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Periodico d’Informazione e Cultura Religiosa dei Missionari dei Sacri Cuori L’Araldo dei Sacri Cuori

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Spiritual


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Mese Gennaio e Febbraio 2013

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Coordinatore di Redazione:

P. Raffaele Baia

Grafica ed impaginazione:

Mario D’Arienzo Antonio BarbatoLuca CorteseRino Cinefra

Fotografia:

Giuseppe Del Giudice

Consulenza informatica:

Stefano Cuozzo

Stampa:

AMPA srl Melito - Napoli 081 7112351

e-mail:

[email protected]

Sede redazione:

Casa MadreVia Dante 2/b80144 NapoliTelefono 081 7372575

Periodico d’Informazione e Cultura Religiosadei Missionari dei Sacri Cuori

L’Araldo dei Sacri Cuori

SOMMARIOAnno 91 n° 1Gennaio - Febbraio 2013

• EditorialeFede,ilvantaggiodiesserecredenti 3di P. Raffaele Baia msscc

• IlFondatoreGetanoErrico,maestrodispiritualità 5di P. Luigi Toscano msscc

• CongregazioneCasaMadreVisitaalSantuariodellaVergineAddoloratainSecondigliano8di Angelo Branca IlrestaurodellaVergineAddolorata10di P. Biagio Liccardo msscc

Lenostreparrocchie GREST 11di Rosa Scippa

CasadiAfragolaCronacadelSantuario 12di Alfonso Fontanella

ColombiaNuovamissionediBogotà14di P. Angelo Terracciano msscc

ArgentinaGiubileogiovanimissionarisacrocordiani15IndiaRipercorrendol’anno2012 16di P. Kiran Fernandes msscc

IndonesiaDallacomunitàdiKupang 18di P. Jaison msscc

• PaginediBontà19

Noi e gli altri compiamo lo stesso lavoro sociale, ma mentre alcuni lo fanno per qualcosa, noi lo facciamo per qualcuno. Qui entra in gioco il rispetto, l’amore, la devozione, dato che lo facciamo per Dio e per questo vogliamo che sia il più bello possibile

Beata MT

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Grande è la fortuna di noi credenti. Grande è la fortuna di chi è “cristia-no”; cioè appartiene, sa di apparte-

nere, vuole appartenere a Cristo. Grande è la fortuna dei credenti in Cristo. Gli altri po-trebbero scambiare per presunzione il nostro buon umore per la felice consapevolezza di quello che siamo; potrebbero addirittura giudicare arroganza la nostra riconoscenza verso Dio Padre che ci ha colmati di regali. C’è perfino il rischio di essere giudicati intol-leranti: intolleranti solo perché non ci riesce di omologarci – disciplinatamente e possibil-mente con cuore contrito – alla cultura impe-rante; intolleranti solo perché non ci riesce di smarrirci, come sarebbe “politicamente cor-retto”, nella grande confusione delle idee e dei comportamenti.E’ già una fortuna non piccola e non occasio-nale – che ci viene dalla nostra professione di fede – quella di conoscere il senso di alcune piccole consuetudini e di alcune circostanze occasionali. Per esempio, tutti mangiano il panettone a Natale, ma solo i credenti sanno perché lo mangiano. Non è che il loro panet-tone sia più buono di quello dei non credenti: è semplicemente più ragionevole. Un altro esempio: un po’ di anni fa’ eravamo tutti ec-citati per il suggestivo traguardo del Duemila, ma l’emozione e la festa dei credenti erano meglio motivate. Noi non ci sentivamo emo-zionati e in festa soltanto per la rotondità del-la cifra (duemila!); eravamo presi e allietati dal forte ricordo di un evento che è centrale e anzi unico nella storia: il ricordo del bimille-nario dell’ingresso sostanziale e definitivo di Dio nella vicenda umana nel Figlio Unigenito. Come si vede, tutta l’umanità festeggiava il Duemila; ma la nostra festa era più consi-stente e più razionalmente fondata.Coloro che si affidano a Cristo – che è “Luce da Luce”, cioè il Logos sostanziale ed eterno di Dio – sono inoltre abbastanza difesi dal-la tentazione di affidarsi a ciò che è ineffabi-

le. Anche questa è una fortuna da poco. E’ stato giustamente notato come il mondo che ha smarrito la fede non è che poi non creda più a niente; al contrario, è indotto a credere a tutto: crede agli oroscopi, che perciò non mancano mai nelle pagine dei giornali e delle riviste; crede ai gesti scaramantici, alla pub-blicità, alle creme di bellezza; crede all’esi-stenza degli extraterrestri, al new age; crede alle promesse elettorali, ai programmi politici, alle catechesi ideologiche che ogni giorno ci vengono inflitte dalla televisione. Crede a tut-to, appunto. Perciò la distinzione più adegua-ta tra gli nuomini del nostro tempo parrebbe non tanto tra credenti e non credenti, quanto tra credenti e creduloni.Secondo una suggestiva, anche se fantasio-sa, etimologia medievale “credere” derive-rebbe da COR DARE, dare il cuore, rimetter-lo incondizionamente nelle mani di un Altro: crede chi si lascia far prigioniero dell’invisi-bile Dio, chi accetta di essere posseduto da Lui nell’ascolto obbediente e nella docilità più profonda.Credere è resa, consegna, abbandono, non possesso, garanzia, sicurezza, non si crede a qualcosa, che si possa gestire a propria si-curezza e misura; è fidarsi di Qualcuno, ac-cogliere la chiamata di una Voce che invita,

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Editoriale

Fede, il vantaggio di essere credenti

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rimettere la propria vita nelle mani di un Altro (“Signore dove abiti...!”), perché sia Lui a es-serene l’unico, vero Signore.Crede non chi pretende segni, ma chi offre segni d’amore all’invisibile Amante che chia-ma. Crede chi confessa l’amore di Dio nono-stante l’inevidenza dell’amore; crede chi spe-ra contro ogni speranza; crede chi accetta di crocifiggere le proprie attese sulla croce di Cristo, e non il Cristo sulla croce delle proprie attese.A Lui gridiamo: “Signore, io credo: aumenta la mia fede”. L’uomo è “capace” di Dio. “Ci hai fatto per te e il nostro cuore non ha so-sta finché non riposa in te” (Sant’Agostino). C’è nell’uomo, questo desiderio di Dio, per-ché Dio stesso, creando l’uomo a proprio im-magine, ha iscritto nel suo cuore il desiderio di vederlo. Anche se tale desiderio è spesso ignorato, Dio non cessa di attirare l’uomo a sé, perché viva e trovi in Lui quella pienezza di verità e felicità, che cerca senza posa.Per natura e per vocazione, l’uomo è pertan-

to un essere religioso, capace di entrare in comunione con Dio. Questo intimo e vitale legame con Dio conferisce all’uomo la sua fondamentale dignità.E lo si incontra, incontrando Gesù di Nazaret e il suo Vangelo: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo” (Mt 11,27).

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IlFondatore

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Gaetano Errico, maestro di spiritualitàP. Luigi Toscano msscc

L’aver avuto tra le mani le prediche scrit-te da san Gaetano Errico e averle tra-scritte perché tutti potessero leggerle

mi ha consentito di conoscerne meglio il pen-siero spirituale. I temi principali in esse tratta-ti sono quelli del suo tempo: le verità eterne. In esse trasudano il suo stile, lo zelo e l’ansia apostolica per la salvezza degli uomini. Don Gaetano non si preoccupa della forma, ma del contenuto, e mira esclusivamente alla conversione e alla salvezza delle persone. Fa eccezione una predica dedicata all’edu-cazione dei figli, quasi a dire come questo tema sia sempre di grandissima attualità. Chi si avvicina ai suoi scritti per trovare novità teologiche, interpretazioni personali dei testi sacri o dei principi morali della chiesa, rimane deluso. Don Gaetano ripete la dottrina della chiesa, di cui è un fedele assertore. Cita a

menadito la Scrittura e i Padri della chiesa. E ciò ne testimonia la sua profonda conoscen-za. Se proprio vogliamo trovare una novità, questa potrebbe essere il modo di presen-tare il tema. Parte dalla Bibbia e dimostra con la teologia. La teologia è al servizio della Parola e non il contrario. Una novità non da poco per il suo tempo. Tutte le sue prediche iniziano con una citazione biblica e tutto lo sviluppo è solo bibbia, padri della chiesa e teologia. Per me trascrivere le prediche di don Gaetano è stato come ritornare a scuo-la, rileggere la Scrittura e ripetere l’esame di patristica. Difficile trovare nelle sue prediche aneddoti, ossia i “fatterelli”. Il suo parlare è corposo, anche se egli con arte lo sa porgere in modo semplice e avvincente. Don Gaeta-no è per l’essenziale nella vita e nel parlare. Per questo non si perde nei vicoli, ma prende la strada maestra della Parola, sapendo che è quella che può guidare l’uomo al cambia-mento e alla salvezza. Quanto è farina del sacco di don Gaetano? Una domanda legittima, visto il tempo tra-scorso. Don Gaetano con le tante citazioni testimonia di non essere uno sprovveduto e di possedere una grande cultura biblica e pa-tristica. I temi sono comuni, ma l’impostazio-ne, l’aspetto umano e pastorale sono suoi. L’impostazione non è cosa da poco visto che alcune prediche sono dei veri e propri trattati. L’aspetto umano presente in ogni parola dice la sua profonda conoscenza e vicinanza alle problematiche dell’uomo, per cui sa come parlargli e di cosa. Se per aspetto pastorale intendiamo l’impegno a far presa sull’uditorio, a convincerlo e a indurlo a cambiare strada e a ritornare sui propri passi, in questo don Gaetano è un vero maestro. Certamente egli non è uno scrittore, ma un predicatore. Non scrive per professione, ma per aver una linea guida. Infatti quando s’accorge che la gente non risponde, allora mette fuori la sua verve e va diritto al cuore, senza farsi condizionare

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IlFondatore

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dal testo.In due novene tratta della devozione al Cuo-re di Gesù e a quello di Maria. Forse qui dà sfogo al suo sentimento per questi due Cuori amabilissimi.Il Cuore di Gesù lo presenta come la fonte dove trovare sempre l’acqua della salute, la causa della salvezza, la medicina per guarire dal peccato, il rifugio dalle insidie del maligno, la via sicura che porta alla salvezza. Dalla fe-rita del cuore sgorgano la fede, i sacramenti, che sono il fondamento e il sostentamento della Chiesa, e un fiume di sangue e di ac-qua, che irriga e feconda la Chiesa, in mezzo alla quale Dio ha piantato il Cuore di Gesù, come già aveva piantato l’albero della vita nel paradiso terrestre. San Gaetano è convinto che “coloro che metteranno la bocca a quel-la ferita, dove l’acqua non manca mai, non avranno più sete degli avvelenati piaceri e non andranno più dietro alle mondane mode, ma dimentichi di se stessi, penseranno solo ad amare l’amabilissimo Cuore di Gesù”. Se-condo lui, a squarciare il cuore di Cristo non è stata la lancia, ma l’amore per l’uomo, fin dall’incarnazione.Il santo invita tutti a mettere il Cuore di Gesù come sigillo sul cuore, se si vuole che tutti

i pensieri siano diretti al bene, ed esorta ad affrettarsi: “Dunque estirpate dai vostri petti i vostri cuori libidinosi e mettete il castissimo Cuore di Gesù Cristo e se non potete farlo da voi, attingete l’acqua, ossia domandate aiuto, portatevi ai piedi della sua SS. Madre Maria e pregatela con le amare lacrime, perché vi in-troduca insieme a lei nel profondo del cuore di Gesù Cristo”.Per san Gaetano il Cuore di Gesù è il centro per il quale l’amore di Dio passa per arrivare a noi e noi a Lui.Nelle prediche sul Cuore di Maria, il santo presenta Maria come la donna scelta da Dio per contrapporla a Eva e “fracassare il capo superbo del nemico infernale, senza che questo possa in eterno mordere il calcagno”. “Adopera tutta la potenza del suo braccio”, per farne il cuore e l’unisce a sé “fino a mutare la vita di Maria nel suo vivere e fare che il suo vivere sia la vita di Maria”. La destina, infine, alla grande impresa della redenzione dell’uomo. Maria Vergine, figlia, sposa e madre, è il capolavoro della SS. Trinità, che, dopo averla fatta tutta bella e immacolata, la colloca sul primo seggio della città dei santi e poco distante dalla sua Maestà, per cui gli uomini, incapaci a capire, e gli angeli stupiti si domandano: “Chi è costei che ascende da una terra piena di tribolazioni e spine, colma

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IlFondatore

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di ogni virtù ed appoggiata al destra del suo Diletto?”. È Maria, la primogenita, che ama il suo Signore da primogenita. Il santo per spiegare questo rapporto preferenziale della Trinità con Maria Vergine riprende le parole appassionate del libro del Cantico dei Cantici: “Lo sposo divino scarica il vastissimo fiume della grazia in piena corrente nel Cuore di Maria, che glielo ridona: “il mio amato è mio ed io sono sua”.(Cc. 2,16) Nel cuore di Maria, divenuto ricettacolo dell’amore di

Dio, “s’aggiunge sempre nuova fiamma alle fiamme dell’amore”, fino a bruciare d’amore per lo sposo anche nel sonno: “Mentre il dolce sonno chiude gli occhi a Maria, la carità più forte del fuoco stesso fa vegliare il suo cuore: “Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore”. (Cc. 5,2) L’amore del cuore di Maria è al massimo “sulla cima del Golgota, dove si vede il Figlio e la Madre, il Figlio penare e la Madre patire, il Figlio morire e la Madre svenire. Su questo monte conoscete sicuramente a quanto giunse l’amore del cuore di Maria”.Nel pensiero del santo i Sacri Cuori di Gesù e di Maria sintetizzano il movimento del mistero della salvezza, che è discendente e ascendente. Il cuore di Cristo è il movimento discendente. Infatti Cristo è teso verso l’uomo, per dirgli che Dio è padre e lo ama; il cuore di Maria è il ritorno a Dio, scoperto come l’unico veramente degno di essere amato, lodato e benedetto da ogni creatura. Il cuore di Cristo è la parola d’amore del Padre all’uomo, il cuore di Maria è la risposta dell’umanità a Dio.Auguro a tutti di accendersi mediante la lettura delle prediche del santo sempre più del suo stesso amore per Gesù e Maria e di accendere questo fuoco nel cuore di tutti gli uomini.

E’ online il nuovo sito dell’Araldo all’indirizzo: araldodeisacricuori.jimdo.com

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Visita al Sanuario della Vergine Addolorata di Secondigliano di Angelo Branca

Il giorno che sono partito da Magenta, per recarmi al mio paesello di origine Massa di Faicchio in provincia di Benevento, fra

gli altri impegni, avevo messo in programma la visita al santuario della Vergine Addolorata di San Gaetano Errico a Secondigliano – Na-poli.Era mio grande desiderio rivisitare i luoghi dove aveva vissuto il Santo e pregare sulla Sua tomba. Altro mio desiderio era quello di rivedere e salutare quei padri con i quali ave-vo trascorso alcuni anni di vita insieme pres-so il loro istituto.Così il 22 febbraio di buon mattino, con l’ami-co Di Leone, ci recammo a Secondigliano. Durante il viaggio ricordammo alcuni episo-di vissuti insieme nel periodo di permanenza presso l’istituto dei Sacri Cuori. Ricordammo quando, per punizione, lui fu messo in ginoc-chio in mezzo al refettorio durante il pasto serale. Io, che di ciò non ero a conoscenza, quando lo vidi ebbi un moto di commozione e

piangendo mi rifiutai di mangiare finchè il ret-tore, padre Boerio, lo fece alzare e tornare al suo posto. Quindi, prendendoci bonariamente in giro, ci disse che eravamo come Razzullo e Sarchiapone, mentre uno prendeva le botte l’altro piangeva. In seguito venni a sapere che si trattava di due personaggi del presepe napoletano. Mi fa piacere anche ricordare i miei superiori di allora: il rettore padre Boerio, il direttore padre Ciampa e il padre Bottiglieri, che oltre a essere il direttore dell’istituto pari-ficato frequentato da esterni, era anche il di-rettore spirituale di noi apostolini.Questi tre padri, erano quelli che si prende-vano cura sia del nostro benessere fisico che della nostra formazione spirituale. Per quel che mi riguarda, trascorsi presso l’istituto cin-que anni bellissimi che dopo tanti anni ricordo con nostalgia.Sull’onda di questi ricordi, eravamo giunti a Secondigliano. Imboccata via Dante, al n.107 facemmo una breve sosta per rivedere il luo-

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go dove eravamo stati da apostolini. Prose-guendo giungemmo al Santuario.Appena varcato il portone ed entrati nel cor-tile, ebbi l’impressione di trovarmi in un am-biente familiare anche se notai alcuni cam-biamenti. Ci recammo in sacrestia dove chiedemmo di padre Liccardo. Ci venne detto che si trovava in chiesa a celebrare messa insieme a padre Palmiero. Cogliemmo allora l’occasione per assistere anche noi alla santa messa, ricevere le ce-neri e la comunione. Poi ci raccogliemmo in preghiera nella cappella del Santo e in quella della Vergine Addolorata.Fatto ritorno in sacrestia vi trovammo padre Liccardo e padre Palmiero che salutai en-trambi con molto piacere e anche con un po’ di emozione.Dopo i convenevoli, chiesi di incontrare pa-dre Toscano per salutarlo e ringraziarlo per la gioia che mi aveva procurato postulando la causa di beatificazione e canonizzazione del Santo fondatore.Ci fu detto che l’avremmo trovato presso la parrocchia dei santi Cosma e Damiano. Ci recammo da lui, accompagnati dal signor Stefano, con il quale, durante il traggitto scambiammo qualche impressione sul teno-re di vita della città e sulle attività della Con-gregazione.L’incontro fu molto cordiale, ci salutammo come vecchi amici scambiandoci qualche informazione circa i suoi impegni nella con-gregazione e facendo qualche accenno sul nostro trascorso. Dopo esserci congedati e visitato la chiesa trascorremmo il resto della mattinata con il si-gnor Stefano, che ci fece da guida ai luoghi, dove insieme ad altri volontari svolgevano le loro attività ricreative, culturali e assistenziali, sotto la guida dei padri missionari. Avemmo modo di visitare un altra chiesa dove fu possibile vedere e apprezzare alcu-

ne opere interessanti. Mi ricordo di un bellissimo presepe animato, in cui l’effetto ottico delle luci producevano le varie fasi della giornata: l’alba, il giorno e il tramonto. Annessa alla chiesa visitammo anche una struttura dove dei volontari preparavano e di-stribuivano pasti ai bisognosi. Ritornati al santuario, trovammo ad attender-ci i padri dai quali ci fù rivolto l’invito a fer-marci per il pranzo, che accettammo volen-tieri. Padre Liccardo lo definì spartano, data la circostanza (era il giorno delle ceneri) lo trovammo invece di ottimo gusto e lo consu-mammo conversando piacevolmente. Ebbi modo nella circostanza di conoscere padre Raffaele Baia di cui avevo letto con interesse i suoi articoli sull’araldo.Terminato il pranzo prendemmo congedo, da padre Liccardo e padre Raffaele, dopo averli ringraziati e abbracciati, mentre il padre Pal-miero ci guidò a visitare la stanza del Santo ed il museo dove erano conservate le sue re-liquie.Al termine ci salutammo, non senza un po’ di tristezza nell’anima e con l’augurio di poterci rivedere, facemmo ritorno casa.

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Il restauro della Vergine Addolorata

Tutti gli avvenimenti religiosi e non, succedutisi in questo anno 2012 nel Santuario dell’Addolorata e della

Misericordia, chiesa madre del Missionari dei Sacri Cuori, ancora oggi dai più anziani chiamata semplicemente “Cappella”.Esso, per chi non lo conosce è molto bello, neppure molto grande, con marmi e stucchi pregiati, nel cui centro è situata una cappella dedicata alla Vergine Addolorata, risalente agli anni 40.Da tanti anni l’Addolorata non aveva lasciato il santuario se non per l’annuale processione per le strade di Secondigliano, nel mese di settembre. L’Addolorata era stata commis-sionata allo scultore napoletano, Francesco Verzella, intorno all’anno 1834-35, Don Gae-tano Errico, dopo aver fatto un’accurata de-scrizione di come la desiderava, di tanto in tanto si recava allo studio del maestro, ma

sembrava sempre un po’ scettico e scontento di come l’opera procedeva: “Non mi piace!” Secondo la tradizione, alla diciassettesima volta, arrossendo disse: “E’ proprio Lei!” for-se in riferimento a qualche particolare visio-ne.Il 2 giugno dell’anno appena trascorso, la statua fu portata al restauro nello studio della sig.ra Izzo Giovanna, a Napoli, perché pre-sentava un diffuso attacco di insetti xilofagi, con evidenti canali di entrata incarnati, per il distacco di un dito maldestramente incol-lato, per evidenti sollevamenti localizzati. Il 13 settembre fece ritorno processionalmente alla sua “cappella”, accolta con grande gioia e tripudio dei fedeli del santuario. Ma anche in questo periodo non fu assente alla vita dei suoi figli. Un aneddoto particolare, vale la pena riportare: per le spese del restauro era stata esposta una cassetta per le offerte,

di P. Biagio Liccardo msscc

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ebbene, qualche giorno prima del ritorno nel Santuario, con grande meraviglia, fu trovata nella cassetta la somma di denaro che copri-va esattamente la spesa pattuita per il lavoro. Quasi a dire: per le spese ci penso io!E’ ritornata più bella di prima, con un volto ancora più splendente e luminoso, gli angio-letti che contemplano il suo dolore, con una bellezza ritrovata.Un ringraziamento rinnovato a tutti coloro che hanno contribuito alle spese di restauro!Qualche giorno dopo, dal 22 ottobre, iniziò la preparazione per la festa del nostro San-to Fondatore, Gaetano Errico. Furono invitati per la circostanza i diversi parroci del nostro VII Decanato avvicendati col P. Francesco Minelli, decano, nel mettere in risalto l’amore

del Santo, soprattutto verso i poveri nel cor-po e nello spirito, evidenziando le lunghe ore che trascorreva nell’ascoltare le confessioni di tanti fedeli che a Lui accorrevano da tutti i paesi vicini.Il 29 ottobre la festa fu solennizzata con la presenza di S.E. Mons. Antonio Di Donna, ausiliare dell’arcidiocesi di Napoli.

LenostreParrocchie

GREST di Rosa Scippa

Nei giorni dal 15 al 22 luglio 2012, si è svol-to, come prima volta, nella parrocchia sa-cri cuori, il GREST (gruppo estivo) dal tema TUTTI PER TUTTI. Da una semplice proposta rivoltaci da padre Toscano di partecipare ad incontri di formazione,presso i padri salesia-ni, riguardanti l’organizzazione di un oratorio estivo, è nato in noi il desiderio di mettere in pratica cio’ che ci è stato insegnato in questi brevi, ma intensi ed efficaci incontri.La preoccupazione di non riuscire era tanta, ma con molta organizzazione e la disponibi-lità di ogni singolo animatore e le bravissime signore addette alla mensa, siamo riusciti a donare a 34 bambini (e per la felicità delle mamme!) una settimana di gioia, con canti, balli, giochi, laboratori e tanto divertimento, senza dimenticare la consueta “preghiera” del

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mattino, tanto amata e desiderata dai bimbi. Attraverso le catechesi sulle prime comuni-tà cristiane, abbiamo cercato di trasmettere ai piccoli il valore dell’unità, della semplice collaborazione, imparando cosi che da soli non si puo’ fare molto, ma insieme, prenden-do i pesi gli uni degli altri, si puo’ costruire un mondo piu’ bello e migliore.Il tutto si è concluso con una grande sera-ta di festa e condivisione di cio’ che i piccoli hanno vissuto in queste giornate di campo estivo, con tanto di torta a tema !È superfluo dire che nonostante fossimo partiti con l’intenzione di donare qualcosa, in realtà sono stati questi bambini a dare tanto a noi animatori, arricchendoci spiritualmente e come persone; ringraziamo particolarmente i loro genitori per la fiducia riposta in noi. Di certo non abbiamo cambiato il quartiere in una settimana, ma sicuramente un piccolo seme è stato gettato e non spetta a noi raccoglierne i frutti, ma seminare… sani valori e principi cristiani. I nostri bimbi hanno riconosciuto sin dal pri-mo giorno che il piu’ grande amico di que-sto gruppo estivo è stato e sarà sempre Lui GESU’… che noi animatori non smetteremo mai di ringraziare per la guida e l’accompa-gnamento costante che ci ha trasmesso in questi mesi di preparazione e per tutta la du-

rata di questo campo estivo.. Lo abbiamo incontrato nei nostri sorrisi, nel-la collaborazione reciproca e condivisa, nei sorrisi dei bimbi, nel loro affetto…Lo abbiamo ascoltato nelle parole di ALES-SANDRA, 8 anni, che una mattina, dopo aver cantato e ballato, si è avvicinata al microfo-no esclamando: “noi non siamo un gruppo, siamo una famiglia!”… e come famiglia di Dio auguriamo ai nostri piccoli un buon cammino di crescita spirituale ed umano…. preghiamo di potere andare sempre avanti, nel bene e con amore, insieme… TUTTI PER TUTTI…

CasadiAfragolaCronacadelSantuario di A. Fontanella

Visita delle reliquie di San GiuseppeMoscati

All’inizio del nuovo anno la nostra casa di Afragola ha accolto un ospite illustre, il medi-co santo San Giuseppe Moscati.La reliquia del Santo è rimasta esposta alla venerazione dei fedeli dal 6 all’11 gennaio e sono stati giorni di abbondanti grazie spiri-tuali.Sono state giornate intense di appuntamenti. Primo fra tutti, l’appuntamento con gli am-malati della zona, la cui infermità non per-mette loro di muoversi dalle proprie abitazio-ni, ai quali la domenica viene portata la santa

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Comunione dai ministri straordinari dell’euca-ristia. I Padri Luigi Arena e Giuseppe Gam-bino, gesuita, responsabile del culto a San Giuseppe Moscati, hanno portato la reliquia del Santo presso le abitazioni degli infermi per implorare da Dio, attraverso l’interces-sione del Medico Santo la guarigione fisica e spirituale. È indescrivibile la commozione e la gioia di ciascun ammalato. Infatti la premura di San Giuseppe Moscati è stata sempre non solo la guarigione fisica ma soprattutto quella spirituale.Su questo concetto si è soffermato P. Gambino nella relazione tenuta ai medici e paramedici di Afragola e dintorni. Infatti numerosa è stata la partecipazione del personale impegnato a vario titolo nell’assistenza e nella cura degli ammalati. Evidentemente laddove la persona soffre la carità deve essere maggiormente esercitata e non c’è migliore esempio di Giuseppe Moscati che ha esercitato tale virtù fino al grado eroico.

Rappresentazioneteatrale“OFANTASMEDAGRUTTICELLA”

Il 27 gennaio i giovani della comunità di Afragola, sempre attenti alla promozione

umana e culturale, nonché spirituale, si sono cimentati, coinvolgendo anche i bambini del quartiere, in una rappresentazione teatrale

che ha avuto per titolo “O’ fantasme da grutticella”.Una commedia in due atti molto simpatica e divertente. Racconta di un fantasma, che è l’anima di don Peppino, il quale, nella sua vita terrena, aveva una missione: togliere i ragazzi dalla strada per salvarli dai rischi in cui possono incorrere in quartiere dove il degrado e l’illegalità la fa da padrona. Il mezzo per fare ciò è il teatro, anticamente chiamato “grutticella”. Don Peppino non è riuscito a realizzare la sua missione perché muore prematuramente. Ma il suo spirito è sempre rimasto in questo teatro fino a quando ha passato il testimone al regista Parise, incaricato dal Commendator Pucci, gestore del teatro. Parise cerca invano attori di un certo calibro per poter rilanciare il teatro, ormai da tempo, chiuso e abbandonato. Riesce a dare una svolta solo quando si pone in linea col progetto del fantasma: far recitare i ragazzi di “Sammucio” (rione in cui è ubicato il Santuario del Sacro Cuore). Essi raccontano la loro vita, i loro drammi, la loro miseria, la loro voglia di riscatto. Interpretano se stessi e coinvolgono a tal punto il pubblico per cui l’impresario Pucci non può far altro che congratularsi con il regista per l’ottima riuscita dello spettacolo e stabilisce che i ragazzi di “Sammucio” siano la compagnia stabile del teatro.

XVIEsperienzaGruppoEMMAUS

Dal 18 al 20 gennaio un gruppo di giovani ha vissuto la XVI esperienza del Gruppo Emmaus presso l’Oasi di Maria a Visciano. Una qua-rantina tra equipe e partecipanti, provenienti principalmente da Secondigliano e Afragola. Alcuni anche dai paesi limitrofi. L’esperienza ha avuto per tema il passo evangelico “Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato” (Lc. 17, 19). Per molti partecipanti l’esperienza è un primo approccio alla fede, per altri un rinfiammare

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una fede affievolita dal tempo e dalle altre preoccupazioni della vita. In entrambi i casi resta una forte carica spirituale dove il partecipante sente forte l’invito di Gesù a seguirlo. Invito che, se accolto e vissuto con coerenza, porta frutti autentici di conversione e carità.Ad accogliere questi giovani al rientro c’erano amici e parenti desiderosi di toccare con mano le meraviglia che il Signore compie nella vita di ciascuno quando viene accolto con gioia. L’augurio che possano perseverare nella via che conduce alla vita ed essere testimoni credibili dell’amore di Dio trovando, per chi si sente chiamato, il coraggio di lasciare tutto e seguirLo nella vita religiosa e sacerdotale.

ColombiaNuovamissionediBogotà

di P. A.Terracciano msscc

Ho avuto il piacere e la gioia di visitare la nostra nuova missione di Bogotà – Colombia, aperta nello scorso mese di novembre.In Colombia sono presenti due Missionari dei Sacri Cuori: P. Jomon George, indiano e P. Ameth Villalobos, colombiano.Essi vivono in un appartamento in affitto a Villa de Grenadas, un quartiere popoloso a Nord-Ovest di Bogotà, nella diocesi urbana di Engativà.Il vescovo locale Mons. Hector Gutierrez Pabon ha accolto con grande interesse

nella sua diocesi la nostra Congregazione, mostrando subito attenzione nei confronti dei Padri.Egli ha anche voluto una reliquia del nostro Fondatore S. Gaetano Errico, da mettere nell’altare della sua cappella privata quando sarà consacrato il mese prossimo.La casa è ubicata a meno di cento metri, dalla Parrocchia S. Francesco Borgia, il cui parroco Mons. Fernando Villegas Angel è anche vicario generale della Diocesi.I due Padri collaborano attivamente nel lavo-ro parrocchiale, specialmente con la celebra-zione del sacramento della Riconciliazione.Mons. Fernando è molto contento del servizio che essi offrono alla parrocchia. Egli è un uomo buono ed accogliente,

interessato alla nostra Congregazione ed è di grande aiuto e sostegno ai nostri padri.Oltre a collaborare con la parrocchia i Padri celebrano la S. Messa quotidiana in un convento di suore al centro di Bogotà, e si interessano della direzione spirituale in un liceo cattolico, oltre a collaborare con altre parrocchie quando c’è la richiesta.Tra poco inizieranno anche il lavoro di promo-zione vocazionale in altre zone del Paese, vi-sitando parrocchie e scuole superiori, con la speranza che molti giovani possano unirsi ad essi, per diffondere e far conoscere il carisma di S. Gaetano Errico in Colombia.

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L’indirizzo della nuova Comunità: Missionerosde losSagradosCorazonesCarrera, 111a Nr. 76-47 Villas de Granadas Bogotà D.C. Colombia Tel. 0057 14921220

ArgentinaGiubileodeigiovani

missionarisacricordiani

La celebrazione del Giubileo dei giovani è una delle manifestazioni programmate dai Missionari dei Sacri Cuori per ricordare i Cento Anni della loro presenza in Argentina (1912 – 2012).Abbiamo celebrato il Giubileo in Capitan Bermudez (prov. di Santa Fe) nei giorni 14 e 15 luglio 2012. Eravamo duecento giovani provenienti dalle province di Santa Fe e Buenos Aires, le due province federali in cui vivono e lavorano i Missionari dei Sacri Cuori,Abbiamo vissuto, alla luce del carisma missionario di san Gaetano Errico, una esperienza comunitaria dell’amore dei Sacri Cuori: un amore che riscalda i cuori, che spinge ad annunciarlo, che non consente di rimanere passivi e inoperosi davanti al dolore dei fratelli e davanti alla perdita della speranza.Abbiamo vissuto lo spirito festivo dell’incontro, del riconoscerci figli e figlie di un Dio grande

nell’amore e ricco di misericordia.Il giorno di sabato 14 è stato di preparazio-ne, di conoscenza, di riflessione, di comu-nicazione di esperienze ed è stato anche un momento di incontro con Gesù Eucaristia: lo abbiamo lodato e adorato riconoscendo la Sua presenza nelle nostre vite.La domenica 15, attraverso una rappresen-tazione, abbiamo individuato e conosciuto i pericoli cui vanno incontro i giovani quando si allontanano dall’amore che li rende liberi, l’amore di Gesù. Più tardi ci siamo fatti portatori di questo messaggio con una marcia per le strade di Capitan Bermudez, una marcia che è termi-nata con un incontro musicale in Piazza san Martin.L’atto finale del nostro incontro è stato la celebrazione della Santa Messa per ringraziare Dio del dono del Giubileo e, soprattutto, per aver guardato la nostra terra argentina facendoci conoscere l’amore dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Questo amore continua a bruciare e continua a chiamare discepoli e annunciatori.Noi che lo abbiamo ricevuto e vissuto voglia-mo, sull’esemplarità del nostro fondatore san Gaetano Errico, esserne i testimoni.Come segno del nostro impegno, abbiamo tutti sottoscritto il seguente manifesto:“Noi, come Giovani Missionari Sacricordiani,

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dichiariamo che crediamo nel Dio della Vita, Signore della Storia e di tutti i giovani. Dio che ci cerca, che ci ama misericordiosa-mente, che vuole la nostra vita, la nostra feli-cità. Intendiamo combattere contro ogni tipo di schiavitù dei nostri giovani.Diciamo NO:Alle DROGHE;alla TRATTA DELLE PERSONE;alla PROSTITUZIONE;a OGNI TIPO DI VIOLENZA.Per questo respingiamo tutto ciò che attenta e distrugge la vita di tanti giovani. Affermiamo, annunciamo e ci impegniamo, in occasione del Giubileo, a continuare ad annunciare l’Amore Misericordioso del nostro Dio.Noi CREDIAMO in CRISTO, SIAMO FELICI in CRISTO, CI COMPROMETTIAMO con LUI”.

IndiaRicomponendoil2012

diP.KiranFernandesmsscc

Il grande “apostolo delle genti”, missionario San Paolo, nella sula lettera ai Tessalonicesi (1Ts 5,18) ci dice: “Rendete grazie in ogni circostanza, questa è la volontà di Dio per voi in Cristo Gesù”.La delegazione indiana lode e ringrazia il Signore con le parole di San Paolo, per le numerosi benedizioni che abbiamo ricevuto dal Signore durante l’anno 2012.E’ stato un anno proficuo dove la grazia di Dio ci ha guidato nello sviluppo della nostra Congregazione in India e siamo fermamente convinti che tutto quello che è stato, che è nato, che è iniziato è volontà di DioIl 4 gennaio 2012 il Diacono Benny Thadathil è stato ordinato da Mons Giorgio Valiamattam, vescovo di Tellicerry. Una bella cerimonia, testimoniata da tante persone convenute. Il P. Benny è stato ac-

compagnato dalla preghiera e all’ordinazione da ben 38 sacerdoti indiani della nostra con-gregazione.P. Benny è il più piccolo in famiglia. Ha due fratelli e una sorella. Attualmente svolge il suo ministero in una delle parrocchie della diocesi di Tellicerry.Sabato 3 marzo del 2012 abbiamo vissuto una giornata memorabile nel territorio di Kuchipudi, Tenali, Andhra Pradesh, India. Sua eccellenza Mons. MD Prakasam, vescovo di Nellore, ha benedetto il nuovo edificio scolastico in Kuchipudi. Quello di Tenali è stato inaugurato dal Rev. P. Generale Salvatore Izzo.Siamo stati in grado di costruire una nuova scuola allo scopo di educare i bambini poveri con l’amore e la generosità dell’Associazione P. Gaetano Errico onlus.Il 19 marzo del 2012 ancora una giornata fantastica per la Congregazione, i fratelli Joby, Felix, Jojo e Tibu sono stati ordinati

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Diaconi da Sua Eccellenza il Vescovo Mons Bernard Moras.Questi confratelli diaconi Joby, Tibu e Felix sono stati ordinati sacerdoti-missionari dei Sacri Cuori nel gennaio e febbraio 2013...tanti auguri e benedizioni carissimi.Il 27 aprile 2012 quattro studenti, Arul Pelvendram, Iphence Jose, Jessel Immanuel e Rolphy Fernandes hanno concluso gli studi

filosofici e sono entrati nel Noviziato....tanti auguri di perseveranza, il Signore attende il vostro “sì” nella Sua Vigna.Nel giorno 28 aprile del 2012, i tre Novizi, Anil Kumar, Uday Kiran e Anthoi Raj, completato l’anno di noviziato accompagnati dal loro maestro Rev. P. Benny K, hanno emesso la loro prima professione religiosa. Anche a loro auguriamo buon cammino nella perseveranza e nella fedeltà alla vita

sacerdotale e religiosa. I neoprofessi hanno giurato fedeltà alla Vita della Congregazione nelle mani e nel cuore del P. Delegato Kiran Fernandes che ha affidato a loro la preghiera per un fruttuoso cammino nella vita religiosa da parte del Sup. Generale P. Izzo Salvatore e dai confratelli tutti.Dio Padre Onnipotente ci ha benedetti con la Sua generosità nella nuova esperienza

parrocchiale, nello Stato del Tamilnadu, dove Sua Eccellenza Mons. Peter Remigius con grande cuore ha accettato i Missionari dei Sacri Cuori nella diocesi di Kottar.Il 29 giugno 2012 ufficialmente abbiamo preso possesso della Parrocchia di S. Antonio chiesa di Chinnavillai con i reverendi confratelli P. Bejamine Bosco, parroco e P. Agostino Pietro, assistente parroco e P. Joseph Justus come Vicario Foranio di Colachel....auguri ai tre confratelli di un proficuo apostolato.Anche quest’anno siamo stati chiamati ufficialmente ad iniziare una comunità nella diocesi di Nellore, con una nuova missione parrocchiale contenendo 12 sottostazioni.Sua Eccellenza Mons MD Prakasam, vescovo di Nellore, il 29 novembre 2012 con grande amore e fiducia e stima ha affidato a noi Missionari dei Sacri Cuori, la parrocchia di Nostra Signore della Misericordia, Chiesa di Kondapuram con annesso 12 sottostazioni.

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Spero e prego che Dio Onnipotente ci aiuti a portare avanti il Suo lavoro nella nuova missione e molti cuori generosi contribuiranno per la crescita di questa missione.Ringraziamo Dio e quanti offrono la propria generosità per la crescita delle nostre missioni in India. Non c’è ombra di dubbio che tutte le opere che vengono compiute sono accompagnate dalla Grazia di Dio e dall’intercessione del nostro amato e Santo Fondatore.

IndonesiaComunitàdiKupang

diP.Jaisonmsscc

La comunità di Kupang è composta da 2 Sa-cerdoti e 47 giovani-aspiranti. Di questi, nei loro diversi livelli di formazione e di studio, 4 sono già chierici professi. Questi, soggiornano in comunità di altre con-gregazione per lo studio. Il primo che sta facendo il secondo anno di Teologia con i Padri Clarettiani in Jogyakarta e altri 3 che sono al primo anno di Teologia con i Padri Verbiti in Maumere.Abbiamo, poi, cinque Novizi che sono ac-compagnati nella loro formazione da P. Dias Michael... ai quali auguriamo di innamorarsi al più presto, totalmente di Cristo e del nostro santo Fondatore.

Infine, nei diversi livelli di studio filosofico abbiamo 19 giovani e altri 19 sono avviati nell’anno di orientamento... a tutti auguriamo buon cammino di scelta.Siamo una sola comunità. Situata nella città di Kupang, capitale della Provincia di NTT, in Indonesia. La missione a Kupang è iniziata nel 2007, ed è comunità di promozione vocazionale e di formazione...grazie a Dio abbiamo un nume-ro considerevole di giovani alla ricerca della propria scelta.Come detto, la casa è finalizzata alla forma-zione umana, spirituale dei giovani in ricerca del senso della propria vita.Oltre alla formazione, i padri sono impegnati nella promozione vocazionale e altre attività come le confessioni, le Messe e accoglienza dei più bisognosi.Sono tante le difficoltà, le limitazione che sperimentiamo come missione giovane, ma il nostro cuore è gioioso, felice perché toc-chiamo con mano la Presenza di Cristo e la benedizione del Nostro Santo Fondatore.Nonostante tutto, la missione in Indonesia è in crescita. La congregazione fa sentire la Sua presenza.Da essa siamo stati mandati per raggiungere una nuova cultura e nuove persone e dire ad essi l’amore misericordioso di Dio e farci co-noscere come Missionari dei Sacri Cuori.

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Sostenitori dell’Araldo:Anastasio Lidia, Ausiello Vincenza, Alfiero Vincenzo, Arruffo Amalia, Aruta Antonio, Amadio Vittorio, Arcucci Alessandro, Alterio Maria Teresa, Branca Angelo, Branca Giuseppina, Bovino Mario, Boemio Antonio, Bruno Luigi, Bandiera Flaviana, Borrelli Domenica, Concu Nicolina, Concu Margherita, Cascini Claudio, Cardillo Sabatino, Costanzo Iolanda, Coscia Concetta, Cecere Gaetano, Corvietta Giuseppina, Capponi Maddalena, Campanella Antonino, Calzone Giuseppe, Cugnetto Rosa, Ciarlariello Luisa, Calise Giuseppa/Anna, Capuano Antonietta, Capuozzo Federico/Pina, Caruso Gennaro, Dolci Eva, De Mita Nicola, Di Bernardo Maria/Rita, Di Bernardo/Marotta, De Carolis Giannina, D’Agostino Domenico, Di Marino Luigi, Duraccio Salvatore, Del Prete Elena, De Luca Pasquale. Del Monte Assunta in Coccato, Desccloux Giuseppe, Dattilo Elvira, Del Prete Raffelina, De Falco/Viesti Anna, Damasco Castiello, Di Nunzio Antonio, D’Uva Antonietta, Folgore Luigi, Fiacconi Luciana, Fuggetta Patrizia, Fam. Rolla, Fam. Nazzaro, Grampone Giuseppe, Grimaldi Enrico, Gimmelli Maria, Galano/Danese Amalia/Velia, Grimaldi Giuseppina, Grieco Pasqualina, Giacomello Leone, Giglio Domenico, Iovino Giovanni, Iorlano Salvatrice/Clara, Iacovella Pasquale e Giuseppina, Imperatore Leopoldo, Lupoli Anna, Lapegna Concetta, Lanzione Pasquale, La Barbera Maria, Lucini Angelo, Lega Giuseppe, Laezza Francesca, Lauletta Anna Maria, Lauletta Marisa, La Torraca Modesto, Lanna Pietro, Minieri Silvio, Menegazzi Antonio, Manuzio Gennaro, Missionari dei Sacri Cuori-Par. San Paolo Apostolo, Messina Maurizio, Milite Vittorio, Marulli Ugo, Menale Antonietta, Musella/Ilardo Francesco/Rosa, Menegazzi Antonio, Maglione Cosimo, Moccia Fortuna, Migliaccio Vittorio, Maglione Concetta, Mascolo Giuseppe/Maria, Norma Ermelinda, Noviello Cinzia, Orefice Carmela, Petrone Aniello, Piccirillo Gennaro, Perrotta Federico/Tania, Petrucci Margherita, Pironti Domenico, Peluso Anna, Plazza Titina, Petrarca/Lanzano M.Luisa, Pirone Francesca, Palmieri Gaetano, Pepe Alba, Rauccio Salvatore, Rispo Andrea, Russo Maddalena, Rocchi Eliseo, Riccio Maria, Russo Franco, Ragozzino Ezio, Ravone Anna, Sessa Antonio, Santoro Generosa, Sannino Ciro, Sorrentino Rita, Saviano Giancarlo, Sibona Carla, Sapio Ernesto, Solferino Gianfrancesco, Troisi Wanda, Trirocco Antonio, Venezia Felicia, Valente Carlo, Visone Filippo, Zannini Gennaro/Cristina.

Sono Iscritti alle Messe Perpetue:Luisa e Rocco D’Ambrosio, Elena e Rosa De Falco, Maria e Mario De Falco, Teresa e Mariolino De Falco, Mario e Mariolino De Falco, Carmine e Antonio Nese, Fortuna eVincenzo Viesti, Anna Stonaiuolo, Maria e Mauro Cardillo, Antonio Maglione e Emilia Barbato.

Hanno inviate offerte per le celebrazioni di Sante Messe:Anziano Raffaele, Aruta Rosa, Bianco Ermenegildo, Castaldo Luigi, Cimino Francesco, Fattore Ciro, Fabozzi Franca, Ippolito Luigi, Guerriero Anna, Guarnieri Mario, Oricchio Tommasina, Proto M.Rosaria, Patrignano Franco, Perrella Alfredo, Saporito Stefano, Sacchetto Rosa, Scafa/Troisi Angelo/Assunta, Tancredi Gianluca, Taglialatela Filomena.

Offerte per San Gaetano Errico:Perrotta Annunziata

I Sacri Cuori ricompenseranno la vostra generosità.

MSSCC

PaginediBontà

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Per Informazioni - Tel. 0817372575 Sito Web: www.msscc.it

L'ARALDO DEI SACRI CUORI - ANNO 91 N° 1 Gennaio - Febbraio 2013 Bimestrale dei Missionari dei Sacri Cuori

Via Dante, 2/b - 80144 Secondigliano (NA)c.c.p. 10700805 - Sped. in Abb. Postale comma 27 art. 2 Legge 549/95 Napoli CMP

Dir. Resp. P. Liccardo Biagio - Aut. Trib. di Napoli n. 2682 del 5 - 1 - 77

L’Araldo viene inviato gratuitamente ai benefattorie amici dei Missionari dei Sacri Cuori

Missionari dei Sacri CuoriCasa Madre

apge.it

O miraculo e S. GaitanoSi tutte quante, nce dessemo a manope fa risorgere Secundigliano,a droga e a delinguenza,sparessa da Scampia,nfino a ncoppa e quatte vie.(1)

Si po ognuno e nuie,penzasse po prossimo cristiano,a droga e a delinguenza,sparessa pe sempe a tutto Secundigliano.

Si facesse stu miraculo S. Gaitano, (2)facenneso aiutà,da Ss. Cosimo e Damiano, (3)sarria a sarvezza e Secundigliano.

Giuseppe Andretta

1) Quadrivio di Arzano;2) S. Gaetano, concittadino di Secondigliano, che si venera nella chiesa dell’Addolorata dei Missionari dei Sacri Cuori; 3) Ss. Cosma e Damiano, protettori di Secondigliano, che si venerano nella parrocchia principale.