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ASPETTANDO LE PRESIDENZIALI: DOPO LA SCONFITTA DELLE MID-TERM ELECTIONS UN NUOVO APPUNTAMENTO ELETTORALE. LE 2011 OFF-YEAR ELECTIONS. CRONACHE DAGLI STATI UNITI, 2010-2011 di Giulia Aravantinou Leonidi l 2011 è stato l’anno delle prove generali per democratici e repubblicani, l’anno dell’inizio della “lunga corsa” verso la notte del 6 novembre 2012, quando sarà reso noto il nome del prossimo Presidente degli Stati Uniti. L’occasione è stata offerta dalla General Election 2011 per il rinnovo dei Governatori degli Stati, dei rappresentanti e dei senatori. Le off-year elections riguardano generalmente elezioni speciali che ricorrono allorquando vi siano al Congresso dei seggi vacanti a causa di improvvise dimissioni, ovvero qualora si venga chiamati a ricoprire altra carica elettiva incompatibile con quella già occupata. A differenza delle votazioni per eleggere i membri della Camera dei Rappresentanti, del Senato o il Presidente degli Stati Uniti, le off-year elections si tengono in anni dispari. Sono cinque gli Stati chiamati ad eleggere i rispettivi Governatori per mandati il cui termine è fissato in quattro anni. In Kentucky, Louisiana e Mississippi le elezioni per scegliere il Governatore dello Stato si svolgono nel corso dell’anno che precede l’elezione presidenziale a differenza del New Jersey e della Virginia dove queste si svolgono l’anno successivo. Contestualmente all’elezione per i Governatori, nei medesimi Stati si procede anche al rinnovo dell’organo legislativo. In occasione delle off-year elections si tengono anche le cd. “special elections” per l’attribuzione di cariche autoritative. Gli Stati possono consentire le cd. “recall elections”, procedure attraverso le quali l’elettorato per mezzo di una votazione diretta può rimuovere dall’incarico un funzionario pubblico prima della scadenza del termine del mandato. Nel 2011 si sono svolte circa 150 recall elections 1 . Nell’ambito di queste, 75 funzionari pubblici sono stati chiamati a lasciare il proprio incarico, mentre 9 si sono dimessi sotto la minaccia dell’attivazione della procedura del recall 2 . La maggior parte delle competizioni elettorali che si svolgono in occasione delle off-year elections riguardano cariche pubbliche a livello municipale o locale. Tuttavia, per ragioni di bilancio queste spesso si svolgono contestualmente a quelle presidenziali o di mid-term. Il risultato di questa consultazione elettorale infonde nei democratici la speranza di aver riguadagnato i consensi dell’elettorato dopo l’amara sconfitta subita nel 2010 in occasione delle elezioni di metà mandato. Nonostante la rimonta dei democratici, nelle votazioni per l’incarico di Governatore, entrambi i partiti hanno assistito ad una conferma delle proprie tradizionali roccaforti. La partita dunque rimane aperta e ora non resta che rivolgere lo sguardo alle primarie presidenziali, sognando la Casa Bianca. Onassis Public Benefit Foundation Research Fellow A.Y. 2011-2012. 1 Le recall elections tenutesi nel 2011 hanno riguardato consigli cittadini (52) e sindaci (30). 2 Il recall, istituto di democrazia diretta i cui prodromi sono da ricercarsi nell’assetto istituzionale delle colonie inglesi, consiste nel potere riconosciuto in capo agli elettori di rimuovere un funzionario pubblico prima della naturale scadenza del mandato. I

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ASPETTANDO LE PRESIDENZIALI: DOPO LA SCONFITTA DELLE MID-TERM ELECTIONS UN NUOVO APPUNTAMENTO ELETTORALE. LE 2011 OFF-YEAR ELECTIONS. CRONACHE DAGLI STATI UNITI, 2010-2011 di Giulia Aravantinou Leonidi

l 2011 è stato l’anno delle prove generali per democratici e repubblicani, l’anno dell’inizio della “lunga corsa” verso la notte del 6 novembre 2012, quando sarà reso noto il nome del prossimo Presidente degli Stati Uniti. L’occasione è stata offerta dalla General Election 2011 per il rinnovo dei Governatori degli Stati, dei rappresentanti e dei senatori. Le off-year elections riguardano generalmente elezioni speciali che ricorrono allorquando vi siano al Congresso dei seggi vacanti a causa di improvvise dimissioni, ovvero qualora si venga chiamati a ricoprire altra carica elettiva

incompatibile con quella già occupata. A differenza delle votazioni per eleggere i membri della Camera dei Rappresentanti, del Senato o il Presidente degli Stati Uniti, le off-year elections si tengono in anni dispari. Sono cinque gli Stati chiamati ad eleggere i rispettivi Governatori per mandati il cui termine è fissato in quattro anni. In Kentucky, Louisiana e Mississippi le elezioni per scegliere il Governatore dello Stato si svolgono nel corso dell’anno che precede l’elezione presidenziale a differenza del New Jersey e della Virginia dove queste si svolgono l’anno successivo. Contestualmente all’elezione per i Governatori, nei medesimi Stati si procede anche al rinnovo dell’organo legislativo.

In occasione delle off-year elections si tengono anche le cd. “special elections” per l’attribuzione di cariche autoritative. Gli Stati possono consentire le cd. “recall elections”, procedure attraverso le quali l’elettorato per mezzo di una votazione diretta può rimuovere dall’incarico un funzionario pubblico prima della scadenza del termine del mandato. Nel 2011 si sono svolte circa 150 recall elections1. Nell’ambito di queste, 75 funzionari pubblici sono stati chiamati a lasciare il proprio incarico, mentre 9 si sono dimessi sotto la minaccia dell’attivazione della procedura del recall2. La maggior parte delle competizioni elettorali che si svolgono in occasione delle off-year elections riguardano cariche pubbliche a livello municipale o locale. Tuttavia, per ragioni di bilancio queste spesso si svolgono contestualmente a quelle presidenziali o di mid-term. Il risultato di questa consultazione elettorale infonde nei democratici la speranza di aver riguadagnato i consensi dell’elettorato dopo l’amara sconfitta subita nel 2010 in occasione delle elezioni di metà mandato. Nonostante la rimonta dei democratici, nelle votazioni per l’incarico di Governatore, entrambi i partiti hanno assistito ad una conferma delle proprie tradizionali roccaforti. La partita dunque rimane aperta e ora non resta che rivolgere lo sguardo alle primarie presidenziali, sognando la Casa Bianca.

Onassis Public Benefit Foundation Research Fellow A.Y. 2011-2012. 1 Le recall elections tenutesi nel 2011 hanno riguardato consigli cittadini (52) e sindaci (30). 2 Il recall, istituto di democrazia diretta i cui prodromi sono da ricercarsi nell’assetto istituzionale delle colonie inglesi,

consiste nel potere riconosciuto in capo agli elettori di rimuovere un funzionario pubblico prima della naturale scadenza del

mandato.

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VOTAZIONI ELETTIVE E DELIBERATIVE

ELEZIONI SUPPLETIVE E PRIMARIE PER LE ELEZIONI DI MID-TERM

Già il 20 gennaio 2010 i democratici incassavano il primo insuccesso in occasione di una votazione suppletiva, perdendo il Massachusetts. La roccaforte progressista del New England aveva allora bocciato il partito di governo, mandando un severo avvertimento a Barack Obama: a un anno esatto dal suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente è stato investito da una grave crisi di consensi. Si votava in un'elezione suppletiva, nel solo Massachusetts, per il seggio di senatore rimasto vacante dopo la morte di Ted Kennedy nell' agosto 2009. Prima di Ted il seggio era stato del fratello John, il presidente assassinato nel 1963. Il 19 gennaio 2010 gli elettori del Massachusetts hanno scelto il candidato repubblicano, Scott Brown che con un margine netto del 52% contro il 47% ha sconfitto la candidata democratica Martha Coakley, attualmente attorney general dello Stato. La vittoria di Brown non ha avuto solo un impatto simbolico evidente, per la caduta del feudo kennedyano, ma vi è stata una conseguenza politica immediata che investe gli equilibri parlamentari a Washington. I democratici hanno perso la maggioranza al Senato, indispensabile per poter bloccare l'ostruzionismo dell'opposizione. La clamorosa débacle del Massachusetts è successiva ad altre due altre sconfitte emblematiche subite nel novembre 2010, nell'elezione dei governatori di Virginia e New Jersey, delineando quella che ormai è sembrata essere una tendenza nazionale, quella di un’ inversione di rotta nelle preferenze degli elettori a favore del partito repubblicano. Il primo anniversario di Obama è segnato da una pesante caduta di consenso del presidente nei sondaggi. La componente moderata dei democratici accusa il presidente di avere applicato politiche troppo stataliste, allontanando l'elettorato indipendente di centro, spaventato dai deficit pubblici e dalla prospettiva di future stangate fiscali. L'ala sinistra del partito democratico al contrario accusa Obama di aver tradito le promesse di cambiamento: troppo indulgente con i banchieri di Wall Street, "falco" in politica estera con l'escalation militare in Afghanistan. Le primarie che si sono svolte nel maggio 2010 in tre Stati Usa, Pennsylvania, Kentucky e Arkansas hanno indicato chiaramente il consolidamento di una tendenza anti-establishment. Quello delle primarie è un appuntamento interno ai due partiti, per scegliere i candidati ai seggi senatoriali che per la sfida del mid-term del novembre 2010. A risultare sconfitti sono stati i notabili della politica, travolti dalla protesta contro le élites. La vittima più illustre è stata Arlen Specter, bocciato dalla base democratica della Pennsylvania che gli ha preferito Joe Sestak come candidato al Senato. Specter è un veterano della politica ma anche un trasformista: nel 2009 era repubblicano, decise di cambiare partito perché sotto la bandiera democratica pensava di avere più chances di riconquistare il suo seggio di senatore. La stessa tendenza anti-establishment ha fatto vincere Rand Paul nelle primarie repubblicane del Kentucky. Era questa l'altra sfida più seguita, perché opponeva le due "anime" del partito repubblicano. Favorito, in teoria, avrebbe dovuto essere Trey Grayson, rappresentante della destra moderata, appoggiato dal leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell. La notorietà di Rand Paul all'inizio della campagna era modesta: di lui si sa soprattutto che è figlio del texano Ron Paul, due volte candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca e celebre per le tesi ultraliberiste tanto che nel suo programma presidenziale figurava perfino l'abolizione della banca centrale. Ma per sostenere Rand Paul si è mosso l'esercito del Tea Party, il movimento anti-tasse e anti-Stato, l'ala più populista e radicale della destra. Tra i democratici la senatrice uscente Blanche Lincoln dell'Arkansas è stata costretta al ballottaggio contro Bill Halter, per non aver raggiunto il 50%. Le primarie non sono senz’altro un indicatore infallibile per snocciolare pronostici sulle elezioni di metà mandato. In queste consultazioni di partito tende a partecipare la base più motivata e militante. L'attuale polarizzazione del dibattito politico americano finisce quindi per premiare i candidati più oltranzisti. Questo è tanto più vero a destra, per l'emergere di un fenomeno di massa come il Tea Party. I democratici più ottimisti prima dell’atteso appuntamento elettorale speravano in un effetto-boomerang. Ma dovevano

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preoccuparsi soprattutto che la situazione economica migliorasse sensibilmente e si riducesse in modo sostanziale la disoccupazione, il punto debole di Obama, e ragione per cui contro l'Amministrazione e il partito democratico è emersa anche la protesta di un "radicalismo di centro". Nelle primarie Usa per il voto di mid-term ha vinto la rabbia degli elettori, colpendo i candidati di entrambi i partiti. Il paladino del tea party, movimento anti-tasse di estrema destra, Rand Paul ha trionfato nella sfida tra repubblicani in Kentucky mentre in Pennsylvania nelle primarie democratiche il veterano senatore Arlen Specter ha visto la fine della sua lunga carriera dopo essere stato additato dal suo avversario come simbolo dell'establishment. In Kentucky il candidato del tea party Rand Paul, figlio dell'ex-candidato alla Casa Bianca Ron Paul, ha battuto in modo netto il rivale repubblicano Trey Grayson che aveva l'appoggio dei dirigenti del partito. In Pennsylvania il deputato democratico Joe Sestak ha sfidato con successo il senatore Specter, che da 30 anni occupava il seggio, impostando la sua campagna sulle accuse di opportunismo rivolte al rivale, che nel 2009 era passato dal partito repubblicano a quello democratico. Il presidente Barack Obama aveva dato il suo sostegno a Specter, ma non aveva attivamente partecipato alla sua campagna elettorale. Nella terza sfida interna, in Arkansas, la senatrice democratica Blanche Lincoln non è riuscita a superare il 50 per cento dei voti e dovrà vedersela quindi in un ballottaggio a due col suo rivale più insidioso, il vice-governatore Bill Halter che puntava esattamente a questo traguardo. Nell'unico duello diretto tra i due partiti, in Pennsylvania per scegliere il successore di un deputato democratico deceduto, é stato il candidato democratico Mark Critz a prevalere sul rivale repubblicano Tim Burns. Il voto ha confermato comunque la forza dei sentimenti anti-Washington degli elettori. Il 2 novembre 2010 ha trionfato il Tea Party. È il paradosso dell'ultima tornata di primarie americane, con cui i partiti hanno selezionato i candidati che si sarebbero sfidati nelle elezioni di mid-term. Due i risultati più sorprendenti, entrambi nel campo repubblicano. Nella primaria per scegliere il candidato governatore dello Stato di New York ha perso il favoritissimo Rick Lazio, sconfitto dal neofita Carl Paladino. Fortissimo nelle primarie di partito, dove va a votare una ristretta base di militanti, il Tea Party rischia di spostare talmente a destra l'asse dei repubblicani da spaventare quote di elettori moderati, gli indipendenti di centro che sono indispensabili per vincere. Lo stesso accade nel Delaware. Christine O'Donnell è piaciuta al Tea Party ma è apparsa una candidata debole per conquistare l'elettorato moderato. Dall'interno del suo stesso partito le sono piovute addosso accuse pesanti: la O'Donnell ha truccato il proprio curriculum vitae attribuendosi titoli di studi inesistenti; è incapace di gestire le proprie finanze personali e ha sfiorato la bancarotta.

ELEZIONI DI MID-TERM 2010 Le elezioni di Mid-Term, del 2 novembre 2010, hanno consegnato al Presidente Obama un Congresso spaccato. Una situazione anomala, che negli Stati Uniti non si verificava dal 1930. Quella del cd. "split congress", congresso spaccato è l'opzione più promettente che il Partito Democratico poteva aspettarsi dalle elezioni di medio termine. Il 2 novembre si è votato per rinnovare i 435 membri della Camera dei Rappresentanti e un terzo dei membri del Senato ( 37), e per eleggere i governatori di 39 stati. Le elezioni di mid-term, che segnano la metà del mandato di Barack Obama, si sono trasformate in una sorta di referendum pro o contro il Presidente. Il movimento ultra liberista dei Tea Party, guidato dalla ex governatrice dell'Alaska Sarah Palin, ha registrato un sensibile aumento dei consensi, trascinando i Repubblicani verso posizioni sempre più conservatrici; la crisi economica che non accenna a finire e il disastro ecologico del Golfo del Messico, nel frattempo, hanno fatto calare la popolarità di Obama sotto il 50 percento. In previsione di un risultato così preoccupante, Obama si era già preparato ad adottare un'agenda politica più bipartisan e ad aprire un dialogo tra Democratici e Repubblicani, dopo due anni di muro contro muro. Controllo della Camera dei rappresentanti con un'ampia maggioranza, forte avanzata al Senato ma non sufficiente per assumerne la guida. I risultati delle elezioni americane di medio termine hanno confermato i sondaggi della vigilia per i repubblicani: un grande successo, ma non

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il trionfo sperato. Un successo, inoltre, condizionato dalla forza dell'ala destra dei conservatori, formata dai candidati del Tea Party, che elegge due senatori in Kentucky e Florida. E anche per quanto riguarda i governatori, i repubblicani ne strappano dieci ai liberals, ma perdono il più importante: la California di Arnold Schwarzenegger. Il presidente ha già chiamato John Boehner, il leader della nuova maggioranza repubblicana alla Camera, per complimentarsi con lui. Obama ha chiamato anche altri leader politici: Mitch McConnell, capogruppo repubblicano al Senato, Nancy Pelosi, l'attuale speaker della Camera, Steny Hoyer, capogruppo democratico alla Camera. Restano ancora da assegnare tre seggi per il Senato: negli Stati di Washington, Colorado e i candidati hanno scarti ridotti a poche migliaia di voti. Il Tea Party è riuscito ad eleggere due candidati: Rand Paul in Kentucky e Marco Rubio che ha superato l'indipendente Charlie Christ nella corsa allo scranno in Florida. In Delaware, invece, la candidata del Tea Party Christine O'Donnell non ce l'ha fatta a conquistare il seggio che era del vicepresidente Joe Biden, ha vinto con ampio vantaggio il democratico Christopher Coons. I conservatori hanno conquistato sei Stati: Indiana (lo Stato di Obama, determinante per la sconfitta dei democratici, il 3% andato al candidato del Green Party), Arkansas (lo Stato di Clinton), Wisconsin, Pennsylvania e Nord Dakota. Hanno mantenuto i seggi in Kentucky, Ohio, Georgia, Utah, Sud Carolina, Florida, New Hampshire, Alabama, Missouri, Oklahoma, Sud Dakota, Kansas, Louisiana, Idaho e Arizona. I democratici mantengono il loro seggio in Vermont, Delaware, Maryland, Connecticut, Iowa, Oregon, California, Washington, West Virginia, Nevada, Hawaii e il doppio seggio a New York , l'unico Stato dove si votava per entrambi i senatori. I repubblicani hanno strappato dieci Stati ai democratici, ma hanno perso il più importante che controllavano: la California. L'Arkansas, Maryland, New Hampshire, Colorado e il Massachusetts sono rimasti ai democratici, così come lo Stato di New York che hanno eletto Andrew Cuomo.. L'unico posto da governatore che i democratici hanno sottratto ai rivali è in California, dove Jerry Brown ha preso il posto di Arnold Schwarzenegger, alla repubblicana Meg Whitman, ex presidente di eBay non sono bastati i 140 milioni di dollari spesi di tasca propria in campagna elettorale per sedere sulla poltrona di Terminator. I repubblicani conservano Texas, Connecticut, Georgia, Idaho, Nevada, Alabama, Nebraska, Sud Dakota, Arizona, Utah e Sud Carolina, e strappano ai liberals Kansas, Ohio, Iowa, Oklahoma, Pennsylvania, Michigan, Tennessee, Wisconsin, Wyoming e New Mexico dove è stata eletta Susana Martinez, prima donna di origine ispanica a guidare uno Stato. In palio c'erano tutti i 435 seggi della Camera dei rappresentanti, 37 su 100 seggi al Senato e i governatori di 37 dei 50 stati dell'Unione. Si rinnovavano anche 46 parlamenti statali. I repubblicani americani hanno conquistato una solida maggioranza di seggi alla Camera dei rappresentanti nelle elezioni di medio termine, sferrando un duro colpo al presidente democratico Barack Obama e alla sua futura capacità di far passare un'agenda riformista. Sospinto dal malessere generato dalla crisi economica, il Grand Old Party ha strappato almeno 60 seggi ai democratici alla Camera, e ora hanno un nuovo speaker, John Boehner. Tra gli sviluppi della lunga notte elettorale, un repubblicano ha conquistato il vecchio seggio senatoriale di Obama in Illinois, ma in Nevada - una delle sfide più seguite - il leader democratico del Senato Harry Reid, ha sconfitto l'aggressiva avversaria del Tea Party Sharron Angle, che era favorita. I ribelli antigovernativi, che stanno diventando un grattacapo per l'ala più tradizionalista del partito repubblicano, hanno vinto in Kentucky, con Rand Paul. Secca sconfitta invece in Delaware per una delle leader del movimento, Christine O'Donnell, che aspirava a un seggio senatoriale. In Florida si è imposto l'astro nascente del Gop ed esponente del Tea Party, il cubano-americano Marco Rubio. C'erano anche molti referendum locali: in California è stato bocciato un tentativo di legalizzare la marijuana, mentre l'Oklahoma ha confermato il divieto di usare la legge islamica nelle decisioni dei giudici.

LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE PRIMARIE PRESIDENZIALI 2012 Mitt Romney ha consolidato il suo status di front-runner nella battaglia per la nomination presidenziale del partito repubblicano, destreggiandosi con grande abilità tra domande di estrema difficoltà

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provenienti non soltanto dai suoi rivali ma anche dai moderatori del dibattito. Gli otto candidati repubblicani nel corso del dibattito che si è svolto il 12 ottobre 2011 presso il Dartmouth College hanno chiesto a gran voce di biasimare Washington per la grave situazione economica in cui versa il paese. A loro volta, hanno puntato il dito contro il presidente Obama, la Federal Reserve e il governo in generale. I partecipanti al dibattito sono stati d’accordo nel criticare Obama colpevole, a loro avviso, del mancato rilancio dell'economia e dei troppi freni normativi che ne impediscono la crescita. Questa volta, il candidato con cui Romney ha dovuto condividere la ribalta era Herman Cain.

LEGILAZIONE ELETTORALE PER LE PRIMARIE

Un giudice federale ha stabilito che il sistema di elezione primaria dello Stato di Washington "top-two" è costituzionale (12 gennaio 2011). Il giudice John Coughenour della US District Court per il distretto occidentale di Washington ha ritenuto che gli elettori non erano confusi dalla versione corrente di scrutinio, che consente ai candidati di indicare quale partito politico preferiscono, anche se quel partito non appoggia il candidato. I due candidati che ottengono il maggior numero di voti alle primarie, si presenteranno alle elezioni politiche a prescindere dal partito di appartenenza in base alla Initiative 872, approvata nel 2004. Nel parere della Corte, Coughenour enumera i fattori che suggeriscono che l'applicazione del top-two system per le primarie dello stato di Washington non confonderebbe l’elettore ben informato: Il sistema elettorale accolto dallo stato di Washington contiene un’inequivocabile dichiarazione esplicita che la preferenza di un candidato per un partito non implica né la nomination, né l’approvazione o l’ associazione del candidato da parte del partito politico. Inserti e pamphlets elettorali dei candidati contribuiscono a spiegare ulteriormente il nuovo sistema agli elettori. Inoltre, la Corte ha affermato che il voto era "coerente con la concezione della Corte Suprema di un voto costituzionale". Il giudice ha osservato che la prova della confusione degli elettori offerta dai partiti politici è irrilevante e poco convincente, e che la costituzionalità del voto non deve essere considerata dal punto di vista di un elettore irragionevole e disinformato. David McDonald, avvocato per il Partito Democratico, si è detto certo che la decisione sarà impugnata dinanzi alla Corte d'Appello del Nono Circuito, e non ha escluso che si arrivi persino ad adire la Corte Suprema degli Stati Uniti. La California sta prendendo in considerazione un approccio del tipo "top-two" per le elezioni primarie. Candidati ed elettori della California nel luglio 2010 hanno intentato una causa per richiedere l’entrata in vigore della Proposotion 14, che interviene a modificare il sistema elettorale per le primarie dello Stato, istituendo una primaria aperta in cui solo i due candidati che ottengono il maggior numero di voti possono avanzare verso le elezioni generali. La Proposition 14, basata in gran parte sul sistema utilizzato a Washington, è stata approvata dagli elettori nel giugno 2010 e modifica il sistema elettorale nel senso che tutti i candidati per una carica statale o federale, tranne per quello di presidente degli Stati Uniti competono in un’ unica primaria, indipendentemente dall’ appartenenza politica. Nel 2008, la Corte Suprema ha confermato la conformità del sistema elettorale previsto dallo Stato di Washington per le elezioni primarie al Primo Emendamento, ribaltando una decisione contraria del Nono Circuito. Anche la Louisiana ha un sistema simile, ma, nell'ambito di tale sistema, un candidato che ottiene oltre il 50 per cento dei voti alle primarie, deve rinunciare alle elezioni generali. Un giudice della US District Court per il Distretto di Columbia è stato chiamato nel gennaio 2011 ad ascoltare le parti nel corso di un giudizio che sottopone a nuovo esame il Voting Rights Act del 1965 (VRA). Nel corso del dibattimento, i funzionari che rappresentavano la contea di Shelby, Alabama, insieme ad un gruppo di attivisti conservatori, hanno sostenuto che non è più costituzionalmente giustificabile che l’Alabama e alcuni altri stati, quasi tutti del Sud, siano soggetti alla Sezione 5 del VRA, che richiede loro di concordare le modifiche delle circoscrizioni elettorali, dei seggi elettorali e gli altri processi elettorali con il Dipartimento di Giustizia (DOJ) o con le corti federali. Il VRA è stato emanato

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per porre fine all’esclusione sistematica degli elettori delle minoranze dei distretti meridionali negli anno ‘60. Anche se il Senato ha esteso l’efficacia temporale della legge per altri 25 anni con un voto schiacciante di 98-0 nel 2006, la sua giustificazione risiede in un retaggio di discriminazione vecchio 45 anni. Il giudice ha espresso dubbi circa la valenza delle motivazioni politiche che sottendono l’adozione del VRA dopo la fine della proroga, ben 70 anni dopo la sua promulgazione. Il Dipartimento di Giustizia ha sostenuto che la legge continua ad essere giustificata dal rilevamento di un modello di discriminazione razziale che si serve di mezzi più sottili e che riguarda le urne dei distretti indicati dalla sec.5 della legge.

FINANZIAMENTO DEI PARTITI POLITICI

Nel gennaio 2010 la Corte Suprema ha emanato la propria decisione, da lungo tempo attesa, andando oltre le stesse richieste dei ricorrenti. la Corte ha infatti stabilito, con una decisione 5-4, che il divieto relativo alle corporate independent expenditures era incostituzionale non solo se applicato al caso di specie, ma facially, ossia in ogni caso, indipendentemente da qualunque circostanza del caso concreto.

PARTITI

PARTITO DEMOCRATICO

Il 18 novembre 2010 Nancy Pelosi è stata eletta leader di minoranza alla Camera. La Pelosi ha battuto l'altro candidato, il democratico conservatore, Heath Shuler, con un'ampia maggioranza. La Pelosi, presidente uscente della Camera, è stata riconfermata nonostante la sconfitta dei democratici alle elezioni di metà mandato. Il partito di Obama ha ceduto oltre 60 seggi alla Camera, che è così tornata sotto il controllo dei repubblicani. Prima del voto, tra i democratici sembrava ci fosse un certo scetticismo nei confronti della Pelosi. Alcuni si opponevano con decisione ad una sua riconferma, ritenendo che il partito avesse bisogno di un nuovo leader dopo la batosta alle mid term. Ma la 70enne deputata californiana ha risposto alle critiche sostenendo che la sconfitta democratica è legata all'economia, ancora debole, e all'alto tasso di disoccupazione. La Pelosi ha prevalso con facilità sullo sfidante con 150 favorevoli e 43 contrari. Shuler era una dei principali oppositori alla rielezione di Pelosi.

PARTITO REPUBBLICANO Molti repubblicani hanno interpretato la vittoria del novembre 2010 come il pubblico riconoscimento dell’emergenza fiscale, che richiede un cambiamento fondamentale nella dimensione e nel ruolo del governo. L'alternativa, secondo loro, è una crisi del debito sovrano, una moneta inflazionata, un'economia malata e stagnante, e un accelerato il declino nazionale. A pochi giorni dalle elezioni di mid-term, i deputati hanno eletto all'unanimità il loro leader, John Boehner, come futuro Speaker della Camera dei Rappresentanti. L'assemblea repubblicana ha designato anche il suo futuro leader di maggioranza, che succederà appunto a Boehner nell'incarico di capogruppo, si tratta del deputato della Virginia Eric Cantor. Il crescente sostegno repubblicano ad un aumento della pressione fiscale ha provocato una crisi di identità all’interno del partito, scatenando uno scontro sull'opportunità di abbandonare la dottrina anti-fisco che costituisce la base ideologica del partito. Le tensioni sono montate a metà novembre 2011 come due del GOP più ferventi sostenitori anti-fiscali su Capitol Hill - il senatore Patrick J. Toomey (Pa.) e Rep. Jeb Hensarling (Texas) - hanno fatto pressioni sui colleghi di

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partito affinché rinunciassero alle vecchie alleanze e rompessero le promesse elettorali, abbracciando centinaia di miliardi di dollari in aumenti delle tasse. Un giudice della Corte penale distrettuale 331 del Texas ha condannato l'ex leader della maggioranza alla Camera dei rappresentanti Tom DeLay (R-TX) a tre anni di prigione e dieci anni dopo la condanna subita in novembre per riciclaggio di denaro e cospirazione. Il giudice Pat Priest l’ 11 gennaio 2011 ha condannato DeLay al carcere sulla teoria del complotto. Le accuse erano seguite ad una donazione di 190 mila dollari provenienti da interessi corporativi al comitato di azione politica di DeLay (PAC) nel corso delle elezioni di medio termine del 2002, che sarebbe stata incanalata attraverso il Republican National Committee (RNC) per l'impiego nelle elezioni statali. Il RNC poi ha distribuito i soldi per sette candidati su indicazione di DeLay allo scopo di eludere una legge elettorale statale che vieta contributi aziendali alle campagne politiche. DeLay, che nega irregolarità e afferma che il suo arresto è stato politicamente motivato, ha inviato una cauzione di $ 10.000 e si prepara a presentare un appello contro la sua condanna.

IL TEA PARTY

Dopo i successi alle primarie repubblicane per le elezioni midterm del 2010, il 'Tea party' si è confermato tra i protagonisti del voto di metà mandato. L'ondata neopopulista che urla contro gli eccessi della spesa pubblica catalizza l'attenzione dei delusi dai partiti tradizionali e minaccia l'America di Obama. Ispirato nel nome ai coloni di Boston che si ribellarono nel 1773 alla tassazione inglese, il movimento dal basso si allinea naturalmente ai conservatori, anche se non manca di criticare entrambi i maggiori partiti americani. In prima fila ci sono Sarah Palin, ex governatore dell'Alaska che si candidò in tandem con McCain per i repubblicani nella corsa alla Casa Bianca del 2008, e l'anchorman della Fox News Glenn Beck. Il tea party ha dato nuova linfa al grand old party ma rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio.

CONGRESSO

I repubblicani Usa hanno dato il via nel 2011 al government shutdown, cioè ad una forma di ostruzionismo parlamentare e di utilizzo della maggioranza ottenuta alla Camera che punta a bloccare tutte le iniziative dell'amministrazione di Barack Obama e praticamente a paralizzare fino a tutto il 2012 la vita legislativa degli Stati Uniti. Eppure, negli ultimi mesi del 2011 le concessioni di Obama alle lobby economiche che finanziano i repubblicani (e i democratici) non sono certo mancate. Greenpeace Usa sta facendo pressioni sul senatore democratico della Pennsylvania Bob Casey. Le pressioni su Casey degli ambientalisti sono particolarmente forti perché in Pennsylvania l'inquinamento industriale e da carbone è particolarmente elevato e causerebbe migliaia di morti ogni anno. Nonostante le centinaia di telefonate, le migliaia di email e le petizioni dei suoi elettori, il 6 aprile 2011 Casey ha votato a favore dell'emendamento Stabenow, che a vuole sospendere per due anni il Clean air act.

PRINCIPALI LEGGI PRESENTATE E APPROVATE

L’8 gennaio 2011 il deputato Steve King (R-IA)ha introdotto un disegno di legge per limitare la concessione automatica della cittadinanza ai figli nati sul suolo americano. Il disegno di legge, denominato Birthright Citizenship Act 2011 cerca di scoraggiare l'immigrazione clandestina modificando l’ Immigration and Nationality Act (INA) per limitare la cittadinanza solo a quei bambini con almeno un genitore che è già un cittadino americano o residente legalmente nel Paese o un membro straniero delle forze armate statunitensi. King ha dichiarato che il disegno di legge è necessario per ridurre gli incentivi finanziari all'immigrazione clandestina e l'industria del turismo della

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nascita. L'American Civil Liberties Union (ACLU) ha descritto il provvedimento come un tentativo di minare il 14 ° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, in cui si afferma che "tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti...sono cittadini degli Stati Uniti ". Il disegno di legge ha avuto 26 co-sponsor. I senatori Robert Menendez (D-NJ) e Patrick Leahy (D-VT) nel mese di ottobre 2010 hanno presentato il Comprehensive Immigration Reform Act del 2010, che incorpora diversi disegni di legge precedentemente proposti. In assenza di una riforma complessiva a livello federale, l'immigrazione clandestina continua ad essere una preoccupazione costante anche per i governi locali. Nel mese di settembre 2011, la Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Terzo Circuito ha stabilito che due ordinanze emesse dalla città di Hazleton, Pennsylvania rendendo più difficile per gli immigrati clandestini vivere o lavorare in città, devono ritenersi incostituzionali. All'inizio di quel mese, un giudice distrettuale per il Distretto dell'Arizona ha accolto una mozione per respingere la causa intentata da ufficiale di polizia che sfidava la controversa legge sull'immigrazione dell'Arizona . Nel mese di agosto 2011, il governatore dell’Arizona Jan Brewer (R) ha chiesto alla Corte d'Appello del Nono Circuito di sollevare l'ingiunzione preliminare che impedisce alla legge si entrare in vigore. Inoltre, un giudice federale ha stabilito che la Corte Suprema del Nebraska dovrebbe essere la prima corte ad esaminare l’ordinanza di Fremont , Nebraska che vieta l’affitto, l’ancoraggio o la locazione di proprietà ad immigrati clandestini.

PRESIDENTE ED ESECUTIVO

GUANTANAMO BAY

Nel discorso sullo Stato dell’Unione del 2011 Obama ha riconosciuto che non ci sarà una rapida chiusura della prigione di Guantanamo Bay, dove l'amministrazione sembra ormai rassegnata a ripristinare i tribunali militari. Ma altri elementi del suo discorso, quali la promozione della qualità degli insegnanti o la revisione delle norme federali, erano del tutto prevedibili. Mentre ha sminuito il ruolo di stimolo della spesa nella creazione di posti di lavoro del settore pubblico, ha definito per il governo un ruolo attivo nel catalizzare il settore privato, prevedendo nuove spese per le infrastrutture, la ricerca scientifica e l'istruzione. Questo programma non è certo nuovo, ma è stato un pilastro di discorsi presidenziali per decenni. Ad aprile 2011 Barack Obama si è ricandidato alle elezioni presidenziali del 2012. Nonostante le previsioni che lo davano in calo di popolarità, il presidente americano sembra poter sfruttare un momento inaspettatamente positivo. La sua amministrazione è stata duramente provata dall’iter congressuale della riforma sanitaria. In seguito alla sconfitta riportata in occasione delle elezioni di mid-term il Presidente nel frattempo ha dovuto fare i conti con la grave crisi economica e con il rischio che il Paese sprofondasse nella recessione. Il budget di cui disporrà sarà da record, un bilione di dollari, un quarto in più di quello già speso nel 2008 ovvero il più alto di tutti i tempi. Il titolo alla campagna: “It Begins With Us” (Tutto comincia da noi) rappresenta un monito alla popolazione a guardare avanti oltre la crisi. Sul fronte della lotta al terrorismo internazionale l’amministrazione Obama ha segnato un punto significativo con la cattura e uccisione il 2 maggio 2011del nemico numero uno degli Stati Uniti: Osama Bin Laden. Dal 2001 la minaccia del terrorismo internazionale costituisce il perno attorno al quale si è sviluppata la politica estera americana dell’ultimo decennio, plasmando anche la giustizia per abbattere i nemici interni ed esterni. Il Dipartimento della Difesa USA (DOD) ha annunciato il 7 gennaio 2011 che Farhi Saeed Bin Mohammed detenuto a Guantanamo Bay è stato trasferito nella sua nativa Algeria in virtù di un ordine del tribunale . Il Dipartimento della Difesa ha detto che aveva trasferito con successo Farhi dopo che la Guantanamo Review Task Force inter-agenzia ha approvato il trasferimento a seguito di un riesame globale considerando, in particolare, le problematiche di sicurezza. Il DOD ha lavorato a stretto contatto con il governo algerino per trasferire Farhi in modo sicuro e

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protetto. Gli avvocati di Farhi avevano fortemente contrastato il trasferimento in Algeria per paura che egli sarebbe stato torturato e maltrattato. Non è chiaro se Farhi è attualmente in carcere in Algeria. Lo scorso gennaio, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di riesaminare la decisione del tribunale di grado inferiore che ha permesso al governo di trasferire Farhi in Algeria. La decisione ha mantenuto in vigore una sentenza della Corte d'Appello del District of Columbia, in cui il governo ha sostenuto che il ritorno di Fahri in Algeria era ammissibile perché non c'era una prova credibile che egli avrebbe dovuto affrontare la tortura al suo arrivo. In detta sentenza, il giudice Gladys Kessler aveva ordinato al governo di "prendere tutte le misure necessarie e appropriate per facilitare l’ immediato rilascio." L'ordine era il risultato di una azione civile intentata contro il governo degli Stati Uniti per la detenzione illegale di Fahri dal 2002. Il 9 gennaio 2011 il presidente Barack Obama ha firmato una legge che vieta il trasferimento dei detenuti di Guantanamo negli Stati Uniti per sottoporsi a processo. Il Ike Skelton National Defense Authorization Act del 2011 [HR 6523] autorizza il finanziamento degli interessi di difesa nazionale all'estero, la costruzione di basi militari. Tuttavia, le sezioni 1032 e 1033 del testo, impongono significative battute d'arresto per la scadenza autoimposta dall'amministrazione Obama per la chiusura del carcere militare di Guantanamo Bay. In particolare, la sezione 1032 vieta l'utilizzo dei fondi per trasferire i detenuti negli Stati Uniti e la sezione 1033 vieta l'uso dei fondi per trasferire i detenuti sotto la custodia di paesi stranieri a meno che siano soddisfatte determinate condizioni. Il presidente Obama ha espresso la sua riluttanza a firmare il disegno di legge: L'amministrazione prevede di ottenere l'abrogazione di queste restrizioni e si oppone alla loro futura estensione o espansione. L'amministrazione Obama prosegue nei suoi sforzi per chiudere il centro detentivo di Guantanamo Bay, nonostante incorra in diversi ostacoli, tra cui l'opposizione dei membri del Congresso e la sospensione dei trasferimenti dei detenuti in Yemen. Nel mese di maggio 2011, la US House Armed Services Committee ha approvato il National Defense Authorization Act per l'anno fiscale 2011 che vieta all'amministrazione Obama di modificare o costruire un impianto negli Stati Uniti per accogliere i prigionieri attualmente detenuti a Guantanamo Bay. A novembre, il Senato degli Stati Uniti ha rigettato un provvedimento che avrebbe introdotto simili restrizioni nel Military Construction and Veterans Affairs Appropriations Act . Nel giugno 2009, la Camera ha rigettato la richiesta dell'amministrazione Obama per finanziare la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo Bay, e ha richiesto al presidente di presentare un piano dettagliato al Congresso per documentare i costi e i rischi di trasferimento di un detenuto negli Stati Uniti per il processo o la detenzione, almeno due mesi prima che il detenuto sia trasferito. Il numero dei detenuti a Guantanamo è stato notevolmente ridotto, poiché l'amministrazione continua a trasferire i detenuti ad una lista crescente di paesi tra cui Germania, Italia, Spagna, Maldive, Georgia, Albania, Lettonia, Svizzera, Slovacchia, Somalia, Palau, Belgio, Afghanistan e Bermuda. Ci sono attualmente 178 detenuti. Il 23 giugno 2011 Obama ha annunciato il ritiro dall'Afghanistan di trentatremila soldati entro il 2012 e 100 mila entro il 2014.

L’AMMINISTRAZIONE OBAMA E LA POLITICA “DON’T ASK, DON’T TELL” L'amministrazione Obama ha presentato una mozione alla Corte d'Appello del Nono Circuito per ritardare la decisione nel caso US v. Log Cabin Republicans relativo alla costituzionalità della politica del "Don ' t Ask Non Tell "(DADT) [10 USC § 654]. Il governo ha chiesto un ritardo nella calendarizzazione pari a 90 giorni sulla base del Don't Ask, Don't Tell Repeal Act of 2010, legge che il presidente Barack Obama ha firmato il 22 dicembre 2010. Il governo sostiene nella proposta che l'atto di abrogazione determina un significativo cambiamento nella legge e che le nozioni di economia giudiziaria e di rispetto per i mandati politici procederà senza interferenze. Il movimento afferma inoltre che l'azione giudiziaria che mette in discussione la costituzionalità della DADT sarebbe inutile in seguito alla promulgazione della legge di abrogazione. Il governo ha dichiarato che informerà il

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tribunale entro 90 giorni sullo stato del processo di certificazione per l'attuazione dell'abrogazione. Nel mese di ottobre 2011, il giudice Virginia Phillips della corte distrettuale del Distretto Centrale della California ha ordinato all'esercito americano di sospendere l'applicazione della politica DADT . L'ordine è venuto più di un mese dopo che la Corte ha dichiarato incostituzionale la politica. Dopo la sentenza, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ha chiesto alla corte distrettuale di non rispettare la sua decisione , sostenendo che la sentenza è stata overbroad e che all'esercito dovrebbe essere consentito per il momento di applicare una soluzione non giudiziaria alla questione. La Nona corte ha accolto la mozione del governo.

PARITA’ UOMO-DONNA NELLA CARRIERA MILITARE Una giuria militare statunitense ha raccomandato nel suo ultimo rapporto presentato a gennaio 2011 che le donne dovrebbero essere autorizzate a prestare servizio in prima linea . La Military Leadership Diversity Commission (MLDC) , composta da capi militari in pensione o ancora in servizio, sostiene che le donne, alle quali nel quadro della politica di difesa attuale sono interdette dal servizio in diretta linea del fuoco, dovrebbero essere autorizzate a prestare servizio in combattimento e che l'integrazione delle donne nelle forze di combattimento non avrebbe alcun effetto negativo. La commissione raccomanda un approccio scansionato in fasi per l'attuazione delle nuove politiche di combattimento che potrebbero creare ulteriori possibilità di carriera per le donne che includono "combattimento diretto a terra." La relazione si rivolge funzionari militari preoccupati che l'inclusione delle donne nelle forze di combattimento potrebbe presentare problemi di coesione e di unità. Le conclusioni a cui giunge la Commissione indicano che le donne sia in Iraq che in Afghanistan sono state già esposte ad attività connesse al combattimento, senza effetti negativi, e che la politica attuale è discriminatoria per le donne. Raccomandazione generale della Commissione è di eliminare tutte le barriere che escludono le donne dalle attività connesse al combattimento militare. La Commissione presenterà la sua relazione finale al presidente Barack Obama e al Congresso entro la fine dell'anno. La relazione della Commissione arriva sulla scia dell’ abrogazione della controversa politica militare "non chiedere non dire" (DADT) [10 USC § 654]. Nel dicembre 2010, il presidente Obama ha firmato un disegno di legge che abroga tale politica. L'amministrazione Obama aveva spinto il Congresso ad abrogare la DADT dal momento che anche le corti avevano mostrato di non gradire questa politica. All'inizio del 2011, tre membri dei servizi mandati in congedo in base alla DADT hanno intentato causa contro il Dipartimento della Difesa per chiedere la reintegrazione in servizio e per ottenere la dichiarazione dell’incostituzionalità del loro congedo.

AGENZIE Un giudice federale ha chiesto a gennaio 2011 alla Central Intelligence Agency (CIA) di esaminare la distruzione dei nastri degli interrogatori relativi all’11 settembre per evitare che incidenti simili si ripetano in il futuro. Il Giudice Alvin Hellerstein della US District Court per il Southern District di New York ha avanzato la richiesta nel corso di un giudizio promosso dalla American Civil Liberties Union (ACLU) . Documenti interni della CIA, resi noti al pubblico ad aprile 2010, rivelano che l'ex capo dell’ agenzia Porter Goss potrebbe aver preso parte alla distruzione di videocassette che mostravano duri interrogatori di sospetti terroristi. Secondo i documenti redatti e presentati nel marzo 2009, 12 su 92 videocassette distrutte dalla CIA contenevano elementi di prova di tecniche di interrogatorio rafforzate. L'US Department of Justice (DOJ) aveva riconosciuto nel marzo 2009 che la CIA ha distrutto 92 videocassette degli interrogatori di soggetti sospettati di terrorismo.

SEGRETO DI STATO

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La Corte Suprema degli Stati Uniti nei casi General Dynamics Corp. v United States e The Boeing Company v United States sulla capacità del governo, sulla base della clausola del giusto processo contenuta nel Quattordicesimo Emendamento, di vantare un credito nei confronti di un parte dopo aver invocato il privilegio del segreto di Stato e prevenire tale parte dalla difesa del credito. General Dynamics e la Boeing avevano un contratto con il governo per realizzare una versione degli aerei da combattimento "stealth", ma non hanno rispettato i termini del contratto, spingendo il governo a porre fine al contratto. Le società hanno affermato di non poter completare il lavoro perché la Marina ha rifiutato di autorizzare loro l'accesso alla tecnologia segreta "stealth" in ragione dello state secrets privilege. La Corte d'Appello del Circuito Federale ha sostenuto che la Marina era giustificata nel rescindere il contratto perché le aziende non hanno adempiuto agli obblighi contrattuali. Il governo ha sostenuto che il "segreto di stato sarà utilizzato per bloccare una richiesta solo quando la parte che si basa su informazioni segrete sta cercando di usare la corte federale per modificare lo status." La General Dynamics ha sostenuto che il governo non è in grado di dimostrare che il contraente era inadempiente, il che significa che il governo ha rescisso il contratto per convenienza e la società dovrebbe mantenere il denaro pagato per i lavori in parte già eseguiti.

NOMINE PRESIDENZIALI Il Senato degli Stati Uniti ha confermato il 28 gennaio 2010 Ben Bernanke nel ruolo di presidente della Federal Reserve, la banca centrale americana. Bernanke sarà dunque a capo della Fed per altri quattro anni. La votazione si è conclusa alla Camera Alta, dove Bernanke ha superato la soglia dei 50 voti necessari. La votazione è stata oggetto di estrema attenzione nelle ultime settimane, dopo che molti democratici e repubblicani avevano espresso li loro scetticismo, mettendo in discussione la poltrona del numero uno della banca centrale. Bernanke, repubblicano, quattordicesimo presidente della Fed, ha assunto l'incarico il primo febbraio del 2006, nominato dall'ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Il suo successore, Barack Obama lo ha proposto per un secondo incarico la scorsa estate. Fondamentale per la sua riconferma è stato il sostegno ricevuto nei giorni scorsi proprio dal presidente Obama e dai suoi alleati democratici. Nel settembre 2010 la partenza di Summers, il potente consigliere economico della Casa Bianca, è stata accelerata da Velma Hart. A Washington si vociferava che il presidente vorrebbe una donna al posto di Summers. Possibilmente una manager, con esperienza di gestione d'impresa, a contatto coi problemi dell'economia reale, per correggere l'eccesso di "tecnocrazia" di uomini come Summers (economista) e dello stesso Geithner che ha sempre lavorato nelle istituzioni pubbliche. I nomi che sono circolati: Ursula Burns, presidente della Xerox; Ann Mulcahy che fu chief executive della stessa Xerox. Altre donne citate sono state Rebecca Blank che dirige l'agenzia federale del censimento, e Laura Tyson che fu consigliera economica di Bill Clinton. Più dei nomi conta la sostanza: Obama ha bisogno di segnalare una sterzata, una nuova strategia economica. La disoccupazione al 9,6% della forza lavoro è la ragione numero uno per cui la popolarità del presidente è ai minimi storici, e gli elettori si apprestano a infliggere una batosta al partito democratico alle elezioni di novembre. Summers è stato identificato con il famigerato piano Tarp, il salvataggio delle banche: paradossalmente il populismo di destra del Tea Party è riuscito a far dimenticare che gli aiuti a Wall Street cominciarono con George Bush (piano Paulson). La squadra economica di Obama ha perso poi un altro elemento: si è dimesso Herbert Allison, il vice di Geithner che aveva gestito proprio il piano Tarp. Il capo dello staff della Casa Bianca, il potente Emanuel, quasi certamente si candiderà a sindaco di Chicago. Ad ottobre 2010 il presidente americano Barack Obama ha annunciato formalmente l'attesa partenza del capo dello staff della Casa Bianca Rahm Emanuel e la sua sostituzione ad interim con Pete Rouse. Obama non ha detto per quanto tempo Rouse, suo capo dello staff quando era senatore fra il 2005 e il 2008, avrebbe mantenuto l'incarico, uno dei più importanti della Casa Bianca. Emanuel ha lasciato la Casa Bianca per candidarsi come sindaco a Chicago. Le dimissioni di Emanuel arrivano dopo quelle di Christina Romer, capo dei consiglieri economici dell'amministrazione e del numero uno dell'ufficio bilancio Peter Orszag e di Lawrence

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Summers, direttore del National Economic Council e uno dei principali consiglieri economici del presidente. Anche il consigliere alla sicurezza nazionale statunitense, il generale James Jones, si è dimesso. Anche il 2011 si presenta come un anno particolarmente impegnativo sul fronte delle nomine presidenziali. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato a gennaio 2011 che egli nominerà l’avvocato veterano della Corte Suprema e ex funzionario della Corte Suprema il giudice William Brennan Donald Verrilli per l'incarico di procuratore generale. Verrilli, che serve attualmente come vice-consigliere del presidente, ha sostenuto una dozzina di davanti alla Corte Suprema], tra cui Metro-Goldwyn-Mayer Studios, Inc. v Grokster, Ltd. In tal caso, la corte ha rilevato per i clienti di Verilli, MGM, che le imprese possono essere ritenute responsabili se il loro software è utilizzato per distribuire illegalmente materiale protetto da copyright. Se confermato, Verrilli dovrebbe sostituire l'ex procuratore generale Elena Kagan, che ha prestato giuramento come giudice della Corte Suprema nel mese di agosto. La Casa Bianca ha anche annunciato che Obama nominerà David Cohen per il sottosegretario per il terrorismo ei reati finanziari. Il procuratore generale è formalmente responsabile della conduzione di tutte le azioni legali per conto del governo degli Stati Uniti dinanzi alla Corte Suprema e per la supervisione della gestione del contenzioso degli Stati Uniti in corti di appello federali.

EXECUTIVE ORDERS 2010-2011

18 febbraio 2010- Executive Order 13531 -- National Commission on Fiscal Responsibility and Reform 10 giugno 2010 Executive Order 13544-- Establishing the National Prevention, Health Promotion, and Public Health Council 18 Agosto 2010 Executive Order 13549 -- Classified National Security Information Programs for State, Local, Tribal, and Private Sector Entities 31 gennaio 2011 Executive Order 13564 -- The President's Council on Jobs and Competitiveness 25ebbraio 2011 Executive Order 13566 --Libya 9 giugno 2011 Executive Order 13575 - Establishment of the White House Rural Council 21 novembre2011 Executive Order 13590 -- Iran Sanctions 19 dicembre 2011 Executive Order -- Instituting a National Action Plan on Women, Peace, and Security

CORTI

CERCASI GIUDICI DISPERATAMENTE: PENSIONAMENTI ED EMERGENZA GIUDIZIARIA

Nel corso del 2011 i giudici federali sono andati in pensione al ritmo di uno alla settimana, lasciando vacanti molti posti e comportando un considerevole aumento del carico di lavoro che rischia di ritardare i processi in alcuni tribunali federali della nazione. La crisi sembra essere più acuta lungo il confine sud-occidentale, dove i casi di immigrazione e droga hanno sommerso le corti. L’Arizona ha dichiarato l’emergenza giudiziaria e ha prorogato il termine per mettere imputati sotto processo. I tre giudici di Tucson, dove nel dicembre 2010 si è consumata una cruenta sparatoria, stanno gestendo circa 1.200 procedimenti penali a testa. Nel centro dell’ Illinois, tre delle quattro judeships rimangono vacanti dopo che due giudici nominati dal presidente Obama non hanno ottenuto l’assenso dal Senato. Dal momento dell’insediamento di Obama alla Casa Bianca, il numero di posti vacanti nell’apparato giudiziario federale è aumentato costantemente man mano che decine di magistrati hanno lasciato senza essere stati sostituiti. Gli esperti attribuiscono la colpa alle tattiche dilatorie dei repubblicani, alla lenta attivazione del meccanismo di nomina da parte della Casa Bianca e di un sistema di conferma del Senato che presenta delle evidenti disfunzionalità. Solo nelle ultime sei

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settimane del 2010 sei giudici si sono ritirati. I Repubblicani al Senato e la Casa Bianca hanno giurato di lavorare insieme in futuro per mettere da parte le divisioni che hanno rallentato le conferme, e il Senato ha approvato le nomine di Obama per le judgeships in Arkansas, Oregon e Texas. Se il clima di tensione politico si allenterà, è probabile che Obama avrà la possibilità di nominare decine di giudici che potrebbero gradualmente invertire quello che molti hanno definito la deriva conservatrice nelle corti federali inferiori sotto l’amministrazione di George W. Bush. Nonostante le difficoltà che Obama ha dovuto affrontare negli ultimi due anni, i giudici da lui nominati hanno dato ai democratici il controllo di due dei 13 circuiti federali nazionali, compresa la influente Corte d'Appello di Richmond per il quarto circuito, a lungo un bastione conservatore. Circa i tre quarti delle nomine presidenziali hanno riguardato donne o esponenti delle minoranze, un tasso storicamente elevato che mira a diversificare una magistratura composta per circa il 60 per cento da uomini bianchi. La maggior parte dei giudici che al momento si trovano sulla soglia del pensionamento beneficiano dello status di senior. Si tratta di una forma di semi-pensionamento in cui ricevono stipendio pieno, ma possono vedersi assegnato un carico di lavoro ridotto e non sono considerati membri attivi della corte. Tuttavia i funzionari dei tribunale riferiscono di un notevole incremento del lavoro e giustificano con il mancato aumento degli stipendi la decisione di molti giudici di abbandonare il proprio incarico anzitempo. L'effetto è più visibile nelle cause civili, con ritardi fino a tre anni. Oltre alla necessità pratica per i giudici, la posta in gioco politica è alta. La stragrande maggioranza dei casi federali sono dispensati attraverso le district e le circuit courts of appeal, mentre alla Corte Suprema arrivano meno di 100 casi ogni anno. Il controllo delle corti d'appello più influenti muta con il mutare del partito al potere sebbene gli studi abbiano ampiamente dimostrato che l’affiliazione ad un partito non costituisce necessariamente l’indice di misurazione del comportamento di un giudice. Quando Obama è salito alla Casa Bianca nel 2008, gli esperti avevano previsto che avrebbe capovolto gli equilibri. Se il Senato approva le 48 nomine giudiziarie della Casa Bianca, i circuiti sarebbero equamente divisi tra i candidati democratici e repubblicani, secondo l'analisi di Wheeler.

PENA DI MORTE Il 5 gennaio 2011 la Corte Suprema di Washington con decisione presa 7 a 2 ha stabilito che tenere i detenuti nel braccio della morte in cella di isolamento a tempo indeterminato non rappresenta un aumento inammissibile della severità della pena. La causa è stata avviata da Gentry Jonathan, che è stato condannato a morte nel 1991 per lo stupro e l'omicidio di una dodicenne ed è finora il detenuto più longevo nel braccio della morte nello stato. Nel 2008, vincoli di bilancio hanno costretto Washington a chiudere l'unità Special Housing (SHU) che offriva ai condannati a morte le visite della famiglia e l'interazione quotidiana con altri prigionieri. Gentry ha sostenuto che l'imposizione di isolamento dopo la chiusura del SHU è stata un’ inammissibile punizione ex post facto. Nel respingere la petizione di Gentry, la Corte ha osservato che Gentry non contesta la sua condanna o il confinamento generale in prigione come illegale. Al contrario, egli sostiene che la sua rimozione dalla SHU e il posizionamento nel IMU lo ha sottoposto a condizioni più restrittive di confinamento in violazione del divieto di punizioni ex post facto. Nel ricorso presentato da Gentry risiede un interesse di libertà nel risiedere nella SHU o nel mantenere i privilegi concessi lì. La costituzione dello Stato di Washington o la Costituzione degli Stati Uniti non creano un interesse per la libertà in una particolare forma di custodia carceraria. Nel parere dissenziente i giudici hanno osservato che le limitazioni di bilancio non potevano pienamente giustificare la sospensione di tutti i privilegi associati al SHU e che le prove erano insufficienti per decidere correttamente sul ricorso di Gentry. I vincoli di bilancio hanno costretto a delle forzature i sistemi carcerari e hanno contribuito a far sollevare numerose questioni inerenti i diritti dei detenuti. A fine dicembre 2010 la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del Colorado ha emesso un’ ingiunzione preliminare nei confronti di una politica carceraria di contea che limitava la

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corrispondenza in uscita alle sole cartoline fornite dall’istituzione carceraria. Dopo tale decisione, il carcere ha interrotto la politica. Nel mese di novembre 2010, la Corte Suprema degli Stati Uniti si è espressa su un ordine del tribunale federale di ridurre la popolazione carceraria della California. L'ordine comporta il rilascio di un numero compreso tra i 36.000 e i 45.000 detenuti come parte di un piano per ridurre il sovraffollamento cronico degli ultimi 20 anni.

SIMBOLI RELIGIOSI Il 5 gennaio 2011 tre giudici della Corte d'Appello del Nono Circuito hanno stabilito all'unanimità che la croce “California Mount Soledad”, una croce di 43 piedi eretta come memoriale per i veterani della Guerra di Corea, “ è incostituzionale in base al Primo Emendamento. Il giudice Margaret McKeown ha dichiarato che "[l] uso di un simbolo tipicamente cristiano per onorare tutti i veterani invia un forte messaggio di approvazione e di esclusione. E suggerisce che il governo è così collegato a una religione particolare che tratta il simbolismo di quella religione come proprio, come universale. " Anche se la croce è stata ritenuta incostituzionale, non è stato emesso alcun ordine per la sua rimozione, e la corte ha suggerito che il monumento potrebbe essere alterato in modo tale da renderlo conforme ai principi costituzionali, senza tuttavia dare raccomandazioni specifiche. La Mount Soledad Memorial Association ha promesso di presentare un appello alla Corte Suprema. Nel mese di aprile 2010, la Corte Suprema ha stabilito nella sentenza Salazar v Buono che i giudici di merito hanno sbagliato a vietare al governo di trasferire suolo pubblico che ospita un simbolo religioso ad un ente privato. Questa decisione è simile alla soluzione a proposta per la croce del Mount Soledad Memorial, quando l'ACLU aveva suggerito di spostare la croce in un sito religioso privato . Nell' agosto 2006, l'allora presidente George W. Bush ha firmato un disegno di legge [HR 5863] sul diritto che la proprietà della croce Monte Soledad sia trasferita al governo federale. La croce, che rappresenta il monumento commemorativo dei veterani della Guerra di Corea, è stata al centro di una disputa religiosa per 21 anni, iniziata quando Philip Paulson, un veterano del Vietnam ateo, ha additato la croce come un avallo del governo di una particolare religione contravvenendo all’enunciato del primo emendamento. Recentemente, le croci commemorative sulle strade e autostrade così come le croci sulle targhe sono state dichiarate incostituzionali dai giudici federali.

IMMIGRAZIONE Il 9 gennaio una coalizione di sei gruppi per i diritti civili ha presentato una petizione alla corte distrettuale dell’ Arizona cercando di bloccare elementi aggiuntivi della riforma della legge sull’immigrazione recentemente approvata SB 1070 . La petizione presentata dalla American Civil Liberties Union (ACLU), MALDEF, il National Immigration Law Center (NILC), l'Asian Pacific American Legal Center (APALC), National Day Laborer Organizing Network(NDLON) e dalla National Association for the Advancement of Colored People (NAACP) sostiene che la normativa viola i diritti alla libertà di parola dei lavoratori a giornata. Secondo la petizione il Primo Emendamento garantisce a tutti i membri della società il diritto alla libera espressione. Le sezioni 13-2928 (A) e (B) degli Arizona Revised Statutes sono restrizioni al diritto di parola su base contenutistica, perché impongono in tutto lo stato l'onere della responsabilità penale agli automobilisti e agli individui. Altre disposizioni fondamentali della normativa sono state bloccate tramite un ordine di ingiunzione preliminare. Nel dicembre 2011, la Corte Suprema degli Stati Uniti è stata adita per il caso Chamber of Commerce v. Whiting per decidere se la legge federale prevale su una legge dell’ Arizona che impone sanzioni ai datori di lavoro che assumono immigrati clandestini. Secondo 8 USC § 1324 (a) (h) (2) la legge federale prevale su qualsiasi " legge statale o locale che prescriva sanzioni civili o penali per coloro che impiegano, o reclutano o corrispondono una tassa per l'occupazione stranieri non autorizzati”,

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tranne nei casi delle leggi sulle licenze statali. La Corte d'Appello del Nono Circuito ha confermato la validità del Legal Arizona Workers Act sulla base dell’argomentazione che una legge dello stato è una licensing law ed in quanto tale essa non può essere abrogata da una legge federale.

TERRORISMO INTERNAZIONALE Un giudice della corte distrettuale del Southern District di New York ha condannato l'ex detenuto di Guantanamo Bay, Ahmed Khalfan Ghailani, al carcere a vita per il suo ruolo nelle bombe che nel 1998 hanno devastato le ambasciate statunitensi in Tanzania e Kenya, e che hanno provocato la morte di 224 persone. Ghailani avrebbe potuto ricevere un minimo di 20 anni di carcere, ma invece ha ricevuto il massimo della pena: ergastolo senza condizionale. Il giudice Lewis Kaplan ha detto nella sua sentenza che le prove presentate al processo erano tali da consentire alla giuria di dichiarare Ghailani un "partecipante consapevole e cosciente " negli attacchi dinamitardi. La difesa aveva sostenuto che la condanna era incompatibile con il fatto che la stessa giuria aveva rigettato per lo stesso imputato altri 284 capi d’accusa e lo aveva condannato solo per aver cospirato. La condanna di Ghailani è stata elogiata come una "vittoria" per il sistema giudiziario americano perché Ghailani è apparso dinanzi ad una giuria invece che ad una commissione militare e il governo è stato in grado di vincere il caso senza l'utilizzo di prove ottenute attraverso la tortura. In ottobre 2010, la corte ha ascoltato le argomentazioni nel corso del primo processo civile di un ex detenuto di Guantanamo. L’avvocato di Ghailani ha sostenuto, durante le dichiarazioni di apertura, che Al Qaeda ha approfittato della gioventù di Ghailani e che Ghailani non era a conoscenza dei piani criminali dei terroristi. La Corte d'Appello del Quarto Circuito ha stabilito in gennaio 2011 la condanna a vita di Ahmed Abu Ali, un cittadino americano che si è unito al Qaeda mentre studiava all'estero, in Arabia Saudita. Abu Ali è stato condannato nel novembre 2005 per nove capi di imputazione relativi al suo concorso nella ideazione e commissione di atti terroristici, tra cui il complotto per assassinare l'allora presidente George W. Bush. Gli avvocati di Abu Ali hanno sostenuto che la condanna all'ergastolo era incostituzionale e proceduralmente e sostanzialmente irragionevole.

RIFORMA SANITARIA Un giudice della US District Court del Northern District della Florida ha bollato la legge di riforma sanitaria [HR 3590] come incostituzionale. La causa è stato intentata da 26 Stati e dalla Federazione Nazionale delle Imprese Indipendenti (NFIB) ed è stata presentata nel marzo 2010. L’azione contestava la costituzionalità della legge di riforma sanitaria e richiedeva un provvedimento inibitorio e di accertamento. Il giudice Roger Vinson ha dichiarato che richiedendo che tutti gli americani di età superiore ai 18 abbiano l'assicurazione sanitaria la legge viola la Costituzione eccedendo la Commerce Clause. La riforma sanitaria è oggetto di numerose azioni legali in tutto il paese. Una corte di appello della Virginia deve occuparsi di decidere su due contrastanti sentenze giudiziarie. Nel mese di dicembre 2010, un giudice per la US District Court per il Distretto Orientale della Virginia ha stabilito che la disposizione mandato individuale è incostituzionale ma ha lasciato il resto della legge intatto.

FEDERALISMO

Il mese di ottobre del 2010 è stato il mese dei referendum. I cittadini sono stati chiamati ad esprimere il loro parere su oltre un centinaio di referendum e consultazioni popolari, in 35 stati. Per la maggior parte si è trattato di quesiti su modifiche alla legislazione fiscale e al bilancio statale, ma si sono toccati anche temi molto controversi: in California tutti gli occhi sono stati puntati sulla "Proposition 19", che avrebbe depenalizzato il possesso di marijuana entro certe quantità ponendolo sotto il controllo dei governi locali che a quel punto sarebbero stati liberi di tassarla. Il risultato della consultazione, che avrebbe potuto catalizzare il voto dei giovani liberali, è stato sotto stretta osservazione: diversi stati

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hanno anche valutato se introdurre o meno modifiche analoghe. I quesiti sono stati i più disparati. In South Dakota i cittadini sono stati invitati a esprimere il loro parere sulla richiesta di cancellare il divieto di fumare nei casinò, mentre lo stato del Rhode Island ha dovuto decidere se cambiare o meno il proprio nome. In aperta sfida alla controversa riforma sanitaria voluta da Obama, i cittadini di Arizona e Colorado sono stati chiamati a pronunciarsi sulla richiesta di cancellare l'obbligatorietà della assicurazione sanitaria. In entrambi gli stati, come anche in South Dakota e California, sono stati poi presentati quesiti per depenalizzare, a diversi livelli, la marijuana. In Colorado, Florida, Oklahoma e Washington i cittadini sono stati chiamati a decidere su diverse iniziative per ridurre le spese pubbliche e l'indebitamento. Continuano le esecuzioni capitali. Un uomo di 46 anni è stato messo a morte ieri nel Texas con un'iniezione letale per aver rapito, stuprato e ucciso una bambina di sette anni nel 1999. Guadalupe Esparza è stato il terzo condannato messo a morte negli Usa questa settimana. Le sue ultime parole sono state per la famiglia della vittima, della quale diversi componenti hanno assistito all'esecuzione. Quella di Esparza è stata la 42/a esecuzione del 2011 negli Stati Uniti, la 13/a in Texas. La camera dei rappresentanti dell’Illinois ha approvato in gennaio2011 una legge per l'abolizione della pena di morte. Il disegno di legge emendato (SB3539) ha superato l’esame della Camera dei rappresentanti con un voto di 60 a 54 poche ore dopo che era stato rigettato per un solo voto. E’ la prima volta il legislatore statale ha votato per l'abolizione della pena di morte da quando l'ex governatore George Ryan aveva messo una moratoria su di essa 10 anni fa. I sostenitori del disegno di legge hanno espresso preoccupazione per la possibilità che vengano giustiziate persone innocenti, soprattutto dopo che alcune persone nel braccio della morte sono poi state prosciolte. Gli oppositori sostengono, al contrario, che la minaccia della pena di morte è uno strumento importante per i funzionari delle forze dell'ordine come deterrente alla commissione di delitti. La pena di morte rimane una questione controversa a livello mondiale. Secondo un rapporto di Amnesty International (AI) il numero di paesi che usano la pena di morte è sceso nel 2009, ma più di 700 persone sono state giustiziate in 18 paesi, con il maggior numero di esecuzioni in Iran, Iraq, Arabia Saudita e Stati Uniti. Ad agosto 2010, la corte distrettuale per il Southern District of Georgia è stata adita per una habeas petition presentata da Troy Davis, che è stato giudicato colpevole e condannato a morte per l'omicidio di un agente di polizia fuori servizio di Savannah, Georgia. Il Tribunale federale dopo che Davies esaurito i gradi di giudizio statali in base all’Antiterrorism and Effective Death Penalty Act, ma la corte si è schierata contro Davis sostenendo che egli non è riuscito a dimostrare la propria innocenza. Altro tema sul quale i legislativi degli Stati sembrano essere stati particolarmente attivi in questi due anni è quello delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il Governatore dell'Illinois Pat Quinn (D)a febbraio 2011 ha firmato un disegno di legge [SB 1716 materiali] che legalizza le unioni civili tra persone dello stesso sesso nello Stato. L ' Illinois Religious Freedom and Civil Union Act, mira a fornire "adeguate procedure per la certificazione e la registrazione di un'unione civile", nonché di disporre per "le persone che contraggono matrimonio in un’ unione civile gli obblighi, le responsabilità, protezioni e vantaggi concessi o riconosciuto dalla legge dell'Illinois ai coniugi ". Inoltre, la legge consentirà agli enti religiosi all'interno dello Stato di scegliere se osservare o officiare l’unione. Gli oppositori temono che questa legge porti l’ Illinois più vicino al riconoscimento legale del matrimonio omosessuale, minacciando la santità del matrimonio. La nuova legge entrerà in vigore il 1 ° giugno. L’Illinois è il settimo Stato a legalizzare le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il legislatore dell'Illinois ha approvato il disegno di legge e lo ha inviato al governatore nel mese di dicembre 2010. Nel mese di luglio 2010, il governatore delle Hawaii Linda Lingle (R) ha posto il veto su un disegno di legge che avrebbe permesso le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Al contrario, diverse giurisdizioni negli Stati Uniti hanno legalizzato il matrimonio omosessuale. Nel mese di marzo 2010 DC è diventata la sesta giurisdizione degli Stati Uniti a consentire i matrimoni omosessuali, seguita da Vermont, New Hampshire, Iowa, Connecticut e Massachusetts.

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