by “il consumatore, vero sommario motore di innovazione” · desiderati su una mappa del pdv ed...

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SOMMARIO 02 BOLDRIN Inefficienza, malgoverno, individualismo: i mali dell’Italia visti dagli Usa 04 GIOVANI INDUSTRIALI È nei mercati esteri il futuro delle imprese 05 I TREND DI GDOWEEK 10 trend per innovare il retail 06 INTERNET La “mediamorfosi” della comunicazione 07 DIALOGO Industria e distribuzione alleate per un’Italia che torni a crescere 07 REWE Piano di aperture per 350 punti di vendita 08 IPSE DIXIT Frasi colte al volo durante Linkontro “Il consumatore, vero motore di innovazione” Christophe Cambournac, presidente di The Nielsen Company Europe Dall’innovazione incentrata sul prodotto all’innovazione costruita sul rapporto con il consumatore: l’analisi di Christophe Cambournac, presidente di The Nielsen Company Europe, apre uno squarcio enorme sul modo con il quale le aziende del largo consumo dovranno costruire l’architettura del loro business nel futuro. I più intraprendenti, modificando radicalmente il proprio atteggiamento, potranno cogliere opportunità, impensabili solamente qualche stagione fa, incentrate sul mutamento nella vita dei consumatori globalizzati indotto dalla “tecnologia sociale”. “Il consumatore è unico e come tale va studiato, è per questo motivo che Nielsen è in grado, oggi, di “osservarlo” attraverso tutte le sue interazioni con il mondo che lo circonda sia questo reale o virtuale. In che modo l’uso delle tecnologie digitali cambia il modo di vedere e scegliere i prodotti? Secondo i nostri dati il 70% dei consumatori crede alle opinioni degli altri consumatori quando si esprimono su un prodotto. Ma se prima questo fenomeno riguardava una cerchia ristretta di conoscenti e famigliari, oggi il consumatore può accedere alle opinioni di milioni di consumatori come lui, su scala globale, sconosciuti per la larga parte. Anzi, per assurdo il massimo livello di fiducia i consumatori lo mostrano per gli sconosciuti, che magari abitano dall’altra parte del pianeta. Come le imprese possono interagire con questo network? Le aziende che si muovono nel mondo virtuale, e nei social network, devono farlo in maniera non intrusiva. Invece di limitarsi a distribuire coupon sconto o comunque utilizzare le leve dell’advertsing tradizionale traslate su internet senza “traduzione”, devono imparare a conversare con il navigatore aprendo un dialogo e non una comunicazione one-way. Esiste un consumatore globale? No, permangono differenze in base al livello di sviluppo. Non è solo una questione monetaria. Si tratta di valori immateriali. Ad esempio è diverso il rapporto con la marca, più maturo e disincantato. Gli europei, dopo aver speso il necessario per gestire il quotidiano, tendono a risparmiare, anche perché, al momento non hanno una grande fiducia nel futuro. Differente l’atteggiamento dei consumatori dei paesi Brics: una forte mobilità sociale, l’afflusso di persone dalle campagne alle città e l’adesione ad uno stile di consumo e di vita del tutto nuovi, spingono i consumatori ad avere una grande fiducia nel futuro. Anche il rapporto con la marca è più “entusiasta”, rappresentando questa un “mondo” dell’immaginario, ancora “pieno” di suggestioni, come è stato in passato anche per l’Occidente. Le aziende devono capire questa differenza: passare da una supply economy, basata sul concetto di produzione, advertising e vendita, nella quale il consumatore può solo fornire la sua adesione, a un concetto di consumer based economy, nella quale egli è messo al centro di tutti i processi aziendali, compreso lo sviluppo del prodotto. Davide Bernieri TESCO AVVIA TEST DI IN STORE MAPPING Servizio di in store mapping su smartphone per i clienti dello store Tesco Extra di Romford. Il sistema, riservato ai possessori di by 03 - 28/5 device che operano su piattaforma Android, visualizza i prodotti desiderati su una mappa del pdv ed indica la via più breve per raggiungerli. Disponibile anche la funzione “lista della spesa”.

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SoMMarIo

02

BOLDRINInefficienza, malgoverno,individualismo: i mali dell’Italia visti dagli Usa

04

GIOVANIINDUSTRIALIÈ nei mercati esteriil futuro delle imprese

05

I TREND DI GDOWEEK10 trend per innovare il retail

06

INTERNETLa “mediamorfosi” della comunicazione

07

DIALOGOIndustria e distribuzione alleate per un’Italia che torni a crescere

07

REWEPiano di aperture per 350 punti di vendita

08

IPSE DIXITFrasi colte al volo durante Linkontro

“Il consumatore, veromotore di innovazione”

christophe cambournac, presidente di the nielsen company europe

Dall’innovazione incentrata sul prodotto all’innovazione costruita sul rapporto con il consumatore: l’analisi di Christophe Cambournac, presidente di The Nielsen Company Europe, apre uno squarcio enorme sul modo con il quale le aziende del largo consumo dovranno costruire l’architettura del loro business nel futuro. I più intraprendenti, modifi cando radicalmente il proprio atteggiamento, potranno cogliere opportunità, impensabili solamente qualche stagione fa, incentrate sul mutamento nella vita dei consumatori globalizzati indotto dalla “tecnologia sociale”. “Il consumatore è unico e come tale va studiato, è per questo motivo che Nielsen è in grado, oggi, di “osservarlo” attraverso tutte le sue interazioni con il mondo che lo circonda sia questo reale o virtuale.

In che modo l’uso delle tecnologie digitali cambia il modo di vedere e scegliere i prodotti?Secondo i nostri dati il 70% dei consumatori crede alle opinioni degli altri consumatori quando si

esprimono su un prodotto. Ma se prima questo fenomeno riguardava una cerchia ristretta di conoscenti e famigliari, oggi il consumatore può accedere alle opinioni di milioni di consumatori come lui, su scala globale, sconosciuti per la larga parte. Anzi, per assurdo il massimo livello di fi ducia i consumatori lo mostrano per gli sconosciuti, che magari abitano dall’altra parte del pianeta. come le imprese possono interagire con questo network?Le aziende che si muovono nel mondo virtuale, e nei social network, devono farlo in maniera non intrusiva. Invece di limitarsi a distribuire coupon sconto o comunque utilizzare le leve dell’advertsing tradizionale traslate su internet senza “traduzione”, devono imparare a conversare con il navigatore aprendo un dialogo e non una comunicazione one-way.

esiste un consumatore globale?No, permangono diff erenze in base al livello di sviluppo. Non è solo una questione monetaria. Si tratta di valori immateriali. Ad esempio è diverso il rapporto con la marca, più maturo e disincantato. Gli europei, dopo aver speso il necessario per gestire il quotidiano, tendono a risparmiare, anche perché, al momento non hanno una grande fi ducia nel futuro. Diff erente l’atteggiamento dei consumatori dei paesi Brics: una forte mobilità sociale, l’affl usso di persone dalle campagne alle città e l’adesione ad uno stile di consumo e di vita del tutto nuovi, spingono i consumatori ad avere una grande fi ducia nel futuro. Anche il rapporto con la marca è più “entusiasta”, rappresentando questa un “mondo” dell’immaginario, ancora “pieno” di suggestioni, come è stato in passato anche per l’Occidente. Le aziende devono capire questa diff erenza: passare da una supply economy, basata sul concetto di produzione, advertising e vendita, nella quale il consumatore può solo fornire la sua adesione, a un concetto di consumer based economy, nella quale egli è messo al centro di tutti i processi aziendali, compreso lo sviluppo del prodotto. Davide Bernieri

teSco AvviA teSt di in Store mAppingServizio di in store mapping su smartphone per i clienti dello store Tesco Extra di Romford. Il sistema, riservato ai possessori di

by

03 - 28/5

device che operano su piattaforma Android, visualizza i prodotti desiderati su una mappa del pdv ed indica la via più breve per raggiungerli. Disponibile anche la funzione “lista della spesa”.

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“Sconti BancoPosta”aumenta la fidelity e apre il proprio Crm ai partner

Il programma di comarketing “Sconti BancoPosta” nasce con la finalità di stimolare l’utilizzo delle carte di pagamento negli acquisti quotidiani attraverso la creazione di un circuito di convenzionamento con sconti per la clientela BancoPosta, e la possibilità di accedere, per i partner, a un database profilato di 13mio di titolari di carte BancoPosta.

20mila pdv convenzionati“Abbiamo oltre 20mila negozi convenzionati, tra cui grandi retailer leader di settore e circa 18mila piccole realtà diffuse capillarmente sul territorio, come i nostri 14mila uffici postali -spiega Luca Leoni, responsabile market intelligence BancoPosta, Poste Italiane-. Una volta geolocalizzati clienti e partner con l’aiuto di Value Lab, siamo in grado di intraprendere azioni di marketing one-to-one che hanno dato già risultati notevoli: solo nel settore petrolifero c’è chi ha già triplicato la propria quota di mercato sui clienti BancoPosta”.

Programma plug&playI retailer e fornitori di servizi convenzionati non hanno costi d’ingresso né investimenti in tecnologia, è sufficiente offrire uno sconto ai titolari di carte BancoPosta. In cambio ricevono “marketing, comunicazione e, grazie alla partnership con MasterCard, una reportistica giornaliera e mensile che consente al partner di monitorare il cambiamento nei comportamenti d’acquisto dei clienti”.Le carte coinvolte sono quelle di debito Postamat (16-17% di quota di mercato Italia), Postepay (60% delle prepagate in Italia, da giugno) e la nuova carta di credito BancoPosta Più.

Luca Leoni, responsabile market intelligence BancoPosta, Poste Italiane

Aldo ShoeS SbArcA in itAliA A romAIl negozio Aldo Shop (vedi foto) è stato inaugurato a Roma, in Via del Corso, 162 e fra poco aprirà anche a Milano, in Via Dante, 9. Con un arredamento minimal in laccato bianco, acciaio e vetro, il prodotto viene valorizzato al massimo.

Inditex: preSto inSegnA di cAlzAture e AcceSSori Il posizionamento dell’offerta sarà sulla fascia di prezzo medio bassa, volendo essere complementare nell’offerta della concorrenza, segnatamente Uterque che è posizionata sulla fascia medio alta del mercato.

coin rinnovA convenzione conguSto Coin, fino ad aprile 2013, mediante il network di scuole di cucina Congusto continuerà a garantire un trattamento particolare ai titolari di Coin Card nel prendere parte ai percorsi e laboratori culinari elaborati da uno staff di professionisti ed esperti.

digitAl technology, trend negAtivoTrend ancora negativo nel primo trimestre 2011 per il mercato della Digital Technology e i suoi differenti comparti in Ttalia, dovuto alla critica situazione finanziaria. Il mercato ICT, secondo i dati diffusi da Sirmi, registra una contrazione della spesa End User pari al -2,5%.

Inefficienze, malgoverno, individualismo: i mali dell’Italia visti dagli UsaÈ una critica frontale, dura e profonda, e insieme un’esortazione a scrollarsi di dosso il torpore che attanaglia il nostro paese, quella che Michele Boldrin, docente alla Washington University in St. Louis ha lanciato dal palco de L’inkontro. Dal suo osservatorio privilegiato negli Usa, questo “Savonarola col sorriso”, ha fustigato i mali, i vizi e le inefficienze italiche, a tutti i livelli, partendo dalla politica, passando dalle istituzioni, fino ad arrivare al sistema produttivo. “I nostri problemi -esordisce Boldrin- erano ben chiari già 20 anni fa, ma nessuno ha saputo o voluto farci niente. Oggi tre grandi questioni si parano innanzi all’Italia: un debito pubblico enorme, la recessione e l’impossibilità delle nostre aziende di crescere, perché improduttive”. Il problema è la politicaLe soluzioni sono chiare: ridurre il debito, andare a cercare la domanda in crescita nel mondo e non continuare a cullarci sugli allori del Belpaese, ma lavorare per accrescere la produttività del sistema industriale, anche grazie a una maggiore collaborazione tra le imprese. I toni più accesi il professore li riserva alla politica, definita “un cancro” al quale i cittadini devono imporre scelte chiare senza cambiali in bianco: “Occorre riformare il mercato del lavoro -dichiara- il sistema universitario e i

servizi pubblici non con provvedimenti ridicoli pensati solo per ridurre i costi, ma per farci assomigliare a un paese evoluto e impedire l’emorragia dei nostri talenti, fenomeno unico nel panorama occidentale, una vera e propria diaspora che ci sta impoverendo. Iniziamo a pensare che innovare si apprende, non si eredita”. L’ultima stoccata Boldrin la riserva all’impresa italiana, e alla sua incapacità di catturare la domanda mondiale in crescita: “Dobbiamo iniziare a pensare -conclude- che 3 miliardi di persone nel mondo vogliono comprare e che quando la nostra posizione di privilegio del made in Italy finirà saremo fuori dal mercato globale. Dobbiamo iniziare a porci la domanda se tutti bevono Coca-Cola, perché non mangiano pasta Barilla?”. Davide Bernieri

Michele Boldrin, Washington University in St. Louis

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AGENDAPROGETTARE IL FUTURO idee in corso per i mercati di domani

Sabato 288.45 ScenarI DI Mercato coordina: Andrea Cabrini, Class CNBC - Direttore

DIverSe, DeManDIng anD connecteD conSuMer Christophe Cambournac, Presidente Europa Nielsen Company coMpetere con la DIStrIBuzIone le frontIere Dell’InnovazIone Sandro Castaldo, Università Bocconi SurfIng the change: Innovare per coMpetere Maria Cristina Alfieri, Direttore Responsabile Food - conversa con Giovanni Linzi, General Manager Sales - IBM Roberto Masi, Direttore Generale - McDonald’s Maniele Tasca, Direttore Generale - Selex Mario Maiocchi, AD - Unieuro tg InnovazIone - conduce: Jole Saggese, Class CNBC Notizie, filmati, interviste sull’innovazione a 360° Coffee break

futuro e SoStenIBIlItà coordina: Maria Cristina Alfieri, Direttore Responsabile Food

ShoppIng center: BenvenutI nel 2030 Luca Molinari, Università di Napoli verSo un futuro SoStenIBIle Richard Davis, Client and Project Manager - Aegis Media intervengono Maura Latini, Vice Presidente - Coop Italia Giorgina Gallo, AD - L’Oréal Felice La Salvia, Presidente - NaturaSi Leo Wencel, Presidente - Nestlé

13.15 concluSIonI

Converting Wet Wipes,attenzione al biologicoe nuovi item nel rispetto dell’ambiente

Converting Wet Wipes strizza l’occhio al biologico e lancia sul mercato nuovi item nel rispetto dell’ambiente. Saranno in distribuzione a partire da fine giugno 4 nuove referenze per la cura della persona: Sapone Liquido, Doccia Schiuma, Bagno Doccia Mister Clean disponibili in 3 fragranze e Sensurè Detergente Intimo.

Linee di detersivo per lavatricePer la cura della casa, l’azienda (leader nel comparto dei prodotti per l’igiene personale e dell’ambiente domestico, con una specializzazione nella produzione di salviettine umidificate) ha lanciato le linee di detersivo per lavatrice Mister Clean 6 in 1 con Ammorbidente e Mister Clean 5 in 1. Questi sono stati realizzati nel nuovo formato da 10+2 buste: ogni bustina contiene un detersivo predosato che permette di igienizzare, assorbire il colore disperso e profumare il bucato, evitando la formazione di calcare grazie a uno specifico anticalcare contenuto nel prodotto.

Pack in “tessuto non tessuto”Il pack realizzato in “tessuto non tessuto” è totalmente riciclabile. In questo modo si riduce la quantità e il volume del packaging, senza utilizzare alcun tipo di plastica né liquidi, alleggerendo così il peso del prodotto.Un anno di crescita per Converting Wet Wipes che nel 2011 ha anche avviato il riposizionamento di alcune referenze della linea Bimbo e il lancio di una nuova salviettina Antizanzara. “Gli ultimi due anni per noi sono stati strategici -sostiene Giovambattista Sorrentino, titolare dell’azienda-. Nel 2010 abbiamo investito oltre 15 milioni di euro per potenziare il sito produttivo di Dresano realizzando un nuovo stabilimento di 18.000 mq adiacente a quello storico, per far fronte all’aumento della richiesta del mercato”.

Giovambattista Sorrentino, titolare Converting Wet Wipes

metro, etichettA nutrizionAle per le plMetro Group sta introducendo in Germania l’etichettatura nutrizionale su tutta la sua gamma private label. Si tratta dell’etichettatura posta sul fronte del packaging 1 più 4, con informazioni su calorie (che rappresenta il numero “1”), grassi

saturi, zucchero e sale, introdotta dal governo tedesco lo scorso anno.

coop propone FAShion Freedom lA modA prodottA in AFricASi chiama Fashion Freedom ed è un marchio di moda etica, nato in seno a un progetto

di sviluppo e riduzione della povertà in Africa, sostenuto dalla collaborazione fra Coop, la prima insegna della grande distribuzione in Italia e International Trade Centre, l’agenzia delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che ha sede a Ginevra.

Billa lancia la sua linea di private label

Nascono i prodotti a marchio Billa, dal 26 maggio in tutti i negozi dell’insegna. La linea copre varie categorie: dai biscotti all’acqua, dal tonno al latte fresco, dalle uova ai gelati. Il logo dei prodotti Billa è il Ribbon of trust. “Si tratta di un nastro giallo - spiega Augusta

Corbetta, responsabile della Pl - che contiene il logo Billa e simboleggia uno dei valori portanti della nostra strategia di comunicazione: la fiducia. La nuova grafica, adattata alle varie confezioni, permetterà al cliente di riconoscere più facilmente l’offerta Billa”. uS

SiSA Su rete4 con le ricette degli itAliAniSisa torna in televisione: dal 17 maggio, per quattro settimane, l’insegna è protagonista nella striscia quotidiana in day-time “Ricette di famiglia”, in onda dal lunedì al sabato alle ore 10.55 su Rete4 e condotta da Davide Mengacci.

Il logo dei prodotti è Ribbon of trust

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SephorA nellA StAzione centrAle di milAnoBinario 5: è l’indirizzo del nuovo store Sephora, all’interno della Stazione Centrale di Milano. Si tratta del terzo pdv che l’insegna del Gruppo LVMH apre all’interno di una stazione, dopo Roma Termini e Torino Porta Nuova e non sono escluse altre aperture: nel mirino Napoli.

“Conquistare i mercati esteri”. Se le vecchie generazioni di industriali preferivano “coccolare” il mercato italiano, gli “eredi” guardano con interesse ai Paesi emergenti. A Linkontro Nielsen la parola passa ai “giovani”. A confronto ci sono Domenico Zonin, vicepresidente della Casa Vinicola Zonin, Vincenzo Cremonini, amministratore delegato del Gruppo Cremonini e Andrea Merloni, presidente di Indesit. esperienze internazionaliLa tanto deprecata “fuga dei cervelli” per Zonin può diventare un’arma vincente per l’internazionalizzazione perché “se è vero che molti vanno via -dice- è anche vero che molti tornano con un importante bagaglio di esperienza”. Negli ultimi dieci anni il Gruppo Cremonini ha raddoppiato la quota di incidenza dei mercati esteri. “Abbiamo puntato l’attenzione sulla Russia e sull’Africa -sottolinea l’Ad-. Il continente africano rappresenta il 15% della nostra attività, mentre il blocco dell’Est europeo si aggira intorno al 20-25%”. Ma l’Italia rimane ancora lenta rispetto ai Paesi emergenti. “Nel 2010 la quinta azienda al mondo produttrice di vino -spiega Zonin- è cinese”.

Quali ingredienti per la crescita?Merloni non ha dubbi: “un rapporto diretto con il consumatore reso più facile dai nuovi strumenti di comunicazione”. Per Zonin “vincerà chi investe sulla qualità”. Dei 3 miliardi di euro di fatturato, 680 milioni arrivano a Cremoninidalla ristorazione. “Abbiamo recentemente approvato un nuovo progetto di steak house”. rapporto distribuzione-produzione. “Se la distribuzione sarà in grado di valorizzare il prodotto e mantenere i valori di comunicazione, la relazione può crescere” dice Merloni. Particolarmente felice è il settore delle carni, funestato tempi addietro dal fenomeno della mucca pazza. “Questo fatto ha cambiato le regole del gioco -racconta Cremonini- e ha posto le basi del cambiamento nel rapporto tra distribuzione e produzione. Pianifi care è diventato indispensabile”. futuro del paese. Quali priorità?Per Zonin: “Il miglioramento arriverà dalle nuove generazioni”. Cremonini chiede riforme. Merloni auspica: “una presa di coscienza degli italiani per un cambiamento reale, formazione e valorizzazione del patrimonio”. alessandra Bonaccorsi

I giovani industriali:è nei mercati esteri il futuro delle impreseVis à vis per parlare di innovazione e possibili nuovi scenari durante l’incontro su tema: “Giovani punti di vista: il futuro che ci aspetta”.

05

L’ipermercato non è sempre necessario, il department store può prendere il suo posto come àncora” Pietro Malaspina

06_Department store al centro

Macy’s Funge spesso da àncora

nei mall statunitensi: è presente in

13 centri sui 15 maggiori degli Usa.

Nella foto, lo store di Mallofamerica,

a Bloomington, nel Mìnnesota.

Il rendering di Excelsior, il formato di

Coin che, nei prossimi mesi, vedrà la

luce in Galleria del Corso a Milano.

Il Dubai Mall ospita strutture alberghie-

re extralusso, ristoranti, entertainment,

benessere e l’offerta commerciale di

circa 1.200 negozi,

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mediA world ApreA pordenoneMedia World ha inaugurato il 26 maggio il nuovo pdv di Pordenone, il primo nella provincia e il quarto nella regione. Lo store, di 2.600 mq, va a soddisfare le esigenze di un bacino di utenza di 254.000 abitanti per un mercato di circa 75 mio euro.

prezzi bASSi e Shopping online: itAliA terzA A livello europeoL’Italia figura in terza posizione in termini di prezzi più convenienti per lo shopping online in Europa. È questa una delle evidenze dell’Indice Europeo dei Prezzi Online commissionato da Kelkoo e realizzato da Shape the Future. Il

Regno Unito vanta i prezzi online più convenienti, con un paniere che ha un costo inferiore del 34% rispetto alla media dell’Indice, seguito da Germania (-17,5%), Italia (-17,3%) e Svezia (-16,4%). I prezzi online al di là dell’Atlantico rimangono imbattuti e sono il 35,4% meno cari rispetto alla media dell’Indice.

10 T

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VARE

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ETA

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“Tenendo separati i flussi di clientela,lo shopping center può tenere insieme food e griffe Pietro Malaspina

07_Lusso

Prada, Gucci, i diamanti De Beers,

Tiffany: sono quattro insegne, oggi,

“impossibili” per un centro commer-

ciale italiano. Eppure, assieme ad

altre 37 griffe altrettanto prestigiose,

sono presenti a Westfield, una struttu-

ra commerciale che ormai a Londra è

diventato un polo dello shopping.

Tra i 4 department store, presenti c’è

anche un pdv M&S, con un piano

intero dedicato a cibo e fiori e con

quattro punti di ristorazione.

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La stazione deve avere strutture e location adeguate altrimenti il retail finisce su un binario morto” Pietro Malaspina

08_Nuovi formati

Il progetto di riqualificazione della sta-

zione di Santa Maria Novella a Firenze,

curato da Marco Tamino, prevede il

rimodernamento dell’esterno.

Un farmer market con una raffinata

offerta di ristorazione: è quanto offre

il flagship store di Union Market a

Londra.

Al fascino ottocentesco della stazione

ferroviaria, la Grand Central, di New

York, aggiunge anche una prestigiosa

offerta commerciale e di ristorazione.

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02

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retail

&innovazione

06

La metamorfosi della comunicazione, titolo della tavola rotonda, diventa “me-diamorfosi” nella sintesi di Carlo Mas-sarini, che ha coordinato gli interventi alternando gli scenari di Carlo Infante (Urban Experience) con le osservazio-ni di Luca Colombo (country manager Facebook), Stefano Maruzzi (country director Google) e Roberto Binaghi (presidente IAB). I quattro driver del cambiamentoSocial network, search, mobile e video: sono i driver che spingono i “numeri con dimensioni ecumeniche” forniti da Bi-naghi su fonti Nielsen. 26 mio di italiani accedono a Internet su base mensile, il 12,4% in più rispetto al 2010; nel mon-do 500 mio di utenti sono connessi a Facebook, 300 mio in mobilità; in Italia gli utenti sono l’86% della popolazione, 22 mio su base mensile. Per quanto ri-guarda il search, 131 miliardi di ricerche effettuate nel mondo, di cui 350 mio su argomenti che riguardano il largo con-sumo. Anche il video sta acquisendo importanza grazie alla maggiore dispo-nibilità di banda.Scenari possibiliVelocità, grande disponibilità di informa-

Internet, ”mediamorfosi” della comunicazione

zioni, cloud e “disintermediazione” mes-se a disposizione da Internet, aggiunge Infante “sono funzionali alle domande base del sistema Paese, possono aiutare a risolvere i problemi creati dalla disorga-nizzazione e dalla frammentarietà, senza mettere in discussione il sistema retail”.opportunitàInternet non ha cancellato gli altri mez-zi di comunicazione, ma si è integrata senza annullarli. Ha promosso un cam-bio di paradigma e reso accessibili nuovi target, come dimostra la crescita degli investimenti pubblicitari su Internet del 15% nel 2010, pari a mille mio di euro di montante in Italia (senza calcolare l’in-dotto) e al 2% del Pil (lo stesso della Fiat, più del settore ristorazione, osserva Ma-ruzzi). E le proiezioni per i prossimi quat-tro anni, con un Pil attorno all’1%, lascia-no pensare a un contributo tra i 12 e i 18 centesimi per ogni euro di crescita del Pil in Italia. Un’enorme opportunità per le nostre aziende che pur rimanendo locali possono aprirsi al mercato mondiale per affrontare le sfide della globalizzazione. Proprio come il pastore sardo le cui pe-core sono state “adottate” su Internet. Barbara trigari

Punto di riferimento per il territorio

Il cuore verde di Auchan per MonzaNel Centro Commerciale Auchan Monza, Gallerie Commerciali Italia SpA ha realizzato Giardini di Auchan, un’area verde di 70.000 mq. Con questo progetto, il centro -l’unico in Italia con un parco annesso- mira a diventare un punto di riferimento per il territorio, abbinando allo shopping, anche il divertimento all’aria aperta. Infatti, il parco comprende una pista da jogging; un percorso vita in 10 tappe per rilassarsi e tenersi in forma; due campi da bocce; aree pic-nic; giochi per i bambini e una grande area eventi con palco e tribuna. MBa

Innovare la tradizione:la ricetta Parmareggio

L’innovazione di prodotto come driver della crescita: Paolo Micheli, consigliere di Parmareggio ci illustra la road map della sua azienda per cambiare il vissuto del proprio prodotto di punta, il Parmigiano-Reggiano.

Siete riusciti a innovare un prodotto tradizionale come il Parmigiano-Reggiano senza snaturarne l’essenza. Quali linee evo-lutive avete seguito?Siamo partiti da ricerche che evidenziavano che il consumatore “vorrebbe saperne di più” su provenienza, stagionatura e gusto. Su questi bisogni insoddisfatti abbiamo sviluppato un’offerta con diverse stagionature (22, 24, 30 mesi) e diverse provenienze (pianura e collina). Il Parmigiano Reggiano, inoltre, viene da sempre consumato come condimento e cioè grattugiato sui primi piatti. Abbiamo di conseguenza sviluppato altri due segmenti: -il consumo del Parmigiano Reggiano come alimento, lavorando sul prodotto premium il 30 mesi incartato e sul Parmareggio Snack, la barretta da 20 gr; -il consumo del Parmigiano usato come base per la creazione di nuovi prodotti in altre categorie, ed in particolare abbiamo lanciato i Formaggini e le Fettine Parmareggio.

Il contenuto valoriale rimane una costante anche nel prodotto innovativo?Assolutamente sì: la presenza del Parmigiano Reggiano è il vero elemento qualificante dei nostri prodotti. Basti pensare al grande successo dei Formaggini Parmareggio. In un mercato fermo da anni e forse minato da un vissuto negativo dei formaggi fusi:− il trade ha dato fiducia al nostro nuovo prodotto, permettendoci di raggiungere in un anno più del 70% di copertura distributiva ponderata;−i consumatori lo hanno acquistato ricevendone evidentemente rassicurazioni in termini qualitativi e consentendoci di raggiungere una quota di mercato a valore del 10% ad un anno dal lancio.

Paolo Micheli,Consigliere di Parmareggio Spa

55%FAmiglie

condecoder

All’interno del Vicolungo Outlet Center

Gap apre il primooutlet in ItaliaGap aprirà il 2 giugno il suo primo outlet italiano, nel Vicolungo Outlet Center, nelle vicinanze di Milano. Lo store, che si svilupperà su una superficie di 700 metri quadrati, proporrà un assortimento per uomo, donna, ragazzi e bambini. Questa apertura arriva sei mesi dopo l’inagurazione del flagship Gap di Milano e due mesi dopo l’apertura del pdv nel centro commerciale Fiordaliso Rozzano-Mi. Il prossimo settembre nuovo pdv a Roma. eS

Luca Colombo, country manager Facebook, Stefano Maruzzi, country director Google, Roberto Binaghi, presidente IAB e Carlo Massarini, coordinatore della sessione dal titolo “La metamorfosi della comunicazione”.

Le opportunità per le imprese nel nuovo ambiente di relazione costituito dalla rete. In crescita del 10% la pubblicità sul web

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Il Parmigiano Reggiano secondo Parmareggio.

Nuove occasioni di consumo, nuovi orizzonti di vendita.

Il Parmigiano Reggiano è il re dei formaggi ed è uno dei prodotti più amati dalle famiglie italiane. Noi di Parmareggio vogliamo contribuire ad aumentarne la diffusione. Allo scopo abbiamo idealmente diviso il Parmigiano Reggiano in tre segmenti: Condimento, che rappresenta il consumo prevalente. Parmigiano Reggiano come vero e proprio alimento durante la giornata,

a cominciare dall’area snack. Ingrediente base per la creazione di nuovi prodotti nelle diverse categorie.

sts

italia

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Industria e distribuzione alleate per un’Italiache ritorni a crescere

“Secondo stime del nostro Ufficio Studi, l’au-mento dell’Iva al livello unico del 20%, per tutti i prodotti alimentari, significherebbe un ulterio-re aggravio nelle tasche degli italiani di 10-11 miliardi, a parità di di volumi, dal mio punto di vista un atto di sabotaggio che penalizza non solo la gdo, ma l’intero settore alimentare. Sia-mo preoccupati, ma non possiamo essere i soli a protestare. Perché anche l’industria di marca non fa sentire la propria voce in Confindustria? Alleiamoci, collaboriamo per preservare il bu-siness e il potere d’acquisto del consumatore”. Questa domanda di Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, non è stata l’unica questione messa sul tavolo durante l’in-contro, coordinato dal professor Roberto Ra-vazzoni, Università di Modena e Reggio Emilia, per capire il contributo che la gdo può dare allo sviluppo del nostro Paese. Da parte sua, Vin-cenzo Tassinari, presidente Coop Italia, ha chiarito come la gdo, tutta, debba essere unita e compatta, per richiedere le riforme necessa-rie. “Quando si parla di differenze di costi tra i retailer italiani e stranieri, non si pone l’accento

sui ricavi che le insegne all’estero ottengono dai servizi, che arrivano a un’incidenza del 30%. Da questi settori, in Italia, la gdo è totalmente o parzialmente esclusa. Per questo, è il momento di mostrarsi unita e compatta -ha incalzato Tas-sinari- per occupare quel ruolo che oggi non le è ancora riconosciuto ed ottenere quelle rifor-me collettive necessarie a rendere più efficien-te il nostro business”. Dello stesso avviso anche Camillo De Berardinis, appena riconfermato presidente Adm. “Non si tratta di lavorare solo sulle liberalizzazioni, che dovrebbero coinvol-gere, oltre a carburanti e farmaci, anche servizi bancari e assicurativi e il microcredito. Il rilancio dei consumi passa anche per riforme a costo zero, come l’eliminazione di vincoli normativi creati dalla revisione del titolo V, piuttosto che misure di defiscalizzazione per le aziende virtuo-se, fino a nuove forme di flessibilità nel lavoro”. In sintesi, le riforme non sono solo necessarie, ma urgenti, altrimenti, parafrasando il proverbio ci-nese ricordato da Ravazzoni: “Se non si cambia direzione si finisce dove si è diretti”. Marina Bassi

Mai come oggi la voce del retail è determinata a farsi ascoltare. Parole chiare e riferimenti precisi a quanto ci si aspetta da Governo e istituzioni

Commentando i dati di bilancio 2010 il Ceo di Rewe Group, Alain Caparros, ha dichiarato che nel 2011 la società intende aprire almeno 350 negozi. Di questi, la maggior parte, 230 sono previsti per la Germania. Il posizionamento prevede un focus sul grocery. Ristrutturazione PennyPermane il problema di consolidare il risultato di Penny, insegna per la quale, Caparros ha ammesso che il Gruppo in Germania non ha ancora trovato il giusto concept. “Non ci sono tabù per quanto riguarda il come ristrutturare Penny” anche perché “non ci può essere un gruppo Rewe senza Penny, dato che non possiamo fare a meno del suo contributo di fatturato”. Ebitda in diminuzioneRiguardo i dati di bilancio 2010, si segnala un Ebitda di 502 milioni, in diminuzione rispetto ai 601 milioni del 2009. Tuttavia, anche per via del piano di espansione di 350 pdv, nel 2011 come investimenti è stato stanziato un 8% in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 1,3 miliardi di euro. Le vendite del Gruppo hanno raggiunto i 53 miliardi di euro con una crescita del 4% rispetto al 2009. uS

Rewe, piano di aperture per 350 pdv

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la reDazIone

EDITORE Il Sole 24 ORESede operativaVia Pisacane 2 20016 Pero - MiTel. 02 3022.1

Coordinamento di redazione: Enrico Sacchi

Contributi: Marina Bassi, Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Cristina Lazzati, Gino Pagliuca, Ugo Stella, Barbara Trigari

Grafica: Laura ItolliStampa: Arti Grafiche Pisano

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Ufficio ViaggiEx ingresso Centro CongressiFronte bungalow Direzione meetingtel. 070.921105-06Direzione del meeting Bungalow 501/502tel. 070 92 17 503

Frasi colte al volo durante Linkontro

Ipse dixit

Lo Stato è il cancro della società italiana ” Michele Boldrin

OTTIMISMO

Se è vero che molti cervelli vanno via, è anche vero che molti tornano con un importante bagaglio d’esperienza ” Domenico Zonin

A VOLTE RITORNANO

Sono geneticamente raccomandato per fare quello che faccio ” Vincenzo Cremonini

DNA OBLIGE

Tonnellate di soggetti vivono sulla rete traendo profitti Stefano Maruzzi

UN BUSINESS DI PESO

Domenico Di Carluccio, Coca-Cola HBC Italia

Ricette per crescere“Dopo due anni di analisi negative colgo quest’anno finalmente un aspetto positivo: si offrono ricette che emergono da esperienze di successo com’è nel caso dei giovani industriali”. Il customer management director di Coca-Cola HBC Italia ritiene importante “non tanto pensare di invertite la tendenza generale ma cominciare dal micro della propria categoria per sviluppare i consumi e conquistare la fiducia del consumatore”.

Giovanni Pomarico, Megamark

Dialogo fra industria e gdo“Credo che sia emerso un messaggio importante: si avverte una forte richiesta di collaborazione fra distribuzione e produzione”. L’amministratore unico di Megamark sostiene che “Industria e gdo devono lavorare con un obiettivo unico: raggiungere il consumatore evitando sprechi e inefficienze. Si deve creare una sana concorrenza, non gravata da costi inutili o da beghe tra le due parti”.

Carlo Bacchetta, Carrefour

Web nuovo paradigma“Mi ha molto stimolato il discorso legato al mondo di Internet e all’evoluzione “virtuale”. Spesso non ci rendiamo conto, nel lavoro di tutti i giorni, di quanto siano importanti i nuovi mezzi”. Il direttore acquisti Carrefour pensas che la testimonianza di Google sia stata significativa. “A questo punto -dice- credo che sia utile stimolare molto le idee. Ma dobbiamo metterci sotto e velocizzare perché abbiamo già perso molto tempo”.