cenni storici
DESCRIPTION
CENNI STORICI. Nel 1922 Putnam pubblica il primo lavoro che documenta la capacità della membrana peritoneale di comportarsi come una membrana dializzante. Nel 1938 Rhoads effettua la prima dialisi peritoneale intermittente in due pazienti con uremia cronica terminale - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
CENNI STORICI
Nel 1922 Putnam pubblica il primo lavoro che documenta la capacità della membrana peritoneale di comportarsi come una membrana dializzante.Nel 1938 Rhoads effettua la prima dialisi peritoneale intermittente in due pazienti con uremia cronica terminaleNel 1959 Maxwell et col. introducono la dialisi peritoneale intermittente nella terapia dei pazienti affetti da insufficienza renale acutaNel 1962 Boen utilizza per la prima volta apparecchiature automatiche in dialisi peritoneale con la puntura ripetuta della cavità peritoneale.
Nel 1968 Tanckhoff et Schechter propongono il primo catetere peritoneale permanente in silastic con due cuffie in dacron per ancorarlo meglio alla parete addominale e, nello stesso tempo, creare una barriera più efficace all’insorgenza di infezioni dall’esterno. Tale innovazione tecnica dà sviluppo alla CAPD.Nel 1981 Diax Buxo propone di invertire i ritmi dellaCAPD eseguendo il ciclo più lungo di giorno ed i cicli rapidi di notte con l’ausilio di un cycler automatico. Nasce l’APDNel 1987 Twardowsky introduce la tecnica Tidial
CENNI STORICI
DIALISI PERITONEALE
La dialisi peritoneale è un trattamento sostitutivo che utilizza il peritoneo umano come membrana di dialisi; in altre parole l’introduzione in cavità addominale di un’apposita soluzione di dialisi determina l’estrazione dal microcircolo peritoneale di acqua e soluti da eliminare:tali sostanze atttraversano il peritoneo e si riversano nella Soluzione di dialisi.
Indicazioni
Anziani
Bambini
Necessità di spostamenti
Vasculopatie periferiche
Scompenso Cardiaco
Compatibilità con lavoro
Controindicazioni
Scarsa igiene personale
Scarsa igiene del domicilio
Mancanza di spazio
Tossicodipendenza
Alcolismo
DIALISI PERITONEALE
Peritoneo
Il peritoneo è una membrana che si estende senza soluzioni di continuità:
1)sui visceri endoaddominali (peritoneo viscerale)
2) Sulla parete addominale (peritoneo parietale) e parzialmente su quella diaframmatica
-Copre alcuni organi con un singolo strato mesoteliale (reni,vescica, utero, retto, duodeno, pancreas, colon ascendente e discendente). -Circonda quasi completamente la parte mobile di altri organi in addome (ileo, colon trasverso, stomaco, colon sigmoideo). -Connette questi organi alla parete addominale posteriore, con pliche a doppio strato di mesotelio peritoneale (mesi) che ne avvolgono i fasci neuro-vascolari (mesocolon, mesentere, mesoappendice). -Connette con pliche ,dette epipleon od omenti, alcuni organi tra loro, formando particolari legamenti
Peritoneo viscerale
POSIZIONAMENTO CATETERE
CHIRURGICO MEDICO
Vantaggi
Svantaggi
Migliore emostasi
Minor rischio di lesioni viscerali
Diretta visione del peritoneo
Ritardo nell’uso
Incisione ampia
Possibile ernia
Rapida
Incisione piccola
Uso immediato
Più frequente leankage
Più frequenti malfunzionamenti
Maggior rischio di lesioni viscerali
Complicanze legate al posizionamento del catetere
1)Emorragia
2)Malfunzionamento
3)Perforazione dei visceri
EMORRAGIA
Manifestazioni Cliniche:
1)Soffusioni emorragiche del sottocute
2)Ematoma sottocutaneo
3)Dialisato effluente ematico
PERFORAZIONE DEI VISCERI
Perforazione della Vescica: può avvenire se la stessa non è stata adeguatamente svuotata.Terapia a) lacerazione modica: guarigione
spontanea b) lacerazione severa: catetere vescicale a permanenza.
Perforazione Intestinale: laparatomia esplorativa
Malfunzionamento del catetere
Cause Cattivo posizionamento
Inginocchiamento del catetere
Dislocazione
Fibrina e coaguli ematici
Intrappolamento del catetere da parte dell’omento
Terapia Conservativa: riposizionamento con sonda, fibrinolitici
Chirurgica: riposizionamento
TECNICHE DI DIALISI PERITONEALE CAPD: Consiste in 3 o 4 scambi quotidiani, durante i quali sono introdotti 2 litri di liquido di dialisi. Il periodo di permanenza varia da 4 a 6 ore
CCPD: Sono effettuati da 2 a 6 scambi durante la notte che possono essere integrati con 1 o 2 scambi diurni; il paziente mantiene anche di giorno l’addome pieno di liquido di dialisi
NIPD: Sono effettuati gli scambi da 2 a 6 solo durante la notte. Il paziente di giorno mantiene l’addome vuoto.
IPD: Consiste in tre o quattro sedute settimanali, diurne o notturne, della durata media di 8-12 ore
TDA: Solo una parte di liquido viene scambiato, 1-1,5lt, la restante quota rimane permanentemente in addome.
METODICA DELLO SCAMBIO Lo scambio consta di tre fasi1)Il bagno di dialisi, previo riscaldamento, viene introdotto nella cavità peritoneale
2)All’interno della cavità il liquido permane per un determinato tempo che varia a secondo della tecnica utilizzata
3)Trascorso il tempo programmato il liquido viene rimosso
CINETICA DI TRASPORTO
Trasporto diffusivoIl passaggio dei soluti dal sangue al liquido peritoneale avviene in accordo alla legge di Fick
Flusso di soluto X unità di area =
La resistenza è data dai sei strati che compongono la barriera peritoneale: plasma sull’endotelio, endotelio capillare, membrana basale, interstizio, mesotelio e strato di liquido stagnante nel cavo peritoneale. Il coefficiente di restrizione dipendente dal Peso Molecolare
Gradiente di concentrazione
Resistenze
TRASPORTO PERITONEALE DIFFUSIVOVariabili che influenzano il trasporto
Gradiente di concentrazione dei soluti
Superficie peritoneale
Permeabilità intrinseca
Fattori determinanti il trasporto
Superficie peritoneale Permeabilità intrinseca
Estensione Superficie efficace
E’ intesa come la componente funzionale che, attraverso i capillari peritoneali perfusi, consente il trasporto dei soluti
Coefficiente di restrizione
E’ la resistenza che gli strati della barriera peritoneale oppongono al passaggio dei soluti e dipende dal peso molecolare
Trasporto ConvettivoE’ il passaggio dei soluti attraverso una membrana semipermeabile per effetto di trascinamento da parte del solvente durante l’ultrafiltrazione.
Il trasporto avviene indipendentemente dal gradiente di concentrazione ed è correlato a due parametri
1)Il grado di ultrafiltrazione
2)Il coefficiente di riflessione della membrana rispetto ad un soluto
La quota di ultrafiltrazione attiva transcapillare è influenzata dalle pressioni idrostatiche ed osmotiche presenti nei capillari, nell’interstizio e nel dialisato
Il coefficiente di riflessione è una misura dell’efficienza osmotica di un soluto, è dipendente dal Peso Molecolare e varia da 0 a 1 (1 Membrana impermeabile) (0 Membrana permeabile)
Variabili che influenzano il trasporto peritoneale convettivo
Ultrafiltrazione
Fattori determinanti:
1)Superficie peritoneale
2)Trasporto transcellulare
3)Assorbimento linfatico
4)Aumentata permeabilità del glucosio
Estensione Superficie efficace
Coefficiente di riflessione
Misura l’efficienza osmotica di un soluto, è dipendente dal Peso Molecolare e varia da 0 a 1 (1 Membrana impermeabile) (0 Membrana permeabile)
QUANTITA’ DIALISATO INFUSO
Riferito al peso
30-40 ml per Kg di peso corporeo
Riferito alla superficie corporea
1200-1300 ml per metro quadrato di superficie
N.B. In ogni caso la pressione intra-addominale non deve essere superiore a 18 cm di acqua
Classificazione del paziente attraverso PET
1)High trasportatori
Questi pazienti sono caratterizzati dalla rapida dissipazione del gradiente osmotico e da elevata capacità di trasporto. Trattamento consigliato a scambio rapido
2)Low trasportatori
Questi pazienti pur in presenza di un gradiente osmotico hanno una modesta ultrafiltrazione e scarsa clerance. Trattamento consigliato con ampi e più volumi di scambio
Complicanze non infettive precoci
Leankage
Malfunzionamento del catetere peritoneale
Dolore addominale
LEANKAGE
CLASSIFICAZIONE 1)Leankage attorno al catetere 2)Edema dei genitali
3)Edema della parete addominale 4)Leankage vaginale
5)Idrotorace
SEDI1)Incisione chirurgica
2)Dotto peritoneo vaginale
3)Fascia dello Scarpa
4)Tube del Falloppio
5)Soluzione di continuo diaframma
DOLORE ADDOMINALE1) All’ingresso del liquido di dialisi
Sede: Ipogastrica
Causato dai “primi contatti con il dialisato” (Acidità e Ipertonicità)
2) All’uscità del liquido di dialisiCausa: omento intrappolato nel catetere durante il drenaggio
3) Continuo durante la dialisiEscludere peritonite
Cause: sovradistenzione dell’addome da una quantità eccessiva di liquido
MALFUNZIONAMENTO DEL CATETERE Cause:
Dislocazione
Intrappolamento
Fibrina e coaguli ematici
Anse addominali distese
Incarcerazione da aderenze peritoneali
Complicanze non infettive tardiveEstrusione della cuffia di dacron
Emoperitoneo
Ernie
Perdite dell’ultrafiltrato
Pneumoperitoneo
Chiloperitoneo
Peritonite sclerosante
Malfunzionamento del catetere
Estrusione della cuffia di dacronCause: Errata curvatura del sgemento esterno del catetere.Impianto del catetere in paziente anasarcatico.Progressivo dimagrimento
EmoperitoneoCause: catetere dislocato, trauma addominale di lieve entità, tumori ovarici, trompocitopenia, endometriosi, sanguinamento retrogrado in fase mestruale, ovulazione, episodi di vomito particolarmente intenso, rottura di cisti renali, erosione di piccole arterie da parte del catetere
ErnieCause: aumento della pressione intra-peritoneale
Fattori di rischio: età avanzata, sesso femminile, obesità, precedenti laparotomie, multiparetà
Perdita di ultrafiltrazioneDeficit di ultrafiltrazione di primo tipo reversibile
Cause: idiopatica, transitoria in corso di peritonite acuta
Deficit di ultrafiltrazione di secondo tipo irreversibile
Cause: peritoniti gravi, peritoniti ricorrenti, aderenze diffuse, sclerosi peritoneale
PneumoperitoneoClinica: asintomatico o sintomatico (dolore riferito alla spalla)
Diagnosi: Rx Addome
Cause: infusione accidentale di aria a fine infusione, perforazione intestinale
ChiloperitoneoCaratteristiche: liquido di drenaggio di aspetto lattescente, senza i segni clinici di peritonite, presenza di proteine, colesterolo, trigliceridi e chilomicroni
Classificazione: forme primitive, forme secondarie (ostruzioni linfatiche,traumi)
Complicanze metabolicheIperglicemia
Ipertrigliceridemia
Malnutrizione preoteica
obesità
Complicanze a carico dell’apparato digerentePancreatite
Steatosi epatica subcapsulare
Fibrosi peritoneali
SCLEROSI PERITONEALE (1)pH, Acetato, Glucosio, Plastificanti, Fitalati
Perdita delle cellule mesoteliali Remesotelizzazione Alterata mesotelizzazione
a)Restitutio ad integrum Fibrosi
b)Opacizzazione Sclerosi Peritoneale
Peritonite1)Sintomatologia dolorosa addominale
2)Liquido torbido
3)Conta leucocitaria del liquido 100
4)Coltura positiva
Vie di trasmissionedella Peritonite
Esogena
Endogena
Endoluminale (50-70%): cambio sacca, cambio set, disconnessione accidentale, iniezione di farmaci nella sacca, soluzione non sterile, rottura della sacca e/o del set
Periluminale (20-30%): infezioni emergenze cutanee, infezioni del tunnel sottocutaneo
Trasmurale: migrazione trasmurale dei germi dall’intestino (diverticoli o stipsi)
Vie ascendenti: vie genitali femminili (fistole vaginali, ascessi retroperitoneali)
Vie ematogene: episodi di batteriemie
Vie linfatiche
Distribuzione % dei microorganismi e loro probabile fonte
Infezioni attraverso il catetere o punto d’uscita
Stafilococchi coagulasi negativa 30-40%
Stafilococcus Aureus 10-20%
Pseudomonas 5-10%
Difteroidi 1-3%
Funghi e lieviti 1-3%
Infezioni attraverso la parete intestinale
Gram Neg. (Enterobacteriacae) 10-20%
Anaerobi (Clostridium) 1-3%
Infezioni attraverso il circolo
Streptococchi Beta-emolitici 10-20%
Infezioni attraverso la vagina
Lieviti 1-2%
Lattobacilli 1-2%
Peritonite con cultura negativa