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Relazioni
• Relazione: Associazione o legame logico esistente tra due o più entità
Socio CampoPrenota
Grado di una relazione
• Grado di una relazione: numero di entità partecipanti
Socio CampoPrenota Grado=2
Fornitore ProdottoFornitura
Beneficiario
Grado=3
Relazioni ricorsive
• Una entità può essere in relazione con se stessa. In tal caso si utilizzano esplicitamente nomi di ruolo per chiarire la partecipazione
» L’entità impiegato partecipa alla relazione» sovrintende sia nel ruolo di responsabile che in» quello di subordinato.
Impiegato
sovrintenderesponsabile subordinato
Un esempio di progetto• Vogliamo progettare il modello E-R per un database di una
azienda. • Supponiamo di aver raccolto ed analizzato i requisiti in una fase
precedente. I principali requisiti sono qui elencati:1. L’azienda è organizzata in dipartimenti. Ogni dipartimento ha un
identificativo e un nome univoco; un impiegato gestisce il dipartimento. Il dipartimento può avere più sedi dislocate sul territorio.
2. Un dipartimento gestisce un numero variabile di attività identificabili univocamente; ciascuna attività ha inoltre un nome e si svolge in un unico luogo.
3. Per ciascun impiegato si desidera tenere traccia di varie informazioni anagrafiche. Si desidera tenere traccia dei rapporti gerarchici del personale. Da un punto di vista organizzativo ciascun impiegato è assegnato ad un dip. Può lavorare su vari progetti, non necessariamente gestiti dal suo dipartimento
4. E’ necessario inoltre tenere traccia dei famigliari di ciascun dipendente per motivi fiscali.
Lo schema E-R del database aziendale
Sedi
Impiegato Dipartimento
Progetto
Famigliare
CF
Data_n
Nome
Cognome
Indirizzo
NdipNome_Dip
NprogNome_Prog
Sede
Nome
SovrintendeResp. Subord. Controlla
Lavora_in
Dirige
imparentatoLavora_su
1 N 1
N
NM
1
N
1N
11
Sesso N_data Grado_p
Stip
Data_ini
Ore_lav
età
Vincoli strutturali sulle relazioni
• Le relazioni possono avere vincoli che limitano le combinazioni delle entità partecipanti.
• I vincoli dipendono dal contesto, cioè dalla realtà che la relazione rappresenta.
1. Cardinalità: specifica il numero di istanze di relazione cui le istanze di entità possono partecipare.
2. Partecipazione:specifica se l’esistenza di una istanze di entità dipende dal suo essere in relazione con un’altra istanze di entità.
Cardinalità
Le cardinalità vengono espresse normalmente come 1:1, 1:N, M:N.
• 1:1(uno a uno), alla relazione partecipa una singola istanze di entità per ciascuna delle 2 entità partecipanti
• 1:N(uno a molti), alla relazione possono partecipare, per una singola istanze di entità di una delle entità partecipanti, svariate istanze dell’altra entità.
• M:N(molti a molti), vale anche il viceversa della precedente definizione
E1 E2
E1 E2
E2E1
Cardinalità:
Impiegato Dipartimento
Progetto
Famigliare
CF
Data_n
Nome
Cognome
Indirizzo
NdipNome_Dip
NprogNome_Prog
Sede
Nome
SovrintendeResp. Subord. Controlla
Lavora_in
Dirige
imparentatoLavora_su
1 N 1
N
NM
1
N
1N
11
Sesso N_data Grado_p
Stip
Data_ini
Ore_lav
età
1 impiegato dirige 1 dip.
1 Impiegato Lavora in 1 solo
Dipartimento
In un Dipartimento possono lavorare svariati impiegati
Ad 1 progetto possono lavorare svariati impiegati
1 impiegato può lavorare su vari
progetti
Partecipazione
• Si considerano due tipi di partecipazione: totale e parziale.
– Partecipazione totale -> dipendenza esistenziale. Ogni occorrenza di entità partecipa alla relazione
Es.: I requisiti dichiarano che un progetto (una occorrenza della entità Progetto) deve essere gestito da un dipartimento, altrimenti non ha senso che esista.
– Partecipazione parziale -> Una occorrenza di entità può partecipare alla relazione.
Es.: Un impiegato può essere direttore di un dipartimento, ma non necessariamente.
Dipartimento
Progetto
Controlla1
N
Linea spessa: partecipazione
totale
Osservazioni sulla notazione
• Esistono notazioni alternative per la rappresentazione dei vincoli.
• Si possono rappresentare per ogni entità il numero minimo e massimo di entità partecipanti.
N.b. (min=0 partecipazione parziale, min >0
partecipazione totale).Dipartimento
Progetto
Controlla(0,N)
(1,1)
Relazioni con grado > 2
• Possono esistere relazioni ternarie (>3 molto improbabili).
• Molti sistemi reali non consentono di “mappare” relazioni con grado > 2. E’ pertanto necessario rappresentare la relazione ternaria utilizzando relazioni binarie.
• Questa operazione però può causare perdita di informazione se non condotta con attenzione.
Relazioni con grado > 2
FornituraFornitore Prodotto
Beneficiario
F_nome Quantità Id_prod
B_nome Fornitore Prodotto
Beneficiario
F_nomeId_prod
B_nome
FornituraFF SP
FB
1 N N 1
N
1
Quantità
Gerarchie ISA
• Rappresentano legami logici tra una entità E (padre) e una o più entità E1, E2, ..,EN (figli). Il padre è più generale dei figli che sono considerabili specializzazioni.
ISA : IS-A -> “è un” Es.: Un liceale è uno studente; un universitario è uno studente.
Impiegato
ISA
DipendenteContrattista
Stip_annuoCosto_orario
Gerarchie ISA • Generalizzazione totale ogni occorrenza della classe
padre è una occorrenza di almeno una delle figlie• Generalizzazione esclusiva ogni occorrenza della classe
padre è al più una sola occorrenza di una classe figlia
Persona
ISA
DonnaUomo
Persona
ISA
LavoratoreStudente
Totale ed esclusiva
Parziale e sovrapposta
Studente lavoratore
Considerazioni sul modello E-R
• Va costruito dopo una adeguata attività di raccolta di requisiti.
• Consente una descrizione ad alto livello dei dati.• Aiuta a chiarire ulteriormente i requisiti• Consente di esplicitare numerosi vincoli• E’ soggettivo: numerose scelte sono possibili e vanno
adeguatamente ponderate.• Se costruito in modo adeguato consente la mappatura
immediata nel modello logico relazionale. N.b. E’ comunque necessario procedere a raffinamenti e verifiche (normalizzazione).
Progettazione concettuale
• Riorganizzare tutti gli elementi per definire un modello astratto della base di dati.
• Il modello è un documento ufficiale– di riferimento per i committenti– di comunicazione verso i progettisti della fase
successiva di progettazione logica.
Astrazione
• Procedimento mentale che permette di – evidenziare alcune proprietà (significative)– escluderne altre (non rilevanti)
• Astrazione per– classificazione– aggregazione– generalizzazione
Astrazione per classificazione
• Vengono individuate proprietà comuni in un insieme di oggetti, esistenti nella realtà.
• Il risultato è una classe di oggetti; ciascun oggetto è detto istanza o esemplare.
Astrazione per aggregazione
• A partire da una o più classi si genera una nuova classe.
• Le classi di partenza diventano componenti o proprietà della nuova classe.
• Differenze:– Classificazione: si parte da un elenco di oggetti – Aggregazione: si parte da un elenco di classi– In entrambi i casi si arriva a produrre una nuova
classe.
Aggregazione debole/stretta
• Debole: gli elementi costitutivi e l’entità principale hanno vita propria ed esistono individualmente. Esempio: gli elementi di un computer come il processore, la memoria e il disco fisso possono esistere indipendentemente dalla loro presenza all’interno di un computer. In questo caso la relazione tra questi elementi è lasca.
• Stretta: gli oggetti costitutivi non hanno vita propria, ma solo come elementi dell’entità contenitore. Esempio: l’entità Persona e l’entità CartaDiIdentità. Una carta di identità svincolata da una persona fisica non ha senso, quindi l’aggregazione tra questi due elementi è di tipo stretto.
Aggregazione per generalizzazione
• Una classe è definita come unione di un insieme di classi.
• Le generalizzazioni possono essere di due tipi:– Totale/Parziale. Quando ogni occorrenza
dell’entità padre è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie, la generalizzazione è considerata totale, altrimenti è parziale.
– Esclusiva/Sovrapposta. Quando ogni occorrenza dell’entità padre è al massimo un’occorrenza di una delle entità figlie, altrimenti è sovrapposta.
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Generalizzazioni• Per esempio: l’entità Persona è una
generalizzazione delle entità Uomo e Donna
• Per esempio: Professionista è una generalizzazione delle entità Ingegnere, Medico e Avvocato
• Vice versa: Uomo e Donna sono specializzazioni dell’entità Persone, …
Generalizzazione: un esempio
uomini donne
Persone
generalizzazione
24
Generalizzazioni• Generalizzazioni: rappresentano legami logici
tra una entità E e una o più entità E1,…,En– E: padre– E1,…,En: figli– E è più generale rispetto a E1,…,En, nel senso che le
comprende come caso particolare– E è generalizzazione di E1,…,En– E1,…,En sono specializzazioni dell’entità E
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Generalizzazioni
• Ogni istanza di una entità figlia è anche un’ istanza dell’entità padre– Per esempio: un’ istanza dell’entità Avvocato
è anche un’ istanza dell’entità Professionista
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Generalizzazioni• Ogni proprietà dell’entità padre (attributi,
identificatori, relazioni e altre generalizzazioni) è anche una proprietà delle entità figlie– Per esempio: se l’entità Persona ha attributi Cognome
ed Età, anche le entità Uomo e Donna possiedono questi attributi
– Per esempio: l’identificatore di Persona è un identificatore valido anche per le entità Uomo e Donna (ereditarietà)
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Generalizzazioni• Per entità figlie, le proprietà ereditate non
vanno rappresentate esplicitamente
Persona
Uomo Donna
Codice fiscale
Cognome
Età
Situazionemilitare
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Generalizzazioni• classificazioni per le generalizzazioni:
– Una generalizzazione è totale se ogni occorrenza della classe padre è una occorrenza di almeno una delle entità figlie, altrimenti è parziale
– La generalizzazione tra Persona e le entità Uomo e Donna è totale
– La generalizzazione tra Veicolo e le entità Automobile e Bicicletta e parziale
Veicolo
Automobile Bicicletta
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Generalizzazioni• classificazioni per le generalizzazioni:
– Una generalizzazione è esclusiva se ogni occorrenza della classe padre è al più una occorrenza di una delle entità figlie, altrimenti è sovrapposta
– La generalizzazione tra Veicolo e le entità Automobile e Bicicletta è esclusiva
– La generalizzazione tra persona e le entità Studente e Lavoratore è sovrapposta
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Generalizzazioni• Le generalizzazioni sovrapposte possono
essere trasformate in generalizzazioni esclusive– Aggiungere una o più entità figlie, per
rappresentare i concetti che costituiscono le “intersezioni” delle entità che si sovrappongono
– Per esempio: aggiungere l’entità StudenteLavoratore
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Generalizzazioni• Una stessa entità può essere coinvolta in
più generalizzazione diverse
• Posso esserci generalizzazioni su più livelli (una gerarchia)
Gerarchie ISA
• Astrazioni per generalizzazione• Gerarchie ISA (is a) (è un)
Un esempio
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Modello Entità-Relazione
Attributo
Entità Relazione
Costrutto
Generalizzazione Costruttobase
(1,N)
Cardinalitàminima
Attributocomposto
Composizione
Partecipazione
Padre
Figlia
Appartenenza
Numero
Nome
Cardinalitàminima
Cardinalitàmassima
Cardinalitàmassima
Nome
(0,N)
(1,1)
(0,N)
(0,N)
(0,N) (2,N)
(1,N)
(0,1)
(1,1)
Lo schema E-R del database aziendale
Sedi
Impiegato Dipartimento
Progetto
Famigliare
CF
Data_n
Nome
Cognome
Indirizzo
NdipNome_Dip
NprogNome_Prog
Sede
Nome
SovrintendeResp. Subord. Controlla
Lavora_in
Dirige
imparentatoLavora_su
1 N 1
N
NM
1
N
1N
11
Sesso N_data Grado_p
Stip
Data_ini
Ore_lav
età
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Cardinalità e identificatoriDirezione
Partecipazione
Afferenza
Composizione
Impiegato
Progetto
Dipartimento
Sede
Indirizzo Via
CAP
Numerocivico
Città
Telefono
NomeDataafferenza
Codice
Cognome
Stipendio
Età
Data inizioNome
Budget
Data consegna
(0,1) (1,1)
(0,1) (1,N)
(1,N)
(1,1)(0,N)
(1,N) (1,N)
(0,1)
Fine
Informatica
Introduzione alle basi di dati
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Modello Entità-Relazione• Attributi:
– Descrivono le proprietà elementari di entità o relazioni che sono di interesse ai fini dell’applicazione
– Per esempio:• Cognome, Stipendio e Età sono possibili attributi
dell’entità Impiegato• Data e Voto sono possibili attributi della relazione
Esame tra Studente e Corso
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Modello Entità-Relazione• Attributi:
– Un attributo associa a ciascuna occorrenza di entità o di relazione un valore appartenente a il dominio del attributo
• Dominio: i valori ammissibili per l’attributo
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Modello Entità-Relazione• Attributi:
Studente CorsoEsame
Anno diiscrizione
MatricolaVoto Data esame
Anno di corso
Nome
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Modello Entità-Relazione• Attributi composti:
– Può risulta comodo raggruppare attributi che presentano affinità nel loro significato e uso
– L’insieme di attributi che si ottiene in questa maniera viene detto attributo composto
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Modello Entità-Relazione• Attributi composti:
– Per esempio: raggruppare Via, Numero civico e CAP per formare l’attributo composto Indirizzo
PersonaVia
EtàNome
Sesso
Indirizzo
CAP
Numero civico
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Modello Entità-RelazioneDirezione
Partecipazione
Afferenza
Composizione
Impiegato
Progetto
Dipartimento
Sede
Indirizzo Via
CAP
Numerocivico
Città
Telefono
NomeDataafferenza
Codice
Cognome
Stipendio
Età
Data inizioNome
Budget
Data consegna
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Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità:
– Vengono specificate per ciascuna partecipazione di entità a una relazione
– Descrivono il numero minimo e massimo di occorrenze di relazione cui una occorrenza dell’entità può partecipare
• Cioè: quante volte, in una relazione tra entità, un’occorrenza di una di queste entità può essere legata a occorrenze delle altre entità coinvolte
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Altri costrutti: cardinalità
• Cardinalità:– Per esempio: relazione Assegnamento tra le entità
Impiegato e Incarico– Impiegato (nel contesto della relazione
Assegnamento): cardinalità minima=1, massima=5• Un impiegato può partecipare a un minimo di una occorrenza
e a un massimo di cinque occorrenze della relazione Assegnamento
Impiegato IncaricoAssegnamento(1,5) (0,50)
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Altri costrutti: cardinalità
• Cardinalità:– Incarico (nel contesto della relazione
Assegnamento): cardinalità minima=0, massima=50• Un certo incarico può partecipare o a nessuna occorrenza
oppure a 50 occorrenza al massimo della relazione Assegnamento
• Cioè: un certo incarico può non essere assegnato a nessun impiegato oppure può essere assegnato a un numero di impiegati <=50
Impiegato IncaricoAssegnamento(1,5) (0,50)
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Altri costrutti: cardinalità• Nella maggiore parte dei casi, è sufficiente
utilizzare solo tre valore:– Zero– Uno– Il simbolo N: indica genericamente un intero
maggiore di uno
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Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità massima - esempio 3:
– Cardinalità massima pari a N per entrambe le entità coinvolte
– Relazione molti a molti
Turista ViaggioPrenotazione(1,N) (0,N)
50
Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità minima:
– Zero: la partecipazione dell’entità relativa è opzionale
– Uno: la partecipazione dell’entità relativa è obbligatoria
51
Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità massima:
– Uno: la partecipazione dell’entità relativa associa a una occorrenza dell’entità una sola occorrenza (o nessuna) dell’altra entità che partecipa alla relazione
– Molti: c’è una associazione con un numero arbitrario di occorrenze dell’altra entità
52
Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità massima - esempio 1:
– Ogni persona può essere residente in una e una sola città
– Ogni città può non avere residente oppure ha molti residenti
– Relazione uno a molti
Persona CittàResidenza(1,1) (0,N)
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Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità massima - esempio 2:
– Cardinalità massima pari a uno per entrambe le entità coinvolte: definisce una corrispondenza uno a uno tra le occorrenze di tali entità
– Relazione uno a uno
Ordine FatturaVendita(0,1) (1,1)
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Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità minime: partecipazione
obbligatoria per tutte le entità coinvolte è raro– Perché quando si aggiunge una nuova
occorrenza di entità, spesso non sono note (o non esistono) le corrispondenti occorrenze delle entità a essa collegate
55
Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità degli attributi:
– Possono essere specificate per gli attributi di entità o relazioni
– Descrivono il numero minimo e massimo di valori dell’attributo associati a ogni occorrenza di entità o relazione
– Nella maggior parte dei casi, la cardinalità di un attributo è (1,1) (e viene omessa)
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Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità degli attributi:
– Il valore per un certo attributo può essere nullo: minimo della cardinalità=0
– Possono esistere diversi valori di un certo attributo per una occorrenza: massimo della cardinalità=N
Persona
Targa automobile
Numero patente
Cognome
(0,N)
(0,1)
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Altri costrutti: cardinalità• Cardinalità degli attributi:
– Cardinalità minima=0: l’attributo è opzionale (l’informazione potrebbe essere non disponibile)
– Cardinalità minima=1: l’attributo è obbligatorio – Cardinalità massima=N: l’attributo è
multivalore
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Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– Descrivono i concetti (attributi e/o entità) che
permettono di identificare univocamente le occorrenza delle entità
– In molti casi, uno o più attributi di una entità sono sufficienti a individuare un identificatore
• Un identificatore interno (o chiave)
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Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– Per esempio: non possono esistere due
automobili con la stessa targa– Targa può essere un identificatore interno per
l’entità Automobile
Automobile
Targa
Colore
Modello
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Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– L’entità Persona con gli attributi Nome,
Cognome, Indirizzo e Data di nascita– Un identificatore interno per Persona può
essere Nome, Cognome e Data di nascita
Persona
Data di nascita
Nome
Cognome
Indirizzo
61
Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– Alcune volte gli attributi di una entità non sono
sufficienti a identificare univocamente le sue occorrenze
Studente UniversitàIscrizione
(1,1) (1,N)
Nome
Indirizzo
Città
Matricola
Cognome
Annoiscrizione
62
Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– Due studenti iscritti a università diverse possono
avere lo stesso numero di matricola– Per identificare univocamente uno studente serve,
oltre al numero di matricola, anche la relativa università
Studente UniversitàIscrizione
(1,1) (1,N)
Nome
Indirizzo
Città
Matricola
Cognome
Annoiscrizione
63
Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– Un identificatore corretto per l’entità studente è
costituito dall’attributo Matricola e dall’entità Università
– Questa identificazione è resa possibile dalla relazione Iscrizione tra Studente e Università
Studente UniversitàIscrizione
(1,1) (1,N)
Nome
Indirizzo
Città
Matricola
Cognome
Annoiscrizione
64
Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità:– Una entità E può essere identificata da altre
entità solo se tali entità sono coinvolte in una relazione cui E partecipa con cardinalità (1,1)
– Identificatore esterno: quando l’identificazione di una entità è ottenuta utlizzando altre entità
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Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità: considerazione generali– Un identificatore può coinvolgere uno o più attributi,
ognuno dei quali deve avere cardinalità (1,1)– Una identificazione esterna può coinvolgere una o più
entita, ognuna delle quali deve essere membro di una relazione alla quale l’entità da identificare partecipa con cardinalità (1,1)
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Altri costrutti: identificatori delle entità
• Identificatori delle entità: considerazione generali– Una identificazione esterna può coinvolgere
una entità che è a sua volta identificata esternamente, purché non vengano generati cicli di identificazione esterne
– Ogni entità deve avere almeno un identificatore, ma ne avere in generale più di uno
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Cardinalità e identificatoriDirezione
Partecipazione
Afferenza
Composizione
Impiegato
Progetto
Dipartimento
Sede
Indirizzo Via
CAP
Numerocivico
Città
Telefono
NomeDataafferenza
Codice
Cognome
Stipendio
Età
Data inizioNome
Budget
Data consegna
(0,1) (1,1)
(0,1) (1,N)
(1,N)
(1,1)(0,N)
(1,N) (1,N)
(0,1)
Fine
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