirli. E in-tanto, sui social network monta il malcontento per l’attivitàsvolta dai sindacati nella vicenda e altri due colpi sono stati as-sestati alle entrate della cooperativa livornese con le serrate,per sciopero bianco, delle due domeniche (13 e 20 ottobre) incui l’ipermercato è rimasto chiuso dalle 12:30 alle 21:00, pro-prio uno dei momenti di maggiore affluenza di clienti.

La vertenza Ipercoop di Afragola continua al Ministero per lo sviluppo economico

Non sono ancora partite le lettere di licenziamento per i 250 dipendentiUNA NUOVA SPERANZA

di Cinzia Lanzano

Page 15: Cogito 341

“ Non avere paura del rinnovamentodelle strutture. Nella vita cristiana,anche nella vita della Chiesa, ci sono

strutture antiche, strutture caduche: è ne-cessario rinnovarle!”.Questo è l'invito rivolto da Papa

Francesco durante la messa a SantaMarta, l'ultima prima della pausa esti-va, dove incitava la ristrutturazione e lariqualificazione delle strutture ecclesialiabbandonate o mal messe. Il suo mes-saggio vuole stimolare sempre più laChiesa a rinnovarsi secondo i luoghi, itempi e le persone toccando indiretta-mente il tema della riforma, punto cen-trale del suo Pontificato.Le realtà parrocchiali dovrebbero

prendere in esame queste parole e valu-tare i possibili “lavori” da apportare allestrutture per la valorizzazione del cultoevangelico. Uno straordinario esempio,che rispecchia a pieno, le parole delPontefice è sicuramente la Basilica Pon-tificia di Sant’Antonio di Afragola; nu-merosi sono stati i lavori di ristruttura-zione e riqualificazione del santuarioancor prima che divenisse Basilica. Sideve a Padre Eduardo Parlato, che perdiversi anni è stato parroco del santua-rio di Sant’Antonio, la ristrutturazionedi alcune zone del convento. PadreEduardo, oggi direttore dei beni cultu-rali alla curia di Napoli, si è impegnatoattivamente nei lavori del convento, ri-qualificando un ala del complesso che sipresentava davvero in condizioni pieto-se. Ad essa è stata sostituita una strut-tura moderna e molto curata che com-prende: la sala delle Offerte, il chiostroadiacente alla Chiesa che funge da luo-go di accoglienza ai fedeli, la sala PadreLudovico, dove vengono tenuti conve-gni e incontri e la sala della MedagliaMiracolosa. Anche all’interno dellaChiesa sono state apportate delle mo-difiche all’altare e impiantato un nuovoorgano alla destra di esso. Questi persommi capi i lavori più importanti svol-ti all’interno della Basilica citati in mo-do breve e sintetico perché la questioneche ci preme affrontare è quella riguar-dante l’edificio, ancor oggi abbandona-to che, precedentemente ha ospitato lascuola media statale Mozzillo, sotto ladirigenza della preside Anna Forte. An-cor prima, questo complesso era un col-

legio serafico, luogo di formazione per ifratini che iniziavano il loro camminoverso il sacerdozio e successivamentedato in concessione ai frati. Oggi partedi questa struttura, precisamente ilpian terreno e parte del primo piano,sono agibili e sfruttati dai vari gruppiparrocchiali che operano nella Basilica.

Una parte del pian terreno è costituitodalle sale dell’oratorio parrocchiale edel catechismo, ritinteggiate, ristruttu-rate e rese accoglienti; un’altra parte,invece, destinata alle attività della Ca-ritas e il guardaroba di Sant’Elisabettache forniscono alimenti e vestiario allepersone bisognose. Vi è inoltre un tea-tro, tutt’oggi funzionante e utilizzatoda diverse compagnie teatrali per larealizzazione di commedie e spettacolidi vario genere. Circa sei mesi fa sono stati svolti al-

cuni lavori che hanno interessato il cor-tile sito all’interno del convento; l’at-tuale parroco, Padre Luigi Campoli,con il sostegno di alcuni benefattori, hacompletamente ristrutturato lo spazioapportando modifiche al campo da cal-cio e di palla a volo; è stata introdottauna piccola piazzola con gazebi e pan-chine, un piccolo campo da bocce e unatendo struttura che ospita la mensa deipoveri. Nonostante questi lavori, che

hanno valorizzato ancora di più la Basi-lica, resta sempre una parte dell’edificio,precisamente un’ala del primo piano e iltutto il secondo piano che affaccia suViale Sant’Antonio, abbandonata e malmessa. Per il recupero dello stabile, ini-zialmente fu sottoscritto, da parte deifrati minori, un progetto che mirava al-

la costruzione di una sorta di “Casa delpellegrino”. Tale struttura doveva fun-gere da luogo di accoglienza non soloper i fedeli che giungevano ad Afragolaper adorare il Santo, ma l’intento eraquello di far divenire tale hotel un luo-go di cultura dove poter ospitare perso-ne illustri, intrattenere convegni, unacattedra antoniana, insomma nienteche si distaccasse dallo spirito religio-so. Il progetto inizialmente approvatofu poi rivalutato e per carenza di fon-di non è mai andato in porto. Daqualche anno, il progetto è stato mes-so in discussione, modificato e affida-to a un associazione privata. Oggi ilpiano di ristrutturazione prevede lacostruzione di un ”Hospice, luogo diaccoglienza per i malati terminali” masembra che ci vorrà ancora del tempoaffinchè possano iniziare lavori. Lamotivazione è la medesima, non vi so-no fondi sufficienti che permettano didare il via all’iniziativa.

Un nuovo progetto per l’edificio che ospitava la scuola Mozzillo di Afragola

E’ tramontata definitivamente l’idea di creare una casa albergo per i pellegriniUn hospice nel complesso di S.Antonio

di Carmen Celardo

CRONACA ‹‹

Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 15

La struttura da recuperare in viale Sant’Antonio

Page 16: Cogito 341

16 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› CRONACA

Totò, Aurelio Fierro, SergioBruni e tanti altri “mostri sacridella cultura napoletana e ita-

liana, hanno avuto a che fare conFrattamaggiore. Avete letto bene,Frattamaggiore. Vi chiederete cosaha a che fare questa città con quei trenomi; tanto, tantissimo, perché è illuogo di nascita di “uno dei grandipoeti che non è stato ancora ricordato”per usare le parole di Aurelio Fierro.Stiamo parlando di Aniello Franzese,più conosciuto come Nello Franzese,autore di poesie e canzoni scritte cone per i grandi interpreti della canzo-ne classica napoletana.Il maresciallo della Guardia di fi-

nanza, Aniello Franzese, nacque aFrattamaggiore il 22 aprile del 1924.Autodidatta, Nello comincia subito acollaborare con i più illustri nomi del-la nostra tradizione musicale, AurelioFierro, Sergio Bruni, Roberto Muroloe questo già la dice lunga sul suo estro,

Riscopriamo un frattese, autore di successi della canzone napoletana

Ha scritto per i grandi della musica partenopea tra cui Bruni Fierro e MuroloFranzese, il paroliere di Totò

di Stefano Andreone

Molti i ricordi di Franzese lascia-ti da chi ha scritto canzoni con

lui. Eccone alcune.“Nello Franzese era una persona ve-

ramente dabbene. Molto garbata eistruita. Del nostro incontro artistico,ricordo con nostalgia Chiesetta nellavalle, una canzone che portai al succes-so ad inizio degli anni Cinquanta”.(Sergio Bruni)

“A parlare di tuo padre mi com-muovo un po’ perché era una personaveramente perbene ed era un caro ami-co…Mi ripeteva spesso, quando ci in-contravamo, che aveva piacere a parla-re con me, perchè mi reputava unapersona colta e garbata…Mi commuo-vo a ricordarlo anche perché era un ve-ro poeta, più che un semplice parolie-re…Ed è andato via troppo pre-sto…Ma voi figli dovete onorarne lamemoria: raccogliete tutti i suoi lavorie fatene un libro…Ma un libro serio,non una cosa qualunque. Deve essereun’opera degna del suo nome: ricca esenza risparmi sull’edizione. Quandosarete pronti, chiamami e io stesso te nefarò la prefazione!” (Aurelio Fierro acolloquio con Vincenzo Franzese, fi-glio di Nello)“Era molto allegro e

gioviale…Prendevamo sempre il caf-fé insieme e scherzavamo sul fattoche lui, integerrimo maresciallo del-la Guardia di Finanza, mi avrebbefatto comunque le ‘multe’, se neces-sario, nonostante la nostra amicizia.Mi avevano presentato al ‘Maestro’

per fargli scrivere delle buone ‘canzo-ni’ per me. (Mario Merola)

Pietro Gargano, editorialista de IlMattino, ha pubblicato una biogra-fia su Nello Franzese nella “Nuovaenciclopedia illustrata della canzonenapoletana” riconoscendogli un ruo-lo importante si per l’appassionataed erudita recensione che per lo spa-zio dedicatogli, pari a quello di auto-ri molto più conosciuti.

Stefano Andreone

IL RICORDO DI CHI HA CANTATO LE SUE CANZONI

Aurelio Fierro con Vincenzo Franzese,figlio di Nello

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 17

CRONACA ‹‹

Lo spartito originale della canzone scritta con Totò

sul suo genio, sul suo essere poeta, an-cora tante le collaborazioni e le richie-ste per testi musicali, possiamo citare,tra gli altri, Mario Merola, NunzioGallo, Luciano Rondinella, Maria Pa-ris e tantissimi ancora. Stimato e ricer-cato nell’ambiente artistico gli fanno la“corte” autori, compositori e direttorid’orchestra; e, a scrivere canzoni conlui ci sono anche Totò, Gino Campe-se, Giovanni Astuti, E. A. Mario, Li-bero Bovio, Edoardo Nicolardi e tan-ti altri. Uomo riservato, allo stessotempo prolifico autore, per anni il suonome e la sua figura sono stati messi inombra dal tempo ed è per questo cheabbiamo deciso di ricordarlo.Tanti sono stati i premi vinti, nella

sua, seppur breve ma grande e signifi-cativa carriera; Maschera d’argento(premio di rilievo nazionale), Piedi-grotta, Piedigrottissima, Il Musichieree altri ancora. Il destino ha voluto chenel lontano 4 luglio 1982, pochi gior-ni prima che gli undici di Bearzot en-trassero nella storia del calcio e l’Italiafesteggiasse il suo terzo titolo mondia-le, Frattamaggiore perse uno dei suoi

figli più rappresentativi del panoramaartistico culturale. Nel 1997 LilianaDe Curtis, figlia di Totò, per mero ca-so ritrova uno spartito inedito “Me di-ciste ‘na sera” del 1952, musicata dallostesso Totò, mentre l’autore del testoera proprio Nello Franzese. Di questanotizia se ne occupò anche Il Mattinoe La Repubblica oltre ai TG nazionali,con gli interventi di Vincenzo Mollicae Paolo Limiti, cosicchè MariangelaD’Abbraccio la incise nello stesso an-no (Il cuore di Totò – cd- sony musicentertainment SpA distribution).Sempre con il Principe della risata,Franzese scrive “Comme a nu carcera-to”, per Sergio Bruni “Serenata e Pi-scatore” e “Chiesetta nella valle”, perAurelio Fierro compone “Maestra ele-mentare”, a Mario Merola firma i testidi “Te chiammaveMaria” e “A Ban-diera”, per Lucia-no Rondinellascrive “ ‘O milur-dino ” (cantataanche dallo stessoMerola), “Miraco-

lo d’ammore” per Nunzio Gallo,“Bambulella” per Maria Paris, e tantealtre. Tutto ciò dimostra che, per troppi

anni, il nome e il lavoro di Nello Fran-zese sono finiti nel dimenticatoio, ègiunto il momento che ai molti vengadata l’occasione per conoscere, scopri-re il patrimonio lasciatoci da questogrande poeta, magari con qualche ini-ziativa, con un premio in sua memo-ria; insomma, il suo paese natale do-vrebbe onorare chi ha dato lustro allasua città, non rinnegando mai le sueradici, portando la sua amata Fratta-maggiore sempre nel cuore. Un ringra-ziamento particole va al professor Vin-cenzo Franzese, figlio di Nello Franze-se, per il materiale e le testimonianzefornitemi, senza le quali questo artico-

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›› CRONACA

18 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

La giornata tipo di un pendolare che da Casalnuovoprende la Circumvesuviana? Un inferno, un delirio,uno stress quotidiano che dura da molti mesi, troppi.

“Uno schifo” afferma qualche pendolare, “una vergogna”, gridaqualcun altro…le parole sembrano ormai finite, come la pa-zienza! “Passa il treno dell’ora x?”, “È in ritardo?”, “Speriamo

che passi”, “Speriamo di riuscire a salire”, queste le uniche fra-si che riempiono i silenzi dei minuti di attesa alla banchinadelle stazioni della circumvesuviana. Lo sconforto.Ogni giorno è una scommessa, non si sa se gli orari sa-

ranno rispettati, se i treni passeranno, se si riuscirà a saliresul treno tra la folla.Nessun imprevisto è escluso, nessun disservizio ormai stu-

pisce…”tutto passa” diceva Eraclito, ma questo inferno vesu-viana sembra non passare mai, questa lenta, progressiva deri-va di un servizio un tempo eccellente, oggi emblema del peg-gior “servizio” mai erogato alla cittadinanza.La percentuale di persone che non oblitera i biglietti è del

90%, ormai. “E perché dovrei pagare un servizio del genere”, “seio oblitero e poi il treno non passa chi mi rimborsa?”, “signori-na, devo pagare più di due euro e sperare di riuscire a salire suun treno e viaggiare schiacciato tra la folla?”…. queste sono lerisposte che si raccolgono, chiacchierando con le persone inattesa che il treno arrivi…e nessuna parola di questo articolocompleterebbe meglio il quadro, già colorato dei colori grigi,come l’umore degli utenti di un “treno della speranza”, meta-foricamente parlando.Per dovere di cronaca, se prendi il treno alla stazione di “La

Pigna” (questo implica che tu non sia disabile o non abbia nep-pure subito un infortunio perché l’ascensore è rotto e seppur fossefunzionante non è accessibile perché protetta da sbarre di ferrochiuse a chiave), la biglietteria è chiusa, non presidiata da nes-sun addetto, puzza di muschio, sporca spesso di pipì che neigiorni di pioggia si mischia all’acqua piovana e scorre per lescale…come un ruscello..si a Napoli abbiamo il mare, a Ca-salnuovo l’immissario di un fiume! Il biglietto? L’obliteratricefunziona, ma il biglietto qui non puoi comprarlo, non c’è bi-

gliettaio eh vabbè…ma neppure una macchinetta automati-ca, figuriamoci! Allora ti rechi dagli esercenti in zona, tabac-caio, cartolibrerie, nessuno, nel raggio di un percorso percor-ribile a piedi è provvisto di biglietti… Poniamo che tu abbia un biglietto e che tu non sia dis-

abile, obliteri e sali, aspetti il treno…Arriva, finalmente, iltreno, con il suo, ormai quasi cronico, ritardo…successivoa un treno che non è partito, la gente si accalca, si ammas-sa, spinge…giovani, anziani, studenti, impiegati, professio-nisti, si accalcano, spingono, urlano “un po’ più avanti”, “fa-tevi più dentro”, “entrate nei corridoi che non riusciamo a sa-lire”, corridoi zeppi di persone, ammassate, abbracciate,spinte, “azzeccate”….le porte non si chiudono, il treno fi-schia, le persone gridano…respirare è una fortuna tra lagente, sudare è ovvio…il treno fischia di nuovo, qualcunoscende tra parolacce e crisi isteriche, resta “a piedi”, le por-te si chiudono, si parte...per rivivere la stessa scena ad ognifermata successiva. Coraggio.Questo è lo standard. Alcune volte questo standard è ar-

ricchito da optional non richiesti, inclusi nel biglietto (perchi lo oblitera)…Quale potrebbero essere gli optional in unservizio già così? Su, sforzatevi di pensare….non ci arrivate?Eh va bene, vi aiutiamo noi! Avete mai viaggiato su un tre-no con il vetro della porta rotto? Si, si, avete letto bene, unvetro rotto! E al posto del vetro??? Nulla! O meglio, qual-cuno intento a controllare che nessuno compia gesti scelle-rati. L’impossibile diventa possibile. Questo è accaduto adun treno che non sarebbe dovuto partire così, che serve latratta Napoli-Baiano e che era zeppo di persone, in un ora-rio di punta. La manutenzione? I controlli? La sicurezza, iservizi? Di cosa stiamo parlando? Colpa di chi? Colpa deivandali che lo hanno rotto, avendo cura di togliere anche laguarnizione, perché un servizio o si fa bene o non si fa, percarità! Colpa di chi doveva visionare che il treno fosse a nor-ma prima di partire? Colpa di chi? Il treno è passato, e que-sto basta alle persone…a questo siamo arrivati. A questo.Perché è proprio vero che “l’abitudine rende sopportabili an-che le cose peggiori”… e i cittadini sono quasi assuefatti,sconfortati, rassegnati… “campa cavallo, che l’erba cresce”…eil disser…ops servizio continua. E se segnali che c’è un vetro rotto e non si può circolare

così, le persone ti dicono di non fare confusione che “se fer-mano il treno come facciamo”? Mica ne fanno partire un altro“usabile”? No, ma non per cattiva volontà, ma perché “ci sonopochi treni usabili”. Se chiedi spiegazioni all’impiegato dellavesuviana intento a controllare che nessuno usi quel buconella porta per compiere gesti discutibili, ti risponde che “lamanutenzione è poca e i treni sono questi, purtroppo”.Utenti rassegnati ad un servizio pessimo, impiegati af-

franti, a lavorare come meglio possono, sperando che l’a-zienda abbia i soldi per pagare gli stipendi… gente che nonoblitera il biglietto, gente che paga un abbonamento, con-trollori che vengono malmenati, stazioni letteralmente ab-bandonate...cosa ci aspetta? A questo punto, “Che Dio ce la mandi buona”...

Cronaca di un viaggio nella Vesuviana da Casalnuovo a Napoli

Se arriva il treno, spesso è pericoloso oltre a essere affollato e sporcoLa giornata del pendolare

di Marina Greco

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 19

CRONACA ‹‹

Lo scorso 20 Settembre è stato inaugurato l’oratorio San Filippo Neridell’omonima chiesa di Frattamaggiore in seguito a un lavoro e aduna tenacia ventennale del parroco, monsignor Nicola Giallaurito.

Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche il Cardinale di Napoli,Crescenzio Sepe, che ha detto alla comunità: “E’ un risultato grande que-st’oratorio, di tutti i comuni della diocesi aversana questo è uno dei pochi cheaccoglie non solo la comunità parrocchiale ma offre la possibilità di un luogodi aggregazione giovanile”.Anche nella nostra chiacchierata don Nicola si mostrava molto sod-

disfatto e contento delle parole del Cardinale perché aveva centrato gliobiettivi e le ragioni d’essere dell’oratorio ossia essere un centro poliva-lente che offre delle attività non solo per i fedeli della parrocchia ma so-prattutto per la cittadinanza tutta. Infatti nell’oratorio si svolgono in-numerevoli attività e laboratori.Tante le iniziative programmate nell’oratorio come ci dice don Nicola:

“L’attività primaria è la catechesi, ma primaria non vuol dire esclusiva, ab-biamo all’interno della nostra struttura un corso biblico dell’Università teolo-gica della Facoltà Meridionale per studiare la teologia anche da un punto divisto scientifico, uno sportello di consulenza e ascolto psicologico per disagi di

coppia, schiavitù da droghe e ultimamente per dipendenze da gioco, uno spor-tello per le malattie oncologiche sia per chi lo vive personalmente che per i fa-miliari che condividono questo dramma, una scuola d’informatica per tutti iragazzi che non possono permettersi di comprare un computer e recupero scola-stico per chi non può andare al doposcuola e in più abbiamo un centro di dis-tribuzione di 150 pacchi mensili della Caritas, corso di chitarra per ragazzi eun corso di pittura per disabili tenuti da Carmela Simeone e un’elegante cap-pella per una sosta spirituale”.L’oratorio è sorto grazie al defunto signor Sossio Formale che donò, nel

lontano 1954, il palazzo sito all’angolo di via Cavour, via Regina Marghe-rita e via Tripoli. Il palazzo subì il deterioramento nel corso del tempo conulteriori danneggiamenti del terremoto del 1980. Dopo avversità di variogenere a partire dal 1995, solo nel 2005 la costruzione dell’oratorio era sta-ta considerata beneficiaria del contributo dei fondi dell’8 per mille. DonNicola sottolinea “25 anni ma per una giusta causa”. Ora però il Monsignore lo dice forte è chiaro: “Abbiamo lottato tanto per

averlo ma la sfida più grande è mantenerlo e faccio un appello al contributodi universitari, ragazzi, insegnanti in pensione, animatori e personale pedago-gico a partecipare alle attività per gestire i vari gruppi e con i contributi di chicrede nell’oratorio come ad esempio i bambini del catechismo che donano uneuro al mese per il mantenimento di uno spazio che sanno che è per loro, ma-gari potenziandolo anche di strutture da gioco”.

Abbiamo incontrato don Nicola, parroco di San Filippo Neri di Frattamaggiore

Inaugurato da un mese è già un punto di riferimento di giovani e adultiUN ORATORIO APERTO ALLA CITTÀ

di Angelica Argentiere

Il presidente del Comitato di quartiere Oriz-zonte, Crescenzo Giordano, ha inviato allaredazione di Cogito la sua lettera aperta al sin-daco di Frattamaggiore, Francesco Russo, inmerito alla struttura del centro sociale anzianidi via Lupoli.Giordano nella sua lettera scrive: “Il centro

sociale Pezzullo di Frattamaggiore dà la possibi-lità di vivere le ore della giornata a persone an-ziane e a persone diversamente abili con un ser-vizio di accoglienza più umile e sicuro, dove i so-ci possono convivere tra loro, in un luogo di in-contro per eccellenza. Presiedono i servizi un co-mitato di gestione formato da componenti elettidai soci del centro che dovrebbe condividere lanecessità per un’esperienza educativa, una frater-nità e una libertà di pensiero per mandare avan-ti bene un’attività sociale. Questo è il nostro cen-tro anziani di Frattamaggiore”.Tra le richieste di Giordano sottolineiamo:

“Ampliare la capacità di posti a sedere nelle salet-te da gioco in sale più grandi per la crescita so-ciale e ambientale tra i soci; dare la possibilità aisoci con difficoltà motorie di accedere ai piani su-periori (sala lettura) con l’uso dell’ascensore, o inalternativa creare una saletta al piano terra perla lettura di qualche quotidiano (solo ed esclusi-vamente per i soci diversamente abili); offrire lapossibilità ai cittadini di Frattamaggiore diversa-mente abili di frequentare il centro sociale senzaobbligo di iscrizione e pagamento della quota an-nuale; l’installazione di una cassetta chiusa, dovei soci possono esprimere le loro opinioni e i lorosuggerimenti per il buon andamento del centro edi una bacheca per gli annunci tra i soci”. In piùaggiunge: “Dare la possibilità ai soci di ascolta-re una volta la settimana la Messa nella Chie-setta del centro; antiscivoli lungo tutto il por-ticato del cortile (considerate le continue sci-volate di questo inverno) e l’orario continua-to”. Giordano, infine, conclude: ”Solo così sipuò sperare di vivere in un luogo che sia lo spec-chio delle nostre aspirazioni e dei nostri sogni”.

Angelica Argentiere

Frattamaggiore / Appellodel Comitato L’orizzonte

per il Centro sociale anziani

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20 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› NOTIZIE FLASH

CAIVANO / AGGREDITI DUE POLIZIOTTIAfragola / Arrestatidue nomadi che

incendiavano rifiuti Un’operazione quasi di routine per duepoliziotti della squadra mobile. Duran-

te un controllo del territorio, nei fortini del-la camorra e dello spaccio di droga, si imbat-tono in due spacciatori. Durante un breveinseguimento ai due malviventi nel parcoverde di Caivano, i due agenti vengono cir-condati da alcune donne, che fiancheggiava-no i due spacciatori. In poco tempo le don-ne hanno richiamato l’attenzione di altredonne e di altri residenti all’interno delleabitazioni adiacenti e hanno circondato i poliziotti e gridando con rabbia parolecome: “Jatevenne, questa è zona nostra”, hanno minacciato di morte e hanno infe-rito con calci e pugni contro i due agenti in borghese.Questa azione da parte delle donne e delle famiglie vicine ai due spacciatori ha

consentito a uno dei pusher di scappare a bordo di un maxi scooter, mentre il suocomplice, dopo aver gettato via decine di dosi di droga, ha guidato la folla inferoci-ta, scatenando una violenta colluttazione con uno dei poliziotti che, per evitare dirimanere nelle mani della folla e rischiare forse anche la vita, ha mollato la presa edi conseguenza questo ha permesso allo spacciatore di sparire, scappando. Ma in po-che ore gli agenti del Commissariato di Afragola, hanno organizzato un blitz nelcuore della notte. Tutti i poliziotti del commissariato, coordinati del vice questoreSergio Di Mauro, hanno assediato a loro volta tutto il quartiere che è stato con-

trollato centimetro per centimetro.Poco prima dell’alba, sono stati indi-viduati i due spacciatori, AntonioNatale, 41 anni, e Terenzio DelGaudio, 34 anni, denunciati a piedelibero per spaccio, resistenza e lesio-ni a pubblico ufficiale, mentre Anto-nio Farraiuolo, 22 anni, fratello delboss Francesco Farraiuolo, detto “ ‘oniro niro”, identificato quale condu-cente dello scooter, è stato denuncia-to per favoreggiamento.

Martino Uzzauto

Ci risiamo, nella Terra dei Fuo-chi, c’è ancora chi accende i ro-

ghi tossici. L’altro giorno, un’altacolonna di denso fumo nero, che sialzava nella zona tra Afragola e Ca-soria, nei pressi del “campo rom” hafatto scattare l’allarme. I carabinierisono intervenuti e hanno arrestatoLubiuka Javanovic, 57 anni, resi-dente nel campo nomadi di via SanSalvatore, mentre alimentava conplastica, vecchi copertoni e materia-le di scarto un enorme incendio nelquale venivano bruciati componen-ti di elettrodomestici, batterie diauto e anche sacchetti dei rifiuti ur-bani, per circa dieci quintali di ma-teriale altamente tossico. Con luianche una donna.I carabinieri del nucleo radiomo-

bile della compagnia di Casoria, di-retta dal capitano Pierangelo Ian-nicca, hanno fatto intervenire duesquadre dei vigili del fuoco che han-no dovuto impiegare diverse ore perspegnere l’incendio e fermare lacombustione tossica. La donna èstata rinchiusa in una camera di si-curezza in attesa di essere processataper direttissima.

Martino Uzzauto

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Ivolontari dell’Associazione italiana Sclerosi Multipla (AISM) si sono riuniti loscorso 12 e 13 ottobre per raccogliere i fondi necessari alla lotta contro questamalattia, per la ricerca scientifica che, nonostante le difficoltà economiche e i ta-gli alla sanità, continua. Riuniti in oltre tremila piazze e centri commerciali ita-liani, questi ragazzi hanno contribuito alla vendita delle mele. L’Associazione hal’obiettivo di indirizzare i fondi alla ricerca scientifica ma anche quello di aiuta-re, con il servizio civile e l’assistenza ai malati, tutte le persone che hanno biso-gno di un aiuto e che, o da sole o in uno stadio ormai avanzato della disabilità,non riescono a condurre un “semplice” stile di vita.I ragazzi sono scesi in piazza Umberto I, a Frattamaggiore, davanti la Chiesa

di Campiglione, a Caivano, nel centro Ipercoop di Afragola e in piazza Muni-cipio, a Casalnuovo, per raccogliere gli importantissimi fondi. Ci spiega la Pre-sidente della sezione AISM di Napoli, Rosa Ciaravolo, che “nonostante il tempoavverso di sabato mattina, siamo riusciti a vendere grazie all’altruismo e alla sensi-bilità del popolo napoletano e delle province dell’area a Nord di Napoli, moltissimemele. I volontari di Frattamaggiore, hanno venduto, in Piazza Umberto I, 9 carto-ni ossia 99 sacchetti di mele per la cifra di 800 euro; Caivano solo la domenica mat-tina ne ha venduti 3, 270 euro; Casalnuovo 1, 90 euro; e infine l’Ipercoop, 10,quindi 800 euro. Sono state moltissime anche le offerte, che gli acquirenti lasciava-no ai ragazzi senza prendere il sacchetto. Certo è che i tempi sono duri e la crisi eco-nomica continua a ricadere sulle tasche degli italiani ma fortunatamente il popolonapoletano non abbandona chi ha bisogno di un aiuto e combatte con chi è affettoda questa terribile patologia per un mondo libero dalla sclerosi multipla”.A Caivano, in particolare, molti hanno dimostrato una grande voglia di solida-

rietà e concretezza. Oltre trenta persone hanno contribuito con affetto a sosteneree promuovere la ricerca scientifica.È stato essenziale per la riuscitadell’iniziativa il coinvolgimentodella comunità religiosa del San-tuario della Madonna di Campi-glione; Il Priore Cosimo Pagliara ePadre Ionas ne hanno infatti resopossibile il successo, dimostrandosensibilità e interesse tangibile. Altermine della funzione religiosahanno informato i fedeli circal’importanza di sostenere un’asso-ciazione che si impegna da anninell’affermare i diritti delle perso-ne con sclerosi multipla, miglio-randone in tal modo la qualitàdella vita. Hanno espresso in mo-do chiaro e sincero il loro sostegnoalla manifestazione per combatte-re una malattia che interessa so-prattutto giovani e donne. Ci spie-ga Padre Cosimo Pagliara “non-ostante la crisi non bisogna mai te-mere di essere generosi”. (foto Ar-cangelo Caputo)

Marina Esposito e Linda Scuotto

Domenica 13 ottobre, la professo-ressa Mariagrazia Del Prete si è

organizzata con altri colleghi e i loroalunni per promuovere ancora la mo-bilità sostenibile con una lunga pas-seggiata ecologica attraverso le stradefrattesi. L’appuntamento, alle 10 inPiazza Umberto I, Frattamaggiore, èstato rispettato da circa un centinaiodi ragazzi che prima sono arrivati inpiazza in bicicletta e poi hanno co-minciato la lunga passeggiata. Eranotutti giovanissimi accompagnati dailoro professori e dal dottor Luigi Co-stanzo; avevano tutti dei cartelli giallio rossi appesi al collo che recavano glislogan: Aria più pulita; Meno inqui-namento.

Marina Esposito

Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 21

NOTIZIE FLASH ‹‹

Successo per la vendita dell’Aism Frattamaggiore /Passeggiata ecologica

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22 • Cogito Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013

›› RUBRICHE

La società nello “specchio del diritto”Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova

(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II)Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini

(via mail all’indirizzo [email protected] - e [email protected]), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.

1. L’errore in generaleil codice civile del 1942, in un'ottica di salvaguardia dell'istituzio-

ne matrimoniale, non dava rilevanza alcuna all'errore sulle qualitàpersonali, se non quando si fosse risolto in un errore sull'identità; es-so, prevedeva, altresì, un brevissimo termine di decadenza per im-pugnare il negozio, un mese, decorrente dal venir meno della vio-lenza o dalla scoperta dell'errore. in una prospettiva di valorizzazio-ne del consenso degli sposi la riforma del 1975 ha ampliato la rile-vanza, ai fini dell'invalidità matrimoniale, dei relativi vizi, preveden-do quattro diverse cause di annullabilità del matrimonio: la violenzamorale, il timore di eccezionale gravità, l'errore sull'identità o su unaqualità personale dell'altro coniuge. È stato osservato che una ta-le scelta del legislatore è da imputare ad un criterio di opportu-nità, che, da un lato, mira alla conservazione del vincolo matri-moniale, dall'altro, alla valorizzazione dell'autonomia e dellaspontaneità del consenso. Diversa è la disciplina dettata dal di-ritto canonico, in cui è data rilevanza assoluta all'interesse deglisposi, il cui consenso non si sia espresso in modo libero e consa-pevole, o sia stato, comunque, viziato.

Errore sulle qualità personali dell'altro coniuge non ogni errore sulle qualità personali dell'altro coniuge è causa

di annullamento del matrimonio, ma solo quello che ricade su di unadelle circostanza tassativamente delineate dal legislatore. l'articolo122 del codice civile contiene, dunque, limiti al principio generaledella rilevanza del consenso, ma tali limiti non esprimono un prin-cipio di ordine pubblico. l'errore sulle qualità personali deve essere,altresì, essenziale, vale a dire determinante per il consenso dell'altroconiuge, tale per cui in sua assenza, questi, non avrebbe contrattomatrimonio. Sul punto, si registrano posizioni discordanti: parte del-la dottrina ritiene sufficiente che l'attore, il coniuge caduto in erro-re, dia prova in giudizio dell'ignoranza della malattia o di altra circo-stanza, ma non già anche dell'elemento soggettivo, di carattere ne-gativo, e cioè che, tenuto conto delle proprie condizioni, non avreb-be dato il suo consenso, se avesse conosciuto la qualità taciuta. ta-le elemento, infatti, dovrebbe essere valutato dal giudice in terminipuramente oggettivi, sulla base di parametri di normalità, tenutoconto dell'attitudine della qualità personale nascosta ad influire sul-lo svolgimento di una vita coniugale normale. in una prospettiva di-versa, altra dottrina richiede, invece, la prova anche dell'elementonegativo: il coniuge dovrebbe dimostrare che, vista la sua persona-lità, l'educazione, la cultura non avrebbe prestato il consenso allenozze, se non fosse caduto in errore. naturalmente, quello del giu-dice sarà un giudizio probabilistico, condotto sulla base di elementigravi, precisi e concordanti, che gli consentiranno di formulare unapresunzione semplice, circa il fatto che se l'attore avesse conosciutola qualità personale taciuta dall'altro coniuge, non si sarebbe sposa-to. la giurisprudenza sembra aderire al primo orientamento, quan-do, a proposito di azione di annullamento ex articolo 122, 3° com-ma, n. 1, del codice civile stabilisce che il coniuge attore è tenuto aprovare unicamente l'esistenza della malattia e la mancata cono-scenza della stessa prima della celebrazione del matrimonio; che lavalutazione del carattere determinante dell'errore è rimessa al giudi-ce, il quale dovrà tener conto dell'incidenza della malattia su di unanormale vita coniugale. incombe, quindi, sull'altro coniuge, la pro-va contraria della preventiva sua conoscenza.

Malattie, anomalie, deviazioni sessuali: quesiti e casi con-creti

in risposta ai quesiti posti dalla signora Liliana, lettrice di Fratta-minore, si osserva quanto segue.

l'esistenza di una malattia fisica o psichica o di un'anomalia o de-viazione sessuale, tali da impedire il normale svolgimento della vitaconiugale, costituiscono il primo caso di errore essenziale. ai finidell'invalidità del matrimonio, occorre che la patologia fosse preesi-

stente al matrimonio, risultando irrilevante la circostanza che si siamanifestata soltanto in seguito. Essa, inoltre, deve essere ignoratadall'altro coniuge o non sufficientemente conosciuta prima dellenozze ed influire negativamente sulla vita coniugale. Quest'ultimoelemento andrà accertato, caso per caso, tanto con riferimento al-l'incidenza che la patologia può avere sulla vita di coppia, quanto inbase alle condizioni dell'altro coniuge, alla sua personale concezio-ne della sessualità, della procreazione, del matrimonio, tenuto con-to delle sue origini, della sua cultura, della sua. naturalmente, dovràessere accertato che il coniuge non avrebbe prestato il suo consen-so se avesse conosciuto la situazione. nondimeno, la malattia, se so-pravvenuta, potrà rilevare ai fini dello scioglimento del matrimonio,qualora renda il rapporto improseguibile. in realtà, il fatto costituti-vo dell'annullabilità del matrimonio non è la malattia in sé, ma l'i-gnoranza del coniuge, che deve riguardare non tanto la diagnosi tec-nica della malattia, ma, piuttosto, i sintomi mediamente valutabili el'incidenza sulla vita coniugale (C. 3508/1994; T. Benevento7.1.2008). la malattia deve essersi manifestata anteriormente allenozze, almeno allo stato di sintomi o episodi prodromici (C.12423/2001). Essa, altresì, deve costituire un impedimento ogget-tivo e non superabile allo svolgimento della vita coniugale (C.3407/2013). l'accertamento della malattia deve essere compiutotramite consulenza tecnica e, dal rifiuto di sottoporvisi, possono de-sumersi argomenti di prova. nella casistica giurisprudenziale, è sta-ta riconosciuta efficacia invalidante all'errore su malattie considera-te pericolose per i componenti della famiglia, come la psicosi disso-ciativa (Tribunale Napoli 9.5.1986), la sieropositività al virus hiv(Tribunale Belluno 9.3.1993), la tossicodipendenza (Tribunale Mila-no 28.5.1993), l'inidoneità al normale svolgimento della vita coniu-gale causata da transessualismo (Tribunale Bari 1.10.1993) od omo-sessualità (C. 7020/1983). Quanto all'impotenza, che oggi rileva so-lo in quanto materia di errore, non essendo più causa autonoma diannullamento del matrimonio, se coeundi ed irreversibile, costitui-sce di per sé un impedimento al compiuto svolgimento della vita co-niugale e la sua ignoranza è determinante per il consenso dell'altroconiuge, «potendo presumersi, in via generale, che il consenso nonsarebbe stato prestato se la predetta condizione fosse stata cono-sciuta dall'altro coniuge al momento del matrimonio» (Tribunale Pa-dova 7.1.1995). anche l'impotenza generandi, se ignorata all'epocadel matrimonio e determinante per il consenso, è causa di nullità delnegozio (Tribunale Cremona 17.2.1994). non sempre, però, la giu-risprudenza si è dimostrata di questo parere, in quanto, altre volte,ha statuito che, al più, l'impotenza generandi può rilevare come cau-sa di addebito della separazione, qualora irreversibile e celata all'al-tro coniuge (Tribunale Terni 1.9.1994). in ogni caso, dopo la rifor-ma del diritto di famiglia, non può essere delibata la sentenza di nul-lità ecclesiastica per impotentia generandi, se non sia stato accerta-to un errore di uno dei coniugi sulla capacità procreativa dell'altro(C. 8851/1987). nel caso si sia ricorso a tecniche di procreazioneassistita per far fronte all'impotenza a generare, quando il coniugeabbia dato il suo consenso all'inseminazione eterologa, è inammis-sibile, poi, il disconoscimento del figlio: l'ha statuito la corte costi-tuzionale (Corte Costituzionale 26.9.1998, n. 347; ma anche C.2315/1999), ponendosi in contrasto con la precedente giurispru-denza di merito (A. Brescia 14.6.1995; T. Cremona 17.2.1994). nel-lo stesso senso, al riguardo, dispone oggi l'articolo 9, 1° comma del-la legge 40/2004. Sul punto, la dottrina, quanto all'impotenza co-eundi, osserva che se celata all'altro coniuge, essa rileva di per sé, co-me impedimento al compiuto svolgimento della vita coniugale;quanto a quella generandi, invece, non manca di rilevare che la pos-sibilità di procreazione non è elemento fondamentale del matrimo-nio civile e che, dunque, difficilmente si potrebbe sostenere che es-sa impedisce lo svolgimento della vita coniugale.

L’errore sulle qualità personali del coniuge

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Serata importante quella del 4 Ottobrescorso per il Rugby Afragola. Il Presi-dente dell'associazione, Vittorio Mazzo-ne, in occasione della promozione delnuovo opuscolo che inaugura l'aperturadella stagione sportiva 2013/2014, hainvitato il neo assessore allo sport, Salva-tore Iavarone, e il rappresentante del co-mitato regionale campano della federa-zione Rugby, Leonardo Cerino.Molti i temi affrontati, ma procediamo perordine. Ad aprire la serata è stato lo stessoMazzone che, con parole molto chiare, hadetto: “E' necessario che la nuova Ammini-strazione si ponga il problema di come fare inmodo che migliaia di ragazzi siano messi incondizione di fare attività sportiva”. InfattiMazzone non ha parlato solo di Rugby, masi è riferito alla situazione generale che le as-sociazioni sportive da qualche anno a que-sta parte stanno vivendo. Poche infatti sonole strutture a disposizione, e la chiusura delcampo Moccia di Afragola (chiuso ormaida quasi 4 anni) non li aiuta di certo. Deipochi impianti, quello più conteso è il cam-po C, adiacente allo stadio Moccia, dove leassociazioni sportive fanno a gara per otte-nere quelle poche ore per allenare i propriatleti. "Quel campo è da rimettere in buo-no stato, è vergognoso far allenare dei ra-gazzi su un terreno senza erba dove è facilefarsi male" afferma Mazzone.

Afragola conta più di 70.000 abitanti masono troppo poche le strutture sportive."Servono nuovi impianti in modo che i ra-gazzi siano invogliati a fare sport, e in que-sto modo ne potremo togliere molti dallastrada" dice il Presidente Mazzone. Forte èquindi la richiesta all'amministrazione co-munale affinché sia fatto in tempi rapidi unprogetto che possa dare finalmente ai tantiatleti un vero e proprio campo da rugby, so-prattutto per poter giocare le partite dicampionato, senza dover andare a pagarealtre strutture fuori Afragola.Rassicuranti le parole di Salvatore Iavaroneche ha portato subito buone notizie: “Ciòche abbiamo incominciato a fare è una foto-grafia di tutte le associazioni sportive presentinel territorio, capire quante sono e quanti tes-serati hanno, per essere in grado di capire qua-li sono le esigenze”. Sarà fatto, infatti, unopuscolo da distribuire nelle scuole in mo-do da far conoscere le associazioni presentie di aumentare così il numero degli iscrittidi ogni associazione. Inoltre molte palestrescolastiche sono state aperte nelle ore po-meridiane per ospitare le associazioni, an-che se al momento non tutti i giorni sonocoperti. Per quanto riguarda gli impianticomunali, al palazzetto sono terminati i la-vori e già in molti lo stanno usando.Iavarone ha poi detto che “durante l'estatesono stati fatti i lavori nei campi A e B del-

lo stadio; è stato recuperato il campo in er-ba, la pista di atletica e l'impianto idrico;sono stati fatti i lavori per la tribuna e ag-giustati i servizi igienici”. Per quanto ri-guarda il campo A, i lavori sono ancora incorso e, grazie a fondi che rischiavano di es-sere persi, dovrebbero partire anche i lavoriper la sistemazione del campo C entro laprossima estate. L’assessore ha poi annun-ciato anche la realizzazione di un nuovocampo da rugby che dovrebbe nascere nel-le Salicelle grazie a un fondo regionale cheammonta a 512 mila euro.

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Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 23

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Importanti annunci in occasione di una manifestazione del Rugby Afragola

Programmata la ristrutturazione delle strutture esistenti e la costruzione di un campo per il rugbyUna rivoluzione in vista per lo sport afragolese?

di Maria Giacco

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NascitaMartedì 18 settembre è nato Andrea. I nonni augurano ai genitori,Monica e Giuseppe, i più sinceri auguri. Al piccolo Andrea di crescereforte per poter affrontare ciò che la vita gli riserva e di trovare la giustastrada per diventare un uomo onesto degno della famiglia.

I nonni Andrea e Assunta De Simone

Nozze di diamanteVenerdì 4 ottobre 2013, Giulia Ciaramella e Vincenzo Cerbone han-no festeggiato le Nozze di diamante, 60 anni vissuti insieme con amo-re e rispetto reciproco. Che il Signore conceda loro altri lunghi anni divita serena, circondati dall' affetto delle figlie, generi e nipoti. Auguri!

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