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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Anno 58 - Ottobre/Dicembre - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 4/2014 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord Se vai per le strade del mondo Figlia di Dio nella Chiesa Là con i tuoi fratelli C’è Cristo e cammina con te (canto al Beato Fondatore, di Felice Totaro) S U O R E D I S A N G A E T A N O Auguri 1 8 8 4 - 2 1 n o v e m b r e - 2 0 1 4

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Page 1: Auguri - suoresangaetano.org · Tanti auguri e Buon Natale, anzi il Natale sarà più buono se noi saremo buone l’una con l’altra. M. B. F. Lettera Natalizia Brava gente Natale

Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

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Se vai per le strade del mondo

Figlia di Dio nella Chiesa

Là con i tuoi fratelli

C’è Cristo e cammina con te

(canto al Beato Fondatore, di Felice Totaro)

SUORE DI SAN GAETANO

Auguri

1884 - 21 novembre - 2014

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Fiamma di CaritàFiamma di Carità2

Anno 58 - Ottobre/Dicembre -“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in AbbonamentoPostale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 3/2014

Direttore responsabile: Padre Antonello ErminioEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”, richieste di immagini, informazioni,

biografie, abbonamenti a questo bollettino, critiche, consigli, articoli e qualsiasi tipo di corrispondenza

scrivere a:

“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”presso

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

www.suoresangaetano.it

San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

La nostra Madre scrive...“Dio ha tanto amato il mondo da dare a noi suo Figlio” pag. 3Lettera Natalizia « 4Brava gente « 4Natale a Cristo Re « 5Rivivere le origini e respirare il futuro « 7Umili strumenti nelle mani di Dio « 8La Chiesa riconosce le virtù eroichedella V.le Madre Gaetana Fontana « 10Una figlia della nostra terra è Venerabile « 13“Una chiesa in uscita” « 16Benvenuto don Romolo! « 18Dal Papa con immensa gioia « 20Perché alla grotta c’erano l’asino e il bue « 23130° dalla fondazioneUna storia d’amore che continua « 24Anniversari di Consacrazione « 26

Cronaca- da Chialamberto - Vita e salute doni preziosi di Dio « 28- da Porto S. Giorgio (FM)“Siate gli Angeli e il sorriso delle persone a voi affidate” « 30

- da Chialamberto - La svolta « 32- da Chialamberto - Coro alpini alla casa di riposo « 33- da Saluzzo (TO) -“I Sacerdoti ponti per l’incontro tra Dio e il mondo” « 34

- da Pancalieri (TO) - Natale con i tuoi... « 36- da Lagnasco (CN) - Estate, tempo di crescita “fuori tenda” « 37

Missioni- dal Togo (Africa) - Esperienza Missionaria in Africa « 38

L’oceano è fatto di tante gocce d’acqua « 42Amici dei Beati Boccardo Piemonte - Una giornata con gli Amici Beati Boccardoe partecipanti al pellegrinaggio 26/07/2014 « 43

Ricordiamo nella preghiera Suor Maria Teresa degli Angeli « 45Ricordiamo nella preghiera Maulo Gian Mario « 46

Sommario

In copertina: Piazza San Pietro (Roma)Redazione chiusa al 28/11/2014

La nostra Madre scrive...

3

una notte in cui, due giovani cercanoriparo dal caos della gente. Una nottecome tante altre, una notte che scon-volge la storia dell'umanità. Dio si fapiccolo e nasce nella povertà. Al-cuni pastori, mossi interiormente,entrano nella grotta per contemplareil mistero. Quale privilegio riservatoai semplici che cercano Dio!E noi, assomigliamo a questi pa-stori?

Lasciamoci muovere interiormente,e incontreremo anche noi il Diodella vita.

Buon Natale!Madre Teresa PonsiSuperiora Generale

“Dio ha tanto amato il mondoda dare a noi suo Figlio”E' con queste parole che desidero ri-volgermi a tutti per augurare unBUON NATALE.Fare esperienza dell'amore di Dio si-gnifica lasciarsi sconvolgere. Capirel'amore gratuito con cui Dio amal'uomo, tanto da donare Suo Figlio,ci interpella e ci immerge in un si-lenzio adorante. Forse, l'unico modoper lasciarsi avvolgere dalla bellezzadi questo mistero, è la contempla-zione. Il rumore di cui è stato avvoltoil Natale mondano, sovente ci allon-tana dalla verità. Ecco perché, solochi sa fare spazio al silenzio, è ingrado di gustare la grandezza di que-sto mistero.Proviamo a entrare nella grotta, in

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C’era una volta una coppia di sposi congrandi progetti. Lui si chiamava Giu-seppe e lei Maria. Già avevano superatoun grave problema, perché lei si era tro-vata improvvisamente incinta.Ma con l’aiuto di Dio avevano superatoquesto ostacolo ed ora vivevano fidu-ciosi nell’attesa mentre l’evento si av-vicinava sempre di più. Poi un nuovoostacolo. “Un decreto di Cesare Augu-sto ordinò che si facesse il censimentosua tutta la terra.”( Lc 2,1) La povera gente non è abituata a ribel-larsi, o almeno a quei tempi non lo era.Circa 140 km da Nazareth a Betlemme.Voi sapete che a quei tempi non c’eranoaerei, treni o pullman. L’unico mezzo dilocomozione per i più poveri erano ipiedi e per i più fortunati un asinello.Forse Giuseppe, un gran lavoratore dellegno, un asino ce l’aveva, anzi lo do-veva avere proprio per il suo lavoro.Non c’era null’altro da fare che partire. Noi non sappiamo quanto tempo ab-biano impiegato nel viaggio, maquando arrivarono a Betlemme c’eratanta gente. Erano in tanti, tutti a causadel censimento e Maria incominciava asentire le doglie del parto. Nel caravan-serraglio non c’era posto per loro e cer-

tamente non era il luogo adatto per par-torire. Troppa gente attorno e troppagente curiosa. La ricerca si fece affan-nosa e fuori di Betlemme, in mezzo allacampagna, finalmente trovarono unagrotta o una capanna! A noi non importa che cosa fosse, mase c’era una mangiatoia era un luogodove c’erano anche degli animali. Lì, inquel luogo avvenne il parto e il bam-bino ebbe come culla una mangiatoia.Si diffuse la notizia, non si sa come equalche pastore andò a vedere.

I pastori custodi delle pecore (Lc 2,9)non godevano, secondo alcuni com-mentatori, di buona fama, eppure sicomportarono bene e si commossero difronte a quel bambino nato in unagrotta, nel silenzio della notte, in unluogo adatto più per gli animali che perle persone. Proviamo ora ad immaginare che que-sto sia il racconto fatto da Maria a Lucaevangelista, che è l’unico che ci rac-conta la nascita di Gesù con tanti parti-

Cara mamma,lo so che non sei né Babbo

Natale, né Gesù Bambino, ma in que-sto periodo che ci porta a Natale, hopensato di scriverti una lettera; nonperché siamo lontane fisicamente maperché lo siamo spiritualmente.

Sono fuori dall’adolescenzae quasi maggiorenne, ma non sonoancora fuori casa, perciò vediamo divenirci incontro.

Volevo chiederti un regaloper Natale, ma stavolta non sarà fa-cile comprarlo e confezionarlo. Nonvoglio più trucchi o maglie o altrodi materiale, per questo Natale desi-dero che tu mi faccia il dono dellacomprensione….. Sì un chilo dicomprensione al giorno per 365giorni all’anno.

Penserai: ma è difficile, senon quasi impossibile acconten-tarti…. Non ti preoccupare, anch’iomi metterò di buona volontà a ve-nirti incontro carica di pazienza ecomprensione.

Tanti auguri e Buon Natale,anzi il Natale sarà più buono se noisaremo buone l’una con l’altra.

M. B. F.

Lettera Natalizia Natale a Cristo ReBrava gente

La televisione e i giornali

ci propongono puntuali

quasi come sottofondo

tutti i mali del mondo.

Le TV sembrano fare a gara

per darci la notizia più amara:

più la cosa è cruenta

più la gente è attenta.

Truffe, imbrogli, raggiri e violenza

di questi tempi sono l’essenza

sembra quasi essere satati dimenticati

da Colui che ci ha creati.

Forse è umano il pensare

che per poterci consolare

e un poco meglio stare

godiamo quando gli altri stan più male.

Ma, te lo dico sincero

e, anche se non sembra vero,

in questo mondo e tempo presente

c’è ancora tanta brava gente.

Giampiero Sola

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colari. Da chi aveva potuto conoscerli,se non da Maria che aveva custodito“tutte queste cose meditandole nel suocuore?” (Lc 2,19). Mi ha colpito moltoil fatto che Luca sia l’unico evangelistache ci racconta del buon ladrone (Lc 23,40-43). Mi viene spontaneo allora ac-costare questi pastori di dubbia fama di-ventati buoni davanti a Gesù bambinoche riposava in una mangiatoia per ani-mali, al buon ladrone che vicino a Gesùcambia vita, si converte e al quale Gesùpromette: “Oggi sarai con me in Para-diso”. Quindi oserei dire che Gesù findai primi istanti della sua vita incomin-cia ad essere il Salvatore e lo è fino agliultimi.Ho incominciato il mio racconto scri-vendo: “Cera una volta…” come nellefavole. Ma questa non è una favola.Possiamo dire che c’era, cioè ha iniziatoad essere presente il Salvatore e c’è an-cora, oggi. Sempre.Luca, uomo di fede, guidato dallo Spi-rito Santo, ripensa al Natale raccontatoda Maria senza particolari miracolosi,

arricchendolo con delle descrizionimolto belle. Fu un angelo ad avvisare ipastori: “Un angelo del Signore si pre-sentò a loro e la gloria del Signore liavvolse di luce!” (Lc 2,9). Ricordiamociò che scrive l’evangelista Giovanni:“Veniva nel mondo la luce vera, quellache illumina ogni uomo” (Gv 1,9) E’ laluce della Rivelazione. Proviamo ora a leggere il racconto delNatale (Lc 2,1-20) e ci accorgeremo chec’è già tutta la sintesi della Rivelazionee anche della evangelizzazione.C’è l’annuncio dell’evento: “E’ nato pernoi un Salvatore”. E’ indicato lo stile diDio che si rivela attraverso un bambino:che da solo non è capace di fare nulla ei pastori illuminati dalla buona notizia,ne diventano annunciatori.Da duemila anni si legge questo Van-gelo e da duemila anni questa buona no-tizia cambia le persone.Quante hanno donato la loro vita perdire: “Gesù è il Salvatore!” In questacasa ricordiamo i Beati fratelli sacerdotiGiovanni Maria e Luigi Boccardo, laVenerabile Madre Gaetana Fontana etutte le sorelle “Povere Figlie di SanGaetano” e le “Figlie di Gesù CristoRe” che lo servono secondo la loro vo-cazione.Vivere in questa casa è vivere in un pre-sepe vivente perché ciascuna annuncia,in ciò che fa, che Gesù è il Salvatore!

Don Romolo ChiabrandoRettore

Il Beato Giovanni Maria Boccardo, ènato a Testona di Moncalieri il 20 no-vembre 1848 e fu parroco di Pancalieriper ben 31 anni, dal 24 settembre 1882fino al 30 dicembre 1913, giorno dellasua morte.Vari sono gli avvenimenti che hanno ri-portato alla memoria l'operato di que-sta figura sacerdotale, dal profiloancora oggi estremamente moderno eattuale, antesignano e precursore sottocerti aspetti, rispetto all'epoca.Quando Giovanni Maria, primogenitodei dieci figli nati da Gaspare Boccardoe Giuseppina Malerba manifestò alpadre l'intendimento di diventare sa-cerdote, il genitore diede il suo assensoma a una condizione: sì, disse, se saraiun prete vero, non solo di veste nera,ma di opere.In questa frase sono racchiusi tutto ilmisterioso presagio e la conseguente

promessa mantenuta con impegno co-stante, che durò tutta la sua vita. Infatti,come ebbe a dire, durante la sua ora-zione funebre, il fratello, Beato PadreLuigi Boccardo, don Giovanni Marianon visse per sé ma solo per le anime,perché si era sempre donato con quantoaveva, di forze spirituali e materiali....E fino alla fine.Rimane memorabile la predica che ri-volse ai pancalieresi il giorno del suoingresso nella parrocchia di San Nico-lao Vescovo.Il suo programma pastorale può essereriassunto dalle parole che pronunciò al-l'inizio del suo ministero:“Oh potessi in questo istante mostrarvitutto il mio cuore e farvi vedere quantovi amo e quanto vi stimo, e quantogodo di trovarmi finalmente in mezzo avoi. Vengo a voi come il servo di tutti,e ciascuno potrà disporre di me per isuoi particolari bisogni poiché io mistimerò sempre fortunato e felice di po-tervi servire ed aiutare, non cercandoaltro che di far del bene a tutti per amordi Dio”.Da quel momento non si limitò a que-ste semplici parole pronunciate, maattuò tutto quanto si era proposto difare, con vigoroso slancio e con sommagenerosità; infatti, dimentico di séstesso, camminò alacremente nelle viedi Dio, imitando Gesù Cristo e ser-vendo con assidua carità pastorale leanime che gli erano state affidate.

Michelino Ferrero - Pancalieri

RIVIVERE LE ORIGINI E RESPIRARE IL FUTURO

... continua il prossimo numero

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Fiamma di Carità 98 Fiamma di Carità

Papa Francesco con determinazionesottolinea nelle sue catechesi di ri-volgersi alle periferie, alle frontiere atutto ciò che è distante da noi, nonsolo fisicamente, ma anche a livelloesistenziale.In questo anno in cui noi Suore “Po-vere Figlie di S. Gaetano” cele-briamo i 130 anni di Fondazione, cisentiamo particolarmente in sintoniacon quanto dice Papa Francesco.Il nostro carisma infatti ci invia pro-

prio tra gli “ultimi”, tra le personepiù disagiate. La nostra attenzione èquella di andare verso i più poveri,ma anche di essere “povere tra i po-veri” per condividere le loro soffe-renze e aiutarli nelle loro necessità,vedendo in ognuno di essi il volto diCristo stesso.Il nostro Istituto, come ci ha ricor-dato Don Claudio Pavesio, parrocodi Chialamberto, è sorto per esseresegno della misericordia di Dio, ini-

ziando da un piccolo paese di peri-feria: Pancalieri, per soccorrere i ma-lati colpiti da una epidemia.Oggi noi, consideriamo una grazia,aver potuto essere un umile stru-mento nelle mani di Dio a favore diquella popolazione. RingraziamoDon Paolo Gionta, priore della comu-nità Benedettina di Novalesa, che hacelebrato connoi, questoimpor tan teanniversario,nella chiesettadella casa deigiovani diMottera (To).Vo g l i a m osperare cheancora oggimolti e moltegiovani pos-sano sentire er i sponde re

alla chiamata di Dio, pertrovare la vera felicità.Non più vivendo concen-trati sui propri interessi esulle proprie cose, macon cuore e occhi nuovi,sappiano donare tutta laloro vita per essere afianco dei fratelli cheoggi vivono nel disagio enella difficoltà. Ricor-diamo le parole di PapaFrancesco ai giovani: “In-

vito ogni cristiano, in qualsiasi luogoe situazione si trovi, a rinnovare oggistesso il suo incontro personale conGesù Cristo o, almeno, a prendere ladecisione di lasciarsi incontrare daLui, di cercarlo ogni giorno senzasosta”.(Evangelii Gaudium)

Suor M. R.

Un guppo di suore di S. Gaetano celebrano i 130 anni di fondazione

Chialamberto: Celebrazione dei 130 anni di Fondazione con Don Claudio e il diacono Miravalle

Don Paolo Gionta a Mottera

UMILI STRUMENTINELLE MANI DI DIO

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Fiamma di Carità10 Fiamma di Carità 11

La nostra Famigliareligiosa, delleSuore “Povere Fi-glie di San Gae-tano”, ha vissutoun avvenimentoecclesiale intenso,nel Santuario dellaConsolata in To-rino, domenica 7settembre 2014,alle ore 18,15, nellacelebrazione Euca-ristica presiedutadal nostro Arcive-scovo Mons. Ce-sare Nosiglia, perringraziare il Si-gnore della pro-mulgazione delleVirtù Eroiche diMadre GAETANA FONTANA, nostraprima Madre Generale, che ora pos-siamo chiamare “Venerabile”.La Celebrazione ha avuto alcuni mo-menti culminanti: la presentazione delnuovo Rettore del Santuario, canonicoMichele Olivero; la lettura del Decretosulle Virtù Eroiche della sopraddettaVenerabile, da parte di Mons. SabinoFrigato, Vicario episcopale per la Vitaconsacrata della Diocesi di Torino;

LA CHIESA RICONOSCE LE VIRTU’ EROICHEDELLA V.LE MADRE GAETANA FONTANA

Il nostro GRAZIE

l’Omelia dell’Ar-civescovo, che haripreso qualcheaspetto del Decretosottolineando l’at-tualità della figuradella V.le MadreGaetana e l’impor-tanza di farla cono-scere. Numerosisono i Sacerdoticoncelebranti inrappresen tanzadelle Comunitàparrocchiali doveoperiamo e delleMissioni.Importante e signi-ficativa anche lapresenza del preteortodosso P. Vitalie

Blaja, che ha reso visibile l’unità dellaChiesa!Con il Parroco di Pancalieri, DonMaria Luciano Piras, numerosi i Pan-calieresi presenti, concittadini dellaV.le Madre Gaetana, le Autorità, il sin-daco signora Claudia Virano e membridel Consiglio Comunale, il maestroMario Belmondo e parenti di MadreGaetana.Hanno partecipato con gioia le Suore

provenienti da ogni nostracomunità, Piccole SorelleGaetanine, Amici dei BeatiBoccardo e Giovani del Ser-vizio Civile e Volontari cheoperano nelle nostre Resi-denze per Anziani.La Liturgia è stata animatadai cantori dell’Ottetto“Sonus Laudis” di MaurizioManino guidati da Suor Raf-faelda Saleri. Dopo la pro-clamazione del Decretosulle Virtù, l’Arcivescovo nell’Omeliaha manifestato la sua meraviglia percome una semplice Suora di caritàabbia vissuto in modo così straordina-rio l’ordinario. Ha continuato affermando che la primacarità non è solo offrire dei servizi, mavivere la fraternità. “Madre Gaetana èmolto attuale, lei che diceva di volerpassare per le strade del mondo por-tando quella serenità e pace che fannofiorire la fraternità.Questo “di più” che può colmare anchela nostra vita è la carità impregnata dipreghiera, che dona il Signore mentrecompie il gesto d’amore; è “la caritàsfrenata di una mistica”, come è statadefinita la carità di Madre Gaetana, chenon è solo avere visioni, ma è la vitapiena del Signore. Questa carità si riversa sul prossimo,da un rapporto profondo con Dio, inuna vita di fraternità che è comunione,preghiera, servizio di delicatezza ecomprensione, perdono, mettendosi inginocchio davanti ai fratelli specie i piùpoveri, come davanti a Gesù nel SS.

Sacramento, perché “è Gesù che vivein loro!”.Chiediamo alla V.le M. Gaetana – hacontinuato l’Arcivescovo – di esserecome lei attenti e disponibili al Signoree ai fratelli.Facciamola conoscere, questa figuracosì attuale di religiosa, figura bella emoderna, e sia di esempio perché altripossano seguirla. E’ un esempio mo-derno perché parlare di fraternità inquesta società così individualista, èoggi molto importante e necessario, epoi perché è la preghiera che sorreggela fraternità.Uno dei propositi di Madre Gaetanaera: “Fare con tutto il cuore quello checon tutto il cuore non vorrei fare”.Proposito molto realistico e concreto,di una personalità forte e dolce in-sieme, un ideale di santità incarnato nelquotidiano, come ha fatto Gesù, che siè affidato totalmente al Padre e ha datola sua vita, e come Maria SS. che hadetto il suo sì a Dio e ci ha donato ilCristo Salvatore. Questa Eucaristia di-venti per noi un grazie, fonte e cul-

A l S a n t u a r i o d e l l a C o n s o l a t a

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Fiamma di Carità12

Pancalieri è in festa! Una sua concittadina,Maria Carlotta Fontana, brilla nel Cielodella santità della Chiesa piemontesecome una perla di vivissimo splendore!La santità è come un seme, un dono im-menso del Signore, che è data a tutti ingerme nel Battesimo e fatta germogliaree fruttificare con l’acqua viva e il terrenobuono del Vangelo di Gesù Cristo, vissutoin pienezza, e alimentato dal Pane di Vita,illuminato dalla Parola che non passa, di-ventando fiore e poi frutto di amore e ditenerezza, di vita eterna, la Vita di Dio cheè Amore e che si diffonde nei cuori.Essenziale, nel cammino di santità, èavere qualcuno che ci accompagni, perfarci vedere come si ama in concreto, Dioe i fratelli. Per Maria Carlotta Fontana, ra-gazzina quindicenne, questo “qualcuno”fu il parroco, don Giovanni Maria Boc-cardo, che fu per lei pastore e guida inquesta strada, lunga e non priva di diffi-coltà, ma luminosa e gioiosa, della santitàPer questo, la cittadina di Pancalieri,oggi, domenica 28 settembre 2014, è fe-lice, perché, nella festa dei “Corpi Santi”,martiri dei primi tempi del Cristianesimocelebrati da sempre, oggi ricorda il BeatoGiovanni Maria Boccardo, parroco e unasua parrocchiana, Maria Carlotta Fon-tana, poi divenuta Madre Gaetana del SS.Sacramento. Lui stesso la nominò Supe-riora Generale a 23 anni, nella Congrega-zione da lui fondata, delle suore “Povere

Pancalieri (Torino)

mine dell’Amore del Signore”.La nostra Madre Generale, Madre Te-resa Ponsi, al termine, ha espresso lagioia e la gratitudine di tutta la nostraFamiglia Religiosa: “Ringrazio il no-stro Arcivescovo Mons. Cesare Nosi-glia e tutti i sacerdoti concelebranti, inmodo particolare Mons. Sabino Fri-gato, Vicario Episcopale per la Vitaconsacrata. La semplicità, l’umiltà e lacarità sono lo stile della V.le MadreGaetana e vogliamo sia anche il nostro.La Madre aveva poi una venerazioneparticolare per i Sacerdoti. Siamo con-tente che ce ne siano due che vengonooggi dall’Africa. Quanto avrebbe desi-derato Madre Gaetana essere missio-naria tra le genti! Si legge nelle suebiografie che un giorno, passeggiandosulle rive del mare, forse delle Marche,Madre Gaetana abbia esclamato, eMadre Giuseppina, sua Vicaria, le fa-ceva subito eco: “Oh! Salpare, andareoltre quel mare, e portare il Vangelo a

tutte le genti! Maquando questo av-verrà, noi due non sa-remo più su questaterra!” Parole profeti-che, perché siamopartite per il Brasilesolo nel 1963.Affidiamo a Madre

Gaetana tutti voi sa-cerdoti, per l’impor-tanza fondamentaleche avete nellaChiesa…Ringraziamo l’Ot-

tetto, Suor Raffaelda, le Autorità pan-calieresi e tutti i parenti di M. Gaetanaed amici; e rendiamo grazie a Dio diquesta perla che si aggiunge alla co-rona della santità piemontese; ed invo-chiamone con fiducia l’intercessione”.

Suor L. P.

Una figlia della nostra terraè VENERABILE

Grazie

Figlie di SanGaetano”, il21 novembre 1884, per soccorrere glianziani, i malati e gli abbandonati dopol’epidemia di colera dell’estate stessa.La nostra lode al Signore sale festosa,nella Celebrazione Eucaristica, alle ore10,00, nella chiesa parrocchiale di Pan-calieri, dove il Beato Giovanni M. Boc-cardo fu per 31 anni “pievano”, pastore,

padre, fratello, amico dei suoi parroc-chiani. L’Eucaristia, il grazie per eccel-lenza, era presieduta da Sua Ecc.za Mons.Giuseppe Guerrini, Vescovo di Saluzzo,e concelebrata dal parroco di Pancalieri,don Maria Luciano Piras, da don OttavioPaglietta, pancalierese, da Don Seba-stiano Galletto. Molte di noi sono arrivatela mattina presto da Torino, Casa Gene-ralizia, e dalle Case vicine.La Liturgia è stata animata dalla Coraledell’Ottetto di Maurizio Manino: c’erano

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Fiamma di Carità 1514

Maurizio, Marialaura e Alessandro, chesi sono sintonizzati benissimo con l’or-ganista della parrocchia di Pancalieri e ilpopolo, e hanno cantato meravigliosa-mente: li ringraziamo sempre di cuore perla loro disponibilità.Nella presentazione, il parroco, all’iniziodella celebrazione, ha ringraziato Mons.Vescovo e ha citato la sua Lettera pasto-rale, in cui scrive che tutti siamo chiamatia santità, e insieme a noi dice un bel gra-zie a Dio per la santità di Madre GaetanaFontana, di cui tutta Pancalieri gode.All’Omelia, che ha seguito la Lettura pro-clamata dal parroco del testo italiano delDecreto sulle Virtù Eroiche della V.leServa di Dio Madre Gaetana del SS. Sa-cramento, il Vescovo Mons. Guerrini haevidenziato tre punti:1) La responsabilità di ciascuno nel benee nel male, prendendo in mano la nostravita e orientandola al Bene supremo cheè Dio, come ha fatto l’adolescente MariaCarlotta, che si è lasciata guidare nel cer-care e compiere con gioia e fortezza il di-segno del Signore su di lei;2) S. Paolo ci invita ad avere gli stessisentimenti di Cristo Gesù: la tenerezza,che riempiva il cuore di Madre Gaetana;e che sfociava nel servizio d’amore (il la-vare i piedi ai poveri, come Gesù e comeil Beato Padre Fondatore, Giovanni M.Boccardo, maestro che non solo diceva,ma faceva…), la sua maternità, fortezzaed umiltà, che sono i sentimenti di Cristostesso;3) Non dire “sì” e fare “no”, ma essereautentici, come i Santi. Lo diceva anche ilBeato Luigi Boccardo, fratello del BeatoFondatore, che fu anche lui a fianco diMadre Gaetana nella guida della Congre-gazione delle Suore di San Gaetano dallamorte del Fondatore (1913): “rette e

pure”, era uno dei suoi slogan, diremmooggi. Madre Gaetana è stata retta e fedeletestimone di Cristo, anche in mezzo a dif-ficoltà e prove, forte nella Fede e fidu-ciosa nella Speranza. Mons. GiuseppeGuerrini, ha ricordato un motivo impor-tante, nella Celebrazione odierna, ancheper la sua Diocesi, perché la prima uscitadelle Suore di San Gaetano, fu a Saluzzo,nella sua Diocesi e in essa furono iniziatedal Beato Giovanni M. Boccardo conMadre Gaetana altre opere, come aManta, a Verzuolo, Piasco, Lagnasco,dove siamo ancora presenti nella Scuoladell’Infanzia.Al termine della Celebrazione Eucaristica,la nostra Madre, M. Teresa Ponsi, ha rin-graziato Mons. Vescovo, il parroco, i sa-cerdoti concelebranti, le Autorità cittadine:il Sindaco, i Consiglieri comunali, laCroce Rossa, gli Alpini, le Associazionivarie pancalieresi, i cantori, i fotografi, ilreporter Gianni Varetto, e tutti i pancalie-resi e i fedeli venuti a gioire con noi.All’uscita, una gradita sorpresa: il par-

roco chiede a Mons. Vescovo di benedirela piazzetta sul sagrato della chiesa par-rocchiale, dedicandola a Santa Maria, laMadre di tutti i Santi. Si è poi snodata unalunga e partecipata processione, coi qua-dri dei Corpi Santi e di parecchi Santi si-gnificativi per Pancalieri, come il nostroBeato Giovanni M. Boccardo, il fratelloB. Luigi, Don Bosco, il Cottolengo, ilBeato Pier Giorgio Frassati, San Gio-vanni Paolo II, San Giovanni XXIII ealtri Santi. Davanti alla cappella della Casa di Ri-poso “Beato Giovanni M. Boccardo”,culla della nostra Congregazione, il Ve-scovo ha benedetto la popolazione inter-venuta, invitandoci a considerarequest’evento come un segno del Cielo, ri-cordando che da 130 anni, da questo edi-ficio, che è stato l’inizio dell’Ospizio diCarità, tutto è cominciato, con la fonda-zione della Famiglia religiosa delle Suoredi San Gaetano; quel granello di senapaè divenuto un albero che spande i suoirami di carità in Italia, e nel mondo. “Quisi è “laureata in santità” Madre Gaetana,una di Pancalieri, - dice Mons. Guerrini.

E mentre ringrazia il Signore, gli chiedeche continui a chiamare giovani generosicome Madre Gaetana, che abbiano il co-raggio di dare la vita per il Signore. Ciaiuti tutti ad essere segno di speranza perguardare in alto e vivere secondo i nostriSanti, che hanno incarnato nel loro vis-suto il Vangelo di Gesù.Una preghiera alla tomba del Beato Gio-vanni M. Boccardo e della VenerabileMadre Gaetana, quindi una visita alMuseo dei loro ricordi hanno suggellato

questa giornata, terminata nella Festa difamiglia con un’agape fraterna nella no-stra residenza Anziani di Pancalieri,l’«Ospizio di Carità», con l’auspicio chequesta Carità sbocciata 130 anni fa, con-tinui ad avvolgere col profumo della suatenerezza e bontà non solo Pancalieri, mail mondo intero.

Sr. L. P.

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Fiamma di Carità 1716 Fiamma di Carità

esperienze esperienze esperienze esperienze

“Una chiesain uscita”

GIOVANI

Uscire, partecipare, condividere, col-laborare con i giovani di oggi è vera-mente entusiasmante. Per questoanche quest’anno 2014 la nostraequipe G.d.G. vuole continuare ilcammino intrapreso per incontrare igiovani che desiderano fare un cam-mino di crescita umana e spirituale .Si parte con TURIN FOR YOUNG!E’ la sera di venerdì 26 settembre, in-sieme camminiamo verso il SERMIG:Arsenale…DELLA PACE per incon-trare e instaurare rapporti di amiciziae di condivisione, con i molti giovaniche operano qui, giorno e notte, per

accogliere, sostenere, accompagnaremigliaia di poveri e bisognosi. Parte-cipiamo con interesse alle loro inizia-tive… “Qui le relazioni, come affermaPapa Francesco, sono segnate da unafraternità reale non solo proclamata aparole: l’altro e l’altra sono il fratelloe la sorella da amare, e la relazionecon Dio che è amore, fedeltà, bontà,si riflette su tutte le relazioni tra gli es-seri umani, e porta armonia, all’interacreazione”. Il cammino continua. Eccoci a vivereuna seconda “uscita” con i giovani im-pegnati in esperienze missionarie. Sabato 18 ottobre Piazza s. Carlo (To)è invasa da bambini, giovani, adulti,suore e preti, che hanno nel cuore laMissione, per portare a tutti i popoliL’AMORE PIU’ GRANDE, quel-l’amore con il quale Dio ci ha amati.Infatti: ”Dio ha tanto amato il mondoda dare a noi suo Figlio” (Gv.3,16).Con grande impegno, i giovani pre-senti nei vari stand, mediante foto,canti, giochi, danze dei vari conti-nenti, ci rendono partecipi della loro

forte esperienza, fatta nelle terre dimissione, dove sono stati inviati. “Uscire” è la parola d’ordine: dallegrandi metropoli alle “periferie esi-stenziali” poiché in tutti i luoghi èpossibile “imparare la fraternità e co-struire una nuova umanità”. Nessunaprogrammazione rigida e predefinita,ma incontri aperti per poter dare e ri-cevere ciò che ciascuno desidera.….Eccoci ora al terzo appunta-mento. Con alcune giovani il 31ottobre alle ore 21,30 ci mettiamoin cammino per vivere LANOTTE DEI SANTI con…” Salein Zucca”. Il luogo scelto que-st’anno, dedicato “all’Amore PiùGrande” è l’ex carcere di Torino.Questo cammino, fatto insieme acentinaia e centinaia di giovani ciha permesso di iniziare un per-corso verso le “periferie” comeesorta Papa Francesco. Il filo rossoè stato il “Silenzio dei Santi vis-suto a contatto con l’esperienzadel carcere”. Attraverso un sugge-

stivo percorso nel semi-buio e nel”silenzio assordante” del carcere,sono affiorate alla nostra memoriai santi, che in questi luoghi hannoportato a molti un po’ di sollievo eun po’ di pace: S. G. Cafasso, S.Giovanni Bosco, S. Teresa Bene-detta della Croce, S. MassimilianoKolbe… L’appello alla santità, alla qualetutti siamo chiamati, in questanotte è stata molto chiara ancheper noi, ascoltando le coraggiose

testimonianze di questi santi. La se-rata si è conclusa nel silenzio e nel-l’adorazione Eucaristica guidata dalnostro Arcivescovo. Non dimenti-chiamolo mai: in preghiera nell'eremodel silenzio in Torino il semplice de-siderio di Dio è già l’ inizio della fede.

Sr Rosanna e l’équipe G.d.G.

Incontro con i giovani del Sermig

Esperienza con i “Giovani per la missione”

Nelle “periferie”delle carceri con centinaia digiovani nella “notte dei Santi”

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Il Santuario di Cristo Re, in LungoDora Napoli, è sembrato troppo pic-colo per contenere tutta la gente che,sabato 11 ottobre 2014 è venuto ad ac-compagnare il nuovo Rettore don Ro-molo Chiabrando. Tanta gente, tantiparrocchiani provenienti dalle Parroc-chie di cui don Romolo è stato Par-roco per diversi anni. Hanno volutostringersi a lui, come figli affezionati,per fargli sentire tutto l'affetto, la sim-patia e la riconoscenza che si addi-cono ad una persona che ha saputoessere padre, fratello, amico, donandole energie più belle del proprio cuore. E c'era anche tanta gente ad atten-derlo, gente che frequenta normal-mente il santuario, gente desiderosa di

conoscerequesta figuradi prete che hasaputo conquistaretutti col suo sorriso aperto, cordiale,carico di simpatia e di affetto sacer-dotale. Ad accoglierlo, la Madre Ge-nerale suor Teresa Ponsi con leconsigliere e con tante suore. Così si èespressa la Madre nel dargli il Benve-nuto:“Caro don Romolo, sono lieta di darleil benvenuto in questo santuario dedi-cato a Cristo Re dell'universo. Con laSua maestosità, Gesù stesso l'accogliespalancandogli le braccia, in questacomunità fatta di suore, di persone an-ziane che abitano attorno al santuario

e che frequentano la chiesa,le ospiti della Residenza SanGaetano e tutti coloro chehanno il desiderio di pregarein questo santuario.Gente che si sente popolo diDio, amato da Lui, gente conun cuore desideroso di essereamato.Sappiamo che viene da unaParrocchia numerosa, dovetutti le hanno voluto bene:

abbiamo letto sui voltii segni del distacco dalloro Padre.Questo ci dice quantoera amato dalla suagente. Sicuramente,perché ha saputo semi-nare bene e ha saputoprendersi cura di ognipersona a lei affidata.E' stato quel Pastorecon “l'odore delle pe-core “come dice Papa Francesco.Oggi il Signore le affida questo nuovopopolo. Siamo certe che ci amerà conla stessa passione e con lo stesso zeloapostolico, perché ogni persona è undono che Dio le consegna.Grazie, Don Romolo, grazie per averaccettato di venire qui, e grazie al no-stro Arcivescovo Monsignor CesareNosiglia per avercelo mandato. In-sieme, con gioia, percorriamo un altro

pezzo di storia,felici di averelei che, con ilsuo sorriso, ciindica la stradaper il cielo e cispezza il panedella Parola equel Pane Eu-caristico chedà forza nelcammino”.Ora don Ro-molo risiede

qui, in casa nostra, e noi vogliamo at-torniarlo di tanta cura e di tutte le at-tenzioni che si addicono ad un Padre.Scopriamo che, nonostante l'età, saancora farsi presente presso varie re-altà che hanno bisogno di lui. E' quellapotenza d'amore e quel cuore sacer-dotale che non smette mai di donare.Quale esempio per noi! Benvenutodunque, don Romolo! Siamo felici ericonoscenti per averti come nostro“familiare”, fratello, padre ed amico.

T. P.

La più attiva partecipazione ad una cele-brazione carica di emotività e affettività

Fiamma di CaritàFiamma di Carità18 19

Da Torino, Santuario di Cristo Re

Benvenuto,don Romolo!

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Fiamma di Carità 21Fiamma di Carità20

Il giorno 8 luglio,Papa Francesco ha firmato il decretosulla venerabilità della nostra MadreGaetana Fontana, prima giovane che hadato concretezza al pensiero di PadreFondatore, il Beato Giovanni M. Boc-cardo lasciandosi guidare dalla sua sag-gezza, e prima Madre Generale dellanostra famiglia Religiosa. Gioiamo peril riconoscimento delle virtù eroiche daparte della Madre Chiesa, riconosci-mento che culminerà poi nella beatifi-cazione.Questo è stato un motivo che ha susci-tato in noi bisogno di dire Grazie al

Papa. Un altro motivo è la ricorrenzadei 130 anni dalla Fondazione della no-stra famiglia religiosa: 1884- 2014. Nel-l'Udienza Generale di mercoledì, 5novembre, ci siamo trovate in tante so-relle a Piazza San Pietro! Quanta emo-zione, quanta gioia e quanto desideriodi incontrare Papa Francesco! Natural-mente, nella grande piazza di San Pie-tro, eravamo una moltitudine di gente,ma questo è stato bello perché ci hafatto sentire Chiesa, popolo di Dio cheEgli ama. Seguendo la scrupolosa orga-nizzazione, siamo state invitate a pren-dere posto sul sagrato sinistro, accantoalla sede dove il Papa pronuncia il di-scorso dell'Udienza ogni mercoledì.

La Madre generale invece, è in-vitata sul sagrato dalla parte de-stra, dove avrà l'occasione dipoter incontrare personalmenteil Santo Padre.L'Udienza verte sul discorso diSan Paolo a Tito, dove sottoli-nea l'importanza e la missionedel Vescovo, il quale è scelto daDio per essere il servitore dellacomunità e attraverso il qualeCristo stesso si rende presente esi prende cura della sua chiesa.Segue poi la lettura dei gruppi parteci-panti all'udienza. Con la nostra sorpresadi avere presente l’Arcivescovo di To-rino Monsignor Cesare Nosiglia, il Vi-cario Generale don Valter Danna ed ilsindaco di Torino Piero Fassino, ci sen-tiamo in piena sintonia quando il Papaannuncia la prossima visita alla città diTorino il 21 giugno 2015.E quando sentiamo proclamare il nostronome: “le Povere Figlie di San Gae-tano”, l'esplosione di gioia invade perun attimo la grande piazza. Dopol'udienza, i saluti. E' il turno della no-stra Madre. Con commozione, esprimeal Papa il motivo della presenza e portail saluto di tutte le suore. Il Papa, con la sua grande umanità esemplicità, ascolta come se in quel mo-mento non esistesse nessun'altro.Guarda intensamente, si interessa dellaCongregazione, poi si china a dare ilsuo bacio come segno di grande frater-nità e cordialità. In quel momento, ilbacio è come il soffio dello Spirito

Santo che si posa su ciascuna per darevitalità e nuove energie.Così dice la Madre: “ Ho provato unagrande emozione man mano che il Papasi avvicinava a me. Quando mi è statodavanti e mi ha preso le mani con af-fetto, ho avvertito tanta tenerezza. Gliho detto il motivo per cui ero lì, ho por-tato il saluto da parte di tutte le suore elui mi ascoltava come se esistessi soloio in quel momento. Mi guardava e misorrideva, con uno sguardo attento, vi-vace e pieno di simpatia. Quando si è chinato perdarmi il bacio,ho sentito lapotenza diDio.

Dal Papa con immensa gioia

A sinistra il gruppo delle Suore di S. Gaetano partecipanti all’udienza

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Ho pensato a Gesù quando camminavaper le strade della Palestina: la genteche lo incontrava si sentiva bene, pro-vava un senso di libertà, si sentivaamata. Ecco, proprio questo ho speri-mentato. Una presenza che ti fa sentirebene.Un uomo di Dio.Nel suo sguardo sereno e semplice, neisuoi gesti spontanei e cordiali ho avvertitouna umanità colma di divino. Anche lasua attenzione di chinarsi per darmi ilbacio, mi ha rivelato una persona liberadagli schemi e dai condizionamenti.Così era Gesù. Certo, avrei voluto trat-tenerlo di più, raccontargli tante cose,chiedere consiglio, ma la gioia era cosìintensa che è sembrato un attimo.Comunque, ho sentito in quel momentoche tutte le mie “figlie”, cioè, le suore,erano lì, presenti anche loro, accanto al

Papa per ricevere la Sua benedizione”.E' questo un motivo di esultanza.Ci sentiamo figlie amate della Chiesa,e nella nostra povertà, cerchiamo di es-sere pietre vive per la sua costruzione.E' stato molto bello anche la fraternitàche abbiamo vissuto poi nei due giorniche hanno seguito l'incontro col Papa.Sebbene il tempo non sia stato molto fa-vorevole, abbiamo trovato modo distare insieme in allegria. L'avventura,che fa parte di giornate come queste, ciha rinnovato richiamandoci all'eternagiovinezza che non deve mai sparire dalnostro vivere e che ridona freschezza edentusiasmo ai nostri giorni. Tornandonelle nostre comunità, porteremo il ri-cordo di una esperienza di Chiesa, fattadi fraternità, di amicizia, di gioia piena.

(una sorella partecipante)

Perché alla grottac’erano l’asino e il bue

Mentre Giuseppe e Maria erano inviaggio verso Betlemme, un angeloradunò tutti gli animali per sceglierei più adatti ad aiutare la Santa Fami-glia nella stalla.Per primo, naturalmente, si presentòil leone: “Solo un re è degno di ser-vire il Re del mondo”, ruggì, “io mipiazzerò all’entrata e sbranerò quelliche tenteranno di avvicinarsi al Bam-bino!”.“Sei troppo violento” disse l’angelo.Subito dopo si avvicinò una volpe.Con aria furba e innocente, insinuò:“Io sono l’animale più adatto. Per ilfiglio di Dio ruberò tutte le mattine ilmiele migliore e il latte più profu-mato. Porterò a Maria e Giuseppe

tutti i giorni un bel pollo!”.“Sei troppo disonesta”, disse l’an-gelo.Tronfio e splendente arrivò il pavone.Sciorinò la sua magnifica ruota colordell’iride: “Io trasformerò quella po-vera stella in una reggia più bella delpalazzo di Salomone!”.“Sei troppo vanitoso”, disse l’angelo.Passarono, uno dopo l’altro, tanti ani-mali ciascuno magnificando il suodono. Invano. L’angelo non riuscivaa trovarne uno che andasse bene.Vide però che l’asino e il bue conti-nuavano a lavorare, con la testabassa, nel campo col contadino, neipressi della grotta.L’angelo li chiamò: “E voi non avetenulla da offrire?”.“Niente”, rispose l’asino e afflosciòmestamente le lunghe orecchie, “noinon abbiamo imparato niente oltre al-l’umiltà e alla pazienza, Tutto il restosignifica solo un supplemento di ba-stonate!”Ma il bue, timidamente, senza alzaregli occhi, disse: “Però potremmo ditanto in tanto cacciare le mosche conle nostre code”.L’angelo finalmente sorrise: “Voisiete quelli giusti!”.

Bruno Ferrero

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21 novembre 1884

21 novembre 2014

4 Ottobre 1886Carlotta Fontana entra definitivamentenella nuova Congregazione

7 Dicembre 1886Carlotta e Giovanna Chiattone fannola Consacrazione religiosa

15 Novembre 1893Apertura della prima comunità:Saluzzo - Seguiranno altre: Marche,Lombardia, Veneto, Lazio…

30 Dicembre 1913Muore il Pievano e Fondatore,GIOVANNI M. BOCCARDO

1° Gennaio 1914D. Luigi Boccardo, fratellodel Fondatore, da lui nominato erede,continua l’Opera

2 Febbraio 1932D. Luigi Boccardo fonda la Comu-nità delle Suore non vedenti“Figlie di Gesù Re” deditealla vita contemplativaa sostegno spirituale delleSuore di San Gaetano

25 Marzo 1935Muore Madre GAE-TANA FONTANA1a Superiora Generaledella Congregazione

9 giugno 1936Muore il Can. LUIGIBOCCARDO

29 aprile 1948Decreto di Approva-zione Pontificia

8 Dicembre 1960Nascita del Gruppo “Piccole SorelleGaetanine”, laiche consacrate e simpa-tizzanti

3 marzo 1963Apertura alle Missioni in Brasile.

Seguiranno Argentina, Africa,Ecuador

1990Gruppo Amici BeatiBoccardo, laici che vi-vono la SpiritualitàGaetanina nel mondo

24 Maggio 1998Beatificazione del Fon-datore a TorinoGIOVANNI MARIABOCCARDO

14 Aprile 2007Beatificazione diLUIGI BOCCARDOa Torino

03 Marzo 201350° della nostra Missione in Brasile

30 Dicembre 2013Centenario della Morte del nostroBeato Fondatore GIOVANNI M.BOCCARDO

08 Luglio 2014Promulgazione del Decreto sulle VirtùEroiche della V.le MADRE GAE-TANA del SS. Sacramento

21 Novembre 2014

130° di FONDAZIONE

LE SUORE “POVERE FIGLIEDI SAN GAETANO”…

UNA STORIA D’AMORE CHE CONTINUA

130o di Fondazione

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Anniversari di Consacrazione“ …SE C'E' IN TE LO SPIRITO DI DIO E LASCI TUTTO PER SEGUIRE

CRISTO, VIVI LA TUA VITA TRA I POVERI, TUA UNICA RICCHEZZA E' GESU'…”

(canto del Beato Boccardo)

Suor M. CLARAdi S. Cecilia

(Liberati Artemisia)

70° di Donazione

60° di Donazione

Suor M. ARCANGELAin Gesù Sacerdote Re(Rodeschini Angela)

Figlia di Gesù Re

50° di Donazione

Suor MARIA ANTONIETTAdell’Immacolata

(Totò Uga)

Fiamma di Carità26

Suor M. ALBERTAdi S. Lorenzo

(Bartolomei Ilda)

Suor M. FRANCAdel S. Rosario

(Bertoncelli Battistina)

50° di Donazione

50° di Donazione

Suor M. VERONICAdel Santo Volto(Giannini Anna)

60° di Donazione

Suor M. ELISAdi San Giuseppe

(Gaudino Adelaide)

60° di Donazione

“ Quanto più un carisma volgerà il suo

sguardo al cuore del Vangelo, tanto più

il suo esercizio sarà ecclesiale. È nella

comunione, anche se costa fatica, che

un carisma si rivela autenticamente e

misteriosamente fecondo. Se vive que-

sta sfida, la Chiesa può essere un mo-

dello per la pace nel mondo”.

(Evangelii Gaudium)Suor M. GIULIAdi S. Giuseppe(Rossetti Gina)

50° di Donazione

25° di Donazione

Suor M. MICHELAin Gesù Sacerdote Re

(Zanette Michela)Figlia di Gesù Re

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Fiamma di Carità28 29Fiamma di Carità

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Chialamberto anche da un certo de-siderio di voler inten-sificare questi istantipreziosi di fraternità.E’ assai proficuo esalutare poter inter-rompere quel filo,che durante l’anno ciassorbe per i moltiimpegni di aposto-lato, nelle varie atti-

vità sociali e pastorali.Vivere respirando l’immensità di Dio,contemplando la bellezza della natura,spesso non percepita, né tanto meno go-duta a causa di una certa frettolosità. Così ricaricate, potremo ritornare conspirito rinnovato, ai nostri impegni ac-canto ai nostri fratelli bisognosi. La nostra Superiora generale, MadreTeresa Ponsi, con la sua Vicaria, SuorRosanna, fanno del tutto per donarcipreziosi momenti di relax. Ci soffermiamo un po’, in una anticachiesa di montagna per rivolgerci allaMamma del Cielo con la preghiera a leicara: il S. Rosario, con il quale affi-diamo tutto il mondo al suo cuore Im-macolato. Un rosario “ internazionale”in cui preghiamo le Ave Maria in lingue

diverse: Inglese, Cingalese, Francese,Portoghese, Italiano.

Ci sentiamo così in sintonia con le no-stre Sorelle Missionarie che operano neivari continenti. Con la nostra preghieradesideriamo anche sostenere le famigliee i giovani in cerca di valori e di spe-ranze per il futuro.Al termine del pomeriggio è l’ora dellospuntino, eccoci felici di condividerlocon bambini e giovani che incontriamosul nostro cammino. A te Signore il nostro canto di lode peril creato e per quanto ci hai dato.

Suor Gaetana Andrenucci

Suore a Chialamberto per gli Esercizi spirituali

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Molte culture unite in un sol cuore

La salute, unbene datoci daDio, va difesa,anche il corpo

ha le sue neces-sità di riposo e di svago. E’ importantecurare l’alimentazione, le ore disonno... Come pure dobbiamo dare iltempo necessario per ritemprarci nellospirito, curando la preghiera, e dandomaggiore spazio al nostro rapporto conDio.Eccoci così a Chialamberto (To) nella

nostra Casa di Spiritualità “ Madre Gae-tana Fontana” in un pomeriggio di os-

VITA e SALUTEdoni preziosi di Dio

sigeno, sole e natura, con le Consorellevenute quassù per ritemprare fisico espirito, durante alcune giornate di si-lenzio, riflessione e preghiera, propriedegli “Esercizi Spirituali”. In seguitodedichiamo un po’ di tempo anche perlo svago. Un pomeriggio a Vonzo (832mt.) i nostri sguardi sono rivolti aighiacciai delle Alpi Graie e al cielo az-zurro. Sguardi che si soffermano a con-templare le montagne verdeggianti, e ledistese dei prati in fiore.Questo stare insieme tra Sorelle di unastessa famiglia religiosa, è rallegrato dauno scambio di sentimenti, di sorrisi ed

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Fiamma di Carità 31Fiamma di Carità30

da Porto San Giorgio (FM)

1 settembre 2014Questo è l’augurio e l’invito indicatonel segnalibro regalato dalla SuperioraGenerale Madre Teresa e da Suor Ro-sanna, Vicaria generale, per bene ini-ziare il nuovo AnnoScolastico. L'esortazionedel Fondatore Beato Gio-vanni Maria Boccardo, èstata l’incipit di un mo-mento forte di preghierache ha visto coinvolte in-segnanti, coordinatrice epersonale della Scuola del-l’Infanzia “San Gaetano”di Porto San Giorgio.L'essere in chiesa, da-vanti a Gesù, è stata l’oc-casione per affidare a Lui

SCUOLA DELL’INFANZIA SAN GAETANO

“SIATE GLI ANGELI E IL SORRISODELLE PERSONE A VOI AFFIDATE”

e alla Mamma Celeste le proprie ansiee le attese per i bambini che accoglie-remo tra pochi giorni.E tutto questo, mentre risuonava l'ecodei nomi degli alunni delle tre sezioniche le insegnanti pronunciavano almicrofono, accanto all'altare.Lunedì 8 settembre 2014 si sonoaperti i battenti per i nuovi iscritti, ipiù piccoli, per i quali la scuola ha ri-servato i primi tre giorni cercando dicreare un clima gioioso con giochi,musiche, e divertimento.In cortile, insieme ai genitori, ci siamorivolti alla Statua di Maria ben visibile

dall'alto del terrazzo, per af-fidare al suo cuore diMadre, bambini e famiglie.Nei giorni seguenti, con ilrientro dei bambini di quat-tro e cinque anni, è ritornataquella vitalità che era man-cata nei mesi estivi: gridagioiose, canti animati dallachitarra del Maestro Re-nato, il rincorrersi, il gio-care insieme...semplicemente una esplo-sione incontenibile di gioiainnocente... Buon Anno Scolastico, conil desiderio di essere “an-geli e sorriso con le personea noi affidate”.

Cristina

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c aC r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Fiamma di Carità 33Fiamma di Carità32

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Chialamberto (TO)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Lunedì 4 agosto 2014 Madre Teresa e ilConsiglio hanno incontrato gli anzianie il personale della struttura di Chia-lamberto per comunicare ufficialmentela partenza delle Suore da questa casa.Suor Modesta e Suor Beniamina, lesuore al momento presenti, sono statechiamate altrove, la prima per la sua ve-nerabile età è ritornata nelle Marche suaRegione d’origine, mentre Suor Benia-mina è stata trasferita ad altri servizi.Un grazie a tutte le suore che si sono av-vicendate in questa casa per il loro la-voro e la loro presenza in mezzo aglianziani e tra la gente di Chialamberto.Queste sono le parole con cui la Madreci ha salutato:

LA SVOLTALa vita è fatta di svolte: tutti viviamoquesta realtà.Anche le comunità Religiose vivonoquesta precarietà: un tempo tante suore,oggi c’è la diminuzione.Chialamberto: oasi dove passava ilBeato Luigi Boccardo a ritemprarsi re-candosi a Groscavallo, Madre Celina facostruire la casa per gli anziani.Suore che si sono susseguite: Suor Ber-tilla, Suor Esterina, Suor Romana, SuorAdriana, Suor Silvina, Suor M. Lena,Suor Agnesita, Suor Andreina... e an-

cora altre……….Oggi, la svolta!Suor Modesta e Suor Beniamina sonotrasferite in altri luoghi.

E VOI?Vi affidiamo alla cura della DottoressaLaura Peirolo: lei resta la Direttrice re-sponsabile, sempre in collaborazionecon la Madre Generale ed il suo Consi-glio, attraverso una suora cha fa da su-pervisore.La Dottoressa Laura deve vigilare per-

ché vengano garantite le caratteristichevolute dal Fondatore, il Beato GiovanniM. Boccardo:• Onestà sul lavoro• Laboriosità da parte di tutto il personale• Rettitudine, con la ricerca del benedelle persone e della struttura• Attenzione ad ogni persona, senza di-stinzione alcuna, cultura dell’incontro.• Amore concreto fatto di delicatezza,di signorilità e di cuore.La cura della vita spirituale deve essere

Domenica 26 ottobre 2014nel pomeriggio, l’AccademiaClaudio Monteverdi e il CoroA.N.A. “Baita Caviet” diLeinì, sono venuti a trascor-rere un pomeriggio con i no-stri ospiti presentando i loro“Canti di montagna”, molto

LA SVOLTAvisibile e prioritaria. Avere la graziadella presenza del Signore in questacasa, è un privilegio.E’ lui che dà forza e sostegno.

Affidiamo perciò anche questo impe-gno particolare perché Gesù sia onoratoe custodito con dignità, e gli ospiti pos-sano essere rispettati ed aiutati a viverequesta dimensione religiosa.Al parroco Don Claudio chiediamo unaparticolare attenzione in merito.

apprezzati dai nostri anziani eda tutti i numerosi presenti.Un grazie particolare ad Erne-stino Michiardi presidente delGruppo Alpini di Chialamberto,che ha organizzato la festa.

I Volontari

CORO ALPINI ALLA CASA DI RIPOSO

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Volti giovani e pieni divita che parlano dicontinuità.A don Giovanni,sacerdote delladiocesi di Sa-luzzo, che ha vis-suto molti annicome missionario “fidei Donum “ e cheora è tornato nella suaDiocesi, incaricato dal Vescovocome animatore dei giovani e impe-

gnato nella pastoralevocazionale, augu-

riamo ogni bene, esoprattutto, augu-riamo di esserequel ponte traDio e il mondo,

come affermaPapa Francesco,

perché ogni fratelloche incontra, possa gu-

stare la bontà di Dio.Suor Teresa Ponsi

Fiamma di Carità 35Fiamma di Carità34

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Saluzzo (CN)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

E' con grande gioia che domenica, 9novembre 2014, abbiamo partecipatoal lieto anniversario dell'ordinazionesacerdotale di Don Giovanni Banchioa Saluzzo. Trent'anni di Sacerdozio!Una festa in famiglia, per ringraziareDio di questa scelta così grande riser-vata ad un nostro familiare. Avere unsacerdote nella famiglia, è una verabenedizione. Era presente anche Fra-tel Bernardo Ponzi, cistercense nelmonastero di Pra 'd Mill a Bagnolo

Piemonte e nostro cugino.Sull'altare abbiamo deposto il grazieper la sua vita donata a Dio e ai fra-telli. Don Giovanni ci ha fatto gustarela Celebrazione dove il cielo e la terrasi sono incontrati in un unico abbrac-cio e dove l'Eucarestia è il grazie piùcompleto.L'agape fraterna ci ha dato l'opportu-nità di conoscere le nuove generazioniche negli anni crescono e si moltipli-cano allargando la cerchia familiare.

“ I Sacerdoti pontiper l'incontro tra Dio e il mondo “

(Papa Francesco)

30 ° Anniversario di Ordinazione Sacerdotaledi Don Giovanni Banchio

AUGURI

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Pancalieri (TO)

Gli Ospiti della Casa di Riposohanno preparato gli addobbi per tuttiun Buon Natale con disegni belli peradornare gli ambienti.

Sembravano veramente tornati bam-bini con gli occhi brillanti di gioianel colorare e disegnare!

NATALE CON I TUOI…

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Lagnasco (CN)

Per i giovani e i ragazzi di Lagnascol’estate è un forte tempo di crescita,di formazione cristiana e umana,educativa e divertente.Cinque settimane con lo slogan:“Fuori di tenda” è stato l’“Estate Ra-gazzi parrocchiale”, dove con tantagioia e felicità, tra giochi, piscine,tennis, preghiera, compiti, labora-tori, parole sulla piazza, incontri congli ospiti della residenza Anziani lo-cale, ci siamo allenati ad uscire da

Estate, tempodi crescita“FUORI TENDA”

noi stessi perandare versogli altri, a do-nare amicizia efraternità.I ventotto ani-matori e i cen-totrentasettepar tec ipant iaugurano ai ra-gazzi di tutto ilmondo questameravigliosae s p e r i e n z a ,

resa possibile con l’aiuto preziosodel parroco e delle suore.Grazie di cuore. Ora la divertente avventura continuacon l’Oratorio quotidiano.

Buon cammino, sempre“FUORI TENDA”.

Animatori, ragazzi, famiglie,parroco, suore.

Il poter essere utilinel servizio è sempreun qualcosa che ci fasereni.Ringraziamo le Ope-ratrici che li hannostimolati e sostenuti.Per tutti il Natale,così timbrato e gio-ioso nel ricordo pre-zioso della venuta diGesù, i cui doni sonoproprio preziosi per-

ché entrano nel cuore.

Buon Natale a tutti!Suor Giuseppina Saracco

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La visita alle Sorelleche lavorano in Togo(Africa), questa volta ha

un sapore nuovo. Ci sono con noi ilDottor Franco Bertello, cardiologo, suofiglio Simone, il dottor Maurizio Gior-dano, dentista, e Lucia Chimienti.E' la Visita Canonica, dove io, comeMadre, ho l'opportunità di incontrareogni Sorella, di ascoltarla, di parteci-pare al suo vissuto, di cogliere le ansieapostoliche. E' sempre un momentobello, atteso da entrambi le parti.

Ed eccoci di partenza. Da Torino a Pa-rigi, e poi, da Parigi a Lomè.L'accoglienza che ci riservano le So-relle e la popolazione, è grande. I duemedici si mettono subito all'opera neldispensario della missione, che diventail centro di attenzione e di interesse pertutto il periodo della nostra perma-nenza. Il dottor Bertello forma subito la

Fiamma di Carità 39Fiamma di Carità38

sua équipe di lavoro.La “petite soeur” Mireille (come la de-finisce il dottore), assume la responsa-bilità di coordinamento e gestisce i varimovimenti. Si lavora con serietà e conimpegno, e ogni persona che si presentaalla visita, ne esce soddisfatta.Tutti i collaboratori e i lavoratori chequotidianamente prestano la loro operapresso il dispensario, si sentono coin-volti e contenti di vivere un’esperienzacosì intensa, pari ad uno stage vero eproprio.Partecipiamo inoltre alla vita della co-munità parrocchiale, alle celebrazioni

molto animate e vivaci, lasciandoci tra-sportare dalla capacità coinvolgente delpopolo che esprime la fede attraversodanze e canti significativi.Il parroco Padre Antoine fa sentire pre-ziosa la nostra presenza al popolo, e non

lascia occasione per ringraziarci e perevidenziare il nostro operato.Sentiamo davvero una comunità unita e

contenta. Intanto, ho il modo di riunirela comunità delle suore, di vedere sulvivo la missione, di partecipare a tuttele iniziative, di radunare tutte le realtàpresenti: i giovani, i bambini, i collabo-

La giovane Lina (postulante) nel Dispensario

Simone con alcuni bambini della nostra missione

I due Primari con Padre Antoine e Simone

Il gruppo africano “Amici dei Beati Boccardo”

MISSIONI

Esperienza Missionaria in Africadal Togo (Africa)

La partenza da Torino per l’Africa

Al lavoro nel Dispensario di Fiatà

Il Primario dott. Bertello Franco

Il gruppo dei nostri collaboratori

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Fiamma di Carità40

così bella e cara, per arrivare a tutti eper sanare tante fatiche. Solo Dio, Pa-drone della messe, può suscitare nuovi

operai per la sua messe. Abbiamo lagioia di aiutare alcuni seminaristi che sistanno preparando al sacerdozio.L'incontro con il Vescovo della Diocesidi Aneho, Monsignor Isaac Gaglo, cipermette di vivere la comunione eccle-siale e ci stimola a sostenere la missione

anche attraverso nuove iniziative che loSpirito Santo suggerisce attraverso lacollaborazione dei laici, quali i nostri

due medici che sono venuti con noi.Rendiamo lode a Dio per le meraviglieche ha compiuto in questo viaggio e perl'amore che nutre per il Suo popoloAfricano.Ringraziamo tutti per la grande acco-glienza donataci, soprattutto dalle no-stre sorelle di comunità. Ringraziamo dicuore i nostri medici: dottor FrancoBertello, dottor Maurizio Giordano, Si-mone e Lucia Chimienti per questaesperienza che resta per sempre im-pressa nel profondo del nostro cuore eche può essere messaggera di novità.

S.T.P.

Il gruppo dei laici e alcuni collaboratori

Lucia, il dott. Maurizio e Suor Luciana

Sr Anna e Madre Teresa conuna famiglia bisognosa

ratori, gli Amici dei Beati Boccardoche, nella comunità, rappresentano illievito che fermenta la massa.Essi si fanno voce dei poveri, e riesconoa raggiungere le situazioni più disagiatecon carità e vera fraternità, così come

sanno coinvolgere festosamente tutti gliappartenenti al Gruppo.Sono lieta di incontrare, in questa co-munità, alcune giovani che stanno ini-ziando il loro cammino diconsacrazione: postulanti e aspiranti

piene di vita edi buona vo-lontà che, nelservizio at-tento e pre-muroso versoi poveri, met-tono le basi diun futuro pro-mettente.“Nei poveric'è Gesù” ri-pete con insi-

stenza il nostro Fondatore, il BeatoGiovanni M. Boccardo “e va servitocon signorilità e con amore”. Un bic-chier d'acqua dato ad “uno solo di que-

sti miei fratelli più piccoli” è preludiodi ricompensa eterna.Certo, vorremmo avere tante energie inpiù, di persone, per stare in questa terra

La nostra comunità del Togo con la Madre generale Madre Teresa Ponsi

Il gruppo “Aspiranti”

Sr, Luciana missionaria in Togo

La Superiore generale: Madre Teresa

Sr Luciana con un bambino malato e denutrito

In udienza dal Vescovo S.E. Mons.Isaac G.

Fiamma di Carità 41

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Amici Dei Beati Boccardo

Una giornata con gli Amici BEATI BOCCARDOe partecipanti al pellegrinaggio 26/07/2014

Con gli Amici si sta bene, e il vivere unagiornata assieme rafforza l’amicizia.Quando poi il vivere assieme ci fa avvi-cinare e scoprire una figura così bella eimportante quale la persona del PapaBuono, San Giovanni XXIII, è un’espe-rienza che ti porta a tante riflessioni.La prima è quella che la santità nonconsiste nel fare cose grandiose ma fa-cendo bene e con amore le cose piùsemplici di ogni giorno. Nel visitare i luoghi e nel conosceremeglio la vita di San Giovanni XXIII,abbiamo appreso un decalogo che cipuò aiutare a vivere bene la nostra spi-ritualità di ogni giorno:

1° - Solo per oggi cercherò di viverealla giornata senza voler risolvere i pro-blemi della mia vita tutti in una volta. 2° - Solo per oggi avrò la massima curadel mio aspetto: vestirò con sobrietà,non alzerò la voce, sarò cortese neimodi, non criticherò nessuno, non cer-cherò di migliorare o disciplinare nes-suno tranne me stesso.3° - Solo per oggi sarò felice nella cer-tezza che sono stato creato per esserefelice non solo nell’altro mondo, maanche in questo.4° - Solo per oggi mi adatterò alle cir-costanze, senza pretendere che le circo-stanze si adattino ai miei desideri.

Vuoi alimentare anche tu il bene che si fa nelle terre di Missione conla tua goccia?Sarà la tua piccola offerta per la quale con i Fratelli ti diciamo GRAZIE!La tua ricompensa è nei cieli.

L’oceano è fatto di tante gocce d’acquaL’oceano è fatto di tante gocce d’acqua

In TOGO (AFRICA)1. Contribuire alla continuità del nostro Di-

spensario S. Gaetano di FIATA, per l’ac-quisto di medicinali per bambini e adulti,latte e alimenti per i bimbi in stato di de-nutrizione.

2. Sostenere il nuovo Centro “CRISF”(Centro di Rieducazione e InserimentoSociale a Fiata) per bimbi diversamenteabili e orfani; per fisioterapie, apparec-chi ortopedici, ecc.

3. Sostenere le Famiglie in difficoltà permotivi di salute o di lavoro, in partico-lare quelle colpite dall’AIDS.

In BRASILE1. Contribuire alla continuità della Casa di

Riposo in Candido Mota (San Paolo),per le necessità indispensabili del vitto evestiario degli anziani poveri.

2. Sostenere lʼassistenza dei bambini po-veri e bisognosi con lʼacquisto di ali-menti e medicine, materiale didattico eogni necessità nella Crêche - scuola ma-terna di Candido Mota (San Paolo).

In ECUADOR 1. Contribuire all’assistenza degli anziani e ma-

lati nel dispensario e nella visita alle famiglie.2. Partecipare all’educazione dei bambini,

contribuendo al necessario aiuto per lascuola e il sostentamento, così da avereuna crescita armonica di sviluppo per unsereno domani.

SEMINARISTI e ASPIRANTI1. Aiutiamo i giovani che si preparano alla

vita sacerdotale e religiosa e che sa-ranno i testimoni, annunciatori del Van-gelo nella loro terra di Missione.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, la Missione che si vuole sostenere.

MODALITA’ DI VERSAMENTO

POSTA: Tramite bonifico postale presso Poste Italianedall’Italia codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781dall’Estero codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781 BIC: BPPIITRRXXXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

BANCA: Tramite bonifico bancario presso Banca Prossima dall’Italia codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757dall’Estero codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757 BIC: BCITITMXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano CTO - I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

PER INFORMAZIONI CHIEDERE di SUOR FEDERICA BATTISTELLATel. 011 85 15 67 – E-Mail: [email protected]

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me.

(Mt. 25,40) GRAZIE!Suore “Povere Figlie di San Gaetano”

Fiamma di Carità 43

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Altro messaggio importante è la testi-monianza dell’abbandono alla provvi-denza e ce lo trasmette con questa suapreghiera: Se il Signore mi dicesse:“Chiedimi la grazia che desideri e io tela concederò”, risponderei: “No, Si-gnore; fa, tu. Fino al termine della miavita, voglio restar fedele alla dottrinadel Padre nostro che tu hai insegnato;fedele al sia fatta la tua volontà, di cuihai dato esempio da Betlemme al Cal-vario”. (Giovanni XXIII).

Grazie Amici per la bella esperienzavissuta assieme, usiamo quel libricinoche ci avete donato, per fare di ogni no-stra giornata una esperienza meravi-gliosa del vivere i doni che Dio ci hafatto.

Suor Paola

Fiamma di Carità44

5° - Solo per oggi dedicherò dieci mi-nuti del mio tempo a sedere in silenzioascoltando Dio, ricordando che come ilcibo è necessario alla vita del corpo,così il silenzio e l’ascolto sono neces-sari alla vita dell’anima.6° - Solo per oggi compirò una buonaazione e non lo dirò a nessuno.7° - Solo per oggi mi farò un pro-gramma: forse non lo seguirò perfetta-mente, ma lo farò. E mi guarderò daidue malanni: la fretta e l’indecisione.8° - Solo per oggi saprò dal profondodel cuore, nonostante le apparenze, chel’esistenza si prende cura di me comenessun altro al mondo.9° - Solo per oggi non avrò timori. Inmodo particolare non avrò paura di go-dere di ciò che è bello e di credere nel-l’Amore. 10° - Posso ben fare per dodici ore ciòche mi sgomenterebbe se pensassi didoverlo fare per tutta la vita!

Nata a S. Pietro Cavarzere (VE)3 ottobre 1941 e decedutaa Torino il 6 ottobre 2014

“Rev.da e carissima Madre Teresa, è mio do-vere, ma ancor più un bisogno del cuore, ve-nire a ringraziare Lei, carissima Madre e tuttele Sorelle per la Loro fraterna partecipazioneal nostro dolore e insieme di gioia nella fedeper la morte della nostra e Loro carissimaSuor Maria Teresa… Suor Albertina.”Così scrive la Madre Priora del Carmelo SanGiuseppe di Moncalieri. Suor Albertina era entrata nella nostra Con-gregazione delle Suore di San Gaetano il 21novembre 1956 e fece la Professione il 21 no-vembre 1959. Nel dono della sua giovinezzacoltivò il fervore missionario nello svolgereil suo apostolato in diverse comunità per unservizio umile e semplice, ma che attirava alSignore. Nel 1964 con la donazione totale a Dio nellaProfessione Perpetua, intensificò lo slanciomissionario che fu accolto dai Superiori e fuinviata in Brasile nel 1967. Proprio in questoperiodo, come lei ci raccontava ultimamente,ricoverata in ospedale al Cottolengo di To-rino, sentì un richiamo insistente alla clausura.Ritornata in Italia nel 1974, dopo un tempo diriflessione, - sono sempre le sue parole - il 2maggio 1976 passa al Carmelo di Moncalieri.Visitandola in ospedale con Suor Adolfa cheera stata in missione insieme, ricordava an-cora i luoghi le persone e i momenti di gioia

Ricordiamo nella preghiera

“Più ci santifichiamo per il Signore e più godremo poi in Paradiso” (LT 14)(V.le Madre Gaetana Fontana)

Suor Maria Teresa degli AngeliSeverina Lucato Carmelitana Scalza

passati insieme.La sua stradaperò, proprio alCarmelo, ascol-tando il racconto della sua vita, è stata di pre-ghiera e contemplazione sì, ma anche di tantasofferenza per le varie malattie che ha dovutosuperare.Scrive ancora la Madre Priora alla nostraMadre Generale, Madre Teresa: “La nostracarissima Suor Maria Teresa è stata provatadalla malattia, come oro nel crogiolo ed ellacon la semplicità dei piccoli e dei poveri, harisposto al Signore “Sì Padre”. Amiamo orapensarla bella, gioiosa nella contemplazionedi quel dolce Signore che tanto ha amato, ser-vito con fedeltà e generosità. E… confidiamoche di Lassù interceda, affinché nella sua in-finita misericordia, il Signore ci faccia donodi nuove vocazioni… Insieme, Madre, pre-ghiamo con fede e fiducia.A Lei, Madre, ed alle Consorelle che hannocondiviso una parte del Suo cammino di reli-giosa, il mio e il grazie di tutte le Sorelle.Suor Paola di Gesù Crocifisso e SorelleO.C.S.”Sì carissima Suor Albertina, per noi non haimai cambiato nome, anche quando venivamoa trovarti al monastero o all’ospedale; saraisempre nel nostro cuore, serena con il tuo ab-bandono alla Volontà di Dio, passando i tuoiultimi giorni in attesa di raggiungerlo.

PREGA PER NOI

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Ricordiamo nelle nostre preghiere ilSignor Maulo Gian Mario, cugino diSr Luciana Maulo, deceduto il 1° no-vembre 2014.

Uomo profondamente cristiano esaggio, ispiratosi a una vita di sem-plicità e modestia. Vicino ai Salesiani di Don Bosco acui deve gran parte della sua forma-zione e cultura.Professore di filosofia, scienzeumane e religione, la sua casa fu lacasa degli alunni con problemi e bi-sognosi di un amore di padre.Politico altruista - ex sindaco dellacittà di Macerata e in seguito presi-dente del Consiglio Comunale pervari anni – dedito alla ricerca delbene della sua amata città e dei suoiabitanti.Membro attivo della Parrocchia enella Diocesi.Animo di poeta, scrisse vari libri dipoesie. Riportiamo di seguito la poe-sia che fu letta dalla sua figlia Saradopo il rito funebre, una celebrazionepartecipata e segnata dalla stima el’amicizia di chi lo conobbe e l’amò.

ALBERO DI VITA:

Non amo il vento in cima alla collinae novembre gravido di nebbianella tombané i crisantemi densi di paurasbocciati ai vivi e subito recisi:vorrei per manto di riposo un pratoe un albero di ulivo con le braccia da orante e le radici immense:non abito parole di bronzoe loculi di cemento armato:la mia casa è una lingua di fuocoattinta al cero della pasquaa primaveraquando la morte non recide la vita ma la compie.

Con queste righe ringraziamo Dio peravercelo donato. Come lui mi scrissefino a poco prima di morire, Gian Marioha offerto la sua lunga sofferenza per losviluppo della Missione dell’Africa –Togo.Grazie Gian Mario del tuo preziosodono!

Suor Luciana Maulo

Ricordiamo nella preghiera

Maulo Gian Mario

Fiamma di Carità 47

Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicare il vec-chio recapito e di segnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice postale. Avver-tiamo i Lettori che il 7 di ogni mese viene celebrata una Messa per i Benefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali.

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono gestiti uni-camente dall’équipe di redazione e spedizione della rivista e nel rispetto della legge196/03 i dati personali dei nostri lettori non saranno oggetto di comunicazione o dif-fusione a terzi se non per ciò che riguarda la spedizione del giornalino. In ogni mo-mento potranno essere richieste modifiche, aggiornamenti o cancellazioni.

Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza atutti i nostri lettori che con le loro offerte, con laloro cordialità, con la loro preghiera sostengonoquesto nostro semplice bollettino, che vuol portarea chi lo accoglie un “piccolo seme di bene”.

I loro nomi sono scritti in Cielo!

Grazie!

Ricordiamo nella preghiera di suffragio i nostri cari:• DOMENICO TAMAGNONE, fratello di Suor Marilena• MARIO FERRANDO, zio di Suor Nadia Levratto (FGR)• RITA MONTICONE, cognata di Suor Maria Francesca

• FILIPPO TURELLO, cognato di Suor Lorenzina Garavello• Suor MARIA TERESA degli Angeli,

Carmelitana Scalza (già Suor Albertina, Suora di San Gaetano)• MAURIZIO PREDAROLI, cugino di Suor Bianca Rossi (FGR)

• CATERINA BIANCO, sorella di Suor Giacomina• AUSILIA CRIGNOLA, cugina di Suor Andreina

• WALTER BRESCIANO, cugino di Suor Nadia Levratto• GIAN MARIO MAULO, cugino di Suor Luciana

“I nostri cari scomparsi, non sono degli assenti, ma solo degli invisibili, che fissano i loro occhi pieni di luce nei nostri colmi di lacrime...”

(Da: “Se mi ami, non piangere”)

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabile

Padre Erminio Antonello

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 838 del 7-7-1953

Anno 58 - Luglio/Settembre“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 3/2014

Taxe perçue - Tassa riscossaTorino CMP Nord

Auguri di Buone Feste!

... Luce e grazia ... (Papa Francesco)nel celebrare l’Anno della Vita Consacrata

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