touring 04/2010 italiano
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Colori delle automobiliOggi vanno le tinte foschema il passato era a colori 16
Stand TCS al Salone Il club si presenta nel segno della tradizione 23
Eurotest trasporti locali I mezzi pubblici di Berna superano l’esame 29
Concorso: vincete una Ford Ka 1.2 Titanium 45
80° Salone di Ginevra
L’auto torna all’ottimismo 4
In camper in Nuova Zelanda
Viaggio agli antipodi 32
Accordo tra TCS e PSA Peugeot Citroën
Patrouille via satellite 41
4 marzo 2010 touring 4www.touring.ch GAA 1214 Vernier
Il giornale della mobilità
4 marzo 2010 | touring 4 | editoriale e sommario 3
I timori nutriti nel bel mezzo della crisi
dai responsabili dell’80° Salone inter-
nazionale dell’automobile di Ginevra si
sono rivelati infondati. Non solo questa
esposizione, tra i cinque principali ap-
puntamenti al mondo del settore auto-
mobilistico, non ha registrato defezioni,
ma i costruttori hanno addirittura por-
tato nella città di Calvino un ricchissimo
numero di novità. Evidentemente i mar-
chi si sono messi nella prospettiva di
una ripresa che si spera imminente.
Si tratta di un ottimismo che si riflette
innanzitutto sui modelli di volumi per-
ché, contrariamente a quanto farebbe-
ro credere le congetture sfrenate sul
futuro dell’automobile, quest’ultima è, e
resterà, un prodotto di massa. In questo
settore ultra-concorrenziale in preda a
sovracapacità, le case automobilistiche
non possono permettersi errori. Ragion
per cui le alimentazioni alternative so-
no relegate in imboscata, lasciando via
libera a molteplici possibilità. In questo
senso, il Salone mette in scena i labora-
tori di idee e fornisce una panoramica
esaustiva delle proposte dei costruttori
più affermati e dei nuovi agguerritissimi
arrivati.
Quest’anno, i circa 700000 visitatori
del più grande evento svizzero scopri-
ranno dunque un edificante capitolo
della storia dell’automobile. Da non
perdersi per nessun motivo, tanto più
che gli automobilisti impenitenti bene-
ficiano del fatto che la corsia d’emer-
genza dell’autostrada tra Losanna e
Morges viene trasformata in una terza
corsia. Marc-Olivier Herren
Il Salone di Ginevraanticipa la ripresadell’automobile
speciale salone 4 Anteprime: una carrellata delle novità mondiali, europee e svizzere a Ginevra.12 Auto a idrogeno: intervista a uno specialista svizzero di GM sulle prospettive future.
società e mobilità29 Trasporti cittadini: nell’Eurotest valutati anche i mezzi pubblici di Berna. 30 Strade nazionali: il TCS insiste sugli investimenti nei trasporti stradali.
viaggi e tempo libero37 Crisi del settore aereo: mentre i grandi piangono i piccoli si affermano. 38 Turismo in Franconia: in Germania visitando Bamberg, Norimberga e Würzburg.
club e soci41 Patrouille TCS e Gruppo PSA: accordo per un soccorso stradale all’avanguardia. 42 Viasuisse: il direttore del TCS eletto presidente del Consiglio d’amministrazione.
27 il consulente
43 contatti TCS, il punto: Niklaus Lundsgaard-Hansen
45 il concorso, impressum
46 l’incontro: Gérard Valéri, un corriere molto ecologico
Una vecchia gloria in bella mostra a GinevraUna vecchia jeep Willys del 1956, in servizio alla Patrouille TCS, sarà l’ospite d’onoredello stand del club al Salone di Ginevra (pag. 25). Perfettamente restaurata, farà la figura di una «vecchia principessa» tra migliaia di giovani debuttanti…
ald
Foto di copertinaAutore: 7pictures.ch
42 Corsi di guida per motociclistiCon le giornate primaverili torna la vogliadi inforcare la moto e di godersi il beltempo. Il TCS propone ai motociclisti varicorsi per rinfrescare i riflessi.
32 La Nuova Zelanda in camperVivere a stretto contatto con la naturasulle isole neozelandesi. Spostarsi e dormire in una casa mobile in luoghi chesembrano usciti da una cartolina.
4 speciale salone | touring 4 | 4 marzo 2010
›Questo Salone è innegabilmente all’inse-gna della ripresa. In uno slancio proattivo,i costruttori svelano tutta una serie di novità per rivitalizzare il settore, duramen-te colpito dalla recessione planetaria. Gine-vra trae inoltre vantaggio dagli indugi con-giunturali che hanno caratterizzato i salo-ni precedenti. Di conseguenza, i padiglionidel Palexpo presentano un’antologia di an-teprime di portata mondiale. Oltre che perle vetture di grande diffusione, il Salone èuna vetrina esaustiva delle vetture ecologi-che attuali e di quelle annunciate per un futuro imminente, delle ibride e dei model-li elettrici, passando per le vetture a bassoconsumo.
Anteprime di peso | Anche se non neces-sariamente più numerose del solito, le an-teprime mondiali sono rilevanti, poiché laripresa passa inevitabilmente per i model-li di volume. Tra le vetture classiche, si ri-corderanno le berline BMW serie 5 e Volvo
L’80° Salone di Ginevra segna la ripresa del settoreautomobilistico. Dal 4 al 14 marzo, i visitatori vedranno un’ampia gamma d’importanti anteprime ed una panoramica delle tendenze ecologiste.
A Ginevra l’auto ripartealla grande
Questa GT, disponibile fra 6 mesi, segna il ritorno della Hispano-Suiza: telaio in alluminio e carrozzeria in carbonio.
Il prototipo Opel Flextreme GT/E elettrico mostra i tratti stilistici dei futuri prodotti della marca tedesca.
Lunga 4,90 m, la BMW 5 adotta un design fluido e si distingue per le ruote posteriori direttrici.
Seconda generazione per la Volvo S60 dotata di un sistema sofisticato di protezione dei pedoni.
La cittadina Audi A1 mira a una nuova clientela altodi gamma ma affezionata ai piccoli modelli.
Tratti simili alla MiTo e lunghezza di 4,35 m per la 5 porte Alfa Romeo Giulietta che sostituisce la 147.
Anteprime mondiali (selezione)
4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 5
continua a pagina 7
S60, così come la monovolume compattaOpel Meriva. La crisi favorisce l’emergeredel concetto di vettura globale, come laFord Focus oppure l’erede della Nissan Mi-cra, che aspira ad una commercializzazioneplanetaria. Per alcuni marchi le anteprimesegnano una rinascita, come quella dellaGiulietta incaricata di rilanciare l’Alfa Ro-meo. Le concept car inedite nascondono poi nuove tendenze, come ad esempio ilfrizzante coupé Peugeot SR1, che dissimulail design delle creazioni future del marchiodi Sochaux.
Largo alle cittadine | La recessione e gliincentivi alla rottamazione hanno poten-ziato le city car, a sorpresa nominato prin-cipale segmento automobilistico europeo.Accanto ai modelli classici, alcuni costrut-tori puntano su vetture a valore aggiuntomaggiorato. È il caso dell’Audi A1 e della Citroën DS 3 (vedi a lato). Scendendo digamma, gli automobilisti troveranno poi
Un’edizione 2010 al gran completoContrariamente ai suoi omologhi mondiali, Ginevra non fa registrare defezioni e
riunisce tutto il gotha della costruzione automobilistica. Come constata il presidente
del Salone, Luc Argand, questa edizione 2010 è all’insegna della fortuna.
mw
La Nissan Juke (4,14 m) introduce il prototipo cross-over nella categoria delle mini 4�4. Viva l’autunno!
La crossover Mini Countryman si distingue per la sua lunghezza di 4,10 cm e la trazione integrale.
La romena Dacia Duster applica la ricetta low-cost nella categoria delle SUV compatte.
Vicina alla Hyundai ix35, la SUV Kia Sportages’annuncia un po’ più signorile e spaziosa.
In rinforzo alla Prius arriva la Toyota Auris ibrida a cui faranno seguito altre versioni alternative.
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L’UNICO MILITARY
TATTOO DELLASVIZZERAROMANDA
4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 7
maestro della sua sorella maggiore Qash-qai. Nello stesso senso, la Mini Countrymanpunta al premium, mentre la Dacia Dusterlancia la SUV low-cost. Ma il cuore del seg-mento continuerà ad essere rappresentatodalle compatte (Kia Sportage, Hyundai ix35,Mitsubishi ASX). Le 4�4 fanno ammendacon onore, come il duo VW Touareg e Por-sche Cayenne, alleggerita di 200 kg e passa-ta all’alimentazione ibrida.
Ecologiche & Co. | Le ibride proseguonola loro lenta progressione. La Toyota Aurismostra la volontà del marchio di estenderela combinazione di motore termico ed elet-trico alla gamma nel suo complesso. Lostesso vale per Lexus con la compatta CT200h. Le numerose concept car presentatepreannunciano l’entrata in scena di altreibride, sulla scia della tecnologia diesel/elettricità di Peugeot-Citroën.
Anch’esse sempre più vicine, le automo-bili elettriche sfoggiano concretezza (Nissan
city car vitaminizzate, come Abarth PuntoEvo e VW Polo GTI. Questo segmento pre-senta una serie di modelli economici al disotto del limite dei 100 g/km di CO2.
Viva lo spazio | Le vetture spaziose e polivalenti vanno più che mai per la mag-giore. Seat innova affiancando una breakalla city car Ibiza. Ginevra, che mostra anche l’anteprima della break Ford Focus,rilancia le monovolume. Oltre all’Opel Me-riva con porte ad apertura centrale (cfr. intervista), si notano le rivisitazioni dellacompatta Mazda 5 e della monovolume VWSharan, superstite di un segmento che re-sta indietro.
Concorrenti dirette delle monovolume, le SUV (sport utility vehicles) sfoggiano di-mensioni più urbane per conservare la lo-ro verve. Con i suoi 4,14 m, la crossoverNissan Juke tenta di ripetere il colpo da
continua da pagina 5 Audi A1 e Citroën DS3
Cittadine elegantiIl segmento delle city car vede irrompe-
re dei modelli premium che puntano al
remunerativo mercato della Mini. Que-
sta nuova tendenza segna il ritorno di
Audi che, dopo il flop dell’A2, immette
sul mercato una A1 per il segmento più
elevato. Più consensuale, questa quat-
troposti di 3,95 m offre numerose pos-
sibilità di personalizzazione. Diversa la
ricetta di Citroën DS3, la quale rivendi-
ca un approccio più defilato di fronte al
premium tedesco, «spesso associato a
prestigio e a costi elevati». «La DS3 in-
tende essere una vettura distintiva,
senza però sposare il prezzo dei model-
li premium», afferma la Citroën, mar-
chio che ha conservato materiali at-
traenti e propone una linea di persona-
lizzazione che privilegia una tecnica
inedita di adesivi autocollanti. MOH
Il dislivello sulla linea di cintura dell’Opel Meriva mette in evidenza le porte ad apertura centrale.
La monovolume compatta Mazda 5 resta fedele al concetto delle porte scorrevoli posteriori.
La break Seat Ibiza ST beneficia della tecnologia del gruppo VW tra cui un cambio DSG a 7 rapporti.
La piattaforma della concept car Mercedes-Benz F800 puòaccogliere dei motori alternativi (ibrido, pila a combustibile).
Versione roadster (3,83 m), la Renault Wind ha un tetto a scomparsa rigido che si ritrae in soli 12 secondi.
Il coupé-cabriolet Renault Mégane CC rimodellato è equipaggiato con un tetto retrattile in vetro.
continua a pagina 9
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appartamenti con vista sul lago, per una straor-
dinaria vacanza. La folta proposta per i bambini
nel nuovo club «Bim Bam Bino», le numerose
possibilità di praticare attività sportive e il pro-
gramma culturale e di manifestazioni non te-
mono confronti. I quattro ristoranti sono gestiti
dal cuoco di grande nomea Dario Galli.
4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 9
Riecco le porte adapertura centrale
Appannaggio di prototipi e modelli peculia-
ri (Mazda RX-8, Mini Clubman), le porte ad
apertura centrale ritornano in grande serie
con l’Opel Meriva, lanciata a Ginevra. Parla
l’ingegnere che l’ha sviluppata.
»Contrariamente a quanto si potrebbeimmaginare, le porte ad apertura cen-trale erano molto diffuse in passato…Helmut Ruff: Da un punto di vista economi-
co, è la configurazione più logica per acce-
dere alla vettura. Del resto, le porte ad
apertura centrale sono state riprese dagli
esordi dell’automobile, ispirandosi molto
semplicemente alle carrozze di un tempo.
Perché sono scomparse?Per una questione di sicurezza. Poiché i
sistemi di chiusura mancavano di affidabi-
lità, i passeggeri rischiavano di essere
Leaf, BYD e6) e numerosi studi spettacola-ri, come la svizzera Lampo 2. Meno appari-scenti ma già presenti sul mercato, i model-li termici a basso consumo continuano adirrobustirsi. Sul segmento più elevato tede-sco, la comparsa dei cambi automatici a ot-to rapporti modera gli appetiti.
Cabriolet e sogni | Sempre in voga, i ca-briolet si arricchiscono della biposto Re-nault Wind e della Mégane CC, o ancoradella Mercedes classe E. Si fanno notareanche i coupé Peugeot RCZ e Honda CR-Zibrida, così come il ritorno della ChevroletCamaro. Quanto al sogno propriamentedetto, esso è alimentato da una moltitudi-ne di sportive e concept car. Ad esempio,dalla resurrezione di Hispano-Suiza, fon-data allora da un ingegnere svizzero, chepresenta un coupé scultoreo pronto per laproduzione. ‹ Marc-Olivier Herren
Helmut Ruff, ingegnerecapo responsabile dellosviluppo dell’Opel Meriva.
espulsi dall’abitacolo in caso di improvvisa
apertura delle porte. Di conseguenza, sono
state vietate in Germania nel 1951.
E la ragione di questo inaspettato ritorno?Rolls Royce ha fatto un’efficace pressione
sulle istanze europee al fine di imporre que-
sto concetto sulla berlina Phantom. A tal
punto che l’Unione europea ha modificato
la normativa ECE R11, autorizzando le por-
te ad apertura centrale.
E l’aspetto della sicurezza?L’Opel Meriva II non è stata soggetta ad
alcun problema in sede di crash test. Prov-
vista di un montante centrale, la carrozze-
ria presenta le stesse caratteristiche di un
modello classico. Del resto, la vettura sod-
disfa già le normative di sicurezza 2012.«Intervista: MOH
La berlina Ford Focus sarà affiancata dalla break. Ma occorre pazienza: i modelli arriveranno ad inizio 2011.
Con questa Suzuki Kizashi di 4,65 m, il costruttoregiapponese sperimenta le berline familiari.
La Citroën DS3 è il primo prodotto della linea distintivaDS che si amplia con una versione Racing di 200 CV.
Sulla scia dell’Audi TT, il coupé 2+2 Peugeot RCZverrà lanciato sul mercato dalla prossima primavera.
Una crossover compatta in più: la Mitsubishi ASXnon supera i 4,30 m e si annuncia economica.
Sostituta della Tucson, la Hyundai ix35 è stata concepitadal centro design europeo della marca. E lo si nota!
Anteprime europee e svizzere (selezione)
continua da pagina 7
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4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 11
Salone 2010in dettaglioL’80° Salone internazionale
dell’automobile di Ginevra si
svolgerà al Palexpo dal 4 al 14
marzo. Informazioni e dati utili.
Tra le cinque principali fiere automobi-
listiche, questo appuntamento inter-
nazionale accoglie tutti i grandi co-
struttori e fornisce una panoramica
esaustiva della produzione mondiale e
degli orientamenti strategici del futu-
ro su una superficie espositiva com-
patta. Oltre alle vetture, il Salone con-
cede ampio spazio ai produttori di
accessori. L’esposizione riunisce circa
700 marchi provenienti da una trenti-
na di paesi.
� Biglietti d’ingresso: adulti, 14 fr.;
bambini da 6 a 16 anni e pensionati
AVS, 8 fr.; gruppi di 21 persone, 9 fr./
pers. È possibile acquistare il biglietto
su Internet e stamparlo a domicilio. I
soci TCS beneficiano di una riduzione
di 3 fr. su presentazione del buono a
pagina 25 di questo «Touring».
� Orari d’apertura: in settimana dal-
le 10 alle 20; finesettimana 9–19.
� In auto: diversi parcheggi (20 fr.)
adiacenti al Palexpo e serviti regolar-
mente da bus navette.
� In treno: stazione di Ginevra-aero-
porto a 3 minuti a piedi dal padiglione
7. Le FFS offrono biglietti combinati.
� In bus: la linea 5 dei TPG collega il
Salone al centro città in 20 minuti.
� Disabili: info allo 0227611111.
� Info dettagliate e aggiornate: www.
salon-auto.ch e www.tcs.ch. tg
Padiglione verde e vetture alternative
Considerazioni sullamobilità alternativaUn Padiglione verde, che promette di esse-re più ricco dell’anno scorso, mostra alpubblico le possibilità della mobilità ver-de. Marchi rinomati, aziende high-tech eistituti di ricerca svelano un’ampia gam-ma di tecnologie alternative. Inoltre, l’as-sociazione e’mobile presenta diverse vet-ture ecologiche, tra cui lo studio sportivoLampo 2 concepito dall’azienda ticineseProtoscar. Da non perdere nemmeno le numerose novità esposte presso lo standdelle vetture a gas metano. tg
Prove di auto ecologiche e giornale TV
Le sensazioni dell’auto del futuroInedito: i visitatori del Salone dell’auto-mobile si vedranno offrire la possibilità dipartecipare ad alcune «prove verdi». Seimarchi mettono a disposizione prototipiavanzati per una corsa di prova. Si trattadi un’opportunità unica di valutare la mo-bilità di un futuro molto prossimo, poichéqueste vetture verranno commercializzatea breve. Inoltre, un Telegiornale del Sa-lone verrà trasmesso quotidianamente su Internet dal 1° al 15 marzo alle ore 10(www.salon-auto.tv). tg
Mai a corto d’immaginazione, l’elaboratore zurighese Rinspeed concilia mobilitàstradale e ferroviaria tramite il concetto UC (Urban Commuter). Il progetto volto adecongestionare i centri urbani si basa su una minuscola city car ad alimentazio-ne elettrica. Lunga 2,50 m, la biposto è in grado di raggiungere i 120 km/h conun’autonomia di 105 km. Ma la grande novità è rappresentata dall’interattivitàgomma/rotaia. Vagoni compatibili con i treni Intercity accolgono questa pulce deltraffico che approfitta così dei lunghi tragitti per ricaricare le batterie prima diessere depositata in città. Gli utenti devono però prima prenotare il posto tramiteInternet. Si tratta di un concetto innovativo che il responsabile di Rinspeed, FrankRinderknecht, ritiene assolutamente realizzabile. Seguiremo gli sviluppi. MOH
L’auto va in trenofo
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12 speciale salone | touring 4 | 4 marzo 2010
» Innanzitutto, perché la pila a combustibile
(PAC) è stata soppiantata dal ritorno di
fiamma per le vetture elettriche?
Gérard Planche: Perché è più semplice epiù veloce sviluppare auto elettriche. Inol-tre, la loro espansione è stata agevolatadalle batterie agli ioni di litio, una tecno-logia di cui solo qualche anno fa si parlavaappena. La pila a combustibile richiedetempi di sviluppo più lunghi. I nostri inge-gneri vi lavorano da 11 anni e General Mo-tors ha già investito oltre 1,5 miliardi difranchi in questo settore.
Lo sviluppo dell’automobile a idrogeno ha
risentito della recessione?
GM, che è fra i leader in questa tecnologiainsieme a Honda e Daimler, non ha dimi-nuito il budget. Altri costruttori hanno fre-nato leggermente, come Ford, i cui progettiprocedono a rilento. A mio avviso, questatecnologia permetterà a General Motors diuscire dalla situazione di difficoltà. Sono
Pila a combustibilein vigile attesa Parallelamente al boom delle vetture elettriche, alcuni costruttori perseguono con tenacia lo sviluppo della pila a combustibile. Lo svizzero Gérard Planche, che lavora per General Motors, parla del futuro dell’idrogeno.
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quasi 600 gli ingegneri che vi lavorano negliStati Uniti e presso lo stabilimento tedescodi Rüsselsheim.
Il bilancio CO2 della produzione di idrogeno è
però un argomento piuttosto controverso…
Al momento si producono già 5 milioni ditonnellate di idrogeno utilizzato, come no-to, per la produzione di fertilizzanti chimicie per l’industria petrolifera. In effetti, si sacome produrlo e trasportarlo, ma non comerenderlo disponibile a piccole dosi. Conl’idrogeno estratto dal gas naturale attual-mente si risparmia il 30% di CO2 sull’interacatena di produzione rispetto ad un moto-re termico. Con un’energia rinnovabile si potrà raggiungere un tasso del 100%. Spet-terà però anche alle società elettriche pro-durre un’elettricità priva di emissioni diCO2. Noi stiamo lavorando ad una produ-zione decentralizzata, ossia a domicilio,che consentirebbe di annullare le perditelungo la catena di distribuzione. GeneralMotors ha ideato, ad esempio, una stazionesperimentale approvvigionata da 50 m2 dipannelli solari sufficiente per alimentareuna casa. Per quanto riguarda i consumi, ri-cordiamo che la pila a combustibile è più
efficiente del 50% rispetto ad un buon mo-tore diesel.
E per quanto riguarda i rischi di stoccaggio
dell’idrogeno a bordo di una vettura?
La quantità di idrogeno imbarcata è ridot-ta, corrispondente ad un serbatoio di 4,2 kgsui nostri prototipi attuali. In caso di fuga,il gas si volatilizza nel giro di 20 secondi.Inoltre, numerosi crash test hanno dimo-strato che i serbatoi sono molto resistenti.In breve, l’idrogeno non sembra più perico-loso di qualsiasi altro carburante.
Questa tecnologia sarà concorrenziale
rispetto ai veicoli termici, destinati a
divenire sempre più economici?
Non dimentichiamo che l’entrata in vigoredi tutte le nuove normative antinquina-mento provoca un rincaro di diverse centi-naia di franchi a danno dei motori termici.Basta pensare ai filtri antiparticolato dei
«La pila a combusti-bile permetterà aGM di uscire dallafase difficoltà»
Guidare Hydrogen 4
A parte l’autoadesivo, niente tradisce la
presenza di una pila a combustibile
(PAC) sul prototipo Hydrogen 4 di Gene-
ral Motors. Questa vettura a idrogeno
nascosta sotto una carrozzeria da SUV
Chevrolet si guida infatti come una vet-
tura elettrica. Un giro di chiave e il si-
stema si attiva. Una volta diventata ver-
de la spia, l’auto parte nel più assoluto
silenzio e con la potente coppia del mo-
tore elettrico (100 CV) alimentato dalla
PAC. La sola particolarità è rappresen-
tata dal rumore che viene emesso, una
volta spento il motore, dal sistema di
evacuazione del vapore acqueo dalle tu-
bature per prevenire il rischio di conge-
lamento. Le emissioni di Hydrogen 4 si
riducono dunque a qualche goccia di va-
pore acqueo.
serbatoio refrigerante
unità di distribuzione della potenza
filtro dell’aria
radiatore
motore elettrico
blocco di celle a combustibile
4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 13
Il prototipo Hydrogen 4 di General Motors: sotto il telaio della SUV Chevrolet Equinox si nasconde una fabbrica a... idrogeno.
diesel. La pila a combustibile andrà inveceincontro a costanti migliorie e il suo prezzosubirà una flessione. La quantità di platinoutilizzato per catturare l’idrogeno, per esem-pio, è già stata dimezzata. Senza contareche una vettura a idrogeno presenta minoricosti di manutenzione perché ha meno com-ponenti in rotazione rispetto ad un motoretermico.
Per quando è prevista la commercializzazio-
ne delle auto a idrogeno?
GM conta di metterle in produzione verso il2015. Si tratta di un obiettivo confermatoanche da Daimler, Toyota e Honda. I privatipossono dunque sperare in una commercia-lizzazione su larga scala da qui al 2020.«
Intervista: Marc-Olivier Herren
Nato a Monthey (VS), Gérard Planche è responsabiledei test di mercato su vetture alimentate con pila acombustibile presso General Motors Europe.
Principio e funzionamentoLa pila a combustibile (PAC) è un generato-
re che produce elettricità mettendo a con-
tatto idrogeno ed ossigeno (principio della
ionizzazione). L’energia alimenta un motore
elettrico accoppiato ad una trasmissione
automatica. Sul prototipo Hydrogen 4 di
General Motors, di cui ne vengono testati
un centinaio ogni giorno, l’idrogeno è stoc-
cato in tre serbatoi ad alta pressione. In
confronto ad una vettura elettrica, la PAC
ha il vantaggio di offrire una notevole auto-
nomia, ossia 320 km sul prototipo GM e ad-
dirittura 450 km su Honda FCX Clarity, pri-
ma vettura a idrogeno ad essere commer-
cializzata in serie. Oltre al fatto che utilizza
un’energia rinnovabile senza emettere al-
cun inquinamento, la PAC raggiunge un
rendimento quasi tre volte superiore a
quello di un motore elettrico. Per quanto ri-Alcuni privilegiati viaggiano in Honda FCXClarity in Giappone e in California.
guarda l’affidabilità, la durata di una PAC è
attualmente stimata in 240000 km, ma GM
si è posta l’obiettivo di 400000 km. Gli unici
problemi sono rappresentati da produzione
e approvvigionamento, poiché l’idrogeno
non esiste allo stato naturale. MOH
bocchettone di riempimento idrogeno
alimentazione idrogeno convertitore di tensione
centralina di comando
batteria di compensazione
serbatoio di stoccaggio dell’idrogeno compresso
14 speciale salone | touring 4 | 4 marzo 2010
L’equipaggiamento per le vetture elettriche fabbricato dall’azienda Brusa è molto apprezzato sul mercato.
ald
›Secondo gli esperti, l’auto elettrica saràun’importante protagonista della mobilitàfutura. Sono già stati presentati numerosiprototipi e pure i grandi costruttori, comeNissan, includono questi veicoli nella lorogamma. Una tendenza favorevole per l’am-biente, che però promette ripercussionipositive anche a livello economico, poichédischiude alle imprese svizzere operantinel settore dell’automobile interessantiopportunità di diversificazione.
Capacità innovative | «L’auto elettrica èuna tecnologia del futuro», conferma AnjaSchulze, ricercatrice all’Istituto per la ge-stione delle tecnologie e dell’innovazionedell’ETH di Zurigo. «Per le imprese svizze-re operanti quali fornitori dell’industriaautomobilistica, vi è un ampio potenzialedi sviluppo nel settore di componenti elet-tronici e informatici, come anche in quellodelle stazioni per la ricarica e la sostituzio-ne delle batterie». I componenti fabbricatiin Svizzera presentano ottimi vantaggi checonsentiranno loro di imporsi sulla con-
correnza estera. «Occorrono però ulteriorisforzi per razionalizzare i processi produt-tivi e ridurre i prezzi», continua Anja Schul-ze. Se il prezzo della produzione svizzerarappresenta realmente un handicap, vieneperò compensato dallo stimolo innovativorappresentato dalla prossimità dei Politec-nici federali. È proprio tra questa forza la-voro altamente qualificata che le aziendefornitrici reclutano collaboratori specializ-
zati a cui affidare la principale sfida delfuturo, ossia la fabbricazione di compo-nenti sempre più leggeri: «Si tratta di unadelle competenze chiave dei subfornitorisvizzeri», sottolinea Susanne Wegmanndell’associazione E-Mobile. L’obiettivo ècontenere il peso dei veicoli in modo chesiano in grado di rispettare le norme euro-pee per la riduzione delle emissioni diCO2».‹ Jacques-Olivier Pidoux
L’elettricità porta soldiOltre ai vantaggi ecologici, il boom delle automobili elettriche dischiude alla Svizzera allettanti prospettive di sviluppo economico. Alcuni esempi.
La componentistica anticipa le esigenze
Il presidente dell’organizzazione Swissmechanic, una delle associazioni
mantello del settore meccanico ed elettronico, si rallegra per il boom del-
le vetture elettriche, sebbene non preveda alcuna rivoluzione nel settore:
«Già oggi i fornitori svizzeri fabbricano componenti per tutti i tipi di vei-
coli con motore elettrico o a combustione», spiega Martin Z. Welna. Que-
ste unità produttive, piccole ma estremamente flessibili, con una ventina
di dipendenti altamente qualificati si adeguano ai requisiti imposti dai co-
struttori automobilistici e spesso sono addirittura in grado di anticiparne
le esigenze attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti. Per assicurare il
futuro, conclude Martin Z. Welna, «è innanzitutto importante che venga
rispettato l’elevato standard qualitativo». jop
16 speciale salone | touring 4 | 4 marzo 2010
›Agli esordi dell’industria automobilisti-ca, il nero era l’unico colore che «si potevascegliere». Infatti, per ragioni di efficienza,la prima auto prodotta a catena, la cosid-detta Tin Lizzy, fu disponibile per dieci an-ni solo in nero, ciò che consentiva di avereuna singola linea di verniciatura. Ad HenryFord fu difatti attribuita l’affermazione:«Potete avere Tin Lizzy in qualsiasi colore,purché sia nero». Dopo la prima guerramondiale, le vetture non divennero solopiù lunghe, larghe e potenti, ma anche piùcolorate. Se i modelli anteguerra avevanoper lo più colori sobri, l’industria chimica,riuscita per la prima volta a produrre pig-menti sintetici in grandi quantità, provocòl’avvento di colori più sgargianti. Da quelmomento, nessuno temette più di vernicia-re una Bentley, leggenda inglese conside-rata a quel tempo l’auto sportiva per eccel-lenza, di un sognante color azzurro.
Negli anni 20 e 30 erano molto in voga anche le vernici multicolori, come sulla Bu-gatti 1934 di color nero e zabaione. Annodopo anno il mondo divenne sempre più co-lorato, come dimostra l’archivio cromaticodell’azienda tedesca di vernici Glasurit. Così negli anni successivi non era insolitovedere sulle strade BMW fresche di catenadi montaggio nei colori Mondstein metal-lizzato, ottone-oliva o oyster gold. Il calei-doscopio di colori trovò infine il suo apicenella BMW CSL color arancio che, valutan-do con il gusto di oggi, poteva trovare unacquirente solo negli anni 70.
Papere e maggiolini | Alla varietà di tinte hanno contribuito anche le utilitarielanciate nei tardi anni 30 e 40, come la Citroën 2CV o il VW Maggiolino. Mentre laprima, chiamata scherzosamente «papera»,si faceva ammirare nei diffusissimi colori
Tutti i colori dell’arcobalenoI colori delle auto preferiti dagli svizzeri sono il nero e il grigio. Eppure nella centenaria storia dell’automobile, vi sono state epoche molto più variopinte.
L’effetto di un’auto dipende anche dal suo colore. In foto: la variopinta e appariscente Mini disegnata nel 1999 dallo stilista di moda Paul Smith.
nero-giallo o rosso vino-nero, durante isuoi 65 anni di produzione il VW Maggioli-no ha esaurito tutte le possibilità dellagamma cromatica. Le VW color giallo Tuni-si con sedili rivestiti in jeans lo testimonia-no tanto quanto le azzardate tonalità Ischiametallic (verde), melanzana, blu ghiacciometallico o giallo rally. L’eccesso si rag-giunse con la variopinta «Arlecchino», dicui ne vennero prodotti solamente 141esemplari e in cui ogni pezzo di carrozzeriaera di colore diverso.
Persino la scienza si interessa ai coloridelle automobili. I ricercatori australianidella Monash University di Melbourne han-no scoperto che le auto nere sono più sog-gette ad incidenti rispetto a quelle bianche.Secondo lo studio, anche il color argentometallizzato è più frequente fra le auto in-cidentate. Una possibile spiegazione po-trebbe essere che, soprattutto con cattivotempo, le auto grigie si distinguono male ri-spetto all’ambiente circostante, a differen-za di quelle bianche, beige o gialle. Eppure,anche le vetture rosse sono a rischio nono-stante la loro elevata visibilità.
In Svizzera il colore dell’auto non è rile-vante ai fini assicurativi. O almeno non an-cora, perché alle compagnie assicurativenon è certo sfuggito che determinati coloripresentano un elevato rischio di incidente,soprattutto se abbinati a certi modelli diauto. In un settore in cui il rischio deve
4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 17
essere valutato con la massima precisionetenendo conto di vari parametri, in futurosi potrebbe senz’altro pensare di far pagaread una Ferrari nel classico colore rosso unpremio assicurativo diverso da quello peruna vettura identica, ma nel colore fuorigamma «kitty pink».
Un altro studio di ricercatori britanniciconstata che le persone non sposate guida-no autovetture verniciate di nero, mentredopo il matrimonio passano al grigio. Le si-gnore single preferiscono invece guidareautomobili rosse, passando al verde dopo ilfatidico sì.
Il colore del futuro | Ma quali colori sonostati in voga nel primo decennio del 2000?Oltre alla monotonia di grigio e nero, nelprimo decennio del nuovo millennio spicca-no soprattutto i colori rosa e verde. La FordFiesta verniciata in «Hot Magenta» tende albordeaux, mentre la Suzuki Alto in «Fortu-ne Rose» ha una tonalità più spenta. Visto-sa è invece la Mazda 2 in «Spirited Green» ola Renault Clio in «Vert Pomme». E in futu-ro? Secondo BASF Coatings AG, titolare diGlasurit, non si prevedono brusche inver-sioni di tendenza. Nero e argento resteran-no secondo BASF i colori preferiti, sebbene
la gamma cromatica della vernice argenta-ta verrà ampliata grazie a nuovi pigmenti.Tonalità da fredde a calde, quasi organiche,ragion per cui Eva Höfli, designer cromati-ca BASF, azzarda un pronostico: «In futuro,dire che la propria auto è argentata non ba-sterà più».
La possibilità di cambiare il colore pre-mendo un pulsante è allo studio degli inge-gneri Nissan. Si studia una vernice parama-gnetica per auto che, posta sotto tensione,è in grado di assumere qualsiasi tonalità.Una volta spenta l’automobile e tolta la ten-sione, la vettura assume il colore bianco.Nel 2007 si previde con ottimismo l’immis-sione sul mercato per il 2010, ma da alloranessuno ha più parlato di questa vernicecamaleontica.
Un metodo utilizzato già oggi per cambia-re il colore dell’autovettura senza ricorreread una riverniciatura, è quello dell’incol-laggio di pellicole. Il film adesivo, che puòessere applicato sull’intera automobile oanche solo su una sua parte, è disponibileanche in tonalità metallizzate. Ciò fa ancherisparmiare denaro, perché la sostituzionedella pellicola è meno onerosa della river-niciatura. Un altro metodo per gli indecisiè quello della vernice cangiante, che appare
verde oppure lilla a seconda dell’angolo diosservazione.
«Black is back» | Se si osservano le stra-de oggi, l’immagine che si ottiene è moltomonotona. Predominano infatti i non-colo-ri, poiché nero, argento e bianco sono, conblu e rosso, i colori di auto preferiti daglisvizzeri. Questa scelta cromatica può esse-re imposta dal valore di rivendita. Un’in-dagine del sito www.comparis.ch dimo-stra infatti che in Svizzera le auto d’occa-sione nere sono quelle vendute a prezzomaggiore. La stessa auto verniciata in vio-la, turchese o bordeaux ha un prezzo dimercato fino al 20% inferiore. La valutazio-ne svolta su circa un milione di vettureusate mostra poi che il bianco fa il suo ritorno. Finiti i tempi in cui le automobilibianche sapevano di anni 80 e anche la polizia acquistava auto di servizio argen-tate perché quelle bianche si rivendevanosolo deprezzate. Il bianco è il colore delnuovo decennio, ma chi vuole andare sulsicuro nella rivendita, si ricordi di cosa diceva Henry Ford.‹ Pascale Marder
Info TouringIl colore originale di un’auto d’epoca è riportatonell’archivio di www.glasurit.com.
Il significato dei colori nel settore dell’auto
Nero prezioso, auto-
ritario e sicuro di sé.
Le limousine delle
autorità di Stato
sono nere. Il nero
sottolinea il design
della vettura e ne
accresce il valore.
Argento elegante
perché sobrio. L’ar-
gento è il colore
della tecnologia e
della funzionalità e si
abbina ad un design
moderno e avanzato.
Bianco leggero e di-
retto. Rappresenta
l’energia pulita e il ri-
spetto dell’ambiente.
Verniciata di bianco,
un’automobile anche
piccola sembra più
grande.
Rosso temperamen-
to spiccato, sportivo
ed estroverso. Il ros-
so è la vita e la forza.
È un colore vistoso
che ama mettersi al
centro della scena.
Il rosso può risultare
anche borioso e inva-
dente.
Blu mitigatore e
rilassante. Significa
sicurezza e protezio-
ne. È il colore del-
l’orizzonte e dell’ac-
qua. Chi parte senza
una meta, si dice
infatti che viaggia
inseguendo il blu.
In generale è il prefe-
rito dagli svizzeri.
Dice Lourdes Girolimetto: «L’effetto di un colore è determinato dalla sfumatura cromatica. Un
rosso Ferrari vivo, ad esempio, risulta vistoso e appariscente, mentre un bordeaux è più sobrio e
discreto. Importante è anche la verniciatura. La metallizzazione ad esempio nobilita il colore».
In pilloleLourdes Girolimettoè designer cromaticacon APF, e insegnapsicologia dei coloripresso la ScuolaSvizzera del Tessiledi Zurigo
All’inizio fu il nero: Ford modello T-100.
Azzurro cielo per la Bentley 8 litri cabriolet di Barker.
Vendibile solo negli anni 70: la BMWcolor arancio.
Verde mela su quattro ruote: l’odiernaRenault Clio.
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18 speciale salone | touring 4 | 4 marzo 2010
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Inizialmente utilizzati per l’illuminazione diurna, i LED infrangono una nuova barriera sostituendosi ai fari, qui sull’Audi A8.
›L’impianto di illuminazione delle auto-mobili ne ha viste di tutti i colori in menodi un mezzo secolo. Innanzitutto, vi fu lasostituzione delle lampadine a filamentodi tungsteno con quelle alogene, che pre-sentavano il doppio vantaggio di una mag-giore durata e di una migliore potenza illuminante a parità di consumo elettrico.Apparsi più di recente, i fari allo xeno han-no in parte rimpiazzato quelli alogeni,esattamente per gli stessi motivi. Ma nonhanno avuto il tempo di diffondersi. Infat-ti, a causa della loro tecnologia complessae del prezzo, si sono imposti solo nella fa-scia alta e rischiano ora di essere già sop-piantati da un’altra tecnologia di illumina-zione, i diodi elettroluminescenti (LED).
I primi LED hanno fatto la loro comparsanell’illuminazione automobilistica entran-do dall’ingresso secondario. Inizialmente,si sono infatti limitati ai fari posteriori ealle luci diurne, in seguito all’obbligo di te-nere i fari accesi anche di giorno vigente inalcuni paesi. In Svizzera, questa norma fa
parte, d’altronde, delle misure raccoman-date da Via sicura.
È stata Audi la prima casa automobilisti-ca ad introdurre l’illuminazione diurna aLED su automobili di serie, ed altri costrut-tori l’hanno ben presto imitata. Perfetta-mente visibile di giorno e nella penombradel sottobosco, questo allineamento di dio-di assolve bene alla sua funzione di sicurez-za, consumando nettamente meno dellacorrente elettrica dei fari accesi anche di giorno. Inoltre, essi rappresentano un ele mento di caratterizzazione visiva chepermette spesso di identificare da lontanoil modello dell’automobile.
Dei veri fari a LED | Il minimo ingombro,la qualità dell’illuminazione e il modestoconsumo elettrico dei diodi elettrolumine-scenti hanno, però, finito per invogliare al-cuni costruttori ad utilizzarli anche per vedere nell’oscurità, e non solo per esserevisti. Lanciata nel 2007, la berlina di lussoa propulsione ibrida Lexus LS 600h è dotata
di serie di anabbaglianti a LED, mentre ifari abbaglianti restano comunque affidatia lampadine allo xeno. È stata di nuovo Audi ad abbattere un’altra barriera propo-nendo l’illuminazione integrale a LED co-me optional sulla nuova A8, dopo averla inqualche modo testata sulla vettura sporti-va R8. Ogni blocco ottico di questa berlinadi lusso concorrente di BMW 7 e Mercedes-Benz S è costituito da 76 LED che fungonoda fari anabbaglianti e abbaglianti, fariper il «cattivo tempo» e di illuminazionedegli incroci. In breve, alcuni diodi si spen-gono ed altri si accendono a seconda del tipo di illuminazione desiderato.
Sull’Audi A8, questa nuova tecnologiacomporta una maggiorazione di prezzo di3070 fr. rispetto ai fari allo xeno, già costo-si. Ma i vantaggi sono tali che si perverràad un’inevitabile popolarizzazione se leeconomie di scala consentiranno di ridurrein futuro il prezzo. Gli amanti del joggingnotturno conoscono già queste piccolelampadine frontali molto leggere e in gra-
E la luce fu… grazie ai LEDGrazie ai diodi elettroluminescenti, i fari delle auto sono ad un passo da una vera rivoluzione tecnologica. Con, per di più, un look personalizzato.
L’illuminazione diurna a LED imprime un’identitàcaratteristica, come nel caso della Citroën DS3.
4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 19
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do di produrre, grazie ad una sola minu-scola pila, un’intensa luce bianca per di-verse decine di ore. Sulle automobili, ilprincipio è lo stesso. L’illuminazione a LEDrichiede poco spazio, lasciando ai proget-tisti una libertà d’azione finora sconosciu-ta. Poiché il calore prodotto è esiguo, la suaefficienza energetica è superiore e la suadurata (50000 ore) è perlomeno uguale aquella della vettura. Inoltre, i LED sono re-sistenti alle vibrazioni.
Ma è soprattutto la qualità dell’illumina-zione ad essere eccezionale. La temperatu-ra in gradi Kelvin si avvicina a quella dellaluce del giorno, e il colore della luce emessadipende unicamente dal semiconduttoreutilizzato. È dunque possibile variarla apropria discrezione senza ricorrere ad al-cun filtro. I LED sono molto di più di lam-padine di piccole dimensioni: essi rappre-sentano la vera rivoluzione dell’illumina-zione automobilistica.‹ Denis Robert
Un’illuminazione futurista
Il diodo elettroluminescente (LED = Light Emitting Device) non è una lam-
padina, bensì un componente elettrico in cui la corrente può fluire in una
sola direzione. Un LED è in un certo senso l’inverso di un collettore solare.
Mentre quest’ultimo trasforma in corrente elettrica la luce catturata da
un semiconduttore in silicio, il LED converte la corrente elettrica in luce.
L’emissione di luce è dovuta allo spostamento di elettroni nel semicon-
duttore. Il principio fu scoperto all’inizio del Ventesimo secolo, ma si è
dovuto attendere fino al 1970 per vedere le prime applicazioni del LED,
in particolare in orologeria o sui dispositivi con display a cristalli liquidi.
I LED di illuminazione si sono diffusi nel settore automobilistico solamen-
te a partire dal 2006. DR
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4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 21
La solida reputazione di affidabilità di Toyota è stata scossa nel giro di qualche settimana.
›Le ragioni principali alla base di questorichiamo, uno dei più importanti mai effet-tuati da un costruttore automobilistico,sono quattro (aggiornate alla metà di feb-braio, ndr.):� il tappetino sospettato di trattenere il
pedale dell’acceleratore (5,3 milioni divetture);
� il pedale dell’acceleratore che resta pre-muto (2,3 milioni);
� i problemi all’albero di trasmissione suigrandi 4�4 (108000 unità);
� ABS da riprogrammare (circa 437000 automobili, soprattutto Prius).
Genesi del problema | Negli ultimi cin-quant’anni, i costruttori di automobili han-no effettuato una muta importante: da costruttori totali, sono infatti diventati assemblatori. Nel periodo tra le due guerre,Ford costruiva tutto in prima persona, eccetto i pneumatici. A differenza di unaodierna Porsche Cayenne, dove solo il 12%del valore dell’autovettura proviene dal costruttore che «firma» la macchina.
Naturalmente, la ricerca, lo sviluppo, lamessa a punto, l’assemblaggio nel suo insieme, la distribuzione, e soprattutto ilcontrollo della qualità restano dominio delmarchio. Ma per ragioni di costo, di effi-cienza e di filosofia industriale, il motto diquesti ultimi anni è diventato: «subappalta-re». Si tratta di un settore in cui i costruttorigiapponesi sono stati dei veri e propri pre-cursori. In patria, Toyota lavora ormai dadecine di anni con le stesse aziende forni-trici.
In altri paesi, invece, questa simbiosi trail costruttore nipponico e il subappaltatoreè meno praticata e i due partner spessonemmeno si conoscono bene. Così, l’azien-da CTS, che costruisce per la Toyota gli acceleratori difettosi, ha a sua volta subap-paltato il componente ad un costruttore...cinese!
Pesanti ripercussioni | Toyota, uno deicampioni del mondo in fatto di affidabilità,è sotto accusa per diversi difetti. Niente dinuovo però, poiché negli ultimi 10 anni ilcostruttore ha dovuto far fronte a numerosie ricorrenti reclami da parte della clientelaamericana, culminati nel 2009 con quasi5000 reclami. Al momento attuale, è diffici-le valutare i danni.
Secondo alcuni analisti economici giappo-nesi, americani e cinesi, la perdita subita daltitolo in borsa potrebbe avvicinarsi ai 30 miliardi di dollari, mentre l’importo totaledei costi oscillerebbe tra 2,5 e 3 miliardi didollari. Senza dimenticare che in Giappone il fatto che il presidente di Toyota, Akio To-yoda, ha dovuto rispondere dinanzi a com-missioni governative americane, è conside-rato un episodio piuttosto degradante.
Quello che è certo è che i grandi gruppiautomobilistici concorrenti approfitteran-no della situazione. Negli Stati Uniti, i dueprincipali concorrenti (General Motors eFord) si sono premurati di lanciare unacampagna di riconquista rivolta alla clien-tela Toyota.
Toyota non è sola | Un altro elemento daconsiderare è la crescente complessità tec-nologica delle vetture. Il numero di compo-nenti elettronici è aumentato esponenzial-mente, accrescendo la probabilità ipoteticadi un guasto. Il numero di componenti elet-tronici ed elettrici di una vettura di catego-ria media è duplicato in questi 10 anni. Èdunque sorprendente, merito dell’industriaautomobilistica, come l’affidabilità sia net-tamente migliorata nell’ultimo ventennio.Non illudiamoci però: la situazione in cui sitrova ora Toyota, interesserà anche altricostruttori. La globalizzazione, l’accorcia-mento dei processi di produzione e il su-bappalto lo favoriranno.‹ Axel Béguin
Toyota nella buferaCon oltre 8 milioni di vetture richiamate, per il numero uno dei costruttori cominciaun anno difficile. Aldilà dei costi generati e della perdita subita dal titolo in borsa, è soprattutto la leggendaria immagine di affidabilità della Toyota a risentirne.
Richiami: la procedura
Sia che si tratti di un richiamo, di una
miglioria al prodotto o di una qualsiasi
altra operazione, il TCS consiglia al tito-
lare della vettura di farsi sempre confer-
mare per iscritto la correzione apporta-
ta, ad esempio sulla fattura. Si consiglia
inoltre di attenersi scrupolosamente
alle raccomandazioni e alle avvertenze
degli importatori e, in caso di dubbio, di
mettersi in contatto con il concessiona-
rio del marchio. Non fidatevi di dicerie o
pettegolezzi.
Al sito www.infotechtcs.ch è possibile
trovare ulteriori raccomandazioni in
lingua tedesca (rubrica Unterhalt >
Rückrufe e Reparatur).
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4 marzo 2010 | touring 4 | speciale salone 23
Stand TCS: una tradizione
›Da quasi 120 anni il TCS è attivo a favoredegli utenti della strada. Fondato nel 1896a Ginevra, dove tuttora ha la sua sede cen-trale, il club è da sempre presente al Saloneinternazionale dell’auto che si svolge nellacittà lemanica. Quest’anno il suo stand (nr.0020), posizionato come al solito nella halld’entrata di fronte al ristorante «Le Jura»,ospita una delle prime vetture impiegatedalla Patrouille TCS nel soccorso stradale:una Jeep Willys del 1956 perfettamente re-staurata. Si tratta di un chiaro simbolodella continuità dell’impegno del TCS a fa-vore della mobilità in tutte le sue forme.
Un impegno che ha fatto diventare il no-stro club il numero uno incontrastato delsettore, come ben testimoniano le grandicifre impresse sulle pareti interne dellostand: centinaia di migliaia di richieste disoccorso stradale ricevute ogni anno dalnumero 140 con successive missioni daparte dei pattugliatori. Oltre a decine dimigliaia di consulenze ai soci di vario ge-nere. «È un evidente riferimento all’im-pressionante attività che il TCS svolge afavore dei suoi soci», afferma RolandSchnyder che da 30 anni cura l’allestimen-to dello stand del club al Salone.
Consulenze e ricchi premi | I visitatoritroveranno quattro isole tematiche dovescoprire le numerose prestazioni del TCS:dall’Accademia della mobilità alla forma-zione per i conducenti, dalle assicurazionifino ai vantaggi e agli sconti esclusivi peri soci. Inoltre, all’interno di uno spazio ap-partato, gli specialisti della Test&TrainingTCS, presenteranno i cinque centri in cui si
Quest’anno allo stand del TCS al Salone dell’auto troneggia una delle prime vetturedella Patrouille, in segno di continuità. Caffé e bibite gratis per tutti i soci.
organizzano i corsi di perfezionamento diguida e risponderanno alle domande dei soci.
Come sempre, anche per questa edizioneil TCS offre ai visitatori la possibilitàdi vincere ricchi premi divertendosi. Ad attenderli vi è, infatti, un angolo con unoschermo gigante collegato a una console«Wii» dove viene proiettata una pista di bowling. Ogni partecipante a questo giocodei birilli partecipa automaticamente anche all’estrazione a sorte della Ford Kamessa in palio dal giornale «Touring» (v.Pagina dei lettori). Inoltre, altri premi si
ald
Uno stand modernissimo con un tributo alla secolare tradizione del TCS.
possono vincere immediatamente: telefo-nini cellulari HTC dell’ultima generazione,occhiali da sole e orologi da parete radio-controllati con stazione meteo integrata.
Ma lo stand TCS è pure un luogo di puraospitalità, in cui venire a fare una pausaanche solo per bere qualcosa in pace: a tut-ti i soci viene offerto caffé e bevande nonalcoliche.‹ ac
Info TouringI soci del TCS godono di uno sconto di 3 franchi sull’ingresso al Salone, presentando alla cassa il tagliando in calce assieme alla tessera sociale2010.
LussoPremium come standardGli eleganti interni in pelle creano un ambiente di lusso. Cerchi in alluminio 18˝, tetto panoramico elettrico scor-revole e basculante in vetro, climatizzatore automatico a 2 zone e sedile del conducente impostabile in 10 posizioni con funzione memory inclusa.
Trazione integrale
i-AWD
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4 marzo 2010 | touring 4 | società e mobilità 27
L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.
Molte automobili – SUV, cabriolet o mo-
novolume – hanno ai lati del parabrezza
dei montanti frontali particolarmente lar-
ghi. Tali strutture coprono lateralmente
la visuale sulla strada e sono spesso
causa di incidenti. Poco tempo fa, anche
il Tribunale federale ha dovuto trattare il
caso di un incidente stradale, causato
dai montanti larghi.
La conducente di una VW Touareg si
era arrestata prima di una fermata del
tram a Basilea, per dare la precedenza
ai pedoni. Nel riprendere lentamente la
marcia, non vide un pedone e lo urtò. Il
Tribunale penale di Basilea condannò
la conducente del veicolo, per la grave
violazione alle regole della circolazione
stradale, ad una pena pecuniaria equi-
valente a 10 giorni di detenzione, pari a
680 franchi giornalieri, come pure ad
un’ammenda amministrativa di 1000 fr.
La conducente non accettò la senten-
za – confermata poi anche in appello – e
ricorse al Tribunale federale. La donna
ammetteva che l’investimento di un pe-
done, quale atto di mancato diritto di
precedenza, rappresenta una grave vio-
lazione del codice stradale. Tuttavia, ciò
non doveva essere classificato come un
atto di negligenza grave, poiché l’urto
sarebbe stato causato da una momenta-
nea e brevissima disattenzione: proba-
bilmente, il montante frontale largo del-
l’auto avrebbe impedito la visuale.
Il Tribunale federale non diede adito
a tali contestazioni (sentenza 6B_788/
2009). La conducente sapeva che il pro-
prio veicolo aveva tale conformazione
e quindi avrebbe dovuto agire di conse-
guenza. Invece di accertarsi che non vi
fossero pedoni nell’angolo morto, la con-
ducente sarebbe partita «alla cieca»,
senza controllare ulteriormente, urtan-
do così il pedone che si stava muovendo
correttamente nella circolazione. «Que-
sta elementare mancanza di attenzione
deve essere classificata come grave
negligenza», recita la decisione di Lo-
sanna. La donna dovrà subire anche un
ritiro della licenza di condurre.
il consulenteUrs-Peter Inderbitzin
Il montante frontale largo non è una scusa
Parco veicoli stradali nel 2009
Oltre 4 milioni di automobili Al 30 settembre 2009, in Svizzera si sonoraggiunti per la prima volta oltre 4 milionidi vetture private, su un totale di 5,27 mi-lioni di veicoli a motore. Con lo 0,5%, iltasso di aumento rispetto al 2008 è statoil più ridotto dal 1990. Le automobili ave-vano un’età media di 8,1 anni e presenta-vano mediamente una cilindrata di 1975cm3. L’83% era dotato di un motore a ben-zina, mentre il 77% possedeva un cambiomanuale. Registrate, inoltre, 642800 mo-tociclette e 327800 veicoli adibiti al tra-s porto di merci. tg
Tagli alle carte giornaliere per i comuni
In futuro valide solo a partire dalle 9.00L’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS)deplora che, dal 12 dicembre, le carte gior-naliere per i comuni rincareranno del 15%e saranno valide nei giorni lavorativi soloa partire dalle ore 9. L’ASC sottolinea conpreoccupazione come per gli anziani nonvarrebbe così più la pena effettuare usciteavvalendosi della carta giornaliera, e come verrebbe soppresso un importantecontributo alla mobilità degli anziani. LeFFS giustificano il provvedimento con ilsovraffollamento dei treni negli orari dipunta. hwm
Sulla scia della sua leggendaria apparizione con la zebra al circo nazionale Knienel 1977 (nell’illustrazione), il comico svizzero-tedesco Emil Steinberger sensibi-lizza ora i più anziani anche sull’utilizzo delle strisce pedonali: «Non attraversaremai il passaggio pedonale in modo imprudente», recita l’opuscolo «A piedi senzalimiti d’età – sicuri nel traffico» di «Mobilità pedonale», l’associazione svizzera deipedoni (www.fussverkehr.ch). L’opuscolo, sostenuto anche dal Fondo di sicurezzastradale e da Pro Senectute, fornisce agli anziani numerosi suggerimenti utili. Se-condo uno studio, gli ultraottantenni sarebbero infatti otto volte più soggetti agliincidenti rispetto alle persone tra i 40 e i 64 anni. hwm
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4 marzo 2010 | touring 4 | società e mobilità 29
Buoni risultati nell’EuroTest per i trasporti pubblici di Berna (qui la nuova Bahnhofplatz).
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›«Non male, ma si può ancora migliorare».È questo il risultato dei test che sono staticondotti alla fine dell’anno scorso in ben 23città e 14 paesi europei per esaminare «laqualità del trasporto pubblico locale». Iltutto si è svolto nell’ambito di EuroTest, ilprogramma europeo di tutela dei consuma-tori, al quale il TCS ha partecipato in qua-lità di unico rappresentante svizzero, as-sieme ad altri 15 club automobilistici.
Buon risultato di Berna | Sul banco diprova degli ingegneri del traffico dell’Uni-versità di Stoccarda, non vi sono state legrandi città svizzere di Ginevra o Zurigo,bensì «solo» Berna. La capitale se l’è cavatacon un giudizio «buono», sebbene con la sua12a posizione si sia piazzata solamente ametà classifica. Sono stati apprezzati, tral’altro, i collegamenti relativamente rapiditra città e regione, i brevi percorsi necessariper le coincidenze, le fermate testate, per lopiù prive di barriere, le numerose demarca-zioni di guida per non vedenti e le piazzoleper passeggini e sedie a rotelle. A riassume-re il risultato del test, è stata poi elogiata labuona informazione ai viaggiatori sui mez-zi di trasporto e su Internet.
Gli aspetti negativi di Berna sono statiravvisati nella mancanza di collegamentinotturni da domenica a mercoledì (mentreda giovedì vi sono numerose corse «Moon-liner») e nella carenza di posti a sedere ri-servati a disabili e donne incinte. Sono statipoi criticati lo scarso numero di schemi del-le linee affissi sui mezzi e la limitazione im-posta dal pagamento con monete. I nuovidistributori di biglietti, di prossima instal-lazione, accetteranno praticamente tutte lecarte di credito, e i sistemi d’informazionesu numerosi nuovi tram, in parte posti in
esercizio soltanto dopo il test, funzionanoegregiamente.
Da Amsterdam a Zagabria | Oltre aBerna, sono state esaminate le seguenti cit-tà: Amsterdam, Bruxelles, Budapest, Hel-sinki, Copenhagen, Lisbona, Lubiana, Lon-dra, Oslo, Parigi, Praga, Roma, Varsavia,Vienna, Zagabria, Francoforte, Amburgo,Colonia, Lipsia, Monaco di Baviera, Barcel-lona e Madrid. Soltanto due, Lubiana e Za-gabria, sono state gudicate insufficienti emolto insufficienti, in nove casi è stato attribuito il voto «sufficiente» (tra cui a Pa-rigi e Londra), in undici «buono» ed è statoassegnato perfino un «ottimo». Il vincitoreè Monaco di Baviera, anche grazie alla ra-pidità dei collegamenti nel centro città eall’assenza di ostacoli. Le metropoli Londrae Parigi, con i loro complicati accessi ad unservizio di metropolitana ormai datato, sela sono cavata peggio, mentre fanalino dicoda è stata la capitale croata Zagabria. Oltre alla lentezza dei collegamenti in cen-
tro città, è stato criticato anche il serviziodi informazione ai viaggiatori.
Secondo il test, però, anche altre città simostrano avare di informazioni per i pas-seggeri: su circa un terzo dei mezzi di tra-sporto testati in tutte le città mancano di-splay dinamici e a testo variabile. I siti in-ternet sono invece molto diversi: Londraostenta ben 16 lingue, così come Lisbona.La capitale portoghese è stata però critica-ta per la frequente necessità di acquistareun nuovo biglietto per la coincidenza. Perquanto riguarda le tariffe, in molti casi l’acquisto dei biglietti si è rivelato essereun’operazione indecifrabile. Sotto questoaspetto il test ha incoronato Amsterdam eil suo sistema di carte con chip; in questomodo i viaggiatori non devono più preoccu-parsi del biglietto giusto, perché l’importoviene automaticamente scalato.‹
Heinz W. Müller
Info TouringTutti i dettagli relativi all’EuroTest sui trasporti pubblici locali su: www.strada.tcs.ch.
Buoni i trasporti localiIl trasporto pubblico locale in 23 città europee è di buona qualità, anche se vi sonopossibili migliorie. Il TCS ha partecipato al test, che ha interessato pure Berna.
I criteri del test
Per l’EuroTest condotto tra il 24 ottobre
e l’11 dicembre 2009, in ognuna delle
23 città sono state selezionate secondo
uno schema standardizzato 12 ferma-
te, diverse per affluenza di viaggiatori,
funzione di raccordo e numero di sistemi
di trasporto. Sono stati valutati i seguen-
ti elementi: durata del viaggio (35%),
coincidenza (15%), informazione prima
e durante il viaggio (25%), disponibilità
di biglietti e prezzi (25%). tg
30 società e mobilità | touring 4 | 4 marzo 2010
Alla fine del 2009 «Touring» aveva rife-
rito ancora una volta del tragico caso
della giovane automobilista Angela S.
che nel 2006 aveva investito una cicli-
sta tredicenne, la quale aveva svoltato
improvvisamente senza segnalare la
manovra con la mano. La studentessa
era morta sul colpo, mentre l’automobi-
lista ha subito un trauma psicologico.
Ciononostante, la ragazza si è dimostra-
ta disponibile a partecipare ad una cam-
pagna di sensibilizzazione del TCS rivol-
ta a chi termina la scolarità.
Per i non addetti ai lavori non è com-
prensibile come Angela S. sia stata giu-
dicata colpevole in prima istanza di omi-
cidio colposo, sebbene a prima vista non
avesse alcuna colpa. Tutte le speranze
erano dunque riposte in appello. Ecco
perché ora risulta particolarmente scon-
fortante il verdetto del tribunale d’appel-
lo, il quale ha confermato la sentenza,
nonostante la ragazza rimasta uccisa
non si fosse comportata correttamente,
né avesse utilizzato la pista ciclabile sul
lato opposto. Anche se Angela S. non
stava superando i limiti, secondo il tribu-
nale «avrebbe dovuto moderare la velo-
cità, tenersi pronta a frenare, rispettare
una sufficiente distanza di sicurezza la-
terale o rinunciare addirittura alla ma-
novra di sorpasso». I giudici, pur commi-
nando una multa relativamente ridotta,
hanno ritenuto che la giovane automo-
bilista avrebbe dovuto tenere conto di
un eventuale comportamento errato
della ciclista.
La morale di questa amara storia è
dunque che su tutti gli automobilisti che
mettono in moto il loro mezzo incombe
una sanzione in caso di incidente. Non è
allora sufficiente attenersi scrupolosa-
mente alle norme? Gli automobilisti de-
vono anche essere estremamente previ-
denti e tenere sempre conto che gli altri
utenti del traffico potrebbero improv-
visamente commettere un’infrazione.
Occorre sempre tenersi pronti a frenare.
Eppure vi sono situazioni che non sono
prevedibili e alle quali non si riesce a rea-
gire. In questo senso, si può dunque
affermare che guidare un’auto è a tutti
gli effetti un’impresa ad alto rischio.
il commentoHeinz W. Müller
Il caso di Angela S.e la morale della storia
›Nella sua risposta di consultazione alrapporto in merito al futuro delle reti infra-strutturali nazionali, il TCS ritiene «asso-lutamente necessario potenziare le infra-strutture dei trasporti». Sono soprattutto larete stradale e quella ferroviaria ad averraggiunto già oggi, in molti punti, i loro li-miti. A causa dell’evoluzione demograficaprevista, il TCS ritiene che la domanda ditrasporti continuerà a crescere.
Unilaterale | Sebbene il rapporto conten-ga «un orientamento strategico fondato perle sfide nel settore dei trasporti», è incom-prensibile «come il Dipartimento dei tra-sporti continui a vedere unilateralmentevantaggi ambientali e a livello di sicurezzasolo nel traffico su rotaia, disconoscendo i progressi del trasporto motorizzato sustrada».
In questo senso, secondo il TCS, la retestradale nazionale gioca un ruolo centrale,poiché le strade nazionali sono di gran lun-ga le più sicure. L’adeguamento di questarete alla crescente esigenza di mobilità diuna popolazione in aumento è indispensa-bile. Solo con una rete autostradale effi-ciente si può impedire al traffico di andarea gravare sulle strade di categoria inferiore
e sulle città. Per il finanziamento degli in-vestimenti nel traffico stradale, occorre peril momento restare fedeli al sistema in vi-gore. Per il «mobility pricing» il TCS espri-me dunque riserve. Inoltre, «occorre final-mente impiegare la riserva miliardaria delfinanziamento speciale per i progetti ur-genti di costruzione stradale, indipenden-temente dai prossimi programmi di rispar-mio della Confederazione», scrive il TCSnella sua presa di posizione.‹ hwm/tg
Il TCS spezza unalancia per la stradaPer il finanziamento degli investimenti nel trasporto stradale, secondo il TCS occorre restare fedeli al sistema in vigore. Riserve del TCS sul «mobility pricing».
Le strozzature sulle autostrade vanno rimosse affinché gli ingorghi non si riversino altrove.
Key
sto
ne
Reti infrastrutturali
Le reti infrastrutturali nazionali assicu-
rano l’approvvigionamento e sono per lo
più di competenza della Confederazione.
Si tratta della rete di strade nazionali e
strade principali; della rete ferroviaria
(senza tram e ferrovie di montagna);
dell’infrastruttura dell’aviazione civile
(aeroporti nazionali e sicurezza aerea);
dell’infrastruttura elettrica; dei gasdot-
ti ad alta pressione e delle reti terrestri
delle telecomunicazioni e radio. L’elen-
co non comprende le reti infrastruttura-
li regionali.
4 marzo 2010 | touring 4 | società e mobilità 31
Pubblicità
dei controlli. Leggermente diminuite anchele cifre relative ai motociclisti: nel 2009 imorti sono stati 79 (–5%), mentre i feriti gra-vi 1439 (–5%); l’anno prima gli uccisi eranostati 83 e i feriti gravi 1374.
Ciclisti a rischio | Inversa è invece la ten-denza delle cifre relative ai ciclisti: nel 2009sono stati 55 i morti sulle nostre strade, ossia più del doppio rispetto al 2008 (27 e105%). Il numero dei feriti gravi è aumenta-to da 821 a 850 (+4%). Non è ancora chiarocome mai i ciclisti siano tanto colpiti, anchese il boom della bicicletta potrebbe avercontribuito. Progettisti, politici, psicologidel traffico e ciclisti stessi sono tutti chia-mati ad una maggiore responsabilità, ritie-ne l’upi. Per quanto riguarda i pedoni, nelloscorso anno sono rimaste uccise 62 personecontro le 59 del 2008 (+5%), mentre 689 sonostate ferite gravemente, ossia 51 in più (+8%) rispetto all’anno prima.
Le cifre definitive sugli incidenti verran-no pubblicate in estate dall’Ufficio federaledi statistica.‹ hwm/tg
key
Meno morti in auto, ma di più in biciMolti meno automobilisti hanno perso
la vita sulle strade svizzere durante il
2009, a fronte di un pauroso aumento
di ciclisti morti. Sono i risultati di una
indagine dell’Ufficio prevenzione infortuni
(upi) presso gli uffici cantonali di polizia.
› Secondo la ricerca dell’upi, il numero del-le vittime della strada in Svizzera è nelcomplesso leggermente diminuito: nel 2009sono morte 348 persone, ossia 9 in meno ri-spetto all’anno precedente, mentre 4648 so-no rimaste gravemente ferite (2008: 4780). Il numero di morti e feriti gravi è diminuitosoprattutto per quanto riguarda i passeg-geri delle automobili, confermando in talmodo la tendenza positiva degli ultimi an-ni: nel 2009 le vittime tra gli occupanti diautovetture sono state 128, mentre nel 2008erano ancora 156 (–18%). Il numero dei feritigravi è diminuito del 13%, passando da 1599a 1389.
L’upi riconduce la tendenza ai progressitecnologici delle vetture, al miglioramentodelle infrastrutture e all’intensificazione
Le ultime cifre sugli incidenti dimostrano che i ciclisti sono i soggetti più a rischio.
32 viaggi e tempo libero | touring 4 | 4 marzo 2010
›Ancora due metri avanti e un po’ verso sinistra: ora la posizione è perfetta. Accan-to al tavolo da pranzo luccica lo specchio diun lago, dietro al letto si stende un pratocon greggi al pascolo e dalla cucina si am-mirano montagne innevate. La nostra casetta delle vacanze si trova direttamen-te sulle sponde del magnifico Lake Wanaka,nel cuore dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. Solo ieri, da salotto, cucina e ca-mera da letto potevamo ammirare il Kara-wau River e le pittoresche casupole di Arrowtown, antico paesino di cercatorid’oro, mentre nei prossimi giorni il pano-rama sarà scandito dalle spiagge di scoglie dalle foreste pluviali della selvaggia co-sta occidentale. Del resto, la nostra casa haquattro ruote, sei marce, un serbatoio dibenzina, uno di gas, uno di acqua ed unoper gli scarichi. Si tratta infatti di un cam-per di 6,8 m di lunghezza.
Viaggiare in piena libertà | La NuovaZelanda è il paese ideale da visitare conquesto mezzo di trasporto. Le strade sonobuone, il traffico extraurbano è scarso o
Nuova Zelandain piena naturaViaggiare in camper attraverso spettacolari montagne,baie e laghi della Nuova Zelanda è eccitante e rilassante allo stesso tempo. E per il pernottamento vi sono strutture gestite da espatriati svizzeri.
4 marzo 2010 | touring 4 | viaggi e tempo libero 33
moderato e ovunque si possono trovaregraziosi campeggi, alcuni dotati addiritturadi zona wellness. Inoltre è consentito per-nottare su numerosi parcheggi e piazzole disosta pubbliche. Eccetto in dicembre e gen-naio, quando è indispensabile la prenota-zione anticipata, una casa su quattro ruoteoffre dunque la massima libertà, consen-tendo di partire quando e per dove si vuolee di sostare ovunque a piacimento.
Le sfide non mancano di certo. Innanzi-tutto occorre imparare la funzione dellemolte leve, pulsanti e interruttori di abita-colo, cucina, toilette e salottino. Poi viene ilmomento di confrontarsi con la circolazionea sinistra, le stradine di montagna ricche dicurve, i ponti a senso unico, gli improvvisiscrosci di pioggia e le folate di vento chefanno oscillare il veicolo. Nel frattempo c’èsempre la preoccupazione di trovare dueparcheggi affiancati liberi al supermercatoe di non incappare in tettoie visto le cabinerialzate del camper.
Dopo un paio di giorni, però, tutto è sottocontrollo. Ora si sa finalmente dov’è il ri-scaldamento, dove si deve collegare il tubo continua a pagina 35
Visitando la Nuova Zelanda a bordo di un camper, si incontrano frequentemente paesaggi mozzafiato. Una tranquilla sosta per il pranzo in questo luogo equivale a puro relax.
per le acque di scarico e come riporre le sto-viglie affinché non cadano durante il viag-gio. E si è capito, soprattutto, che i dati uf-ficiali sulla durata del viaggio sono sempreapprossimativi. Viaggiare in camper richie-de infatti tempo e calma, perché se da unlato è meglio procedere a velocità modera-ta, dall’altro la grandiosità del panoramainvita a frequenti soste.
Ad esempio quando il Franz Josef Glacierrisplende d’argento nella luce del mattino,quando dalle nuvole spunta improvvisa-mente la montagna più alta della Nuova Ze-landa, il Mount Cook o quando i delfini delQueen Charlotte Sound sfoggiano le loroacrobazie e i leoni marini sonnecchiano alsole sulla strada per Kaikoura. Qui e là sideve poi assolutamente abbandonare il vei-colo per una bicicletta, un kayak o un paiodi scarponcini per apprezzare più da vicinola varietà del paesaggio. Perché non provareun viaggio in barca lungo i fiordi dell’Isoladel Sud, una passeggiata attraverso la fore-sta vergine di Kauri dell’Isola del Nord,
Montagne e pecore al pascolo sulla costa ovestdell’Isola del Sud e le imponenti Pancake Rocks.
4 marzo 2010 | touring 4 | viaggi e tempo libero 35
un volo turistico sulle vette, una gita in bar-ca a vela con uno yacht da regata, un girodi osservazione delle balene o un bagno nel-le calde acque sulfuree di Rotorua e Han-mer Springs?
Paradiso dei turisti fai da te | La bel-lezza della natura fa dimenticare però spes-so che la Nuova Zelanda è anche ricca di cit-tà da visitare. Ad esempio Christchurch,con il suo flair meridionale, la scozzese Dunedin, il centro economico Auckland e,non da ultima, la capitale Wellington con-quistano il turista con la loro interessantearchitettura, i graziosi parchi verdi e le se-ducenti vie per lo shopping. Una tappa ob-bligata per i turisti è l’entusiasmante mu-seo nazionale «Te Papa» di Wellington.
Ma l’isola è di interesse anche sotto ilprofilo culinario. Da un paio d’anni, su tut-to il territorio vengono inaugurati nuovi ri-storanti per intenditori, cosa questa che
Da sapere
Come arrivare: La compagnia di bandiera Air New Zealand effettua voli
giornalieri da Londra alla Nuova Zelanda, con scalo ad Hong Kong o Los
Angeles. Coincidenze da e per la Svizzera con Swiss; www.airnewzea-
land.com. Periodo migliore: Da ottobre ad aprile. In camper: Non pro-
grammare tragitti troppo lunghi da effettuare in un giorno. Generalmen-
te, per percorrere 1 km occorre 1 minuto. Attenzione: divieto di transito
per i camper sulle strade sterrate. Alloggi: La scelta migliore sono i «Top
10 Holiday Parks»; www.top10.co.nz. Prezzo a notte per veicolo con 2
persone: 15–40 NZD. Al di fuori delle città, il campeggio è consentito qua-
si ovunque. Informazioni e prenotazioni: tel. 0844888333 o presso una
filiale Kuoni. Informazioni sulla Nuova Zelanda: www.newzealand.com.
500 km
Isola del Sud
Isola del Nord
Christchurch
Dunedin
Auckland
Mt. Cook
WellingtonKaikoura
AUSTRALIA
NZ
Le isole della Nuova Zelanda offrono alcuni dei paesaggi più belli: la solettese Iris Abächerli davanti ad uno scenario mozzafiato; il Moeraki River sulla costa ovest dell’Isola del Sud.
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Visitando la Nuova Zelanda capita spes-
so di imbattersi in espatriati svizzeri
che lavorano nel settore del turismo.
Magari capiterà di incontrare il primo
già all’arrivo. Claudio Rüegger è diretto-
re delle vendite dell’accogliente Hyatt
Regency Hotel di Auckland, mentre Eve
Häuptli lavora presso l’agenzia locale
«Explore NZ» di Auckland, che organiz-
za gite in barca a vela, in yacht ed escur-
sioni in barca per vedere le balene.
Iris Abächerli, originaria del Canton
Soletta (v. foto a sinistra), lavora invece
sulle montagne dell’Isola del Sud. Insie-
me al marito, la guida alpina e maestro
di sci Gary Dickson, dirige l’agenzia «Al-
pinism & Ski» nella località turistica di
Wanaka, che da ottobre a maggio orga-
nizza escursioni personalizzate, pas-
seggiate in alta quota e su sci, offrendo
inoltre accoglienti alloggi.
Pernottare come a casa di amici è
possibile anche da Heidi e Werner Plüss
a Blenheim, sulla punta più settentrio-
nale dell’Isola del Sud. Dopo una vacan-
za in Nuova Zelanda, l’imprenditore e la
manager Swissair avevano istintiva-
mente deciso di lasciare la località zuri-
ghese di Wangen, per realizzare il sogno
di aprire un proprio hotel. La loro villa
edoardiana «Peppertree», graziosamen-
te arredata, è tra i più bei bed & break-
fast della Nuova Zelanda. Non lontano,
si estendono due aziende vitivinicole
dal nome svizzero. Una è quella fondata
da Georg Fromm da Malans, chiamata
«Fromm Winery», mentre l’altra è la
«Herzog Winery», di proprietà dell’ex ri-
storatore di Winterthur Hans Herzog e
di sua moglie Therese (ristorante Tag-
genberg). I vini degli Herzog possono
tra l’altro essere disgustati nell’adia-
cente ristorante per intenditori. cha
www.auckland.regency.hyatt.com, www.ex-plorenz.co.nz, www.alpinismski.co.nz,www.thepeppertree.co.nz, www.frommwine-ries.com, www.herzog.co.nz
Heidi e Werner Plüss davanti al loro B&BPeppertree a Blenheim.
Ospitalitàelvetica in Nuova Zelanda
continua da pagina 33 non deve stupire, data l’abbondanza di pre-giati prodotti locali. Chi possiede un cam-per dotato di cucina perfettamente allestita(ed intende anche utilizzarla!), apprezzerà isupermercati dove abbondano bistecche,verdura, frutta, formaggio e torte; tutto ingrandi quantità e a buon mercato per i no-stri standard. È solo al pane che si deve farel’abitudine.
Risultato di un viaggio in camper: si por-terà con sé il vivo ricordo non solo dellegrandi attrazioni della Nuova Zelanda, maanche e soprattutto delle esperienze perso-nali di viaggio. Come ad esempio il piaceredi un ottimo salmone acquistato in un viva-io lungo la strada; lo spavento di scoprireun opossum sul tetto nel bel mezzo dellanotte; la sorpresa di scoprire, di primo mat-tino, un piccolo pinguino vicino al propriocamper; e la gioia di aver trovato una minu-scola pepita durante la ricerca dell’oro adArrowtown.‹ Christa Arnet
Questo viaggio è stato organizzato da Air New Zealand e Tourism New Zealand.
Vacanze in Italia
4 marzo 2010 | touring 4 | viaggi e tempo libero 37
Ora si conferma finalmente quello che
abbiamo sempre sospettato: in vacanza
si tende a lasciarsi andare di più. Il sol-
leone, il mare cristallino e le calde sera-
te estive inducono al flirt. O anche a
qualcosa di più, come ha mostrato uno
studio rappresentativo condotto da
Kuoni Svizzera. La metà di tutti gli
intervistati afferma infatti di aver avuto
almeno un flirt o una scappatella in va-
canza. Sospendiamo però ogni giudizio
sul fatto che le donne, con il 49%, sa-
rebbero in questo senso più attive ri-
spetto agli uomini con il 42%. Per il
15% degli svizzeri, il flirt estivo si è poi
trasformato in una relazione duratura.
Evidentemente parlare di relazioni e
famiglia in vacanza ha il suo effetto: il
46% decide infatti di andare a vivere
con il proprio partner, il 42% di ampliare
la famiglia, il 37% di movimentare la vi-
ta amorosa e il 35% di fondare una fa-
miglia. Nessun segno invece delle tanto
pubblicizzate litigate vacanziere: solo il
4% di tutte le coppie litiga, ossia un bel
25% in meno rispetto a quanto accade
tra le quattro mura domestiche.
I temi principali di cui si discute nelle
brevi settimane di vacanza sono la salu-
te e il lavoro. Secondo l’indagine sulle
vacanze di Kuoni, circa la metà degli in-
tervistati parla con il partner o gli amici
del proprio stato di salute (45%). Ma
anche un bilancio della propria vita
lavorativa e personale più equilibrato
(43%) o un posto di lavoro migliore
(43%) sono temi che interessano a mol-
ti e che spingono al cambiamento.
Questi studi, al di là di quanto affida-
bili si ritengano, consentono però di
gettare uno sguardo su vita privata e
abitudini preferite. A questo proposito,
dovete sapere che un uomo svizzero su
otto, ovunque lo incontriate, conoscerà
i risultati più recenti della Champions
League. E per quanto riguarda il cellula-
re, non sono gli uomini con il 32%, bensì
le donne con il 35%, a non volervi affat-
to rinunciare. Per quanti desiderano
programmare vacanze un po’ diverse
dal solito, si consulti il sito Internet:
www.kuoni.ch/ferienreport.
taccuino di viaggioChristian Bützbergerredattore
Gli svizzeri non sono immuni ai flirt vacanzieri
›L’andamento economico del settore aereoè inspiegabile. Quasi tutte le compagnie aeree registrano una perdita ed alcune sonoaddirittura sull’orlo del baratro, tra cui anche nomi importanti. Eppure cresce ilnumero di quanti prenotano un volo e il turismo è un settore in espansione. Comeriesca una «piccola» compagnia aerea qualeAir Berlin ad affermarsi in questa situazio-ne, ce lo racconta il suo CEO Joachim Hu-nold in occasione della Conferenza deglioperatori turistici a San Gallo, organizzatadalla rivista «travelmanager».
Ampliamento in Svizzera | Il modello dibusiness della seconda compagnia aereatedesca, dopo Lufthansa, è un modello ibri-do trainato dai due settori dei voli turisticie dei voli d’affari. Negli ultimi anni, AirBerlin è riuscita ad aumentare la frequenzadei voli e oggi sul traffico interno tedescodetiene una quota di mercato del 40%.
Secondo Hunold, Air Berlin ha legger-mente ampliato l’offerta a Basilea, mentrea Zurigo la sua quota si attesta al 13%. «I co-sti su Zurigo sono molto elevati», lamenta ilCEO della compagnia. Ciononostante è inprogramma un potenziamento da sei a noveaeromobili. Nel 2007, Air Berlin ha acquisi-to il 49% di Belair, diventando responsabiledella gestione economica. Hunold intrave-de per Air Berlin altre opportunità di cre-
scita nel segmento dei voli d’affari. Cosaoccorre per sopravvivere e dove sarà AirBerlin fra sette anni? «Non saprei dirlo. Chivuole sopravvivere, deve essere flessibile esfruttare ogni opportunità di mercato».‹
Christian Bützberger
I cieli bruciano molti soldiNel 2009 le compagnie aeree hanno bruciato 11,5 miliardi di franchi. Quest’anno si prevede una perdita di «soli» 5,5 miliardi. Eppure le prenotazioni fioccano.
Sostenibilità e frustrazione
Messa a dimora di alberi, sostegno ad orfanotrofi e offerte per progetti
di tutela dell’infanzia. Sull’aspetto della sostenibilità del turismo, anche
in futuro le opinioni promettono di essere divergenti. Christine Plüss,
amministratrice del gruppo di lavoro «Turismo e sviluppo», invita opera-
tori turistici e hotel a segnalare con pittogrammi tra le loro offerte le mi-
sure adottate a favore dell’ecologia.
L’instabilità dell’euro offusca le prospettiveC’è chi si rallegra per il deprezzamento dell’euro, mentre altri si preoccu-
pano. L’esperto di turismo Jürg Schmid, che da marzo lavorerà per le FFS,
vede così annullati gli effetti dei tagli alle spese effettuati negli ultimi
dieci anni. L’instabilità dell’euro e la solidità del franco significano per
Schmid un vantaggio per i concorrenti alpini Alto Adige e Austria. E in
estate gli svizzeri se ne voleranno via. Bü
ald
Joachim Hunold non commenta la diatriba in corsocon la Germania sull’aeroporto di Zurigo.
38 viaggi e tempo libero | touring 4 | 4 marzo 2010
›Con oltre 300 stabilimenti, la Franconia èla regione con la più alta densità di birrificiin Europa. Non sorprende dunque che ordi-nando un bicchiere di vino della regionenella città barocca di Bamberg, si ricevadapprima uno sguardo torvo. Nove birrificiin città e oltre 90 in tutto il circondario of-frono un’ampia scelta di specialità di birra.Gli itinerari per gli amanti di questa bevan-da, che rientrano nell’offerta turistica stan-dard della città, non si limitano solo a descrivere il processo di produzione dellabirra, ma offrono anche l’opportunità di degustare la cinquantina di birre specialiprodotte.
Rinfrescati si va poi verso il centro stori-co della città, con i suoi 200 edifici di valorestorico-architettonico. Dal duomo sino alfamoso municipio ancorato in mezzo al fiume Regnitz, è possibile percorrere mille
anni di storia. Il fiume che attraversa la città divide Bamberg in tre settori denomi-nati Bergstadt, Inselstadt e Gärtnerstadt.Un’esperienza da provare è quella di unaescursione guidata in canoa, che sfiora la«piccola Venezia» e il municipio vecchio.Bamberg è, però, anche un centro economi-co di rilevanza regionale, sede universita-ria e città vivace e interessante grazie a numerosi musei, alla rinomata orchestrasinfonica e a molti mercati all’aperto. Lacittà è tappa obbligata di crociere sul fiumee dal suo porto partono chiatte che, attra-verso il canale Reno–Meno–Danubio, rag-giungono verso sud il Mar Nero e a nordl’oceano Atlantico.
Mercatino a Norimberga | Le possentimura della città con i loro 80 torrioni cir-condano il centro storico di Norimberga,
Birra e culturaBassa Franconia, Alta Franconia, Media Franconia: sono tre dei sette distretti amministrativi della Baviera.Una visita a Bamberg, Norimberga e Würzburg.
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Il municipio di Bamberg ancorato in mezzo al fiumeRegnitz è uno dei soggetti fotografici più amati.
4 marzo 2010 | touring 4 | viaggi e tempo libero 39
Riflessione sul recente passato a Norimberga: la«Strada dei diritti umani». L’imponente residenzadei vescovi principi di Würzburg, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
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suoi ammirati affreschi del pittore venezia-no Giovanni Battista Tiepolo, attrae i visi-tatori anche per la sua eccezionale sceno-grafia. Il pittoresco ensemble formato daMarienkapelle, Kiliansdom, Neumünster,Grafeneckart e Ponte vecchio sul Meno conle sue statue sacre merita ben di essere am-mirato almeno una volta nella vita.
A differenza di Bamberg e Norimberga, aWürzburg il vino è principe, quasi l’attra-zione principale. Qui Frankenwein, Bocks -beutel & co. caratterizzano il paesaggio e lostile di vita del posto. Una peculiarità è rap-presentata dalla cantina storica Juliusspi-tal. Ubicata nel cuore della città, dietro allesue facciate barocche nasconde un moder-no ospedale, mentre nelle sottostanti canti-ne a volta si conservano i vini che godonodi una fama di tutto rispetto anche nelmondo.‹ Bruno Bernhard
Info TouringInformazioni generali: www.deutschland-tourismus.de, www.bayern.by, www.bamberg.info,www.christkindlesmarkt.de, www.tourismus.nuernberg.de, www.wuerzburg.de. Come arrivare:www.ffs.ch. Dove alloggiare: a Norimberga e Würzburg Maritim Hotel, www.maritim.de, a Bamberg Hotel Residenzschloss, www.welcome-hotel-residenzschloss-bamberg.de
metropoli della Media Franconia. Dalla for-tezza di Kaiserburg, simbolo della città, sirespira la Storia. I sogni dei bambini diven-tano realtà grazie al museo del giocattolo,mentre gli amanti dell’arte e della culturaapprezzeranno il Museo Nazionale Germa-nico. Oggi Norimberga è famosa soprattut-to per il suo mercatino di Natale, che si tie-ne ogni anno nel periodo dell’Avvento sullapiazza principale dinnanzi alla Frauenkir-che, la «chiesa delle donne».
Norimberga è inoltre rinomata per le suesalsiccie alla griglia (Rostbratwürstchen).Non più spesse di un mignolo, vengonomangiate in quantità che variano a secondadella loro lunghezza, in genere accompa-gnate dai crauti oppure dall’insalata di pa-tate. Non bisogna poi dimenticare le moltevarietà di birra e i biscotti speziati chiama-ti «Lebkuchen».
Würzburg città barocca | Würzburg af-fascina per i suoi contrasti: qui monumentidi pregio storico-artistico, musei, l’impo-nente Residenz, il tutto incastonato nei vigneti circostanti, e là divertimenti, sfre-natezza, progresso… La Residenz, palazzoresidenziale dei vescovi principi e oggi pa-trimonio dell’umanità dell’Unesco, con i
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4 marzo 2010 | touring 4 | club e soci 41
› Il settore dell’assistenza stradale è in piena mutazione grazie ai sistemi telemati-ci di bordo. Con questa tecnologia è oggipossibile stabilire una comunicazione vo-cale con il conducente dell’auto, conoscerela sua posizione esatta e sapere addiritturase è avvenuta una collisione. Una tecnologiaora funzionante anche in Svizzera grazie aun accordo tra TCS e gruppo PSA (v. inter-vista). Da marzo tutte le chiamate di soccor-so, emesse manualmente o automaticamen-te dai modelli Peugeot o Citroën equipag-giati con il dispositivo, sono ricevute dallaCentrale d’intervento del Touring ClubSvizzero, che provvederà a fornire assisten-za o soccorso stradale in caso di panne tra-mite la sua Patrouille. In caso di chiamatad’emergenza, il TCS si incarica di raccoglie-re i dati emessi dal veicolo via SMS e di coordinare l’invio di soccorsi.
Ad esempio, per una panne il sistema siattiva premendo un pulsante posto sull’ap-parecchio radio/CD, dopo aver inserito unacarta telefonica SIM nell’apposita fessura.Su alcuni modelli la SIM è integrata di serie. Nel caso, malaugurato, in cui l’allar-me scatta e gli occupanti non sono in gradodi rispondere, il TCS invierà i soccorsi piùappropriati sul luogo esatto, in base alle in-formazioni emesse dal veicolo, quali coor-dinate GPS e apertura degli airbag.‹ ac
Premi «SOS» e arriva il TCSDa marzo l’assistenza stradale dei modelli Peugeot e Citroën è affidata al TCS. Grazie a una tecnologia d’avanguardia, basta ormai schiacciare un pulsante sul cruscotto e il TCS coordina gli interventi in caso di panne o di incidente.
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Basta una pressione sul pulsante SOS e la centrale del TCS organizza i soccorsi.
«Abbiamo scelto il TCS per le sue qualità»»Perché il gruppo PSA Peugeot Citroën ha scelto ilTCS come partner in questo progetto?Stephan Cayet: Siamo leader europei nei servizi di emergen-
za e assistenza localizzati: siamo già presenti in 9 paesi, con
750000 veicoli venduti, 100000 chiamate trattate di cui
10000 urgenze. Questo risultato poggia essenzialmente
sulle società di assistenza che devono dimostrare la qualità
nel loro servizio, un’informatica efficiente e l’accesso ai ser-
vizi pubblici di soccorso nazionali. Per questi criteri, il TCS è
apparso il miglior partner per PSA in Svizzera.
Su quali modelli Peugeot e Citroën è già, oppure sarà, disponibile questo dispositivo?La seconda generazione del sistema viene presentata al
Salone di Ginevra in anteprima mondiale e viene commercia-
lizzata su due nuovi veicoli. Entro la fine del 2010 sarà este-
sa alla maggior parte dei nostri modelli.
Quali sono i vantaggi concreti per l’automobilista?Siccome funziona sia manualmente sia automaticamente,
quando si rileva una collisione il servizio permette di localiz-
Stephan Cayet (44 anni) è il responsabile dellaTecnica dei servizi telematici del gruppo auto-mobilistico francese PSA Peugeot Citroën.
zare il veicolo immediatamente e con estrema esattezza. Il
cliente guadagna così tempo prezioso nell’assistenza in
caso di avaria oppure nell’intervento dei soccorsi pubblici nel
caso di un incidente.
Il sistema funziona anche se ci si trova all’estero?Ovunque si trovi in uno dei dieci paesi in cui vige la copertu-
ra, il cliente potrà in ogni momento essere assistito o soc-
corso nella sua lingua dalla centrale telefonica del suo paese
d’origine. I soccorsi locali sono invece avvertiti tramite la
centrale del luogo d’incidente. In questo modo, il servizio se-
gue l’automobilista senza obbligarlo a parlare le lingue dei
paesi visitati o a conoscere le procedure locali di accesso ai
servizi di soccorso pubblici.« Intervista: ac/mv
42 club e soci | touring 4 | 4 marzo 2010
Bruno Ehrler è il nuovo presidente del CdAdi Viasuisse a Bienne.
Presidente di ViasuisseBruno Ehrler (42 anni), direttore
generale del Touring Club Svizzero
(TCS), è il nuovo presidente del
Consiglio di amministrazione di
Viasuisse a Bienne.
›Con Bruno Ehrler, al vertice delConsiglio di amministrazione dellasocietà Viasuisse SA è stata nomina-ta una personalità che vanta ampiaesperienza e know-how in merito alle questioni del traffico a livellonazionale ed internazionale. Cosìrecita il comunicato ufficiale di Via-suisse.
Viasuisse SA è la centrale nazio-nale d’informazione sul traffico consede a Bienne, che gestisce una re-dazione trilingue in grado di redi-gere notizie sul traffico 24 ore su 24 e di trasmetterle ai diversi mezzidi comunicazione. Il Touring ClubSvizzero è tra i suoi fondatori ed èazionista per il 30% di Viasuisse SA;da quest’ultima il club riceve ampiservizi relativi al traffico.
Il pioniere TCS | In precedenza,era stato il TCS che per molti anniaveva diffuso sotto la propria regiale informazioni sul traffico tramitel’emittente radio SRG SSR Idée Suisse, dalla sede centrale di Gine-vra-Vernier. Il club contribuisce at-tivamente ad alimentare il numerotelefonico di informazioni sul traffi-co 163, pure gestito attualmente daViasuisse.‹ hwm/tg
›Anche questo lungo inverno sta per giun-gere al termine. E gli amanti delle due ruotegià pensano al momento in cui tirerannofuori dal garage il loro mezzo per lanciarsiin una spensierata corsa all’aria aperta.Tuttavia, a volte la foga fa brutti scherzianche ai centuari più provetti, facendo lorodimenticare che dopo mesi di inattività i riflessi si sono piuttoso appannati. Per evi-tare allora che il tanto desiderato ritorno in sella ad una potente motocicletta si con-cluda spiacevolmente, è auspicabile un ap-proccio prudente per riprendere «la mano»sul manubrio. Niente di meglio di uno spe-cifico corso di Test & Training TCS in unodei suoi cinque centri.
Formule e contributi | Durante il corso ipartecipanti imparano a conoscere i proprilimiti e quelli del veicolo. Innanzitutto, si
inizia con una lezione di teoria sulle tecni-che ottimali di guida. In seguito, durante lapratica i centauri avranno modo di familia-rizzarsi con le varie tecniche di guida: comeaffrontare le curve, come frenare in modoottimale ed evitare gli ostacoli.
Varie le formule dei corsi offerti: «Com-patto» (circa 5 ore), «Intensivo» (una giorna-ta) e «Perfezionamento (1 giorno). Per i con-ducenti di scooter vi sono lezioni specificheper le loro esigenze. I corsi «intensivi» e di«perfezionamento» per motociclisti sonosovvenzionati dal Fondo per la sicurezzastradale con 200 fr. fino al 30 giugno 2010.In seguito solo con 100 fr. Vengono orga-nizzati anche corsi di guida sportiva e ago-nistica (all’estero).‹ ac
Info TouringPer date, prezzi e sedi dei corsi consultare il sito:www.test-und-trainingtcs.ch o tel. 0844888111
Per recuperare i riflessi in moto Dopo la lunga inattività dovuta al freddo inverno, i motociclisti potrebbero avere i riflessi appannati. Un corso Test & Training TCS per riprendere confidenza.
Le prime escursioni in moto sono le più a rischio; meglio allenarsi con un corso del TCS.
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4 marzo 2010 | touring 4 | il punto 43
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Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del TouringClub Svizzero (TCS)
Il futuro è delle auto elettriche: la Nissan Leaf in occasione del 1° Forum sull’elettromobilità.
Il Salone internazionale dell’automo-bile, in corso in questi giorni presso il
Palexpo di Ginevra, offre un’interessantepanoramica sulle innovazioni e sui progettifuturi dell’industria internazionale del-l’automobile e della componentistica, chemostra di volersi assumere la responsabi-lità di un futuro migliore.
Il Touring Club Svizzero si impegna affinché i suoi soci, e quindi l’intera popo-lazione elvetica, possano sfruttare a lungotermine gli innegabili vantaggi della mobi-lità motorizzata. Del resto, scegliendo ognigiorno i loro mezzi di trasporto, i consuma-tori dimostrano di non poterne fare a meno.Ma qual è la particolare responsabilità del-l’industria mondiale dell’automobile e del-la componentistica nei confronti dei consu-matori?
1.Sicurezza: occorre spingere oltre glienor mi progressi compiuti dal settore au-tomobilistico in fatto di sicurezza attiva epassiva dal tragico record di vittime dellastrada raggiunto circa 40 anni fa, senza di-minuire gli sforzi in questo senso. Contro-parti dell’industria sono la politica, la polizia, l’educazione stradale e la forma-zione continua.
2.Efficienza energetica: è ritenuta la sfi-da più importante. I combustibili fossili so-no limitati e sempre più costosi, mentre ilclima mondiale richiede di ridurre al mini-mo le emissioni di CO2. Per l’industria ciòsignifica due cose: in primo luogo, renderemolto più efficienti i motori a carburanti
fossili, ossia abbassarne i consumi e, in secondo luogo, trovare alternative tecnolo-giche ad essi. Le parole chiave sono: «plug-in hybrid», celle a combustibile, elettromo-bilità, idrogeno. Decisiva sarà la possibilitàdi produrre rapidamente in serie tali tecno-logie per integrarle in prodotti di massa.
3.Collaborazioni: l’industria, consapevo-le della sua responsabilità, deve collabora-re con la ricerca, il mondo del commercio, iconsumatori e la politica. L’industria nondovrà strenuamente cercare di screditare lenuove condizioni quadro e disposizioni dilegge. Nell’ambito di una collaborazionecostruttiva, dovrà invece accettare nuovi estimolanti obiettivi, per esempio dei limitiall’emissione di CO2 per le auto nuove. Allostesso tempo, la politica deve cessare di an-nichilire la forza innovatrice dell’industriacon misure di stampo ideologico, qualimulte salate o divieti di utilizzo.
Il Touring Club Svizzero sostiene la col-laborazione tra politica ed industria, pro-ponendo al mondo della politica soluzionipraticabili e ragionevoli, ed incoraggiandol’industria e il mondo del commercio ad im-mettere attivamente sul mercato le loro in-novazioni a beneficio di sicurezza ed effi-cienza energetica. Inoltre, ci impegniamoper un comportamento responsabile deiconsumatori, affinché conoscano e sfrutti-no le innovazioni tecnologiche dell’in-dustria.
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«
L’industria ha ildovere di essereresponsabile
Panoramica prezzi eprestazioni TCSAffiliazione www.tcs.ch
Motorizzati (automobilisti e motociclisti) a seconda della Sezione e pro rataTessera partner/giovani Fr. 44.–Non motorizzati Fr. 32.–Cooldown Club membercard Fr. 66.–Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.–Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della SezioneQuota per socio campeggiatore TCS(solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr.55.–** camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–
ETI TCS www.eti.ch
Europa motorizzato «Famiglia» Fr.103.–Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.–Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.–Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.–Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.–Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.–Spese di cura Europa Fr. 32.–Spese di cura Mondo Fr. 45.–
Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch
per tutta la famiglia Fr. 28.–20% di sconto per i titolari del Libretto ETI
Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda
Per veicoli aziendaliSoccorso stradale da Fr. 134.–Protezione giuridica di circolazione da Fr.111.–
ASSISTA www.assista.ch
Assicurazione protezione giuridicaCircolazione Fam. Fr. 96.– Individuale Fr. 66.–Privata Fam. Fr. 215.– Individuale Fr. 192.–Immobili Fr. 95.–
Auto TCS www.autotcs.ch
Responsabilità civile, casco parziale, cascocollisione, capitale incidente, protezione delbonus, danni di parcheggio su richiesta
Assicurazioni due ruotewww.assicurazionitcs.ch
Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–*copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–*Contrassegno responsabilità civile (RC) bici Fr.6.50*Moto-Assistance(soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–*Ai motociclisti in Svizzera e all’estero
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Carta di credito TCS drive
TCS MasterCard drive Fr. 50.–Carta partner Fr. 20.–TCS-American Express drive Gold Fr.100.–Carta partner Fr. 50.–
Infotech www.infotechtcs.ch
Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori emette a disposizione dei soci del club informa -zioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale.
Test&Training www.test-et-trainingtcs.ch
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TAGLIANDO DI ORDINAZIONE Spese postali e di spedizione Fr. 9.50 per ogni ordinazione. Offerta valida fi no al: 30.06.2010, fi no ad esaurimento scorte.
Inviare il tagliando al seguente indirizzo: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch. Per eventuali domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni per telefono). Ditta partner/consegna: Colag AG, 8305 Dietlikon, solo in Svizzera o nel Liechtenstein.
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Telefono / Cellulare: E-mail:
N° socio TCS: Firma:
BILANCIA DIGITALE PER BAGAGLI per Fr. 39.– invece di Fr. 59.–
Set composto da 2 batterie per soli Fr. 3.–
In esclusiva
per i soci
TCS
Quantità:
4 marzo 2010 | touring 4 | la pagina dei lettori 45
Blu, mon amour! «Touring» mette in palio una
allettante Ford Ka blu Scuba. Questa briosa
rappresentante del Kinetic Design della Ford si
contraddistingue per il suo stile espressivo e
l’aspetto sportivo che la rendono una cittadina
tra le più vivaci. Molto accogliente, l’abitacolo
dal design estremamente moderno rispetta la
linea di questa vettura terribilmente attraente.
Il modello in palio è alimentato da un potente
motore da 1,2 litri in grado di sviluppare 69 CV
a fronte di consumi ridotti. Prova ne è che i
consumi in ciclo misto si attestano a modesti
5,1 l/100 km. La Ford Ka si contraddistingue
inoltre per la maneggevolezza nel traffico urba-
no e l’agilità di comportamento.
Il concorso offre l’opportunità di vincere la
versione 1.2 Titanium, che corrisponde al livel-
lo di dotazione superiore. Ben equipaggiata
(radio/CD, climatizzazione, finestrini anteriori
Impressumtouring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedat-tore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren(MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), StephanKneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Sa-bine Rothacher (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Reda-zione Touring, Maulbeer strasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edi-
Il concorso
elettrici), la vettura in palio include inoltre: ver-
nice metallizzata, cerchi in alluminio da 16˝,
spoiler posteriore e volante rivestito in cuoio,
per un valore di 19 750 franchi. La caccia alle
risposte giuste è aperta!
Sponsor del premio:
Ford Motor Company (Switzerland),
Wallisellen, www.ford.ch
Le domande:
1. A quanto ammonta lo sconto offerto
ai soci del TCS per visitare il Salone
internazionale dell’auto di Ginevra?
2. Come si chiama la coppia che possiede
il Bed&Breakfast Peppertree in Nuova
Zelanda?
3. Chi è il nuovo presidente del Consiglio di
amministrazione di Viasuisse a Bienne?
Si possono fornire le risposte per posta (uni -
camente su cartolina postale), tramite SMS, e-
mail o www.touring.ch, indicando le generalità.
Concorso 2/2010: l’apparecchio GPS Garmin nüvi
1390T è stato vinto da Gilbert e Arlette Rubin di Por-
rentruy. Congratulazioni!
Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring»
è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS
e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte
e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere so-
stituiti da una somma di denaro equivalente. Non vie-
ne tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ri-
correre alle vie legali.
Redazione Touring, concorso per
i lettori, casella postale, 3024 Berna;
SMS al numero 9988 (1 fr./SMS)
scrivendo «Touring» e le tre risposte;
touring@tcs.ch (intestazione: concorso)
Termine d’invio: 14 marzo 2010
zione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsa-bile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel.031 387 21 16, fax 031 387 21 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Cen tre d’impression Edipresse Lau sanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: per iscritto, indi-cando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier, tel. 022 417 24 40,fax 022 417 28 66, e-mail: service@tcs.ch. Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti ealtri lavori non richiesti.
In palio la frizzante Ford Ka
46 l’incontro | touring 4 | 4 marzo 2010
Siamo un 10–30% meno cari rispetto allaconcorrenza, poiché non abbiamo costi peril carburante, ma premi assicurativi ridottie spese di manutenzione minime. La manu-tenzione del nostro parco veicoli si limitaalla sostituzione, di quando in quando, diun pneumatico bucato o di una catena usu-rata. Inoltre, la nostra grande forza sta nel-la rapidità di consegna, perché possiamofarci largo nel traffico, utilizzare le piste ciclabili e parcheggiare con facilità.
Le cargo cycle sono sufficientemente potenti
per affrontare le strade in salita?
Naturalmente dipende dalla pendenza e dalcarico. Se dobbiamo recarci in un’area insalita, non imbarchiamo più di 100 –150 kgdi merce per rapporto ai 180 kg di capacitàtotale. Montare motori più potenti ci fareb-be però passare ad una categoria superioredi veicoli, per cui preferiamo mantenerel’attuale omologazione di motociclo.
Dopo il successo ottenuto a Ginevra, state
programmando di espandervi altrove?
Sì, quest’anno speriamo di aprire una fili ale a Zurigo e successivamente a Basileaed anche a Lugano.
E più a lungo termine?
Sono convinto che la nostra idea abbia unfuturo, perché il prezzo della benzina con-tinuerà a crescere e i centri cittadini saran-no progressivamente chiusi alla circolazio-ne, ad eccezione dei veicoli elettrici. Un pro-getto in questo senso è ad esempio in corsodi valutazione a Ginevra.
Oltre all’impatto ecologico, la vostra impresa
intende sviluppare anche un asse sociale?
Sì. Con contratti a tempo determinato tra 6e 24 mesi, intendiamo promuovere il rein-serimento professionale delle persone di-soccupate. In questo modo, esse potrannorientrare nel mondo del lavoro ed utilizzarequesta occupazione di fattorini come tram-polino.
E per le persone gravate da serie difficoltà
sociali?
Sarà concesso loro un 20% di tempo liberoper sbrigare i loro problemi legati ad esem-pio all’affitto o ai debiti, oppure per inizia-re un corso di formazione. In tutti questicompiti saranno sostenuti da un responsa-bile per gli affari sociali che nomineremo abreve.«
Intervista: Jacques-Olivier Pidoux
Per muoversi nel traffico congestionato di Ginevra, GérardValéri ha creato una società di recapito postale tramite«cargo cycle» elettriche, bizzarri motocicli a tre ruote.
Può fornirci qualche cifra al riguardo?
Nel 2009 abbiamo consegnato 10000 ton-nellate di merci su cargo cycle, impedendocosì l’immissione nell’atmosfera di 4 t diCO2 e di 2 chili di particolato fine. Nel 2010,provvederemo al trasporto di 48000 colli,per una riduzione di 12 tonnellate di CO2.
Ma i vostri prezzi sono competitivi rispetto a
quelli dei corrieri motorizzati?
» Le vostre cargo cycle elettriche fanno
davvero scalpore per le strade di Ginevra…
Gérard Valéri: Sì, la gente adora questi veicoli dall’aspetto così esotico. Si avvicinaper guardarli non si offende se stazioniamosul marciapiede oppure imbuchiamo un divieto di transito. Hanno capito, infatti,che lavorando in questo modo forniamo uncontributo concreto ad una migliore quali-tà di vita.
Quando l’ecologia siabbina al business
Gérard Valéri ed una delle sue cargo cycle elettriche che si possono incontrare a Ginevra.
In pilloleGérard Valéri, 44 anni, ha avviato all’inizio del 2008la filiale ginevrina di La Petite Reine, una società di recapito di colli con cargo cycle, già presente aLondra, Parigi e in altre città francesi. Per sapernedi più: www.ecomotrice.ch.
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