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ODONTOTECNICI ITALIANI N U M E R O S P E C I A L E Manifestiamo insieme per fare, insieme, il nostro futuro di Massimo Maculan Il Manifesto del 15 maggio Lo spazio professionale e il profilo Una Commissione e una Conferenza per un Nuovo Modello di Odontoiatria Prestanomismo e abusivismo: una questione ridotta a “comica” Testimonianze e condivisioni I referenti per info e partecipazioni Come raggiungere Piazza Castellani Manifestazione con sit-in Piazza Castellani - Ministero della salute Roma, 15 maggio 2015

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Page 1: Aol numero speciale completo

ODONTOTECNICI ITALIANIN U M E R OS P E C I A L E

Manifestiamo insiemeper fare, insieme, il nostro futuro

di Massimo Maculan

Il Manifesto del 15 maggio

Lo spazio professionale e il profilo

Una Commissione e una Conferenzaper un Nuovo Modello di Odontoiatria

Prestanomismo e abusivismo:una questione ridotta a “comica”

Testimonianze e condivisioni

I referenti per info e partecipazioni

Come raggiungerePiazza Castellani

Manifestazione con sit-inPiazza Castellani - Ministero della salute

Roma, 15 maggio 2015

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O N L I N EODONTOTECNICI ITALIANI

L’odontotecnica italiana rischia la sopravvivenza per il disinteresse delle Istituzioni verso l’odontoiatria in generale ed in particolare verso la nostra categoria. Con i pazienti, gli odontotecnici stanno infatti pagando i costi più alti di un fallimentare modello di odontoiatria da sempre ritagliato su interessi corporativi a scapito degli interessi generali della collettività, un modello che infatti negli anni ha causato un drastico calo di accessi alle cure con conseguente calo della domanda protesica e chiusura di migliaia di laboratori.

Mentre attendiamo da ben 87 anni un nuovo profilo, assistiamo ad un progressivo restringimento del nostro spazio professionale per la non regolamentazione delle innovazioni tecnologiche (cad cam, stampanti 3D) che mette in discussione l’esistenza stessa della nostra categoria. ANTLO non si oppone alle innovazioni, anzi le auspica, vuole solo che l’uso di queste garantisca la stessa validazione di tutte le fasi dei processi produttivi ed i requisiti essenziali di sicurezza e salute per i pazienti al pari dei dispositivi fabbricati dagli odontotecnici anche per non alterare nei fatti le eque condizioni per la libera concorrenza.

Se ciò non bastasse, gli odontotecnici italiani si trovano periodicamente al centro di infamanti campagne di criminalizzazione, con molti odontoiatri che la mattina pretendono che gli odontotecnici compiano sul paziente atti di prova di congruità del dispositivo e la sera - nelle riunioni delle loro associazioni - inveiscono contro il nuovo profilo e l’abusivismo, tacendo sul fenomeno che effettivamente lo genera e sostiene: il prestanomismo. ANTLO ha ritenuto che sia giunto il momento di testimoniare l’insostenibilità di questa situazione ed ha promosso per venerdì 15 maggio 2015 a Roma di fronte al Ministero della salute una Manifestazione con sit-in redigendo per l’occasione un Manifesto.

Non andiamo a Roma solo per protestare ma anche per cantare con orgoglio la bellezza del nostro lavoro. Così la ANTLO Band - un complesso di cantanti e musicisti odontotecnici nostri Soci - si esibirà durante la Manifestazione alternandosi a testimonianze sull’attuale nostra drammatica situazione, mentre una delegazione sarà ricevuta al Ministero e copie del Manifesto verranno distribuite nelle vicinanze illustrandone i punti.

Vogliamo infatti che il 15 maggio diventi il giorno della “festa & protesta”, della “rabbia & orgoglio” degli odontotecnici italiani.

Per favorire la partecipazione le strutture territoriali ANTLO hanno organizzato alcuni mezzi di trasporto (pullman, auto, treni, ecc.) che potranno essere utilizzati contattando i nostri referenti il cui elenco riportiamo unitamente al Manifesto e ad alcune informazioni. In questo numero di AOL (ANTLO ON LINE) illustriamo inoltre i singoli punti del Manifesto e la attiva testimonianza del mondo economico e accademico per questa nostra iniziativa, mentre altre informazioni e notizie sulla Manifestazione vengono periodicamente pubblicate sul sito antlo.it e su Facebook a “Sit-in Odontotecnici Italiani 15/5 Ministero della salute”.

Il 15 maggio 2015 usciamo quindi dai laboratori per non chiuderli, per essere insieme a Roma e fare, insieme, il nostro futuro.

Il Presidente NazionaleMassimo Maculan

Manifestiamo insiemeper fare, insieme, il nostro futuro

di Massimo Maculan

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venerdì 15 maggio 2015ore 12.00

Piazza CastellaniMinistero della salute, Roma

Il Manifesto per il sit-in degli odontotecnici al Ministero della salute

L’odontotecnica italiana - attività che consente il ripristino di fondamentali funzioni del cavo orale restituendo la dignità di un sorriso - rischia la sopravvivenza dopo aver pagato per anni con i pazienti il costo più alto di scelte fallimentari per l’odontoiatria.

Gli odontotecnici intendono richiamare l’attenzione delle Istituzioni sui gravi problemi dell’odontoiatria e della categoria e della salute orale della popolazione italiana ed in tal senso chiedono:

- un nuovo modello di odontoiatria che garantisca un adeguato livello di salute orale e l’accesso alle cure per le fasce sociali più deboli attraverso mutualizzazione, defiscalizzazione e trasparenza dei costi delle prestazioni che consentirebbero un recupero di base imponibile ed una positiva inversione di tendenza per l’intera filiera del dentale;

- una Conferenza Nazionale sull’odontoiatria per stabilire efficaci politiche di intervento, liberandola dagli interessi corporativi e restituendola a quelli della collettività come dettato dall’art. 32 della Costituzione (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività);

- la difesa dello spazio professionale degli odontotecnici per garantire un futuro all’odontotecnica italiana;

- un nuovo profilo professionale che gli odontotecnici italiani attendono da ben 87 anni;

- la sollecita approvazione della legge contro prestanomismo e abusivismo odontotecnico e odontoiatrico con gli emendamenti proposti;

- la condanna di ogni miserevole forma di criminalizzazione degli odontotecnici ad opera di chi da anni non esita a perseguire vacui interessi personali infamando una intera categoria;

- una Commissione permanente per l’odontotecnica presso il Ministero della salute.

Gli odontotecnici il 15 maggio 2015 escono dai laboratori per non chiuderli,

per protestare contro l’incuria verso l’odontoiatria e la categoria,per cantare la bellezza e l’orgoglio del proprio lavoro,

per difendere il futuro dell’attività, per tutelare i diritti costituzionali dei cittadini.

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O N L I N EODONTOTECNICI ITALIANI

Se l’attuale Modello di Odontoiatria ha - tra gli altri effetti negativi - causato un drastico calo degli accessi alle cure e quindi un drastico calo del lavoro per i laboratori odontotecnici, altri due elementi giocano un ruolo estremamente negativo al punto da mettere financo in discussione la sopravvivenza stessa dell’odontotecnica italiana: il profilo e lo spazio professionale minacciato dalla non regolamentazione delle innovazioni tecnologiche.Stiamo infatti attendendo da ben 87 anni un profilo professionale all’altezza degli attuali compiti che spettano all’odontotecnico quale importante figura del team odontoiatrico.Un profilo che ha già superato l’esame nel 2001 e nel 2007 del Consiglio Superiore di Sanità, l’avallo di Ministri di diversi Governi succedutisi negli ultimi 15 anni, ma anche - secondo quanto recitano i documenti ufficiali del Ministero ed autorevoli testimonianze - il consenso di quanti nel mondo odontoiatrico oggi si pronunciano contro con irragionevoli, infondate quanto strumentali affermazioni.

Un profilo che sarebbe stato già approvato nel 2001 se non ci fossimo imbattuti nella sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione che ancora oggi, grazie alla cosiddetta “legislazione concorrente Stato-Regioni”, obbliga ad una sorta di unanimità da parte di tutte le Regioni che non poco ha causato battute d’arresto dell’iter di approvazione.

Il nuovo profilo non risolverà tutti i problemi dell’odontotecnico ma certamente lottare per ottenerlo significa fare una battaglia per la dignità della nostra categoria oltre a regolamentare quelle prove di congruità che quotidianamente vengono richieste, prevedendo altresì un opportuno innalzamento a livello universitario del percorso di formazione.Se il profilo costituisce un obiettivo per affermare la dignità di una categoria, la difesa dello spazio professionale ne garantisce la sopravvivenza anche e soprattutto rispetto alle conseguenze dell’uso delle innovazioni tecnologiche: ieri cad cam, oggi stampanti 3D.È infatti noto il contenuto di alcune circolari ministeriali del 2011 che considerano - sulla base di quanto previsto in sede comunitaria - i dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico

Lo spazio professionale ed il profilo

dell’odontotecnico

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O N L I N EODONTOTECNICI ITALIANI

realizzati con il supporto cad cam e finalizzati dall’abilitato all’esercizio dell’odontoiatria (senza quindi nessuno intervento dell’odontotecnico) come parte integrante della prestazione clinica e quindi non soggetti agli adempimenti ed obbligazioni che discendono dalla Direttiva 93/42 e successive modificazioni cui soggiace l’odontotecnico che tra l’altro deve garantire anche i requisiti essenziali di sicurezza e salute del dispositivo (RESS).E se ciò è valido per la tecnologia cad cam, ancor più preoccupanti sono le conseguenze dell’uso delle stampanti 3D con le quali - superati presto gli attuali limiti - ogni più piccolo studio come i grande network odontoiatrici potranno fabbricare tutti i dispositivi che ritengono opportuni senza l’ausilio dell’odontotecnico.Trattandosi di una parte di una prestazione clinica i dispositivi fabbricati con cad cam e eventualmente quelli con stampanti 3D non potranno vedere l’intervento che dell’abilitato all’esercizio della professione medica, ma come ben sappiamo questo limite legislativo non produce effetti veramente deterrenti

all’interno degli studi odontoiatrici, con buona pace della lotta contro l’esercizio abusivo della professione e del prestanomismo.D’altra parte la pletora disoccupata e/o sottoccupata di giovani odontoiatri con le relative abilitazioni all’esercizio della professione costituisce una opportuna riserva di forza lavoro da destinare alla bisogna.ANTLO non intende ostacolare in alcun modo, nè peraltro potrebbe farlo, le innovazioni tecnologiche, vorrebbe solo che venissero validati tutti i passaggi dei vari processi produttivi effettuati

con tali innovazioni tecnologiche non solo per regolamentare la materia ma soprattutto per garantire l’utilizzatore finale.Difendere il nostro spazio professionale significa quindi coniugare gli interessi degli odontotecnici e con quelli dei pazienti e certamente non il rigurgito di spinte corporative da parte di una categoria che mai è stata nè si è sentita una “corporazione”.Questo è il “cuore”, la ragione fondante della Manifestazione con sit-in al Ministero del 15 maggio 2015, perchè difendere lo spazio professionale significa difendere il futuro prossimo dei 12.000 laboratori in attività e quindi la sopravvivenza stessa dell’odontotecnica italiana.

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Tutti i risultati delle indagini effettuate da tutti gli Enti e gli Istituti di Ricerca in questi ultimi quindici anni sugli accessi alle cure odontoiatriche riportano un costante trend negativo come, peraltro, analizzato e dibattuto nel convegno del Centro Studi ANTLO nel giugno dello scorso anno alla Camera dei Deputati.Da parte odontoiatrica più volte e in più sedi si è proceduto con evidenti intenti consolatori ad imputare tale fenomeno alla crisi economica generata nel 2008 dal fallimento della Lehman Brothers, all’avvento di nuove forme di offerta di prestazioni quali i grandi network odontoiatrici, i low cost, il turismo odontoiatrico e qualcuno - negli ultimi tempi - si è spinto a trovare nelle timide “lenzuolate liberiste” del Bersani Ministro delle Attività Produttive una delle cause della crisi del modello di odontoiatria italiano.Un modello imperniato per oltre il 90% sugli studi privati e per il restante 10% suddiviso fra offerta di prestazioni da parte di strutture pubbliche (sempre più alle prese con la spending review) e forme varie di mutualizzazione dei costi e quindi con un “terzo pagante” (convenzioni, mutue, assicurazioni, ecc.) fra pazienti e studi privati.Un modello che ha certamente garantito una più che sufficiente qualità di prestazioni (per quanti se le possono permettere) ma che con il tempo ha evidenziato in maniera netta ed incontrovertibile i limiti delle scelte fallimentari operate dalle associazioni odontoiatriche e dalla rappresentanza ordinistica degli odontoiatri, la CAO (Commissione Albo Odontoiatri) in seno alla FNOMCeO

(Federazione degli Ordini Medici). Scelte fallimentari contro ogni forma di nuova aggregazione e nuova modalità di domanda di prestazioni ma anche di fatto contro ogni forma di defiscalizzazione dei costi delle prestazioni.Abbiamo motivo di ritenere che abbiano giocato, nella strenua difesa dell’esistente, le forti preoccupazioni verso una diversa trasparenza e quindi verso l’allargamento della base imponibile che avrebbero indubbiamente comportato sia il terzo pagante che la defiscalizzazione dei costi delle prestazioni.

In breve, meglio meno accessi a studio che allargare la base imponibile con buona pace del livello di salute orale della popolazione e dell’esclusione dalle cure orali dei ceti meno abbienti e di quanti non si possono - ogni giorno di più - permettere di “andare dal dentista”.Le conseguenze per l’intera filiera dentale sono state conseguenziali

con un industria che ha puntato ad ammortizzare la situazione puntando con un qualche successo

sull’export mentre gli anelli deboli - odontotecnici e pazienti - hanno pagato i costi più alti.La difesa di un Modello di Odontoiatria non più all’altezza dei tempi ha peraltro causato l’affermazione di altri players sul mercato

(low cost, grandi network, ecc.) che hanno cercato di intercettare una domanda di prestazioni

che non trovava più riscontro per la sempre più evidente insostenibilità dei costi dell’offerta tradizionale

degli studi privati.Abbiamo così assistito e tuttora assistiamo ad un fatto davvero

Una Commissioneed una Conferenza

per un Nuovo Modellodi Odontoiatria

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paradossale: la crescente mole di “grida manzoniane” da parte delle rappresentanze associative e ordinistiche degli odontoiatri contro le nuove forme di offerta di prestazioni che altro non sono che le conseguenze delle loro rigidità a difendere un Modello di Odontoiatria non più difendibile. In pratica, urlano contro le conseguenze dei propri fallimenti.Qualche timida luce di speranza ci era nata lo scorso anno con l’annuncio da parte di ANDI di aprire verso il “terzo pagante” ma di concreto non si è ancora visto nulla anche perchè tali iniziative andrebbero favorite con specifiche misure fiscali e comunque andrebbero coinvolti tutti i soggetti della filiera dentale interessati per non veder scaricare su quelli deboli (gli odontotecnici) alcuni dei costi connessi.Per tali motivi ANTLO chiede al Ministero della salute l’organizzazione di una Conferenza Nazionale sull’Odontoiatria dove tutti i soggetti, nessuno escluso, possano contribuire a delineare nuove linee direttrici di intervento per un Modello di Odontoiatria che sia la traduzione del dettato costituzionale che all’art. 32 recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto

dell’individuo e interesse della collettività”.Sarà così possibile che quanti sinora esclusi dalle prestazioni possano finalmente accedervi a cominciare dagli anziani e dalle fasce di reddito più fragili così da consentire agli stessi carrelli dei laboratori odontotecnici di tornare ad essere occupati da dispositivi da realizzare e non desolatamente vuoti come succede da molti anni, tanto da indurre alla chiusura un terzo dei laboratori negli ultimi dieci anni.ANTLO richiede inoltre che venga istituita anche una Commissione permanente per l’odontotecnica presso il Ministero della salute, al pari della Commissione degli odontoiatri impropriamente definita “Commissione per l’odontoiatria”, impropriamente in quanto gli odontoiatri non rappresentano tutto il settore dell’odontoiatria dove sono presenti con pari dignità oltre agli odontotecnici, gli igienisti, le ASO, le industrie dentali e - perchè no? - i pazienti attraverso le Associazioni dei Consumatori.Dovranno far parte di questa Commissione permanente per l’odontotecnica tutte le aaoo ed aver come compito la rappresentazione delle principali e più urgenti problematiche del comparto e della categoria per consentire di intraprendere le opportune misure.L’istituzione di questa Commissione permanente per l’odontotecnica rappresenterebbe, unitamente alla Conferenza Nazionale per un Nuovo Modello di Odontoiatria, il segno tangibile dell’interesse del Ministero non solo verso la nostra categoria ma verso l’odontoiatria in generale che, è bene rammentarlo, occupa fra indotto e diretti circa 150.000 addetti oltre a svolgere un importante ruolo sul piano sanitario.

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Esiste in Italia un problema di prestanomismo-abusivismo, un fenomeno ovviamente da condannare e per il quale ANTLO a febbraio nel corso della sua audizione in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati ha chiesto misure pesanti senza sconti per nessuno.

Esiste poi in Italia un altro problema connesso con il prestanomismo-abusivismo, quello dei “professionisti della denuncia” di questo fenomeno o, per meglio dire, dei “professionisti della denuncia dell’abusivismo” (sul prestanomismo che genera e sostiene l’abusivismo spesso infatti cala un complice silenzio), una vera e propria ossessione che da circa 20 anni li porta letteralmente “a dare i numeri”.Così alla fine degli anni novanta arrivarono a denunciare la presenza di un abusivo per ogni abilitato all’esercizio della professione odontoiatrica e quindi a “contabilizzare” la presenza di oltre 40.000 abusivi, ovviamente tutti odontotecnici quando questi all’epoca - tra titolari e dipendenti dei laboratori - superavano in totale poco più di 25.000 unità.Qualche tempo fa, per cercare di dare una sorta di patente di scientificità ai numeri propalati con tanta disinvoltura, questi

“professionisti della denuncia dell’abusivismo” sono ricorsi ad una ricerca di un Istituto che - attraverso metodiche a dir poco discutibili - è riuscito a quantificare una stima di 15.000 abusivi, per lo più (ovviamente) odontotecnici. Guarda un pò, gli stessi 15.000 abusivi che qualcuno da qualche

anno andava affermando ad ogni piè sospinto, forse ritenendo che i 40.000 di qualche anno prima erano un pò (ma solo un pò) esagerati.Come è arrivato questo Istituto a quantificare in 15.000 gli abusivi? Semplicemente prendendo i dati dello Studio di settore degli odontoiatri da una parte (cioè quanto gli odontoiatri denunciano al Fisco), dall’altra la stima della spesa complessiva per le prestazioni odontoiatriche delle famiglie italiane e sul risultato apportando altre correttivi.Ora ammesso che siano paragonabili i due dati, il risultato che viene fuori non è la mole dell’evasione fiscale operata dal settore odontoiatrico ma l’ammontare del fatturato dell’abusivismo!Sembra incredibile che si possa sostenere una tale tesi, ma non solo viene avallata da organi ausiliari dello Stato come si configurano la FNOMCeO (Federazione degli Ordini Medici) e la

Prestanomismo e abusivismo:una questione ridotta a “comica”

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CAO (Commissione degli Albi Odontoiatrici), viene anche ripresa e pubblicizzata da organi di stampa e anche da pubblicazioni specializzate.Noi invece ci atteniamo ai dati ufficiali delle Autorità preposte come i NAS che dicono che annualmente vengono inviate alle

Autorità giudiziaria 2-300 casi (non tutti con gli odontotecnici sotto accusa ma quasi tutti con il prestanome implicato) dei quali solo una parte arriva a sentenza passata in giudicato.E siccome non esistono più - o se esistono solo in misura marginale - casi di abusivismo senza prestanomismo, al Nostro grande fustigatore di presunti vizi altrui chiediamo da tempo quanti prestanome sono stati sanzionati dalle varie CAO provinciali.Forse un giorno ci verrà svelata la formula della Coca Cola, mai ci verrà svelato il numero dei prestanome sanzionati dalle CAO come ancora una volta fatto dal Nostro proprio in questi giorni che in materia tergiversa confusamente opponendo un non meglio precisato “obbligo di privacy” o rinviando a sedi che nulla dicono in materia.E siccome siamo abituati a confrontarci con i fatti e non con le chiacchiere, facciamo presente che ANTLO in Commissione

Giustizia alla Camera dei Deputati ci è andata a sostenere l’esigenza di sanzioni veramente deterrenti contro l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica.Della presenza del Nostro a richiedere la reintroduzione di deterrenti sanzioni contro i prestanome in Commissione Giustizia non abbiamo alcuna traccia e/o notizia.E così, tra il “dare i numeri sull’abusivismo” e il tacere colpevolmente sulla sconfinata generosità ordinistica per i prestanome, si continua imperterriti a criminalizzare un’intera categoria, riducendo a “comica” una questione che - seppur non nelle infondate dimensioni denunciate - va affrontata seriamente e risolta definitivamente come ANTLO ha dimostrato di voler fare. Anche per questo ANTLO ha organizzato a Roma la Manifestazione con sit-in il 15 maggio davanti al Ministero per urlare “basta” a queste infamanti pratiche.

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In alcuni casi abbiamo ricevuto, in altri richiesto i pareri ad alcuni rappresentanti del mondo economico ed universitario - con i quali ANTLO da anni intrattiene consolidati rapporti - sugli scopi ed obiettivi del Manifesto per il sit-in del 15 maggio a Roma davanti al Ministero della salute. Quanto riportato è solo una sintetica testimonianza che certamente non esaurisce dimensione e profondità di comuni riflessioni che da anni ANTLO compie con quanti citati (ma anche con altri rappresentanti del mondo economico ed universitario) sullo stato dell’odontotecnica italiana.

Iniziamo da Josi Venturini AD Nobil Metal con quanto postato sul proprio profilo Facebook: “Per un futuro migliore, dove il tecnico venga riconosciuto in maniera deontologicamente accettabile.

Siamo nell’era digitale e siamo ancora ad attendere un profilo. Condividiamo il Manifesto perché è semplicemente folle non condividerlo! Non lasciamo morire l’odontotecnica italiana, insieme si può!”.

Il Prof. Roberto Grassi dell’Università di Bari, con il quale ANTLO Puglia ha organizzato recentemente un congresso afferma: “L’odontotecnica italiana ha contribuito in misura non secondaria ad esaltare la qualità dell’odontoiatria italiana nel mondo. Il suo futuro e la sua sopravvivenza sono un dovere dell’intera odontoiatria italiana e quindi non si può non essere d’accordo con il Manifesto per il 15 maggio”.

La Presidente Claudia Nardi di Rhein 83 dal canto suo ha dichiarato: “Non si può rimanere

indifferenti di fronte alle drammatiche condizioni attuali dell’odontotecnica italiana e degli odontotecnici. La Rhein83

condivide scopi ed obiettivi del Manifesto per il 15 maggio ed auspica il successo dell’iniziativa ANTLO”.

Il Prof. Sergio Caputi dell’Università di Chieti ospite dei nostri Congressi Nazionali di Montesilvano conferma:”Come noto mi sono pronunciato favorevolmente al profilo in seno alla Commissione del CSS e da anni condivido

con autorevoli relatori odontotecnici di ANTLO Formazione l’organizzazione di corsi di protesi presso la mia Università. Conosco bene il valore dell’odontotecnica italiana e quindi non posso non essere d’accordo con i punti del Manifesto per il 15 maggio”.

Giorgio Ivancich di S.H.E.A.T. dal canto suo dichiara: “Conosciamo la situazione di crisi strutturale del comparto e le conseguenti chiusure e ridimensionamenti

di attività dei laboratori odontotecnici. Se il presente non è certo allegro, il futuro non si preannuncia positivo per l’odontotecnica italiana. Auspichiamo quindi il successo della Manifestazione ed il perseguimento dei punti del Manifesto per il 15 maggio”.

Il Prof. Giuseppe Marzo e il Prof. Roberto Gatto dell’Università de L’Aquila che non poche vicissitudini hanno passato per aver organizzato corsi per odontotecnici nel proprio Ateneo hanno dichiarato:”Auspichiamo da

sempre il raggiungimento di un profilo professionale adeguato ai tempi ed in linea con le istanze della categoria ma ancor più auspichiamo il superamento dell’attuale stato di crisi del comparto ed un futuro in grado da dare all’odontotecnica italiana quanto merita, come riportato dal Manifesto per il 15 maggio”.

Manifesto del 15 maggio:testimonianze e condivisioni

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Giuseppe Bacchetta di ABACUS ci ha testimoniato: ”Condividiamo il Manifesto per il 15 maggio perchè l’odontotecnica

italiana si merita ampiamente non solo di sopravvivere ma anche di affermarsi sempre più come fattore determinante dell’intera odontoiatria italiana con un doveroso riconoscimento del proprio ruolo”.

Il Prof. Ettore Epifania dell’Università Federico II di Napoli con il quale molti relatori ANTLO hanno organizzato corsi ed eventi nell’Ateneo partenopeo: ”Conosciamo la perdurante crisi dell’odontoiatria in generale

e dell’odontotecnica in particolare, cui spesso non viene dato il giusto riconoscimento. Auguro che l’iniziativa organizzata da ANTLO per il 15 maggio a Roma abbia successo e che gli obiettivi del Manifesto vengano raggiunti”.

Davide De Muro di Renfert Italia ha dichiarato: ”Non si può non essere d’accordo

con gli obiettivi del Manifesto ANTLO per il 15 maggio. L’odontotecnica italiana ha svolto un grande ed insostituibile ruolo nell’affermazione dell’odontoiatria ed ha diritto a giusti riconoscimenti ed ad un futuro non di sopravvivenza ma di successo”.

Il Prof. Vincenzo Campanella dell’Università Tor Vergata di Roma con il quale ANTLO ha avviato progetti di collaborazione: “Auguro ad ANTLO ed agli odontotecnici di raggiungere gli obiettivi del Manifesto per il 15 maggio e di superare l’attuale

fase di crisi strutturale. Lo merita l’odontotecnica italiana cui spesso non vengono riconosciuti i meriti che le competono”.

Il Prof. Giovanni Dolci, Past President del Collegio dei Docenti di Odontoiatria, che non poco è stato vicino e sostenitore delle istanze degli odontotecnici: “L’odontotecnica e gli odontotecnici italiani si meritano ampiamente un futuro all’altezza del ruolo svolto nell’affermazione dell’odontoiatria italiana, un ruolo spesso misconosciuto. Condivido il Manifesto per il 15 maggio e mi auguro che i suoi obiettivi vengano raggiunti”.

Manuele e Monica Giacomini di Trasformer condividono gli obiettivi del Manifesto posto a base del sit-sin

organizzato da ANTLO il 15 maggio, affinchè le Istituzioni riconoscano l’importanza del ruolo degli odontotecnici, garantendo un futuro all’odontotecnica italiana.

A causa dei tempi ristretti per la pubblicazione di questo Numero Speciale di AOL non abbiamo avuto la possibilità di interpellare e richiedere analoghi pareri ad altri rappresentanti del mondo economico ed universitario con i quali ANTLO intrattiene rapporti. Ce ne scusiamo, confortati comunque dalla certezza che i loro pareri sulla Manifestazione del 15 maggio e sugli scopi ed obiettivi del relativo Manifesto sarebbero stati altrettanto positivi.Sarà nostra cura pubblicare ulteriori testimonianze sul nostro sito e sulla pagina facebook.

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Piazza Castellani si trova di fronte al Ministero della salute (il cui indirizzo è Lungotevere Ripa 1) nel quartiere storico di Roma denominato “Trastevere” all’altezza dell’Isola Tiberina.

• In autoDal Grande Raccordo Anulare prendere l’uscita 27-Cristoforo Colombo in direzione Roma Centro e proseguire sulla Colombo sino alla fine della stessa. Arrivate sino a Piazza Numa Pompilio ed al semaforo svoltate a sinistra in Viale delle Terme di Caracalla percorrendolo sino alla fine. Arrivate a Piazza di Porta Capena ed al semaforo voltate a sinistra e prendete la prima a destra in Viale del Circo Massimo (Circo Massimo) che dovete percorrere tutto sino a Lungotevere Aventino. Proseguite sino a Lungotevere De’ Cenci e girate a sinistra sul Ponte G. G. Belli poi svoltate a sinistra su Lungotevere R. Sanzio sino a Lungotevere Ripa 1 (500mt. Circa altezza Isola Tiberina).

• In Metropolitana da TerminiDalla stazione Termini prendere la Metro B e scendere a Circo Massimo. Proseguire a piedi percorrendo tutta Viale del Circo Massimo sino al Lungotevere Aventino. Attraversare il ponte che si trova davanti a Voi, ponte Palatino. Di fronte trovate l’edificio della sede di Lungotevere Ripa 1.

• In autobus da TerminiPartenza da Roma stazione Termini camminare a piedi per 50 metri recarsi alla fermata TERMINI (MA-MB-FS). Prendere la linea 170 (AGRICOLTURA) per 9 fermate. Scendere alla fermata BOCCA DELLA VERITA’. Prendere la linea 44 (MONTALCINI) per 1 fermata. Scendere alla fermata LGT RIPA/RIPENSE. Camminare per 100 metri fino all’arrivo della Sede di Lungotevere Ripa, 1.

• In aereoSono due le linee istituite da “Ferrovie dello Stato” per e dall’aeroporto intercontinentale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino: il servizio Roma-Fiumicino e Fiumicino-Roma, con partenza dalla stazione Termini.In alternativa è possibile utilizzare la linea Fara Sabina-Fiumicino (FM1), che ferma in alcune delle principali stazioni di Roma (Tiburtina, Tuscolana, Ostiense, Trastevere). Per verificare gli orari, consultare il sito www.trenitalia.com

informazioni tratte da www.salute.gov.it

Come arrivare a Piazza Castellani(Ministero della Salute)

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O N L I N EODONTOTECNICI ITALIANI

Regione Cognome Nome Telefono Cell. e-mail

Abruzzo STOPPACCIOLI MARCO 0862 317228 320 2827400 [email protected]

Calabria GAGLIARDI GIAMPIERO 0968 79889 368 7321493 [email protected]

Campania DI MAIO MICHELE 081 19302711 368 3038288 [email protected]

Emilia Romagna CORTESI ENRICO 0545 34594 349 2961069 [email protected]

Friuli Venezia Giulia RIGHINI ALFANO 0432 509321 347 7953749 [email protected]

Lazio CIARLO STEFANO 06 7806974 338 4733229 [email protected]

Lazio MICELI PAOLO 06 50934688 348 7353605 [email protected]

Liguria MURRU ANTONIO 0185 262019 338 1784822 [email protected]

Lombardia GALLI ENRICO 335 6829796 [email protected]

Marche MANCINI ANTONIO 0736 250878 338 6293771 [email protected]

Molise DI VINCENZO CLAUDIO 0875 678589 349 1053392 [email protected]

Piemonte POGGIO MARCO 0143 418017 333 4744033 [email protected]

Puglia/Basilicata SCOPPIO LEONARDO 080 8915905 329 3545729 [email protected]

Sardegna PIRISINO G. ANTONIO 079 276078 3333820503 [email protected]

Sicilia CHIAVETTA ROSARIO 091 6520036 339 4042982 [email protected]

Toscana GINASSI STEFANO 055/579355 347 3903988 [email protected]

Trentino-Alto Adige BENTIVOGLI DIEGO 0471 974455 339 8862514 [email protected]

Umbria ROSSI ENZO 075 982540 338 1069910 [email protected]

Veneto BOZZO ANTONIO 0421 362993 335 7011940 [email protected]

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