san giovanni in croce, casteldidone, san lorenzo aroldo ... · com'e' bello com'è...
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Signore, non abbandonare l'opera delle tue mani: accogli nel tuo regno di bea-
titudine i nostri fratelli e le nostre sorel-le defunti, in particolare ………………………,
ti preghiamo.
Padre, per tua grazia siamo quello
che siamo e la tua azione verso di noi
non è mai vana. Esaudisci con bontà queste preghiere e fa’ che, con la forza
del tuo Spirito, collaboriamo alla edifi-cazione della tua Chiesa nel mondo con la testimonianza della nostra credibilità: in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.
A TE NOSTRO PADRE A te, nostro Padre e nostro Signor,
pane e vino oggi noi offriam sull'al-
tar.
Grano, diverrai vivo pane del cielo, cibo
per nutrire l'alma fedel.
Vino, diverrai vivo sangue di Cristo, fonte che disseta l'arsura del cuor.
ANTICA ETERNA DANZA
Spighe d’oro al vento antica eterna
danza, per fare un solo pane spezzato sulla mensa. Grappoli dei colli profumo di letizia, per fare un solo vino bevanda della grazia.
Con il pane e il vino, Signore ti donia-mo, le nostre gioie pure le attese e le
paure; frutti del lavoro e fede nel futu-ro, la voglia di cambiare e di ricomin-ciare.
Dio della speranza, sorgente di ogni do-no, accogli questa offerta che insieme ti portiamo. Dio dell’universo, raccogli chi è disperso e facci tutti Chiesa, una cosa
in te.
SYMBOLUM '77 Tu sei la mia vita, altro io non ho. Tu sei la mia strada la mia verità. Nella tua parola io camminerò, finché avrò respi-ro fino a quando tu vorrai non avrò pa-
ura sai se tu sei con me io ti prego re-
sta con me.
Credo in te Signore, nato da Maria Fi-
glio eterno e santo uomo come noi. Morto per amore, vivo in mezzo a noi;
una cosa sola con il Padre e con i tuoi, fino a quando, io lo, tu ritornerai, per
aprirci il regno di Dio.
Tu sei la mia forza, altro io non ho, tu sei la mia pace la mia libertà. Niente
nella vita, ci separerà: so che la tua mano forte non mi lascerà. So che da
ogni male tu, mi libererai, e nel tuo perdono io vivrò.
Padre della vita noi crediamo in te; Fi-glio Salvatore noi speriamo in te; Spiri-to d’amore, vieni in mezzo a noi: tu da mille strade ci raduni in unità. E per mille strade poi dove tu vorrai, noi sa-
remo il seme di Dio.
TI SEGUIRO’ Ti seguirò, ti seguirò, o Signore, e nella tua strada camminerò.
Ti seguirò nella via dell’amore e donerò al mondo la vita.
Ti seguirò nella via del dolore e la tua
croce ci salverà.
Ti seguirò nella via della gioia e la tua luce ci guiderà.
DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un so-
lo pane e di un solo calice, fa' che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen. BENEDIZIONE SOLENNE Il Padre ci renda collaboratori del suo
amore diventando pescatori di uomini, perché siamo sempre appassionati cu-
stodi dei suoi doni e li facciamo fruttifi-care nella varietà delle situazioni, con dedizione e coraggio: in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen. E su noi tutti scenda la benedizione di
Dio onnipotente: Padre e Figlio e Spirito
Santo. Amen.
VOCAZIONE
Era un giorno come tanti altri e quel giorno Lui passò, era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò. Co-
me lo sapesse che il mio nome era pro-prio quello come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi
chiamò.
Tu Dio che conosci il nome mio fa che ascoltando la tua voce io ricor-di dove porta la mia strada nella vi-ta, all'incontro con Te.
Era l'alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiamò, era un uomo come tanti al-
tri ma la voce quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chia-
mato una volta sola l'ho sentito pro-nunciare con amore. Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò. VENITE AL SIGNORE CON CANTI Venite al Signore con canti di gioia
O terra tutta, acclamate al Signore, servite il Signore nella gioia, venite al suo volto con lieti canti!
Riconoscete che il Signore è il solo Dio: egli ci ha fatto, a lui apparteniamo, noi, suo popolo, e gregge che egli pasce.
Venite alle sue porte nella lode, nei suoi atri con azioni di grazie: ringraziatelo, benedite il suo nome!
INTRODUZIONE "Discepolo" è una parola tipica del Van-gelo; ed è una parola stimolante, sem-plice, concreta. Essere un discepolo si-
gnifica seguire Gesù, rompere con il passato, abbandonare tutto, mettere
tutto in secondo piano rispetto al suo
amore. Il termine "discepolo" alla lette-ra significa allievo, e questo mette in luce che chi è discepolo è sempre a
scuola di un Maestro che insegna un sistema integrale di vita. Preghiamo in-sieme oggi perché il Signore aiuti anche noi a "lasciare le reti" per seguire la via
di Gesù. SALUTO
Il Signore, che come gli apostoli ci chia-ma a seguirlo per la diffusione del suo Regno, sia con tutti voi. E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE
Fratelli e sorelle, il brano del Vangelo che ascolteremo si conclude con una frase lapidaria: "... lasciarono tutto e lo seguirono". Quei due verbi: 'lasciare' e 'seguire', descrivono le caratteristiche essenziali della vocazione; la risposta alla chiamata del Signore, esige, infatti,
che, al primo posto, nella scala dei va-lori, degli affetti e degli interessi, sia posto Lui e la missione che egli affida, quella stessa che dopo la resurrezione, Cristo affidò agli Undici:" Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura". Invochiamo insieme il
perdono di Dio per le nostre paure e il
nostro egoismo, che ci impediscono di accogliere la sua chiamata.
Signore, non sempre abbiamo testimo-niato fedelmente il Vangelo: Signore, pietà. Signore, pietà.
Cristo, non sempre abbiamo gettato
con forza le reti nel tuo nome: Cristo, pietà. Cristo, pietà.
Unità Pastorale “Mons. Antonio Barosi” San Giovanni in Croce, Casteldidone,
San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio, Voltido
V domenica TEMPO ORDINARIO
Signore, non sempre abbiamo accolto con speranza la tua Parola: Signore,
pietà. Signore, pietà.
Dio onnipotente abbia misericordia di
noi, perdoni i nostri peccati e ci condu-ca alla vita eterna. Amen.
Gloria a Dio nell'alto dei cieli…
COLLETTA
Dio di infinita grandezza, che affidi alle nostre labbra impure e alle nostre fragi-li mani il compito di portare agli uomini l'annunzio del Vangelo, sostienici con il tuo Spirito, perché la tua parola, accol-ta da cuori aperti e generosi, fruttifichi
in ogni parte della terra. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. PRIMA LETTURA (Is 6,1-2.3-8)
Dal libro del profeta Isaia
Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed ele-vato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei sera-fini; ognuno aveva sei ali. Proclamava-no l’uno all’altro, dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua
gloria». Vibravano gli stipiti delle porte al risuo-nare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un
uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno vi-
sto il re, il Signore degli eserciti». Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che
aveva preso con le molle dall’altare. E-gli mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo
peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e
chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 137)
Cantiamo al Signore, grande è la
sua gloria.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia
bocca. Non agli dèi, ma a te voglio can-tare, mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo a-more e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai ri-
sposto, hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra, quando ascolteranno le pa-
role della tua bocca. Canteranno le vie del Signore: grande è la gloria del Si-gnore!
La tua destra mi salva. Il Signore farà
tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani. SECONDA LETTURA (1 Cor 15,1-11) Dalla prima lettera di san Paolo a-
postolo ai Corinzi Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi
ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati se-condo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni
sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra
tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apo-stoli e non sono degno di essere chia-
mato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la gra-
zia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichia-
mo e così avete creduto. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. CANTO AL VANGELO (Mt 4,19) Alleluia, alleluia. Venite dietro a me, dice il Signore, vi
farò pescatori di uomini. Alleluia. VANGELO (Lc 5,1-11) Dal vangelo secondo Luca In quel tempo, mentre la folla gli face-va ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di
Gennèsaret, vide due barche accostate
alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a
Simone: «Prendi il largo e gettate le vo-
stre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la not-te e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e
le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra bar-ca, che venissero ad aiutarli. Essi ven-
nero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:
«Signore, allontànati da me, perché so-no un peccatore». Lo stupore infatti a-veva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto;
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Ge-
sù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo. PROFESSIONE DI FEDE PREGHIERA DEI FEDELI
Fratelli e sorelle, rendiamo grazie al Si-gnore, che nella sua fedeltà risponde
alle nostre invocazioni. Mentre adoria-mo la sua presenza in mezzo a noi, av-vertiamo le immense esigenze del suo Regno e dichiariamo la nostra disponi-bilità con le parole del profeta Isaia: “Eccomi, manda me!”.
Per questo preghiamo insieme e dicia-
mo: Ascoltaci, o Signore!
Signore, hai invitato i tuoi discepoli a calare le reti, dopo una notte di fatica: aiuta la tua Chiesa a continuare con co-raggio la missione nella storia, perché accolga sempre nella sua barca quanti
tu chiami a partecipare al tuo Regno di pace e di fraternità, ti preghiamo.
Signore, Pietro ha riconosciuto di esse-re peccatore davanti a te: illumina chi
svolge compiti sociali e adempie mini-steri ecclesiali, perché sia capace di ri-conoscere la propria debolezza e si lasci
totalmente trasformare dalla tua infini-ta misericordia, ti preghiamo.
Signore, hai costituito i tuoi discepoli pescatori di uomini: suscita ancora per-sone disponibili a soccorrere i fratelli poveri e soli, perché, anche nell’attuale crisi economica, si distinguano per la
propria dedizione, valorizzando l’essen-zialità, ti preghiamo.
Signore, in questo incontro domenicale
con te ci chiami a comunicare il tuo Vangelo, così come l’abbiamo ricevuto: illuminaci nel compiere le scelte più op-portune nei confronti dei ragazzi e dei giovani, perché scoprano l’entusiasmo
di credere, ti preghiamo.
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