cammino ragazzi avvento 2011

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cammino giovani quaresima 2012

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In quel tempo

Gesù disse loro una parabola

sulla necessità di pregare sempre,

senza stancarsi…

Lc 18, 1

“La grande strada è qualcosa che sembra non avere fine; assomiglia a un so-

gno, è la nostalgia dell’infinito”: con queste parole di Dostoevskij si apre il

cammino per la Quaresima 2012.

La nostra storia personale si intreccia con quella di un pellegrino russo, che

percorre un viaggio alla scoperta della preghiera continua del cuore.

Il pellegrinaggio è uno dei gesti più ricchi dell’esperienza spirituale cristiana:

unisce l’offerta a Dio del nostro tempo e delle nostre energie, il desiderio di

poterlo incontrare, conoscere ed amare e la grazia del Signore che sorregge e

accompagna ogni nostro passo, affinché non sia vano.

La grande ricchezza della tradizione cristiana orientale ci viene incontro come

maestra di preghiera: di una preghiera incessante, che unisce corpo, anima e

Spirito Santo con il Mistero di Dio.

Racconti di un pellegrino russo è uno dei frutti più graditi, anche alla nostra

tradizione occidentale.

Questo itinerario vuole essere un semplice tentativo per accompagnarti alla

scoperta della preghiera continua del cuore, guidato dalla ricchissima espe-

rienza spirituale racchiusa ne Racconti di un pellegrino russo.

Buon cammino

Page 4: cammino ragazzi avvento 2011

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1. PRINCIPIANTI, PROGREDITI E ISTRUITI

Sappiamo tutti molto bene che il cammino di fede di ciascuno ha caratteristi-

che uniche, spesso molto diverse da chi ci sta accanto, anche se condivide con

noi alcune esperienze.

Difficile allora pensare ad un cammino unico per tutti.

Racconti di un pellegrino russo, consapevole di questo, riconosce tre “tipi” di

pellegrini:

“Coloro che pregano senza interruzione si dividono in tre

categorie: 1) principianti; 2) progrediti; 3) istruiti. I princi-

pianti possono provare, anche se impegnati intellettual-

mente, un momentaneo ma frequente elevamento a Dio

della mente e del cuore, pronunciando al tempo stesso una

breve preghiera orale; i progrediti, vale a dire coloro che

sono giunti a uno stabile orientamento della mente, posso-

no invece dedicarsi alla riflessione o alla composizione di

opere scritte rimanendo costantemente alla presenza di

Dio, il che è il vero fondamento della preghiera. [...]

Infine [gli istruiti], coloro che in virtù di un lungo esercizio o

per grazia di Dio sono passati dalla preghiera mentale a

quella del cuore, non interrompono la preghiera incessante

neppure se impegnati nell’esercizio intellettuale più arduo;

e lo stesso durante il sonno”.1

Per questo il cammino presenterà delle indicazioni per la preghiera dei princi-

pianti e dei progrediti. Per gli istruiti non c’è bisogno: ognuno ha una via a sé e

non mancherà di essere illuminato dallo Spirito Santo, nonché dal proprio pa-

1 Racconti di un pellegrino russo, a cura di Aleksej Pentkovskij, Città Nuova, IX

edizione, Roma 2007, p. 270-271.

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dre spirituale, per usare al meglio di questo sussidio di preghiera. Per quelli

che non sono istruiti valga sapere che probabilmente chi è in questo stadio

prega parecchio di più delle indicazioni che vengono date per i progrediti.

La prima domanda che ciascuno di noi deve porsi allora è: in che categoria so-

no?

È facile cadere nell’orgoglio come sottovalutarsi. La soluzione corretta è quella

di confrontarsi con il proprio padre spirituale o, in sua mancanza, del vostro

“abituale” confessore.

Potrebbe poi nascere, durante il cammino, il desiderio di maggiore preghiera,

“saltando” alla categoria successiva. In questo caso è bene parlarne con il pro-

prio padre spirituale o confessore.

2. IL MODO DI INDICARE I PARAGRAFI DEL LIBRO

Ogni giorno avrai da leggere una parte del libro Racconti di un pellegrino russo,

che ti verrà consegnato insieme a questo cammino.

Ogni giorno, sotto la data, troverai il brano da leggere. Dove è necessario viene

indicato il paragrafo (abbreviato §), o la riga, o la parola. Per contare i paragra-

fi, il primo è quello della prima riga della pagina, anche se inizia nella pagina

precedente. Ad esempio: nel Sabato dopo le Ceneri, c’è scritto di leggere “Da

p. 109 §3”, significa che bisogna partire dalle parole “Più tardi, però, pensai...”

di pagina 109.

3. IL VANGELO DEL GIORNO

Oltre alla parte del libro, ti viene chiesto di leggere anche il Vangelo del giorno.

Le abbreviazioni per il Vangelo sono quelle classiche, che è meglio comunque

ripassare:

Mt Vangelo secondo Matteo

Mc Vangelo secondo Marco

Lc Vangelo secondo Luca

Gv Vangelo secondo Giovanni

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Esempi di abbreviazioni:

Mt 6,24-34 leggere il Vangelo secondo Matteo,

al capitolo 6,

dal versetto 24 fino al versetto 34.

Mt 6,1-6.16-18 leggere il Vangelo secondo Matteo,

al capitolo 6,

dal versetto 1 fino al versetto 6 e poi dal versetto 16 fino

al versetto 18.

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MERCOLEDÌ DELLE CENERI

da p. 91 a p. 97 §1

1. VOCAZIONE E RICERCA

Il testo si apre con un racconto di vocazione insieme classico e straordinario.

Classico, perché spesso viene raccontata la vocazione di qualcuno a partire da

un brano della Parola di Dio ascoltato nella proclamazione liturgica. A tutti

probabilmente sarà capitato che quella particolare frase delle Sacre Scritture

abbia toccato e infiammato il cuore, magari per un po’ di giorni. A questo mo-

do, tra gli altri, avvenne la vocazione di S. Antonio abate che rimase folgorato

dalla frase “Se vuoi essere perfetto va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai

poveri, poi vieni e seguimi”. Da lì comincio la sua vita eremitica che ebbe un

così gran numero di seguaci. Questa vocazione è anche straordinaria perché

non è poi così frequente che una determinata parola di Dio si imprima così for-

temente nel nostro cuore da fare iniziare una peregrinazione così lunga e de-

terminata come è capitato al pellegrino russo.

A questo punto il nostro pellegrino comincia a mettersi in ricerca e desidera

scoprire il segreto della preghiera incessante facendosi istruire da una lunga

serie di persone, con una immensa tenacia, finché non trova colui che è in gra-

do di dare risposta a quel desiderio interiore. La lunga serie di persone inter-

rogate o ascoltate riportate qui, tutte deludenti, non è inutile: serve a farci ca-

pire come facilmente un discorso sulla preghiera può essere sbagliato. Vi devo

confessare che anch’io, quando mi misi in testa di imparare a pregare seria-

mente, incontrai una serie di persone, anche qualificate, che mi dissero un di-

screto numero di cose erronee o incomplete. Credo perciò che sia molto utile

al discernimento anche capire quando un discorso sulla preghiera non è ben

bilanciato o è addirittura erroneo. Commento le modalità di porsi di fronte al

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problema. Più avanti lascerò che ciascuno rifletta personalmente su quello che

legge il più possibile, dando solo qualche chiave di lettura o qualche sottoli-

neatura non facilmente rilevabile.

1.1. Il Sagrestano

È colui che svolge il suo compito senza andare oltre e senza porsi ulteriori do-

mande. Un esecutore. Quando è interrogato non sa cosa dire. (Siamo capaci di

dare risposte sulla preghiera, se qualcuno ci interroga? Lo so... la domanda per

taluni può risultare un po’ cattivella...).

1.2. Il Sacerdote

Questo è colui che dà qualche indicazione, ma non è capace di discuterne più

approfonditamente e per di più tiene nascosta la scienza ai fedeli, come se

fosse per pochi, elitaria. Ricorda coloro dei quali Gesù dice: “Guai a voi, scribi e

farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così

voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrar-

ci”.2

1.3. Il Vescovo

Rappresenta l’approccio teorico del perfezionista, che si ritiene capace da solo

di evitare il peccato: «prima acquista la fede e poi prega». È proprio il contra-

rio! In quella predica tutto era stato capovolto e rovesciato. Fermo restando

che effettivamente la vera perfetta preghiera rispecchia in pieno l’omelia di

quel vescovo. Ma questo non basta: spiegata così è irraggiungibile.

1.4. Il Teologo

Il pellegrino si rivolge a chi è veramente dotto sulla fede: va all’Accademia Teo-

logica. Anche questo predicatore, commentando la necessità della preghiera

incessante, sottolinea che è meglio una preghiera veloce e intensa di una pre-

ghiera lunga e distratta. Ma questo non soddisfa il pellegrino, che rimane sen-

za spiegazione. In effetti io fui più fortunato: quando andai da padre Andrea

Gasparino a Cuneo per avere qualche consiglio su come impostare la Scuola

2 Mt 23,13.

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Diocesana di Preghiera, egli tra l’altro mi disse: “Ricorda: nella preghiera non è

importante pregare molto, ma pregare bene. Però impara a pregare bene solo

chi prega molto!”.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Ogni giorno troverai il Vangelo della Messa quotidiana. Leggilo, magari dopo

avere invocato lo Spirito Santo. Poi rileggilo qualche altra volta fino a che non

senti che c’è qualcosa che ti colpisce. Quindi stai qualche tempo a riflettere su

quella frase che ti ha colpito. Memorizzala. Possibilmente, per non rischiare di

dimenticarla, scrivitela su un foglietto o sull’agenda e fa’ in modo di portartela

dietro durante il giorno.

Il Vangelo di oggi è: Mt 6,1-6.16-18.

Ad esempio leggendolo potresti essere colpito dalla frase “prega il Padre tuo

nel segreto”: com’è dolce questa frase! Che invito accattivante ad iniziare que-

sto cammino nel segreto del cuore... sì, questo vuole il Signore da te in questi

giorni: prega il Padre tuo nel segreto! Allora fai così: prendi il rosario e ripeti 25

volte: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!”. Dopo di

che ripetiti la frase del Vangelo: “prega il Padre tuo nel segreto!”. Se ritieni, ri-

peti più volte questo esercizio.

GIOVEDÌ DOPO LE CENERI

da p. 97 §2 a p. 104, §1

1.5. L’arciprete

Questo sacerdote ricalca un po’ la posizione dell’omelia del vescovo: alla pre-

ghiera vanno premesse le buone opere. La preghiera senza le buone opere è

morta. Si noti che l’intera tematica ricalca molto da vicino il problema della fe-

de e delle opere. Queste predicazioni sono consonanti con la posizione di S.

Giacomo, per il quale la fede senza le opere è morta (vedi Gc 2,17).

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1.6. Il nobile

Indirizza meglio il pellegrino: gli dice, infatti, che è un dono da chiedere al Si-

gnore. Ma gli dice che è una cosa troppo elevata per lui.

1.7. Il superiore del monastero

Questo monaco parla di una preghiera molto frequente, non propriamente in-

cessante. Anche lui dice che questo tipo di preghiera è molto difficile.

1.8. Lo Starec

Lo starec è la guida spirituale dell’oriente cristiano. Il pellegrino incontra per

caso quest’uomo durante il cammino e trova finalmente quello che cercava.

Ma questo lo vediamo domani...

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Lc 9,22-25

Fa’ come ieri: invoca lo Spirito Santo e leggi il Vangelo del giorno, fino a sce-

gliere una frase che ti scalda il cuore. Ricorda: lo scopo non è scegliere una fra-

se. Per quello basta leggere una sola volta. Ma scegliere una frase che ti scalda

il cuore. Perciò prima devi far scaldare il cuore. Poi scegliere.

Principianti: recita 50 volte la preghiera di Gesù: “Signore Gesù Cristo Figlio di

Dio, abbi pietà di me peccatore”. Inizia con la frase che hai scelto e poi ripetila

ogni 25 invocazioni. Fa’ in modo di recitare l’invocazione altre 50 volte nel cor-

so della giornata, anche mentre stai facendo altri lavori.

Progrediti: recita 100 volte la preghiera di Gesù. Senza fare altro. Fallo altre

100 volte durante il giorno, anche mentre sei immerso in altre occupazioni

(guidando, facendo la spesa, lavorando, aspettando l’autobus, ecc...). Inizia

con la frase di Vangelo che hai scelto e poi ripetila ogni 25 invocazioni.

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VENERDÌ DOPO LE CENERI

da p. 104 §2 a p. 109 §2

2. L’INSEGNAMENTO DELLO STAREC

2.1. La lode a Dio

Notare: lo starec inizia facendosi il segno della croce e ringraziando il Signore

perché il pellegrino ha avuto quella chiamata divina.

2.2. Le deviazioni

Comincia poi a far vedere quali le sono le deviazioni sulla vera dottrina della

preghiera incessante e perché ci sono.

È molto interessante notare che definisce aberrante (sì, proprio aberrante!)

l’opinione per cui la preghiera è frutto di buona preparazione e di opere asce-

tiche, mentre invece sono le buone opere a scaturire dalla preghiera. Credo

che molti di quelli che leggono abbiano già sentito questa opinione. Purtroppo

non bollata con il qualificativo “aberrante”.

2.3. La preghiera incessante

“Molte sono le opere buone che si richiedono al cristiano, ma l’opera della

preghiera deve venire prima di ogni altra, perché nessun’opera buona può es-

sere fatta senza di essa”.

Poi c’è la mirabile definizione di preghiera incessante del §2 di p. 107. assicura-

ti di capirla bene. A questo punto lo starec presenta al pellegrino la Filocalia,

che lo accompagnerà per il resto del suo pellegrinaggio.

2.4. L’aiuto del padre spirituale

Nell’ultimo paragrafo da leggere oggi c’è un avvertimento che vale per tutti

noi: ricorda di farti seguire da un maestro spirituale (un padre spirituale, un

confessore) se non vuoi faticare invano e provare la frustrazione della fatica

senza frutto. A scuola hai avuto degli insegnanti. A maggior ragione per dedi-

carti allo studio della preghiera, che è invisibile, hai bisogno di qualcuno che ti

guidi...

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INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno è: Mt 9,14-15.

Come gli altri giorni, invoca lo Spirito Santo, leggi e rileggi con attenzione e con

amore il Vangelo fino a scegliere una frase che ti scalda il cuore. Mi raccoman-

do: prima il cuore caldo, poi la scelta della frase. Attento a queste specie di

scorciatoie che cerchiamo di imboccare per trasandatezza, fretta e superficiali-

tà, perché ammazzano la preghiera. Altrimenti ti ritrovi a pregare con maggior

fatica e a non ottenerne frutto.

Ora prova a collegare la preghiera con il respiro. Di’: “Signore Gesù Cristo, Fi-

glio di Dio” mentre stai inspirando, e: “abbi pietà di me peccatore” mentre stai

espirando. Invocando il nome di Gesù fai entrare aria nuova dentro di te.

Chiedendo misericordia per i tuoi peccati fai uscire l’aria malsana da te. Oggi la

recita della preghiera la farai con il ritmo del respiro. E così per i prossimi gior-

ni. Obbedisci fedelmente a questa richiesta. Così insegnano i maestri. Non fare

di testa tua.

Nota: durante il giorno, recitare la frase a ritmo con il respiro dipende molto

da quello che si sta facendo. Se stai facendo uno sforzo fisico per cui hai il fiato

più corto, puoi semplicemente dire: “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me”,

oppure “Signore pietà”.

Principianti: recita 50 volte la preghiera di Gesù: “Signore Gesù Cristo Figlio di

Dio, abbi pietà di me peccatore”. Inizia con la frase che hai scelto e poi ripetila

ogni 25 invocazioni. Fa’ in modo di recitare l’invocazione altre 50 volte nel cor-

so della giornata, anche mentre stai facendo altri lavori.

Progrediti: recita 100 volte la preghiera di Gesù. Senza fare altro. Fallo altre

100 volte durante il giorno, anche mentre sei immerso in altre occupazioni

(guidando, facendo la spesa, lavorando, aspettando l’autobus, ecc...). Inizia

con la frase di Vangelo che hai scelto e poi ripetila ogni 25 invocazioni.

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SABATO DOPO LE CENERI

da p. 109 §3 a p. 111 §2 riga 8 (fino a “prime volte.”)

2.5. Tremila volte al giorno...

Bene. Siamo giunti all’allenamento. Quello che si fa sempre più duro. È il mo-

mento di impiegare le proprie energie perché questa preghiera si radichi nella

nostra persona attraverso la bruta abitudine fisica, come suggerisce questo

metodo e come spiegherà con maggiore dovizia di particolari nel Quinto Rac-

conto.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Lc 5,27-32.

Prima di scegliere la frase lasciati scaldare il cuore. La persona amata va guar-

data in silenzio negli occhi, prima di pronunciare la frase “ti amo”. Altrimenti

tutto diventa progressivamente freddo e grigio.

Qui le indicazioni saranno comunque lievi. Ricordiamo che arrivare alla pre-

ghiera incessante in pochi mesi è una grazia infrequente. Ma richiede molto

esercizio. Non posso quindi garantire la riuscita con queste quantità indicate,

per cui se qualcuno si sente di fare di più, lo faccia. Queste quantità dovrebbe-

ro essere sufficienti a farci gustare almeno la bellezza di questa preghiera e

qualcuno dei suoi benefici, come un maggiore controllo di sé e una migliore

disponibilità interiore nei confronti dei fratelli.

Principianti: recita 50 volte la preghiera di Gesù: “Signore Gesù Cristo Figlio di

Dio, abbi pietà di me peccatore”. Inizia con la frase che hai scelto e poi ripetila

ogni 25 invocazioni. Fa’ in modo di recitare l’invocazione altre 100 volte nel

corso della giornata, anche mentre stai facendo altri lavori.

Progrediti: recita 100 volte la preghiera di Gesù. Senza fare altro. Fallo altre

100 volte durante il giorno, anche mentre sei immerso in altre occupazioni. I-

nizia con la frase di Vangelo che hai scelto e poi ripetila ogni 25 invocazioni.

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PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA

da p. 111 §2 riga 8 (da “Raccontai tutto”) fino a p. 111§3

2.6. Seimila volte al giorno...

Lo starec raddoppia la quantità di preghiera. Anche noi.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mc 1,12-15.

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

LUNEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 111 §4 a p. 112 §4 riga 4 (fino a “fervore.”)

2.7. Dodicimila volte al giorno...

Lo starec raddoppia la quantità di preghiera. Noi no. Lo faremo tra qualche

giorno, quando sarai un po’ più assuefatto a questa quantità.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mt 25,31-46

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

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MARTEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 112 riga 4 (da “Andai quindi”) fino a p. 115

2.8. Libero di pregare quanto vuoi...

Una delle cose interessanti dell’avventura della vita spirituale è che giunti ad

un certo punto il tuo tutore ti affranca e ti manda libero. Tornerai da lui quan-

do vuoi, ma il cammino spirituale richiede che la persona arrivi non ad una di-

pendenza dal padre spirituale, ma ad una sana autonomia, pur potendo sem-

pre richiedere aiuti e consigli.

2.9. Morte dello starec

Il nostro pellegrino sperimenta appena in tempo cosa vuol dire camminare da

soli. Ma il legame con questo santo uomo, come vedremo, travalicherà la mor-

te, quando ci sarà bisogno.

2.10. La Filocalia

Il pellegrino compra il libro che l’aiuterà a perfezionarsi e si mette in cammino.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mt 6,7-15

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

MERCOLEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

Brano a piacere

Oggi puoi scegliere di riprendere uno dei brani dei giorni scorsi per fissarlo

maggiormente nel tuo cuore.

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INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Lc 11,29-32

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

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GIOVEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 116 a p. 121 §1

1. LA PREGHIERA DEL CUORE

Il pellegrino comincia a rendersi conto che la preghiera si collega con il battito

cardiaco e si cala nel cuore.

Prova a collegare la preghiera con il ritmo cardiaco. Prima fai come suggerisce

Tomáš Špidlík nell’introduzione (p. 41, §3). Poi prova a collegare la preghiera

con il battito e il respiro. Io, ad esempio, ho visto che a riposo mi viene bene

regolare la preghiera su otto battiti, quattro in inspirazione (Signore, Gesù Cri-

sto, Figlio, di Dio) e quattro in espirazione (abbi, pietà, di me, peccatore). Ma

questo è un equilibrio che va trovato personalmente. Io dico la preghiera inte-

riormente: credo che dicendola vocalmente la cosa cambi parecchio.

2. I DISERTORI LADRI

Notare che nell’ottica del pellegrino questo episodio va sotto la categoria delle

tentazioni. Non so se noi lo classificheremmo allo stesso modo...

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mt 7,7-12.

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

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VENERDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 121 §2 a p. 125

3. L’UFFICIALE ALCOLISTA

Il racconto è veramente bellissimo: pieno di insegnamenti interessantissimi. A

me personalmente è il racconto che piace di più in tutto il libro. Seguiamolo

con attenzione.

3.1. La storia

Il capitano racconta la propria storia, una storia triste, come molte. Una storia

che sembra non avere spiragli di speranza.

3.2. Il monaco e il Vangelo

Ecco l’intervento di Dio: Dio irrompe nella vita di quest’uomo disperato per

mezzo di un monaco che lo avvicina a motivo della questua e gli apre la porta

della speranza attraverso la lettura del Vangelo.

3.3. L’istruzione sulla potenza del Vangelo

Il capitano risponde: come vuoi che mi possa aiutare il tuo Vangelo, se tutti i

miei sforzi e le medicine non hanno potuto distogliermi dall’alcool? È ancora

distante...

Poi il capitano dice che non riesce a leggere i caratteri ecclesiastici e che non

capisce il Vangelo. Noi lo capiamo bene... spesso diciamo così anche noi. Ma il

monaco gli spiega che nelle parole del Vangelo agisce una forza di grazia.

3.4. L’esperienza pratica

Il soldato si dimentica. Ma quando viene voglia di bere, aprendo il baule per

prendere i soldi gli viene in mano il Vangelo e prova a mettersi in gioco: lo leg-

ge. Con il passare del tempo guarisce del tutto dal vizio dell’alcolismo.

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3.5. Il voto

La cosa interessante è che da allora il soldato legge tutti i giorni un Vangelo

per intero! Notevole! A noi pesa leggerlo una sola volta. E non lo facciamo for-

se mai in un solo giorno...

4. L’ARTIGIANO ALCOLISTA

Anche il pellegrino ha un racconto simile, di un uomo uscito dall’alcolismo me-

diante la preghiera di Gesù.

5. OGNI PROMESSA È DEBITO

Qui si vede la rettitudine di cuore di quest’uomo che da dei soldi ai ladri ormai

prigionieri per mantenere la sua parola...

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mt 5,20-26.

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

SABATO DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 126 a p. 131 §2

6. EFFETTI DELLA PREGHIERA DEL CUORE

Il fare la volontà di Dio anche nelle prove oggettivamente più dure e il progre-

dire nella preghiera interiore, portano il pellegrino a provare esperienze inte-

riori bellissime.

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7. IL GUARDABOSCHI ASCETA

Ecco una figura molto interessante, prototipo di coloro che si dedicano ad una

spiritualità durissima ed infruttuosa con grande stoicismo. Il problema è la ra-

dice: se il nostro cammino spirituale è basato sulla paura, di Dio e dell’inferno,

la nostra vita spirituale diventa insostenibile ed un autentico tormento. La vita

di quest’uomo da un effetto di grande contrasto cromatico rispetto alle espe-

rienze gioiose appena vissute dal pellegrino.

Non basta essere cristiani. Non basta fare buone opere. Già che facciamo fati-

ca, vale sicuramente la pena di farla bene, godendone.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mt 5,43-48.

Principianti: recita l’invocazione 100 volte senza fare altro e procura di farlo

altre 100 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 200 volte senza fare altro e procura di farlo al-

tre 200 volte nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA

da p. 131 §3 a p. 136 §1

8. LA LETTURA DELLA FILOCALIA

La Filocalia non è un testo di facile lettura. Per lo meno per quelli che non

hanno particolari istruzioni teologiche. Infatti è una raccolta di scritti ordinati

per autore. Non c’è un filo logico. In italiano è uscita in quattro (grossi) volumi

a cura dell’editore Gribaudi e cosa un bel po’ di soldi. Comunque è bellissima

per chi è avanti nel cammino e vuole andare più in profondità negli insegna-

menti di questo libro. È uscita una piccola riduzione a cura delle Edizioni Paoli-

ne (Piccola Filocalia della preghiera del cuore), a basso prezzo, in cui sono rac-

Page 21: cammino ragazzi avvento 2011

21

colti alcuni degli scritti sulla preghiera del cuore presenti nella Filocalia. Questa

si può prendere molto più facilmente, anche se avverto già che non si trove-

ranno tutti i riferimenti presenti in questo libro.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mc 9,2-10.

Oggi è venuto finalmente il momento di raddoppiare anche noi.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

LUNEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 136 §2 a p. 140 §9 riga 4 (fino a “via della salvezza”)

9. IL LUPO

Questo brano ricorda in misura ridotta, il racconto di S. Francesco con il lupo di

Gubbio. Chi recita la preghiera del cuore è in sintonia con il creato e riesce a

fare delle cose che una persona normale non si sognerebbe neppure.

10. LO SCRIVANO E L’INSEGNANTE

Ecco un altro incontro interessante. Lo scrivano e l’insegnante sono i tipi dello

scettico e del credente che vede la prevalenza del mistero negli eventi della

vita, avvicinandosi in qualche misura a derive parapsicologiche o orientaleg-

gianti. È interessante, in quest’ottica, la definizione di santità di p. 138 §4

Page 22: cammino ragazzi avvento 2011

22

(molto volontarista...) e quella di preghiera interiore (che riecheggia, appunto,

le forme spirituali dell’oriente asiatico.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Lc 6,36-38.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

MARTEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 140 §9 riga 4 (da “In seguito”) a p. 148 §2

11. SACRESTANO

Il nostro pellegrino accetta un lavoro per avere l’occasione di applicarsi in pace

alla preghiera.

11.1. La contadina

Il pellegrino insegna a pregare ad una contadina che gli rivela i suoi problemi.

11.2. Il pellegrino se ne va

Qui si svela palesemente l’indole profondamente contemplativa del pellegrino

russo: quel genere di lavoro, per quanto per chiunque di noi possa essere cata-

logato come di tutto riposo e molto tranquillo, non fa per lui.

Page 23: cammino ragazzi avvento 2011

23

11.3. La fuga della contadina

Ma i problemi raggiungono il pellegrino alla prima tappa: quando si ferma per

un atto di carità e di devozione, viene raggiunto dalla contadina scappata per

evitare il matrimonio e mentre sta discutendo con lei per indurla a più miti

consigli vengono trovati da quattro contadini del paese che lo incolpano e lo

riportano nel paese.

11.4. Il processo al pellegrino

È una farsa. Ma il pellegrino è mitissimo.

11.5. La gioia

“Ripresi allora il mio cammino, ringraziando Dio per avermi concesso di soffri-

re a causa del suo Nome. Questo mi confortò...”.

12. INSEGNAMENTO SULLA TENTAZIONE

Sogna nuovamente lo starec che gli da istruzioni sulla Filocalia spiegandogli

che Dio assiste sempre nella tentazione. Gli spiega anche l’importanza della

divulgazione della preghiera di Gesù.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Vangelo del giorno: Mt 23,1-12.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Page 24: cammino ragazzi avvento 2011

24

MERCOLEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 148 §3 a p. 157

13. IL CONGELAMENTO

13.1. Eucaristia e preghiera

La sete e l’amore per l’Eucaristia di quest’uomo sono veramente encomiabili.

Ma lo rendono persino insensibile al dolore e ai problemi fisici.

13.2. Quattro giorni di paralisi

Il custode della chiesa non dimostra per niente un interessamento ai problemi

di un fratello che aveva seri problemi di congelamento: l’unica problema era

che non gli morisse lì. Era meglio un po’ più in là.

Anche i fedeli che entrano in chiesa non gli prestano attenzione. Sembra un

incubo.

13.3. La guarigione

Ecco una persona che gli presta attenzione: un contadino che si informa su co-

sa ci può guadagnare se lo guarisce. Stabilisce che insegni a suo figlio a leggere

e a scrivere. Poi lo guarisce con una tecnica decisamente strabiliante, ma evi-

dentemente efficace.

13.4. Il fattore

Il pellegrino svolge la sua opera di evangelizzazione nei confronti del fattore e

di sua moglie. Va da loro a prendere il te e a leggere al Filocalia.

13.5. La guarigione della moglie del fattore

Una volta la moglie sta molto male a causa di una grossa spina di pesce ingeri-

ta e conficcatasi in gola. Lo starec in sogno gli spiega come guarirla, sfruttando

il fatto, ignoto al pellegrino, che lei è allergica all’olio. E miracolosamente av-

viene la guarigione.

Page 25: cammino ragazzi avvento 2011

25

14. IL MERCANTE

Il pellegrino trova un mercante che gli offre l’occasione di andare in Terra San-

ta.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Mt 20,17-28.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

GIOVEDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

Brano a piacere

Oggi scegli nuovamente un brano che ti è piaciuto e rileggilo.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Lc 16,19-31.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Page 26: cammino ragazzi avvento 2011

26

VENERDÌ DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 158 a p. 162

Questo racconto, molto breve, narra la storia del pellegrino russo. Una storia

costellata di difficoltà.

1. ORFANO

Rimase orfano all’età di tre anni. Venne allevato dai nonni.

2. LA MENOMAZIONE AL BRACCIO

Quando era ancora piccolo il fratello lo fece cadere procurandogli una frattura

e una conseguente menomazione che lo rese inabile al lavoro per il resto della

vita. Da qui credo che si segni l’inizio di un’accettazione rassegnata della vita,

come viene.

3. IL MATRIMONIO

Alla morte della nonna il nonno gli chiede di prendere moglie per avere una

donna in casa. Alla sua morte il nonno gli lascia locanda e soldi. Ma il fratello,

invidioso, una notte gli ruba i soldi e dà fuoco alla locanda. I due si ritrovano

senza nulla e vivono in povertà, in una capanna.

4. MORTE DELLA MOGLIE E PELLEGRINAGGIO

La moglie muore in pochi giorni per una febbre e lui inizia il suo pellegrinaggio

che lo condurrà in questa bellissima avventura. Questa accettazione rassegna-

ta, tipica del tratto umano di quest’uomo, unità alla speranza, dono sopranna-

Page 27: cammino ragazzi avvento 2011

27

turale devoluto a chi ha una forte vita di fede, fa di quest’uomo un inarrestabi-

le cercatore di Dio e della felicità. E fa della sua vita, nonostante tutti i rovesci

subiti, uno splendido capolavoro di gioia e di pace.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Mt 21,33-43.45.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Page 28: cammino ragazzi avvento 2011

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SABATO DELLA SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 163 a p. 170 §2

5. IL VECCHIO SORDO

La Provvidenza dispone che il pellegrino incontri un compagno per il suo viag-

gio verso Gerusalemme. Per chi crede in Dio, tutto accade sotto una silente ed

occulta regia di bene.

6. IL “FURTO” DA DESTRA E DA SINISTRA

Qui c’è un’istruzione sommamente interessante, soprattutto per i principianti

e per i principianti ingordi. Esistono due tipi di ostacoli alla preghiera del cuo-

re.

6.1. Il furto da sinistra

Gli ostacoli vengono da sinistra quando il Nemico cerca di distoglierci dalla

preghiera con vani pensieri e fantasie peccaminose. Di questo è molto facile

avere esperienza.

6.2. Il furto da destra

Gli ostacoli vengono dalla destra quando il Nemico, visto la nostra abilità a

sventare i suoi attacchi “convenzionali” ci mette in mente ricordi edificanti o

pensieri bellissimi, che però ci distraggono comunque dalla preghiera. A que-

sto proposito la mia esperienza nei cammini di preghiera mi insegna che i prin-

cipianti spesso amano moltissimo “perdersi” nella lettura piuttosto che nella

pratica della preghiera vera e propria. Ma non pregare e leggere cose belle

non migliora di molto la condizione rispetto a non pregare per pigrizia: se in-

fatti nel primo caso si fa pur sempre qualcosa di buono (“Almeno leggo...”),

Page 29: cammino ragazzi avvento 2011

29

tuttavia ci si sente bravi a fare quello. Non si prega e ci si sente bravi a non

pregare. Il pigro, almeno, sente rimordere la coscienza.

Notare il rimedio: “per i principianti è indispensabile che il tempo trascorso

nella preghiera superi di gran lunga quello dedicato ad altre opere di devozio-

ne” (p. 166 §1).

7. DOMANDA LA CARITÀ

È bello vedere le figure che attraversano la vita del pellegrino russo: queste

persone generose che sono molto disponibili a condividere i loro beni con i

pellegrini.

8. IN CASA DEL GIUDICE E DELLA MOGLIE

Qui comincia una sezione interessante, di quando il pellegrino russo viene o-

spitato in questa singolare famiglia.

8.1. Una famiglia evangelica

La cosa sconcertante di questa famiglia è l’apertura, che a noi sembra ingenua,

verso ogni genere di pellegrini e mendicanti. Ebbene: più avanti si capisce chia-

ramente che non c’è ingenuità, ma che le disillusioni non distolgono affatto dal

proposito di dedicarsi ai poveri, in nome di Gesù.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Lc 15,1-3.11-32.

Ricorda che domani è domenica: il giorno del Signore. Essendo il suo giorno , è

il candidato ideale per aumentare un po’ la preghiera. Non lasciarti il cammino

alla sera o nei ritagli della giornata.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 200 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Page 30: cammino ragazzi avvento 2011

30

Progrediti: recita l’invocazione 400 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 200 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 400 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

TERZA DOMENICA DI QUARESIMA

da p. 170 §3 a p. 176 §1

8.2. Insegnamento sul Padre Nostro

Viene presentato un commento al Padre Nostro molto bello. Tra l’altro è da

notare come “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” sia interpretato in modo

soprannaturale, cosa oggi un po’ in disuso.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 2,13-25.

Oggi aumentiamo un po’ la preghiera.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata.

LUNEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 176 §2 a p. 184 §2

8.3. Il principe mendicante

Anche il racconto di questa persona è veramente straordinario. La sua conver-

sione avviene attraverso il rimorso di coscienza.

Page 31: cammino ragazzi avvento 2011

31

Non siamo abituati a pensare che la condizione del mendicante possa essere

una condizione di grazia, almeno soggettivamente. Fatichiamo ad uscire da

un’ottica squisitamente umana per entrare nel modo divino di vedere le cose.

8.4. Il mendicante ubriacone

Qui il padrone di casa narra il caso di una conversione di un mendicante, uscito

dall’alcolismo frequentando quella famiglia. Questo ci ammaestra sue due co-

se: la prima è che la carità praticata da quella famiglia non è una carità ingenu-

a, ma profonda; la seconda è che l’amore guarisce una moltitudine di mali, an-

che interiori. Ed è il principio seguito oggi dalle case-famiglia che cercano di

accogliere casi di persone emarginate e di restituirle ad una piena dignità

semplicemente convivendo in una famiglia in cui fanno esperienza di essere

amati.

8.5. Il giudizio nei confronti dei fratelli

Qui ci imbattiamo in un sacerdote molto indaffarato. Ha molti nipotini da alle-

vare, i lavori della campagna... non ha tempo per prepararsi e per studiare. È

da notare che qui la figura sacerdotale è vista in chiave principalmente sacra-

mentale, ovvero rivolta alla mera celebrazione dei sacramenti, e non pastora-

le come siamo abituati noi. Tutto il mondo è paese! Nonostante che siamo in

Russia e centocinquant’anni fa, anche questo sacerdote, come noi, lamenta di

non avere tempo per lo studio e la preghiera. Quando il pellegrino sente que-

sto sussulta interiormente e ribolle di zelo, ma la madre di famiglia lo frena e

lo invita alla carità.

Il pellegrino richiama alla propria mente alcuni brani che invitano a non giudi-

care e nota un dettaglio interesante: “Tutti tacevano”. Così è una comunità

pervasa dall’autentica carità cristiana.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Lc 4,24-30.

Page 32: cammino ragazzi avvento 2011

32

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata.

MARTEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 184 §3 a p. 190 §3 riga 3 (fino a “cammino.”)

8.6. Il mendicante cieco

Il pellegrino si accorge che c’è un’altra persona dedita alla preghiera incessan-

te del Nome di Gesù: un mendicante cieco. È sorprendente vedere come an-

che quest’uomo sia giunto alla preghiera del cuore in un modo che sembra

quasi casuale. La chiamata di Dio arriva ovunque. E poi Dio provvede a metter-

ti sulla strada chi possa approfondire la tua istruzione.

9. INSEGNAMENTO SULLA PREGHIERA DEL CUORE

Per strada il pellegrino istruisce il mendicante sulla preghiera del cuore e que-

sti progredisce tantissimo in pochi giorni, anche perché la praticava già da

tempo. Una volta instradato nella giusta direzione macina una tappa dopo

l’altro fino a giungere addirittura ad una visione di un incendio a distanza. È

interessante vedere come questa esperienza non venga automaticamente ca-

talogata tra le esperienze soprannaturali, “poiché spesso si tratta di cose che

avvengono nell’ordine naturale delle cose” (p. 190 §1).

Al proposito mi piace spendere una parola su questo genere di manifestazioni

sensibili, che in questo testo abbondano e sono presentate come tappa facil-

mente raggiungibile nel cammino della preghiera interiore. A noi tendenzial-

mente colpiscono molto. E, forse, ci solleticherebbe parecchio provare qualco-

sa di quel genere. Ma in un aneddoto dei padri del deserto si dice che un gio-

vane andò dall’anziano e gli chiese: «Come mai alcuni vedono gli angeli?».

Page 33: cammino ragazzi avvento 2011

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L’Abbà rispose: «È più grande colui che vede i propri peccati di colui che con la

potenza della propria preghiera riesce a risuscitare un morto. Colui che piange

per un’ora i propri peccati è più grande di chi vede gli angeli». Sono cose su cui

vale la pena di meditare.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Mt 18,21-35.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata.

MERCOLEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 190 §3 riga 3 (da “Per circa un mese”) a p. 195 §7

10. LA TENTAZIONE

Qui è raccontato un episodio di tentazione molto interessante. Questa volta

anche noi la chiameremmo così. Notare che questo momento di debolezza

non si viene ad insinuare al termine di un periodo di sconforto o di abbandono

da parte di Dio. Anzi: poco prima il pellegrino ricorda che aveva delle esperien-

ze bellissime nella preghiera. Questo per farci capire che la tentazione può as-

salire in qualunque momento e se non si è vigilanti si rischia di soccombere. S.

Paolo ammonisce severamente: “Chi chi crede di stare in piedi, guardi di non

cadere” (1 Cor 10,12).

10.1. La locanda e la ragazza

È interessante rilevare che in questa circostanza, inaspettata, il pellegrino si

ritrova a non riuscire a far partire la preghiera, ma il Signore provvede a venir-

Page 34: cammino ragazzi avvento 2011

34

gli in soccorso. Qui il merito di avere superato la tentazione non è del pellegri-

no, ma di Dio. Però il pellegrino ha sempre desiderato e chiesto a Dio di non

farlo cadere nelle tentazioni e di aiutarlo nelle difficoltà. Ricordiamocelo: a vol-

te il Signore, per non farci cadere nel peccato, fa accadere delle cose che ci

possono aiutare ad uscire dalla difficoltà. Credo che molti abbiano interessanti

racconti, a questo proposito.

10.2. La monaca

L’epilogo è veramente interessante: le vie del Signore sono infinite! Notare

come il pellegrino, con molta discrezione e prudenza, non racconti alla monaca

il suo coinvolgimento nell’episodio e si affretti a lasciare quel luogo.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Mt 5,17-19.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata.

GIOVEDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 195 §8 a p. 201 §1

11. IL SACERDOTE LENTO

“Tutto si fonda sulla vita interiore e sulla preghiera” è l’affermazione lapidaria

di questo giovane sacerdote molto lungo nel celebrare la già lunga liturgia o-

rientale. Poi spiega che non c’è cura per questo perché non si ricerca

l’illuminazione dello spirito e che per raggiungerla bisogna scegliere una breve

Page 35: cammino ragazzi avvento 2011

35

preghiera e ripeterla incessantemente. Un insegnamento molto interessante e

profondo. Desideri l’illuminazione interiore?

12. LA VECCHIETTA

Ecco un’altra figura: questa donna che sin da giovane si fa pellegrina da un

luogo santo all’altro, apprende da un’anziana pellegrina come difendersi: reci-

tare incessantemente la Preghiera di Gesù. Vive tantissime avventure e viene

sempre preservata da Dio in ogni circostanza.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Lc 11,14-23

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata.

VENERDÌ DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 201 §2 a p. 205

13. IL BAMBINO

Altra storia che sembra oltre il limite del verosimile: la preghiera di Gesù è effi-

cace persino quando è recitata in modo coatto!

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno sarebbe stato: Mc 12,28-34.

Page 36: cammino ragazzi avvento 2011

36

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata.

SABATO DELLA TERZA SETTIMANA DI QUARESIMA

Brano a piacere

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Lc 18,9-14.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1000 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle e quante nelle occupazioni della giornata. Domani i

progrediti sono chiamati ad un ulteriore di salto di qualità nella preghiera:

preparati a vivere bene il giorno del Signore.

Page 37: cammino ragazzi avvento 2011

37

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA

da p. 209 a p. 216 §2 riga 2

1. LA RINUNCIA AL PELLEGRINAGGIO A GERUSALEMME

Di fronte ad un progetto così bello non andato in porto, il pellegrino ha un at-

teggiamento di piena sottomissione: “come poteva un povero peccatore del

mio stampo essere degno di calpestare la Terra Santa sulla quale si impressero

le impronte di Gesù?”.

2. DUE FATTI PRODIGIOSI

Vengono qui descritti due fatti decisamente particolari. Fanno parte di quella

lunga serie di eventi sospesi tra il sensibile e il mistero. Per inciso, devo am-

mettere che io provo attrazione sia verso il bagno nell’acqua ghiacciata (ne ho

fatti diversi) che verso il volo dagli abissi (una volta, da giovane, per provare

l’ebbrezza della caduta nel nulla mi tuffai di notte in mare da sei metri e mezzo

di altezza: era così buio che non si riusciva nemmeno a vedere il mare. Fu ve-

ramente emozionante...). Con questo, non ho mai avuto dei raptus. Mi sono

sempre chiesto da cosa derivassero queste inclinazioni senza mai ottenerne

risposta.

2.1. Il giovane e l’acqua fredda

Questo racconto lascia un po’ perplessi. Pare veramente strano che una per-

sona possa morire per qualche secchiata di acqua gelata, soprattutto quando

manifesta il desiderio di fare il bagno nella stessa.

Page 38: cammino ragazzi avvento 2011

38

2.2. Il contadino e l’abisso

Questo racconto è più interessante del precedente in quanto si riesce a capire

lo stato d’animo del contadino, perché può raccontarlo.

Questi due racconti vogliono farci capire che ci sono in noi stessi molte cose

che ci rimangono oscure e misteriose. La preghiera del cuore agisce anche in

qualche zona di quel genere, suscitando esperienze molto belle.

3. L’EBREO CONVERTITO

Anche qui si tratta di una conversione che prende lo spunto da un evento di

rimorso e di visioni, ma che porta la persona ad un vero cambiamento interio-

re.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno:Gv 3,14-21.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata.

LUNEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 216 §2 riga 3 a p. 223 §2

4. IL MERCANTE E IL SOTTUFFICIALE

Questo racconto è un vero e proprio attentato al nostro efficientismo: “Se il

Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori; se la città non è

custodita dal Signore, invano veglia il custode; invano vi alzate di buon matti-

no, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai

Page 39: cammino ragazzi avvento 2011

39

suoi amici nel sonno”. Così recita il Salmo 126 e così capita a questo sottuffi-

ciale, che in nome dell’efficienza e del buon senso si mette in marcia prima

degli altri, saltando l’Ufficio del Mattutino. Anche a noi, in questi giorni, viene

chiesto questo atto di fede: anche se abbiamo tanto da fare, dedichiamo del

tempo alla preghiera. E il Signore non mancherà di ricompensarci.

5. IL MONACO E IL PESCE

Altro episodio interessante che vuole insegnare come la preghiera sia impor-

tante e ascoltata da Dio e come Dio vegli su di noi anche quando noi siamo pa-

recchio distanti da lui...

6. AGAFONIK

Questa storia narra l’importanza delle nostre preghiere e dei buoni propositi di

preghiera di fronte a Dio. Sembra il prototipo del cristiano medio: quello che

ha pregato, ha fatto la sua vita onesta, ma non ha visto alcun frutto. Il monaco

che va a visitarlo gli fa capire la differenza.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Oggi è la Solennità di S. Giuseppe: Mt 1,16.18-21.24a.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata.

Page 40: cammino ragazzi avvento 2011

40

MARTEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 223 §3 a p. 227 §2

7. IL CONTADINO ZOPPO

Questo uomo semplice, zoppo, è un esempio di persona che è giunta alla con-

templazione profonda attraverso la preghiera di Gesù. Una contemplazione

così profonda da non rendersi conto del lungo tempo passato nel bosco in

preghiera. Dopo quanto visto nei racconti precedenti, è bene sottolineare che

qui, come anche altrove, non capita che la preghiera eviti l’occorrere dei mali.

A volte li evita, ma di sicuro aiuta contro i mali spirituali e aiuta a vivere meglio

quelli fisici.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 5,1-16.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata.

Page 41: cammino ragazzi avvento 2011

41

MERCOLEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

pagina 227 §3 dalla riga 1 alla riga 14 (fino a “edificanti e profondi”) + il brano

qui sotto riportato

8. LO STAREC DI KITAEV

Il racconto di oggi è preso principalmente da un’altra edizione del libro. Ho

scelto di riportarlo in quanto mi sembra particolarmente penetrante e capace

di rivelare con efficacia le nostre falle interiori e di porvi rimedio.

Quando il pellegrino racconta di essere stato ospitato nella casa del vecchio

cosacco dice:

Al termine della settimana, durante la quale mi ero preparato ai sacramenti,

mi venne l’idea di fare una confessione estremamente particolareggiata. Co-

minciai dunque a ripercorrere con la memoria tutta la mia vita, dai tempi della

giovinezza, e a ricordare per filo e per segno tutti i miei peccati. E per non di-

menticarli cominciai a scrivere tutto quanto ricordavo, anche le inezie. Ne

riempii un grande foglio.

[poi racconta che ha notizia del confessore saggio e illuminato e vi si reca]

Dopo aver conversato e chiesto consigli a questo saggio, gli diedi il mio foglio

da esaminare.

Egli lo lesse tutto e poi disse: «Caro fratello, molto di ciò che hai scritto è del

tutto futile. Ecco: prima di tutto, non confessare i peccati di cui ti sei già penti-

to e che ti sono già stati rimessi, quando non siano stati più commessi. Signifi-

cherebbe non avere fede nel potere del sacramento della penitenza. Poi non

rievocare i tuoi complici nel peccato, ma giudica solo te stesso. In terzo luogo: i

santi Padri proibiscono di indugiare sui particolari e le circostanze dei propri

peccati. Bisogna confessarli in generale per evitare che si risvegli la tentazione,

in te o nel confessore. Quarto: tu sei venuto per pentirti, ma non ti penti, per-

ché non sai farlo. Il tuo pentimento è freddo e approssimativo. Quinto: hai se-

gnato qui tutte le inezie, ma hai trascurato l’essenziale, non hai dichiarato i

peccati più gravi. Non ti sei reso conto, e non l’hai annotato, che tu non ami

Dio, che detesti il tuo prossimo, che non credi alla Parola di Dio e sei colmo di

orgoglio e di ambizione. Questi quattro peccati sono all’origine di tutto il male

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42

e di tutta la nostra depravazione spirituale. Sono queste le principali radici che

alimentano i germogli di tutte le nostre cadute».

Udite queste parole mi meravigliai e dissi: «Perdonate, reverendissimo Padre,

come potrei non amare Dio, nostro Creatore e Signore? In che cosa potrei cre-

dere se non nella santa Parola di Dio, in cui tutto è verità e santità? E se desi-

dero il bene del mio prossimo, come potrei detestarlo? Non ho poi alcun moti-

vo di inorgoglirmi: non ho niente di lodevole, ho solo i miei innumerevoli pec-

cati. E, meschino e povero come sono, l’ambizione non mi si addice. Certo, se

fossi istruito e ricco, sicuramente sarei colpevole di tutto quello che avete det-

to».

«Purtroppo, mio caro, hai capito poco di ciò che ti ho detto. Lo afferrerai più in

fretta se ti darò questi appunti di cui mi servo anch’io per confessarmi. Leggili,

e vedrai chiaramente confermato tutto quello che ho detto».

Il padre mi diede un breve scritto e io cominciai a leggerlo.

8.1. Istruzione sulla confessione

« La confessione che guida all’umiltà l’uomo interiore. — Rivolgendo attenta-

mente il mio sguardo su me stesso e osservando il corso della mia vita interio-

re, ho constatato per esperienza che non amo Dio, che non ho amor del pros-

simo, che non ho fede religiosa e che sono pieno di orgoglio e di libidine. Ri-

scontro veramente tutto questo in me dopo un esame accurato dei miei sen-

timenti e delle mie azioni.

« 1) Non amo Dio. Se l’amassi, penserei ininterrottamente a Lui con cuore lie-

to, ogni pensiero su Dio mi procurerebbe un immenso godimento. Al contra-

rio, troppo spesso e troppo volentieri penso alle cose della vita, e il pensiero di

Dio costituisce per me un arido sforzo. Se lo amassi, la conversazione con Lui

attraverso l’orazione mi nutrirebbe, mi allieterebbe e mi indurrebbe a una

perpetua comunione con Lui; mentre, al contrario, non solo non godo

dell’orazione, ma nel momento stesso in cui la dico, faccio uno sforzo, lotto di

malavoglia, mi lascio infiacchire dalla pigrizia e sono disposto a occuparmi con

piacere di qualunque sciocchezza, pur di abbreviare l’orazione o di sospender-

la. In vuote occupazioni il mio tempo vola, mentre quando mi occupo di Dio e

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43

mi pongo alla sua presenza, ogni ora mi sembra un anno. Chi ama qualcuno vi

pensa continuamente, vi pensa tutto il giorno, ha sempre davanti a sé la sua

immagine, se ne preoccupa i in qualunque circostanza l’essere amato resterà

sempre in cima ai suoi pensieri. Ma io durante il giorno fatico a trovare anche

un’ora soltanto per immergermi profondamente nel pensiero di Dio e infiam-

marmi del suo amore, e le altre ventitré ore le passo a immolare sacrifici agli

idoli delle mie passioni. Nelle conversazioni su frivolezze, su cose degradanti,

per lo spirito, sono alacre e provo piacere, mentre se rifletto su Dio mi trovo

arido, annoiato e pigro. Se per caso sono trascinato da altri a una conversazio-

ne spirituale, mi sforzo di passare al più presto a un discorso che soddisfi le

mie passioni. Ho inesauribile curiosità di cose nuove, di affari pubblici e di e-

venti politici; cerco avidamente di soddisfare il mio amore per la cultura, scien-

tifica o artistica, e di possedere nuovi oggetti. Ma lo studio della legge del Si-

gnore, la conoscenza di Dio e della religione, mi lasciano indifferente, non ali-

mentano il mio spirito e non soltanto non le considero occupazioni essenziali

per un cristiano, ma le vedo come elementi marginali, di cui se mai devo occu-

parmi solo nel tempo libero, nei momenti di ozio. In breve, se l’amore per Dio

si riconosce dall’osservanza dei suoi comandamenti (“Se mi amate, osservate i

miei comandamenti”,3 dice il Signore Gesù Cristo), e io no solo non li osservo,

ma faccio ben poco sforzo per osservarli, in verità devo concludere che io non

amo Dio... Lo conferma Basilio il Grande, quando dice: “La prova che l’uomo

non ama Dio e il suo Cristo è che egli non osserva i suoi comandamenti”.4

« 2) Non amo il prossimo. Infatti, non solo non saprei risolvermi a dare la mia

vita per il mio prossimo (secondo il Vangelo), ma non sacrifico neppure la mia

felicità, il mio benessere e la mia pace per il bene del mio prossimo. Se io lo

amassi come me stesso, secondo gli insegnamenti del Vangelo, le sue disgrazie

mi toccherebbero e la sua fortuna renderebbe felice anche me. Invece mi in-

curiosiscono i racconti sull’infelicità del mio prossimo e non me ne affliggo, an-

zi resto imperturbato, oppure, ancora peggio, provo una specie di piacere. In-

vece di nascondere amorevolmente le cattive azioni di mio fratello, le diffon-

3 Gv 14,15. 4 Regole morali, 3.

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do, giudicandole. Il suo benessere, il suo onore, la sua felicità, dovrebbero al-

lietarmi come se toccassero a me, e invece non suscitano in me alcun senti-

mento di gioia, come se non mi riguardassero affatto. Se mai suscitano in me

un senso sottile di invidia o di disprezzo.

« 3) Non ho fede religiosa nell’immortalità né nel Vangelo. Se io fossi salda-

mente convinto e credessi senza ombra di dubbio che oltre la tomba c’è la vita

eterna e la ricompensa alle azioni terrene, non cesserei un minuto di rifletter-

ci. Il solo pensiero dell’immortalità mi farebbe terrore e condurrei questa vita

come un viaggiatore di passaggio che si prepari a rientrare in patria. Al contra-

rio, io non ci penso neppure all’eternità, e considero la fine di questa vita ter-

rena come il limite ultimo della mia esistenza. In me cova un segreto pensiero:

che cosa c’è dopo la morte? Anche se dico di credere nell’immortalità lo dico

soltanto con la mente, ma il mio cuore è ben lontano da una salda convinzio-

ne, come apertamente testimoniano le mie azioni e la mia ansia costante di

soddisfare la vita dei sensi. Se il santo Vangelo fosse accolto con fede dal mio

cuore come la Parola di Dio, io mi dedicherei incessantemente alla sua lettura,

la studierei, ne farei le mie delizie e fisserei su di esso tutta la mia devota at-

tenzione. L’immensa saggezza, il bene e l’amore che esso contiene, mi conqui-

sterebbero e mi darebbero la gioia di studiare la legge di Dio giorno e notte.

Mi nutrirei di esso come del pane quotidiano e il mio cuore sarebbe tratto a

osservarne i precetti. Nessuna forza terrena riuscirebbe a distrarmene. Ma al

contrario, se ascolto e leggo di tanto in tanto la Parola di Dio, lo faccio per ne-

cessità o per generico amore di conoscenza, e poiché non mi ci accosto nella

più profonda attenzione, la trovo arida e poco interessante. Non ne ricavo al-

cun frutto, come dopo una lettura qualunque e sono sempre disposto a passa-

re a letture secondarie, in cui trovo maggiore piacere e sempre nuovi interessi.

« 4) Son pieno d’orgoglio e di libidine. Lo confermano tutte le mie azioni. Se

scorgo qualcosa di buono in me, desidero metterlo in evidenza, o vantarmene

davanti agli altri, o compiacermi intimamente di me stesso. Sebbene

all’esterno faccia mostra di umiltà, tuttavia attribuisco ogni merito alle mie

forze e mi considero superiore agli altri o per lo meno non inferiore. Se noto in

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45

me una colpa, mi sforzo di giustificarla, dicendo: “Sono fatto così” o “Non è

colpa mia”. Mi arrabbio con coloro che non mi stimano, considerandoli inca-

paci di apprezzare la gente. Mi vanto delle mie doti, considero un insulto i miei

insuccessi, mi lamento; e godo, invece, delle disgrazie dei miei nemici. Se ten-

do a qualcosa di buono, ho come meta la mia lode oppure la voluttà spirituale,

o la consolazione terrena. Insomma, faccio di me stesso un idolo al quale ren-

do un culto ininterrotto, cercando in ogni occasione il piacere dei sensi e il nu-

trimento alle mie passioni o alla mia libidine.

« Tutti questi innumerevoli esempi dimostrano come io sia orgoglioso, adulte-

ro, incredulo, privo di amor di Dio e pieno di odio per il mio prossimo. Quale

stato può essere più peccaminoso? Meglio la condizione degli spiriti delle te-

nebre: sebbene essi non amino Dio, detestino l’uomo, vivano e si nutrano di

orgoglio, almeno credono e tremano. Ma io? Può esserci una sorte più terribile

di quella che mi attende? E chi meriterà una sentenza più severe di me, per

questa mia vita insensata e stolta? ».

Lette queste note che mi aveva dato il padre spirituale, io mi sentii atterrito e

pensai: “Dio mio, che terribili peccati covano in me senza che me ne sia accor-

to!”. Così, il desiderio di lavarli mi spinse a domandare a questo grande padre

spirituale in che modo fosse possibile conoscere le cause di tutti questi mali e

guarirli. Egli mi parlò così:

« Vedi, amato fratello, la causa della mancanza di amore di Dio è la mancanza

di fede; la causa della mancanza di fede è la mancanza di convinzione; e la

mancanza di convinzione nasce dal non ricercare la vera conoscenza, dal tra-

scurare l’illuminazione dello spirito. In una parola, senza credere non si può

amare, senza convincersi non si può credere e per convincersi bisogna acquisi-

re la piena ed esatta conoscenza della materia che si ha di fronte. Attraverso la

meditazione, attraverso lo studio della Parola di Dio e annotando le proprie

esperienze, occorre risvegliare nell’anima una sete e una fame – o, come si e-

sprimono alcuni, una “meraviglia” – che dà un insaziabile desiderio di conosce-

re più compiutamente e più da vicino le cose, di penetrare più a fondo nella

loro essenza.

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« Uno scrittore spirituale dice a questo proposito: “L’amore solitamente si svi-

luppa con la conoscenza; quanto più essa è profonda e vasta, tanto maggiore

sarà l’amore, e tanto più facilmente il cuore si ammorbidirà, si aprirà all’amore

di Dio, contemplando la perfettissima e squisita essenza della natura divina e il

suo illimitato amore per gli uomini”.

« Come vedi, la causa dei peccati che tu hai letto sul mio foglio è la pigrizia nel

meditare le cose dello spirito, pigrizia che a lungo andare soffoca il tuo bisogno

di queste riflessioni. Se vuoi sapere come puoi vincere questo male, sforzati

con ogni mezzo di giungere all’illuminazione dello spirito con lo studio diligen-

te della Parola di Dio e dei santi Padri, con la meditazione e il consiglio spiritua-

le o parlando con uomini saggi in Cristo. Oh, quante disgrazie ci vengono, ama-

to fratello, dalla nostra pigrizia nel ricercare, nella Parola di verità, luce per la

nostra anima! Non studiamo la legge del Signore giorno e notte, come do-

vremmo, e non preghiamo con impegno e senza distrazioni. Per questo, il no-

stro uomo interiore è povero, affamato, gelato, incapace di procedere alacre-

mente sul cammino della rettitudine e della salvezza. Dunque, carissimo, risol-

viamoci a usare questi metodi e a colmare il più spesso possibile la nostra

mente con pensieri di cose celesti; l’amore, riversandosi nel nostro cuore

dall’alto, fermenterà e divamperà in noi. Lo faremo entrambi, e pregheremo

con la massima frequenza perché l’orazione è il mezzo fondamentale e il più

potente per rinnovarci e trovare salute. Pregheremo con le parole che ci inse-

gna la santa Chiesa: “Signore, fa’ che io ti ami come ho saputo un tempo ama-

re il peccato”5».

(dalla Edizione Rusconi, p. 165-173).

Credo che a sentire le parole dello starec quando ha detto che il pellegrino non

amava Dio, detestava il prossimo, che non credeva alla Parola di Dio e che era

colmo di orgoglio e di ambizione, ci sarebbe stato da rimanere come sotto i

pugni di un pugile professionista. Forse, lì per lì, si poteva anche avere una re-

5 Una delle formule di preghiera che figurano nel Libro di preghiere per i fedeli della

Chiesa bizantina. È di un padre del deserto.

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azione di orgoglio: ma come si permette di dirmi queste cose? Non mi cono-

sce! Non è vero che detesto il prossimo! Ho persino preso dei colpi di flagello

per amore del prossimo! E poi io sarei uno che non crede nella Parola di Dio?

Ma se la leggo tutti giorni! Quando me l’hanno rubata ho pianto... eh, credo

che facilmente si cadrebbe in pensieri di questo genere. Gran brutta bestia,

l’orgoglio, gran brutta bestia! Sarebbe già buono salvarsi dal peccato diretto di

orgoglio (io non sono orgoglioso! Io sono umilissssimo, modestamente...).

In ogni caso è interessante la soluzione che da questo starec: non si ferma a

demolire, ma porta a costruire solidamente. E la costruzione solida è partire

dalla Parola di Dio. Medita bene questo brano e fanne tesoro, perché è molto

proficuo per la vita spirituale.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 5, 17-30

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata.

GIOVEDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 227 §3 riga 14 (da “In particolare”) a p. 234 §1

8.2. Insegnamento sulla preghiera di Gesù

Questo scritto sottolinea il carattere trinitario della Preghiera di Gesù, come

pure l’inabitazione della Trinità nella persona che recita tale preghiera. Ciò ri-

corda la dottrina di S. Elisabetta della Trinità, Carmelitana Scalza, che circa un

secolo fa si dedicò proprio a questo. E ricorda anche la serva di Dio Itala Mela

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di La Spezia, che visse anche a Genova, della quale è in corso la causa di beati-

ficazione.

Vale la pena di sottolineare alcune caratteristiche della Preghiera di Gesù: essa

è concisa, liturgica, cristologica, trinitaria, completa, è un’icona che proietta il

nostro sguardo oltre la dimensione terrena.

È concisa: infatti è una preghiera molto breve, costituita solo di una frase, ret-

ta dal verbo “abbi pietà”.

È liturgica perché è sostanzialmente costituita dalla invocazione base della li-

turgia dei riti orientali, ortodossi e cattolici, nonché del rito ambrosiano (di Mi-

lano): Kyrie eleyson, Signore pietà. Nel nostro rito romano questa centralità è

un po’ inferiore rispetto agli altri riti.

È cristologica in quanto è presente Gesù nella sua duplice natura, umana e di-

vina. La natura umana viene dal nome d’uomo “Gesù”, quella divina

dall’appellativo “Signore”, che si da solo a Dio.

È trinitaria: essendo “Preghiera di Gesù” è centrata su di lui e ne descrive la re-

lazione rispetto alle tre persone della Trinità. Nella preghiera infatti si dice che

il Signore Gesù è “Cristo, Figlio di Dio”. “Cristo” (che significa Messia, ovvero

Consacrato) dice la relazione allo Spirito Santo, infatti Gesù è consacrato dallo

Spirito Santo, è colui sul quale si posa e riposa lo Spirito di Dio. “Figlio” dice

che Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo. “Di Dio” dice la relazione (di figliolanza)

con il Padre.

È completa poiché comprende Gesù nella sua duplice natura, umana e divina,

e la Trinità.

È come una piccola icona: infatti le icone per gli orientali sono come delle fine-

stre per proiettare il nostro sguardo sull’infinito. Le icone non hanno uno stile

descrittivo, non vogliono essere una immagine fedele di come era Nostro Si-

gnore, o la Madonna o i santi. Esse hanno uno stile simbolico, evocativo. L’oro

significa la regalità, il blu la divinità, il rosso è il colore del sangue versato, le

tre stelle sul manto della Vergine Maria indicano la sua verginità prima, duran-

te e dopo il parto; questa è la ragione per cui solitamente una delle tre stelle è

coperta dalla figura di Gesù bambino: perché lei non ha merito della verginità

durante il parto. Insomma: come si capisce, le icone hanno un approccio medi-

tativo molto ricco e nutriente, sono il trampolino per la contemplazione dei

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misteri di Dio. Lo stile della Preghiera di Gesù è simile a quello delle icone, non

per niente la spiritualità che le sottende è la stessa. Infatti la Preghiera di Gesù

è una piccola icona che richiama i misteri di Cristo e della Trinità e ci rapporta

ad essi attraverso la richiesta di misericordia.

Prova a recitare la Preghiera di Gesù facendo attenzione alle parole che pro-

nunzi. Ti accorgerai che ci sono moltissimi modi di recitarla, a seconda che tu

sottolinei in modo particolare una parola piuttosto che un’altra.

9. LO SCISMATICO

È interessante vedere la reazione del pellegrino russo di fronte a quest’uomo:

“Sapevo bene di non poter discutere con lui e convertirlo, perché quel che di-

ceva era giusto”. Anche noi talvolta possiamo dare un’immagine negativa a chi

partecipa ad una nostra liturgia: siamo attenti? C’è una partecipazione interio-

re? Attiva? “Rispondiamo” alla Messa? Come? In modo attento e convinto o

distratto?

10. IL MONACO AMMALATO

Altri insegnamenti interessanti, soprattutto quello sulla carità fraterna verso

gli ebrei e sul fatto che il vero contemplativo ama tutti.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 5,31-47.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata.

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VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 234 §2 a p. 241 §1

11. IL SOLDATO DISERTORE

Anche questo incontro svela ai nostri occhi un uomo immerso in una forte e-

sperienza interiore. È interessante la classica obiezione: “Io credo che Dio mi

fulminerebbe se solo cominciassi a pregare” (p. 238 §4). È la nostra innata ca-

pacità di capovolgere le cose che riguardano Dio: Lui, in realtà non vede l’ora

che noi preghiamo...

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 7,1-2.10.25-30.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata.

SABATO DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 241 §2 a p. 247

12. IL PROFESSORE

Questa è una figura veramente originale: dimesso e signorile, tutto dedito alla

lettura della Parola di Dio eppure con non trascurabili lacune nel campo spiri-

tuale, come si può vedere nel sesto e settimo racconto.

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12.1. Insegnamento sulla preghiera nei Vangeli

Anche questo insegnamento è interessante e originale, rispecchia decisamente

la figura di questo personaggio che è indubbiamente intelligente, ma che forza

un po’ le cose: in pratica lui sostiene che i Vangeli letti in ordine danno un in-

segnamento progressivo sulla preghiera. In ogni caso questa lettura dei Vange-

li è molto interessante.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 7,40-53.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 1500 volte. Scegli tu quante farne

dedicandoti solo a quelle, e quante nelle occupazioni della giornata. Domani

faremo un altro passo avanti nella preghiera.

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA

Brano a piacere

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 12,20-33.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: quest’oggi recita l’invocazione 2000 volte.

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LUNEDÌ DELLA QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 248 a p. 253

Cominciamo il racconto più interessante del libro. In questo racconto viene

trattata in modo abbastanza sistematico tutta la teoria della Preghiera di Gesù

e vengono affrontati i dubbi e le obiezioni che possono scaturire

sull’argomento.

1. LA STORIA DEL PROFESSORE

Questa storia del professore credo che rimanga indelebile nella mente di chi-

unque: la potenza del libro stesso dei Santi Vangeli è impressionante. Tra

l’altro: ecco la ragione per cui suggerisco che abbiamo attenzione per la nostra

Bibbia! Non è bene che l’appoggiamo per terra: è sacra! Non appoggeremmo

per terra il SS. Sacramento...

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Oggi è la solennità dell’Annunciazione del Signore: Lc 1,26-38.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 2000 volte.

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MARTEDÌ DELLA QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 254 a p. 261 §1

2. IL PROBLEMA DELLA SALVEZZA

Credo che questo sia il brano più importante dell’intero libro. L’istruzione che

viene data è semplice ed esaustiva. Credo che sia anche molto convincente.

Troverai in questi due giorni solo lo schema del discorso per non perdere il filo

e per avere chiaro l’ordine con cui procede l’argomentazione.

2.1. Prima fase: le buone opere

2.1.1. Opere ascetiche

2.1.2. Piena abnegazione di sé

2.1.3. Mutua dipendenza tra le virtù

2.1.4. Problema: la natura debole non ce la fa

2.2. Seconda fase: l’orazione

2.2.1. Gli Scrittori

2.2.1.1. Necessità della preghiera

2.2.1.2. Suoi frutti

2.2.1.3. Obbligo di pregare

2.2.1.4. Requisiti per la preghiera

2.2.1.5. Problema: cos’è la preghiera?

2.2.2. La Filocalia

2.2.2.1. Definizione della preghiera

2.2.2.2. Problema: difficoltà nel riuscire

2.2.2.3. Guida spirituale

2.2.2.4. Assiduità della preghiera per giungere alla salvezza

2.2.2.5. Necessità di una fede autentica

2.2.2.6. Problema: non si può far nascere in sé la fede

2.2.2.7. Soluzione: bisogna pregare

2.2.2.8. Necessità di buone opere

2.2.2.9. Problema: l’uomo non può da sé fare buone opere

2.2.2.10. Soluzione: bisogna pregare

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2.3. La salvezza dipende dalla preghiera

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 8,21-30.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 2000 volte.

MERCOLEDÌ DELLA QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 261 §2 a p. 266 §3

2.3.1. La preghiera richiede condizioni particolari: purezza di cuore,

zelo, attenzione, devozione, umiltà...

2.3.2. Problema: non possiamo assicurare le proprietà essenziali

della preghiera

2.3.2.1. Non possiamo assicurare la qualità della preghiera

2.3.2.2. Solo la quantità è in nostro potere

2.3.2.3. Noi dobbiamo solo pregare tanto

2.3.2.4. La Grazia ci porta la qualità della preghiera

2.3.3. Soluzione: la preghiera perpetua rende pura la preghiera

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3. LA PREGHIERA INCESSANTE: UNICO MEZZO PER LA SALVEZZA

3.1. Dall’assiduità all’abitudine fisica

3.2. Dall’abitudine fisica al coinvolgimento di ragione e cuore

3.2.1. Ogni pensiero rivolto alla preghiera viene dallo Spirito

3.2.2. Il Nome di Gesù ha una forza autonoma e benefica

3.2.3. Bisogna attendere con pazienza i frutti dell’invocazione

3.3. Non è una perdita di tempo

3.4. Sperimentala!

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 8,31-42.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 2000 volte.

GIOVEDÌ DELLA QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA

Ripetizione: da p. 255 §3 a p. 266 §1

Oggi riprendi il brano degli ultimi due giorni. Possibilmente cerca di segnarti

uno schema a margine del testo.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 8,51-59.

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Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 2000 volte.

VENERDÌ DELLA QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 266 §4 a p. 269 §1

Da oggi affrontiamo una serie di obiezioni sulla preghiera incessante che ci aiu-

teranno a mettere a fuoco le nostre opposizioni interiori e a vincerle.

4. OBIEZIONE: LA PREGHIERA DEL CUORE NON È PER TUTTI

Lo schimnik dice che la preghiera interiore, una volta appresa, la si può fare

sempre. Sia nelle occupazioni più faticose e rumorose che in quelle intellettua-

li. Il problema sta in quell’“una volta appresa”...

Lo schimnik, poi, ribadisce la dottrina dell’importanza della quantità della pre-

ghiera e ci dice, ahimé, che “Callisto del Santo Monte Athos, pur oberato dalle

sue mansioni di cuoco, riuscì ad apprendere la preghiera incessante”. Pessima

notizia. Cosa saranno mai le mansioni di cuoco di uno che vive in un monaste-

ro e partecipa ogni giorno a ore di liturgia di fronte alle nostre intricatissime

giornate? È un po’ il punto debole di questa spiritualità: una volta appresa è

valida per qualsiasi situazione, anche la più estrema, ma da questo discorso si

ha l’impressione che per apprenderla sia necessario tenere un tenore da con-

templativi.

La stessa sensazione la ebbi una dozzina di anni fa quando, durante la settima-

na di preghiera per l’unità dei cristiani invitammo il pope di Genova, già passa-

to a miglior vita, in Seminario ad incontrare i seminaristi. Nel dialogo che fa-

cemmo gli chiedemmo quanto pregasse. Egli disse: “Voi occidentali avete que-

sta concezione della preghiera legata al tempo: per noi orientali non è così. Si

prega sempre. Magari capita che si salta qualche fermata di autobus... ma si

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prega sempre”. Aveva dimenticato di sottolineare che nel corso della sua pre-

parazione al sacerdozio aveva fatto 8 anni di monastero...

Contro questa visione sconfortante affermo che ho visto parecchi occidentali

non contemplativi, anche laici, capaci di qualcosa di molto simile alla preghiera

incessante. Dunque armiamoci di coraggio e andiamo avanti! A forza di fare

cammini di preghiera con fedeltà, un anno dopo l’altro, ci verrà aperta questa

porta segreta del cuore.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 10,31-42.

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 2000 volte.

SABATO DELLA QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA

da p. 269 §2 a p. 271 §1

5. OBIEZIONE: IL LAVORO INTELLETTUALE

Questa è un’obiezione che ci tocca da vicino. Tutti abbiamo fatto esperienza

del fatto che in un lavoro manuale è più facile pregare che in un lavoro intel-

lettivo. La risposta è variata a seconda delle tre categorie di coloro che fanno

la preghiera incessante.

5.1. Le tre categorie degli oranti senza interruzione

Notare che: (a) sono tre categorie di persone che “pregano senza interruzio-

ne”; (b) fortunatamente non è proprio così, perché le prime due non lo fanno

in caso di lavoro intellettuale. Tanto per non deprimersi quando non è il caso...

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INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 11,45-56.

Domani per noi cristiani inizia la Santa Settimana della Salvezza. È la settimana

più importante dell’anno. Vivila dando al Signore il primo posto, quello che

merita. Vivila con un rush finale di generosità nella contemplazione e nella

preghiera. Domani sarai chiamato a fare qualcosa di più...

Principianti: recita l’invocazione 200 volte (puoi dividere questo momento in

due parti da 100 invocazioni) senza fare altro e procura di farlo altre 300 volte

nel corso delle tue occupazioni quotidiane.

Progrediti: recita l’invocazione 2000 volte.

DOMENICA DELLE PALME

da p. 271 §2 a p. 275

6. OBIEZIONE: NON SPRECATE PAROLE!

Ecco un’obiezione del sacerdote: Gesù dice di non sprecare parole. Ma questa

non è una preghiera “parolaia”, come direbbe Padre Gasparino?

Lo schimnik evidenzia che la chiave che salva questa preghiera è l’essere senza

posa. Questo fa sì che si passi dallo sforzo, all’abitudine fisica, all’obbedienza

della mente alla dolcezza del cuore. Alla fine diventa una vera preghiera del

cuore.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Mc 14,1 - 15,47.

Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

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Progrediti: Questa settimana prova a fare un salto di... quantità: recita

l’invocazione 3000 volte. In questo modo ti troverai nella stessa situazione del

pellegrino quando comincia ad apprendere la preghiera incessante.

LUNEDÌ SANTO

da p. 276 a p. 279 §3

6.1. La forza della preghiera

Lo schimnik dà poi lettura di un testo sulla preghiera che parafrasa la famosa

espressione di S. Agostino: “Ama e fa’ ciò che vuoi”.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 12,1-11.

Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

Progrediti: recita l’invocazione 3000 volte.

MARTEDÌ SANTO

da p. 279 §4 a p. 281

7. I MEZZI PER AVERE ZELO

Il professore rimane convinto dalle argomentazioni e si chiede come fare

7.1. Mezzi della volontà

(1) riflettere sulla necessità della preghiera; (2) convincersi che Dio esige da

noi la preghiera; (3) ricordare che pigrizia e negligenza ci distolgono dalla pre-

ghiera; (4) rinvigorire la determinazione ricordando gli esempi dei santi.

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Però c’è un problema: l’anima è dissipata e spesso non ce la fa. Nonostante

sappiamo tutte le cose, non ce la facciamo. Per questo i santi Padri ci indicano

la via più facile offrendoci un metodo da cui speriamo di ottenere dolcezza...

7.2. Mezzi del desiderio

Con la preghiera si possono ottenere dolci sensazioni. Questi effetti producono

in noi un desiderio. Dunque la preghiera può essere stimolata dalle gioie che

ne derivano.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 13,21 - 33.36-38.

Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

Progrediti: recita l’invocazione 3000 volte.

MERCOLEDÌ SANTO

da p. 282 a p. 285

8. OBIEZIONE: LA RICERCA DI CONSOLAZIONI

È ben posta: questa non è voluttà spirituale?

Il professore sottolinea come nelle Scritture si parli di una ricompensa e che

l’aspirazione alla dolcezza sia a suo parere necessaria alla preghiera.

Lo schimnik fa una profonda trattazione sulla preghiera cercando di illustrarne

il carattere naturale:

La ragione e la natura portano alla conoscenza di Dio (lo dice anche S. Paolo in

Rm 1,20). Da questa conoscenza naturale derivano tutte le religioni naturali. La

cosa interessante è che l’anima di tutte le religioni è la preghiera. Perché? C’è

un’aspirazione naturale alla preghiera che deriva dalla insoddisfazione delle

cose sensibili, la quale a sua volta deriva dall’amore di sé. Quando l’amore di

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sé non riesce ad avere soddisfazione, aumenta l’insoddisfazione per le cose

sensibili e quindi la spinta alla preghiera.

La dottrina è molto interessante.

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Mt 26,14-25.

Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

Progrediti: recita l’invocazione 3000 volte.

GIOVEDÌ SANTO

Brano a piacere

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 13,1-15.

Ricordati di partecipare alla Liturgia della Cena del Signore di oggi. Non è di

precetto, ma per un vero cristiano è come se lo fosse. Non trascurare di fare la

tua veglia di adorazione al Santissimo Sacramento in questa notte. Sii genero-

so. In questa notte per te il Signore è stato arrestato e ha cominciato a patire

la sua passione. Per amor tuo. La mia esperienza è che le persone che hanno il

coraggio di fare adorazione notturna con un po’ di abbondante generosità in

questa notte, ne escono entusiaste.

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VENERDÌ SANTO

da p. 286 a p. 291 §1

1. OBIEZIONE: RISCHIO DI ILLUSIONI E PERICOLOSE TENTAZIONI

In questi ultimi due racconti, e particolarmente in questo, lo schimnik pratica-

mente fa a pezzi il povero professore, che dimostra di avere una buona fede,

una buona conoscenza delle Scritture, una buona cultura naturale, ma alcune

grosse lacune. Il rischio di illusioni e tentazioni viene bollato nettamente come

falso e per due ragioni:

1.1. Scarsa comprensione ed immaturità

1.2. Pigrizia verso la contemplazione e invidia

2. OBIEZIONI: CHI È SENZA GUIDA?

COME SI PUÒ PREGARE SENZA IMMAGINI ANCHE SOLO INTE-

RIORI?

2.1. La guida è condizione principale

2.2. Bisogna cercarla con diligenza

2.3. Se non si trova, trai consiglio da: santi Padri e Scrittura

2.4. L’immaginazione si può ingannare, ma senza immagini, no

2.5. Anche senza immagini percepiamo Dio

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 18,1 - 19,42.

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Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

Progrediti: recita l’invocazione 3000 volte.

SABATO SANTO

da p. 291 §2 a p. 296

3. OBIEZIONI: LO SCONFORTO? PREGARE COL CUORE IMPURO?

3.1. Lo sconforto è il più grave peccato

3.2. Dopo il peccato recarsi al più presto da Dio

3.3. Le nostre colpe non devono allontanarci dalla preghiera

4. OBIEZIONE: L’AIUTO RECIPROCO È NATURALE. E L’EREMITA?

4.1. Chi vive nel silenzio non è ozioso

4.2. Chi vive nel silenzio esercita influsso sul prossimo

4.3. “Se mettiamo sulla bilancia le azioni e il silenzio, questo pesa di

più”

4.4. “È meglio liberare te stesso dalle briglie del peccato che gli

schiavi dalla schiavitù

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Oggi è un giorno “a-liturgico”: non c’è la celebrazione della Santa Messa.

Leggi la seconda lettura dell’Ufficio delle Letture del giorno.

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Da un’antica «Omelia sul Sabato santo»

LA DISCESA AGLI INFERI DEL SIGNORE

Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e so-

litudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace

perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli

dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole

scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio

e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in

prigione.

Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Ada-

mo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tut-

ti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo:

«E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: «Svegliati, tu

che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.

Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi,

che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro

che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati!

A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! In-

fatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai mor-

ti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige,

fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti

un’unica e indivisa natura.

Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la

tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla ter-

ra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma

poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del para-

diso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in

un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io

ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle

mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza

perduta.

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Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso

dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo

avevi malamente allungato la tua mano all’albero. Morii sulla croce e la lancia

penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti u-

scire. Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio son-

no ti libererà dal sonno dell’inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era

rivolta contro di te.

Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io

invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu

proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti co-

munico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero.

Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio.

Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita,

la mensa apparecchiata, l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre

parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli».

Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

Progrediti: recita l’invocazione 3000 volte.

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PASQUA DI RISURREZIONE

da p. 297 a p. 302

5. OBIEZIONE: HA SENSO CHIEDERE PREGHIERE?

5.1. C’è un aiuto reciproco che vale per vivi e morti

5.2. Lo chiede la Scrittura

6. COME PREGARE PER GLI ALTRI?

6.1. L’efficacia sta nella partecipazione alle sorti degli altri

6.2. Farlo con frequenza

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

Il Vangelo del giorno: Gv 20,1-9.

Principianti: prova a recitare l’invocazione almeno 600 volte nel corso della

giornata nelle condizioni che preferisci.

Progrediti: recita l’invocazione 3000 volte.

Adesso ti aspetta il cammino quotidiano della tua vita.

Buona strada!

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