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DI ROBERTA PUMPO l carcere, luogo chiuso per definizione, può «sorprendentemente» essere il posto dove sperimentare «il vero incontro tra persone». È la realtà in cui presenza, pazienza, condivisione, testimonianza devono essere la chiave per far comprendere ai ragazzi che «sono amati e cambiare è possibile». Don Nicolò Ceccolini, cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo, riassume in queste parole il suo ministero nell’istituto penale di via Giuseppe Barellai dove questa mattina il cardinale vicario Angelo De Donatis presiede la Messa della prima domenica di Avvento. Papa Francesco visitò la struttura il 28 marzo 2013, Giovedì Santo, e celebrò la Messa “in Coena Domini” con il rito della lavanda dei piedi. Don Nicolò, appartenente alla Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, nel novembre 2017 è subentrato a padre Gaetano Greco, cappellano a Casal del Marmo per 36 anni. Vive la realtà del penitenziario già dal 2011 quando, ancora seminarista, fu affiancato a padre Gaetano per un lungo “tirocinio”. L’istituto è composto da tre edifici detentivi e al momento ci sono 65 ragazzi, una quindicina gli italiani. Una struttura è destinata all’utenza femminile e attualmente si trovano lì 15 ragazze, la maggior parte delle quali rom, una sola italiana. Due palazzine sono invece riservate ai ragazzi, divisi in gruppi in base all’età; in una ci sono i minorenni tra i 14 e i 17 anni, una ventina, molti dei quali provenienti da Egitto, Tunisia, Europa dell’Est. Nell’altro complesso i giovani adulti tra i 18 e i 25 anni, che hanno commesso reati quando erano minorenni. La giornata tipo inizia alle 8. Dopo la colazione i ragazzi frequentano la scuola e dallo scorso anno c’è anche l’istituto alberghiero. Vi sono poi corsi di falegnameria, tappezzeria e pizzeria avviati in collaborazione con la Caritas di Roma. Il pomeriggio i giovani detenuti praticano sport o si riuniscono nelle sale ricreative del proprio reparto. Don Nicolò spiega che sono ragazzi «uguali ai loro coetanei», ma con alle spalle difficili storie di abbandono familiare o con un genitore in carcere. Molti degli stranieri hanno raggiunto da soli l’Italia stipati su carrette del mare. A Casal del Marmo c’è chi sta scontando una pena per ogni tipo di reato: furto, rapina, ricettazione, spaccio, violenza sessuale. Perfino omicidio. Il reinserimento nella società «non è semplice – afferma il cappellano – . Fortunatamente le modifiche apportate dal decreto legge 448/88 hanno introdotto le misure alternative per i minorenni grazie alle quali otteniamo maggiori successi». Il sacerdote chiarisce che se a un adolescente non fosse offerta un’alternativa e uscisse dal carcere una volta scontata la pena, tornerebbe a delinquere per emulare gli adulti. «Vengono quindi inseriti in strutture apposite per permettere loro di iniziare un cammino che li porterà a riprendere in mano la propria vita», aggiunge don Nicolò. Tra queste c’è Borgo Amigó, una casa famiglia fondata da padre Greco nel 1995. Ospita minori e giovani adulti sottoposti a misure alternative alla detenzione, minori stranieri non accompagnati e minori sottoposti a provvedimenti civili. «Il punto nevralgico del lavoro educativo – prosegue – sta nel far comprendere ai ragazzi che sono amati e che il carcere non è la fine ma ci sono nuove possibilità. Bisogna infondere loro speranza». Ogni giorno porta con sé delle «novità» e il sacerdote dice di sorprendersi sempre «della capacità che hanno i ragazzi di donare gioia». In questi anni ha imparato a «non avere fretta. Don Gaetano mi ha insegnato che non è importante fare le cose ma essere presenti. Il futuro di questi ragazzi non si costruisce con le parole o le frasi ma con la vicinanza». Non mancano le difficoltà in modo particolare quando i ragazzi arrivano a Casal del Marmo. Sono chiusi in se stessi e non è semplice aprire un varco al dialogo. Don Ceccolini addebita la chiusura alla sfiducia che hanno negli adulti. «Spesso sono stati feriti da persone alle quali si erano affidati e questo li fa stare sempre in allerta». L’arrivo in istituto è al tempo stesso un momento importante per «intercettarli» perché in tanti hanno paura. I giovani detenuti appartengono a cconfessioni religiose diverse. Ci sono musulmani, protestanti, ortodossi e cattolici. Don Nicolò celebra la Messa il sabato e la domenica. «È uno dei pochi momenti in cui sono liberi di decidere cosa fare e in tanti partecipano alla celebrazione. Io sono lì per tutti, non solo per i cattolici». Il dialogo costante con tutti porta spesso agli «interrogativi più veri e alle domande più impegnative» e alcuni di loro chiedono di ricevere i sacramenti. Tre i giovani hanno ricevuto la Cresima lo scorso anno. I a anni la Caritas diocesana promuove corsi di formazione nell’istituto penale minorile. Attualmente sono attivi quattro laboratori artigianali: sartoria per le ragazze, tappezzeria, falegnameria e pizzeria. La finalità è quella di coinvolgere i ragazzi e orientare le abilità di ognuno fornendo loro gli strumenti utili per il reinserimento nel mondo del lavoro. Per consentire le attività sportive l’istituto è dotato di un campo da calcio, uno da pallacanestro e una palestra. «Sono con loro anche durante i momenti di relax che spesso si rivelano importanti occasioni di confronto», afferma don Nicolò. (R. P.) D Casal del Marmo, il futuro da costruire con la vicinanza carcere. Oggi la Messa di De Donatis. A colloquio con il cappellano Quei quattro laboratori attivi I NFORMAZIONE PLURALISMO E MEDIA UN VALORE COSTITUZIONALE ualcosa sta cambiando nel Paese se il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ultimo mese ha sentito la necessità di ribadire più volte che l’informazione è un bene pubblico di rilevanza costituzionale. E che la libertà di stampa e la tutela delle minoranze richiedono il sostegno dello Stato. In un tempo in cui pare che tutto debba essere ricondotto alla legge di mercato, il valore del pluralismo nell’informazione torna ad essere al centro del dibattito. Qui ci interessa in particolare quello che dà voce ai territori, alle comunità, alle periferie, alle realtà decentrate. Sono i giornali di carta e sul web che raccontano una comunità, un’area ben definita del nostro Paese. Molte delle notizie che diffondono non arrivano mai alla ribalta nazionale. Sono i giornali diocesani che, come ha sottolineato papa Francesco, sono «voce, libera e responsabile, fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica, perché sia assicurato il continuo scambio delle idee e un proficuo dibattito basato su dati reali e correttamente riportati». Hanno una tiratura legata al territorio e svolgono una funzione indispensabile e preziosa nella crescita democratica della Nazione e consentono di essere consapevoli del tempo che si sta vivendo. Ancor più nell’attuale contesto comunicativo che avvolge tutti con sempre nuovi strumenti, veloci e persuasivi. Da quest’anno, dopo un lungo ed articolato lavoro a livello parlamentare e dei protagonisti dell’informazione tra cui anche la Fisc, è in vigore la riforma del comparto editoria, che con regole chiare, trasparenti ed eque, sostiene l’informazione locale (carta e web) legata al no–profit e alle cooperative dei giornalisti. La notizia di questi giorni è che in Parlamento sarà discusso un emendamento alla legge di Bilancio, su proposta di una porzione della maggioranza al Governo, che rimette in discussione tutto questo, liquidando un tema vitale per il Paese. Tutto si può ridiscutere e migliorare, ma, per un comparto così significativo, delicato e complesso come la libertà di stampa e il pluralismo informativo, occorre un ascolto più ampio con coloro che sono coinvolti. Evitando dogmatismi pregiudiziali, e guardando alla realtà delle cose ed al contesto democratico. Un cambio repentino della legge metterebbe a rischio anche i posti di lavoro di migliaia di giornalisti che sono radicati sul territorio. E non è immaginabile un Paese impoverito di queste voci, sarebbe privato di apporti fondamentali al dibattito sociale e civile. Verrebbe meno un’informazione credibile sempre sul campo al di là delle tante, troppe, fake news che proliferano. Confidiamo quindi che non si proceda al cambiamento attraverso la legge di Bilancio, ma che si apra un confronto costruttivo e aperto per continuare a sostenere il pluralismo. Angelo Zema e i direttori delle testate Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) Q Sabato pomeriggio l’omaggio del Papa all’Immacolata DI ANDREA ACALI abato prossimo si rinnoverà il tradizionale omaggio dei ro- mani alla statua della Madonna in piazza Mignanelli, accanto a piaz- za di Spagna, e anche quest’anno è prevista la preghiera di Papa France- sco ai piedi della colonna. L’arrivo del Santo Padre, che sarà accolto dal cardinale vicario Angelo De Dona- tis e dalle autorità civili, è previsto al- le 16. Una festa sempre molto sen- tita dai romani che danno vita a u- na processione ininterrotta fin dalle 7.30, quando i Vigili del fuoco, in ri- cordo dei 220 colleghi che l’8 di- cembre 1857 inaugurarono il mo- numento, salgono sulla scala per de- porre la ghirlanda sul braccio della Madonna. Associazioni e cittadini portano i loro fiori, le loro preghie- re o magari semplicemente il loro saluto alla Vergine, in attesa dell’ar- rivo del Papa. Come sempre, saranno i francesca- ni della comunità dei Santi Aposto- li, chiesa in cui si svolge la più anti- ca novena all’Immacolata, ad ani- mare la giornata. «È un servizio che forniamo a confraternite, gruppi lai- cali, parrocchie che recano il loro o- maggio floreale alla Madonna – spie- ga il parroco padre Agnello Stoia –. Ma la cosa più importante è il con- tatto con le persone». Padre Agnello ci tiene a sottolineare l’aspetto spiri- tuale di tale servizio: «Non si tratta solo di mettere i fiori in maniera or- dinata ma soprattutto di mantenere, in una giornata di festa e di gioia, un clima di riflessione, di preghiera, di incontro con Maria». Perché quando i frati vengono con- tattati, le persone chiedono prima di tutto preghiere: «Per questo c’è anche un piccolo gruppo di ascolto – spie- ga il francescano – con alcuni frati che offrono la Medaglietta Miraco- losa e una piccola “pagellina” che la descrive e ne spiega la devozione. Molti chiedono di confessarsi, per- ciò dietro la colonna dell’Immaco- lata ci sono sacerdoti per ascoltare e assolvere i penitenti». Un servizio che sarà offerto dalle 6.30 del mat- tino fino alle 20. Oltre ai frati della basilica sono coinvolti alcuni giova- ni chierici studenti del Seraphicum, il gruppo di evangelizzatori di stra- da della Sveglia francescana e alcuni laici della Milizia dell’Immacolata, l’associazione di fedeli di diritto pon- tificio fondata da san Massimiliano Kolbe. Un ultimo aspetto è quello della solidarietà: in una giornata che segna anche l’inizio della frenetica corsa consumistica ai regali natalizi, in piazza di Spagna ci saranno due cassette per la raccolta di fondi de- stinati a opere sociali. «Negli anni scorsi li abbiamo inviati ad esempio ad Haiti e nelle Filippine, devastati dal terremoto e dal tifone – conclu- de padre Agnello –. Quest’anno pen- siamo di inviare aiuti in Venezuela». Tra i gruppi che porteranno il loro omaggio ci saranno i nuclei azien- dali delle Acli di Roma, Cotral– Atac, Acea, Inps–Inpdap e il nucleo dipendenti Roma Capitale, come av- viene da oltre mezzo secolo. «Anche quest’anno – afferma Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma – il nostro gesto assume un significato speciale perché vogliamo affidare al- la Vergine regina della Speranza so- prattutto i giovani e il loro futuro, che passa dalla necessità di creare nuove opportunità di lavoro. È una delle grandi emergenze della nostra città per le quali ci rivolgiamo a Ma- ria». Le rappresentanze del mondo del lavoro e le aggregazioni laicali, prima dell’omaggio alla Vergine, par- teciperanno alle 9 alla Messa pre- sieduta dal vescovo ausiliare Gian- rico Ruzza a Trinità dei Monti. «Il mondo del lavoro desidera sempre ricominciare dal “mistero di Naza- reth”», afferma l’incaricato diocesa- no per la pastorale sociale don Fran- cesco Pesce. In piazza ci saranno an- che circa 100 disabili assistiti da 120 volontari dell’Unitalsi delle sezioni romana–laziale, marchigiana, um- bra, calabrese e pugliese. La statua bronzea della Madonna, posta su una colonna alta circa 12 metri, fu realizzata da Giuseppe O- bici e finanziata dal re delle Due Si- cilie Ferdinando II tre anni dopo la proclamazione del dogma dell’Im- macolata, nella Cappella Sistina, da parte di Pio IX con la bolla “Ineffa- bilis Deus”. Fu lo stesso beato a pre- siedere l’inaugurazione. La tradizio- ne dell’atto di venerazione da parte dei Pontefici fu iniziata nel 1953 da Pio XII e ripresa dai suoi successori. S Come tradizione Francesco sarà alle ore 16 in piazza di Spagna. La preghiera di cittadini e associazioni. L’accoglienza ai piedi della colonna, eretta nel 1857 e alta 12 metri, sarà curata dai francescani dei Santi Apostoli L’omaggio floreale del Papa (foto Gennari) Il carcere minorile di Casal del Marmo Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza vvenire, dal 4 al 6 dicembre, celebra i suoi primi 50 anni con contenuti speciali e approfondimenti che ripercorrono i grandi temi al centro del dibattito etico, sociale e politico. Il primo numero di Avvenire uscì infatti nelle edicole il 4 dicembre 1968, fortemente voluto da Paolo VI e nato dalla fusione di altre due prestigiose testate cattoliche: L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna. Inoltre, il quotidiano dei cattolici si presenterà con una veste grafica rinnovata, nata dai suggerimenti dei suoi lettori per rendere l’esperienza di lettura sempre più chiara e coinvolgente. Chi ancora non conosce Avvenire, dal 4 dicembre potrà farlo approfittando della speciale offerta del cinquantenario: si potrà leggere Avvenire per tre giorni al prezzo di uno. “I nostri prossimi 50 anni iniziano il 4 dicembre”, lo slogan dell’iniziativa promozionale. Dal 4 al 6 dicembre, infatti, la copia del quotidiano sarà in vendita a soli 50 centesimi: un’occasione per conoscerlo meglio e appunto per farlo conoscere. Anche a Roma, dove dal 1974 il quotidiano ospita le pagine di Roma Sette, diventate negli scorsi anni un vero e proprio dorso domenicale. A Avvenire dal 4 al 6 celebra i primi 50 anni Zichichi a San Marco ricorda Galileo e parla di bellezza del creato a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLV – Numero 43 – Domenica 2 dicembre 2018

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Page 1: carcere. Casal del Marmo, il futuro da costruire con la ... · riuniscono nelle sale ricreative del ... delle grandi emergenze della nostra ... che circa 100 disabili assistiti da

DI ROBERTA PUMPO

l carcere, luogo chiuso perdefinizione, può«sorprendentemente» essere il

posto dove sperimentare «il veroincontro tra persone». È la realtàin cui presenza, pazienza,condivisione, testimonianzadevono essere la chiave per farcomprendere ai ragazzi che «sonoamati e cambiare è possibile».Don Nicolò Ceccolini, cappellanodel carcere minorile di Casal delMarmo, riassume in queste paroleil suo ministero nell’istitutopenale di via Giuseppe Barellaidove questa mattina il cardinalevicario Angelo De Donatispresiede la Messa della primadomenica di Avvento. PapaFrancesco visitò la struttura il 28marzo 2013, Giovedì Santo, e

celebrò la Messa “in CoenaDomini” con il rito della lavandadei piedi. Don Nicolò,appartenente alla Fraternitàsacerdotale dei missionari di SanCarlo Borromeo, nel novembre2017 è subentrato a padreGaetano Greco, cappellano aCasal del Marmo per 36 anni. Vivela realtà del penitenziario già dal2011 quando, ancora seminarista,fu affiancato a padre Gaetano perun lungo “tirocinio”. L’istituto ècomposto da tre edifici detentivi eal momento ci sono 65 ragazzi,una quindicina gli italiani. Unastruttura è destinata all’utenzafemminile e attualmente sitrovano lì 15 ragazze, la maggiorparte delle quali rom, una solaitaliana. Due palazzine sonoinvece riservate ai ragazzi, divisi ingruppi in base all’età; in una ci

sono i minorenni tra i 14 e i 17anni, una ventina, molti dei qualiprovenienti da Egitto, Tunisia,Europa dell’Est. Nell’altrocomplesso i giovani adulti tra i 18e i 25 anni, che hanno commessoreati quando erano minorenni. Lagiornata tipo inizia alle 8. Dopo lacolazione i ragazzi frequentano lascuola e dallo scorso anno c’èanche l’istituto alberghiero. Visono poi corsi di falegnameria,tappezzeria e pizzeria avviati incollaborazione con la Caritas diRoma. Il pomeriggio i giovanidetenuti praticano sport o siriuniscono nelle sale ricreative delproprio reparto. Don Nicolòspiega che sono ragazzi «uguali ailoro coetanei», ma con alle spalledifficili storie di abbandonofamiliare o con un genitore incarcere. Molti degli stranieri

hanno raggiunto da soli l’Italiastipati su carrette del mare. ACasal del Marmo c’è chi stascontando una pena per ogni tipodi reato: furto, rapina,ricettazione, spaccio, violenzasessuale. Perfino omicidio. Ilreinserimento nella società «non èsemplice – afferma il cappellano –. Fortunatamente le modificheapportate dal decreto legge448/88 hanno introdotto lemisure alternative per i minorennigrazie alle quali otteniamomaggiori successi». Il sacerdotechiarisce che se a un adolescentenon fosse offerta un’alternativa euscisse dal carcere una voltascontata la pena, tornerebbe adelinquere per emulare gli adulti.«Vengono quindi inseriti instrutture apposite per permettereloro di iniziare un cammino che liporterà a riprendere in mano lapropria vita», aggiunge donNicolò. Tra queste c’è BorgoAmigó, una casa famiglia fondatada padre Greco nel 1995. Ospitaminori e giovani adulti sottopostia misure alternative alladetenzione, minori stranieri nonaccompagnati e minori sottopostia provvedimenti civili. «Il puntonevralgico del lavoro educativo –prosegue – sta nel farcomprendere ai ragazzi che sonoamati e che il carcere non è la finema ci sono nuove possibilità.Bisogna infondere loro speranza».Ogni giorno porta con sé delle«novità» e il sacerdote dice disorprendersi sempre «dellacapacità che hanno i ragazzi didonare gioia». In questi anni haimparato a «non avere fretta. DonGaetano mi ha insegnato che nonè importante fare le cose maessere presenti. Il futuro di questiragazzi non si costruisce con leparole o le frasi ma con lavicinanza». Non mancano ledifficoltà in modo particolarequando i ragazzi arrivano a Casaldel Marmo. Sono chiusi in sestessi e non è semplice aprire unvarco al dialogo. Don Ceccoliniaddebita la chiusura alla sfiducia

che hanno negli adulti. «Spessosono stati feriti da persone allequali si erano affidati e questo li fastare sempre in allerta». L’arrivo inistituto è al tempo stesso unmomento importante per«intercettarli» perché in tantihanno paura. I giovani detenutiappartengono a cconfessionireligiose diverse. Ci sonomusulmani, protestanti, ortodossie cattolici. Don Nicolò celebra laMessa il sabato e la domenica. «Èuno dei pochi momenti in cuisono liberi di decidere cosa fare ein tanti partecipano allacelebrazione. Io sono lì per tutti,non solo per i cattolici». Il dialogocostante con tutti porta spessoagli «interrogativi più veri e alledomande più impegnative» ealcuni di loro chiedono diricevere i sacramenti. Tre i giovanihanno ricevuto la Cresima loscorso anno.

Ia anni la Caritas diocesanapromuove corsi di

formazione nell’istituto penaleminorile. Attualmente sonoattivi quattro laboratoriartigianali: sartoria per leragazze, tappezzeria,falegnameria e pizzeria. Lafinalità è quella di coinvolgere iragazzi e orientare le abilità diognuno fornendo loro glistrumenti utili per ilreinserimento nel mondo dellavoro. Per consentire le attivitàsportive l’istituto è dotato di uncampo da calcio, uno dapallacanestro e una palestra.«Sono con loro anche durante imomenti di relax che spesso sirivelano importanti occasionidi confronto», afferma donNicolò. (R. P.)

D

Casal del Marmo, il futuroda costruire con la vicinanza

carcere.Oggi la Messa di De Donatis. A colloquio con il cappellano

Quei quattrolaboratori attivi

I N F O R M A Z I O N E

PLURALISMO E MEDIAUN VALORE

COSTITUZIONALEualcosa sta cambiando nel Paesese il Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, nell’ultimo meseha sentito la necessità di ribadire

più volte che l’informazione è un benepubblico di rilevanza costituzionale. E chela libertà di stampa e la tutela delleminoranze richiedono il sostegno delloStato. In un tempo in cui pare che tuttodebba essere ricondotto alla legge dimercato, il valore del pluralismonell’informazione torna ad essere al centrodel dibattito. Qui ci interessa in particolarequello che dà voce ai territori, allecomunità, alle periferie, alle realtàdecentrate. Sono i giornali di carta e sulweb che raccontano una comunità, un’areaben definita del nostro Paese. Molte dellenotizie che diffondono non arrivano maialla ribalta nazionale. Sono i giornalidiocesani che, come ha sottolineato papaFrancesco, sono «voce, libera e responsabile,fondamentale per la crescita di qualunquesocietà che voglia dirsi democratica, perchésia assicurato il continuo scambio delle ideee un proficuo dibattito basato su dati reali ecorrettamente riportati». Hanno unatiratura legata al territorio e svolgono unafunzione indispensabile e preziosa nellacrescita democratica della Nazione econsentono di essere consapevoli del tempoche si sta vivendo. Ancor più nell’attualecontesto comunicativo che avvolge tutti consempre nuovi strumenti, veloci e persuasivi. Da quest’anno, dopo un lungo edarticolato lavoro a livello parlamentare edei protagonisti dell’informazione tra cuianche la Fisc, è in vigore la riforma delcomparto editoria, che con regole chiare,trasparenti ed eque, sostiene l’informazionelocale (carta e web) legata al no–profit ealle cooperative dei giornalisti. La notiziadi questi giorni è che in Parlamento saràdiscusso un emendamento alla legge diBilancio, su proposta di una porzione dellamaggioranza al Governo, che rimette indiscussione tutto questo, liquidando untema vitale per il Paese. Tutto si puòridiscutere e migliorare, ma, per uncomparto così significativo, delicato ecomplesso come la libertà di stampa e ilpluralismo informativo, occorre unascolto più ampio con coloro che sonocoinvolti. Evitando dogmatismipregiudiziali, e guardando alla realtàdelle cose ed al contesto democratico. Uncambio repentino della legge metterebbea rischio anche i posti di lavoro dimigliaia di giornalisti che sono radicatisul territorio. E non è immaginabile unPaese impoverito di queste voci, sarebbeprivato di apporti fondamentali aldibattito sociale e civile. Verrebbe menoun’informazione credibile sempre sulcampo al di là delle tante, troppe, fakenews che proliferano. Confidiamoquindi che non si proceda alcambiamento attraverso la legge diBilancio, ma che si apra un confrontocostruttivo e aperto per continuare asostenere il pluralismo.Angelo Zema e i direttori delle testate Fisc

(Federazione italiana settimanali cattolici)

Q

Sabato pomeriggio l’omaggio del Papa all’ImmacolataDI ANDREA ACALI

abato prossimo si rinnoverà iltradizionale omaggio dei ro-mani alla statua della Madonna

in piazza Mignanelli, accanto a piaz-za di Spagna, e anche quest’anno èprevista la preghiera di Papa France-sco ai piedi della colonna. L’arrivodel Santo Padre, che sarà accolto dalcardinale vicario Angelo De Dona-tis e dalle autorità civili, è previsto al-le 16. Una festa sempre molto sen-tita dai romani che danno vita a u-na processione ininterrotta fin dalle7.30, quando i Vigili del fuoco, in ri-cordo dei 220 colleghi che l’8 di-cembre 1857 inaugurarono il mo-numento, salgono sulla scala per de-porre la ghirlanda sul braccio dellaMadonna. Associazioni e cittadiniportano i loro fiori, le loro preghie-re o magari semplicemente il lorosaluto alla Vergine, in attesa dell’ar-

rivo del Papa.Come sempre, saranno i francesca-ni della comunità dei Santi Aposto-li, chiesa in cui si svolge la più anti-ca novena all’Immacolata, ad ani-mare la giornata. «È un servizio cheforniamo a confraternite, gruppi lai-cali, parrocchie che recano il loro o-maggio floreale alla Madonna – spie-ga il parroco padre Agnello Stoia –.Ma la cosa più importante è il con-tatto con le persone». Padre Agnelloci tiene a sottolineare l’aspetto spiri-tuale di tale servizio: «Non si trattasolo di mettere i fiori in maniera or-dinata ma soprattutto di mantenere,in una giornata di festa e di gioia, unclima di riflessione, di preghiera, diincontro con Maria».Perché quando i frati vengono con-tattati, le persone chiedono prima ditutto preghiere: «Per questo c’è ancheun piccolo gruppo di ascolto – spie-ga il francescano – con alcuni frati

che offrono la Medaglietta Miraco-losa e una piccola “pagellina” che ladescrive e ne spiega la devozione.Molti chiedono di confessarsi, per-ciò dietro la colonna dell’Immaco-lata ci sono sacerdoti per ascoltare eassolvere i penitenti». Un servizioche sarà offerto dalle 6.30 del mat-tino fino alle 20. Oltre ai frati dellabasilica sono coinvolti alcuni giova-ni chierici studenti del Seraphicum,il gruppo di evangelizzatori di stra-da della Sveglia francescana e alcunilaici della Milizia dell’Immacolata,l’associazione di fedeli di diritto pon-tificio fondata da san MassimilianoKolbe. Un ultimo aspetto è quellodella solidarietà: in una giornata chesegna anche l’inizio della freneticacorsa consumistica ai regali natalizi,in piazza di Spagna ci saranno duecassette per la raccolta di fondi de-stinati a opere sociali. «Negli anniscorsi li abbiamo inviati ad esempio

ad Haiti e nelle Filippine, devastatidal terremoto e dal tifone – conclu-de padre Agnello –. Quest’anno pen-siamo di inviare aiuti in Venezuela».Tra i gruppi che porteranno il loroomaggio ci saranno i nuclei azien-dali delle Acli di Roma, Cotral–Atac, Acea, Inps–Inpdap e il nucleodipendenti Roma Capitale, come av-viene da oltre mezzo secolo. «Anchequest’anno – afferma Lidia Borzì,presidente delle Acli di Roma – ilnostro gesto assume un significatospeciale perché vogliamo affidare al-la Vergine regina della Speranza so-prattutto i giovani e il loro futuro,che passa dalla necessità di crearenuove opportunità di lavoro. È unadelle grandi emergenze della nostracittà per le quali ci rivolgiamo a Ma-ria». Le rappresentanze del mondodel lavoro e le aggregazioni laicali,prima dell’omaggio alla Vergine, par-teciperanno alle 9 alla Messa pre-

sieduta dal vescovo ausiliare Gian-rico Ruzza a Trinità dei Monti. «Ilmondo del lavoro desidera semprericominciare dal “mistero di Naza-reth”», afferma l’incaricato diocesa-no per la pastorale sociale don Fran-cesco Pesce. In piazza ci saranno an-che circa 100 disabili assistiti da 120volontari dell’Unitalsi delle sezioniromana–laziale, marchigiana, um-bra, calabrese e pugliese.La statua bronzea della Madonna,posta su una colonna alta circa 12metri, fu realizzata da Giuseppe O-bici e finanziata dal re delle Due Si-cilie Ferdinando II tre anni dopo laproclamazione del dogma dell’Im-macolata, nella Cappella Sistina, daparte di Pio IX con la bolla “Ineffa-bilis Deus”. Fu lo stesso beato a pre-siedere l’inaugurazione. La tradizio-ne dell’atto di venerazione da partedei Pontefici fu iniziata nel 1953 daPio XII e ripresa dai suoi successori.

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Come tradizione Francesco sarà alle ore 16in piazza di Spagna. La preghiera di cittadinie associazioni. L’accoglienza ai piedi dellacolonna, eretta nel 1857 e alta 12 metri,sarà curata dai francescani dei Santi Apostoli

L’omaggio floreale del Papa (foto Gennari)

Il carcere minorile di Casal del Marmo

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

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vvenire, dal 4 al 6 dicembre, celebra i suoiprimi 50 anni con contenuti speciali e

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Anno XLV – Numero 43 – Domenica 2 dicembre 2018

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DI ANTONELLA GAETANI

l sud del mondo grida, il nord nonascolta. È un problema di sensi offuscatida interessi economici che hanno reso il

“mare nostrum” un cimitero liquido.Questi i temi emersi all’incontro che si ètenuto in Vicariato sabato 24, organizzatodal Centro per la cooperazione missionariatra le Chiese e dall’Ufficio Migrantes delladiocesi. Un’analisi del fenomenomigratorio partita dalla riflessione sul tema“Liberi di partire, liberi di restare. Glispostamenti migratori su una terra che è ditutti”. «I dati parlano chiaro: l’Africa è uncontinente con un miliardo e 300 milioni

di persone. Nel 2050 la popolazionedovrebbe essere di poco inferiore ai tremiliardi e 800 milioni», spiega padreGiulio Albanese, missionario combonianoe giornalista. «Guardiamo a cosa succedein Uganda, Somalia, Sud Sudan, Nigeria –prosegue –. Non sono Paesi poveri maimpoveriti, che implorano giustizia. InAfrica c’è una quantità incredibile diminerali come oro, diamanti, uranio, fontienergetiche, il tantalio». Cosa strozzal’Africa? «Il debito. La finanza speculativasta facendo affari finanziando il debito deiPaesi africani, che cresce così tanto da nonpoter essere restituito», spiega padreAlbanese. Questa questione, continua, «èancora più urgente quando consideriamoche dal 2007 il debito pubblico mondiale èpiù che raddoppiato, passando da 28,7 aoltre 61 trilioni di dollari odierni. Ciòrappresenta una nuova minaccia di crisisistemica. Questo meccanismo èpericoloso anche per l’Italia e una politica

di austerity non è sufficiente per farlodiminuire». La soluzione è «affrontare ildebito con i principi giuridici contenutinella storica “Carta di Sant’Agata dei Goti”del 1997». Anche monsignor GiancarloPerego, arcivescovo di Ferrara Comacchio egià direttore della Fondazione Migrantesdella Cei, parla del debito. «Nel 2000 ilcondono del debito estero ha aperto unpercorso positivo. Da Paesi come Zambia,Ghana e Mozambico non abbiamo avutoflussi significativi di persone. Oggi siamointerconnessi, per cui ci deve essere unoscambio di risorse per costruireun’economia alternativa». Un duroinverno sta colpendo l’Italia e monsignorPerego porta l’esempio della sua città:Ferrara. «In 20 anni ha perso ventimilapersone: uno nasce, due muoiono». Anchel’accoglienza per monsignor Perego varivista. «Noi siamo per un’accoglienzadiffusa, da preferirsi ai centri dove lepersone vengono ammassate». Ecco la

sfida: cosa sappiamo realmente dell’Africa?«Poco o nulla. I pregiudizi sono legati aquesta ignoranza grassa. La sfida tra sud enord prima che sociale, politica,economica è culturale», dice padreAlbanese che spiega come l’economiaafricana sia stata danneggiata dagli Epa(European partnership agreements),accordi di partenariato economico,approvati il 1° ottobre 2014 dall’Unioneeuropea. «Mentre prima le merci europeeerano sottoposte a dazi che servivano adare respiro alle economie africane e afavorire i prodotti africani, ora le mercilocali costano più di quelli europeepenalizzando l’economia locale. Queste fasì che le persone impoverite cerchinorifugio in Europa». A chiudere l’incontromonsignor Paolo Lojudice, vescovoausiliare di Roma: «Centrali sono leparrocchie come luoghi di presidio delterritorio. Le loro porte devono essereaperte per gestire le situazioni di disagio».

I

Usura, percorso formativoper gli operatori parrocchiali

Illuminato venerdì serail Colosseo e tanti altriluoghi simbolo grazieall’evento promossoda Sant’Egidio. Appellodall’incontro dei ministridella giustizia. Impegno«segnale potente controtutte le altre violenze»

Pena di morteLe luci sul «no»

DI GIULIA ROCCHI

mmagini e luci sul Colosseo,contro la pena di morte, venerdìsera. Sono stati illuminati, come

l’Anfiteatro Flavio, tantissimimonumenti o luoghi simbolici inoltre duemila città del mondo,dall’Europa agli Stati Uniti,dall’Argentina al Mozambico. Luciaccese per “Cities for life”, l’evento

Ipromosso ogni anno il 30novembre dalla Comunità diSant’Egidio. La data ricorda quellain cui, per la prima volta nellastoria, uno Stato decise di cancellaredal proprio ordinamento la penacapitale: era il 1786 e accadeva nelGranducato di Toscana, guidato dalgranduca Leopoldo d’Asburgo. Laricorrenza è stata preceduta,mercoledì 28 alla Camera deideputati, dall’undicesimo Incontrointernazionale dei ministri dellagiustizia per “Un mondo senzapena di morte”, promosso daSant’Egidio insieme al Ministerodegli affari esteri, allaConfederazione Svizzera eall’Organizzazione internazionaledella francofonia. «Vale la penacombattere la morte “legalizzata” sequella illegale o coperta dai conflittiè così enorme, disumana,generalizzata?» ha domandatoretoricamente Marco Impagliazzo,presidente della Comunitàtrasteverina, durante l’incontro.«Dico di sì, vale la pena – haproseguito – perché la battaglia

contro la pena di morte toglie diper sé stessa ogni legittimità aqualunque morte, omicidio,violenza e, soprattutto, a qualunqueguerra dichiarata o non dichiarata,giustificata o non giustificata.Battersi per questo diritto alla vitasempre e in ogni caso, anche inquello del colpevole condannato daun giusto processo, lancia unpotente segnale contro tutte le altreviolenze». Sulla stessa lineal’arcivescovo Paul RichardGallagher, segretario per i Rapporticon gli Stati: «L’abolizioneuniversale della pena di morte – hadichiarato – sarebbe una coraggiosariaffermazione della convinzioneche il genere umano possa averesuccesso nell’affrontare il crimine eil nostro rifiuto di soccombere alladisperazione davanti al male,offrendo al criminale la possibilitàdi correggersi». Per il ministro dellaGiustizia italiano Alfonso Bonafede,la pena di morte rappresenta «unasconfitta per lo Stato, un momentodi resa totale dello Stato rispettoalla funzione rieducativa». Inoltre,

«infliggendo la pena capitale, loStato si autopreclude la possibilitàdi rivalutare ed eventualmentemodificare le sentenze, che è ilcompito di ogni Paese civile», hasottolineato Bonafede. Eppure sono56 i Paesi che ancora lamantengono in vigore e 23 quelli incui le condanne sono eseguite. InEuropa, è la Bielorussia l’ultimanazione nel cui ordinamento ècontemplata la pena capitale. MarioMarazziti, storico portavoce diSant’Egidio, dal convegno allaCamera si è rivolto direttamente algovernatore della California JerryBrown, chiedendogli di «dichiararela moratoria della pena di mortenel suo Stato e avviare un percorsoper la commutazione delle pene deicondannati». Quello dellaCalifornia è «il braccio della mortepiù grande dell’Occidente», haspiegato Marazziti che ha invitato il«Governatore Brown, un grandepolitico americano che lasceràl’incarico a fine anno, a esserel’uomo che cambia la storia e lacambia dalla parte della vita».

ovraindebitamento dellefamiglie, rischio di usura, lotta

all’usura e all’azzardo, aiutieconomici, orientamentofinanziario, uso responsabile deldenaro, redditi insufficienti.Sempre più spesso questi temiinterpellano i centri di ascoltoparrocchiali, non sempreattrezzati di fronte alle nuoveesigenze. Da qui la proposta diformazione da Fondazione SalusPopuli Romani insieme allaCaritas di Roma per gli operatoridei centri di ascolto della retediocesana “fattiDirete” e ivolontari della Fondazione. Iltitolo, “Rendere e liberare”,prende spunto da un branobiblico del libro di Neemia. Dal1995 la Fondazione Salus PopuliRomani opera in diocesiun’azione di contrasto alsovraindebitamento e al creditoillegale, promuovendo un usoconsapevole del denaro e unutilizzo promozionale delleopportunità finanziarie per lefamiglie. «La sua nascita –spiegano dalla Fondazione – fufortemente voluta da don Luigi DiLiegro per contrastare l’usura edoperare in stretta sinergia con laCaritas di Roma e le parrocchiedella diocesi. Oggi svolge il suocompito in un tempo in cuisempre più famiglie ricorrono alcredito come ad un prodotto diconsumo, di semplice edimmediata fruizione. In tal modol’accesso al credito, che avvienespesso attraverso le societàfinanziarie, non considera le

conseguenze negative di unabuso dei prestiti e molto piùdrammaticamente tende a nonaffrontare per tempo le difficoltàlavorative, di fragilità psicologica,di precarizzazione, didisorientamento e di isolamentoche sono all’origine dellarichiesta di denaro e cheinducono ad utilizzare in modoimproprio gli strumenti finanziaridisponbili». L’intervento della Fondazionepermette alle famiglie che nonsono più in condizioni diricorrere in modo autonomo alcredito bancario di accedere anuovi finanziamenti, a partire daiquali avviare un miglioramentodella situazione di difficoltàsocio–economica che generadisagio e sofferenza. L’opera dellaFondazione, tuttavia, non puòpiù prescindere da un attentolavoro di rete. Dal canto loro, icentri di ascolto parrocchialiincontrano sempre più spessofamiglie in stato di necessitàeconomica con le quali elaborareun progetto di aiuto che fronteggil’acuirsi del disagio ancheattraverso uno strumento disostegno finanziario efficace epromozionale e cheresponsabilizzi le famiglie nellagestione delle loro possibilità ene valorizzi le capacità e lepotenzialità. Ecco allora l’idea delpercorso che sarà presentato il 12dicembre, alle 10, nella Cittadelladella Carità Santa Giacinta (viaCasilina Vecchia, 19). Inconti alvia dal 16 gennaio 2019.

S

i sarà anche il coro “Le dolci no-te” della parrocchia di San Bar-

naba, diretto da Alessandro Bello-maria, nel cast del 26° Concerto diNatale in Vaticano, in programma il15 dicembre alle 18.30 in Aula PaoloVI. La corale di voci bianche affiliataalla galassia dello storico “Piccolo Co-ro dell’Antoniano” di Bologna si esi-birà accanto ad artisti del calibro di

Anastacia, Raphael Gualazzi, EdoardoBennato, Elisa, Ermal Meta. Previstaanche la partecipazione di Miguel An-gel Zotto e Daiana Guspero.Con loro l’Orchestra Universale Sinfo-nica Italiana; il coro gospel statuni-tense New Direction Tennessee StateGospel Choir; il complesso vocale del-l’Art Voice Academy. Tutti insieme persostenere le iniziative di solidarietà

di Scholas Occurentes e delle Missio-ni di Don Bosco a favore di due Pae-si in difficoltà come l’Iraq e l’Uganda.“Facciamo rete con l’educazione” è loslogan dell’iniziativa, i cui proventiandranno interamente alle due or-ganizzazioni. Già attivo un sms soli-dale al 45530. Il concerto andrà inonda Canale 5 il 24 dicembre, in pri-ma serata.

C«Le Dolci Note» al Concerto di Natale in Vaticano

S. Maria delle Grazie, presenza in un’area interreligiosaDI ROBERTA PUMPO

antenere viva la propria presenzasul territorio attraverso laformazione, la missione e la

carità. È il prioritario impegno pastoraleassunto dalla parrocchia Santa Maria delleGrazie a Casal Boccone–Bufalotta, con lachiesa costruita nel 2010 in un quadranteperiferico in espansione nella zona norddella Capitale. Il parroco, don DemetrioFrancesco Quattrone, da un anno allaguida della comunità, spiega che la chiesasorge «nell’area urbana interreligiosa einterculturale come stabilito dalComune». Nel comprensorioparrocchiale, infatti, a marzo saràinaugurato il tempio mormone piùgrande d’Europa. Nelle vicinanze ci sonola congregazione italiana dei Testimoni diGeova e il tempio buddista. «Il nostro

compito – aggiunge – è quello di creareuna comunità di fedeli sempre più viva,accogliente e coinvolgente». Una realtàcomposta da circa 17 mila abitanti e nellaquale spiccano numerose coppie digiovani sposi e famiglie con bambinipiccoli residenti soprattutto nel nuovoquartiere sorto a cavallo tra gli anni ’80 e’90, vicino all’antica borgata nata alla finedegli anni ’50. Ieri sera i fedeli hannoricevuto la visita del cardinale vicarioAngelo De Donatis il quale ha presiedutola Messa vespertina. «Da giovaneseminarista collaborò proprio con questaparrocchia, oggi torna a celebrarel’Eucarestia da cardinale» afferma ilparroco affiancato nel suo ministeropastorale da don Davide Maria Tisato, giàsuo vice parroco a San Vigilio all’Eur.Nella sua opera di evangelizzazione,catechesi e formazione, don Demetrio

può contare sull’aiuto di numerosicollaboratori parrocchiali, nonché dimovimenti: presenti in parrocchia laComunità Maria, la Comunità diSant’Egidio, la missione della sesta esettima comunità dei Santi MartiriCanadesi del Cammino neocatecumenale.Numerose le attività organizzate percoinvolgere le famiglie ed essere un puntodi riferimento per le giovani generazioni.Tra queste la “Messa dell’alberogenealogico”, celebrata una volta al meseal termine della supplica a Maria chescioglie i nodi. «È un modo persensibilizzare i fedeli a pregare per tutti ifamiliari defunti», chiarisce il sacerdoteche presiede la celebrazione alle 20.30«per creare un’alternativa spirituale aldivano di casa». Ogni anno, la terzadomenica di novembre, si celebral’Eucarestia in memoria di tutti i defunti

civili e militari e delle vittime di ogniguerra e attentato terroristico. La Caritasparrocchiale distribuisce pacchi viveri ognimercoledì e la comunità ospita anche unpresidio della Croce Rossa Italiana cheorganizza corsi di primo intervento.Inoltre, Santa Maria delle Grazie supportala mensa per i poveri dell’attiguo quartiereTufello. Per i più piccoli, oltre all’oratorioanimato ogni sabato pomeriggio dalGam, Gioventù ardente mariana, ci sonoil gruppo Scout d’Europa e la scuola discherma fondata con il Coni, «alla quale sisono iscritti anche giovani papà». Nelsolco dell’accoglienza e dell’aggregazioneè stata fondata la scuola di teatro e musicaper ragazzi con disabilità. Luogo dove unavolta alla settimana «possono mettere afrutto i propri talenti attraverso il canto ela composizione di brani musicali»,conclude don Demetrio.

M

Il presule all’appuntamentoCentro missionario-MigrantesPadre Albanese: «Un’emergenzagestita male fa una catastrofe»

Il nuovoprogetto è diFondazioneSalus PopuliRomani eCaritas di Roma

cultura

La celebrazione di De Donatische vi collaborò da seminaristaCasal Boccone, quartiere in crescitapopolato da tante famiglie giovani

Perego, Dionisi e Albanese (foto Gennari)

L’undicesimo Incontro dei ministri della giustizia alla Camera (foto Comunità di Sant’Egidio)

Santa Maria delle Grazie

2 Domenica2 dicembre 2018

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Ordinati 5 diaconi permanenti«Immagine della carità di Dio»

arola e poveri. Sono le due strade privilegiate deldiacono permanente indicate dal cardinale vi-

cario Angelo De Donatis che sabato 24 novembre,nella basilica di San Giovanni in Laterano ha ordina-to cinque diaconi permanenti. I nuovi diaconi, tuttisposati – che si aggiungono ai 125 già impegnati indiocesi – sono giunti all’ordinazione al termine di unpercorso formativo durato sette anni.Marcello Ciampi, Marco Defelice, Pier Gianni Meda-glia, Andrea Migani e Andrea Pennelli hanno scandi-to il loro “Eccomi” davanti alle loro famiglie, alle co-munità parrocchiali, ai numerosi sacerdoti e ai con-celebranti: il vescovo ausiliare Daniele Libanori, de-legato per il diaconato permanente, il vice delegatodon Walter Insero, i vescovi ausiliari Paolo Ricciardie Gianrico Ruzza.«Nella Parola – ha spiegato il cardinale – è Cristo stes-so che vi parla e vi trasforma. Nei poveri il Maestro vifa coraggio». La Parola e i poveri sono quindi due per-corsi che non devono mai essere «abbandonati» e so-no due realtà concatenate perché senza i poveri i dia-coni non saprebbero «con quale spirito aprire le Scrit-ture» ma senza attingere alla Parola non potrebberocomprendere «perché e per chi servire i poveri». Il por-porato li ha quindi esortati a essere «immagine vivadella carità di Dio, donata dalla Provvidenza alla no-stra amatissima Chiesa di Roma».Marcello Ciampi, 46 anni, è sposato con Ilaria, dallaquale ha avuto tre figli. Oggi presta servizio nella par-rocchia di Sant’Agnese fuori le Mura ma da adole-scente ha frequentato la parrocchia Gesù di Nazaretha Verderocca dove ha conosciuto don Andrea Santo-ro, il parroco romano fidei donum ucciso in Turchia,il 5 febbraio 2006. Proviene dalla parrocchia San Giu-seppe Artigiano Marco Defelice, 46 anni, sposato con

Loredana. Collabora attivamen-te con il Servizio diocesano perla pastorale giovanile. Pier Gian-ni Medaglia, 48 anni, originariodi Varese, è sposato con MariaRosaria. Hanno quattro figli e fre-quentano la parrocchia del San-tissimo Sacramento a Tor de’Schiavi. Andrea Migani, 46 anni,è sposato da 23 con Giovanna ehanno cinque figli. È stato asse-gnato alla parrocchia di San Car-lo da Sezze. Classe 1960, AndreaPennelli, sposato con Laura,quattro figli, presta servizio nel-

la parrocchia di San Giuseppe da Copertino.All’interno della celebrazione, animata dal coro “Ma-ter Divini Amoris”, il rito dell’ordinazione ha avuto i-nizio dopo la proclamazione del Vangelo, con la pre-sentazione e l’elezione degli ordinandi i quali, dopoessere stati chiamati per nome, hanno risposto «ec-comi». Si sono quindi impegnati ad assolvere i com-piti indicati dal cardinale proclamando il loro «sì, lovoglio», prima di inginocchiarsi e promettere rispet-to e obbedienza al Papa.È seguito un lungo momento di preghiera degli or-dinandi sdraiati ai piedi dell’altare mentre l’assem-blea intonava le litanie ai santi. Quindi ogni eletto siè avvicinato al vicario il quale ha imposto le mani suciascuno. Ai nuovi diaconi, tramite il cardinale, è giun-to il saluto e la benedizione di Papa Francesco.

Roberta Pumpo

P

Un documentario su Francesco aprirà su Novela serie dedicata ai «Grandi Papi» in prima serata

rancesco-Bergoglio, il Papa dellarivoluzione il titolo del documentarioche apre il ciclo di 4 puntate

dedicate ai Pontefici contemporanei. La serie«I grandi Papi», prodotto da Discovery Italia,Officina della Comunicazione e VaticanMedia, sarà trasmessa in prima assoluta dagiovedì 13 dicembre alle 21.15 su Nove. Unaproduzione che vede per la prima voltainsieme Vaticano e Discovery, che copre 180Paesi nel mondo. La collana, presentatamercoledì nell’Aula della Conciliazione inVicariato, ripercorre gli ultimi 60 anni distoria attraverso il ritratto inedito e attuale diBergoglio, Ratzinger, Wojtyla e Roncalli. Lepuntate, della durata di 75 minuti ciascuna,avranno una distribuzione internazionale e siavvarranno anche delle testimonianze direttedi storici, giornalisti, religiosi che hannoavuto modo di conoscere i Papi, ne hannoapprofondito il magistero o ne vivono

l’insegnamento nel quotidiano. Tra questiClaudio Baglioni intervistato su Bergoglio,Lino Banfi ascoltato su Ratzinger, GiorgioPasotti interpellato su Wojtyla e CarloVerdone che ha invece analizzato la figura diRoncalli. Una quarantina in tutto i testimoni,i quali «attraverso i loro racconti riescono atrasmettere emozioni forti ai telespettatori»,ha spiegato Elisabetta Sola, amministratoredi Officine della Comunicazione. Durante lapresentazione – moderata da don WalterInsero, delegato per l’Italia di Signis edirettore dell’Ufficio comunicazioni socialidel Vicariato – Paolo Ruffini, prefetto delDicastero per la comunicazione della SantaSede, si è soffermato sul binomio televisionee bellezza, due realtà «conciliabili tra loro».L’epoca moderna «ha perso il gusto dellabellezza – ha aggiunto –, spreca quella dellinguaggio e perde l’occasione per creareincontri e relazioni». Gli ha fatto eco

monsignor Dario Edoardo Viganò, assessoredel Dicastero per la Comunicazione, secondoil quale «esiste ancora un legame tratelevisione e trascendente ma non èevidente». Parlando delle partnership messein campo per i documentari, ha spiegato chesi è trattata di una unione «strategica cheproseguirà nel tempo. Per la prima voltaDiscovery ha il coraggio di proporre unaserialità a tema religioso, in prima serata enel periodo natalizio». Una collaborazioneche continuerà anche per Nicola Salvi,amministratore di Officine dellaComunicazione, «costruttiva e formativa».Nei documentari sono presenti veridicità,autenticità e qualità, tre elementi«fondamentali» per Laura Carofali, diDiscovery Italia: «I Papi sono raccontati inmodo inedito all’altezza della distribuzioneinternazionale».

Roberta Pumpo

La natura e la Scrittura«due libri, stesso autore»DI MICHELA ALTOVITI

obbiamo guardareall’insegnamento di GalileoGalilei se vogliamo comprendere

che non c’è contrasto tra scienza e fede:lo scienziato pisano considerava Naturae Scrittura due libri distinti ma operadel medesimo autore. Questo il cuoredella lezione sui generis che AntoninoZichichi, fisico e divulgatore scientifico,ha tenuto mercoledì sera nella basilicadi San Marco Evangelista, a piazzaVenezia, in occasione dellapresentazione del suo ultimo libro “Labellezza del creato” (Edizioni Il Cigno).Ad accoglierlo, il parroco monsignorRenzo Giuliano e il cardinale Angelo DeDonatis, titolare della chiesa delCampidoglio e vicario del Papa per ladiocesi di Roma. «La via della bellezza èvia privilegiata per la conoscenza – haaffermato il porporato –: essa, cosìmanifesta nell’arte e nella fede, porta insè il linguaggio della natura di cui lascienza è scopritrice». Quindi,riconoscendo il valore del «dialogo tragli uomini quali ricercatori e scopritoridi quanto è stato dato e donato lorocon l’essere posti in questo mondo», DeDonatis ha auspicato che «l’autenticascienza possa sempre più esserepresente nella vita e nella riflessione deigiovani» per ridare loro «quellasperanza profonda che li aiuti ad usciredall’incertezza del momento presente».Ancora, la convinzione che «l’alleanzasalutare, secondo verità, tra scienza efede è il servizio culturale più urgenteda mettere in cantiere: vi è un nessointrinseco, pur nell’autonomia dimetodo, che è espressione di unabellezza che ci conduce dentrol’armonia di un progetto di esistenza siadell’uomo che dell’universo». Zichichiha esordito citando san Giovanni PaoloII che sosteneva che scienza e fede«sono entrambe un dono di Dio»,affermando poi che «da sempre, tutte leciviltà hanno peccato di arroganzaintellettuale perché hanno ritenuto chebasta essere intelligenti per scoprire lalogica che regge il mondo». Questaforma mentis persiste ancora oggi«eppure – ha chiosato lo scienziato –, seanche potessimo consultare tutti gli

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uomini più sapienti e gli espertimigliori in ogni campo, nessunosaprebbe prevedere la prossimascoperta». La mente dell’uomo, cioè,deve fare i conti con una mente altra,«con Qualcuno che, molto piùintelligente di noi, ha creato tutto». Èquindi all’autore di quel creato fonte dibellezza, oggetto del suo ultimo lavoro,che Zichichi invita «a porre domandesul mondo, come ha fatto nel 1600Galileo Galilei». Ripercorrendo lemaggiori scoperte scientifiche del XIX eXX secolo, il fisico ha voluto dimostrare,con una spiegazione limpida, capace direndere comprensibili anche ai nonesperti della materia concetti altamentecomplessi, come il sapere non sia mai

acquisito e che «la ragione operanell’immanente ma apre altrascendente». Alla scopertarivoluzionaria dell’elettrone da parte delfisico britannico Thomson, nel 1897,seguì «la teoria atomica che era a suavolta il frutto del lavoro e delle scopertedel fisico britannico Lorentz e dellaprima teoria modernadell’elettromagnetismo sintetizzata inquattro equazioni dal matematicoscozzese Maxwell». Al raggiungimentodi quei risultati, «la comunità scientificapensò di poter affermare che ormaidell’universo si sapeva praticamentetutto». Poi, nel 1905, Einstein formulòla teoria della relatività e, sempre nellostesso anno, dimostrò l’esistenza

Il fisico Zichichi ricorda Galileo presentando il suo ultimo volume sulla bellezza del creato Il cardinale vicario: l’alleanza salutare tra scienza e fede è il servizio culturale più urgente

«Gaudeteet exsultate»De Donatise Frisinaa S. Giovanni

“La scala della felicità.GE 65–94. S. Francescod’Assisi: Nell’umiltà lagrandezza” è il tema cheguiderà la terzacatechesi sulla “Gaudete et exsultate”, inprogromma in questo anno pastorale.L’esortazione apostolica di PapaFrancesco, come si ricorderà, è infatti alcentro di una serie di incontri guidati dalcardinale vicario Angelo De Donatis, nellabasilica di San Giovanni in Laterano, conla partecipazione di monsignor MarcoFrisina, rettore della chiesa di SantaCecilia a Trastevere. Lunedì 10 dicembrealle 19, dunque, il poverello di Assisi saràprotagonista delle riflessioni. La serata –come già le precedenti e secondo unoschema che accompagnerà tutti gliappuntamenti di questa iniziativa – saràaperto da un canto; seguirà la lettura deipassi di “Gaudete et exsultate”, quindi le

catechesi di De Donatis e di Frisina,intervallate da meditazioni musicate. Perconcludere, la preghiera con il cardinalevicario. In collaborazione con laDirezione Generale per lo studente, losviluppo e l’internazionalizzazione dellaformazione superiore del Ministerodell’istruzione, dell’università e dellaricerca (Miur), i brani di introduzione allemeditazioni saranno letti da allievidell’Accademia Nazionale d’ArteDrammatica “Silvio d’Amico” di Roma,mentre gli interventi musicali saranno acura del Dipartimento di Musica Anticadel Conservatorio “Santa Cecilia” diRoma. Il 7 gennaio l’incontro successivo,incentrato su Teresa di Lisieux.

la celebrazione

dell’atomo. Anche allora, «nessunoavrebbe potuto immaginare – haspiegato ancora Zichichi – che ilprotone, uno dei due costituenti delnucleo atomico, nascondeva al suointerno un universo: questo ha apertopoi la strada alla fisica subnucleare»facendo venire meno la funzione, «finoad allora ritenuta fondamentale, dellafisica nucleare». Ogni scoperta, quindi,apre nuovi orizzonti e conduce a«concetti mai immaginati prima, di cuinessuno era riuscito a fantasticarel’esistenza – ha concluso Zichichi –; cosìil cammino del ricercatore appare senzafine mentre Colui che ha fatto il mondoqueste cose le conosce e solo un suopari potrebbe saperne altrettanto».

ra gremita la chiesa di SanSaturnino, giovedì sera, giorno

della memoria liturgica del martiresardo cui è intitolata la parrocchia,per la celebrazione presieduta dalcardinale vicario Angelo De Donatische presso la comunità di corsoTrieste fu viceparroco negli anni ‘80.«È indispensabile aprirsi all’ascoltodella Parola di Dio che illumina ilcammino – ha detto il porporato –per vivere senza la paura dei limiti

della storia e di ogni storia. Vivere ilVangelo come ha fatto san Saturnino,meditandolo nell’esperienza dellalectio divina, ad esempio, apre ilcuore e la mente, li plasma,rendendoci capaci di scelteautentiche, non mosse da sentimentispontanei ma compiute secondo idesideri del Padre». Una consegna«all’ascolto che si fa poi dialogo nellavita quotidiana e nella preghiera»quella lasciata da De Donatis che,dopo la Messa, ha anche guidato unincontro sul tema della memoria. Unodei tratti distintivi della comunità diSan Saturnino è l’accoglienza «fatta dicarità come cura della persona perrestituirle dignità – chiosa il parrocodon Marco Valenti –, non come meroassistenzialismo, sicuramente piùfacile da attuare ma meno efficace».

Diverse le attività realizzate in talsenso: il centro di ascolto è apertodue giorni a settimana, la Casa dellacarità ospita negli ambienti dellaparrocchia rifugiati e richiedenti asilomentre la casa–famiglia gestita dallesuore salesiane accoglie tre bambine.Ancora, «c’è un servizio docce apertoil venerdì mattina per i senzatetto –spiega Marinita, volontaria del gruppoCaritas –; collaboriamo con il serviziomensa di zona e con i servizi socialidel Comune per aiutare famigliedisagiate, sia italiane che straniere».Non mancano le raccolte alimentari ela distribuzione di vestiario. Altraesigenza del territorio cui rispondereè la solitudine di giovani e anziani:per i primi ci sono gruppi rivolti agliadolescenti e agli universitari, «anchese la realtà giovanile è quella più in

crisi e su cui stiamo lavorando einvestendo molto», spiega il parroco.Sono tanti, invece, gli anziani chepartecipano attivamente alleproposte dell’università della terzaetà, presente in parrocchia da oltre25 anni. «Recentemente il biblistapadre Giovanni Odasso – riferisce donValenti – ha tenuto un ciclo diincontri di teologia biblica». A SanSaturnino afferisce una comunitàguatemalteca che si riunisce la terzadomenica del mese e proprio a favoredi una missione in Guatemala operail gruppo missionario parrocchiale.Ancora, ci sono gli scout, il coro,l’Apostolato della preghiera e ilCircolo culturale Ozanam, intitolatoal fondatore della società SanVincenzo De Paoli.

Michela Altoviti

E

A San Saturnino rifugiati nella Casa della CaritàL’accoglienza parola chiaveDocce per i senza dimora,aiuti alle famiglie disagiateIl parroco: investiamomolto sulla realtà giovanile

Uno degli incontri sulla «Gaudete et exsultate»

Zichichi e De Donatis a San Marco Evangelista (foto Gennari)

San Saturnino (foto Gennari)

3Domenica2 dicembre 2018

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celebrazioniLA MADONNA DEL SANTUARIO DI FATIMAPELLEGRINA A SANTA MARIA AI MONTI.Messa di accoglienza della Vergineoggi alle 10.30, a Santa Maria aiMonti. Sabato alle 12 la Messa disaluto. Nella settimana dal 2 all’ottodicembre la chiesa rimarrà aperta finoalle 22.

IL CARDINALE DE DONATIS ASANT’IGNAZIO IN CAMPO MARZIO. Inoccasione delle celebrazioni dell’AnnoGiubilare Aloisiano (450mo dallanascita di San Luigi Gonzaga) e nelgiorno dell’Immacolata Concezione, ilcardinale vicario Angelo De Donatiscelebrerà a Sant’Ignazio in CampoMarzio (via del Caravita, 8a) l’ottodicembre alle 11.30.

FESTA DELL’IMMACOLATA A SANSALVATORE IN LAURO. Il 29 novembre aSan Salvatore in Lauro è iniziato ilcammino della Novena inpreparazione alla Solennitàdell’Immacolata e della Madonna diLoreto. L’otto dicembre alle 18 laMessa presieduta dal cardinaleDominique Mamberti. Il 9 si svolgeràla Processione della Luce nelle vie delquartiere. La processione auxflambeaux si concluderà conl’accensione della settecentescamacchina barocca in San Salvatore inLauro e il solenne pontificalepresieduto dal cardinale AgostinoVallini. Lunedì 10 la solennità dellaVergine Lauretana vedrà la visita delcardinale Angelo Comastri, arcipretedi San Pietro e titolare della chiesa.Alle 18 si svolgerà il solennepontificale animato dalla CappellaLauretana.

UNITALSI, CELEBRAZIONE SPECIALE ANAZARETH. Partirà domani ilpellegrinaggio in Terra Santa eGiordania promosso dalla Sezioneromana laziale dell’Unitalsi. Ipartecipanti inizieranno il lorocammino presso il Monte Carmelo perpoi visitare a Nazareth la Grotta e labasilica dell’Annunciazione, dove perla ricorrenza della solennitàdell’Immacolata Concezione ipellegrini parteciperanno allacelebrazione eucaristica. Ultime tappedel pellegrinaggio a Gerusalemmedove si percorrerà la Via Crucis fino alMonte Calvario e al Santo Sepolcro.Concluderà il pellegrinaggio la visitaal Monte Sion con la partecipazionealla Messa nella Chiesa dellaDormizione.

incontriRITIRO SPIRITUALE CON L’USMI. Nellaprogrammazione Usmi diocesana2018/2019 «Cammini di santità», èprevista oggi una giornata di ritirospiritale organizzata dal servizio«Usmi ti accoglie» presso le suoreCanossiane in via Bessarione. Perinformazioni tel. 06.39366914. Ogniritiro, le iniziative e gli eventi propostidall’Ufficio per la vita consacrata,dall’Usmi del Lazio e dall’Usminazionale, verranno pubblicati suwww.usmiroma.it.

GIORNATA DI SPIRITUALITÀ PEROPERATORI SOCIO–SANITARI ECONSACRATE. Alla Casa Bonus Pastor invia Aurelia, 208, oggi dalle 9 alle14.30 si svolgerà il ritiro di Avventoper operatori socio–sanitari econsacrate dal titolo «Amoresovrabbondante». La giornata èorganizzata dal Centro diocesano perla pastorale sanitaria.

AZIONE CATTOLICA, SPRINGHETTI ECAVALLARO SU VECCHIE E NUOVEPOVERTÀ. L’Azione Cattolica diocesanasettore adulti, domani alle 16.30,nell’ambito dei «Lunedì formativi»,che quest’anno hanno al centro iltema del «Generare», offre un incontroaperto a tutti sul tema «Ascoltare perscrutare vecchie e nuove povertà». Cisarà un intervento a due voci conPaola Springhetti, giornalista escrittrice, ed Emma Cavallaro,presidente romana Associazionecattolica internazionale al serviziodella giovane.

MASTER IN SCIENZA E FEDE, INCONTROSULL’EVOLUZIONE. Continuano gliappuntamenti con la scienzaall’Ateneo Pontificio ReginaApostolorum. L’Istituto Scienza e Fede,nel master, organizza la conferenzacon Gianluigi Cardinali dell’Universitàdi Perugia su «Evoluzione e creazione:continuità e discontinuità».Appuntamento per il 4 dicembre dalle17.10 (via degli Aldobrandeschi, 190).

«FRANCESCANI E BRIGANTI», SE NEPARLA AL SERAPHICUM. «Il rapporto diSan Francesco d’Assisi e deifrancescani con il mondo del criminee del carcere» è il tema del pomeriggiodi studio in programma mercoledì 5alle 16.30 nella sala Sisto V delSeraphicum (via del Serafico, 1).Interverrà, tra gli altri, fra GiuseppeGiunti, docente ed esperto instorytelling.

VEGLIA IN RICORDO DI SHABHAZ BHATTI.Giovedì 6 dicembre alle 20.30, nellachiesa della Casa generalizia delleSuore della carità (via Santa Maria inCosmedin), ci sarà la veglia in ricordodi Shabhaz Bhatti, ministro cristianodelle minoranze in Pakistan.

INCONTRI D’AVVENTO A SANTA MARIA INVIA. Il vescovo Gianrico Ruzza,vescovo ausiliare per il settore Centro,presiederà venerdì 7 alle 21 la Vegliadell’Immacolata a Santa Maria in Via(via del Mortaro, 24). Anima laliturgia la cappella musicale di SantaMaria in Via.

formazioneISTITUTO GPII, «CONOSCERE L’ISLAM,DIALOGARE, ANNUNCIARE IL VANGELO».Il Pontificio Istituto TeologicoGiovanni Paolo II organizza unseminario di tre giorni dedicato a«Conoscere l’Islam, dialogare,annunciare il Vangelo» con il gesuitaSamir Khalil, professore emerito delPontificio Istituto Orientale. Domani,il 4 dicembre e il 5 dalle 15 alle 16.30nella sede di piazza San Giovanni inLaterano, 4.

«DOMUS ECCLESIAE», ISCRIZIONI ALCORSO SUI LUOGHI LITURGICI. Sonoaperte le iscrizioni al corsoorganizzato dall’Ufficio liturgicodiocesano e dal Pontificio IstitutoLiturgico che avrà inizio il 10 gennaio2019. Il corso vuole offrire ai catechistie alle persone che svolgono unministero liturgico, l’occasione diriscoprire il significato di «DomusEcclesiae», anche delle moderne chieseparrocchiali di riferimento, partendodalla conoscenza della ricca simbolicadelle antiche chiese di Roma. Lelezioni si terranno al Pontificio ateneoSant’Anselmo (piazza Cavalieri diMalta, 5). Per info:www.ufficioliturgicoroma.it.

GIORNATA DI STUDIO PER LAPROTEZIONE DI DATI PERSONALI ALLASANTA CROCE. C’è tempo fino al 6dicembre per iscriversi alla giornata distudio su “Chiesa e protezione dei datipersonali”, in programma il 10 dalle 9alla Pontificia Università della SantaCroce (piazza di Sant’Apollinare, 49),promossa dalle Facoltà di Dirittocanonico e di Comunicazione socialeistituzionale dell’ateneo. Tra i relatori,Giovanni Buttarelli, garante europeoper la protezione dei dati, e AndreaSartori, data protection officer delladiocesi di Roma.

culturaPRESENTAZIONE DEL VOLUME POSTUMODI CARLO CAFFARRA. Il volume «Scrittisu Etica, Famiglia e Vita» di CarloCaffarra a cura di Livio Melina eAlberto Frigerio (Cantagalli) saràpresentato domani alle 16.30nell’Auditorium del Pontificio Istitutoteologico Giovanni Paolo II (piazza diSan Giovanni in Laterano, 4).Intervengono monsignor PierangeloSequeri, preside dell’Istituto e ilcardinale Angelo Scola, arcivescovoemerito di Milano. Per info:06.69895508.

solidarietàPRANZO STELLATO PER GLI OSPITICARITAS.Gli chef Stefano Marzetti,Giuseppe Di Iorio, Oliver Glowig,Gianfranco Pascucci, Sandro eMaurizio Serva si ritroverannoinsieme, domani alle ore 12, perpreparare il «pranzo stellato» agliospiti della Cittadella della CaritàSanta Giacinta (via Casilina vecchia,19). Il pranzo sarà preceduto dalsaluto del direttore della Caritas diRoma, don Benoni Ambarus, e dalletestimonianze di operatori e ospitidella struttura di accoglienza.L’iniziativa è promossa dalla Caritas diRoma in collaborazione con LorenzaVitali e Luigi Cremona, ideatoridell’evento, e il Gruppo Maiorana.

OPERAZIONE PANE, 14 MENSE DASOSTENERE CON L’ANTONIANO.Antoniano onlus torna a lanciare«Operazione Pane», la campagna disolidarietà a sostegno delle mensefrancescane di tutta Italia. Fino al 15dicembre è attivo il numero solidale45588. Lo scorso anno grazie alcontributo di Operazione Pane sonostati garantiti 180mila dei circa400mila pasti che ogni anno le mensefrancescane mettono in tavola e sonostate aiutate oltre 3mila persone inpercorsi di reinserimento lavorativo.

AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE PER LASIRIA. Anche quest’anno Aiuto allaChiesa che Soffre (Acs) ha scelto didedicare la propria campagna diNatale alla Siria con tre progetti asostegno della locale comunitàcristiana. Si può scegliere di dare uncontributo ai progetti «Nutriamoneonati e bambini», «Curiamo chi èsopravvissuto» o «Facciamo tornare agiocare i bambini». Per aderire allacampagna visitare il sito di Aiuto allaChiesa che Soffre acs–italia.org.

Una serata per i sirianicon Castellitto e Unchr

pecial Night for Sy-ria” è la serata – il 6

all’Auditorium Conciliazio-ne dalle 20.30 – organiz-zata da ArtainmentWorldwide Shows per l’A-genzia Onu per i rifugiati(Unhcr) per raccogliere fon-di per i rifugiati siriani. Inprogramma “Giudizio Uni-versale”; poi Sergio Castel-litto leggerá “Preghiera delMare” di Khaled Hosseini,ambasciatore Unhcr.

S”

solidarietà

iolenza, degrado ma an-che redenzione e spe-ranza. Sono stati i temi

al centro dell’incontro, il 28San Tommaso Moro, con il re-gista Matteo Garrone e Mar-cello Fonte, attore principaledel film proiettato nella stessasala, Dogman, che “rivisita” unepisodio della cronaca nera, il“delitto del Canaro” del 1988.«Ho cercato di raccontare nonun luogo di degrado – spiega– bensì un non–luogo dove ipersonaggi vivessero dei con-flitti e un certo degrado mo-rale. Che è ovunque, anchedove l’ambiente sembra piùrassicurante ed esteticamentegradevole». Un discorso cheha suggerito domande e ri-flessioni da parte dei tanti cit-tadini di San Lorenzo interve-

nuti, preoccupati per le con-dizioni del quartiere e chehanno in Marcello Fonte un“vicino di casa”.L’attore, originario della pro-vincia di Reggio Calabria, havissuto per anni in una delletraverse di via Tiburtina. Mon-signor Andrea Celli, parrocodi San Tommaso Moro, lo co-nosce da molti anni e ne sa lesofferenze passate; lo invitaquindi a raccontare un aned-doto. Da giovanissimo vivevaad Archi, periferia reggina: «E-ro bambino e stavo in una del-le tante baracche – ricordaFonte –. Quando pioveva sen-tivo il rumore dell’acqua sullalamiera. Io però chiudevo gliocchi e sognavo che quelli e-rano applausi».

Alessio Nannini

V

Fonte e Garrone ospitia San Tommaso Moro

cinemaGli articoli storicidi Roma Sette:Poletti su Rovigattialle esequie del 1975

arà dedicato a Luigi Rovi-gatti, che fu vicegerente di

Roma, il prossimo articolo diRoma Sette sulla storia delladiocesi che andrà on line suRomasette.it.Martedì pubblicheremo il ri-cordo che l’allora cardinale vi-cario Ugo Poletti fece ai fune-rali del presule. L’articolo, “Sa-cerdote di fede e e dedizio-ne”, uscì nel numero del 19gennaio 1975. Rovigatti, clas-se 1912, di origini lombarde,fu parroco per vent’anni allaNatività (via Gallia), fu tra l’al-tro vescovo di Tarquinia e Ci-vitavecchia. Dal febbraio 1973fu vicegerente di Roma.

Sall’esordio agliinizi degli anniNovanta (Ladri

di cinema, di PieroNatoli 1994), a Tito egli alieni di PaolaRandi (2018), ValerioMastandrea halavorato in circasessanta film, sempremostrando unagrande duttilità di

interprete. Ora si misura con il passoconclusivo, la regia. Così si arriva a Ride,uscito in sala il 29 novembre, titolosecco, rapido, essenziale, quasi sintesi diuna serie di sensazioni e di emozioniavvertite, sopportate, espresse daiprotagonisti. La vicenda prende il via aNettuno, cittadina balneare vicino aRoma, dove vive Carolina. Il fattoscatenante è già accaduto: Mauro

Secondari, marito di Carolina, giovaneoperaio, è morto cadendo nella fabbricain cui, in quello stesso territorio, hannolavorato almeno tre generazioni. Adessola ragazza è sola, con un figlio di diecianni e con una imprevista particolarità:l’enorme fatica che prova nel mettere inmostra disperazione e dolore per laperdita della persona amata. Di fronte algrave dolore che l’ha colpita, Carolinanon piange, perché non le vienenaturale; non cede alle lacrime perchénon ne sente la necessità; quando acolazione parla con il figlio del funerale,afferma che in fin dei conti è legittimoandarci ciascuno vestito nel modo che siritiene più opportuno e nonnecessariamente indossando vestiti neri.In un appartamento sulla spiaggiavivono il padre di lui, Cesare e alcunistrettissimi amici.A poco a poco vengono fuori le vicende

che hanno segnato i rapporti tra il padre ei due figli, Mauro e Nicola: l’anzianoCesare ha la convinzione di essere statolui, con il suo comportamento, a causareil decesso del figlio, e cerca in ogni mododi respingere questo dubbio. Da un latoCesare e i suoi amici; poi all’interno dellostesso scenario ci sono Bruno, il figlio11enne con il coetaneo Ciccio, impegnatia cercare di comprendere l’agire deigrandi; e c’è infine Carolina, la mammaall’apparenza priva di emozioni, cherivendica col figlio la libertà di nonpiangere.Tre livelli narrativi si sovrappongono e siintersecano: il racconto, partito in modomolto diretto, si spezzetta in moltiframmenti ciascuno autonomo eppure dinon poca intensità. Alla fine il peso ditutti i singoli momenti ricade su Carolina,che subisce «passivamente propriol’indignazione degli altri e l’attenzione dei

media, gente comune e autorità, sin dalgiorno dell’incidente in fabbrica» (cosìMastandrea nelle note di regia).Forse l’aspetto più innovativo delracconto, quello che ne fa una paginadrammatica e autentica di attualità, èproprio nell’incontro tra il tono da favolatriste e malinconica che serpeggia nellacittadina laziale e la presenza di unrealismo acuto e pungente, quello cheagita gli altri operai, che suscita ilrammarico dei ricordi di Cesare e sichiude (ma in realtà si apre) con ladidascalia finale dedicata «A chi resta».Così (grazie anche alla straniata, precisapresenza di Chiara Martegiani nel ruolo diCaterina), senza fare ricorso a ideologiené occasionali atti di accusa, Mastandreadirige un film che è un incisivo attod’accusa, di fronte al quale non si può farfinta di non vedere.

Massimo Giraldi

D«Ride», l’atto d’accusa di Mastandrea per gli infortuni sul lavoro

Vallini, Comastri e Mamberti a San Salvatore in Lauro - Veglia di preghiera in ricordo di Shabhaz BhattiRitiri d’Avvento - All’Istituto Giovanni Paolo II seminario sull’Islam - Caritas, «Natale solidale in libreria»

LUNEDÌ 3 Alle ore 10 in Vicariatopresiede il Consigliopresbiterale.

MARTEDÌ 4 Dalle ore 8.30 riceve isacerdoti. Alle ore 19 al PontificioSeminario RomanoMaggiore incontra lecoppie in preparazioneal matrimonio.

GIOVEDÌ 6 Alle ore 10 alPoliclinico Gemellipartecipa al Convegno“Curare con il cuore”organizzatodall’Università Cattolicadel Sacro Cuore e dalla

Fondazione PoliclinicoUniversitarioPoliclinico Gemelli. Alle ore 18 celebra laMessa nella parrocchiadi Santa FrancescaCabrini in occasionedel 60° anno didedicazione dellachiesa.

VENERDÌ 7Alle ore 17 celebra laMessa nella Casa deiMissionari della Caritàin occasione del 25°anniversario dellaCongregazione.

SABATO 8 Alle ore 11 celebra laMessa nella chiesa di

Sant’Ignazio.Alle ore 16 accoglie ilSanto Padre in piazzadi Spagna perl’omaggio alla statuadell’Immacolata. Alle ore 18 celebra laMessa nella parrocchiadi Santa MariaMaggiore in San Vitoinsiemeall’Associazione “Operadel Cuore Immacolatodi Maria”.

DOMENICA 9 Alle ore 10 celebra laMessa nella parrocchiadi San Patrizio. Alle ore 19 celebra laMessa nella parrocchiadi San Vigilio.

L’AGENDADEL CARDINALE VICARIO

Valerio Mastandrea

Gli snodi del Sinodoil tema dei migranti

ontinuiamo ad esaminare il documento finaledel Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani. Nel

capitolo secondo della prima parte si affrontanoquelli che vengono definiti i tre “snodi cruciali”. Ilprimo, relativo alla novità dell’ambiente digitale,l’abbiamo riportato nel numero precedente diquesta rubrica, apprezzandone la franchezza nellaparte di denuncia, ma anche la proposta coraggiosadi accettare una sfida epocale come una autenticaopportunità. Oggi ne affrontiamo un altro, ilsecondo “snodo”, piuttosto spinoso e di non facileaccoglienza, dal titolo provocatorio, “i migranti comeparadigma del nostro tempo”. Davvero i migrantipossono essere considerati il “paradigma” del tempodi oggi? Siamo pronti a questo? Non neghiamolo: supolitiche di autentica accoglienza dei migranti ilconsenso popolare (e anche delle nostre comunità) èdavvero basso. Il punto 25 inizia con unaaffermazione durissima: «I fenomeni migratorirappresentano a livello mondiale un fenomenostrutturale e non un’emergenza transitoria». Si trattadi una consapevolezza alla quale spesso sfuggiamo:la migrazione è un fenomeno strutturale, non unaemergenza, e come tale va trattata. In tempi di“prima gli italiani” e di altri slogan inneggianti allachiusura e al rifiuto dell’accoglienza, questaaffermazione spazza via un pregiudizio: lamigrazione, in quanto evento strutturale, non puòessere semplicemente ignorata, repressa edimpedita. Insomma atteggiamenti di puraopposizione sembrano perdenti e antistorici, anchese oggi generano una fascinazione prepotente. Ildocumento denuncia senza esitazione: «In alcuniPaesi di arrivo, i fenomeni migratori suscitanoallarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a finipolitici. Si diffonde così una mentalità xenofoba, dichiusura e di ripiegamento su se stessi, a cui occorrereagire con decisione» (p. 26). Questo documento sirivolge alla Chiesa tutta, ma soprattutto ai giovani,più facilmente sensibili ad estremismi xenofobi, e ailoro educatori, chiamati a non avere tentennamentinell’educare all’accoglienza. E per «reagire condecisione» occorre maturare una visione ottimistica:«Quelle dei migranti sono anche storie di incontrotra persone e tra culture: per le comunità e lesocietà in cui arrivano sono una opportunità diarricchimento e di sviluppo umano integrale ditutti. Le iniziative di accoglienza che fannoriferimento alla Chiesa hanno un ruolo importanteda questo punto di vista, e possono rivitalizzare lecomunità capaci di realizzarle» (p. 27). Su questo,inutile negarlo, ci sono molte opposizioni, a volteirrazionali e fondate sulla paura, altre volte fruttodelle difficoltà dei processi di integrazione. Perquesto alla Chiesa e ai suoi giovani spetta uncompito storico, che al tempo stesso «mette laChiesa in condizione di esercitare un ruolo profeticonei confronti della società sul tema dellemigrazioni» (p. 28).

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Pianeta giovania cura di

Tonino Cantelmi

4 Domenica2 dicembre 2018

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