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Centro Studi C.N.I. - 7 novembre 2012

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Centro Studi C.N.I. - 7 novembre 2012

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 7 novembre 2012

Pagina I

RIFORMA DELLE PROFESSIONI

Ordini, se il restyling non affronta i veri nodi il futuro resta incertoItalia Oggi 07/11/12 P. 35 1

MERCATO DELLE COSTRUZIONI

Cresme; un ko a livello del 2009Sole 24 Ore 07/11/12 P. 47 Giorgio Santilli 2

PROFESSIONI TECNICHE

Consigli disciplinari, juniores in trinceaItalia Oggi 07/11/12 P. 31 Giovanni Galli 3

INFRASTRUTTURE

«Incentivi alle infrastrutture, via la soglia dei 500 milioni».Sole 24 Ore 07/11/12 P. 18 Carmine Fotina 4

ENERGIA

La rivoluzione dello shale gasSole 24 Ore 07/11/12 P. 12 Marco Valsania 7

PROFESSIONI NON REGOLAMENTATE

l senz'albo allungano il passoItalia Oggi 07/11/12 P. 31 Gabriele Ventura 8

Professioni, un Testo unico sulle leggiItalia Oggi 07/11/12 P. 31 9

GREEN ECONOMY

La Green Economy si mette in motoRepubblica 07/11/12 P. 52 Antonio Cianciullo 10

INNOVAZIONE E RICERCA

Innovazione, Italia avanti pianoSole 24 Ore 07/11/12 P. 22 Carmine Fotina,Beda Romano

12

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Passaggio di consegne per la Cassa dei dottoriSole 24 Ore 07/11/12 P. 27 Federica Micardi 13

ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI

«Statuto» associazioni: primo sì del SenatoSole 24 Ore 07/11/12 P. 27 14

COMMERCIALISTI

Commercialisti, il risultato slittaSole 24 Ore 07/11/12 P. 27 Maria Carla DeCesari

15

PONTE SULLO STRETTO

Ciucci: sul Ponte strada a ostacoliSole 24 Ore 07/11/12 P. 47 Alessandro Arona 16

INCENTIVI ALL`EDILIZIA

Milano, incentivi ediliziaItalia Oggi 07/11/12 P. 29 Simonetta Scarane 17

MEDIAZIONE

Contenzioso tributario e mediazione, necessaria una revisione del sistemaItalia Oggi 07/11/12 P. 35 18

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 7 novembre 2012

Pagina II

SPENDING REVIEW

Piano Giavazzi rimangono solo 500 milioni di tagliStampa 07/11/12 P. 13 Alessandro Barbera 19

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Ordini, se il -estylizl0._.;

non affrontai veri nodi il futuro resta incerto

Nells A PTA~ del convewno nleiiinalë I`sicclietta Profc ° ioni», unat delle seiprevedi-. l :iti:aii,i e lr l;isp;;tt' iii tii:itwir3 di C Arnia delle Pi ut ;sicì > -. L:i

eitd<> hitbi3ir:4 prende le rno„e (1141 (il clell'a, 2i)11, ecx>rdinatU> een lai le•..;c dix»1ve.i tone del atteitibi'e 20I1, fino ad }inC are al dpr 1,37i2012 dei 1 i•osti: =20)12

te cat.t , .• i'ifi>r , ,, l es3ü ;,ali - . C on qIic,a > beche il einit)m . , 141)11,4 subiti) . -in raid ) in,trlin, eAie per a4leuni e•l~a. mirto il ies.t ,n ,i i_:cis4> p,c'n o n a= c-1i xleuia:itin 111litiútat,sí#tic.:4cie4(lei 4tiit.. contz-netti - Ieiiettoe it.>4(i.1Illo

alle ,4 w>e e ii iettï! ;41114 tanto richi;4rnata nFCe it t di i t;nl,4ni , tanorcdel ni -rc1s_tn» delle prof, - i.i.fr;i. In i'eatl i, dò die- ,ccoriF chi;iriic ,i ,Gr,Werso le resanleè ciú p"f:ire c1re rwiSta bilii c. nnoi e`em.ezze• e i perimetri : il di fuoti chi quali chiri croma cm li`: t,zsol+, di uper:u'e, E14vin'n'elbe il rüar re? di un-, piii di

fer>sit - .,.. ,i- . - . . i :ti>t :u1ial mercato. `c7ii e i e-r.,a ] t. troci_«.iïitie (le ]lr• Socie-111, ï tra eo ,ì eornc .c i:ï±detitii.e orzi. niettenci ; i i ,4 liï? il futuro cic ilc-1 14ttivit:done l i, ctï>noiitla cd i;,di; -,; lenzls a , i;d i;ïgii del cr:ipi ss:ii quel r ,n _.etti di. er=;iinter i ;„„,ti,u:,ti;nu>vetèttedinieicatn.I'crls:,ti nii- mt >i'anza

P, con Li mi, l, -del, tesi. e.,ere c]eain;it í 14 dire tr di;i ai. c'a fo :1 h di

t niitirise,ii , F al: en,ito.(k ... . ,i ,-., , :. úttoloìC)rs.;aprile, iFctlntë ([i,trisizini:iintiiasteriltdipi.,i<,._:tino >; ani .,.: teil c>i•dinio cï±il ,í.• Con i i:4 sua de üniti i 0! prnt ,i ao..e-, i e„ à .e z';rlbo= i e•drelilero ili corio cinient<> rr peato ai terzi ed entrerebbero caoii un pro-.rii, proüln definito nelnionc P, esioui-I7 te , rile l'intioxl erie ii regole,(loas i'ear.;tun ia ,.che-salttit:.,'i;,onecFrt-i.,, . .q_ c_3t1i.Al-.meni d.41:300)6 >isternanio c ir ni coixe w .ut ,-le- e qï 4ciro, di iifï?rinai efelle hi ofes.z.icniche pno,ti in cl .,4lúre Rico de ti are e i e.,olarne .rire c io ulne r_e lla giu> idia init:e sia eoea°; mte e tir ite di coi it_ inne per il cittadiuo utc- _.ta Sx i:ratirc ate il j c ti oCorril,lii .-,t>iirel,1 \i,>t7(>r7(,iitosc'iLite delle ,iex•i1 , c'iinrp wnze ede-:clu;iv iainbi i ait'opii,liei'il fato,he_ z,i á>,eva tie cFi z,anaiiitent _ .ai'are due ,inch e- it.. eritiin un --Ii1ao mercato, diversi ,ier peteur,o t+rrii:.tieí per coLnpr tetiz e per l'aver

c1rn più livelli tiri -.n1n'4ttutto ben definito. La n,ancat i att izizinnc di que tc; si;teiru4ha dc-tei'n)inaitr c.,o.p r loantii ci i'i„ a,n'da, ü in rcit(> è rini i tn x>st r. ziulnreutelibero, utia =1,4'iter'i,4 <lï±ve aitit,iique pnï> )nscc>la4re "om poi°.-?issiiite e,cluAti-e•F' >,oliratttutt+. amai più 1i;?.- -C1e datll'e ternn. Nono-ante i _.o_. .̀,ri -forzi,;peno nï>n è stls_to po , .ibioi o_ alo e anche la (lue ;tic>nF della i+e ,..azicste deltermine di pe r.;li Aprenti 1411e a, nciaziintiWnibr,i ~ere tierAnt.t c(>n^.ideraito che il di esn(> di le.r;s;e i.i ap,ncnazio.? al

•n;ito e definito «di,l?o,izicni in materia di ,rrofe ioni n in i i t;14 i.zate i.i or-dini F collez i• ed in igni :u'tic )1o ric >irc;t.o lc parnlc proiès to'ii e ,i+.fèssic;nisti.

" Avreinn -rsoCi - ar:4 t_enrin per reciipera-

re - sono, -- ,lc .._e delledonisnde quali tenteremodi ris;inni.lcrc dorante i lavoridel ecnvegi i>.

Wr~t-o £,"ztcaholg-rrc>wicitztr.tc A.tisrieirzzitsarc,

arceziorrtrlc c•tarrteatvrcri.ty, listi.

Riforma delle professioni Pagina 1

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® La «congiunturale» dell'istituto di ricerca venerdì a Milano: nel 2013 ripresa selettiva

Cresme; un ko a livello de12009Nel 2012 si è perso il 7,4% degli investimenti: è il 29% dal 2006

Giorgio Santini

ROMA

. Il Cresme usa un linguaggiopugilistico per descrivere quelche sta accadendo al mercatodelle costruzioni: andato al tap-peto nel 2009 per il crollo verti-cale della domanda (-9,3%), ilsettore ha fatto due riprese, nel2010-2011, in cui sembrava esse-re avviato alla ripresa. Ma nel2012 «è andata come peggio nonpoteva andare»: è il secondo col-po da ko che lascia sul tappetoun altro 7,4% di investimenti.Dal 2oo6 la caduta è del 28,4%,mentre per le nuove costruzio-ni il crollo degli ultimi sei anni èaddirittura del43,7%.

È l'economia italiana che nonva, quest'anno, e l'impatto è an-corapiù duro di quando sempli-cemente la crisi era interna alledinamiche di settore. A questopunto è chiaro che il mercato -dice l'amministratore delegatodel Cresme, Lorenzo Bellicini -

«non solo deve affrontare il no-do di una riduzione strutturaledel mercato dell'ordine del30%, ma anche quello della suariconfigurazione». Internazio-nalizzazione, innovazione e di-versificazione sono le stradeche le imprese, anche quelle me-die e piccole, devono battere

INNOVAZIONEA gara riti rei l ri lancionei prossimi mesi sarannoil rinnovo, i prodottiimmobiliari di alta qualità,le tecnologie dell'energia...........................................................................

per uscire dalle difficoltà. «Chista fermo muore», è uno deglislogan del Rapporto annualedell'istituto di ricerca, che saràpresentato venerdì a Milano inuno degli appuntamenti cloudell'anno per il settore. Perle co-

struzioni tradizionali, nell'im-mobiliare nuovo senza qualità enegli appalti di sola esecuzione,è «profondo rosso» e si può soloprevedere un ulteriore peggio-ramento negli anni prossimi.

«Da molti punti di vista- scri-ve il Cresme-il2012 sipuò consi-derare un anno più pesante addi-rittura del 2009. Perché la di-mensione della caduta, dagli in-vestimenti alle compravenditeimmobiliari, dalla domanda alleconcessioni di credito, dallapro-gettazione alla produzione alladistribuzione, si rivelano sem-pre più pesanti; perché, datoche la nuova recessione colpi-sce un settore già provato e inprofondo ridimensionamento,le dinamiche attuali si fanno sen-tire di più. L'esito di questa dina-mica di mercato è quello di unaprofonda selezione nel numerodi occupati e nell'offerta».

Le previsioni del Cresme peril 2012 parlano di un -11,1% per le

nuove costruzioni e di un -4,5%per il mercato del rinnovo. Nel2013 è prevista un'altra cadutadel2,2% e solo nel 2014 sivedreb-be la luce in fondo al tunnel conuna miniripresa dello 0,7%.

La ripresa, però, non sarà pertutti. Sarà «selettiva». I mercatiche continueranno a tenere so-no il recupero,iprodotti di quali-tà immobiliare, la tecnologianella grandi città con il recupe-ro di fascia alta, l'energy techo-nology con il fenomeno delleenergie rinnovabili che, perquanto in forte rallentamento ri-spetto al clamoroso boom del2010-2011, continua a essere unnuovo motore delle costruzio-ni. Nel 2011 Cresme stimava unaspesa negli impianti perle ener-gie rinnovabili di 26,5 miliardi,quando l'intero comparto dellenuove costruzioni residenzialivale oggi 24,8 milioni. Per 112012la stima si attesta a 12,5 miliardi.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

La caduta degli investimenti

Variazione percentualesull'anno precedente

'07 '08 '09 '10 '11 '12 '13

-10 -9,3

M Previsioni Fonte: Cresme

Mercato delle costruzioni Pagina 2

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Consigli dis ca%pli nanAin

ajun iores 1"Lncea

1 re;a?lalllcrrti attuativi sul !roistï°lrra cliscig7lilla.rc predispostida Ile grr€>s`'c"is>tt3 _4.h, s aa : aars> rigori :li i sïs l.allt° czíc7lriB. $"ah;s ìl=;es'a a a e .aì s „sacEacatl e1i caLc,°;€>ss.a, d'isg3 (á cA-eal-cliaraa77clrte lrrrieel sitaa i e gsrc7h"ssic7lristí triennali) e Sílccà.irr.M3 (Silregacate7 nazionale äar ,r lat°ri,jraacirarcs e arelaitc°iti

jalrrie?res) clre si rivolgono dírcItamente al ministero dellaAïi°áL3:LlaA. ellfe°+ 'SSCÁEA 4àl 4.lcsDrr a,va,ilare l'clrlBesßaaea tc'lrt.atfiéa ele°3.

vertici lrarlc7l s:_ dì tali cale„s>rie probsbormil di annichilirel'cscrmica delle garratç ss]a?€te tecnica ali àzrirtte7liaCl]e>.>. secondole chic l°al7garercsrL<aatce dei laureali tric°rrgaali. i€ll'at.ti, i con-Agli aaazicAlral; rE's alcune categorie tecniche nel gareclisgsorrci regola menti atilrativi ial lllatc:ría (lì ]7zeace eli a2clrt.i cliscigslí-rrmì sono andAI ad intervenire in mi terreno non di loroCompetenza. rttetLR'âatàe) lrrarco sui [DrC?A -C"cÉlrrre'âBtl 4 i erjDli%rd-irE

che il cflg7r 328101 ]z:c aL'(lcíat «allC tezrA° à.s aatg ; s < s rrtallt.idi se-r.ic7lricsa la g s 's,„57rre che i lar vv E,,r , i ; d ,'sgsüsaaripossono essere r°odaa3ssixaaa,ti lesaicalaaeaALe dai propri omologhidi sezione». Questo cambio di rotta, è ancora la polcinica,rappresenta solo il modo tu «colpire quello ciw è Sempre matoil loro ie°re> bersaglio 47iaercA il tallflaaelrte7 elelle lauree t_d'le°rr-lral3 e la restaurazione t_eczt-ceaswl, del ciclo aaAllccA=-. il asla l eSiacc1.15a,Eár.3 si adopereranno in Laltte le -,('(li cagag7e7rtazrac anchequelle* giudiziarie per opporsi a t.alc cl'vsc°;;rrc7.

Gsrar•cseaaa.ì Galli

Professioni tecniche Pagina 3

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«Incentivi alle infrastru e,via la soglia dei 500 milioni».Confindustria: bene il decreto sviluppo ma va rafforzato

Carmine FotinaROMA

G Infrastrutture, ricerca e sem-plificazioni sono i grandi pilastridella crescita sui quali si può an-cora lavorare intervenendo suldecreto crescitabis all'esame delSenato. L'audizione in commis-sione Industria di Aurelio Regi-na, vicepresidente di Confindu-stria per lo sviluppo economico,individua possibili correttivi enuovi temi sui quali spingere perfar fronte a un «arretramentocompetitivo accumulato negliul-timi venti anni» e a una situazio-ne che vede l'Italia, «nel primodecennio degli anni Duemila, co-me il Paese dell'area euro che ècresciuto al ritmo più lento». Il

REGINA IN COMMISSIONE«Soffriamo un arretramentocompetitivo ventennale:il provvedimento del governoè un passo avanti ma servonoscelte più nette e coraggiose»...........................................................................

decreto, come le altre misure finquivarate sullacrescita, è accom-pagnato da un giudizio comples-sivamente positivo e rappresen-ta secondo Regina un indubbio«passo avanti», per quanto nondecisivo rispetto all'obiettivo di-chiarato. Di qui la richiesta discelte «più nette e coraggiose».

Confindustria considera ilcredito di imposta per la realiz-zazione di nuove infrastruttureil punto più qualificante del Dl,ma depotenziato dalla soglia di500 milioni di euro come valoredell'opera al di sopra del qualeè possibile riconoscere l'agevo-lazione. Eliminare la soglia, se-condo le elaborazioni del Cen-tro studi Confindustria, consen-tirebbe di raddoppiare la stima

dei maggiori investimenti, finoa 4 miliardi, e sarebbe finanzia-riamente sostenibile conside-rando che l'indebitamento net-to della Pa migliorerebbe alla fi-ne del periodo interessato di56o milioni di euro, in quanto iminori versamenti per Irap eIres sarebbero più che compen-sati dall'aumento del gettito.

Tra le priorità figura ancoraunavolta anche la ricerca, inpar-ticolare un credito di impostastrutturale, «in modo da pro-muovere il consolidamento dellivello di investimenti attuali e,soprattutto, incentivarne dinuo-vi». Selamisuranon dovesse en-trare nella legge di stabilità - è laposizione di Confindustria - neandrebbe considerata l'introdu-zione, anche per omogeneità,nel Dl crescita. Il provvedimen-to coordinato del ministero del-lo Sviluppo viene inoltre consi-derato il contenitore ideale pervarare subito misure che al mo-mento sono confluite in due dise-gni di legge (semplificazioni edinfrastrutture) e che hanno quin-di poche possibilità di arrivare altraguardo prima della fine dellalegislatura. Il riferimento è, inparticolare, agli interventi in ma-teria di beni culturali, edilizia eambiente presenti nel Ddl sem-plificazioni e alla norma sullosvincolo delle garanzie di esecu-zione per opere già in esercizio,contenuta nel Ddl delega in ma-teria di infrastrutture.

Spazio ovviamente anche alcuneo fiscale e contributivo cheandrebbe tagliato nella legge distabilità, considerato che «haraggiunto livelli non più tollera-bili, su cui è necessario inciderein modo significativo per soste-nere la domanda interna e la ri-presa degli investimenti». E tra icosti che gravano sulle imprese,introdotti stavolta da provvedi-

menti recenti (il decreto libera-lizzazioni), Regina cita anche ilcontributo per il finanziamentodell'Autorità antitrust. «Unanor-ma che sta provocando una for-tissima reazione di protesta daparte delle imprese, per ragionidi principio, prima ancora che dientità del prelievo», e che porte-rebbe oltretutto a uno squilibriotra il gettito stimato (95 milioni)e il fabbisogno reale dell'Autori-tà, pari a circa 65 milioni.

Per dare maggiore incisivitàalla strategia per la crescita ser-vono tuttavia anche correttivipiù specifici al decreto crescita ead altri provvedimenti approva-ti di recente e occorre recupera-re misure già pronte ma uscitedai testi finali. Secondo Confin-dustria va reso più snello il pro-cesso di implementazionedell'Agenda digitale, condizio-nato da troppi passaggi attuativie da una tempistica incerta, an-drebbero introdotte sanzioniper le strutture o i medici chenon dovessero applicare le misu-re sulla sanità elettronica e, inte-ra di startup innovative, occor-rerebbe rivedere i limiti tempo-rali e quantitativi sulle agevola-zioni fiscali per chi investe nelcapitale delle nuove aziende.

Nell'audizione in commissio-ne Industria, Regina evidenziaanche ilimiti del nuovo interven-to sui servizi pubblici locali, inassenza di adeguati meccanismidi controllo e sanzione, l'impor-tanza per l'impiego dei fondi co-

munitari al Sud dell'Agenzia perla coesione, originariamenteprevista dal Ddl di stabilità e poistralciata, e la necessità di ritoc-care la norma sulle relazionicommerciali e i tempi di paga-mento in agricoltura. In quest'ul-timo caso, in particolare, perConfindustria è necessaria unaproroga delle nuove misure percoordinarle con la disciplina direcepimento della direttiva Uesui ritardi di pagamento.

La ricetta degli industriali perla crescita prosegue con la rifor-ma deipattidifamiglia per agevo-lare il passaggio generazionale, ilripristino della mediazione ob-bligatoria per limitare i malfun-zionamenti della giustizia civile,l'introduzione della figura del tu-tor d'impresa per accelerare gliiter autorizzatori, la revisionedelle disposizioni fiscali sulla re-sponsabilità solidale negli appal-ti inserite in sede di conversionedel decreto crescita.

Infrastrutture Pagina 4

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Pil in crescita dello 0,43 % Il nodo risorsecon il credito d'imposta ampio per il bonus innovazione

1 credito di imposta perlarealizzazione di nuove

infrastrutture è entrato incorso d'opera nella strutturadel decreto crescita bis,inizialmente destinatoesclusivamente alle normesu agenda digitale e startup.Dopo la proposta inizialedell"'Iva zero" che era stataavanzata dal viceministroalle Infrastrutture MarioCiaccia, si è arrivati allaformula del credito diimposta per agevolare leinfrastrutture inpartenariato pubblicoprivato (Ppp) la cuiprogettazione definitiva siaapprovata entro il 31dicembre 2015 e per le quali

non sono previsti contributipubblici a fondo perduto.Sono ammesse al bonus avalere sull'Ires e sull'Irap,però, solo le opere diimporto superiore a 500milioni di euro. Secondo ilCentro studi Confindustria,l'eliminazione della sogliasarebbe coerente con lamaggiore concentrazionerelativa del Ppp nelle operedi importo fmo a 5o milioni.La rinuncia al tettogarantirebbe secondo Cscun aumento del Pil dallo0,13% del primo annodiattivazione del credito finoallo 0,43% a partire dalquarto anno.

D RIPRODUZIONE RISERVATA

1 credito di impostaIstrutturale per favorireinvestimenti in ricerca esviluppo resta al centro dellericette delle imprese perlacrescita. Il tema vieneanalizzato anche nell'ambitodel percorso parlamentaredella legge di stabilità. Unadelle ipotesi, avanzata neigiorni scorsi dal relatore delDdl Pier Paolo Baretta (Pd), èquella di introdurre il creditod'imposta su ricerca esviluppo nel 2013: resta il nododelle risorse, per le quali sipensa di attingere al pianoGiavazzi sugli incentivi alleimprese. Il bonus ricerca eragià affiorato ai tempi delprimo decreto crescita, ma era

stato poi stralciato. Nellaversione iniziale del Dl eraprevisto un bonus fiscaleannuale, per le imposizioniIres e Irap, del 30% fino a untetto massimo di spesa di 1,5milioni di euro e unammontare complessivo delbonus di 45omila euro. Con unpremio aggiuntivo del 5% (eun tetto di 25omila euro) per iprogrammi basati su pianitriennali di investimento ecaratterizzati dal verificarsi didue condizioni: ricavi enumero addetti invariati osuperiori alla fine del terzoanno; margine operativo lordoin rapporto al fatturatoincrementato del 30 per cento.

D RIPRODUZIONE RISERVATA

Incognita attuazione All'esame l'estensionesulla svolta tecnologica della platea di imprese

1 fitto capitolo sull'Agendadigitale risulta

condizionato auna lungaserie di provvedimentiattuativi , per i quali in alcunicasi non è prevista unascadenza. Sul tema ieri sisono svolte anche leaudizioni di Stefano Parisi(Confindustria digitale) eCristiano Radaelli (Anitec).Confindustria sottolineacome il Dl abbia lasciatoscoperte alcune aree diintervento prioritarie, adesempio l'e-commerce, e nonassicuri ancora unagovernance unitaria dei variprocessi di digitalizzazione eammodernamento della

Pubblica amministrazione.Oggi la spesa Ict della Pa èstimata in oltre 5 miliardi dieuro, ma è caratterizzata dauna forte disomogeneità trale varie iniziative.

Confindustria digitale«auspica che il governoMonti non allenti la strettasul progetto dell'Agendadigitale italiana perché senon si chiude con questalegislatura rischia dirimanere fermo per troppianni». Per Anitec è«necessario chevengastabilito un calendariopreciso, per l'emissione deidecreti attuativi».

D RIPRODUZIONE RISERVATA

Per il ministero delloSviluppo economico il

pacchetto sulle startupinnovative è il cuore del decretocrescita bis, frutto del lungolavoro diunataskforce diesperti coordinati daAlessandro Fusacchia,consigliere del ministro. Lenorme puntano a mettere inpratica alcune delle propostecontenute nel rapporto ReStartItalia, anche se il risultato finalealla fine è apparsoridimensionato rispetto alleprime bozze. Tra modi, chepotrebbero essere sciolti inParlamento, ci sono i requisiti diaccesso alla categoria di startupinnovativa che beneficia delle

agevolazioni e dellesemplificazioni. Si prevede chela società debba avere comeoggetto sociale esclusivo losvolgimento di attivitàinnovativa ad alto contenutotecnologico, definizione cherischia di escludere le startupche, sebbene sianocaratterizzate da innovazionedi processo o di prodotto, nonsono strettamente definibili"tecnologiche". Tra i punti che `potrebbero finire sottoosservazione, anche il periodo(4 anni) di validità dello statusdi startup: da valutare eventualimodalità per estendere l'arcotemporale.

R RIPRODUZIONE RISERVATA

Infrastrutture Pagina 5

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Via rapida per «ripescare»le misure del Ddl

1 decreto sullesemplificazioni si è via via

allontanato trasformandosialla fine in un disegno dilegge. Una soluzionegiudicata insufficiente dalleimprese, in considerazionedei tempi stretti del finale dilegislatura. Il timore è che icontenuti restino nelcassetto. Anche il garante .perle piccole e medieimprese Giuseppe Tripoli siera schierato a favore dellasoluzione decreto legge,con possibile allargamento,ad alcune tematichespecifiche a sostegno delle ,Pini. Il tema sarà senz'altroal centro degliemendamenti al decreto

sviluppo bis, il cui terminescade domani alle 15.

È possibile che alcunemisure del Ddlsemplificazioni, al pari diinterventi inseriti nel ddldelega sulle infrastrutture,vengano recepite dagliemendamenti. In temasemplificazioni, nellasegnalazione del 12 ottobre2oi2 a governo e Parlamentol'Antitrust ha proposto lafigura deltutor d'impresaper risolvere situazioni diimpasse relative aiprocedimenti autorizzatori,un ruolo da istituire pressogli sportelli unici per leattività produttive.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Resta il no al contributoper finanziare l'AuthorityNon è una misura del

decreto crescita bis maha sollevato molte polemichee viene consideràto dalleimprese un fardelloaggiuntivo in tempo di crisi. Ilcontributo obbligatorio daversare all'Antitrust è statointrodotto dal decretoliberalizzazioni (Dl1/2oi2) eriguardale società di capitale(Sri, Spa e Sapa) con ricavisuperiori a 50 milioni di euro,cooperative incluse. A lorospettaversare lo o,o8 permille del fatturato, da unminimo di 4mila a unmassimo di 40omila euro. Ilnuovo sistema difinanziamento, secondo ilvicepresidente di

ConfmdustriaAurelioRegina, «va rivisto, perché, daun lato, non assicura alcunacorrelazione tra quanto leimprese versano e le spesesostenute dall'Autorità e,dall'altro, perché a fronte diun gettito stimato in 95milioni di euro circa, ilfabbisogno reale dell'Autoritàammonta a 65 milioni di eurocirca». In un intervista al Sole24 Ore del 21 ottobre, ilpresidente dell'AntitrustGiovanni Pitruzzella hadichiarato la disponibilità aridurre più possibile ilcontributo a partire dal 2014,quando diventare flessibile alribasso.

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Torna in pista l'Agenzia Da rafforzare il pianoper l'uso dei fondi europei sulla sanità elettronicaPotrebbe tornare in gioco

l'Agenziaper la coesione,originariamente prevista dalDdl di stabilità e poi stralciata.L'idea è la trasformazione delDipartimento per la coesioneeconomica (ministero delloSy l ppu) in un'Agenzia chedipenderà da Palazzo Chigi,conio scopo principale dirafforzare le competenzenella governance dei fondi Ue(sulla cui spesa l'Italiamantiene performancenegative) anche in vista dellaprossima programmazione2014-2020. Nelle scorsesettimane, il ministro dellaCoesione territoriale FabrizioBarca sottolineava «con

soddisfazione che da tutti ipartiti della maggioranza, daConfindustria, dalleassociazioni al partenariatomi è stato chiesto diripresentare l'articolo dellalegge di stabilità che -introduce l'Agenzia per lagestione dei fondi europei».Dai fondi Ue, tra l'altro, ildecreto crescita bis attinge ladote per finanziare leagevolazioni fiscali deminimis (25omila euro in treanni) per le piccole impreseche investono in aree didegrado urbano appartenentia Campania, Calabria, Puglia eSicilia e già individuate comezone franche urbane.

A nche la sanità potrebbeessere al centro di alcuni

degli emendamenti cheverranno depositati domani.Inparticolare, per quantoriguarda il decreto crescitabis si pensa a unrafforzamento del pacchettosulla sanità elettronica(fascicolo sanitario,prescrizione digitale ecartella clinica digitale). Unodei punti chiave: daperfezionare è ad esempio lagaranzia che gli standardtecnologici ed informaticiassicurino la pienainteroperabilità dei sistemitra le diverse Regioni estrutture sanitarie che

operano sul territorionazionale. Confindustriapone poi l'accento sullanorma che riguarda laprescrizione con principioattivo introdotta dal Dl sullaspending review: «Si sonospostate quote di mercato afavore dei medicinali genericisenza arrecare alcunvantaggio né allo Stato, chegià in precedenza rimborsavail prezzo più basso tra tutti imedicinali equivalentiacquistati, né al cittadino, chepoteva già optare per ilmedicinale dispensatogratuitamente dal Serviziosanitario nazionale».

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Infrastrutture Pagina 6

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La rivoluzione dello shale gasMa contro le società energetiche fioccano le cause per l'impatto ambientale

Marco ValsaniaDi M0C'K (Pennsylvania).

_ Ray Kemble non ha mai senti-to parlare di Marcus Claudius Mar-cellus, eroe delle campagne di Gal-liae delle GuerrePuniche. Ma il no-me del generale è indissolubilmen-te legato a questa zona rurale dell aPennsylvania. È qui, tracampiebo-schi, balle di fieno e allevamenti dimucche e cavalli, l'epicentro dellarivoluzione energetica d'America.

Kimble, e la sua officina mecca-nica, siedono sopra la MarcellusShale, un enorme tesoro di gas na-turale prigioniero di formazionirocciose da estrarre con ilfracking,le innovative tecniche della frattu-razione idraulica. «Hanno comin-ciato sei aiuti fa a offrire contrattiper sfruttare i terreni. Ora solo inquesta zona ci sono un centinaio dipozzi come quello», racconta ac-cennando col capo a una recinzio-ne apoche decine dimetri. Poca co-sa, avederla: una specie di oasi conqualche serbatoio cilindrico. Mase la Pennsylvania è stata la patriadei primi pozzi petroliferi, a metà

MarcoVatsania

'8oo, adesso proprio Dimock è lacapitale del gas naturale. Sono av-venute qui le prime estrazioni dal-la Marcellus Shale. C'è il pozzo piùproduttivo ed è diventato laborato-rio dell o sforzo di conciliare svilup-po e ambiente. Iresidenti hanno ac-colto con entusiasmo ïlboom. Han-no però portato in tribunale le so-cietà energetiche per scarsi con-trolli di sicurezza e sull'inquina-mento. E guardano con sospettosia a Mitt Romney che a BarackObama, che fino all'ultimo si sonocontesiiloro voti rendendola Pen-nsylvania, uno stato incerto.

Le cifre sul tesoro della Marcel-lus Shale si rincorrono, come iltraffico delle autocisterne sullestrette strade di campagna chehanno trasformato Dimock in unset di fantascienza.

Standard & Poor's ha valutatoche Marcellus contenga quasi lametà di tutte le riserve di gas nelpa-ese e lo shale gas già oggi è un terzodelle forniture totali. E, per poten-zialità, il secondo giacimento almondo dopo South Pars, tra Qatar

questa rivoluzione potrebbe avergiocato, una volta emerso ilvincitore, un ruolo decisivo in

Rivoluzioneculturaleda guidare con'1 9responsabilità

.larivoluzione che,per unp, se allergico a simili

ole, tutti si contendonoanche in politica.I democratici eBar ck Obama, nella lorostrategiabattezzata "all of theabove", tutta l'energia possibile,prevede 6oonúla nuovi posti dilavoro solo dal gas. Mitt Itomneye i repubblicani, che indossano ilmantello dipaladini delle fontitradizionali, si impegnano arimuovere lacci regolamentari eambientali che limiterebbero losviluppo. Dallo sfruttamentointensivo di risorse domesticheconta di creare milioni di posti dilavoro e garantire il traguardo,finora sempre effimero,dell'indipendenza energetica.

La capacità di far propria

Pennsylvania e nell'intera rustbeli, la cintura industriale,nell'assegnare la Casa Bianca.«L'energia è uno dei grandi temidi battaglia-ammette il senatoredemocratico dell'Iowa, TomHarkin-. Noi siamo per politicheequilibrate che tengano contodell'ambiente». Shelley Moore,deputatarepubblicana dellaWest Virginia, risponde per lerime: «I democratici dichiaranoguerra all'energia».

Al di là dello scontro politico,però, ci sono due realtàindiscutibili. Il nuovo boomenergetico è chiave essenzialeper il ril ancio del manifatturiero,del "made in Usa", tuttora cuoredei ceti medi e del sognoamericano. 1 progetti sulle fontirinnovabili non possono tuttaviaessere sacrificati. Nè viene menola necessità di gestire il booinconresponsabilità: dalleinfrastrutture allepreoccupazioni ambientali.L'America non potrà dimenticareche i col ossi dell'energia hannoun passato travagliato. E chelerivoluzioni, per riuscire davvero,vannobenguidate.

e Iran. Citigroup ha intitolato unsuo rapporto « Nordamerica, ilnuovo Medio Oriente?» e stimatoche la riscossa industrialedell'America trainata dal gas puòaggiungere Il 3°0 al Pil e portare indote 3,6 milioni di occupati entro il2020, quando avrà superato ArabiaSaudita e Russia nella produzioneenergetica. Il boom ha già ridottodel ii pio le importazioni di greggiodai massimi del 2005, che l'annoprossimo dovrebbero scendere al39%, un record dal 1991. E Indu-strial Info Resources ha stimatoche il gas abbia mobilitato 226 mi-liardi in nuova spesaingasdotti, im-magazzinamento e centrali energe-tiche per iprossimi cinque anni.

In Pennsylvania il Dipartimen-to del Lavoro ha valutato così l'im-patto locale: 15o.616 posti dal2oo9(420 per ciascun pozzo) con un sa-lario medio superiore agli 8omiladollari l'anno. Cinquantamila pro-prietariterrieri che intascan o asse-gni per i diritti di sfruttamento deipozzi da oltre 400 milioni l'anno. Ilcalo del prezzo del gas (12 dollari

Energia elettrica

per Btu nel2oo8, 3,5 oggi) ha inne-scato un rilancio generalizzato:grandi aziende stanno tornando inaree a lungo degradate. L'energia èun quinto dei costi nel settore me-tallurgico e la domanda di macchi-nari sostiene la metalmeccanica.Shell preparaunimpianto chimicoa Beaver Valley, vicino a Pittsbur-gh, per i derivati dal gas necessarialle plastiche.

Dimockapre sfide che rimarran-noaperte ancora per molti anni do-po le elezioni. «Sono in tanti a rice-vere assegni a fine mese o ad avertrovato lavoro», dice Russell Ro-sengrant, ex pilota militare in Iraqe portavoce informale della cittadi-na. Vota per Romney, «perchè leaziende hanno bisogno di più otti-mismo e meno regole per investi-re». Non così Kemble: vuole lo svi-luppo. Ma anche maggiori control-li, quelli chiesti da Obama: mostrauna tanica di acqua contaminataperilfrackingche esce dal suo rubi-netto. E aggiunge: «Sono tuttora incausa con le società energetiche».

Mix energetico per la produzione di elettricità . Dati in %talia

Carbone

45,0

14,6

WàÏA

Stati UnitiNaturale Nucleare Idroelet . Rinnovabili Petrolio

24,0 19,6 6,2 4,1 0,940,0: 1,8 0 36,7 1,2

Altre

0,25,7

Energia Pagina 7

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RIFORMA

1 selrZ."Uffio

Di GABRIELE VENTURA

Via libera della ca?naittissio-.ua' industria del senato allariliarn3a dei senz'albo. Ora ildisegno di legge (aa; 32,dD)passa h.ì`.aFfl;3 di t<.a;:3MoiYla-rdaitta;m nsa Y;dtssst>r rïaalil°-a'aa. visto che gli eiueudaihteutisono sníti già ineonhiuiSPáioue°. Ieri, ínfattì, sì

s° [iualihheitte eoueltaso l"esa-iue dei testo aa,g3lsa'caaaito dallacamera i9 17a prfle scorso e,Che ha ï s3i.àato il sue lter allaX <-omm"s,-à<nìC (le] senato il22 iuaggio. Secondo <WauWrisulta a Ilaffisoggí sonostati approvati tre etaae'.eada-inexhti: uno elae esclude dal-le atti il â pratWalffli quellerientranti nelle profeRsíonisanhark, il secondo cheintroduce l'otidallgo <li di-elhiarare efle la professioneesercilata non î° riconosciu-ta a in or diaai e collegi prols-sioihadi, i; il terzo che [issati.la per le singoleasse.ticzazioihl prolessioitali,rdi ca?stit HHare coittit ti di undi-h'izle3 e oi've glae3iiìa sui eri-teritdi'.a?3g ,.acs€>€sï, ail.a aeiot9cisi*-(<'ieei =1's <.;at<alsí,c:ar.ifiuee eonapet-g'HBS°a darofessioitale.A questi cono tal partecipa-no le associazioni (lei Lavo-ratori, degli isupreihedaloH i edei consumatori inaggior-ihheute rappresentative sul

paiuo naZìonaje. Tutù glieahte'a'i pwi' l'aa, e`atistitii:ìioHHe e.il l'ttuzioitaiueuto dei eoitii-t-<tti m isaia posti a earico delleassa se';, s;!ee3au, lPihsì tivati tl coni-mente <li Cthaa, iProfessieaiai,dopo le preoceupaLlilui le-

gate a lui lungo intoppo Che

aH.6'e'.Y bb<< ïaLo il disegno (li

legge €<c; ;;;ese diseitexaathre.,Siamo ,già al lavoro per farcaa.lendai'iecare in aula il di-Rpositi ia», afferma il pi'e-Sitde°€ite, Giorgio Berlof£a,,mm de3vreth@aero esserciproblemi nimia, se il senatoiHa questi giorni e' zutasa-to. ffiísti pensare che allaCanwra erano bastale due,ore per approvare questa,legge. Allo stesso tempo-,conclude Berloffiiq Stiamoph'e'dispeaiaeitdo un terreno(a6"atirevtalc alla camera chea questo punto dovráappro-vare solo queste ultútaa' ihho-d3lielU' apportale. e cioè trec'taae<.ead;otitie.ihta_». Sulla stessalinea il presidente del Colap,dxiu"-tats<, dupa?i «Coutiahuia-ihho d3 333,át7 i'HHe°_re alta l'att.esa-rioihe», die°e°, <il testo deve,entro la prossima settímana,uscire dal senato pronto adaffrontare laeaineh'a, non de.vouo esiste-re' più ostacoli alla eoeae°lu-Siofic deil"it<°a<.l<;l;s nostrak'gge».Aahct:v i€a!±>siìn d.iro-si, respeáua;atpile, consumai o-

ri e commercio de] Pd, haespresso apprezzamen1o»per l'apjkrmazione della,legge.

Professioni non regolamentate Pagina 8

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Professioni, un Testo unico sulle leggi*

Piazza pulita delle norme incompatibili con quelle del dpr 137112

S i apre il cantiere per razionalizzaregli ordinamenti professionali. A cer-care di mettere ordine al ginepraiodi decreti e leggi che, dopo l'entrata

in vigore della riforma delle professioni (dpr137/12 1), hanno affastellato il già complessopanorama legislativo delle singole categorie,ci penserà, infatti, un testo unico che saràmesso a punto dal ministro della giustiziaPaola Severino. Secondo quanto risulta aItaliaOggi da ambienti vicini al dicastero divia Arenula, si tratterà anchein questo caso, di un dpr (undecreto del presidente dellarepubblica) che provvederà afare piazza pulita delle nor-me incompatibili con quelleintrodotte dal provvedimentoSeverino, e nello stesso tempoeffettuerà una ricognizionepuntuale di ciò che sopravvive-rà in ogni singolo ordinamentoprofessionale a seguito dell'at-tuazione della riforma. Del re-sto è la stessa legge a prevede-re con la sua entrata in vigorel'abrogazione di tutte le normeincompatibili ad essa e, a sta-bilire, nello stesso tempo che ilGoverno, entro il 31 dicembre2012, «raccolga le disposizioniaventi forza di legge che nonrisultano abrogate per effettodell'articolo 3, comma 5-bis, delcitato decreto legge» (decretolegge 138/11, poi convertitocon modificazioni dalla legge14 settembre 2011, n. 148). Uncompito non facile quello cheattende l'ufficio legislativo delministero della giustizia consi-

derando che gli ordinamenti professionalisono costituiti da un complesso di sisteminormativi che provengono da fonti di rangodiverse. Proprio per questo il ministero chie-derà seppure in via informale la collabora-zione di tutti gli ordini e collegi professionaliper la stesura di un testo organico. Ma cosasarà cancellato in sostanza? Negli ordina-menti professionali saranno espunte tuttequelle disposizioni contenute in leggi, rego-lamenti o decreti ministeriali che si pongo-

no in contrasto ai princìpi dilibero accesso alla professione,formazione continua, tirocinio,preventivo, assicurazione ob-bligatoria, pubblicità contenutinella legge delega e poi inseri-ti nel dpr. Tale provvedimento,infatti, non ha fatto altro cheapprofondire con norme di det-taglio i principi stabiliti nellediverse leggi delega che nell'ul-timo anno (legge 148/2011;legge di stabilità 183/2011;decreto salva Italia 201/2011;decreto legge 24/01/2012, n.1) si sono susseguite e che divolta in volta hanno condizio-nato la vita istituzionale dellesingole professioni. Dopo lesegnalazioni che arriverannodai singoli ordini poi avverràl'analisi dell'ufficio legislativosulla correttezza della gerar-chia delle fonti.

Benedetta Pacelli

Professioni non regolamentate Pagina 9

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LaGreen EconomyANTONIO CIANCIULLO zione sostenibile si ritrova assieme,

compatto nel condividere unapiat-taforma - sottolinea Edo Ronchi,presidente della Fondazione per losviluppo sostenibile - Non erascon-tato perché fino a ieri in molti setto-ri imperavano le divisioni. Lacoper-ta degli aiuti era corta e ognuno cer-cava di tirarla dalla sua parte. Ades-so si comincia a comprendere cheuna maggiore efficienza nell'usodelle materie e dell'energi a provocauna cas cata di b enefici che moltipli-ca l'occupazione in moltissimi set-tori. E che, se si fanno i conti bene,senza nascondere i costi dell'inqui-namento, il vantaggio delle fontirinnovabili diventaimmediato e c'èspazio per tutte le filiere».

Il documento presentato oggi aRimini (il Programma per lo svi-luppo di una green economy) è unponderoso volume che spazia sututti i campi. Ecco alcuni dei pun-ti principali.

E ] Nel 2011 la crescitadell'energia pulita ha toccato unnuovo picco: le fonti rinnovabili

hanno coperto il20,3 per cento dellaproduzione globale e hanno alimen-tato metà di tutta la nuova potenzainstallata nel settore elettrico mon-diale. Nel2011 in Italia le rinnovabilihanno rappresentato il terzo settoredi approvvigionamento energetico,dopo petrolio e gas, con oltre i113 percento del consumo interno totale fa-cendo segnare anche l'incrementomaggiore trale fonti (più 7 per cento).

RIFIUTI L'economia del ricicloe del compostaggio è già una realtàin sei paesi (Belgio, Austria, Dani-marca, Germania, PaesiBassi e Sve-zia) che superano la media europea(40 per cento), mentre nove (fra iquali l'Italia con un modesto 33 percento) restano al di sotto di questamedia. Italia bocciata anche in di-scariche: a fronte di una media eu-ropea del 38 per cento, Austria, Bel-gio, Danimarca, Germania, PaesiBassi e Svezia sono a discarica zeroo quasi zero, mentre il nostro paeseè ancora fermo al 49 per cento.

-- Buone notiziesul fronte agricolo: il biologico nel

finora la crisi ha depresso pro-duzione e consumi e dunquehafinito p er dare unamano al-

l'ambiente abbassando, come effet-to collaterale, le emissioni inquinan-ti: la decrescita ha causato molta di-soccupazione e tracce di disinquina-mento. E possibile rovesciare la pro-spettiva e usare la crisi come leva delsalto verso lo sviluppo sostenibile?Partire dalla liberazione dall'inqui-namento per rilanciare l'economia?

È questa la scommessa attorno acui ruotano gli Stati generali dellagreen economyche siriuniscono og-gi e domani allafieradiRimini. L'ap-puntamento, il primo di questa am-piezza, è stato organizzato dalmini-stero dell'Ambiente e da un pool di39 associazioni di impresa, ha coin-volto 300 esperti ed è stato coordi-nato dallaFondazioneperlo svilup-po sostenibile.

«È la prima volta che l'articolatomondo che fariferimento allapro du-

ECCSì incontrano da oggia ni per la a volLagli Stati generalideR'econon-úa verdeche vedono a filale imprese o Due arnìs ate áper elaborare

programma c:en atosu otto punti ffondainentalíper salvare l" lente

DOVE RiminiQUANDO dal 7 al 10 novembreINFO www.ecomondo.com

www. statigenerali. org

Green economy Pagina 10

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2009 copriva 1.106.648 ettari (quasiil9 per cento del totale della superfi-cie coltivata) collocando l'Italia alsecondo posto nell'Unione europeadopo la Spagna, mentre con 48.509aziende il nostro paesevantavailpiùalto numero di produttori biologiciin Europa. Inoltre disponiamo di243 prodotti di qualità (Ddp, Igp eStg), oltre 4.600 specialità regionalitradizionali e 521 vini a marchio ter-ritoriale. Un impegno che ha porta-to alla riduzione del consumo di fer-tilizzanti chimici e di pesticidi.

TRA5PORTI Con 606 vettureognimille abitanti, controunamediadell'Europa (a27 paesi) di 473, l'Italiaèmessamaleinunsettore chevaleunterzo dei consumi energetici nazio-nali. Secondo i dati Istat il nostro par-co autovetture ha raggiunto nel2011quota37.138.990, crescendo costan-

temente. Orafi settore è in flessione eper la prima volta si sta facendo stra-dal'ipotesi di unvero rilancio del tra-sporto elettrico (anche se la partepubblica stenta a decollare peri taglidibilancio). Lacreazione diun'infra-struttura elettrica costituirebbe unagrande spinta occupazionale e unsollievo per i nostri polmoni (circa il90 per cento delle emissioni è a cari-co del trasporto su strada).

OCCU- ___ _ _ __ L'Ocse stimache entro i12030, a livello globale, po-trebbero essere creatifino a20 milio-ni di nuovi posti di lavoro nel settoredella produzione e della distribuzio-ne di energia da fonti rinnovabili.

___ Nell'anno ac-cademico 2011-12 sono stati attivati193 corsiuniversitarisutematichele-gate allagreen economy.

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INDUSTRIA E HI-TECH

Innovazione, Italia avanti pianoClassifica Ue sulle regioni: il nostro Pàese «innovatore moderato»

di Carmine Fotina e Beda Romano

L e regioni europee stanno facen-do visibili progressi nel miglio-rare la propria capacità di inno-vare in campo tecnologico. Se-

condo una ricerca pubblicata ieri dallaCommissione è aumentato negli ulti-mi cinque anni il numero di regioni chenell'innovazione sono leader. Tutta-via, lo studio mette l'accento ancorauna volta sul ritardo delle regioni italia-ne in questo particolare settore, in li-nea peraltro con il ritardo del Paese nelsuo complesso.

La ricerca della Commissione indivi-dua quattro gruppi di regioni tra le i9oprese in considerazione nell'Unioneeuropea, in Croazia e in Norvegia:nell'innovare, possono essere leader,gregarie, moderate e modeste. Secon-do l'esecutivo comunitario, al Primogruppo appartengono 41 regioni, 58 alsecondo, 39 al terzo e 52 al quarto. Alcu-ni Paesi hanno variazioni pronunciate.In particolare la Francia e il Portogallohanno regioni appartenenti ai quattrogruppi.

Non sorprende se gli Stati membri

con le regioni più innovatrici sianonel Nord Europa, e in particolare inScandinavia: la Svezia, la Danimarca,la Germania e la Finlandia. «Dal 2007,laperformance regionale è statarelati-vamente stabile - spiega la Commis-sione nella documentazione distribui-ta ieri-. La maggiorparte delle regioni

sembra riuscire amantenere illoro po-tenziale di innovazione». In molti ca-si, c'è anche un miglioramento dellasituazione.

Tra i12007 e il 2011, le regioni leadersono aumentate da 34 a 41. Quattro re-gioni sono passate dal gruppo dellemo-deste o delle moderate al gruppo dellegregarie. Vi sono poi otto regioni chesistematicamente nel 2007, 2009 e 2012

hanno migliorato i loro risultati: laBas-sa Sassonia in Germania, il Bassin Pari-sien e la regione Ouest inFrancia, la Ca-labria e la Sardegna in Italia, Mazowie-ckie in Polonia, Lisbona in Portogallo,e la regione svizzera del Ticino.

L'Italia si piazza in terza categoria,tra i Paesi a innovazione moderata.Una conferma rispetto alle valutazio-ni del 2007 e del 2009, sebbene l'anali-si delle regioni meridionalilegittimi al-meno un po' di ottimismo. Se, infatti,nel 2007 la maggior parte delle regionidel Sud e le isole era relegata agli ulti-mi posti, nel 2012 si registrano passiavanti. In particolare, Sicilia, Sarde-gna, Basilicata é Puglia sono salite da"modesto" a "moderato", accanto allaCampania. Molise e Calabria restanoinvece in coda.

Il giudizio complessivo attribuitoall'Italia, ovvero «innovatore modera-to», deriva dal fatto che la maggior par-te delle regioni (12 sugo) rientra in que-sto gruppo. Sono invece sei le regioni(Piemonte, Lombardia, Veneto, FriuliVenezia Giulia, Emilia Romagna, La-zio) piùlaProvincia autonoma diTren-to che si piazzano al secondo livello,

SEGNALI POSITIVIPassi avanti nel Sudrispetto a 2007 e 2009Tl vicepresidente dellaCommissione Tajani:aumentare gli investimenti

quello dei gregari. Trento e Venetohanno messo a segno i progressi mag-giori rispetto alle valutazioni del 2009e del2007.

Il rapporto entra poi nel dettagliodelle singole performance. Ad esem-pio, per quanto riguarda le piccole emedie imprese che effettuano ricercain casa, a raggiungere il livello più alto(o,64inunascala da o ai) sono Piemon-te,Lombardìa, Veneto, Trento. Si scen-de, e di molto, nelle regioni meridiona-liper quanto riguarda un altro indicato-re, la spesa privata in ricerca e svilup-Po (0,35 perla Calabria, 0,26 per la Sici-lia, appena o,17Per la Sardegna).

«Il quadro di valutazione dell'inno-vazione regionale - spiegava ieri il com-missario all'Industria e vice presiden-te della Commissione Antonio Tajani-indica che occorre intensificare le azio-ni volte a creare condizioni più favore-voli per gli investimenti, non solo a li-vello europeo e nazionale ma anchecreando forti incentivi per le regioni ele comunità locali, affinché possanosfruttare appieno il loro potenziale diinnovazione e imprenditorialità».

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Innovazione e ricerca Pagina 12

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Oggi la staffetta

Passaggiodi consegneper la Cassadei dottori

Federica Micardi

Oggi cambio ai verticidella Cassa nazionale di pre-videnzae assistenza dei dot-tori commercialisti. È con-vocato, infatti, per le 9 ilConsiglio di amministrazio-ne con tre punti all'ordinedel giorno: nomina del pre-sidente, del vice presidentee della giunta esecutiva(composta da due consiglie-ri e dal presidente).

Walter Anedda, il presi-dente uscente, passa il testi-mone a Renzo Guffanti, lacui lista ha visto le elezionidello scorsoio ottobre. Il pas-saggio avviene, come pro-messo da Anedda subito do-po le elezioni, entro i «primiio giorni di novembre». Nelnuovo Cda, composto da no-ve membri, è stata conferma-ta, nel ruolo di consigliere mi-nisteriale, Susanna Zellerche ha già ricoperto questacarica negli ultimi quattro an-ni. Ma questa volta non saràl'unica donna, sarà affianca-ta da altre tre consigliere elet-te nella lista «Autonomia econtinuità» guidata da Guf-fanti. Oggi si saprà chi saràeletto vice presidente e i dueconsiglieri che entrerannonella giunta esecutiva.

Walter Anedda esce - peril momento - di scena con-tento: «Sono soddisfatto siadei risultati raggiunti in que-sti anni dal Cda e dall'assem-blea dei delegati - afferma -sia del nuovo Cda perché ègaranzia di serietà, profes-sionalità e continuità». Ungiudizio importante da Guf-fanti: «Ricevo un testimoneimpegnativo - afferma-por-tare avanti la Cassa raggiun-gendo gli stessi successi dichi mi ha preceduto non sa-rà un lavoro banale».

I problemi sul tappeto nonsono pochi, dalle società traprofessionisti,perle quali an-cora non è stato previsto l'ob-bligo previdenziale, alla spen-ding review, che obbliga leCasse a risparmiare sui costidi gestione e a versarli alloStato. «Sono elementi di pre-occupazione,- afferma Guf-fanti - perché rischiano dicompromettere la' stabilità,l'equità e l'adeguatezza dellanostra previdenza». Temi dicui Guffanti è informato datoil suo ruolo di delegato allaCommissione attuariale delCda uscente, e quindi di re-sponsabile della stesura deibilanci che devono, daquest'anno, garantire l'equili-brio a cinquant'anni.

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Previdenza professionisti Pagina 13

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«Statuto»`. . .associazioni:primo sìdel Senato

La commissione Indu-stria, commercio e turismodel Senato ieri ha approvato,con alcuni emendamenti, laproposta di legge sulle asso-ciazioni professionali (a.s.3270). Ora il provvedimento,che ha già ricevuto l'ok allaCamera lo scorso aprile, do-vrà essere esaminato dall'au-la diPalazzo Madama e poi sa-rà trasmesso a Montecitorioper il via libera definitivo.

Il disegno di legge defini-sce laprofessione non regola-mentata come quell'«attivitàeconomica, anche organizza-,t; a,-volta alla prestazione diservizi o di opere a favore diterzi, esercitata abitualmen-te e prevalentemente me-diante lavoro intellettuale, ocomunque con il concorso diquesto, con esclusione delleattività riservate per legge asoggetti iscritti in albi o elen-chi ai sensi dell'articolo 2229del codice civile, e delle atti-vità e dei mestieri artigianali,commerciali e di pubblicoesercizio disciplinati da spe-cifiche normative». <,;.

Chi esercita una professio-ne non regolamentata, preci-sa ancora il disegno di legge(che hauniflcato diversi arti-colati), può costituire asso-ciazioni a carattere professio-nale- di natura privatistica,fondate su base volontaria esenza alcun vincolo di rap-presentanza esclusiva «conil fine di valorizzare le com-petenze degli associati, dif-fondere tra essi il rispetto diregole deontologiche, agevo-lando la scelta e la tutela de-gliutenti nel rispetto delle re-gole sulla concorrenza».

Le associazioni, tra le altrecose, per tutelare i consuma-tone garantire la trasparenzadel mercato dei servizi pro-fessionali, possono rilasciareai propri iscritti un'attestazio-ne relativa alla regolare iscri-zione delprofessionista, ai re-quisiti necessari alla parteci-pazione all'associazione stes-sa, nonché agli standard quali-tativi e di qualificazione pro-fessionale che gli iscritti sonotenuti a rispettare.

In ogni caso, la legge pro-muove l'autoregolamentazio-nevolontaria e la qualificazio-ne dell'attività dei soggettiche esercitano le professioninon regolamentate indipen-dentemente dall'adesione aun'associazione.

Soddisfatto il PresidenteColap, il coordinamento del-le libere associazioni profes-sionali, Giuseppe Lupoi: «Latenacia e la determinazionemostrate dai nostri associatiin occasione dell'eventoPlus Italia hanno finalmenteconvinto i membri dellaCommissione a licenziare iltesto in attesa da oltre sei me-si. Continuiamo a mantene-re alta l'attenzione, il testo de-ve, entro la prossima settima-na, usciré dal Senato prontoad affrontare velocemente laCamera. E questo un impor-tante risultato nato dal lavo-ro di tutti, dalla coesione delnostro movimento e dallaforza delle nostre idee».

M. Bel..

Associazioni professionisti Pagina 14

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Il ministero della Giustizia sospende l'esame dei voti espressi i115 ottobre perla presidenza

irti, il risultato slittaPrima il Consiglio nazionale deve decidere sul passaggio di Sganga ad Aosta

Maria Carla De Cesari

Il ministero della Giusti-zia sospende il giudizio sul ri-sultato delle elezioniperil Con-siglio nazionale dei dottoricommercialisti e chiede alver-tice istituzionale della catego-ria di pronunciarsi su un ele-mento decisivo: il trasferimen-to di Giorgio Sganga da Paolaad Aosta è regolare? Se si ri-spondesseper lanullità delpas-saggio ad Aosta, la lista cheSganga ha aiutato a formare -guidata da Gerardo Longobar-di presidente a Roma - verreb-be colpita da decadenza. Sgan-ga, infatti, costituisce il rappre-sentante della quarta regionedel Nord, requisito ritenuto es-

La vicenda

'01 1 LE ELEZIONILe elezioni perilpresidentedel Consiglio nazionale deidottori commercialisti si sonosvolteill5 ottobre scorso. Lalista di Claudio Siciliotti haricevuto 364 voti c°óntro i 358detta lista di GerardoLongobardi

021 VOTI CONTESTATILa lista Longobardi contesta,però, l'attribuzione ai vincitoridi 16 voti espressi dai Consiglidegli ordini di Bari ed Enna,che non avrebbero potutovotare perché i rispettivipresidenti si erano inprecedenza dimessi. SecondoSicitiotti, invece, i Consigli diEnna e Bari, rimasti senzapresidente per diverso tempo,hanno compiuto tutte le,attività tipiche, comedelibere, iscrizioni e appunto,elezioni. Inoltre Sicitiottiprecisa che il ministero dellaGiustizia è stato avvertito

senziale dal decreto legislativo139/2005 che detta regole preci-se circa la provenienza dei can-didati, così che nell'insieme, sia-no espressione di-tutte le areegeografiche del Paese. Secondoil dipartimento per gli Affari diGiustizia, tocca al Consiglio na-zionale risolvere la questione.Per questo, lunedì il Diparti-mento ha scritto al Consiglio na-zionale, quasi alla vigilia dellariunione della commissioneelettorale che avrebbe dovutoriunirsi oggi per esaminare i ri-sultati e proclamare gli eletti.

Sul trasferimento di Sgangapende il ricorso del 19 ottobredal procuratore della Repubbli-ca del tribunale di Aosta al Con-

della situazione e ha deciso dinon commissariare i dueOrdini, né è intervenuto perlimitarne le funzioni

03 I IL TRASFERIMENTO1a lista Siciliotti contesta allalista Longobardi iltrasferimento di unconsigliere da Paola (Cosenza)ad Aosta per garantire larappresentanza di almenoquattro regioni del Nord comeprevede il regolamento(decreto legislativo139/2005). Il ministero.peròaveva ritenuto valido.iltrasferimento, anche seavvenuto poco tem po primadelle elezioni, e non haritenuto applicabile ilregolamento ché richiede che iconsiglieri per essere"eleggibili" debbano risiedereda almeno 10 anni nello stessoOrdine locale. L'intervento delProcuratore di Aosta riapreperò la questione

siglio nazionale, con la richie-sta di procedere a dichiarare lanullità della delibera di iscrizio-ne assunta dall'Ordine valdosta-no. Per arrivare a questa doman-da il procuratore ha fatto degliaccertamenti sul posto: tra l'al-tro, fuori dalla porta c'era unatarga trascurabile, nessuno deivicini avrebbe avuto modo diconoscere il dottor Sganga, néavrebbe notato clienti alla ricer-ca di consulenze.

Indizi- secondo il procurato-re - sufficienti per concluderesul carattere fittizio del trasfe-rimento, fatto alla vigilia dellacompetizione elettore. «Il mi-nistero- commenta Claudio Si-ciliotti - ci ha detto: decidete

voi e fatelo in fretta, in cinquegiorni. Controlleremo se è arri-vato il fascicolo, istruiremo ilprocedimento e poi, come hodetto qualche giorno fa, miasterrò dal giudizio. Lo stessofaranno i componenti dellamia lista e credo che il medesi-mo comportamento debba es-sere adottato da coloro che so-no impegnati nell'altra compa-gine. A quel punto, la parolaspetterà a nove consiglieri, chedovranno decidere se il trasfe-rimento è stato un artificio elet-torale, come tutti sanno».

«Non mi si può imputare unascelta di vita né si può contesta-re il mio spirito di intrapresa -risponde Sganga-. Lamiavicen

da è un unicum, il Pm agisce sulpiano civile, nonpenale: che co-sa mi si può contestare? Che a69 anni cerco nuovi mercati?Che dovrei avere uno studioconunasegretariao conunatar-ga più visibile? Per fare la pro-fessione bastano un cellulare eun computer. A proposito, so-no in macchina e tra cinque mi-nuti arrivo in Valle d'Aosta».

«Sono sereno - commentaGerardo Longobardi - conti-nuo a dire ai miei di stare tran-quilli. Io sono per i toni paca-ti, ma non vorrei arrivare a di-re "quo usque tandem Catili-na"» (abutere patientia no-stra n.d.r.)?

Commercialisti Pagina 15

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Contatti. In pista Eurolink e cinesi

Ciucci: sul Pontestrada a ostacoli

Alessandro AronaROMA

._W Dopo il decreto legge sulPonte di Messina «abbiamogià avviato incontri con il Con-traente generale (Eurolink, aguidaImpregilo, ndr) per defi-nire il nuovo accordo integra-tivo, previsto entro il i ° marzo2013». È uno dei passaggidell'audizione di ieri in Sena-to, alla Commissione Lavoripubblici, di Pietro Ciucci, am-ministratore delegato dellaStretto di Messina Spa.

Ciucci ha difeso con forza lavalidità del progetto («è unagrandissima opera che ci vieneinvidiata dalle comunità scien-tifiche internazionali»), e si èdetto soddisfatto, perché «il de-crgto detta finalmente un indi-rizzo» da parte del Governo.«Un percorso che può esseredifficile - ha detto Ciucci - madà la certificazione massimache la società è operativa e cheil progetto esiste».

Le norme rilanciano appa-rentemente il progetto delPon-te, ma dettano al tempo stessoun arduo percorso a tre tappesuccessive, dove il mancato rag-giungimento di ciascuna tappacomporta la «caducazione» exlege «di tutti gli atti che regola-no i rapporti di concessione»(tra Stato e Stretto di Messina»Spa, società pubblica), «non-ché le convenzioni e ogni altrorapporto contrattuale stipula-to dalla società concessiona-ria», (e cioè inprimis il contrat-to firmato nel 2005 con Euro-link). In questi casi i contraentinon potranno pretendere al-cun indennizzo, salvo il paga-mento residuo delle prestazio-ni progettuali, più il 1o% di taliimporti contrattuali. Ciucci haspiegato ieri che si tratterebbedi pagare 16 milioni residui perla progettazione più una mini-penale di 8-9 milioni.

La prima tappa prevista daldecreto, entro il 1 ° marzo 2013, èla firma dell'atto aggiuntivo nel

quale Eurolink dovrà accettarele regole della caducazione exlege, ma anche vedersi ricono-sciute opere connesse "sicure",finanziate dallo Stato: è allo stu-dio un'ipotesi di stanziare 250milioniper opere di connessio-neviaria al porto di Messina.

La seconda tappa, entro 6ogiorni dalla firma, è la presen-tazione al Cipe del progettodefinitivo e del piano che di-mostri che l'opera è finanzia-riamente fattibile. Terza tap-pa, entro i 540 giorni successi-vi (in tutto fa due anni), è l'in-dividuazione di un soggetto fi-nanziatore della Stretto Spa.

Ciucci ha parlato di un «inte-resse dei cinesi», dimostrato daultimo dal protocollo di intesasiglato con Cccc (China Com-munication Costruction Com-pany). «Non è un contratto ounimpegno-haprecisato Ciuc-ci - ma testimonia un senti-ment diinteresse delmercato».

Ponte sullo Stretto Pagina 16

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Nuova politica abitativa del comune. Fondo da 37 milioni per le case sociali

Milano, incentivi edilizia.Bonus volumetrico

DI SIMONETTA SCARANE

Milano le imprese cheristruttureranno lasede produttiva po-tranno aumentare la

superficie lorda del 20%, oppureutilizzare il bonus volumetricodel 20%, riconosciutogli dalcomune, per costruire ediliziaresidenziale o produttiva inaltra area urbana milanese. Idiritti volumetrici, quale incen-tivo previsto dal Pgt (Piano digoverno del territorio) e riconfer-mato nell'accordo sulle politicheabitative siglato ieri da PalazzoMarino con i sindacati, potran-no anche essere rivenduti. Alriguardo il comune istituirà unapposito registro. Inoltre, premivolumetrici saranno riconosciutianche a incubatori di impresa,start up e spin off, alle attivitàlegate alla produzione culturale,ai servizi alla persona, e al vo-lontariato sociale, purché sottoil controllo pubblico. In questocaso saranno considerati dalcomune come servizi e dunquepotranno costruire la loro sedesu aree pubbliche senza limiti divolumetria, secondo quanto ha

a chi ris truttura l 'impresafatto sapere l'assessore all'ur-banistica del comune di Milano,Ada Lucia De Cesaris. Questepolitiche per il lavoro sarannosostenute dal comuene con unfondo per lo sviluppo in conto ca-pitale. Il bonus volumetrico non èlegato all'applicazione di energierinnovabili. Se l'attività produtti-va verrà dismessa successivamen-te la proprietà dovrà restituire alcomune il diritto acquisito.

Il comune, con l'intesa siglataieri, intende aprire una nuova fasedi sviluppo urbano per rilanciarelo sviluppo anche economico. Pergovernare l'emergenza abitativain atto con l'aumento degli sfrattiper morosità, la giunta del sindacoGiuliano Pisapia ha deciso di cre-are un fondo per l'edilizia socialepubblica con una dotazione di 37milioni, dei quali 20 milioni l'anno,già dal 2012, saranno destinati ainterventi di edilizia residenzialepubblica. Il fondo sarà alimenta-to anche dai ricavi della venditadegli alloggi di proprietà del co-mune, prevista dal piano di valo-rizzazione del patrimonio pubblicocomunale attraverso l'istituzionedel fondo comune di investimentoimmobiliare. In aggiunta, a rim-

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Ada Lucia De

polpare le risorse a disposizionedel comune anche gli incassi do-vuti al comune dagli operatori pri-vati che rinunceranno a costruirela quota di edilizia residenzialepubblica (0,05%) prevista nelleoperazioni immobiliari su areepubbliche. Inoltre, 17 dei 37 mi-lioni di dote iniziale del fondo perla casa serviranno a ristrutturaregli appartamenti sfitti. A questerisorse si aggiungeranno 5 milionidi risorse sottoutilizzate. Il primointervento di edilizia pubblica ri-guarderà le due torri del quartiereTofano: un'operazione di demoli-zione e ricostruzione da 28 milio-ni. La nuova politica della casa diPalazzo Marino prevede anche la

costituzione dell'Agenzia per lacasa, entro la fine dell'anno, perfar incontrare domanda e offertadi alloggi privati in locazione. Saràcostituita dagli assessorati allacasa, urbanistica e servizi sociali.Il protocollo di intesa, sottoscrittooltre che dall'assessore De Cesarisanche dai colleghi alla casa, LuciaCastellano e Cristina Tájani (poli-tiche per il lavoro), con i sindacatiCgil (Onorio Rosati), Cisl (DaniloGalvagni), Uil (Walter Galbusera)e i rappresentanti dei sindacatidelle associazioni inquilini, Wal-ter Chiappelli per il Sunia, LeoSpinelli (Sicet) e Giulio Nicosia(Uniat), prevede anche la creazio-ne di un nuovo quartiere di edili-zia pubblica a Milano, su un'areaancora da individuare. «L'ammini-strazione si impegna a sostenerele aree con attività produttive esi-stenti e a disincentivare le azionispeculative sulle zone industriali.Verrà incentivato il recupero degliinsediamenti produttivi esistentifavorendo l'insediamento di nuo-ve imprese». Infine, il comune haprevisto l'istituzione di un elencocostruttori qualificati per la realiz-zazione di edilizia sociale.

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Incentivi all`edilizia Pagina 17

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Contenzioso tributario e mediazione,necessaria una revisione del sistemaL'Agenzia delle entrate, attingendo più o meno opportunamente da quanto succede

in Europa, sta tentando di ridurre la modica cifra di 190 mila controversie annuali(in Francia sono circa 20 mila) contro i provvedimenti dei propri Uffici, attraverso ilnuovo istituto deflativo, ai più ormai conosciuto come «Mediazione», anche se in realtàsi tratta di «Reclamo e mediazione», il primo obbligatorio, la seconda facoltativa. Veroè che ii nostro Paese ha una elevata propensione nel ricorrere al contenzioso, non soloa quello tributario; ma siamo veramente obbligati a constatare che i contribuentisiano tutti da classificare tra i «litigiosi», oppure sarebbe opportuno ammettere chenel sistema della Giustizia tributaria qualcosa non funzioni proprio a dovere? Sipensi agli avvisi di accertamento emessi al solo scopo di raggiungere i budgets di fineanno, ai quali l'Agenzia delle entrate è obbligatoriamente tenuta per convenzionecon il Mef; all'operato degli addetti agli Uffici controllo e accertamento, che a lorovolta sono pressati dai suddetti obiettivi imposti e che, probabilmente, proprio perquesti motivi non ponderano appropriatamente le ragioni delle pretese su cui sifondano i loro atti di contestazione. Infine si pensi all'operato dei giudici tributari,non sempre sono portatori di specifiche competenze professionali (d'altra parte checosa si dovrebbe pretendere per 25 euro di compenso per ciascuna sentenza depo-sitata), che nel dubbio normativo, con le loro decisioni sembrano portati a favorirecoloro che hanno effettuato le verifiche, che hanno emesso l'atto di contestazione edinfine coloro che si sono costituiti in giudizio. Il rimedio non può sicuramente esserequesto nuovo istituto che obbliga il contribuente alla presentazione di una istanzadi reclamo e consente agli uffici legali dell'Amministrazione finanziaria di valutare,prima che venga instaurato il contenzioso, tutti gli elementi di difesa del contribuenteche, peraltro, non potranno essere modificati in quanto proprio l'istanza di reclamodiverrà ricorso con la necessaria costituzione presso le commissioni competenti.

Certamente, in questo modo non si tutela il contribuente, specialmente conoscen-do le costanti necessità di cassa che, in questi ultimi anni, hanno fatto rilevare unnotevole incremento di pretese «marziane» avanzate da parte dell'AmministrazioneFinanziaria, alcione volte per pochi spiccioli, altre volte per importi che hanno messoin ginocchio aziende e famiglie. A supporto di questo sconsiderato agire, ci siamoabituati ad affermazioni nelle quali si asserisce di non poter fare altrimenti rispettoal comportamento che la legge impone di tenere, salvo confortarci con la previsioneche in Commissione ci verrà data ragione. La nostra Fondazione crede che se si vuoleveramente ridurre il contenzioso tributario occorra una vera riforma della Giustiziatributaria, dove finalmente chi sbaglia paga, e tanto, sia esso il contribuente disonestoche il funzionario poco attento. Entrambi con i loro comportamenti cagionano dannia tutti noi cittadini. Ma per arrivare a questo è necessario garantire dei diritti fon-damentali ai contribuenti, partendo dalla dipendenza della Giustizia tributaria chedeve assolutamente passare dal Ministero dell'economia e delle finanze al Ministerodella giustizia, così che il giudice tributario sia terzo, indipendente e imparziale,con specifiche competenze in materia tributaria e con la possibilità di avvalersidi C.T.U. come normalmente avviene in un procedimento civile.

Angelo Galdenzi, presidente Fondazione Commercialistitaliani

Mediazione Pagina 18

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Piano Giavazzirimangono solo

X00 milioni di tagliRidotti drasticamente i 10 miliardi di spese "aggredibili"

RetroscenaALESSANDRO BARBERA

ROMA

I tecnici ci hanno lavorato attornosettimane. Si sono incontrati piùvolte per discuterne. L'economista

Francesco Giavazzi, su richiesta delpremier, ha provato a convincerli cheun terzo di quei trentatré miliardi po-teva essere risparmiato per finanzia-re cose molto più utili per le imprese ei cittadini. E invece hanno scritto chesi può tagliare solo tre miliardi. A con-ti fatti forse si fermeranno a 500 mi-lioni, risorse che potrebbero essereusate per un credito d'imposta sullaricerca. Quando Orazio inventò il no-to detto sulle montagne che partori-scono topolini pensava agli scrittoridel suo tempo che tanto prometteva-no e poco realizzavano. Qui, per dirlacon Kafka, non si sa nemmeno con chiprendersela.

Eppure le premesse erano buone.Qualche mese fa il governo Monti ave-va aperto cassetti rimasti chiusi peranni. Avevamo finalmente saputo co-me lo Stato spende ogni anno trenta-

I NTOCCAB ILINon verranno ridotti i fondi

previsti per le Postele Ferrovie e l'autotrasporto

tré miliardi di «contributi alle impre-se», che per qualche oscuro motivochiamano così ma in realtà sono quasitutti soldi erogati a sé stesso. Oltrecinque miliardi alle Ferrovie, un mi-liardo e mezzo agli autotrasportatori,500 milioni alle Poste. E poi fornituremilitari (1,7 miliardi), sussidi per leaziende del trasporto pubblico di Co-muni e Regioni, per le cooperativeagricole, le strade statali. A PalazzoChigi un gruppo di lavoro formato daalti funzionari di diversi ministeri hatentato di mettere ordine alla babele.

Sono partiti dalla mole di aiuti statali,più o meno 15 miliardi. Il resto, i fondierogati alle Regioni, è stato difficilepersino contabilizzarli. Hanno divisole voci su due colonne. Nella primahanno messo le «non eliminabili», nel-la seconda quelle «da approfondire».L'eufemismo scelto per queste ultimeè un sintomo preoccupante della vo-lontà di agire.

Inutile dirlo, la prima colonna valequasi dodici miliardi. Sono stati esclu-si tutti i contratti di servizio con Fer-rovie, Poste, Anas. Si dirà: gli impegnipresi con le aziende, financo pubbli-che, vanno rispettati. E però non si ca-

pisce perché dobbiamo continuare aderogare fondi ad un'azienda (le Poste)che grazie agli utili di Bancoposta giraallo Stato quasi un miliardo di dividen-do l'anno. Oppure ci si potrebbe chiede-re perché non si possa ridiscutere ilcontratto di servizio con le Ferrovie, lequali in pochi anni hanno pressochéraddoppiato il costo dei biglietti sull'al-ta velocità. Sono state escluse dalle vo-ci aggredibili le forniture militari, i con-tributi pluriennali (mutui) e i creditid'imposta. Quest'ultima voce vale 2,2miliardi. Ma i due terzi - circa un miliar-do e mezzo - sono aiuti in varie formeall'autotrasporto. Uno dei tecnici impe-gnati nella stesura del documento loammette senza giri di parole: «Se lo im-magina cosa accadrebbe se li tagliassi-mo? I sindacati organizzerebbero unosciopero a Natale e noi dovremmo im-mediatamente fare retromarcia».

Passiamo alla colonna «da approfon-dire», 3,2 miliardi. Di questi tempi inParlamento farebbero carte false peruna cifra così. Con tre miliardi si puòtagliare un punto di Irpef, abbassarel'Irap, aumentare gli sgravi a chi ha fi-gli. E invece no. All'ultima riunione, or-mai un mese fa, il tavolo è giunto alla

conclusione che da quella colonna sipuò ottenere al massimo cinquecentomilioni di euro. I finanziamenti che siconsiderano effettivamente tagliabili sicontano sulla punta delle dita: i contri-buti all'editoria, per l'emittenza locale,il fondo unico per lo spettacolo, proba-bilmente i 3,7 milioni dedicati ad Arcus,la società coinvolta in una delle inchie-ste sul sistema Balducci. D'altra parte,sarebbe giusto tagliare i 16 milioni chefinanziano l'esenzione dal pagamentodel canone dei centri per gli anziani? 0 ifondi per le scuole paritarie (265 milio-ni) che al massimo ricevono un centesi-

I RISULTATOCon i risparmi sarà finanziato

un bonus sulle imposteper la ricerca scientifica

mo dell'istruzione pubblica? 0 il «fondoper gli investimenti nella ricerca scien-tifica e tecnologica»? Certo che no. Eperò, a scorrere l'elenco (24 pagine intutto) si ha una sensazione di smarri-mento, come se in quell'affastellarsi diparole si celino sprechi, perché voci condestinazioni incomprensibili, fuori delcontrollo dei più. A titolo di esempio: ache servono i due fondi «per lo svilupposostenibile» del ministero dell'Ambien-te? 0 i 45 milioni «per la ristrutturazio-ne dell'autotrasporto e lo sviluppo del-l'intermodalità e del trasporto combi-nato»? E che dire del fondo del ministe-ro dell'Economia «di solidarietà nazio-nale-interventi indennizzatori»?

Twitter @alexbarbera

Spending review Pagina 19

Page 23: Centro Studi C.N.I. - 7 novembre 2012 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 7 novembre 2012 Pagina I RIFORMA DELLE PROFESSIONI Italia Oggi 07/11/12

I°vniirit9 rotc ==,AUtCSt2 Ç

Crediti di imposta(a u los L, s:;o b:,in-pre9-Hr a,Iey;

Forniture militaril eL:re d iuiieuJu,,n v Rcrnr

2.979,2 324,3Fondo

di garanzia

492,2

Fondor otativo

Agevolazioni

Gran parte dei fondi non si possono toccare, come il contratto di servizio con le Fs

EconomistaFrancesco

Giavazzidocente

all'UniversitàBocconi

di Milano

Contratti di servizioe/o di programmar , Fm e e,r, :

Contributi pilli ennali

Contributi a fondo perduto11 1C a, exnrio li 'noie Ra ,

Contributiconto impianti

6,3 ,., ............Contributo in conto interessi

;?a-Sa lero,it,

,ludu o u,p zio e ql v nile e:;unne,

av01nofi 9,itoo 0171.a10,

257,1 '-'.;

Spending review Pagina 20