approccio cardiologico al paziente sottoposto a trattamento antitumorale
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hography 21 (2011) 31
Journal of Cardiovascular EcPresentazione allo Study group document
Approccio cardiologico al paziente sottoposto a trattamento antitumorale
Cardiological assessment in patients receiving cancer treatment
Oltre 20 colleghi, da diversi Centri del nostro Paese, mi
hanno contattato per sapere come valutare i pazienti oncopatici
sottoposti a trattamento antitumorale. Vogliono sapere, cioe,
oltre all’ovvia visita clinica, quali esami e quando debbano
essere effettuati per rilevare segni di un’eventuale cardiotossi-
cita da chemioterapia (CT).
Com’e ben noto, questa puo essere precoce (durante la
somministrazione del farmaco o subito dopo) o tardiva (prima o
dopo un anno) ed e in relazione al farmaco chemioterapico
impiegato (da solo o in combinazione con altri farmaci
chemioterapici).
Classicamente si ricorreva all’esame ecocardiografico per
rilevare alterazioni della funzione sistolica del ventricolo
sinistro quale espressione di insufficienza ventricolare sinistra
conseguente al trattamento antiblastico.
Oggi sappiamo che tale parametro, almeno nella fase iniziale
della cardiotossicita, e inutile perche, in questa fase, risulta
frequentemente normale. Notizie piu certe, dal punto di vista
ecocardiografico, nella fase acuta, possono essere rilevate con lo
studio della funzione diastolica ma, soprattutto, tramite tecniche
avanzate come lo strain, lo strain rate, lo speckle tracking.
Tuttavia, come sostenuto da alcuni ricercatori, i biomarca-
tori troponine, di piu recente impiego, andrebbero considerati
come il gold standard per la diagnosi precoce di cardiotossicita
da CT.
Al fine di uniformare il modo di procedere nello studio della
cardiotossicita da CT, abbiamo deciso di pubblicare un
documento (frutto del lavoro di tutti i componenti il Gruppo
di Studio di Ecocardio-Oncologia SIEC) nel quale abbiamo
riportato, tra l’altro, oltre alla classificazione della cardio-
tossicita, la maniera per identificarne, nelle varie fasi, la
presenza.
2211-4122/$ – see front matter # 2011 Societa Italiana di Ecografia Cardiovasco
doi:10.1016/j.jcecho.2011.01.001
Per questa ragione, inoltre, abbiamo in programma di creare
format specifici che tengano conto non solo del farmaco
impiegato, ma anche della sua posologia e della sua eventuale
combinazione con altri chemioterapici. Sulla base di questi e
altri parametri, verranno fornite indicazioni su come, quando e
con quale mezzi (clinico-strumentale-ematologici) operare per
la diagnosi di cardiotossicita.
Detti protocolli verranno inviati a tutti i colleghi che ne
facciano richiesta e abbiano il desiderio di ricercare la
cardiotossicita secondo schemi condivisi che offrano, poi, la
possibilita di confrontare i risultati dei vari ricercatori.
Sappiamo bene che ancora molti ammalati, dopo il
trattamento antitumorale, non sono seguiti ne dall’oncologo
ne, soprattutto, dal cardiologo per la mancanza di conoscenza
(o la scarsa considerazione) della frequenza e del danno della
cardiotossicita che, a volte, puo essere piu grave della stessa
patologia oncologica iniziale.
Lo scopo principale di tutto il Gruppo di Studio e diffondere,
unitamente alla conoscenza delle lesioni cardiache da
trattamento antitumorale, anche la maniera di considerare il
problema per affrontarlo e trattarlo con opportuna terapia
cardiologica.
Prof. Antonio Pezzano
Coordinatore del Gruppo di Studio
Cardio-Oncologico SIEC
E-mail: [email protected]
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