aspetto elettrogeosmotico bidimensionale variabile col tempo

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ASPETTO ELETTROGEOSMOTICO BIDIMENSIONALE VARIABILE COL TEMPO di ARNALDO BELLUIGI (*) Riassunto -- Fino ad oggi sono apparse solo teorie elettrogeosmotlche transitorie nnidimensionali. Qul risolviamo un problema del genere bidimensionale, con elettrodi verticali cilindrici. Le curve rappresentative delle portate d'acqua catodica q~ a cui per- veniamo, denotano diminuzioni abbastauza rapide fino ai tempi dell'ordine dei << tempi .elettrodici z ~, (t ~ z), portate che poi diminuiscono in modo molto lento. Si riscontrano qul pi~ estesi ~ pianerottoli >~q~ che non quelli delle monodimensionalita (t ~ ~/9). Inol- tre, col crescere dei rapporti distanze eteropolari-raggi catodici, o col diminuire dei rag- gi catodici, tall portate (che si compongono dei contributi dei singoli anodi) s'incremen- tano nel modo diagrammato. Summary -- Till now only mono-dimensional transient electro-geoosmotical theo- ries have been published. In this paper a solution is given for a problem of bi-dimen- siona] type, with vertical cylindrical electrodes. The plots which represent the amo- unts of cathodic water qz show quite rapid lowerings as far as to reach time dura- tions of the order of <~ electrodic times T ~ (t = z) volumes which, after, diminish very slowly. In this case more extended q~ <c lobbies ~ are found than those in mono-dimen- sional case (t = z/9). Furthermore increasing the ratios heteropolar spacings -- catho- dic radii, or diminishing thecathodlc radii, water discharges (which result from the contribution of the single anods) increase as plotted in the diagrams. Nell'Elettrogeosmosi non stazionaria che qui si considera, assimiliamo gli elettrodi a sottili cavi metallici cilindrici verticali, aventi diametri trascurabili ri- spetto alle loro reciproche distanze (Fig. 1). Per rendere il problema bidimensionale, (fino ad oggi sono apparse solo teorie non stazionarie monodimensionali), suppo~iamo che i predetti elettrodi filiformi paralleli verticali abbiano una lunghezza indefinita. Q~testo presupposto rende la teoria applicabile approssimativamente alia zona elettrodica. Non ~ necessario procedere poi alia conversione della spazialith indefi~fita ad una semi spazialith (conforme alia superficie terrestre), in quanto come si vedrh appresso, le ~'andezze elcttro-fisiche calcolate si riferiranno a valori mfitari di lunghezze elettrodiche. (*) Istituto di Fisica Terrestre dell'Universita di Perugia.

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Page 1: Aspetto elettrogeosmotico bidimensionale variabile col tempo

ASPETTO ELETTROGEOSMOTICO BIDIMENSIONALE VARIABILE COL TEMPO

di ARNALDO BELLUIGI (*)

R i a s s u n t o - - Fino ad oggi sono apparse solo teorie elettrogeosmotlche transitorie nnidimensionali. Qul risolviamo un problema del genere bidimensionale, con elettrodi verticali cilindrici. Le curve rappresentat ive delle portate d 'acqua catodica q~ a cui per- veniamo, denotano diminuzioni abbastauza rapide fino ai tempi dell 'ordine dei << tempi .elettrodici z ~, (t ~ z), portate che poi diminuiscono in modo molto lento. Si riscontrano qul pi~ estesi ~ pianerottoli >~ q~ che non quelli delle monodimensionalita (t ~ ~/9). Inol- tre, col crescere dei rapporti distanze eteropolari-raggi catodici, o col diminuire dei rag- gi catodici, tall portate (che si compongono dei contributi dei singoli anodi) s ' incremen- tano nel modo diagrammato.

S u m m a r y - - Till now only mono-dimensional transient electro-geoosmotical theo- ries have been published. In this paper a solution is given for a problem of bi-dimen- siona] type, with vert ical cylindrical electrodes. The plots which represent the amo- unts of cathodic water qz show quite rapid lowerings as far as to reach t ime dura- tions of the order of <~ electrodic times T ~ (t = z) volumes which, after, diminish very slowly. In this case more extended q~ <c lobbies ~ are found than those in mono-dimen- sional case (t = z/9). Fur thermore increasing the ratios heteropolar spacings - - catho- dic radii, or diminishing t h e c a t h o d l c radii, water discharges (which result from the contribution of the single anods) increase as plotted in the diagrams.

N e l l ' E l e t t r o g e o s m o s i non s taz ionar ia che qui si considera , ass imi l iamo gli e l e t t rod i a sot t i l i cavi meta l l i c i ci l indrici ver t ica l i , aven t i d iamet r i t rascurab i l i ri- spe t to alle loro reciproche d is tanze (Fig. 1).

P e r rendere il p rob lema b id imens iona le , (fino ad oggi sono apparse solo teor ie non s taz ionar ie monodimensional i ) , suppo~iamo che i p rede t t i e le t t rod i fi l iformi para l le l i ver t ica l i abbiano una lunghezza indefinita. Q~testo presuppos to rende la teor ia appl icabi le a p p r o s s i m a t i v a m e n t e alia zona e le t t rodica .

Non ~ necessar io procedere poi al ia convers ione della spazial i th indefi~fita ad una semi spazial i th (conforme alia superficie ter res t re) , in quan to come si vedrh appresso, le ~ ' andezze elct t ro-f is iche calcola te si r i fer i ranno a va lor i mf i ta r i di lunghezze e le t t rodiche.

(*) Is t i tu to di Fisica Terrestre dell 'Universi ta di P e r u g i a .

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Si assuma allora un sistema di riferimento cartesiano (x, y, z) con tale configu- razione polare ad elettrodi paralleli all'asse z. I1 dispositivo qui consta, per sempli- cith (v. Fig. 1) di un unico catodo che coincide coll'asse z, e di pifi anodi paralleli che intersecano il piano orizzontale (x, y) - - superficie del suolo - - nei pnnti arbi-

Fig. 1

i

I J I r

oi(-) x >

///~'. "'"~--I ~-~.-.-I ~- ...... -+~,~,o~)

~'Z I 1

trari (a~, b0, [ak, b~). Sin: r il vettore distanza di un punto generico P (x,y) dal catodo (pesto alForigine delle coordinate),

r = I r l =~r 2 + y ~

re sia Fanalogo vettore ]~is ai singoli anodi, di componenti ( x - ae), ( y - b 0, per cui:

-+ ri = Irel = ~ ( x - - a ~ ) 2 ~ - ( y - b ~ ) 2

distanza del punto generico P (x, y) dagli anodi~

distanza del catodo (poste alForigine) dall'i-esimo anodo;

le~ = ~ ( a ~ - a~) 2 -~- ( b i - b~) 2

distanza dell'i-esimo al k-esimo anodo, d ~ raggio del catodo cilindrico, di ~- raggio dell'i-esimo anodo.

La corrente energizzante il sistema suolo-polielettrodi sia continua, con gli anodi in parallelo. ~Ientre V Ix, y) denota il potenziale elettrico in un punto gene- rico P (convenzionalmente lo si pone nu!lo al catodO), V-~ indicher~ il potenziale a l l ' ~ , E la differenza di potenziale d.d.p, tra anodo e catodo, j (x, y) la densith di corrente, I la corrente catodica per unith di lunghezza del catodo, I~ la corrcnte anodica per unith di lunghezza delFanodo, c~e ~ L / I il rapporto tra la corrente dell'i-esimo anodo e 1.

Dato che: I =-- E In, ne segue la semplice relazione: ~e -- 1. i=I i=I

Correnti d'attivazione e correnti derivate geoelettrlche - - Prima di passare al- l 'effetto elettrogeosmotico veto e proprio, deriviamo le formule ehe riguardano le correnti elettriche in giuoco.

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Nelle condizioni suesposte la densith di Corrente ~ esprimibile notoriamente C O I l "

- ~ - +

(1) J = T ~ - - - 7 ; + - -

n - 1

-+ 1 (2) j -- grad V

P

p b la resistenza elettrica specifica del terreno, mentre V si ottiene in vlrtfi della legge di Ohm:

V= P-~I Ilgr-- ~ =~lgri}-~ ~ t i = l

Dalla (3) si ricavailo ~ , E, V~ con le eondizioni limiti V = 0 sul catodo, V ~- E sugli anodi.

Posto infatti :

(4) E = pI pI [3" 2--7 (~ q- ~') ; V~ = ~ ,

si pervlene al sistema d'eq~azioni

~lgd~ q- ~ ~ lg l t~ q-~ = l g l ~ , ( i = 1,. ..... n) ] g = l

( 5 )

~=1 l = l

( s ---- somma estesa a tu t t i gli anodi con k ~ i). I1 sistema (5) permette di rieavare le (n -{- 2) grandezze adimensionali ~i, ~, ~',

dai dati strutturali del sistema stesso. Se si ha un unico anode immediatamente s 'ott iene:

(5') % = 1, } = lg-- , l~ f3' = ig /~

r / dove i termini p~/2r:, ,o~/2r:, si possono interpretare quali resistenze ohmiehe, per lmith di lunghezza dell 'anode e per unith di lunghezza del catodo rlspettivamente. A differenza di B e delle ~ , si noti che ~' non dipende n~ dai raggi anodiei, nb dalle distanze interanodiche.

Flusso d'acqua elettrogeosmotica attivata -- Passiamo era alla teoria del flusso d 'acqua catodieo, supponendo che all'inizio la pressione naturale d 'acqua esl- tente nel terreno sia distrlbuita in mode uniforme, e la sua estrazione al catodo a w e n g a a detta pressione cestante.

Trascureremo perci5 la cc pressione critica )), il ehe equivale all'impiego da parte nostra di correnti snfficientemente intense rispetto all'intensit~ critica di correntr (1). Siano inohre:

H (x, y, t), la pressione idrostatica temporale nel punto (x,y) del terreno; H0, la pressione iniziale o naturale dell 'aequa d'impregnazione del suolo;

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h (x, y , t) = H 0 - - H il decremento nel tempo di tale pressione;

q (x, y , t), il ve t tore densith di flusso idrico natura le nel mezzo terroso; q~, l ' acqua e s t r a t t a al catodo per unith di tempo e di lunghezza, o ,Tor ta ta

uni ta r ia )) catodica ; k, ~, c le usual i cos tant i elet trogeotecniche carat ter is t iche di permeabi l i th

idraulica, elet t r ica, e di consol idamento meccanico.

Le grandezze q, h, j , siano legate dalla legge di Helmhol tz :

(6) q = k g r a d h + b t j = g r a d l r k - - - - V . P

Per il deeremento di pressione (h) si abb ia :

(7) Ah = c Oh A + at Ox 2

In conformith del l 'assunto degli e le t t rodi ver t ical i sotti l i , si giustifica l ' ipo- tesi c h e l a depressione (h) debba essere cont inua ovanque, eccezion fa t ta nei punt i in cui si t rovano gli e le t t rodi , soddisfacente al t resi ane condizioni:

(8) h = 0 per t = 0 ;

(9) h = 0 , per r = ~ ;

(10) h = 0 , per r = d ,

condizione ques t 'u l t ima al catodo. Verr~ preeisata qul subito, dopo la (14), la condizione di flusso agli anodi.

Ci avvarremo del metodo della t ras formata di Laplace per risolvere il problema.

Se f ~ la t ras formata di f , la (7), tenuto eonto della (8), si t ras forma nel la:

(11) Ah = csh ,

equazione che deve soddisfare anzi tu t to la condizione a l l ' w :

(12) h -~ 0 per r = ~ ,

deve possedere inoltre singolarith solo sugli elet trodi , sufficientemente tenui per dare ivi luogo ad un flusso finito. Condizioni en t rambe che si possono soddisfare i m p o n e n d o ad h la forma :

= f ( r ) + 2 ]~ ( r d ,

una somma cio~ di funzioni che dipendono solo da (r) e da (r~), ciascuna delle quali soddisfa le (11) e (12).

Tenendo presente che per una funzione che dipende solo da (r) si ha, nel nos t ro assunto :

A f = d2f 1 d f dr 2 + - r dr

si perviene al la :

d~f i , i f (13) dr ~ d r dr csf = O,

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per la quale unica soluzione che s 'annulla per r = ~ ~ data (a meno di un fattore

costante), dalta funzione di Kelvin k o (r%/cs--). Si avrh quindi per tt:

(14) h = cok o (r ~ /~) q- )2 cek o (r~ ~r .

Passiamo alia condizione del flusso agli anodi. Se g(r) ~ una funzione di r, il flusso totale del suo gradiente oell'origine,

dato da:

(15) 2= lira rg'(r). r -+0

..).

Nel nostro caso il flusso di q si deve annullare agli anodi, quindi per la (6) si an- nullerh il fiusso del gradiente di ( k h - - ~ V ) e conseguentemente qnello del gra-

diente delia sua t rasformata: (ktt ls ~p 1/) ' ( V n ~ dipenae d a l t e m p ~

trasformata dell'unith b 1/s. Siccome le parti regolari non contribuiscono alia (15), ed avendosi k'o(X ) = - kl(x), essendo K x la funzione di Kelvin d'ord.ine uno, si ginnge, in virtfi delle (14), (3), (15), alle eondJzioni:

' i m [ - - 2 r c k r , ~ c , k ~ ( r e ~ ) - t - a e P ' - I ] = O , ( i = 1 , 2 ....... n) (16) r{--~0 k s _1

Da quest n lnma, ricordando che lira xkl(x ) ~ - l , si t rae: ~--~0

(17) c~ = ~e ~tI/27~ks.

La determinazione di ce finalmente ha luogo dalla condizione (10), che trasformata diventa :

(18) h = 0 al catodo,

o avendosi sul catodo r ~ d, r~ = le, per la (14) si ha:

k0 (le ~/~) ~I ~ ~e k0 (le ~/~) (19) Co = - - - " ce -- - -

~" k0 (d ~/~b~) 2rrk ~ s k 0 (d ~ ) e=l i=1

Avvelandosi delle (17), (19) si ricava finalmente dalla (14) per la fz:

(2o) ~= ~' ~ehe" ~e ~ { ko(/eV~) } 2.~ ' = -~- k~ (ri ~/~) k o (d ~/~) k~ (r ~/~) . i=1

Si noti che se s'indica con (h 0 l 'ant i t rasformata di (/~e) la h assume la forma:

~tI ~ ~xeh~ . (21) h = 27~

Dalle (20) (21), consegue l ' importante risuttato: le hiquindi le h (dimlnuzioni di pressione h) dipendono escluslvamente dal raggio catodico (d), dalla distanza (le) del- l'i-esimo anodo dal catodo, da (r e re).

Ogni singolo termine nella (2i), rappresenta allora l 'andamento del fenomeno in assenza degli anodi rimanenti, allorquando il sistema composto dal catodo e da

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quelFanodo b percorso da una corrente: 1~-----~I (che b la corrente parziale che passa effet t ivamente a t t raverso quel l 'anodoL II fenomeno to ta le ~ perci5 una sovrap- posizione di fenomeni singoli, di cui ognuuo si riferisce ad un par t icolare anodo. Le mutue distanze degli anodi, come anche i loro diametr i , interessano solamente il calcolo della (~i), cio~ la distr ibuzione delle correnti parziali .

Tutto ci~ riveste la sua importanza in quanto (almeno approssimativamente), dovrebbe essere valldo anche ne!ta sltu~zione trldimensionale. !n fa t t i se ~ noto l ' anda- mento del fenomeno per un singolo anodo, si pub prevedere il suo andamento per pih ar~odi deUo stesse t ipo, premesso che non venga cambia ta la disposizione dei catodi nel caso in cui ve ne fossero pi~ d 'uno.

La distr ibuzione delle correnti , ch'~ l 'unica grandezza che dipende dalla mutua disposizione dei catodi, pub facilmente essere misura ta (oppure calcolata), dato che si t r a t t a di un mero problema di correnti continue.

Le hi non ammet tono una forma semplice, per5 possiamo rica~are il l imite a cui esse tendono per t ~ ~ ' , vale a dire la distribuzione Iimite della pressione d'acqua.

Corny gih s ta to fat to notare il compor tamento de l l ' an t i t r as fo rmata per t -+ 0 dipende solo da quello della t ras formata per s ~ 0. Ora si ha :

(22) k 0 (x) = - - lg x -~ k -~ O (x),

(k ~ una costante la cui determinazione qui non interessa); O(x) esprime al solito una grandezza che t e n d e a zero, con x -+ 0. Appl icando la (22) alla (20') ne der iva :

(23) h~= s 1 { l g r - l g r ~ - l g d ~- lg / i + O ( ~ ) }

dove O (1/lg s) ~ un termine che per s -~ 0 si comporta come (1/lg s); e la cui anti- t r a s fo rmata tende quindi a zero per t -~ ~ . Se si t ien conto che l ' an t i t r a s fo rmata di (1/s) ~ uguale a l l 'unl th si r icava:

(24) h~ ~ lg r - - lg r i - - lg d ~ tg l~ (per t -~ 0o).

Sost i tuendo la (24) nella (21), e cons con la (3), r icordando anche lc definizioni di V~, ,~', rr~ediante la (4) e (5), si perviene al la :

(24') h -~ ~ V (per t -+ 0). pk

Anche la [24') b val ida per sistemi qualsiasi, in c~fi si t rascura la pressione critica. La (24') si pub r icavare a l t res l dalla teoria stazio~aTia, per quanto in qnesta

si tuazione si r ichieda un 'u! ter iore ipotesi (h finita all 'co), che ora viene giustifi- cata . La (24') pe r tan to esprime:

H grado di essiccamento ragglnngibile mediante una data corrente, immessa in un determinato punto del terreno, ~ proporzionale aila differenza di potenziate tra quel punto e il catodo. H masslmo prosciugamento si ha Tdndi sugli anodl, dove u raggiunge il suo v~.Iore masslmo E. Ovunque del resto, si accuser~t una certa disidrata- zione, eccetto che nolle immediate vicinanze del catodo (risuhati questi da no l ed ahri gid conseguiti ahrove, esaminando la situazione unidlmensionale).

Scompare cos~ la distinzione del caso lineare tra zona extranodica e zona

extracatodica. Infatti per grandi distanze si ha (Y -~ V~) e quindi h~ ~ ~" V~. p~

interessante inohre mettere in rilievo che il grado di prosciugamento raggiungibile

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dipende in modo esclusivo dalla tensione applicata, anche se, oceorre qul aggiungere, il prosciugamento limite sia in prat ica difficilmente raggiungibile. In tan to la teoria non b completamente valida per tempi molto grandi r ispetto ai caratterist ici : "~--cl~2: per ccdurate ~ di quest 'ordine di grandezza l 'essiccamento interesserh sovra t tu t to l ' ambi to interelettrodico. Ma anche II g difficile che venga raggiunto un valore molto prossimo al limite (per quanto dello stesso ordine di grandezza), dato che (h) tende molto lentamente al suo limite. Infat t i la presenza di termini dell 'ordine di O/s lg s) nella (23) fa supporre che essi contribuiranno con termini delI'ordine (1/lg t) decrescenti quindi con molta lentezza. II r ~ o n a m e n t o pub venire in prat ica infirmato da una considerazione d 'al t ro genere. Questo lento deerescere ~ cansato dall'afflusso d 'acqua a zone molto distaJati. Ora in realth l 'estensione del terreno eontenente acqua non ~ sempre illimitata. C'b allora d 'a t - tendersi che per tempi multipli dei r162 earatteristici ~ (in cui cio~, secondo la teoria, verrebbero investite le zone molto distanti), le considerazioni preeedenti non si applieano pih, di conseguenza il proseiugamento limite verrh ragginnto.

Quantit~t d'acqua tellurtca estraibile al catodo - - In virt~t delle eonsiderazioni fatte, v. formula (15), la quantith d 'acqua (q~) ~ data da:

(25) q e = 2 ~ l i m r ( ~ OV k a h l , ~-~o p aT ~r/

di cui la t ras formata :

(26)

Poichg :

/ ~V (25') ~ = 2 ~ l i m r [ k v. . |

r-s0 sp ar ~r / "

Come a proposito degli anodi, interessano esclusivamente nella (25') quei termini che sono singolari per r = O. Con cib la (25') diventa, utilizzando le (3) e (20'):

= ~ ,=0 ~-. k0 (d a / ~ ) kl (T C ~ ) 1=1

l imxk l (x )= 1 ; ~ cq = 1, X=O

i = l

la preeedente si scriverh:

(27) ~ =

da cui :

(28)

avendo posto :

1 1 k0 (l~ a / ~ ) (29) q~ = - - ~ - / f - ~ - { 1 k o (d ,VieS) } e~s ds

L

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(L denota una re t t a para l le la all 'asse immaginario , a des t ra dell 'origine). La quantit~t d'acqua espulsa si compone perci~, come era Iogico prevedere, di

contributi dei singoli anodi. Ogni @0, ohre da (t), dipender~t solo da (d) e (l+). Trasformeremo ora l ' in tegrale (29) in uno del campo reale. In t rod~eiamo per

ques to le seguenti grandezze adimensional i e no:

d t +:i cl~ (tempo earatterist ieo), 8~ , 01 ~ ' z+

Con queste sosti tuzioni la (29) si t ras forma nel la:

1 f 1 { K~ I :l'd8 L

nn integrale ciob del t ipo:

: . 2 , i - - - +(z)

L

con ~(~)~funzione anal i t ica di (~) in t u t t o il piano complesso, escluso il semiasse negat ivo, che inohre si comporta all ' infinito in maniera tale che il cammino di integrazione si pub deformare verso sinistra. Inohre per la {22) si ha : t~(0) ~ 0.

Se si deforma i l cammino d ' integrazione come in Fig. 2 esso si t rasformerh

G 4 . Fig. 2

nel seguente modo:

' i-':- -~176 +--+ 2 ~ i ~(z) e 2z:i ~ ( s e ) e - - L

1 ~ S _ _i= e_0S 2rri ~ ~ (se ) -i-

s 1 [ d~ oz

+ ~((~.iJ--g- + (r e c~

Con c~ s ' indichi un cerchio di raggio z intorno all 'origine. In v i r th di ~(0) = 0, il 3 o integrale tende a zero con z -~ 0, e la formula precedente d iventa :

,o~ +. .~ (31) ~ ( . ) = 2~i 2zri s [4 (se ) - - t~ (se-'+=)] e

L 0

Per applicare la (31) alia (30) bas ta r ipor tars i alle so t tos tant i espressioni note

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- - 1 9 0 - -

dalla teoria delle funzioni di Bessel:

(32) ko (xei~/'2) r:i H~2)(x) ko (xe-i~/~ ~i H~l)(x) 2 ' = - 2 - '

dove He(l), //o(2) denotano le note funzioni di Ilankel. Applicando alla (30), le (31) e (32), la (30) diventa:

2:z~1 ~ ~-ds { H~I)(~v/- ~ H:2)(~v/s- ~ } . (33)

Poich~ le comuni funzioni di Bessel sono legate a quelle di Hankel mediante:

(1 ) _ ( 2 ) (34) Ho = Jo-~ iYo, 1to = J o - - i Y o ,

la (33) acquista la forma reale, espressa in funzioni di Bessel:

1 ~f ds ]1o (~-~) Jo (8~ V T ) - - Jo ( ~ ) Yo (8i ~r _ols (35) ~ ---- -~-. ,--~_ e

2 - - 2

o Yo ( ~ v / s ) + Jo (~ ~ / T )

La (35) ~ ancora semplificabile se si considera che in base alle premesse ~ ~ un numero molto piccolo. Si pub allora porre:

(36) J0 (8~ ~f~-) = 1, Y0 (3i V/~-) ~ ___1 (Ig s - - ki). 7~

Se ,( = costante d'Eulero-Mascheroni,

1 y ~ = lg - - - - lg

~ 2

l~ vero che le posizioni (34) limitano l'applicabilith della (35) a tempi grandi rispetto a cd 2, ma in genere cd 2 sara dell'ordine di qualche minuto. Inoltre in tu t to questo svolgimento analitico si 6 gia trascurato parecchie volte d rispetto a l~, di conseguenza ~ difficile c h e l a teoria sia corretta per tempi cosl piccoli.

La (36) ~ perei5 coerente con tut te Ie assunzioni finora fatte. Perveniamo cosl definitivamentc alla :

(37) (?~ : 7~Y~ s) -~ O~i-- lgs)Jo(~ s) e _ois (2k~ - - lg s) ~ ~- 7: S

La (37) permette il computo numerlco e grafieo della (?i. Disponendo di tabelle per la r si potr~t determinare la grandezza q, v. (28). II grafico seguente della ~(0~) ~ relativo a tre diversi valori del rapporto (1/8i) ,

rapporto tra ciaseuna distanza interpolare e i l raggio catodico, nell ' intervallo 0 _< 0 _<_ 10, oltre il quale la presente teoria ~ difficilmente accettabile (anzi anehc per questi ordini di grandezza ~ probabile che i valori reali stiano molto al disotto di quelli ealeolati); v. Fig. 3.

Come gih notato per 0 = 0, si ha q~(0) ~-- 1, e inoltre si pub dimostrare che tut te le derivate della q~ s'annullano all'origine. La clual cosa ~ veramente esatta per la (35) che eontiene Jo [~ ~r e yo (8 ~r di eui la (37) ~ una approssimazione per piccoli valori d i g . Per5 la differenza risulta, per i nostri valori di ~ del tut to tra- scurabile, dell ordine di grandezza di e-2Ju cio~: e -1~

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1.000 ~o

t 0.875

0.750

0.625

QSO0

1 9 1 - -

0.5 1 15 2 2 4 6 8 ~ 010

Fig. 3

Le curve della Fig. 3 partono da 0 = 0, parallelamente all'asse 0, (con ? = 1). Nei nostri esempi un calcolo preliminare ha dimostrato che fino a 0 -~ 0.05 si ha, praticamente, con la precisione di qualche unit& per mille, che ? = 1. Ci6 ha reso sufficiente il calcolo dell'integrale per 0 >_ 0.1 (fatto importante in quanto per pic- coli 0 l 'integrale converge molto lentamente).

il calcolo della (37) ~ stato condotto nella seguente maniera. Anzitut to si sostituita la variabile s con x 2, pervenendo al ia :

- - Yo(x) + (X - - lg x) Jo(x) (37') ?(0) = J - - " e dx = Ik(x) e dx .

o (X - - lg x) 2 -}- "~2/4 x

Successivamente l 'integrale (37') b stato decomposto in tre part i :

M oo

(37") ~ ( O ) = / k ( x ) -~ + / k ( x ) e-OXZdx q - f k ( x ) e -Ox2 e d x .

o or M

I1 30 integrale viene stimato per potere determinate M in maniera da poterlo trascurare. Si ha ancora:

xl , ~J2~176 " ~ ~x2 z (F~_x) 3 I K ( x ) l <_ - - - <-- - - - ~J~ -}- Yo = K (x) ,

]/(X - - lg x) 2 q- ~ - - / 4

[J0(x) + c o ~ K (~ ) = - ~ - ~ Yo~(~)] .

La K(x) ~ una funzione deerescente di x, ed ~ praticamente uguale all 'unith

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per M suffieientemente grandi. Si ha quindi :

-0x2 2 3 1 -ox2 ~ 1 K (M) xe (x)~ a~ _< .~ K(x)~ a x < ~ ~/M~

M M M

dx

Qr - 0 M 2

M

~ e l 1 ~ integrale della t37"), K ( x ) diventa infinita per x -* 0 (per quanto l ' inte- grale eonverga). Per evl tare cib bas ta osservare che in virt~l dei not i sviluppi in serie della funzione di Bessel si ha :

1 Ig (1/~) K(x) -- + O(x),

x ( X - - l g x) ~ -4-~2/4

dove 0 (x) b un termine che tende a zero pifl r ap idamente di x. Basra quindi scri- vere il 1 ~ termine delia (3) nella forma:

f c (39) K(x) e ex = k, (x) e x [ ( k - - lg x) * + r~*/41

(39') C -~ lg x [ ( k - - lg x) 2 ,q- ~2[4] " 0

L'espressione sotto il segno d ' in tegrale si mant iene finita, e permet te quindi l 'appl icazione di metodi numerici . Rimane solamente il ealcolo delia eostante C, che si fa in maniera elementare, osservando ehe l 'espressione sotto il segno d ' in te- grale nella (5') b la der iva ta di

2 - - artg [r~/2 (), - - lg x)] ,

per cui si deduce immedia tamen te :

2 1 r~ (40) C = - - - lg aretg .

Nei ealcoli degli iutegral i abbiamo usato il metodo di Simpson, e si sono fat t i i eontroll i caleolando l ' in tegrale anehe eo] , passo doppio )). I n questo modo, ~ noto, che si ha la precisione d 'una decimale in pih di quelle coincidenti nei due casi.

Na tura lmente l ' in tegrale pi~t preciso, di cui si considera eiob esa t ta la pr ima eifra non coincideme, b l ' in tegrale ealcolato col <~ passo >~ sempliee.

I1 lo integrale della (37") ~ s ta to ealeolato mediante le (39), (40), scegliendo = 0.4 e il passo 0.02. Nel secondo si ~ Scelto M = 5.2, e come passo 0.04 fino a

1.2 e 0.2 da 1.2 in poi. ~,%lla tabel la seguente sono raccolt i i valori mediante i quali souo s tate trac-

ciate le curve nei t re casi: 1/& = 10, 30, 50.

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P e r comodi t~ del l e t to re r i a s sumiamo le formule d ' imp iego :

0.4 1-2 5-2

/ / / / ~(0) : K ( x ) e ex . . . . . . + ..... + .....

0 0 0 . 4 1 . 2

f -~% In (1/~) dx + C ; K(x) e z2~ dx = k, (x) e - - [(k - - In x) ~ + =2/41 x

0 0

- ~ - Yo(x) + (k - - In x) Jo(x) 2 1 ; K ( x ) = [ ( X ~ l n x) ~ + ~ 2 / 4 1 . x C - - l n aretg ; ~ 2 ( X ~ l n ~)

1

1

10

30

50

1 - - : 10, 30, 50; k = l n - - - - l n ~ ; In Y 0.1159315156;

2 2 = 0.40

C

2.4185166126 0.6452833756

3.5171289013 0.7372906603

4.0279545250 0.7661111826

R ( ~ o ~ )

2 . e

M~O

0.~ j '-~ passo scelto 0 - 0.02 - 0.04 - 0.06 ..... 0.40 (21 elementi) 0

1,2

j ' ~ passo scelto 0.40 - 0.44 - 0.48 ..... 1.20 (21 elementi)

0-4

f passo seelto 1.2 - 1.4 - 1.6 ..... 5.20 (21 elementi)

1.2

M : 5.1

Come si vede da l conf fon to dei va lo r i ca lcola t i con ~( passo ~) semphce e doppio, i p r imi hanno una precis ione super iore alle qua t t r o eifre dec imal i (in effet t i sono 5). L ' u l t i m a co lonna r a p p r e s e n t a l ' e r rore p roven i en t e da l t r a scu ra re l ' u l t i m o in tegra le ~e l la (3).

Si ~ pos to K ( M ) - - 1, M = 5.2 b sufficiente. I va lo r i col t r a t t i n o (o non se- gnarl) ne l la tabe l la , indicano che l ' e r rore b infer iore ad una un l th della q u a r t a decimale . Come si vede so lamente per 0 = 0.1, l ' e r rore 6 di 2 .8%, in t u t t i gli a l t r i cas i esso ~ infer iore ad u n ' u n i t h del la 4 ~ cifra decimale.

Median te ques t i va lo r i sono s ta te t r acc i a t e le curve del grafico, t enendo pre- sen te il gih accenna to c o m p o r t a m e n t o per 0 = 0. D a t o che per 0 > 2 le cu rve v a r i a n o mol to l e n t a m e n t e , si sono usa te sull 'asse deU'ascisse 2 scale diverse , pe r 0 < 0 ~ , 2 , e p e r : 2 --<0 < i0 .

Le curve, dopo un breve tratto in cui si ha ~ = 1, diminuiscono abbastanza rapi- damente f ino a c h e 0 diventa dell'ordine di grandezza dell'uniter, per pol diminuire in modo molto lento. Si osserva in fa t t i che m e n t r e dal la teor ia r i su l ta che ~(0) -~ 0 per 0 -~ m, per va lo r i de l l 'o rd ine di 10, la ~ non raggiunge n e m m e n o il va lore �89 Questo

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fat to ~ comprensibile, poich~ per t empi dieci vohe il r162 earat ter is t ieo ~, il fenomeno coinv01ge grandi estensioni ex t ra elet t rodiche, di almeno ( % / ] ~ - - - 3 . 5 ) vol te l ' ampiezza polare.

Si nota ora che col crescere di i / 8 cio~ del r appo r to : l/d, t r a dis tanza interelet- t rodica e raggio catodico la ~ Cresce. Questo, a p r ima vis ta , sembrerebbe parados- sale (in quanto poterebbe a c h e l ' acqua espulsa aument i col diminuire del raggio catodicof, invece ~ chlaro quando si t iene presente che (a meno d 'un fattore) la denota l ' acqua espulsa per una da ta intensitA di corrente. Allora diminuendo il raggio, aumenta Ia resistenza ohmica, e quindi per mantenere una de te rmina ta corrente accorrerh aumentare la tensione, di conseguenza l 'energia fornita, e in definit iva l ' acqua espulsa.

Lo stesso avviene incrementando le ampiezze polari , per quanto in questo caso l 'effet to dev'essere ancora superiore. In fa t t i cosi operando aumenta anche il ~ tempo carat ter is t ico ~, quindi per un da to t empo t il r appor to t/'r = 0 diminuisce. I1 ehe significa ehe ci spost iamo sulle curve verso sinistra, impor tando cib l ' aumen to di ~. Una semplice intcrpretazione fisica del fa t to b la seguente: mantenendo co- s tante l ' intensi th di eorrente I , e a l lontanando reciproeamente gli elet trodi , ohre ad avere pih energia disponibile, per le ragioni det te , il fenomeno interessa una zona pih ampia, e quindi con pih disponibil i th di aequa da espellere.

BIBLIOGRAFIA

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(Ricevuto il 17 Matzo 1959)