capitale metropolitana

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Un nuovo assetto istituzionale per garantire sviluppo sostenibile, competitività e qualità della vita

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Page 1: Capitale Metropolitana
Page 2: Capitale Metropolitana
Page 3: Capitale Metropolitana

capitalemetropolitanaDAL PROGETTO STRATEGICO A un nuOvO ASSETTOISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE,COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

Page 4: Capitale Metropolitana

Carta naturale dal grado di bianco elevatoe buona lisciatura.Prodotta con pura cellulosa ecologicaECF (Elementary Chlorine Free) proveniente da foreste con-trollate e correttamente gestite.

CERTIfICAzIOnI

InTERnO STAmPATO Su CARTA RICICLATA

Page 5: Capitale Metropolitana

Indice

Premessa ................................................................................................................. ................................................pag 7

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territoriale.............................................................pag 9

1.1. Schema teorico di riferimento....................................................................................................................pag 9

1.2. Un contraddittorio processo di metropolizzazione ............................. ..............................................pag 14

1.3. Gli effetti dell’organizzazione monocentrica del territorio ............... .............................................pag 30

2. Il Progetto strategico della Provincia di Roma ............................... ..............................................pag 41

Frenare la periferizzazione, ridurre la congestione, promuovere la città metropolitana

3. La proposta di un percorso condiviso ................................................. .............................................pag 53

3.1. Costruire la città metropolitana di Roma Capitale ............................. .............................................pag 53

3.2. Verso il nuovo assetto istituzionale: la perimetrazione della Città metropolitana ................pag 60

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

Page 6: Capitale Metropolitana

CAPITALE METROPOLITANA

Page 7: Capitale Metropolitana

Lo studio raccolto in questa pubblicazione, realizzato da Provinciaiva, rappresenta una det-tagliata analisi che ci racconta i cambiamenti di Roma, e ci mostra come il suo territorio abbiaassunto sempre più, nei fai, le dimensioni di una grande capitale metropolitana. Sono dati

e numeri che confermano, al di là di ogni ragionevole dubbio, la totale interdipendenza di un'area chetende ormai a coincidere con i confini dell'intera provincia di Roma.

Emerge l'urgenza di affrontare nuovi problemi e nuove sfide: la scarsa presenza di servizi nelleperiferie e nei comuni di cintura, la concentrazione diseguale delle imprese, la distribuzione diso-mogenea delle funzioni strategiche e il dramma di un sistema della mobilità totalmente inadeguato.Per farlo occorre avanzare, da subito, un chiaro progeo di sviluppo, fondato sulla sostenibilità, l'in-novazione e la coesione sociale, capace di restituire alla politica la forza di indicare le priorità da per-seguire e di offrire gli strumenti e le risorse per realizzarle.

Ma, insieme, occorre ripensare profondamente gli strumenti di governance. Guardare al futuro. Perquesto, nel vivo di un processo ormai avviato di riforma istituzionale, scegliamo di avanzare una pro-posta, concreta e faibile, per l'avvio della Cià Metropolitana di Roma Capitale e di chiamare tui gliaori sociali, produivi e istituzionali del territorio ad un confronto di merito nell'interesse comune.

Nicola ZingareiPresidente della Provincia di Roma

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Premessa

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«Nel 1960, Roma non arrivava a due milioni di abitanti, con una superficie urbanizzata di circa 70chilometri quadrati. Roma, invece, conta oggi una popolazione effeiva di 3 milioni di abitanti e lasua superficie urbanizzata è cresciuta ad oltre 330 chilometri quadrati. Una enorme crescita urbana:quasi cinque volte in meno di mezzo secolo».

Giuseppe Campos Venuti

Page 8: Capitale Metropolitana

CAPITALE METROPOLITANA

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Page 9: Capitale Metropolitana

11. Analisi delle dinamiche

di interdipendenza territoriale

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Lo studio presentato in queste pagine hal’obieivo di meere in luce la direzioneverso cui indirizzare il governo dello svi-

luppo del territorio e di unificare analisi e lin-guaggi su un tema che, se pur da anni dibauto,è ancora in uno stato embrionale relativamentealla sua concretizzazione.

Perché la discussione, ma soprauo le logi-che di governo siano il più possibile connessi allarealtà, l'analisi è svolta facendo riferimento adati statistico-cartografici che, per quanto sin-golarmente interpretabili, sono nel loro insiemein grado di chiarire quanto rilevanti siano le di-namiche di interdipendenza interne alla provin-cia di Roma.

SCHEmA TEORICO DI RIfERImEnTO

Metropoli, che in greco significa cià madre,ha assunto oggi il significato di una cià digrandi dimensioni, nucleo di riferimento econo-mico, sociale e culturale per un’area più vastanella quale tendono a condensarsi problemi

complessi che possono dirimersi solo assu-mendo - in una logica comunitaria - le specificitàdi ciascuna realtà territoriale che ne fa parte.

Nonostante – come si avrà modo di dimo-strare - nel caso di Roma la dimensione metro-politana tenda a coincidere con il territorioprovinciale, la posizione storico geografica dellacià non ha facilitato la realizzazione di un com-piuto percorso di metropolizzazione con la rea-lizzazione delle logiche proprie di una metropoliterritoriale, portandola al contrario su un crinaledi periferizzazione che deve essere correo.

Quando è lo spontaneismo relazionale a con-traddistinguere le dinamiche di interscambio traterritori che dovrebbero condividere un cam-mino comune, la periferizzazione si rileva nel-l'eccessiva dipendenza dei comuni minori dalcentro in termini di servizi, funzioni e occasionidi lavoro, in dinamiche di pendolarismo insoste-nibili per le arterie di collegamento esistenti,nella scarsa efficacia delle politiche di governodel territorio e in un impropria tendenza a con-sumare suolo, nell’inefficienza dei servizi pub-blici. In sintesi: in una bassa qualità della vita - in

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeSCHEMA TEORICO DI RIFERIMENTO

9

Page 10: Capitale Metropolitana

particolare chi vive nei vasti insediamenti peri-ferici - e in un'insufficiente capacità competitivaper il sistema economico. E questa è in buonamisura la fotografia dell’area metropolitana diRoma.

Con un governo unitario a dare impulso allosviluppo socioeconomico di un territorio con leesigenze complesse di milioni di abitanti e cen-tinaia di migliaia di imprese, metropolizzazioneè il processo da promuovere per giungere alla di-mensione conceuale e funzionale della metro-poli territoriale: di un’area organizzata in sensopolicentrico e per questo capace di offrire dif-fuse occasioni di lavoro e di impresa, di conte-nere le dinamiche pendolari garantendo unamobilità pluridirezionale, di localizzare i serviziin coerenza con i relativi bacini di utenza, di in-crementare l’efficacia nell’azione di governo, tu-tela e valorizzazione del territorio.

Gli esempi a cui guardare non mancano. È ti-pica delle grandi cià europee l'assunzione delmodello policentrico per rispondere alle mutateesigenze di organizzazione del lavoro e del si-stema produivo seguite al declino della fasefordista dello sviluppo. Confrontando Barcel-lona, Madrid, Parigi, Berlino e Londra con Romarisulta evidente la posizione accentratrice dellanostra capitale rispeo all'area metropolitana.

Nel terzo millennio, la metropoli moderna -

con l’organizzazione di un centro produivo, equindi fornito di struure e servizi, e di una pe-riferia a prevalente vocazione residenziale - nonè più funzionale, se mai compiutamente tale lasi è potuta considerare.

Oggi va favorita una nuova forma urbana, coe-rente con i mutati rapporti sociali ed economici,capace di soddisfare il bisogno delle famiglie discegliere secondo necessità e opportunità illuogo in cui vivere, pronta a sfruare le occasioniofferte dalle nuove tecnologie dell’informazionee della comunicazione.

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1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeSCHEMA TEORICO DI RIFERIMENTO

Page 11: Capitale Metropolitana

Metropoli - dal greco antico ‘cià-madre’ – è unacià di grandi dimensioni che funge da riferimento eco-nomico e culturale per il territorio che la circonda (areametropolitana).

La complessità delle dinamiche (demografiche, so-ciali, economiche, funzionali) che si instaurano nelle re-lazioni spontanee tra il core e l’area vasta rendononecessaria la definizione di strumenti di governo appro-priati a evitare fenomeni distorsivi (periferizzazione) e

a correggere l’eccessiva centralizzazione delle funzioninel core. Per garantire le migliori condizioni per lo svi-luppo economico e sociale del territorio e per la qualitàdella vita dei suoi abitanti bisogna realizzare la Capitalemetropolitana intesa come metropoli territoriale.

PERIfERIzzAzIOnESpontaneismo relazionale (auto-organizzazione delle dinamiche di interscambio)

Elevata dipendenza dei nuclei minori dal core (continuo urbanizzato > la “cià-dormitorio”)Bassa qualità della vita per i residenti nei comuni minori (carenza di servizi alle famiglie)

Scarsa diffusione di sviluppo economico-produivo (concentrazione delle occasioni di lavoro)Elevate dinamiche pendolari (congestionamento arterie di collegamento)

Alto consumo del suolo (urbanizzazione a bassa densità)Inefficacia dell’azione di governo del territorio (parcellizzazione pianificazione urbanistica)Inefficienza nella gestione dei servizi pubblici (schematismo della ripartizione territoriale)

mETROPOLIzzAzIOnEGoverno unitario dello sviluppo metropolitano (competitività internazionale) Bassa dipendenza dei nuclei minori dal core (policentrismo)Migliore qualità della vita per i residenti nei comuni minori (autonomia locale nei servizi alle famiglie)Diffusione delle aività economiche e delle occasioni di lavoro (sviluppo economico locale)Contenimento delle dinamiche pendolari (mobilità pluridirezionale)Efficacia nell’azione di governo del territorio integrato (pianificazione territoriale coordinata)Efficienza nella gestione sovracomunale dei servizi pubblici (logica della ”geometria variabile”)

Di fronte a un bivio: periferizzazione o metropolizzazione

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeSCHEMA TEORICO DI RIFERIMENTO

11Core

Core

Page 12: Capitale Metropolitana

barcellonaPopolazione core: 1,6 milioniPopolazione LUZ: 4,2 milioniCore/LUZ: 37,3%

madridPopolazione core: 3,1 milioniPopolazione LUZ: 5,8 milioniCore/LUZ: 53,4%

Dalla seconda metà degli anni ’70, l’affermarsi di nuove logiche produt-tive e di scambio tra i paesi (globalizzazione) ha segnato la fine della fasefordista dello sviluppo e il passaggio a una nuova organizzazione del lavoroe delle aività produive. L’asseo del territorio si è modificato comeespressione dei nuovi rapporti sociali, economici, delle opportunità offertedalle nuove tecnologie, della rivendicata libertà insediativa delle famiglie.

L’era della “metropoli moderna” – la cià dello zoning che distinguerigidamente gli spazi e le funzioni – e il relativo modello centro-periferialasciano il posto a una nuova forma urbana che tende a una logica poli-centrica (metropoli territoriale). Rispeo alle principali capitali europee,Roma non ha modificato la sua struura in senso policentrico.

Il policentrismo delle grandi capitali europee,Il monocentrismo di Roma: struttura urbana e popolazione

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeSCHEMA TEORICO DI RIFERIMENTO

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ParigiPopolazione core: 2,2 milioniPopolazione LUZ: 11,5 milioniCore/LUZ: 18,9%

berlinoPopolazione core: 3,4 milioniPopolazione LUZ: 5,0 milioniCore/LUZ: 68,1%

LondraPopolazione core: 7,4 milioniPopolazione LUZ: 11,9 milioniCore/LUZ: 62,3%

RomaPopolazione core: 2,7 milioniPopolazione LUZ: 3,6 milioniCore/LUZ: 75,0%

Page 13: Capitale Metropolitana

Il rapporto di interdipendenza tra la cià di Roma e il territorio cir-costante è una costante che araversa tue le epoche. La radialità dellestrade consolari – che rappresentano le grandi direrici dell’evo antico -soolinea le radici storiche della “urbe-metropolitana”.

La geografia storica dei borghi agricoli afferenti a una singola fami-glia signorile romana è tuora presente nei toponimi, negli edifici e neipercorsi. Un esempio per tui è la definizione di Castelli Romani per ipaesi a sud-est della cià.

Dalla storia una “area metropolitana”che c’è sempre stata

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeSCHEMA TEORICO DI RIFERIMENTO

13

Principali percorsi e beni storiciPTPG – Provincia di Roma

Page 14: Capitale Metropolitana

un COnTRADDITTORIO PROCESSO DI mE-TROPOLIzzAzIOnE. DInAmICHE InSEDIA-TIvE E SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

In questo contesto conceuale e terminolo-gico, molteplici elementi di analisi conducono aevidenziare per l’area romana segnali contrad-diori rispeo a un modello maturo di metro-poli territoriale, o forse, più propriamente,aiutano a comprendere come, nel caso di Roma,la metropolizzazione sia un processo in corso, lacui forza e le cui specificità vanno governate eorientate per impedirne una metamorfosi disegno opposto.

È così se si guarda alle dinamiche insediativedella popolazione e alla geografia dei servizi allefamiglie, come pure se si approfondiscono le lo-giche che orientano la localizzazione delle ai-vità produive e dei servizi avanzati alleimprese.

Solo negli ultimi anni, tra il 2002 e il 2009,308.000 romani hanno scelto di cambiare co-mune di residenza alla ricerca di un costo dellavita, soprauo abitativo, inferiore. Nellostesso periodo le iscrizioni da altri comuni ita-liani sono state poco meno di 219.000. Visto “daRoma”, un saldo interno negativo di 89.000 abi-tanti può sembrare un flusso tuo sommatocontenuto (lo 0,5% della popolazione comples-

siva in media per anno), ma è un valore che cam-bia di senso se lo si guarda “da fuori”.

Nello stesso periodo, infai, i cambi di resi-denza in entrata hanno interessato molti comuniminori della provincia determinando un forte in-cremento di popolazione nella prima e secondacintura metropolitana. Nei comuni confinanticon la capitale, il fenomeno è stato particolar-mente accentuato, e il loro saldo migratorio in-terno (al neo dell'immigrazione da altri Paesi)è stato positivo per oltre 47.000 residenti.

A tale processo si è affiancato quello, altret-tanto rilevante, dell'aumento di popolazionestraniera immigrata che, in termini relativi, tendea privilegiare i comuni esterni alla capitale, orien-tata nella scelta dalle medesime motivazioni cheinfluenzano le opportunità residenziali dei cia-dini italiani.

Ne sono risultate situazioni come quelle diFiumicino e Cerveteri, Ardea e Pomezia, For-mello e Zagarolo, e di molti altri comuni nei qualila crescita della popolazione residente è stata,nel periodo considerato, superiore al 25-30%del totale.

Per volontà o mancanza di alternative, le di-namiche abitative in uscita da Roma sono forte-mente concentrate nelle fasce di età più giovani(quelle che vanno dai 25 ai 45 anni, epoca di for-mazione dei nuovi nuclei familiari e di ingresso

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1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

Page 15: Capitale Metropolitana

definitivo nel mercato del lavoro). Per le energierichieste dal viaggio e dalla prospeiva di co-struire un nuovo progeo di vita, l'età mediadegli immigrati è largamente più bassa di quelladegli italiani. Il progressivo insediamento di que-sti gruppi sociodemografici nei comuni minoridella provincia, mentre contribuisce a frenare illoro processo di invecchiamento, acceleraquello di Roma e in particolare dei suoi quartieripiù centrali.

In termini assoluti, dunque, nell'ultima fasestorica la provincia di Roma si è andata carae-rizzando per un crescente policentrismo demo-grafico il cui trao più evidente è l'aumento dicià di medie dimensioni. Nel 2009 oltre2.000.000 di abitanti vivono fuori dal nucleocentrale della capitale e dell'area metropolitana(il Grande Raccordo Anulare di Roma) e nel ter-ritorio provinciale si contano 7 comuni con oltre50.000 abitanti e 15 con più di 30.000.

Se anche non esaustiva, la velocità che con-traddistingue tali dinamiche spiega in partel'acuito grado di dipendenza delle realtà di piùpiccole dimensioni, e soprauo delle loro areedi recente sviluppo urbano, da un sistema di ser-vizi alle famiglie fortemente centralizzato. Dal-l’istruzione superiore e universitaria ai servizi perla cultura e lo svago, dalle infrastruure funzio-nali (quali quelle sanitarie e per la sicurezza) ai

servizi sociali e commerciali: mentre l'offerta diservizi alle famiglie rimane a Roma, la sua do-manda tende a uscirne.

È la periferizzazione l'evidenza che interpretale difficoltà quotidiane che questo stato di faoimpone a crescenti quote della popolazione pro-vinciale. È questo il nome di una condizione dacorreggere con un governo dello sviluppo del ter-ritorio capace di sostituire il policentrismo al mo-nocentrismo funzionale che limita la qualità dellavita dei residenti nell’area metropolitana, di chivive fuori come anche, pensando alla congestionedelle arterie stradali, di chi abita nella capitale.

Uno dei casi più chiari della discrasia territo-riale che si è prodoa tra domanda e offerta diservizi è quello del litorale, esempio evidente del-l’incongruenza delle dinamiche di sviluppo del-l’area vasta di Roma. Tra il 1971 e il 2001 i comunicostieri hanno avuto un forte incremento demo-grafico spesso accompagnato da un’altreantorilevante espansione urbana. Essa però, priva diuna coerente crescita funzionale e di servizi allefamiglie, ha avuto come esito la formazione diterritori con prevalente caraerizzazione resi-denziale. Comuni come Cerveteri e Ardea, maanche Ladispoli e lo stesso XIII Municipio del co-mune di Roma dove il malessere avvertito dallaciadinanza non ha bisogno di eccessivi appro-fondimenti per essere compreso.

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1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

Page 16: Capitale Metropolitana

Ma la centralità di Roma negli equilibri terri-toriali e socioeconomici della provincia è ancorapiù palese quando si indaga la geografia dellosviluppo, in particolare la localizzazione delle at-tività produive e, di conseguenza, delle oppor-tunità di lavoro. Esiste e va soolineataun’embrionale tendenza al policentrismo deltessuto economico (evidente soprauo in al-cuni focolai produivi che puntellano i comunidel litorale, sia a nord che a sud della capitale),ma resta un fenomeno spontaneo, prevalente-mente privo di programmazione e di visionestrategica complessiva sull’orizzonte da imma-ginare per il territorio.

La situazione è aggravata, e trae alimento,dall’eccessiva concentrazione di funzioni strate-giche nella capitale. Le Università pubblichesono al 90% in suolo romano, quelle private, purnumerose, hanno sede solo a Roma, così come ipoli fieristici e congressuali. Migliore è la distri-buzione dei centri di ricerca scientifica e delleinfrastruure per il trasporto, dove la distribu-zione delle specializzazioni funzionali (dato ine-ludibile nel processo di metropolizzazione)appare più pronunciata.

Gli squilibri territoriali del sistema econo-mico provinciale sono confermati dall’addensa-mento di sedi direzionali pubbliche e privatenella capitale. Se nel caso delle grandi aziende

private si può considerare fisiologica la ten-denza a localizzarsi in prossimità degli ambitipiù infrastruurati in termini di servizi e fun-zioni, oltre che capaci di garantire una più ele-vata offerta culturale, è alla carenza diprogrammazione territoriale che bisogna guar-dare per capire perché oltre l'80% di ministeri,enti locali e sedi giudiziarie abbia i propri ufficia Roma piuosto che altrove nella provincia conle inevitabili conseguenze che questo comportasugli equilibri del mercato del lavoro locale.

Certamente più coerente con la prospeivadi costruzione della metropoli territoriale diRoma è la geografia dei servizi alle imprese adalto contenuto cognitivo (in inglese KIBS, Kno-wledge Intensive Business Service), quelle ai-vità di ricerca e sviluppo, informatica, design,marketing capaci di inieare quote incrementalidi innovazione al sistema economico-produivolocale. In questo caso, infai, la loro concentra-zione nella grande cià (circa l’84% del totaleprovinciale delle imprese del comparto) asse-conda la spontanea ricerca di economie di ag-glomerazione e svolge una funzione che le èpropria sviluppando una rilevante e localizzataspecializzazione a sostegno della capacità com-petitiva dell’intera area vasta.

Un discorso simile può essere fao per l’altracomponente dei servizi alle imprese (qui indi-

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1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

Page 17: Capitale Metropolitana

cata con l'acronimo APS, Advanced ProducerServices) quali la logistica, i trasporti, le teleco-municazioni e la finanza dove, assieme all’inevi-tabile centralità di Roma, è incoraggianterilevare il ruolo di Fiumicino, Pomezia e Civita-vecchia quali punti nodali di infrastruure deitrasporti che promuovono l'insediamento diproduzioni specializzate.

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1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

Page 18: Capitale Metropolitana

L’interdipendenza tra Roma e il suo hinterland ha assunto negli ultimianni caraeri struurali. La prima evidenza è nella crescente quota di po-polazione che sceglie di lasciare la capitale e trasferirsi in comuni con uncosto della vita (a partire da quello dell’abitazione) più accessibile. Tra il2002 e il 2009, Roma ha registrato un saldo migratorio interno negativopari a 89.000 persone, con 308.000 cancellazioni e 219.000 iscrizioni.

A parte i processi di tendenziale spopolamento di alcuni comuni pe-riferici, la crescita del policentrismo urbano nell’ultimo decennio ha ri-guardato tua la provincia. Il fenomeno è stato però più accentuato neicomuni della prima cintura metropolitana che tra il 2002 e il 2009 hannoavuto un saldo migratorio interno positivo per oltre 47.000 residenti.

Cresce la popolazione nei comuni della prima e seconda cintura romana

Popolazioneresidente nei comuniVariazione percentuale,2002-2009Regione Lazio

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

DInAmICHE InSEDIATIvE E SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

-23% / -1%

0% / 7%

8% / 15%

16% / 25%

26% / 40%

18

Page 19: Capitale Metropolitana

Mentre Roma mantiene la sua assoluta centralità funzionale e il suoruolo di baricentro dello sviluppo economico locale rispeo al resto dellaprovincia, le dinamiche demografiche e immobiliari ridisegnano la geo-grafia della popolazione, in particolare di quella in età da lavoro.

Nell’ultimo decennio, quote crescenti di popolazione in età da lavorosi sono insediate nei comuni della prima e della seconda corona metro-politana. Fenomeno ancora più marcato per la fascia di età compresa tra25 e 45 anni, quella dell’ingresso definitivo nel mercato del lavoro e, piùin generale, di costruzione di un progeo di vita.

Provincia di RomaVariazione del pesodella popolazionein età lavorativa (15-64 anni)sul totale, 2002-2009

Provincia di RomaVariazione del pesodella popolazioneetà 25-45 anni sul totale, 2002-2009

25% / 30%

31% / 34%

35% / 36%

37% / 39%

-9% / -5%

-4% / -1%

2% / 3%

4% / 6%

Sono in particolare i giovani a spostarsinella periferia metropolitana

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

DInAmICHE InSEDIATIvE E SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

19

Page 20: Capitale Metropolitana

20

Tra i faori che incidono sull’aumento della popolazione nei comunidella corona c’è la crescita della popolazione immigrata che, a causa delbasso reddito medio, tende a insediarsi in aree di minor pregio immobi-liare. La scarsità di occasioni di lavoro nei sistemi locali configura unacondizione di periferizzazione da correggere.

L’età media degli immigrati è tale da frenare il processo di invec-chiamento nei comuni che li ospitano. L’invecchiamento della popola-zione residente, particolarmente accentuato nella capitale, è fruttoanche del trasferimento verso i comuni minori di rilevanti quote di po-polazione giovane.

Provincia di RomaVariazione del pesodella popolazione stranierasul totale, 2002-2009

Provincia di RomaVariazione del pesodella popolazione anziana(oltre 65) sul totale, 2002-2009

-1% / -3%

4% / 6%

7% / 9%

10% / 13%

-8% / 0%

1%

2%

3% / 5%

L’immigrazione privilegia i comuni esternicontribuendo a frenarne il processo di invecchiamento

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

Page 21: Capitale Metropolitana

La mappa evidenzia la popolazione residente nei comuni della pro-vincia e nelle singole zone urbanistiche del comune di Roma. Nel 2009,su oltre 4,2 milioni di abitanti della provincia, il 50,7% risiede nell’areacompresa nel GRA di Roma, il 16,6% tra il GRA e i confini del comune, e il32,7% nel resto della provincia.

Oggi sono oltre 2 milioni gli abitanti che vivono fuori dal nucleo cen-trale della metropoli. Nell’area provinciale si contano ormai 7 comunicon oltre 50.000 abitanti e 15 con più di 30.000 residenti: un policentri-smo insediativo fao di cià di medie dimensioni.

Oltre Roma, quindici medie città con più di 30.000 abitantidi cui sette con più di 50.000 …

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

21

0 - 500

501 - 1.000

1.001 - 1.500

1.501 - 2.000

2.001 - 3.000

3.001 - 5.000

5.001 - 10.000

10.001 - 15.000

15.001 - 20.000

20.001 - 30.000

30.001 - 50.000

> 50.000

Popolazioneresidente nei comuniValori assoluti, 2009

Page 22: Capitale Metropolitana

Ampie aree della periferia metropolitana risultano prive o quasi difunzioni di servizio alle famiglie e di uso quotidiano e palesano il lorogrado di dipendenza funzionale dal resto del territorio e, in particolare,da Roma.

È evidente la concentrazione dei servizi all’interno del GRA e la rela-tiva autonomia delle funzioni nei centri storici dei comuni minori, chiaroindicatore del ritardo con cui i servizi si sviluppano nelle aree di nuovoinsediamento.

… ma i servizi alle famiglie sono concentrati nella capitale

La mappa analizzail territorioprovinciale medianteuna griglia di cellequadrate di lato paria 250 metri. I servizi perutenza quotidiana sonoraggruppati in cinque classi: • Istruzione• Cultura e Svago• Infrastrutture funzionali• Servizi sociali • Servizi commercialiL’intensità del colore delle cellerappresenta il grado di concentra-zione dei servizi, ovvero la rilevanzafunzionale delle “centralità locali”.

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

22

Geografia delle “Centralità Locali”Luoghi di concentrazione di servizi e funzioni di uso quotidianoper una utenza di quartiere, provincia di Roma.

Page 23: Capitale Metropolitana

23

L’area del litorale rappresenta un ambito di evidente incongruenzanelle dinamiche di sviluppo di medio-lungo periodo dell’area vasta di Roma.

Tra il 1971 e il 2001 i comuni costieri hanno avuto una notevole crescitademografica, spesso accompagnata da un rilevante sviluppo urbano, no-nostante il parziale ri-uso del patrimonio di seconde case a fini abitativi.

Alla crescita di polarità forti dal punto di vista produivo e della geo-grafia dei redditi (Civitavecchia, Fiumicino, Pomezia), si è accompagnatolo sviluppo di comuni con una prevalente funzione residenziale (Cerve-teri, Ladispoli, Ardea) ma carenti di servizi alle famiglie.

La periferizzazione del litorale romano

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

Fino a 22%

Da 22% a 29%

Oltre 29%

Popolazione e servizidi prossimità nei comuni del litoraleUnità per 1.000 abitanti, 2009,Provincia di Roma

Popolazione e abitazioninei comuni del litoraleVariazione percentuale,1971-2001, Provincia di Roma

Popolazione Abitazioni

Page 24: Capitale Metropolitana

È insufficiente la distribuzione dello sviluppo economico

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

Densità alta

Densità medio-alta

Densità media

unITà LOCALIDELLE ImPRESE

Ambiti di concentrazionedelle unità locali delle impreseZone di iso-densità di sedi di impresaCamera di Commercio della provincia di Roma

A partire dalla distribuzione puntuale delle oltre 370.000 impreseaive sul territorio provinciale, la mappa offre una leura di sintesi deipunti "focali" dello sviluppo economico locale.

Nonostante emergano alcuni importanti embrioni di policentrismo, ilsistema economico-produivo provinciale appare fortemente concen-trato nel comune di Roma. È l’effeo dello spontaneismo conseguente al-l’assenza di una programmazione di area vasta dello sviluppo economico.

24

Page 25: Capitale Metropolitana

Le Le infrastruure materiali e immateriali - qui rappresentate dallefunzioni strategiche di trasporto, dai grandi poli congressuali e fieristicie dal sistema dell’università e della ricerca scientifica – rappresentanoun elemento chiave per la competitività del sistema territoriale e per ilsuo sviluppo sociale e culturale.

La provincia di Roma è complessivamente una delle più infrastruu-rate del Paese. Mentre però le funzioni di trasporto sono organicamentedislocate in diversi ambiti del territorio, il sistema universitario e della ri-cerca appare eccessivamente concentrato nel comune di Roma.

funzioni strategiche:solo le infrastrutture di trasporto sono fuori Roma

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

funzIOnISTRATEGICHE

Aeroporti

Interporti

Porti

Stazioni Alta Velocità

Auditorium

Centro Congressi

Fiera

Università Privata

Università Pubblica

Centri di ricerca Scientifica

unIvERSITàE CEnTRI DI RICERCA

Infrastrutture materiali e ImmaterialiFunzioni strategiche, Università e Centridi Ricerca, Provincia di Roma

25

Page 26: Capitale Metropolitana

0%

Università pubbliche

Università privata

Centri di ricerca

Fiera e centri congressi

Stazioni Alta Velocità

Aeroporti

Porti

Interporti

TRAS

PORT

IUN

IVER

SITÀ

E R

ICER

CA

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Quasi il 90% delle sedi e dei dipartimenti delle università pubblichepresenti nella provincia di Roma sono localizzate entro i confini della ca-pitale. Nel caso dell’università privata si arriva al 100%, mentre più dif-fuse sono le sedi dei principali centri di ricerca (poco più della metà aRoma, il resto negli altri comuni).

Con la sola eccezione delle due stazioni ad alta velocità, le principaliinfrastruure per il trasporto sono localizzate lungo la costa (il sistemadei porti e l’aeroporto di Fiumicino) o comunque in comuni diversi daRoma (come l’aeroporto di Ciampino e sei dei see interporti dell’areaprovinciale).

Le funzioni dovrebbero essere meglio ripartite sul territorio

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

Roma

Restodellaprovincia

Infrastrutture materiali e ImmaterialiFunzioni strategiche, Università e Centri di Ricerca, Provincia di Roma

26

Page 27: Capitale Metropolitana

La concentrazione dei servizi e delle funzioni strategiche nel comune diRoma non può che riverberarsi nelle scelte localizzative delle principaliaziende (italiane e straniere) presenti sul territorio provinciale. In meno del5% dei casi le sedi direzionali risultano esterne ai confini della capitale.

Diverso è il discorso della direzionalità pubblica (ministeri, enti locali,sedi giudiziarie, ecc.), dove la concentrazione nel comune di Roma (supe-riore all’80%) è il fruo di una carenza di programmazione territorialecon conseguenze sugli equilibri del lavoro e immobiliare.

Il 90% della direzionalità privata è concentrata nella capitale …

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

PRInCIPALI SEDIDIREzIOnALI

Direzionalità Pubblica

Direzionalità Privata

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

PUBBLICA PRIVATA

Roma

Resto dellaprovincia

Direzionalità Pubblica e PrivataLocalizzazione puntuale, Provincia di Roma

27

Page 28: Capitale Metropolitana

… ambito privilegiato per lo sviluppo di serviziknowledge-intensive

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

Da 0 a 50

Da 50 a 300

Oltre 300

KIbS(Knowledge Intensivebusiness Services)Zone di Iso-densità delle unità locali(R = 1.000 ml) Provincia di Roma

A partire dalla distribuzione puntuale delle oltre 370.000 impreseaive sul territorio provinciale, la mappa offre una leura di sintesi deipunti "focali" dello sviluppo economico locale.

Nonostante emergano alcuni importanti embrioni di policentrismo, ilsistema economico-produivo provinciale appare fortemente concen-trato nel comune di Roma. È l’effeo dello spontaneismo conseguente al-l’assenza di una programmazione di area vasta dello sviluppo economico.

SETTORI KIBSInformatica, R&S,consulenza legale,fiscale e societaria,analisi di mercato,design, pubblicità,collaudi, ricerca eselezione del personale

28

Page 29: Capitale Metropolitana

nel terziario avanzatola centralità di Roma è più contenuta

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeUN CONTRADDITTORIO PROCESSO DI METROPOLIZZAZIONE

SquILIbRI TRA DOmAnDA E OffERTA

Da 0 a 18

Da 18 a 50

Oltre 50

Altri APS(Advanced Producer Services)Zone di Iso-densità delle unità locali(R = 1.000 ml) Provincia di Roma

Oltre ai KIBS, il terziario avanzato dei servizi alle imprese annoveraalcuni seori classificati come APS (Advanced Producer Services) tra iquali la logistica e i trasporti, le telecomunicazioni, la finanza.

In questo caso, la centralità di Roma, seppur confermata, appare più con-tenuta. Grazie soprauo ai servizi di logistica e trasporto, assumono rilievonegli equilibri metropolitani comuni come Fiumicino, Pomezia e Civitavec-chia, e quasi un’impresa su quaro del comparto ha sede fuori Roma.

SETTORI ALTRI APSLogistica e trasporti,telecomunicazioni,finanza e assicurazioni

29

Page 30: Capitale Metropolitana

GLI EffETTI DELL’ORGAnIzzAzIOnE mOnO-CEnTRICA DEL TERRITORIO. PEnDOLARI-SmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LADIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

Mentre Roma continua a concentrare sul suoterritorio servizi e funzioni strategiche, aivitàproduive e direzionalità pubblica e privata,ampie quote della popolazione si spostano neicomuni minori della provincia portando con séuna domanda di opportunità insediative e ser-vizi insieme alla propria offerta di lavoro.

Così, l’organizzazione monocentrica dell’areametropolitana definisce forma e contenuto diuna progressiva periferizzazione del territorio,ostacola la distribuzione di opportunità econo-miche, limita la qualità di vita degli abitanti,frena la costruzione della metropoli territorialee il suo potenziale competitivo.

Le evidenze sono molte. Basta guardare aiflussi quotidiani di pendolari e ragionare di quantole reti di mobilità esistenti limitino la capacità dispostamento sul territorio di persone e merci.

Il pendolarismo è uno dei principali indicatoriper valutare il grado di interdipendenza nel terri-torio metropolitano (come certificato da tui ipiù importanti organismi internazionali) ed è inquesto senso che va soolineato come la quasitotalità dei comuni della provincia abbiano una

quota compresa tra il 15% e il 30% di popola-zione che, spostandosi per motivi di lavoro o stu-dio, ogni giorno muove verso Roma (in molti casitale incidenza supera il 30%): è la cronaca quoti-diana delle circa 700.000 persone che devonoraggiungere la capitale senza poter contare su unadeguato sistema di trasporto colleivo.

Rispeo a quelli delle altre capitali europee,i ciadini dell’area metropolitana romana subi-scono gli effei delle carenze del sistema di tra-sporto pubblico. Nel confronto con Barcellona,Berlino, Madrid, Parigi e Londra, Roma è la ciàdove più alto è il ricorso al mezzo di trasportoprivato (58%) e più basso è l’utilizzo del tra-sporto pubblico (32%). Il numero di persone chesi muovono a piedi o in biciclea, poi, è menodella metà delle altre cià (con la sola eccezionedi Madrid).

La più alta frequenza di pendolari si rileva neicomuni della parte meridionale e orientale dellaprovincia, lì dove, rispeo ai quadranti nord eovest, maggiore è l'accessibilità a Roma sia perchi usa il mezzo privato (a certificare l'incomple-tezza del sistema infrastruurale metropoli-tano), sia per chi sceglie il trasporto colleivo (aevidenziare l’assenza di un governo integrato deiservizi di mobilità).

Può sembrare un tema distinto da quello delpendolarismo e della mobilità, ma è di fao un’al-

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

30

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

Page 31: Capitale Metropolitana

tra faccia della stessa medaglia: il livello di dipen-denza funzionale, economica e occupazionale deicomuni della provincia rispeo alla capitale è illu-strato anche dal livello dei redditi dei loro abitanti.

Quando si pensa al reddito, oltre che come in-dicatore delle condizioni socioeconomiche,anche come espressione della qualità del lavorosvolto da chi lo percepisce, si coglie la capacitàdescriiva di una distribuzione geografica nellaquale oltre Roma solo in 8 comuni i redditi medisuperano i 25.000 euro, in 38 sono compresi tra21.000 e 25.000, in 74 non raggiungono i 21.000.È una distribuzione territoriale che diventa so-ciale ed economica, con un centro (mediamente)ricco e una grande periferia nella quale il livellodi benessere è inversamente correlato alla di-stanza da Roma.

La debolezza delle, pur evidenti, dinamiche dimetropolizzazione dell’area vasta trova poi ulte-riore evidenza in riferimento al tema del con-sumo di suolo e agli strumenti con i quali, oggi,si governa il territorio cercando di contrastarela forza di un’incontrollata e inefficiente espan-sione urbana.

Alla crescita demografica della corona me-tropolitana e alla pressione insediativa che neconsegue fa da corollario un incremento dell’edi-ficato sovente disgiunto dalla programmazioneurbanistica dei Comuni.

Una quota significativa delle nuove edifica-zioni è infai realizzata in territorio agricolosprovvisto di urbanizzazioni primarie e secon-darie e carente di servizi che viene sorao agliusi produivi, oltre che privato della propria va-lenza ambientale.

In questo quadro gli strumenti urbanistici co-munali spesso non riescono a dare risposte fun-zionali alla potenza della domanda abitativa chesubiscono, che dea tempi ristrei di riscontroe determina una costante difficoltà di aggiorna-mento (la maggior parte dei Piani regolatoridella provincia di Roma ha più di 20 anni). Non èun caso che il conceo di area metropolitananasca proprio da queste considerazioni e dallaconsapevolezza che ci sono problemi troppograndi per essere affrontati nella "solitudine"delle singole realtà amministrative.

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

31

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

Page 32: Capitale Metropolitana

L’effeo congiunto delle geografie demografiche e dello sviluppoeconomico e funzionale dell’area metropolitana si riverbera nel pendo-larismo, uno degli indicatori principali per valutare il grado di interdipen-denza funzionale nel territorio metropolitano.

Circa 700.000 persone devono raggiungere quotidianamente la ca-pitale dai comuni minori della provincia che, in larga misura, hanno unapercentuale di spostamento su Roma superiore al 30% (valore conside-rato, da tui gli organismi internazionali, quale prova delle relazioni dicaraere metropolitano tra nucleo e corona).

1% - 5%

6% - 10%

11% - 15%

16% - 20%

21% - 25%

26% - 30%

> 31%

Confini P rovinciali

1% / 5%

6% / 10%

11% / 15%

16% / 20%

21% / 25%

26% / 30%

> 31%

Confini provinciali

Distanza media da Roma con mezzo privato (Km)

Lavoro, studio, servizi: il peso del pendolarismo su Roma

Spostamentiquotidianigenerati su RomaPercentuale sul totalenei comuni della Regione Lazio.

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

32

Distanze medie da Roma su mezzo pubblico (Km)

Accessibilità con mezzo pubblico (Kml)

Accessibilità con mezzo privato (Kml)

1% - 5%

6% - 10%

11% - 15%

16% - 20%

21% - 25%

26% - 30%

> 31%

Confini P rovinciali

1% / 5%

6% / 10%

11% / 15%

16% / 20%

21% / 25%

26% / 30%

> 31%

Confini provinciali

Page 33: Capitale Metropolitana

Il territorio metropolitano di Roma rappresentato secondo la topo-grafia reale. La griglia concentrica rappresenta una misura teorica deltempo di percorrenza nella direzione radiale (nucleo-corona).

Applicando alla griglia i tempi effeivi di spostamento sulle reti di mo-bilità, rilevati rispeo agli assi principali, il territorio si deforma. La mappadistorta (Warp Analisys) assume valore reale offrendo una leura del ter-ritorio in funzione della capacità effeiva di spostarsi da un luogo all’altro.

La forza di arazione di Roma nei confronti del sistema meridionalee orientale della provincia è evidentemente superiore a quella esercitataverso i comuni dell’area nord e ovest.

I livelli di accessibilità alla capitale non esauriscono le spiegazionidelle dinamiche relazionali, ma sono in larga misura sovrapponibili aidati sul pendolarismo.

Il sistema della mobilità è incompleto e condizionale dinamiche di sviluppo del territorio

TERRITORIO E RETI mObILITà Topografia reale

Topografia deformata in funzione del tempo effettivodi percorrenza

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

33

Page 34: Capitale Metropolitana

34

Per gli spostamenti su mezzo pubblico un tempodi percorrenza che prescinde dalla distanza

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

Via Val Cannuta

Ciampino

Monterotondo

Viale dell'arte

Via XX SettembreGuidonia Montecelio

Origine/Destinazione Roma - Via XX Seembre Roma - Viale dell’Arte Roma - Via Val Cannuta

CiampinoViale del lavoro

Percorso a piedi (1.500 mt) – 15 minTreno FR4 (2 fermate) – 15 minLinea Atac 64 (3 fermate) – 5 minDistanza totale (16,2 km)Tempo di percorrenza 35 min

Percorso a piedi (2.150 mt) – 22 minTreno FR4 (2 fermate) – 15 minMetropolitana Linea B (11 fermate) – 20 minDistanza totale (26,5 km)Tempo di percorrenza 57 min

Percorso a piedi (1.900 mt) – 19 minTreno FR4 (2 fermate) – 15 minMetropolitana Linea A (11 fermate) – 20 minDistanza totale (24,2 km)Tempo di percorrenza 54 min

Guidonia MontecelioPiazza Giacomo Maeoi

Percorso a piedi (1.950 mt) – 20 minTreno FR2 (9 fermate) – 48 minMetropolitana Linea B (4 fermate) – 7 minMetropolitana Linea A (2 fermate) – 4 minDistanza totale (30,9 km)N° mezzi pubblici: 3Tempo di percorrenza 1 ora e 19 min

Percorso a piedi (2.650 mt) – 27 minTreno FR2 (9 fermate) – 48 minMetropolitana Linea B (15 fermate) – 27 minDistanza totale (41,6 km)N° mezzi pubblici: 2Tempo di percorrenza* 1 ora e 42 min

Percorso a piedi (2.400 mt) – 24 minTreno FR2 (9 fermate) – 48 minMetropolitana Linea B (4 fermate) – 7 minMetropolitana Linea A (11 fermate) – 20 minDistanza totale (37,9 km)N° mezzi pubblici: 3Tempo di percorrenza 1 ora e 39 min

Monterotondo Piazza Guglielmo Marconi

Percorso a piedi (3.900 mt) – 39 minTreno FR1 (6 fermate) – 38 minMetropolitana Linea A (7 fermate) – 13 minDistanza totale (32,5 km)N° mezzi pubblici: 2Tempo di percorrenza 1 ora e 30 min

Percorso a piedi (3.700 mt) – 37 minTreno FR1 (8 fermate) – 47 minLinea Atac 170 (12 fermate) – 18 minDistanza totale (38,0 km)N° mezzi pubblici: 2Tempo di percorrenza 1 ora e 42 min

Percorso a piedi (4.250 mt) – 43 minTreno FR1 (6 fermate) – 38 minMetropolitana Linea A (16 fermate) – 30 minDistanza totale (39,6 km)N° mezzi pubblici: 2Tempo di percorrenza 1 ora e 51 min

Page 35: Capitale Metropolitana

BARCELLONA MADRID ROMA

ILE DE FRANCE BERLINO LONDRA

35

Rispetto alle altre capitali europee, Roma subiscele carenze del sistema di trasporto pubblico metropolitano

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

Means of transport mostly used to go to work or training place

0 20 40 60 80 1 00

Public transport Biking/Walking Car/Motorbike Other DK/NA

Q4B. Which means of transport do you mostly/primarily use to go to your working/training place?Base: those who travel to work or educational establishment, % by city

egap 61

BARCELLONA [ES]BARCELLONA [ES]

MADRID [ES]MADRID [ES]

ROMA[IT]ROMA [IT]

PARIS [FR]PARIS [FR]

BERLIN [DE]BERLIN [DE]

LONDON [UK]LONDON [UK]

Nella Survey on perception of quality of life realizzata dalla Commis-sione Europea nel 2009 su un campione rappresentativo della popola-zione di 75 cià e capitali europee, una sezione dell’indagine è statadedicata ai mezzi di trasporto utilizzati per recarsi nei luoghi di lavoro ostudio.

Nel confronto con Barcellona, Berlino, Madrid, Parigi e Londra, Romaè la cià dove più alto è il ricorso al mezzo di trasporto privato (58%)e più basso è l’utilizzo del trasporto pubblico (32%). Il numero di personeche si muovono a piedi o in biciclea è meno della metà delle altre cià(esclusa Madrid).

BARCELLONA MADRID ROMA

ILE DE FRANCE BERLINO LONDRA

BARCELLONA MADRID ROMA

ILE DE FRANCE BERLINO LONDRA

BARCELLONA MADRID ROMA

ILE DE FRANCE BERLINO LONDRA

BARCELLONA MADRID ROMA

ILE DE FRANCE BERLINO LONDRA

BARCELLONA MADRID ROMA

ILE DE FRANCE BERLINO LONDRA

Roma

berlino

barcellona

Parigi

Londra

madrid

Fonte: European Commission, Directorate Regional Policiy “Survey inperception of quality of life in 75 cities”, Marzo 2010.

Page 36: Capitale Metropolitana

36

I redditi imponibili sono indicatori sintetici delle condizioni socioe-conomiche dei territori e della qualità dei lavori (auali o passati, com-prendendo anche le pensioni) svolti da chi vi abita.

Oltre Roma solo in 8 comuni i redditi medi superano i 25.000 euro,in altri 38 sono compresi tra 21.000 e 25.000 euro, in 74 non raggiungonoi 21.000 euro.

La forte concentrazione territoriale dei redditi corrisponde alla po-larizzazione dello sviluppo provinciale nel territorio della capitale, mo-stra una correlazione direa con la geografia del pendolarismo,soolinea il grado di dipendenza economica e occupazionale dei co-muni minori da Roma.

La dipendenza dei comuni minori da Roma:concentrazione dello sviluppo, del pendolarismo e dei redditi

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

Fino a 21.000 euro

Da 21.000 a 25.000 euro

Oltre 25.000 euro

Spostamenti quotidianigenerati su RomaPercentuale sul totalenei comuni della provincia di Roma

Reddito IRPEfValore medio delledichiarazioni,per comune, 2008.Provincia di Roma

Page 37: Capitale Metropolitana

37

Analisi morfologica del sistema insediativoAggregazione su unità territoriale di 6 ha degli edifici a meno di 30 m di distanza reciproca

Alla crescita demografica dei comuni della corona, registrata negliultimi 10 anni, corrisponde un incremento proporzionale dell’edificato.Solo una parte del nuovo edificato, tuavia, è localizzata in zone diespansione pianificata da parte dei comuni.

Una quota consistente di nuove costruzioni, rilevabile dall’analisi di-gitale delle basi cartografiche recenti, è stata realizzata in territorio agri-colo, generando insediamenti radi e a bassa densità, privi dei caraeripositivi dei sistemi urbani.

La crescita “a ciambella” comporta il rischiodella periferizzazione del territorio …

Suolo edificato, 2006Suolo edificato, 1991

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

09

-

5-

7-

1

5002501250

84 6

AZIONE SU UNITGGREGA1000750

metri

ORIALE DI 6Ha DEGLI EDIFICI A MENO DI 30m DI DIST’ TERRITORIALE DI 6Ha DEGLI EDIFICI A MENO DI 30m DI DISTORIALE DI 6Ha DEGLI EDIFICI A MENO DI 30m DI DIST A A

Loai nacillaGnaS onamoRtiV

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2010

Page 38: Capitale Metropolitana

38

… ed evidenzia un ritardo croniconella pianificazione urbanistica comunale

1. Analisi delle dinamiche di interdipendenza territorialeGLI EFFETTI DELL’ORGANIZZAZIONE MONOCENTRICA DEL TERRITORIO

PEnDOLARISmO, REDDITI, COnSumO DI SuOLO: LA DIPEnDEnzA DEI COmunI mInORI DA ROmA

Dato non disponibile

Meno di 10 anni

Tra 10 e 20 anni

Oltre 20 anni

Variante Generale al PRPG

Programma di Fabbricazione

quadro degli Strumentiurbanistici Comunali vigentiEtà dei Piani Regolatori Vigenti(Anno di approvazione).

La mappatura delle “classi di età” degli Strumenti Urbanistici Comu-nali vigenti evidenzia come la maggior parte di essi abbia oltre 20 anni.La pianificazione di livello comunale risponde con molta difficoltà allapressione insediativa che si manifesta negli ultimi anni e produce effeiin tempi assai strei.

Il conceo di area metropolitana, in effei, nasce proprio dalla presad’ao dell’insufficienza di azioni separate e asincrone, in materia di go-verno del territorio, nei confronti di una fenomenologia complessa cheinveste molte unità amministrative di piccola dimensione.

Page 39: Capitale Metropolitana
Page 40: Capitale Metropolitana

40

2CAPITALE METROPOLITANA

Page 41: Capitale Metropolitana

Quelli esposti sono, in sintesi, i risultatidelle analisi volte a verificare i livellidi interdipendenza che contraddistin-

guono l’area metropolitana di Roma.Le vicende demografiche, sociali ed econo-

mico-occupazionali del core metropolitano edelle realtà di più piccola dimensione sono inti-mamente legate le une alle altre. Non possonoessere comprese con leure parziali del territo-rio: non si possono capire i motivi della crescitademografica dei comuni minori senza valutarele dinamiche del mercato immobiliare di Roma,non si può cercare spiegazione alla congestionequotidiana delle strade consolari senza consi-derare che una forza lavoro sempre più resi-dente fuori Roma continua a dover cercareopportunità di lavoro nella capitale.

Proprio evidenziando tali aspei, però, i datihanno segnalato le incongruenze rispeo a un’or-ganizzazione funzionale del territorio e quantoalto sia il grado di dipendenza del territorio dallagrande cià. È la minaccia, destinata a crescerese non governata, di una progressiva periferizza-zione. Ma è anche - e così deve essere interpre-

tata - l’opportunità per cambiare direzione in unpercorso di sviluppo comune che valorizzi le rile-vate tendenze alla metropolizzazione che, perquanto ancora deboli e contraddiorie, sono lebasi sulle quali lavorare per dare all’area di Romala dimensione funzionale di metropoli territoriale.O, per usare una terminologia ormai familiare, percostruire una Capitale metropolitana che con-senta libertà insediativa ai suoi ciadini evitandoi processi di congestione e di urbanizzazione amacchia d’olio, innalzi l’efficienza e l’efficacia deiservizi colleivi, sviluppi un policentrismo dellefunzioni, dei servizi, delle occasioni di lavoro e im-presa, garantisca il potenziale competitivo pro-prio della grande dimensione senza far pagare ilprezzo delle sue distorsioni al sistema socioeco-nomico locale.

Per realizzarla - per realizzare la Capitale me-tropolitana - occorre condivisione degli obieivitra gli aori sociali, economici e istituzionali delterritorio. E occorre visione di futuro.

Per questo ha preso avvio il Progeo strate-gico della Provincia di Roma.

Il Progeo strategico costituisce, alla luce

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

41

22. Il Progetto strategico della Provincia di Roma

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

Page 42: Capitale Metropolitana

della grave crisi climatica ed economica in corso,uno strumento programmatico indispensabileper definire l’azione di governo della Giunta pro-vinciale verso la realizzazione della Capitale me-tropolitana. Alla luce delle evidenze descrienelle pagine precedenti, l’obieivo della ripresaeconomico-produiva deve accompagnarsi al-l’avvio di una radicale trasformazione del si-stema territoriale, creando le condizioni per unacrescita fondata su quaro priorità:

• integrazione, per fare sistema nel terri-torio, superandone la frammentazione e ridu-cendo la dipendenza economica e funzionaledell’area metropolitana da Roma;

• innovazione, per creare nuove e diffuseopportunità di sviluppo e di occupazione a par-tire dalla creatività, dai talenti, dalle eccellenzedel sistema produivo locale;

• sostenibilità, per definire l’orizzonte cultu-rale verso cui orientare l’intera agenda di governo;

• coesione sociale, come obieivo ineludi-bile e cifra interpretativa di un percorso di ridu-zione delle disuguaglianze socio-territoriali chediscriminano sulla qualità della vita degli abitanti.Nella sua definizione compiuta, il Progeo sidovrà articolare in assi, obieivi e azioni cherappresentino la base sulla quale promuovereun’ampia fase di consultazione con gli altri livelliistituzionali della provincia e con le soggeua-

lità culturali, sociali ed economiche araversoincontri, iniziative di studio e tavoli di confronto.I contributi e le proposte che ne emergerannotroveranno declinazione puntuale in un docu-mento condiviso e struurato su progei defi-niti in termini faibilità e tempistica.Il primo esito aeso e ineludibile è la formazionedi una identità metropolitana della provincia.I primi mesi di lavoro hanno permesso di circo-scrivere cinque assi strategici e, nell’ambito diquesti, una prima declinazione di obieivi daiquali traspare la trasversalità rispeo alle prio-rità del Progeo:1. realizzare una provincia ecologica (valorizzare

le indicazioni della Rete ecologica provinciale,sviluppare il risparmio energetico e l’utilizzodelle fonti rinnovabili, incrementare il rispar-mio idrico, il traamento delle acque, la ge-stione dei rifiuti e la messa in sicurezza delterritorio lavorare alla riconversione "ecolo-gica" dell'economia);

2. riorganizzare il sistema metropolitano per in-tegrare spazio urbano e campagna (realizzareil policentrismo metropolitano, con la salva-guardia delle discontinuità ambientali e la li-mitazione del consumo del suolo, la loaall’abusivismo, la riqualificazione dei tessutiurbani e la realizzazione di un sistema di mo-bilità sostenibile e pluridirezionale);

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

42

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

Page 43: Capitale Metropolitana

3. valorizzare il territorio agricolo: promuoverel'innovazione dell'aività agricola, la qualità delprodoo (sostegno alla produzione agricola, inparticolare alla sua componente biologica, rea-lizzazione di colture di biocombustibili, valoriz-zazione delle aree protee per garantire unaloro maggiore fruibilità e creazione di parchiagricoli nelle aree periurbane);

4. elevare la qualità dello sviluppo (riconversioneecologica dell’economia, valorizzazione dellepotenzialità turistiche di tuo il territorio me-tropolitano, sviluppo dei seori economici adalto contenuto innovativo e culturale, azioni si-stematiche e integrate di marketing territoriale,di implementazione delle reti infrastruurali etelematiche, di creazione di incubatori di impresaper favorire l’insediamento e la nascita di nuoveaività produive);

5. ridurre le disuguaglianze con un nuovo welfarecivile e dei dirii (miglioramento delle condi-zioni materiali di vita della popolazione: l’ac-cesso ai dirii di ciadinanza, alla casa, aiservizi, alle opportunità occupazionali, il di-rio alla sicurezza).

Queste sono le linee su cui muove la Provinciadi Roma per contrastare le incongruenze chefrenano il processo di metropolizzazione in aosul territorio. Le linee per promuovere la Capi-tale metropolitana.

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

43

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

Page 44: Capitale Metropolitana

Condizionata da un’eccessiva dipendenza funzionale e economica daRoma, minacciata dal rischio di una progressiva periferizzazione e dauna crescente congestione, l’area vasta di Roma deve muovere verso unadiversa organizzazione che le consenta di superare le incongruenze so-cioeconomiche e funzionali del suo territorio.

La Capitale metropolitana, intesa come metropoli territoriale: evitai processi di congestione e l’urbanizzazione “a macchia d’olio”, garantiscele opportunità della grande dimensione, permee ai ciadini libertà in-sediativa, secondo opportunità e necessità, innalza efficienza ed effi-cacia dei servizi colleivi, massimizza la capacità di controllodell’urbanizzazione e della dinamica della rendita.

frenare la periferizzazione, promuovere la Capitale metropolitana

44

Tendenzealla periferizzazione

Tendenzealla metropolizzazione

Costruzione dellaCapitale metropolitana

Popolazionee qualità della vita

Concentrazione nella capitaledei servizi alle famiglie e di uso

quotidiano

Distribuzione popolazione ecrescita di cià di medie dimen-

sioni

Distribuzione della popolazionein tuo il territorio secondo

opportunità e preferenze

Imprese, funzioni strategichee terziario avanzato

Insufficiente diffusione di fun-zioni strategiche e dinamiche di

sviluppo economico e produt-tivo

Concentrazione del terziarioavanzato

Dislocazione dei poli di eccel-lenza

e delle imprese secondo unastrategia complessiva

Pendolarismo e reti di mobilità

Inadeguatezza delle reti di mo-bilità. Condizioni favorevoli al

trasporto privato rispeo aquello colleivo

Ampiezza del bacino di gravita-zione su Roma

Mobilità multidirezionaledella popolazione e riduzione

della congestione

Consumo di suoloe governo del territorio

Processi di saldatura urbanain assenza di qualità dell’abitare

e parcellizzazione comunalenella pianificazione territoriale

- Governo del territorio unitario

basato su principi di equitàe sistemi compensativi

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

Page 45: Capitale Metropolitana

La Provincia di Roma si è già dotata degli strumenti fondamentaliper il governo del territorio e delle dinamiche struurali di natura me-tropolitana quali il Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG), il Pianodi Bacino della Mobilità (articolazione della pianificazione di livello re-gionale) e il Piano Energetico Provinciale (PEP).

Gli strumenti di pianificazione rappresentano il quadro di riferimentoper lo sviluppo delle azioni di gestione dei processi e delle politiche digoverno del territorio. Questo complesso di aività trova nel programmastrategico la sede di coordinamento e verifica di coerenza rispeo agliobieivi assunti.

La Provincia di Roma muove nella direzione disegnatadalle esigenze del suo territorio

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

45

PTPG – Piano Territoriale Provinciale Generale Provincia di Roma

Piano di bacino Provincia di Roma / Regione Lazio

Page 46: Capitale Metropolitana

Il Progetto strategico della Provincia di Roma

“Capitale Metropolitana” è iltitolo del Progetto Strategicoche la Provincia di Roma hapromosso nel dicembre 2009per definire le linee di sviluppo dimedio-lungo termine delterritorio.

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

46

In una fase di grave crisiclimatica, economica e socialequale quella in corso,sostenibilità, innovazione,integrazione e coesione socialesono le parole-chiave chespiegano gli obiettivi politico-culturali sui quali costruire unaprogettualità condivisa dallediverse rappresentanzeistituzionali, economiche, socialie culturali della provincia.

I primi mesi di lavoro hannopermesso di circoscrivere alcuniassi strategici nell’ambito deiquali definire puntualmenteobiettivi e azioni chepromuovano lo sviluppo e laformazione di una identitàmetropolitana della provincia.

Page 47: Capitale Metropolitana

Il Progeo definisce assi strategici, obieivi e azioni che rappresen-tano la base su cui si intende sviluppare, in sinergia con gli altri livelli isti-tuzionali, un’ampia fase di consultazione con tua la comunitàaraverso incontri, iniziative di studio e tavoli di confronto.

Lo scopo è quello di ricevere contributi e proposte al fine di giungeread un documento condiviso e struurato su progei realizzabili.

In un territorio nel quale convivono problemi irrisolti e potenzialitàinespresse, i soggei sociali, economici e istituzionali devono fare si-stema per costruire una visione programmata dello sviluppo, senzaparticolarismi né campanilismi.

E con l’obieivo di superare la condizione di dipendenza dal core me-tropolitano.

Priorità e assi strategici

Il Progetto strategiconasce perché i confini am-ministrativi di Roma noncoincidono con quelli chesi dà la vita dei cittadini,con i servizi di cui hannobisogno.

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

47

Il Progeo strategico costituisce, alla luce della grave crisi climaticaed economica che stiamo vivendo, uno strumento programmatico indi-spensabile per definire l’azione di governo della Giunta provinciale versola realizzazione della cià metropolitana. Il progeo strategico si pro-pone quindi come lo strumento per ripensare l’area provinciale, intesa

come metropoli territoriale, per renderla più competitiva ed efficientedeterminando le condizioni per l’integrazione dei territori. L’obieivo dellaripresa economica produiva del sistema si accompagna all’avvio di unasua radicale trasformazione, a una crescita fondata sulla sostenibilità esulla innovazione.

Integrazione

Coesionesociale

Innovazione

Sostenibilità

Valorizzareil territorioagricolo

Realizzareuna Provinciaecologica

Riorganizzareil territoriometropolitano

Elevare laqualitàdello sviluppo

Ridurre ledisuguaglianze

Page 48: Capitale Metropolitana

Realizzare una Provincia ecologica: valorizzare le indicazioni dellaRete ecologica provinciale, sviluppare il risparmio energetico e l’utilizzodelle fonti rinnovabili, incrementare il risparmio idrico, il traamento delleacque, la gestione dei rifiuti e la messa in sicurezza del territorio, lavorarealla riconversione "ecologica" dell'economia.

Riorganizzare il sistema metropolitano per integrare spazio urbanoe campagna: costruire il policentrismo metropolitano, con la salvaguar-dia delle discontinuità ambientali e con la limitazione del consumo delsuolo, loa all’abusivismo, riqualificazione dei tessuti urbani e mobilitàsostenibile.

una prima declinazione degli obiettivi (I)

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

48

Il consumo di suolo nel territorio provinciale determina una progres-siva perdita della biodiversità e un indebolimento del sistema produivoagricolo. Per invertire tale tendenza è necessario modificare la redditi-vità dell’agricoltura intervenendo sulla qualità della produzione e pun-tando sulla valorizzazione delle peculiarità e delle vocazioni dei diversisistemi agricoli. In questo scenario, la classificazione ecologica del ter-ritorio permee di riconoscere e promuovere forme diverse di ruralitàe di individuare le linee guida per la valorizzazione e conservazione dellabiodiversità naturale e colturale.

Al tempo stesso occorre riorganizzare il territorio metropolitano,dando priorità alla costruzione del secondo policentrismo e agli interventisulle diverse periferie che lo caraerizzano. Demolizioni e trasferimentidi cubature, piani di riqualificazione ambientale e modelli insediativi nonenergivori, distribuzione del sistema dei servizi e delle arezzature pro-duive e direzionali, razionalizzazione dell’uso delle infrastruure esi-stenti (migliorandone le prestazioni di esercizio e la sicurezza) pergarantire una mobilità multidirezionale e decongestionata: la realizza-zione della cià metropolitana passa da queste scelte strategiche.

Realizzareuna Provinciaecologica

Classificazione ecologica del territorio

Risparmio energetico e fonti rinnovabili

Risparmio idrico e trattamento delle acque

Gestione dei rifiuti

Messa in sicurezza del territorio

Utilizzo dei crediti di carbonio

Riorganizzare il territoriometropolitano: integrarespazio urbano e campagna

Policentrismo metropolitano

Salvaguardia ambientale e consumo di suolo

Lotta all’abusivismo

Riqualificazione dei tessuti urbani

Ridislocazione funzioni strategiche

Mobilità sostenibile

Page 49: Capitale Metropolitana

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Valorizzare il territorio agricolo: promuovere l’innovazione dell’ai-vità agricola, la qualità del prodoo, l’agricoltura biologica e la fruizionedelle aree protee.

Elevare la qualità dello sviluppo: riconversione ecologica dell’econo-mia, valorizzazione del turismo, promozione della cultura e dell’innova-

zione, sviluppo del marketing territoriale e commerciale e della bandalarga.

Ridurre le disuguaglianze: un nuovo welfare civile e dei dirii: miglio-rare le condizioni materiali di vita, accrescere il dirio al lavoro alla sicu-rezza alla ciadinanza e il dirio a comunicare.

una prima declinazione degli obiettivi (II)

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

Per una mobilità sostenibile è necessario rafforzare le politiche di in-centivazione all’impiego dei mezzi di trasporto colleivo, puntando susoluzioni basate sulle tecnologie dell’infomobilità, facilitando lo sposta-mento di merci e persone in una logica intermodale.

Lo sviluppo della cià metropolitana deve puntare su una economiaa basso livello di carbonio (green economy) e sulla distinzione tra cre-scita economica e impao ambientale con lo sviluppo delle energie rin-novabili, la raccolta differenziata e il recupero dei materiali, l’edilizia

sostenibile, i servizi di monitoraggio ambientale, la riduzione delle emis-sioni di gas climalteranti.

Delle nuove logiche si devono appropriare i diversi seori economiciin un percorso di innalzamento complessivo della qualità dello sviluppo.Ne devono risultare coinvolte le molteplici componenti socio-culturalidella popolazione garantendo, in una logica di distribuzione delle op-portunità, la riduzione di inacceabili disuguaglianze sociali.

Valorizzareil territorioagricolo

Agricoltura biologica e funzionicompatibili

Colture di biocombustibili

Incremento dell’autosufficienza

Qualità del prodotto

Valorizzazione e fruizione dellearee protette

Parchi archeologici per le areeperiurbane

Elevare laqualitàdello sviluppo

Ridurre ledisuguaglianze

Innovazione nell’attività agricolaDiritto al lavoro

Diritto alla sicurezza

Piano di immigrazione

Servizi alle famiglie

Associazionismo fra i Comuni

Diritto alla cittadinanza

Diritto a comunicare

Emergenza casa

Condizioni materiali di vita

Riconversione ecologicadell’economia

TurismoMarketing territoriale

e commercialeAccessibilità, mobilità, reti

e logisticaIncubatori di impresa

Recupero delle specializzazioniperdute

Produzione di saperi, cultura einnovazione

Page 50: Capitale Metropolitana

50

La carta Geolitologica della Regione Lazio mostra una sorta di differenzagenetica tra i territori delle cinque province. Quella di Roma è caraerizzatadal sistema ternario dei due vulcani (Bracciano a nord-ovest e Monte Cavoa sud-est) e della valle del fiume Tevere. L’area del comune centrale è solouna porzione del sistema che la contiene e non ha identità autonoma.

La carta della Vegetazione Potenziale della Regione Lazio mostra piùchiaramente l’identità del territorio metropolitano di Roma soo il pro-filo morfologico-vegetazionale, in quanto individua due tipi di vegeta-zione potenziale prevalenti legati ai depositi alluvionali e vulcanici(vegetazione igrofila ripariale e cerrete).

La forte unità paesistico-ambientale del territorio confermala necessità di programmazione strategica

2. Il Progetto strategico della Provincia di RomaFRENARE LA PERIFERIZZAZIONE, RIDURRE LA CONGESTIONE, PROMUOVERE LA CITTÀ METROPOLITANA

Vegetazione Potenziale

Geolitologia

unità paesistico-ambientale

Page 51: Capitale Metropolitana

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Page 52: Capitale Metropolitana

52

3CAPITALE METROPOLITANA

Page 53: Capitale Metropolitana

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

53

3COSTRuIRE LA CITTà mETROPOLITAnADI ROmA CAPITALE, COn I COmunI

Parallelamente alla presa di coscienza sulleproblematiche dell’area metropolitana di Romae alla conseguente scelta della Provincia di af-frontarne la complessità con un processo di Pia-nificazione strategica, negli ultimi mesi è andatamaturando l’ipotesi di riforma del sistema isti-tuzionale italiano che va soo il nome di “Fede-ralismo fiscale”.

Nel quadro della definizione delle funzionidevolute dallo Stato centrale alle autonomie lo-cali rientra l’istituzione delle Cià metropoli-tane, enti amministrativi di dimensionesovracomunale che, oltre a quelle già oggi dicompetenza delle Province, è previsto assu-mano i compiti di:

• pianificazione territoriale generale edelle reti infrastruurali;

• programmazione della mobilità e viabi-lità metropolitane;

• organizzazione e struurazione di si-stemi coordinati di gestione dei servizi pubblici;

• promozione e coordinamento dello svi-luppo economico e sociale;

• azione sussidiaria e coordinamento tec-nico-amministrativo dei Comuni.

Per tuo quanto visto in precedenza, e allaluce del complessivo progeo di riforma istitu-zionale, la Cià metropolitana di Roma Capitaleè l’ente amministrativo destinato a governare laCapitale metropolitana e a consentire la mas-sima valorizzazione delle potenzialità socioeco-nomiche e territoriali dei Comuni (metropolitani)che ne faranno parte.

Per quanto concerne la proposta di istitu-zione della Cià metropolitana di Roma Capitalela legge delega sul federalismo fiscale (n. 42 del5 maggio 2009) prevede che essa spei “al Co-mune capoluogo congiuntamente alla Provincia”.L’ipotesi che ne emergerà è destinata poi a es-sere validata ovvero respinta da un referendumconfermativo sul quale verranno chiamati aesprimersi “tui i ciadini della provincia”.

È evidente che, in questo modo, i Consigli co-munali dei 120 Comuni della provincia sarebberoesclusi dalla definizione dei contenuti della pro-

3. La proposta di un percorso condiviso

3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

COn I COmunI DELLA PROvInCIA

Page 54: Capitale Metropolitana

posta istitutiva, ossia di quale debbano esserela perimetrazione della Cià metropolitana, lasua articolazione in Comuni metropolitani e il re-lativo Statuto.

Ritenendo opportuna l’auazione della leggedelega secondo uno schema logico coerente conun percorso condiviso e democratico, la Provin-cia di Roma propone di avviare una Conferenzametropolitana in seno alla Camera dei Comunigià prevista dallo statuto della Provincia qualesede di incontro e confronto con i Comuni (delsuo territorio, nonché di quelli ad esso contigui),con il Comune e i Municipi di Roma per parteci-pare alla costruzione della Cià metropolitanadi Roma Capitale.

La nuova articolazione istituzionale - è questala persuasione dalla quale origina la volontà di co-stituire la Conferenza metropolitana - deve na-scere con una identità condivisa, una identità(metropolitana) che può formarsi solo con la par-tecipazione aiva di tui i territori all’ideazionee alla costituzione del nuovo ente amministrativo.

In linea con i passaggi istituzionali previsti, laConferenza metropolitana dovrebbe riunirsi pe-riodicamente in gruppi tematici multidisciplinarichiamati a definire linee di azione condivisesulla perimetrazione della Cià metropolitana,sulla sua articolazione in Comuni metropolitani,sul suo Statuto.

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

54

3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALECOn I COmunI DELLA PROvInCIA

Page 55: Capitale Metropolitana

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3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

COn I COmunI DELLA PROvInCIA

• valorizzi tuo il suo territorio

• sviluppi un policentrismo di qualità

• distribuisca strategicamente aività produive, poli di eccel-lenza e servizi colleivi

• riduca il grado di organizzazione gerarchica del territorio

• promuova un sistema di mobilità colleivo integrato

• assuma caraere democratico, partecipato e processuale

La Capitale metropolitana ha bisognodi un nuovo assetto istituzionale …

La Cià metropolitana di Roma Capitale, prevista dalla legge delega sul federali-smo fiscale (n. 42 del 5 maggio 2009), è la forma istituzionale che consente la co-

struzione della Capitale metropolitana che:

Page 56: Capitale Metropolitana

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3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

COn I COmunI DELLA PROvInCIA

In questo modo, 120 Comuni della provincia sono formalmente esclusi dalla definizione:

• della perimetrazione della Città metropolitana di Roma Capitale;

• della sua articolazione in Comuni metropolitani;

• del suo Statuto.

… la Città metropolitana di Roma Capitale

Le funzioni amministrative previste per le Cià metropolitane dal dise-gno di legge per la semplificazione dell’ordinamento regionale e degliEnti locali (Carta delle Autonomie) sono quelle già previste per le Pro-vince oltre a:

• pianificazione territoriale generale e delle reti infrastruurali; • mobilità e viabilità metropolitane; • organizzazione e struurazione di sistemi coordinati di gestione dei

servizi pubblici;• promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale;• azione sussidiaria e coordinamento tecnico-amministrativo dei Comuni.

La legge delega sul federalismo fiscale prevede che la proposta di isti-tuzione della Cià metropolitana di Roma Capitale spei “al Comune ca-poluogo congiuntamente alla Provincia”. La proposta è poi sooposta areferendum confermativo “tra tui i ciadini della provincia”.

Page 57: Capitale Metropolitana

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3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

COn I COmunI DELLA PROvInCIA

La nuova articolazione istituzionale deve nascere conuna identità condivisa.

L’identità metropolitana si forma con la partecipa-zione dei territori.

la Conferenza metropolitana per un processo partecipato …

La Conferenza metropolitana è la sede che la Provin-cia di Roma propone ai Comuni (del suo territorio o adesso contigui), al Comune di Roma e ai Municipi perpartecipare alla costruzione della Cià metropoli-tana di Roma Capitale.

Coerentemente con i passaggi istituzionali previsti, laConferenza metropolitana riunirà periodicamente irappresentanti delle istituzioni locali in gruppi tema-tici multidisciplinari chiamati a definire linee di azionecondivise sulla perimetrazione della Cià metropoli-tana, sulla sua articolazione in Comuni metropolitani,sul suo Statuto.

Page 58: Capitale Metropolitana

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3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

COn I COmunI DELLA PROvInCIA

La dimensione metropolitana incrementa le potenzialità del territorio nella competizione internazionale.

La nuova geografia istituzionale rafforza le connessioni sviluppando le autonomie.

La costituzione della Cià metropolitana di Roma Capitale offrirà ai Comuni metropolitanibenefici di ordine politico-amministrativo:

… dai comuni della provincia

• redistribuzione delle occasioni di sviluppo economico e occupazionale;• definizione e auazione di meccanismi perequativi (compensazione territo-

riale dei vantaggi di localizzazione e delle esternalità negative);• crescita della qualità della vita per i ciadini (pianificazione integrata delle

infrastruure, dei servizi e delle funzioni);• rafforzamento della coesione sociale nei territori;• incremento della capacità di reagire alle dinamiche locali di periferizzazione;• efficacia ed efficienza dei servizi pubblici onerosi araverso la centralizza-

zione e l’utilizzo di tecnologie innovative; • semplificazione delle funzioni amministrative e maggiore efficienza nell’or-

ganizzazione delle professionalità;• maggiori opportunità di beneficiare delle logiche previste dal federalismo

demaniale (condivisione dei vantaggi economici delle valorizzazioni dei benitrasferiti dallo Stato);

• maggiori chances di partecipazione alle strategie di programmazione comu-nitaria e di accesso ai fondi europei.

I Comuni metropolitani mantengono le prerogative in materia urbanistica e for-mano strumenti di pianificazione generale e auativa.

Core

Page 59: Capitale Metropolitana

59

3. La proposta di un percorso condivisoCOSTRUIRE LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

COn I COmunI DELLA PROvInCIA

La roadmap verso il nuovo assetto istituzionale

La formazione della Cià metropolitana di Roma Capitale prevede, aseguito di proposta congiunta da parte del Comune di Roma e della Pro-vincia, lo scioglimento dei due enti e l’istituzione del nuovo ente locale. IComuni e i Municipi di Roma assumono il ruolo di Comuni metropolitani.

La proposta dell’Amministrazione Provinciale è di far coinciderel’istituzione della Cià metropolitana di Roma Capitale alla data di sca-denza naturale dei Consigli del Comune e della Provincia di Roma pre-vista per il 2013.

PROVINCIA DI ROMA COMUNE DI ROMA

comune comune comune municipio municipio municipio

COMUNI DELLA PROVINCIA MUNICIPI DI ROMA

CITTA' METROPOLITANA (Roma Capitale)

comune comunemetrop.

comunemetrop.

comunemetrop.

comunemetrop.

COMUNI METROPOLITANI

2010

2013

metrop.

Page 60: Capitale Metropolitana

vERSO IL nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE:LA POSSIbILE PERImETRAzIOnE DELLA CITTàmETROPOLITAnA

Come deo, la perimetrazione della Ciàmetropolitana è uno dei passaggi sui quali aprireun confronto allargato.

La volontà dei Comuni (e dei loro ciadini) diessere parte della nuova realtà amministrativaderiverà da valutazioni di caraere economico-culturale che ciascuno di essi svilupperà nellapropria autonomia decisionale e in funzionedelle sue peculiarità territoriali.

Per avviare la fase di confronto è comunqueutile ragionare sulla base di criteri che, perquanto possibile, siano riconoscibili come og-geivi.

In questo senso, molte organizzazioni inter-nazionali (dall’OCSE all’Unione Europea), sono datempo impegnate nell’affinamento di strumen-tazioni analitiche per la correa definizione di“area metropolitana”, ponendo al centro delleloro elaborazioni differenti approcci metodolo-gici. In base ad essi, un’area metropolitana, edunque la sua articolazione territoriale, può es-sere individuata facendo riferimento a:

• un approccio amministrativo, che defini-sce le aree metropolitane sulla base di uno sta-tus giuridico preesistente del quale la nuova

realtà amministrativa assume, ampliandole, lefunzioni;

• un approccio morfologico, che individuala dimensione metropolitana con riferimento alterritorio edificato e, in particolare, alla conti-nuità degli insediamenti;

• un approccio funzionale, che, per delimi-tare un’area metropolitana, considera i flussid’interscambio (tipicamente, i movimenti dellepersone) tra il core e i poli urbani di minori di-mensioni che lo circondano.

Nel caso di Roma, la complessità dei processidi metropolizzazione fa sì che nessuno degli ap-procci proposti risulti completamente soddisfa-cente, e suggerisce una loro combinazionegovernata da una progeualità strategica.

Cionondimeno giova evidenziare come le di-verse elaborazioni conducano sistematica-mente ad approssimare la dimensione dell’areametropolitana di Roma a quella aualmentecoincidente con il territorio provinciale.

CAPITALE METROPOLITANAun nuOvO ASSETTO ISTITuzIOnALE PER GARAnTIRE SvILuPPO SOSTEnIbILE, COmPETITIvITà E quALITà DELLA vITA

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3. La proposta di un percorso condivisoVERSO IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE: LA POSSIBILE PERIMETRAZIONE DELLA CITTÀ METROPOLITANAAPPLICAzIOnE DEI CRITERI InTERnAzIOnALI ALLA REALTà ROmAnA

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3. La proposta di un percorso condivisoVERSO IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE: LA POSSIBILE PERIMETRAZIONE DELLA CITTÀ METROPOLITANA

APPLICAzIOnE DEI CRITERI InTERnAzIOnALI ALLA REALTà ROmAnA

nel caso di Roma, la complessità dei processi di metropolizzazione fa sì che nessuno degli approcci sia deltutto soddisfacente, e suggerisce una loro combinazione governata da una progettualità strategica.

La perimetrazione della Cià metropolitana è il primo passaggio previstodalla legge delega sul federalismo fiscale.

• l’approccio amministrativo, che definisce le aree metropolitanesulla base di uno status giuridico preesistente del quale lanuova realtà amministrativa assume, ampliandole, le funzioni;

• l’approccio morfologico, che individua la dimensione metropo-litana con riferimento al territorio edificato e, in particolare, allacontinuità degli insediamenti;

• l’approccio funzionale, che, per delimitare un’area metropoli-tana, considera i flussi d’interscambio (tipicamente, i movimentidelle persone) tra il core e i poli urbani di minori dimensioni chelo circondano.

Secondo i criteri internazionali …

Le organizzazioni internazionali (dall’OCSE all’UE), impegnate nell’affinamento di strumentazioni analiticheper la correa definizione di “area metropolitana”, fanno riferimento a diversi approcci metodologici:

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3. La proposta di un percorso condivisoVERSO IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE: LA POSSIBILE PERIMETRAZIONE DELLA CITTÀ METROPOLITANA

APPLICAzIOnE DEI CRITERI InTERnAzIOnALI ALLA REALTà ROmAnA

… l’area metropolitana di Roma si approssima alla dimensione provinciale

OCSEMetropolitan Regions (NUTS 3)

Regioni Metropolitane

Eurostaturban Audit

Larger Urban Zones (LUZ)Grandi Aree Urbane

GEmACA IIFunctional Urban Regions (FUR)

Regioni Urbane Funzionali

uEEspon

Functional Urban Areas (FUA)Aree Urbane Funzionali

uSACensus bureau

Metropolitan AreasAree Metropolitane

barcellonaIstituto Studi urbani

e metropolitaniGrandes Aglomeraciones Metropolitanas

Grandi Aree Metropolitane

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3. La proposta di un percorso condivisoVERSO IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE: LA POSSIBILE PERIMETRAZIONE DELLA CITTÀ METROPOLITANA

APPLICAzIOnE DEI CRITERI InTERnAzIOnALI ALLA REALTà ROmAnA

La mappa rappresenta le aree LUZ (Larger Urban Areas - secondo ladefinizione EUROSTAT/Urban Audit) - in sovrapposizione con il comunecentrale e le zone di edificazione continua della corona.

La LUZ di Roma occupa la quasi totalità del territorio provinciale. Trale altre aree metropolitane italiane quelle di Milano e Bologna hanno unasituazione molto simile.

Le possibili città metropolitane italiane:nuclei, corone e province

Le 15 città italiane, attualmente candidate a diventare città metropolitaneCon tonalità decrescente:Impronta urbana, LUZ e Provincia Torino milano venezia

Trieste Cagliari RomaGenova bologna firenze,Prato, Pistoia

Catania messina Reggio Calabrianapoli bari Palermo

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