bollettino dicembre 2012-gennaio 2013

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Anno LVIII - n. 1/2 Dicembre 2012/Gennaio 2013 - Sped. in Abb. Postale, art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Regione Campania -BN- In caso di mancato recapito restituire al mittente

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Bollettino dell'Assunta Dicembre 2012-Gennaio 2013 Anno LVIII - n.1/2

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Cari fratelli e sorelle,in questo tempo natalizio ci sof-

fermiamo ancora una volta sul gran-de mistero di Dio che è sceso dal suo Cielo per entrare nella nostra carne. In Gesù, Dio si è incarnato, è diventato uomo come noi, e così ci ha aperto la strada verso il suo Cielo, verso la comunione piena con Lui.

In questi giorni, nelle nostre chiese è risuonato più volte i l termine “Incarnazione” di Dio, per esprimere la realtà che ce lebr iamo nel Santo Natale: il Figlio di Dio si è fatto uomo, come reci t iamo nel Credo. Ma che cosa significa questa parola centrale per la fede cri-stiana? Incarnazione deriva dal latino “incarnatio”. Sant'Ignazio di Antiochia - fine del primo secolo - e, soprattutto, sant’I-reneo hanno usato questo termine riflettendo sul Prologo del Vangelo di san Giovanni, in particolare sull’espressione: “Il Verbo si fece carne” (Gv 1,14). Qui la parola “carne”, secondo l'uso ebraico, indi-ca l’uomo nella sua integralità, tutto l'uomo, ma proprio sotto l’aspetto della sua caducità e temporalità, della sua povertà e contingenza. Questo per dirci che la salvezza por-tata dal Dio fattosi carne in Gesù di Nazaret tocca l’uomo nella sua real-

tà concreta e in qualunque situazio-ne si trovi. Dio ha assunto la condi-zione umana per sanarla da tutto ciò che la separa da Lui, per permetter-ci di chiamarlo, nel suo Figlio Unigenito, con il nome di “Abbà,

Padre” ed essere veramente figli di Dio. Sant’Ireneo afferma: «Questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, Figlio dell’uomo: perché l’uomo, entrando in comunione con il Verbo e rice-vendo così la filiazione divina, diventasse figlio di Dio» (Adversus haereses, 3,19,1: PG 7,939; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 460).

“Il Verbo si fece carne” è una di quelle verità a cui ci siamo così abi-tuati che quasi non ci colpisce più la grandezza dell’evento che essa esprime. Ed effettivamente in que-sto periodo natalizio, in cui tale espressione ritorna spesso nella liturgia, a volte si è più attenti agli aspetti esteriori, ai “colori” della festa, che al cuore della grande novi-tà cristiana che celebriamo: qualcosa di assolutamente impensabile, che solo Dio poteva operare e in cui possiamo entrare solamente con la fede. Il Logos, che è presso Dio, il Logos che è Dio, il Creatore del mondo, (cfr Gv 1,1), per il quale

furono create tutte le cose (cfr 1,3), che ha accompagnato e accompagna gli uomini nella storia con la sua luce (cfr 1,4-5; 1,9), diventa uno tra gli altri, prende dimora in mezzo a noi, diventa uno di noi (cfr 1,14). Il

C o n c i l i o Ecumenico Vaticano II afferma: «Il F i g l i o d i Dio … ha lavorato con mani d’uo-mo, ha pen-s a t o c o n mente d’uo-mo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uo-m o . N a s c e n d o

da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Cost. Gaudium et spes, 22). E’ importante allora recuperare lo stupore di fron-te a questo mistero, lasciarci avvol-gere dalla grandezza di questo even-to: Dio, il vero Dio, Creatore di tutto, ha percorso come uomo le nostre strade, entrando nel tempo dell’uomo, per comunicarci la sua stessa vita (cfr 1 Gv 1,1-4). E lo ha fatto non con lo splendore di un sovrano, che assoggetta con il suo potere il mondo, ma con l’umiltà di un bambino.

Vorrei sottolineare un secondo elemento. Nel Santo Natale di solito si scambia qualche dono con le per-sone più vicine. Talvolta può essere un gesto fatto per convenzione, ma generalmente esprime affetto, è un segno di amore e di stima. Nella preghiera sulle offerte della Messa dell’aurora della Solennità di Natale la Chiesa prega così: «Accetta, o Padre, la nostra offerta in questa notte di luce, e per questo misterio-

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espressione ritorna spesso nella liturgia, a volte si è più attenti agli aspetti esteriori, ai “colori” della

in questo numero:2 Si è fatto uomo3 Esprimono gratitudine all'Assunta4 "Riscoprire la grazia del Battesimo"6 Sotto la protezione dell'Assunta7 Padre Giuseppe Lando d.O.8 Appunti di cronaca10 I Riti Settennali di Guardia Sanframondi. Un tentativo di Comprensione12 Nel Buio la Luce12 Hanno collaborato con noi...13 In memoria di...14 Sono tornati alla casa del Padre

Si è fatto uomo.

C o n c i l i o Ecumenico Vaticano II afferma: «Il F i g l i o d i Dio … ha lavorato con mani d’uo-mo, ha pen-s a t o c o n mente d’uo-mo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uo-m o . N a s c e n d o

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so scambio di doni trasformaci nel Cristo tuo Figlio, che ha innalzato l’uomo accanto a te nella gloria». Il pensiero della donazione, quindi, è al centro della liturgia e richiama alla nostra coscienza l’originario dono del Natale: in quella notte santa Dio, facendosi carne, ha volu-to farsi dono per gli uomini, ha dato se stesso per noi; Dio ha fatto del suo Figlio unico un dono per noi, ha assunto la nostra umanità per donarci la sua divinità. Questo è il grande dono. Anche nel nostro donare non è importante che un regalo sia costoso o meno; chi non riesce a donare un po’ di se stesso, dona sempre troppo poco; anzi, a volte si cerca proprio di sostituire il cuore e l’impegno di donazione di sé con il denaro, con cose materiali. Il mistero dell’Incarnazione sta ad indicare che Dio non ha fatto così: non ha donato qualcosa, ma ha donato se stesso nel suo Figlio Unigenito. Troviamo qui il modello del nostro donare, perché le nostre relazioni, specialmente quelle più importanti, siano guidate dalla gra-tuità dell'amore.

Un ultimo elemento propongo alla vostra riflessione. San Giovanni afferma che il Verbo, il Logos era fin dal principio presso Dio, e che

tutto è stato fatto per mezzo del Verbo e nulla di ciò che esiste è stato fatto senza di Lui (cfr Gv 1,1-3). L’Evangelista allude chiaramente al racconto della creazione che si trova nei primi capitoli del Libro della Genesi, e lo rilegge alla luce di Cristo. Questo è un criterio fonda-mentale nella lettura cristiana della Bibbia : l ’Ant ico e i l Nuovo Testamento vanno sempre letti insie-me e a partire dal Nuovo si dischiu-de il senso più profondo anche dell’Antico. Quello stesso Verbo, che esiste da sempre presso Dio, che è Dio Egli stesso e per mezzo del quale e in vista del quale tutto è stato creato (cfr Col 1,16-17), si è fatto uomo: il Dio eterno e infinito si è immerso nella finitezza umana, nella sua creatura, per ricondurre l’uomo e l’intera creazione a Lui. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: «La prima creazione trova il suo senso e il suo vertice nella nuova creazione in Cristo, il cui splendore supera quello della prima» (n. 349). I Padri della Chiesa hanno accostato Gesù ad Adamo, tanto da definirlo «secondo Adamo» o l’Adamo definitivo, l’immagine perfetta di Dio. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio avviene una nuova creazione, che dona la risposta com-

pleta alla domanda «Chi è l’uo-mo?». Solo in Gesù si manifesta compiutamente il progetto di Dio sull’essere umano: Egli è l’uomo definitivo secondo Dio. Il Concilio Vaticano II lo ribadisce con forza: «In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo... Cristo, nuovo Adamo, manifesta pienamente l’uo-mo all’uomo e gli svela la sua altissi-ma vocazione» (Cost. Gaudium et spes, 22; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 359). In quel bam-bino, il Figlio di Dio contemplato nel Natale, possiamo riconoscere il vero volto, non solo di Dio, ma il vero volto dell’essere umano; e solo aprendoci all’azione della sua grazia e cercando ogni giorno di seguirlo, noi realizziamo il progetto di Dio su di noi, su ciascuno di noi.

Cari amici, in questo periodo meditiamo la grande e meravigliosa ricchezza del Mistero dell’Incarna-zione, per lasciare che il Signore ci illumini e ci trasformi sempre più a immagine del suo Figlio fatto uomo per noi.

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SANTUARIO DELL’ASSUNTA82034 Guardia Sanframondi

Direttore e Redattore: P. Filippo Di LonardoResponsabile: P. Giuseppe Lando

Dir. Red. Amm.:Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini

82034 Guardia Sanframondi (BN)Tel. e Fax 0824.864013

www: santuarioassunta.come-mail: [email protected]

Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956n. 25/56 del Registro Stampe

C.C.P. 11000825IBAN: IT63Q0101075360041200000632

BIC: IBSPITNA

Sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C Legge 662/96

Regione Campania -BN

Con approvazione ecclesiastica

Stampato nel mese di FEBBRAIO 2013 da:TipoLitoGrafica NUOVA IMPRONTA

Cusano Mutri (Bn) - Tel.-fax [email protected] - www.nuovaimpronta.net

OTTOBRE 7 – Dicembre1 – Famiglia Perugini-Maffei.8 – Famiglia Perfetto-Panza.9 – Conte Giuseppe e Colangelo Lina per il 50° di matrimonio. Formato Pasquale e Iorio Maria Nicolina per il 50° di matrimonio.15 – Sanzari Nicola e Lombardi Luisa per il 50° di matrimonio.22 – Filippelli Luigi e Pengue Raffaella.25 – Foschini Pasqualina (Australia).31 – Tammaro Emma.GENNAIO 1 – Sanzari Francesco.4 – Foschini Luisa.6 – Mastantuono Pasquale e Del Vecchio Maria per il 50° di matrimonio.13 – Calvano Giovanni e Renzi Emma per il 50° di matrimonio. Borrelli Carlo e Teresa Gambuti. Santacroce Cleonice.20 – Conte Giuseppe e Colangelo Lina.27 – Foschini Nino e Ceniccola Maria per il 50° di matrimonio.

esprimono gratitudine all'Assunta

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“La fede – ricorda Benedetto XVI – quando è vissu-ta come esperienza di amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia, allarga lo spazio del cuore”.

Un giorno un sacerdo-te ti ha chiamato per nome e ha aggiunto: “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. In questo modo i genitori, i padrini e la comunità cristiana, grazie alla loro fede, ti hanno fatto il dono del battesimo generandoti alla fede. Va detto però, con tutta chiarezza, che il battesimo non è un atto “magico” o un fatto sociale. Purtroppo per molti il battesimo rimane come sepolto sotto una coltre di cenere, mentre questo grande dono d’a-more attende una rispo-sta personale “io credo” che nasce da un’adeguata educazione alla fede della famiglia, dei padrini e della comunità cristia-na. Ma è nello stesso tempo un atto ecclesiale, che si esprime nella con-fessione: “Noi credia-mo”. E’ infatti la Chiesa che crede: essa in tal modo, con la grazia dello Spirito Santo, precede, genera e nutre la fede del sin-golo cristiano.

E’ opportuno ricordare che la tentazione di torna-re indietro, di cedere alla logica pagana dell’egoismo, è sempre in agguato. Ecco perché per crescere nella fede, bisogna riscoprire la grazia del Battesimo.

Che cos’è il Battesimo?E’ “immergersi e riemergere”. Chi è battezzato è

immerso nella morte di Cristo e risorge con Lui come “nuova creatura” (2 Cor 5,17). Si chiama anche “lava-cro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tt 3,5) e “illuminazione”, perché il battezzato diventa “figlio della luce” (Ef 5,8). Esso è certamente un evento cristologico, ma anche ecclesiale. La filia-zione divina, il dono dello Spirito e la missione profe-tica, regale e sacerdotale di Cristo sono gli elementi

che caratterizzano il Battesimo di ogni membro della Chiesa.

Questo è accaduto anche nel nostro Battesimo?Certamente! Eravamo

nati ciechi a causa del peccato e il Battesimo ci ha illuminati. Eravamo nati sordi e il Battesimo ci ha aperto gli orecchi all’a-scolto della Parola di Dio, alla voce del Padre, alle mozioni interiori dello Spirito. Eravamo nati muti e il Battesimo ci ha fatto dono di una parola “capace” di chiamare Dio con l’appellativo della confidenza filiale, Abbà, parola aramaica con la connotazione della tene-rezza, quasi il balbettio dei bambini: papà. San Clemente Alessandrino ha scritto: “Per la sua misteriosa divinità, Dio è padre. Ma la tenerezza che ha per noi lo fa diventare madre. Amando, il Padre diventa femminile”.

Con il Battesimo ha inizio la vita nuova, vita secondo Gesù, con Gesù, anzi in Gesù. Questa vita nuova in Cristo non è vita da solitari ma è vita in famiglia. Come ogni crea-tura nasce da una fami-

glia, per accrescere la famiglia, così le nuove creature, che sono i battezzati, nascono dentro la famiglia di Dio che è la Chiesa, per far crescere la Chiesa.

Chi è la Chiesa?La grande famiglia che Cristo ha convocato, è chia-

mata Chiesa, parola d’origine greca che significa assemblea, convocazione. La Chiesa è “mistero di comunione (degli uomini) con Dio e tra di loro” per-ché nella sua realtà visibile è presente e operante una realtà spirituale, divina, che si scorge unicamente con gli occhi della fede. Per esprimere il mistero della Chiesa si sono usate diverse immagini che la Scrittura e la Tradizione ci hanno lasciato: ovile, campo di Dio, edificio di Dio, sposa di Cristo, sacramento di Cristo, Tempio dello Spirito Santo… La Chiesa è come un corpo, le cui membra diverse, eppure unite armonica-

“Riscoprire la Grazia del Battesimo”

nati ciechi a causa del peccato e il Battesimo ci ha illuminati. Eravamo nati sordi e il Battesimo ci ha aperto gli orecchi all’a-scolto della Parola di Dio, alla voce del Padre, alle mozioni interiori dello Spirito. Eravamo nati muti e il Battesimo ci ha fatto dono di una parola “capace” di chiamare Dio con l’appellativo della confidenza filiale, parola aramaica con la connotazione della tene-rezza, quasi il balbettio dei bambini: papà. San Clemente Alessandrino ha scritto:misteriosa divinità, Dio è padre. Ma la tenerezza che ha per noi lo fa diventare madre. Amando, il Padre diventa femminile”

inizio la vita nuova, vita secondo Gesù, con Gesù, anzi in Gesù. Questa vita nuova in Cristo non è vita da solitari ma è vita in famiglia. Come ogni crea-tura nasce da una fami-

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mente, sono i battezzati, e la cui testa è lo stesso Gesù. Il Concilio Vaticano II, dopo aver ripreso le varie immagini di Chiesa, ha voluto descrivere la Chiesa come “popolo di Dio in cammino nella storia” radunato nella carità (cfr. Lumen Gentium nn. 9-17);); è la comunità di coloro che ascoltano l’annun-cio del vangelo e hanno ricevuto il battesimo. La comunione è la sua anima.

La Chiesa è gerarchi-ca?

Certo, ma non dobbia-mo vedere in antitesi il popolo dei fedeli e coloro che al suo interno eserci-tano un ruolo di servizio. Tutti i fedeli, siano essi semplici battezzati o pastori, hanno la stessa dignità di figli di Dio.

I pastori svolgono un ruolo ben definito al ser-vizio dei fedeli, ma non sono sopra il popolo cri-stiano perché essi si nutrono alla comune fede e agli stessi sacramenti. I pastori, quali maestri di dottrina, sacerdoti del culto e ministri del gover-no della Chiesa, avendo maggiori responsabilità, devono vivere in pienezza le virtù teologali, con il loro dinamismo, per uni-ficare i cristiani nel fluire del tempo. Tra pastori e fedeli c’è unità perché li lega la fede nella Parola di Gesù, Parola che essi si ricordano a vicenda. Si realiz-zano nell’amore fraterno, come ha insegnato loro Gesù. E vivono nella speranza il graduale compiersi del Regno dei cieli promesso dal Signore.

Tutti siamo Chiesa, ognuno ha le sue personali responsabilità, un ruolo e una missione. Non possia-mo comportarci da disoccupati. Yves Congar, padre conciliare, ha scritto: “Nella barca della Chiesa siamo tutti equipaggio, e nessuno è passeggero”.

La Chiesa, anche se gerarchica, è sempre aperta e dinamica e si occupa e preoccupa degli altri per vive-re la comunione. Gilbert K. Chesterton così ha scrit-to: “Quando mi considero da solo, mi sento un verme; ma quando mi considero membro della Chiesa, mi sento grande: partecipe dell’intelligenza di Agostino e Tommaso, dell’arte dell’Angelico”.

La vita di noi battezzati quindi può rendere la Chiesa bella (se santi) o brutta (se peccatori) davanti al mondo.

La Chiesa è missionaria?Cristo risorto ha mandato i suoi apostoli a testimo-

niare la sua presenza salvifica a tutti i popoli, perché Dio vuole che tutti siano salvi. L’impegno missionario

è una dimensione essen-ziale della fede: non si è veri credenti senza evan-gelizzare.

Benedetto XVI, nel suo Messaggio del 18 ottobre 2012 per la Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Rio de Janeiro , in Brasile, dal 23 al 28 luglio 2013, ha scritto:

“Nessuno può essere testimone del Vangelo da solo. Gesù ha inviato i suoi discepoli in missione insieme (…). E’ dunque sempre come membri della comunità cristiana che noi offriamo la nostra testimonianza, e la nostra missione è resa feconda dal la comunione che viviamo nella Chiesa: dall’unità e dall’amore che abbiamo gli uni per gli altri ci riconosceranno come discepoli di Cristo

(cf. Gv 13,35)”.Riscopriamo la grazia del Battesimo, invochiamo

con fiducia lo Spirito Santo e mettendo insieme le nostre forze riprendiamo il cammino. Non siamo soli. Maria, Madre della Chiesa e i Santi intercedono con-tinuamente presso Dio per noi e se stiamo vivendo un momento particolare, ricordiamo cosa diceva San Filippo Neri: “E’ ottimo rimedio, nel tempo delle tribola-zioni e aridità di spirito, l’immaginarsi di essere come un mendico, alla presenza di Dio e dei Santi, e come tale andar ora da questo Santo, ora da quell’altro a doman-dar elemosina spirituale, con quell’affetto e verità onde sogliono domandarla i poveri. E ciò si faccia alle volte corporalmente, andando ora alla chiesa di questo Santo, e ora alla chiesa di quell’altro a domandare questa santa elemosina”.

Pace e gioia.

mente, sono i battezzati, e la cui testa è lo stesso La vita di noi battezzati quindi può rendere la

“Riscoprire la Grazia del Battesimo”

Padre Filippo Di Lonardo d. O.

è una dimensione essen-ziale della fede: non si è veri credenti senza evan-gelizzare.

suo Messaggio del 18 ottobre 2012 per la Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Rio de Janeiro , in Brasile, dal 23 al 28 luglio 2013, ha scritto:

testimone del Vangelo da solo. Gesù ha inviato i suoi discepoli in missione insieme (…). E’ dunque sempre come membri della comunità cristiana che noi offriamo la nostra testimonianza, e la nostra missione è resa feconda dal la comunione che viviamo nella Chiesa: dall’unità e dall’amore che abbiamo gli uni per gli altri ci riconosceranno come discepoli di Cristo

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Antonio FormisanoMarianna Ceniccola

Sposi il 24-8-2012

I genitoriFranco Ceniccola e Maria de Lucagrati al Signore affidano la nuova famiglia alla materna protezione

della Vergine Assunta.

Antonio Formisano

Anita Nicolella

I nonni Giustino e Mariapongono la loro nipotina sotto

la protezione dell’Assunta.

Nicola Sanzari eLuisa Lombardi

In occasione del loro50° anniversario di matrimonio

ringraziano il Signore e si affidano alla protezione dell’Assunta.

Filomeno Assini eMaria Orso

In occasione delloro 25° anniversario di Matrimonio

affidano la loro famiglia sottola materna protezione dell’Assunta.

Filomeno Assini e

SofiaSofia

Nicola Sanzari e

I 50enni celebrano il loro compleanno con una S. Messa nel Santuarioe si affidano alla protezione dell’Assunta

I 50enni celebrano il loro compleanno con una S. Messa nel Santuario

Noemi Labagnara

I genitori la affidano alla materna protezione dell’Assunta

perché la guidi nella sua vita.

Noemi Labagnara

Fabio Caporaso

In occasione del suo compleanno i genitori Giuseppe e Angelina

lo pongono sottola protezione dell’Assunta.

Fabio Caporaso

Zanchelli Nunzio eNecco Maria Assunta

Sposi 16 giugno 2012

Gli Sposi ringraziano il Signoree chiedono la benedizione

della Vergine Assunta.

Zanchelli Nunzio eMatilde

dell ’Assunta

Martina Garofano

In occasione della prima Comunione i nonni materni Angelina e Carlo Rossano

la pongono sotto la protezionedella Madonna Assunta.

La zia Giovannina Del Vecchio le affidaalla materna protezione dell’Assunta.

Alessandro Miotto

di Ilenia e Walternato il 4-11-2012

I nonni Maria e Giuseppe Falatoaffidano il loro piccolo nipotino

sotto la materna protezionedella Vergine Assunta

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Page 7: Bollettino Dicembre 2012-Gennaio 2013

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P. Giuseppe Lando d.O.La sera del giorno 9 dicembre

2012 a Cava dei Tirreni (SA) si è addormentato nel Signore don Giuseppe Lando. Il giorno 11 dicembre è partito da Guardia un pullman con alcuni fedeli per par-tecipare alle ore 16,00 nella Basilica Santa Maria dell’Olmo a Cava dei Tirreni al solenne rito funebre presieduto dal Vescovo D i o c e s a n o M o n s . O r a z i o Sorricelli e concelebrato da molti sacerdoti. Alcuni fedeli laici della comunità cavese e il guardiese dott. Amedeo Ceniccola, prima della benedizione finale, hanno voluto ricordare la figura del defunto sacerdote.

Don Giuseppe era nato il 1

agosto 1916 a Messignadi, frazio-ne di Oppido Mamertino (RC). Dopo gli studi nel Seminario Minore continuò il corso filosofi-co teologico nel Seminario Maggiore di Reggio Calabria e infine ad Acireale.

Il giorno 11 luglio 1943 fu ordi-nato sacerdote da S.E. Mons. Nicola Canino nella chiesa di San Nicola di Mira a Messignadi.

Nella Congregazione dell’Ora-torio di Acireale ricoprì i suoi primi incarichi, poi nell’autunno de l 1947 s i t ras fer ì ne l la Congregaz ione d i Guardia Sanframondi.

Diversi gli incarichi ricoperti da don Giuseppe nella lunga perma-nenza a Guardia: Vice assistente di Azione Cattolica Ragazzi, vice assistente diocesano e assistente GIEFFE di A.C., Membro del Consiglio Presbiterale e Pastorale, Preposito della Congregazione e Parroco di Santa Maria Assunta e

San Filippo Neri, Mansionario e Canonico del Capitolo

Cattedrale, fondatore e direttore del Gruppo di preghiera P. Pio da Pietrelcina, insegna-te di Religione in d ivers i gradi d i Scuola. Iscr i t to (1970) nell’Albo Speciale dell’Or-d i n e d e i Giornalisti della

Campania è sem-pre stato direttore

Responsab i le de l n o s t r o p e r i o d i c o

Bollettino “Santuario dell’Assunta”, di cui era un superstite cofondato-re.

Don Giuseppe come scrittore, poeta pluripremiato e accademico di Merito in diversi Enti del Mezzogiorno d’Italia, figura su diversi elenchi nazionali e interna-zionali di poesia, sotto lo pseudo-nimo “Giuland”. Ha pubblicato diverse opere che hanno arricchito non solo Guardia ma anche la nostra Diocesi. Ha composto diversi Canti, tra cui l’Inno del nostro Santuario ed ha fatto nascere l’attuale Corale “Cantate Domino in laetitia”.

Il 1993 fu nominato Cappellano di Sua Santità.

Don Giuseppe lasciò Guardia nel 2001 ed entrò a far parte della Congregazione dell’Oratorio di Cava dei Tirreni, ma il suo legame con il nostro paese è rimasto forte e unico.

Il giorno 9 gennaio 2013, nel trigesimo della morte, alle ore 18,00, nella Basilica Parrocchiale Santuario dell’Assunta, è stata celebrata una Santa Messa in suf-fragio di don Giuseppe. Hanno concelebrato P. Fi l ippo Di Lonardo e P. Giustino Di Santo. Ha animato la liturgia la Corale “Cantate Domino in laetitia”. Prima della Messa, il segretario del consiglio pastorale Cav. Renato Carlo Labagnara, ha trac-ciato un breve profilo biografico di don Giuseppe. P. Filippo duran-te l’omelia ha commentato la liturgia della Parola del giorno, poi ha detto: “Ognuno dei presen-ti alla celebrazione ha un ricordo personale di don Giuseppe. Noi, come comunità, lo affidiamo alla misericordia del Signore perché possa cantare in eterno la liturgia del cielo. Amen”.

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DICEMBRE 2012Poche giornate di pioggia e freddo soprattutto all’inizio del mese. Poi il tempo si è mantenuto abbastanza temperato e si è potuta concludere bene anche la raccolta delle olive.

In parrocchia, il mese è iniziato con il Primo sabato con l’Assunta (1) che ha avuto il solito schema: Veglia alle 21 seguita dalla Santa Messa alle 22. Con l’Avvento che ha coinciso con la prima domenica di questo mese (2) è iniziato il nuovo anno liturgico ed al Santuario, durante la S. Messa delle 11, c’è stata la Corona dell’Avvento animata con letture, disegni ed accensione del cero da parte dei ragazzi della parrocchia cosa che è continuata anche nelle altre tre domeniche (9, 16 e 23). I Padri Filippini anche quest’anno hanno realizzato un bellissimo “Calendario 2013” con le foto delle più importanti manifestazioni che si sono state in parrocchia nel corso del 2012. Esso è stato realizzato dalla TipoLitografi ca Nuova Impronta di Cusano Mutri e le bellissime foto inserite nel calendario sono di Aleksander Pushaj, Luigi De Nicola e Alessandro Sebastianelli. Per ogni mese vengono riportati i principali appuntamenti della parrocchia, le feste e le ricorrenze. I Padri Filippini lo hanno messo in distribuzione all’inizio del mese con offerta libera e, come per gli anni scorsi, il

calendario è andato a ruba.Nella Festività d e l l ’ I m m a c o l a t a (sabato 8) si è ripetuta la cerimonia

di portare “il fi ore alla Madonna” e moltissimi ragazzi da soli o accompagnati dai genitori hanno risposto all’invito. In processione prima della S. Messa delle 11 sono entrati nel Santuario e hanno poggiato il fi ore davanti all’Assunta sotto la balaustra. Al termine della S. Messa, celebrata dal parroco P. Filippo Di Lonardo

e animata dalla Corale parrocchiale “Cantate Domino in Laetitia”, c’è stato il tesseramento dell’Azione Cattolica guidato dalla presidente parrocchiale Consiglia Sebastianelli. Anche quest’anno la comunità parrocchiale ha organizzato “Nel buio la luce!”, una cerimonia che si è tenuta nel cortile parrocchiale (domenica 9 ore 18) e che è stata animata dai gruppi parrocchiali. Uno spettacolo veramente interessante coordinato dai giovani della parrocchia. Nel cortile è stato acceso un bellissimo albero di Natale pieno di luci fosforescenti e c’è stata poi l’esplosione dei fuochi pirotecnici e il ricco buffet conclusivo. Peccato per la serata un po’ fredda che ha impedito a molti di partecipare.Intanto (domenica 9) c’è stato il ritorno alla Casa del Padre del nostro carissimo ed amatissimo Padre Giuseppe Lando della Comunità Oratoriana di Cava de’ Tirreni (Salerno) che è stato per oltre cinquanta anni (1947 – 2001) membro della Comunità Oratoriana di Guardia Sanframondi. La notizia si è diffusa per il paese il giorno successivo con un manifesto

pubblico e ci si è preparati per partecipare ai funerali tenutisi nella Basilica di S. Maria dell’Olmo a Cava de’ Tirreni (martedì 11 ore 16) con una cerimonia funebre offi ciata da molti sacerdoti e presieduta da S.E. Mons. Orazio Sorricelli Vescovo della diocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni il quale nell’omelia ha tracciato un bellissimo e ricco profi lo del caro Don Giuseppe. La comunità parrocchiale di Guardia ha messo a disposizione un pullman per quanti avessero voluto partecipare al rito esequiale ma ben pochi hanno approfi ttato dell’occasione. La terza domenica di Avvento (16) alla fi ne della S. Messa delle ore 11 il parroco ha benedetto “i Bambinelli” portati dai ragazzi in chiesa e che saranno adoperati nelle case anche per fare i presepi o per essere messi in bella mostra in questo periodo di feste natalizie. In questa stessa data hanno organizzato una partecipazione speciale alla S. Messa i cinquantenni della parrocchia, cioè coloro che sono nati nel 1962, conclusasi con una foto ricordo sotto lo sguardo dell’Assunta insieme al parroco.La Novena di Natale (domenica 16- lunedì 24) ha avuto lo svolgimento solito sia al Santuario che a S. Sebastiano, rispettivamente alle 7:30 e alle 17:30. Come sempre tanta gente che partecipa nelle due chiese. In basilica c’è stata la Santa Messa celebrata (martedì 18 ore 9:30) da S.E. Mons. Michele De Rosa, Vescovo Diocesano, per tutti gli alunni dell’istituto comprensivo. La Messa di Mezzanotte, molto affollata, è stata preceduta dalla Veglia (lunedì 24 ore 23:30) ed all’organo ha guidato Maria Grazia d’Angelo con la corale parrocchiale “Cantate Domino in laetitia”. Con questa cerimonia trasmessa in diretta web sul sito del Santuario è iniziata la serie di dirette programmate per queste festività natalizie e che allieteranno le giornate dei molti devoti dell’Assunta sparsi per il mondo.

CRONACACRONACACRONACACRONACACRONACACRONACA

pubblico e ci si è preparati per partecipare di portare “il fi ore alla Madonna” e moltissimi ragazzi da soli o accompagnati dai genitori hanno risposto all’invito. In processione prima della S. Messa delle 11 sono entrati nel Santuario e hanno poggiato il fi ore davanti all’Assunta sotto la balaustra. Al termine della S. Messa, celebrata dal parrocoFilippo Di Lonardo

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La Messa solenne di Natale, (domenica 25 ore 11) celebrata dal P. Filippo Di Lonardo, ha visto ancora una volta le tre navate della chiesa p a r r o c c h i a l e stracolme di fedeli. All’organo Giovanna Prete ed a guidare il gruppo di ragazzi della Schola Cantorum Maria Grazia d’Angelo e Alfonso De Nicola.Interessante e meditativo il presepe realizzato in basilica da Erminio, Filippo, Michele, Giovanni, Giacobbe e Dino. L’ora di adorazione eucaristica nell’ultimo giovedì del mese (27) a San Sebastiano, organizzata dal Gruppo Famiglia e presieduta da P. Giustino Di Santo, ha visto un buon numero dei partecipanti ed ha avuto come tema di rifl essione per le famiglie: “Siamo venuti ad Adorarlo”.Anche quest’anno la Festa della Sacra Famiglia di Nazareth (domenica 30) è stata celebrata in modo speciale facendo recapitare a casa un invito a tutti quelli che si sono sposati nel corso del 2012 o che hanno festeggiato il 25°, il 50° o il 60° di matrimonio, residenti in parrocchia. Punto centrale la celebrazione della S. Messa delle 17 nel Santuario. Al termine della cerimonia, coordinata dal Gruppo Famiglia guidato dai coniugi Antonella Garofano e Damiano Foschini, è stato consegnato un simpatico ricordo e dopo è stata offerta una cena nei locali parrocchiali. Il mese si è chiuso e con il canto del “Te Deum” (lunedì 31) in basilica. In paese l’Amministrazione Comunale ha organizzato il terzo “Natale a Guardia”, una manifestazione che è partita il 15 dicembre 2012 e si è conclusa il 6 gennaio 2013. Una serie di appuntamenti con incontri, convegni, dibattiti, concerti, tombolate che hanno allietato il paese richiamando un po’ di gente in queste serate festive.

GENNAIO 2013Giornate fredde e piovose si sono alternate ad altre senza pioggia e per due volte (giovedì 17 e sabato 19) si è fatta vedere per qualche ora anche la neve ma senza nessun benefi cio.

La 46.ma Giornata Mondiale della Pace (martedì 1) è stata celebrata in tutte le S. Messe. In serata sempre in Basilica (ore18) il classico Concerto di Capodanno della corale parrocchiale “Cantate Domino in Laetitia”, arricchita dai ragazzi della “Schola Cantorum”, diretto dal maestro Maria Grazia d’Angelo con all’organo Gianluca Coletta. Chiesa piena di fedeli e forti applausi per tutti. Si è proseguiti (sabato 5) con il Primo sabato con l’Assunta che ha avuto schema e partecipazioni soliti. La festività dell’Epifania del Signore (domenica 6) si è celebrata con la S. Messa solenne presieduta da P. Filippo Di Lonardo. Prima della S. Messa serale (ore 17) c’è stato l’arrivo dei tre Re Magi che hanno percorso un tratto del Centro Storico ed hanno portato doni a tutti i bambini. Al termine della S. Messa c’è stato il bacio ed il sorteggio del Bambinello. Nel periodo natalizio c’è stato anche “Il Presepe in famiglia” coordinato da Maria Guarnieri. In Basilica (mercoledì 9 ore 17) si è tenuta una celebrazione Eucaristica per il trigesimo del ritorno alla Casa del Padre di P. Giuseppe Lando d. O. avvenuta in Cava de’ Tirreni. Ad animare la liturgia la Corale Parrocchiale “Cantate Domino in laetitia” fondata dallo stesso defunto. Discreta la partecipazione dei fedeli.E’ iniziato il corso di preparazione alla Cresima (giovedì 10) che si tiene ogni giovedì alle 18 per i ragazzi delle scuole medie e alle 19 per i giovani delle scuole superiori e gli adulti. Per la festività del Battesimo del Signore (domenica 13 ore 11) sono state invitate tutte le famiglie che nel corso del 2012

hanno battezzato i loro fi gli. Buona la partecipazione. Tutte le coppie che sono intervenute hanno ricevuto un simpatico ricordo prima del brindisi augurale conclusivo nei locali della parrocchia. Si è celebrato, come ogni anno, S. Antonio Abate (giovedì 17) con una S. Messa nella sua cappella in

località Sant’Antuono il pomeriggio, alle ore 16:30, celebrata dal parroco. In serata fuochi d’artifi cio preparati dal Comitato. Ha preso il via (sabato 19 ore 20) anche il corso annuale prematrimoniale che si tiene il sabato in parrocchia. Come sempre la celebrazione delle SS. Messe in San Sebastiano per la festa di San Sebastiano (domenica 20), compatrono di Guardia.Anche quest’anno è stata ricordata la festa della Beata Madre Maria Cristina Brando fondatrice delle Suore Vittime Espiatici in S. Sebastiano con una S. Messa celebrata da P. Giustino Di Santo (lunedì 21 ore 18). Discreta la partecipazione dei fedeli. Alla fi ne del mese (giovedì 31) l’ora di adorazione eucaristica a San Sebastiano

nell’ultimo giovedì del mese organizzata dal Gruppo di Preghiera S. Pio da Pietrelcina “Il Tralcio”.In paese, si è conclusa “Natale a Guardia” (domenica 6).

Luca Iuliani

La 46.ma Giornata Mondiale della Pace

hanno battezzato i loro fi gli. Buona la partecipazione. Tutte le coppie che sono intervenute hanno ricevuto un simpatico ricordo prima del brindisi augurale conclusivo nei locali della parrocchia. Si è celebrato, come ogni anno, Abatecon una S. Messa nella sua cappella in

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I Riti Settennali di Guardia SanframondiUn tentativo di Comprensione

di Mons. Michele De Rosa, vescovo

Il Signore non ha voluto salvarci in un rapporto diretto e immediato con lui, come sostiene Lutero, ma in una comunità, la Chiesa, dove, con la celebrazione dei sacramenti, l’uomo riceve forza e grazia per essere maturo nella fede e vincere tutte quelle tentazioni che possono allontanarlo dall’amore del Signore.

Nella Chiesa si entra con il battesimo che è la risposta dell ’uomo alla Parola di Dio che chiama, convoca, interpella.

D o p o l a Pentecoste gl i apostoli lasciano il cenacolo e si portano al centro di Gerusalemme. Pietro, capo rico-nosciuto degl i apostoli, parla a voce alta dicen-do: «Uomini di Israele, ascoltate queste parole: “Gesù di Nazaret - uomo accredita-to da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano dei pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa la tenesse in suo potere”» (At 2, 22-24).

Le parole di Pietro costituiscono il kerigma1, l’essenza, del messaggio evangelico a cui ognuno deve aderire se vuol esse-re veramente cristiano. Il frutto del discorso di Pietro lo tro-viamo espresso negli Atti degli apostoli: “Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone” (At 2,41). San Paolo a sua volta riassume il fondamento della vita cristiana, chiamato “Vangelo di Dio”, nella proclamazione di Gesù, il Cristo, morto in croce e risuscitato da Dio: “A voi ho trasmesso, anzi-tutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè, che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici” (1Cr 15, 3-5).

Quando i cristiani aumentarono di numero nacquero le diocesi che sono - come si esprime il concilio Vaticano II – “una porzione del popolo di Dio, affidata alle cure pastorali

1 Il termine viene assunto nel suo signifi cato greco. Nel Nuovo Testamento kerigma può indicare a un tempo il contenuto, il fatto e l’uffi cio della pre-dicazione e pone l’accento sulla proclamazione in pubblico, sulle istanze e le promesse avanzate dal fatto salvifi co.

del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio in modo che, ade-rendo al suo pastore e, per mezzo del Vangelo e della SS. Eucarestia, unita nello Spirito Santo, costituisca una Chiesa particolare, nella quale è presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica apostolica”2.

Unico presidente della celebrazione eucaristica all’inizio era il Vescovo. I presbiteri concelebravano con lui alla presen-

za dei fedeli. Quando questi si moltiplicarono i presbiteri dalla città si portarono nei pagi, nei paesi diremmo oggi, a celebrare l’eucarestia a n o m e d e l v e s c o v o . Successivamente nacque-ro le parrocchie, comuni-tà di cristiani normalmen-te piccole, sotto la guida di un sacerdote chiamato parroco, che rende pre-sente il vescovo in un ter-ritorio limitato della dio-cesi.

I l compito di una comunità cristiana è quel-la di edificare la Chiesa di

Cristo - una, santa, cattolica e apostolica - che poggia su quat-tro pilastri: ascolto della Parola di Dio, preghiera, spezzare il pane o celebrazione eucaristica, carità o solidarietà.

E’ un cammino che la comunità deve compiere quotidiana-mente e non è detto che è sempre rettilineo ma può anche conoscere, con il peccato, fermate o addirittura passi indietro.

La vita di una comunità cristiana si alimenta con l’ascolto della Parola di Dio, con la celebrazione dei sacramenti, con le pratiche di pietà che sono sorte attraverso i secoli e che rispondono ed esaltano l’indole di una comunità. La pietà popolare perciò non va ostacolata ma evangelizzata in modo da orientarla verso la liturgia disciplinata dalla Chiesa con lo scopo di coniugare insieme culto e vita, contemplazione e azione, preghiera e vita quotidiana. Essa infatti per comuni-care con il soprannaturale “cerca spesso il contatto immediato attraverso fenomeni straordinari - apparizioni, visioni etc. – piuttosto che attraverso la fede, predilige illusorie scorciatoie invece della via maestra della croce, appare viziata dalla vana credulità che al serio impegno sostituisce il facile affidamento a pratiche solo esteriori e da una certa mentalità utilitaristica (lucrare indulgenze, ottenere grazie, assicurarsi l’ingresso in paradiso mediante l’osservanza di certe pratiche vissute peral-tro al di fuori del loro contesto originario: i primi venerdì del mese, scapolare della Madonna del Carmine, medaglia mira-colosa, etc.)3.

2 Christus Dominus, 11.

3 M. De Rosa, Il dono di un vescovo alla sua Chiesa, Gutenberg Edizioni,

questi si moltiplicarono i presbiteri dalla città si portarono neipaesi diremmo oggi, a celebrare l’eucarestia a n o m e d e l v e s c o v o . Successivamente nacque-ro le parrocchie, comuni-tà di cristiani normalmen-te piccole, sotto la guida di un sacerdote chiamato parroco, che rende pre-sente il vescovo in un ter-ritorio limitato della dio-cesi.

comunità cristiana è quel-la di edificare la Chiesa di

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Svolgimento dei riti settennali Soltanto se conosciamo nell’intimo una realtà possiamo

darne un giudizio equo e preciso. Ritengo opportuno perciò presentare lo svolgimento dei riti settennali con vinto che tutti gli avvenimenti della settimana devono essere inquadrati in una unica cornice e coglierli con un unico sguardo.

Ab immemorabili i guardiesi sono devoti della Madonna Assunta in cielo. Questo dogma è una conseguenza della maternità divina di Maria. Per questo ruolo così importante svolto da Maria nella storia della salvezza i cristiani devono avere nei suoi riguardi una sincera e filiale devozione che - secondo il concilio ecumenico Vaticano II - “consiste né in uno sterile e passeg-gero sentimentali-smo, né una certa quale vana credulità, ma bensì procede dalla fede vera, dalla quale siamo portati a riconoscere la pre-m i n e n z a d e l l a Madre di Dio, e siamo spinti al filiale a m o r e v e r s o l a Madre nostra e all’i-mitazione delle sue virtù”4.

Fin dall’inizio i cristiani hanno pensato di venerare la Madonna offrendo al Signore le proprie sofferenze e tribola-zioni, unendo il proprio al dolore di Maria che ha visto il suo figlio morire sulla croce, umanamente sconfitto da un manipo-lo di uomini che pensavano, uccidendo Gesù, di fare cosa gra-dita a Dio.

I riti penitenziali che si diffusero ben presto nelle comunità cristiane affondano le radici nell’Antico Testamento quando gli Ebrei, insieme o singolarmente, esprimevano la loro volon-tà di conversione a Jahvé con il digiuno, l’astinenza sessuale, il modo sobrio di vestire, le suppliche per avere il perdono, l’of-ferta dei sacrifici espiatori, la confessione dei peccati, il rico-noscimento e l’esaltazione della misericordia di Dio.

In seguito a queste si aggiunsero anche pratiche di mortifi-cazioni corporali a carattere cruento, come la flagellazione. Dal secolo XI una crescente attenzione al mistero della pas-sione e morte del Signore porta alla comparsa di strumenti di penitenza (discipline, cilici, corone di spine) in alcuni ordini religiosi e movimenti laicali.

Nelle missioni popolari, dopo il Concilio di Trento, i predi-catori ricorrevano spesso a forme penitenziali come le discipli-ne o flagellazioni, per ricordare ai presenti le sofferenze del Redentore, la possibilità della dannazione eterna, la gravità dei peccati la necessità della riparazione o espiazione dei pec-cati, l’urgenza della conversione.

Il carattere comunitario di queste forme penitenziali - che specie nell’Italia Meridionale non sono riconducibili alle mis-sioni popolari ma si sviluppano autonomamente nell’ambito di

Penta (SA) 2008, p. 442.

4 Lumen Gentium, 67.

celebrazioni volte per lo più a commemorare i dolori di Cristo e di sua madre - trova la più genuina ragione d’essere nella consapevolezza della dimensione sociale del peccato, ferita inferta al corpo della Chiesa.

A questo filone possiamo far risalire i nostri Riti Settennali di Penitenza in onore dell’Assunta che man mano hanno tro-vato una definiva ristrutturazione che si ripete ogni sette anni.

Presentiamo perciò lo svolgimento dei riti di penitenza guardiesi così come si so no svolti nel 20105.

In preparazione ai riti si è svolta la novena dell’Assunta dal 6 al 14 agosto. L’ultima sera, sabato 14, sono stati celebrati i

primi vespri presieduti da S. E. Mons. Michele De Rosa, vescovo dio-cesano. Il giorno dopo, solennità dell’Assunta, celebrazione eucaristica alle ore 11.00 per tutti i guardiesi residenti in Italia e all’estero ritor-nati in paese per la ricorrenza settennale.

Lunedì 16 ha preso il via la settimana di pro-c e s s i o n i i n o n o r e dell’Assunta. Il primo dei quattro rioni in cui è diviso il paese, il Croce6, partendo dalla

Chiesa di San Rocco verso le otto, ha fatto la sua processione di penitenza e ha portato in processione i “misteri”, quadri viventi che si ispirano a scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, alla vita dei santi, ai dogmi della Chiesa cattolica. Una volta composti sfilano muti per tutto il percorso. Hanno chiuso questa processione di penitenza, come avviene per tutti i rioni, i flagellanti, penitenti incappucciati che si percuotono le spalle con catenelle di metallo.

Tutti coloro che partecipano a questa processione portano sul capo una corona di spine e una fune intrecciata sul petto, simbolo della penitenza mentre il coro rionale esegue a cap-pella l’inno di penitenza.

Arrivato al santuario dell’Assunta il corteo è entrato in chiesa e uno dei padri missionari, invitati per l’occasione, ha tenuto una prima predica sul significato della penitenza cri-stiana e della partecipazione ai riti settennali. I sacerdoti che sono stati invitati per questi riti 2010 (tre) sono gli stessi che hanno tenuto la missione al popolo nel mese di marzo. In que-sta occasione, ma anche durante le ore pomeridiane e serali, tutti i fedeli si sono avvicinati al sacramento della riconcilia-zione.

Subito dopo si è riformato il corteo che ha fatto ritorno, seguendo un itinerario concordato con gli altri rioni, alla chie-sa rionale di San Rocco dove è giunto dopo mezzogiorno.

(continua)

Foto: archivio Eligio Garofano,tratte dal libro “Guardia Sanframondi - La Memoria fotografica”, 2003.

5 Per lo svolgimento dei riti del 2003 si può utilmente leggere G. Chiavarini Azzi, Sangue e Misteri. I riti settennali di Guardia Sanframondi nei diari di un viaggiatore, Edizioni Reatà Sannita, Benevento 2010.

6 Gli altri sono: Portella, Fontanella e Piazza.

primi vespri presieduti da S. E. Mons. Michele De Rosa, vescovo dio-cesano. Il giorno dopo, solennità dell’Assunta, celebrazione eucaristica alle ore 11.00 per tutti i guardiesi residenti in Italia e all’estero ritor-nati in paese per la ricorrenza settennale.

via la settimana di pro-c e s s i o n i i n o n o r e dell’Assunta. Il primo dei quattro rioni in cui è diviso il paese, il Croce

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Un doveroso ringrazia-mento da parte della redazione e della comuni-tà parrocchiale a tutti quelli che hanno pensato, organizzato e lavorato per questo evento.

Le condizioni climati-che avevano messo in seria difficoltà il pro-gramma della serata. La mattina del 9 dicembre 2012, per il fortissimo vento della notte, l’albero preparato con tanta cura e con le tante luci, si era rotto. I tanti volontari, non si son persi d’animo, hanno lavorato alacre-mente ed hanno ripristi-nato il tutto.

La sera, per il freddo pungente, i canti prepara-ti dai ragazzi sono stati eseguiti nel salone par-rocchiale. Nel cortile sono state accese lenta-mente le varie luci poi il magnifico spettacolo di musica e fuochi prepara-t o d a G a r o f a n o M a s s i m i l i a n o . Tu t t i hanno apprezzato il bel-lissimo gioco di luci, di suoni e di fuochi. I bam-bini hanno portato un giocattolo che poi è stato consegnato a quei bambi-ni meno fortunati di altre

comunità. E’ stato offerto a tutti qualcosa da man-giare preparato dai grup-pi parrocchiali.

L’organizzazione della serata è stata resa possi-bile dalla vendita dei biglietti. L’estrazione dei biglietti vincenti, con i tantissimi premi offerti

dai commercianti guardiesi, è stato un altro momento parti-colare della meravi-gliosa manifestazio-ne. Grazie a tutti e pensiamo già al pros-simo anno.

DA GUARDIA: Di Santo Antonio – Morone Michele – Ferrigno Enzo – Cataldo Berenice – Gambuti Teresa – Pengue Giovanni – Di Gregorio Ennio – Tammaro Eleonora in Falato – Guerrera Pietruccio – Pengue Giovannina – Del Vecchio Nina – Fam. Prete-Morone – Prof. Garofano Enrico – Bove Giovanni – Iuliani Maria – Pengue Ida – Fam. Perugini-Maffei – Del Vecchio Raffaele – Sanzari Francesco – Rossano Carlo – Parente Filomena in Silvestri – Zanchelli Nunzio – De Blasio Vincenzo fu Tonino – Di Lonardo Giovanni – Foschini Ida – Sanzari Nicola – Di Lonardo Armando – Panza Annibale - Pengue Emilia – Mancinelli Angelo – Mignone Nazareno – Colangelo Lina – Labagnara Elena – Falluto Felicita – Lombardi Dora – Sanzari Rosina – De Blasio Domenico - Gen. De Blasio Giovanni - Falato Maria e Giuseppe.DALL’ITALIA: Del Vecchio Giuseppe, Stradella (PV) – Tessitori Cristina, Pavia – Ceniccola Maria, Agrate Brianza (MI) - Maffei Elvio, Serra Riccò (GE) – Assini Elvira, Benevento – Di Donato Franca, Rezzato (BS) – Morone Francesco, Roma – Ciarleglio Rosetta, Reggello (FI) – Garofano Pasquale e Gina, Centoia (AR) – Sanzari Lina, Firenze – Labagnara Luisa, Roma – Fraenza Evelina, Torino – Perugini Vittorina, S. Lorenzo Maggiore (BN) – Cutillo Orlando, Ponte (BN) – Mazzamauro Nino, Roma – Colangelo Flaviano, Napoli - Mazzocoli Nicola, Grugliasco (TO) – Tribisonna Forgione Maria, Rivoli (TO) – Sanzari Giuseppe, Telese Terme (BN) – Germanotta Carlo e Maria, Telese Terme (BN) – Panza Raffaele e Angela, Rezzato (BS) – De Blasio Giovanna, Cerreto Sannita (BN) – Marilena Nicolella, Giugliano (NA) – Sanzari Di Toro Filomena, Varese - Di Santo Emilia, San Lorenzo Maggiore (BN).DALL’ESTERO: Labagnara Guido e famiglia, USA – Foschini Renato, Canada - Di Paola Vittorio e Filomena, Australia.

Nel buio la luce

HANNO COLLABORATO CON NOI PER SOSTENERE IL BOLLETTINO

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Silvio Ceniccolan. 1-8-1916 – m. 20-12-1989

Filippo Del Vecchion. 1-10-1922 – m. 11-3-2005

La moglie e i figli lo affidanoalla infinita

misericordia del Padre.

Angelo Grillon. 26-11-1939 – m. 4-12-2011

Flaviano Neccon. 24-11-1932 – m. 28-1-2012

Gina Garofanon. 31-1-1955 – m. 21-8-2012

Alfredo Lombardin. 17-10-1922 – m. 21-12-2012

La sorella Dora lo ricordacon tanto affetto e lo affidaal Signore della vita perchégioisca nella luce dei giusti.

Alfredo Lombardi

Irma Casillin. 8-6-1925 - m. 1-1-2013

Adelina Foschinin. 24-8-1921 – m. 26-9-2012

in memoria di...

I familiari la ricordanoa quanti la conobbero in vita e

la affidano alla infinitamisericordia del Signore.

Adelina Foschini

Giovanni Sanzarin. 20-10-1921 – m. 27-1-2009

La moglie e le figlie lo ricordanoe lo affidano alla Vergine Assunta

e alla misericordia divina.

Angelo Garofanon. 20-2-1924 – m. 28-12-2010

Michele Mancinin. 30-10-1923 – m. 28-12-2011

Il figlio Silvio lo ricorda a quantilo ebbero caro in vita e

lo affida alla misericordia di Dio.

Nel secondo anniversario della morte la moglie Luisa ed

i suoi familiari lo ricordano con immenso affetto e lo affidanoalla misericordia del Signore.

La moglie e i figli, con grande fede nel Signore risorto,

lo affidano alla preghiera della Chiesa e alla misericordia divina.

Nel primo anniversario della morte la moglie e i figli lo

affidano al Signore Risorto ealle preghiere della Chiesa.

Giovanni Sanzarin. 28-7-1924 – m. 21-12-2012

La moglie e i figlilo affidano alla infinitamisericordia del Signore

La figlia Ernestina li ricordaa quanti li conobbero e li amarono in vita e

li affida alla infinita misericordia del Signore

Il marito Luigi Garofano ed il figlio Enrico, a cui nel dolore della separazio-

ne è di conforto il ricordo della sua pazienza e della sua bontà, per interces-sione della Vergine Assunta l’affidano

alla misericordia del Signore.

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in memoria di...

Angelo Raffaele Di Santonn. 9-11-1920 – m. 27-3-2010

Umberto Di Santon. 1930 – m. 2011

Gina Di Santon. 2-4-1926 – m. 14-1-2013

Luigi Di Santon. 12-10-1938 – m. 27-7-2012

I familiari li ricordano a quanti li conobbero in vita e li affidano al Signore della misericordia.

Angiolina Moronen. 23-2-1914 – m. 31-12-2010

Nel secondo anniversariodella morte le nipoti Angela e

Mariavittoria la affidanoalla Vergine Assunta e

alla misericordia del Signore.

Ciro Del Vecchion. 9-10-1940 – m. 7-2-2004

La moglie e i figli lo ricordano con immutato affetto e

lo affidano al Signore risorto

Pasqualina Del Vecchion. 30-10-1911 – m. 15-5-1989

Silvio Del Vecchion. 24-4-1909 – m. 16-1-1982

Con immenso affetto li ricordanola nuora Delfina e i nipoti Maria e Anna

DICEMBRE 20124 - Catena Mario, nato a Napoli il 5 gennaio 1922, coniugato Turco Olga.8 - Parente Alfonsina, nata a Guardia Sanframondi il 9 luglio 1925, vedova

Gambuti Corrado.14 - Di Staso Delfina, nata a Guardia Sanframondi il 19 ottobre 1923, vedo-

va Blandino Luigi.21 - Sanzari Giovanni, nato a Guardia Sanframondi il 28 luglio 1924, coniu-

gato Polcino Giuseppina.25 - Franco Emma, nata a Guardia Sanframondi il 8 febbraio 1935 , coniu-

gata Iuliani Bruno.27 - Falato Filomeno, nato a Guardia Sanframondi il 30 marzo 1925, coniu-

gato Zacchino Vincenzina.28 - Zacchino Vincenzo, nato a Guardia Sanframondi il 21 dicembre 1924,

coniugato De Vincentis Rosina.

GENNAIO 20131 - Casilli Irma, nata a Guardia Sanframondi il 8 giugno 1925, coniugata

Garofano Luigi.5 - De Vincentis Rosina, nata a Guardia Sanframondi il 19 giugno 1925,

vedova Zacchino Vincenzo.13 - Rinaldi Vincenzo, nato a Guardia Sanframondi il 1 novembre 1923,

vedovo Falato Pasqualina.14 - Di Santo Gina, nata a Guardia Sanframondi il 2 aprile 1926, nubile.16 - Del Vecchio Luigi, nato a Guardia Sanframondi il 25 maggio 1927,

coniugato Foschini Diomira.19 - Di Gregorio Giovanni, nato a Guardia Sanframondi il 8 febbraio 1933,

coniugato Iuliani Consiglia. - Acinelli Vittorio, nato a San Lupo il 12 febbraio 1932, coniugato

Pengue Armida.22 - Sebastianelli Filomena, nata a Guardia Sanframondi il 14 ottobre 1920,

vedova Pengue Mario.25 - Garofano Abele, nato a Guardia Sanframondi il 3 aprile 1948, coniuga-

to Marenna Caterina Angelina.

sono tornati alla casa del PADRE

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14 15

in memoria di...DICEMBRE 20121 - Ceniccola Nicola, Rosina e Leo, il familiare

Giovanni e famiglia.2 - Pezzullo Salvatore e Pengue Giovannina, le

figlie Angelina e Filomena. - Falato Maria, il marito e figli. - Sebastianelli Giovanni e Garofano Angelina,

le figlie Maria e Lina. - Rubicondo Angelo, Matilde e Pasquale, il

familiare Luigi. - Pengue Giovanni e Maria e Ceniccola

Modestino e Esterina, il nipote Giovanni.3 - Panza Maria Teresa, la figlia Nina. - Blandino Gilda (anniversario), il figlio

Pasquale. - Guerriero Rita, i figli.4 - Grillo Angelo (anniversario), la moglie e

figli. - Sanzari Vittorio e Angiolina, il figlio Abele.5 - Lombardi Goffredo e Filippelli Maria Ida, la

figlia Filomena. - Sebastianelli Gabriele e Maria, la figlia

Teresa.6 - Falato Doro, la moglie e figlia. - Iuliani Maurizio e Lucia, la congiunta

Diomira.7 - Labagnara Flaviano, Maria e Concepita, la

familiare Caterina. - Garofano Romualdo e Falato Concettina, la

figlia Filomena.8 - Garofano Concetta, la famiglia.

- Ceniccola Giuseppe, la moglie e figli. - Mucciacciaro Rosina, il marito Parente

Filippo. - Anime del Purgatorio.9 - Di Libero Tommaso e Rosina, la nipote

Rosa. - Romano Maria Teresa, l’amica Angelina. - Maiorani Guido, la moglie e figli. - Grillo Salvatore, Anna e Luisa, la familiare

Filomena. - Di Lonardo Armando, la moglie e figli.10 - Ceniccola Mario, le figlie e parenti tutti. - Foschini Maria (anniversario), il marito e

figli.13 - Izzo Ida (trigesimo), i figli.15 - Foschini Marino e Giuseppe, la congiunta

Filomena.16 - Labagnara Vittorio, la moglie e figli. - De Blasio Loreto, Filomena e Maria, il fami-

liare Adolfo. - Gambuti Vittorio, la moglie e figli. - Fusco Raffaele e Pesce Rosina, il figlio

Antonio. - De Blasio Remigia, il marito e figli.17 - Pengue Giuseppe, la moglie e figlie. - Foschini Silvio e Angiolina, il figlio e la

nuora.18 – Foschini Filomeno, la moglie e figli. - Lombardi Giuseppina e Gilda, la familiare

Alfonsina.19 - Ceniccola Giovanni, i genitori.

- Mancini Elena, da Cielo Ada.20 - Pengue Giovannina e Angelina, la sorella

Rita.21 - Mastantuono Angelina, la figlia.22 - Dragotti Raffaella e Sanzari Michele e

Olimpia, i familiari.23 - Garofano Giovanni e Adelina, i figli. - Del Vecchio Giacomo e Iacobucci Malvina,

le figlie. - Fa p p i a n o D o m e n i c o , M a r i a n o e

Mariantonia, la figlia. - Rinaldi Silvio e Maria, i figli.25 - Sebastianelli Alessandro, la moglie e figli. - Di Lonardo Goffredo, Giuseppe, Fausto e

Gaetana, i familiari. - Falato Angelo e Grillo Angiolina, la figlia

Renata. - Di Lonardo Ezio e Clorinda, la familiare

Maria.27 - Lombardi Alfredo (settimo), le sorelle Dora

e Elda. - Perfetto Michele e Raffaella, i familiari.28 - Mancini Michele (anniversario), la moglie e

figli.29 - Ciaburri Alfredo e Mirella, la congiunta

D’Aria Maria.30 - Colangelo Filippo e Grillo Rosina, i figli. - Macolino Giuseppe, la figlia Teresa e familia-

ri. - Garofano Angelo, la moglie e figli. - Sanzari Assunta, la figlia.

GENNAIO 20131 - Defunti Tomaselli-Mancinelli. - Garofano Angiolina e Sebastianell i

Giovanni, i figli. - Iacobucci Carlo, la moglie Filomena. - Di Cosmo Alfonso, la moglie e figli.3 - Catena Mario (trigesimo), la moglie e figli.4 - Mancini Elena, il gruppo di preghiera P. Pio.5 - Abate Fabio e Silvia, la figlia Consiglia. - Garofano Giovanni, la moglie e figli. - Pingue Elena, il marito e figli.6 - Assini Assunta, il marito e figli. - Ceniccola Vittorio e Tribisonna Vinicia, i

figli. - De Blasio Filomena, il marito e figlia. - Di Brigida Filippo e Gina, i figli.7 - Pengue Alfredo, gli zii. - Foschini Michele (trigesimo), i figli.9 - P. Lando Giuseppe (trigesimo), i Padri.10 - Plenzick Angelo (anniversario), la figlia. - Di Libero Assunta, i figli.11 - Parente Alfonsina (trigesimo), la figlia

Speranza.

12 - Maiorani Guido, la moglie e figli. - Del Vecchio Giuseppe e Ida, la figlia.13 - Abate Gennaro e Gambuti Elda, le figlie. - Morone Angiolina e Sanzari Vittorio, il

figlio franco. - Di Crosta Claudio e Maria e Filomeno Di

Lonardo, la figlia Angela.14 - Di Staso Delfina (trigesimo), la famiglia.16 - De Blasio Diomira (anniversario), i figli.17 - Labagnara Marino, la moglie e figli.18 - Mancini Pietro, la moglie e figli. - Iuliani Maurizio, la moglie.19 - D’Errico Errico, la moglie e figli. - Vitelli Anastasia, i figli. - Di Lonardo Filomeno, la famiglia.20 - Mancini Alfredo, Basile Maria Elena e

Miria, la famiglia. - Nedia Teresa, il marito e figlio. - Mancini Filippo e Pasqualina, il figlio

Flaviano. - Iacobucci Armando e Panza Assunta, la

nuora Filomena.21 - Sanzari Giovanni (trigesimo), la moglie e

figli.22 - Falluto Muzio, la moglie e figli.23 - Don Giuseppe, Raymond e Ada Cielo.25 - Franco Emma (trigesimo), il marito e figli.26 - Anime del Purgatorio, una devota27 - Di Virgilio Giuseppe e Maria il figlio

Antonio - Conte Matilde e Vincenzo, i figli - Foschini Angiolina, i figli. - Pizzocri Giuseppe, la moglie e figli.28 - Falato Filomeno (trigesimo), la moglie e

figli. - Necco Flaviano (anniversario), la moglie e

figli.29 - Foschini Armando e Letizia, i figli Nino e

Lina.30 - Zacchino Vincenzo e De Vincentis Rosina

(trigesimo), i figli. - Falato Michele (settimo), la sorella Teresa.31 - Casilli Irma (trigesimo), il marito e figli. - Falato Angelo e Grillo Angiolina, la figlia

Renata

Page 16: Bollettino Dicembre 2012-Gennaio 2013

San Filippo Neri

Non bisogna rattristarsi nè perdersi d'animodi fronte alle tentazioni, perché Dio quando

vuole donare qualche virtù suole prima permettere che si venga tentati contro si essa.