bella ciao belgio n. 3

24
Numero 3 Marzo 2016 — 0,50In questo numero Mobilità, Nucleare, Costituzione, Referendum

Upload: bella-ciao-belgio

Post on 02-Aug-2016

243 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: Bella Ciao Belgio n. 3

Numero 3

Marzo 2016 — 0,50€

In questo numero

Mobilità, Nucleare, Costituzione, Referendum

Page 2: Bella Ciao Belgio n. 3

Un referendum nascosto

Un referendum per salvare il nostro mare di Marco Gripsigni

Il 17 aprile gli italiani, compresi noi cittadini emigrati, potranno votare per il referendum sulle trivelle.

Di cosa si tratta? Di un referendum popolare per abrogare un articolo del codice dell'ambiente che sancisce il rinnovo automatico delle concessioni per trivellare i fondali marini alla ricerca del petrolio entro 12 miglia dalla costa fino all'esaurimento del giacimento. In pratica un regalo alle grandi compagnie petrolifere che hanno ottenuto la concessione (pagando le royalties più basse del mondo, solo il 7% del valore di quanto estratto).

Quali sono i rischi che queste trivellazioni vicine alle coste potrebbero produrre? Enormi, perché un eventuale disastro petrolifero (le perdite di petrolio durante le trivellazioni sono frequenti) in un mare chiuso come il Mediterraneo sarebbe devastante.

2 Editoriale

Page 3: Bella Ciao Belgio n. 3

Ma, dicono gli amici dei petrolieri, abbiamo bisogno di risorse energetiche, volete forse tornare al medioevo? Esattamente come la campagna di allarme scatenata dal governo belga contro la chiusura delle centrali nucleari del paese, nonostante i gravi pericoli segnalati da numerose ispezioni.

Quanto è il petrolio estratto in questo modo? Secondo il governo 700 milioni di tonnellate; peccato che nel documento di Strategia energetica nazionale di questi 700 milioni, solo 126 siano certi. Secondo Lega ambiente quello che si potrebbe estrarre coprirebbe solo 8 settimane di fabbisogno energetico nazionale.

Chi ha richiesto il referendum? Dieci consigli regionali; praticamente tutte le regioni con coste ad eccezione di Toscana, Lazio, Emilia Romagna.

Perché si vota il 17 aprile? Questo è un simpatico regalo del governo Renzi-Alfano che ha deciso di indire il referendum il prima possibile (nonostante che la Consulta debba ancora dare il suo parere su un ricorso che riguarda altri due referendum che potrebbero tornare in ballo). Il fine è quello di rendere difficile il raggiungimento del quorum necessario per la validità del referendum (la partecipazione di almeno il 50% degli aventi diritto al voto), rifiutando di accorparlo con le elezioni amministrative di giugno e, sostanzialmente, impedendo una normale campagna elettorale e di informazione.

Per il Partito democratico è indubbiamente più semplice boicottare il referendum piuttosto che fare una campagna elettorale a difesa degli interessi dei petrolieri piuttosto che della salvaguardia dei nostri mari e delle coste. Sottrarre i diritti dei cittadini a scegliere è la linea maestra del Pd di Renzi, come dimostra anche la riforma costituzionale che non elimina affatto il Senato, ma solo la sua eleggibilità.

Come potranno votare i nostri connazionali iscritti all'Aire? Tutti noi riceveremo a casa le schede per votare. E' quindi fondamentale che i nostri connazionali verifichino che l'indirizzo in possesso all'Aire sia quello giusto. Sul sito di "Bella Ciao" (come su quello di "Comites è Partecipazione”) vi terremo informati sulle scadenze per la ricezione del plico e per l'invio.

Noi voteremo SI per abrogare il privilegio dei petrolieri e per difendere il nostro mare e le nostre coste. Invitiamo tutti i nostri connazionali a votare, prima di tutto, per difendere questo fondamentale istituto di democrazia partecipativa che è il referendum. E poi a votare SI.

Editoriale 3

Page 4: Bella Ciao Belgio n. 3

Bruxelles (im)Mobilité di Roberto Galtieri. Foto Francesca Fondi

Spostarsi a Bruxelles diventa sempre più difficile. Metro, tram, bus, auto, treno, ogni mezzo di trasporto che non si basi sui nostri garretti ci complica la vita; e anche in questo caso l’inquinamento soffoca i polmoni. Se vogliamo recarci in un qualsiasi posto della città diventa un problema, e i governi federale, regionale etc. non fanno nulla.

Tunnel. Dal 1997 viene denunciato il cattivo stato dei tunnel cittadini. Nel 2013 un master plan aveva elencato problemi e soluzioni. Oggi siamo alla chiusura del Tunnel Stéphanie per almeno un anno, forse per due il tunnel Montgomery e il tunnel Léopold II rischia di essere chiuso in un prossimo futuro, il viadotto di viale Reyers abbattuto senza ripristino. Il costo nei prossimo 15/20 anni per il mantenimento dei tunnel è di 10 miliardi di euro. Vista la mancanza di fondi il rischio è la loro soppressione.

Soluzioni proposte? : tassa di entrata in città per gli autoveicoli; chiusura

4 Dal Belgio

Page 5: Bella Ciao Belgio n. 3

al traffico del “pentagono”; multe per chi viaggerà solo in automobile; chi più ne ha più ne metta. Il mito del trasporto privato è in crisi e si rischia di finire come a Londra dove solo i ricchi si possono permettere di andare in centro con l’automobile. Per non parlare della tassa sul parcheggio e multe varie: milioni di euro dai cittadini ai comuni. Fare presidente della commissione d’inchiesta (Charles Piquet,) che ha gestito nel passato il dossier è una vera copia del malaffare governativo italiano.

Stib. Invece di incentivare il trasporto pubblico il prezzo del biglietto è aumentato e il mobib non lascia vedere traccia del percorso orario e frega sui minuti facendoti pagare doppio biglietto per una sola corsa lunga; a volte lunga per attesa delle corrispondenze. In alcune fasce orarie la frequenza è buona, in altre, come quella serale l’unica soluzione possibile è o restare a casa, o uscire solo nel quartiere del proprio comune, o prendere l’auto e pagare esosi parcheggi sotterranei.

Sncb. Di male in peggio. La RER cittadina non è stata fatta e i collegamenti intercittadini sono senza orario e dove presenti mai rispettati in stazioni fatiscenti e in continuo cantiere. Il piano di ristrutturazione delle ferrovie belghe proposto dalla ministra alle Mobilité, Jacqueline Galant, avrà conseguenze catastrofiche per il trasporto ferroviario pubblico. In cifre: licenziamento di 30.000 lavoratori (dati CNE) e aumenti di prezzi. Oltre la catastrofe sociale che non ha bisogno di spiegazioni vista l’entità dei numeri, il piano porterà secondo i sindacati di categoria ad una drastica diminuzione della sicurezza per i passeggeri. Altro obiettivo eliminare i sindacato perché scioperando mete a nudo i problemi governativi. Non da ultimo: niente raddoppio della Bruxelles-Ottignies e Bruxelles-Nivelles. Però da lacchè della NVA: la ministra della Galant ha presentato progetti per la RER 81 stazioni nelle fiandre, 27 in Vallonia e 33 a Bruxelles. Bruxelles.

Dal Belgio 5

Page 6: Bella Ciao Belgio n. 3

Belgio: prove tecniche di catastrofe nucleare di Federica Morelli

L'uscita dal nucleare ha subito numerosi slittamenti. A incidenti e scoperte sul pessimo stato dei reattori sono seguite scelte governative discutibili. In Belgio ci sono due centrali. Doel ha 4 reattori; il più vecchio è attivo dal 1974, il più “giovane” dall'85. I 3 reattori di Tihange sono in funzione dal 1975, 1983 e 1985. Nel 2003 la coalizione di governo arc-en-ciel votava un piano di uscita graduale dal nucleare da ultimarsi nel 2025. Nel 2012 il governo Di Rupo posticipa di 10 anni la chiusura di Tihange 1 per “garantire la sicurezza di approvvigionamento”. Lo scorso dicembre la chiusura dei reattori Doel 1 e 2 viene rimandata al 2025 dal governo Michel.

Oggi sulle sorti dei reattori Doel 3 e Tihange 2 ci si gioca la sicurezza. Nel 2012 l'Autorità Federale per il Controllo Nucleare (AFCN) annunciava la presenza di migliaia di crepe negli impianti, disponendone la chiusura temporanea. Saranno riaperti nel maggio 2013 per essere richiusi un anno dopo visti i risultati preoccupanti dei test di funzionamento. Lo scorso novembre il nuovo via libera, seguito da segnali di malfunzionamento. In Belgio il nucleare fornisce il 55% di energia. Per il Ministro Marghem (MR) la riapertura è necessaria per la transizione energetica. Da una

6 Dal Belgio

Page 7: Bella Ciao Belgio n. 3

prospettiva ambientalista questo argomento poggia su false premesse. Ad ostacolare la transizione è il lassismo dei governi succedutisi dal 2003.

Le centrali sono gestite da Electrabel, una sussidiaria di Gaz de France-Suez che detiene il monopolio della produzione di elettricità e gas ed è proprietaria delle centrali. “L’inazione federale ha permesso a GDF-Suez di avere il controllo sulla nostra politica energetica”, denuncia la coalizione ecologista Ecolo-Groen, e accusa: il moltiplicarsi degli annunci sul rischio blackout nel 2015 erano una

mossa deliberata. Greenpeace non ha usato mezzi termini, definendo il governo “schiavo di Electrabel”.

I risultati dell'ultimo rapporto indipendente inficiano quelli ufficiali. L'esperta ritiene che l'AFCN accetti passivamente le tesi di Electrabel. Secondo questa le crepe sono dovute a un problema di fabbricazione degli impianti. “Semplicemente non c'è alcuna prova”, si legge nel rapporto. I rilevamenti del 2014 hanno individuato fratture più grandi rispetto al 2012. Inoltre Electrabel ha alterato le formule dei test, mentre l'AFCN ha escluso volutamente una serie di possibili cause per l'allargarsi delle crepe “in contrasto con lo stato della scienza e della tecnologia”. In sintesi, “gli esperti dell'Autorità Belga tendono a ridurre al minimo gli standard di sicurezza” mentre siamo “di fronte a dei rischi significativi”. C'è poco da star tranquilli e il conflitto di interessi è

enorme: il movimento politico VEGA ha denunciato una collusione - “consciente ou non” - tra la compagnia, l'AFCN e l'ufficio del Ministro. L'unico belga designato da AFCN per valutare le crepe e i test per il riavvio è il fratello del responsabile del dossier energia nel gabinetto Marghem, ex-direttore della centrale di Doel. L'esperto a capo del gruppo “indipendente” sulle sorti di Doel 3 è legato a un centro di ricerca sponsorizzato da GDF-Suez e AFCN.

La questione è: perché non investire nelle rinnovabili? Gli interessi in gioco

sono altissimi. Ogni reattore apporta a Electrabel 1 milione di utili al

giorno mentre i costi di riattivazione graveranno tutti sui consumatori. Germania, Lussemburgo e Olanda hanno già sollevato preoccupazioni e le città di Maastricht e Aquisgrana hanno avviato un'azione legale per la chiusura dei reattori. Nel frattempo il governo belga propone di distribuire compresse

di iodio su tutto il territorio in caso di incidente. La petizione su Avaaz ha già raccolto oltre 1 milione di firme. Come e quando finirà il valzer belga del nucleare?

Dal Belgio 7

Page 8: Bella Ciao Belgio n. 3

8

Cosa vogliamo dal Comites

Comites è Partecipazione a Turnhout

di Alessandro Castro*

Turnhout, al confine con l’Olanda, è una cittadina, centro di quello che veniva chiamato il triangolo d’oro del Belgio. La piccola collettività italiana è prevalentemente di origine calabrese. L’associazione culturale Giuseppe Verdi -una delle più vecchie associazioni italiane in Belgio, fondata dal compianto Vincenzo Ferrara, da poco scomparso e fondatore anche della locale sezione del PCI (Partito Comunista Italiano) - partecipa alla lista “Comites è Partecipazione” con altre associazioni.

Per avere un contatto diretto con gli eletti del Comites abbiamo organizzato un incontro tra il consigliere Dino Calà e i soci della Giuseppe Verdi per discutere dei problemi che viviamo qui a Turnhout rispetto al Consolato. Dall’incontro, molto partecipato, sono emersi 11 punti di interesse, problemi, domande e proposte della nostra collettività e che Dino Calà ha fatto propri e sui quali ha promesso interverrà, con gli altri consiglieri della lista Comites è Partecipazione, in seno al Comites. L’incontro è avvenuto il 19 dicembre nella “Villa Mescolanza”. Questi i punti:

Creare la figura di fiduciario che da Turnhout, come da altre zone fuori Bruxelles, abbia la delega, riconosciuta dal Consolato, di svolgere pratiche per i propri concittadini. Ci sarebbe anche un notevole risparmio di soldi e di tempo.

I disabili non possono entrare in Consolato ! Le barriere architettoniche sono enormi. Spesso i funzionari sono gentili, scendono loro, ma non è così che si rispettano i diritti e leggi italiane ed europee in materia

Molti non hanno il computer: per analfabetismo informatico e per costi elevati del collegamento internet, la prenotazione online non si può fare. Ma chiamare al consolato per prenotare un appuntamento è impresa impossibile.

Per noi che veniamo da lontano è prioritario che il giorno di ricevimento in Consolato senza prenotazione abbia un limite di entrata e che chi venga da fuori Bruxelles sia privilegiato.

Perché non è possibile pagare le pratiche con la carta bancaria ma solo in contanti ? In Italia il governo non l’ha reso obbligatorio ?

Page 9: Bella Ciao Belgio n. 3

Garantire che la macchina per le foto sia funzionante.

Per il rinnovo della carta d'entità italiana perché si è obbligati ad andare due volte a Bruxelles ?

È possibile rinnovare un passaporto scaduto in una sola volta senza dover tornare due volte a Bruxelles ?

Per cittadini che, come noi impiegano 2 ore per andare a in Consolato ( e due per tornare) non sarebbe gentile mettere in funzione un distributore, a pagamento, di acqua e caffè ?

Sarebbe utile che il sito del Consolato fosse tradotto, ovvero, facendo migliore figura, eliminare i riferimenti alle due lingue del Belgio

*l’autore è presidente dell’associazione culturale Giuseppe Verdi

9

Notizie Utili Informiamo I cittadini iscritti all’AIRE nella circoscrizione consolare di Bruxelles, che dallo scorso Novembre 2015, è possibile ottenere il nuovo passaparto a vista senza spese aggiuntive. Resta valido l’obbligo di prenotare l’appuntamento sul sito del consolato o per telefono.

La carta europea di assicurazione malattia (CEAM), è fondamentale per quando si viaggia per vacanze, studio etc, nei paesi Ue. Questa carta va richiesta al’INAMI. Essa prova che siete coperti da un’assicurazione medica belga. Verranno ottenuti rimborsi delle spese secondo le regole belghe, ovvero nei casi previsti previa autorizzazione della propria mutualité. La carta CEAM è personale, dunque ogni persona della famiglia o amici di viaggio dovrà possedere la propria carta.

Canone Rai per italiani all’estero. Sono esenti dal pagamento del canone Rai i titolari di un’utenza per la fornitura di energia elettrica, residenti all’estero e regolarmente iscritti all’AIRE e non aventi televisore in

loco. Per non pagare il canone è necessario fare domanda all’Ufficio delle entrate competente.

Page 10: Bella Ciao Belgio n. 3

Dalla Resistenza alla Costituzione e ora? di Marco Grispigni

La lotta di liberazione dal nazifascismo ha fatto sorgere una nuova Italia dalle macerie della guerra di oppressione e di sterminio che il fascismo aveva voluto a fianco del suo alleato naturale, il regime nazista tedesco. Le celebrazioni del 25 aprile si ripetono ogni anno ma spesso l'ufficialità dell'evento nasconde la sua reale importanza. Troppe persone non sanno cosa fu la guerra partigiana e quale ruolo ebbe nella costruzione della nostra democrazia. Durante la guerra di liberazione (dal settembre del 1943 all'aprile del 1945) oltre 44 mila furono i partigiani uccisi in battaglia e oltre 9 mila furono quelli uccisi per rappresaglia nelle carceri dei fascisti e dei loro alleati nazisti. La Resistenza permise all'Italia di sedersi al tavolo della pace non esclusivamente come una delle nazioni responsabili dello scoppio della guerra, ma come una di quelle che con la sua lotta di popolo avevano contribuito alla pace.

Da troppi anni sentiamo il ritornello, anche da parte di alte cariche dello Stato, delle ragioni di chi combatté quella guerra, da una parte e dall'altra. Ma da questi discorsi non sempre è chiaro il fatto che una parte combatté per la libertà, l'altra fu al fianco di chi aveva scatenato la terribile guerra di distruzione e di sterminio.

10 Dall’Italia

Page 11: Bella Ciao Belgio n. 3

Ha ancora senso oggi, nel 2016, celebrare il 25 aprile, la festa laica di una nazione libera e dell'antifascismo? Per noi italiani che viviamo all'estero la risposta non può che essere positiva. Sempre più numerosi sono i partiti fascisti che tornano sulla scena, utilizzando il razzismo per seminare germi di morte e di odio. Purtroppo anche fra i nostri connazionali il razzismo, che storicamente è sempre stato una delle componenti ideologiche del fascismo, si diffonde. E così chi lavora e fatica ad arrivare alla fine del mese non guarda allo scandalo delle 62 persone più ricche del mondo che posseggono quanto ha la metà più povera della popolazione mondiale (dato Oxfam), ma guarda con terrore e con odio ai quei disperati che scappano dalla miseria, dalla guerra, dalle catastrofi climatiche. E li guardano come qualcuno che può levargli quelle briciole che i 62 gli hanno lasciato. È la guerra tra i poveri.

Ma quest'anno c'è anche un'altra ragione per cui dovremo celebrare tutti insieme la festa della libertà, la festa del 25 aprile. La fine della guerra aprì la strada alla democrazia che trovò la sua forma istituzionale con l'entrata in vigore, il 1 gennaio 1948, della Costituzione. Oggi il governo Renzi-Alfano quella Costituzione la vuole modificare profondamente: togliendo ai cittadini il diritto a eleggere i propri senatori (e non abrogando il Senato che continuerà a esistere), e trasformando la nostra Repubblica in un sistema politico dove l'insieme dei meccanismi di controllo e di garanzia vengono cancellati o indeboliti per non disturbare il potere esecutivo. Per dare più potere a un governo che sarà espressione di quel partito che, fra premi di maggioranza e astensionismo, potrebbe rappresentare in realtà una ridicola minoranza del corpo elettorale italiano.

La riforma costituzionale viene propagandata, con impressionante arroganza, dal presidente del Consiglio e dalla ministra per le Riforme istituzionali come una riforma attesa dagli italiani da più di 70 anni. Speriamo che questa sciocchezza sia frutto dell'ignoranza in storia di questa classe politica (la Costituzione è stata approvata 69 anni fa) e non del fatto che Renzi e la Boschi siano d'accordo con quei 62 (su 556) costituenti di allora (eletti per il partito fascista e quello qualunquista) che votarono contro la Costituzione.

Dall’Italia 11

Page 12: Bella Ciao Belgio n. 3

Lasciare la religione è possibile anche in Italia lo sbattezzo

di Nicoletta Casano—Segretaria dell’Action Laïque Belgo-Italienne

Le religioni esistono da migliaia di anni eppure restano sempre un tema di grandissima attualità. E proprio l’attualità sta testimoniando che l’umanità al 21° secolo è ancora capace di dare il peggio di sé quando ha a che fare con la religione, che essa sia il vero motivo del confronto (e addirittura delle guerre) o solo il velo dietro il quale si nascondono interessi economici e politici. In realtà l’appartenenza ad una comunità religiosa, ma anche filosofica, dovrebbe essere solo e soltanto una questione privata. Ma come e perché si arriva ad appartenere ad una comunità religiosa?

La maggior parte delle persone sono “iniziate” alla religione da giovani, molto giovani, spesso appena-nati, per volontà dei propri genitori, senza possibilità di scelta. La loro vita è in seguito caratterizzata dall’indottrinamento e dai riti di passaggio che accompagnano eventi personali, ma anche quelli della propria famiglia o gruppo socio-culturale.

In questa struttura ritualistica, studiata a tavolino, esiste un’incognita: la fede. Ne’ il battesimo, ne’ la circoncisione o qualsiasi altro rito d’iniziazione possono intervenire sulla capacità di una persona di credere incondizionatamente nell’esistenza di un dio o in generale nei dogmi di una religione. Così accade che anche delle persone nate e cresciute in ambienti il più delle volte verosimilmente religiosi vengano ad un certo punto sopraffatti

12 Laicita’

Page 13: Bella Ciao Belgio n. 3

dal proprio razionalismo e decidano di fare parte di quelli che non credono (atei) o che sospendono qualsiasi giudizio sull’esistenza di un qualcos’altro oltre la vita (agnostici). Da quindici anni, anche in Italia, queste persone possono trovare un supporto in un’associazione filosofica che difende la laicità e i suoi valori di fronte allo Stato Italiano. Si tratta dell’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR). L’UAAR fa parte dell’International Humanist and Etical Union allo stesso modo del Centre d’Action Laïque belga, istituzione da cui dipende la nostra associazione ALBI, l’Action Laïque Belgo-Italienne.

Come è ben visibile sul suo sito internet, l’UAAR ha ottenuto delle vittorie legali importanti in favore della laicità in Italia, tra cui la possibilità per qualsiasi cittadino italiano di fare domanda legale per essere radiato dalla lista dei battezzati e quindi per uscire formalmente dalla comunità religiosa. Si tratta dello sbattezzo. Infatti, il non credere o dichiararsi ed essere riconosciuto dalla propria comunità in quanto ateo o agnostico conta formalmente poco per la chiesa cattolica dal momento che la persona in questione risulta ancora battezzata. Lo sbattezzo ufficializza la separazione di un individuo dalla comunità religiosa in cui è entrato a far parte senza il proprio consenso.

Non che lo sbattezzo sia un obbligo per definirsi ateo o agnostico o per aderire all’UAAR o all’ALBI in Belgio, ma sicuramente è il gesto simbolico che demarca una linea netta di separazione con la religione. Il rifiuto della religione è in effetti riconosciuto in molti paesi allo stesso modo dell’adesione ad una religione. L’associazione che rappresenta questo rifiuto in Italia, l’UAAR, è riconosciuta dalla comunità internazionale, ma non da quella nazionale. Lo Stato Italiano non ha infatti ancora accettato un’intesa con l’UAAR allo stesso modo di come ha fatto con altri gruppi religiosi o filosofici cosi come previsto dall’articolo 8 della Costituzione Italiana.

Nonostante la convinzione demagogica di alcuni politici che ancora tentano di tenere ancorato un solo credo religioso e relative usanze religiose a delle specifiche identità nazionali, l’evoluzione della società europea, e non solo, sta inevitabilmente dirigendosi verso ogni sorta di pluralismo, quello religioso compreso. Negarlo o vietarlo è semplicemente contrario al senso civile. In questo pluralismo, sono naturalmente compresi anche l’ateismo e l’agnosticismo, giuridicamente riconosciuti sotto la dicitura di “libero pensiero” così come è affermato anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art.18). Chi fosse interessato, può trovare il formulario per lo sbattezzo allegato a questo giornale.

Laicita’ 13

Page 14: Bella Ciao Belgio n. 3

Bruxelles in Movimento di Stefania Costa

La nostra asbl si chiama "Bruxelles in movimento", un’ asbl culturale che ha per oggetto "lo studio, l’osservazione e l’analisi dei movimenti e delle forme partecipative di rappresentanza sociale, comunitaria e politica dei cittadini, con un’attenzione speciale all’utilizzo delle nuove tecnologie e dei social media ; finalizzata all’organizzazione di incontri, dibattiti, attività di formazione ; l’interazione con organizzazioni con scopi similari e convergenti ; la realizzazione di campagne di sensibilizzazione sociale e culturale per il libero accesso alle risorse naturali e ambientali, l’intervento dei cittadini sul territorio, il supporto e lo sviluppo di attività culturali, la cooperazione dei membri in attività di acquisto solidale”.

Siamo per lo più attivisti del M5S Bruxelles ma così come stabilito nello Statuto “L’associazione agisce in maniera indipendente da qualsiasi partito politico e s’ispira per il suo funzionamento interno al principio della democrazia diretta. A questo riguardo, Internet riveste un ruolo centrale per facilitare l’adesione all’associazione e per rendere possibile le consultazioni, le deliberazioni e le decisioni dei membri”.

Abbiamo sentito il bisogno di dotarci di uno “strumento” per poter interagire con la società civile di Bruxelles, con altre associazioni e con altre Istituzioni e attraverso l’asbl ci siamo soprattutto posti l’obiettivo di poter sensibilizzare su determinati argomenti, cittadini italiani ed europei qui a Bruxelles, cercando di incentivare le persone a prendere parte attiva nella società civile. Bruxelles, come capitale europea, ci offre l’opportunità di poter conoscere e collegarsi ad associazioni e movimenti europei.

14 Associazioni

Page 15: Bella Ciao Belgio n. 3

Tra le attività svolte, abbiamo organizzato la proiezione del film-doc “La Trattativa” e il dibattito con Sabina Guzzanti, per la quale abbiamo organizzato il giorno successivo un “lobby-tour”, un tour conoscitivo sulle attività delle lobbies a Bruxelles.

L’evento ha ottenuto un forte successo con la partecipazione di circa 500 persone. Siamo riusciti a fare tutto in autofinanziamento e ad adottare prezzi

“popolari” (5€) perché volevamo permettere a tutti di informarsi su un tema e su fatti che dovrebbero essere conosciuti da tutti gli Italiani, e ciò a prescindere dalle loro idee politiche.

L’idea era anche quella di presentare al pubblico europeo il film, e fare che l’esperienza fosse di arricchimento anche per la stessa Sabina, che si è mostrata molto interessata alle attivitá delle lobbies.

Nelle prossime attività, abbiamo previsto la realizzazione di un cineforum con dibattiti, alla stregua de “la trattativa”, ma che possano essere associati anche a progetti concreti, e che vedranno la collaborazione anche di altre associazioni.

Associazioni 15

Page 16: Bella Ciao Belgio n. 3

La fusione Nucleare, semplice semplice Intervista di Lapo Bettarini a Giovanni Lapenta

Lapo: Perché decidere di (o sentirsi obbligato a) lavorare negli States e in Belgio, ma non in italia? Ora cambieresti idea?

G. Lapenta: Bisogna sgomberare il campo dalla retorica falsa della televisione e dei giornali. Non e` vero che all’estero la Scienza e` sana mentre in italia e` marcia. Ci sono problemi e carenze sia in italia che all’estero. Ci sono pregi e difetti. Spesso si sentono descrivere i campus americani come la perfezione e la selezione basata unicamente sul merito. Balle spaziali. Il merito conta ovunque cosi come

contano altri parametri meno nobili. Non raccontiamoci balle. Se si va all’estero perche` si hanno delle opportunità bene, altrimenti si può stare in Italia. Fare esperienza all’estero arricchisce la propria vita e espande le opportunità di trovare una strada di soddisfazione personale. Ma si incontreranno problemi ed ingiustizie ovunque.

L: Cosa è la fissione e cosa è la fusione in termini semplici e concreti per la persona della strada e come è che ci permettono di produrre energia.

GL: Gli atomi hanno un ideale: il piombo. Tutti gli atomi vorrebbero essere piombo. Cosi gli atomi piccoli si aggregano per avvicinarsi ad avere la massa del piombo e gli atomi grandi si dividono perche` le loro parti abbiano una massa piu` vicina al piombo. Tanto piu` lontani sono dal piombo tanto piu` grande diventa la loro propensione ad avvicinarvisi. Questo propensione si misura in energia. Atomi molto piccoli (elio) si fondono producendo molta energia e atomi molto grossi (uranio, plutonio) si dividono perche` le loro parti abbiano una massa piu` vicina al piombo. . Purtroppo spesso oltre a perdere massa nella forma di energia termica che puo` essere usata in un centrale elettrica, gli atomi aspiranti ad essere piombo emettono anche radiazione. Spesso ma non sempre. Nel caso della fusione esistono degli atomi

16 Scienza

Giovanni Lapenta—Astrofisico,KU Leuven

Page 17: Bella Ciao Belgio n. 3

che si fondono senza produrre nessuna radiazione. Un giorno ognuno di noi avra` in cantina o nel solaio o sotto il cofano della macchina un reattore a fusione che non emette nessuna radiazione. Ma quel giorno non e` oggi e neppure domani. Ci resta allora la fissione che funziona gia` ed e` utilizzata nelle centrali nucleari tradizionali ma produce radiazioni.

L: Pro e contro di entrambi: c'è una soluzione pulita e praticabile per l'utilizzo dell'energia nucleare nel futuro? Se sì, quando?

GL: Il vantaggio dell’energia nucleare e` che non produce nessuna emissione di anidride carbonica e pertanto fornisce moltissima energia senza influire sul riscaldamento globale ed il cambiamento del clima. La fissione produce scorie nucleari a causa delle radiazioni che produce, mentre la fusione eviterà completamente anche questo problema. La fusione nucleare e` la forma di energia perfetta.

L: Cosa sta facendo attualmente il mondo scientifico in questo senso?

GL: La community scientifica in questo campo ha compiuto molti errori nel passato. La gestione non e` mai stata facile. I tempi di costruzione degli esperimenti, a causa della scarsita` dei fondi e della difficolta` a gestire collaborazioni internazionali, sono eterni. Il nuovo grande reattore, IUTER, fu deciso da Garbachov e Reagan, in ere geologiche passate. Chi lo ha proposto appartiene ad un’altra generazione da chi lo ha costruito, che a sua volta appartiene ad un’altra generazione da chi lo userà. Il progresso in queste condizioni e` difficilissimo. Se si vuole la fusione nucleare bisogna investire seriamente, bisogna dare l’opportunita` ai giovani ricercatori di perseguire idee nuove non approvate due generazioni prima da politici in Unione Sovietica e Stati Uniti. Come le cose vano ora non si va da nessuna parte.

L: Cosa pensi dei movimenti Anti-nucleari? Sono movimenti informati o no? L'informazione ufficiale per te parla del nucleare in modo corretto?

GL: I movimenti anti nucleari sono sicuramente composti da persone generose e con le migliori intenzioni. Ma come tutti gli idealisti devono in primo luogo essere vigili a non finire per essere pedine in schemi tesi a favorire chi teme il cambiamento. Un problema che ha colpito sempre i movimenti di protesta: finire per rafforzare proprio quello che si vuole sconfiggere. Il nemico numero uno e`il riscaldamento globale. Il nucleare non e` un male assoluto. Bisogna essere informati sui diversi tipi di nucleare e capire che certe forme di energia nucleare sono la migliore soluzione contro il cambiamento del clima.

Scienza 17

Page 18: Bella Ciao Belgio n. 3

ELENA FERRANTE, L’amica geniale

di Sonia D’aroma

L’amica geniale è un romanzo di Elena Ferrante, pubblicato nel 2011 a cui fanno seguito altri tre volumi (Storia del nuovo cognome. L ’am ica gen ia le ,vo lum e secondo, pubblicato nel 2012, Storia di chi fugge e di chi resta. L’amica geniale volume terzo, pubblicato nel 2013 e per ultimo: Storia della bambina perduta. L’amica géniale, volume quarto, pubblicato nel 2014) tutti editi dalla casa editrice E/O.

L’amica geniale, narra le vicende di due bambine, amiche intime e compagne di scuola, Elena e Lila, e della loro vita quotidiana in un quartiere popolare alla periferia di Napoli, con delle regole di comportamento molto rigide a cui, insofferenti, cercano di ribellarsi.

La storia delle due bambine comincia ad esser raccontata nel dopoguerra seguendo il loro percorso di vita fino alla maturità inoltrata, arrivando cronologicamente più o meno ai nostri giorni.

Elena è la voce narrante, l’amica che riesce a continuare gli studi dopo la scuola elementare e che informa il lettore delle vicende storiche oltre che personali. Lila, figlia di un ciabattino, è una bambina molto dotata sia dal punto di vista intellettuale che psicologico, è « l’amica geniale » che però non riuscendo, per motivi economici, a terminare gli studi decide di sposarsi

18 Cultura

Page 19: Bella Ciao Belgio n. 3

appena sedicenne per cercare di uscire dalla miseria a cui la vita l’ha condannata.

Le due ragazze non si arrendono al loro destino e combattono, seppur in modi diversi, il mondo maschilista ed estremamente duro, violento nel quale vivono.

Attraverso gli occhi di Elena (familiarmente chiamata Lenù) si snodano vicende ed avvenimenti, amori e tradimenti, invidie e rivalse sociali non solo delle due ragazze ma di tutto il microcosmo nel quale sono cresciute e da cui Elena riesce in qualche modo a tirarsi fuori grazie allo studio che la traghetta anche fisicamente verso nuovi mondi geografici ed umani.

Il primo volume si apre con la richiesta di aiuto ad Elena da parte del figlio adulto di Lila che denuncia la scomparsa della madre. Da questo momento in poi assistiamo ad un lungo flashback in cui Elena ripercorre tutta la loro storia alla luce della sua maturità facendo del racconto un lungo ricordo che con grande forza descrittiva riesce a conquistare il lettore che si immedesima emotivamente con la protagonista del racconto pur mantenendo le distanze da quel mondo terribile, fatto di leggi non scritte, descritto con particolari minuziosi.

Inutile dire che il romanzo è un’unica entità e quindi i quattro volumi vanno letti tutti d’un fiato per non perdere l’organicità del racconto; e risulta comunque facile la sua lettura poiché l’Io narrante Elena, ormai persona colta, non ha dimenticato il luogo in cui è cresciuta e la lingua, oltre al dialetto onnipresente solo detto che non compare mai, che ha scandito i momenti della sua esistenza riuscendo a trasmettere con semplicità concetti di carattere universale.

Dell’autrice del romanzo non si sa quasi nulla oltre al fatto che ha già pubblicato altri bellissimi romanzi in vent’anni tra cui « L’amore molesto » da cui il regista Mario Martone ha tratto un film omonimo.

Elena Ferrante sostiene che a parlare debbano essere i suoi romanzi e non lei (o lui), la sua foto in copertina o le sue interviste rilasciate qua e là e dato il successo ottenuto con L’amica geniale si può concludere che il valore della sua scrittura abbia ragione sullo scadente mercato editoriale che popola le nostre librerie.

Cultura 19

Page 20: Bella Ciao Belgio n. 3

6.01: un numero, una data, un orario? di collettivo 6.01

6.01 È il punto di inizio scelto da un gruppo di aspiranti scrittori per fare

conoscere a cinque lettori il proprio immaginario, ancora in divenire.

Il gruppo ha preso vita in pomeriggi di incontri di scrittura creativa or-ganizzati dalla Piola Libri, grazie alla guida sapiente, attenta e paziente di Isaia Iannaccone, scrittore, chimico e sinologo, appassionato animatore del gruppo.

E così, tra un caffè e un panino, i partecipanti hanno imparato gradualmente a creare storie, forse da sempre nascoste in un cassetto, a scoprirsi ed ascoltarsi a vicenda.

Tutti a Bruxelles o limitrofi da molto, italiani o con una incredibile padronan-za della lingua italiana, le loro esperienze traspaiono nei loro racconti, per mano di personaggi familiari o insoliti, con uno sguardo sognante all’Italia da una parte e dall’altra al loro presente nel freddo Nord Europa, stando bene attenti a seguire il mantra di Stendhal citato più volte dal maestro Iannaccone: “io voglio parlare di me senza parlare di me”.

Che l’esperienza dell’espatrio favorisca una certa riflessione, su se stessi e sul mondo e una voglia d’esprimersi e raccontare la realtà? Forse. Sicuramente immergersi in un nuovo contesto culturale e linguistico rimane un’esperienza

20 Cultura

Page 21: Bella Ciao Belgio n. 3

forte, totalizzante. Allora la scrittura puo’ apparire come una forma di rielabo-razione del proprio vissuto oltre che un’espressione creativa, un modo per mantenere vivo quel legame con la lingua italiana, fissando i propri ricordi che si mischiano all’esperienza del presente.

6.01 è una esperienza di confronto e di scambio di un gruppo eterogeneo per professionalità, età, vissuto, ma i cui membri trovano un terreno comune nell’essersi trovati nello stesso momento e luogo, Bruxelles, con la voglia di raccontare, ma ancora tanto da im-parare.

Perché il passaggio da lettore a as-pirante scrittore è tutto tranne che breve. Essere un buon lettore è indis-pensabile per sapere scrivere… ma non basta.

Isaia Iannaccone ha quindi guidato il gruppo nell’analisi teorica dei testi, prima da lettore e poi provando a esercitarsi nella scrittura alla luce delle tecniche esposte: questo esercizio im-plica attenzione e dedizione, oltre che creatività, elemento quest’ultimo chia-ve, senza il quale nessuna conoscenza e tecnica sarebbe sufficiente.

Per sorpresa di molti anche sulla cre-atività si puo’ lavorare, coltivando la curiosità e ricercando gli stimoli giusti. Senza dimenticarsi dell’ironia, uno strumento cosi’ difficile da utilizzare nella vita e nella scrittura, ma cosi’ prezioso…

Per scrivere inoltre ci vuole modestia e contemporaneamente una grossa dose di incoscienza per superarla. La stessa incoscienza che ha convinto il gruppo, dopo un solo anno di lavoro comune, a lanciarsi nell’editoria, non sen-za remore e titubanze iniziali. Il cerchio di ascolto quindi si sarebbe allargato all’editore e i lettori, prima solo immaginari, avrebbero preso forma.

Se vi convinceranno, potrete addirittura pensare di unirvi a loro in futuro per un prossimo progetto!

Cultura 21

Ritratto di Stendhal

Page 22: Bella Ciao Belgio n. 3

Marcinelle tra passato e presente di Pietro Lunetto

Marcinelle è una località tristemente nota agli italiani in Belgio, e non solo, per la tragedia del crollo della miniera l'8 agosto 1956 in cui persero la vita 262 persone, in gran parte nostri connazionali venuti qui in cerca di un futuro migliore. Lo scorso 4 dicembre, giorno in cui si festeggia Santa Barbara, la santa protettrice dei minatori, con l'iniziativa “Marcinelle, tra passato e presente”, realizzata dal Casi-Uo, Gramsci bxl, ALBI, Filef-Nuova Emigrazione Belgio e BIM con il patrocinio del Comites di Bruxelles e del Ministero degli Affari Esteri, si è aperto simbolicamente il ciclo di iniziative per ricordare i 60 anni

della tragedia e i 70 anni dalla firma degli accordi tra Italia e Belgio passati alla storia come accordi “uomo-carbone”, gli accordi che diedero il via all'emigrazione dallo Stivale verso le mines de Belgique.

L’iniziativa ha cercato di favorire lo scambio di storie e di esperienze tra le diverse generazioni di migranti italiani, illustrando i paralleli e differenze. Si sono alternate testimonianze sulle condizioni di lavoro, sociali e il dibattito sul tema attuale della libera circolazione in Europa e delle espulsioni dei cittadini comunitari dal Belgio.

Paul Lootens, presidente della centrale generale del sindacato FGTB, ha illustrato le condizioni economiche e sociali in cui è maturata la tragedia di Marcinelle e gli accordi uomo- carbone, ricordando che a distanza di 60 anni da quei fatti, in nome del profitto delle imprese, si continua morire e a restare invalidi sul lavoro, sia in Belgio che nel resto del mondo.

22 Dal Mondo

Page 23: Bella Ciao Belgio n. 3

Durante la giornata è stata allestita la mostra “Memoria” del Casi-UO, sulla storia della nostra emigrazione e sono state proiettate le testimonianze di Michele e Simona, una coppia di giovani emigrati pugliesi, trasferitisi qui nell’ultimo anno, che hanno reso palese ai presenti che le motivazioni e le difficoltà del percorso migratorio di questi anni non sono molto diverse da quelle di allora.

Un commosso Marco Martiniello, sociologo all’Università di Liegi, ha raccontato il percorso migratorio del padre, recentemente scomparso, e la sua esperienza da espulso “perché si era rifiutato di lavorare in miniera” contravvenendo al “contratto” firmato in Italia, e la sua permanenza al Petit-Château, centro ancora in uso per l'ospitalità dei richiedenti asilo. Lucio in un video ha raccontato la sua esperienza di nuovo migrante espulso dal Belgio per delle ragioni mai chiarite, nonostante la libera circolazione delle persone sia garantita dai trattati europei.

La serata si è conclusa con lo spettacolo di Carmela Locatore “21 rue de roses”, che racconta con un lungo monologo la propria esperienza di bambina di 4 anni arrivata in Belgio con i proprio genitori, e del loro sfruttamento ad opera di italiani stessi. La speranza dei promotori di questa iniziativa, e anche la nostra, è che la memoria di quello che è stato, sia d'aiuto per affrontare al meglio la nuova ondata migratoria, che ha molte similitudini con quelle precedenti.

Dal Mondo 23

Sostieni il progetto di Bella Ciao Belgio!

Abbonati per 1 anno (4 numeri) a 5 Euro Contattaci per mail a [email protected] o chiedi ad una delle associazioni che partecipano al progetto.

Page 24: Bella Ciao Belgio n. 3

Bella Ciao Belgio rue de Foulons 49, 1000 Bruxelles.

Éditeur responsable: Alfonso Bianchi. Redazione: Lapo Bettarini, Alfonso Bianchi, Roberto Galtieri, Marco Grispigni, Pietro Lunetto; Grafica: Andrea Albertazzi — Imprimé à Bruxelles

APPUNTAMENTI

21 Marzo: Giorno della Memoria delle vittime della criminalità organizzata

Ore 19 al BOOM - Le Café du Commerce Équitable, rue Plétinckx, 7—Bruxelles.

Organizza Libera Bruxelles

24 Aprile: Festa della Liberazione 2016

Ore 14 al TEN WEYNGAERT, Bondgenotenstraat 54— Vorst

1 Maggio: Festa dei Lavoratori

Ore 13 a place Rouppe—Bruxelles aperture stand associativi, ore 16 concerto gratuito

Organizza il sindacato belga FGTB

http://ledessindulundi.net/