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Anteprima PLAY IT! | Programma di Sala

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Page 1: BERIO: Ofanìm - Rendering
Page 2: BERIO: Ofanìm - Rendering

L’ORT e Luciano BerioNella passata Stagione, l’Orchestra della Toscana ha ricordato in più occasioni Luciano Berio, uno dei più grandi compositori classici della seconda metà del ‘900, in occasione del decennale della scomparsa.Lo ha fatto inserendo alcuni appuntamenti all’interno della program-mazione tra cui l’ultimo concerto che ha ospitato la Sinfonia dell’As-senza, commissione esclusiva della Fondazione ORT al compositore Andrea Portera.Con questo concerto, inserito nell’anteprima della terza edizione di Play It!, l’ORT propone due grandi opere di Berio che hanno segnato la vita dell’artista ma anche la storia dell’Orchestra della Toscana. Un omaggio al maestro e musicista che ha segnato la storia della musica del Novecento, curando con rigore e affetto la formazione toscana fin dalla sua costituzione.

“…la verità di cui non si riesce a parlare bisogna cantarla, bisogna dirla in musica.

E con questo, vi saluto.”

Luciano Berio

(Oneglia 1925 – Roma 2003)

Anteprima

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direttore

Marco Angiusvoce solista

Esti Kenan Ofri coro di bambini

Maîtrise de Radio France direttore del coro

Sofi Jeannin

live electronics

Tempo Reale

| Luciano Berio

Ofanìm (1988-1997)per due cori di bambini, due gruppi strumentali,voce femminile e live electronics, testi tratti da Ezechiele e dal Cantico dei Cantici

regia del suono e live electronics Francesco Giomi, Damiano Meacciassistenza tecnica Francesco Canavese, Francesco Casciaro

| Franz Schubert / Luciano Berio

Rendering (1989-1990)per orchestra

AllegroAndante Allegro

Venezia, Teatro alle TeseVenerdì 11 ottobre 2013 ore 20:0057° Festival Internazionale di Musica Contemporanea - Biennale Musica 2013

Firenze, Teatro Verdi Giovedì 17 ottobre 2013 ore 21:00 Festival Tempo Reale 2013

BERIOOfanìm | Rendering

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Note dell’autoretratte dal sito ‘Centro studi Luciano Berio’

www.lucianoberio.org

Luciano Berio Ofanìm (1988-1997)per due cori di bambini, due gruppi strumentali, voce femminile e live electronics durata: 35 minuti circa

Il testo di Ofanìm (in ebraico Ofanìm significa sia “ruote” che “modi”) è costituito da frammenti tratti dall’Antico Testamento (capitoli 1 e 19 di Ezechiele e Cantico dei Cantici). I frammenti drammatici e visionari di Ezechiele, il più personale e apocalittico dei Profeti, entrano in collisione con i versi terreni e sensuali del Cantico.Le visioni di Ezechiele ruotano in un cielo infuocato, minaccioso, ma anche fantasmagorico: pieno di figure in perpetua trasformazione, di colori e di elettricità (che ancora oggi, in ebraico moderno, viene definita con lo stesso vocabolo, hashmal, usato da Ezechiele). Le immagini poetiche del Cantico indugiano invece sul volto e sul corpo di un essere amato e desiderato. Il frammento conclusivo (Ezechiele, 19) si muove in una direzione ancora diversa: l’oggetto della descrizione non è più il cielo ma una madre, una madre strappata dalla sua terra e cacciata nel deserto. Isolato dal suo contesto, questo frammento perde l’originaria funzione allegorica e assume un valore più concreto, rievocando la memoria di tutte le madri del nostro tempo e di tutti gli Esodi e le stragi che hanno lasciato profonde ferite nella nostra coscienza.Musicalmente Ofanìm sviluppa modi diversi di rotazione e di movimento nello spazio acustico.Scritto per due cori di bambini, due gruppi strumentali e una presenza femminile, Ofanìm si avvale delle nuove tecnologie sviluppate dal Centro Tempo Reale di Firenze.Un pensiero musicale può adattarsi creativamente a spazi diversi, reali e virtuali che siano.Ofanìm non è concepito esclusivamente per uno spazio concertistico, cioè predisposto alla musica: può essere adattato ogni volta alle caratteristiche strutturali e acustiche di spazi diversi (un teatro, una piazza, una sala da concerto, un bosco ecc.).È nei miei desideri che Ofanìm possa contribuire alla riscoperta di uno spazio in una luce nuova e in una prospettiva acustica e musicale diversa. È per questo che la strategia acustica di Ofanìm dovrà essere modificata e ricomposta ogni volta. Ofanìm è dedicato alla memoria di Rivi Pecker.

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Franz Schubert / Luciano BerioRendering (1989-1990)per orchestra durata: 35 minuti circa

Erano anni che mi veniva chiesto, da varie parti, di fare «qualcosa» con Schubert e non ho mai avuto difficoltà a resistere a quell’invito tanto gentile quanto ingombrante. Fino al momento, però, in cui ricevetti copia degli appunti che il trentunenne Franz andava accumulando nelle ultime settimane della sua vita in vista di una Decima Sinfonia in re maggiore (D. 936 A). Si tratta di appunti di notevole complessità e di grande bellezza: costituiscono un segno ulteriore delle nuove strade, non più beethoveniane, che lo Schubert delle sinfonie stava già percorrendo. Sedotto da quegli schizzi, decisi dunque di restaurarli: restaurarli e non ricostruirli.Non trovo attraenti quelle operazioni di burocrazia filologica che inducono talvolta un incauto musicologo a far finta di essere Schubert (se non addirittura Beethoven) e a «completare la Sinfonia come Schubert stesso avrebbe potuto farlo». È una curiosa forma di mimesi, questa, che ha qualcosa in comune con quei restauri in pittura che si rendono responsabili di danni irreversibili, com’è il caso degli affreschi di Raffaello alla Farnesina a Roma. Lavorando sugli schizzi di Schubert mi sono proposto di seguire, nello spirito, quei moderni criteri di restauro che si pongono il problema di riaccendere i vecchi colori senza però celare i danni del tempo e gli inevitabili vuoti creatisi nella composizione (com’è il caso di Giotto ad Assisi).Gli schizzi, redatti da Schubert in forma quasi pianistica, recano saltuarie indicazioni strumentali ma sono talvolta stenografici; ho dovuto quindi completarli, soprattutto nelle parti intermedie e nel basso. La loro orchestrazione non ha posto problemi particolari. Ho usato l’organico orchestrale dell’Incompiuta (due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, due corni, tre tromboni, timpani e archi) e nel primo movimento (Allegro) ho cercato di salvaguardare un ovvio colore schubertiano. Ma non sempre. Ci sono brevi episodi dello sviluppo musicale che sembrano porgere la mano a Mendelssohn e l’orchestrazione naturalmente ne prende atto. Infine, il clima espressivo del secondo movimento (Andante) è stupefacente: sembra abitato dallo spirito di Mahler.Nei vuoti tra uno schizzo e l’altro ho composto un tessuto connettivo sempre diverso e cangiante, sempre pianissimo e «lontano», intessuto di reminiscenze dell’ultimo Schubert (la Sonata in si bemolle per pianoforte, il Trio in si bemolle con pianoforte, ecc.) e attraversato da riflessioni polifoniche condotte su frammenti di quegli stessi schizzi. Questo tenue cemento musicale che commenta la discontinuità e le lacune fra uno schizzo e l’altro è sempre segnalato dal suono della celesta.Negli ultimi giorni della sua vita Schubert prendeva lezioni di contrappunto. La carta da musica era cara e scarsa, ed è forse per questo che, mescolato agli schizzi della Decima Sinfonia, si trova un breve ed elementare esercizio di contrappunto (un canone per moto contrario). Non ho potuto fare a meno di orchestrare anche quello e di assimilarlo allo stupefacente percorso dell’Andante.Altrettanto stupefacente è il terzo movimento che è certamente la composizione orchestrale più polifonica che Schubert abbia mai scritto. Questi ultimi schizzi, a dispetto della loro frammentarietà, sono di una grande omogeneità di scrittura e paiono spesso come una ricerca di soluzioni contrappuntistiche diverse per uno stesso materiale tematico. Tuttavia gli schizzi presentano alternativamente i caratteri propri di uno Scherzo e di un Finale. Questa ambiguità di fondo, che il giovane Schubert avrebbe forse risolto o esasperato in maniera nuova, mi ha attratto in modo particolare; infatti i miei «cementi» si pongono, tra l’altro, lo scopo di rendere quell’ambiguità strutturalmente espressiva.Ho realizzato questo omaggio a Schubert tra il 1989 e il 1990, per la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam.

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Ofanìm testi tratti da Ezechiele e dal Cantico dei Cantici

E udii una voce che parlava(Ezechiele, 1: 28)

lo guardavo, ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una gran nube, un balenare elettrico nel fuoco, quattro esseri, quattro facce cia scuno, quattro ali e zoccoli come di vitello, avevano fattezze d’uomo e di leone e di toro e d’aquila... (Ezechiele, 1: 4-10)

Levati aquilone E tu austro vieni Soffia nel mio giardino Si effondano i suoi aromi Venga il mio diletto nel suo giardino E ne mangi i frutti squisiti. (Cantico dei Cantici, 4: 16)

lo guardavo quegli esseri che andavano e venivano come in un baleno, ed ecco una ruota al loro fianco: quando quegli esseri si muovevano anche le ruote si muovevano con loro, quando si alzavano anche le ruote si alzavano, quando essi si fermavano anche le ruote si fermavano... (Ezechiele, 1: 14-21)

Mi son tolta la veste Come indossarla ancora? Mi sono lavata i piedi Come sporcarli ancora? Il mio diletto ha messo mano alla porta E un fremito mi ha sconvolta. (Cantico dei Cantici, 5: 3-4)

E sopra le loro teste un firmamento simile a un terribile cristallo: udivo un rumo re di ali simile al rombo di grandi acque, di tumulto, di un accampamento ... (Ezechiele, 1: 22-24)

I.

II.

III.

IV.

V.

VI.

VII.

VIII.

IX.

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Sei bella amica mia, sei bella Gli occhi tuoi sono colombe I tuoi denti come gregge di pecore tosate Che risalgono dal bagno Come un nastro di porpora le tue labbra La tua parola è soffusa di grazia Come spicchio di melograno le tue tempie Come la torre di Davide il tuo collo I tuoi seni come due cerbiatti Quanto soave è il tuo amore Tu mi hai rapito il cuore, sorella, sposa. (Cantico dei Cantici, 4: 1-9)

Sopra il firmamento apparve il trono e in alto una figura dalle sembianze umane, come di fuoco, e intorno splendore, come l’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia ... (Ezechiele, 1: 26-28)

Tua madre era come una vite nel tuo sangue Piantata vicino alle acque Era rigogliosa e frondosa Per l’abbondanza dell’acqua. Ebbe tralci robusti E il suo fusto si elevò In mezzo agli arbusti Mirabile per la sua altezza E per l’abbondanza dei suoi frutti Ma essa fu sradicata con furore E gettata a terra Il vento d’oriente disseccò i suoi frutti Seccarono i suoi tralci: Il fuoco la divorò Ora è trapiantata nel deserto In una terra secca e riarsa... (Ezechiele, 19: 10-13)

*Le parti senza testo sono solo strumentali

X.

XI.

XII.

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Marco Angius | direttore

Ha diretto Ensemble Intercontemporain, Tokyo Philharmonic, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice, Comunale di Bologna, Teatro Petruzzelli, Orchestra della Toscana, Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Chambre de Lausanne, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam, La Filature di Mulhouse, Sinfonica di Lecce, I Pomeriggi Musicali, Teatro Lirico di Cagliari. E’ stato ripetutamente invitato da festival quali Biennale Musica di Venezia, MITO, Milano Musica, Warsaw Autumn Festival, Ars Musica di Bruxelles, deSingel di Anversa (con l’Hermes Ensemble di cui è principale direttore ospite), Traiettorie, Romaeuropa Festival. E’ fondatore di Algoritmo, ensemble con cui ha inciso numerosi dischi di Sciarrino (tra cui Luci mie traditrici per Stradivarius/Euroarts) e Ivan Fedele (Mixtim, Premio Amadeus 2007). Con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha inciso tutta l’opera per violino e orchestra di Fedele (Mosaïque, Stradivarius), oltre che con Ensemble Prometeo (Cage, Evangelisti, Schoenberg), Icarus (Battistelli), Ex-Novo (dall’Ongaro).Marco Angius è autore di una monografia sull’opera di Salvatore Sciarrino (Come avvicinare il silenzio, Rai Eri, 2007), Ali di Cantor (La musica di Ivan Fedele, Esz 2012) e di numerosi scritti sulla musica contemporanea tradotti in varie lingue.Tra le produzioni più recenti: Aspern di Sciarrino (Teatro La Fenice), Jakob Lenz di Rihm, Don Perlimplin di Maderna (entrambi col Teatro Comunale di Bologna), La volpe astuta di Janácek (Accademia Nazionale di Santa Cecilia), L’Italia del destino di Luca Mosca al Maggio Musicale Fiorentino e l’intensa attività concertistica con l’Ensemble “Giorgio Bernasconi” dell’Accademia Teatro alla Scala, giovane formazione con cui collabora dal 2011 come direttore musicale principale.

Esti Kenan Ofri | mezzosoprano

Cantante e autrice, Esti Kenan Ofri ha studiato danza e musica in Israele, coreografia a New York, diplomandosi poi in musica araba sotto la guida del compositore Salim Al-Nur, se pur vivendo un rapporto profondo e intimo con il canto tradizionale degli Ebrei Sefarditi. Per molti anni si è dedicata principalmente alla danza e coreografia, esibendosi come ballerina.La sua voce e le tradizioni che rappresenta hanno ispirato compositori come Luciano Berio, Andre Hajdu, Betty Olivero, Noam Sherif, Oded Zehavi, Piris Eliyahu, Mark Kopitman, in composizioni musicali atte a soddisfare la sua particolare interpretazione vocale. Ha suonato per molti anni con il Kol-Tof Duo, con Kol Oud Tof Trio, Slava Ganelin, con l’East-west Ensemble, e con l’Orchestra Araba-Andalusa di Tangeri.Negli ultimi tempi si è dedicata molto più alla composizione; le sue opere sono state eseguite in importanti festival israeliani.

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Fondata nel 1980, l’ORT ha sede a Firenze e oggi è considerata una tra le migliori orchestre da camera in Italia. È formata da 45 musicisti, tutti professionisti eccellenti che sono stati applauditi nei più importanti teatri italiani come il Teatro alla Scala, l’Auditorium del Lingotto di Torino, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma e nelle più importanti sale europee e d’oltreoceano, dall’Auditorio Nacional de Musica di Madrid alla Carnegie Hall di New York. Collabora con musicisti illustri: da Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Giorgio Battistelli, a Luciano Berio, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi.Interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra riserva un particolare spazio alla ricerca musicale al di là delle barriere fra i diversi generi, sperimentando possibilità inedite di fare musica e verificando le relazioni fra scrittura e improvvisazione. In questa direzione l’Orchestra ha incontrato musicisti come Franco Battiato, Stefano Bollani, Richard Galliano, Heiner Goebbels, Butch Morris, Enrico Rava, Ryuichi Sakamoto.Incide per Emi, Ricordi, Agorà, Dreyfus.

direttore principale Daniel Kawka direttore ospite principale Daniele Rustioni

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Maîtrise de Radio France | coro di bambini

Fu fondata nel 1946 da Henry Barraud e David Maurice su un’idea che rappresenta una delle prime esperienze in Francia di sistema di “mi-temps pédagogique” (insegnamento a tempo parziale), offrendo agli studenti un programma che permette loro di seguire una formazione generale al mattino e formazione musicale nel pomeridiano.Apprezzata da Olivier Messiaen e Henri Dutilleux, la Maîtrise è associata con le orchestre di Radio France, e regolarmente invitata da altre orchestre come la London Philharmonic Orchestra, Bayerische Staatsoper, la City of Birmingham Symphony Orchestra. E’ stata diretta da Seiji Ozawa, Kurt Masur, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Esa-Pekka Salonen, Semyon Bychkov, Andris Nelsons, offrendo anche una propria stagione concertistica.Si propone di valorizzare il repertorio corale esistente per le voci dei bambini e sviluppare una politica di commissioni di partiture (firmate da Iannis Xenakis, Manuel Rosenthal, Isabelle Aboulker, Julien Joubert, Alexandros Markeas, Edith Canat di Chizy, Esa- Pekka Salonen, Zad Moultaka).La formazione consiste in un percorso intensivo di materie come canto singolo e corale, pianoforte, educazione musicale, armonia e la tecnica Alexander. Gli studenti accedono ai corsi tramite audizioni a livello nazionale e l’istruzione è totalmente gratuita dalla scuola elementare fino al diploma di maturità.La Maîtrise de Radio France si è ampliata con una formazione ‘pre-maîtrisienne’ a Bondy (città situata a nord-est di Parigi) nel 2007, esclusivamente per i bambini residenti nei quartieri settentrionali della città, che vengono iscritti alla scuola Olympe de Gouges e al Collegio Pierre Brossolette. A tutti gli studenti è garantita la stessa formazione prevista nella sede parigina, con la stessa cura e attenzione.Infine è stata avviata una collaborazione con il Conservatorio Regionale di Boulogne-Billancourt per promuovere e favorire il passaggio al termine del corso di studi della Maîtrise. La Maîtrise de Radio France è sostenuta da Amundi, sponsor principale.

Sarah Affreingue - Karim Affreingue - Théophile Boileau - Coline Brevot - Athêna Brisse -Roman Brunner - Basile Buffin - Zoé Chollet - Gabriel Colin - Clarisse Dalles - Lara Dubois - Antoine Erguy - Amélie Forquenot De La Fortelle - Florestan Gauthier - Célia Golgevit - Anne Grange - Béatrice Grinfeld - Marie-Cécile Hebert - Nicolas Hezelot - Anne-Laure Hulin - Kim Iteman - Valentine Jacquet - Célia Legentil - Chloé Leopardo - Gabriel Lobao - Félix Marest - Irène Itzel Mejia Buttin - Julie Mokhtari - Alexandrine Monnot - Galadriel Moreau - Aliénor Petiot - Thaïs Rai - Eloïse Roux - Alexandre Selvestrel - Anaïs Solarte - Armand Sztykgold - Iris Thion Poncet - Jade Tournes - Sarah Van Den Heuvel-Mouchot - Emma Vucic

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Sofi Jeannin | maestro del coro

Nata a Stoccolma, Sofi Jeannin ha studiato canto e pianoforte in Svezia, per dedicarsi poi alla formazione in direzione corale al Conservatorio di Nizza, e in musicologia presso la Royal Academy of Music di Stoccolma. Con una borsa di studio si trasferisce poi a Londra per specializzarsi in direzione corale presso il Royal College of Music.Vincitrice di molti master e riconoscimenti, ha condotto diverse formazioni brittaniche, insegnando tecnica vocale e canto corale presso molte scuole inglesi. Ha lavorato con il Coro e l’Orchestra Filarmonica di Arad e dal 2010 è stata molte volte ospite dell’Orchestre Philharmonique de Radio France; si è esibita con la Stockholm Concert Orchestra per il matrimonio di Victoria di Svezia, e successivamente ha lavorato con l’Orchestre National de France.E’ stata invitata nel ruolo di direttore corale per le produzioni dirette da Bernard Haitink, Peter Schreier e Sir David Willcocks. Come cantante si esibisce regolarmente dal 2004 con le ‘London Voices’, ensemble con il quale ha realizzato molte registrazioni e con cui si è esibita al BBC Proms, al Festival di Lucerna e con la Filarmonica di Berlino, la London Symphony Orchestra, la London Philharmonic Orchestra e la London Sinfonietta.Sofi Jeannin è direttore musicale della Maîtrise de Radio France dal marzo 2008. Avendo quindi la responsabilità artistica e pedagogica di 170 studenti, dirige numerosi brani per coro e collabora con direttori quali Kurt Masur, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Esa-Pekka Salonen, Andris Nelsons, Semyon Bychkov e Peter Eötvös . Ad ogni stagione conduce il coro in una trentina di concerti, il tutto registrato e trasmesso su France Musique . Nel 2010 è stata nominata ‘Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere’ e nel 2011 ha ricevuto la nomina al grado di ‘Cavaliere dell’Ordine delle Palme Accademiche’.

Tempo Reale | Centro di ricerca produzione e didattica musicale

Costituito nel 1987, Tempo Reale è oggi uno dei principali punti di riferimento europei per la ricerca, la produzione e la formazione nel campo delle nuove tecnologie musicali. Dalla sua costituzione il centro è stato impegnato nella realizzazione delle opere di Luciano Berio, opere che lo hanno portato a lavorare nei più prestigiosi contesti concertistici di tutto il mondo. Lo sviluppo di criteri di qualità e creatività derivati da queste esperienze si è riverberato nel lavoro condotto continuativamente tanto con compositori e artisti affermati quanto con giovani musicisti emergenti. I temi principali della ricerca riflettono un’idea di poliedricità che da sempre caratterizza le scelte e le iniziative di Tempo Reale: l’ideazione di eventi musicali di grande spessore, lo studio sull’elaborazione del suono dal vivo, le esperienze di interazione tra suono e spazio, la sinergia tra creatività, competenza scientifica, rigore esecutivo e didattico. Alle attività di ricerca in queste aree vengono affiancate regolarmente manifestazioni, incontri e progetti sul territorio che vedono il centro collaborare con le principali istituzioni della Toscana, sia in campo musicale, teatrale e di danza, sia nella promozione di una fitta rete di esperienze didattiche. Nel 2008 è stato fondato il Tempo Reale Festival, una regolare iniziativa di concerti, performances, spettacoli dedicati alla musica di ricerca. Dal 2013 Tempo Reale è Ente di Rilevanza per lo Spettacolo dal Vivo della Regione Toscana. Regia del suono e live electronics Francesco Giomi, Damiano Meacci

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violini primiAndrea Tacchi *Daniele Giorgi *Paolo Gaiani **

Angela AsioliGabriella Colombo

Francesco Di CuonzoAlessandro Giani

Carmela PanarielloSusanna Pasquariello

Marco Pistelli

violini secondiChiara Morandi *

Marian Elleman **Enrico Bernini

Patrizia BettottiStefano Bianchi

Marcello D’AngeloPaolo Del Lungo

Chiara Foletto

violeStefano Zanobini *Pier Paolo Ricci **

Caterina CioliElena Favilla

Alessandro Franconi

violoncelliLuca Provenzani *

Enrico Ferri **Stefano Battistini

Giovanni SimeoneCristina Vidoni

contrabbassiGianpietro Zampella *

Luigi Giannoni **Andrea Casarotto

flautiFabio Fabbrizzi *Michele Marasco *Elisa CozziniSilvia MariniDaisy Togni

oboiAlessio Galiazzo *Flavio Giuliani *

clarinettiMarco Ortolani *Antonio Duca *Daniela NocentiniMarco Torsani

fagottiPaolo Carlini *Umberto Codecà *

corniAndrea Albori *Paolo Faggi *

trombeDonato De Sena *Luca Pieraccini *Maicol PucciMarco Servi

tromboniAntonio Sicoli *Gabriele TonelliLuana di Nardo

timpaniMorgan M.Tortelli *

percussioniGiacomo Riggi

tastiera e celestaSara Danti *

*prime parti**concertino

Ispettore d’Orchestra e Archivista Alfredo Vignoli

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Fondazione Orchestra Regionale Toscana

Consiglio di Amministrazionepresidente Claudio Martini vicepresidente Daniela MisulMarco Bertini - Marta Blasi Stefanelli - Ricciotti Corradini

Rita Cucè - Alda Giannetti - Lidia Martini - Giancarlo NutiniGiulio Cesare Ricci - Adriano Tintori - Riccardo Zucconi

Collegio dei Revisori dei Contipresidente Roberto Giacinti

Rino Cacciamani - Paolo Formichi

direttore generale Marco Parri

direttore artistico Giorgio Battistelli

responsabile servizi musicali Paolo Frassinelli

responsabile comunicazione Riccardo Basile

ufficio sviluppo e fundraising Elisa Bonini

amministrazione Simone Grifagni - Cristina Ottanelli

ufficio del personale Patrizia Brogioni - Andrea Gianfaldoni

segreteria Stefania Tombelli - Tiziana Goretti Ambra Greco - Simona Capristo

servizi tecnici orchestra Francesco Vensi - Angelo Del Rosso

ospitalità e sala Teatro Verdi Fulvio Palmieri - Paolo Malvini

palcoscenico Teatro Verdi Alfredo Ridi - Walter Sica - Carmelo Meli

Sandro Russo - Alessandro Goretti

FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANAVia Verdi, 5 | 50122 Firenze | tel.055 2340710 - 055 2342722

www.orchestradellatoscana.it

III Edizione

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LA MUSICA FORTE

DELL’ITALIAIII Edizione

27-28-29 marzo 2014

Teatro Verdi

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