analisi dello squat

17
Analisi dello Squat Prof. Massaroni Filippo , Prof. Matteo Romanazzi, Amoroso Elpidio. In questi ultimi tempi l’interesse verso lo squat o accosciata sembra aver subito una accelerazione. E’ certamente un esercizio di grande valore sia come mezzo di potenziamento e miglioramento della efficienza in generale sia come esercizio base per lo sviluppo muscolare. Entusiastiche interpretazioni del tipo “ il re degli esercizi”, generano nella classe medica arrocchi del tipo “ i pesi fanno male” non del tutto ingiustificati ai quali va risposto con una approfondita conoscenza della biomeccanica dell’esercizio e dalle sue possibilità d’uso misurata sull’obiettivo e sulle possibilità del soggetto. Siamo convinti che non ci siano esercizi, eseguiti correttamente e con carichi adeguati, prescritti a soggetti in “ordine biomeccanico”, che procurino danni. Siamo altrettanto convinti che gli esercizi scorrettamente utilizzati, sia come esecuzione che come carichi inadeguati, siano fonte di rischi anche gravi. Due termini appena usati hanno bisogno di approfondimento: esecuzione dell’esercizio, carico adeguato.

Upload: travis-bickle

Post on 15-Apr-2016

62 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

come eseguire lo squat

TRANSCRIPT

Page 1: Analisi Dello SQUAT

Analisi dello Squat

Prof. Massaroni Filippo , Prof. Matteo Romanazzi, Amoroso Elpidio.

!In questi ultimi tempi l’interesse verso lo squat o accosciata sembra aver subito una

accelerazione. E’ certamente un esercizio di grande valore sia come mezzo di

potenziamento e miglioramento della efficienza in generale sia come esercizio base

per lo sviluppo muscolare. Entusiastiche interpretazioni del tipo “ il re degli esercizi”,

generano nella classe medica arrocchi del tipo “ i pesi fanno male” non del tutto

ingiustificati ai quali va risposto con una approfondita conoscenza della biomeccanica

dell’esercizio e dalle sue possibilità d’uso misurata sull’obiettivo e sulle possibilità del

soggetto. Siamo convinti che non ci siano esercizi, eseguiti correttamente e con

carichi adeguati, prescritti a soggetti in “ordine biomeccanico”, che procurino danni.

Siamo altrettanto convinti che gli esercizi scorrettamente utilizzati, sia come

esecuzione che come carichi inadeguati, siano fonte di rischi anche gravi. Due termini

appena usati hanno bisogno di approfondimento: esecuzione dell’esercizio, carico

adeguato.

!

!!

Page 2: Analisi Dello SQUAT

!!Catena motoria attiva

!

Esecuzione dell’esercizio

Eseguire l’esercizio di squat nel Resistance Training ( RT) vuol dire piegarsi sulle

ginocchia con una resistenza aggiunta al peso personale. Come in tutti gli esercizi RT,

gli attori sono due : la resistenza (R) generata dal peso corporeo e dal carico aggiunto

(sovraccarico sc.) e la forza muscolare (FM) della catena motoria attivata per vincere

questa resistenza.

! !

Page 3: Analisi Dello SQUAT

!Due i vincoli nell’esecuzione. Uno statico ed è l’appoggio del piede a terra, ed uno

dinamico ed è il percorso verticale del baricentro lungo la retta che cade anche al

variare notevole di tecniche, costantemente durante tutta l’esecuzione sulla caviglia.

La catena motoria interessata è costituita dalle articolazioni della caviglia, il ginocchio ,

l’anca , e tutte le articolazioni intervertebrali della spina. La muscolatura è

fondamentalmente quella antigravitaria. Una corretta esecuzione senza obiettivi

particolari porta a un’equa distribuzione del sovraccarico tra tutte le articolazioni attive

con la conseguenza di mantenere in equilibrio i rapporti di forza tra i gruppi muscolari.

La spina non dovrebbe essere considerata in questo esercizio in funzione articolare.

Nessuna curva della spina dovrebbe essere modificata durante l’esecuzione e

mantenuta costantemente in posizione “neutra”. Posizione consapevolmente acquisita

e stabilizzata, nella prima fase didattica, con adeguati esercizi.

! Modalità di esecuzione dello squat classico

• Bilanciere posizionato sopra la spina della scapola

• Distanza tra i piedi uguale o appena + larga delle spalle

• Stessa direzione del ginocchio e del piede

• Schiena in solida posizione “neutra”

• Lordosi cervicale neutra, sguardo parallelo

• Impugnatura appena esterna alle spalle e gomito in basso

• ^ della Caviglia, a femore parallelo al piano, possibilmente non superiore 45°

• Il piegamento a femore parallelo al piano come punto di arrivo, da non sorpassare

senza motivi specifici.

• Velocità di esecuzione lenta

• Assistenza consigliata

!Punti di repere biomeccanici

L’esercizio è in condizioni di catena cinetica chiusa. Tra altre cose questo vuol dire che

la modificazione su una articolazione si ripercuote su tutte le altre. Il punto fisso del

piegamento è la pianta del piede ed è un braccio della articolazione della caviglia. In

questo modo questa articolazione diviene il punto di riferimento di tutte le altre. La

Page 4: Analisi Dello SQUAT

resistenza aggiunta è posizionata sopra la spina della scapola ( nello squat classico)

ed ha un vincolo di equilibrio: deve avere un percorso pressoché verticale alla caviglia

(qualche cm anteriore). I vari tipi di “squat” sono conseguenza al riposizionamento

della R in luoghi diversi della spina. Questo porta alla modificazione dell’impegno

reciproco delle diverse articolazioni e conseguentemente dei gruppi muscolari motori.

L’equilibrio rimane comunque legato alla verticale della caviglia sulla quale si muove il

baricentro totale del corpo e

del sovraccarico nello squat e

in tutte le sue varianti.

!

!

!Carico adeguato

Dovremmo parlare di sovraccarico comunque di R aggiunta. La R dovrebbe essere

scrupolosamente adeguata agli obiettivi e alle possibilità di mantenere tutti gli assetti

del soggetto. Gli obiettivi inseriti in una visione pluriennale e distinti tra obiettivi di

potenziamento delle possibilità di alte prestazioni in altre attività sportive e obiettivi

per il livello di eccellenza nella vita individuale e sociale. La distinzione deve essere

ben chiara nella mente del tecnico in quanto il valore della R ha conseguenze positive

e negative sulle strutture del soggetto. Spingere il praticante verso massimali senza

Tre gli angoli significativi in questo esercizio: !

• l’anca ,!

• il ginocchio , !

• la caviglia. !

Tutti e tre variano con il grado profondità

dell’accosciata. Rifacendosi all’angolo del ginocchio

si considerano tre livelli:!

• Mezzo squat ( quello in immagine) con ^ del

ginocchio >80°<100°!

• Squat parallelo ^ ginocchio < di 80° !

• Squat profondo ^ ginocchio < di 40°

Page 5: Analisi Dello SQUAT

significato per il suo obiettivo, lo espone a rischi non necessari dei quali l’istruttore

dovrebbe rispondere almeno in termini di competenza tecnica. Il carico diretto sulle

strutture entro un valore di 100-120% del peso personale con una esecuzione corretta,

dovrebbe essere nella portata di sani individui allenati in questo esercizio. Carichi

inadeguati, sia all’obiettivo che alla corretta esecuzione generano squilibri tra le

articolazioni. La schiena oltre che le proprie curve sotto un carico eccessivo modifica

la propria inclinazione con il risultato di aumentare il momento di taglio sulla zona

lombare.

!

!Evidenze scientifich

Diversi ricercatori hanno indagato l’effetto dell’inclinazione del busto sul momento

della zona lombare. Già in “L’allenamento della Forza” SSS 1996 Renato Manno riporta

uno studio pubblicato in Nett 1967, dove il carico sulla schiena è funzione della

inclinazione della stessa. Adams (1,2,3) mette in evidenza come una iperestenzione

accentuata di 2 gradi porti ad un aumento della compressione nella parte esterna dei

dischi vertebrali lombari del 16%. Potvin e McGill (4) mostrano inequivocabili relazioni

tra sull’inclinazione della spina e l’aumento del carico. Il suggerimento comune è porre

una maggiore attenzione nella esecuzione dello squat ed ai movimenti e posizioni

della schiena durante l’esecuzione. Nessuna variazione delle curve sotto carico deve

Page 6: Analisi Dello SQUAT

avvenire, e la schiena dovrebbe essere mantenuta il più possibile verticale. Questa

ultima indicazione contraddice la possibilità di utilizzare carichi da record. In questo

caso l’obiettivo del soggetto deve essere la guida. In casi di fitness non essendo

prioritario il valore della R è possibile attenersi a queste indicazioni e se è il caso

optare varianti come lo squat avanti, l’hak squat con bilancere o manubri o spinte alla

pressa che è però altra categoria di esercizi per gli arti inferiori.

!Il contributo della Nabba Itali

Gli approfondimenti sullo squat sono stati perseguiti da noi da diverso tempo.

Programmi di lavoro fortemente contratti e concentrati sugli esercizi base, molto

frequenti attualmente, ha moltiplicato la facilità di prescrizione di questo esercizio. S’è

aggiunto l’errore di scambiare il valore della R con il valore del lavoro. Il primo

fortemente limitativo per le strutture, il secondo per i fattori metabolici. Un

perseguimento non giustificato in quanto la prima aumenta tutti i rischi mentre un

aumento del secondo sarebbe più opportuno riguardo lo sviluppo muscolare e

l’efficienza generale. Il prezzo di un aumento del lavoro attraverso un aumento delle

ripetizioni è la fatica metabolica, dura da sostenere ma senza rischi e con diversi

benefici. Parlando di resistance training nulla che valga in questo campo è gratis. In

conseguenza di questa facilità di prescrizione e gestione incentrata su obiettivi di forza

si sono moltiplicati i casi di danni più o meno gravi alla spina. Si sono invocate cause

diverse, primariamente una errata esecuzione. Ma s’è visto come il carico stesso e

l’angolo di inclinazione della schiena, nemmeno valutata o addirittura consigliata da

certe scuole, sia fonte di rischio. In un forum molto seguito in occasione del Rimini

Welness 2012 l’argomento è stato affrontato frontalmente. Matteo Romanazzi

probabilmente l’unico PhD in Italia che s’interessi con i requisiti necessari a questi temi

e con l’uso del MuscleLab ha effettuato numerosi rilievi nello squat classico e nelle sue

numerose variazioni. I grafici che seguono sono una parte dei rilievi effettuati.

!I diversi stili dell’accosciata

Il fatto stesso che il nome rimanga lo stesso con un’aggiunta dice che pur variando

qualche cosa l’accosciata rimane costante in tutte le esecuzioni. Così, lo squat

classico, l’hak squat, lo squat avanti , lo squat con manubri, l’overhead , sono tutte

Page 7: Analisi Dello SQUAT

accosciate. Cosa è che cambia . Abbiamo già ricordato i vincoli dello squat: il punto

fisso a terra ed il punto che si muove , ma con uno stretto vincolo di equilibrio. Il punto

fisso è costante per tutti quindi il discorso finisce qui. Il punto che si muove che

potremmo identificare col baricentro è la risultante del baricentro del carico e quello

del corpo dell’atleta.

La risultante deve essere comunque sulla verticale al punto fisso ovvero la caviglia.

Quindi lo spostamento del sovraccarico inevitabilmente porta ad uno spostamento del

corpo dell’atleta. Ecco due esempi estremi.

!

! !

Nel primo l’enfatizzazione dell’inclinzione della schiena ed un minimo di flessione del

ginocchio . Per bilanciare il baricentro del bilanciere è necessario spostar indietro il

baricentro del corpo. La risultante di due baricentri, sovraccarico e corpo, è comunque

sulla verticale del punto fisso. Nel capo opposto troviamo l’hak squat, il secondo

esercizio. L’enfatizzazione della flessione del ginocchio ed il minimo del busto. Il

baricentro del corpo è praticamente sulla stessa verticale del baricentro del

sovraccarico. L’esercizio può essere eseguito a nostro giudizio con vantaggi, anche

con due manubri. La non trascurabile differenza conseguente alla posizione del

sovraccarico è la diversità del momento di taglio che agisce sulla bassa schiena.

Notevole nel good morning anche a bassi carichi, ridotto notevolmente nell’hak anche

Page 8: Analisi Dello SQUAT

a carichi più elevati. Abbiamo riportato il goog morning come esempio estremo ma

alcune esecuzioni di squat a gamba pressoche verticale e necessaria schiena molto

inclinata si avvicinano molto a questa condizione con tutti i rischi conseguenti ad un

elevato momento di taglio che insiste sulle vertebre lombari. La foto che segue ne è

un esempio, ovviamente da non imitare.

!

!

!Didattica dello squat

Nella sua complessità, la didattica può essere descritta in un sistema di feed-back/

feed-forward. I segnali di risposta (feed-back) del soggetto da formare diventano

elementi sui quali costruire un modello ad hoc (Amoroso,Rimini 2012). Nella

progressione didattica dell’atleta il tecnico deve in continuo tenere conto

dell’obiettivo, del’anamnesi atletica, della iniziale valutazione funzionale quindi delle

possibilità, e del progresso motorio. Gli schemi sottostanti riassumono momenti

importanti dell’azione dell’istruttore. Nell’anamnesi si acquisiscono informazioni per

definire le precondizioni dalle quali muovere. Nella seconda vengono schematizzati le

metodologie dell’istruttore atte a rimuovere i limiti attraverso un potenziamento

specifico.

Page 9: Analisi Dello SQUAT

!!ANAMNESI ESSENZIALE

!

PROGRESSIONE DIDATTICA

!

!

!!!

PREGRESSO MOTORIO

TRAUMI O LESIONI

CARATTERISTICHE MORFOMETRICHE

LEGATE AL SESSO."

VALUTAZIONE FUNZIONALITA’ ARTICOLARE

CONDIZIONE ATLETICA

( Test capacità motorie-

propedeutici)

( Intra-rotazione del grande trocantere nella

fossa acetabolare, caratterizzante un

valgismo del ginocchio, distanza maggiore delle

spine iliache)

IDENTITA’ MOTORIA

OBIETTIVO METODO STRATEGIE

VALUTAZIONE FUNZIONALE

Page 10: Analisi Dello SQUAT

VALUTAZIONE FUNZIONALE

!Il miglior modo per valutare un soggetto rispetto allo squat è farglielo eseguire. Non

pensiamo che l’esecuzione senza alcun sovraccarico sia la migliore forma, ma

nemmeno un sovraccarico impegnativo. Il 25% del peso del soggetto, se non ci sono

limiti, potrebbe essere una buona scelta. Gli schemi che seguono tratti da uno degli

interventi del Forum Nabba Italia di Rimini 2012 sintetizzano le osservazioni da fare

durante esecuzione ripetute e le conseguenze didattiche.

!

!

!

Page 11: Analisi Dello SQUAT

!

!

!

Page 12: Analisi Dello SQUAT

La progressione consigliata

!Le immagini che seguono indicano la progressione che la Nabba Italia considera di

sicurezza. Ovviamente la progressione non può tenere conto delle eventuali carenze

del soggetto essendo individuali . Considereremo quindi un soggetto medio. Eventuali

bisogni individuali evidenziati dall’anamnesi e dalla valutazione funzionale verranno

trattati dall’istruttore nel programma individuale.

!

!

!L’istruttore carica e scarica alternativamente l’atleta del carico con la mano. L’atleta

sentirà i lunghi del dorso rilasciarsi e contrarsi alternativamente. Questo esercizio gli

permetterà di avere il controllo di una zona molto importante del proprio “core”. Dovrà

fare esperienza della giusta tensione da tenere nella spina , durante le accosciate .

Nell’eseguire l’esercizio la spina dovrà assumere la posizione neutra ed eventualmente

potenziarla, qualora se ne ritenesse un bisogno nella programmazione individuale.

Page 13: Analisi Dello SQUAT

!

!L’atleta tiene una “pizza” di qualche chilo ( valutare individualmente , 10kg in gomma

sarebbe ideale) nella posizione dell’immagine. La palla sopra, più che un sovraccarico

è un modo per indicare il mantenimento della posizione orizzontale della “pizza”. Con

questo sovraccarico ed in questa posizione s’esegue l’accosciata. Il fattore di

maggiore importanza è il mantenimento della pizza orizzontale il che vuole dire una

leggera flessione del braccio quindi una estensione della cifosi dorsale. Nel passaggio

successivo, si introduce lo squat col bilanciere sopra lo sterno. Questo esercizio

permette una inclinazione di sicurezza per la schiena. La difficoltà è nella impugnatura

che richiede una buona particolarità sia della spalla che del polso. Eventualmente da

raggiungere con eventuali esercizi. Nel frattempo si possono usare posizioni meno

difficoltose anche con l’ausilio di fasce per mantenere comunque il controllo del

bilanciere.

Page 14: Analisi Dello SQUAT

!!

!

!!!!!!

Page 15: Analisi Dello SQUAT

! !!Infine lo squat............ !

! Al computer il prof. Matteo Romanazzi PhD. !

Page 16: Analisi Dello SQUAT

! !!!

! !!!!!!

Page 17: Analisi Dello SQUAT

!!