universita’ tor vergata – roma asl roma c i° a.a. corso di
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Universita’ Tor Vergata – RomaASL Roma C
Corso di Laurea in Infermieristica
Corso integrato di scienze infermieristiche I
La prevenzione e il controllo delle infezioni: Concetti di igiene, asepsi, antisepsi, disinfezione,
sterilizzazione, sanificazione.Il lavaggio delle mani .
Nell’ambiente ospedaliero vi sono alcune minacce potenziali o pericoli
per il pz. per cui è importante considerare:
Fattori ambientali: temperatura, umidità, luce, rumori, polvere
Fattori di sicurezza fisica: incendi, danni meccanici, chimici, elettrici, radiazioni
Fattori psicologici: bisogno di comunicare paura, solitudine, ansietà
Fattori di sicurezza batteriologica: infezioni comuni, ospedaliere
L’Infermiere è il professionista deputato alla prevenzione e
controllo della trasmissione dei microrganismi in ambiente
ospedaliero ed in ogni luogo di lavoro, utilizzando strumenti quali
l’educazione sanitaria
Quando l’equilibrio naturale viene meno, i microrganismi possono causare
infezioni.I costi economici della prevenzione e del trattamento delle infezioni sono
enormi
Gran parte del tempo degli operatori sanitari, è dedicato a sviluppare e
mantenere delle buone pratiche per controllare la diffusione dei
microrganismi Queste iniziano e finiscono con il
lavaggio delle mani
Il ciclo vitale degli organismi patogeni è descritto come una catena ininterrotta di eventi
AGENTE INFETTANTE•Batterio•Fungo•Virus•Parassita
FONTE•Persone•Animali•Oggetti inanimati
PORTA DI USCITA•Escrezioni•Secrezioni •Pelle•Goccioline di saliva
MODALITA’ DI TRASMISSIONE•Contatto•Veicolo•Vettore•Via aerea
PORTA DI INGRESSO•Mucosa•Pelle non intatta•Tratto gastrointestinale•Tratto genitourinaria•Tratto respiratorio
OSPITE SUSCETTIBILE•Immunodepressi•Anziani•Traumatizzati•Chirurgici
Gli interventi infermieristici sono diretti a bloccare la trasmissione
dalla sorgente al pz. e a controllare altri anelli della catena, così da
controllare le infezioni.
Se solo uno dei 6 fattori della catena delle infezioni non è presente
l’infezione non può instaurarsi.
AGENTE INFETTIVO
Il primo anello della catena delle infezioni è l’agente microbico, questi sopravvivono in condizioni favorevoli: Umidità TemperaturaPresenza di materiale organico
In presenza di condizioni ideali,i microrganismi si moltiplicano, attraverso la selezione di ceppi resistenti. I microrganismi che riescono a colonizzare l’individuo possono essere inattivati con operazioni di pulizia e antisepsi o con i meccanismi di difesa naturali dell’ individuo.
FONTE O SORGENTE
Le fonti di organismi patogeni, sono elementi presenti nell’ambiente come oggetti inanimati, esseri umani e animali
Oggetti inanimati: farmaci, aria, cibo, sangueEsseri umani: altri pz., personale sanitario, visitatori, o i pz. stessiAnimali: insetti, ratti
PORTA DI USCITA La porta di uscita permette ai microrganismi di lasciare la sorgente.EspettoratoVomitoFeciUrineSangueDrenaggi Secrezioni genitalipermettono ai microrganismi di uscire dalla sorgente
MODALITA’ DI TRASMISSIONE
CONTATTO
ARIA
VEICOLI
VETTORI
TRASMISSIONE PER CONTATTO
Contatto diretto: riguarda il trasferimento fisico di organismi fra un ospite suscettibile e una persona infetta o colonizzata. Il personale ospedaliero può trasferire microrganismi ai pz. durante l’assistenza Contatto indiretto: si verifica quando un ospite suscettibile è esposto ad un oggetto contaminato come una medicazione, un ago, uno strumento chirurgico
TRASMISSIONE ATTRAVERSO VEICOLI
E VETTORIVEICOLI: oggetti inanimati contaminati che
trasmettono i microrganismi patogeni:CiboAcqua
Farmaci (attraverso apparecchiature contaminate)
VETTORI: oggetti animati, come animali viventi:
Ratti Insetti
TRASMISSIONE AEREA
Si verifica quando delle piccole particelle sono sospese nell’area
per un lungo periodo.Le correnti d’aria disperdono i
microrganismi, che possono essere inalati o depositati sulla pelle
dell’ospite suscettibile
PORTA D’INGRESSO I microrganismi possono entrare nel corpo dell’ospite attraverso diverse vie naturali o
artificiali, e per le stesse vie possono essere eliminati.
Via aerea: flugge, colpi di tosse, influenza, tbc, morbillo, polmonite, ecc.Via digerente: alimenti, mani contaminate, feci, tifo, colera, salmonellaVia genitourinaria: trasmissione sessuale, sifilide, hiv, hcv, ecc.Via cutanea: ferite, abrasioni, punture acc. morsi di animali, rabbia, tetano, malaria
OSPITE SUSCETTIBILE
Un ospite è una persona con dei meccanismi di difesa corporei inadeguati, per impedire l’ invasione degli organismi
patogeni. Ciò può dipendere da:
Età: anziani, neonatiSesso: le donne sono più espostePatologie in atto: ustionati, neonati pretermine, cardiochirurgici, emodializzati,ecc.Durata della degenza: più è lungo il ricovero più il rischio è elevatoProcedure invasive: cateterismi vari, intubazioni, ferite chirurgiche
IGIENE OSPEDALIERA:creare i presupposti per evitare l’insorgenza di infezioni in ambiente
ospedaliero
IGIENE OSPEDALIERA: cenni storici
IGIENE OSPEDALIERA: cenni storici
Qualche dato:
IGIENE OSPEDALIERA: cenni storici
Intervento attraverso:
IGIENE OSPEDALIERA: cenni storici
Comparazione di dati fra I e II Clinica:
COME OTTENERE L’IGIENE ?
AttraversoPulizia : rimozione fisica dello sporco e di detriti
visibili lavando, spolverando o strofinando superfici contaminate
Sanificazione: si effettua su soggetti inanimati attraverso la rimozione di microrganismi potenzialmente patogeni, va eseguita in tutte le stanze dopo le dimissioni dei pazienti su mobili e pavimenti
DISINFEZIONE: ridurre il numero di microorganismi dalla superficie di un oggetto con mezzi chimici e fisici.I disinfettanti utilizzati nelle strutture sanitarie includono : l’alcool, il cloro, la formaldeide, la gluteraldeide, e l’acqua ossigenata.
Gli antisettici sono usati per ritardare la crescita batterica sugli organismi viventi, essi sono usati per il lavaggio delle mani, per la preparazione della cute prima di procedure invasive e comprendono: lo iodiopovidone, ipoclorito di sodio, la clorexidina, l’acido acetico, l’acqua ossigenata, l’alcool
STERILIZZAZIONE: distruzione completa di tutti i microganismi comprese le spore.
Il processo di sterilizzazione può essere: Caustico attraverso temperature estreme di caloreA gas Attraverso potenti sostanze chimiche
Ogni processo utilizzato per sterilizzare delle attrezzature deve essere efficace nel distruggere gli organismi ma non deve danneggiare l’attrezzatura
Sterilizzazione a vapore:(autoclave) è il metodo più utilizzato e sicuro, non è tossico non è costoso è sporicida e penetra negli oggetti.
Sterilizzazione a gas: l’ossido di etilene (ETO) è utilizzato per sterilizzare prodotti che non possono
essere sterilizzati a vapore. È un gas che penetra nella
plastica, nella gomma, nel cotone e in altre sostanze.
È un metodo più costoso e richiede più tempo.
COME MANTERE L’IGIENE ?
Attraverso l’ASEPSI : insieme delle operazioni mirate alla completa eliminazione di qualsiasi forma microbica al
fine di evitare un eventuale contagio da parte di microrganismi
ESISTONO DUE PRINCIPALI CATEGORIE
DI PRATICHE ASETTICHE:
ASEPSI MEDICA
ASEPSI CHIRURGICA
RICORDA BENE:
L’ASEPSIINIZIA E FINISCE CON UN EFFICACE LAVAGGIO
DELLE MANI
ASEPSI MEDICA:è conosciuta anche come “tecnica pulita”, le misure asettiche usate
per prevenire la diffusione di organismi includono il lavaggio delle mani, l’indossare guanti e
camici
ASEPSI CHIRURGICA:si riferisce alla “tecnica sterile”
per essere sterile un oggetto deve essere libero da tutti i microrganismi
Le tecniche sterili sono impiegate quando si eseguono interventi chirurgici, quando il sistema immunitario del paziente è già
compromesso ad esempio quando si presta assistenza a neonati prematuri, pazienti ustionati, riceventi di organi trapiantati,
pazienti sottoposti a chemioterapia o radiazioni
SEPSI:Presenza di microrganismi che
contaminano oggetti, materiali ecc
ANTISEPSI:Distruzione dei germi patogeni
attraverso dei mezzi chimici, fisici o agenti chemioterapici
I METODI FISICI:
Includono la pulizia delle superfici con spazzolaturaL’uso del caldo e del freddoL’uso di luce ultraviolettaDi radiazioni ionizzantiDi ultrasuoni
I METODI CHIMICI:
Sono soluzioni utilizzate a varie concentrazioni per uccidere gli
organismi o prevenire la loro crescita e moltiplicazione
Ad esempio:Gli agenti chemioterapici e gli
antibiotici uccidono o ritardano la crescita di microrganismi patogeni.
Una sostanza chimica utilizzata su un oggetto privo di vita è chiamato
disinfettante.Se l’oggetto è vivente, l’agente chimico è chiamato antisettico
inoltreUn agente chimico è battericida
se uccide i microrganismi e batteriostatico se ne previene la
moltiplicazione batterica.
AGENTE AGISCE SU UTILIZZODISINFETTANTI
Alcol Batteri, non spore, virus, o funghi
Termometri, fonendoscopi, fiale di farmaci
Cloro Molti microbi Controsoffitti e pavimentiFormaldeide
(formalina)Batteri, spore,
funghi, virusUnità di emodialisi
Glutaraldeide Batteri Endoscopi, attrezzatura per anestesia e per respirazione
AGENTE AGISCE SU UTILIZZO
ANTISETTICI
Iodio-povidone Batteri Decontaminazione della pelle, irrigazione e medicazione delle ferite
Ipoclorito di sodio Batteri, lieviti Irrigazione e medicazione di ferite
Clorexidina Microrganismi gram + Pulizia della pelle e irrigazione
Acido acetico Pseudomonas Pulizia, irrigazione e medicazione delle ferite
Perossido di idrogeno Tessuti necrotici decomposti
Irrigazione delle ferite, pulizia del pus e del tessuto necrotico
Alcol Batteri Preparazione della pelle prima delle iniezioni
Esaclorofene Batteri Lavaggio delle mani, preparazione della pelle; risciacquare per evitare neurotossicità
BASSOdisinfettanti che agisconosolo sui batteri in formavegetativa , su alcuni funghie virus con un tempodi contatto di10 minuti
ALTOusati per un tempoadeguato (30 minuti),sono attivi su tuttolo spettro microbico,eccetto le spore batteriche
LIVELLO DI ATTIVITA’
INTERMEDIOdisinfettanti ad ampio spettroeccetto le spore e il bacillotubercolare, con un tempodi contatto di 10-20minuti
FATTORI INFLUENTI SULLA ATTIVITÀ
INFEZIONI OSPEDALIERE
Si definisce infezione ospedaliera un infezione acquisita in ospedale che si manifesta durante o dopo il ricovero, dopo un periodo di tempo variabile ed adeguato al tempo di incubazione.
LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DIPENDE IN LARGA MISURA DAGLI
OPERATORI SANITARI.
I fattori di rischio sui quali gli operatori sanitari possono agire
sono quelli legati: Alla esecuzione di procedure invasive Utilizzo di tecniche corrette e materiale idoneo (asepsi)Rimozione precoce dei presidi invasiviMantenimento di un più alto livello igienicoCorretta conservazione e manipolazione dei farmaci ed alimentiAdeguata pulizia, disinfezione, sterilizzazione e conservazione di strumenti che vengono utilizzati sulla personaFrequente decontaminazione delle mani mediante lavaggio accuratoTecniche di isolamento per tenere separate le persone infette dalle altre Attento studio dei percorsi sia delle persone che delle cose.
E’ quindi buona norma
OSSERVARE SEMPRE E SCRUPOLOSAMENTEle norme di pulizia,antisepsi,disinfezione,
sterilizzazione e conservazione del materiale.
Infatti è accertato che buona parte delle infezioni ospedaliere sono prevenibili.
Si può dunque concludere che le infezioni ospedaliere sono da ritenersi un indice di scarsa
qualità assistenziale e dovrebbe indurre gli operatori a valutare attentamente il loro modo di
lavorare.
Gli ospedali hanno organizzato dei programmi per il controllo delle infezioni.
Il professionista addetto è di solito un infermiere con una formazione avanzata per
studiare le sorgenti e la diffusione delle infezioni.
Ogni dipartimento ospedaliero deve avere delle norme scritte e delle procedure per il controllo
delle infezioni.
PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI
Numerose istituzioni sono coinvolte nel controllo della sicurezza istituzionale delle malattie
infettive che rendono note linee- guida per la cura, la pulizia,la disinfezione e l’uso di
attrezzature e materiali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) riceve informazioni sulle malattie trasmissibili da tutti i Paesi e le raccoglie in rapporti periodici.
Cfr . CDC – ATLANTA 2002 - 2007
I programmi di controllo delle infezioni richiedono l’esistenza di un comitato per il controllo delle
infezioni (C.I.O.) che è composto da membri dei vari dipartimenti: medici,infermieri e personale che
rappresenta il laboratorio.
Il comitato rivede le norme e le procedure di tutti i dipartimenti, integrandole con le
ultime informazioni sul controllo delle infezioni.
Un persona del comitato, di solito un infermiere, è incaricato della sorveglianza, dell’analisi e dei rapporti
sulle malattie infettive.
Norme per la prevenzione delle infezioni:
Non incappucciare mai un ago o altro strumento tagliente dopo l’usoL’umidità può causare contaminazioneNon partire mai dal presupposto che un oggetto sia sterileEliminare i materiali sterili se non vengono utilizzati dopo l’aperturaLavarsi frequentemente le maniIndossare i guanti per il contatto con i liquidi biologici dei pazientiOffrire al paziente salviette e saponi per lavarsi le mani dopo la toilette e prima di mangiare
I presidi per prevenire il trasferimento di organismi patogeni da una persona a
un’altra sono definite
CORRETTO USO DELLE BARRIERE DI PROTEZIONE (DPI)
BARRIERE DI PROTEZIONE
GUANTINon possono proteggere il personale in
ogni situazione, ma il loro uso associato ad un corretto lavaggio delle mani,fa la
differenza nella trasmissione di infezioni crociate fra paziente e staff.
I guanti devono essere cambiati quando si passa da un paziente all’altro, quando si sporcano o si strappano e non vanno mai
lavati e riutilizzati.
GUANTIDscn1317.movGUANTI
MASCHERINE
Prevengono la trasmissione di agenti infettanti attraverso l’aria.
Esse perdono la loro efficacia se umide o indossate per lunghi periodi di tempo e
devono essere sostituite quando si passa da un paziente all’altro.
MASCHERINA MONOUSO
VISIERA E OCCHIALI DI PROTEZIONE
CAMICIDevono essere utilizzati quando gli abiti
degli operatori sanitari, durante le pratiche assistenziali, possono venire a
contatto con materiale infetto.
Devono essere cambiati quando si inumidiscono e indossati una sola volta e
poi eliminati.
CAMICE MONOUSO
CAPPELLINI Sono utilizzati per coprire i capelli, si devono sempre indossare nei settori
asettici.
COPRISCARPESono speciali coperture per le scarpe, di solito di materiale di plastica o di tessuto
non tessuto, utilizzate nella unità asettiche e nelle sale operatorie.
CAPPELLINI
COPRISCARPE
LAVAGGIO SOCIALE O DI ROUTINE
OBIETTIVI INDICAZIONI DURATA MATERIALE PROCEDURA
Allontanare fisicamente
lo sporco e la maggior
parte della flora
transitoria della cute
Effettuare prima di procedure pulite:•Inizio/fine turno di servizio;•Prima /dopo distribuzione di alimenti;•Prima/dopo somm.ne di farmaci per via orale, i.m. ed e.v.;•Prima/dopo aver mangiato;•Dopo ogni atto assistenziale;•Dopo l’uso di servizi igienici e dopo essersi soffiati il naso;•Prima/dopo l’utilizzo di guanti;•Quando le mani sono sporche;•Dopo aver maneggiato padelle e pappagalli
1 minuto
per tutta la
procedura
Sapone semplice a ph neutro in forma liquida e
confezione multidose
ridotta (500 ml) in modo che non
rimangono aperte per più
di 48 ore (i distributori di
sapone se presenti non
devono essere rabboccati, ma
puliti e disinfettati ogni
volta)
•Bagnare le mani e i polsi con acqua corrente;•Applicare il sapone nel cavo delle mani;•Insaponare bene;•Strofinare accuratamente con attenzione agli spazi intergitilali e sottoungueali per circa 20-30 secondi;•Sciacquare con acqua e lasciare il rubinetto aperto, se questo è a gomito o a pedale, saltare questo passaggio;•Ripetere l’operazione se necessario;•Asciugare con salviettine monouso, tamponando per non provocare abrasioni;•Eliminare l’umidità residua che potrebbe favorire la crescita di m. ;•Utilizzare un’ultima salviettina per chiudere il rubinetto a manopola.
LAVAGGIO ANTISETTICO
OBIETTIVI INDICAZIONI DURATA MATERIALE PROCEDURA
Distruggere rapidamente tutta la flora occasionale e ridurre la carica microbica della flora residente
•Prima/dopo l’effettuazione di procedure invasive;•Prima di assistere pz. immunodepressi;•Dopo il contatto con materiale biologico (accidentale);•Per tecniche asettiche che richiedono guanti sterili
1minuto
per tutta la
procedura
Detergente antisettico
come la soluzione
saponosa di iodio-
povidone, clorexidina,
ecc.Se si è
senz’acqua, oggi esistono
delle soluzioni alcoliche apposite.
Vedi lavaggio sociale
LAVAGGIO CHIRURGICOOBIETTIVI INDICAZIONI DURATA MATERIALE PROCEDURA•Rimuovere lo sporco e la flora transitoria da unghie, mani e avambracci;•Ridurre al minimo la flora residente;•Inibire la rapida crescita dei m.
Prima di
interventi chirurgici
5minuti
per tutta la procedura
Detergente antisettico (come per il
lavaggio antisettico) o
spazzole monouso
contenenti sapone o
iodio-povidone
•Regolare l’acqua ad una temperatura intermedia;•Inumidire braccia e gomiti;•Prelevare il sapone e lavare accuratamente le mani (spazi interdigitali, sotto ungueali) e gli avambracci per 2 minuti;•Risciacquare tenendo le mani al di sopra dei gomiti;•Con lo spazzolino sterile imbevuto di sapone spazzolare le unghie per circa 30 secondi per mano (evitando il dorso delle mani e gli avambracci);•Risciacquare tenendo le mani al di sopra dei gomiti;•Riprendere una dose di sapone antisettico e ripetere l’operazione, sta volta per un minuto;•Lavare ogni avambraccio con movimenti circolari per 30 secondi;•Risciacquare tenendo le mani al di sopra dei gomiti;•Tenere le mani discostate dal corpo;•Asciugare accuratamente usando una salvietta sterile, un dito alla volta ed in fine la parte restante della mano e avambraccio.
Dscn1316.mov
LAVAGGIO SOCIALE
LAVAGGIO CHIRURGICO.MOV
LAVAGGIO CHIRURGICO
LAVAGGIO CHIRURGICO 2.MOV
LAVAGGIO CHIRURGICO
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