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Il Natale è la Festa ad un Bambino che desidera essere accolto come DONO. Desi- dera che ci fermiamo in silenzio a con- templarlo e sentire LA PAROLA che è ve- nuto a portarci. Mille saranno le cose che ci distoglieranno da questo sguardo si- lenzioso e attento. Ma ancora una volta il Bimbo ci “strattonerà”per farsi ascoltare! Spero trovare un momento e un luogo, dove il mio cuore possa guardare il NATO A BETLEMME e il mio cuore possa senti- te LA PAROLA di AMORE che è venuto a portarmi. E, come sempre, per imprimere nella mente questo bel pensiero, mi è venuta in mente questa semplice vicenda, che sa tan- to di Natale. Una giovane mamma, in cucina, pre- parava la cena con la mente totalmente con- centrata su ciò che stava facendo: preparare le patatine fritte. Stava lavorando sodo pro- prio per preparare un piatto che i bambini avrebbero apprezzato molto. Le patatine frit- te era il piatto preferito dai bambini. Un piccolo di quattro anni aveva avu- to una intensa giornata alla scuola mater- na e raccontava alla mamma quello che ave- va visto e fatto. La mamma gli risponde- va distrattamente con monosillabi e bor- bottii. Qualche istante dopo si senti tirare la gonna e udì: “Mamma..,”. La donna ac- cennò di sì col capo e borbottò anche qual- che parola. Sentì altri strattoni alla gon- na e di nuovo: “Mamma...,” Gli rispose an- cora una volta brevemente e continuò im- perterrita a sbu ciare le patate. Passarono cinque minuti. Il bambino si attaccò alla gonna della mamma e tirò con tutte le sue forze. La donna fu costretta a chinarsi ver- so il figlio. Il bambino le prese il volto fra le manine paffute, lo portò davanti al pro- prio viso e disse: “Mamma, ascoltami con gli occhi!”. Udire è raccogliere una informazione; ascoltare è essere attento ad un’altra per- sona. Ascoltare qualcuno con gli occhi si- gnifica dirgli: “Tu sei importante per me”. Tutte le cose importanti passano attraver- so gli occhi... per arrivare al cuore. IL PARROCO Dicembre 2010 - n. 2 Anno LXXXV Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl BOLLETTINO delle parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron - 32037 Sospirolo (BL) - C.C.P. 10167328 - Tel. 0437/89168 La madre ascolta “con gli occhi” il figlio. Ascoltami! Carissimi! Eccovi tra le mani il nuovo bollettino parrocchiale. Vi troverete quello che in questi mesi è accaduto nella nostra terra. Ma… la vita delle persone, delle famiglie, della comunità civile, religiosa, sportiva, ricreativa, culturale, politica, sociale, lavorativa… nessun giornale, nessun libro, nessun Sito può riportare. Non c’è memoria di computer che possa custodire ciò che in queste realtà accade e vive! Forse Dio riesce a custodire e capire tutta la vita e ogni vita… Anzi, credo proprio sia l’Unico che la possa custodire tutta, perché l’Unico ad amare tutta la vita dell’uomo, di ogni uomo! IL NATALE celebra questa verità. Dio si è fatto uomo, veramente uomo, in tutto uomo. Perciò niente di ciò che è umano, è lontano dal Suo cuore e dalla Sua mente. Soprattutto il pianto di chi soffre, il sorriso di chi è felice, il sudore di che lavora, il sospiro di chi ama, il rimorso di chi si pente, il grido di chi dispera, la fatica di chi è debole, la paura di chi è solo, l’impegno di chi vuol crescere.Questo viene a dirci il Bimbo! Custodiamo questo annuncio di gioia! Ci aiuterà nelle giornate faticose, buie, difficili. In quei momenti il NATALE illumina, conso- la, sostiene, con la sua luce: Non aver paura! Dio, è venuto per te; non disperare, Dio ti è vicino; non cedere, Dio ti aiuta; non rassegnarti, Dio viene a cercarti. Carissimi vi auguro che questo NATALE illu- mini ciascuno e sia GLORIA A DIO E PACE PER TUTTI. Don Alfredo Auguri a tutti di Buon Natale e felice Anno Nuovo “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in Terra agli uomini che Egli ama” La comunità parrocchiale

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Il Natale è la Festa ad un Bambino chedesidera essere accolto come DONO. Desi-dera che ci fermiamo in silenzio a con-templarlo e sentire LA PAROLA che è ve-nuto a portarci. Mille saranno le cose checi distoglieranno da questo sguardo si-lenzioso e attento. Ma ancora una volta ilBimbo ci “strattonerà”per farsi ascoltare!Spero trovare un momento e un luogo,dove il mio cuore possa guardare il NATOA BETLEMME e il mio cuore possa senti-te LA PAROLA di AMORE che è venuto aportarmi.

E, come sempre, per imprimere nellamente questo bel pensiero, mi è venuta inmente questa semplice vicenda, che sa tan-to di Natale.

Una giovane mamma, in cucina, pre-parava la cena con la mente totalmente con-centrata su ciò che stava facendo: prepararele patatine fritte. Stava lavorando sodo pro-prio per preparare un piatto che i bambiniavrebbero apprezzato molto. Le patatine frit-te era il piatto preferito dai bambini.

Un piccolo di quattro anni aveva avu-to una intensa giornata alla scuola mater-na e raccontava alla mamma quello che ave-va visto e fatto. La mamma gli risponde-va distrattamente con monosillabi e bor-bottii. Qualche istante dopo si senti tirarela gonna e udì: “Mamma..,”. La donna ac-cennò di sì col capo e borbottò anche qual-

che parola. Sentì altri strattoni alla gon-na e di nuovo: “Mamma...,” Gli rispose an-cora una volta brevemente e continuò im-perterrita a sbu ciare le patate. Passaronocinque minuti. Il bambino si attaccò allagonna della mamma e tirò con tutte le sueforze. La donna fu costretta a chinarsi ver-so il figlio. Il bambino le prese il volto frale manine paffute, lo portò davanti al pro-prio viso e disse: “Mamma, ascoltami congli occhi!”.

Udire è raccogliere una informazione;ascoltare è essere attento ad un’altra per-sona. Ascoltare qualcuno con gli occhi si-gnifica dirgli: “Tu sei importante per me”.Tutte le cose importanti passano attraver-so gli occhi... per arrivare al cuore.

IL PARROCO

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BOLLETTINO delle parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron - 32037 Sospirolo (BL) - C.C.P. 10167328 - Tel. 0437/89168

La madre ascolta “con gli occhi” il figlio.

Ascoltami!Carissimi!Eccovi tra le mani il nuovo bollettino

parrocchiale. Vi troverete quello che inquesti mesi è accaduto nella nostra terra.Ma… la vita delle persone, delle famiglie,della comunità civile, religiosa, sportiva,ricreativa, culturale, politica, sociale,lavorativa… nessun giornale, nessun libro,nessun Sito può riportare. Non c’èmemoria di computer che possa custodireciò che in queste realtà accade e vive! ForseDio riesce a custodire e capire tutta la vitae ogni vita… Anzi, credo proprio sial’Unico che la possa custodire tutta, perchél’Unico ad amare tutta la vita dell’uomo, diogni uomo!

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IL NATALE celebra questa verità. Dio si èfatto uomo, veramente uomo, in tuttouomo. Perciò niente di ciò che è umano, èlontano dal Suo cuore e dalla Sua mente.Soprattutto il pianto di chi soffre, il sorrisodi chi è felice, il sudore di che lavora, ilsospiro di chi ama, il rimorso di chi sipente, il grido di chi dispera, la fatica di chiè debole, la paura di chi è solo, l’impegnodi chi vuol crescere.Questo viene a dirci ilBimbo!

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Custodiamo questo annuncio di gioia! Ciaiuterà nelle giornate faticose, buie, difficili.In quei momenti il NATALE illumina, conso-la, sostiene, con la sua luce: Non averpaura! Dio, è venuto per te; non disperare,Dio ti è vicino; non cedere, Dio ti aiuta;non rassegnarti, Dio viene a cercarti.

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Carissimi vi auguro che questo NATALE illu-mini ciascuno e sia GLORIA A DIO E PACEPER TUTTI.

Don Alfredo

Auguri a tutti di Buon Natale e felice Anno Nuovo“Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in Terra agli uomini che Egli ama”

La comunità parrocchiale

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Comunicato dei Vescovi del Triveneto letto domenica 7 novembre 2010al termine della Santa MessaSECONDO CONVEGNO DELLE CHIESE DEL NORDEST

AQUILEIA, 13/15 APRILE 2012I vescovi del Triveneto annunciano che

nella primavera del 2012, dal 12 al 15 Aprile,si celebrerà, ad Aquileia, il secondo Convegnoecclesiale delle quindici Diocesi del NordEst.

È questo un momento di sinodalità fra lenostre Chiese che prevede due anni di prepa-razione nei quali siamo chiamati a vivere lamemoria e la verifica dei due decenni passati edil discernimento comunitario in vista dellescelte pastorali per i prossimi anni. L’atten-zione specifica al tema dell’educazione cheChiesa italiana ha scelto di vivere nel decennio2011-2020 farà da riferimento autorevole a

2 Bollettino interparrocchiale

CRONACA delle COMUNITÀ

L’Angolo della

«Sul palmodella mano»

Lasciamoci educare

Nota pastoraleper la Diocesi di Belluno-Feltre

Domenica 7 novembreComunicato dei Vescovi del Triveneto

questo lavoro. Dal 1990, anno in cui si è cele-brato il primo convegno di Aquileia, ad oggimoltissimi sono stati i cambiamenti nella vitaecclesiale e nella società civile. Far memoria eraccontare ciò che ogni diocesi ha vissuto è so-prattutto lettura fiduciosa e riconoscente delle”grandi cose che il Signore ha fatto per noi”.

Questo primo anno vivrà un momento fortee significativo: la visita che papa BenedettoXVI farà proprio ad Aquileia il 7 maggio 2011.

Nell’anno che culminerà con la celebra-zione del Convegno le diocesi cercheranno diriconoscere le sfide e la complessità della vitadelle persone e delle comunità cristiane in dia-logo con la cultura, la politica e l’economia delnostro territorio. Sarà un tempo utile per aiu-tarci ad ascoltare la chiamata della storia, le do-mande dell’uomo e, soprattutto, ciò che “lo

do “suoneremo”… i vari strumenti pastorali. Iltimbro della Nota porta in sé un verbo:ASCOLTARE. Prima di impegnarci nell’EDU-CAZIONE, quest’anno ci eserciteremo nel-l’ACOLTARE. Ascoltare cosa ha da dirci la no-stra vita personale, sia nel bene che nel male,la Famiglia e la Parrocchia, la Società, il mon-

La copertina della Nota pastorale.

Anche dai 15 Vescovi del Nord-Est arriva l’invito a ad accordare la nostra Diocesi al cammino delle altre. Così come le Diocesi del Nord-Est, accordano i loro programmi a quello della CHIESA ITALIANA-CEI,

che fissa per i prossimi dieci anni il tema dell’EDUCAZIONE.

Hai mai cantato in un coro? Hai mai suo-nato con qualcuno? Hai mai assistito ad unconcerto di orchestra? …Se lo hai fatto, saiquanto è importante DARE e PRENDERE LANOTA! Prendere una nota qualunque o pren-dere una nota sbagliata.., vuol dire rovinaretutti e tutto. Prendere e accordare la proprianota, accordandola a quella del Direttore, vuoldire iniziare bene e con sicurezza. Se para-goniamo la nostra Diocesi ad una grande Or-chestra, ogni Comunità Parrocchiale e ognimembro di queste comunità dovrebbe ac-cordare il proprio impegno alla Nota che ci dàil Vescovo! Avremo una magnifica Orchestrasolo in questo modo. Se qualcuno, pur bra-vissimo nel suo campo, suonasse in dis-ac-cordo…stonerebbe lui e farebbe piangere leorecchie o il cuore di tutti!

È per questo che il 19 Settembre siamo sta-ti convocati in Duomo a Belluno: per riceve-re dal Vescovo la NOTA PASTORALE di que-st’anno!

E nelle nostre Comunità cercheremo di par-tire sempre da questa nota, quando ci riunia-mo e quando passeremo all’azione, cioè quan-

Prendi la nota!

Spirito dice alle Chiese” (Ap 2, 7a). Con questo secondo Convegno i nostri ve-

scovi intendono confermare il vincolo di co-munione che lega le Chiese del NordEst, rin-novare il mandato di annunciare a tutti ilvangelo e di riproporre l’incontro con Cristocome senso e fine della vita.

Ai parroci, ai sacerdoti e diaconi perma-nenti, alle religiose e religiosi, alle associa-zioni e movimenti, a tutti i fedeli e a tutti co-loro che sentono l’appartenenza alla nostraChiesa si chiede l’accompagnamento nella pre-ghiera, la simpatia per le proposte che via viaverranno fatte, la speranza creativa per rinno-vare il nostro stile di Chiesa in questo tempo.

Nella diocesi di Belluno-Feltre sarà il Con-siglio Pastorale Diocesano, guidato dal VescovoGiuseppe Andrich, l’organismo di partecipa-zione chiamato ad assumere la ricerca dellemodalità con cui coinvolgere le varie com-ponenti della comunità cristiana e sintoniz-zare le linee pastorali diocesane con le scel-te che ad Aquileia emergeranno per una sta-gione di profezia del vangelo e di passione perl’uomo e per la nostra terra.

do. Solamente se riusciamo ad ascoltare la do-manda che sale da queste realtà, potremo, aiu-tare la sua educazione umana e cristiana, estre-mamente necessaria.

Saremo sostenuti da quattro schede, che civerranno consegnate nei tempi liturgici del-l’Avvento-Natale, della Quaresima, della Pasquae del Tempo Ordinario.

ESORTO tutti a creare dei Gruppi di let-tura della Nota Pastorale, oppure partecipa-re ai vari Gruppi Parrocchiali, dove la Notaviene letta e commentata insieme. Soprattuttoi membri dei CONSIGLI PASTORALI, i CA-TECHISTI, gli ANIMATORI, ecc. dovrebberoesercitarsi nel fare entrare questa NOTA intutte le riflessioni, iniziative, proposte che siprendono. Quest’anno: ASCOLTIAMO il Si-gnore. la nostra Vita, la nostra Famiglia, lanostra Comunità, la Chiesa e la Società. Sen-za prevenzioni, pregiudizi, difese, fariseismi…LO SPIRITO SANTO continua a parlare in mil-le modi, accordiamoci alla sua Parola. Neiprossimi anni passeremo all’azione con piùserenità, convinzione ed entusiasmo.

DON ALFREDO

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Quest’anno è stato il 40° Pellegrinaggiodella Diocesi di Belluno-Feltre a Lourdes. Comedi consuetudine i pellegrini di Gron e Sospi-rolo hanno partecipato a questo significativotraguardo.

Quest’anno il tema del pellegrinaggio era“ Il segno della Croce” e durante la permanenzane abbiamo approfondito l’importanza ed ilsignificato.

Anche per me, quest’anno è stato un tra-guardo importante, si festeggiava il 125° annodella fondazione de l’Hospitalitè Notre Damede Lourdes, dove io presto servizio.

Associazione questa che si occupa dell’ac-coglienza e cura dei malati e pellegrini che ar-rivano a Lourdes, e della quale sono 32 anniche ne faccio parte.

Tutto iniziò quando avevo 19 anni, coin-volta dall’entusiasmo di mio padre già hospi-talario, e dei 4 anni di pellegrinaggi prece-denti. Dopo nove anni di servizio, come daregola dell’associazione, mi è stata proposta laConsacrazione a Gesù e la Madonna, che nellaspensieratezza della gioventù e il desiderio di“grandi ideali”, ho accettato volentieri; ciò com-porta servire i fratelli una volta all’anno a Lour-des, finchè le forze lo permettono e l’impegnodi servizio nella Chiesa del mondo.

Ho prestato servizio dovunque era richie-sto: pulizie delle camerate, accoglienza, sa-crestia, refettorio ma quello più coinvolgentedal punto di vista fisico e spirituale, è statoquello di aiutare i fratelli a entrare nelle cosi-dette “piscine”. E’ una grande Grazia poter ac-cedervi! Ultimamente per problemi di salutepresto servizio alla reception de l’Hospitalitèdove si accolgono “in primis” tutti quelli chehanno bisogno di qualsiasi informazione, eprincipalmente agli hospitalari.

Sono grata al Signore e alla Madonna, perquesta GRAZIA, che mi hanno concesso fin’orae che mi daranno negli anni a venire.

LUISA

Sospirolo - Gron

È uscito in questi primigiorni di novembre un libro-testimonianza sulla vita di donClaudio Sacco. Il due Dicembreprossimo, ricorrerà l’ anniver-sario della sua morte e la Par-rocchia di Mas-Peron si preparaa ricordarlo nel migliore deimodi. Questo libro viene pub-blicato dai suoi famigliari,avendo avuto una enormequantità di testimonianze sul-la vita e l’opera del loro Caro.Ecco quanto scrivono nellapresentazione :

A tutti gli amici di don ClaudioÈ con grande piacere che noi famigliari pos-

siamo presentare, a tutti coloro che hanno co-nosciuto don Claudio, questo libro in suo ono-re; un libro senza grandi pretese, ma messo as-sieme con tanto affetto.

Non si tratta di una biografia del nostro fra-tello, anche se gli scritti sono stati disposti suun filo cronologico della sua vita qui tra noi.

Non è neppure un libro scritto da un auto-re soltanto; è stato scritto, attraverso voci com-mosse, dalle comunità in cui don Claudio ha ope-ra to; pertanto contiene scritti suoi, sue testimo-nianze, ma anche tante at testazioni di amici e co-noscenti, specie di parrocchiani, sia di Borgo Pia-ve, che di Mas-Peron. Non è nemmeno soltantoun libro di ricordi; sì, ricordi ce ne sono, di va-rio tipo, di varie persone: e sono belli, spesso toc-canti, tutti veri, che lumeggiano aspetti talvol-

Libro su don CLAUDIO SACCO Esperienza a Lourdes

Maria Miglioli

ta sconosciuti della personali-tà del nostro Caro.

Infine, non vuole essere unlibro triste, perché egli ora ènella luce di Dio; e anche per-ché egli vive in noi, nel nostroanimo, non con un volto me-sto, ma con la sua vivacità, lasua gioia, il suo entusiasmo.

Nelle nostre intenzioni,questa pubblicazione ambi-rebbe assolvere a un altro sco-po: testimoniare il grande af-fetto di cui era circondatodon Claudio, la sua persona e

la sua attività. Ci accorgiamo ogni giorno di piùcome egli abbia lasciato un segno spesso inde-lebile in coloro che lo hanno avvicinato.

In qualche maniera il libro vorrebbe essereil prolungamento della sua voce e del suo cuo-re, per ringraziare coloro che hanno messo periscrit to i loro ricordi e, in genere, tutti coloro chelo hanno amato e stimato in vita e che certa-mente non lo dimenticheranno mai.

Noi, famigliari di don Claudio, ci uniamo aquesto ringraziamento e di cuore diciamo a tut-ti: “Dio ve ne renda merito”.

Il libro si può acquistare anche presso la Canonica di Sospi-rolo. Conta più di 300 pagine. E’ curato dal fratello di donClaudio, don Sergio Sacco ed è edito dall’Istituto Bellunese diRicerche Sociali e Culturali di Belluno. Il prezzo è di Euro15,00. L’utile servirà per una Fondazione con lo scopo di aiu-tare coloro che desiderano imparare a suonare uno stru-mento musicale.

La copertina del libro su Don Claudio .

È stata premiata con la medaglia d’oro peri 30 anni di attività per la diffusione del setti-manale “L’Amico del Popolo” nella nostra Co-munità.

Arrivata a Maras di Sospirolo, da Cremona,il 18 aprile 1963, Maria ha subito collaboratocon l’Azione Cattolica Parrocchiale con don Giu-seppe De Toffol: l’incontro era fissato la do-menica dopo messa. Avendo il giornale in casa,ha avuto il modo di far conoscere agli altri l’im-portanza di questo mezzo di comunicazione so-ciale, quindi ha cominciato a frequentare an-che il gruppo di collaboratori diocesani, una vol-ta l’anno.

“Senza rendermi conto sono già passati40 anni, ma io l’ho sempre fatto con il propo-sito di fare quello che sentivo e volentieri, ap-profittando di parlare con la gente e fare co-munità” dice Maria.

Il suo senso di “comunità” è tale da colla-borare nella sua realtà di Maras, tanto anni pas-

sati facendo catechismo ai bambini nella suacasa, come adesso nell’attività di sacrestana nel-la chiesetta di S. Bartolomeo. Dice inoltre: “Ri-cevevo i bambini a casa mia, e dopo la morte dimio marito mi hanno dato un gran supporto”.Nella sua grande esperienza di vita comunitaria,dà anche un consiglio a tutti noi: “Incoraggia-te la gente a collaborare anche per le chiese fra-zionali: dobbiamo fare comunità non solo in par-rocchia, ma anche in frazione!”

Complimenti da tutti noi, Maria! Un gran-de esempio di lavoro fedele, silenzioso, efficacee concreto dato con tanta Fede e tanto Amo-re! GRAZIE! E… continuiamo imperterriti!

LUISA

Maria Miglioli, mentre legge l’Amico del Popolo.

Luisa alla reception dell’Hospitalité a Lourdes.

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4 Bollettino interparrocchiale

Successo di pubblico per Antonia Arslan, ospi-te il 22 settembre a Sospirolo. Oltre cento persone,molte da fuori Comune, ne hanno onorato la pre-senza, assistendo alla presentazione del suo ultimosuccesso “La strada di Smirne” ma anche ascoltan-do i futuri progetti di scrittura.

La scrittrice - da poco medaglia d’oro a Los An-geles per il suo contributo alla diffusione della cul-tura armena nel mondo - ha calato la presentazio-ne nel contesto sospirolese, regalando in antepri-ma uno scorcio della sua infanzia a Sospirolo, dove è nata “La masseria delle allodole” perché proprio a Su-sin, alla piccola Antonia, fu raccontata la storia della sua famiglia dal nonno Yerwant, sotto i glicini dell’al-bergo Doglioni.

Una presenza sinceramente sentita. “Amici miei” così ha chiamato Antonia Arslan i cittadini. “Mi capitaspesso di raccontare, nelle molte serate che faccio, di Sospirolo e di come è nata questa storia, ma con voi c’èun rapporto speciale. Tagliare quei glicini fu un grande delitto…”.

Molto applaudita la lettura teatrale di Cristina Gianni, accompagnata dal bravissimo Davide De Bona, del“Racconto dell’estate”, il nuovo scritto della Professoressa Arslan che narra l’incontro fra il nonno paterno Yer-want l’armeno e quello materno Carlo, nella “chiesona” di Sospirolo.

La serata è stata aperta da Federico Brancaleone, in rappresentanza della Pro loco Monti del Sole che haorganizzato la serata, con la collaborazione di Biblioteca civica e Circolo Auser. Proprio una rappresentantedei volontari Auser, la Professoressa Giovanna Doglioni, ha introdotto la figura di Antonia Arslan, calando ilsuo romanzo in un preciso contesto storico.

Nella serata anche una gradita sorpresa: è stata svelata in anteprima la notizia di una futura assegna-zione di cittadinanza onoraria alla scrittrice, fortemente caldeggiata sia dall’Auser che dalla Pro Loco.

f.b.

Serata con Antonia Arslan

La signora Arslan riceve il Premio.

Vogliamo ricordare la nostra amica Romil-da che ci ha lasciati venerdì 10 settembre 2010all'età di 94 anni, in silenzio, senza far rumo-re e senza che nessuno si rendesse conto che unapersona così grande si stesse spegnendo. Unapersona tenace, a volte severa, una che appar-teneva a quella schiera di persone che danno ilcuore per gli altri.

Ha dedicato infatti buona parte della suavita a servire tanti bambini della nostra comu-nità (è stata la mamma di tutti noi!).

Diceva sempre: “io non ho avuto figli miei,ma per contenere tutti i bambini che ho guida-to e amato non basterebbe il Duomo di Milano“... e sappiamo tutti che è vero!

Molti la ricorderanno infatti come colla-boratrice parrocchiale a fianco di Don Giusep-pe De Toffol nelle grandi celebrazioni come Co-munioni, Cresime, Corpus Domini, con un no-tevole numero di bambini che preparava per-sonalmente con rigore e fermezza , prima conil catechismo e poi ad uno ad uno il giorno del-la celebrazione.

Ha collaborato anche presso l'asilo di So-spirolo come cuoca, come accompagnatrice nelpulmino sempre in modo serio e diligente perdare una educazione esemplare ai bambini.

E poi quanti campeggi in colonia al maree nelle sue amate montagne! Il Valles, Fiera DiPrimiero, Mis di Sagron...

Dice Itala Moretti: “di Romilda ricordo il co-raggio, la forza, la fede, il sorriso e quegli oc-chi che sapevano ridere e nello stesso tempo in-cutere paura se si combinava qualcosa che nonandava bene. Il coraggio di organizzare un cam-peggio da sola, in luoghi privi di ogni comfort(a Mis di Sagron ci si lavava nella fontana ghiac-ciata e si dormiva in stanzoni che qualche vol-ta avevano i vetri delle finestre rotti), con unaquindicina di bambini dai 5 ai 16 anni, che sa-peva nutrire, ma anche organizzare in modo che

i più grandi accudissero ed insegnassero ai pic-coli. E badate , non erano campeggi di 5 o 6 gior-ni, ma di due settimane, che si concludevano conl'immancabile gita in corriera “alla Fiera“(Fiera di Primiero).

Ci caricava tutti nella corriera dell'Atesina,e ci portava tutti nel negozietto a prendere unregalino a mamma, poi a mangiare la pizza altaglio (in pizzeria a quei tempi si andava ra-ramente, immaginate la gioia ), poi tutti a gio-care nel parco giochi fino a quando non era ar-rivata l'ora di rientrare. Ogni tanto mi capitadi passare per Fiera, e, se mi fermo porto a spas-so i miei bimbi e ricordo loro i bei momenti pas-sati con Romilda e tutti i miei compagni.

Ricordo l'ottimo rapporto che Romilda ave-va instaurato con la gente di Mis, che manda-va i figli a giocare con noi (come se non fossi-mo già abbastanza).

Ricordo le preghiere mattina e sera (moltidi noi le ha imparate da lei) e quando si andavain passeggiata a Sagron si pregava anche al ca-pitello nei pressi del primo curvone. Ricordo inomignoli che ci aveva dato, “Menegolin, Sbi-rulin, le Steline...”, segno che voleva bene a tut-

ti ma anche che ognuno aveva un posto specialenel suo cuore.

Io penso che Romilda da lassù sia felice per-chè tutti i suoi bambini sono cresciuti e si sonoformati una famiglia.

GRAZIE ROMILDA, sarai per sempre nei no-stri cuori...”

La tua “Stelina“ ITALA M.

Sicuramente tante sono state le gratificazioniper Romilda nel dedicarsi a tanti bambini maaltrettante le hanno avute coloro che le sono sta-ti vicini negli ultimi periodi della sua vita!

Niente infatti ripaga più di un ”sorriso fe-lice di un bambino” o un “Grazie“ sincero di unanziano solo!

Ci mancherai - ANNA M.

Ciao Romilda

Romilda a Mis di Sagron in campeggio.

Romilda all’asilo parrocchiale (seduta).

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5Sospirolo - Gron

Nell’autunno del ’41 il Mediterraneo me-ridionale è un teatro di guerra in cui si con-frontano italiani e tedeschi da un lato ed in-glesi dall’altro.

Da pochi mesi il generale Rommel ha ri-preso le terre libiche che gli inglesi avevanosottratto agli italiani fra il dicembre del ’40e i primi mesi del ’41. È perciò di vitale im-portanza ricevere rifornimenti per resistere allacontroffensiva inglese.

Gli inglesi cercano di ostacolare il pas-saggio dei convogli di armi, truppe, carburante,mezzi militari diretti in Libia e lo fanno conla guerra aerea e sottomarina.

Per parte italiana occorre sfuggire ai ri-cognitori e ai siluri del nemico e cercare di in-fliggere quante più perdite è possibile.

In questo quadro, per la motonave Veniero– su cui è imbarcato Pietro - raggiungere lacosta libica si rivelerà un’impresa molto ri-schiosa e solo una provvidenziale tempesta per-metterà alla nave di attraccare – indenne - nelporto di Bengàsi il 1 dicembre 1941.

“Diario del mio viaggio”di PIETRO DE CIAN (1941-1946)

De Cian Pietro.

Iniziamo la pubblicazione del “DIARIO DEL MIO VIAGGIO” di Pietro De Cian, già pre-sentato nelle pagine dell’ultimo Bollettino. L’interessato e la sua famiglia si è detta dispostaa questa pubblicazione e di questo li ringraziamo. Ogni puntata vedrà inoltre una breve pre-sentazione della Prof.ssa Alba Barattin che con grande gentilezza ci ha trasmesso anche lefoto che troveremo nel Diario. Le puntate saranno parecchie e tutte interessanti. (Vorremmoinvitare coloro che avessero conservato Scritti simili sul passato, a farceli avere per condivi-dere pagine di storia vissuta, con tutti noi).

Una pagina autografa del diario.

non temete qui siete sicuri come in caserma.Subito ci informarono della continua fortu-na durante i dieci viaggi precedenti, e del bra-vo comandante che ci accolse come suoi fi-gli, era un uomo sulla cinquantina bassottoma ben tarchiato, affabile nei modi ma severonei comandi, ci fece ridere: e nel medesimotempo rabbrividire nel modo che raccontò lasua sorte durante il naufragio prima di assu-mere il comando di quest’altra (nave), ragaz-zi! ci disse: guardatemi e direte: come ò fat-to a salvarmi così grosso? Eppure eccomi quidopo quattordici ore d’acqua sorretto da unmisero salvagente, sarà stato forse questo con-torno voluminoso “ e indicò il grosso ventre”.E finì col assicurarci un ottimo viaggio, sicurida parte della nave ch’era nuova e veloce.

Ecco, dopo gli ultimi preparativi esegui-ti con sicura arditezza dai prodi marinai, giun-gere un rumore sordo accompagnato da un ro-tolio di grosse catene, la nave veniva libera-ta dall’ancoraggio i motori piano piano au-mentarono la pressione obbligando l’elica dismuovere una massa d’acqua spingendo cosìlentamente il grosso galleggiante.

Dal mio posto di guardia con cuore gon-fio, in silenzio osservavo nell’ombra della not-te l’allontanarsi lentamente del porto.

Un’ora dopo all’altezza di Capri vedevo l’in-tera città di Napoli immersa nell’oscurità. Po-chi minuti dopo cambiò aspetto, si presentavauna scena non tanto gradevole, un continuo luc-cichio di traccianti con una rete di lunghi rag-gi luminosi, indicavano l’allarme nella città ven-ne poi rischiarata dai razzi luminosi lanciati da-gli apparecchi. Poco dopo non restava in vistache l’infuocato Vesuvio dileguandosi a poco apoco dietro il promontorio che divide il golfodi Napoli da quello di Salerno...

1° puntata... continua

“Diario del mio viaggio”

Con brevi e povere parole; uno sguardo allungo viaggio compiuto.

Non per bisogno di rinfrescare la memo-ria nel futuro, perché mai mi sfuggirebbe il mi-nimo particolare di questo passato, troppo scol-pito nella mia mente.

10-9-1941Triste giorno che il dovere mi strappò dai

cari amati, per l’ultima volta dopo le poche oredi permesso concessimi. Un ultimo abbraccioai famigliari e parenti. E il postale che giun-geva il quel momento mi strappò da quella ter-ra tanto amata, riportandomi al mio reparto.A Palazzolo S.O. ripartendo subito ultimati ipreparativi di trasferimento destinati a Napoli.

19-11-1941Dopo due mesi di soggiorno a Napoli, pas-

sati non tanto gradevoli sempre in attesa dipartire giorno per giorno.

Arriva l’ordine: tutto il battaglione parteper la Sicilia esclusa una compagnia nella qua-le c’ero anch’io, che poi venne suddivisa inquattro gruppi per imbarcarsi su rispettive naviche formava il convoglio diretto a Tripoli.

Da qualche giorno le nostre armi erano giàpiazzate a bordo delle navi per la loro dife-sa, ad un eventuale attacco nemico. Era vi-cino il tramonto quando salii per la scalettaoscillante, tenuta sospesa con corde d’accia-io sopra l’acqua che si intravedeva nello spa-zio tra nave e panchina (sic).

Nello staccare i piedi dalla terra ferma misentii un… non so come spiegare, cosa che puòcapire soltanto chi à provato e specialmen-te in un periodo come quello.

Arrivato sul ponte mi diressi con i mieicompagni dove erano fissate le nostre armi.

I marinai e operai di bordo accorgendo-si del nostro turbamento piantavano i suoisguardi tranquilli e sereni, pareva dicessero

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Matteo Paniz ha sempre avuto una gran-de passione per la montagna, come molte per-sone che abitano le nostre valli, passione chenel suo caso deve essere sempre declinata alla“conquista con lo sforzo” nella migliore tra-dizione alpinistica: d’estate si guadagnano lecime di corsa e d’inverno con sci e pelli di foca(sintetiche, tranquilli!). Tre anni fa Matteo co-mincia a cimentarsi nelle competizioni di scial-pinismo, e come tutti i suoi “colleghi” è sem-pre alla ricerca di qualche soluzione “casa-linga” per migliorare le prestazioni del ma-teriale tecnico specialmente per quanto ri-guarda lo scarpone, che in questo sport si-gnifica soprattutto maggior leggerezza, vistoche far fatica va bene, ma qui comincia ad en-trare in gioco lo spirito di competizione!

Matteo si mette in testa di voler realizzare“in proprio” il gambale dello scarpone e per dipiù si intestardisce di volerlo fare in carbonio:in assoluto il materiale più leggero e resisten-te disponibile sul mercato. E qua inizia la sfi-da, sembra una bizzarria, nessuno gli va più ditanto dietro, visto che la lavorazione del carboniorichiede conoscenze specifiche, abilità non co-mune e strumenti appositi. Dopo due anni dueanni, in cui Matteo si è impegnato dedicandoogni momento libero allo studio del materiale,alla costruzione degli strumenti necessari allalavorazione, alle prove, cercando informazio-ni da persone esperte di lavorazione del carbonioin diversi ambiti ottiene via via i risultati chesi era prefissato. Così lo scorso anno ha fatto lasua apparizione in sordina il gambale di designe costruzione interamente “made in Matteo” cheè stato testato tutto l’inverno dagli amici “sca-vezzacollo” anche e soprattutto in gara senzamai deludere le aspettative che aveva il suo co-struttore: non rompersi, essere ultraleggero, ave-re altissimo comfort durante la prestazione.

E’ il momento di proseguire il cammino in-seguendo un risultato più ambizioso: arrivare acostruirsi da solo l’intero scarpone, naturalmente

completamente in carbonio (!) come non l’ave-va fatto finora nessuno: pezzo unico senza in-collaggi e con un sistema di chiusura nuovo chefacilitasse il bloccaggio dello scarpone in gara.Ed ecco, ad un anno di distanza, Matteo è or-goglioso di presentare “la sua creatura”, che èstata battezzata “Aragon” dopo tanta dedizionee una grandissima pervicacia. - “Questo scarponeda scialpinismo mi è costato tanti sacrifici, siain senso economico che di energie personali; madi fronte al risultato raggiunto e ai primi entu-siastici commenti che sto ricevendo, tutte le miefatiche sono ripagate”- commenta.

Insomma, per essere “un’opera prima” cisembra già un bel risultato, visto anche l’inte-resse che ha suscitato negli esperti ed appas-sionati del settore: non ci resta che augurare aMatteo di potersi meritare altre soddisfazioni suquesta strada.

A noi che abbiamo seguito la vicenda, al dilà che si tratti di uno scarpone da sci (potevaessere una motoscarpa o un pennello elettrico),non possiamo non restare affascinati dai frut-ti che le vere passioni (sane e vitali) danno, enon ci resta che augurarci che possa essered’esempio e di stimolo per i giovani: non im-porta quale sia il vostro sogno, ma mettetece-la tutta per realizzarlo!

B.D.N.

Bollettino interparrocchiale

Orgoglio paesano“Ho realizzato un mio sogno: ecco lo scarpone made in Sospirolo!”

Matteo Paniz con lo scarpone.

È con grande gioia che facciamo conoscere a tutta lacomunità di Sospirolo, il nome di coloro che hannoraggiunto uno dei traguardi più importanti nellavita dei giovani: quello della MATURITA’. Alsentimento di gioia si unisce anche, l’augurio piùcordiale di portare a compimento questa tappa, nelproseguimento degli Studi oppure nel lavoro. UnPLAUSO a tutti loro e alle loro Famiglie che tantaparte hanno in questo prezioso successo!Ecco l’elenco che siamo riusciti a mettere insieme. Se vi fossero delle dimenticanze involontarie,aspettiamo volentieri di rimediare in seguito.

BIANCHET Elisa da GronLiceo Classico “Giorgio Dal Piaz” (Feltre)

BOITO Arianna da MisIstituto Professionale “Catullo” – (Belluno)

BUZZATTI Mauro da RosolinIstituto Tecnico Industriale “Segato” – (Belluno)

CASSOL Giada da SusinIstituto Tecnico Commerciale “Calvi” – (Belluno)

COLLADON Simone da TusesIstituto I.P.I.A. “Andrea BRUSTOLON” – (Belluno)

GARLET Monica da S. ZenonIstituto Professionale “Catullo” – (Belluno)

MENEGOLLA Eleonora da OregneLiceo Pedagogico “Vittorino da Feltre” - (Feltre)

MORO Aris da PizLiceo Scientifico “Galilei” – (Belluno)

NIKIC Nina da SospiroloLiceo Scientifico “Galilei” – (Belluno)

PARISSENTI Luana da GronIstituto Professionale “Catullo” – (Belluno)

REN Claudine da S. ZenonIstituto Professionale “Catullo” – (Belluno)

RIPOSI Emanuele da GronIstituto Tecnico Industriale “Segato” – (Belluno)

RUGGERI Federico da Sopra SusinIstituto Tecnico Industriale “Segato” – (Belluno)

RUGGERI Manuel da Sopra SusinIstituto Tecnico Commerciale “Calvi” – (Belluno)

TROIAN Roberto da Col MolinIstituto I.P.I.A. “Andrea BRUSTOLON” – (Belluno)

VEDANA Andrea da OregneLiceo Scientifico “Galilei” – (Belluno)

MATURITA’ 2010

Sue Ellen Moretti 23 anni,dopo la scuola e un lungo apprendistato finalmente è riu-scita a portare a Sospirolo, il suo paese natale, l’apertura di un salone di parrucchiera.La crisi non la teme perchè quando si ha passione e si riesce a concretizzarla, anche gliostacoli più grandi sembrano perdere importanza e poi è sicura che a Sospirolo ci deb-ba essere una parrucchiera visto che da almeno 7-8 anni non c’è più.

Il salone si troverà vicino al municipio, non avrà dipendenti e sarà aperto da giovedì11 novembre.

Domenica 7 novembre c’è stata l’inaugurazione, con la partecipazione del sindacoe il taglio del nastro.

Sue Ellen Moretti e il Sindaco subito dopo il taglio del na-

stro di inaugurazione del nuovo Salone di Parrucchiera.

L’APERTURA DI UN SALONE DI PARRUCCHIERA

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7Sospirolo - Gron

1949 Prima Diga in Sicilia. Dissueri. Gela.

1954-59 Diga di Pozzillo-Enna.

1963 Diga a Kosombo(Ghana).

All’età di 82 anni è scompar-so il 6 luglio scorso Romolo Vigne,un personaggio che con la sua la-boriosità ha tenuto sempre alto ilbuon nome della operosità e delladedizione al lavoro dei Sospirole-si mettendosi, negli ultimi anni alservizio della nostra comunità.

La sua vita lavorativa è iniziatain giovane età, come del resto erain uso a quei tempi, portando glianimali al pascolo. Successiva-mente divenne apprendista fale-gname non potendo, a causa del-la guerra continuare con gli studi,appena ne ebbe la possibilità, fre-quentò alcuni corsi serali impe-gnandosi nell’apprendimento del-la matematica, della geometria e deldisegno. Tale impegno gli consen-tì, all’età di 21 anni, di essere as-sunto presso la Girola di Milano,una delle imprese italiane più ap-prezzate e prestigiose nel campodella realizzazione di grandi in-frastrutture sia in Italia che al-l’estero. Già all’età di 21 anni ini-ziò a ricoprire incarichi di respon-sabilità che via via con l’accrescersidell’esperienza divennero semprepiù importanti e delicati fino ad ar-

rivare al loro culmine a 43 anniquando venne promosso a dirigenteresponsabile del cantiere di SaltoAlto impegnato nella realizzazio-ne della diga più grande al mon-do costruita tra L’Uruguay e l’Ar-gentina dove vi erano impiegati4.800 dipendenti.

La vita lavorativa lo ha vistoimpegnato in più parti del mon-do, in Iran, in Ghana, in Nigeria,in Colombia altro mega cantierecon 3.700 dipendenti. In questasua lunga ed impegnativa, per cer-ti versi di sfida nel realizzareopere grandi dimensioni, ha sem-pre avuto un occhio di riguardoalle problematiche legate alla si-curezza tanto da ricevere nel1980, dal Consiglio Interamerica-no di Sicurezza degli Stati Uniti,il premio al merito della sicurez-za per l’attività formativa.

A riconoscimento di una car-riera così brillante ed intensa, nel1976 ebbe l’onore di ricevere la no-mina a Cavaliere della Repubblica.Fatto ritorno alla sua terra d’ori-gine, ha messo la sua esperienza,sua volontà di uomo del fare al ser-vizio della comunità sospirolese, ri-

coprendo prima la carica di consi-gliere di minoranza dal 1993 al1998 e successivamente assumen-do l’incarico di vice sindaco nellaprima amministrazione del Sinda-co Massimo Tegner.

Pur nella lontananza e nelcontinuo peregrinare per il mon-do, Romolo Vigne ha sempresentito profondamente nel suoanimo il legame con la propriaterra. Grande amante delle nostremontagne, ne conosceva ognisentiero, ogni asperità e non erainfrequente, scambiando con luiquattro chiacchiere, udire rac-conti, a volte anche avventurosi,vissuti lungo sentieri impervi cheimmancabilmente, quando ve neera la possibilità, ne indicava

con la mano il tragitto percorso,come a rimarcare che nonostan-te gli anni di lontananza lui erasempre stato un Sospirolese.

Lascia la moglie Pia che hacondiviso con lui 45 anni di ma-trimonio, due figli e tre nipotini.

Dbd(Dalla moglie mi sono fatto mo-

strare alcune foto per poter docu-mentare il lavoro del marito: hopreso le prime che mi sono venu-te tra le mani, perché le dighe e leopere alle quali ha partecipato sonocentinaia, in tutti i continenti e civorrebbe un libro per riportare iltutto. Riporto queste foto anche per-ché molti hanno lavorato con l’IM-PREGILO e conoscono bene di cosasi tratta.)

La scomparsa di Romolo Vigne

1980 Diga Paute (Equador).

1967-69 Kainji (Nigeria): come si può notare dalla foto scattata in Africa, lontanoda controlli, con gente non certo abituata alla sicurezza nel lavoro, Romolo Vigneesigeva da tutti il casco e le norme di sicurezza. Su questo era molto esigente ed erafiero nel constatare che gli incidenti nei suoi cantieri erano ridottissimi anche in con-dizioni di disagio estremo.

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8 Bollettino interparrocchiale

INES – CASA VACANZEMolto accogliente, disposta su due luminosi pia-ni, arredata con gusto e semplicità e fornita di tut-ti i comfort. E’ dotata di un suggestivo soppalco contravi a vista. A disposizione coperte ed asciugamani.Per grandi e piccini, sono a disposizione giochi disocietà e piacevoli libri. INES è ubicata in una po-sizione particolarmente agiata per accedere allemeraviglie ed ai servizi che il Comune di Sospiro-lo e le vicine città di Belluno e Feltre offrono.

INES CASA VACANZE è di Sanci Faustino e si trova a Oregne in via Oregne 79 • Sospirolo • BellunoTel. +39- 368.7201292 • WWW.INESCASAVACANZE.IT

AGRITURISMO DAGAIÈ ubicato a SUSIN di Sospirolo sul terreno di un an-tico pascolo bellunese di circa tre ettari.La sua posizione dominante al confine con il Par-co Nazionale Dolomiti Bellunesi, rende questoluogo un punto ideale di partenza per escursioninaturalistiche, culturali e sportive.Le camere, tutte con vista sono comode, spaziose,con bagno riservato e offrono un ambiente rusti-co e curato. Possibilità di acquistare in loco i pro-dotti non trattati dell’azienda agricola.

L’AGRITURISMO DAGAI è in via Susin-Dagai 171 Sospirolo • Belluno • Tel. 0437-89473 • 338.6318297 WWW.AGRITURISMODAGAI.IT

AGRITURISMO AMERICAN SPIRIT RANCHL’ambiente e la cordiale ospitalità, fanno del-l’American Spirit Ranch il luogo ideale per pranzi ecene speciali e raffinate, in compagnia di amici, conmenù personalizzati o a tema per occasioni speciali. Adiacente alla proprietà c’e un allevamento di ca-valli con annessa scuola monta western, confor-tevoli box con paddoch riservato, campi da lavorogiostra, selleria, corso di equitazione per principiantie molti altri servizi.

L’AGRITURISMO AMERICAN SPIRIT RANCHsi trova in via Campaz 18 • Sospirolo • Belluno Tel. 0437-89729 • 335.5860386 • 338.9112973 WWW.ASRANCH.IT • [email protected]

AGRITURISMO MAZZONCINISi trova ai margini del Parco Nazionale Dolomitibellunesi questo ambiente silenzioso e tranquil-lo, con ampi spazi, ideale per famiglie e bambini.14 posti letto suddivisi in tre appartamenti re-centemente ristrutturati, con entrate indipendentie ben arredati. Nelle vicinanze dell’agriturismo c’éun maneggio e un campo di tennis.Si trova in località Gron (strada per ilcampo sportivo) – Sospirolo – Belluno

Tel. 0437-89225 • 329.7941430 • 336.494000 WWW.WEBDOLOMITI.NET/AGRITURISMO/MAZZONCINI.HTME-MAIL: [email protected]

VILLA FIOCCO Country HouseTipica casa di campagna, offre servizio di ristorantee 3 camere. Aperto il mercoledì, giovedì, venerdìe sabato. Domenica solo a pranzo. E’ gradita la pre-notazione. L’attività è condotta da Viviana e Italo che aveva-no già operato nel settore in Olanda, dov’è rima-sto il figlio a gestire un ristorante che ha ricevutol’onorificienza del Presidente della RepubblicaItaliana come miglior ristorante italiano.

• Si trova in via Susin 3 • Sospirolo • BellunoTel. 0437-89139 • 328.3277745WWW.VILLAFIOCCO.COM • [email protected]

AGRITURISMO LE BRANDERESi trova ai piedi dei Monti del Sole, sotto l’imponenteSpiz di Vedana a 540 m. di altezza. L’agriturismo LeBrandere, condotto dalla signora Fiorella che proponele migliori ricette con il valore aggiunto dei propri pro-dotti. Il menù varia a seconda della stagionalità: i pri-mi, nobilitati dalla pasta fatta in casa. I fagioli varietàLamon e varietà Spagnolet. Le carni alla griglia o alforno, e ancora la frutta dell’orto utilizzata per dol-ci. Infine i formaggi di malga e di latteria della zona.

L’AGRITURISMO LE BRANDERE, di Troian Fiorella, si trova in Loc. Le Rosse, n. 69 • 32037 Sospirolo • Belluno.Telefono 0437 843007 – Fax 0437 843007

LOCALITÀ di RISTORO e RIPOSO a SOSPIROLOSospirolo è stato per tanti anni uno dei centri tu-

ristici più ricercati e frequentati da persone facolto-se, rinomate e anche da famiglie della medio-bor-ghesia. Il luogo è esposto al sole, la natura è rigogliosa,non ci sono pericoli, il panorama è incantevole e ri-posante. Poi tutto è cambiato e gli Alberghi e le Pen-sioni hanno chiuso e così le strutture collaterali: ne-gozi, servizi… Un grande rimpianto lo si scorge nel

cuore di tante persone anziane. Ultimamente sonosorti gli AGRITURISMO. Ambienti adatti ad accoglierepersone di passaggio che desiderano vivere e assa-porare non sono la buona cucina, ma anche respi-rare un’aria semplice e naturale. Vorremmo fare unpo’ di pubblicità e farli conoscere a più gente possi-bile. Anche a tanti originari di Sospirolo che ormai inzona non hanno più la casa o una stanza e vorreb-

bero passare alcuni giorni nella terra dei loro padri.Non c’è che l’imbarazzo della scelta. In Internet poici sono tutte le notizie che si possono desiderare.

Complimenti ai proprietari e gestori di queste pre-ziose strutture di accoglienza, che possono portarebenefici, non solo a loro ma a tutta la comunità.

BRAVI E CHE ABBIATE GRANDE SODDISFAZIONEPER IL VOSTRO CORAGGIO!

(Nel caso avessimo dimenticato qualche altra struttura simile, saremo lieti farla conoscere nel prossimo Bollettino).

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Quando si diventa genitori è perché si sceglie di far maturare il frutto di un sentimento d’amo-re condiviso, è perché si desidera veder sbocciare un nuovo fiore, è perché si ha la voglia di la-sciare una impronta nel cammino della vita. A volte capita che non sia proprio così, capita chesucceda perché le passioni travolgono gli esseri umani oltre ogni razionalità. Comunque sia, lanascita di un pargolo è sempre motivo di grande gioia. Ricordo di aver vissuto il periodo di at-tesa di mio figlio con grande entusiasmo, oserei dire quasi con spavalderia, certamente con mol-to orgoglio. Le preoccupazioni non erano molte anche in virtù di una gestazione senza problemise non quelli fisiologici pertinenti al periodo,la mia età di allora e quella di mia moglie non da-vano spazio a dubbi o paure, il coraggio e un po’ di spregiudicatezza sono nel bagaglio dellagioventù. L’attesa, il veder cambiare l’aspetto fisico di colei che nel suo grembo portava una vitanuova, la voglia e la volontà di creare un nido accogliente per chi già c’era e per chi doveva ar-rivare, la curiosità crescente di sapere cosa mai sarebbe cambiato nel futuro. Questi erano i pen-sieri che occupavano la mente e riempivano le giornate che correvano svelte verso il momen-to tanto atteso. Finalmente è arrivato il giorno,finalmente abbiamo potuto vederti e conoscerti,finalmente la gioia immensa della maternità e della paternità ha potuto esplodere in tutta lasua grandezza, senza confini, senza razionalità, come quando ci si innamora pazzamente. Qua-le innamoramento può essere più grande di quello di vedere la propria creatura affacciarsi albalcone della vita. Pare di aver creato il mondo solo noi e in un solo momento, perché si è com-piuto un desiderio al quale noi stessi abbiamo dato luogo in virtù delle nostre scelte. Quandosi diventa nonni i presupposti sono differenti. Non siamo noi a scegliere o a decidere. A sceglieree a decidere sono i nostri figli, i quali dopo averci arricchiti con la gioia della maternità e del-la paternità decidono di regalarci un’altra gioia immensa, un altro innamoramento senza fine.I pensieri sono diversi quando si attende l’arrivo di un nipote, non si ha più la spensieratezzae la spavalderia di quando i capelli erano più folti e meno grigi. La vita ci ha insegnato le pre-occupazioni, abbiamo visto e sentito tante cose che in qualche maniera hanno lasciato il se-gno e qualche volta prima di dormire o appena svegli ci ritroviamo a pensare cose strane. Noiche stiamo per ricevere in dono una cosa meravigliosa coltiviamo la speranza e il desiderio nontanto che il dono sia bello, ma di “buona qualità”, intesa come buona salute. Noi facciamo lenostre riflessioni, coltiviamo i nostri sogni di persone che si avviano ad avere un ruolo diversoin seno alla famiglia, con discrezione e riservatezza. Non siamo noi i protagonisti principali, losiamo stati. Ora tocca agli altri. Ora i nostri timori, i nostri pensieri sono solo nostri,non han-no la vigoria di quando ci sembrava di aver fatto il mondo noi, spesso li subiamo perché a vol-te troppi pensieri e troppe preoccupazioni fanno cattiva compagnia. Tutto passa quando l’even-

to si compie, quando ci annunciano che un nuovo alito divita ci ha raggiunti e che tutto è andato come doveva an-dare. La commozione insieme alla incredulità sono le pri-me cose che si fanno strada mandando avanti una lacri-ma che si incanala lungo qualche ruga del viso, e poi unagioia infinitamente grande ma composta, non goliardicacome quella di quando si diventa genitori. Una gioia rac-chiusa dentro mille pensieri e sogni del futuro, ecco cosaporta la nascita di un bambino. La voglia e la forza di guar-dare ancora avanti, malgrado le rughe sul viso, malgra-do i capelli bianchi,malgrado qualche volta la sofferenza

accompagni le ore delle nostre giornate. Quale dono più grande si può ricevere dalla vita se non quello di vederla continuare per mez-zo di coloro che sono la ragione vera del nostro essere; i nostri figli. Certo, non siamo più noi i protagonisti principali, certo dobbiamopensare di vivere la nostra gioia con discrezione,ma di certo non siamo scaduti al ruolo di semplici comparse. Abbiamo tanto da dare,tan-to da ricevere fieri del posto occupiamo, immersi nell’incantesimo di guardare ogni giorno un fiore nuovo che sboccia al quale noi nondobbiamo negare il nostro apporto perché sia sempre il più bello. Dobbiamo essere là pronti a prendere quelle piccole manine e con-tribuire a condurle per le strade della vita. Quelle mani cresceranno, diventeranno forti e vigorose, capaci di essere solidali nell’aiuta-re gli altri. Speriamo si ricordino ogni tanto di andare a regalare una carezza a nonni che non aspettano altro. Io sono diventato non-no da poco e ho la grazia di poter regalare ogni giorno una carezza a mia nonna ultra centenaria. A te Mia, che sei venuta a riempirele nostre case di gioia, la promessa di amarti e l’augurio di un futuro pieno di cose buone.

NONNOGABRIELE

DIVENTARE NONNI - riflessioni

MARCO PAVARINILe Bisnonne Liduina Lovat Cente-leghe e Taddea David Pilotti e inonni Sergio e Danila Pilotti eIole Vedana Vavarini, annuncianola nascita di MARCO PAVA-RINI di Francesco e di Monica Pi-lotti residenti a Sedico, avvenutail 22 Luglio 2010.

DE SALVADOR EMILYI Nonni De Salvador Demetrio eCuccione Mariuccia annuncianola nascita della nipotina, DESALVADOR EMILY di Flavioe Villanova Francesca, avvenuta l’8 Agosto 2010. Risiedono a Prà diVedana.

DIEGO RIPOSIRiposi Giuseppe e De Donà Dona-tella annunciano la nascita delnipotino DIEGO RIPOSI,nato a Belluno il 17 ottobre 2010,figlio di Riposi Eros e CasanovaMery residenti a Bribano.

MIA GALLETTIDomenica 12 settembre u.s. ènata a Feltre, MIA GALLETTI.Lo annunciano con gioia il papàGilles e la mamma Alexia Lazza-rotto. A condividere la loro felici-tà per il lieto evento ci sono inonni Gabriele e Marisa Bridda.Giorgio e Rosanna Lazzarotto; i bisnonni Teresa Roldo ed Emilio Brid-da,gli zii e straordinariamenteAdele Casanova Roldo la nonna“Dele” che alla bella età di 101 ediventata trisavola. Nelle foto al-legate si vede la piccola Mia inbraccio alla nonna “Dele” natanel 1909 e Mia nel 2010. Mia in-sieme ai genitori Gilles e Alexia ele 5 generazioni. Adele CasanovaRoldo; la figlia Teresa Roldo, Ga-briele Galletti figlio di Teresa epapà di Gilles ed in fine Mia Gal-letti figlia di Gilles e di Alexia Laz-zarotto. Che grazia!

9Sospirolo - Gron

Annunci di nascite

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L’angolo delle lauree è uno dei più importanti nel nostro bollettino, perché riporta irisultati di tanti sacrifici e rinunce dei nostri giovani e anche delle loro famiglie. Sono unsegno anche di grande speranza per il futuro del nostro paese. Ed è per questo che voglia-mo esprimere tutta la nostra gioia ai neo-laureati augurando loro di poter al più prestomettere a frutto quanto hanno imparato in questi anni!

10 Bollettino interparrocchiale

Lauree

di GianPaolo e di Dal Pont Irma, residente ad Oregne,si è laureato all’Università di Udine il 21 Luglio 2010in Banca e Finanza (Laurea Magistrale) con la tesi: “LETECNICHE DI GESTIONE, IL MERCATO ITALIANO E LA VA-LUTAZIONE DEGLI ASSET”..

di Roberto e Capraro Raffaella, residente a Maras, siè laureata all’Università di Padova il 27 settembre2010 in Ingegneria Biomedica (Laurea Triennale) conla tesi: “BIOREATTORI PER L’INGEGNERIA TISSUTALEDELLA CARTILAGINE”.

RAMBALDI MAURO

DE ZANETDENISE

PARRINO ALESSIA

di Andrea e Donatella Da Rold, residente a Le Rosse,ha conseguito la Laurea Magistrale in Sociologiapresso l’Università degli Studi di Padova , con la tesi:“HUMANE EDUCATION: L’IMPORTANZA SOCIOLOGICADI UN MODELLO EDUCATIVO”.

di Franco e Silvana Baldi, residente a Rorei, ha con-seguito la laurea (triennale) in Scienze dell’Archi-tettura il giorno 1 ottobre 2010, presso l’UniversitàIUAV di Venezia, presentando il Portfolio, sintesi ra-gionata di un triennio.

BARPANDREA

di Fiorenzo e Giovanna Olivier, residente a Gron, haconseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all’Uni-versità di Padova il 23 settembre 2010, con la tesi“ANALISI DELLA STORIA NATURALE E DEI MODIFICATORIGENETICI NELLA DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE”.

di Walter e Mercedes Miotto residente a Torbe,si é lau-reata in Scienze Infermieristiche, il 29 Ottobre ,al-l’Università di Padova con la tesi: “IL TRAPIANTO DIRENE DA DONATORE VIVENTE: DARE DELLE RISPOSTEA DOMANDE CHE FANNO PAURA. Indagine in 2 Ospe-dali della provincia di Belluno”.

LOTTO MORENO

ROLDOFEDERICA

La notizia è piombata su tutti come unamazzata, lasciandoci increduli, smarriti,sgomenti. Don Franz ucciso in Puglia! Perun paio d’ore i telefoni scottano. Nelle te-lefonate, però, spesso i silenzi sono lunghie dolorosi. Infatti, non ci sono molte paro-le per descrivere quello che ognuno provae sente in questi momenti. Il pensiero, ine-vitabilmente, va all’amico, al prete, al com-pagno di cammino di tante iniziative. Cer-tamente possiamo dire, con commozione ericonoscenza, che don Francesco è stato “ungrande amico” di “Insieme si può...”, anzi,ci sentiamo di dire con orgoglio che lo sen-tivamo essere “uno di noi” e testimoniarel’affetto e la partecipazione con cui avevaseguito il nostro lavoro in questi anni, nonlesinandoci né i complimenti, in occasione

di alcune iniziative e prese di posizione, néle critiche, per alcune cose che gli sembra-vano sbagliate, né i consigli, in momenti im-portanti nella vita dell’Associazione. Nel no-stro archivio abbiamo numerose lettereche documentano questa sua vicinanza epartecipazione alla vita di “Insieme sipuò...” e dei gruppi “Colibrì”, che seguivasempre con particolare attenzione. Il Suo spi-rito missionario (a tutti era noto il suo de-siderio di “partire per l’Africa”) lo portavaa essere sempre aperto e disponibile nel-l’organizzare e ospitare in parrocchia ini-ziative di preghiera, informazione e solida-rietà. Ricordiamo a questo proposito che, inoccasione de “Le Dolomiti abbraccianol’Africa”, aveva affiancato l’iniziativa con ungirotondo attorno alla chiesa parrocchiale;

il “mese di digiuno per la pace” organizza-to da “Insieme si può...”, lo scorso mese digennaio, ha visto la sua conclusione propriocon una Santa Messa celebrata nella chie-sa di Longarone; l’incontro con Gregoire, il“Buon samaritano della Costa d‘Avorio”,ospitato in parrocchia durante una delle sueultime visite in Italia.

Uno spirito missionario, il suo, che inuna qualche misura ha saputo trasmetteree infondere anche in famiglia dal momen-

CIAO DON FRANCESCO!Il ricordo di un amico, un consigliere, un volontario, un prete missionario

La foto nel santino di don Francesco.

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11Sospirolo - Gron

FELICI ANNIVERSARICOMPLEANNO

MENEGOLLA ATTILIO e NELLA CENTELLEGHE compiono gli anni nello stessogiorno: il 27 settembre. Anche quest’anno lo hanno festeggiato con tutti i lorofamiliari. Ancora tanti auguri dai loro 4 figli con le nuore e i generi, dagli 8 ni-poti e dai 3 pronipoti!!

58 ANNI DI MATRIMONIO

MARCOLIN ENRICO e TULLIA MENEGOLLA l’8 Novembre hanno festeggiato il 58°Anniversario di Matrimonio. Tantissimi Auguri dal figlio Franco, dalla nuora Da-niela e da tutti i parenti e paesani di Oregne.

25 ANNI DI MATRIMONIO

DE PELLEGRINI RENATO e CALDART OLIVA hanno festeggiato con gioia e solen-nità il 25° di Matrimonio, il giorno 7 Marzo 2010 nella Chiesa di Gron.

25 ANNI DI MATRIMONIO

RAFFAELLA CAPRARO e ROBERTO DE ZANET hanno raggiunto l’importante tra-guardo di 25 anni di Matrimonio il 26 ottobre 2010 (celebrazione domenica 31ottobre nella Chiesa di Sospirolo). Ringraziano di cuore i parenti, tutta la Co-munità, il Coro Giovani e quanti sono stati loro vicini nel festeggiare questogiorno.

35 ANNI DI MATRIMONIO

FELICE NESELLO e NORMA PANIGAS hanno festeggiato i 35 anni di Matrimonioil 28 Settembre 2010 nella Chiesetta delle Torbe.

to che il fratello Paolo è stato per un paio d’anni volonta-rio in Costa d’Avorio e la nipote Maria, da aprile a fine ago-sto ha svolto un periodo di volontariato in Karamoja (NordUganda) con “Insieme si può...”.

La sua tragica scomparsa, al di là del dolore causato inciascuno di noi, ci rende orfani di un amico, di un consi-gliere, di un prete animato da spirito missionario e apertoal mondo del volontariato e dell’impegno civile (pensiamosolo al suo coinvolgimento con la comunità di Landris).

Solo la certezza che ora Don Francesco è cittadino diquel “mondo migliore” per la realizzazione del quale ha spe-so la Sua vita, ci induce a guardare al domani con speranza,sostenuti in questo dalla certezza che da lassù continueràa seguirci, a sostenerci, a “tirarci le orecchie”, così come fa-ceva mentre era ancora tra noi.

Per ricordarlo quale “fonte d’acqua viva”, Il Comune diLongarone e “Insieme si può…” hanno promosso una rac-colta fondi per la realizzazione di un pozzo d’acqua pota-bile da realizzarsi in Benin, dove opera il missionario bel-lunese don Augusto Antoniol e dove si era recato don Fran-cesco nel suo ultimo viaggio missionario in terra d’Africa

PIERGIORGIO DA ROLD

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AGOSTOVenerdì 6 agosto - è stata celebrata la messasul monte di S.Giuliana per festeggiare la Tra-sfigurazione del Signore. Martedì 10 agosto - Festa di S.Lorenzo. Alleore 10 è stata celebrata la messa nell’omoni-ma chiesetta.Sabato 14 agosto - alle 18.45 è stata celebratala messa con la presenza degli Alpini nellachiesetta a loro dedicata.Lunedì 16 agosto – alle ore 10 celebrazionedella messa nella chiesetta di S. RoccoDomenica 22 agosto – alle ore 11 è stata ce-lebrata la messa a Maras, in occasione dellafesta dei donatori del sangue di Sedico–Bri-bano–Mas -Sospirolo Martedì 24 agosto – festa di S. Bartolomeo aMaras: processione dalla chiesetta al tendo-ne, dove è stata celebrata la Messa, seguita daun rinfresco.

SETTEMBREDomenica 19 settembre - alle ore 15 in Duo-mo a Belluno, il Vescovo ha presentato la NotaPastorale “Sul palmo della mano”: guida perl’anno liturgico 2010 – 2011. Giovedì 23 settembre – alle ore 20.30 in Ca-nonica, si è riunito il Consiglio Pastorale, perriprendere le varie attività parrocchiali, dopola pausa estiva.Mercoledì 29 settembre – è stata celebrata aiPascoli alle ore 10 la messa in onore a S. Mi-chele Arcangelo

OTTOBREVenerdì 1 ottobre – festa di S. Remigio in Ca-nal del Mis, alle ore 10 è stata celebrata la mes-sa nell’omonima chiesetta.Mercoledì 6 ottobre – alle ore 10 nella chie-setta della Certosa di Vedana è stata celebra-ta la messa per festeggiare S. Bruno, patro-no della forania di Sedico. Alle ore 15, nellachiesa parrocchiale di Sospirolo è iniziato so-lennemente l’anno catechistico per le classimedie.Giovedì 7 ottobre – apertura solenne dell’an-no catechistico delle classi elementari.Venerdì 8 ottobre – alle ore 20 in canonicasono iniziati gli incontri sulla Parola di Diodella domenica.Sabato 9 ottobre – alle ore 14 si sono ripresele attività dell’oratorio con Sara e Sonia per iragazzi che vogliono stare insieme in allegria.

Bollettino interparrocchiale

CRONACA PARROCCHIALE

L’Angolo della

Sospirolo

Sabato 16 ottobre – ripresa dell’attività Scoutper tutte le branche, terminata con la messadelle ore 18, offerta al Signore perché bene-dica il prezioso impegno di tanti giovani–fa-miglie–educatori in favore dei giovani dellenostre comunità.

Domenica 17 ottobre – nella chiesa parroc-chiale di Sospirolo ha avuto inizio “LA SET-TIMANA DI ADORAZIONE NELL’ ASCOLTODEL SIGNORE” Domenica 24 ottobre – chiusura solenne del-la settimana di Adorazione.

Anche noi abbiamo detto: è bello per noi stare qui!

Processione del SS. coi ferai.

Dal 17 al 24 ottobre nella Parrocchia diSospirolo è stata vissuta una nuova espe-rienza, proposta da don Alfredo e approvatadal Consiglio Pastorale: portare il Santissi-mo Sacramento del Corpo del Signore in tut-te le chiesette frazionali.

L’iniziativa ha trovato spunto dall’an-nuncio del Vescovo, fatto in Duomo do-menica 19 settembre, in occasione della pre-sentazione della Nota Pastorale. Il Vescovo,nel suo saluto ai presenti, ha riferito che du-rante il canto nella celebrazione della not-te di Pasqua, nel buio della cattedrale, ave-va vissuto un’esperienza intensa ed emoti-va sentendo risuonare nel suo cuore comeun grido “La luce di Cristo!”. Gesù era pre-sente lì e in tutte le chiese dove il suo Po-polo stava celebrando la Santa Pasqua, contutta la Sua luce e la Sua forza. Ed è a Lui,si raccomanda il Vescovo, che dobbiamoguardare e saper ascoltare perché salvi ognipersona.

La parrocchia di Sospirolo ha fatto pro-prio questo messaggio, e nella settimana diadorazione continua, ha accolto Cristo consilenzioso rispetto, pregando e meditandocon la lettura personale la Sua parola.

Ogni sera lungo il tragitto da una chie-setta frazionale all’altra, il Santissimo è sta-to accompagnato da una croce e da quat-tro ferai portati da cinque volontari che di

volta in volta si sono prestati. I fedeli di ogni frazione si sono alternati

in adorazione per tutte le ventiquattro ore.Il 17 ottobre ha avuto inizio la settima-

na di adorazione nella chiesetta dei Pascoli eda seguire nelle successive serate si sonoaperte le porte delle chiesette di Mis, San Roc-co, Susin, Maras, S.Zenon e Oregne. Infine do-menica 24 ottobre il Santissimo è ritornatonella chiesa parrocchiale di Sospirolo con labenedizione solenne.

Cristo non si è fermato solamente nellechiesette, ma anche nei cuori di chi ha sapu-to accoglierLo ed ascoltarLo.

Il silenzio di quell’ora o più tempo a Luidedicato, soprattutto durante la notte, ha cer-tamente favorito riflessioni sulla nostra vitae sulle nostre non sempre facili scelte.

DBD

Settimana di adorazione eucaristica

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13Sospirolo - Gron

La proposta della settimana di adorazione nelle chiesette è stata straordinaria! Grazie aquesta opportunità ho potuto riscoprire la preghiera nel silenzio e nella tranquillità. Sono cosìpoche le occasioni in cui ci si ferma a riflettere… Grazie don Alfredo! Speriamo che si pos-sa ripetere il prossimo anno.

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Dopo aver dato l’adesione per le ore notturne è subentrata la perplessità:”ce la faremo”?Ebbene, oltre che farcela è stata una GRANDE esperienza.

Le ore sono passate in fretta, e quello che è rimasto in cuore è stata una grande serenità, ab-biamo capito che solo dedicandoGLI del tempo e sopratutto nel silenzio della notte, la SUA Paro-la incide nella vita. GRAZIE SIGNORE.

Ringraziamo don Alfredo per questa opportunità, e speriamo di poterla ripetere.� � �

Una bambina: Nel tempo in cui sono stata all’adorazione ho chiesto e pregato Gesù diaiutarmi nei miei problemi e nelle mie paure più grandi. In quei lunghi istanti di preghieraho provato molta serenità e un senso di immensa tranquillità. Mi sono liberata da alcunedelle mie più grandi preocupazioni.

Se si ripeterà questa iniziativa consiglio a tutti di provare questa bella esperienza.� � �

Questa nuova esperienza, è stata per me motivo di profonda riflessione. Ha accorciato diun altro po’ la distanza tra me e il Signore. Ho capito che Lui si è avvicinato di più a me, miha dato un’altra opportunità di conoscerLo ancor di più e di approfondire la mia relazionecon Lui e che è disposto a tutto pur di entrare nel mio cuore e nella mia anima confusa.

Il silenzio ha favorito questo nuovo rapporto interpersonale che a volte fatico a mantenere.Il tempo che ho vissuto con tranquillità e serenità mi ha fatto capire che per guardarci den-

tro bisogna fare più spesso silenzio intorno a noi.

RIFLESSSIONE DEL PARROCO

Devo rendere grazie a Dio per il corag-gio dato al Consiglio Pastorale Parrocchialenell’accogliere questa proposta della Setti-mana di Adorazione Continua. Si è scelta lamassima discrezione e semplicità. Adorare 24ore il Signore in ogni frazione sembrava im-possibile. Farlo in silenzio con il solo VAN-GELO in mano per ASCOLTARE, ancora dipiù. Per me sono state giornate di grande con-solazione spirituale nel vedere quanta Fedee quanto Amore al Signore veniva manife-stato nel SILENZIO dell’adorazione. Ma an-che la grande partecipazione nel concorda-re l’ora della preghiera, nel preparare la chie-sa,. Ricorderò a lungo i passi sicuri, decisi,solerti di noi sei uomini, nelle notti sulle stra-de quasi deserte, nell’accompagnare il San-tissimo da una Chiesa all’altra. Mi pareva-no i passi degli apostoli con Gesù nella Pa-lestina del suo tempo! Oppure i passi dei Mis-sionari che han portato il Vangelo nel mon-do su tutte le strade. Non dimenticherò nep-pure la compostezza e il rispetto di anzianima anche di giovani che si alternavano al-l’Adorazione. Mi è stato chiesto di non lasciarmorire un fuoco così bello e luminoso.Aspetto proposte e suggerimenti: ma alme-no un pomeriggio di ADORAZIONE al mesesi potrebbe fare. Che ne dite? Magari ognimese cambiando Frazione…

ALCUNE RIFLESSIONI di ADORATORI ANONIMI

Nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo: la chiusura.

Pascoli

Sospirolo - S. Rocco

Maras

Oregne

Mis

Susin

S. Zenon

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5 agosto: gli alpini in ParrocchiaIndispensabile anche quest’anno il contri-

buto offerto dai nostri alpini alla Comunità diGron. Oltre al tradizionale taglio della siepe cheli vede impegnati ormai da anni, questa gior-

Bollettino interparrocchiale

CRONACA PARROCCHIALE

L’Angolo della

Gron

nata è stata caratterizzata da un surplus di la-voro: il taglio del secondo pino che oscuravala facciata della parrocchiale. Ristorati da unbuon piatto di cervo e polenta preparato da Ar-mando e dalle ricche insalate di Danilla.

Grest di Gron 2010

Anche quest’anno la Parrocchia di Gronha organizzato il Grest dal 19 luglio fino ametà agosto. Una trentina tra bambini e ra-gazzi dai 5 ai 13 anni ed un bel gruppo diadulti e giovani animatori si sono ritrovati neilocali della canonica per trascorrere insiemedelle ore in armonia. Tante le attività propo-ste: dalla cucina al ricamo, dalle candele ai la-voretti di legno fino alle proposte legate altema 2010, ovvero la Creazione, con la rea-lizzazione di un libro in pannolenci e la de-corazione di tante borse da vendere per fi-nanziare l’adozione di Aiza.

Come gli anni scorsi ci sono state anchedue uscite sul territorio, una in montagna, unaal mare.

Abbinato al Grest anche il concorso “Creal’acrostico” con Grest Gron proposto dal Parrocoche ha visto impegnati bambini e giovani.

Il venerdì quest’anno è stato dedicato nonsolo ai giochi ma anche alle danze in vogaquest’estate, come ad esempio “Waka Waka”,ed ai canti religiosi.

Non è mancata neppure una ricca edizionedel Ricettario del Grest che quest’anno ave-va la Ricotta come ingrediente conduttore ditutte le specialità. La stampa del libricino havisto impegnate molte persone, in particolarmodo chi ha dato il tocco artistico con i di-segni delle varie ricette. In ultima pagina vi

sono ritratti i protagonisti del Laboratorio dicucina.

Conclusione con la Solennità di Maria As-sunta in Cielo, titolare della nostra Chiesa par-rocchiale. Alla Madonna abbiamo rivolto lanostra preghiera, successivamente il mo-mento della premiazione dell’acrostico più bel-lo ed infine rinfresco per tutti con un arrive-derci al prossimo anno.

Ecco alcuni tra gli acrostici più belli: Giochiamo, Ridiamo E Scherziamo Tutti i Gior-ni Rimangono Ogni giorno impressi nel No-stro cuore. (SILVIA LOVAT)

Grande Ricreazione l’Estate con il Signore ela Tranquillità. Gareggiare e Ricamare conOnestà, ecco la Novità. (ARIANNA LOVAT) Gioiose Ringraziamo Eternamente te o Signore,Tu Grande Ritrovo Offri a Noi. (SILVIA DE DEA)

Altri acrostici ideati dai protagonisti diciascun Laboratorio:

Ricamo: Gioiose Ricamiamo EntusiasteStupendi Tovaglioli per bimbi.

Legno: Al Grest di Gron Ragazzi Estre-mamente Socializzati Tagliano tavole

Candele: Giriamo Ruotiamo Energica-mente Stampini Tricolori

Dopo aver accatastato la legna, in posa per la foto di rito.

Eccoci qui immortalati nella piazza del Villaggio S. Paolo con il direttore, don Sandro Gabrieli.

La copertina del nostro Ricettario ricco di idee per ot-time prelibatezze.

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22 agosto:La Comunità Parrocchiale di Santo Stefano

in Gron rimane colpita duramente dallascomparsa del suo amatissimo don FrancescoCassol, parroco di Gron dal 25 ottobre 1998all’ottobre del 2000. Tra lo sgomento inizia-le ci stringiamo nella preghiera fiduciosa alPadre.

24 agosto: Affidiamo al Signore e alla Madonna don

Francesco Cassol con un S. Rosario recitato nel-la Parrocchiale alle 18. Siamo in tanti, segnovisibile di quanto ci ha amato e di quanto hafatto per noi. Guidati dal Parroco e dalle pa-role commuoventi del nostro Piergiorgio DaRold, siamo certi che l’abbraccio della preghieraunisce terra e cielo, è dà forza a chi rimane percontinuare a camminare nell’amore.

Aiuto ai compitiAlcuni giovani delle due parrocchie han-

no organizzato quattro incontri per dareuna mano ai ragazzi alle prese con i compi-ti delle vacanze. E’ stato un servizio ben ac-cettato e per questo motivo si è pensato di ri-proporlo durante tutto l’anno scolastico. Ap-puntamento allora per i bambini delle ele-mentari in Canonica a Gron il sabato matti-na dalle 9 alle 12. Non ci sarà solo lo studioma anche il tempo per giocare, parlare e an-che di fermarsi per una pastasciutta insieme!

Sospirolo - Gron

Coro e corettoSono riprese le varie attività della Par-

rocchia, tra queste le prove del coro e del co-retto. Per il primo l’appuntamento è il mer-coledì alle 20,30 e per il coretto animato daFederica l’orario è quello dalle 15 del saba-to. Sono gradite eventuali voci nuove!

Consiglio Pastorale ParrocchialeGiovedì 30 settembre seduta del C.P.P. Sia-

mo in pochissimi e per questo eventuali deci-sioni non possono essere prese. Il Parroco, dopola preghiera, chiede ai cinque presenti di pre-parare l’elezione per il rinnovo del Consiglio cheè decaduto da quasi un anno. Verranno valu-tate e rese note al più presto alla Comunità.

Mese di ottobreNella Chiesa di Gron alle 17 recita del S. Ro-

sario per le Missioni per tutto il mese di ottobre.

6 ottobreS. Messa alla Certosa in ricorrenza del San-

to fondatore dell’Ordine monastico: san Bru-none. La celebrazione presieduta dal VicarioForaniale don Cesare e concelebrata dai par-roci di Gron e Sospirolo, di Mas-Peron e dalvicario parrocchiale di Sedico don Giancar-

lo, è stata ricca di canti e ben partecipata.

Gruppo Giovani GronAnche il Gruppo Giovani di Gron ripren-

de a incontrarsi ogni venerdì sera dalle 20.30alle 21.30. Quest’anno l’invito è rivolto a tut-ti i giovanissimi dalla prima superiore in su.Guidati da Angelo insieme al gruppetto di gio-vani che due anni fa decisero di fare la Cre-sima a 18 anni, cercano di animare quell’orettadel venerdì sera, preziosa occasione per di-scutere su un tema, guardare un film... e per-ché no organizzare e fare qualcosa per la Co-munità che li ha generati nella fede.

24 ottobre: Festa dei nonni e bisnonniIl 2 ottobre è la Festa dei Santi Angeli Cu-

stodi ed anche quella dei nonni ma le nostreComunità hanno celebrato la Festa a nonni ebisnonni il 24 ottobre. Erano più di cento, conritrovo a Gron per la Santa Messa delle 11, ani-mata dal coro e dai chierichetti. In questa ce-lebrazione abbiamo ricordato anche donFrancesco Cassol a due mesi dalla scompar-sa. Dopo la Santa Messa e la foto di gruppo,trasferimento al Ristorante Bacchetti per ilpranzo al quale è seguita una ricca lotteria.

PAOLA CARLIN CALDART

Festa dei nonni 2010.

Coro e coretto insieme per festa dei nonni.

Calciatori e tifosi dopo le partite del torneo.

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16 Bollettino interparrocchiale

SARANNO FAMOSI

Questa volta il nostro vignettista Andrea cambia il tema della sua vignetta: ci presenta il manuale del perfetto PRESTIGIATORE! Speriamo sia più preparato del per-fetto Pasticciere della prima serie! Ne ha combinate tante di malefatte! Ormai siamo abituati allo stile del nostro piccolo artista, quindi non ci è difficile seguirloin questa nuova avventura! Bravo Andrea, inventane sempre di nuove che ne siamo entusiasti!

È nato per aiutare i tanti missionari par-titi dalle nostre terre e per utilizzare la gran-de quantità di indumenti usati che arriva-vano in Parrocchia. Questi venivano sele-zionati e, quelli più in ordine e più adatti,mandati nelle varie Missioni, gli altri era-no destinati a fare “scarpet”. Col ricavatodella loro vendita si pagavano le spese dispedizione e si integravano i pacchi conmateriale sanitario, cancelleria ed alimen-tari: il traffico all’Ufficio Postale di Sospi-rolo era talmente aumentato in quel periododa far assumere una persona in più!

Col tempo però le spese postali sono di-ventate troppo onerose e sproporzionate alvalore del contenuto dei pacchi i quali, no-

Il Laboratorio Missionario di Gron compie 30 anni

Le donne del Laboratorio, come ogni martedi, sempre al lavoro!

nostante venissero confezionati corretta-mente con fodera di stoffa cucita addossoecc. (un bel lavoro!!!), spesso arrivavanomanomessi. E’ stato dunque deciso di in-viare al loro posto dei soldi e così faccia-mo tutt’ora.

Oltretutto, nel frattempo, la Caritas haorganizzato la raccolta sistematica degli abi-ti usati e quindi uno dei motivi per cui haavuto origine il Laboratorio è venuto meno,mentre continua la produzione degli “scar-pet” per la quale c’è materiale in abbon-danza: quelle che mancano sono le maniper farli! Il Gruppo infatti, dalle 13 perso-ne dei tempi di massima partecipazione,si è ridotto a 4, e per lo più anziane. Qual-

cuna, purtroppo, è mancata, altre hanno do-vuto lasciare per età, salute ecc.. e nono-stante i ripetuti appelli, non sono entrateforze nuove. Questo è veramente un pec-cato, perché oltre ad un’attività benefica,andrà perduta una forma tipica di artigia-nato delle nostre valli. Già oggi, se doves-se mancare uno qualsiasi dei quattro anel-li che formano la “catena” di lavorazionesi bloccherebbe tutto.

Ovviamente, sebbene non per fortuna,anche i Missionari che abbiamo assistitoin tutti questi anni hanno avuto la me-desima sorte: qualcuno non c’è più, altrisono tornati in sede per età o per malat-tia. Da 16 che erano, ne sono rimasti solo5 in servizio attivo e così ce la facciamoa continuare ad aiutarli lo stesso pur aven-do diminuito la produzione dalle oltre 100paia dei tempi d’oro alle 30 attuali, cui vaaggiunto però il ricavato del Mercatino del-l’Immacolata, dove vendiamo tante bellee buone cose fatte a mano da noi e da al-tre persone volenterose, e che, grazie allagenerosità della nostra Comunità, ci “rim-polpa” la cassa.

In conclusione, ci sembrava giusto in-formare della situazione in cui si trova unadelle realtà più longeve della nostra Par-rocchia, ormai fatalmente arrivata allafine a meno che... .La speranza è l’ultimaa morire, ma siamo già in “zona Cesarini”per dirla in gergo calcistico!

Grazie dell’attenzione. LE DONNE DEL LABORATORIO

MISSIONARIO DI GRON

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Domenica 18 luglio in molti si sono datiappuntamento alla Malga “Col de Mez” sulSan Pellegrino dove per il secondo anno i Gosde Gron hanno organizzato un pic-nic con loscopo di passare in allegria una domenica esti-va. Peccato per il tempo visto che il sole hapensato di farsi vedere altrove ma questo nonha di certo fermato l’organizzazione pronta adogni evenienza. Come tradizione vuole il menùera semplice, pasta, pastin, polenta e capus maè stato pienamente apprezzato da grandi e pic-

cini. Il pomeriggio è trascosro all’insegna dimusica, partite a carte, passegiate nelle mal-ghe vicine e per i più pigroni un bicchiere divino e quattro chiacchere fra amici.

Un grazie alla malga “Col de Mez” perl’ospitalità e a tutti coloro che hanno aiuta-to a rendere possibile tale giornata, in parti-colare al Bar Sport e a frutta e verdura Case,con la speranza di trovarli ancora il prossi-mo anno magari con un sole splendente.

MONIA ARGENTA

Sospirolo - Gron

COMITATI FRAZIONALI

L’Angolo dei

Pic-Nic con i Gos da Gron

Una giornata di festa a Col Molin

Sotto la sorveglianza della Dorina, arrivano gli gnocchi.Il nonno con i trampoli, la nipotina al volante!

A far da cornice alla 5° edizione della “Fe-sta di Col Molin” anche quest’anno è stato il“Cortiol de Bepi”, dove ci siamo ritrovati amangiare, chiacchierare e divertirci tutti in-sieme in compagnia. La festa si è svolta comesempre l’ultimo sabato di Agosto. Purtroppoper il secondo anno consecutivo la pioggia harovinato il programma pomeridiano, co-stringendoci a stare al riparo. L’occasione è sta-ta quindi favorevole per ascoltare con piace-re dalla voce di Gianni Troian delle storie indialetto veneto. La giornata precedente, de-dicata ai preparativi, è stata anch’essa moltodivertente. Tutti impegnati, grandi, bambinie nonne nel preparare chi gli gnocchi, chi laporchetta, chi il minestrone per la serata e chii giochi. Per non parlare poi degli uomini in-daffarati a installare teli e sistemare tavoli epanche, oltre a prestarsi “volontariamente” nel-la pulizia della nostra strada.

L’augurio che tutti noi auspichiamo è quel-lo di realizzare con continuità negli anni a ve-nire questa giornata, segno di ritrovo per piùgenerazioni legate a questa parte di territo-rio sospirolese.

IL GRUPPO COL MOLIN

SAGRE Alcune Sagre non hanno la cronaca.

Un po’ perché i Comitati Frazionali nonce l’hanno fatta pervenire; un po’ perchéle feste si sono svolte in una serenanormalità di festa, partecipazione, nellesolite date. Eppure ci sarebbero da diretante cose sulla bellezza delle nostreSagre che portano un tocco di tradizionee di novità ogni volta. Almeno una fotoper non dimenticarle credo sia doverosoaverle nel nostro giornalino e due righesull’aspetto religioso anche.

S. LORENZO10 agosto: Tempo splendido, bella la parte-cipazione e lo spirito di fede e di festa che si respirava.

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Come ormai da anni, Maras ha festeggiatoil suo patrono: S. Bartolomeo.

I festeggiamenti sono iniziati mercoledì 18agosto con una serata all’insegna dei Longobardi.Sotto il capannone, l’architetto Mauro Vedanaha tenuto una conferenza sui Longobardi e laloro permanenza nel nostro territorio; è segui-ta poi una visita notturna guidata lungo il sen-tiero dei Longobardi durante la quale il maestroPaolo Piccolo ha sottolineato l’ascolto dei suo-ni della notte illustrando la fauna del territorio.

In località Pilotti, tutti i partecipanti sonostati accolti da Fioretto e Rosella e hanno gu-stato i “panojot” alla griglia, accompagnati da

un buon vino ed altre specialità locali.La sagra è continuata nei giorni di giove-

dì e venerdì. Sabato si è tenuta, presso il “car-rettodromo Le Pesine”, il VI campionato di cor-sa dei caret, quest’anno con l’aggiunta della ca-tegoria Senior.

Domenica 22 agosto si è tenuto il radunoregionale degli appassionati delle moto Vespa,con partecipanti da anche fuori regione. La bel-lissima giornata ha permesso loro di visitare egodere delle bellezze del nostro comune. Han-no concluso il giro con il pranzo nel “loc del-le Pesine”.

Sotto il capannone, dove è stata celebrataanche la S.Messa, sono stati ospitati i donato-ri del sangue delle sezioni di Sedico, Mas-Pe-ron e Sospirolo: essi si sono radunati in as-semblea concludendo con il pranzo sociale.

Martedì 24 agosto, giorno del santo patro-no, in processione dalla chiesetta di Maras, è sta-to raggiunto il “loc delle Pesine” dove è statacelebrata la Santa Messa, concludendo le festecon un generoso rinfresco.

Splendida giornata di sole lo scorso sabato 21 agosto,che ha fatto dimenticare le pene patite per colpa della piog-gia nell’edizione 2009, per la oramai famosa corsa “coi ca-ret” che si svolge tutti gli anni a Maras sulla pista del “Ca-rettodromo Pesine” in occasione della sagra paesana di SanBartolomeo. Impeccabile l’organizzazione, sia nella pre-disposizione di tutte le dotazioni di sicurezza che nell’or-ganizzazione delle verifiche e controlli per un corretto svol-gimento della gara, con la presenza di severi commissarilungo il percorso ed un efficiente servizio di recupero. Il trac-ciato risulta modificato rispetto alle edizioni precedenti.Infatti presenta un maggiore numero di curve e di variantiche consentono ai piloti scelte di tratti di percorso per in-terpretare al meglio la competizione nell’intento di arri-vare “giù” prima degli altri. Fondamentali pertanto le pro-ve libere, che si sono svolte durante la mattinata, per te-stare la pista con le sue insidiose curve e per mettere a pun-to i mezzi. E proprio i mezzi possono fare la differenza inun percorso così tecnico come quello di questa edizione.Ai box si notano nuovi prototipi e caret visti in preceden-ti edizioni ma opportunamente modificati per rispettareil regolamento che anno dopo anno diventa sempre più se-vero. La gara scorre via veloce senza incidenti e con gran-de divertimento del numerosissimo pubblico che pertempo si è disposto lungo il percorso per godersi lo spet-tacolo e tifare per i propri beniamini. Dal mega impiantodi diffusione sonora giungono note di musica e la voce del-lo speaker che oltre ad annunciare i nominativi dei pilotiimpegnati nella corsa annuncia i collegamenti esterni coni media nazionali ed internazionali a dimostrazione del-l’interesse che questa manifestazione riesce a riscuotere.Terminata la gara, tutti i caret raccolti all’interno del par-co chiuso sono stati verificati dai commissari che, riscon-trandone la corretta punzonatura eseguita prima della gara,danno finalmente il via libera alle premiazioni ufficiali edai festeggiamenti sotto il tendone della sagra.

Bollettino interparrocchiale

MARAS - Sagra di San Bartolomeo “Corsa coi caret”

Sagra di San Michele, San Rocco, Santa Teresa

S. ROCCO17 agosto: il nostro Santo ha sempre qualcosa di nuovo da proporci. Prendendo lo spunto dal suo ca-gnolino, è stata proposta per la festa del prossimo anno, anche la benedizione dei nostri cani, così preziosi amicidi tante persone.

S. MICHELE 29 settembre: ci ha fatto penare! La vigilia un tempo orrendo, la mattinadella festa un sole caldo: ma ormai i preparativi per il pranzo erano spariti. Un bel rin-fresco ha messo ogni cosa a posto.

TORBE 1 ottobre: come appare dalla foto la chiesetta accoglieva una bella comunitàdevota.

Nel cuore della sagra delle Torbe.

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Il pic-nic del donatore,giunto ormai alla dodicesi-ma edizione, si è svolto que-st’anno a Maras, all’interno

della Sagra dei Panoiot organizzata dal Co-mitato di San Bartolomeo.

Presenti alla cerimonia del 22 agosto lequattro sezioni dell’Abvs, con i rispettivi se-gretari: Sospirolo (Enzo De Cian), Sedico (Pao-lo Sponga), Mas-Peron (Federico Moretti) e Bri-bano (Aramis Bristot, in rappresentanza). “Ilpic-nic è un incontro molto importante” ri-vela Enzo De Cian. “Scopo principale è riu-nire persone che riconoscono e condividonoil valore della donazione”. Tra gli obiettivi prin-cipali c’è naturalmente quello di trovarenuovi donatori, soprattutto tra i giovani. Aquesti è dedicato il nuovo materiale infor-mativo di Abvs che ha come protagonista ilsimpatico Vamp, un pipistrello-mascotte, chespiega ai giovani, in modo divertente, comeavvicinarsi al mondo dei donatori senza te-mere le punture! Può avvicinarsi alla dona-zione, spiega Vamp, chiunque abbia un’etàcompresa tra i 18 e i 65 anni, con un peso su-periore ai 50 kg. “Per quanto riguarda So-spirolo” spiega il segretario De Cian “abbia-mo circa 130 donatori attivi; nel 2009 si sonoaggiunti 13 nuovi donatori, siamo positivi ma

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L’estate scorsa ha visto il no-stro gruppo impegnato in varie ini-ziative organizzate sia dalla sezione di Bellunoche dal nostro gruppo.

La tradizionale S. Messa che viene cele-brata 14 agosto alla chiesetta degli alpini que-st’anno ha subito una variazione causa il mal-tempo. E’ stata celebrata sotto il tendone pre-disposto per il rinfresco. Buona nonostante ilcattivo tempo la presenza della gente e dei fe-delissimi alpini.

Molto apprezzata è stata la nostra pre-senza alla festa degli Anziani organizzatadall’amministrazione comunale. Il pranzopreparato dai nostri cuochi è stato molto ap-prezzato! (del resto “con gli Alpini no se moremai da fame”)

Una cinquantina di persone ha partecipatoalla gita sociale a Trieste ospiti della locale se-

Sospirolo - Gron

ALPINI - Estate Alpina

FESTA degli ANZIANI... e non ancora.

VOLONTARIATO

L’Angolo del

zione alpini, andando a visitare il castello diMiramare la Grotta gigante.

La nostra squadra “pensionati” è stataimpegnata per una settimana nella manu-tenzione straordinaria della nostra sede. Ri-

pristino della staccionata lungo la strada diaccesso, rifacimento della pavimentazionedel locale Cucina gli interventi di maggiorpeso.

M. SOGNE

ABVS -Associazione Donatori di Sangue - Il Pic-Nic del donatore

dobbiamo impegnarci maggiormente”. Si è vo-luta continuare dunque con Maras una for-tunata occasione di incontro, che aveva toc-cato nelle scorse edizioni diverse zone tra lequali Passo Falzarego, Pian dei Castaldi, il Lagodel Mis e Gron. A Maras si è svolta anche laSanta Messa sotto il tendone; inoltre si è vo-luto rendere omaggio con un minuto di si-

lenzio a don Francesco Cassol, scomparso pro-prio in concomitanza alla manifestazione.Molte sono le attività collaterali promosse daAbvs; tra queste, la tradizionale castagnata ela realizzazione di una medaglietta per glialunni di terza media, personalizzata per ognistudente.

IL SEGRETARIO

I segretari dell’ABVS.

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Anche da questo nostroAngolo del Bollettino voglia-mo ricordare don FrancescoCassol. E’ al nostro Gruppo che don Francescoha indirizzato tanta attenzione quando era tra noi.A noi, chierichetti di Gron, aveva dato un pri-vilegio: lo potevamo chiamare “sio Checco”, comea dire che ci voleva bene e che lo potevamo chia-mare come si chiamano le persone a noi care.Spesso giocava a calcio con noi, tant’è vero cheuna volta gli abbiamo perfino procurato una frat-tura alla gamba che lo ha costretto per lunghigiorni a letto: anche noi abbiamo lasciato segniindelebili su di lui come lui ha lasciato il segnoin noi! Ci aveva poi insegnato a contare in unamaniera particolare...Unciari, donciari, trencia-ri oltre a metterci alla prova con ritornelli e scio-glilingua da lui inventati. Immancabile al terminedi ogni celebrazione, l’inchino al Crocifisso in sa-crestia. Proprio in quel momento, come per rin-graziarci della nostra presenza all’altare, ad ognu-no dava un piccolo calcio sul sedere. Ai più gran-

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di un po’ più forte, ai piccoli, meno forte. Era ilsuo modo per farci ridere, per divertirci, per dir-ci che la S. Messa non è una noia ma un modoanche piacevole di stare insieme attorno al no-stro Signore. Non è mancato neppure alle pro-ve del Gruppo: pensiamo a quella volta che, peraiutarci a ricordare che quando in chiesa si pas-sa davanti alla croce bisogna fare l’inchino, ciaveva detto che quel gesto non va omesso nep-pure se... bisogna correre perché Ottavio, il no-stro sacrestano, prendesse fuoco! Ecco, questo èstato il nostro don Francesco. Così lo vogliamoricordare. In questi suoi gesti che non dimenti-cheremo mai. Certi che dall’alto ci aiuterà nel ser-vizio di chierichetti e nelle nostre vite, lo pren-diamo come esempio e lo ricordiamo nelle no-stre preghiere. Ciao sio Checco dai tuoi chierichettidi Gron, un giorno ci rivedremo.

Mercoledì 27 novembre 2010, dopo un lun-go periodo di pausa estiva, ci siamo ritrovati comeGruppo per riprendere il nostro impegno. Ci da-remo così appuntamento il mercoledì dalle 16 alle

Bollettino interparrocchiale

CHIERICHETTI

L’Angolo dei

IL GRUPPO CHIERICHETTI GRON

Dal 2006 sono stati raccolti Kg. 53.920 di TAPPI in PLASTICA perun valore di 7.565,90 €

Segue elenco delle scuole e di altri enti coinvolti finora:Nido di Sedico e Nido Integrato di Roe - Scuole D’Infanzia e Primariedi TOMO – VELLAI – PASQUER – MUGNAI – VILLA BRUNA - VIGNUI -ANZU’ - VILLA DI VILLA - CARVE DI MEL - SANTA GIUSTINA - MEANO- FELTRE (sede centrale) - BOSCARIZ - NEMEGGIO VILLABRUNA – FOEN– ARSIE’ - RASAI – SEREN DEL GRAPPA - VILLAPIANA - MUSSOI - CHIE-SURAZZA - MUR DI CADOLA - BORGO PIAVE – GOSALDO – S. FOSCAdi SALVA DI CADORE VALLE DI CADORE (suore Salesiane) – CASTEL-LAVAZZO FALCADE – SOSPIROLO – GIAMOSA CESIOMAGGIORE SANGREGORIO NELLE ALPI - BOLAGO – LIBANO– BRIBANO - SEDICO

Scuole Secondarie: S. STEFANO DI CADORE – CANDIDE – COMELI-CO SUPERIORE – PEDAVENA – MEL - SOSPIROLO - NIEVO MUR DI CA-

DOLA - CENCENIGHE – SEDICO - S. LORENZO DA BRINDISI di ROVIGOIstituti: CANOSSIANO DI FELTRE - RENIER – CALVI – AGRARIO - IP-

SAA DI FELTRE - LICEO CLASSICO A. LOLLINO – LEONARDO DA VIN-CI - SCUOLE APORTIANE S. GIUSEPPE DI VERONA

Centri Estivi: Longarone - Mur di Cadola Casa di riposo: di LAMON – Casa di riposo di LOZZO - Casa Sacra

Famiglia FRATTA POLESINE (RO) - Ristorante FIDELIO di Sedico – Car-toleria di Mussoi – Sede INPS Belluno – Vigili del Fuoco di Cortina

Distributori automatici: Fullin snc - Nuova Cooperativa di TisoiAmici dell’associazione UNITALSI di Belluno – Feltre e AUSER di

Feltre e Arsiè - dipendenti Luxotica, molte parrocchie, molti repartiospedalieri e molti privati.

I tappi arrivano anche dal Friuli, dal Piemonte, dalla Sardegna edalla Germania

RESOCONTO RACCOLTA TAPPI

17 con scadenza quindicinale. Ma... prima di in-traprendere una nuova avventura, vogliamofarvi partecipi di quel momento in cui alcuni dinoi sono stati particolarmente gratificati per averraggiunto un numero considerevole di presenze.Infatti quando prendiamo parte alle funzioni “re-gistriamo” quella presenza su un apposito librettodetto “Libretto delle presenze” che ognuno di noiconserva gelosamente in sacrestia. Non si è trat-tato di un vanto da parte di pochi o di un elo-gio in favore di alcuni, ma di una sottolineatu-ra per dire a noi tutti che ne vale la pena impe-gnarsi come Gruppo e che possiamo seguire Gesùtutte le domeniche, in ogni occasione che la Par-rocchia ci offre. Qui riportiamo i primi tre chie-richetti che sono Livia Balzan, Matteo Bez e An-tonio Balzan, ribadendo che nella “classifica” vientrano a far parte tutti i componenti del nostroGruppo! Ben si sa che spesso ad ogni impegnocorrisponde un “premio”. Così abbiamo deciso diestendere quel “premio” per pochi in un “premio”per tutti. Ma di questo ve ne parleremo nel pros-simo numero del Bollettino.

Ora davanti a noi ci aspetta un tempo per ser-vire. Abbiamo un nuovo “Libretto delle presenze”,tutto personalizzato con il logo del nostro Grup-po sulla copertina. All’interno troviamo i nomi deinostri amici chierichetti, la data del loro comple-anno ed il numero di vestina insieme ad altri datinecessari per tenerci in contatto Ci eravamo la-sciati con una speranza: quella di poterci ritrovaretutti insieme attorno all’altare con amici nuovi di-sposti ad entrare a far parte del nostro Gruppo. Al-lora mettiamocela tutta affinché questo auguriosi avveri! Non ci resta che salutarvi, dandoci ap-puntamento ad ogni domenica, ad ogni momen-to di festa per la nostra Comunità!

GRUPPO CHIERICHETTI GRONDon Francesco ed i chierichetti il giorno del suo 20° anniversario di Sacerdozio.

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Vorremmo partire dalle parole del Papa Gio-vanni Paolo II nella F.C. (Familiaris Consortio)al n. 36 dal titolo “Il diritto dovere educativodei genitori”. Dice così il Papa: “Il compito del-l’educazione affonda le radici nella primordialevocazione dei coniugi a partecipare all’operacreatrice di Dio: generando nell’amore e peramore una nuova persona, i genitori si assu-mono perciò il compito di aiutarla efficace-mente a vivere una vita pienamente umana”.Poi riprende un’affermazione del Concilio Va-ticano II: “I genitori, poiché hanno trasmessola vita, hanno l’obbligo gravissimo di educa-re la prole, vanno pertanto considerati comei primi e principali educatori di essa. Questa lorofunzione educativa è tanto importante che semanca può appena essere supplita. Questo perl’unicità del rapporto d’amore che sussiste tragenitori e figli, e pertanto non può essere de-legata totalmente ad altri”.

Oggi purtroppo corriamo il rischio di de-legare tale educazione ad altri: scuola, par-rocchia, TV….La famiglia è la prima scuola dovesi formano le persone, dove vengono trasmessii veri valori come l’onestà, la solidarietà, la giu-stizia, il dialogo, la condivisione, il sacrificioe anche la fede che è un valore supremo conil quale tutti gli altri devono essere confron-tati. E’ la fede infatti che ci aiuta a vivere conpienezza questi valori che sono quelli ai qua-li un domani i nostri figli potranno fare rife-rimento. Tali valori, però, vengono trasmessidalla famiglia nella misura in cui li annunciae li vive essa stessa.

Oggi la famiglia corre il rischio del mito delbenessere, di una impostazione materialisticadella vita. L’impegno verso i figli è visto so-prattutto come trasmissione di beni materia-li, la mentalità consumistica suggerisce di met-tere al primo posto il guadagno, sottovalutandoo perdendo di vista tutti gli altri valori. In unambiente familiare di questo tipo i miraggiesclusivi dei figli potranno essere allora il de-naro, il divertimento, lo star bene. Tutte coseutili che però alla fine lasciano un vuoto in-teriore che nessuna di queste cose riuscirà a col-mare, anzi, come è facile comprendere guar-dando all’attuale disagio minorile che si ma-nifesta in comportamenti dannosi come l’usodi droga, alcool….. Il Papa diceva che scopo dell’educazione è formare i figli alla vita, è un donoche noi genitori abbiamo ricevuto e dobbiamoridonarlo, consegnarlo ad altri, che sono i no-

stri figli, attraverso l’esempio di tutti e due.A questo scopo sono importanti alcuni at-

teggiamenti pratici: • La testimonianza di vita, altrimenti tutto

è vano, non serve dire ai figli: va amessa… prega… spegni la televisione, daiuna mano…, ma dire: andiamo a messa,preghiamo, spegniamo la televisione, aiu-tiamo quella persona…

• L’identità di vedute tra i due genitori, chepresuppone un concordato e sempre rin-novato progetto educativo

• Un rapporto educativo quasi alla pari, ba-sato sul dialogo e sul reciproco rispetto.

Noi siamo convinti che, proprio per vive-re meglio questi atteggiamenti, la famiglia deb-ba essere la prima scuola di fede. Ci siamo maichiesti: che posto ha il Signore in casa nostra?Ne parliamo? E come? Ogni avvenimento del-la vita familiare può diventare occasione perparlare di fede, per suggerire un pensiero, perdare una convinzione, per discutere, per sug-gerire dei comportamenti. Non si tratta di in-segnare ai figli teorie su Dio o pretendere daloro gesti religiosi che non comprendono, è unostile di vita da comunicare a loro, dobbiamoessere testimoni e per essere testimoni dob-biamo anche prepararci. Tempo fa abbiamo let-to una lettera che un Vescovo inviava ai ge-nitori e affidava loro un metodo e un pro-gramma e diceva: ”evangelizzarsi prima per po-ter evangelizzare, testimoniare poi più che par-lare, proporre prima che imporre, poiché Dionon vuole servi ma amici. Tutti abbiamo bi-sogno di crescere nella fede, sempre, non soloi giovani, non c’è età per accorgersi che ab-biamo bisogno di Dio”.

Noi pensiamo che anche la preghiera fat-ta in famiglia sia molto importante, alle vol-te ci si vergogna, si ha pudore, ma se due spo-si fin dal loro matrimonio si abituano a pre-gare insieme e poi con i loro figli nasce vera-mente una piccola chiesa. Noi cristiani abbia-mo la certezza, perché Gesù ce l’ha promesso,che dove due o tre sono riuniti nel suo nomeLui è presente in mezzo a loro.

Quando si prega si fa una straordinariaesperienza di Dio, la preghiera fa crescere unrapporto umano nuovo tra genitori e figli, piùsereno, più aperto, più disponibile. La preghieradiventa dialogo dei sentimenti, necessario peruna più profonda conoscenza reciproca, la pre-ghiera aiuta a saper perdonare, che non è unacosa facile, ci aiuta a dialogare con Dio, per rin-graziarlo, lodarlo, dire a Lui i nostri bisogni,chiedergli perdono.

Non consideriamolo come una ruota di scor-ta ma un Padre che ci accompagna in ogni istan-te della nostra vita. Un Padre sempre pronto atenderci la mano in ogni nostra necessità.

GIANNI E RITA

Sospirolo - Gron

FAMIGLIA

L’Angolo della

L’educazione alla fede

INIZIATIVE DI FORMAZIONE PER FIDANZATI E SPOSI

Con l’aiuto di una coppiaanimatrice, di un sacerdo-te e di relatori specialisti sualcuni temi, il gruppo di fi-

danzati o di sposi viene guidato a scoprire e a far pro-prie alcune idee e alcuni atteggiamenti fondamen-tali per una corretta vita di coppia, alla luce del mes-saggio di Cristo, gratificante per entrambi i membri.La convinzione che sta alla base del metodo è chel’adulto, anche se non è sempre cosciente, ha un ric-co bagaglio di conoscenze ed esperienze molto pre-zioso, da condividere utilmente con gli altri.I prossimi incontri si svolgeranno a:BELLUNO: 8 gennaio 2011presso la parrocchia di Cusighe9 aprile 2011presso il “Centro Famiglia” di Piazza PiloniPer informazioni tel. 0437-941275SEDICO: 27 gennaio 2011presso Casa “Giovanni Conz”Per informazioni tel. 0437-852027S.GIUSTINA: da stabilire - presso oratorio parrocchialePer informazioni tel. 0437-858112

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Un sorprendente successo, lo scorso mesedi agosto, per la festa campestre organizzata dal-la Pro Loco Monti del Sole al Prà de la Melia, aGron di Sospirolo. Diversi momenti, all’internodella manifestazione, hanno richiamato l’at-tenzione del grande pubblico, come le gare diGreen Volley in due giornate, con il torneo“Dama Carnet” che ha visto naturalmente anchela presenza della “Volley Sospirolo”.

Oltre cento partecipanti, invece, per la ter-za edizione della pedonata nelle campagne diGron: una gara non competitiva di 4 e 10 km cir-ca, organizzata dalla parrocchia di S. Stefano. Sulpodio dei 10 femminili, nell’ordine, si sonoclassificate Paola Serafini, Enrica Casanova edEmanuela Zaetta; per i 10 maschili Andrea Tre-mea, Raul Barattin (Aldo Moro Paluzza) e, ex ae-quo, Marco Broi (Birre Medie) e Antonio Barp. Nei4 femminili oro per Maria Chiara Celato (Pascoli-Volpez), seguita da Elena Roccon (La Piave) e daGiulia Dal Farra; nei 4 maschili Alberto De Paris(La Piave), poi Luca Dal Borgo e Luca Bridda. Pre-miati anche i gruppi più numerosi con il G.s. Po-iana al primo posto con dodici componenti se-guito dal gs Birre Medie (11) e dal gs Spirito Olim-pico (5). Seguono in classifica i gruppi della par-rocchia di Gron, Quantin, Pascoli Volpez e Pol-pet. A consegnare i premi sono intervenutil’assessore Fiorenzo Barp e il sindaco RenatoMoro. La manifestazione è stata organizzata gra-zie alla collaborazione del comitato dei Gos daGron, di Aib e della Pro Loco Monti del Sole; que-st’ultima ha accolto la competizione all’internodel programma della tradizionale festa cam-pestre. Il ricavato è stato devoluto interamenteal restauro della chiesetta di S. Stefano.

“La somma raccolta, come i precedenti ri-cavi, saranno impiegati per ultimare gli into-naci” ha spiegato don Alfredo. “ Manca l’illumi-nazione e la chiesa è per ora vuota: sono da in-serire l’altare, i banchi e mancano le suppellet-tili”. La prima spesa sarà ora destinata al paga-mento di un architetto che si occupi del progettoe successivamente si penserà ai permessi.

La divertente gara si è svolta nell’ultimagiornata della Festa Campestre di Gron, nel-l’agosto scorso. Anche due ultra settantennitra i concorrenti dell’avvincente “Triathlon delcontadin”, gara che ha celebrato al meglio lachiusura della festa campestre organizzata daPro Loco Monti del Sole.

La interessante gara ha animato l’ultimagiornata di appuntamenti; otto agguerriti par-tecipanti si sono sfidati, sotto un sole rag-giante, per il duello all’ultimo colpo di falce.

“Segar, gusar e restelar” erano, infatti, letre prove in cui i provetti contadini, giovanie meno giovani, si sono cimentati. E le più mo-tivate sembravano proprio le “nonne”, che, allafaccia dei concorrenti con meno anni sullespalle, si sono dimostrate combattive e in for-ma, anche grazie alla loro provate esperien-za sui campi.

Su otto postazioni – dei rettangoli appo-sitamente preparati con erba non tagliata - sisono affrontati Fioretto Pilotti, Claudia De Ba-stiani, Vittorino Stach, Novella De Paris, Ro-berto Bortoluzzi, Elisa Ropele, Palmira Scariote Celestino Maoret.

La giuria, composta da Martina, Luigi eRomeo, ha decretato due vincitori. Per la ca-tegoria maschile ha trionfato Vittorino Stach;per la sezione femminile si è aggiudicata l’oroNovella De Paris. La valutazione si è basatasul tempo ma anche sulla migliore qualità dellavoro.

“I concorrenti non erano molti” ha di-chiarato a fine gara Mario Sogne, organiz-zatore e speaker d’eccezione della contesa. “Mala gara era molto qualificata, disputata con se-rietà ma anche con goliardia. Vi è tuttavia unrammarico: i pochi concorrenti locali che han-no aderito”. Questi infatti erano solamente due;i restanti erano parte del comitato di Pullir,gruppo che ha animato la giornata della fe-sta campestre con canti e tradizioni, mostrandoai presenti come si faceva il “pajon” e qualierano i giochi di un tempo.

A premiare i vincitori Enzo Caviola, vi-cepresidente della Pro Loco.

Bollettino interparrocchiale

PRO LOCO “MONTI DEL SOLE”

L’Angolo della

Pedonata a Gron

Partecipanti: Palmira Scariot e gli altri concorrenti.

Gara di “Triathlon del contadin”

Vincitori: il vicepresidente Enzo Caviola premia Vittorino Stach e Novella De Paris (prima da sx).

Partenza della pedonata.

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23Sospirolo - Gron

dotte che funge da gnomone. In alcune gran-di chiese esistono importanti meridiane con fo-ro gnomonico molto alto e conseguente lineameridiana molto lunga. Queste meridiane fu-rono usate, oltre che per regolare l’ora, ancheper altri importanti studi astronomici. In Ita-lia sono celebri la meridiana di Cassini nellachiesa di San Petronio a Bologna (1655) conlinea meridiana lunga ben 67 metri, quelladel Toscanelli a Santa Maria del Fiore a Firenze(1475) con foro gnomonico alto 90 metri,quella del Bianchini a Santa Maria degli An-geli a Roma (1702), di De Acerbis al Duomodi Milano (1786), e dell’Abate Piazzi alla Cat-tedrale di Palermo (1801).

L’ora delle meridiane ha sempre imitatol’ora civile. Ai giorni nostri l’orologio solareriporta le cosiddette ore moderne o francesi, incui il giorno comincia a mezzanotte e l’ora 12indica il mezzogiorno. Questo sistema orario èin vigore in Italia solo dalla metà del XIX se-colo (1850 circa). Le ore d’oltralpe, altro nomedelle ore moderne, sostituirono le ore italiche,in vigore dal 1250 circa, che a loro volta ave-vano sostituito le ore temporarie o canoniche.Le ore italiche segnavano l’ora dal tramonto delSole. Là, all’ora 24, terminava un giorno e, al-l’ora 0, iniziava il giorno successivo. Quel sistemaera comodo per i lavori all’aperto in quanto, inogni stagione, quando una meridiana segnavale 23 significava che c’era ancora un’ora a di-sposizione prima del buio. Prima di allora vi-gevano in Italia le ore temporarie o diseguali,che segnavano i momenti di preghiera del gior-no e della notte. Andavano dall’alba al tra-monto e viceversa, dividendo il giorno e la not-te in due periodi di 12 ore, evidentemente di-versi tra loro e variabili con le stagioni. Que-ste ore sono riportate anche nel Vangelo a pro-posito della Passione e morte di Gesù: si parlainfatti di Ora Terza, Ora Sesta ed Ora Nona.Partendo dall’alba l’ora sesta era il mezzodì edè da là che arriva la parola “siesta” che indicail sonnellino pomeridiano. Le ore temporarieerano anche chiamate “canoniche” perché an-nunciavano col suono della campana l’ora delSignore. Tre tocchi ad alba e tramonto, due ametà mattina e metà pomeriggio, uno al mez-zodì: “battere il tocco” indica appunto l’ora se-sta o il mezzodì.

Come detto il mezzogiorno (e le altre ore)indicato dall’ombra del Sole su una meridianaè quello solare vero. L’orologio che portiamo al

MERIDIANE

Questa meridiana si trova sulla rampa del garage del-l’abitazione dell’autore. Lo gnomone è posizionatosulla colonna della fontana e la sua ombra, vicina almezzogiorno, tocca la lunga linea equinoziale. La fotoè stata scattata il 23 settembre a poche ore di distanzadall’equinozio d’autunno.

Don Alfredo mi ha chiesto di scrivere suquesto bollettino parrocchiale qualche paginariguardante le meridiane, settore in cui nel-l’UAI (Unione Astrofili Italiani) ricopro il ruo-lo di responsabile della sezione di ricerca perl’Italia. Lo faccio volentieri con la speranza chel’argomento sia di interesse.

Le meridiane che ornano e abbelliscono lepareti di chiese, palazzi e migliaia di case in Ita-lia e nel mondo, sono dei formidabili strumen-ti didattici di Astronomia. Infatti, mentre è no-to a tutti che con le linee orarie è possibile leg-gere l’ora solare, pochi sanno che le meridianehanno anche una funzione calendariale poi-ché con le linee equinoziale e solstiziali è sem-pre possibile sapere la stagione in cui ci tro-viamo. In futuro tratterò in dettaglio le meridianeche si trovano nel comune di Sospirolo. Quiparlerò delle meridiane in generale, della lorostoria e del loro funzionamento.

L’elemento fondamentale di ogni meri-diana è lo gnomone. La parola gnomone [Dalgreco gnômôn, “indicatore”], in un quadran-te solare è l’asta (o stilo) che serve a proiet-tare sul quadrante l’ombra del Sole. Nell’an-tichità, era invece il semplice bastone chepiantato verticalmente sul terreno proiettavaun’ombra che variava direzione col passare del-le ore, costituendo, di per sé, l’orologio sola-re. I popoli antichi capirono che con lo gno-mone era possibile individuare facilmente ilmezzogiorno. Al mattino col Sole basso a le-vante l’ombra proiettata dal bastone sul ter-reno è lunga. Poi, mentre lentamente il Solesale in cielo percorrendo il suo abituale tra-gitto, l’ombra del bastone sul terreno si accorciafino a raggiungere la lunghezza minima. Inquel momento il Sole si trova nel punto piùalto dell’arco diurno, la sua direzione è esat-tamente il Sud, e, dalla parte opposta, l’om-bra sul terreno indica in modo rigoroso la di-rezione Nord. E’ mezzogiorno. La Piramide diCheope, i cui lati sono diretti verso i quattropunti cardinali, fu probabilmente orientatacon questo sistema. La parola meridiana, og-gi d’uso comune in tutti gli orologi verticali,deriva da meridies, “mezzogiorno”. La lineameridiana è quindi la linea che indica l’ora delmezzogiorno locale o della culminazione delSole. Nelle meridiane a camera oscura, la li-nea è ubicata in un ambiente con poca lucee l’ora è segnata dal transito dell’immagine delSole che penetra in un foro di dimensioni ri-

polso indica invece un’ora media che non coin-cide mai con l’ora della meridiana. La diffe-renza è dovuta a due fattori

• Longitudine della località. L’ora mediadel nostro paese, cioè il TMEC, ha come meri-diano di riferimento quello di longitudine 15°Est. La Terra ruota da Ovest verso Est di 15° ogniora, di 1° ogni 4 minuti. Pertanto, per esempioin una località posta a 12° Est, il Sole transitain meridiano (e in un quadrante solare l’ombraindica il mezzogiorno), dodici minuti dopo es-ser transitato e aver indicato il mezzogiornoin un analogo quadrante posto a 15° Est.

• Equazione del tempo. Mentre il giorno me-dio ha una durata costante di 24 ore, a causadella differente velocità di rivoluzione dellaTerra intorno al Sole durante l’anno e del-l’obliquità dell’eclittica, l’intervallo tra due suc-cessivi passaggi del Sole su un meridiano qual-siasi non è mai uguale a 24 ore. La differenzaammonta a pochi secondi ogni giorno che pe-rò, accumulandosi tra loro, arrivano nell’annoa totalizzare differenze di ± 15 minuti che co-stituiscono la cosiddetta “equazione del tempo”.

L’osservatore di una meridiana solitamen-te ignora queste differenze per cui, quandoguarda l’orario segnato dall’ombra solare e loconfronta con quello del suo orologio, veden-do una differenza pensa che l’orario dell’ombradello gnomone sia sbagliato. Non è così. L’om-bra di una meridiana è molto precisa e il suomezzogiorno, al contrario delle ore 12 del-l’orologio, è esattamente a metà del tragittodel Sole dal sorgere al tramonto.

ASTRONOMIA

L’Angolo dell’a cura di Giuseppe De Donà

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Giuliana era fidanzata ad Eulogio pre-fetto di Nicomedia ma non voleva unirsi alui fino a che questi non avesse abbracciatola fede cristiana.

Il padre furioso ordinò di spogliarla, dibatterla a sangue e di consegnarla poi alprefetto.

Disse il prefetto: Mia dolcissima Giu-liana, perchè mi hai ingannato con le tuepromesse dal momento che ora tq rifiuti ilmio amore? E quella: Se tu adorerai il mioDio sarò tua; altrimenti questo non potràmai avvenire. E il prefetto: Mia signora, ionon posso far Questo perchè l’imperatoreordinerebbe di decapitarmi. Rispose a luiGiuliana: Se tu tanto temi un imperatoremortale come vuoi che io non abbia timo-re dell’imperatore immortale? Fa’ di me quelche vuoi, ma non potrai piegare la mia vo-lontà. Allora il prefetto ordinò che fosse bat-tuta con le verghe e appesa per i capelli peruna mezza giornata: poi le fece versare sul-la testa il piombo fuso. Quando si accorseche non riusciva a farle alcun male ordi-nò che fosse legata e gettata in carcere: quivenne a lei il diavolo sotto forma di angeloe le disse: lo sono l’angelo che il Signore tiha mandato per esortarti a sacrificare agliidoli onde non debba soffrire tanti tormentie infine una morte atroce. Giuliana si misea piangere ed esclamò: Signore non per-mettere che perisca: svelami chi è colui che

mi parla in tal modo. Ed ecco che una vocela invitò a costringere alla confessione il vi-sitatore. S. Giuliana l’afferrò e gli doman-dò chi fosse; quegli rispose di non esserealtro che un demone inviato dal padre suoper ingannarla. E Giuliana: Chi è tuo pa-dre?. Rispose il demone: Belzebù che ci gui-da nel male e che ci fa frustare tutte le vol-te che siamo vinti dai cristiani. Ed io perla mia cattiva sorte sono venuto qui, dal mo-mento che non ho potuto sopraffarti . Edaggiunse il demone che i diavoli soffronosoprattutto mentre viene celebrata la mes-sa e durante le prediche e le funzioni. Al-lora Giuliana legò al demone le mani die-tro la schiena, lo gettò a terra e lo percos-se con la catena che la legava. Il diavologridava e supplicava dicendo: Giuliana miasignora, abbi pietà di me. Aveva frattantoil prefetto comandato che la fanciullafosse portata fuori dal carcere; escì questainsime al demone che andava ripetendo:

Mia signora, non voler mi renderevieppiù ridicolo altrimenti non avrò più po-tere su alcuno. Si dice che i cristiani sonomisericordiosi ma tu non hai pietà di me.Così la santa lo trascinò per tutto il foro epoi lo gettò in una latrina. Quando fu giun-ta alla presenza del prefetto fu distesa sudi una ruota che le spezzò tutte le ossa finoa farne uscire il midollo. Ma venne un an-gelo del Signore che distrusse la ruota e ri-

sanò la santa: e tutti coloro che videro ilmiracolo credettero in Cristo onde ben cin-quecento uomini e centotrenta donne eb-bero la testa tagliata. Il prefetto fece poi im-mergere Giuliana in una caldaia di piom-bo fuso ma il piombo divenne tiepido comel’acqua di un piacevole bagno; allora il pre-fetto maledisse i propri dei che non gli per-mettevano di punire una fanciulla che tan-to li oltraggiava: poi la fece decapitare.Mentre era condotta all’estremo supplizioapparve il demone che la ‘Santa aveva per-cosso nell’aspetto di un giovane uomo e co-minciò a gridare: Non risparmiatela perchèha bestemmiato i vostri dei e mi ha percossoa sangue durante tutta la ‘notte : datele laricompensa· che merita! Giuliana aprì gliocchi, che teneva chiusi, per vedere chi fos-se colui che in tal modo parlava; ed eccoche il demone cominciò a fuggire e a gri-dare: Ahimè ahimè, mi prende e’ di nuo-vo mi lega! Infine la beata Giuliana fu de-capitata: ma il prefetto che era in viaggioper mare fu sommerso durante una tem-pesta insieme a trentanove uomini; i lorocorpi gettati sulla spiaggia dalle onde, fu-rono divorati dalle belve e dagli uccelli.

Dalla Leggenda Aureadi Jacopo da Varagine

Bollettino interparrocchiale

ICONOGRAFIA e dei SIMBOLI

L’Angolo dell’

Questa rubrica è dedicata all’iconografia cioè al modo di rappresentare - attraverso il linguaggio dell’Arte - le Storie sacre (ma non solo) del Vecchio e NuovoTtestamento e le Storie dei Santi

desunte soprattutto dalla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine

Santa Giuliana

a cura della Prof. Attilia Troian

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25Sospirolo - Gron

Poche persone hanno avuto la possibilità di vedere gli affreschi della Chiesa diSanta Giuliana a Regolanova di Mis. Essi, infatti, sono nascosti dalla Pala d’alta-re e da due lunette dipinte in epoca recentissima.

Li pubblichiamo affinché una larga fascia della popolazione ne venga a cono-scenza, possa apprezzarli e sentirsene orgogliosa.

Sono distribuiti su più strati e comprendono un Cristo trionfante su un paesaggiocollinare e figure di Santi tra cui Santa Apollonia(o Lucia?) e Santa Giuliana.

L’immagine di Cristo è particolarmente raffinata e si fa il nome, come esecu-tore, di Giovanni di Francia o comunque affrescatori che impararono la lezione diAntonio Vivarini e delle grandi botteghe veneziane della prima metà del 1400. Re-sta il fatto che questi affeschi testimoniano ancora una volta la ricchezza e la va-rietà del nostro patrimonio culturale.

Un nota importante sta nel paesaggio che fa da contorno all’immagine di Cri-sto. Infatti, poiché era in uso mostrare l’ambiente cui il dipinto era dedicato, nonsarebbe fuori luogo supporre che il castello qui riprodotto sia quello di Santa Giu-liana di cui all’epoca dovevano essere ben visibili le tracce.

Affreschi di santa Giuliana

A ridosso del muro di cinta delcimitero di Sospirolo era stato ricavato unangolino entro cui trovavano sepoltura ibambini morti prima di ricevere ilBattesimo. Con l’abolizione da parte dellaChiesa di questa discriminazione il suoutilizzo venne a cadere e diventò poco apoco luogo dimenticato e ricettacolo diimmondizie.

Il Comune di Sospirolo ha deciso diridare dignità al luogo sistemandolo apiccolo giardino con rose ed una panchina.

All’ingresso è stata posta una brevededica: Questo spazio, dedicato agli “Infanti… chenon peccaro… ma non ebber battesmo”,come li definisce Dante, era caduto nellatrascuratezza e nell’abbandono.La Comunità di Sospirolo, convinta dellainfinita misericordia di Dio, che è amore esalvezza, ha voluto ridare a questo luogol’aspetto ridente che si conviene ad animeinnocenti, nella certezza che possano, inun giardino celeste, intessere i sereni giochiche non hanno potuto godere nella vita.

Il Limbo dei bambini

Al Musée d’Orsay di Parigi è esposta un’opera del pittore Luigi Nono che ha per sogget-to il Cimitero della vecchia Pieve di Sospirolo.

Si tratta di un’opera di notevoli dimensioni – 137 x 202 cm, realizzata a tempera su tela edatata 1909.

Dopo essere stata esposta a Venezia è passata in Lussemburgo e poi in Francia dove è en-trata a far parte del grande Museo dedicato alla pittura dell’Ottocento. Una donna – forse unamamma – inginocchiata, copre con un grande ombrello la terra ancora smossa dove presu-mibilmente riposa il bimbo. Tutto intorno sono disposte delle banderuole (fino a qualche tem-po fa qualcuna era ancora visibile anche se con forme diverse) che indicano le varie sepolturee sono agitate dal vento. Il cielo carico di nuvole pare minacciare una pioggia imminente.

Dietro il muro del cimitero si intravede la sagrestia della Chiesa così come la ricordano glianziani del paese. Sullo sfondo il Monte Sperone e d i Monti del sole.

Non è l’unico dipinto di Luigi Nono che abbia per soggetto il pae-saggio di Sospirolo; ve ne sono almeno altri due con varie repliche:La Sepoltura di un bambino con l’ambientazione analoga alla Primapioggia conservato nella Collezione Nono a Venezia e Nozze d’oro conla Chiesa di San Martino a Susin conservato sempre a Venezia nellasala degli sposi in Municipio.

Ma perché queste scelte?Luigi Nono, ( nonno di Luigi Nono - morto nel 1990 - che fu uno

dei massimi compositori musicali del Novecento ) era un pittore ve-neziano (nacque a a Fusina nel 1850 e morì a Venezia nel 1918); Pro-fessore all’Accademia di Belle Arti di Venezia, soggiornò a Susin perdue anni tra il 1907 e il 1909.

LA PRIMA PIOGGIA

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26 Bollettino interparrocchiale

FOTO STORICHE

Visita pastoraleSiamo alla Visita Pastorale del Vescovo Mons. Girolamo Bortignon allaParrocchia di Sospirolo. Grande e coraggioso Vescovo, passato poi allaDiocesi di Padova. Nella foto si riconoscono le soreller Dina e Roberta DeDonà, Quinto Dal Molin, Maria Sogne Bolzan. Se qualcuno riconosce ledue donne sulla porta sono grato se può farmelo sapere. Benito Cadore.

A cura di Benito Cadore

Donne vecchio stampoSiamo a Gena Media prima della Seconda Guerra Mondiale, davanti alla casa di Luigi Case.La foto ci è stata data da Natalina Tibolla, attualmente residente a Mis con i figli . La scenaè molto eloquente: siamo al ritorno dal lavoro sui prati. Le donne sono forti e non risen-tono della fatica sostenuta. Sono (da sinistra) CASANOVA MARIA (nata nel 1897) e LA SO-RELLA catereina, dei Cius. La terza è l’amica CASANOVA CARMELA dei Longhi. Chissà quantiricordi suscita la foto nei nostri anziani, soprattutto quelli partiti dalla Val del Mis!

Classe IV Elementare Mis di Sospirolo 1932 - Insegnante Clara FerriPrima fila da sinistra: Giovanni Roldo, Vilmo D’Incà, Gelindo Casanova, Beniamino De Donà, Ado Sandini, Guido Casagrande, Fiorindo Garlet, Cappellari.Seconda fila da sinistra: Angelina Troian, Emma Mane, Maria Barp, Augusta Poloni, Augusta Soppelsa, Luigia De Nardin, Gina Troian, Rina Lovat.Terza fila seduta da sinistra: Elisa Poloni, Elda Maraga, Nella De Donà, Angelina ed Elvezia Casagrande, Rosetta Troian, Maria De Min.

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27Sospirolo - Gron

RECENSIONE a cura di Denise De Zanet

L’Angolo della

Leo è un sedicenne scanzonato e bril-lante come tanti: ama le chiacchiere congli amici, le corse in bicicletta, le partitea calcetto. Per Leo esistono solo due co-lori: il bianco e il rosso. Il bianco è il co-lore del silenzio, della solitudine, delvuoto, della noia; l’adolescenza è biancaperché quando si è giovani si attraversa-no momenti in cui tutto ciò che ci circondadiventa estraneo e indifferente, silenzio-so e angosciante. Il rosso, invece, è il co-lore del sangue, della passione, dell’amo-re; il rosso è il colore dei capelli di Bea-trice, di cui Leo è innamorato pazzo, an-che se lei ancora non lo sa. Nella vita diLeo c’è anche Silvia, unica vera amica, pre-senza affidabile e serena nella sua vita.

Quando Leo scopre che Beatrice è am-malata e che la malattia ha a che fare conquel bianco che tanto lo spaventa, egli do-vrà cercare a fondo dentro di sé la forzae il coraggio per affrontare la sofferenzae lo sgomento, perché l’adolescenza è mol-to di più che un’età, è un vento inaffer-rabile e folle che scompiglia la vita.

Per un adolescente innamorato l’uni-ca cosa che conti è la vita, una vita tre-pidante di emozioni, piena di esperienzeentusiasmanti. A volte, però, può succe-dere che tutto si sfaldi tra le mani, che

l’entusiasmo si spenga all’improvviso, cheil sogno di tutta una vita, quell’unica for-za che faceva muovere ogni passo, esplo-da in faccia. Allora si rimane basiti, comeLeo, per il quale tutto diventa improvvi-samente bianco, come quella malattia ingrado di spegnere e consumare tutto ilrosso che abbiamo nel corpo; bianco,come il dolore di chi è impreparato ad unasofferenza così grande; bianco, come lapaura che fa scappare.

Leo incarna la nostra ricerca di desi-deri, di un senso. Ci insegna che bisognaamare la vita, che bisogna sanguinare erinascere per trovare il coraggio di cre-dere in qualcosa di grande. L’adolescen-za sembra essere il principale sfondo delromanzo, ma in realtà tutti quanti ci di-battiamo tra questi poli opposti, tra ilbianco, che atterrisce e lacera, e il rosso,che travolge e fa sognare. L’insegnamentodi questo libro si concentra sull’impor-tanza di smuovere gli ostacoli che para-lizzano il percorso della vita, sulla ne-cessità di fuggire dalle ossessioni, sul bi-sogno di indagare profondamente la re-altà. Leo affronta il dramma della malattiadi Beatrice, la ragazza tanto amata e de-siderata, ma troppo presto strappata allavita. E non cede, perché a rappresentareil futuro c’è Silvia, la quale ha semprescelto di stargli accanto leggendo tutti isuoi pensieri, raccogliendo le sue lacrimee placando le sue angosce.

La storia di Leo non è una la storia diuna vita perfetta ed è questo che rende me-raviglioso il romanzo. Questo non è un li-bro dal quale è possibile trarre ragiona-menti o risposte, non è un libro che dà unaspiegazione o un senso alla sofferenza; per-ché non è con un libro che dobbiamo ma-terializzare una soluzione; è dal profon-do di noi stessi che dobbiamo trovare il co-raggio per rialzarci dopo ogni caduta. Inquesta storia c’è il dolore, lacerante e si-lenzioso, ma c’è anche la ricchezza stra-ordinaria della vita, dei legami, degli in-contri, dell’amore. Un libro in cui si com-binano quasi magicamente frasi teneris-sime e saggezze disarmanti, indagini dipensiero e scoperte incandescenti, per ri-cordarci che i sogni non possono e non de-

vono morire, ma trovare un maturo equi-librio con i tormenti umani e la comples-sità degli affetti della realtà. Perché la re-altà è da accogliere così, densa di saporiche conosciamo, di profumi che annusia-mo, di ferite che si ritrovano tra le pieghedella memoria. Vi lascio con una frase dellibro che mi ha colpito, ricca di speranzae di fiducia nella vita. “Proprio quando cisentiamo più poveri la vita, come una ma-dre, sta cucendo per noi il vestito più bel-lo.” Un romanzo scorrevole e leggero, mache lascia il segno.

DENISE

Per maggiori informazioni sul libro:“Bianca come il latte, rossa come il san-gue” di Alessandro D’Avenia, ArnoldoMondadori Editore 2010, costo 19 euro.

“INSIEME PER IL BENE”

BOLLETTINOINTERPARROCCHIALE

DI SOSPIROLO - GRON (BL)

Direttore responsabile:don Alfredo Levis

Responsabile ai sensi di legge:don Lorenzo Dell’Andrea

Iscrizione al Tribunale di Belluno n. 14/85

Stampa: Tipografia Piave srl – Belluno

Hanno collaborato:Alba Barattin, Alessia Tibolla, Andrea

Manfroi, Antonio D’Incà, Attilia Troian,Benito Cadore, Daniele Casanova, DeliaDe Bon, Denise De Zanet, Elena Casa-nova, Elvio De Dea, Enzo De Cian, Fe-derico Brancaleone, Fiorenza Da Rold,Francesco Vedana, Gianni Piccolin, Ita-la Moretti, Loredana Benigno, LuigiCadore, Luisa Vedana, Mario Sogne, Mo-nia Argenta, Nicola Cadore, Paola Car-lin, Rita Lovatel, Teresa Vedana, Giu-seppe De Donà.

Il bollettino è pubblicato anche sul sito:www.sospirologron.itNB: Tutti gli articoli dovrebbero essere firmati.Quelli non firmati sono dell’Direttore.

Bianca come il latterossa come il sangue

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SCUOLA ELEMENTARE RINNOVATAAlla presenza del Sindaco, degli assesso-

ri, dei consiglieri e delle autorità scolastiche,il 15 settembre scorso si è svolta l’inaugura-zione della scuola elementare di Sospirolo aseguito dei lavori di ristrutturazione esegui-ti durante l’estate. Opere che sono state ulti-mate entro i tempi fissati, consentendo cosìil regolare inizio dell’anno scolastico.

LAVORI ULTIMATIAlla cerimonia hanno partecipato anche

i diretti interessati, i 125 alunni accompagnatidalle loro maestre, felici del variopinto im-patto visivo della facciata. I colori, rosso, az-zurro e giallo renderanno sicuramente piùspensierata e meno opprimente l’entrata mat-tutina a scuola dei ragazzi. Dopo la benedi-zione del parroco Don Alfredo, a cui ha fat-

to seguito l’immancabile taglio del nastro, ipresenti si sono portati all’interno della scuo-la dove il Sindaco ha manifestato il suo ap-prezzamento per tutti coloro che hanno col-laborato al buon esito degli interventi effet-tuati.

Le opere realizzate hanno interessato il mi-glioramento dell’impiantistica e della sicurezza,la manutenzione straordinaria per quanto ri-guarda l’eliminazione delle barriere architet-toniche, la sostituzione delle finestre e il ri-facimento del tetto e dei controsoffitti con par-ticolare attenzione alle opere di isolamento ter-mico per un miglior risparmio energetico.

L’importo complessivo dei lavori effettuatiè stato di 380.000,00= euro comprensivo diun contributo regionale di €. 94.000,00.

DBD

Bollettino interparrocchiale

AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’Angolo dell’

Scuola elementare rinnovata

Continuano i lavori di ristrutturazione del MUNICIPIO di Sospirolo.

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29Sospirolo - Gron

Adulti, anziani e bambini sono in-vitati a dare vita al racconto della Na-tività nell’ambito di una originale ini-ziativa ideata e voluta dalle CATECHISTEdelle Elementari.

L’evento è già al suo secondo annoe si intitola “Mostra del presepe po-vero ma bello” ed è un’esposizione dipresepi, che verranno allestiti nella chie-sa Parrocchiale di Sospirolo e sarannofatti con materiali semplici, poveri ap-punto.

Le opere dovranno essere compo-ste ad esempio con carta, cartone, pa-sta, riso, tappi di sughero, gusci di noce,pane, sassi, conchiglie, fili di ferro, la-na, stoffe, paglia, legno, tappi di botti-glia, creta e tutti quei materiali possi-bilmente non comperati in bottega mariciclati da casa propria.

È un modo per dire no al consumi-smo esasperato e per ritrovare negli og-getti del quotidiano una poesia pro-fonda. È lo spirito con cui la Parrocchiainvita i bambini e gli adulti a festeg-giare insieme, all’insegna di valori im-portanti, come la pace, la solidarietà, lasemplicità, la nascita del Signore Gesù

C’è tempo fino al 24 dicembre perdare vita al proprio presepe.

Le opere devono essere portate e al-lestite in chiesa entro la Vigilia di Na-tale. Resteranno esposte in chiesa finoall’Epifania. Devono poggiare su unabase solida che la Parrocchia fornisce atutti i concorrenti.

Chi desidera partecipare alla rasse-gna, è pregato di ritirare la tavolettae dare il proprio nome, per avere poi unriconoscimento alla Premiazione.

La premiazione dei migliori presepisarà effettuata il 6 gennaio 2011 al ter-mine della Messa Parrocchiale.

Per informazioni sulla mostra e il re-golamento dei presepi poveri, contattarela Parrocchia o le Catechiste.

Seconda rassegna del

“PRESEPE POVERO MA BELLO”SOSPIROLO NATALE 2010

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L’origine del nome“propoli” e controversa:in greco il termine pro-polis indicava i sobbor-ghi, le zone periferichedella città e pare che sia

sembrato giusto dare questo nome a una so-stanza che le api depositano più che altro nel-le zone perimetrali delle arnie, dove i favi po-trebbero subire attacchi o danni da parte diparassiti. Altri ritengono che il nome derivida pro polis, cioè “a difesa della città”, “van-taggio della città”.

Altri ancora risalgono a un’etimologia la-tina, dalla preposizione pro (sempre con si-gnificato di difesa) e il verbo polire, cioè“disinfettare” , quindi “per la pulizia”, “perla disinfezione”.

Al di là delle discussioni dotte, resta il fat-to che tutte e tre le etimologie ben si adat-tano a questa sostanza che in italiano può es-sere usata indifferentemente al maschile e alfemminile (il propoli, la propoli).

La propoli è una resina che le api rac-colgono dalle gemme delle piante e che uti-lizzano per sigillare ogni fessura presente

nell’alveare. La propoli si può raccogliere indue modi: per raschiatura delle parti del-l’arnia dove è depositato, oppure applican-do una rete flessibile nell’alveare. Il primo me-todo è più agevole e si può mettere in pra-tica durante l’inverno. Raschiando i melarie i telaini depositati in magazzino si ottie-ne una propoli in scaglie che può essere rac-colta in vasi di vetro e conservata in frigo-rifero per i più diversi utilizzi (preparazionedi vernici, farmaci naturali per i disturbi del-le vie respiratorie, cosmetici, ecc.)

Nella cura dell’uomo si usa come an-tinfiammatorio, antibatterico, anestetizzan-te, cicatrizzante e disinfettante. In commer-cio la propoli viene proposta in soluzione al-colica al 35% ed anche in pomata.

La soluzione alcolica viene consigliatanelle affezioni della bocca (mal di denti,gengiviti, laringiti e stomatiti), nelle otiti,nella profilassi delle malattie broncopolmo-nari e nell’asma bronchiale, nelle ulcere ga-striche e duodenali.

La pomata invece viene indicata nelleaffezioni della pelle (eczemi, piodermiti, neu-rodermiti, pruriti, foruncoli, ascessi, scotta-ture, punture d’insetti, herpes simplex, pia-ghe in genere, ulcere, screpolature alle ma-ni, ecc.)

FRANCESCO VEDANA

Bollettino interparrocchiale

AGRICOLTURA & NATURA

a cura di Francesco Vedana e Nicola CadoreL’Angolo dell’

I PRODOTTI DELL’ALVEARE: IL POLLINE “Dott. G. Razzoli”

La volpe rossa è un mammifero onnivoro. La lun-ghezza varia tra i 75 ed i 140 cm, per un peso che va-ria fra i 3 e gli 11 kg. Il colore è rossiccio con gradazio-ni che vanno dal giallo al marrone. La gola, il ventre el’estremità della coda sono bianche. La coda è lunga efolta.

Il muso è allungato e le orecchie sono triangolaried estremamente mobili. La volpe è giocherellona emolto furba. Si adatta facilmente all’ambiente - è dif-fusa sia in Europa che in Asia, America ed anche in Au-stralia - trovandosi un posto anche nelle periferie del-le aree urbane. Normalmente vive in coppia, con i cuc-cioli. Il maschio marchia il territorio in modo sistema-tico e comunica con i propri simili attraverso segnali so-nori, visivi, tattili e olfattivi

La coppia di volpi tende a riformarsi ogni anno. Ilmaschio partecipa attivamente alla cura e all’alleva-mento della prole, procurando il cibo e difendendo i cuc-cioli da possibili predatori. La volpe si nutre prevalen-temente di conigli e roditori ma non disdegna uccelli,pollame, insetti, lombrichi, frutta, carogne e persino pe-sci. La volpe caccia al calare della notte o all’alba e uti-

lizza vari metodi a seconda della preda: può sferrare unattacco a sorpresa contro animali che escono dalla tanao avvicinarsi ad essi quatta quatta fino a essere abba-stanza vicina da saltar loro addosso. Scava nel terrenoo ficca il muso nelle cavità per catturare lombrichi. I par-ti avvengono generalmente tra marzo e aprile.

La femmina, dopo una gestazione di 7 settimane,partorisce, in una tana, in media da 3 a 5 piccoli, chevengono allattati per un mese dopo di che iniziano aprendere i primi cibi solidi, costituiti da alimenti pre-digeriti dalla madre e poi rigurgitati. Durante le primedue settimane di vita, la madre non abbandona i cuc-cioli, si dedica interamente al loro allattamento e vie-ne nutrita dal maschio. La femmina non esita a tra-sportare in luoghi più sicuri i propri piccoli se, nei pres-si della tana, vengono a crearsi fattori di disturbo.

I piccoli escono dalla tana per la prima volta in-torno alla quarta o quinta settimana e sono molto gio-cherelloni. A dieci mesi di età, raggiungono la matu-rità sessuale. In natura, questa specie può raggiunge-re un’età di 12 anni

NICOLA CADOREFoto scattata il 9 giugno 2010 a Oregne di Sospirolo(Nicola Cadore)

LA VOLPE ROSSA

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rientrati a casa stanchi ma felici dell’intensaesperienza vissuta.

Dopo aver chiuso l’anno scout con le va-canze di branco, il campo e la route, il grup-po si è ritrovato il 16 ottobre per la cerimoniadi apertura del nuovo anno. La cerimonia si èsvolta nel sentiero intitolato al fondatore de-gli scout Baden Powell. I lupetti, in cerchio han-no salutato i tre “grandi” del branco che sonopassati in reparto, che, in quadrato ufficiale,dopo aver accolto i tre lupetti hanno salutatodue componenti che sono passati in novizia-to. Prima di questa cerimonia, sono stati pre-

sentati i nuovi capi e quelli che hanno cam-biato “branca” nonché salutato i capi che han-no scelto di non fare attività.

La giornata di apertura è stata una gioiaper tutti, soprattutto per i capi che nonostantele difficoltà sono riusciti a partire anche que-st’anno. Il gruppo comunque si trova lostesso in difficoltà poiché mancano ancora al-cuni capi per poter fare attività al meglio!!Chiunque voglia “mettersi in gioco” può co-minciare questa bella avventura!!!

IL BRANCO “LUPI DEL LAGO”IL REPARTO “LA SOFFIA”

Bellissima l’esperien-za vissuta dal branco dei“Lupi del Lago” e dal l Re-parto “La Soffia”, delgruppo scout Sospirolo Gron-1, che hanno fatole loro vacanze di branco e campo estivo nel-lo stesso luogo.

Sono partiti il giorno 17 luglio alla vol-ta della casa scout di Torrate, in comune diChions (PN), meta prestabilita per viverel’esperienza estiva in un posto diverso dallenostre montagne, quindici lupetti, dodici traesploratori e guide seguiti da sette capi e uncambusiere. Il filo conduttore dei due cam-pi è stato quello dei Vichinghi . Il reparto hasvolto le attività aiutando il capitano LeiffEricsson, figlio del grande Erik il rosso a co-struire le navi e allenarsi per conquistare nuo-ve terre, i lupetti invece hanno aiutato Tor-gad e le donne vichinghe a preparare la loronave , il Drakkar, i remi le spade gli scudi ealtre cose che servivano per poter salpare allaconquista di nuove terre. Non sono manca-ti inoltre momenti forti della vita di reparto,come la Promessa di un ragazzo, il raid disquadriglia e la totemizzazione di alcuni ra-gazzi e di tre capi.

Uno dei momenti vissuti in comune di duegruppi di ragazzi è stata la caccia Paolina cheha molto impressionato sia i lupetti che gliesploratori e le guide. Dopo aver partecipa-to alla S. Messa di chiusura del campo, offi-ciata dal parroco del luogo e dopo aver pran-zato tutti assieme con i genitori, tutti sono

SCOUT

L’Angolo degli

Bellissima l’esperienza

IL BRANCO “LUPI DEL LAGO.

31Sospirolo - Gron

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SITTA NICOLA, di Fabrizio diTriches Nadia. Nato a Feltre il 4Marzo 2010 e battezzato il 18Settembre 2010.

VERDICCHIO ALESSIA, di Jan-Claude e di Casanova Liliana.Nata a Feltre il 7 Giugno 2010 ebattezzata il 1 Agosto 2010.

BOGO ARIANNA, di Massimi-liano e di Anamaria Tanase. Na-ta l’8 Novembre 2009 e battez-zata il 26 Settembre 2010.

DE VALLIER MARTINO, di PtrikGianluca e di Pellizzari Laura.Nata l’11 Febbraio 2010 e bat-tezzato il 17 Ottobre 2010

DA ROLD ALESSIO GIOVANNI,di Claudio e di Croda Giuseppi-na. Nato il 24 Giugno 2010 aPadova e battezzato il 24 Otto-bre 2010.

DA ROLD VALERIA GIOVANNA,di Claudio e di Croda Giuseppi-na. Nata il 24 Giugno 2010 a Pa-dova e battezzata il 24 Ottobre2010.

32 Bollettino interparrocchiale

BATTESIMI SOSPIROLO

FRANZOLIN EMILY, di Erman-no e di Speranza Deneriana. Na-ta a Belluno il 12 Ottobre 2009e battezzata il 4 Luglio 2010.

MONAIA LINDA, di Giancarlo edi Collet Monica. Nata a Feltrel’8 Ottobre 2009 e battezzata il 30Maggio 2010.

CAPUANI LORENZO, di Ales-sandro e di Bonetta Cristina. Na-ta a Belluno il 7 Dicembre 2009e battezzato il 5 Settembre 2010.

BOLDO PATRIK, di Walter e Dal-la Mora Kim. Nato a Feltre e bat-tezzato il 1 Agosto 2010.

STATISTICA PARROCCHIALE

L’Angolo della

BATTESIMI: SOSPIROLO

l miglior consiglio su come allevare i figli è di goderseli finché sono ancora accanto a te.� � �

Ogni bambino che nasce porta al mondo la notizia che Dio non è ancora stanco degli uomini.� � �

Il vero incanto è guardare il mondo con le lenti magiche di un bambino

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CASAGRANDE ALBERTO (Sedico) e CASANOVA ELENA (Maras)hanno celebrato il Matrimonio il 10 Ottobre 2010

nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo.

VEDANA LUCA (Piz) e ZAMPIERI ELISA (Bellunohanno celebrato il Matrimonio il 28 Agosto 2010

nella Chiesa di Mussoi-Belluno.

DAL MOLIN ALBERTO (Belluno) e ZANIN ELENA (Belluno)hanno celebrato il Matrimonio nella Chiesa Parrocchiale di

Gron il 10 Luglio 2010.

MENEGOLLA ALESSANDRO (Casai) e LOVAT VIVIANA(Belluno-Mussoi) hanno celebrato il Matrimonio

il 31 Luglio 2010 nella Chiesa Parrocchiale di Mussoi.

DE ZANET MAURO (Capoluogo) e NARDEI MARZIAhanno celebrato il Matrimonio nella Chiesa di Cadola

il 25 Settembre 2010.

PINALI OMAR (S. Zenon) e GOSETTI ERIKA (Foen) hanno celebrato il Matrimonio nella Chiesa di San Pietro

a Foen di Feltre l’11 Settembre 2010.

MATRIMONI

33Sospirolo - Gron

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DE DONA’ ROSANGELAnata il 25 Gennaio 1952 e de-

ceduta il 5 Luglio 2010.

VIGNE ROMOLOnato il 21 Settembre 1928 e de-

ceduto il 6 Luglio 2010 .

D’ISEP SERGIOnato il 12 Settembre 1945 edeceduto il 10 Luglio 2010.

SOVILLA FRANCESCOnato il 7 Maggio 1929 e dece-

duto il 15 Luglio 2010.

GATTI ANTONIOnato il 16 Settembre 1914 edeceduto il 1 Agosto 2010.

ZAGO GIUSEPPINAnata il 16 Agosto 1923 e dece-

duta il 15 Agosto 2010.

SUSANA CARLOnato il 18 Settembre 1933 edeceduto il 17 Agosto 2010.

RONZONI ADELEnata il 9 Luglio 1921 e decedu-

ta il 23 Agosto 2010.

LISE ALBINAnata il 24 Agosto 1922 e dece-

duta il 23 Agosto 2010.

ZANIN IVAnata il 25 Settembre 1929 edeceduta il 24 Agosto 2010.

CASANOVA ESANDRINAnata il 12 Ottobre 1920 e dece-

duta il 2 Settembre 2010.

CACCO ROMILDAnata il 19 Dicembre 1915 e de-ceduta il 10 Settembre 2010.

DONATINI BERTAnata il 28 Giugno 1925 e dece-

duta il 16 Settembre 2010.

LOVAT ORAZIOnato il 12 Giugno 1924 e dece-

duto il 5 Ottobre 2010.

CIET ERMINIAnata il 23 Marzo 1922 e dece-

duta il 12 Ottobre 2010.

VEDANA IOLEnata il 26 Luglio 1946 e dece-

duta il 24 Ottobre 2010.

34 Bollettino interparrocchiale

DEFUNTI: SOSPIROLO

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DEFUNTI: GRON

DEFUNTI: FUORI PARROCCHIA GRON

35Sospirolo - Gron

SOSPIROLO

CASANOVA ADELEnata il 3 Ottobre 1909 e dece-

duta il 4 Novembre 2010.

ZANOLA ALMAnata il 5 Febbraio 1920 e dece-

duta l’8 Novembre 2010.

MIORANZA MARGHERITANATA 4 Giugno 1913 e dece-

duta il 17 Giugno 2010.

DE MIN LUCIANOnato il 11 Marzo 1946 e dece-

duto il 27 Giugno 2010.

RIPOSI ANGELOnato il 14 Ottobre 1923 e dece-

duto il 21 Agosto 2010.

VEDANA MARINAnata il28-Maggio 1915 e dece-

duta il 23 Agosto 2010.

TEGNER GIOVANNInato l’ 11 Novembre 1935 e

deceduto il 14 Settembre 2010.

CASANOVA LUIGInato il 5 Novembre 1924 e de-

ceduto il 9 Ottobre 2010.

DE DONA’ BENIAMINO “Bini”nato l’8 Dicembre 1921 e dece-

duto il 3 Novembre 2010

TEGNER MARIAnata il 17 Luglio 1929 e dece-

duta il 9 Novembre 2010.

VEDANA TERESAdi fu Fioretto e Viel Angela,

vedova Forini.

Deceduta il 29 settembre 2010,nella sua casa di Brusaporto pres-so Bergamo, serenamente cir-condata dall’affetto della sua fa-miglia. Originaria di Gron, dopoil matrimonio si era trasferita aBergamo col marito e le figlie.Rimasta molto legata alla terranatale, trascorreva volentierid’estate col marito alcuni giornia Sospirolo. I nipoti ed i parentitutti la ricordano a coloro chel’hanno conosciuta e le hannovoluto bene

Ho ricevutoil mio congedo.Ditemi addio, fratelli miei!M’inchino a voi tuttie me ne parto.Ecco io rendo le chiavidella mia portae rinuncio

a ogni dirittosulla mia casa. Solo vi chiedobuone parole di commiato. Per molto temposiamo stati vicini, ma ho ricevuto più di quantopotessi dare.

Ora è sorto il giornoe il mio lume che rischiaravail mio angolo buio è spento.Risuona l’appello: Io sono prontoper il viaggio.

Tagore

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OFFERTE

36 Bollettino interparrocchiale

OFFERTE SOSPIROLO: PER CHIESA E OPERE PARROCCHIALI

OFFERTE ANNO 2009(che per un disguido, del quale ci scusiamo, nonsono state pubblicate sul precedente numero):Com. S.Pietro per ch. S.Rocco; nel matr. Nesi e Gal-liazzo; in mem. De Bon Virginio e Sovilla Aida fi-glia Delia; 60° Centelleghe Italo e Eugenia; mem.Marin Arcangelo la fam Mem; Benvegnù Mauri-zio la moglie; idem per ch. Di Susin; mem. Ben-vegnù M. Fabrizia, Piero e Massimo; mem. Mo-retti Giovanna i figli;M. Umberta; in mem. CasalGino la fam.; mem. Frescura Fabio la fam. Mem.Troian Girolamo la moglie; mem. Caduti di GenaM° V.Casanova; mem. M.Grazia Cadore i gen.;mem. def. Triches Angelina; mem. Moretti Angeloe Ottavia fratello Danilo; mem. Triches Bruno i fi-gli; mem. Caldart (Maras) i fam.; P. G. R: daN.N;Batt. Iacopo Dall’O fam e nonni; 45° matr.Giotto Annibale e G.Carla; Com S.Barbara; mem.Brancher Primo la fam; Venz Berta; mem. Mo-retti Narcisa dal marito; Zorzi Onorato ; Lovat Gia-comina; mem. Lovat Emilio e Gianni la fam.; Batt.De March Angelica i gen.; idem le nonne; Don.Sangue; mem. Lise Angela e Vedana Luigi la fam;De Donà Irene; N.N. per ch. S.Giuliana; Paolo Edot-ti; Luisa e Annamaria; 50° matr. Casanova Luigie Teresa, 35° Giotto Cesare e V.; 45° MenegollaBruno e Barbara; mem. Def. De Zanet Adolfo eChiara; mem. Sanniti Romeo la moglie; De ZanetBenigno; 50° Cadore G. e Rambaldi; per nascitanipotine i nonni De Donà Luciano e Marisa; Elioe Anna Olivotto; Nessenzia Albina; NessenziaAdriana;mem. Def. Fam. Crosato De Donà; Lindae Bruno (Maras); idem per missioni; mem. Tro-ian Tommaso il figlio; N.N.; Com S.Barbara; Me-neghel Guido la fam. Mem. Daniele e Virginia lafam. batt. Menegolla Sofia i nonni; N.N. Maras;G: Nova Cantica; Alpini per festa; mem. Cassol Giu-seppe la fam. Rosa Di Misa; N:N; N.N.

OFFERTE ANNO 2010( da Giugno al 31/10 )Batt. Mossa Nicolò i gen; mem. De Salvador Bru-no la moglie; Paolina; mem. Mezzacasa Carlo icugini; mem. Da Gioz Mario la moglie; mem. Fe-rigo Ugolina amica Dina; Sogne Cesare; batt. Fran-zolin Emily i gen. ; mem. Sofia Burlon per ch. Su-sin Carlo Vedana; idem in mem. Maria Visenti-ni; N.N. ch. S.Zenon; Rosa Di Misa; mem. Def. Nes-senzia la fam; mem. Tibolla Cipriano i gen;mem. Pison Anna i figli; 25° Centelleghe- Casa-nova; mem. Def. Ponzio Selle Mirella (CH); mem.Romolo Vigne la moglie; idem la sorella; mem.Brancher Primo la moglie; Batt. Figlia Alessia fam.

Verdicchio; Batt. Figlio Patrick i gen.;idem non-na De Boni ; mem. Sovilla Francesco la moglie;mem. Viel Rosina la fam. Mem. D’Isep Sergio ziaMirella (CH); in on. S:Lorenzo N.N. mem. CarloZasso la moglie; mem. Def. Cugnac Mario (Mi);50° matr. N.N.; mem. Da Rold Agnese i fam.; Lo-uisette Lise; Giulia per S.Rocco; mem. Susana Car-lo fam. Palla; N.N.per Pakistan; mem. De DonàVigile la fam.; Alpini per festa; in mem. Zago Giu-seppina; mem. Caldart Rina e Alvise i figli;mem. Casanova Essandrina i nipoti; fam. Olivotto;N.N. per Pakistan; mem. De Cesero Maria il ma-rito; mem. Benigno Arcangelo la moglie; mem.Def. Brancaleone Ester; batt. Capuani Lorenzo igen.; mem. Zanin Iva la fam.; mem. Cacco Ro-milda sorella Lina; mem. Tegner Giovanni sorellaLidia; N.N. per ch. Susin; mem. Ronzoni Adele Ve-dana Enrico e Francesco; N:N. mem def.; mem.Donatini Berta figlio Oscar; mem. Lise Albina fi-glio Valerio; mem. D.Mario Moretti la sorella; batt.Bogo Arianna fam. e nonni; mem. Lovat Oraziola fam.; batt. Monaia Linda I gen.; mem BurlonMario la moglie; batt. Sitta Nicola i gen; mem.De Donà Rosangela la mamma; Troian Angelo ifratelli; mem. Def. Caviola la fam;mem. TegnerGiovanni la sorella; batt. De Valier Martino il pa-drino Pellizzari Davide; Burlon Renata per ch. Su-sin;com. S.Pietro per ch. S.Rocco; batt. Da RoldAlessio e Valerio i gen.; batt. Da Rold Alessio e Va-lerio i nonni; nascita nip. Marco nonne Liduinae Taddea; mem. Vedana Iole i figli;Lovat Luigi;batt. Casanova Arianna i nonni Dino e Giovanna;batt. Casanova SArianna i gen.; N.N.; 25° De Za-net - Capraro.

OFFERTE GRON: PER CHIESA E OPERE PARROCCHIALI

OFFERTE ANNO 2009(non pubblicate nel numero precedente a causa diun disguido del quale ci scusiamo)Mem. Sogne Elisabetta; batt. Da Rold Gabriele igen.; mem. Bacchetti Roberto la fam.; Fam. DeDonà Italo; batt. Triches Edoardo nonna De DonàRosa; Romana Dal Molin.

OFFERTE ANNO 2010( da Giugno al 31/10)Mem. De Poi Ugo N.N.; G. S. Antonio di Piz; mem.Mioranza Margherita le nip. Flora e Anna; mem.Riposi Pietro e Fagherazzi maria la figlia; nasci-ta nipoti Alessio e Valerio i nonni Croda; fam. Ri-posi Angelo; Matteo Collostide; mem. RiposiAngelo la fam.; 40° matr. Da Rif Antonio e VedanaM.Teresa; 35° matr. Nesello Felice e Norma;mem. Casanova Luigi la fam.

OFFERTE SOSPIROLO: BOLLETTINO(solo da offerte fuori Parrocchia o consegnati inmano al Parroco) fino al 31/10Tibolla Sonia (D); Carlo Lovat (BL); N.N. ProLoco;Brancaleone Laura; Gaini Giglio; Darman Ele-na Sedico; Vigne Angelica; Dolores Mezzacasa (Zu-rigo); Giustina Mezzacasa (Zurigo); Poloni Carloe Augusto (CH); Lovatel Flavio Sedico; Ida WeltiArgenta; Canali Marina Meolo; Caranova Davide(RE); fam. Hutten (D); Viel Luigia Paderno; CUAS;Mazzucco Lorena; Cadore Giuseppina (CH) ;N.N:Burlon Renata Feltre;

OFFERTE GRON: BOLLETTINO(solo offerte fuori Parrocchia o consegnati a manoal Parroco) fino al 31/10Hunzicher-Troian(CH); Bolzan Angelina; Visenti-ni Carlo (TO)A cura di Luigi Cadore e Monastier Franca

Note di Redazione:A tutti i collaboratori

del Bollettinointerparrocchiale:

Vi informiamo che è stata creata unacasella di posta elettronica apposita

per il bollettino.Vogliate mandare il materiale (chepotrete far pervenire in qualsiasi

momento dell’anno) per i prossiminumeri a questo indirizzo:

[email protected]

Grazie per la preziosa collaborazione.

ATTENZIONEIl Bollettino “Insieme per il Bene” vie-ne spedito a più di 400 persone. Siccomenon si ha un riscontro se arriva a tutti,se è gradito, e se spese aumentano, conil prossimo numero verrà inviato soloagli indirizzi di cui c’è sicurezza. Ci aspettiamo una conferma (non unAbbonamento!). Solo un segno di ac-cettazione. Grazie.

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