attualita marzo 2015 web

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URGE RIFORMARE LA COSTITUZIONE Sergio Mattarella è il 12° Presidente della Repubblica italiana. Il nuovo Capo dello Stato è un Uomo molto colto, schivo, ricco di autentici valori. Il suo primo pensiero è andato a quei cittadini che si trovano in difficoltà economiche ed ha messo in risalto che la crisi economica rappresenta un grave rischio, cioè che possa favorire la disgregazione del tessuto sociale. Ha invitato il Governo a rilanciare la produzione e l’occupazione, ma soprattutto far diminuire l’impoverimento delle fasce sociali più deboli. Ha detto che bisogna “riformare la Costituzione per rafforzare il pro- cesso democratico”. Mattarella si è anche rivolto ai giovani, il loro me- UN MOMENTO DI DIGNITÀ Ho avuto paura per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sono un laico di formazione mazziniana ed ho vissuto con sofferenza l’andazzo che ha preso la politica italiana dal 1980 in poi. E’ accaduto di tutto, mai un fatto concreto che lasciasse la speranza di una inversione di tendenza rispetto alla china del degrado costante della vita pubblica. Molti elogiano Napolitano che è stato un buon politico che ha saputo na- vigare nella procellosa vita politica italiana con realismo marxista, non disdegnando di consegnare il governo del paese al ricatto di uno spregiu- dicato imprenditore all’italiana che ha scambiato la vita pubblica per un ufficio delle sue aziende. L’ignavia dei 101 intrallazzatori del PD che pugnalarono alle spalle Prodi costrinse Bersani a proporre il prolunga- mento della presidenza di Napolitano. A Berlusconi non parve vero. Po- teva ancora sperare di rimanere a galla per qualche anno, e così è accaduto con grave danno per gli interessi della collettività e a favore dei suoi interessi privati. Renzi ha saputo inserirsi in questo gioco gio- cando su due piani, come è costume dei politici italiani fin dai tempi di Cavour, ma anche lui per interessi di potere ha consentito a Berlusconi e ai suoi “pupazzi” di mantenersi a galla, auspici anche gli errori mador- GAETANO SALVEMINI una vita per la libertà E-mail [email protected] I FRUTTI AVVELENATI DELLA CORRUZIONE ELETTORALE Il cambio di casacca (dopo l’elezione alla Camera dei De- putati) è un “vezzo” che ha origini antiche. Risale all’Unità d’Italia (1861). È un errore grossolano considerare tale fe- nomeno come una “consuetudine” diffusa solo tra i politici meridionali. Fu, infatti, il piemontese Cavour a ideare e at- tuare il “Connubio” che gli permise di formare maggioranze parlamentari ibride a sostegno di governi incolori. E fu il lombardo Depretis ad usare per primo il “trasformismo” come metodo parlamentare, di cui alcuni anni dopo il pie- montese Giolitti divenne “maestro”. A 150 anni di distanza, questa prassi pervertitrice viene ancora applicata da molti “onorevoli” nonostante le vibranti denunce di Villari, Fortu- nato, Salvemini, Calamandrei, Dorso, Gramsci, Sturzo e di tanti altri Uomini che hanno definito il trasformismo come l’ovvia conseguenza del “voto di scambio” e del clienteli- smo elettoralistico. Abbiamo oggi una Camera rissosa, ple- torica (630 membri) e costosa, che rende instabili i Governi, quotidianamente sottoposti alla “spada di Damocle” del voto di sfiducia. E’ inammissibile che gli oligarchi di qualche partito possano far cadere il Governo in ogni momento. Pur- troppo, questo metodo insensato è stato favorito proprio dalla Costituzione, responsabile anche di aver creato una Repub- blica partitocratica. La squallida lottizzazione della RAI, la famigerata legge elettorale del Porcellum, la mercificazione dei voti e tante altre anomalie stanno a dimostrare che venne instaurato “de facto” un regime pseudo-democratico. Il Mo- vimento Salvemini, pertanto, continuerà a denunciare “apertis verbis” le magagne del sistema elettorale, l’usurpazione della sovranità popolare e la collusione tra certi politici e la malavita organizzata; e continuerà a proporre la riforma della Costituzione imperniata sul “metodo Pericle”. Cosmo G. Sallustio Salvemini QUELL’ERRORE CHIAMATO EUROPA Diceva J. Fouché, ministro della Polizia nel 1814 (alla caduta di Napo- leone) che uno sbaglio in politica “ è peggio di un delitto; è un Errore!Bene, ricordiamolo. Ma chi ricorda l’euforia tronfia, ridicola ad osser- varla bene, con cui l’ex presidente Prodi festeggiava insieme a tanti illusi (sinistroidi, ex-dc, Lega) l’entrata in Europa? Pareva che l’Italia fosse entrata nel Paese dei Balocchi, neanche fossimo tanti novelli “Pinocchi”. Il Governo ci aveva perfino imposto una famosa tassa per poter “entrare in Europa”. E molti si attendevano un’era di vacche grasse, di formidabili ricchezze portate dall’arrivo di capitali, persone e soprattutto (da sprov- veduti quali erano) di turisti. Dopo soli 10 anni, il periodo di tempo mi- nimo perchè in politica si svelino la dabbenaggine e i disastri degli inetti (l’errore consumato del Trattato UE), ci troviamo spolpati, boccheg- giamo per il disastro economico/sociale importato dall’UE, rimpian- giamo l’Italia libera e sovrana e ci chiediamo come uscire dal nodo scorsoio che ci soffoca. La realtà è che l’errore è l’Europa: che pare pro- dotta da asini. Con cambi di monete scriteriati; senza un’armonizzazione a priori delle economie; senza alcuna griglia all’ingresso come una per- centuale certa, paritaria del debito (non del deficit) di uno Stato; e (segue a pag. 2) Gianfranco Paris “NE CIVES AD ARMA RUANT” “Affinché i cittadini non corrano alle armi”. Questa, secondo la massima latina dei giuristi, è la principale ragione per cui è sorto lo Stato di diritto, il quale si assume anzitutto il compito di garantire la sicurezza, non solo dei “cives”, cioè, dei cittadini, ma anche di tutti coloro che risiedono, stabilmente o temporaneamente, sul suo territorio. Orbene, quasi ogni giorno, ormai, apprendiamo invece, dalla TV e dai giornali, che sul bel suolo d’Italia avvengono gravissimi fatti di sangue, soprattutto durante rapine effettuate in villini e appartamenti, dove la gente dovrebbe, a buon diritto, sentirsi maggiormente al sicuro, essendo in casa propria: il foco- lare domestico, che i Romani, giustamente, volevano fosse inviolabile. Nella trasmissione “La Gabbia”, condotta da Gianluigi Paragone, sul ca- nale 7, domenica 8 febbraio scorso, due episodi di cronaca nera, che de- notano una particolare ferocia delinquenziale, ci hanno impressionato: uno, nel Nord d’Italia in cui una povera donna, che aveva già subito nu- merosi furti nella villetta dove abita, dopo aver subito l’ennesima rapina, è stata da questi spietati criminali sottoposta alla terribile prova della “roulette russa” e si è salvata “in extremis” (vedendo che il proiettile nel tamburo della pistola che girava ormai sarebbe toccato a lei), fingendo di accasciarsi per un malore; l’altro, in provincia di Roma, a Mentana, dove un vecchio medico in pensione è stato rapinato nella villetta dove abitava e brutalmente assassinato a pugni e calci! E chi sono gli autori di questo orribile misfatto? Tre losche figure di romeni e anche la banda che IL PRESIDENTE GALANTUOMO Ebbene si, a volte si dice in latino: NOMEN OMEN (il destino è nel nome) e pare davvero curioso che l’anagramma del nome del nuovo Pre- sidente della Repubblica rappresenti esattamente lo stato d’animo che sicuramente starà godendo il regista dell’operazione “Quirinale 2015”. Ci sia consentito fare un plauso all’abilità politica di Renzi, il quale al con- trario del suo predecessore Bersani, che fece un clamoroso “flop” al ri- guardo nel 2013 incassando il “no” della “carica dei 101 franchi tiratori”, è riuscito a portare a termine l’obiettivo preposto. Sergio Mattarella, più o meno lo ricordiamo tutti (dico più o meno perché è stato sempre uomo piuttosto schivo e riservato …): nato nel 1941 a Palermo, figlio di Ber- nardo Mattarella, uno dei fondatori della Democrazia Cristiana, e fratello del più tristemente famoso Piersanti Mattarella, assassinato da Cosa No- stra nel 1980 quando era presidente della Regione Siciliana. Egli deve la (segue a pag. 2) Alessandro Massimi (segue a pag. 2) Sergio Scalia SI RIAPRE IL “CASO MORO” Il settimanale “Famiglia Cristiana”, con ampi servizi, nelle settimane scorse ha dato risalto alla beatificazione di Papa Paolo VI, Giovanni Bat- tista Montini, eletto nel 1963 e deceduto il 6 agosto 1978. Un grande Pontefice che presiedette il Concilio Vaticano II indetto dal predecessore, Papa Giovanni XXIII, evidenziandosi nella sua sofferta pastorale quale “appassionato profeta della civiltà dell’amore”. Sono ricordate le parole pronunciate in San Giovanni in Laterano, durante le esequie del Presi- dente DC, alle quali il Papa volle presenziare (evento mai prima né dopo accaduto per un Pontefice), ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio: “..E chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di (segue a pag. 2) Raffaele Vacca (segue a pag. 2) Mario Coletti UN BLOG DA VISITARE Navigando in Rete e digitando movimentosalvemini.blog- spot.com potete documentarvi sulle proposte di riforma istitu- zionale avanzate dal Movimento Salvemini. Sono state inserite numerose rubriche su varie tematiche. Il blog ha registrato fi- nora circa 22.000 visualizzazioni. C’È UNA RAGIONE PER VIVERE… Il grande Chesterton scriveva: “I materialisti non riescono mai a comprendere bene neppure il mondo: fanno affidamento in tutto e per tutto su poche massime ciniche non vere. Ricordo che una volta stavo passeggiando con un facoltoso editore, il quale fece un’osservazione che avevo già sentito in altre occasioni; si tratta, in ef- fetti, quasi di un motto del mondo moderno. (…). L’editore disse di qualcuno: ‘Quell’uomo farà strada perché crede in se stesso.’ (…). Gli dissi: ‘Vuole che le dica dove si trovano gli uomini che più credono in se stessi? Perché glielo posso dire. (…) Gli uomini che davvero credono in se stessi stanno nei manicomi.” Chesterton ha ragione: una delle più grandi follie è quella di credersi sicuri di sé. Attenzione: non semplicemente sicuri, ma sicuri di sé. C’è differenza. Sentirsi sicuri è una virtù, e il non averla può generare problemi, problemi – appunto - di “insicurezza”. Sentirsi sicuri di sé è un’altra cosa. Vuol dire essere convinti che la propria persona può risolvere tutto, che la chiave sta in se stessi, che ognuno può salvarsi da sé, che ognuno è del tutto auto- sufficiente. Si deve essere sì sicuri, ma sicuri perché c’è qualcun altro che sostiene, perché si è convinti di non esser soli nell’avventura della vita, perché quell’implorazione e quell’invocazione che scaturiscono dal cuore non possono andare perdute, perché c’è Qualcuno che accoglie quell’implorazione e quell’invocazione e che queste non si smarriranno in un infinito senza risposta. In questi giorni i mezzi d’informazione ci stanno pre- sentando l’ennesimo caso di corruzione politica, anzi: di commistione tra mafia e politica. Ebbene, sentendo queste notizie, può lievitare una tenta- (segue a pag. 2) Ferruccio Ciavatta LA LIBERTAS PLAUDE ALL’ELEZIONE DI MATTARELLA Il 2015 è per la Libertas un anno straordinario. Giunge al traguardo storico dei 70 anni (1945 – 2015). La sincronicità con il 70°Anniver- sario della Liberazione (25 aprile 2015) evoca la statura etica e poli- tica di Alcide De Gasperi: fondatore della Libertas, protagonista (quale Presidente del Consiglio dei Mini- stri dal 1945 al 1953) della rinascita italiana post-bellica, promotore del- l’Unione Europea in sintonia con antesignani di alto profilo. L’ab- brivo del 2015 determina nuove connessioni tra figure ed eventi ac- comunati da consolidate matrici identitarie. Una standing ovation nel- l’emiciclo di Palazzo Montecitorio lancia il siciliano Sergio Mattarella al Colle. Il dodicesimo Presidente della Repubblica è stato parlamentare dal 1983 al 2008 per la Democrazia Cristiana, successivamente per il Partito Popolare Italiano e per la Margherita. Ha sempre ricoperto (segue a pag. 2) Pierluigi Vignola Consigliamo di visitare anche i seguenti siti web collegati con il nostro: attualita.it; matchnews.it; caf- fèdellartistasalerno.it; associazioneprometeo.eu; lapilli.eu; normanacademy.it; flipnews.org; freelancein- ternationalpress; orbisphera.com; massimonardi.it; nicovalerio.blogspot.com; marazzanipierino.com; periodicoliberopensiero.it; giordanobrunomi.wordpress.com; rosacroce.info; lectoriumrosicrucianum; dantederosa.com; lapalestradellavita.it; nuovaera1987.it; youtube.com/user/vincenzopagliara; lasiritide.it ZONA A “LUCI ROSSE” ALL’EUR Un’altra vittoria delle idee di Ignazio Marino, sindaco di Roma. Dopo i matrimoni gay con tanto di regolare trascrizione (seppure contro legge - salvo sanatorie del Governo Pd!) e l’intimazione del Prefetto - ignorata - della cancellazione, il sindaco della Capitale ha deciso che nel quartiere Eur, entro il mese di aprile, sarà operativa una zona franca a luci rosse, cioè sarà possibile esercitare la prostituzione ed i clienti non correranno il rischio di essere sanzionati. Ovviamente, per lui, non esisterà il favo- reggiamento alla prostituzione... Questa storica decisione innovativa e futuristica per il bene e lo sviluppo del quartiere, è stata presa dopo un incontro tra l’assessore al Sociale Danese e il presidente del Municipio IX Santoro. La scelta è stata condi- visa da Alessandra Cattoi, assessore (segue a pag. 2) Enrico Fora (segue a pag. 2) Vetriolo SERATA COVIVIALE PER FESTEGGIARE IL 24° DE L’ATTUALITÀ Programma dettagliato a pagina 5 ISTAT: L’ITALIA “CENERENTOLA DEL WEB” Nei giorni scorsi l’ISTAT ha fornito i dati aggiornati relativi al “digital divide” in Italia. “Digital divide” è un termine di derivazione anglosassone che ritorna di frequente nelle indagini demoscopiche, cioè le tecniche di rilevazione statistica che analizzano i fenomeni sociali. Il “digital divide” è il divario digitale. Ossia il divario tra chi dispone delle tecnologie dell’informazione (in particolare il web) e chi, invece, ne resta parzialmente o totalmente escluso. Ebbene, il primo dato allarmante che emerge dai dati ISTAT è che 22 milioni di italiani non utilizzano e non hanno mai utilizzato Internet, cioè il 38% della popolazione complessiva. In Italia il “di- gital divide” è legato a problemi di connessione e di copertura territoriale, ma anche, e soprattutto, a un “gap” d’ordine economico e culturale. Ad esserne colpiti sono, in prevalenza, le popolazioni meridionali e le fasce di età avanzata. L’arretratezza tecnologica diventa, così, un fattore di esclusione sociale. I dati statistici con- fermano infatti che le famiglie che hanno un minorenne in casa sono le più attrezzate dal punto di vista tecno- logico: l’87% possiede un computer, mentre l’89% ha un accesso ad (segue a pag. 6) Carmen Galoppo NO ALLA GUERRA, SÌ AL DIALOGO Siamo giunti ormai ad una ingovernabilità di carattere mondiale. In molti Paesi la ricerca del proprio benessere da parte dei politici provoca dissesti economici e sociali. Stiamo vivendo una situazione storica molto difficile che rischia di prendere una strada tortuosa e pericolosa. La tipologia del terrorismo internazionale, che stiamo subendo, è la forma più infida che si sia mai presentata. Il nemico non è individuabile, non è uno Stato, ma è astratto. I gruppi o le fazioni terroristiche non appartengono ad una sola Nazione, ma sono composti da razze ed individui di diversa provenienza ed estrazione sociale, per lo più formati da deboli, repressi, emarginati o semplicemente arrabbiati nella ri- cerca di una affermazione perso- (segue a pag. 4) Antonio Bartalotta

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Attualita MARZO 2015

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  • URGE RIFORMARE LA COSTITUZIONESergio Mattarella il 12 Presidente della Repubblica italiana. Il nuovoCapo dello Stato un Uomo molto colto, schivo, ricco di autentici valori.Il suo primo pensiero andato a quei cittadini che si trovano in difficolteconomiche ed ha messo in risalto che la crisi economica rappresenta ungrave rischio, cio che possa favorire la disgregazione del tessuto sociale.Ha invitato il Governo a rilanciare la produzione e loccupazione, masoprattutto far diminuire limpoverimento delle fasce sociali pi deboli.Ha detto che bisogna riformare la Costituzione per rafforzare il pro-cesso democratico. Mattarella si anche rivolto ai giovani, il loro me-

    UN MOMENTO DI DIGNITHo avuto paura per lelezione del nuovo presidente della Repubblica.Sono un laico di formazione mazziniana ed ho vissuto con sofferenzalandazzo che ha preso la politica italiana dal 1980 in poi. E accaduto ditutto, mai un fatto concreto che lasciasse la speranza di una inversione ditendenza rispetto alla china del degrado costante della vita pubblica.Molti elogiano Napolitano che stato un buon politico che ha saputo na-vigare nella procellosa vita politica italiana con realismo marxista, nondisdegnando di consegnare il governo del paese al ricatto di uno spregiu-dicato imprenditore allitaliana che ha scambiato la vita pubblica per unufficio delle sue aziende. Lignavia dei 101 intrallazzatori del PD chepugnalarono alle spalle Prodi costrinse Bersani a proporre il prolunga-mento della presidenza di Napolitano. A Berlusconi non parve vero. Po-teva ancora sperare di rimanere a galla per qualche anno, e cos accaduto con grave danno per gli interessi della collettivit e a favoredei suoi interessi privati. Renzi ha saputo inserirsi in questo gioco gio-cando su due piani, come costume dei politici italiani fin dai tempi diCavour, ma anche lui per interessi di potere ha consentito a Berlusconie ai suoi pupazzi di mantenersi agalla, auspici anche gli errori mador-

    GAETANOSALVEMINI

    una v i t a pe r l a l ibe r t

    E-mail [email protected]

    I FRUTTI AVVELENATI DELLA CORRUZIONE ELETTORALEIl cambio di casacca (dopo lelezione alla Camera dei De-putati) un vezzo che ha origini antiche. Risale allUnitdItalia (1861). un errore grossolano considerare tale fe-nomeno come una consuetudine diffusa solo tra i politicimeridionali. Fu, infatti, il piemontese Cavour a ideare e at-tuare il Connubio che gli permise di formare maggioranzeparlamentari ibride a sostegno di governi incolori. E fu illombardo Depretis ad usare per primo il trasformismocome metodo parlamentare, di cui alcuni anni dopo il pie-montese Giolitti divenne maestro. A 150 anni di distanza,questa prassi pervertitrice viene ancora applicata da moltionorevoli nonostante le vibranti denunce di Villari, Fortu-nato, Salvemini, Calamandrei, Dorso, Gramsci, Sturzo e ditanti altri Uomini che hanno definito il trasformismo comelovvia conseguenza del voto di scambio e del clienteli-smo elettoralistico. Abbiamo oggi una Camera rissosa, ple-torica (630 membri) e costosa, che rende instabili i Governi,quotidianamente sottoposti alla spada di Damocle delvoto di sfiducia. E inammissibile che gli oligarchi di qualche partito possano far cadere il Governo in ogni momento. Pur-troppo, questo metodo insensato stato favorito proprio dalla Costituzione, responsabile anche di aver creato una Repub-blica partitocratica. La squallida lottizzazione della RAI, la famigerata legge elettorale del Porcellum, la mercificazionedei voti e tante altre anomalie stanno a dimostrare che venne instaurato de facto un regime pseudo-democratico. Il Mo-vimento Salvemini, pertanto, continuer a denunciare apertis verbis le magagne del sistema elettorale, lusurpazionedella sovranit popolare e la collusione tra certi politici e la malavita organizzata; e continuer a proporre la riforma dellaCostituzione imperniata sul metodo Pericle. Cosmo G. Sallustio Salvemini

    QUELLERRORE CHIAMATO EUROPADiceva J. Fouch, ministro della Polizia nel 1814 (alla caduta di Napo-leone) che uno sbaglio in politica peggio di un delitto; un Errore!Bene, ricordiamolo. Ma chi ricorda leuforia tronfia, ridicola ad osser-varla bene, con cui lex presidente Prodi festeggiava insieme a tanti illusi(sinistroidi, ex-dc, Lega) lentrata in Europa? Pareva che lItalia fosseentrata nel Paese dei Balocchi, neanche fossimo tanti novelli Pinocchi.Il Governo ci aveva perfino imposto una famosa tassa per poter entrarein Europa. E molti si attendevano unera di vacche grasse, di formidabiliricchezze portate dallarrivo di capitali, persone e soprattutto (da sprov-veduti quali erano) di turisti. Dopo soli 10 anni, il periodo di tempo mi-nimo perch in politica si svelino la dabbenaggine e i disastri degli inetti(lerrore consumato del Trattato UE), ci troviamo spolpati, boccheg-giamo per il disastro economico/sociale importato dallUE, rimpian-giamo lItalia libera e sovrana e ci chiediamo come uscire dal nodoscorsoio che ci soffoca. La realt che lerrore lEuropa: che pare pro-dotta da asini. Con cambi di monete scriteriati; senza unarmonizzazionea priori delle economie; senza alcuna griglia allingresso come una per-centuale certa, paritaria del debito(non del deficit) di uno Stato; e

    (segue a pag. 2) Gianfranco Paris

    NE CIVES AD ARMA RUANTAffinch i cittadini non corrano alle armi. Questa, secondo la massimalatina dei giuristi, la principale ragione per cui sorto lo Stato di diritto,il quale si assume anzitutto il compito di garantire la sicurezza, non solodei cives, cio, dei cittadini, ma anche di tutti coloro che risiedono,stabilmente o temporaneamente, sul suo territorio. Orbene, quasi ognigiorno, ormai, apprendiamo invece, dalla TV e dai giornali, che sul belsuolo dItalia avvengono gravissimi fatti di sangue, soprattutto duranterapine effettuate in villini e appartamenti, dove la gente dovrebbe, a buondiritto, sentirsi maggiormente al sicuro, essendo in casa propria: il foco-lare domestico, che i Romani, giustamente, volevano fosse inviolabile.Nella trasmissione La Gabbia, condotta da Gianluigi Paragone, sul ca-nale 7, domenica 8 febbraio scorso, due episodi di cronaca nera, che de-notano una particolare ferocia delinquenziale, ci hanno impressionato:uno, nel Nord dItalia in cui una povera donna, che aveva gi subito nu-merosi furti nella villetta dove abita, dopo aver subito lennesima rapina, stata da questi spietati criminali sottoposta alla terribile prova dellaroulette russa e si salvata in extremis (vedendo che il proiettile neltamburo della pistola che girava ormai sarebbe toccato a lei), fingendodi accasciarsi per un malore; laltro, in provincia di Roma, a Mentana,dove un vecchio medico in pensione stato rapinato nella villetta doveabitava e brutalmente assassinato a pugni e calci! E chi sono gli autori diquesto orribile misfatto? Tre loschefigure di romeni e anche la banda che

    IL PRESIDENTE GALANTUOMOEbbene si, a volte si dice in latino: NOMEN OMEN (il destino nelnome) e pare davvero curioso che lanagramma del nome del nuovo Pre-sidente della Repubblica rappresenti esattamente lo stato danimo chesicuramente star godendo il regista delloperazione Quirinale 2015. Cisia consentito fare un plauso allabilit politica di Renzi, il quale al con-trario del suo predecessore Bersani, che fece un clamoroso flop al ri-guardo nel 2013 incassando il no della carica dei 101 franchi tiratori, riuscito a portare a termine lobiettivo preposto. Sergio Mattarella, pio meno lo ricordiamo tutti (dico pi o meno perch stato sempre uomopiuttosto schivo e riservato ): nato nel 1941 a Palermo, figlio di Ber-nardo Mattarella, uno dei fondatori della Democrazia Cristiana, e fratellodel pi tristemente famoso Piersanti Mattarella, assassinato da Cosa No-stra nel 1980 quando era presidentedella Regione Siciliana. Egli deve la (segue a pag. 2) Alessandro Massimi

    (segue a pag. 2) Sergio Scalia

    SI RIAPRE IL CASO MOROIl settimanale Famiglia Cristiana, con ampi servizi, nelle settimanescorse ha dato risalto alla beatificazione di Papa Paolo VI, Giovanni Bat-tista Montini, eletto nel 1963 e deceduto il 6 agosto 1978. Un grandePontefice che presiedette il Concilio Vaticano II indetto dal predecessore,Papa Giovanni XXIII, evidenziandosi nella sua sofferta pastorale qualeappassionato profeta della civilt dellamore. Sono ricordate le parolepronunciate in San Giovanni in Laterano, durante le esequie del Presi-dente DC, alle quali il Papa volle presenziare (evento mai prima n dopoaccaduto per un Pontefice), ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio: ..Echi pu ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita edella morte? Tu non hai esaudito lanostra supplica per la incolumit di (segue a pag. 2) Raffaele Vacca

    (segue a pag. 2) Mario Coletti

    U N B L O G D A V I S I TA R ENavigando in Rete e digitando movimentosalvemini.blog-spot.com potete documentarvi sulle proposte di riforma istitu-zionale avanzate dal Movimento Salvemini. Sono state inseritenumerose rubriche su varie tematiche. Il blog ha registrato fi-nora circa 22.000 visualizzazioni.

    C UNA RAGIONE PER VIVEREIl grande Chesterton scriveva: I materialisti non riescono mai a comprendere bene neppure il mondo: fannoaffidamento in tutto e per tutto su poche massime ciniche non vere. Ricordo che una volta stavo passeggiandocon un facoltoso editore, il quale fece unosservazione che avevo gi sentito in altre occasioni; si tratta, in ef-fetti, quasi di un motto del mondo moderno. (). Leditore disse di qualcuno: Quelluomo far strada perchcrede in se stesso. (). Gli dissi: Vuole che le dica dove si trovano gli uomini che pi credono in se stessi?Perch glielo posso dire. () Gli uomini che davvero credono in se stessi stanno nei manicomi. Chestertonha ragione: una delle pi grandi follie quella di credersi sicuri di s. Attenzione: non semplicemente sicuri,ma sicuri di s. C differenza. Sentirsi sicuri una virt, e il non averla pu generare problemi, problemi appunto - di insicurezza. Sentirsi sicuri di s unaltra cosa. Vuol dire essere convinti che la propria personapu risolvere tutto, che la chiave sta in se stessi, che ognuno pu salvarsi da s, che ognuno del tutto auto-sufficiente. Si deve essere s sicuri, ma sicuri perch c qualcun altro che sostiene, perch si convinti di nonesser soli nellavventura della vita, perch quellimplorazione e quellinvocazione che scaturiscono dal cuorenon possono andare perdute, perch c Qualcuno che accoglie quellimplorazione e quellinvocazione e chequeste non si smarriranno in un infinito senza risposta. In questi giorni i mezzi dinformazione ci stanno pre-sentando lennesimo caso di corruzione politica, anzi: di commistione tramafia e politica. Ebbene, sentendo queste notizie, pu lievitare una tenta-

    (segue a pag. 2) Ferruccio Ciavatta

    LA LIBERTAS PLAUDE ALLELEZIONE DI MATTARELLA

    Il 2015 per la Libertas un annostraordinario. Giunge al traguardostorico dei 70 anni (1945 2015).La sincronicit con il 70Anniver-sario della Liberazione (25 aprile2015) evoca la statura etica e poli-tica di Alcide De Gasperi: fondatoredella Libertas, protagonista (qualePresidente del Consiglio dei Mini-stri dal 1945 al 1953) della rinascitaitaliana post-bellica, promotore del-lUnione Europea in sintonia conantesignani di alto profilo. Lab-brivo del 2015 determina nuoveconnessioni tra figure ed eventi ac-comunati da consolidate matrici identitarie. Una standing ovation nel-lemiciclo di Palazzo Montecitorio lancia il siciliano Sergio Mattarellaal Colle. Il dodicesimo Presidente della Repubblica stato parlamentaredal 1983 al 2008 per la Democrazia Cristiana, successivamente per ilPartito Popolare Italiano e per laMargherita. Ha sempre ricoperto

    (segue a pag. 2) Pierluigi VignolaConsigliamo di visitare anche i seguenti siti web collegati con il nostro: attualita.it; matchnews.it; caf-fdellartistasalerno.it; associazioneprometeo.eu; lapilli.eu; normanacademy.it; flipnews.org; freelancein-ternationalpress; orbisphera.com; massimonardi.it; nicovalerio.blogspot.com; marazzanipierino.com;periodicoliberopensiero.it; giordanobrunomi.wordpress.com; rosacroce.info; lectoriumrosicrucianum;dantederosa.com; lapalestradellavita.it; nuovaera1987.it; youtube.com/user/vincenzopagliara; lasiritide.it

    ZONA A LUCI ROSSE ALLEURUnaltra vittoria delle idee di Ignazio Marino, sindaco di Roma. Dopo imatrimoni gay con tanto di regolare trascrizione (seppure contro legge -salvo sanatorie del Governo Pd!) e lintimazione del Prefetto - ignorata- della cancellazione, il sindaco della Capitale ha deciso che nel quartiereEur, entro il mese di aprile, sar operativa una zona franca a luci rosse,cio sar possibile esercitare la prostituzione ed i clienti non correrannoil rischio di essere sanzionati. Ovviamente, per lui, non esister il favo-reggiamento alla prostituzione... Questa storica decisione innovativa efuturistica per il bene e lo sviluppo del quartiere, stata presa dopo unincontro tra lassessore al Sociale Danese e il presidente del MunicipioIX Santoro. La scelta stata condi-visa da Alessandra Cattoi, assessore

    (segue a pag. 2) Enrico Fora

    (segue a pag. 2) Vetriolo

    SERATA COVIVIALE PER FESTEGGIARE IL 24 DE LATTUALITProgramma dettagliato a pagina 5

    ISTAT: LITALIA CENERENTOLA DEL WEBNei giorni scorsi lISTAT ha fornito i dati aggiornati relativi al digital divide in Italia. Digital divide untermine di derivazione anglosassone che ritorna di frequente nelle indagini demoscopiche, cio le tecniche dirilevazione statistica che analizzano i fenomeni sociali. Il digital divide il divario digitale. Ossia il divariotra chi dispone delle tecnologie dellinformazione (in particolare il web) e chi, invece, ne resta parzialmenteo totalmente escluso. Ebbene, il primo dato allarmante che emerge dai dati ISTAT che 22 milioni di italianinon utilizzano e non hanno mai utilizzato Internet, cio il 38% della popolazione complessiva. In Italia il di-gital divide legato a problemi di connessione e di copertura territoriale, ma anche, e soprattutto, a un gapdordine economico e culturale. Ad esserne colpiti sono, in prevalenza, le popolazioni meridionali e le fascedi et avanzata. Larretratezza tecnologica diventa, cos, un fattore di esclusione sociale. I dati statistici con-fermano infatti che le famiglie che hanno un minorenne in casa sono le pi attrezzate dal punto di vista tecno-logico: l87% possiede un computer, mentre l89% ha un accesso ad (segue a pag. 6) Carmen Galoppo

    NO ALLA GUERRA, S AL DIALOGOSiamo giunti ormai ad una ingovernabilit di carattere mondiale. In moltiPaesi la ricerca del proprio benessere da parte dei politici provoca dissestieconomici e sociali. Stiamo vivendo una situazione storica molto difficileche rischia di prendere una strada tortuosa e pericolosa. La tipologia delterrorismo internazionale, che stiamo subendo, la forma pi infida chesi sia mai presentata. Il nemico non individuabile, non uno Stato, ma astratto. I gruppi o le fazioni terroristiche non appartengono ad una solaNazione, ma sono composti da razze ed individui di diversa provenienzaed estrazione sociale, per lo pi formati da deboli, repressi, emarginati osemplicemente arrabbiati nella ri-cerca di una affermazione perso- (segue a pag. 4) Antonio Bartalotta

  • LATTUALIT, pag. 2 N. 3 MARZO 2015

    INFORMAZIONE AI SOCIQuote associative annuali: ordinaria euro 60,00; simpatizzanteeuro 100,00; benemerita euro 180,00; sostenitrice euro 280,00.Per aspiranti pubblicisti: euro 360,00. Versamento su c/c po-stale n. 56777006, intestato a Movimento Gaetano Salvemini,via Lorenzo il Magnifico 25, 00013. Fonte Nuova (Roma).

    AV V I S O A G L I A S P I R A N T I P U B B L I C I S T IRegolamento: 1) versare la quota associativa annuale. 2) rileggere at-tentamente gli articoli prima di inviarli alla Direzione entro il 15 di ognimese. 3) Gli articoli non devono superare le 25 righe dattiloscritte. 4)confrontare il testo originario dei propri articoli con quello poi pub-blicato con le necessarie correzioni e abbreviazioni, al fine di non ri-petere errori e prolissit negli articoli inviati successivamente. 5)pubblicare almeno 80 articoli in 24 mesi consecutivi. 6) fare tirocinioin Redazione nei turni da concordare con il Direttore. 7) rivolgersi alconsulente Patrizio Alessandrini (via Monte Senario 14, Roma. Tel.06.87195452) per far calcolare le ritenute dacconto da versare ogniquadrimestre allAgenzia delle Entrate. 8) Conservare ogni copiadel giornale per poter compilare lelenco degli 80 articoli da conse-gnare allOrdine. 9) Presentare allOrdine la domanda discrizione al-lAlbo firmata dal Direttore della testata. 10) Sono accettati solo testidattiloscritti composti in RTF oppure WORD 4/5 e inviati per E-mail:[email protected]. Per avere conferma, chiamare il cell. 347.0333846.Anche dopo liscrizione allAlbo necessario pubblicare almeno un articolosu ogni numero e rinnovare la quota associativa annuale simpatizzante.

    INVITO AI REDATTORI in corso il rilascio e/o rinnovo delle Tessere-Stampa di questo Periodico peril 2015 entro il 20 marzo. Coloro che ne sono gi in possesso sono invitati a con-tattare al pi presto il Direttore per far applicare il bollino 2015. Quota maggio-rata dopo il 20 marzo.

    (segue da pag. 1) C una ragione per vivere...

    (segue da pag. 1) Si riapre il caso Moro

    (segue da pag. 1) Quellerrore chiamato Europa

    (segue da pag. 1) Ne cives ad arma ruant

    (segue da pag. 1 Urge riformare la Costituzione

    (segue da pag. 1) Il Presidente galantuomo

    (segue da pag. 1) Zona a luci rosse allEur

    (segue da pag. 1) La Libertas plaude allelezione di Mattarella

    terrorizza la bergamasca pare che sia composta di romeni e/o albanesie/o extracomunitari. Non sarebbe ora di dire, senza se e senza ma, basta,allimmigrazione di questi feroci criminali? Non ne avevamo gi ab-bastanza in Italia? E chi pu dirlo se non il legislatore, che dovrebbe,con rito durgenza, approvare subito norme penali che sanciscano penemolto pi severe, senza sconti come avviene nei Paesi da cui provengonoqueste infami canaglie. Sapr, dunque, questo Governo approvarle, su-bito, come richiede la gravit della situazione se vero che i cittadini lasera si barricano in casa e dormono con la pistola sotto il cuscino, e siparla di ronde civiche? I sindaci di Mentana e di altri paesi della pro-vincia di Roma si sono recati dal Prefetto di Roma, dr. Pecoraro, per chie-dere maggior sicurezza, ma che pu fare il Prefetto, pur animato da tantabuona volont, potendo avvalersi solo di una legislazione penale cosinadeguata e pi ancora blandamente applicata dalla magistratura giudi-cante? Sergio Scalia

    (segue da pag. 1) Un momento di dignit

    LIBERA UNIVERSIT INTERNAZIONALE SALVEMINIDIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE

    E SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

    Scuola di Giornalismodiretta dal Sen. Prof. Cosmo G. SALLUSTIO SALVEMINI (P.M.S.P.)

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    Il giornalismo non solo arte; anche passione vissuta con entusia-smo e con rettitudine morale. Il piombo, pi che loro, ha modificato

    la Storia. E pi che il piombo dei fucili, quello dei tipografi.

    Aldo Moro, di questo Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amicoProprio il caso Moro, quel caso che sembra non avere fine; leventoche cambi la politica italiana certamente in peggio. Infatti, dopo ben seiprocessi e istruttorie varie, nei confronti dellamericano Steve Pieczenik,ex funzionario del Dipartimento di Stato Usa e superconsulente delMinistro dellInterno dellepoca Cossiga, in un pool contrassegnato dallapresenza di massonpiduisti, il Procuratore Generale della Repubblica diRoma, Luigi Ciampoli ha sottolineato che sono emersi gravi indizi circaun suo concorso nellomicidio dello statista democristiano. Lipotesi dilavoro che Pieczenik abbia condizionato le Brigate rosse perch arri-vassero alla determinazione dell uccisione del prigioniero e non alla sualiberazione. Si riapre, quindi, la pista internazionale, e a tal fine il Procu-ratore Generale ha aggiunto che Bisogna prendere atto che in via Fani..non cerano solo le Br. Oggi sappiamo che su quel palcoscenico cerano,oltre alle Br, agenti dei servizi segreti stranieri, interessati a destabilizzarelItalia. Sono parole pesanti, soprattutto perch provengono da un auto-revole Magistrato della pubblica accusa Finalmente, quindi, dopo bensei processi si potrebbe una volta per tutte chiarire, tra i tanti misteri,anche quello dell abitazione romana di Giuliana Conforto, in Viale GiulioCesare 47, dove furono arrestati, il 29 maggio 1979, gli scissionisti delleBR, il duo Morucci-Faranda, dove fu anche rinvenuta la mitraglietta Skor-pion con cui fu ucciso lo Statista. E stata sempre sottovalutata, non si sabene a quale fine, la circostanza che la padrona di casa era figlia di GiorgioConforto, alias agente Dario, capo della rete spionistica del Kgb dellaRussia comunista in Italia. Ora, il nuovo processo, se avr davvero luogo,chiarir tutti questi spaventosi intrecci? Si approfondir una volte per tutteil gran tema delle aree della contiguit in cui le Br hanno sempre godutodi forte simpatia e grande sostegno? Raffaele Vacca

    zione, quella di pensare che ci che stato ancora una volta scoperto sialesito di problemi strutturali, di sistema, dincapacit da parte dei partitidi non saper filtrare adeguatamente e quindi di non saper evitare chedisonesti possano infiltrarsi e fare i loro sporchi interessi. Oppure(unaltra tentazione) pensare che basterebbe leducazione civica, e ancheun eticismo moralista sparso un po di qua e un po di l, per cercare disensibilizzare gli uomini (soprattutto le giovani generazioni) al rispettodella legalit, come oggi si ama dire. Il problema ci sembra antropolo-gico. Cio un problema legato alluomo. Alla sua natura e al suo de-stino. Alla sua natura, perch luomo ferito. C poco da fare, tutticoloro che negano il peccato originale e le sue nefaste conseguenze, sonopoi incapaci di spiegare il mistero delluomo e sono costretti a tradirequellintelligenza che serve per capire adeguatamente la realt. ci checi ha detto Chesterton: I materialisti non riescono mai a comprenderebene neppure il mondo: fanno affidamento in tutto e per tutto su pochemassime ciniche non vere. Ma davvero si pu credere che basterebbecostruire una societ ben funzionante per far s che luomo scelga lone-st, laltruismo, il costante rispetto delle regole? Un conto parlare di in-fluenza che la societ pu avere sulle scelte individuali, altro dideterminismo automatico. Da una famiglia sana pi facilmente cresce-ranno dei figli moralmente sani, ma non c alcun automatismo; cos dauna famiglia di delinquenti pi facilmente verranno fuori figli che sce-glieranno la delinquenza, ma anche qui non c alcun automatismo disorta. Ma, dicevamo, che il problema non solo antropologico ma anche legato al destino delluomo. Se non c una vera ragione per vi-vere, facilmente viene meno anche una vera ragione per essere onesti eper fare tutto ci che giusto fare. Lunica ragione riconoscere che lavita non frutto del caso, che non siamo gettati nel mondo, ma esitodi un progetto, che c un Logos che fonda la nostra vita e che, se libe-ramente corrispondiamo, disposto ad accompagnarci. Solo questa Ra-gione ci d un motivo serio per sacrificarci, per essere responsabili, peressere coraggiosi nel saper dominare noi stessi, le nostre brame, la setee la fame di potere, la ricerca spasmodica di trovare in questo mondolunico spazio per imporre noi stessi. Ci fa capire la bellezza di rimanerefedeli, di rimanere fedeli al vero, a quel vero naturale che senza equivocici presenta il bene come bene e il male come male. Ma se questa Ragionela si voluta cancellare dalla vita degli uomini, dalla societ da stoltilamentarsi e chiedersi stupidamente il perch di ci che accade, il perchdi questa corsa al danaro, di questa corsa ad alzare sempre pi lasticelladei propri desideri. Senza la Ragione, c solo la follia, c solo il caos,c solo la stoltezza di credere che con una goccia dacqua si possa spe-gnere un vulcano in eruzione. Pierluigi Vignola

    LENTEZZA DEL SERVIZIO POSTALEIl Movimento Salvemini denuncia energicamente lesasperante lentezza conla quale Poste Italiane consegnano il Periodico LAttualit al domicilio deiSoci. Il ritardo lamentato da mesi dai Soci di Roma e di numerose altre citt dellordine di 25-30 giorni! Chiede, pertanto, ai Dirigenti di Poste Italianedi spiegare al pi presto le ragioni di tale inammissibile ritardo.

    sua popolarit soprattutto al famoso Mattarellum: la legge elettoralemaggioritaria che nel 1993 cambi il sistema elettorale delle camere,sulla scia dellindicazione refendaria e che venne utilizzata nelle elezionipolitiche del 1994 1996 e 2001. Appartenente alla sinistra democri-stiana, simpatizzante di Moro e delfino di Scalfaro, si dichiar palese-mente antiberlusconiano sin dal 1990 quando, allapprovazione dellaLegge Mamm sulle frequenze TV si dimise da Ministro della PubblicaIstruzione. Il resto lo conosciamo nel 2009 viene eletto dalla Cameraquale componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Ammini-strativa e nel 2011 quale giudice della Corte Costituzionale. Tuttavia, Mat-tarella, per quanto galantuomo e riservato che sia, non persona che possavantare conoscenza allEstero, come invece altri nomi che si sarebberopotuti scegliere per la pi alta carica istituzionale, tra i quali anche quellodi Riccardo Muti, sostenuto dal nostro Giornale. Ci auguriamo che il suoimparziale buon agire potr conquistare la stima del mondo politico. Cidanno una buona speranza per il futuro le prime parole da lui pronunciatea caldo nei minuti successivi allelezione: Il mio pensiero va alle diffi-colt ed alle speranze dei concittadini. Ci auguriamo davvero che conun presidente attento alle necessit ed alle aspettative del Popolo Italiano(il maiuscolo dobbligo), il nostro paese possa restituire dignit a tantepersone oneste segnate dalla crisi economica pi pesante del dopoguerra.Certo, ci viene da fare due considerazioni per concludere: la prima derivadal fatto che il nome di Mattarella sia stato probabilmente indicato dallaminoranza del PD, pena una probabile scissione, o almeno una lite insana-bile. Ci viene difficile pensare che Renzi che gi alle Quirinarie del2013 bocci Franco Marini quale uomo del secolo scorso possa stavoltaaver tanto desiderato un uomo che sicuramente di questo secolo non ...Difficile pensare che nella mente del Rottamatore potesse covare il de-siderio di indicare alla pi alta carica dello Stato un uomo che ha gover-nato ai tempi di Craxi ed Andreotti. Con Mattarella torna in vita uno deipi insigni esponenti deli centro-sinistra che ha caratterizzato le nostreistituzioni fino al 1992, quando il mondo era molto diverso, e lItalia, eragovernata dalla Democrazia Cristiana. P.S. questa volta non provatea fare lanagramma di Democrazia Cristiana Alessandro Massimi

    senza un obiettivo morale che non sia il proprio egoismo-menefreghismodi mercato. Quanto di pi lontano dal Federalismo pensato da G. salve-mini. Tant che gli unici Stati usciti indenni dal capestro predisposto adarte daglImbronitori europeisti sono stati quegli Stati nordici avvedutiche o non hanno aderito allUE o alleuro o hanno posto per s preciseclausole di salvaguardia. LInghilterra in primis, il cui esempio (come lanostra storia ci ha insegnato) noi avremmo dovuto seguire, e gli Statiscandinavi. Invece ci hanno infilati la testa nel capestro ridendo comefessi e ora aneliamo la salvezza dai turisti. Appunto i Turisti. Gi questodovrebbe allarmare i Governi, anche ammuffiti e ottusi, e indurli a capireche si sta diffondendo una tabe capillare letale, che rivela che molti ita-liani , partitanti in testa insieme alle citt turistiche (prive di etica del la-voro), mirano a vivere di predazione. Linsipienza e lirresponsabilitdiffuse da tempo tramite le Scuole da un sinistrismo becero, nemico delmerito e della cultura, porta a credere che si possa vivere di rendita conil trucco duna ricchezza estorta esibendo uneredit regalataci, come leantiche rovine e le opere artistiche del passato: ovvero come avvertivaacutamente J. Joice, a proposito di certo turismo/truffa di Governi vanie spreconi, mostrando agli altri il cadavere della nonna. Fondarsi sulturismo per uno Stato stolido perch il turismo dipende dalle opere fattenel presente, non solo da quelle ereditate. Invece lecoterrorismo psico-tico indotto spinge ad abbandonare lIndustria e gli interventi pubblici(grandi opere, fonti denergia, ponti, strade ecc.) e linettitudine politicariduce pure citt stupende, uniche come Roma, in citt morte (bastinogli scempi dei Fori Imperiali e del Tridente). In tutti i casi il terreno co-mune limmoralit. La nostra adesione allUE, (alleuro) avvenutasenza razionalit. E stata voluta dalla Finanza e da Lobbies politiche in-gorde per i loro soli interessi e imposta al popolo (bue) tramite agit-propistituzionali: Scuole/Universit, Partiti, Rai, Giornali, che ne hanno ma-gnificato limmagine celando lerrore. Un lavaggio cerebrale e decultu-rale decennale: dal primo pacco ideologico I giovani incontranolEuropa (Radiotr, feudo Pci-Ds-Pd) al progetto Erasmus, ai terrorioggi indotti su unuscita dallUE. Cos i Tenutari del sol dellavvenireche dovevano salvare il popolo ne sono stati i primi affossatori. Eccoperch impossibile oggi con questa Casta ignobile uscire dalleuro perrecuperare, almeno in parte, la nostra Sovranit Ferruccio Ciavatta

    LETTERE AL DIRETTORECarissimo Cosmo, ho ricevuto le copie de LAttualit che ho distri-buito a studenti e docenti dellUniversit. Mi sorprende non poco lapersistente mancanza di risposte (e addirittura di interesse) dei pigiovani, segno evidente del dominio degli slogan e del deficit di Istru-zione. Ciononostante, io non mollo. Uno degli slogan pi diffusi quello sullEuropa. Ecco il perch dellarticolo che ti ho inviato, conlintento di evidenziarne limprovvisazione e gli errori. Ti saluto cor-dialissimamente con un forte abbraccio. Milano, 21.2.2015.

    Ferruccio Ciavatta (Doceente universitario)

    Carissimo Ferruccio, molti giovani vengono diseducati da uninfor-mazione scandalosamente manipolata dalle lobby. A noi, pur con imodesti mezzi di cui disponiamo, incombe larduo compito di affron-tare quotidianamente la fatica di Sisifo per edificare quanto ungruppo (economicamente potente) di canaglie continua a distruggerenellanimo dei giovani. Coloro che giustificano i privilegi delle castesono nemici dellumanit. Devono quindi essere contrastati. Ricam-bio saluto e abbraccio. Cosmo

    * * * * * * Caro Direttore, condivido pienamente la Sua proposta di riformare laCostituzione per introdurvi la Random-crazia perch ho constatatoda molti anni che i parlamentari non vengono eletti dal popolo (che sovrano) bens nominati dalle Segreterie dei partiti. Questi ultimi,pertanto, non rappresentano il popolo ma gli interessi (a volte incon-fessabili) delle lobby. Penso che nemmeno con il sistema delle pre-ferenze ci sarebbe vera democrazia perch i candidati pi ricchiavrebbero la possibilit finanziaria di accaparrarsi pi voti rispettoai candidati pi poveri. Le mpari opportunit renderebbero anomalala competizione. Soltanto il sorteggio (metodo Pericle) tra cittadiniprofessionalmente qualificati e moralmente irreprensibili in gradodi realizzare la democrazia autentica. Esprimo un sincero elogio alSuo recente libro La Repubblica va rifondata sulla random-crazia,in cui ha denunciato esaurientemente la secolare collusione tra ma-lapolitica e malavita organizzata. AugurandoLe buon lavoro Le invioun cordialissimo saluto. Roma, 23.2.2015.

    Mario Coletti (Sociologo)

    Caro Dott. Coletti, La ringrazio per le espressioni di stima. Mi fapiacere constatare che le proposte di riforma istituzionale avanzatedal Movimento Salvemini vengano condivise da Uomini come Lei,di elevato spessore morale e culturale. Le idee sono come semi gettatial vento: nessuno pu indovinare dove e quando germoglieranno.Ma una cosa certa: se a recepire quelle idee sono i galantuomini,prima o poi germoglieranno. Basta saper aspettare. Cosmo

    nali del M5S e linconcludenza di quel che rimasto della sinistra di ma-trice marxista. Il cosiddetto patto del Nazzareno ha fatto temere che alQuirinale un Presidente che legasse lItalia definitivamente al carro degliinteressi di Mediaset, come nei decenni precedenti era stata legata agli in-teressi della FIAT. Lelezione di Mattarella ha fugato questi dubbi e hariacceso la speranza. Il merito principale va a Renzi, ma Renzi. Lo hafatto perch ha capito che se tirava troppo la corda rischiava di dissolvereil principio sul quale nato il PD e avrebbe dato la stura alla rinascita diuna vera e propria sinistra che oggi non c pi e che il PD ha sostanzial-mente assorbito sotto la bandiera della ex DC. Questa elezione cambiamolto sul piano della tutela laica dei principi costituzionali perch Mat-tarella un cattolico-laico di saldi principi che viene dalla scuola dei cat-tolici liberali alla Sturzo e che ha avuto come sua massima espressioneDe Gasperi che fu capace di dire no a Pio XII per difendere le prerogativedello Stato rispetto allinvadenza della Chiesa. Mattarella ebbe il corag-gio di dimettersi dal Governo Andreotti per protesta quando fu approvatala legge Mamm che facilit la consegna definitiva delletere a Berlu-sconi. Mamm era il rappresentante del PRI, che si era venduto a Berlu-sconi al cui libro paga era iscritto, pur essendo il PRI partito laico che siispirava ai principi del mazzinianesimo e che viveva ancora dellereditlasciata integra da Ugo la Malfa, Due comportamenti diametralmenteopposti di due laici, quello di matrice cattolica e quello di matrice maz-ziniana. Il primo al sevizio dello Stato, il secondo al servizio di se stesso.Mattarella ha dimostrato che si pu far politica senza atteggiamenti istrio-neschi. Ha difeso la Costituzione dal suo scranno della Corte costituzio-nale senza le plateali dichiarazioni alle quali ci hanno abituato magistratiche poi sono scesi in politica. Un uomo che subito dopo aver appreso diessere stato eletto presidente si recato in Panda alle Fosse Ardeatineper rendere omaggio a quelle vittime della lotta per la Resistenza dallaquale nata la Repubblica. Un cattolico che non si far confondere leidee dai vari Giovanardi che stanno ancora in circolazione e che ci garan-tisce nei confronti di tutti coloro che pensano che lo Stato debba essereal loro servizio. Un cattolico-laico della miglior tradizione storica ita-liana, capace di difendere lo Stato da ogni ingerenza. Credo che questavolta la scelta sia stata felice. Gianfranco Paris

    rito e i loro talenti vanno valorizzati. Ha affermato che le formazioni so-ciali svolgono un ruolo importante nello Stato moderno. Ha fatto ancheun richiamo appassionato allEuropa, incapace di assicurare ai cittadinieuropei lo sviluppo economico equilibrato. Ha trattato anche temi moltoscottanti, cio la corruzione dilagante, lopera dannosa delle vecchie enuove mafie suo fratello Piersanti, Presidente della Regione Sicilia, nel1980 fu ucciso dalla mafia e la lentezza della Giustizia. Ha assicuratoche sar un arbitro imparziale, per i giocatori dovranno collaborare.Ho avuto limpressione che il Capo dello Stato fosse velato di grandetristezza, perch da poco tempo ha perso la compagna della sua vita ter-rena. Gli faranno lenire questo straziante dolore la sua cristallina fedecristiana e il grande affetto dei suoi figli, nipoti e quello di milioni dIta-liani. Cordiali auguri e buon lavoro. Mario Coletti

    incarichi istituzionali di altissimo livello (pi volte Ministro) e dal 2011 giudice costituzionale. Nellanno celebrativo dei 70 anni (1945 2015) scrive il Presidente Nazionale della Libertas Luigi Musacchiaal neo inquilino del Quirinale la Libertas esprime sincere congratu-lazioni e pieno sostegno a Lei dodicesimo Presidente della RepubblicaItaliana. Le nostre comuni radici palermitane, cattoliche e politiche con-solidano un sentimento di orgoglio e di appartenenza. Le esprimo, nelgradito ricordo delle nostre frequentazioni, profonda stima nella con-vinzione che sale al Quirinale una figura di forte rigore morale, di inec-cepibile equilibrio istituzionale, di lunga e coerente lealt ai principi dellaCostituzione. Le auguro a nome di tutto il movimento che fu fondato daAlcide De Gasperi e che ho lonore di rappresentare - un proficuo lavoroper tutelare gli ideali di partecipazione democratica e di giustizia sociale.La Libertas auspica un settennato autorevole, autonomo, equidistante datutti i poteri forti dello Stato. La prima esternazione di Sergio Mattarella ilpensiero va soprattutto, anzitutto, alle difficolt ed alle speranze dei nostriconcittadini un messaggio di speranza civile per lItalia prostrata dallacongiuntura economica, vilipesa dalla protervia della casta politica, lace-rata dalle disuguaglianze sociali. Enrico Fora

    alla scuola, infanzia, giovani e pari opportunit del Comune di Roma,che aveva curato la campagna elettorale di Marino e diventata oggettodi contestazioni da parte dei genitori per lintroduzione dei i suoi 15nuovi men ispirati alle tradizioni culinarie dellUnione Europea. Con-trario invece si dichiarato Stefano Pedica della direzione del Pd Lazio.Forza Italia parla di ghetto di degrado... Per l Avvenire Unipo-crita (e forse ideologica) operazione per il decoro urbano. Non un im-pegno contro il degrado umano, a fianco delle vittime. Ne proviamovergogna. Hanno aggiunto i Vescovi: Alla vigilia della giornata di pre-ghiera e azione contro la tratta degli esseri umani, Roma - la capitaledItalia, la citt culla e cuore dellumanesimo cristiano - si fa capofila diun progetto che assomiglia alla polvere celata sotto un tappeto di lucirosse. Un lavarsi la coscienza, come le strade. Non una scelta decisa peraffrontare il dramma della prostituzione. Delle proteste dei cittadini,non glie ne frega niente a nessuno. Mica Berlusconi, che seppure conla maggioranza politica nazionale, doveva tener conto della volont ..della minoranza dei cittadini! Aspettiamo la primavera... ma anche quellaITALIANA, dopo quella araba! Vetriolo

    Caro lettore, ricordati di rinnovare la quota associativaa questo periodico che, essendo super partes, intenderestare un libero organo di stampa.

  • LATTUALIT, pag. 3N. 3 MARZO 2015

    PARLAMENTO MONDIALEper la SICUREZZA e la PACE

    Lord Presidente: Sen. Eugenio Lai(Notiziario a cura di Paolo Macali)

    TEMATICHE INTERNAZIONALI E VARIE

    OPPORTUNIT DAFFARI CON LA BEILAgenzia ICE ha recentemente organizzato un seminario in-titolato: La Banca Europea degli Investimenti (BEI) e la coo-perazione nella regione del Mediterraneo. Levento si svoltonella sede dellAgenzia ICE a Roma, i relatori sono stati tra ipi alti rappresentanti dellistituto di credito comunitario. Loscopo del seminario stato quello di fornire alle piccole emedie imprese italiane (Pmi) una serie di strumenti conoscitivied operativi per accedere ai finanziamenti di un programmadella BEI denominato FEMIP: Fondo Euromediterraneo di In-vestimenti e Partenariato. La BEI listituzione finanziariadellUnione Europea, la sua attivit tesa prevalentemente allosviluppo economico ed alla coesione sociale dei Paesi che nefanno parte, a sostenere progetti dinvestimento nei campidellagricoltura, industria, turismo, servizi, infrastrutture, ener-gia e R & S. La BEI concede prestiti a medio lungo termine,con una durata variabile e negoziabile compresa generalmentetra i 4 ed i 12 anni, ma pu raggiungere i 15 25 anni in rife-rimento ai progetti infrastrutturali e nel campo dellenergia. Isoggetti beneficiari sono le associazioni dimprese, gli entipubblici, le banche, le Pmi industriali, artigianali, cooperative,servizi, turistiche, commerciali, agricole. Il finanziamentocopre generalmente il 30% dellinvestimento, ma pu arrivarefino al 50% dellinvestimento. A copertura totale dei costi, alfondo precedente possono essere aggiunti quelli di altre fontipubbliche o private. Il finanziamento viene concesso a tassiparticolarmente favorevoli poich la BEI reperisce i capitalisul mercato internazionale con lemissione di titoli con ratingtripla A. Queste risorse monetarie sono utilizzate per conce-dere finanziamenti a condizioni agevolate tramite selezionatiistituti di credito nazionali, che applicano un loro spred sul-loperazione. La BEI opera prevalentemente allinterno dellU.E., ma pu concedere anche finanziamenti in Paesi terzi a ban-che commerciali locali. In questa ipotesi lazione della BEI di sostegno allo sviluppo economico ed alla cooperazione inPaesi che rientrano nelle cosiddette politiche di vicinato oche hanno firmato accordi con lU.E. In riferimento al pro-gramma comunitario FEMIP i Paesi partner sono quelli del-lAfrica Settentrionale e della fascia costiera del MedioOriente. La dotazione finanziaria di questo programma di9,6 miliardi di euro per il periodo 2014 2020. Come in tuttii programmi della BEI, anche nel FEMIP, lattivit dellistitutodi credito comunitario non si limita allerogazione di prestiti,ma comprende anche le attivit di garanzia, micro finanzia-mento, partecipazione azionaria e sviluppo delle abilit nellagestione amministrativa e progettuale delle aziende che richie-dono i finanziamenti. Fiorella Ialongo

    LA NOSTRA LIBERT NON PU LEDERE QUELLA ALTRUI

    La strage dei vignettisti parigini del Charlie Hebdo dellinizio delc.a. ha scatenato una virulenza verbale dei giornalisti laicisti sulconcetto di libert. Il giornale La Stampa, tramite Massimo Gra-mellini, ha affermato che la forma estrema della libert la sa-tira. Il giornale Il Fatto, tramite Daniele Luttazzi, ha rovesciatola questione affermando che il problema non la satira, ma chiancora si offende, cos accusando la religione di essere la causadi tutti i mali, asserendo che se qualcuno crede che esistono es-seri invisibili non pu pretendere di offendersi quando questi es-seri invisibili sono presi in giro dalla satira, la religione mercedi ciarlatani, le religioni non hanno pi senso nel XXI secolo,sono una stramberia; un credente, finch non dimostra che les-sere invisibile in cui crede esiste, non ha alcun diritto di fare lof-feso; loffesa creata dal credente. David Carr sul New YorkTimes ha affermato che libert di parola vuol dire tutelare ciche ci offende. Stefano Rodot ha affermato che il diritto allalibert non ha limiti. Ci che rende debole il pensiero laicista la sua incapacit di accorgersi che labbattimento di ogni limiteprovoca, purtroppo, scontri sanguinosi, come i fatti tragici di Pa-rigi. Bisogna ricordare lantica formula giuridica, che afferma chei diritti di ciascuno si fermano dove cominciano i diritti degli altri.Cicerone ben diceva in materia summum jus summa iniuria,mentre Ges parlava di amore per il prossimo. Diceva giusta-mente Immanuel Kant libert vuol dire fare ci che sideve e non ci che si vuole. Per pretendere di es-sere rispettati si deve rispettare gli altri. Le reli-gioni, non vanno offese, ma rispettate. Questavolta con le vignette stata offesa la religionemonoteistica islamica, ma nel passato stataoffesa anche la religione cristiana cattolica. Ri-cordo che fu pubblicata limmagine della Ma-donna, che non piangeva lacrime o sangue, benssperma. Fu una grande offesa alla nostra religione,ma noi cattolici non abbiamo risposto con il fucile, ma con le pre-ghiere. Mario Coletti

    MEDIO ORIENTE: NON ESISTONO SOLUZIONI SEMPLICI PER PROBLEMI COMPLESSI

    Londata di sdegno che ha fatto seguito ai recenti, terribili attentatiin territorio francese, ha dato seguito alla consueta querelle diprese di posizione e dichiarazioni roboanti. E, come sempre, cchi cerca di tirare lacqua al suo mulino facendo leva sulle rea-zioni impulsive della gente. Un copione gi sperimentato che tut-tavia, in questa circostanza, andrebbe recitato con un po menoleggerezza perch gli scenari cominciano a farsi veramente diffi-cili. Soprattutto per un Paese, come lItalia, che si trova al centrodellarea mediterranea direttamente minacciata dalla crisi. Crisi va detto alla quale non estranea la politica, ora titubante orainterventista, dei Paesi occidentali che, promuovendo una forzataglobalizzazione, hanno innescato un confronto tra mondi diversiche non poteva non risolversi in uno scontro. Che cosa significaesportare la democrazia in Paesi che, rispetto a noi, devono an-cora percorrere un cammino lungo qualche secolo di storia? LEu-ropa forse giunta alla democrazia nel breve volgere di qualcheanno? No, tanto vero che la democrazia viene ancor oggi ri-messa in discussione se non nelle dichiarazioni di principio, quan-tomeno nella concretezza dei fatti (basti vedere il caso dellItalia,dove siamo al terzo Presidente del Consiglio nominato senzamandato popolare). Per quale motivo sono stati spazzati via idittatori che garantivano quantomeno un feroce equilibrio inquelle aree esplosive senza prevedere un piano B che garantisseil controllo della situazione? Perch certo non erano una soluzionele cosiddette primavere arabe: facili slogan atti a riempire lepagine dei media occidentali ma non certo a controllare vaste areedi territorio caratterizzate da realt tribali molto lontane dalla no-stra idea di societ. E per quanto riguarda il fenomeno dellimmi-grazione? Si cerca un facile consenso additando come caproespiatorio le masse di disperati che cercano di fuggire dalle loroterre invivibili. Che noi stessi abbiamo contribuito a rendere talicon politiche colonialistiche che sono spesso ancora in vigore. Eche dire delle ulteriori forme di sfruttamento che attendono gliimmigrati una volta giunti nel nostro Paese? Sfruttamento che siriflette, com ovvio, anche sui nostri lavoratori, livellando versoil basso i valori salariali grazie alla sovrabbondanza di manodopera. La satira dice spesso la verit pi di tante formule razio-nali (ed il motivo per cui sono stati colpiti i redattori della pic-cola rivista francese). Ricordiamo una vignetta apparsa di recentesul web. I protagonisti della vignetta sono due lavoratori di coloreintenti a raccogliere pomodori nei campi; uno chiede allaltro:Ma larticolo 18 riguarda anche noi?, e laltro risponde: No,noi abbiamo gi un contratto ancora pi innovativo di quello chevuole il governo. Tutto questo per dire che non esistono solu-zioni semplici per problemi complessi. E che bisogner guardarsi,in futuro, dalle derive populiste innescate da chi ha tutto linte-resse ad evitare lassunzione di responsabilit precise.

    Carmen Galoppo

    100 ANNI FA LITALIA ENTR IN GUERRANel 1914, e precisamente il 28 giugno, lArciduca ereditario dAustria-Ungheria, Francesco Ferdinando, fu assassinato, unitamente allamoglie, a Sarajevo in Serbia. Il 28 luglio dello stesso anno lAustria dichiar guerra alla Serbia. Il 1 agosto 1914 la Germania dichiarguerra alla Russia e il 3 agosto alla Francia. La Gran Bretagna dichiar guerra alla Germania il 4 agosto 1914. I belligeranti del 1914di una parte erano : la Germania, lAustria-Ungheria; dellaltra la Serbia, Montenegro, la Russia, francia, Belgio, Gran Bretagna.LItalia, cento anni fa, entr in guerra il 24 maggio 1915 in base al patto di Londra. Con la partecipazione alla 1^ Guerra mondiale, lItaliaprese coscienza di essere Nazione, anche se non era ancora guerra di popolo, ma lo divenne sui valori attraverso la maieutica delle sof-ferenze, la nata solidariet collettiva fra soldati, e di fronte alla tracotanza nemica che le fece capire di essere un solo popolo. Quegliuomini, che nulla sapevano delle cause vere della guerra, male equipaggiati, male armati con mesi di trincea sulle spalle, tennero duro,superarono le barriere, che li dividevano e ci hanno lasciato leredit pi preziosa : la Patria Libera, Una e Unita. Al confronto litalianodi oggi ne esce male, forse pi ricco, ma assolutamente pi povero nei valori, pi povero nel rapporto con gli altri in un Paese in cui isoli rapporti, che contano, sono solamente quelli economici. Nella 1^ Guerra mondiale vi fu un esercito di popolo, crogiuolo di cono-scenza, di solidariet, di tolleranza, di sentimenti di fratellanza, di presa di coscienza di essere liberi cittadini e non sudditi. Purtroppoabbiamo perso anche questa palestra dincontro tra le molte anime di questo meraviglioso Paese e dindirizzo civile e morale per i gio-vani. Soldati di Gorizia, del Montello, di Caporetto, delle doline, del Piave, di Buccari, dei violati cieli, di Pederoblia, di Vittorio Venetoe di Trieste a voi va la nostra riconoscenza eterna, in alto i cuori e con orgoglio il Tricolore al vento. Mario Coletti

    LEGITTIMIT STORICA, RELIGIOSA E MORALE DELLE CROCIATEUltimamente - per ovvie ragioni - girano vari articoli e interventi sulle crociate. Ci permettiamo allora di riproporre un articolo spe-cificamente incentrato sulle ragioni della legittimit storica, religiosa e morale delle crociate, che speriamo possa essere utile per ri-spondere alle usuali accuse. Per la formulazione di un giudizio idealmente e storicamente corretto sul fenomeno delle crociate nel suoinsieme e sullidea di Crociata in s, occorre a monte richiamarsi ad alcuni princpi imprescindibili e attenersi a dati storici precisi: Iterritori di quella che per gli ebrei prima di Cristo era la Terra Promessa appartenevano appunto agli ebrei dai tempi di Mos. I variconquistatori (e per ultimi i Romani), nel corso dei secoli, non avevano intaccato questo principio: sebbene sotto conquista straniera,la Palestina/Israele era di fatto e di diritto la terra degli ebrei, il Regno di David, lunico ricevuto e consacrato da e a Dio. Da un puntodi vista religioso e cristiano, gli ebrei, non riconoscendo e condannando a morte il Messia, perdettero per sempre il ruolo dipopolo eletto, e, di conseguenza, il diritto a possedere la Terra Promessa, non essendo e costituendo pi di fatto la sinagoga/Chiesadi Dio. Con la distruzione del Tempio di Gerusalemme (unico centro religioso e civile degli ebrei) ad opera dei Romani (Tito, 70 d.C.)e con la loro cacciata definitiva dalla Palestina (Adriano, 132 d.C.), cambia per sempre la situazione: gli ebrei dovettero in massa ab-bandonare la loro terra (diaspora), di cui di fatto (cio storicamente e politicamente) persero il controllo e il possesso. Nel frattempo,la Palestina (non pi Israele) da un lato continu per secoli ad essere una provincia romana, dallaltro divenne per i cristiani la TerraSanta per eccellenza, dove il Figlio di Dio era nato, vissuto, aveva patito ed era morto e risorto per il riscatto di ogni uomo dal malee dal peccato, divenendo il Salvatore dellumanit. Ci significava, idealmente e in concreto, che la Palestina era ora appunto laTerra Santa in quanto terra di salvezza di ogni battezzato al mondo. Ci fu ancora pi evidente a tutti quando nel 380 d.C. lImpe-ratore Teodosio a Tessalonica proclam il Cristianesimo Religione dellImpero. Roma si era fatta cristiana e lo stesso Vicario diCristo risiedeva a Roma: era chiaro insomma che la Terra Santa apparteneva a Roma non pi solo politicamente e militarmente, maanche spiritualmente. Con la caduta dellImpero Romano dOccidente (476 d.C.), la Terra Santa rimase ancora per due secoli provinciadellImpero Romano dOriente, quindi romana e cristiana allo stesso tempo. Nella prima met del VII secolo nasce una nuovareligione, lIslam, e nella seconda met i musulmani conquistano la Terra Santa. Ora, evidente a tutti che quella che era stata primala Terra Promessa per gli ebrei, poi il Regno di Israele, poi provincia romana, infine la Terra Santa dei cristiani, nulla aveva a che vederecon gli arabi-islamici, se non per diritto di violenza, contro coloro che perseguitavano i cristiani ivi residenti e i pellegrini. Tutto ciera necessario per chiarire due principi a monte: 1) linesistenza assoluta da parte islamica di un diritto al possesso della Terra Santa,se non la mera forza della violenza; 2) la perduta legittimit da parte ebraica al possesso della Terra Santa, con il passaggio dallAnticoal Nuovo Testamento. A tali questioni di principio, occorre poi unire il dato storico degli eventi dei secoli susseguenti, vale a dire ilfatto che dal VII allXI secolo lIslam ha sistematicamente attaccato e invaso manu militari gran parte delle terre di quello che eralImpero Romano dOccidente (premendo nel contempo senza sosta alle porte di quello dOriente), conquistando gran parte delMedio Oriente, lAfrica del Nord, la Penisola Iberica, tentando di varcare i Pirenei, poi occupando la Sicilia, la Sardegna e la Corsica,risalendo fino a Lione e poi in Svizzera e alle Alpi, ponendo delle enclave fisse vicino Roma (le basiliche di San Pietro e San Paoloe labbazia di Montecassino furono distrutte), ma soprattutto terrorizzando per secoli le popolazioni cristiane mediterranee, special-mente quelle italiane. (Continua) Pierluigi Vignola OPPORTUNIT DAFFARI CON LO.N.U.

    LAgenzia ICE ha recentemente organizzato un seminario sulleopportunit daffari delle imprese italiane con le Agenzie del-lO.N.U.: Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo(UNDP); Programma alimentare mondiale (WFP); Organizza-zione per lalimentazione e lagricoltura (FAO); ed il Fondo inter-nazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD). La conferenza si tenuta presso la sede dellAgenzia ICE in via Liszt. Al seminariohanno partecipato, come relatori, esponenti di primo piano dellepredette Agenzie ONU. E stato un grande piacere vedere una salapiena di partecipanti per un tema che le imprese italiane hannotroppo a lungo sottovalutato: gli oltre 15 miliardi di dollari delprocurement approvvigionamento, assegnazione degli appalti)delle Agenzie delle Nazioni Unite. Nel seminario in esame sonostati forniti una serie di spunti operativi su come partecipare allegare di appalto, organizzare il procurement. Al riguardo sonostate svolte importanti considerazioni dal presidente dellAgenziaIce, Riccardo Monti, e dal dirigente dellufficio partenariato indu-striale e rapporti con gli organismi internazionali, Francesco Pen-sabene. Da parte loro giunto linvito ai partecipanti adimmaginare le numerose e differenti tipologie delle iniziative chequeste agenzie svolgono, come il caso della gestione di un inter-vento di peacekiping mantenimento della pace). Attualmentesono in atto circa 35 interventi di peacekiping, per ognuno di essi necessario ad esempio procurarsi e montare prefabbricati, com-prare macchinari, cucine, tutto quanto necessario per allestire uncampo in poche settimane. I partecipanti allevento sono statianche esortati ad individuare le possibili richieste delle AgenzieO.N.U. alle imprese nei settori dellassistenza alimentare, deimacchinari agricoli e, pi in generale, la variet e la diversit degliinterventi delle Nazioni Unite e quanto le imprese italiane pos-sano fornire in questi contesti. In particolare, in riferimento allimprenditoria italiana, stato sottolineato il fatto che negli ultimianni le nostre aziende sono state penalizzate da due fattori, ilprimo rappresentato da una limitata capacit di mettere in lucele proprie potenzialit a livello internazionale. A riprova di questeaffermazioni, alcuni contatti informali avuti con il relatori, hannoevidenziato il fatto che alcune imprese estere si sono relazionatein maniera strutturata con i rispettivi sistemi istituzionali, riu-scendo a mettere in atto un approccio pi rispondente ai parametririchiesti dalle Agenzie O.N.U. (e quindi pi proficuo), rispettoallapproccio delle aziende italiane, meno relazionato alle nostreistituzioni. In questa prospettiva, seminari come quello in oggetto,evidenziano il cambio di paradigma da parte dellAgenzia ICE,nel senso di un rafforzamento non solo della sua veste di fontedinformazione, ma anche di sensibilizzazione rispetto alle fontidi finanziamento internazionali. LAgenzia ICE, in questo senso,sta lavorando per fornire strumenti informativi, tecnici anche at-traverso master dedicati alle materie in oggetto. Il secondo aspettoche ha penalizzato le imprese italiane nel procurement delle N.U.,evidenziato nel corso del seminario, stato che il nostro sistemaindustriale caratterizzato da un eccesso di piccole e medie im-prese rispetto a quelle di grandi dimensioni. In aggiunta a questielementi, stato sottolineato che una parte importante del procu-rement dell O.N.U. ha la propria sede logistica a New York, percui possono esservi maggiori difficolt per le nostre aziende nelcaso (frequente) in cui i tempi del bando di gara siano ristretti.Tuttavia, possono esservi altri fattori che possono giocare a nostrofavore, in particolare vi la debolezza del dollaro rispetto al-leuro. In un processo di assegnazione di appalti espresso in dol-lari la flessione della valuta statunitense, che in precedenza hapenalizzato molte nostre aziende, adesso pu invece stimolarlead essere pi intraprendenti. Un altro aspetto sottolineato allaconferenza che il procurement delle N.U. molto pi semplicerispetto a quello dellUnione Europea. La ragione da ricercarenel fatto che le Agenzie O.N.U., nella maggior parte dei casi,hanno bisogno di procurarsi il materiale di cui necessitano intempi molto pi brevi rispetto a quelli comunitari. Un altro datoa nostro favore, in riferimento ai bandi di gara delle N.U., la vi-cinanza geografica allItalia di molte aree di intervento.

    Fiorella Ialongo

  • PREVENIRE VIOLENZA SULLE DONNE(Parte seconda) Sono trascorsi 18 anni dalla entrata in vigore della nuova legge e in questoarco di tempo, analizzando la cronaca ed i sviluppi legislativi, si pu arrivare alla conclusioneche sono venute a mancare le giuste premesse per la realizzazione di una tutela che andasse oltreil semplice accertamento giudiziario del reato. Prima di tutto la prevenzione, la quale pratica-mente non esiste perch difettano sia i sistemi di comunicazione, a caccia solo del fatto di san-gue in se considerato, sia gli anelli di congiunzione tra i cittadini e le forze dellordine che, avolte, per colpe non loro, non sono neanche in grado di intervenire a causa dello scarso perso-nale e di un ordinamento che li blocca per mancanza di regole di operativit certe. Se ad esem-pio pensiamo al reato di stalking, quante volte abbiamo sentito notizie di donne che hannocercato di denunciare tali episodi e non sono state effettivamente tutelate? Alcune di loro lestiamo piangendo! Quale sistema di prevenzione si creato per far effettivamente conoscerealle persone determinate situazioni da cui stare lontani o aspetti che lasciano comprendere checi troviamo di fronte a criminali, psicopatici, gente violenta? Che tipo di campagna preventivaabbiamo posto in essere per la sensibilizzazione dellopinione pubblica sulla violenza dome-stica? Non si vedono grossi risultati in merito. Ben vengano gli sportelli di accoglienza, diascolto e di supporto, poich fondamentali per aiutare chi stato leso della propria dignit espesso ha anche paura e vergogna di affrontare il problema. E anche vero per che la preven-zione deve essere sviluppata in modo da affiancarsi a queste iniziative e se essa non segue de-terminate regole di concretezza resta inevitabilmente lettera morta. A questo dramma siaggiunge il tremendo vizio del nostro legislatore di fare leggi che non servono a nulla e di farlesolo per propaganda politica. Invece di creare nuove fattispecie di reato (i reati ci sono coscome ci sono le pene certe), perch ad esempio non proporre una legge che dia sostegno eco-nomico e giuridico a questi centri di ascolto? Perch non prevedere la presenza costante dimembri delle forze dellordine in questi contesti che possono spiegare alle persone come di-fendersi e come agire nel caso di violenze gi subite? (segue) Gianluca Lari

    LATTUALIT, pag. 4 N. 3 MARZO 2015TEMATICHE ETICO-SOCIALI

    (segue da pag. 1) No alla guerra, s al dialogo

    ATTENZIONE ALLECOTERRORISMOI recenti fatti di violenza contro le Forze dellOrdine nel quadro delle contestazioni contro la TAV,da parte di frange violente di persone che si sono aggiunte alla pacifica manifestazione degli abitantidella zona in difesa del proprio territorio, stanno ravvivando di nuovo luso del termine ecoterrori-smo. Chiariamo subito che lecologia, vale a dire la tutela dellambiente e del territorio, come dellasalute pubblica, rispetto al terrorismo, costituiscono mondi opposti e inavvicinabili. Per avere in-formazioni sullecologia radicale e sullecoterrorismo, possiamo fare riferimento ad autorevole in-terpretazione del fenomeno. GNOSIS, la rivista italiana pi importante e seguita di intelligence,cos scrive: La Val di Susa, in Piemonte, stata segnata dalla protesta No Tav che sfociata in cor-tei, blocchi stradali e ferroviari, scioperi, nonch veri e propri scontri con le Forze di Polizia chia-mate a tutelare lallestimento dei cantieri cos, lantagonismo assume un ruolo non indifferentenella protesta della popolazione come dimostrano i dati relativi alle denunce per i disordini, ri-guardanti, in una consistente percentuale, appartenenti allAutonomia e allAnarcoinsurreziona-lismo. Riprendendo il nostro esame, vogliamo aggiungere che il fanatismo antagonista animalistaradicale-vegetariano-anti vivisezionista e anti capitalista, che a livello globale si identifica preva-lentemente nel movimento A.L.F. (Animal Liberation Front, Fronte Liberazione Animale) che operanei riguardi di persone, enti, strutture, pu inserirsi appieno nelle tematiche dellecoterrorismo pro-prio perch indirizza la sua azione contro labuso degli animali cercando di salvarli mediante azionieclatanti, causando danni finanziari a quanti considerati sfruttatori, come la distruzione della pro-priet e le minacce anche gravi. Sino ad oggi i provvedimenti pi incisivi sono stati adottati dagliUSA e dal Regno Unito, che hanno considerato lA.L.F. come una delle pi pericolose strutture ter-roristiche internazionali. Cos, mentre negli Stati Uniti lFBI ha coniato una definizione di ecoter-rorismo e il Governo ha introdotto leggi federali (Animal Enterprise Terrorism-AETA), approvatedal Senato il 29 settembre 2006, che perseguono atti che danneggino le strutture economiche e nonsolo connesse agli animali, recando loro danni o perdite di beni, in Europa non si ancora preparati,tanto che non esiste ancora una definizione giuridica di ecoterrorismo. La mancanza di uno specificoriferimento normativo fa s che spesso i sistemi giudiziari dei Paesi membri derubrichino reati cheproprio a tale forma di terrorismo andrebbero ascritti, producendo non solo condanne non signifi-cative ai fini del contrasto del fenomeno, ma anche la non trascurabile ricaduta di far percepire al-lopinione pubblica che sussista una sorta di intoccabilit di chi si macchi di tali reati perpetratiper ragioni politiche legate allambientalismo o allanimalismo. Ora, dando unocchiata in Europa,ci soffermiamo su quanto accaduto recentemente nella vicina Francia e in Italia. Il 31 ottobre scorso,il Consiglio Generale del Dipartimento del sudovest della Francia ha deciso di sospendere la costru-zione di una diga a Sivens, dopo la morte nella notte tra il 25 e il 26 ottobre di un manifestante du-rante gli scontri tra le Forze dellOrdine e i militanti ambientalisti, chiamati Zadisti (dallacronimozad: zone dfendre) che si oppongono alla diga. Rmi Fraisse aveva 21 anni. Per quanto con-cerne lItalia, ricordiamo che nel corso del processo a Torino per lattacco al cantiere dellaTorino-Lione in Val di Susa, la notte tra il 13 e 14 maggio 2013, il PM, il 14 novem-bre scorso, ha richiesto la condanna a nove anni e mezzo di carcere per i quattroanarchici No Tav accusati di ...attentato con finalit di terrorismo con ordigni mi-cidiali ed esplosivi, detenzione di armi da guerra, danneggiamento inseriti inun gruppo di trenta anarchici divisi in tre gruppi di assalto che si erano dati nomiin codice, con comunicazioni assicurate da cellulari intestati ad immigrati con illancio di razzi, bengala e molotov. Certamente lattenzione va tenuta costante-mente alta e questo imperativo di vigilanza riguarda in primis la Politica, i Servizidi Intelligence, le Polizie, come tutte le Istituzioni, non escludendo la gente comune per-ch oggi, sullonda lunga della gravissima crisi economica, la saldatura dei gruppi terroristici dor-mienti ovvero ben vitali, con frange anarchiche anche internazionali, senzaltro possibile.

    Raffaele Vacca

    LA CUPOLA ROMANA NON MAFIOSADecine di arresti per la cupola mafiosa capitolina; un circuito che farebbe riferimento a politici ead ex terroristi neri arricchito da faccendieri rapaci e avidi. Una situazione tipicamente italiana!Bene, si squaderna questa ignobile rete di malaffare con il boss Massimo Carminati, denominato ilRe di Roma, delinquente plurimo e reiterato della banda della Magliana e dei NAR che lavevafatta sempre franca vicino ad Andreotti e alla massonP2. A Roma le mafie (vere) sono sbarcate datempo (ricordiamo che Pippo Cal, boss di Porta Nuova di Palermo, con incarico di apripista e cas-siere di Cosa Nostra, vi giunse a met anni 70) perch, allora come oggi, Roma Capitale era ed sinonimo di soldi, tanti soldi, e potere. E cos la Citt Eterna da tempo diventata la capitale ancheper il crimine organizzato, una base essenziale sia per le mafie nostrane: Cosa Nostra, Ndrangheta,Camorra; sia per quelle straniere, quale l albanese, la rumena, russa, cinese o nigeriana, in unenorme intreccio di interessi criminali. Ma premesso ci, la cupola romana oggi scoperta veramafia? Via, non scherziamo; invece affermiamo che si tratta di formidabile intesa tra un sistema po-litico delloggi che porta la bandiera della modestia e della mediocrit culturale con assenza di ri-spetto per le Leggi e per lOrdinamento, con apparati di criminalit comune ancorch organizzata.Certamente saranno, per modalit operative, mafiosi i sistemi di controllo e gestione dei feno-meni.ma la mafiadiciamolo bene, ben altro; tema drammaticamente molto pi.. serioe..complesso! Perch? Lo spieghiamo: per le mafie vere e non per quelle da operetta esistono dueprofili importanti, quello ontologico e quello relazionale. Il primo, fa riferimento alle struttureimmutabili dellorganizzazione, cio al vincolo associativo indissolubile, a volte a carattere familiaree al patto di sangue che vera strategia di potere pregnante. Laltro, riguarda il consenso sociale ela legittimazione utili per le relazioni con il potere. Tutto questo lo troviamo nella compagine ro-mana? Certamente no! Concludendo, senza voler sottovalutare fenomeni in evoluzione per la ca-renza di uno Stato che a tutto pensa meno che a tutelare i cittadini, esprimiamo lauspicio che lapolitica riesca a dare una rapida risposta al Paese, rendendo impraticabili tali strategie delinquenziali.Ma la politica far qualcosa? Certo, lo si spera, purch si inizi subito a varare Leggi che sostituiscanoquelle che in tanti anni hanno depotenziato il quadro normativo favorendo le mafie; poi, che si ac-cordino alle Polizie gli strumenti necessari di ordine economico, materiale ed anche morale. Equesto perch la crisi economica sempre pi profonda e diffusa, il risveglio di attivit eversive didifferenti matrici e il peso economico-finanziario e politico della criminalit dei colletti bianchifanno scattare una sorta di allarme rosso istituzionale, in un quadro che sconcerta, come nel casoromano, per le commistioni della malavita con i piani alti della politica. Raffaele Vacca

    QUANDO LO STATO ERA GI MAFIAQuesta una storia di mafia e politica, una delle tante che testimoniano gli intrecci tra clan,lobby, palazzi, boss e parlamentari. Come storia non recente, non fu la prima n, purtroppo,lultima. 1992, sono passati pochi anni dal maxiprocesso che ha dato un duro colpo ai verticidi Cosa Nostra, e la strage di Capaci ha appena dato il via alla filosofia stragista della mafianei confronti dello Stato. La strage di Capaci, tra le altre cose, impedisce lelezione a presidentedella Repubblica di un certo Giulio Andreotti, gi senatore a vita da appena un anno e prota-gonista di alcune tra le pagine pi oscure della storia della Repubblica Italiana. Al posto di An-dreotti, la cui posizione politica gi compromessa dallomicidio di Salvo Lima, sale OscarLuigi Scalfaro. Appena divenuto presidente della Repubblica, Scalfaro si ritrova con una ternadi canditati, Claudio Martelli, Gianni de Michelis e Giuliano Amato, proposti dal PSI per ilposto di presidente del Consiglio. Tra i tre il pi adatto sarebbe Martelli, gi ministro dellaGiustizia, convinto sostenitore di Falcone e coautore, insieme al ministro dellinterno EnzoScotti, di quel decreto antimafia Martelli-Scotti che sarebbe poi divenuto il 41-bis. Invece, tratutti e tre Scalfaro sceglie proprio Amato, uno che, per dirne un paio, nel 1985 fu tra i redattoridi quel decreto Agnes che consegn poco dopo a mister B. il monopolio televisivo, e che pocodopo lelezione alla presidenza del Consiglio, tanto per far capire subito agli italiani che ariatirava, se ne usc persino con un decreto legge che prelev forzatamente (un modo gentile perdire rapin ) il 6 per mille dai conti correnti bancari del popolo italiano. A marzo del 1993poi (truffe, leggi ad personam e rapine vanno fatte con una certa frequenza), il governo Amatose ne esce con un altro decreto legge che depenalizza il finanziamento illecito ai partiti. Passanoaltri mesi e Claudio Martelli viene costretto alle dimissioni a causa del suo ruolo nel contoprotezione collegato allinchiesta sul crollo del Banco Ambrosiano, e al suo postosubentra Giovanni Conso, gi candidato del PDS alla presidenza della Repub-blica (tanto per ribadire che gi a quel tempo tutto lo strapotere politico si con-centrava in una ristretta oligarchia). Conso si distingue sin da subito per unalinea molto pi morbida nei confronti della mafia: da ministro della Giustizia,non rinnover centinaia di decreti di 41-bis, lasciandoli decadere. Dei nuovipresidenti della Repubblica e del Consiglio, quindi, (auto)eletti solo per con-fermare i privilegi della casta e per dare inizio a quel sodalizio tra Stato, mafia,lobby, imprenditoria e politica che, nel giro di una ventina di anni, avrebbe tra-scinato lItalia in un baratro legislativo, economico, umano, lavorativo e culturale.

    Emiliano Federico Caruso

    OPERAZIONE TULIPANO: 61 ARRESTI DEL CLAN DELLA TUSCOLANA

    Unorganizzazione criminale autoctona, strutturata secondo un modello tipico della malavita or-ganizzata romana ma attuata sul territorio con le modalit mafiose delle minacce, delle intimidazionie delle violenze. Questa la struttura dei Napoletani del Tuscolano, lassociazione mafiosa operantenella periferia sud est della Capitale sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Romaguidati dal col. Lorenzo Sabatino. 61 in totale le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip delTribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di altrettante personeindagate a vario titolo di: associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanzestupefacenti, estorsione, rapina, usura, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fit-tizia intestazione di beni, illecita concorrenza con violenza e minacce, illecita detenzione di armi,con laggravante delle modalit mafiose. Tra gli arrestati anche Massimiliano Colagrande, uomo vi-cino allestrema destra gi coinvolto nellinchiesta Mafia Capitale, ora accusato dagli inquirentidi essere il cassiere del clan della Tuscolana, ovvero di occuparsi personalmente delle attivit diriciclaggio e reinvestimento nelleconomia legale dei proventi delle attivit illecite del sodalizio, eil pluripregiudicato di origine campana Domenico Pagnozzi, conosciuto negli ambienti malavitosicome Ice per via dei suoi occhi di ghiaccio. Gi condannato allergastolo per lomicidio di Giu-seppe Carlino del 2001 e attualmente detenuto in regime di 41 bis, Pagnozzi, era alle guida del clandal 2005, anno in cui subentrato al boss Michele Senese, questultimo in passato appartenente alclan Moccia di Afragola e militante nella Nuova Famiglia della camorra di Carmine Alfieri uscitadalla guerra tra clan degli anni 80. Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, il gruppo, com-posto da criminali campani e romani, che controllava da tempo il gioco dazzardo e lo spaccio distupefacenti in alcune piazze della periferia della Capitale, come Centocelle, Borghesiana, Pignetoe Torpignattara, stava cercando di monopolizzare anche il controllo della distribuzione delle slot ma-chine in molti esercizi commerciali della zona Tuscolana-Cinecitt e di estendere il proprio raggiodi azione, soprattutto per quanto riguarda le piazze di spaccio di droga, anche in altre zone. Sitratta di unoperazione che dimostra come attuando un ferreo controllo del territorio e indaginiscrupolose si possa estirpare il terreno fertile sul quale le organizzazioni mafiose tentano di metterele radici, ha spiegato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti; mentre, il pensiero delsottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano va a chi ha condotto con successo questo maxiblitz: il mio pi vivo compiacimento al Comando Generale dellArma e a tutti i Carabinieri. Oltreagli arresti, sono scattate anche perquisizioni in varie localit: Roma e provincia, Frosinone, Viterbo,LAquila, Perugia, Ascoli Piceno, Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Bari, Reggio Calabria, Ca-tania e Nuoro. E sequestrati beni per un valore di circa 10 milioni di euro. Si tratta del negozio diorologi Le ore del Mondo in via Barberini, dei ristoranti I Vascellari in via dei Vascellari e ACiaramira in via Natale del Grande nel rione Trastevere e del bar Tulipano in via delBoschetto. Si aggiungono alla lista altri tre bar di cui due nel centro di Roma e uno nel centro del-lAquila, un distributore di gas, due autosaloni, il negozio di animali Mondocane in via San Gio-vanni Bosco e via Taranto, un negozio di frutta e verdura in via dei Fiori, un localenotturno in zona Tiburtina, 30 immobili di cui 28 a Roma e provincia, uno nel-lAvellinese e uno a Isola di Caporizzuto, 72 veicoli, 20 societ e 222 rapporti fi-nanziari. Sigilli anche alla Premier Energy Roma Srl, unazienda per ladistribuzione del gas con sede a Montesarchio (Benevento), e alcuni uffici aRoma, entrambi riconducibili ad Annamaria Rame, moglie di Domenico Pa-gnozzi. Secondo le ricostruzioni della Procura partenopea, la donna, che ad ogginon risulta tra i destinatari del provvedimento restrittivo, seppur sul suo contopende una richiesta di arresto formulata sei mesi fa dal pm della Dda di Napoli nel-lambito di una complessa inchiesta su un riciclaggio internazionale di denaro che coin-volge anche un istituto di credito libanese, avrebbe assunto il ruolo di reggente del clan Pagnozzi,dopo che il marito Domenico due anni fa era stato ristretto in regime di 41 bis.

    Federica Sciorilli Borrelli

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    nale che non tralascia, pur di apparire e rendersi temibile, lefferatezzadi omicidi eclatanti e di esecuzioni atroci che lasciano ferite indelebiliallo spettatore che viene volutamente terrorizzato dalle immagini dimorte che vengono filmate. Non pi lIslam contro il Cristia-nesimo, ma la ribellione totale contro il mondo occidentale chemai come in questo momento si presenta inerme, impreparato eprivo di quelle forze necessarie per affrontare una situazione cosdifficile. La debolezza per gli Stati cosiddetti civili o meglio oc-cidentali, sta proprio nella classe politica, che corrotta e con-centrata solo nella ricerca del proprio benessere. Il politico hadimenticato la propria missione, quella di rappresentare il citta-dino e di ricercare e favorire azioni rivolte al bene comune. Lasituazione nel nostro Paese non molto diversa da altre realt,anzi, probabilmente la nostra tra quelle pi critiche. Spesso neivari TG ci capita di ascoltare che anche degli italiani hannoscelto di schierarsi con il terrorismo internazionale. Sottolostentazione dellideologia religiosa si nasconde un malumoreche andato via via sempre pi aumentando fino ad esplodere inuna ferocia inaudita. Ora il mondo dei cosiddetti buoni si trovain difficolt in quanto, diversamente dal passatoquando il nemico si chiamava Bin Laden, Sad-dam Hussein o Gheddafi ed era facilmente con-trastabile, ora il nemico non si chiama innessun modo, ma formato da tante particelleche appaiono forti ed invincibili quando av-viano operazioni collegiali. La Storia ci inse-gna che la soluzione non dovr essere ricercatanelle azioni di guerra, ma nel dialogo.Lascolto, la mediazione, la diplomazia e le saneazioni governative avviate da politici veri e non cor-rotti, sono le armi pi adatte per risolvere la difficile situazioneche stiamo vivendo. Antonio Bartalotta

  • LATTUALIT, pag. 5N. 3 MARZO 2015 INIZIATIVE CULTURALI

    Bisogna dar vita ad una Alleanza di uomini illumi-nati, esperti ed onesti che si uniscano al di sopra deipartiti per accordarsi su problemi concreti e, di voltain volta, cerchino le forze necessarie per risolverli

    (Gaetano Salvemini, 1953)

    IL Sen. Prof. C. G. S. SALVEMINI, Ministrodel P. M. S. P. per le Relazioni Internazionali,

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    Fatti non foste per vivercome bruti, ma per seguirvirtude e conoscenza.

    Dante Alighieri

    INVITO AL MAGGIO UNIACENSEI presidenti e dirigenti delle Associazioni culturali aderenti allUnione Italiana Associazioni Culturali(UN.I.A.C.) sono invitati a inoltrare, entro il 31 marzo, le domande di partecipazione agli eventidel Maggio Uniacense (Edizione 2015) specificando i nomi degli Artisti, le citt e i luoghi, la duratadelle mostre darte e dei concerti musicali, i libri da presentare ed ogni altra notizia da divulgare suimezzi cartacei e sul web. Recapito postale: via Lorenzo il Magnifico 25 00013 Fonte Nuova(Roma). E mail: [email protected] - Info: cell. 3470333846

    EVENTI CULTURALI A NAPOLIL Accademia Internazionale Partenopea Federico II fu fondata a Napoli nel 2008 da un idea delsuo attuale presidente cav. Domenico Cannone, allo scopo di coinvolgere l intero tessuto cittadinoper trovare soluzioni ai problemi socio-culturali, con particolare riferimento alle fasce pi deboli,offrendo loro sostegno e assistenza. Tra i soci fondatori si ricordano il cav. Gianni Ianuale e il dott.Salvatore Balasco. L Accademia un centro di lettere, scienze, arte, spettacolo e cultura, non hascopo di lucro ed apartitica, ed intende promuovere e divulgare la cultura in tutte le sue forme, nelrispetto dei principi democratici e di tolleranza reciproca, in omaggio alla memoria di Federico II.Numerose sono state le adesioni dall Italia e dall estero, con delegazioni in diversi paesi. I nomipi prestigiosi insigniti della nomina di Accademico Honoris Causa sono presenti Silvio Berlusconi,Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Lando Buzzanca, Enzo Cannavalee tanti altri ancora Domenico Cannone ha dichiarato: Nel corso degli anni l Accademia ha at-tuato dei concorsi a premi in diversi settori, ognuno dei quali alla memoria di un grande, comead esempio Giordano Bruno, Libero Bovio ed Ettore Petrolini. Durante le cerimonie di premiazionela mia pi grande soddisfazione stata quella di vedere il pubblico sostenere ed appoggiare il mioimpegno, affinch Napoli non venga abbandonata a s stessa. Vincenzo Maio

    CAFF DELLARTISTA - SALERNO(Presieduto dalla prof. Florinda Battiloro)Associazione Culturale aderente allUN.I.A.C.

    Sala di C.so Vitt. Emanuele (I piano), Caff Moka, Salerno

    Programma :2 marzo, luned, ore 18,00: Preside Lia Persiano parler di Lady Hamilton. 9 marzo,luned, ore 18,00: Dott.ssa Ida Mainenti: il patrimonio artistico. 16 marzo, luned, ore 18,00:Nunzio Fortunato tratter: Italo Svevo. 23 marzo, luned, ore 18,00: il ch.mo prof. FrancescoDEpiscopo presenter il suo ultimo testo. 30 marzo, luned, ore 18,00: Concerto musicale a auguriper la Santa Pasqua.

    24 ANNIVERSARIO DE LATTUALITACELEBRAZIONE

    Sabato 28 marzo 2015 - ore 19,45Gran Ristorante New Green Hill, via della Bufa-lotta 663, RomaCena di gala per lautofinanziamento del Perio-dico. Nel corso della serata verranno eseguiti brani dimusica lirica, sar inaugurata una Mostra dArtepittorica e saranno declamate alcune poesie deiSoci.Comitato organizzatore (in ordine alfabetico):Elena Andreoli, Antonio Bartalotta, Florinda Bat-tiloro, Lisa Biasci, Giorgio Bosco, Liana Botti-celli, Gian Federico Brocco, Emiliano Caruso,Filippo Chillemi, Ferruccio Ciavatta, Mario Co-letti, Antonietta Del-Bue Prencipe, Gabriella DiLuzio, Cristina Di Maio, Stefano Di Marino, Giu-seppe Di Matteo, Fabrizio Fratangeli, CarmenGaloppo, Marina Giudicissi, Fiorella Ialongo,Silvia Iovine, Pierluigi Lando, Albano Laporta,Gianluca Lari, Paolo Macali, Giovanni Maggi,Francesco Manca, Alessandro Massimi, StefanoMurace, Massimo Nardi, Maria Rosa Nicastri,Francesca Pagano, Lucilla Petrelli, Cosmo G.Sallustio Salvemini, Pietro Sarandrea, Aurora Si-mone Massimi, Liliana Speranza, Raffaele Vacca,Nico Valerio, Salvatore Veltri.Linvito rivolto ai lettori de LAttualit.Quota pro-capite: euro 22,00. Prenotazione ob-bligatoria al cell. 3470333846 entro il 25 marzo.

    PREMIO BACHELETQuest'anno celebriamo il 35 anno del Concorso nazionale di Fotografia Vittorio Bacheletdi Roma Capitale.Era il 1 marzo 1980 e il concorso dedicato a Bachelet gi c'era. Il premio, nato da una idea diFabrizio Fratangeli e di un gruppo di amici accumunati dagli stessi valori e organizzato per laprima volta in una modesta sede delle ACLI nella periferia di Roma, nel 2010 ha avuto il rico-noscimento speciale dallla Presidenza della Repubblica.Organizzato dall'Associazione Nuova Era di Roma, aderente all'U.N.I.A.C., il concorso, chescadr il prossimo 4 aprile, ha il patrocinio morale di Roma Capitale e della FIAF (FederazioneItaliana Associazioni Fotografiche ). Partner culturale Ottica Vasari.

    Quest'anno sar presente alla cerimonia comeospite d'onore il noto fotografo romano GiancarloGasponi, il quale ricever il Premio SolidarietVittorio Bachelet 2015. Giancarlo Gasponi fa-moso per le sue immagini dedicate alla Citteterna con le sue bellezze e i luoghi da salvareche riguardano il nostro Paese. Molte sono lepubblicazioni da lui curate e realizzate: tra le tanteci piace ricordare Roma, il Fascino dell'Eter-nit, apprezzata in tutto il mondo.Il 35 Concorso verter sul tema: L'ITALIAPIU' BELLA tra cultura e luoghi da salvare.Il bando e la scheda si possono scaricare dal sito:www.nuovaera1987.it oppure info a 06-39733576 - 06-4882240 - 06-5411180.Il premio - dice il promotore Fabrizio Fratangeli che dedicato al docente universitario e vice-presidente della Magistratura Italiana, ucciso il12 Febbraio 1980 presso l'Universit di Roma LaSapienza, oltre a voler ricordare una pagina sto-

    rica del nostro Paese, vuole essere un momento culturale attraverso delle tematiche sociali el'arte della fotografia. Il concorso si conferma nel grande circuito nazionale dei concorsi FIAF,unico nella sua tipicit e modo di presentarsi. Paolo Macali

    Il fotografo romano Giancarlo Gasponi eFabrizio Fratangeli

    IL SALOTTO TINA PICCOLO Nonostante le avverse condizioni climatiche, il Salotto Culturale Tina Piccolo non si ferma mai e lo scorso31 gennaio ha confermato il successo di sempre alla Contea di Napoli, in unione con la stessa, lAccademiaFederico II e lassociazione I Nuovi Angeli. La serata stata condotta dal giornalista e conduttore GiuseppeNappa. Tantissime le eccellenze premiate: l on. Luciano Schifone per il suo impegno politico e sociale, ladott.ssa Francesca Beneduce presidente pari opportunit della Regione Campania per il suo impegno socialee culturale, il cabarettista Giorgio Coccobello per il suo impegno artistico, il giornalista e scrittore Antonio Tril-licoso per il suo impegno nel giornalismo e nella scrittura, il maestro Enrico Angeli e la cantante Imma DIn-verno per la loro arte musicale, Mery Fabbricino e Mario Landi per il sociale e la canzone, Mario Volpe eAnnamaria Pianese per il loro impegno sociale, culturale e artistico, il dott. Mino Iorio per il suo impegno po-litico e culturale, Il cav. Gianni Ianuale per il suo impegno artistico e culturale, il dott. Saverio Gatto per il suoimpegno sociale e culturale, Davide Guida per il suo impegno nella tecnologie e nelle riprese, il giornalista econduttore Giuseppe Nappa per il suo impegno nel programma televisivo Occhio allArtista, nellintervistarevarie personaggi del mondo dello spettacolo, cultura e arte, Francesca Panico per la sua arte della pittura cheha fatto un progetto intitolato Filo di speranza da cui stato tratto un video, il quale contiene la poesia Eter-namente Napule, poesia di Tina Piccolo tratta dal libro Piccolo-Nappa, voce narrante del video Tina Piccolo, I fratelli Castiello per la loro arte presepiale. Ancora c stata la presenza del vignettista Ciro Scial che haconsegnato la sua caricatura allon. Luciano Schifone e unaltra la consegner alla poetessa Tina Piccolo.Agnese Panico,che con solo vent anni, bella, intraprendente ed ha tanta voglia di condividere con il mondointero la sua arte con un gioiello. Questo progetto porta come titolo: Il Filo della Vita. Un progetto che

    Agnese voleva inizialmente dedi-care allamore, ma ultimamentesentendo i vari media parlare dellaviolenza ha deciso di dedicarlo allevittime che subiscono violenze, in-cludendo nel suo progetto altri tredrammi che affliggono la societ dioggi: violenza sulle donne, terra deifuochi e violenza sui bambini. Ul-timo stato il giovane attore Mau-rizio Mastrostefano. Ha colpitolassenza per motivi di salute del-lambasciatrice della poesia TinaPiccolo che ha voluto ugualmenteche la serata si effettuasse.

    Vincenzo Maio Cell. 347-3173288Napoli, un momento della premiazione (Foto di Vincenzo Maio)

    CONFERITO IL PREMIO ULISSE DOROSabato 14 febbraio 2015 presso i Musei Capi-tolini sala Pietro da Cortona, Piazza delCampidoglio n.1 si svolto il Convegno del-lANPEFSS sul tema Prospettive per una for-mazione scolastica globale con integrazionecompleta tra sport e cultura e la Premiazionedell Ulisse dOro 2014. LANPEFSS unEnte Nazionale di Formazione Qualificato dalMIUR e da oltre 25 anni, svolge la sua attivitcon i docenti ed i dirigenti scolastici italiani edeuropei. Presidente il Prof. Girgio Guatelli(nella foto. Lo Sport educativo (e non competi-tivo) del contesto naturale, lEducazione Am-bientale, lEducazione Alimentare ed il Turismo Scolastico Attivo e Sostenibile sono le tematicheprincipali che vengono affrontate da questo Ente proponendo Progetti innovativi che hanno, comefilo conduttore, una grande attenzione per lo studente, inteso come attore principale del processo co-gnitivo stesso. Il Convegno intende, tramite i relatori, informare lintero mondo della Scuola sullenuove linee metodologiche e didattiche studiate e proposte dallANPEFSS e dal suo Centro Studi.Il Premio Ulisse dOro, consistente in una scultura in bronzo delleroe omerico, intende premiareuna personalit che, nel corso degli ultimi anni, si distinta per la sua attivit a favore dei giovanie del mondo scolastico promuovendo lo sport educativo e la cultura. LUlisse dOro 2014 sarconferito al Prof. Antonio Caso. Saranno altres premiati con lUlisse dOro Speciale Ill.mo Pre-sidente della Corte dei Conti Dott. Raffaele Squitieri, lAmbasciatore della Repubblica di Sloveniain Italia S.E. Sig. Iztok Mirosik e la leggenda del calcio italiano il campionissimo Gianni Rivera.Ospite donore Prof. Cosmo Sallustio Salvemini. Alla fine delle Premiazioni si esibito in concertolEnsemble Finisterrae. Ufficio Stampa ANPEFSS - Cell: 3333784331 - Tel:06 86216014

    ALTRO IMPORTANTE RICONOSCIMENTO PER IL POETA CROTONESE MICHELE BIAFORA

    L Accademia Internazionale dei Dioscuri di Taranto lo ha decretato GranAccademico, per l alta valenza morale ed educativa delle sue Opere Poe-tiche, assegnandogli anche il Prestigioso riconoscimento di, Dioscuro d'Oro 2015. Inoltre Michele Biafora (nella foto) stato inserito su Wikipedia,la pi grande e riconosciuta enciclopedia online mondiale. In essa vienesottolineato il numeroso score di Premi letterari conseguiti dal Biafora, emenzionate le due Candidature al Premio Nobel per la Letteratura, oltrech, il Premio Internazionale, I migliori dell anno, assegnatogli nel Tri-bunale Reale d