chiamami città 712

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XV Antico Presente, protagonista la Via Emilia di Lorella Barlaam pag 8 di Matteo Ortalli pag 11 di Raluca Albu pag 25 Tre mesi di movida estiva sulla rampa di lancio Sanità e immigrazione Maria Luisa Bertolini nell’inserto Via Bonsi, 45 47921 Rimini tel. 0541 780332 [email protected] www.chiamamicitta.net 5 - 18 giugno 2013 Anno XXIII n. 712 GRATIS A CASA TUA E NEI DISPENSER Nel cuore della tua città di Stefano Cicchetti ABBIAMO UNA VERA UNIVERSITÀ E NON CE NE SIAMO ACCORTI Non si chiama più “Polo”, ma “Campus”. E questo Campus ha un Dipartimento assolutamente originale, quello di Scienze per la Qualità della Vita. L’Università esiste a Rimini da vent’anni, ma nell’ottobre scorso ha fatto il salto di qualità decisivo. In parole povere, ha messo radici che vogliono arrivare molto lontano, ten- tando un’esperienza quasi unica al mondo. E mettendo in campo eccellenze scientifiche che rappresentano i punti di riferimento nei rispettivi settori. Eppure non pare che in molti se ne siano accorti. Ne parliamo con Giovanni Matteucci, che del nuovo Dipartimento è il Direttore. E che da parte sua ha fatto una scelta di vita: nato a Forlì, ha deciso di diventare riminese. Il “Polo” di Rimini è diventato “Campus”: ecco cosa significa. E perché si sta tentando un’esperienza quasi unica al mondo sfornando eccellenze segue a pag. 3

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5 giugno 2013_Centro Storico

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Page 1: Chiamami Città 712

XV Antico Presente, protagonista la Via Emiliadi Lorella Barlaam pag 8

di Matteo Ortalli pag 11

di Raluca Albu pag 25

Tre mesi di movida estiva sulla rampa di lancio

Sanità e immigrazione

Maria Luisa Bertolini nell’inserto

Via Bonsi, 45 47921 Riminitel. 0541 780332 [email protected] www.chiamamicitta.net 5 - 18 giugno 2013 Anno XXIII n. 712

grATiS A cASA TuA E nEi diSPEnSErNel cuore della tua città

di Stefano Cicchetti

ABBiAMO unA VErA uniVErSiTÀ E nOn cE nE SiAMO AccOrTi

Non si chiama più “Polo”, ma “Campus”. E questo Campus ha un Dipartimento assolutamente originale, quello di Scienze per la Qualità della Vita. L’Università esiste a Rimini da vent’anni, ma nell’ottobre scorso ha fatto il salto di qualità decisivo. In parole povere, ha messo radici che vogliono arrivare molto lontano, ten-tando un’esperienza quasi unica al mondo. E mettendo in campo eccellenze scientifiche che rappresentano i punti di riferimento nei rispettivi settori. Eppure non pare che in molti se ne siano accorti. Ne parliamo con Giovanni Matteucci, che del nuovo Dipartimento è il Direttore. E che da parte sua ha fatto una scelta di vita: nato a Forlì, ha deciso di diventare riminese.

il “Polo” di rimini è diventato “campus”: ecco cosa significa. E perché si sta tentando un’esperienza quasi unica al mondo sfornando eccellenze

segue a pag. 3

Page 2: Chiamami Città 712

2 5 - 18 giugno [email protected]

Page 3: Chiamami Città 712

5 - 18 giugno 2013

Intervista al Professor Matteucci, Direttore del Dipartimento di Scienze

per la Qualità della Vita

Professor Matteucci, non ha la sensazione che i cittadini sappiano poco di cosa sia oggi il Campus di Rimini?

«C’è un dato storico da ricordare: le università sono sempre state vissute dalle città come dei corpi problematici. Tant’è vero che una volta c’era l’usanza di metterle a una certa distanza dai ca-

poluoghi: Firenze aveva l’ateneo a Pisa, Milano a Pavia. E anche a Bologna, con i suoi nove secoli di vita universitaria, parlare di vera integrazione con la città è un po’ complicato. Non mi stupisce allora che a Rimini come in Romagna dopo ap-pena vent’anni ci si chieda “ma cosa fanno là den-tro?”. Però qui vedo uno sforzo molto consistente per capire cos’è l’università. Certo permane della

diffidenza verso una certa immagine tradizionale dell’università, elitaria e autoreferenziale, quella della pura scienza e pura conoscenza. Immagine dove c’è molto del vero, per altro. Ma a Rimini questo Dipartimento nasce proprio per fare il contrario. Un’esperienza unica in Italia e che tro-va qualche corrispondente solo negli Stati Uniti».

Cioè?«Una struttura che sappia dialogare con il territo-rio perché si misura con le sue vocazioni. Rimini e la Romagna hanno nella qualità della vita i loro punti di eccellenza. Qui ci sono laboratori di stili di vita, sperimentazioni di buone pratiche. Cosa fa il turista? Durante la sua vacanza prova delle pratiche di buon vivere che a casa sua non cono-

sce. E’ questo che crea l’effetto benessere, cioè la molla del turismo: vado dove so di stare bene. In più, o proprio per questo, le province romagnole sono sempre ai vertici delle classifiche sulla quali-tà della vita. Molte volte non ce ne rendiamo nep-pure conto, ma noi nella complicata situazione italiana di oggi continuiamo a incarnare il buon

vivere. Si dirà, “ma l’università cosa c’entra?”. Noi crediamo di poter fare bene il nostro mestiere da un lato producendo consapevolezza critica e riflessiva sulle cose che già si fanno, dall’altro trasmettendo il nuovo che si elabora nel mondo. La consapevolezza serve per dare un metodo al sapere pratico, a quelle cose in cui siamo tanto bravi. Per trasmettere queste conoscenze ai nostri

Packology è l´evento di riferimento per gli operatori nazionali e internazionali che operano nel settore del confezionamento e dell´imballaggio. Si terrà a Rimini Fiera da martedì 11 a venerdì 14 giugno.Numerose le novità di quest’anno, come uno spazio dedicato a Università, dipar-timenti universitari, spin off univesitari, enti di ricerca dove verranno presentate attività di ricerca, progetti e innovazioni applicate all´industria del confezionamen-to e dell´imballaggio.Inoltre, focus e convegni su responsabilità sociale d´impresa, per la messa in rete di progetti di ricerca, aree espositive dedicate a start-up e micro-aziende, corsi di for-mazione. Un’Area Creativa sarà dedicata a: Packology Product Award, premio su packaging innovativi già in commercio; IED LAB, mostra di progetti di packaging innovativi e eco-sostenibili sviluppati da-gli studenti di Product Design dello IED (Istituto Europeo di Design di Milano). Poi naturalmente l’area commerciale, par-ticolarmente attrezzata, e quella espositiva vera e propria, con una sezione speciale dedicata agli imballi.

di Stefano Cicchetti

3PRIMO PIANO

PACkOLOgy 2013, L’eveNtO

INteRNAzIONALe PeR IL CONfezIONAMeNtO

e L´IMBALLAggIO

REDAZIONE - Pubblicità Rimini, Via Bonsi, 45 Tel. 0541 - 780332 - 780544 Fax 0541 - 784170 [email protected] codice ISNN 1971 - 565X - DI-REZIONE - Direttore Responsabile Stefano Cicchetti Responsabile Privacy: Stefano Cicchetti Caporedattore: Claudio Costantini Segretaria di Redazione: Sara Sparaventi Redazione: Lorella Barlaam (cultura), Matteo Ortalli (spettacoli) Coordinatore progetto “Zeinta di Borg”: Antonio Cuccolo. AMMINISTRAZIONE - Proprietà: Ondalibera Srl Cap. Soc. Responsabile amministrazione: Madelena Cerbara Grafica: Agenzia NFC diAmedeo Bartolini & Co., via XX Settembre 32 - Rimini Stampa: Galeati Industrie Grafiche Via Selice, 188/189 Imola (BO) Distribuzione: Agenzia Rimini Marketing. Aut. del Trib. di Rimini n. 19 del 13/8/1988 Sede Legale: Via Bonsi, 45.

ABBiAMO unA VErA uniVErSiTÀ E nOn cE nE SiAMO AccOrTi

riMini iMPAccHETTA

iL MOndOsegue dalla prima pagina

segue a pagina 4

il “Polo” di rimini è diventato “campus”: ecco cosa significa. E perché si sta tentando un’esperienza quasi unica al mondo sfornando eccellenze

Dall’11 al 14 giugno alla Fiera

Page 4: Chiamami Città 712

4 5 - 18 giugno 2013PRIMO PIANO

Venerdì 31 maggio si è tenuta l’Assemblea congressuale di CNA della Provincia di Rimi-ni, che ha eletto i nuovi organi dirigenti.Nuovo Presidente Provinciale di CNA Rimi-ni è stato eletto Fabrizio Moretti. Subentra a Renato Ioli, non rieleggibile avendo compiuto due mandati. Ioli continuerà il suo impegno in CNA come Presidente di CNA Pensionati.Confermato il Direttore provinciale Salvatore Bugli, che ha presentato il piano strategico per 2013-2017.Vice Presidenti provinciali sono stati eletti Mirco Galeazzi e Brunella Secchiaroli.Sia l’Assemblea congressuale (69 delegati) che la nuova Direzione Provinciale hanno visto aumentato considerevolmente il numero del-le donne e dei giovani.Notevole rinnovamento anche fra gli eletti, il 40% dei quali per la prima volta ricopre cari-che direttive.Cambia anche la rappresentanza, con una più forte componente del commercio e delle pro-fessioni.Oggi CNA della Provincia di Rimini associa oltre 5500 imprese e 2000 pensionati artigiani.Durante l’Assemblea sono state appositamen-te votate modifiche allo Statuto per consentire l’estensione dei vantaggi CNA anche ai singoli cittadini e non alle sole imprese, nonché la rappresentanza delle professioni non regolate da Ordini. 

NeLL’ASSeMBLeA CONgReSSuALe e NeLLA NuOvA DIRezIONe fORte

AuMeNtO DeI gIOvANI e DeLLe DONNe 

FABriZiO MOrETTi nuOVO PrESidEnTE

di cnA dELLA PrOVinciA di riMini

figli, per fare durare nel futuro le nostre eccellen-ze, occorre appunto costruire un metodo. Que-sto intende fare il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita. Nello stesso tempo, vuole aiutare il territorio individuando il sapere più nuovo su certi argomenti: cosa che l’università sa fare, per le sue caratteristiche, per il tipo di rela-zioni cui partecipa. Qui è la grande novità: non più una struttura chiusa per un sapere astratto e specialistico. Invece, un sapere che sia di diretto interesse per il territorio e costruito da una strut-tura aperta e interdisciplinare. Ecco perché nello stesso Dipartimento troviamo Moda, Farmacia e Scienze Motorie. Ed ecco perché quando raccon-tiamo, anche all’estero, cosa facciamo, rimangono tutti sbalorditi e ci fanno i complimenti. Fra l’al-tro, il progetto europeo Horizon 2020 per il fi-nanziamento della ricerca e dell’innovazione, ha stabilito quattro punti cardine su cui progettare la società del futuro e uno dei quattro si chiama proprio “qualità of life”, qualità della vita».Il 6 giugno ci sarà il prossimo Career Day? Di cosa si tratta?«Il significato del Career Day è esattemente que-sto: non solo produrre sapere, ma un sapere che abbia un’incidenza sul concreto. Al Career Day si incontrano gli studenti e le aziende che potrebbe-ro essere interessate a loro. A partire da un dato molto positivo: i nostri laureati hanno un’ottima capacità di entrare nel lavoro. Tanto per sfatare il luogo comune secondo cui la laurea non serve più a nulla. Nella facoltà di Moda il 60, 70 per cento dei ragazzi trova occupazione a tempo indeterminato entro un anno dalla tesi trienna-le. Malgrado la crisi e malgrado si tratti di studi umanistici. E il corso di laurea ha 300 matricole, non numeri piccoli. Questo avviene perché il corso si è andato costruendo intorno a un tavolo assieme alle im-prese, tenendo conto di quello che a esse davvero serve. Noi e le aziende impariamo reciprocamen-

te e gli studenti si integrano nei processi reali di produzione già con i tirocini. Il Career Day è semplicemente il momento terminale di questo percorso».Nel Riminese le imprese sono molte, ma molto pic-cole. Ciò rappresenta un problema per i rapporti con l’Università?«E’ molto bello lavorare con le imprese piccole e medio piccole. C’è tanto da imparare, in fatto di flessibilità, di saper vedere vie laterali rispet-to a quelle più consuete. Forse non tutti hanno notato però che proprio perché piccole, queste imprese possono svolgere una funzione colletti-va. Intendo dire, se sono piccolo non mi posso permettere un centro di ricerca e sviluppo, ma mettendomi insieme da altre, intanto creo una rete, che è sempre importante, poi posso trovare un soggetto come un’università, o qui un Tecno-polo,  che svolge per me quelle funzioni che mi costerebbero troppo. Questo Dipartimento vuol diventare quel soggetto che sta accanto alle pic-cole e medie imprese: il centro ricerca e sviluppo del territorio».A che punto siete?«Qui ci sono frontiere di ricerca molto avanzate in diversi settori. La nutraceutica, cioè lo studio delle proprietà curative degli alimenti naturali, ha a Rimini uno dei centri di punta. Saremo con un nostro stand alla fiera Packology, insieme al Ciri Mam, il centro di ricerca interdipartimentale di meccanica avanzata delle macchine, che lavora con aziende come Ducati. Da noi si sta sperimen-tando il “naso elettronico”, che analizza odori e  profumi e può essere utilizzato nella cosmetica come nelle industrie alimentari. Nel campo della tossicologia, il nostro centro è ormai a livelli in-ternazionali e le sue ricerche sugli impatti dei far-maci sull’organismo sono utilizzate anche nella moda, riguardo i tessuti e i profumi. Non a caso il Tecnopolo della Moda, che è nato un anno prima del Dipartimento, metteva già insieme i chimici, i

farmacologi e gli studiosi del fashion. Inoltre, sia-mo noi il punto di riferimento anche per i corsi di Scienze Motorie che vengono svolti a Bologna. Quindi non è vero che siamo una succursale, anzi semmai succede il contrario. Del resto l’Ateneo ha fatto un investimento chia-ro: la testa di questo progetto sta qui. E ciò signi-fica che oltre alla didattica, col Dipartimento c’è la ricerca. E ricerca vuol dire che a Rimini esiste oggi una comunità di docenti che non è di pas-saggio, ma che fa laboratori chimici, biologici, di scienze motorie, e altri ne farà. In più, i ragazzi che studiano a Rimini hanno prospettive anche di dottorato, perché da quest’anno abbiamo an-che questo terzo livello. Quei  ragazzi saranno gli assegnisti e poi i futuri accademici di questa uni-versità, che lavoreranno a Rimini e per Rimini, facendola crescere».Questo è quanto l’Università può fare per Rimini. E Rimini cosa può fare per l’università?«Può “darci fastidio”: che è sempre positivo. Può sollecitarci, pungolarci. E dialogare. Ma poi, la distinzione fra città e università non regge: il Di-partimento è Rimini. Con il Dipartimento l’uni-versità diventa un elemento integrante della città, pienamente calato nella rete dei rapporti. Noi non ci chiediamo cosa fanno Rimini o Riccione per il Municipio: sono esse stesse i municipi. I cit-tadini di questo territorio devono semplicemente sapere che possiedono un quartiere in più, che va coinvolto, con cui si dialoga come con normali vicini di casa e a cui si possono chiedere forze fresche per andare avanti insieme. Per quanto ri-guarda i docenti, anche e soprattutto per chi non è nato qui, come me che sono di Forlì, la scelta è già stata fatta. E non è una scelta di comodo, perché non preve-de ritorno. Abbiamo scelto di essere riminesi per-ché crediamo che in questa scommessa ci sia più carica innovativa, più da costruire, rispetto alle vecchie logiche che ci siamo lasciati alle spalle».

segue da pagina 3Matteucci: “Qui ci sono frontiere di ricerca

molto avanzate”

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55 - 18 giugno 2013 SORRISI e CASSONI

di Lia Celi

Questa rubrica potrebbe avere un sapore spiacevolmente autopromozionale, ma trat-tandosi della ristampa di Alieni a Rimini, il

libretto commissionatomi otto anni fa dal Comune di Rimini, i sospetti sono decisamente fuori luogo. Perché se c’è un mio libro che non ha bisogno di es-sere promosso, almeno qui in città, sono proprio gli

Alieni. Che, come recita il sottotitolo originale, si sono rapidamente integrati fra i riminesi senza per-dere il buonumore, anzi, regalandone parecchio an-che ai forestieri. E “regalandone” non per modo di dire, perché fino ad oggi quel libro non si poteva comperare. Era gra-tuito come il rumore del mare e il profumo di pollo allo spiedo davanti alle rosticceria di via Garibaldi. Pubblicato come strenna per il Sigismondo d’Oro, poi distribuito in allegato al Corriere di Rimini, e infine scaricabile dal sito del Comune, ai suoi letto-ri non aveva mai chiesto un soldo. Anche se molti

che non erano riusciti a procurarsene una copia e non amavano smanettare con computer e stampan-ti avrebbero sborsato qualche cosa pur di averlo, per leggerlo e soprattutto per regalarlo, e gli esemplari custoditi presso la Gambalunghiana erano sempre fuori, in prestito. Le “quattordici finestre sulla rimi-nesità” che fotografavano tic, debolezze e peculiarità

dei nostri concittadini, special-mente quelle che fanno ammat-tire i non riminesi, almeno fino a che non se ne innamorano, ve-nivano lette, copiate e trasmesse col passaparola. Gli “alienisti”, nel senso di fe-lici possessori di una versione rilegata, erano una specie di massoneria di fortunati che non avrebbero prestato la loro copia neanche alla propria madre. Ora che il libro è disponibile in libre-ria, minuscolo fuscello nell’allu-vione di novità che ogni setti-mana invade gli scaffali, perderà

la sua aura? Forse, ma non perché più accessibile. Il fatto è che Rimini dopo otto anni non è più la stessa. I riminesi si sono rimescolati e rinnovati, il panorama urbano ha accolto nuovi elementi e si è arricchito di nuovi luoghi di incontro. Ma forse la nostra città è come le soap opera: se perdi qualche puntata ti disorienti, se ne perdi cinquanta più o meno ti sembra sempre la stessa. E anche gli Alieni, che dopo otto anni possono sem-brare un po’ invecchiati, fra vent’anni sembreranno ancora attualissimi. Anche dallo spazio.

iL riTOrnO dEgLi ALiEni

Ristampato dopo otto anni il ritratto dei nostri pregi e delle nostre debolezze

Le “finestre sulla riminesità” ora anche in libreria

a g e n z i a

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6 5 - 18 giugno 2013COSì è...Se NON vI PIACe

È vero che bisognerebbe mostrare fair play anche nei confronti di chi abi-tualmente fa sfoggio di volgarità, ma

come riuscirci col Grillo andato fuori di te-sta per la fragorosa toppata alle recenti ele-zioni amministrative, a poche settimane dal “successo drogato” delle politiche? Confesso di non poter trattenere un sadico godimen-

to per l’impagabile spettacolo di lui che in questi giorni, con la bava alla bocca e nel suo solito italiano raffazzonato e imparaticcio, raglia contro mezzo mondo, accusato d’aver complottato per procurargli un risultato così lontano dalle aspettative di cui andava cianciando alla vigilia. In un eccesso di isteria è arrivato ad include-re nell’elenco dei reprobi perfino il buon Ro-dotà, che da inascoltata “madonna pellegri-na”, inutilmente offerta alla salvezza d’Italia solo un mese fa, all’improvviso è diventato meritevole di insulti appena un po’ più fina-

relli di quelli riservati alla reietta Gabanel-li, l’altra ex icona che “il popolo grillino del web” si è dilettato a definire signorilmente «una merda», solo per aver fatto il suo la-voro di giornalista d’inchiesta sollevando lo stesso interrogativo di milioni di Italiani senza paraocchi: “Chi controlla e dove fi-nisce il giro di soldi che proviene al (e dal)

partito personale di Grillo?” Una domanda non dissimile (“ma il resto dei soldi chi li gestisce?”) se la sono posta anche quei parlamentari grillini insorti con-tro la “paghetta” fissata da padron Grillo. Al loro posto aggiungerei un’inoppugnabile obiezione: “Lui non è forse diventato ricco facendo ridere in TV e nei teatri? Allora perché noi, che stiamo facendo la stessa cosa qui in Parlamento, dovremmo accontentarci di quattro lire?”.L’auspicio è che la debacle grillina alle ele-zioni del 25 maggio sia il preludio del ritor-

no alla ragione dei tanti ingenuoni obnu-bilati dal miraggio che il tronfio “santone 5 stelle” avesse davvero qualcosa da dire al futuro d’Italia; e che a febbraio s’erano illusi bastasse votarlo per riscattare le loro pas-sate delusioni – talune senz’altro giustifica-te – di elettori della sinistra. Sarebbe infatti naturale che nel “portafoglio voti” di Grillo

e Casaleggio rimanessero solo quelli di chi dopo aver votato – i più grandicelli – prima Andreotti o Carxi, poi Berlusconi, La Russa, Bossi, Storace, oggi ritiene che il voto a Gril-lo corrisponda ancor meglio in alcuni casi al tornaconto, in altri alle frustrazioni sociali o alle fobie comportamentali di cui dovrebbe a suo giudizio farsi carico la politica.Il PD e il centrosinistra, ancora convalescen-ti per la batosta di febbraio, col risultato del primo turno si sono indubbiamente presi un bel brodino caldo e ora hanno la prospetti-va di aggiungervi una pietanza, leggera ma

saporita, dopo i ballottaggi. Forse non è feli-cissimo il paragone con il menù (li sento già i dotti ideologi dell’anti-casta: “Allora è vero che la politica è tutto un magna-magna!”), ma lo proseguo aggiungovi qualcosa di per-sonale. La sera del 10 giugno – non lo sappia il mio cardiologo – mi concederò “una gatta da co-munione” se il ballottaggio di Treviso avrà reso definitivo il risultato che al primo turno vede perdente il legaiolo Gentilini, lo “sce-riffo” xenofobo che, dopo aver fatto dieci anni il sindaco e altrettanti il vice, vorrebbe ora tornare a indossare (anzi, a insozzare) la fascia tricolore di primo cittadino, con i se-guenti intenti programmatici: “Bisognerebbe far vestire gli extracomunitari da leprotti per far esercitare i cacciatori”. “Darò disposizione alla mia comandante dei vigili urbani affin-ché faccia pulizia etnica dei culattoni”. “Il re-ato di razzismo è cosi abnorme che è difficile dire se lo abbia commesso Hitler”.So che la cosa non interessa nessuno, ma avendo giurato di non mettere piede a Trevi-so fino a che avesse avuto come sindaco quel figuro leghista o il tirapiedi a cui lui dà ordi-ni da vicesindaco, ho in questi anni “bucato” tutte le belle mostre che vi si sono svolte. Spero pertanto che il voto di domenica mi permetta di sciogliere il giuramento e di non perdermi la prossima. Non ci andrò da solo, ma in compagnia di un amico dichiaratamente gay e di un citta-dino extracomunitario con cui ho di recen-te instaurato un rapporto di viva cordialità: alla facciaccia dell’orrido Gentilini!

Lega e Grillo, alti e bassi del voto di pancia

FATEMi AndArE A TrEViSO, PEr FAVOrE!Avevo giurato di non metterci più piede finché ci fosse stato gentilini

di Nando Piccari

Gratis nelle spiagge, gratis nelle città, gratis a casa tua

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storici della Provin-cia di rimini attra-verso un porta-a-porta capillare e mirato non-ché 80 dispenser per-sonalizzati presso edicole, centri commerciali, Urp comu-nali, Ausl, poliambulatori privati.Distribuzione diretta e presenza con proprio stand per-sonalizzato durante la tradizionale Festa del borgo san Giovanni (9-10 luglio 2013).

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Page 7: Chiamami Città 712

75 - 18 giugno 2013 S/PuNtO DI vIStA

Il Governo e il premier in prima perso-na hanno correttamente individuato nella disoccupazione giovanile il pri-

mo problema dell’Italia e dell’Europa. Le percentuali di giovani senza lavoro sono spaventose in Spagna e Grecia, dramma-tiche in Italia e in generale preoccupanti nell’UE. La disoccupazione giovanile è più grave di quella adulta perché, se protratta nel tempo, produce una generazione ama-

reggiata e emarginata, che ritarda la for-mazione della famiglia, resta immatura, non consuma, e soprattutto è estranea al mondo del lavoro, sul quale correttamente si fonda la nostra Costituzione. Corretta-mente, perché un paese che non ha risor-se naturali e non è più in una posizione commerciale chiave (come per esempio la Gran Bretagna o l’Olanda), può vivere

solo di lavoro, ingegno, operosità.Individuare il problema (con immenso ri-tardo, peraltro) è già metà dell’opera, ma la soluzione non è facile. Usare il debito e spendere denaro pubblico è oggi im-possibile. Il debito è infatti la causa della disoccupazione giovanile e della crisi del paese. Tutti hanno debiti, ma quello Italia-no è immenso e soprattutto non è servito a investire, ma è stato in gran parte sprecato.

E’ stato usato come ammortizzatore socia-le, assorbendo lavoratori nel pubblico e distribuendo assistenza. Negli anni ‘80 il governo Craxi lo usò per spegnere il disa-gio giovanile creando posti di lavoro sta-tali (scuola, ferrovie, INPS, ministeri ecc). Oggi stiamo ancora pagando questa spesa. Il debito pubblico impegna il futuro di chi verrà dopo di noi. In questo è immorale

perché sacrifica la libertà dei figli per l’in-teresse dei padri.Analizzare il problema è indispensabile per risolverlo, e richiede verità. La veri-tà è che abbiamo creato una spaccatura generazionale tra i garantiti, assunti con contratti a vita, inamovibili, spesso im-produttivi, con pensioni alte e sicure, e gli under 35-40, con contratti a termine, salari miserevoli o disoccupati. Poi, sicco-me il sistema pensionistico, mal calcolato, non reggeva, abbiamo anche ritardato i

pensionamenti, sottraendo altri posti di lavoro ai giovani. Sul lato offerta di lavo-ro, abbiamo sempre privilegiato la difesa ottusa di settori vecchi e non abbiamo favorito lo sviluppo di settori innovativi, arrivando a mostruosità come l’ILVA di Taranto, un groviglio di truffe, inquina-mento, clientelismi, corruzione, impunità e incuria che si risolverà in ogni caso con una catastrofe. È difficile pensare che oggi si possa cambiare così profondamente un paese vecchio e irrigidito.

una spaccatura generazionale che rischia di essere incolmabile

Un Paese vecchio e rigido difficile da cambiaredi giampaolo Proni

LAVOrO Ai giOVAni, MA cOME?

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8 5 - 18 giugno 2013CuLtuRA

Così Paolo Rumiz anticipava su la Re-pubblica “Strada facendo. 2200 anni di via Emilia”, la prossima edizione del fe-

stival Antico/Presente: «Sono i 2200 anni della grande via romana - nel 187 a. C. il console Emilio Lepido la completava per tenere a bada i Galli della pianura - ma la regione ignora il mito fondativo della sua strada maggiore. Sal-vo un incontro voluto a giugno dalla soprin-tendenza e dall’editore il Mulino in quel di Ri-mini, in vista c’è poco o nulla…».«Stiamo pensando a un format che privilegerà il dialogo e il confronto in incontri a più voci e momenti di spettacolo» ci anticipano Angela Fontemaggi e Orietta Piolanti dei Musei Co-munali di Rimini. «A inaugurarlo, il 21 giugno alle 17.30, sarà la lectio magistralis di Maurizio Bettini, con letture da Ovidio di Ivano Mare-scotti, al Museo della Città».

Il tema apre ad un ventaglio di approfondi-menti… «Partiremo dall’avventura archeolo-gica e dal racconto storico che sono all’origine dell’identità della regione che la via attraversa e cui dà il nome; l’incontro “Emilia, una strada

per il Nord” riunirà Giovanni Brizzi, Filippo Maria Gambari e Jacopo Ortalli, moderatore Marco Guidi, e si concluderà col documen-tario di Alessandro Scillitani “Tra la via Emi-lia e Pavana”, conversazione tra Paolo Rumiz e Francesco Guccini” (Museo della Città, 22 giugno, dalle 10.30). A seguire, una serie di dialoghi con Franco Cardini, Maria Anto-nietta Crippa, Jean Paul Hernandez, Johnny Farabegoli (a cura dell’ISSR Marvelli, Rimini), fra Giuseppe Cambiano e Remo Bodei, Marc Augè, Paolo Fabbri e Marino Niola…, tra spi-ritualità, storia e antropologia».«Domenica mattina il Festival si trasferirà al mare» aggiunge Angela Fontemaggi, «nella cornice del Grand Hotel. “Statale 9” è il titolo dell’incontro con Anna Maria Artoni, Massi-mo Montanari, Maria Giuseppina Muzzarelli, moderatore Bruno Simili, e Alessio Boni che

legge Edmondo Berselli. Alle 12.30 piazzale Fellini sarà teatro di una rievocazione delle vacanze degli anni ’50, con auto d’epoca che giungeranno da Parma e degustazione eno-gastronomica di prodotti tipici della regione.

Il pomeriggio, al Museo della Città, sarà de-dicato alla drammaticità degli eventi sismici sul territorio, esaminati da Angela Donati, Stefano Gresta ed Emanuela Guidoboni, con la testimonianza di Fausto Gozzi, direttore della Pinacoteca Civica di Cento. Alle 17 Massimo Pulini ed Eugenio Riccomini parleranno di “Rinascimento ed altro al di qua dell’Appen-nino”, e Danila Comastri Montanari e Marco Malvaldi indagheranno intorno alla “Via Emi-lia: una strada giallo sangue”».E gli attesi eventi serali? «Tre gli appuntamen-ti, alla Corte degli Agostiniani: venerdì Valerio Massimo Manfredi racconterà “La via Emi-lia prima della via Emilia”; sabato seguiremo Franco Cardini, David Riondino e Sergio Val-zania in “Camminare verso Oriente”; dome-nica il Festival si congederà con lo spettacolo “Elle. Il viaggio di Leonardo in Romagna” che vedrà sul palco Roberto Mercadini e la Banda Osiris» sorride Angela, mentre Orietta precisa che «tra le altre cose, il Festival promuoverà mostre fotografiche (“Al bordo della strada.Tra la via Emilia e il West”), un’esposizione te-matica sulla navigazione nell’antichità, a cura di Stefano Medas, un’esposizione archeologica in palazzo Ghetti, (“Dalle origini del borgo a Palazzo Ghetti - 25 secoli di storia”)… » Senza dimenticare «le visite guidate fra Museo, Do-mus del Chirurgo, vie cittadine e, a bordo di piccole barche, persino sotto le arcate del pon-te di Tiberio. E che a fianco delle iniziative per gli adulti torna Piccolo Mondo Antico Festival con proposte nuove accanto a appuntamenti già collaudati che spazieranno dall’archeologia sperimentale. ai giochi, alle visite guidate plu-risensoriali, ai racconti animati… » Info: www.antico.comune.rimini.it

Dal 21 al 23 giugno a Rimini XV Antico/Presente

C’ERA UNA VOLTA LA VIA EMILIA… E C’È ANCORA!di Lorella Barlaam

Orietta Piolanti e Angela Fontemaggi: «Il Festival 2013 sarà incentrato sulla Via consolare che nasce nel 187 a.C. proprio a Rimini prendendo avvio dal Ponte sul Marecchia (l’antico Ariminus), per raggiungere il Nord attraverso la Pianura Padana»

Dal 25 luglio all’8 settembre alla Libreria Riminese

DOCUMENTI E IMMAGINI DELLA GUERRA IN ITALIA 1943-45Rischia di sembrare inattuale, una buona noti-zia su libri e librerie. Ma a gennaio la Libreria Riminese ben figurava su M, il settimanale del quotidiano francese Le Monde, in un servizio sulla “città dell’anima” di Marco Missiroli. E intanto è stata segnalata come una delle li-brerie di qualità di Fahrenheit, da Radio Tre. Sarà perché sei sicuro di trovarci proprio ‘quel’ libro che ti serve, o di incontrarci – prima o poi – ogni lettore ‘forte’ che conosci. O per Mirco Pecci e la Giorgia, librai che il titolo se lo sono guadagnato sul campo. Basterebbe. Però Mirco, che è anche libraio antiquario, da un paio d’anni s’è immaginato la sua libreria anche come ‘casa’ di mostre d’arte e storiche. La prossima, “Documenti e immagini della guerra in Italia 1943-45”, «nasce in seguito all’acquisizione di circa 200 fotografie originali dei vari fronti della seconda guerra mondiale e dall’idea di commemorare nel luglio/settembre 2013 il 70° anniversario di quegli eventi» mi anticipa Mirco, «e rappresenta nelle varie for-me sia la componente relativa alla Repubblica di Salò che i partiti politici che si riformano man mano che l’Italia viene liberata. Ho scelto 55 fotografie in b/n di agenzie fotogiornalisti-che militari relative al fronte italiano, per rac-contare le condizioni di vita delle persone, le macerie e le azioni di guerra, dallo sbarco alle-

ato in Sicilia del luglio 1943 fino alla liberazio-ne». Il Leitmotiv? «Ho cercato di costituire un insieme organico, attraverso manifesti, volan-tini, opuscoli e riviste che documentano con la loro immediatezza grafica gli avvenimenti del periodo 1943-45. Nella sezione manifesti sono presenti il proclama del 25 luglio a firma di Badoglio, il manifesto degli italiani d’Ame-rica del maggio del ’44 firmato da vari intellet-tuali italiani quali Salvemini e Toscanini, e il manifesto che documenta il bombardamento di Montecassino. Particolarmente interessanti i pieghevoli repubblichini che denunciano l’in-vasione barbara degli alleati anglo-americani e il dattiloscritto che documenta lo Statuto del partito d’Azione fiorentino. E poi ci saranno i numeri del “Corriere Alleato”, della “Nazione del Popolo”, del “Popolo di Romagna” e del “Fascio” di Milano che sono usciti in quegli anni. L’idea di fondo è “il ritrovamento”, senza alcuna pretesa o aspirazione di completezza o esaustività, ma solo con lo spirito di raccontare uno dei periodi più tragici della nostra storia». La mostra sarà inaugurata il 25 luglio e resterà aperta sino a domenica 8 settembre; al termine il materiale esposto sarà messo in vendita.

Libreria Riminese, Piazzetta Gregorio da Rimi-ni, 13; www.libreriariminese.it

Agenda6 giugnoPENNABILLI. Artisti in piazza. Dal 6 al 9 giugno XVII edizione della manife-stazione più importante per lo spettaco-lo ‘di strada’ in tutte le sue declinazioni. Cinquanta le compagnie internaziona-li attese. Info: Ass. Cult. Ultimo Punto 0541 928003 – www.artistiinpiazza.com

SANTARCANGELO. “Ambaradàn! Vieni al Met!”, primo appuntamento di “Diversamente aperti al MET”. Fino a settembre il parco del Museo etnologi-co ogni giovedì dal tardo pomeriggio si trasforma in un luogo di incontro a base di aperitivi, mercatino di prodotti a km 0, concerti, reading di poesia... Dalle ore 18.30. Info: 0541 625212

9 giugno RIMINI. La Scuola di Balletto di Rimi-ni presenta “XX Galà di danza”, Saggio di danza classica, moderna, contempora-nea, Hip hop, musical, ore 21.00, Teatro Novelli

11 giugnoRIMINI. “Spazio lib(e)ro”. Presentazio-ne di “La Barafonda. Da luogo dimenti-cato a centro turistico” (Panozzo, 2013) di Manlio Masini. Palazzo del Podestà (1° piano), ore 18.00. Ingresso libero. Info: 0541 704486

13 giugnoRIMINI. “Verso sera. Piccola rassegna di poesia romagnola”. “La ragazza Carla attraversa Forlì”, tributo a Elio Pagliara-ni con Gianfranco Fabbri, Matteo Fan-tuzzi, Matteo Zattoni, Clery Celeste e Fi-lippo Amadei. Palazzo Buonadrata, ore 17.30. Ingresso libero. Info: 0541 351611

17 giugnoSANTARCANGELO. “Anno Solare. Memorie dal sottosuolo”. Oliviero Pon-te di Pino • Reinventare il teatro. Luca Ronconi e il Laboratorio di Prato. Lava-toio Santarcangelo, ore 20.30. Ingresso libero. Info: 0541 626185

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95 - 18 giugno 2013 CuLtuRA

Mare di Libri 2013 è anche teatro

Da Rimini a BoscoArteStenico

IN SCENA PATRIZIO ROVERSI E FABIO DE LUIGI

EUGENIO LOMBARDINI APRE UNA FINESTRA

Meno di dieci giorni a Mare di Libri e già “pio-vono premi” sulla prima kermesse dedicata in Italia ai “ragazzi che leggono”. Oltre al Premio Andersen appena assegnato alle libraie di Via-le dei Ciliegi 17, tre degli autori in programma hanno da poco ricevuto importanti riconosci-menti. Sabato 15 l’appuntamento è con Guido Quarzo, che con “La meravigliosa macchina di Pietro Corvo” è Premio Andersen 2013 per il miglior libro dai 9 ai 12 anni. Sempre saba-to, insieme a Sara D’Amario sarà ospite Matteo Cellini, il professore di Urbino autore di “Cate, io”, opera prima tra le dodici finaliste del premio Strega 2013, mentre a Sergio Pistoi, divulgatore scientifico e autore del libro “Il mio DNA incon-tra Facebook” è stato assegnato il Premio Lette-rario Galileo 2013. Dal suo testo è stata tratta la conferenza spettacolo “Il mio DNA incontra Facebook – viaggio semiserio nel supermarket

del DNA” che andrà in scena con protagonista Patrizio Roversi, venerdì 14 alle 21.00, al Tea-tro degli Atti, mentre sabato 15 sarà la volta di “Oh, boy! – commedia teneramente umana su pregiudizi e diversità” (ore 21.30), riduzione teatrale di Maurizio Nichetti con Stefano Pie-tro Detassis e Flora Sarrubbo, e domenica 16 si chiude con “AI FAI” (ore 21.00): Fabio De Luigi leggerà brani da “High fidelity” di Nick Hornby, con la musica dei Just Mode di Rimini.

Info: www.maredilibri.it

Dal 22 al 30 giugno in Trentino tra i protago-nisti di BoscoArteStenico, che vedrà la realiz-zazione di un itinerario nella natura modulato da una serie di opere site specific, ci sarà il riminese Eugenio Lombardini. La prima edi-zione dell’evento è intitolata “Rifugi”, e chiama ogni artista all’allestimento di un’opera-instal-lazione da realizzare con materiale di origine naturale reperito sul posto, in dialogo con il paesaggio. Un’opportunità assai congeniale a

Lombardini, il cui percorso, distinto sin dagli anni sessanta da una ricerca molto personale e dall’uso di materiali spesso non ortodossi nell’arte, si è poi orientato verso il territorio dell’happening e dell’evento. L’artista ci ha an-ticipato che realizzerà una ‘finestra’ in legno, tra “Nuvole e cielo”, giocando sulla polisemia di un object d’art che insieme inquadra e con-sente “a tutti” di affacciarsi sul paesaggio. Info: www.boscoartestenico.eu

Palazzo Ghetti. Il 15 giugno inaugurazione e presentazione di “Il palazzo dei fiammiferi”

L’OTTOCENTO RIMINESE IN UNA SCATOLA DI SOLFANELLI

A coronare il restauro ‘filologico’ dell’ot-tocentesco palazzo Ghetti in borgo San Giovanni, quello della “Fabbri-

ca di fiammiferi solfanelli fosforosi innocui e di sicurezza”, è un libro prezioso per gli studi a venire: “Il palazzo dei fiammiferi. Nicola Ghetti, la sua fabbrica, il suo palazzo” a cura di Piero Meldini. «Banca Malatestiana me l’ha proposto e io ho accettato volentieri, perché

era l’occasione per studiare un personaggio e un’impresa industriale, tra le più importanti che Rimini abbia mai avuto, su cui si sapeva ben poco» racconta Meldini. «Nel progetto sono stati coinvolti alcuni studiosi riminesi di grande esperienza. Il volume si apre con una mia ricostruzione del tessuto edilizio e della composizione sociale del borgo di San Giovan-ni nell’800, quando Nicola Ghetti vi impiantò la fabbrica dei ‘fulminanti’; Oriana Maroni ne ripercorre la biografia, in parallelo agli avveni-menti locali e nazionali, mentre delle vicende

della fabbrica si occupa Oreste Delucca. Com-pletano il volume un saggio di Gianni Rimon-dini sul progettista del palazzo, Giovanni Be-nedettini, allievo e poi rivale di Luigi Poletti, molto attivo nel riminese, e un’appendice di Alessandro Mori sui criteri e le tappe del re-stauro. Di Nicola Ghetti si sapeva molto poco» prosegue Meldini. «Sostanzialmente quel che si ricava dai necrologi pubblicati sui periodi-

ci riminesi quando, nel 1883, un tal Corbucci, suo lontano parente, lo uccise per futili motivi sparandogli alla testa. I dati di prima mano che abbiamo raccolto negli archivi hanno gettato nuova luce sulla figura di Ghetti, personaggio rilevante della vita economica e politica loca-le.» Nicola Ghetti, scrive Oriana Maroni, «incarna senza sbavature la figura del borghese a cui l’Italia, che si era unita e che tentava di tenere alte le vele del progresso, aveva chiesto capacità professionali, razionalità, serietà e coraggio»…

di Lorella Barlaam

Piero Meldini: «Nicola Ghetti è un personaggio di cui si sapeva ben poco, che ben riflette le luci e le ombre del suo periodo storico»

«È un personaggio che ben riflette le luci e le ombre del suo periodo storico» conferma lo scrittore e storico riminese. «Nato nel 1816, di umili origini, riuscì a creare un’industria che la “Guida del forestiere”, pubblicata da Luigi Tonini nel 1864, giudicava “grandiosa”, aggiungendo che “ha così grande smercio che tiene impiegate di continuo al lavoro oltre 300 persone. Il suo traffico è esteso per tutta Italia”. Ghetti appartenne a quella generazione che professava sentimenti patriottici, le persone del suo ceto, almeno; di orientamento liberalde-mocratico, partecipò alla sommossa del 1845, su cui d’Azeglio scriverà “Degli ultimi casi di Romagna”. Dopo l’unità d’Italia fu consigliere comunale per un ventennio circa, ricoprendo anche altre cariche. Nel 1838 la costruzione del palazzo Ghetti, nuova sede della fabbrica - un vastissimo fabbricato a quattro piani -, corona-

va il suo status con una scenografica residenza, cui affidava anche la testimonianza della sua ascesa. Fu per certi versi un imprenditore ‘illu-minato’, ideatore di un tipo di “fiammiferi nuo-vi di sicurezza” non soggetti all’autocombustio-ne, che si poneva anche il problema della tossi-cità per gli operai del ‘fosforo bianco’, una delle componenti della capocchia del fiammifero. Eppure subì un processo per maltrattamenti e percosse a una dipendente diciottenne, che il 30 agosto 1854 lo denunciò al Governatore. Riconosciuto colpevole, beneficiò dell’indulto. Nel 1877 donò uno dei palazzi più prestigiosi della città, palazzo Gioia, al nascente Istituto Ricovero di Mendicità, comportandosi da be-nefattore, anche se pure questo si legava al suo riconoscimento sociale. Morto lui, la fabbrica entrò presto in crisi, cessando la produzione nel 1908…».

Palazzo ghetti

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10 5 - 18 giugno 2013SPettACOLI

Dal New Jersey Joe Rapolla con diversi artisti riminesi

“A SPECIAL ACOUSTIC NIGhT”: RIMINI - USA IN UNA NOTTE

Mercoledì 5 giugno una speciale notte di musica tra il folk e il rock, tutta in acu-stico al Circolo Mille Luci a Rimini. Chi-

tarre acustiche e microfoni essenziali, una unica banda di musicisti del riminese per accogliere dal New Jersey Joe Rapolla. Ospite qualche anno fa al Glory Days in Rimini, in piccolo si comporrà quel tipo di atmosfera “sia per spirito che per parteci-panti” dice Lorenzo Semprini, che ha suonato con lui negli Stati Uniti. Dai Miami and the Groovers, sia Semprini che Beppe Ardito saranno i cerimo-nieri della serata, articolata in mini-set acustici degli stessi e di Luca Casali, Andrea Amati e Perry Coloso. Il momento speciale dell’evento sarà il set di Rapolla, noto negli USA e non solo. Le sue can-zoni sono state descritte come “una miscela unica di Beatles, Eagles, Bruce Springsteen e un po’ di Nashville.” Molti dei brani del suo cd “Honest...Finally” sono allo studio in progetti cinematogra-fici. Attualmente collabora con altri artisti, nella realizzazione di nuovo materiale. La particolarità

di Rapolla è la sua esperienza nel mondo della musica anche come professionista nell’ambito del management. Con questo doppio profilo, promuovere musica in quanto prodotto e pro-muovere musica come veicolo di contenuti e significati, potrebbe caricarsi di due tipi di at-tività antitetiche. Eppure, la band “The Vowels” di cui fa parte dal 2005, con personaggi – giu-sto per citare - John Esposito, presidente della Warner Music Nashville, si presenta laddove ci sono azioni di solidarietà o di sensibilizzazione da attivare, una band pro-bono per raccogliere fondi con precisi scopi. Sul sito web di Rapolla si spiega “The Vowels intendono mettere in-sieme le persone per una ottimista, interattiva, aggregazione sociale, con particolare attenzione alla musica... mentre si fa qualcosa di buono.” Questo obiettivo è in comune con i nostri musi-cisti riminesi: ognuno, nella propria realtà e con propri mezzi, contribuisce fortemente. Ingresso libero con tessera Arci.

il film del momento

Rapolla è anche manager in campo musicale

Solo Dio perdona”

di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling, Kristin Scott-Thomas, Vithaya Pansringarm

A Bangkok, Julian, fuggito alla giustizia americana, gestisce un club di boxe thailandese per coprire il traffico di droga. Billy il fratello di Julian è stato ucciso per aver assassinato una giovane prostituta.Abbiamo sentito della delusione al festival di Cannes, troppo violento e ambizioso, incomprensibile, solo un B movie d’autore.Dopo due film belli e inquietanti come Bronson e Drive noi religiosamen-te andremo ugualmente al cinema e nel caso di cocente delusione anche noi perdoneremo.

Joseph Tura e la sua compagnia di attori polacchi rimangono senza lavoro dopo l’invasione tedesca finché sono coinvolti in un complotto antinazista in cui mettono a frutto le loro capacità di interpretazione scenica. Il film di Ernst Lubitsch torna al cinema dopo più di 70 anni in versione restau-rata e rimasterizzata. Da non perdere assolutamente, un elogio alla finzio-ne scenica capace di abbattere anche il cattivo gusto della violenza nazista. Un’occasione unica per ammirare il tocco magico di un regista imitato ma inimitabile.

“To Be or Not To Be”

di Ernst Lubitsch con Carole Lombard, Jack Benny, Robert Stack, Felix Bressart, Lionel Atwill

Il v

ecch

io e

il n

uovo

Eccessivo, barocco e magniloquente. Ambi-zioso tanto da voler essere un remake contem-poraneo del capolavoro Felliniano “La dolce vita”. Sorrentino gira in maniera fin troppo perfetta con una luce del fido Franco Bigazzi superba. Un cast nutrito e vario, quasi ingesti-bile (da Serena Grandi a Isabella Ferrari) per un kolossal sulla decadenza dell’Italia e della stessa natura dell’uomo contemporaneo. Un Servillo strabordante, con umorismo e mi-mica perfetta racconta la dissipazione della bellezza e del talento, l’angoscia esistenziale di una vita non vissuta e illusoria. Roma indiffe-rente ed eterna assiste ad un crogiolo di corpi rifatti che vuole ammazzare il tempo. L’alto e il basso si mescolano definitivamente in una colonna sonora che miscela la terza di Gorecki con Bob Sinclair. L’antinarrativa di Terence Malick incontra la visionarietà di Fellini. Bel-lissimo o orrendo? Sconclusionato o coerente? Capolavoro o puro narcisismo d’autore? Personalmente mi sono divertito molto per i 140 minuti del film e l’ambizione smisura-ta di un regista che vuole scrivere un film sul “nulla” è qualcosa di raro nel cinema inter-nazionale. Da vedere e rivedere per dividersi, discutere e cambiare opinione. La bellezza in fondo è solo un trucco che scompare mentre la si guarda.

P. B.

“La grande bellezza”

Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di Rimini, Piazzale Bornaccini n.1-Facebook Giovani Provincia RiminiElena Malfatti [email protected] 0541/363983 / Francesca Macchitella [email protected] 0541/363991

Nella radice della parola crisi è contenuto anche il signi-ficato di opportunità, come dicono gli orientali, e con loro JFK!” spiega Leonina Grossi, consigliera Delegata alle Politiche di Genere e alle Politiche Giovanili. “E’ pro-prio a partire dall’attuale situazione che abbiamo riflet-tuto ancor di più, costruito maggiori sinergie, ampliato reti e collaborazioni, economizzato risorse, e siamo riu-sciti, finalmente, a proporre ai cittadini e alle cittadine della nostra provincia questioni interessanti, profonde; ed è anche grazie all’approfondimento di questi temi che affronteremo ancora di più il contrasto alla discri-minazione e all’omofobia. In collaborazione con Arci-gay Alan M. Turing, da oltre un anno, in affiancamento al Servizio Per lei, è nato lo sportello Ascolti Arcobaleno, a cui tutte le persone LGBT e le loro famiglie si possono

rivolgere; ma questo è affrontare solo una parte della tematica e dei problemi. C’è altro, purtroppo, contro cui lottare, su cui fare cultura e condivisione. La discrimi-nazione basata sulle differenze di orientamento sessua-le, l’omofobia, la transfobia e le relative persecuzioni e violenze la “dicono lunga” sul percorso di civiltà che la nostra società deve fare nel nome dell’Umanità e nel ri-spetto dell’art.3 della Costituzione. Per questo, sempre in collaborazione con Arcigay Alan M. Turing, nasce un nuovo percorso culturale denominato Persona Ovun-que che sarà l’occasione per proporre film, momenti di discussione e per promuovere le attività dello sportello Ascolti Arcobaleno. La sfida sarà quella di informare e di formare, ma anche di ascoltare e di far maturare per-sone, società e cultura sul tema dell’accettazione delle soggettività.”“La proposta di una rassegna cinematografica è”, com-menta lo psichiatra e psicoterapeuta Marco Lazzarotto Muratori, “un modo interessante di veicolare contenuti e spunti di riflessione. Questo ciclo di film è aperto a tutti e rappresenta un’opportunità di aggregazione e discussione di temi legati al mondo lgbt, mediati dalle immagini e dai racconti di registi di fama. I film che ab-

biamo scelto, pellicole poco viste ma di qualità, hanno il pregio di restituire un punto di vista interessante e re-alistico su temi quali il coming out, l’identità sessuale, l’amore, il rapporto con le famiglie, ma anche i diritti e la malattia (la questione HIV-AIDS).”

personaovunque

Politiche di Genere e Pari Opportunità

“Al termine della rassegna”, aggiunge Maura Chiulli, presidente di Arcigay Alan M. Turing, “seguirà un ciclo di incontri tematici periodici presso la Sede Arcigay in viale Bergamo 2 a Riccione, il primo dei quali, dal titolo ‘Omosessuali si è’, si terrà  Lunedi 1 Luglio  dalle  20:30  e avrà per tema l’identità sessuale.”

I film in rassegna saranno:

Lunedì 10 giugno 2013 “COME NON DETTO” di Ivan Silvestrini

Lunedì 17 giugno 2013 “KISSING JESSICA STEIN” di Charles Herman-Wurfeld

Lunedì 24 giugno 2013 “GIORNI” di Laura Muscardin

Le proiezioni si terranno presso la Sala del Buonarrivo in Corso d’Augusto 231 alle ore 20.30

di Marta Ileana Tomasicchio

a cura di Paolo Bronzetti

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115 - 18 giugno 2013 SPettACOLI

Tre mesi di aperitivi, musica dal vivo, party in spiaggia e in disco

TUTTA LA MOVIDA ESTIVA MINUTO PER MINUTO

Se le previsioni del tempo per l’estate sono ancora piuttosto incerte, l’uni-ca cosa certa è che nei prossimi mesi in Riviera i locali saranno belli cari-chi con tante serate di musica dal vivo, aperitivi, dj set, party in spiaggia

e in disco da Bellaria fino a Gabicce.A Rimini come sempre la zona mare sarà bella carica con gli street bar della prima linea Kiosko, Bizzarro e Barrumba che propongono le loro serate tra drink, dj set e qualche concerto infrasettimanale (serate top nel weekend e il mercoledì), al Barge protagonista asso-luta quasi tutte le sere è la musica live e si alterneranno sul palco gruppi locali, tribute band e so-listi, al Coconuts si balla il venerdì (not-te “Fuck the crisis” con Chicco Giuliani dj) e sabato sera (In-ternational Code) mentre nel giardino latino l’animazione è a cura dello staff Grancaribe e dei dj Romoletto, Polin, Nunez e Catalini, sul molo il Rockisland si accende il mercoledì, venerdì e sabato con la cena e i dj set all’interno e in terrazza; sempre a Rimini, ma in centro, alla House of Rock ci si scalda con la musica dal vivo (diversi tributi e band interessanti nel programma), per un po’ di concerti fuori Rimini gli indirizzi sono il Sidro di Savignano e il Flyi’n Donkey di San Mauro.A Riccione il centro della movida notturna è sempre la zona Marano con i vari Beach Cafè, Hakuna Matata Plus, Operà e Mojito che propongono cena e divertimento a due passi dal mare (serate top nel weekend e il mercoledì), luci sempre accese anche in collina con il Cocoricò che ospita in Piramide il

meglio della techno e house mondiale, all’Aquafan tornano i sabato sera con lo Schiuma Party sulla spiaggia della piscina onde e anche qui tanti importanti dj in consolle, notti fashion alla Villa delle Rose e al Byblos (quest’anno aperto anche il martedì in collaborazione con il Cocoricò), per la musica dal vivo l’appuntamento è il giovedì sera al Dreadlocks, aperitivi in grande stile alla Bodeguita del Medio, Pepper e Caffè del Porto, il mercoledì sera il Paese si illumina con la Movida de Pais (aperitivi e concerti nei diversi locali).A Cattolica si balla in spiaggia nell’esclusiva location del Malindi, in centro drink e musica al Carpe Diem, Peledo’s e Raquette, a Gabicce si balla Baia Im-periale nelle cinque sale a suon di house/commerciale, happy music, revival, hip hop e r’n’b (weekend e lunedì sera, agosto tutte le sere).

All’Aquafan torna anche quest’anno lo spettacolo dello Schiuma Party

AgendaGiovedì 6Sano rock infrasettimanale – al Dre-adlocks di Riccione il concerto dei Giaguari

Sabato 8Schiuma Opening Party – si torna a ballare all’Aquafan con il sound di Prezioso, Molella e Pro-venzano

Sul molo di Rimini è sempre tem-po di movida – rock, house e afro per la notte del Rockisland

Lunedì 10Da Seattle un po’ di garage psiche-delico – sul palco del Sidro arrivano i Night Beats

Venerdì 14Cena e house music a due passi dal mare – al Marano di Riccione è sempre tempo di party

Sabato 15Un tuffo nel passato alla Baia Im-periale – a Gabicce il Remember Baia degli Angeli firmato da Gian-luca Baldelli dj

Il 15 giugno la band riminese live ai Malatesta ERRAtA coRRIgE

MALEDETTO EFFETTO POP, IL DEBUTTO DEGLI ZEIN

LA “DECIO RAGGI” PER IL MALAwI

Uscito sui digital store il 19 maggio il disco d’esordio degli Zein, parola araba dalla pro-nuncia un po’ scomoda per noi romagnoli, ma sicuramente d’effetto (pop). Il debutto del-

la band è fissato per sabato 15 giugno (dalle 18.30) al Centro Commerciale i Malatesta, con una performance live in cui presenterà i 9 pez-zi che compongono “Maledetto effetto pop”.

La voce della cantante araba Kautar è decisamente mor-bida, ma ritmiche tirate e potenti sono la caratteristica di questo gruppo pop/rock che sa alzare le dinamiche delle chitarre nel posto giu-sto al momento giusto. Il disco è mixato da Claudio Morselli a Marco Monta-nari del “Barchetta Bolivar rec. Studio” di Rubiera (Re) ed è stato masterizzato a Los Angeles al Howie Weinberg’s Mastering studio (US-CA).

Sul numero del 22 maggio a pagina 2 dello speciale Chiamami Junior nell’articolo “Rimini – Ma-lawi, così lontani così vicini” è stata erroneamente attribuita la paternità del progetto alla scuola Toti. Tutto il lavoro, dalla realizzazione dei disegni alla spedizione degli stessi in Africa, è stato svolto dai bimbi delle classi 1A e 1B della Scuola Elementare Decio Raggi supportati da San Marino for Children, associazione che aiuta il Malawi con diverse iniziative.Ci scusiamo dell’errore con i bambini, le maestre e con tutti i lettori.

Rimini-Malawi, così lontani ma così viciniI disegni dei nostri bimbi in volo verso gli amici africani

A rimini si accende la zona mare, a riccione

si balla al Marano e in collina, eventi per tutti

i gusti su tutta la riviera

di Matteo Ortalli

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Terra di storia e leggende, Valconca e Valmarecchia stanno diventando anche un po’ la patria dei percorsi

di benessere ‘alternativo’, con iniziative che propongono il ritorno alla naturalità come Saluserbe a Saludecio o tentano la via d’altre culture come Orientarsi a Pennabilli. Una sintesi tra natura e altre culture la propone la prima edizione di “Cibus et Salus. Festival Corpo, Mente, Spirito”, a Verucchio il 29 e 30 giugno prossimi. Una manifestazione dedi-cata al mondo olistico, alle energie verdi, al biologico, all’ecologia, alla crescita perso-nale, insomma a tutto quanto dà benessere.A cominciare dal ‘cibus’, inteso come il nutri-mento del corpo e dello spirito, che è il pri-mo viatico per la ‘salus’ di mente e corpo. Per questo, il Festival convocherà nella Rocca e in piazza Malatesta i più quotati naturopati, counselor, wellness coach, alchimisti, opera-tori olistici, astrologi, astrosofi, massaggia-tori, chef ed esperti di enogastronomia, che

animeranno una due giorni fitta di proposte. Si va dal Mercatino del benessere (in centro storico) al Salone delle Alchimie, dalle con-ferenze a tema agli spettacoli e momenti di animazione dedicati a grandi e piccoli. Il programma – in via di definizione – spazi-erà dalla presentazione di vini biodinamici alla nutrigenomica e nutrizione bioener-getica, al Feng Shui, ovvero come arredare casa in armonia con l’universo, ai Tarocchi. Sarà attivato un kids corner dedicato al be-nessere e al divertimento dei più piccoli, e il Festival sarà animato da spettacoli in pi-azza Malatesta e alla Rocca, tra danze ori-entali e tribali, performance di arti orientali, concerti e artisti di strada. L’inaugurazione della kermesse, curata da Florido Venturi da un’idea delle Spiagge del Benessere, organiz-zata dalla Pro Loco di Verucchio, è fissata a sabato 29 alle ore 10.30 in piazza Malatesta. Già dalle dieci saranno attivi il Mercatino del Benessere e il Salone delle Alchimie, e dalle

11.00 la Rassegna Bio-calici con i Vini Triple A presenti al VIVIT (sezione vini bio-din-amici) del VINITALY 2013. Cinque le con-ferenze, che spazieranno dalle virtù del vino biologico e biodinamico alle opportunità per mantenersi longevi e in salute grazie agli elementi naturali e all’acqua; due gli spetta-coli, uno dedicato ai bambini alle 16.00 in piazza Malatesta (a seguire, merenda bio-logica gratuita), mentre alle 18.00 (con rep-lica alle 21.30) andrà in scena “La commedia dello zodiaco” a cura di Accademia di As-

trosofia all’Anfiteatro del Museo (in caso di maltempo alla Chiesa di Sant’Agostino). Do-menica 30 si replica, con lo stesso schema; tema delle conferenze saranno, tra l’altro, i Tarocchi, il Feng shui, cibo ed emozioni, con un approfondimento dedicato al benessere dei più piccini, dall’allattamento allo svezza-mento al massaggio neonatale, per chiudere alle 21.30 con un grande momento di spetta-colo. Come da promessa degli organizzatori, cibo per il corpo e cibo per l’anima…

Info: www.cibusetsalusfestival.it; tel. 0541 670222

CIbUS et SaLUS FeStIVaL 2013

A VEruccHiO ciBO PEr L’AniMA Ed iL cOrPOdi Lorella Barlaam

dal 29 al 30 giugno il borgo malatestiano

ospiterà la prima edizione della kermesse

dedicata a corpo, mente, spirito

PRELIEVI Tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 07.30 alle 10.00

Ritiro Referti in giornata o On-line

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5 - 18 giugno 2013 13

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L’amore per il gelato da due generazioni

geLAteRIA

vALMAReCChIA

La valle del Marecchia, da Rimini al Mon-tefeltro, spicca per ricchezza di insedia-menti francescani. Il motivo è ben preci-

so: San Francesco in persona camminò su que-ste strade fin dal 1213, lo stesso anno in cui a San Leo ricevette in dono il monte de La Verna dal conte Orlando di Chiusi. A 800 anni esatti, a Rimini il 27, 28 e 29 settem-bre si svolgerà il Festival Francescano. Per que-sta occasione, sono state riportate alle stampe il prezioso libretto sul passaggio di “San Fran-cesco nel Montefeltro”, scritto dall’Arcivescovo Antonio Tani e stampato nel 1926, di cui solo pochissimi esemplari sono oggi fruibili. Impor-tanti monumenti come chiese, monasteri, pievi, segnano una sorta di “via francescana” e, tra

queste, va segnalato il convento francescano di Villa Verucchio, considerato il più antico edifi-cio francescano della Romagna. Il convento viene fatto risalire al 1215 e, secon-do la tradizione, il Santo, durante un suo viag-gio verso Rimini, si fermò in una selva ai piedi

del colle di Verucchio in cui sorgeva un piccolo romitorio dedicato alla Santa Croce. Lì compì alcuni miracoli. Fece zittire gli uccelli che disturbavano la sua preghiera, fece scaturire una sorgente d’acqua salutare, piantò il suo bastone attorno al quale

nacquero radici e foglie. Nel luogo in cui si trovava la cella di San Fran-cesco è stata costruita una cappella e, il luogo in cui sorge, è ancora oggi particolarmente evocati-vo e di grande spiritualità, isolato e immerso tra gli ulivi e i cipressi.

Poco lontano scaturiscono acque curative che ricordano il miracolo della sorgente, mentre nel chiostro del convento si può ammirare il cipres-so piantato dal Santo, un gigantesco monumen-to vegetale che i botanici, confortando la leggen-da, ritengono vecchio di almeno ottocento anni.

L’albero, che ha rischiato di essere incendiato dai soldati di Napoleone nel 1800, ha una circonfe-renza del tronco di 5,15 mt. a terra e di 7,37 sotto i primi rami. Sono ancora visibili i cerchioni di ferro che furono applicati al cipresso per “rac-coglierlo” dopo l’incendio subito nel 1800. La chiesa ha un portale del ‘300 e un interno neo-classico, con coro rinascimentale intarsiato. Nella parete sinistra si conserva una stupenda Crocifissione affrescata nella prima metà del ‘300 di scuola giottesca riminese. Per raggiunge-re il Convento raggiunto il centro abitato di Villa Verucchio, all’altezza del ristorante “Zanni”, un cartello segnaletico indica il sito raggiungibile da una strada comunale costeggiata da quattor-dici stazioni della “via crucis”.

La seconda edizione di “San Leo Borgo DiVi-no” si terrà in occasione dell’Ottavo Centena-rio del passaggio di San Francesco a San Leo e della donazione del Monte della Verna. Questa manifestazione, che tratterà anche di biodiversità, sarà un’occasione unica per cono-scere e unire storia, enogastronomia, territorio, spiritualità e ambiente. Nell’ambito del bando europeo “Europe for Citizens”, il Comune di San Leo ha vinto una selezione internazionale come capofila di progetto integrato sull’agri-coltura biologica: “Borgo DiVino”, quindi, pro-pone degustazioni di vino e prodotti biologici “a Km zero” della Romagna e del Montefeltro. Nel centro del Borgo vi sarà un punto vendita bicchieri, porta-bicchieri e bollini per le de-gustazioni.

Verrà inoltre distribuita una cartina con indi-cazione dei punti di degustazione. Il costo del bicchiere e di 5 degustazioni è di 10,00 Euro; è possibile acquistare ulteriori 3 degustazioni al costo di 5,00 Euro. L’ingresso al Centro Storico è gratuito.Sabato 15 giugno il programma si aprirà con la conferenza (ore 17) “Antichi sapori, nuovi saperi: la ricchezza della biodiversità”; parle-ranno I. Garau (ambiente e nuova ecologia), A. Monterumisi (esperto di turismo storico ed enogastronomico), A. Marchi (storico dell’arte francescana nel Montefeltro). Dalle 19 inizie-ranno le degustazioni dei vini e gli assaggi dei prodotti tipici a “Km zero”. Alle 21.30, il con-certo del gruppo “The Golden Jazz Funk”.Domenica 16 alle 10 ci sarà un auto e moto ra-

duno (organizzato dall’Associazione “il Ferro Vecchio” di Murata - Rep. San Marino) con iti-nerario da San Marino a San Leo; dalle 16 alle ore 18 i veicoli d’epoca sfileranno nel Centro Storico. Poi dalle 19 di nuovo gli assaggi e le degustazioni; alle 21.30 il concerto del gruppo

“Pennabilli Social Club”.I visitatori troveranno ad accoglierli punti ven-dita gastronomici e potranno sostare in luoghi all’aperto appositamente attrezzati.Al Museo di Arte Sacra di San Leo è attual-mente esposto il “Cantico delle Creature” di

Juri Montanari, realizzato in ebano intarsiato utilizzando i legni della Valmarecchia, tra cui quello del Cipresso di San Francesco di Villa Verucchio.

Info: Ufficio Turistico IAT Numero Verde 800 553 800 [email protected] / www.sanleoturismo.it

La Litek di Poggio Berni doterà Talamello di una nuova illuminazione a led. Il paese sarà il primo comune della Valmarecchia a mettere in atto un progetto europeo che prevede nuove tecnologie a risparmio energetico su tutti i punti luce pubblici.Il costo sarà di costo di circa 108mila euro, con l’obiettivo del risparmio ma anche di un minor im-patto ambientale e paesaggistico. Non a caso, infatti anche Venezia ha scelto la dit-

ta di Poggio Berni per dotarsi di un’illuminazione economica e rispettosa del “colore” locale:: nella città della laguna l’uilizzo dei led consentirà un risparmio dell’81,4% lasciando immutate le carat-teristiche illuminotecniche delle antiche lanterne. Con piena soddisfazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, alla quale premeva lasciare intatte le caratteristiche uniche di colore della notte veneziana, salvaguardando le at-mosfere uniche di un patrimonio dell’umanità.

Il cipresso del miracolo sta per compiere 800 anni, a settembre il Festival che ricorderà il passaggio del Santo in Valmarecchia

LA cOnQuiSTA FrAncEScAnA dELLA rOMAgnA PArTì dA Qui

La seconda edizione a San Leo il 15 e 16 giugno

BOrgO diVinO, FESTA A KM ZErO

L’azienda di Poggio berni era stata scelta da Venezia

LA LiTEK iLLuMinA AncHE TALAMELLO

a Villa Verucchio il convento più antico della regione fondato dal Poverello di assisi

Due giorni di storia, enogastronomia, territorio, ambiente e anche spiritualità

Sarà il primo comune a led della Valmarecchia

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Ricordare il passato guardando al futuro

Nella mattinata di lunedì 17 giugno, alla Camera di Com-mercio di Forlì, Romagna Acque-Società delle Fonti Spa organizza un evento celebrativo dei trent’anni della fine dei lavori della diga di Ridracoli. L’importante ricorrenza che riguarda quello che da allora è il principale “serba-toio” idropotabile della Romagna, rappresenta al tempo stesso l’occasione per fare il punto su come è cambia-ta la situazione della risorsa nel corso dei decenni, e su quelli che sono i prossimi, fondamentali investimenti della società. A cominciare dal nuovo potabilizzatore di Ravenna, di cui a metà maggio è stata ufficialmente po-sta la prima pietra dei lavori.Nel corso dell’evento forlivese, oltre alle testimonianze dei principali amministratori del territorio e dei prota-gonisti della storia della diga, verrà anche allestita una grande mostra fotografica (che si sposterà poi a Idro, come esposizione permanente), e verrà presentato un piccolo volume di report, che conterrà testimonianze scritte e fotografiche relative al trentennale.

Fra i protagonisti del volume (oltre che, naturalmente, dell’attività quotidiana dell’azienda), c’è anche il vice-presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, Tonino Bernabè. Anticipiamo alcune parti della sua in-tervista all’interno del report.

“La sostenibilità ambientale è alla base dei nostri valo-ri aziendali, tra le metodologie perseguite, ed è la pre-condizione attuativa di ciascun investimento, fatto o da

realizzarsi nei territori della Romagna. La salvaguardia degli eco sistemi naturali è dimostrata anche dall’atten-zione ricercata in rapporto e a tutela del Parco Naturale delle Foreste Casentinesi, in cui è inserita la principale risorsa idrica della Romagna: la Diga di Ridracoli. Lavo-riamo perseguendo la qualità ed il costante approvvi-gionamento della risorsa idrica, indipendentemente da condizioni emergenziali legate al clima, che ci mostra il continuo alternarsi di condizioni siccitose a condizioni di insistente piovosità”.“A proposito di salvaguardia ambientale, la nostra So-cietà collabora e finanzia anche investimenti inerenti ai reflui e alla depurazione: dal Savio, alla realizzazione del nuovo Depuratore di Bacciolino, al sostegno di interven-ti fognari nelle aree del forlivese e cesenate, al realizzan-do raddoppio produttivo e impiantistico del Depuratore di Santa Giustina e della sua nuova condotta di colle-gamento della dorsale nord (da Bellaria Igea Marina, passando per tutta Rimini Nord, sino al nuovo impianto raddoppiato) per l’area riminese, area su cui siamo an-che impegnati nel sostenere finanziariamente, assieme al Gestore del Servizio Idrico Integrato (Hera S.p.A.) ed al Comune di Rimini, l’attuazione del nuovo Piano di Salva-guardia della Balneazione del mare Adriatico, per poter ottenere l’azzeramento degli scarichi a mare, dovuti a fasi di pioggia costante, che mandano in emergenza il sistema fognario riminese. Grazie inoltre al sostegno di interventi inerenti al problema dei reflui anche per l’area ravennate”.

Lunedì 17 giugno, a Forlì, si celebra il trentesimo anniversario della fine dei lavori della Diga di Ridracoli.

E Tonino Bernabè racconta come cresce la rete idropotabile romagnola

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Per informazioni: CNA Impresa Donna Rimini

Piazzale Tosi, 4 Rimini 0541 [email protected]

dolcezza e grinta a capo di un’azienda

BrunELLA SEccHiArOLi un’iMPrEndiTricE di SicurEZZA

Trenta imprenditrici in rappresentanza di milleottocento donne associate alla CNA Rimini, hanno votato la nuova presidente di CNA Impresa Donna di Rimini.

“Per i prossimi quattro anni vogliamo fare crescere l’importan-za delle imprenditrici e fare in modo che i loro bisogni possano diventare centrali; la nostra missione sarà promuovere la nascita, sostenere lo sviluppo e valorizzare l’imprenditoria femminile e la-voreremo insieme per realizzare progetti ed iniziative per aiutare veramente le donne che fanno impresa” sottolinea la neo presiden-te (e vice presidente CNA Rimini) responsabile amministrativo di Secchiaroli Elettronica Srl a Rimini, da oltre quarant’anni leader nel settore della sicurezza. Una bella storia di azienda a conduzio-ne famigliare che è diventata una realtà nazionale con trentadue dipendenti.Come ha vissuto l’investimento di questo ruolo?«Incredula e con grande emozione. Sono fiera di ricoprire questa carica. Mi sono avvicinata a CNA Impresa Donna seguendo i pri-mi incontri, avevo voglia di imparare e sono cresciuta all’interno di questa realtà che è un punto di riferimento per le imprenditrici, per la loro integrazione e per l’affermazione delle risorse. Grazie a CNA Impresa Donna abbiamo promosso la nascita e sostenuto lo sviluppo di alcune imprese, per far sentire meno sole le imprendi-trici nell’affrontare i numerosi problemi di una conduzione d’im-presa. Gestire un’azienda è tutt’altro che facile. Se poi è una donna a farlo, le problematiche aumentano. Ho superato la mia timidezza ed il gruppo mi ha dato molta forza ed energia».Chi l’ha sostenuta maggiormente?

«La mia famiglia, i miei figli, mio marito e le colleghe di CNA Impresa Donna».Come inizia la sua carriera all’interno dell’azienda?«Facendo la classica “centralinista”. Sono cresciuta e maturata con l’azienda: eravamo tutti molto giovani con un grande spirito di gruppo e tanta voglia di fare».Un’azienda di conduzione famigliare...«E’ vero! E’ nata grazie a mio padre, tutt’ora amministratore dell’azienda, e spero possa proseguire e crescere grazie ai membri della mia famiglia... di base però, dopo 20 anni di lavoro assieme, posso considerare “di famiglia” anche molti miei collaboratori».Come ha conciliato il ruolo di mamma e di imprenditrice?«La prima sede era sotto casa. Ho lavorato con il pancione fino alle ultime ore... poi ho subito ripreso a lavorare con pause in cui salivo in fretta in casa per allattare .Oggi, come vede, dietro alla mia scrivania, c’è uno spazio adibito a “sala gioco-studio” per mio figlio che ha undici anni e che, come i due grandi, sta crescendo vicino a me».Quando è avvenuto lo scatto da piccola azienda a grande realtà imprenditoriale?«La bravura di mio padre e di mio fratello sono state fondamenta-li... oggi siamo in trentadue».Che difficoltà trovano le mamme che lavorano?«A mio avviso la più grande difficoltà che le mamme trovano è quella degli asili nido che sono pochi, con orari non flessibili e cari rispetto alla richiesta». La prima soddisfazione da parte delle imprenditrici?

«E’ combinare perfettamente lavoro e famiglia: apportando risul-tati concreti sul lavoro, e partecipando in prima persona ai mo-menti importanti della famiglia».Come vivono le imprenditrici questa fase di crisi?«Sicuramente hanno timore in un futuro che tentenna a dare cer-tezze, ma quello che vorrei dire loro è di non lasciarsi abbattere, fare gruppo e condividere le esperienze in modo tale da creare una base solida ora e per i nostri figli dopo».Una cosa importante che vorrebbe realizzare in questo mandato...«Vogliamo fare crescere la rete fra le imprenditrici realizzando progetti che corrispondano alle reali esigenze delle imprese fem-minili. Il gruppo di CNA Impresa Donna è diventato una realtà importante in CNA, e vogliamo farlo crescere numericamente, ma soprattutto in termine di contenuti e attività per le imprenditrici. Vi invito a guardare Cont@tto sul sito www.rete-contatto.it, creato dal gruppo delle imprenditrici di CNA per entrare in contatto fra loro favorendo il confronto, lo scambio di esperienze, la collabo-razione e lo sviluppo di opportunità di business fra le imprese». Cosa da sicurezza a Brunella Secchiaroli?«La mia famiglia».

inserto di a cura di Maria Luisa Bertolini

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5 - 18 giugno 20135 - 18 giugno 20132

La Medicina Estetica si occupa della prevenzione e del trattamento degli inestetismi di viso e corpo, che siano

congeniti o conseguenza dell’invecchia-mento e di particolari stili di vita. Quali sono le nuove frontiere di questo settore? Ci siamo confrontati con due grandi spe-cialisti, il dottor Enis Agolli e il dottor Mar-co Ricci della Nuova Ricerca di RiminiQuali sono le nuove frontiere della chirur-gia estetica? E quelle non invasive?Dottor Enis Agolli: «Una regolamentazione più severa sia da un punto di vista legislati-vo che tecnologico. Ci sono regole in tema di limiti d’età come nel caso della masto-plastica additiva non sotto i diciotto anni. Una maggior garanzia dei prodotti utiliz-zati, molta ricerca, tutela e sicurezza. Al-tro filone è quello della minore invasività: tempi ridotti di recupero e di rientro alla normalità. Nella medicina estetica invece, si parla molto di prevenzione e stile di vita con interventi che garantiscono un mi-glioramento dell’aspetto esterno. Si parla molto di cellule staminali, probabilmente la prossima frontiera della medicina esteti-ca: nel futuro le terapie verranno eseguite, probabilmente, usando quello che abbia-mo a disposizione nel nostro corpo. Altra innovazione della chirurgia non invasiva è il soft lifting: l’intervento chirurgico con i fili di sospensione per risollevare tutta la zona medio-facciale del viso».Dottor Marco Ricci: «Negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante sia nella chi-rurgia che nella medicina estetica; oggi la password è microinvasività: si riducono al minimo gli effetti collaterali. Parlare di cellule staminali, acidi ialuronici di nuova concezione e ritardare l’invecchiamento non è più utopia. Siamo ad un livello di co-noscenze e tecniche piuttosto elevato».Gli interventi più richiesti?Agolli: «I fili di sospensione sul viso, con un effetto di soft lifting e senza il bisturi, sono di grande attualità. Senza dimenticare le terapie rivitalizzanti, la biostimolazione, ecc».Ricci: «Vivendo in una città di mare in que-sto periodo vi è una sindrome pre-bikini: in questi mesi vengono richiesti trattamen-ti per il corpo sopratutto per contrastare la cellulite e la mesoterapia che con metodi-che biologiche è un trattamento principe».

Per un risultato immediato di ringiovani-mento del viso, cosa consiglia?Agolli: «Iniezioni di botulino che hanno un effetto quasi immediato e il filler a base di acido ialuronico. Ricordatevi sempre però di non esagerare: la medicina estetica deve andare a pari passo con la naturalezza; bi-sogna capire quando è arrivato il momento di dire “basta”».Ricci: «In primavera prima della calura estiva la regola principale è idratazione per prevenire la perdita di acqua nel derma che si ha durante l’estate. Oltre a naturalmente “ bere” si effettua con micro iniezioni di acido ialuronico non cross linkato, ossia non-riempitivo su tutto il viso. Pensate...una goccia di jaluronico può inglobare ac-qua per quattrocento volte il suo peso. Il risultato è un viso naturale meno stanco e più giovane».Le creme antirughe funzionano? Come sceglierle?Agolli: «Non esistono creme miracolose: ci sono prodotti eccellenti che garanti-scono buoni risultati ma è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista che può consi-gliarvi. Ci sono poi i cosmeceutici (farma-cosmetici) con effetto mirato su patologie/inestetismi della pelle del viso».Ricci: «Un cosmetico è necessario ma non è miracoloso e va scelto in base al proprio tipo di pelle, alla stagione e consultando il proprio medico estetico. La pelle giovanile

ha bisogno di essere molto idratata e dopo i quarantacinque necessita di un apporto di nutrimento. Non ha senso usare tanti prodotti ma è fondamentali che le creme abbiano una protezione; le radiazioni che macchiano la pelle penetrano tutto l’anno».Come scegliere un buon medico specializ-zato?Agolli: «Affidarsi a centri medici specia-lizzati, una garanzia. L’importante è infor-marsi: chiedere al medico la sua esperien-za, delle foto sui trattamenti precedenti. Altra garanzia è farsi rilasciare i tagliandi dei prodotti utilizzati per la trasparenza to-tale ed avere un contatto con il medico per qualsiasi evenienza. Questi punti danno si-curezza al paziente, responsabilità e garan-zia da un punto di vista medico. Diffidare assolutamente dai trattamenti veloci e low cost.»Ricci: «Diffidare dei tuttologi: ogni medico dovrebbe fare quello che sa fare. Una sicu-rezza in più è indirizzarsi sul professionista che lavora in grandi centri».

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Quanto è importante mantenere l’unità familiare?Le cure e le attenzioni di cui necessitano i figli sono ancora maggiori se si tratta di figli di ge-nitori separati. Il venir meno dell’unità familiare determina una condizione di incertezza rispetto al futuro e di fragilità. Se la situazione di coppia è stata caratterizzata da una particolare conflittua-lità, spesso capita che i genitori abbiano convo-gliato le energie nella gestione e mantenimento del conflitto dimenticandosi dei figli e dei loro bisogni.Che ruolo devono mantenere I genitori? Diventa fondamentale aiutare i genitori in modo che il conflitto coniugale non invada l’area geni-toriale, così da evitare che i figli diventino l’arma utilizzata nella battaglie contro l’ex, rendendoli consapevoli che se anche si cessa di essere cop-pia , il ruolo genitoriale non avrà mai fine.Negli atteggiamenti conflittuali dei genitori, che rischi corre il bambino?I bambini svolgono inconsciamente la parte che viene assegnata dai genitori, al punto che diffi-coltà irrisolte di questi possono condizionare lo stato mentale in modo considerevole. Il parteg-giare per uno dei due genitori, aderendo a certi ruoli anche disfunzionali, diventa una possibile tecnica di sopravvivenza psichica.Cos’è il mobbing genitoriale?Nel caso di una forte conflittualità, si può verifi-care un vero e proprio mobbing genitoriale, in cui una parte mette in atto un programma di denigrazione contro l’altro genitore al punto che a volte, nel momento in cui anche il bambino for-nisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione si puo’ parlare di sindrome da alienazione parentale. Il giocare un ruolo attivo nel conflitto genitoriale da parte del bambino ha costi che possono essere molto alti: sentimenti di rifiuto, sensi di colpa,vissuti depressivi, senti-menti di abbandono, difficoltà allo svincolo.Quanto è importante l’equilibrio genitoriale per I figli?Permettere il mantenimento della relazione al figlio con l’altro genitore vuol dire garantire la continuità della storia familiare.

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5 - 18 giugno 20135 - 18 giugno 2013 3

Vintage e creatività illuminano l’estate di Marina centro

nOi gEniTOri

Buongiorno,tra poco avrò molto tempo da trascorrere con la mia bambina. Oltre al gioco ed ai momenti di svago, come posso catturare la sua attenzione?

Ornella, Rimini

L’estate arriva e insieme al caldo, al mare e al sole arriva anche un po’ di tempo in più da spendere con i nostri piccoli, per giocare con loro e raccontare tante fiabe! Care mamme, sapevate che le fiabe sono una vera e propria terapia? La fiaba è un luogo tutto da scoprire, un sogno che si cala nel momento presente, per i più piccoli è un luogo d’incontro con l’adulto…la fiaba crea dei profondi cambia-menti non percepibili dalla mente conscia. Ciò che siamo e tutto il nostro mondo nell’in-conscio è espresso in simboli. Nell’inconscio esiste ogni risorsa disponibile a far funzionare e a far esistere la nostra vita, sta a noi richia-marla…grazie alle fiabe ognuno di noi può prendere atto del proprio terreno fertile inte-riore. La fiaba ha il potere di togliere l’imma-ginario e la nostra emotività dalla “staticità”, ed è proprio toccandoci sul piano emotivo che viene innescato il cambiamento. La fiaba ha i mezzi per discendere sempre più giù nei luoghi dell’interiorità che la mente cosciente non potrà mai esplorare, usando il “linguag-gio simbolico. Questa è la ragione per cui le fiabe sono universali, le ritroviamo in ogni cultura e con la medesima struttura. La scrit-tura come atto creativo personale, rende visi-bile ai nostri occhi quanto ascoltato da secoli e rielaborato dalla nostra personale storia, dandoci le fondamenta per manifestare nel-la realtà le soluzioni trovate ha l’obiettivo di fornire al bambino degli spunti e degli stru-menti in modo che lui possa risolvere delle situazioni che trova difficili attraverso l’identi-ficazione con un personaggio (il protagonista della fiaba) che agisce in modo costruttivo. Raccontate le fiabe allora per aiutare i vostri bambini a superare le loro paure e a diventare protagonisti della loro storia.

Dott.ssa Valeria Galoppa Coordinatrice e Psicologa della Foresta Incantata

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Vintage: una parola di gran moda, inizialmente riferita ai vini d’an-nata e che oggi abbraccia una

vasta gamma di prodotti risalenti alme-no a vent’anni fa molto ambiti dai colle-zionisti e non solo. In periodi di gene-rale incertezza come quello che stiamo vivendo, il ritorno al passato può dare qualche sicurezza. Viaggiare con la men-te nell’antico tra oggetti e capi d’abbiglia-mento ci fa sentire bene, perché è come tornare alla dolcezza infantile. Il che spiega il grande successo dei mercatini che fioriscono in ogni dove.Rimini, da sempre attenta alle mode e alle tendenze, apre il “cuore di Marina centro” a nuovi appuntamenti, occasio-ni ghiotte per assaporare le atmosfere di altre epoche. Il preludio c’è stato con il grande successo di Marina Centro in Fiore, ora sono in arrivo due nuove ker-messe che vanno ad arricchire piacevol-mente la passeggiata di viale Vespucci.Giovedì 6 giugno, ecco la première del mercatino L’Antico & Il Vintage. Ogni settimana, dal Caffè delle Rose a piaz-zale Kennedy, la passeggiata si anima di espositori selezionati, provenienti da tutta Italia, che attirano appassionati e non solo in cerca dell’occasione unica, dell’oggetto curioso o del ricordo della nonna. Un luogo del “chi cerca trova”, ricco di charme e momenti da vivere in compagnia con il ritmo lento che con-duce alla piacevole scoperta di oggetti di un tempo, mobili, libri, dischi, colle-zionismo, modernariato, bijoux d’epoca, accessori e abiti vintage.L’atmosfera retrò, sottolineata da una suggestiva colonna sonora scandita da dj set con musica dagli anni ‘50 ai ‘70, accompagna il pubblico in uno shopping del tutto particolare. Non ci sono solo gli espositori a ricreare l’atmosfera chic e agé: infatti, per l’occasione i ristoranti e i locali del quartiere propongono “aperi-cena” e menù vintage-retrò con proposte legate ai sapori e ai profumi della nostra adolescenza sbarazzina. L’appuntamento

si ripeterà ogni giovedì dell’estate, dalle 17 fino alle 23.30.Ma non finisce qui! Martedì 11 giugno ci si ritrova nella deliziosa cornice del Viale per eccellenza di Marina Centro di Ri-mini, per “Fatto a Mano ArtigianINstrada”: il mer-catino settimanale del mar-tedì sera. Dalle 17 alle 23.30, andrà in scena un vasto reper-torio di vero handemade: dalle antiche tradizioni locali, come le tele stampate e i pizzi proposti dalle ormai rare ri-camatrici, ai nuovi creativi, dando via libera a materiali e fantasia per realiz-zare creazioni uniche e di design. Un percorso ricco e animato, promosso dall’Associazione Marina Centro viale Vespucci, che ha voluto valo-rizzare il lavoro dei tanti che produ-cono manufatti di piccolo artigianato insoliti e originali.

Per informazioni pagina fb Rimini Marina Centro

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14 5 - 18 giugno 20135 - 18 giugno 2013

Una storia che affonda le radici nell’antichità, quella delle lasagne. Per i Greci era “lasana”(tripode da cucina) per i Romani “lasanum” (recipiente).Le prime testimonianze su questa prelibatezza discendono dal gastronomo

romano Apicio, cuoco dell’imperatore Traiano che nel “De re coquinaria libri” (Arte culinaria) descrive un timballo racchiuso entro una làgana: una sorta di schiacciata di farina senza lievito, cotta in acqua. Verso il 1200 le lasagne compaiono negli scritti di Jacopone da Todi: “Chi guarda a maggioranza spesse volte si inganna. Granel di pepe vince per virtù la lasagna”. Proseguendo a spasso nel tempo, questa pasta assume nella Francia del 1600 il nome di losans preservando il significato di “quella pasta che si taglia a losanghe per farla seccare”. Oggi, le cucine regionali si sono diversificate, ma ognuna ne ha sviluppato un proprio tipo con ghiotte variazioni. La consacrazione definitiva della lasagna avvenne con la citazione da parte di Pa-olo Monelli, giornalista e scrittore emiliano che nel 1935 ne parlò nel suo libro “Il Ghiottone errante”.

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Procedimento: Taglia la melanzana a cubetti e saltala in padella con olio, aglio e un cucchiaio di acqua, aggiusta di sapore. I pomodorini, tagliati in piccoli pezzi, vanno anch’essi saltati in padella con aglio, olio e basilico. Spezzetta la mozzarella e spolverala con del parmigiano. Inizia a montare la lasagnetta alternando la pasta cotta in acqua salata, raf-freddata in acqua e ghiaccio e poi asciugata. Sopra il primo strato di pasta metti il pomodo-ro, le melanzane, i pezzetti di mozzarella. Per tre volte continua il procedimento e termina con uno scacchetto di pasta imburrato spolverato con del parmigiano. Ora prepara la salsa al basilico: sbollenta le foglie di basilico raffreddandole poi in acqua e ghiaccio. Metti in un bicchiere da minipimer le foglie sgocciolate, il parmigiano, i pinoli, l’aglio, un pizzico di sale, due cubetti di ghiaccio e l’olio. Frulla il tutto per avere un composto ben omogeneo.Inforna le lasagnette a 200° in una placca da forno oleata, aggiungi panna liquida e lascia cuocere finchè non sarà gratinata. Impiatta la lasagna con la sua salsina formata in forno e guarnisci con la salsa al basilico.

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Page 19: Chiamami Città 712

155 - 18 giugno 2013

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grATiS A cASA TuA E nEi diSPEnSEr

Nonostante i tanti anni di convivenza, il matrimonio tra Radio Deejay e Ric-cione prosegue a gonfie vele e non si

vedono segnali di crisi. Sono stati presentati in-fatti sabato 1 giugno alla presenza del Sindaco, dell’Assessore Gobbi e di Linus, i tanti eventi che

anche per quest’estate animeranno la Perla Verde grazie alla collaborazione con l’emittente nume-ro uno in Italia.A partire dal 1° luglio saranno ben 200 le ore di diretta radiofonica che andranno in onda dal Summer Studio in viale Ceccarini e da quello nella piazza di Aquafan/Oltremare con protago-nisti i più importanti speaker di Deejay, mentre i concerti partiranno il 5 luglio con la Notte Rosa e Malika Ayane e proseguiranno per tutto agosto con tanti nomi illustri.A dare il via alle dirette radio ad Aquafan sarà il padrone di casa Linus, che affiancato dal fedele Nicola Savino condurrà Deejay Chiama Italia tutte le mattine dalle 9.30 alle 12 fino al 19 luglio; dal 19 al 26 arriva Albertino con la banda di As-ganaway (fascia 14 – 16), Laura Antonini e Rudy Zerbi andranno avanti dal 29 luglio al 24 agosto (9.30 – 12). Confermatissimi anche La Pina e Diego nella

fascia pre-serale in viale Ceccarini dal 6 al 27 lu-glio; nella stessa fascia ci sarà Guglielmo dal 29 luglio al 3 agosto. Mentre dal 5 agosto arriva la novità 2013: Alessandro Cattelan, il presentatore di X Factor, protagonista tutte le sere dalle 21 alle 23 (fino al 24 agosto).

Come l’anno scorso anche quest’anno alle di-rette radio si affiancano i concerti e gli spetta-coli gratuiti in piazzale Roma. Oltre alla Ayane, ad agosto il 9 si comincia con Max Gazzè, il 14 serata di cabaret con Pucci, il 17 è in fase di definizione una “De-ejay Night” con ospiti illustri ancora da con-fermare (probabili Mengoni e Fedez). Molto soddisfatto per la prosecuzione dell’importante collaborazione il Sindaco Pironi: “Come ogni anno si apre a Riccione la sede estiva della radio, che si armonizza per-fettamente con l’atmosfera della città. Riccione d’estate è un caleidoscopio che presenta ad ogni momento situazioni uniche e originali e gli ap-puntamenti musicali proposti da Radio Deejay sono il cuore di questo caleidoscopio, con artisti e conduttori che vivono la città”.Anche il direttore artistico di Deejay, riccionese d’adozione, Linus è soddisfatto del matrimonio:

“Il rapporto che si è creato è di grande confiden-za e familiarità, se riconfermiamo ogni anno questo rapporto è perchè crediamo che Riccio-ne sia la città giusta, una vera capitale della vita giovanile. Ogni anno riceviamo decine di offerte da altre città, ma non le prendiamo nemmeno in considerazione, è chiaro che la componente affettiva, soprattutto per me, gioca un ruolo im-portante ma anche tutte le altre componenti fan-no sì che questo matrimonio vada avanti”.

Linus: “Mi hanno cercato in tanti, ma non li ho nemmeno presi in considerazione”

Dal 1 luglio 200 ore di trasmissione in diretta

rAdiO dEEJAY nOn TrAdiScE ricciOnEdi Matteo Ortalli

È cambiato il presidente del Comitato, ma non si fermano gli eventi a Riccione Paese, dove parte mercoledì 5 giugno la Movida de Pais, serata che animerà ogni settima-na le vie e i locali con concerti, mercatini, cene, spettacoli.Visto il successo degli ultimi anni, la Mo-vida non poteva che essere confermata e il neo presidente Dino Saponi con tutto il consiglio si è messo subito al lavoro per renderla ancora più viva ed interessante. Si parte dunque il 5 e tutti i mercoledì sa-ranno undici i locali coinvolti nell’evento, ognuno con il suo format, tra aperitivi, cene di pesce o carne e tanta musica live: Perla Verde, Caffè Centrale, White Caffè, Plita, Royal, Frasca, Goloso Curioso, Pier Cafè, Gelateria King, China Town, Zoe Bar, La Serra Sicomoro.Oltre agli eventi nei locali la Movida de Pais propone il consueto mercatino vin-tage lungo corso Fratelli Cervi e vie limi-trofe mentre la novità 2013 è data da uno show itinerante che vedrà protagonisti tutte le settimane diversi artisti di strada (i primi saranno i ballerini Envie Noir). Confermata anche la Movidona, una se-rata speciale in cui la Movida si allarga lungo via dei Mille, viale Ceccarini Monte e Corso Fratelli Cervi fino al Bar Milano, e che quest’anno andrà in scena due volte: il 26 giugno (è prevista una festa africana con relativa parata in costumi tipici) e il 21 agosto.“Andiamo avanti nel segno della continui-tà ma con l’obiettivo di migliorarci – com-menta Dino Saponi – sapendo bene che non è semplice ma mettendoci tutto l’im-pegno necessario per rendere la Movida sempre più bella”.Saponi è molto soddisfatto della risposta avuta degli operatori del paese in queste prime settimane di presidenza: “Hanno aderito al Comitato ben 73 attività, più del doppio dell’anno scorso; tutti hanno vo-glia di sentirsi parte di una squadra e dare il proprio contributo, è un segnale davvero incoraggiante in vista del futuro”.

M. O.

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DI RICCIONe PAeSe Che ADeRISCONO

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E MOVidA SiA!

Dal 5 giugno tutti i mercoledì

L’APEScHEriA A gOnFiAVELE

LugLiO E AgOSTO cOn iL BEAcHSTAdiuM

115 chili di pesce, 3 ore di musica live, oltre 1000 persone interve-nute. E’ stato un esordio col botto quello dell’Apescheria, la nuova originale attività di catering a bordo di Ape Car ideata e realiz-zata da Matteo Pronti.L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 1 giugno al Pepper di Ric-cione, dove Pronti con tutto il suo staff ha servito più di 700 fritti da asporto e sardoncini alla griglia preparati a bordo del suo Ape-cucina dotato di tutto il necessa-rio (piano cottura, friggitrice, fri-go, lavandino, cappa ispiratrice).Ora l’Apescheria è attiva con la sua attività di catering a 360° proponendo menù completi a domicilio di pesce o, su richiesta, di carne, partendo dall’antipasto e

arrivando al dolce con possibilità di affittare una villa per i gruppi più numerosi.Pronti, che da anni si occupa di catering nella sua forma cano-nica, ha avuto la brillante idea lo scorso dicembre e, in un mo-mento di crisi generale in tutti i settori ha deciso di investire per realizzarla. Attualmente sono tre gli Apescheria presenti in tutta Italia ma lo stesso Pronti si sta attivando per dar vita ad un fran-chising e nel frattempo organizza i prossimi servizi: tra eventi, ma-nifestazioni e cene private l’agen-da dei prossimi mesi è piuttosto piena, una bella soddisfazione per una scommessa davvero ori-ginale.

Anche gli sport di spiaggia avran-no il loro stadio. Dal prossimo mese di luglio e fino alla fine di agosto sulla spiaggia libera di fron-te a piazzale San Martino sarà in-fatti operativa un’area che ospiterà campi da beach nelle sue più varie forme (tennis, soccer, rugby, vol-ley) circondati da tribune smonta-bili. L’idea è quella di avere un’arena sportiva fruibile sia dai turisti che disponibile per importanti eventi legati agli sport di spiaggia come sottolinea l’Assessore Gobbi: “Vo-gliamo creare un’area polivalente che da un lato vada a completa-re l’offerta e i servizi della nostra spiaggia dall’altra ci permetta di ospitare tornei e manifestazioni di un certo livello”.Il particolare non trascurabile dell’iniziativa è che non avrà costi

per il Comune, come conferma Gobbi: “Siamo supportati in questo progetto dall’Associazione Italiana Calciatori che attraverso alcuni sponsor privati si accollerà l’intero costo dell’allestimento e della ge-stione, il Comune interverrà solo per il montaggio e lo smontaggio delle tribune che non saranno fisse ma utilizzate solo in occasione di eventi importanti”.Sull’agenda del Beach Stadium non sono ancora fissate date ma si sta lavorando ad un calendario di buon livello: “Siamo in trattativa per alcune importanti iniziative – commenta l’Assessore – ma di ufficiale ancora non c’è niente, in-dipendentemente dai tornei l’arena sarà comunque aperta tutti i giorni e a disposizione per turisti e riccio-nesi amanti degli sport di spiaggia”.

In mille per l’esordio dell’originale catering di Matteo Pronti

L’arena per i giochi da spiaggia a piazzale San Martino

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•ilbeneficioèerogatonelmomentoincuisopraggiungeladisoccupazione e non nell’anno successivo

•ladomandavapresentatasubitodopolafinedelrappor-to e nel termine massimo di 68 gg (prima si presentava nel periodo gennaio/marzo dell’anno successivo)

•bisognapresentarsisubitoalcentroperl’impiegoperrila-sciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

•sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzionenell’anno precedente la data di fine rapporto di lavoro (prima erano necessarie 78 gg e almeno un contributo ver-sato nel biennio precedente)

•l’indennità,cosìcome ilversamentodeicontributi figura-tivi, ha una durata pari alla metà delle settimane di con-tribuzione del lavoratore nell’ultimo anno. Viene erogata mensilmente e non più in un’unica soluzione come in pre-cedenza.

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Trattoria Tonino (Il Lurido)

Via Ortaggi, 7 - Rimini - Borgo San Giuliano, vicino al ponte di Tiberio, tel. 0541 24834, www.trattorialurido.it, nasce nel 1948, chiuso il martedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Dolci e dessert fatti in casa.

Osteria La Chiacchiera

Via Covignano, 271/M - Colle di Covignano, tel. 0541 751066, www.osterialachiacchiera.it, aperto a pranzo e a cena. Giugno, luglio e agosto solo a cena. Cucina aperta fino a tardi. Propone “i mangiari di Romagna” e la pasta fresca della mamma di Marco.

Ristorante Le Logge

Viale Trieste, 5 - Rimini - Marina Centro, tel. 0541 55978. Pasta fatta in casa, antipasti, crostini, secondi semplici, carne argen-tina, contorni sfiziosi, insalatone. Aperto anche a mezzogiorno. Novità pizza: impasti Bio, kamut, farro e integrale.

Osteria San Maurizio

Via della Pace, 2 - Coriano, tel. 0541 657943, aperto nel 2010, aperto anche la domenica. Cucina toscana ed attenzione alla stagionalità in una delle location più belle della Provincia di Rimini.

L’Osteria L’Angolodivino

Via San Giuliano, 43 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 50641, [email protected], aperto tutti i giorni anche a pranzo. Piatti del territorio preparati con carne di mora ro-magnola e chianina. Novità menù vegetariano a pranzo!

Osteria Tiresia

Via XX Settembre, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 781896, www.osteriatiresia.it, [email protected], nasce nel 1997, chiuso il lunedì.

Trattoria Da Marinelli

Via Circonvallazione Occidentale, 36/38 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783289, www.damarinelli.it, [email protected], nasce nel 1987.

Trattoria Gambon

Via Montefeltro 19/A - Rimini - Borgo Sant’Andrea, tel. 0541 718558, Cucina e prodotti della Valmarecchia, pane toscano di Novafeltria del Forno Suzzi. Offerta pranzo con primo a scelta, acqua e caffè a 8€.

Trattoria San Giovanni

Via Flaminia, 11 - Rimini - Centro Storico tel. 0541 780394, nasce nel 2007, chiuso il martedì. Cucina del territorio con prodotti di stagione e pasta al mattarello.

Osteria Il Mare In Piazza

Via Poletti, 3 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 780423, www.ilmareinpiazza.it, nasce nel 2004.

Ristorante Da Marco

Viale Tiberio, 8 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 55118, www.ristorantedamarco.com, [email protected], nasce nel 1970, chiuso il lunedì. Forno a legna.

Ristorante Il Ciccio

Via Fratti, 45 - Morciano di R., tel. 0541 857791 - www.il-ciccio.com. La cucina offre i piatti della tradizione con una ricerca accurata delle materie prime. Chiuso mercoledì sera e sabato a pranzo.

Ristorante Da Oberdan

Via Destra del Porto, 159 - Rimini Porto, tel. 0541 27802/0541 55002, www.daoberdan.com, nasce all’inizio degli anni ‘60, chiuso il mercoledì.

Osteria Delle Storie Di Mare

Via Leurini Fratelli, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 709279, nasce nel 2003, chiuso il lunedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Solo pesce fresco: di conseguenza il menù varia a seconda del pescato.

Ristorante Pic Nic

Via Tempio Malatestiano, 30 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 21916, nasce nel 1965, chiuso il lunedì eccetto luglio ed agosto.

Ristorante La Mi Mama

ViaPoletti 32/Piazza Malatesta - Rimini - Centro Storico, Tel. 0541 787509. Cucina di carne e pesce e specialità vegane e vegetariane. Ideale per pausa pranzo e serate in compagnia di amici.

Ristorante I Tre Re

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Ristorante Guido

Lungomare Spadazzi, 12 - Miramare di Rimini, tel. 0541 374612, www.ristoranteguido.it, [email protected], nasce nel 1946, chiuso il lunedì.

Osteria Della Piazzetta

Vicolo Pescheria, 5 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783986, www.osteriadellapiazzetta.com, [email protected], nasce nel 1998, chiuso la domenica da ottobre a maggio escluso dicembre. Solo pesce fresco.

Trattoria Farini

Via Farini, 13/15 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 709548, www.farini13.it. Chiuso il martedì. Cucina stagionale con pesce fresco, salumi, formaggi e carni a Km zero.

Il Pescato del Canevone

Via Tonini, 34 Rimini - Centro storico, tel. 366 3541510, www.ilpescatodelcanevone.it, chiuso sabato a pranzo e lu-nedì pranzo e cena. Ogni giorno pesce fresco direttamente dal nostro peschereccio.

Il Ristorante Club Nautico Largo Boscovich, 12 - Rimini Porto, tel. 0541 27005, www.il-ristoranteclubnautico.it, [email protected], nasce nel 1983, chiuso il lunedì da ottobre a maggio. Terrazzini esterni con tavolini alla francese aventi vista sul Porto Canale.

Ristorante Dei Marinai

Largo Boscovich, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 28790, www.ristorantedeimarinai.it, [email protected], nasce nel 1963 solo per i soci - dal 1995 aperto a tutti, chiuso il lunedì.

Ristorante Bellavista

Via Roma, 1 - Montescudo, tel. 0541 984818, nasce nel 1991, chiuso il lunedì. Ampia terrazza con vista mozzafiato. Piatti tipici nel segno della tradizione.

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Nel noto ristorante ora ci sono anche tre stanze per alloggiare

ViA FArini 13, cEnA di cLASSE E nOTTE cOn STiLE

“POLLO & FriEndS” inAugurA

E PArTE cOn LA ZAMPA giuSTA

Quando si parla di turismo a Rimini viene subito in mente la zona mare fitta di pensioncine, alberghi, i B&B, i

residence, i camping. Ma proprio in centro sto-rico a Rimini esiste la possibilità di pernottare in una delle zone più antiche e suggestive del-la città (la Castellaccia per il popolo; la Corte di Duchi, per gli storici). Stiamo parlando di Via Farini 13, noto ristorante che da un mese o poco più propone 3 stanze per i suoi clien-ti. Stanze accoglienti, atmosfere delicate e am-bienti dedicati a che cerca il relax.Il soggiorno diventa anche un’occasione unica per visitare la città, i luoghi felliniani, e scoprire l’anima antica di Rimini insieme ad una guida esperta.

Info: tel. 0541/709548 - www.trattoriafarini.it

Ha inaugurato giovedì scorso “Pollo & friends”, ruspantissima polleria sita in via Euterpe 3/B, (sotto il ponte del Centro Ausa). L’instancabile Mirko Ricchi, già titolare del ristorante “La Mi Mama” e del bar “Nasdaq”, crede profondamen-te in questa nuova avventura. E bisogna dargli atto che alle 16 del pomeriggio aveva già fatto piazza pulita di tutta la vetrina della sua nuova polleria. Specialità come ali di pollo e cosce di pollo alla paprika, spiedino in salsa barbecue e

spiedino romagnolo, sono andate a ruba. Sarà il girarrosto a legna, sarà che a servirvi c’è quel (ex) testa-cresta di Matteo Portaluri, comun-que sta di fatto che la voglia e l’impegno a que-sti ragazzi non manca.

Telefono 0541/412376, per prenotare il vostro polletto se non volete rimanere a “becco asciut-to” come me.

di Marco Carlini

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Vigilanza speciale

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5 - 18 giugno 2013 IDeA CASA 19

chi prima arriVa mEglio dormEspeciale promozione sui materassi singoli

in pronta consegna

I vantaggi e le convenzioni per sopravvivere alla crisi

Gli ecoincentivi salgono al 65%, detraibili al 50% anche le spese per i mobili fissi

In aiuto agli italiani in difficoltà economica e per cre-are rete tra le imprese e le famiglie, CNA da aprile di quest’anno ha presentato una vantaggiosa opportunità

rivolta a tutti. E’ nata la card CNA Cittadini, la nuova for-ma associativa che prevede di consentire anche a famiglie e privati di accedere a tutti i vantaggi, le convenzioni e gli sconti che l’associazione indirizza alle imprese. Un vantag-gio importante che aiuta ogni persona concretamente a risparmiare su servizi e acquisti.Con 20 euro si risparmia per 12 mesi, grazie alle numerose utilità che il sistema Cna offre.Tra le tante opportunità, i servizi del patronato EPASA, le pratiche di disoccupazione, la stampa del Cud gratuito per i pensionati, sconti sulle spese legate alle dichiarazioni dei redditi, risparmi sulla bolletta energetica di casa, sconti su Poliambulatori Medici, sconti su nidi e scuole per l’infan-zia, vantaggi su corsi di formazione, e tanto altro ancora.Un altro esempio di scelte innovative rivolte alle singole famiglie arriva dalla Coldiretti con il “tutor della spesa”, la nuova figura che aiuterà a risparmiare oltre il 30 per cento, senza rinunciare alla qualità, i troppi italiani che sono co-stretti a tagliare la spesa.Le famiglie italiane, sottolinea Coldiretti, hanno speso per mangiare 477 euro al mese, ma in 7 casi su 10, nel 2012, secondo l’Istat, sono state costrette a ridurre non solo le quantità, ma anche la qualità dei prodotti acquistati, e il 12,3% non è più in grado di sedersi a tavola con un pasto adeguato in termini di apporto proteico almeno una vol-ta ogni due giorni. I tutor della spesa vogliono invertire questa drammatica tendenza con la diffusione di compor-tamenti e conoscenze utili a fare scelte d’acquisto consape-

voli nel momento di riempire il carrello. Saranno presenti dalle scuole ai mercati fino alle fattorie didattiche con di-mostrazioni, esercitazioni e consigli per riconoscere i cibi di qualità, ma low cost, allevare on line un maiale o una mucca, al maquillage fai da te a costo zero, alla coltiva-zione di orti in casa, fare la pasta, il pane o le conserve in casa, ma anche adottare a distanza una pianta da frutto o un ulivo.

Dalla Card CNA Cittadini al tutor della spesa di Coldiretti

Agevolate le ristrutturazioni anti-sismiche

ALLA CACCIA DEL RISPARMIO

BONUS CASA, ECCO LE NOVITÀ

di Beatrice Piva

Il governo conferma i bonus casa e rilancia. L’ecobonus per il risparmio energetico appena approvato dal Consiglio dei ministri è del 65%, invece dell’attuale 55%. Come prima, gli importi si potranno detrarre dalle denunce dei reddi-ti “spalmati” in dieci anni. Riguarderà gli impianti di cli-matizzazione, le caldaie a condensazione e la sostituzione di finestre e infissi per una minore dispersione di calore. Restano esclusi alcuni lavori che saranno rimborsabili solo fino al 30 giugno: installazione di pompe di calore e di im-pianti geotermici. Per i condomini la proroga varrà fino a fine anno.Per le ristrutturazioni, il bonus è del 50% per una spesa totale inferiore ai 96 mila euro. Le agevolazioni sono pre-

viste per lavori di: manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento, ristrutturazione edilizia e urbani-stica, lavori in seguito a un evento sismico, lavori su parti accessorie (come la costruzione di un garage o l’installazio-ne di impianti di domotica o di strutture atte a rimuovere le barriere architettoniche), su impianti di sicurezza e per la riduzione dell’inquinamento acustico, bonifiche degli edifi-ci da sostanze dannose come l’amianto. Fra le novità, è stata inserita nel bonus anche l’adozione di sistemi antisismici.Diecimila euro di quelli previsti dai lavori di ristrutturazio-ne possono essere investiti per l’acquisto di mobili, se legato ai lavori (es. arredo bagno) e per i mobili fissi come armadi a muro e cucine.

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5 - 18 giugno 201320 SPORt

iL WELTEr LEggErO di SAn ViTO

SPOrTiMPrESA 2013

Storie e personaggi del nostro sport

Il 16 giugno l’undicesima edizione della “podistica ludico-motoria” organizzata da CNa Pensionati

di enzo Pirroni

Scrivere di pugilato è un’operazione à rebours, poiché attualmente, lo si può sostenere con certezza, la boxe, così come la conosciamo,

versa in uno stato agonizzante. Purtuttavia, rin-correndo le ombre della mia giovinezza, finisco col perdermi in un rimembrante poetismo che mi riconduce alle affollate, fumose “riunioni” degli anni sessanta e spunta fuori l’aggressiva siluetta di Efrem Donati.Efrem Donati, nato a San Vito il 15 maggio 1937, fece il suo ingresso in palestra seguendo l’esempio del fratello maggiore Remo. La sera, dopo la scuo-la, (Efrem è uno dei pochissimi pugili in posses-so di un titolo di studio superiore), si recava nel gym di Pandolfini per imparare i fondamentali rudimenti della “nobile arte”. Fin dai primissimi incontri disputati Donati, ebbe modo di mettersi in luce: era duro, tenace, dotato di grande scelta di tempo. In breve divenne uno dei migliori pesi “welter leggeri” italiani. Il suo fisico era ideale per combattere: un torso muscoloso, anche e gambe sottili e due mani che erano due mazze vere e pro-prie. Vincenzo Pandolfini, che amava soprattutto i fighters, stravedeva per questo giovane serio e coraggioso che sul ring non si risparmiava e che

nella lotta, tanto più se questa era dura, si esaltava. Il passaggio tra i professionisti avvenne a Rimini l’11 marzo 1961. L’avversario fu Luciano Broccati. Efrem vinse per K.O alla quarta ripresa. A questo incontro fece seguito un’incredibile “martingala” di 28 matchs tutti vittoriosi (10 i KO). I nomi degli

avversari? Ghinaglia, Bartola, Gattai, Colella, Tar-tarini, Tomaselli, Jean Adrien, Mohamed Meziani, Lionetti, Stampi, Rosini, Texeira, Brugnoni, Dos Santos, Jose Manrique, Pierre Baudemont, Lucien Moreau, Jean Albouy, Lacirignola, Zanirato, Ber-

gua, Lucherini, Franco Caruso, Amante, Righe-schi, Michel Francois, Madrazo, Jean Dagbet. Fu il 6 gennaio 1965 che Efrem Donati, incontrò a Rimini, alla sala delle Mostre, l’aretino Piero Brandi per il titolo italiano dei welterweihght. L’ex olimpionico toscano partì all’attacco e nella quinta

ripresa sorprese il pugile di Pandolfini mettendolo al tappeto. Dopo un momento di sconcerto Efrem si riprese, si gettò su Brandi con furore. Riuscì an-che ad atterrare il detentore del titolo. Alla fine il verdetto fu di parità. Fu certamente questa la chan-che più ghiotta per il pugile di San Vito. Fu un vero peccato che non riuscì a sfruttarla. Ma la sua car-riera continuò. A Senigallia, contro Consolati, il 16 agosto 1965 una ferita lo fermò. Il 10 giugno dello stesso anno, al Palazzetto dello Sport di Roma, Do-nati, incrociò i guanti con sua maestà Arcari. Fu una battaglia cruenta dalla quale il nostro uomo ne uscì sconfitto con onore. Dopo questo incontro che segnò un fatidico spartiacque nella carriera di Efrem, ci furono altri 16 matchs, nei quali vittorie e sconfitte (spesso tattiche) si alternarono. Affrontò i migliori boxeurs della categoria, ebbe occasione di

incrociare nuovamente i guantoni con Bruno Ar-cari nell’incontro di rivincita tenutosi a Genova e venne sconfitto ai punti. Il pas d’adieu fu a Brindisi il 21 febbraio 1968, l’avversario era Italo Duranti. A quasi 31anni Efrem lasciò. Un lavoro da perito agrario presso il Comune di Rimini l’attendeva. Se ne andava, a testa alta, un atleta indomito, un pu-gile coraggioso, un vero campione.

Domenica 16 giugno torna per l’undice-sima volta l’appuntamento con Spor-timpresa, “Podistica ludico-motoria”

organizzata da CNA Pensionati Rimini. L’intero ricavato della manifestazione sarà stato devoluto, come sempre, in beneficenza all’Istituto Oncolo-gico Romagnolo. I partecipanti riceveranno una confezione di piada, mentre molti premi saranno sorteggiati per loro. Ritrovo e iscrizioni dalle 8.00

presso il Centro Servizi CNA a Rimini in p.le Tosi 4. La partenza è prevista per le 9.00. Sono previsti due percorsi: uno di 9 km, l’altro di 2. Sportim-presa ha il patrocinio del Comune e della Provin-cia di Rimini e Riccione ed è realizzata insieme a numerose società sportive della provincia, tra cui Arcus, Promosport, ATL e Sanges.Quota d’iscrizione, 2,50 euro.Info: Segreteria CNA Pensionati 0541 760260.

Efrem donati, 28 vittorie consecutive sui ring dell’italia del boom

Sabato 8Podismo: 5a Ecopanoramica dei due SantiDa piazza Dante a San Leo parte la corsa di 21 km dedicata ai due Santi San Leo e San Marino

Domenica 9Podismo: Giro dei Colli BernesiA Poggio Berni 3° edizione della corsa edizione della corsa con per-corsi da 2, 5 e 10 km

Giovedì 13 – Domenica 16Vela: Campionato italiano CatamaraniAlla zona 151 di Riccione quattro giorni di gare per la categoria F18

Venerdì 14 – Sabato 15Baseball IBL: Godo - RiminiDopo la pausa per l’Europa i Pirati ripartono in trasferta e cercano di riprendersi la vetta della classifica

Domenica 16Calcio Lega Pro 2a Divisione: Rimini – GavorranoGara di ritorno alla ricerca della sal-vezza per i ragazzi di D’angelo im-pegnati contro i toscani do Orrico

a cura di Matteo Ortalli

Agenda

efrem Donati

Quando pedalai con Coppi e Bartali

Il primo che leggo è Pirroni

La lettera

La lettera

Gent.mo Sig. Pirroni,alla fine della settimana scorsa, sono venuto in possesso del giornale Chiamami Città all’interno del quale ho notato la foto di cinque ex-ciclisti nel ruolo di allievi del C.S.I. (Centro Sportivo Ita-liano), diretti dal rappresentante dell’Alfa Romeo, Walter Grossi che, nell’anno 1948 e successivi parteciparono a gare locali, provinciali e regionali.Non sto ad elencare le gioie e le fatiche di quei tempi, però posso assicurarle che eravamo un quin-tetto molto affiatato nell’espletare i propri ruoli in base alle capacità e alle doti in nostro possesso.Con l’occasione, oltre al dovuto ringraziamento, mi fa piacere aggiungere un ricordo legato a quei tempi, ossia agli anni 1949-1950. Nel 1949, in occasione di una gara in pista allo Stadio di Rimini, ebbi il piacere di conoscere Coppi e Bartali ed altri loro coetanei mentre gareggiavano in quella pista. Nel 1950, li ho visti a Roma nel circuito di “Caracalla”, mentre noi del gruppo gareggiava-

mo per il campionato italiano nello C.S.I. e loro, Coppi e Bartali erano stati invitati come ospiti d’onore. Nel 1952, dopo l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri, ho avuto occasione di prestare servizio, per un periodo di sette anni circa, nel paese di Coppi a Novi Ligure e paesi limitrofi. Sono stati gli anni più belli della mia gioventù, non solo perché con Coppi ero divenuto amico, ma perché, in più di una occasione, ebbi il piacere di ripedalare in alcuni suoi allenamenti al suo fianco. Infine esprimo un doveroso ringraziamento condiviso anche dall’amico Gino Bartali, alla direzione del giornale che ha permesso di portare a conoscenza dei suoi lettori ricordi personali, destinati “purtroppo” ad esaurirsi con la fine di noi protagonisti.Saluti.

Gioviano Granci, Corpolò

Gentile Direttore,premetto che mi disinteresso completamente di sport, tuttavia, ogni qualvolta vengo in pos-sesso di Chiamami Città, il primo articolo che leggo è quello sportivo. Non conosco Enzo Pir-roni ma mi chiedo perché un raffinatissimo in-tellettuale come lui si limiti a scrivere di sport.Sì, capisco benissimo che per Enzo Pirroni lo sport possa essere un pretesto ma ritengo ri-duttivo il suo utilizzo. Mi si perdoni il paragone abusato: è come porre un purosangue alle stan-ghe di un carretto. Raramente, anche a livello nazionale, mi sono imbattuto in giornalisti ca-

paci di usare la lingua italiana con la maestria che mostra di possedere il vostro collaboratore. Noto una stonatura colossale, una differenza abissale tra il suo modo di scrivere e quello de-gli altri articolisti. Naturalmente faccio i miei complimenti ad Enzo Pirroni (al quale li vorrei esprimere, se mi fosse possibile, personalmen-te) e continuerò a leggerlo, per gustarmi una prosa che mi riconduce al purismo ed agli alti artifizi del barocco.Distinti saluti.

Gianfranco Fioravanti

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5 - 18 giugno 2013 21

tutti gli uomini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino.

Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: “Ich bin ein Berliner”

(J. f. kennedy, 26 giugno 1963)

a cura di claudio costantini

iMMigrAZiOnE ASSiSTEnZA SAniTAriA E curE MEdicHEIl diritto universale alla salute

di Raluca Albu

Il diritto alla salute appartiene alle persone, senza nessuna distinzione. Questo è stato il punto centrale dell’incontro “ Salute e

migrazione al tempo della crisi: diritto uni-versale non negoziabile” avvenuto il 29 mag-gio nell’ambito dell’iniziativa “Interazioni”, promosso dall’Ass. Rumori Sinistri e Progetto Melting Pot Europa. Al dibattito sono interve-nuti Chiara Bodini (Centro studi e ricerche in salute internazionale e interculturale Bologna), Leonardo Montecchi (Etnopsichiatra Ass. Eso-do Rimini) e attivisti ambulanti del Centro di Orientamento sanitario Spazio sociale Strike Roma. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di “porre le basi per un lavoro territoriale che esprima la necessità di difendere il diritto alla salute come diritto universale e al contempo tracci una road map per future iniziative pubbliche di presa di parola e di autorganizzazione”.Con la retorica della crisi abbiamo assistito ad una ridefinizione di quello che è oggi il servizio sanitario nazionale. Un servizio che ha sempre funzionato e che ha tenuto conto dei diritti dei più deboli e, tra questi, gli immigrati. Il loro accesso alle cure mediche è, però, diverso e di-scordante da una regione all’altra, ma a dicem-bre 2012 si è arrivati ad un accordo tra Governo e regioni che fa chiarezza su chi ha diritto all’as-sistenza sanitaria e in quali termini. Purtroppo, come denuncia l’Associazione Rumori Sinistri,

a Rimini questo accordo non è stato recepito e quindi non si applica. In queste condizioni al-cuni immigrati non in regola con i documenti o che non sono residenti hanno visto una forte limitazione delle cure mediche (si tratta di don-ne immigrate che hanno ricevuto fatture per le prestazioni sanitarie ricevute). Ancora una vol-ta, una normativa che è tra le più inclusive in Europa, si vede applicata in modo disomoge-neo in Italia per questioni di interpretazione o legate alla burocrazia. Non si applica in molte Ausl in quanto non recepita, o perché ancora si aspettano delucidazioni e spiegazioni. Gli immigrati si vedono così obbligati a “vagare” tra una Ausl e l’altra alla ricerca di condizioni migliori di accesso alle cure mediche.Il periodo di crisi che dovrebbe essere un mo-mento di forte solidarietà sociale è diventato un terreno fertile per aumentare i pregiudizi legati agli immigrati. Ora loro sono anche coloro che portano le malattie e la cui spesa medica pesa molto sul bilancio. Si tratta di due falsi miti che sono stati sfatati durante l’incontro. Le persone che migrano godono in generale di buona salute. Sono persone giovani che devono affrontare viaggi difficili. La malattia però viene contratta in Italia viste le condizioni precarie di lavoro e alloggio che spesso trovano qui. Si ag-giunge anche la situazione di esclusione sociale in cui molti immigrati vivono, la solitudine, l’abbandono e l’indifferenza.

Molti di loro si rivolgono alle strutture ospeda-liere molto tardi rispetto al inizio della malat-tia sia perché gli si nega l’accesso alle cure, sia perché avendo una posizione di lavoro debole non riescono ad avere i permessi necessari agli accertamenti medici o perché non hanno abba-stanza informazioni o perché non dispongono del denaro necessario al pagamento del ticket. L’accesso alle cure mediche degli immigrati è collegata agli incidenti sul lavoro, alla inade-guatezza abitativa e alla gravidanza.Per quanto riguarda la spesa sanitaria degli immigrati irregolari un approfondimento pub-blicato dal Sole 24 Ore Sanità ad aprile rivela che: “Le degenze imputabili a stranieri irregolari pesano solo per lo 0,34% sulla spesa ospedaliera (a fronte di un 94,57% attribuibile agli italiani e

di un 4,09% agli stranieri residenti)”. In un momento il cui la sanità ha conosciuto molti tagli, forme di autogestione come Ambu-lanti Centro di Orientamento Sanitario Spazio Sociale Strike Roma costituiscono una forma di welfare dal basso che non vuole sostituirsi al servizio sanitario nazionale, ma essere stru-mento di consapevolezza. Partire dal basso per creare un progetto co-mune, sensibilizzare di più l’Ausl di Rimini per quanto riguarda l’accesso degli immigrati ai servizi sanitari, ecco qualche scopo del presidio organizzato dall’Associazione Rumori Sinistri previsto per mercoledì 8 giugno, alle 11 e 30 davanti all’ex mutua sulla Circonvallazione. Perché la salute è un diritto di tutti stop al raz-zismo in sanità!

conoscere è cambiare Seconde generazioni

Dentro le vulnerabilità e l’integrazione

UN UTILE CONFRONTO FRA CULTURE DIVERSE

IL DIRITTO DI CITTADINANZA

Le associazioni attive a Rimini grazie al sostegno di Volontarimini (Centro di servizi del volonta-riato del Comune di Rimini) hanno consolidato negli anni esperienze sul campo dell’integrazio-ne degli immigrati e della solidarietà interna-zionale. Attraverso la realizzazione di impor-tanti iniziative quali Equamente e Interazioni, all’interno del progetto “Conoscere è cambiare”, riconoscono che le questioni delle vulnerabilità culturali interessano due aspetti intrecciati e al contempo convergenti, da un lato il tema delle disparità economico sociali tra nord e sud del mondo e dall’altro il fenomeno migratorio: due ambiti collegati tra loro che sono alla base delle scelte di percorsi migratori di molte persone. Gli immigrati che vivono in Italia continuano a mantenere un rapporto con la propria patria, il collegamento tra l’esperienza che vivono in Ita-lia e le problematiche del paese d’origine sono spesso poco considerate dalla comunità ospi-tante. Talvolta proprio in questo scollegamento

si radicano pregiudizi e vulnerabilità culturali che se non attentamente considerate rischiano di alimentare conflitti sociali e culturali. Infatti il principale obiettivo di tali iniziative e attività è proprio quello di stimolare coscienza e atten-zione verso i problemi degli altri “inquilini” del mondo. I giovani, in particolare appaiono poco attrezzati per selezionare e interpretare le informazioni e per formarsi un’opinione criti-ca e personale sulle possibili strade alternative per risolvere i contrasti e regolare i rapporti tra i gruppi sociali. In un simile contesto il volon-tariato si sente chiamato a svolgere un ruolo di promozione della cultura della cittadinanza democratica e del suo esercizio concreto. Con le azioni del progetto si vuole attivare spazi di integrazione e di confronto fra tradizioni e culture, in cui sia possibile sperimentare il pas-saggio dalla teoria dei diritti umani alla loro attuazione.

Barbara Calabrese

La composizione della società italiana sta cam-biando sensibilmente, ce lo dicono le statistiche, ma noi stessi ce ne accorgiamo nella vita di tutti i giorni. Un fenomeno importante dovuto alla forte immigrazione che può contribuire allo sviluppo di una società, ma che deve essere af-frontato in tutti i suoi aspetti sociali, culturali, legislativi. Lo ha ribadito il nuovo Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge parlando del di-ritto alla cittadinanza e dello ius soli, (diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo italiano) aggiungendo che la materia non può essere rele-gata ad un decreto ministeriale, ma deve essere affrontata dall’intero parlamento in sede legisla-tiva. Trent’anni fa in Italia, ci ricorda il ministro, c’erano un milione di persone di origine stra-niera di cui 26.000 minori, attualmente, solo i minori, sono un milione, 650.000 dei quali sono nati in Italia. Nella nostra provincia, secondo le ultime rilevazioni, su una popolazione residente di 332 mila unità, gli stranieri sono l’11%, 6887 di questi sono nati in Italia, il 63% in provincia di Rimini. Sono ragazzi della seconda generazio-ne che frequentano le nostre scuole e assorbono la nostra cultura, i comportamenti ed i valori sociali ed hanno diritto ad essere cittadini a tutti gli effetti. Ed è anche loro diritto mantenere le

tradizioni del paese d’origine, della propria fa-miglia che arricchiranno, poi, anche la cultura del paese in cui nel futuro vivranno. Vi sono attualmente più di venti proposte di legge che riguardano la cittadinanza e l’iter legislativo sarà prevedibilmente lungo, ma il confronto civile non si deve svolgere solo in parlamento, deve essere fatto in tutti gli ambiti sociali, nelle scuo-le, nei luoghi di lavoro, nelle città e soprattutto nel rispetto dell’altro. La presa di coscienza della società che cambia non può aspettare le riforme legislative, bisogna saper ascoltare e capire le ra-gioni dell’altro, le opinioni diverse, per trovare insieme la via migliore per un civile progresso.

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5 - 18 giugno 201322 [email protected]

Imparare l’arte e non metterla da parte: anzi, far entrare nella scuola e a pieno titolo le esperienze fatte nei luoghi di lavoro. Anche quest’anno i ragazzi dei Licei della provincia di Rimini hanno avuto questa opportunità: nove le classi coinvolte, circa 200 gli studenti, provenienti dagli indirizzi scientifico, linguistico, artistico, economico e sociale. Per l’ottavo anno consecutivo la Provincia di Rimini - Assessorato alla Scuola - ha infatti promosso e finanziato per i ragazzi dei licei del territorio percorsi di alternanza scuola la-voro “nella ferma convinzione – spiega l’Assessore alla Scuola Meris Soldati - che momenti “strutturati” di contatto con il mondo del lavoro aiutino i ragazzi ad acquisire elementi di conoscenza del sé rispetto al mondo esterno ed elementi di conoscenza del lavoro, e dei lavori, attraverso i quali migliora e matura la loro capacità di auto-orientarsi; questa è la convinzione che ci ha spinti a supportare questa alleanza naturale, ma non scontata, fra Scuola ed Impresa. Ringrazio quindi tutti coloro che in questi anni si sono “messi in gioco” o per meglio dire “in relazione” per costruire un vero e proprio “capitale dell’alternanza”: i dirigenti scolastici dei licei coinvolti, i docenti, gli imprenditori… che nonostante le dif-ficoltà di questo tempo non hanno lesinato “passione” “tempo” e “risorse” per far si che i nostri ragazzi possano avere delle possibilità ed opportunità per il proprio futuro”.

Il lavoro svolto dagli studenti liceali nel progetto “Apprendere e orientarsi in alternan-za” ha riguardato temi che hanno spesso entusiasmato i ragazzi: come la fisica applicata alle energie rinnovabili o a basso impatto, quali il fotovoltaico e il led; la realizzazione di impianti hi-fi; l’arte applicata alla decorazione muraria; la progettazione di strumenti informativi in lingua straniera, a sostegno della vendita all’estero; la ricerca sociale sulle condizioni di vita dei pensionati artigiani.Ed ecco cosa dicono gli studenti nel tirare le somme: “L’alternanza? Mai noiosa! Gli esperti e gli imprenditori inoltre sono anche simpatici e questo non guasta!”; “E’ stato bello capire come funzionano i Led e imparare a collegare i cavi elettrici. Mi sono parecchio impegnato e sento di essere un po’ diverso”. E ancora: “Mi è piaciuto utilizzare strumenti nuovi e lavorare in gruppo, mi è piaciuto rea-lizzare un prodotto”; “La visita aziendale mi ha fatto riflettere sul mio futuro: ho capito che non sarei adatto a lavorare in un’azienda come quella che abbiamo visitato”; “Ho capito cose nuove e cercherò di convincere i miei a fare i pannelli solari; ho imparato nuove conoscenze sulla manodopera e sull’elettrotecnica, infatti raramente a casa prendo attrezzi in mano”; “Mi è interessato il lavoro di laboratorio, non escludo di svolgere un lavoro in campo tecnico in futuro”; “Penso di essermi messo in gioco collaborando con i compagni e ascoltando anche le persone incontrate nella visita aziendale. Penso proprio di mettere tutto questo nella valigia”; “Mi è piaciuto molto lavorare manualmente”.Dal punto di vista dell’insegnante, l’alternanza rappresenta un’esperienza curricolare costante nel percorso pluriennale (consente agli studenti di tutti gli Istituti di realizzare anche l’intero percorso, a partire dal quindicesimo anno d’età) e una straordinaria oppor-tunità di apprendimento per gli studenti.La riprova? Il docente che ha usato il rapporto con il mondo del lavoro per “fare scuola”, lo integra nell’insegnamento sia di discipline scientifiche e “astratte” sia di quelle umanisti-che come le lingue, o tecniche come le discipline artistiche. Il team dei docenti-tutor per l’alternanza che si è costituito nei licei si è consolidato nel corso degli anni e Rimini può contare oggi su un gruppo in grado di trasferire l’esperienza e di affrontare le nuove sfide.

Le persone impegnate nel progetto “Apprendere ed Orientarsi in Alternanza” sono tante: - i docenti e gli studenti delle classi (Liceo Scientifico Serpieri classe III D Scienze appli-

cate; Liceo Scientifico Serpieri classe III E; Liceo Artistico Serpieri classe IV B pittura; Liceo Artistico Serpieri classe III A architettura; Liceo Scientifico Einaudi di Novafeltria classe IV S; Liceo Linguistico Einaudi di Novafeltria classe III L; Liceo delle Scienze umane opzione Linguistico “G. Cesare” - “M. Valgimigli”classe IV C; Liceo delle Scienze umane opzione Economico-sociale “G. Cesare” - “M. Valgimigli” classe III C; Liceo delle Scienze umane opzione Economico-sociale “G. Cesare” - “M. Valgimigli” classe III A);

- i componenti del Tavolo Tecnico provinciale che coordina le attività e che è costituito dalla Provincia di Rimini, dall’Ufficio Scolastico provinciale, dalla Camera di Commercio e dalle associazioni di categoria;

- le imprese, essenziali per l’ opportunità di contatto con il mondo del lavoro offerta agli studenti, che quest’anno sono state: Colorificio MP, Litek, Hera, Ubisol, I Suite, Studio Arch. Lazzarini, Studio Manolo Benvenuti, Casali e Associati, Studio Morosetti, Patro-nato Epasa, C.N.A., Ada Progetti.

L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO? MAI NOIOSA!

In collaborazione con

Operazione Rif. P.a. 2012-0820/RN approvata dalla Provincia di Rimini con determina dirigenziale n. 919 del 08/10/2012 E co-finanziata dal fondo Sociale Europeo

Il progetto promosso e finanziato dalla Provincia di Rimini ha coinvolto quest’anno nove classi e 200 studenti dei licei del territorio

I ragazzi dei licei della provincia di Rimini raccontano la loro esperienza nelle aziende

Informazione pubblicitaria

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CIAO RIMINESE A OLTRANZA!

TradizioneLa casa di Alfredo Panzini a Rimini di Annamaria Bernucci pagina 2

Guido Lucchini cerca attori! pagina 3

Rimini estate 2013 secondo Marco Neri

Via Castelfidardo quasi pronta

Una ZTL solo teorica pagina 4

Ricordando Ariodante Schiavoncini pagina 5

Le commemorazioni di Capitan Giulietti pagina 6

Nel Borgo

Via Bonsi, 45 47921 Riminitel. 0541 780332

[email protected] www.chiamamicitta.net 5 - 18 giugno 2013 Anno XXIII n. 229

grATiS A cASA TuA E nEi diSPEnSErCentro Storico Mercato Coperto

Rimini

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LA STORIA 5 - 18 giugno 20132

La gioventù riminese del “povero letterato”

di Annamaria Bernucci

Percorrendo la via Luigi Tonini pro-prio di fronte all’ingresso del Museo della Città si incontra un piccolo

edificio a due piani all’incrocio con il vicolo Gozio de’ Battagli: un edificio di modesta proporzione e d’architettura, risalente al XIX secolo, rimaneggiato. Piuttosto si è di-stratti dal profumo persistente nell’aria, di coriandolo e timo, con cui è speziata la cu-cina greca di un noto ristorante che si trova al pianterreno dello stabile, con i suoi colori cicladici e il rimando ingannevole ad una Grecia vacanziera in pieno centro storico.Il fabbricato in questione è “la casetta della mamma” dove visse e trascorse i suoi pri-mi anni di vita Alfredo Panzini. Una lapide (che ancora oggi si può leggere con un oc-chio più accorto) fu murata nella facciata dal Municipio di Rimini il 17 giugno 1939, giorno in cui Antonio Baldini tenne un discorso su Alfredo Panzini e la sua terra, commemorazione che fu letta nel Teatro Vittorio Emanuele II. Così recita la lapide: “Questa è la casetta della mamma dove tra-scorse la sua adolescenza Alfredo Panzini, accademico d’Italia e il cui ricordo egli ci tra-manda in pagine di amore e pianto”.In Viaggio di un povero letterato (1920) è lo stesso Panzini a raccontare la sua affezio-ne a questo luogo: “Quante volte nel dol-ce mese di maggio io giunsi in questa città e bussai alla porta della casa! La mamma

non c’era in casa: e le donne del vicinato dicevano che era andata alla Chiesa. La ri-trovavo in Chiesa li presso, col capo chino nel suo nero scialle: mese di maggio; dolci preghiere, profumo tenero di primavera, viole mammole, erba cedrina sopra gli al-tari. Poi Panzini – è l’amico Baldini a evo-care – “vide sul nudo pavimento di quella chiesa del Suffragio un giorno posata la bara di Filomena Santini vedova Panzini fra quattro ceri e molto a cagione di questo lutto il nome di Rimini risuonò lungamen-te tormentoso al suo orecchio di figlio; e passarono nove anni prima che rivalicasse il ponte di Augusto”.Alfredo Panzini, morto a Roma nel 1939, scrittore e critico letterario, trascorse buo-na parte della sua giovinezza a Rimini. Si laureò in Lettere a Bologna, avendo come maestri il Carducci e l’Acri. Compilò il noto dizionario Hoepli. Fu per quarant’anni professore del Liceo ginnasio statale Teren-zio Mamiani di Roma e autore di romanzi come La Lanterna di Diogene (1909), Il pa-drone sono me (1922). Il critico Luigi Russo scrisse che Panzini fu “romagnolo e rimi-nese per educazione fantastica e morale, per tutta la particolare tenerezza e scontro-sità della sua arte e dei suoi sogni di poeta”. Panzini però nasce a Senigallia il 31 dicem-bre 1863, alle 7 e un quarto antimeridiane. L’amico Antonio Baldini annotava che era

“per la civetteria di calarsi non un anno ma cinque minuti”, che Panzini dichiarava “d’essere venuto al mondo poco prima che scoccasse l’ultimo dì di quell’anno”. Il padre è il dottor Emilio Panzini e la ma-dre è Filomena Santini (figlia del dottor Ippolito). La famiglia Panzini può essere considerata riminese a tutti gli effetti, così come lo era la nonna paterna di Alfredo, Costanza Bilancioni. Il padre nacque e vis-se a lungo a Rimini e il fratello di Alfredo, Ugo, impiegato comunale, suonò la cor-netta nella banda comunale di Rimini. La famiglia della madre, pur trasferita nelle

Marche, era di origine romagnola. La nascita a Senigallia è per puro caso quando la madre si trovava a trascorre-re il Natale dai genitori in avanzato stato di gravidanza. Alfredo Panzini trascorre l’infanzia a Rimini. Ha dieci anni quando viene iscritto al ginnasio comunale, che la-scia subito per trasferirsi al collegio Marco Foscarini di Venezia dove completa il liceo, rimanendoci dal 1875 fino al 1882, soffren-do per la nostalgia della famiglia. In un

quaderno di quegli anni annota: “Alfredo Panzini Riminese, 1881”. In un saggio delle prose scritto in collegio, definisce Rimini “la mia cittadella natia”. La famiglia Panzi-ni abitò nel Borgo S.Giuliano, i ricordi di quell’età non li abbandonò mai, affiorano sensibilmente nei testi e negli articoli con tratti poetici. Panzini – come scrive l’amico Baldini “non si trovava bene che in Romagna e di Roma-gna in modo occulto o palese egli ha gremi-to e insaporito tutta l’opera sua”.

“LA CASETTA DELLA MAMMA” DI ALFREDO PANZINIDi fronte al Museo della Città una lapide ricorda dove visse lo scrittore

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Ritratto diAlfredo Panzini

Page 29: Chiamami Città 712

NEL BORGO5 - 18 giugno 2013 3

Lucchini cerca attori per E’ teatre rimnes!

La compagnia dialettale E’ teatre rimnès nei suoi programmi per la stagione teatrale 2014, essendo in procinto di mettere in scena un nuovo lavoro del commediografo Guido Lucchini, attualmente si trova in difficoltà per la mancanza di alcuni attori d’ambo i sessi.

Pertanto, chi volesse far parte di questo complesso teatrale è pregato di telefonare al sig. Guido Lucchini, tel. 0541 54415.

Grazie a quei professori che lavorano gratisLa lettera

Salve,sono una mamma di nome Monica, abito a Rimi-ni ed ho un bambino di 12 anni che frequenta la scuola media. Proprio a tal proposito vorrei parlarvi del problema scolastico che affligge molte famiglie quando i propri figli diciamo, non sono i “primi” classe e a tutto ciò che si sviluppa intorno a tale pro-blematica.In ogni caso non sono qui a voler criticare il nostro sistema scolastico, non mi permetterei mai. Vorrei invece far conoscere la stupenda esperienza messa in atto alla chiesa la Riconciliazione da un gruppo di professori che da più di due mesi, quattro giorni alla settimana, per due ore ciascuna, fino alla fine dell’anno scolastico,  svolgono lezioni come dopo-scuola ai ragazzi diciamo meno propensi allo stu-dio. Il numero raggiunto degli studenti e di circa 20/30. Certamente a primo acchito sembrerebbe tutto abbastanza normale, ma forse non è più nor-male quando si viene a conoscenza che tutto questo lavoro è TOTALMENTE GRATUITO. Inoltre ci tengo a precisare che queste persone sono professo-ri di grande livello e non solo di cuore.

Credo che questa si possa chiamare una vera opera di volontariato. Aiutano moltissimi genitori a far fronte al problema delle ripetizioni che come è noto hanno un costo non indifferente per una famiglia media di oggi. Senza poi dire che tanti altri bambi-ni non avrebbero mai potuto andarci.Non avevo mai conosciuto tanta generosità in tal campo, e per questo mi ritrovo qua a scrivere alla vostra redazione a nome mio e di tutti genitori per far conoscere e ringraziare dal piuù profondo, una realtà riminese che ci riempie d’orgoglio. Ci terremo molto che questo fatto venga reso pubblico per fare onore alla grande fatica dei nostri Professori:Ecco i nomi dei nostri veri eroi: prof. Corradini Oliviero, prof. Pontellini Antonio, prof. Mancini Emilio, prof. Novelli Giuseppina, prof. Dall’Agata Domenico, prof. Sanna Maria, prof. Frascaroli e prof. Taddei Pierluigi. Tutto coordinato dal fantasti-co signor Pino.

Grazie infinite!

Monica

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NEL BORGO 5 - 18 giugno 20134

Verso la nuova illuminazione di Piazza Tre Martiri

VIA CASTELFIDARDO QUASI PRONTA

UNA ZTL SOLO TEORICA

I lavori dovrebbero terminare prima del previsto

Nell’isola pedonale circolano troppi veicoli

In via Castelfidardo i lavori, pur causan-do difficoltà al commercio della zona, procedono alacremente. Sarà consoli-

dato il sottofondo sconnesso dal passaggio degli autobus che ora seguono un tragit-to diverso, e ricoperto con lastre in pietra quarzo-arenite già utilizzate precedente-mente. Al termine dei lavori nell’area, all’in-

crocio con via Michele Rosa, sarà collocato una vera da pozzo del XVI secolo. Tutta l’area intorno al mercato sarà ripavimentata (i lavori sono già a buon punto) con sotto-fondo in calcestruzzo armato, ricoperto con la stessa pietra usata per la strada. Secondo il contratto d’appalto, i lavori devono finire il 6 agosto, ma dal comune ci assicurano che

saranno ultimati assai prima. Una attenzione particolare, anche in vista della stagione estiva, si dovrà dedicare alla viabilità nel Centro Storico e nelle vie a traf-fico limitato e pedonale. In piazza Tre Mar-tiri, per quest’anno saranno ancora gli stessi lampioni a cambiare colore in occasione della Notte Rosa del 5 luglio. Ma intanto

si procede verso la loro sostituzione: dei tre lampioni montati come campione, uno sembra aver ottenuto il maggior consenso ed è quello con i bracci ad archetto. Ma, an-che se fosse quella la scelta dei riminesi, si dovrà attendere il parere della commissione paesaggistica (si modifica l’esistente) e quel-lo della sovraintendenza.

Chi passa per le vie del centro, anche in corso d’Augusto e nelle due piazze mag-giori, in diverse ore del giorno, comprese quelle in cui vi è una grande affluenza di cittadini, può vedere furgoni e veico-lo di ogni tipo che sostano o transitano

nell’area pedonale, vuoi per scaricare merci, vuoi per lavori o per raccogliere rifiuti. Il Corso D’Augusto dovrebbe esse-re percorso solo da pedoni: si può chiu-dere un occhio per le due ruote, meglio se condotte a mano, ma ad altri veicoli

non si deve consentire il transito, se non per casi eccezionali e con permessi ap-propriati. Pensate: al tempo degli antichi romani, duemila anni fa, i carri da tra-sporto, il carrus a quattro ruote e il plau-strum, carro più piccolo, entravano in

città ad orari ben definiti ed era vietato l’ingresso dall’alba al tramonto, salvo ec-cezioni. Il Corso D’Augusto non è molto largo, meno dei lunghi corridoi degli iper mercati dove non transitano ne furgoni ne biciclette.

MARCO NERI FIRMA L’ESTATE 2013Il manifesto della Rimini balneare è “La casa delle bandiere”E’ il forlivese Marco Neri l’autore che fir-ma il manifesto della Rimini balneare del 2013, “La casa delle bandiere”. Marco Neri, classe 1968, diplomato all’istituto d’Arte di Forlì e all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1991, attualmente in-segna pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Sono numerose le mostre a

cui ha partecipato e quelle sue personali in Italia e all’estero. Con il suo lavoro entra a far parte di quel-la insigne schiera di artisti che negli anni precedenti, dal 2000 ad oggi, hanno fir-mato i manifesti dell’estate. I simboli della città vi sono tutti ed ogni riminese darà una sua interpretazione, e si sa, a Rimini,

tot capita, tot sententiae. Il manifesto non solo rappresenta la città nelle sue dimen-sioni concrete, rimanda in qualche modo a quello che questa città vuole comunica-re, quello che sa offrire. Un invito a sco-prire una Riviera, un’estate, un luogo per le vacanze.

PeSCheRIA ALIMeNtARI

DRUMMER CAFFÈ FESTEGGIA UN ANNO DI MUSICAIl 13 giugno al pub Paradiso di Valverde Cesenatico il saggio/concerto con musicisti riminesi

La sede è fuori porta ma il cuore è rimi-nese: nato il 15 giugno 2012 da un idea di Danilo Caimi e Alessandro Antonini (diplomato al conservatorio di Ferrara), la “Drummer Caffè” si propone come scuola di musica a 360°. Ovviamente tutto gira attorno alla batteria, compo-nente fondamentale di qualsiasi sonorità musicale, ma, come spiega Alessandro,

non sempre considerata col giusto pu-gno. La Drummer Caffè propone lezioni singole e individuali, arrivando alle “Cli-nic” dove ci si incrocia con altri musici-sti per la creazione di master di studio, estremamente didattici per chi si vuole avvicinare a questo strumento o affinare la propria tecnica. Questioni di giorni e la “Drummer Caffè” si arricchirà di una

seconda sala di registrazione per mini-convention e demo. Il 13 giugno verso le 21.30 presso il pub Paradiso (situato sotto L’Energy di Cesenatico) il saggio-concerto di questo primo anno di lavoro con la presenza di una ventina di musi-cisti fra insegnanti e Allievi. Drummer Caffè è anche lezioni di canto tenute dal maestro Mirko Bellavista (cantante

Moka Club). Questo perché la musica è creazione che si parli di rock, jazz, pop o elettronica l’importante è rimanere al passo coi tempi… e possibilmente riusci-re a tenerli.

Info: [email protected]. 329/21330294.

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NEL BORGO5 - 18 giugno 2013 5

Chiamami Città vuole riproporre un suo splendido racconto

Molti anni fa, in una villa che si tro-vava quasi alla fine di via Carlo Zavagli, ogni estate venivano delle

suore con bambini ciechi: non vedenti, come si dice oggi. Erano in età compresa dai 5 ai 12-13 anni. Tutte le mattine suore e bambini si recavano in spiaggia sotto una tenda che un anziano, pescatore nei mesi invernali ma ba-gnino in estate, montava in mezzo all’arenile; non c’erano difficoltà di spazio, la spiaggia era molto vasta, a quei tempi i forestieri, che non erano numerosi, si perdevano in quel deserto di sabbia. Anche le tende non erano molte per-ché esistevano strutture balneari che davano in affitto cabine e costumi.Per noi, che eravamo sempre al sole e di con-seguenza neri come “calimeri”, era uno spasso vedere uomini e donne bianchi come farina che al sabato e alla domenica affollavano la spiaggia e ci divertivamo a urlare dietro l’è ar-rivat i cul biench, nessuno però si è mai arrab-biato, era raro ricevere una risposta risentita.Per reggere le tende si piantava un palo nella sabbia con alla sommità un puntone di ferro, dove veniva infilato un cappio di corda od una grossa asola unita alla tenda sotto un bastone passato dentro una orlatura per tenere allar-gato il telo; ai due angoli inferiori della tenda, legati con della corda robusta, due paletti ap-puntiti (i palét) infissi nella sabbia la tenevano tesa, ‘in tirata’ come si diceva.L’inconveniente era che durante il giorno bi-sognava girare la tenda seguendo la parabola del sole e quindi ogni volta che si eseguiva l’operazione bisognava togliere i paletti per ri-piantarli picchiandoci sopra con un martello di legno (e’ mazét). Sotto la tenda le suore e i ragazzini non vedenti si riparavano dai raggi del sole. A gruppi di 3 o 4 bambini per volta, le suore li portavano a bagnarsi dove l’acqua era poco profonda e li facevano giocare. Erano buffe, nel loro improvvisato costume che con-sisteva nel sollevarsi le lunghe vesti e fermarle con uno spillone sopra le ginocchia, scopren-do così la parte inferiore.Era naturale però che giocando con i bambini spesso si bagnassero le vesti, naturalmente poi dovevano attendere che il sole gliele asciugasse addosso. Mentre ai bambini più piccoli cam-biavano i costumi senza nasconderli alla vista

dei forestieri, i più grandi, specialmente le ra-gazzine, li coprivano con grandi teli bianchi.Noi ragazzini ci fermavamo spesso nelle vici-nanze della loro tenda ad ascoltare quelle suo-re che insegnavano a quei bambini canti gio-iosi, oppure mentre distribuivano, dopo il ba-gno, la colazione del mattino. Forse eravamo attratti dall’amore, dall’umanità che le suore prodigavano a quei bambini infelici e indifesi; seppure ragazzini anche noi, nel nostro inti-mo, sentivamo l’ingiustizia che aveva colpito quei bambini e stazionando nelle vicinanze in-tendevamo portare la nostra solidarietà anche se sapevamo non vista.Fu una delle solite mattine in cui noi ragazzini, non ricordo quanti eravamo, sostavamo vici-no alla tenda che all’improvviso un pescatore che chiamavamo e’ Nin si avvicinò di corsa, gridando alle suore di portare via i bambini, mentre toglieva i picchetti ed arrotolava la ten-da intorno al palo di sostegno. Si era alzato un leggero vento, ma nulla, ad un profano, poteva far capire che c’era del pericolo.All’orizzonte, sul mare, si intravedeva una li-nea scura che si avvicinava velocemente men-tre il vento aumentava: nel giro di pochi mi-nuti dalla spiaggia fu un fuggi-fuggi generale, il vento aveva raggiunto una tale velocità e po-tenza che sollevava la sabbia rendendo difficile la visibilità. Le suore avevano preso in braccio una parte dei ragazzini ciechi ed imploravano i forestieri ancora presenti di prendere gli altri. Ognuno dei miei amici prese per mano un ra-gazzino. Io, visto che era difficile camminare, presi in braccio uno dei più piccoli che stava piangendo, era sicuramente spaventato dalle grida che udiva attorno e dalla sabbia che il vento gli scagliava addosso. Prima di arrivare sulla via Ortigara, causa la potenza del vento, siamo caduti un paio di volte, io ero preoccu-pato perché temevo di venire colpito da pezzi di cabine od altro materiale che volava spinto dal vento. Sempre con il bambino stretto al petto sono riuscito a portarmi al riparo dietro al muretto di una villa che si affacciava sulla spiaggia. Non piangeva più ma si teneva stret-to al mio collo con le braccia. Se una cosa an-cora ricordo è quell’esserino minuto stretto al mio corpo non molto più grande del suo, ma sicuramente più avvezzo ai pericoli, ma, cosa

più importante, uno che aveva il dono della vi-sta. Lentamente il vento è andato diminuendo di intensità, ma dal cielo sembrava avessero aperto tutte le cateratte di tutti i bacini idrici del mondo, fu un vero diluvio.Sembrava fosse scesa la sera tanto si era oscu-rato il cielo illuminato dai continui lampi se-guiti da tuoni fragorosi; ad ogni tuono, per la paura, ci stringevamo sempre di più distesi dietro quel muretto, sferzati dalla pioggia e tremando per il freddo. Siamo rimasti a lungo in quella posizione poi quando ho capito che il pericolo maggiore era passato, sempre con il bambino stretto al mio petto, sono andato alla villa. Le suore erano in ansia perché non tutti i bambini erano rientrati. Ho poi saputo che tutto si è risolto nel migliore nei modi. Vo-levano che mi fermassi ad asciugarmi ma io,

salutato il bambino, sono corso a casa perché anche i miei genitori potevano essere in pen-siero. Certo che quell’estate, per chi operava sulla spiaggia, i danni alle attrezzature furono ingenti. Si parlò di mosconi trovati in spiag-ge distanti vari chilometri; non può essere una meraviglia se si pensa che le onde erano arrivate fin sulla strada, inondando di spuma bianca la spiaggia. Chissà quale sarà stato il destino di quei ragazzi non vedenti.

Ariodante Schiavoncini

Il racconto è tratto dal suo primo libro “Il nubifragio si può vincere” (Edizioni Chiamami Città - 1995)

PER RICORDARE ARIODANTE SChIAVONCINI

I racconti scritti da Ariodante servono, più di ogni altra ricostruzione storica, ad intendere le vicende e la vita quotidiana della Rimini del ‘900: sono formidabili tasselli di una storia vista e vissuta “dal basso”, narrata con sincerità ed acume da un ragazzo del popolo; la politica, la sua

politica - che tra l’altro lui ha raccontato con onestà, da quando entrò in guerra come giovane volon-tario a quando divenne partigiano - fa solo da sfondo alla sua tenacia di piccolo-grande narratore; e poi (e la cosa non è secondaria) Ariodante va ricordato con stima ed affetto, soprattutto, per come ha vissuto la sua età matura: alle soglie dei novant’anni, ed oltre, scriveva, leggeva, navigava in internet, s’informava di tutto, faceva politica (cercando di non essere fazioso); nel quartiere di case popolari dove viveva tutti lo conoscevano e con tutti si fermava a parlare, con i vicini era vera vita in comune... e le signore, di pomeriggio, quando faceva freddo, andavano a giocare a carte a casa sua... La vita, a suo modo, l’aveva ampiamente premiato! Ed ecco il racconto di una piccola stagione - estate anni ‘30 - in un angolo di San Giuliano Mare. Nel ricordo dettagliato di Schiavoncini rivive una limpida pagina di solidarietà. Ariodante - comu-nista convinto - nel riandare a quei giorni, ci restituisce un senso di commossa ammirazione per le suore che dedicavano la loro esistenza ai piccoli ciechi. Ma anche lui, e i ragazzini della Barafonda, riusciranno a dimostrare che... il nubifragio si può vincere!

foto Morelli

foto Migliorini

Ariodante Schiavoncini nel 2009 alla presentazione del suo libro “tempi a confronto”. A destra le sue esequie sabato 1 giugno

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NEL BORGO6 5 - 18 giugno 2013

“ Fatti di gloria - Miracoli e truffe sul podio” di Fabio de Santis - Mauro Pagliai Editore

Sessant’anni dalla scomparsa del grande riminese

Una galleria di campioni dello sport per capire come nascono i successi e le sconfitte

Il 20 giugno una cerimonia in Via Destra del Porto

Mettete una grande passione per il gior-nalismo, unitela alla competenza e a uno stile narrativo accattivante, ed

ecco diciotto racconti dedicati ad altrettanti pro-tagonisti del mondo dello sport, che però non parlano solo di sport.Fabio De Santis, leccese da molti anni trasferito a Rimini dove lavora come manager alla Fiera, ha trasferito tra le righe quella passione - anzi “pas-sionaccia“ come la chiama lui - che aveva messo nello sport, praticando anche un tennis “quasi agonistico”.Deposta la racchetta per la penna, Fabio dimo-stra di possedere, oltre all’ironia e alla curiosità, una specie di “terzo occhio”, che gli fornisce la sensibilità giusta per estrarre dalla cronaca un’in-terpretazione che possa spiegare il successo nel

mondo sportivo. Fin dove arriva la fortuna? E le coincidenze, o l’ imbroglio bello e buono?I grandi campioni dello sport - di dieci discipli-ne - sono narrati attraverso le loro peripezie, fur-bizie e ingenuità, stratagemmi e grandi colpi di fortuna, fino ai veri e propri “miracoli”.Fra gli altri ci sono Michael Chang e Maradona, Sonny Liston e Nelsinho Piquet. A insegnarci che non vince sempre il più bravo, mentre sul gradino più alto ci si può arrivare per un’infini-tà di motivi. Innanzi tutto, proprio per la voglia stessa di vincere: disperata, assoluta, incrollabile.Storie in cui però è facile anche identificarsi, per-ché anche i talenti più innati sono narrati come esseri umani: che sbagliano, piangono, urlano ed eventualmente barano, come ciascuno di noi si ritrova a fare nelle vicende della vita. Miserie e

nobiltà che non perdono comunque mai un alo-ne di magico e di epico.Come quella di Caster Semenya, l’atleta sudafri-cana sulla cui identità sessuale ancora persiste il dubbio. Campionessa mondiale degli ottocento piani nel 2009 e argento olimpico a Londra nel 2012, è stata sottoposta a numerosi test rischian-do di perdere le proprie medaglie. Ma era già accaduto un caso simile nel 1936, quando la te-desca Dora Ratjen si piazzò quarta nel salto in alto alle Olimpiadi di Berlino. Scelta da Hitler in persona per rappresentare la Germania, preferita all’ebrea tedesca Gretel Bergmann, sarà però co-stretta a ritirarsi per aver mentito sul proprio ge-nere: smascherata nel 1938, la sportiva (all’ana-grafe Heinrich Ratjen) sarà al centro del primo caso di “imbroglio sessuale olimpionico”.

Vicende sempre curiose, a volte leggendarie. Momenti difficili che mettono a dura prova sia il fisico che la mente e la morale. Che costrin-gono a fermarti e a pensare cosa vuoi fare della tua vita, quale sacrificio sei disposto a fare per raggiungere lo scopo che ti sei prefisso e in cui credi. Come nell’amore, nella fede o nella guerra. Come nella vita. Laz’dora

QUANTO COSTA VINCERE A OGNI COSTO

PER RICORDARE CAPITAN GIULIETTI

Il 20 giugno ricorre il sessantesimo anniversa-rio della scomparsa di Capitan Giuseppe Giu-lietti. Per ricordarlo, alle 10.30 verrà deposta una corona d’alloro sul monumento del gran-de riminese, sulla via Destra del Porto presso la Capitaneria. A organizzare le celebrazioni sono la Cooperativa Lavoratori del Mare, la Marineria riminese, il Comitato Giuliettiano e l’Unione Nazionale Decorati Medaglie d’Oro, Sezione di Rimini.Figlio di marinai, nato nel Borgo Marina nel

1879, Giulietti divenne capitano di lungo cor-so dopo aver studiato nell’Istituto Nautico “Ramusio”. Il 10 maggio 1909 fondò a Genova la Federazione Italiana Lavoratori del Mare, che ottenne l’abolizione del regime di semi-schiavitù vigente a bordo delle navi, l’istitu-zione di un fondo pensionistico e di invalidità. Nel 1915 Giulietti si schierò per la guerra e fu espulso dal partito socialista. Nel 1918 nacque su sua iniziativa anche la cooperativa di na-vigazione “Garibaldi” che arrivò a contare 70

mila soci e 37 navi. Il sindacato marinaro fu uno dei più potenti del primo dopoguerra e il suo leader fra i protagonisti di primo piano nella confusa lotta politica di allora. Giulietti sostenne l’impresa fiumana, dove divenne ce-lebre per l’abbordaggio del “Persia”, una nave carica di armi destinate agli anti-bolscevichi catturata “in difesa del proletariato russo”. Per qualche tempo parve capace di poter guida-re un’insurrezione popolare di tutta l’Italia. Mussolini lo blandì finché non prese il pote-

re, per poi isolarlo e perseguitarlo: la sua casa di Genova incendiata, lui stesso sottoposto a continuo controllo poliziesco. Ridotto in mi-seria, amareggiato dalla precoce perdita di un figlio, Giulietti ricevette però da Mussolini in persona l’elemosina di qualche spicciolo per tirare avanti. Per questo motivo dopo la guerra fu arrestato addirittura per “spionaggio”: accuse ridicole che caddero nel vuoto, ma che comunque gli costarono quattro mesi di carcere.